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Rivista in pdf - Konrad

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6KONRAD MARZO 2013A CHI SERVE UNA FERRIERA DECOTTA?Serve un accordo di programma per risolverel’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e il futuro dei lavoratori‘Ambientalizzare la Ferriera o puntare su nuove attività produttive?Riconversione <strong>in</strong>dustriale: processo che consente alle imprese di<strong>in</strong>serirsi <strong>in</strong> settori di produzione a domanda più elevata, rispetto aquello <strong>in</strong> cui già operano, attraverso l’<strong>in</strong>troduzione di nuovi impiantio la trasformazionedi quelli esistenti. Loscopo è quello di poterprodurre, <strong>in</strong> funzionedelle nuove esigenze dimercato, beni o servizidifferenti da quelli precedentementeprodottio erogati (dizionari <strong>in</strong>rete). Una def<strong>in</strong>izioneche dimentica comesia spesso necessarioriconvertire le attività<strong>in</strong>dustriali per l’impattosul territorio, perchéle imprese produttivesono diventate tecnologicamentevecchiee obsolete, <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti Bel tempo sulla Ferriera, ma i fumi non mancano maie improduttive. Unadiversa lettura del term<strong>in</strong>e riconversione è: differente dest<strong>in</strong>azioneproduttiva del sito dove è attiva l’impresa <strong>in</strong>dustriale, caratterizzatada un pesante impatto ambientale, orientandolo verso altre attività,compatibili con il territorio. È il caso della Ferriera di Servola, tecnologicamentesuperata, economicamente <strong>in</strong> perdita, commissariatadalle banche ma con il problema di ricollocare la mano d’operadiretta e dell’<strong>in</strong>dotto. Inserita nella diretta prossimità di un contestourbano che ne sopporta il pesante <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento da emissionipuntuali e diffuse (dioss<strong>in</strong>e, benzo[a]pirene, polveri f<strong>in</strong>i). Esistonodue letture sulla sua riconversione. I s<strong>in</strong>dacati, parte dei lavoratori,la Conf<strong>in</strong>dustria locale, puntano a una riconversione conservativadell’attività siderurgica. È un’ipotesi molto teorica. Sono effettivamentedisponibili sia tecnologie <strong>in</strong>novative sia <strong>in</strong>novazioni diprocesso (smelt<strong>in</strong>g reduction) che impiegano direttamente m<strong>in</strong>eralio rottami ferrosi e carbone (ovvero metano o idrogeno come riducenti,come il processo Mildrex). Nel primo caso, pur trattandosidi processi classici (altoforno, cokeria, agglomerazione), vengonoapplicate le BAT (migliori tecniche disponibili). Un esempio è il processoMeros (massimizzazione nella riduzione delle emissioni nellas<strong>in</strong>terizzazione), chepermette di abbatteredel 90% le emissioni (ilbrevetto è della SiemensVAI applicato attualmenteall’impianto Voestalp<strong>in</strong>e di L<strong>in</strong>z, Austria). Nel secondo caso siamodi fronte a <strong>in</strong>novazioni che escludono sia l’agglomerazione sia lacokeria. Il processo porta alla produzione di ghisa o ferro grezzo attraversouno o due reattori. Ne esistono numerose varianti (Hisarnadella <strong>in</strong>diana Tata, Hismelttedesco/australiano, Corexaustro tedesco comeil F<strong>in</strong>ex, il processo Diosgiapponese, l’AISI statunitense,la Jupiter franco/tedesca ecc.). Tecnologieapplicate a stabilimentisiderurgici <strong>in</strong> varie parti delmondo e che sembra siano<strong>in</strong> grado di ridurre del 90%le emissioni di un modernostabilimento siderurgico adaltoforno (con cokeria e agglomerazione),risparmiandoil 15% dei costi operativie il 20% dei costi d’<strong>in</strong>vestimento,processi a elevataefficienza energetica chepermettono di produrremateriali di ottima qualità. Una tesi di Steelmaster di Vittorio Bardidel 2007, promossa dall’Istituto per la cultura e la storia d’impresaFranco Momigliano, presentava già allora un’ampia carrellata dellenuove tecnologie applicabili nelle attuali aree siderurgiche, fra cuiServola; a quanto pare però, né istituzioni locali, né s<strong>in</strong>dacati, né laConf<strong>in</strong>dustria triest<strong>in</strong>a l’hanno mai degnata di attenzione.L’ambientalizzazione della siderurgia a Servola non può presc<strong>in</strong>deredalla dismissione degli attuali superati impianti da sostituire con unostabilimento completamente nuovo. Ma dove trovare gli <strong>in</strong>vestitori?E i capitali? Il gruppo Lucch<strong>in</strong>i accumula ogni mese 3 milioni di debiti,secondo quanto affermato dal commissario straord<strong>in</strong>ario Nardi.Una consulenza per nuove strategie di sviluppo al posto dellasiderurgia?L’<strong>in</strong>carico di consulenza affidato dal Comune di Trieste all’<strong>in</strong>g. FrancescoRosato (ex direttore dello stabilimento sorvolano ed ex addella Lucch<strong>in</strong>i) si prefigge l’obiettivo di trovare nuovi f<strong>in</strong>anziamentiper una nuova siderurgia o di <strong>in</strong>dividuare <strong>in</strong>vestitori per altre attivitàproduttive? Per 50.000 euro? In sei mesi?dott. Majaron LeonardaBilanciamento craniosacrale - CromopunturaTest <strong>in</strong>tolleranze alimentari - Fiori di BachDieta PsicosomaticaAssociazione RegionaleBiod<strong>in</strong>amica Cranio SacraleVia San Lazzaro, 7 - Trieste347 6910549 www.bcstrieste.itCentro Trattamento e Formazione<strong>in</strong>fo@bcstrieste.it

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