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2012 Relazione di Missione - ActionAid

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ACTIONAIDITALIARELAZIONE DI MISSIONE<strong>2012</strong>ITALIA, SVEGLIA!Tenere il passo con un mondo che cambia


INDICEIntroduzione 2Identità 3 Visione e missione 3 Caratteristiche <strong>di</strong>stintive 3 I principi 3 Approccio 3 <strong>ActionAid</strong> a livello Internazionale 4 <strong>ActionAid</strong> in Italia 4 I valori 5Macro Obiettivo 1 – Contribuire al cambiamento delle ingiustizie nel 6mondo Raccolta fon<strong>di</strong> 6 Risorse acquisite 7 Attività <strong>di</strong> programma all’estero 8 Attività <strong>di</strong> programma in Italia 14Macro Obiettivo 2 – Essere un’organizzazione capace <strong>di</strong> sostenere il 20cambiamento desiderato Organi <strong>di</strong> governance: funzione, struttura e attività 20 Le risorse umane e la struttura italiana 22 Servizi interni e informatici 23 Risorse spese 24 Proposta <strong>di</strong> destinazione del risultato <strong>di</strong> gestione 24ANNEX Box 5x1000 – Utilizzo dei fon<strong>di</strong> provenienti da 5x1000 25INTRODUZIONELa crisi economica dell’Eurozona ha rappresentato anche per <strong>ActionAid</strong> Italia uncontesto <strong>di</strong>fficile in cui lavorare anche se non sono mancati successi importanti,soprattutto in termini <strong>di</strong> mobilitazione delle persone.Nel corso del <strong>2012</strong> l’Italia ha visto crescere i dati relativi alla <strong>di</strong>soccupazione (la<strong>di</strong>soccupazione giovanile in particolare ha raggiunto il 32%), un numero sempremaggiore <strong>di</strong> aziende ha cessato la propria attività e la classe me<strong>di</strong>a italiana stasubendo le conseguenze negative della crisi economica in maniera sempre piùprofonda. Sebbene la situazione italiana non sia così grave come quella greca,<strong>ActionAid</strong> Italia nel <strong>2012</strong> ha subito un impatto soprattutto in riferimento alreclutamento e mantenimento dei propri sostenitori paganti, mentre è riuscita acrescere molto nel numero <strong>di</strong> simpatizzanti, tra l’altro anche grazie ad unacoerente attività sul territorio dei propri soci, sempre più attivi nell’impegnoprogrammatico oltre che nel ruolo <strong>di</strong> governo dell’associazione. I risultati <strong>di</strong><strong>ActionAid</strong> in relazione all’esercizio <strong>2012</strong> riflettono la crisi economica sebbene lacapacità <strong>di</strong> reazione dell’organizzazione anche sul piano economico sembra nelcomplesso maggiore della me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> altre realtà del panorama nazionale, grazieanche a precedenti investimenti e ad uno sforzo continuo in termini <strong>di</strong><strong>di</strong>versificazione delle fonti <strong>di</strong> entrata e <strong>di</strong> riconoscibilità.È pure vero del resto che all’instabilità economica si aggiunge - per completare ilquadro del contesto in cui si inserisce il quadro delle attività <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>riportate in questo documento – l’instabilità politica: nella seconda partedell’anno la crisi <strong>di</strong> rappresentanza dei tra<strong>di</strong>zionali partiti politici è statagiu<strong>di</strong>cata con preoccupazione dagli osservatori internazionali in quantoconsiderata un’ulteriore minaccia alle possibilità <strong>di</strong> ripresa economica. Inparticolare la mancanza <strong>di</strong> fiducia dei citta<strong>di</strong>ni verso le istituzioni italiane si èrispecchiata nello scetticismo <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>tori pubblici e privati che sostengono ildebito pubblico italiano a tassi <strong>di</strong> interesse molto alti.2<strong>ActionAid</strong> Italia ha adottato una strategia <strong>di</strong> comunicazione aggressiva,pianificando <strong>di</strong> investire più <strong>di</strong> altre organizzazioni in questo mercato cosìdebole, incluso in quelle aree in cui il ritorno potrà essere verificato solo nelme<strong>di</strong>o o lungo termine (brand, sviluppo locale anche attraverso l’impegno<strong>di</strong>retto dei soci, 5x1000, finanziamenti pubblici, lasciti). Nonostante questedecisioni <strong>di</strong> investimento, il deficit previsto per fine anno non si è verificato. Sequesto può essere inteso come debole capacità <strong>di</strong> pianificazione, in realtà è da


ascriversi ad una pianificazione molto prudenziale che ora permetteall’organizzazione <strong>di</strong> continuare ad investire nonostante la <strong>di</strong>fficile situazioneeconomica del resto del paese. Ci si aspetta quin<strong>di</strong> che quelle aree <strong>di</strong> attività -soprattutto a livello locale – i cui progressi attesi per il <strong>2012</strong> sono stati molto piùcircoscritti delle aspettative, possano nei mesi ed anni a venire procedere piùspe<strong>di</strong>tamente e parallelamente a quella che ci auguriamo sia una possibileripresa dopo il lungo periodo <strong>di</strong> recessione che abbiamo tutti vissuto.Le sfide del 2013 rimangono pertanto molto simili a quelle con cui ci siamoconfrontati nel <strong>2012</strong> ed <strong>ActionAid</strong> Italia ha gli strumenti per resistere in questo<strong>di</strong>fficile contesto aggravato dall’incertezza politica. Tra gli elementi <strong>di</strong> fiduciaacquisiti nel corso dell’annualità <strong>2012</strong> vanno segnalate le acquisizioni <strong>di</strong> nuovisimpatizzanti <strong>di</strong>sponibili a mobilitazioni <strong>di</strong> campaigning e l’avanzamento <strong>di</strong> unasistematizzazione delle attività <strong>di</strong> programma pianificate a livello locale,entrambi requisiti fondamentali per un successo anche economico negli anni avenire.Visione e <strong>Missione</strong>IDENTITA’La visione <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> è <strong>di</strong> un mondo senza povertà e ingiustizia dove ognipersona possa godere pienamente dei propri <strong>di</strong>ritti e la sua missione è <strong>di</strong> lottareal fianco delle comunità più povere e marginalizzate per permettere loro <strong>di</strong>superare la povertà e <strong>di</strong> vincere l’ingiustizia sociale <strong>di</strong> cui sono vittime. Alcontempo opera affinché la società civile globale si mobiliti a favore dei <strong>di</strong>rittiumani fondamentali <strong>di</strong> ognuno eaffinché gli Stati e le loro istituzionisiano democratici e responsabili e I pilastri su cui si fonda ALPS:promuovano, proteggano e realizzino i<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> tutti. Accountability Impegno per i <strong>di</strong>ritti delle donneCaratteristiche <strong>di</strong>stintiveIl legame tra povertà, esclusione socialee <strong>di</strong>ritti umani costituisce il fulcrodell’approccio <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>: la povertà eogni altra forma <strong>di</strong> ingiustizia ed Azioni mirate ad affrontare leasimettrie <strong>di</strong> potereImpegno critico ad apprenderedalle esperienze passateTrasparenzaMonitoraggio e Valutazione.3esclusione sociale non sono infatti una con<strong>di</strong>zione naturale né un fallimentopersonale, ma la conseguenza della negazione e della violazione dei <strong>di</strong>ritti umanifondamentali, perpetrate da chi ha più potere su chi ne ha meno.I principiALPS (Accountability, Learning and Planning System) è un sistema che delinea irequisiti, le linee guida e i processi chiave in tema <strong>di</strong> accountability all’interno <strong>di</strong><strong>ActionAid</strong>, non soltanto in termini <strong>di</strong> processi organizzativi per la pianificazione,il monitoraggio, l’elaborazione dellestrategie, le revisioni e l’au<strong>di</strong>t finanziario,ma anche <strong>di</strong> atteggiamenti ecomportamenti che ALPS chiede <strong>di</strong>mettere in pratica quoti<strong>di</strong>anamente,come organizzazione ma anche esoprattutto come persone che ne fannoparte.ALPS è pensato per accrescere laresponsabilità <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> nei confronti <strong>di</strong>tutti gli interlocutori, garantire che lapianificazione partecipativa metta alcentro <strong>di</strong> ogni processo l’analisi dellerelazioni <strong>di</strong> potere e l’impegno nellariven<strong>di</strong>cazione dei <strong>di</strong>ritti in particolaredelle donne e dei bambini.ApproccioL’Approccio basato sui <strong>di</strong>ritti umani -Human Rights Based Approach (HRBA) –è l’approccio utilizzato da <strong>ActionAid</strong> per ilsuo lavoro ad ogni latitu<strong>di</strong>ne. <strong>ActionAid</strong>ritiene che tale approccio, frutto <strong>di</strong> anni <strong>di</strong>esperienza che hanno visto il passaggioda un approccio essenzialmenteassistenzialista a uno basato sullaprotezione e promozione dei <strong>di</strong>ritti umani,Nell’ambito dell’HRBA <strong>di</strong> AA sono 3gli assi principali d’interventoattraverso cui determinare ilcambiamento:sia la chiave per conseguire un cambiamento duraturo e sostenibile.empowerment: azioni volte a<strong>di</strong>ffondere informazioni erafforzare competenze affinchési sviluppi la consapevolezza deipropri <strong>di</strong>ritti e si acquisiscacoscienza critica per poterliriven<strong>di</strong>care; campaigning: attività <strong>di</strong>mobilitazione, advocacy, lobbye comunicazione per ottenerecambiamenti strutturali e larealizzazione dei propri <strong>di</strong>ritti;solidarity: azioni in solidarietàattraverso cui mobilitare lasocietà civile, inclusi i sostenitori,affinché aumenti la capacità <strong>di</strong>pressione nei confronti <strong>di</strong> chi èchiamato a rispettare,promuovere e realizzare i <strong>di</strong>rittiumani.


La teoria del cambiamento che incarna l’attuale HRBA <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> ritiene che lapovertà e l’ingiustizia possano essere eliminate attraverso un’azione mirata siain<strong>di</strong>viduale sia collettiva, guidata dalle persone che vivono in povertà esostenute da azioni <strong>di</strong> solidarietà, dall’identificazione <strong>di</strong> alternative cre<strong>di</strong>bilibasate sui <strong>di</strong>ritti e da campagne che affrontino le cause strutturali della povertàe dell’esclusione sociale.<strong>ActionAid</strong> ritiene che chi vive in povertà debba assumere un ruolo guida neiprocessi <strong>di</strong> sviluppo e nella lotta a <strong>di</strong>suguaglianze <strong>di</strong> potere e ingiustizie. Laprincipale strategia <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> è quella perciò <strong>di</strong> sostenere gli in<strong>di</strong>vidui titolari<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti (Rights Holders) nel riven<strong>di</strong>care tali <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong> pretendere responsabilitàda quanti, persone o istituzioni (in quanto Duty Bearers), hanno il dovere <strong>di</strong>rispettarli, promuoverli e realizzarli.<strong>ActionAid</strong> a livello internazionale<strong>ActionAid</strong> è nata nel 1972 in Gran Bretagna e nei primi anni si è occupata <strong>di</strong>forniture <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> base a comunità povere del sud del mondo attraverso ilmeccanismo del sostegno a <strong>di</strong>stanza. Nel corso degli anni, grazie soprattuttoall’esperienza maturata sul campo, ha capito <strong>di</strong> dover agire sulle cause globalidella povertà: ha scelto così <strong>di</strong> creare un movimento capace <strong>di</strong> superare i confininazionali e dare voce alle comunità stesse con cui lavora andando oltre la logicadell’assistenza e cercando <strong>di</strong> mobilitare i citta<strong>di</strong>ni nella riven<strong>di</strong>cazione dei <strong>di</strong>rittiumani propri e altrui.L'attuale struttura <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> International (AAI) è il risultato <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong>trasformazione avviato negli anni ’90 e formalizzato nel 2003 quando è statacostituita AAI, associazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto olandese con sede <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento inSudafrica. Il processo <strong>di</strong> internazionalizzazione è nato dalla volontà <strong>di</strong> costruireun network con una struttura <strong>di</strong> governance realmente democratica, conferendomaggiore autonomia, autorità e responsabilità nei processi decisionali allecomponenti <strong>di</strong> AAI che operano nei paesi. Dopo la costituzione nel 2003 delSegretariato Internazionale a Johannesburg, è stato sviluppato un processo <strong>di</strong>revisione della governance internazionale, che ha visto una graduale evoluzionein senso federale.Oggi il network conta oltre 40 se<strong>di</strong> in 5 continenti, è membro <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 100network locali, impiega circa 2700 persone e collabora con circa 3000 ONG epartner locali e coinvolge nel proprio sforzo oltre 15 milioni <strong>di</strong> persone.4La federazione è governata a partire dal 2009 da un’Assemblea Generale in cuisono rappresentati gli Affiliati, gli Associati e le organizzazioni in fase <strong>di</strong>associazione. Un Consiglio Direttivo ristretto assicura l’efficacia del processo <strong>di</strong>governo interno, supervisionando l’operato del Segretariato Internazionale che asua volta coor<strong>di</strong>na, facilita e sostiene le attività della federazione.<strong>ActionAid</strong> in Italia<strong>ActionAid</strong> Italia (nome amministrativo <strong>ActionAid</strong> International Italia ONLUS) èpresente sul territorio dal 1989 e ha operato fino a tutto il 2003 con il nome <strong>di</strong>Azione Aiuto. Nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento dello Stato italiano comeEnte Morale ed è ONLUS dal giugno 1998. Nel 2003 ha ottenuto ilriconoscimento formale come ONG da parte del Ministero degli Affari Esteri.<strong>ActionAid</strong> Italia è impegnata a produrre cambiamenti nelle asimmetricherelazioni <strong>di</strong> potere tra comunità povere ed escluse da una parte e istituzionidall’altra: lavora per una ripartizione più equa delle risorse e affinché tuttiabbiano le medesime opportunità <strong>di</strong> sviluppo, utilizzando il quadro <strong>di</strong> riferimentodei <strong>di</strong>ritti umani. <strong>ActionAid</strong> Italia ha due se<strong>di</strong>: a Milano e a Roma. È presenteinoltre sul territorio attraverso circa 40 Gruppi ed Entità Locali 1 <strong>di</strong> attivisti e dal2011 nelle c.d. Aree <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>camento 2 . La gestione operativa è garantita da unostaff <strong>di</strong> professionisti. La struttura operativa tende a favorire un decentramentoforte delle responsabilità e una conseguente capacità decisionale rapida eautonoma <strong>di</strong> tutti i programmi.L’organizzazione ha vissuto un'evoluzione continua della sua struttura crescendonel corso degli anni sia per <strong>di</strong>mensioni sia per aree <strong>di</strong> attività. Il cambiamentoprogressivo e non traumatico dell'organizzazione è il segno <strong>di</strong> una struttura insalute, flessibile, che sa adattarsi al mondo che cambia, alle nuove sfide che loscenario nazionale e internazionale pone al suo lavoro. L'articolazione della1 I Gruppi Locali sono enti e associazioni che intendono collaborare alle attività <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> con<strong>di</strong>videndone gliscopi e gli obiettivi. Si organizzano sul territorio nazionale secondo decisioni autonome, conservando la propriain<strong>di</strong>pendenza giuri<strong>di</strong>ca, amministrativa e patrimoniale. Diventano Gruppi Locali <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> attraversol’approvazione del Consiglio Direttivo e partecipano alle riunioni <strong>di</strong> quest’ultimo con rappresentante eletto dallaloro Assemblea. A essi <strong>ActionAid</strong> concede l’utilizzo del nome e del marchio dell’organizzazione, concessione chepuò essere revocata in caso <strong>di</strong> violazione degli accor<strong>di</strong>, contrasti gravi o per motivi <strong>di</strong> opportunità dal SegretarioGenerale. Le Entità locali rappresentano una prima formazione <strong>di</strong> attivisti sul territorio propedeutiche poi allaformalizzazione in Gruppi Locali. A fine <strong>2012</strong> si contano 21 GL e 17 Entità territoriali.2 Torino, Padova/Treviso, Bologna, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Ancona, L’Aquila, e dal 2013 anche Firenze.


struttura 3 riflette le principali attività che impegnano lo staff delle se<strong>di</strong> italianesecondo gli obiettivi della strategia nazionale (nel box che segue).soggetti pubblici e privati, auspicando politiche e strumenti che permettano lapartecipazione e l’inclusione dei <strong>di</strong>versi interlocutori nei processi decisionali <strong>di</strong>pianificazione e <strong>di</strong> programmazione, nella definizione dei problemi, degliobiettivi, degli strumenti e delle azioni.I ValoriL’Organizzazione Italiana ha messo al centro della propria strategia i suoi valori:Giustizia Sociale – <strong>ActionAid</strong> lavora per garantire a tutti (senza <strong>di</strong>stinzioni <strong>di</strong>razza, età, genere, orientamento sessuale, colore, classe sociale, gruppo etnico,abilità, luogo <strong>di</strong> provenienza, religione) l’opportunità <strong>di</strong> essere soggetticonsapevoli del proprio sviluppo in<strong>di</strong>viduale e <strong>di</strong> quello della propria comunità.Accountability – <strong>ActionAid</strong> è accountable rispetto alla definizione e realizzazionedelle iniziative, verso gli stakeholders nel Sud e nel Nord del mondo, a livellointernazionale, nazionale e locale. <strong>ActionAid</strong> a sua volta esige accountability dai3in dettaglio nelle sezioni successive5


La maggior parte delle entrate (92.4%) provengono da forme <strong>di</strong> contribuzioniregolari (sostegno a <strong>di</strong>stanza e prodotti derivati) per un totale <strong>di</strong> 43,9 milioni <strong>di</strong>euro. Alla fine del <strong>2012</strong> <strong>ActionAid</strong> Italia può contare su 145.105 sostenitorifinanziari corrispondenti a 179.084 link 6 .1,172 milioni <strong>di</strong> euro (pari al 2.5% del totale delle entrate) provengono daprogetti speciali e appelli. <strong>ActionAid</strong> Italia ha inoltre ricevuto finanziamenti dadonatori istituzionali e da donatori privati per partnership contrattuali per untotale <strong>di</strong> 883 mila euro tra cui i progetti in Afghanistan e Pakistan finanziati dalMinistero degli Affari esteri, il progetto finanziato dalla Commissione europea(We will not accept hunger) e il finanziamento dalla fondazione Gates per unprogetto relativo ad Hiv e salute (Action for Global Health).Come precedentemente menzionato circa 1,5 milioni <strong>di</strong> euro provengono dafon<strong>di</strong> 5x1000.ATTIVITA’ DI PROGRAMMA ALL’ESTEROLa volontà <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> <strong>di</strong> produrre cambiamenti <strong>di</strong>rettamente tangibili nelle vitedei poveri e degli esclusi si realizza attraverso molteplici attività tra le qualiiniziative nei paesi del Sud del mondo. Le attività, intraprese soprattutto grazieal finanziamento con fon<strong>di</strong> regolari, sono volte alla promozione e realizzazionedei <strong>di</strong>ritti umani nelle aree <strong>di</strong> intervento. Non mirano alla sod<strong>di</strong>sfazione dellenecessità imme<strong>di</strong>ate come un fine in sé, ma solo come strumento per mettere lepersone nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> acquisire consapevolezza dei propri <strong>di</strong>ritti eriven<strong>di</strong>carli, cercando <strong>di</strong> determinare il pieno coinvolgimento delle comunitànella definizione delle proprie esigenze e nella formulazione <strong>di</strong> possibili rispostee il rafforzamento della democrazia attraverso occasioni <strong>di</strong> confronto con leistituzioni in cui i citta<strong>di</strong>ni si sentano valorizzati e ascoltati.Nel <strong>2012</strong>, con fon<strong>di</strong> italiani sono stati sostenuti 196 progetti a lungo termine e21 progetti <strong>di</strong> breve o me<strong>di</strong>o periodo, per un totale <strong>di</strong> 217 progetti. La<strong>di</strong>stribuzione geografica dei progetti a lungo termine è la seguente:Continenti No. Paesi No. ProgettiAsia 9 97Africa 20 79America Latina 5 20TOTALI 34 196Segue il break down dell’allocazione geografica e il numero <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> breveme<strong>di</strong>operiodo:Continenti No. Paesi No. ProgettiAsia 6 9Africa 5 11America Latina 1 1TOTALI 12 216Si definisce link l’espressione <strong>di</strong> interesse del sostenitore in riferimento al sostegno e <strong>di</strong>stanza: a seguitodell’espressione <strong>di</strong> interesse viene creato un legame (link) tra il bambino sostenuto a <strong>di</strong>stanza e il sostenitore.Che può quin<strong>di</strong> trasformarsi in sostegno a <strong>di</strong>stanza.8Si riportano infine nella successive tabella quanto realizzato grazie a ProgettiPaese, cioè a modalità <strong>di</strong> finanziamento non vincolate ad azioni specifiche madestinate ad attività <strong>di</strong> varia natura nei paesi in cui vivono i bambini sostenuti a<strong>di</strong>stanza come ad esempio iniziative <strong>di</strong> sensibilizzazione <strong>di</strong> istituzioni e governi ai


ETIOPIA<strong>ActionAid</strong> lavora in Etiopia dal 1989 in collaborazione conpartner locali per sconfiggere le cause della povertà,della <strong>di</strong>suguaglianza e dell’ingiustizia sociale.In Etiopia <strong>ActionAid</strong> raggiunge centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong>persone che vivono in povertà. Le aree prioritarie <strong>di</strong>intervento sono: <strong>di</strong>ritti delle donne, sicurezza alimentare,istruzione, servizi sanitari essenziali, AIDS/HIV. Nel <strong>2012</strong>il contributo da fon<strong>di</strong> italiani alle attività <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>Etiopia è stato <strong>di</strong> 1.6 milioni <strong>di</strong> euro (rif. p.9).Di seguito, a titolo esemplificativo, si riporta un progettorealizzato nel <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Ofla in cui è attivo da anni unprogramma <strong>di</strong> attività per la promozione dei <strong>di</strong>rittifinanziato anche attraverso il sostegno a <strong>di</strong>stanza. Ilprogetto <strong>di</strong> seguito riportato i è realizzato grazie ai fon<strong>di</strong>raccolti da <strong>ActionAid</strong> Italia attraverso il supporto <strong>di</strong> dueaziende: Amsa e Automotiv. Inoltre la parte residua deifon<strong>di</strong> è stata raccolta grazie al progetto “maratone” <strong>di</strong><strong>ActionAid</strong> Italia.Il progetto della durata <strong>di</strong> 12 mesi ha preso avvio il 15gennaio <strong>2012</strong> e si è concluso il 14 gennaio 2013. Il totaledel contributo italiano al progetto ammonta a circa 42mila euro.SICUREZZA ALIMENTARELa sicurezza alimentare è una delle priorità strategiche <strong>di</strong><strong>ActionAid</strong> Etiopia da cui derivano azioni volteall’introduzione ed al rafforzamento delle tecnicheagricole (sementi <strong>di</strong> qualità, razze <strong>di</strong> bestiame resistenti,sistemi <strong>di</strong> irrigazione ed altre innovazioni e buonepratiche necessarie all’aumento della produttività deiraccolti e dell’allevamento).Il progetto si sviluppa nel <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Ofla, nella regionedel Tigray. La popolazione del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Ofla viveprincipalmente <strong>di</strong> economia <strong>di</strong> sussistenza basatasull’agricoltura. Il sistema agricolo è fortementeostacolato da fattori climatici, in particolare dalla forte<strong>di</strong>pendenza dal periodo delle piogge.FOCUS E OBIETTIVI DEL PROGETTOIl progetto sostiene la costituzione <strong>di</strong> cooperative <strong>di</strong>apicoltori tra i giovani <strong>di</strong>soccupati e donneeconomicamente vulnerabili e le loro famiglie per farliuscire da una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> estrema povertà, alcontempo rispettando le risorse ambientali presenti sulterritorio.Il progetto ha anche l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare le fonti <strong>di</strong>entrata dei soggetti e delle famiglie beneficiarie al fine <strong>di</strong>determinare, attraverso la costituzione <strong>di</strong> cooperative,l’autosufficienza alimentare e l’in<strong>di</strong>pendenza delle loroattività <strong>di</strong> sussistenza da fattori climatici e sviluppare unarete commerciale sostenibile.50 sono i giovani (24 donne economicamente vulnerabilie 26 uomini <strong>di</strong>soccupati) <strong>di</strong>rettamente coinvolti nelleattività progettuali, selezionati sulla base dei seguenticriteri: vulnerabilità economica, mancato accesso allaterra, residenza, volontà <strong>di</strong> lavorare in gruppo. Ilprogetto raggiunge in<strong>di</strong>rettamente circa 250 persone10considerate le loro famiglie e una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 5 persone afamiglia.RISULTATI DEL PROGETTOCooperativeSono state costituite due cooperative <strong>di</strong> apicoltoricomposte da circa 50 membri. Con l'aiuto e lapartecipazione dell’ufficio <strong>di</strong> agricoltura e <strong>di</strong> svilupporurale <strong>di</strong> Woreda, dell’amministrazione <strong>di</strong> Woreda edell’ufficio <strong>di</strong> promozione della cooperativa e per losviluppo del mercato, sono stati in<strong>di</strong>viduati e scelti i siti(<strong>di</strong> 3 ettari l’uno) per la conduzione delle attività <strong>di</strong>apicoltura.FormazioneSono stati completati <strong>di</strong>versi training in<strong>di</strong>rizzati ai giovani<strong>di</strong>rettamente coinvolti nel progetto, autorità locali edesperti <strong>di</strong> gestione del bestiame. Le materie <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osono state l'identificazione degli sciami <strong>di</strong> api, la biologiadelle api, i <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> sciami e il trasferimento delleapi, la raccolta della documentazione necessaria per lacontabilizzazione.StrumentiSono stati forniti tutti gli strumenti per realizzarel’attività all’interno delle cooperative. In particolare sonostate fornite colonie <strong>di</strong> api, alveari, affumicatori e guanti.LA STORIA DI MULATAMulata Gyohanes Gslasie è una donna <strong>di</strong> 31 anni chedal <strong>2012</strong> lavora in una cooperativa <strong>di</strong> apicoltura nel<strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Ofla. Nel 2011 Mulata è stata costretta ademigrare per cercare lavoro. Ha lavorato in una aziendaagricola in cui veniva pagata 900 birr al mese, salarioche non gli permetteva né <strong>di</strong> comprare bestiame né <strong>di</strong>supportare economicamente la sua famiglia. Nel <strong>2012</strong> ètornata ad Ofla dove è riuscita ad entrare a far parte <strong>di</strong>una cooperativa costituita grazie al supporto <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>e grazie ai training messi in campo è riuscita ad acquisiretutte quelle competenze tecniche utili per gestire unacooperativa apistica.


BRASILE<strong>ActionAid</strong> Brasile nasce nel 1999 e lavora in 13 statifederati in collaborazione con 25 partner locali. Le sueattività coinvolgono circa 100 comunità e 300.000persone. Al centro della strategia 2011-2015 <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>Brasile c’è l’approccio basato sui <strong>di</strong>ritti umani e il lavoro afianco alle persone emarginate e che vivono in con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> povertà. La nuova strategia brasiliana è rafforzataanche dalla decisione <strong>di</strong> voler promuovere campagne <strong>di</strong>pressione politica, in collaborazione anche con altripartner della società civile, per la <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti civili,economici e culturali, per eliminare <strong>di</strong>seguaglianze egarantire giustizia alle categorie più vulnerabili. I temispecifici sui quali <strong>ActionAid</strong> Brasile sta concentrandomaggiormente i suoi sforzi e sui quali ha cercato <strong>di</strong>influenzare le politiche del Governo sono: cambiamenticlimatici e giustizia ambientale; biocarburanti;cooperazione sud-sud e <strong>di</strong>ritto al cibo.Di seguito riportiamo le attività condotte nel <strong>2012</strong> nellacittà <strong>di</strong> Recife e nella regione del Panjeu hinterland, duearee dello stato del Pernambuco. Il programma locale peri <strong>di</strong>ritti sviluppato negli anni in quest’area è attualmentesupportato da <strong>ActionAid</strong> Italia e dai sostenitori italiani:nel <strong>2012</strong> il contributo italiano alle attività <strong>di</strong> programmadell’area - che coinvolgono <strong>di</strong>rettamente circa 120.000persone - è stato <strong>di</strong> Euro 151.539.Recife è una delle 10 città più gran<strong>di</strong> del Brasile e conta 1milione e 500mila abitanti. Circa 800mila persone vivononella periferia della città in con<strong>di</strong>zioni economicheprecarie e i servizi urbani sono scarsi e le infrastrutturecarenti. Il 10% della popolazione detiene il 55% dellericchezza, mentre il restante 60% ne detiene solo il 10%.La maggioranza delle donne non ha accesso al mercatodel lavoro né a forme <strong>di</strong> protezione sociale. Lo stipen<strong>di</strong>omensile <strong>di</strong> una donna è circa il 70% in meno <strong>di</strong> quello <strong>di</strong>un uomo. Le donne afro-brasiliane, madri <strong>di</strong> famiglia,appartengono alla fetta <strong>di</strong> popolazione più povera evulnerabile. Il progetto <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> si sta realizzando inquattro quartieri alla periferia <strong>di</strong> Recife e coinvolge<strong>di</strong>rettamente circa 400 famiglie e in<strong>di</strong>rettamente circa3300 famiglie.L’hinterland del Panjeu è la seconda area più povera dellostato del Pernambuco ed è una zona semiarida esuscettibile a lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> siccità. L’economiadell’area è basata principalmente sull’agricoltura e lapopolazione autoctona utilizza spesso una tecnicaagricola chiamata “slash and burn” (strappa e brucia) checontribuisce a rendere il suolo ancora più arido e menocoltivabile. Il progetto <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> si svolge in 3municipalità dell’area del Pajeu hinterland e coinvolge620 famiglie in maniera <strong>di</strong>retta e 4900 famiglie negiovano in maniera in<strong>di</strong>retta.FOCUS E OBIETTIVILe attività <strong>di</strong> programma nello stato del Pernambucosono state avviate nel 2007 e si chiuderannopresumibilmente nel 2019. Al centro del progetto ci sonoiniziative <strong>di</strong> empowerment delle donne – rafforzamentodelle loro competenze e emersione della loroconsapevolezza - e la lotta per i <strong>di</strong>ritti economici esociali <strong>di</strong> genere. Per la realizzazione <strong>di</strong> questo progetto<strong>ActionAid</strong> Brasile si avvale della collaborazione della Casade Mulher do Nordest (CMN), una ONG costituita nel1980 che lavora per i <strong>di</strong>ritti delle donne. <strong>ActionAid</strong>,insieme a CMN, lavora a fianco <strong>di</strong> donne e bambini delledue aree coinvolte affinché essi vedano rispettati i loro<strong>di</strong>ritti.RISULTATINel <strong>2012</strong>, CMN e <strong>ActionAid</strong> hanno organizzato 30workshop e seminari che hanno coinvolto circa 450donne ed hanno contribuito al loro rafforzamentoeconomico e sociale. A settembre <strong>2012</strong> è statoorganizzato un seminario per 100 donne sulla leggeMaria Da Penha, legge che <strong>di</strong>sciplina e punisce la11violenza sulle donne. Inoltre sono state organizzate delleattività educative che hanno coinvolto circa 1.220bambini e adolescenti. L’obiettivo era quello <strong>di</strong> migliorarele loro capacità <strong>di</strong> lettura, scrittura e affrontare temi,molto <strong>di</strong>ffusi nell’area, quali la <strong>di</strong>scriminazione razziale e<strong>di</strong> genere.LA STORIA DI ALEXANDRAPer rafforzare l'organizzazione degli attuali gruppi <strong>di</strong>donne ed il loro intervento nelle comunità come agenti <strong>di</strong>trasformazione sociale, CMN e <strong>ActionAid</strong> hannoorganizzato due seminari sulla comunicazione ra<strong>di</strong>o per30 donne della regione <strong>di</strong> Recife. L'idea era <strong>di</strong> insegnareloro ad utilizzare la ra<strong>di</strong>o per sensibilizzare la popolazionelocale su temi come i <strong>di</strong>ritti delle donne e la violenzadomestica, raggiungendo circa 50.000 ascoltatori. Lepartecipanti hanno imparato le <strong>di</strong>verse fasi dellaproduzione ra<strong>di</strong>o e le tecniche ra<strong>di</strong>ofoniche da applicare.Alexandra Maria Gal<strong>di</strong>no, 27 anni, è una delle donne chehanno partecipato ai laboratori <strong>di</strong> comunicazione. Vivenel comune <strong>di</strong> Recife con marito e quattro figli: "Hocapito quando la comunicazione è buona, a fareprogrammi ra<strong>di</strong>ofonici e come comportarmi quando si èin onda. Il mio gruppo <strong>di</strong> donne, chiamato Citta<strong>di</strong>nanzaFemminile, trasmette alla ra<strong>di</strong>o della comunità "FalaMulher" (Parlano le donne), e ha realizzato unprogramma per la ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Pernambuco, che è una ra<strong>di</strong>ocommerciale. I programmi sono rivolti alle donne e si<strong>di</strong>scute <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti delle donne, sessualità, malattiesessualmente trasmissibili, parità tra uomini e donne emolto altro. Su questi problemi, abbiamo ancheintervistato rappresentanti del governo e della societàcivile. L'obiettivo è sempre quello <strong>di</strong> informare le donnesui loro <strong>di</strong>ritti e su ciò che avviene nella società”.


INDIALa strategia <strong>di</strong> AA In<strong>di</strong>a 2011-2016 riba<strong>di</strong>sce l'importanza<strong>di</strong> dar voce ai poveri e renderli protagonisti attivi delletrasformazioni strutturali che stanno caratterizzando lasocietà in<strong>di</strong>ana negli ultimi anni. Le priorità strategichesono: promozione e controllo delle risorse naturali localiattraverso azioni <strong>di</strong> lobby verso le istituzioni;democratizzazione della società, dell'economia e dellapolitica a tutti i livelli; promozione e riconoscimento dei<strong>di</strong>ritti delle donne e dei bambini; promozione <strong>di</strong> unasocietà pacifica priva <strong>di</strong> violenza che garantiscel'inclusione sociale <strong>di</strong> tutte le minoranze etniche religiose.I sostenitori italiani contribuiscono all’attività <strong>di</strong>programma in In<strong>di</strong>a sostenendo 34 programmi locali <strong>di</strong>lungo termine (sul totale <strong>di</strong> circa 400 attivi nelsubcontinente). 3 progetti <strong>di</strong> breve termine (su un totale<strong>di</strong> circa 90) sono finanziati con fon<strong>di</strong> provenienti daistituzioni e aziende italiane. <strong>ActionAid</strong> Italia ha finanziatole attività in In<strong>di</strong>a con una somma <strong>di</strong> circa 2.8 milioni <strong>di</strong>euro (rif. p. 9).TEHRI GARLWALTehri Garlwal è una delle aree più povere dell'Uttarkhand, stato del nord dell'In<strong>di</strong>a. La situazione inquest'area si è aggravata ulteriormente quando lacostruzione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ga per un progetto idroelettrico hasommerso più <strong>di</strong> 5200 ettari <strong>di</strong> terra, molta parte dellaquale coltivata, costringendo 500.000 abitanti <strong>di</strong> 42villaggi ad abbandonare la propria terra.Oggi quest’area è scarsamente rappresentata a livellopolitico sia presso gli organi locali sia a livello centrale.Tra i problemi che caratterizzano l’area si annoverano:deforestazione e conseguente erosione del suolo,l’emigrazione della popolazione maschile e il conseguenteaumento del carico <strong>di</strong> lavoro sulle donne.FOCUS E OBIETTIVI DEL PROGRAMMA DI ATTIVITA’Il programma <strong>di</strong> lungo termine <strong>di</strong> Tehri Garlwal è iniziatoil 1°gennaio del 2003 e si è chiuso il 31 <strong>di</strong>cembre <strong>2012</strong>.Il progetto si è realizzato in collaborazione con MountValley Development Association (MDVA) un’associazioneche, nata nel 2001, si promette <strong>di</strong> rafforzare le comunitàlocali e promuove una società libera da <strong>di</strong>sparità sociali,economiche e <strong>di</strong> genere. Tra il 2005 e il 2006, grazie allarelazione con <strong>ActionAid</strong>, MVDA è passato da un approcciorivolto ai bisogni ad un approccio basato sui <strong>di</strong>ritti. Si ècominciato quin<strong>di</strong> a parlare e lavorare in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti:<strong>di</strong>ritto al cibo e <strong>di</strong>ritto all’educazione, <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> donne ebambini, <strong>di</strong>ritto alla salute e <strong>di</strong>ritto all’eguaglianza.Grazie ai sostenitori italiani, le attività <strong>di</strong> programmanell’area <strong>di</strong> Tehri nel <strong>2012</strong> sono state supportate con unasomma pari a 40.952 euro. Le attività sono in<strong>di</strong>rizzateprincipalmente a coloro che appartengono alle caste piùemarginate, persone con <strong>di</strong>sabilità, donne e bambini(circa il 60% per sul totale della popolazione).RISULTATI DI UN PROGRAMMA DECENNALEInizialmente le comunità si caratterizzavano per unagrande <strong>di</strong>ffidenza, mancanza <strong>di</strong> fiducia e pessimismorispetto all’ipotesi <strong>di</strong> un miglioramento delle propriecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita. Le donne non partecipavano alla vitadella comunità ed erano spesso vittime <strong>di</strong> violenzedomestiche. Si registrava inoltre un alto tasso <strong>di</strong>abbandono scolastico e uno scarso livello <strong>di</strong> iscrizionidelle bambine.Durante il programma sono stati organizzati <strong>di</strong>versiincontri nei villaggi, iniziative <strong>di</strong> emersione dellaconsapevolezza e mobilitazione della comunità,costruzione e rafforzamento delle capacità, sviluppo <strong>di</strong>modelli <strong>di</strong> agricoltura sostenibile e impren<strong>di</strong>torialità,sensibilizzazione su tematiche <strong>di</strong> genere, pressionepolitica su istituzioni locali e centrali.Con il tempo le persone hanno compreso che è lorodovere e interesse prendere <strong>di</strong> nuovo in mano la propriavita. Le donne in particolare hanno preso parte attiva allavita politica ed economica delle loro comunità,can<strong>di</strong>dandosi nei consigli locali e venendo elette,esercitando pressione politica e ottenendo risultati (peresempio ottenendo la costruzione da parte del governodella strada e prestiti per le proprie attivitàimpren<strong>di</strong>toriali), dando vita a piccole attività generatrici<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, utilizzando il nuovo red<strong>di</strong>to per migliorarel’educazione dei bambini e la salute della famiglia, ereplicando quanto appreso in altri villaggi a beneficio <strong>di</strong>altre donne. A tal proposito si può annoverare che circa1215 donne del Bhilanga block del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Tehri,hanno costituito una organizzazione locale dal nomeBhilanga Sakhi Sangathan (BSS) grazie alla quale,insieme, hanno lavorato per migliorare la consapevolezzacirca i <strong>di</strong>ritti sociali, economici e politici delle donne delproprio <strong>di</strong>stretto e hanno portato avanti azioni <strong>di</strong>pressione politica contro la violenza sulle donne.In ambito scolastico è maggiore la frequenza, l’80% dellebambine del progetto è stata iscritta e partecipa alla vitascolastica. Tra i maggiori risultati si riportano:rafforzamento della consapevolezza delle comunità suipropri <strong>di</strong>ritti; creazione e rafforzamento <strong>di</strong> organizzazionia livello <strong>di</strong> comunità; emersione <strong>di</strong> leadership a livellolocale e sforzi collettivi per migliorare la situazione dellacomunità stessa.LA STORIA DI SUSHMA DEVISushma appartiene alla comunità Dalit, ossia “i senzacasta”, la più emarginata nella società in<strong>di</strong>ana. Vive nelvillaggio Dhung con i suoi quattro figli, ha perso il maritoquando aveva 24 anni. La sua vita, come quella <strong>di</strong> tantealtre donne che vivono nelle zone collinari, era tuttavialimitata alle faccende domestiche, all’educazione dei figlie al lavoro nei campi. Le donne non avevano alcun ruolonei processi decisionali e non erano a conoscenza dei loro<strong>di</strong>ritti. Erano timide nel parlare della propria salute e <strong>di</strong>altre questioni femminili. Il matrimonio precoce e i casi <strong>di</strong>violenza domestica erano altamente prevalenti nellazona. Sushma, 40 anni, racconta che “Fino a poco tempofa ero molto remissiva e timida, mentre oggi sono unaleader nella comunità del mio villaggio e ho sviluppatomolta fiducia in me stessa”.Bhilangana Sakhi Sangatha (BSS) ha organizzato 12corsi <strong>di</strong> formazione per sensibilizzare 265 donne suipropri <strong>di</strong>ritti, sulle leggi contro la violenza.Sushma continua: "Io sono il presidente <strong>di</strong> BSS. Sonoorgogliosa perché, in quanto donna, oggi ho il potere <strong>di</strong>prendere decisioni. Con la formazione fornita da MVDA,vengono organizzate riunioni perio<strong>di</strong>che per affrontarequestioni come l'educazione dei figli e l'occupazione perle donne e 7 casi <strong>di</strong> violenza domestica sono stati risolti.Ho avuto anche l'opportunità <strong>di</strong> analizzare la con<strong>di</strong>zionedelle donne Dalit durante un seminario <strong>di</strong> livellonazionale organizzato da <strong>ActionAid</strong>".Grazie alle attività promosse, oggi il 52% deirappresentanti del consiglio del villaggio è rappresentatoda donne. Inoltre MVDA ha coinvolto 116 <strong>di</strong> loro suisistemi <strong>di</strong> consiglio del villaggio e su azioni <strong>di</strong> sviluppodel governo che consentissero loro <strong>di</strong> svolgere il propriolavoro in modo efficiente.


per questo è importante che tutti si mobilitino per combatterla. Numerose leattività organizzate a questo fine. L’organizzazione, nella figura del suo segretariogenerale Marco De Ponte, ha incontrato il sindaco <strong>di</strong> Milano, Giuliano Pisapia, per<strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> buone pratiche in termini <strong>di</strong> governance e trasparenza e del ruolo chele istituzioni locali e nazionali devono avere per essere responsabili e trasparentie favorire la partecipazione.“Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> cambiare”, un libro che racchiude storie <strong>di</strong>ingiustizia sociale nel nord come nel sud del mondo èstato pubblicato e <strong>di</strong>stribuito su tutto il territorionazionale. È stata lanciata un’azione <strong>di</strong> mobilitazione asupporto <strong>di</strong> Mobina, una donna afgana che, con ilsupporto <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>, ha avviato un programmara<strong>di</strong>ofonico per promuovere i <strong>di</strong>ritti delle donne afgane.Il Summit Rio+20 è stata la seconda milestone nel <strong>2012</strong> che si è collocatanaturalmente tra la giornata mon<strong>di</strong>ale della Giustizia Sociale e la giornatamon<strong>di</strong>ale dell’alimentazione come un momento chiave <strong>di</strong> pressione politica,soprattutto in tema <strong>di</strong> biocarburanti. Sin da marzo <strong>ActionAid</strong> Italia avevalanciato una petizione pubblica chiedendo al Ministro per l’Ambiente, CorradoClini, <strong>di</strong> assicurare che l’Italia mettesse fine alla produzione e consumo <strong>di</strong>biocarburanti <strong>di</strong> prima generazione. Questaazione <strong>di</strong> mobilitazione è stata promossa verso inostri sostenitori e attivisti alla vigilia <strong>di</strong> Rio+20e poi portata avanti sino ad ottobre. La voce deisostenitori italiani attraverso le sottoscrizioni cosìraccolte è quin<strong>di</strong> stata portata <strong>di</strong>rettamenteall’attenzione del Ministro Clini che, dopo moltiCirca 17.000 italianihanno sottoscritto lanostra petizione!tentativi <strong>di</strong> interlocuzione, ha ricevuto un gruppo <strong>di</strong> rappresentanti <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>Italia il 16 ottobre.Altri membri <strong>di</strong> AAI in Europa hanno promosso petizioni simili a quella lanciata inItalia e le sottoscrizioni raccolte in Europa hanno superato <strong>di</strong> gran lunga le40.000 poste come obiettivo/target della petizione e sono state consegnate arappresentanti della Commissione e del parlamento europeo 10 .I risultati 11 in ogni caso potranno verificarsi solo più avanti nel processo <strong>di</strong> codecisioneche coinvolge la commissione e il parlamento europeo e che condurràalla revisione della <strong>di</strong>rettiva entro il 2013.Molti eventi sono stati organizzati incluso quelli in partenariato con il Carnevale<strong>di</strong> Venezia e con quello <strong>di</strong> Viareggio.Inoltre in occasione della giornata mon<strong>di</strong>ale della Giustizia Sociale è stato datoavvio, attraverso il lancio del video “Il Diritto <strong>di</strong> Cambiare” e attraversomolteplici strumenti e canali, alla campagna <strong>di</strong> rafforzamento del brand che hadeterminato nel corso del <strong>2012</strong> una crescita <strong>di</strong> quasi il 40% in termini <strong>di</strong>riconoscibilità del nostro brand.1410Questi sforzi infatti si collocano nella più ampia attività <strong>di</strong> pressione politica che ci ha visto incontrare a marzoe a <strong>di</strong>cembre 4 Membri del Parlamento Europeo (Commissioni Ambiente ed Energia).11l’obiettivo a breve termine è quello <strong>di</strong> ottenere, nell’ambito del processo <strong>di</strong> revisione delle Direttive suibiocarburanti (Renewable Energy Directive e Fuel Quality Directive), l’azzeramento della quota <strong>di</strong> biocarburantiland-based utilizzata per il raggiungimento del target del 10% al 2020 e l’introduzione del fattore ILUC (effettiin<strong>di</strong>retti del cambio <strong>di</strong> destinazione <strong>di</strong> uso della terra) sul conteggio <strong>di</strong> emissioni <strong>di</strong> gas ad effetto serra nei criteri<strong>di</strong> sostenibilità; nel me<strong>di</strong>o termine è invece quello <strong>di</strong> ottenere l’eliminazione del target obbligatorio nel quadrodella revisione della <strong>di</strong>rettiva europea sulle fonti rinnovabili <strong>di</strong> energia nel 2014.


I risultati complessivi del Summit sono stati deludenti in quanto hannoriaffermato principi vecchi <strong>di</strong> 20 anni e non ci sono stati progressi nelladefinizione <strong>di</strong> nuove politiche per la sostenibilità.Per informare l’opinione pubblica e sensibilizzare i decisori politici <strong>ActionAid</strong>Italia ha lanciato due case stu<strong>di</strong>es sugli investimenti italiani in Senegal per laproduzione <strong>di</strong> biocarburanti e sugli impatti negativi <strong>di</strong> tale produzione sullecomunità locali, prevalentemente in termini <strong>di</strong> accesso al cibo, alla terra e allerisorse naturali. Dopo Rio+20 un report sui biocarburanti è stato <strong>di</strong>sseminatoattraverso una serie <strong>di</strong> eventi a livello locale in collaborazione conorganizzazioni sul territorio e università.In occasione della giornata mon<strong>di</strong>ale dell’alimentazione <strong>ActionAid</strong> Italia harealizzato una serie <strong>di</strong> attività volte a favorire la consapevolezza dei citta<strong>di</strong>niitaliani in tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto al cibo e promuoverne quin<strong>di</strong> la mobilitazione. Inparticolare l’organizzazione ha proposto una propria ricetta contro la fame.Tutte le attività dell’organizzazione sisono quin<strong>di</strong> aggregate intorno almessaggio della “ricetta contro lafame”. È stato pubblicato un libro <strong>di</strong>ricette “I menù che fanno del bene”che raccoglie ricette donate perquesta iniziativa da numerosi cheffamosi, celebrità e bloggers. I <strong>di</strong>rittid’autore del libro sono stati devolutialla campagna Operazione Fame <strong>di</strong><strong>ActionAid</strong> Italia. Il libro è statolanciato attraverso vari eventi inclusoil lancio a Roma nella libreria <strong>di</strong> unafamosa casa e<strong>di</strong>trice: l’evento è statoaccompagnato da un live cookingshow in cui lo chef Sebastiano Rovida e il presentatore ra<strong>di</strong>ofonico Alex Bragahanno presentato e <strong>di</strong>scusso i contenuti del libro. Sebastiano Rovida è statoinoltre protagonista insieme a Paola Marella nel video per la promozione e<strong>di</strong>ffusione della ricetta <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> contro la fame.Centrale nel corso dell’anno anche il lavoro <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> che ha permesso <strong>di</strong>gettare importanti fondamenta per gli anni a venire in riferimento a Expo2015.L’assegnazione alla città <strong>di</strong> Milano dell’organizzazione <strong>di</strong> Expo2015 “Nutrire ilPianeta. Energia per la Vita” offre infatti l’opportunità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre idee eproposte su un tema così strategico per il futuro dell’umanità con tutta una serie<strong>di</strong> attori aperti al <strong>di</strong>alogo. Secondo le <strong>di</strong>chiarazioni infatti, l’evento saràl’occasione per con<strong>di</strong>videre esperienze, progetti e strategie volte a nutrire ilpianeta e ad assicurare l’energia necessaria per la vita delle future generazioni.Per questo motivo <strong>ActionAid</strong> non ha potuto esimersi da un ruolo attivo in questoevento. Già dal 2011 è stata creata una piattaforma <strong>di</strong> organizzazioni dellasocietà civile - Expo dei Popoli - per sfruttarel’evento e creare consapevolezza e mobilitarel’opinione pubblica in tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto al ciboproprio nell’anno in cui dovrà essereconcordato l’impegno internazionale dopo lascadenza degli obiettivi del Millennio. Expo deiPopoli mira a promuovere presso gli attori checonverranno in Italia per l’Expo alternativealle questioni globali quali accesso al cibo ealle risorse, adeguate politiche <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong>riduzione della povertà.In tema <strong>di</strong> accountability un seminario <strong>di</strong> alfabetizzazione economica efinanziaria a maggio, promosso in collaborazione con la fondazione Alma Mater,ha riunito a Bologna esperti ed operatori provenienti da tutta Italia.15


Il seminario, che si ispirava<strong>di</strong>rettamente alla metodologia ELBAG(Economic Literacy and BudgetAccountability for Governance), usata da<strong>ActionAid</strong> nei paesi in cui opera, harappresentato l’inaugurazione <strong>di</strong> unpercorso <strong>di</strong> capacity buil<strong>di</strong>ng e <strong>di</strong>sviluppo della consapevolezzanecessaria all’esercizio dei propri <strong>di</strong>ritti,nel quale sviluppo <strong>ActionAid</strong> in<strong>di</strong>vidua lachiave per il superamento <strong>di</strong> povertà edesclusione, in Italia così come nel Suddel mondo. La <strong>di</strong>ffusione delleconoscenze infatti ha un ruolofondamentale nello sviluppare la consapevolezza necessaria all’esercizio deipropri <strong>di</strong>ritti, dal momento che è primariamente attraverso l’educazione e laformazione che si costruisce il welfare. L’obiettivo del percorso inaugurato aBologna è quello <strong>di</strong> arrivare a definire nuovi modelli <strong>di</strong> educazione all’eserciziodei propri <strong>di</strong>ritti per far comprendere come si governano tanto le scelte <strong>di</strong>bilancio familiare quanto le politiche <strong>di</strong> bilancio pubblico e come è possibileutilizzare poi queste conoscenze per uscire da povertà ed esclusione. Non quin<strong>di</strong>un semplice percorso <strong>di</strong> educazione, ma un percorso <strong>di</strong> sviluppo della capacità <strong>di</strong>decidere.Oltre cento giovani hanno animato le due giornate de<strong>di</strong>cate all’accountabilitynel (per)corso “L’importante è partecipare” organizzato a Milano a novembre.Il seminario è stata l’occasione anche per creare econsolidare relazioni con associazioni (YoungEffect, Rete Nuovo Municipio, Informagiovani) eistituzioni che con<strong>di</strong>vidono con <strong>ActionAid</strong> lacentralità <strong>di</strong> trasparenza, partecipazione eresponsabilità nella gestione della cosa pubblica.La scelta del Comune <strong>di</strong> Milano come prima tappa ha voluto dare continuitàall’interesse del Municipio verso il tema dell’accountability già manifestato con la16firma della “Carta dei Principi per un’Italia Responsabile” da parte del SindacoPisapia. Entrambi gli esempi <strong>di</strong> lavoro appena citati si contrad<strong>di</strong>stinguono nonsolo per l’interesse suscitato ma anche per la possibilità <strong>di</strong> essere replicati anchein altre città.Nel filone <strong>di</strong> lavoro legato alla promozione dell’accountability non può non esserecitato l’impegno <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> a seguito del terremoto in Emilia. Già in occasionedel terremoto che aveva colpito l’Aquila nel 2009 <strong>ActionAid</strong> si era impegnata perverificare quanto gli aquilani fossero stati coinvolti nella ricostruzione della lorocittà. A seguito del terremoto in Emilia <strong>ActionAid</strong> ha partecipato al progetto <strong>di</strong>costruzione e implementazione del portale OpenRicostruzione attraverso il qualei citta<strong>di</strong>ni (in particolare quelli delle aree colpite dal terremoto) potevanosegnalare <strong>di</strong>sagi, danni e anche offerte <strong>di</strong> aiuto, imme<strong>di</strong>atamente comunicatealle autorità locali e alla protezione civile per agevolare i soccorsi e gli interventi.La piattaforma, oltre a raccogliere le segnalazioni dei citta<strong>di</strong>ni, ha dato vitaanche un progetto <strong>di</strong> monitoraggio dei fon<strong>di</strong> utilizzati per le popolazioni colpitedal terremoto, in modo da garantire la trasparenza delle spese dei fon<strong>di</strong>pubblici.A queste iniziative si affianca il lavoro <strong>di</strong> pressione verso gli interlocutorinazionali e nazionali in termini <strong>di</strong> aiuto pubblico allo sviluppo. Negli anni<strong>ActionAid</strong> ha acquisito autorevolezza e influenza su decisori politici e opinionleaders, necessaria per realizzare i cambiamenti politici desiderati. Il <strong>2012</strong> havisto la pubblicazione e lancio del rapporto “L’Italia e la lotta alla povertà”.Giunto ormai alla sua sesta e<strong>di</strong>zione, il rapporto fornisce il quadro dei contributidell’Italia in termini <strong>di</strong> aiuto pubblico allo sviluppo (in particolare l’e<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong>analizza tutta l’ultima legislatura). Stampato quest’anno per la prima volta dauna casa e<strong>di</strong>trice e <strong>di</strong>stribuito nelle librerie, il rapporto è stato lanciato inoccasione <strong>di</strong> un evento nazionale cui hanno partecipato rappresentanti delMinistero degli Affari Esteri, dell’Ambiente, membri del Parlamento, IFAD e altriinterlocutori istituzionali.La presenza <strong>di</strong> interlocutori istituzionali conferma l’ autorevolezzaacquisita negli anni dall’organizzazione su questi temi e ilsottosegretario agli esteri, Marta Dassù, ha definito il rapporto comeun must read per chiunque in Italia sia interessato agli affariinternazionali.


Il <strong>2012</strong> è stato l’anno in cui è stato deciso che i fon<strong>di</strong> (ex lege 49/87) <strong>di</strong>sponibiliper il 2013 aumenteranno del 165% (dagli 86 milioni del <strong>2012</strong> ai 228 previstiper il 2013) e i fon<strong>di</strong> per le missioni internazionali raddoppieranno (35 milioninel 2013 contro i 18 del <strong>2012</strong>). La legge <strong>di</strong> Stabilità è stata mo<strong>di</strong>ficata così daincludere anche le raccomandazioni del Ministro della Cooperazione oltre aquelle già previste del Ministro degli Affari Esteri e dell’Economia. È stato inoltrelanciato un processo <strong>di</strong> revisione dell’efficacia degli aiuti (in seguito al quartoHigh Level Forum che ha avuto luogo a Busan a fine 2011) e <strong>di</strong> revisione delleprocedure per il finanziamento dei progetti da parte del Ministero degli AffariEsteri. Si tratta <strong>di</strong> risultati raggiunti non solo grazie all’azione <strong>di</strong> lobby <strong>di</strong><strong>ActionAid</strong> Italia ma anche grazie al lavoro portato avanti nell’ambito del networkCINI.Il lavoro in network è stato inoltre importante anche nell’ambito della Campagna005 in cui <strong>ActionAid</strong> Italia ha svolto un ruolo importante. Numerosi sono stati gliincontri con parlamentari e con i rappresentanti <strong>di</strong> tutti gli schieramenti politicinell’ambito della campagna che aveva l’obiettivo <strong>di</strong> determinare l’introduzione inItalia <strong>di</strong> una tassa (pari allo 0.05%) sulle transazioni finanziarie che èstata poi effettivamente introdotta sebbene non con tutte le caratteristicheauspicate.Altro filone <strong>di</strong> lavoro è stato quello relativo ai <strong>di</strong>rittidelle donne. In occasione del World Urban Forum(sesta e<strong>di</strong>zione) che ha avuto luogo a Napoli,<strong>ActionAid</strong> Italia ha presentato il Progetto “Le donne ela Città” lanciato e in fase <strong>di</strong> implementazione in duearee <strong>di</strong>sagiate <strong>di</strong> Reggio Calabria e Crotone perpromuovere la creazione <strong>di</strong> città a misura <strong>di</strong> donne. Ilprogetto, realizzato in collaborazione con due partnerlocali, Il Seme e Agorà, è iniziato dal coinvolgimentoe la partecipazione attiva delle donne a rischio <strong>di</strong>esclusione sociale. Utilizzando metodologie da lungotempo applicate negli altri paesi in cui <strong>ActionAid</strong>lavora, sono state identificate le principali necessità ecompresa la percezione delle donne in relazione allecittà in cui vivono. Una mappatura staricomprendendo aspetti demografici e relativiDal 2011 è attivo un progetto in Aghanistan cofinanziatodal Ministero degli Affari EsteriItaliano. L’obiettivo <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> è <strong>di</strong> creare esviluppare un sistema integrato <strong>di</strong> supporto legaleper le donne afghane vittime <strong>di</strong> violenza,attraverso la formazione specifica <strong>di</strong> assistentilegali che contribuiranno a consolidare un sistema<strong>di</strong> denuncia e lotta contro la violenza. Inoltre<strong>ActionAid</strong> sta creando gruppi <strong>di</strong> auto-aiuto in 50villaggi, che attraverso incontri perio<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>informazione e formazione, aiutano le donne adabbattere il muro del pregiu<strong>di</strong>zio e la paura e anon sentirsi sole. Grazie alla presenza costantedegli assistenti legali le donne hanno una figuraguida che le affianca nell’interazione con lamagistratura, le strutture <strong>di</strong> assistenza e durante ildoloroso e coraggioso processo <strong>di</strong> denuncia dellaviolenza subita.17all’occupazione, i servizi e le infrastrutture <strong>di</strong>sponibili e i dati sul fenomeno dellaviolenza contro le donne.In ambito <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti delle donne prosegue anche il lavoro in network permonitorare l’implementazione della CEDAW (Committee on the Elimination ofDiscrimination Against Women), nello specifico la ratifica della convenzione <strong>di</strong>Istanbul in materia <strong>di</strong> prevenzione e adozione <strong>di</strong> misure contro la violenzacontro le donne. Il governo italiano ha sottoscritto la convenzione a settembre esperiamo che la nuova legislatura accolga la proposta <strong>di</strong> ratifica.<strong>ActionAid</strong> Italia e altri membri della federazione hanno effettuato azioni <strong>di</strong>pressioni politica contro la violenza contro le donne afgane nell’ambito dellaConferenza internazionale sull’Afghanistan. Le raccomandazioni <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>sono state incluse nelle mozioni parlamentari.Il Direttore per gli affari internazionali del <strong>di</strong>partimento per le pari opportunitàha adottato la proposta <strong>di</strong> portare avanti nel 2013 una mappatura delfenomeno dei matrimoni forzati in Italia. Questo fenomeno è al centro <strong>di</strong> unprogetto realizzato in Emilia da <strong>ActionAid</strong> in collaborazione con “Trama <strong>di</strong> Terre”e finanziato dalla fondazione Vodafone.Come emerge dagli esempi già citati, nel <strong>2012</strong> <strong>ActionAid</strong>Italia continua a creare e contribuire attivamente all’interno<strong>di</strong> network e alleanze. Nei prossimi anni, l’idea è <strong>di</strong>rafforzare le collaborazioni con partner nazionali e locali, sutemi <strong>di</strong> lavoro legati sia all’agenda tra<strong>di</strong>zionale in materia <strong>di</strong>cooperazione e sviluppo ma anche nuovi temi conprospettiva sia globale sia nazionale (dalla trasparenza allemigrazioni alle politiche energetiche).Un esempio <strong>di</strong> collaborazione con altri attori della societàcivile è rappresentato dal filone <strong>di</strong> lavoro volto a riformare ilsistema italiano in materia <strong>di</strong> cooperazione. Sotto la guidadel Ministro per la Cooperazione, organizzazioni della societàcivile e altri interlocutori sono stati coinvolti in un processo<strong>di</strong> consultazione culminato del primo Forum dellaCooperazione internazionale che ha avuto luogo a Milanoall’inizio <strong>di</strong> ottobre. Le organizzazioni della società civilehanno svolto un ruolo chiave nella fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e <strong>di</strong>con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> posizioni in preparazione del forum e nelcoor<strong>di</strong>namento della partecipazione dei delegati in gruppi <strong>di</strong>


lavoro ad hoc. In occasione del forum sia il presidente della Repubblica sia ilprimo Ministro si sono espressi in riferimento alla cooperazione allo sviluppocome dovere morale ed investimento strategico. Infine il Ministero dell’economiae della finanza ha annunciato nuovi finanziamenti per la cooperazione, promessepoi trasformatesi in realtà a <strong>di</strong>cembre con l’approvazione della finanziaria.Lo sviluppo <strong>di</strong> alleanze e partenariati, in quanto elemento portantedell’approccio basato sui <strong>di</strong>ritti umani più volte citato, ha informato anche lamodalità <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> sul territorio italiano a livello locale. Tuttal’attività nelle c.d. aree <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento infatti è stata ideata e realizzata in fortecollaborazione con organizzazioni ra<strong>di</strong>cate sul territorio, già da tempo impegnatea vario titolo nella lotta contro la povertà e nella promozione dei <strong>di</strong>ritti umani edella giustizia sociale, come nel caso del già menzionato progetto “Le Donne eLa Città”.Di seguito vengono citati alcuni ulteriori esempi che non vogliono rappresentareun quadro esaustivo della vasta rete <strong>di</strong> collaborazioni in atto sul territorioitaliano.Abbiamo già citato la collaborazione con “Trama <strong>di</strong> Terre” in riferimento alprogetto volto a contrastare il fenomeno dei matrimoni forzati finanziato dallaFondazione Vodafone così come anche la collaborazione con la fondazione AlmaMater a Bologna per il seminario ELBAG. Sulla stessa linea anche lacollaborazione con Young Effect per l’ideazione del primo toolkit supartecipazione civica e impegno giovanile culminato nel seminario <strong>di</strong> novembre.Ulteriori esempi possono ritrovarsi anche a Torino, Ancona, Napoli, ReggioCalabria e nelle altre aree <strong>di</strong> intervento in Italia.Continue collaborazioni vengono portate avanti anche in materia <strong>di</strong> raccoltafon<strong>di</strong>, come la piattaforma per promuovere la cultura dei lasciti in Italia (si veda<strong>di</strong> seguito per maggiori informazioni) o Unora 12 <strong>di</strong> cui <strong>ActionAid</strong> è parte da<strong>di</strong>versi anni.Ulteriore esempio è rappresentato da AGIRE – L’Agenzia Italiana <strong>di</strong> Risposta alleEmergenze – sotto il cui cappello <strong>ActionAid</strong> si attiva per la risposta alleemergenze. <strong>ActionAid</strong> Italia per molti anni ha preso attivamente partedetenendo al presidenza, attualmente il vicepresidente <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> Italia è iltesoriere <strong>di</strong> Agire.12 UNORA è il comitato italiano fondato per promuovere la cultura del payroll giving in Italia. Propone unsistema innovativo per le aziende e per i <strong>di</strong>pendenti per sostenere regolarmente un insieme <strong>di</strong> cause <strong>di</strong> primariaimportanza. Il payroll giving UNORA consiste in una donazione volontaria continuativa e proporzionale allostipen<strong>di</strong>o – erogata dal <strong>di</strong>pendente attraverso l’azienda al sostegno generico dei programmi <strong>di</strong> questeorganizzazioni.18


Le pagine che seguono offrono un quadro della struttura e delle principali azionimesse in campo internamente. Tali azioni e i relativi risultati sono stati parteintegrante del lavoro che ha visto impegnata l’organizzazione nel <strong>2012</strong> in lineacon la strategia <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> Italia. L’organizzazione ritiene infatti che sianecessario dotarsi <strong>di</strong> una struttura e <strong>di</strong> una infrastruttura performante e <strong>di</strong>attrarre e mantenere persone (staff, managaers, persone della governace) la cuipreparazione e motivazione permetterà all’organizzazione <strong>di</strong> realizzare ilcambiamento desiderato.ORGANI DI GOVERNANCE: FUNZIONE, STRUTTURA E ATTIVITÀ<strong>ActionAid</strong> Italia è governata da un Consiglio Direttivo e da un’Assemblea deiSoci. Il Consiglio Direttivo, all’interno del quale si <strong>di</strong>stribuiscono aree <strong>di</strong>responsabilità specifica tra i singoli consiglieri con decisione or<strong>di</strong>naria, ha ampipoteri per quanto riguarda l’amministrazione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong><strong>ActionAid</strong> Italia. L’Assemblea dei Soci ha il potere <strong>di</strong> designare e revocare ilPresidente e i membri del Consiglio Direttivo, deliberare sulle azioni <strong>di</strong>responsabilità nei confronti degli amministratori e in merito alle esclusioni deiSoci, approvare le linee generali <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo dell’associazione e deliberare sulleproposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica dello Statuto e sul bilancio consuntivo.A fine <strong>2012</strong> sono 26 13 i membri dell’Assemblea dei Soci e sono 8 14 le persone chein qualità <strong>di</strong> consigliere siedono nel Consiglio Direttivo. Il turnover dei membridell’assemblea è stato più alto delle aspettative in quanto 7 membri hannolasciato la compagine organizzativa. Il dato - <strong>di</strong> per sé non necessariamentepositivo - è da ascrivere alla volontà del consiglio e del management <strong>di</strong> avereuna compagine organizzativa i cui numeri corrispondono ad una realepartecipazione dei suoi membri promuovendo pertanto la fuoriuscita <strong>di</strong> coloro lacui partecipazione era stata scarsa o nulla nel corso degli ultimi anni.L’organizzazione si è mossa parallelamente nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un maggiorecorrispondenza tra la composizione reale e la composizione desiderata degliorgani <strong>di</strong> governance alla luce <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> criteri con<strong>di</strong>visi (in termine <strong>di</strong>competenze, background, provenienza geografica, ecc). Nel corso dell’annosono entrati quin<strong>di</strong> a far parte dell’Assemblea 6 nuovi soci.1913 9 donne e 17 uomini14 3 donne e 5 uomini


quali ciascun Socio ha potuto fornire un contributo sostanziale <strong>di</strong> monitoraggio ein<strong>di</strong>rizzo alla vita dell’associazione e ai processi decisionali salienti del ConsiglioDirettivo.I Soci hanno inoltre partecipato a workshop, momenti <strong>di</strong> formazione e incontricon stakeholders esterni. Obbligatoria menzione va ai momenti <strong>di</strong> formazione eapprofon<strong>di</strong>mento che hanno accompagnato le Assemblee or<strong>di</strong>narie: a giugno haavuto luogo un workshop sulla politica <strong>di</strong> partnership con aziende, fondazioni egran<strong>di</strong> donatori; l’Approccio Basato sui Diritti Umani è stato oggetto del trainingsvoltosi a <strong>di</strong>cembre, connotato da un importante esercizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e confrontotra “nuovi” e “vecchi” soci, con l’obiettivo <strong>di</strong> stimolare una riflessione cheaiutasse i nuovi ad assorbire e i senior a consolidare l’approccio per essere deiperfetti ambasciatori <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>.Tutte le decisioni prese dagli organi <strong>di</strong> governance sono state puntualmenteeseguite dal management. Questo risultato è il frutto <strong>di</strong> un’armonia sostanzialetra organi <strong>di</strong> governance e management, che ha determinato decisioni cheportassero a ottenere gli obiettivi desiderati, da un lato, e che fosseropercorribili a seconda del contesto, dall’altro. Non tutte le azioni/decisioni che lagovernance aveva programmato <strong>di</strong> poter prendere entro il <strong>2012</strong>, sono state ineffetti prese, per motivi che <strong>di</strong>pendevano dal contesto o da interlocutori esterni.Tali decisioni - relative ad eventuali mo<strong>di</strong>fiche statutarie e all’istituzione delModello Organizzativo ex dlgs. 231/2001 - sono state perciò rimandate ai primimesi del 2013.E in quest’ottica molte sono state le occasioni, al <strong>di</strong> fuori degli appuntamentiprevisti da statuto, in cui i soci sono stati protagonisti: dal convegno“Innovazione sociale, istituzioni inclusive, aziende responsabili” che ha avutoluogo a Bologna in concomitanza con la riunione del consiglio <strong>di</strong>rettivo <strong>di</strong>novembre e che si è concluso con la firma, da parte del sindaco <strong>di</strong> BolognaVirginio Merola, della “Carta dei Principi per un’Italia Responsabile”, lanciata da<strong>ActionAid</strong> nel novembre 2011; ai numerosi eventi <strong>di</strong> rilievo locale, come la cena<strong>di</strong> gala in occasione della celebrazione, a luglio, della Festa del Redentore <strong>di</strong>Venezia. Si segnala infine - in rapporto ai processi <strong>di</strong> governance internazionale– che in occasione dell’ultima Assemblea Generale Internazionale (giugno,Bangkok) sono state approvate e deferite al Consiglio Direttivo internazionaledue mozioni 16 presentate da <strong>ActionAid</strong> Italia. Inoltre, l’Assemblea ha accettato lacan<strong>di</strong>datura a membro del Consiglio Direttivo Internazionale della nostra Socianonché ex presidente Chiara Somajni.Gli organi <strong>di</strong> governance si sono riuniti sia in occasione delle riunioni previste dastatuto (con una partecipazione più alta della me<strong>di</strong>a attesa nel <strong>2012</strong> 15 ) sia inoccasione delle riunioni dei Gruppi Consiliari - Campaigning; Raccolta Fon<strong>di</strong>;Tesoreria, Au<strong>di</strong>t e Questioni Legali; Sviluppo della Governance - attraverso le15 (+4% in riferimento alla partecipazione dei consiglieri, +9% in riferimento alla partecipazione dei soci)16 in tema <strong>di</strong> cicli operativi <strong>di</strong> governance e <strong>di</strong> relazione con il settore aziendale20


LE RISORSE UMANE E LA STRUTTURA ITALIANA<strong>ActionAid</strong> Italia a fine <strong>2012</strong> puòcontare su un totale <strong>di</strong> 98persone in staff (tra <strong>di</strong>pendentie collaboratori a progetto) e 3persone in stage, <strong>di</strong>stribuiti traMilano e Roma e dal 2011 nelleAree <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>camentoterritoriale.Il tasso <strong>di</strong> turnover 17 si attesta al 7% e l’organizzazione non registracambiamenti strutturali rilevanti nel <strong>2012</strong> ma solo adeguamenti minori allastruttura stabilita nel 2011. Attualmente <strong>ActionAid</strong> è organizzata come segue:Segretariato Generale, <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Efficienza Organizzativa, <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong>Accountability e l’area Mission che include i <strong>di</strong>partimenti <strong>di</strong> Campaigning e <strong>di</strong>Marketing e Raccolta fon<strong>di</strong>.L’organizzazione in linea con la nuova strategia che proprio dal <strong>2012</strong> è <strong>di</strong>venutaoperativa ha messo in campo una serie <strong>di</strong> azioni volte al reclutamento emantenimento <strong>di</strong> staff qualificato, competente e motivato, al fine <strong>di</strong> poterperseguire gli obiettivi <strong>di</strong> cambiamento desiderati. Tutto lo staff è quin<strong>di</strong> statocoinvolto, nella prima parte dell’anno, in una iniziativa <strong>di</strong> formazione avente adoggetto l’approccio basato sui <strong>di</strong>ritti umani <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong>. Lo staff - al fine <strong>di</strong>promuovere la comprensione della nostra missione e dei nostri obiettivi - è statoinoltre coinvolto in iniziative organizzate da <strong>ActionAid</strong> come eventi <strong>di</strong> portatanazionale, iniziative sul campo, seminari.<strong>ActionAid</strong> Italia ha investito in formazione raggiungendo con interventi formativiben il 91% dello staff 18 . Le iniziative formative hanno riguardatoprevalentemente il rafforzamento <strong>di</strong> competenze personali, capacità managerialie organizzative, la formazione sui temi su cui lavora <strong>ActionAid</strong>, e la formazionerichiesta dalla legge (sicurezza sul luogo <strong>di</strong> lavoro, privacy, ecc). Per la primavolta inoltre <strong>ActionAid</strong> Italia ha svolto iniziative <strong>di</strong> formazione finanziata.Con l’obiettivo <strong>di</strong> perseguire efficienza, rilevanza ed accessibilità,l’organizzazione ha rivisto <strong>di</strong>verse politiche organizzative, come la politica sullaformazione, quella su conge<strong>di</strong> parentali, e volontari. È stata inoltre rivisto ilsistema <strong>di</strong> gestione e riconoscimento della performance per il <strong>2012</strong>. Infine nella<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong> bilanciamento tra vita privata e vita lavoratival’organizzazione ha aderito ad un progetto pilota nazionale (Family Au<strong>di</strong>t) cheprevede la definizione <strong>di</strong> un piano d’azione <strong>di</strong> 3 anni per il conseguimento delbilanciamento tra vita privata e vita lavorativa e il conseguimento della relativa17 Il dato percentuale considera il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti sull’organico me<strong>di</strong>o nell’anno2118 calcolato su quanti sono ancora all’interno dell’’organizzazione


certificazione. A gennaio 2013 il piano 19da <strong>ActionAid</strong> così sviluppato - definitoattraverso un processo partecipativo che ha visto coinvolto lo staff e ilmanagement con la collaborazione <strong>di</strong> un consulente esterno - è stato valutato eaccettato.SERVIZI INTERNI E INFORMATICINel <strong>2012</strong> è stato dato avvio al Progetto Sostenibilità che mira a garantire lasostenibilità sociale e ambientale dell’organizzazione. Il progetto si compone <strong>di</strong> 5aree: ambiente e energy management, Bilancio Sociale, risorse umane 20 ,fornitori, governance. L’area <strong>di</strong> lavoro legata ad ambiente ed energymanagement ha rappresentato un’area <strong>di</strong> lavoro completamente nuova che siinserisce anche nel filone <strong>di</strong> lavoro GreenAction in cui è impegnatal’organizzazione a livello internazionale. Il <strong>2012</strong> è stato un annoprevalentemente <strong>di</strong> preparazione in cui prima <strong>di</strong> tutto è stato necessario capirequanta CO2 produceva l’organizzazione: sono stati quin<strong>di</strong> definiti i valori <strong>di</strong> base(baseline) 21 e gli in<strong>di</strong>catori che permetteranno all’organizzazione <strong>di</strong> monitorare evalutare annualmente i progressi. Insieme ad un consulente esterno è statainfatti sviluppata una strategia <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong>CO2 che include tra l’altro la riduzione deiconsumi <strong>di</strong> energia e l’utilizzo <strong>di</strong> materialiriciclati o da fonti rinnovabili. Si trattachiaramente <strong>di</strong> un progetto per il successodel quale la volontà dell’organizzazione non èsufficiente se le persone che ne fanno parte eche la vivono ogni giorno non necomprendono l’importanza e ne sposanoobiettivi e comportamenti. Perciò uno deiprimi passi è stato quello <strong>di</strong> sviluppare unastrategia <strong>di</strong> comunicazione interna volta a faremergere la consapevolezza degli interlocutori interni.19 Il piano ricomprende vari aspetti: dagli orari lavorativi alla flessibilità e possibilità <strong>di</strong> lavoro a <strong>di</strong>stanza, dallacultura organizzativa alla formazione connessa al bilanciamento tra vita private e vita lavorativa.20In questo filone <strong>di</strong> lavora rientra il già menzionato piano per favorire il bilanciamento tra vita privata e vitalavorativa21 In particolare è risultato che la baseline in termini <strong>di</strong> emissione <strong>di</strong> CO2 per il 2011 equivale a 521 tonnellate el’organizzazione ha consumato 27.97 tonnellate <strong>di</strong> oil equivalent.22Inoltre, a seguito della decisione del consiglio <strong>di</strong>rettivo <strong>di</strong> rimanere nell’attualesede, l’organizzazione è stata impegnata in un progetto <strong>di</strong> riqualificazione deglispazi dell’ufficio <strong>di</strong> Milano che mira ad ottimizzare l’utilizzo degli spazi interni eal contempo assicurare la qualità del lavoro dello staff, affrontando anche lacrescita e lo sviluppo strutturale previsti. A conclusione del <strong>2012</strong> era statacompletata l’opera <strong>di</strong> ristrutturazione <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> uso comuni (sale riunioni, stanzevolontari, ecc). Il progetto sta proseguendo anche nel 2013 e ricomprendeanche analisi e azioni volte a favorire la mobilità dello staff.Il progetto coinvolge non solo la struttura ma anche l’infrastruttura intesa intermini <strong>di</strong> tecnologia e comunicazione. È stato perciò potenziato il servizioinformatico e tecnologico interno per rispondere a questa necessità specifica mapiù in generale per renderlo efficiente e pienamente rispondente alle esigenzeoperative e strategiche attuali.Nel corso dell’anno ècontinuato il lavoro pergarantire accessi da remoto,sono stati messi a <strong>di</strong>sposizionedello staff <strong>di</strong>spositivi mobili(laptop, telefoni cellulari eblackberries), e il sistema <strong>di</strong>videoconferenza conta alla finedel <strong>2012</strong> un totale <strong>di</strong> 83 licenzerilasciate.Questo è stato possibile anche grazie ad una maggiore integrazione delleesigenze informatiche e tecnologiche dell’organizzazione in fase <strong>di</strong> panificazionestrategica da cui è derivata tra l’altro anche un investimento in termini <strong>di</strong>formazione interna su sistemi e strumenti IT. Riconosciuta l’importanza <strong>di</strong>favorire l’uso corretto dei sistemi da parte dello staff, il nuovo staff è statoadeguatamente formato e attività e procedure sono state regolarmentecomunicate. Per ogni nuovo sistema (come il già citato sistema <strong>di</strong>videoconferenza) è stata realizzata una formazione specifica ed è stato<strong>di</strong>stribuito un manuale semplice da usare. Questo ha permesso <strong>di</strong> raggiungeregli obiettivi sia in termini <strong>di</strong> riduzione del numero <strong>di</strong> richieste <strong>di</strong> supporto tecnicoe <strong>di</strong> tempi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> risoluzione.


RISORSE SPESEpovertà, sia attraverso il lavoro nei Paesi del Sud del mondo, sia con l’impegnoistituzionale delle proprie se<strong>di</strong> europee.Proposta <strong>di</strong> destinazione del risultato <strong>di</strong> gestioneAlla fine del <strong>2012</strong> si rileva un avanzo <strong>di</strong> gestione complessivo pari a 130.066Euro, composto rispettivamente da un avanzo <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> flessibili per 281.830 euroe un <strong>di</strong>savanzo <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> vincolati per 151.764.Si propone che il risultato <strong>di</strong> gestione venga dunque così allocato:- a incremento del Fondo <strong>di</strong> riserva: 281.830 euro- a decremento dei Fon<strong>di</strong> vincolati 151.764 eurodestinati da terzi per contrattiDel totale delle entrate circa il 57% (27,2 milioni <strong>di</strong> euro) è stato destinato allavoro <strong>di</strong> programma <strong>di</strong> cooperazione allo sviluppo e ai progetti in Africa, in Asiae in America Latina – si veda a pag. 9 il dato <strong>di</strong>saggregato per paese.2,6 milioni <strong>di</strong> euro (5,6%) hanno finanziato il lavoro <strong>di</strong> programma in Italia, 9,7milioni <strong>di</strong> euro (20,5%) sono stati spesi per attività <strong>di</strong> sensibilizzazione einformazione e per spese <strong>di</strong>rettamente connesse alla raccolta fon<strong>di</strong>, infine 2,9milioni <strong>di</strong> euro (6,06%) sono stati impiegati per spese <strong>di</strong> supporto eamministrative connesse alla gestione degli uffici.Nel corso dell’anno, poi, è stato erogato un contributo svincolato pari a 5 milioni<strong>di</strong> euro da parte dell’organizzazione italiana a favore delle esigenze del networkinternazionale AA per il raggiungimento dei propri scopi nella lotta contro la23


ALLEGATO 1 - UTILIZZO DEI FONDI PROVENIENTI DA 5X1000Il 5x1000 per svegliare l’Italia! E non solo…<strong>ActionAid</strong> Italia nella sua strategia <strong>2012</strong>-2017 “Italia, sveglia!” si è impegnataad affermarsi come associazione guida nella lotta alla povertà, alla<strong>di</strong>suguaglianza e all’esclusione sociale, per determinare cambiamenti nelleazioni <strong>di</strong> istituzioni nazionali e internazionali, informando chi vive in Italia efavorendone la partecipazione consapevole alla vita democratica del paese edelle loro comunità (rif. ob. generale strategia).Per assolvere questo impegnativo compito <strong>ActionAid</strong> Italia ha tra l’altro ritenutonecessario essere maggiormente presente sul territorio nazionale. La presenzasul territorio e, attraverso essa, il potenziamento delle capacità <strong>di</strong>sensibilizzazione e mobilitazione dell’organizzazione rientra a pieno titolo inquello che è l’approccio dell’organizzazione italiana e <strong>di</strong> tutta la federazioneinternazionale <strong>di</strong> cui è parte. <strong>ActionAid</strong> adotta infatti quello che si definisce unapproccio basato sui <strong>di</strong>ritti umani (rif. pag. 3). Vengono sviluppate così tuttauna serie <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong> informazione, formazione e sensibilizzazionedei citta<strong>di</strong>ni e del grande pubblico - sia sul territorio sia attraverso glialtri canali a <strong>di</strong>sposizione (online/social network, ra<strong>di</strong>o, TV) - affinché laconsapevolezza in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti si rafforzi generando una coscienzacritica e promuovendo la conseguente mobilitazione dei citta<strong>di</strong>ni italiani.La mobilitazione mira quin<strong>di</strong> a rafforzare le azioni <strong>di</strong> pressione politicaverso le istituzioni nazionali e internazionali al fine <strong>di</strong> determinare ilcambiamento desiderato.Nell’ambito del lavoro dell’organizzazione in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti un’attenzioneparticolare è rivolta al <strong>di</strong>ritto al cibo intorno al quale sono incentrate moltedelle attività italiane qui presentate nonché attività in ambito internazionale.Nell’ambito dell’approccio basato sui <strong>di</strong>ritti umani infatti le attività realizzate alivello locale, nazionale e internazionale si legano per garantire unamassimizzazione dei risultati e affinché possano andare a impattaresignificativamente sulle politiche sia nazionali sia internazionali.24NB: nella sintesi delle attività realizzate grazie ai fon<strong>di</strong> 5x1000 proposta <strong>di</strong> seguito saràpossibile rintracciare azioni già descritte nelle sezioni precedenti in quanto parte integrantedelle attività <strong>di</strong> programma <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> Italia. Come è possibile evincere dalla sezionerelativa alla tipologia delle fonti <strong>di</strong> entrata, sono molteplici i canali attraverso cui vengonofinanziate le attività <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> Italia. Qui si propone una sistematizzazione <strong>di</strong> quellaparte del programma <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> Italia resa possibile grazie ai fon<strong>di</strong> provenienti dal5x100.


45.761 personehanno deciso <strong>di</strong> devolvere ad <strong>ActionAid</strong> Italia il 5x1000 sulla <strong>di</strong>chiarazione 2010 dei red<strong>di</strong>ti 2009per un totale fon<strong>di</strong> ricevuti <strong>di</strong> 1.406.322 Euroe per un totale <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> spesi <strong>di</strong> 1.409.175 Euro ripartito come segue:Per attività in Italia: 22 709.175 EuroDi cui per il personale: 183.484 EuroDi cui per le attività sotto descritte: 525.691 Euro1) Attività <strong>di</strong> informazione, formazione e sensibilizzazione sul territorio –192.907 EuroMolteplici sono state le azioni <strong>di</strong> informazione, formazione e sensibilizzazione inmateria <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti. In particolare:Attiva <strong>di</strong> informazione e sensibilizzazione sui <strong>di</strong>ritti attraverso l’ invio dellenewsletter mensili Share ad una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 40 mila attivisti su tutto ilterritorio nazionale nel corso dell’annoPromozione <strong>di</strong> un prodotto <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong> - Pack 24 - legato alle attività <strong>di</strong>mobilitazioneRealizzazione <strong>di</strong> materiali per attività <strong>di</strong> promozione sul territorio(attraverso i gruppi locali <strong>di</strong> attivismo e le aree <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento sul territorio):spille, adesivi, t-shirt, locan<strong>di</strong>ne, volantini, brochure, eccDistribuzione sul territorio (attraverso i gruppi locali <strong>di</strong> attivismo e le aree <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>camento sul territorio) del libro “Il Diritto <strong>di</strong> Cambiare” realizzato inoccasione della milestone Giustizia Sociale (rif. p.13)Per attività a livello internazionale: 23 700.000 Euro1) Azioni realizzate dal team internazionale sul <strong>di</strong>ritto al cibo – 313.943Euro (255.037 £)Donne e <strong>di</strong>ritto al cibo• revisione del progetto Diritti della donna sulla Terra (WRL) con risultatisignificativi in In<strong>di</strong>a, Guatemala e Sierra Leone per l’accesso delle donne allaterra. Per esempio, in alcuni villaggi della Sierra Leone, sono cambiati i criterid’assegnazione dei terreni a favore delle donne, comportando unatrasformazione ra<strong>di</strong>cale per una società <strong>di</strong> origine patriarcale.• azioni <strong>di</strong> coinvolgimento delle Agenzia delle Nazioni Unite e partecipazioneal <strong>di</strong>battito UNWOMEN nella definizione <strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong> governance per laterra.• collaborazione formale con organizzazioni nazionali e internazionali all’internodel Global Land Tool Network, per sostenere i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> proprietà e uso dellaterra.• contributo alla redazione <strong>di</strong> una breve introduzione alle linee guida sullagestione responsabile della terra, delle risorse ittiche e delle foreste nelcontesto della sicurezza alimentare nazionale facente parte dell’ “HungerFreetoolkit <strong>2012</strong>”.• prodotte ricerche sui <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> accesso alla terra, rafforzamento del poteredelle donne, lotta alla fame.22 Molte delle attività <strong>di</strong> seguito menzionate perché realizzate grazie ai fon<strong>di</strong> provenienti dal 5x1000 sono descritte nelle sezioni precedenti con maggiore ricchezza <strong>di</strong> informazioni23 Il totale contributo derivante dal 5x1000 utilizzato per attività a livello internazionale è pari a 700.000 Euro, ed ha concorso ad una spesa complessiva <strong>di</strong> 595.214 UK£, convertito al cambio me<strong>di</strong>o del mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre <strong>2012</strong> risultapari a 732.689 Euro25


Realizzazione, in occasione della Giornata Mon<strong>di</strong>ale della Giustizia Sociale, <strong>di</strong>un flash mob in collaborazione con AGESCI e Shoot 4 Change: più <strong>di</strong> 500giovani dell’AGESCI si sono uniti in un flash mob per dare un calcioall’ingiustizia sociale. L’evento è stato ripreso dai fotografi volontari <strong>di</strong> Shoot 4Change. Il Flash mob è stato preceduto da una due giorni <strong>di</strong> formazioneche ha visto la partecipazione attiva della società civile bolognese.attività <strong>di</strong> informazione e formazione sono state realizzate in occasionedell’assemblea del Gruppi Locali (Frascati, 26 e 27 maggio <strong>2012</strong>) cui hannopartecipato circa 60 attivisti (9 GL e 4 ET) cui è stata in<strong>di</strong>rizzata unaformazione ad hoc in materia <strong>di</strong> Approccio Basato sui Diritti UmaniEventi <strong>di</strong> informazione e sensibilizzazione sul territorio con <strong>di</strong>stribuzione<strong>di</strong> materiale come per esempio quello realizzato grazie alla partnership traAA e l’Associazione Culturale ONTHEMOVE organizzatrice del FestivalInternazionale “Cortona on the move - Fotografia IN viaggio” che ha deciso <strong>di</strong>unire il messaggio del Festival al messaggio sociale <strong>di</strong> AA. Realizzazione, nelcorso dei giorni <strong>di</strong> inaugurazione del Festival, <strong>di</strong> un evento per coinvolgere,informare e sensibilizzare i visitatori del Festival - persone, associazioni,istituzioni locali - su attività, progetti e campagne <strong>di</strong> AA. Le attività <strong>di</strong>informazione e sensibilizzazione sono continuate anche nelle settimanesuccessive.Realizzazione <strong>di</strong> seminari e workshop in particolare il seminario su “nuovepovertà” e il seminario <strong>di</strong> alfabetizzazione economica sulla metodologiaELBAG, entrambi a Bologna (rif. p. 14 e 15)Realizzazione del (per)corso “L’importante è partecipare” de<strong>di</strong>catoall’accountability e organizzato in due giornate consecutive a Milano anovembre e animato da oltre cento giovani. (rif. p. 15)Realizzazione e <strong>di</strong>stribuzione presso le scuole del “Kit accountability”inclusivo <strong>di</strong> case stu<strong>di</strong>esRealizzazione <strong>di</strong> iniziative nell’ambito del progetto sport natodall’identificazione della funzione sociale ed educativa dello sport cometerritorio <strong>di</strong> vicinanza valoriale tra <strong>ActionAid</strong> e il mondo dello sport. AA hainoltre partecipato alla maratona <strong>di</strong> Padova e Treviso; effettuato unapartnership con l’Aquila Rugby e partecipato alla regata del Conero2) Attività <strong>di</strong> sensibilizzazione e mobilitazione attraverso nuovi e vecchime<strong>di</strong>a (online/social network, ra<strong>di</strong>o, TV e cinema)- 299.492 EuroMolteplici sono state le azioni <strong>di</strong> sensibilizzazione e mobilitazione che hannoutilizzato sia i me<strong>di</strong>a tra<strong>di</strong>zionali sia i nuovi me<strong>di</strong>a. In particolare:azione <strong>di</strong> sensibilizzazione sui <strong>di</strong>ritti delle donne collegata anche all’azione <strong>di</strong>• commissionata mappatura sullo stato avanzamento dei lavori sulle terre esulle risorse naturali esistenti per una migliore comprensione del lavoro incorso sul tema.Diritto al cibo e modelli <strong>di</strong> agricoltura sostenibile• presentato al responsabile delle Nazioni Unite a Roma il documentodenominato “What works for women” sulle questioni del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accesso allaterra per le donne e degli investimenti in agricoltura.• redatto rapporto sugli investimenti pubblici nel settore agricolo in Nigeria.• analisi del quadro politico UE e delle posizioni comunitarie in materia <strong>di</strong>sicurezza alimentare.• azioni <strong>di</strong> lobby insieme agli Affiliati del network per migliorare le politichenazionali <strong>di</strong> cooperazione in materia <strong>di</strong> agricoltura nei Paesi in Via <strong>di</strong> Sviluppousando come riferimento il “EU Policy Framework” .• sviluppato un documento interno sugli investimenti in agricolturaresponsabile per valutare il nostro coinvolgimento nelle attività.• partecipazione attiva al “Global Committee on World Food security” e allariunione del Comitato Direttivo del “Global Agriculture and Food SecurityProgramme” (GAFSP) a Washington DC, per decidere il criterio <strong>di</strong> assegnazionedei fon<strong>di</strong> ai paesi derivanti da linee <strong>di</strong> finanziamento pubbliche e riformare lemodalità <strong>di</strong> finanziamento dagli attori privati, e svolgimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> lobbyper incrementare i fon<strong>di</strong> a <strong>di</strong>sposizione.• organizzato un side meeting in occasione dell’incontro del Comitato per lasicurezza alimentare (Ottobre, Roma).Diritto al cibo, crisi alimentari e cambiamenti climatici• redatto un manuale <strong>di</strong> supporto relativo alle “Banche comunitarie dei semi”<strong>di</strong>stribuito nei paesi nei quali è presente il network AA.• emissione <strong>di</strong> un rapporto “Ora è il momento <strong>di</strong> investire in Agro-ecologia” eorganizzato un <strong>di</strong>battito sull'agricoltura sostenibile a Rio +20.• organizzato un seminario congiunto con la Fondazione Ford sulla possibilità <strong>di</strong>applicare al lavoro <strong>di</strong> AA la catena <strong>di</strong> creazione del valore <strong>di</strong> Ford.• visita <strong>di</strong> supporto alle organizzazioni del network AA presenti in Kenya,Bangladesh, Myanmar, Cina, Vietnam (temi trattati: monitoraggio del bilancioe agricoltura sostenibile).• organizzato workshop <strong>di</strong> rafforzamento delle competenze in riferimentoall’approccio HRBA.• sviluppo del progetto FLOW destinato a promuovere le tecniche <strong>di</strong> agricolturasostenibile in riferimento al lavoro non retribuito delle agricoltrici.• elaborata una bozza del rapporto “Resilient livelihood frame work” e con<strong>di</strong>visoal meeting per il <strong>di</strong>ritto al cibo svoltosi in Africa occidentale. E’ stato ultimato ilrapporto, con<strong>di</strong>viso in <strong>di</strong>versi paesi riguardante le cause dell’aumento dei26


mobilitazione online a supporto <strong>di</strong> Mobina Sai Khairan<strong>di</strong>sh, <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong>Rabia Balkhi Ra<strong>di</strong>o (Rif. p. 13)Lancio <strong>di</strong> una petizione pubblica per chiedere al Ministro per l’Ambiente,Corrado Clini, <strong>di</strong> assicurare che l’Italia mettesse fine alla produzione econsumo <strong>di</strong> biocarburanti <strong>di</strong> prima generazione. (Rif. p. 13)Azione <strong>di</strong> sensibilizzazione attraverso la realizzazione del video “Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong>Cambiare” con il chiaro messaggio ai singoli <strong>di</strong> partecipare per dare voce achi non ce l’ha, per riconoscere e promuovere i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> coloro cui sono negatiRealizzazione del video “Melkan Zena” prodotto da ActioAid Italia, girato daValentina Carnelutti e incentrato sul lavoro svolto da AA in Etiopia. Il video èstato presentato al Festival <strong>di</strong> Cinema In<strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> Roma (RIFF- RomeIndependent Film Festival)Realizzazione del video OSA sui matrimoni forzati a cura <strong>di</strong> Stefania Roccaper sensibilizzare il pubblico in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti delle donneRealizzazione del pacchetto educational “Io mangio tutto” sul <strong>di</strong>ritto alcibo <strong>di</strong>stribuito nelle scuole primarie e secondarie3) Attività <strong>di</strong> pressione politica verso le istituzioni nazionali einternazionali –33.292 EuroMolteplici sono state le azioni <strong>di</strong> pressione politica verso le istituzioni nazionali einternazionali. In particolare:Lancio <strong>di</strong> due case stu<strong>di</strong>es sugli investimenti italiani in Senegal per laproduzione <strong>di</strong> biocarburanti e sui loro impatti negativi e realizzazione <strong>di</strong> unreport <strong>di</strong>sseminato attraverso una serie <strong>di</strong> eventi (rif. p.14)La già menzionata petizione pubblica sui biocarburanti, sottoscritta da17.000 italiani è stata portata <strong>di</strong>rettamente all’attenzione del Ministro Cliniche ha ricevuto un gruppo <strong>di</strong> rappresentanti <strong>di</strong> <strong>ActionAid</strong> Italia il 16 ottobre.A queste iniziative si affianca il lavoro <strong>di</strong> pressione verso gli interlocutorinazionali e nazionali in termini <strong>di</strong> aiuto pubblico allo sviluppo. Il <strong>2012</strong> ha vistola pubblicazione e lancio del rapporto “L’Italia e la lotta alla povertà” giuntoormai alla sua sesta e<strong>di</strong>zione (rif. p. 15)L’attività <strong>di</strong> pressione politica ha incluso anche l’elaborazione <strong>di</strong> un papersull’importanza per l’Italia <strong>di</strong> avere un Ministero de<strong>di</strong>cato alla Cooperazioneinternazionaleprezzi alimentari.• emesso un rapporto sui prezzi dei prodotti alimentari nazionali al side event<strong>di</strong> CFS a Roma organizzato da AA. Il rapporto “Cobwebbed: International FoodPrice Crisis and National Food Prices – Some Experiences from Africa” ha loscopo <strong>di</strong> evidenziare le cause della volatilità dei prezzi alimentari nei paesiafricani.• supportata la squadra IECT nello sviluppo <strong>di</strong> strategie e piani d'azione per lacrisi del Sahel e supportata AA Haiti nella redazione dei documentiprogrammatici sulla sicurezza alimentare e l'agricoltura dopo l’uragano Sandy.• contributo ad attività <strong>di</strong> formazione su tematiche IECT e su un piano <strong>di</strong> crisialimentare dell'Africa occidentale.• partecipazione ad un incontro a Roma sulla sicurezza alimentare dei paesi incrisi.• collaborazione con le organizzazioni WWF e CARE a livello internazionale sultema “Cambiamento climatico: per<strong>di</strong>te e danni”. Una tavola rotonda è stataorganizzata a Londra il 25 ottobre per <strong>di</strong>scutere del problema e svilupparestrategie per influenzare i negoziati sul clima.• pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una relazione congiunta <strong>di</strong> tre agenzie promossa anovembre in occasione della conferenza internazionale sul clima a Doha.• AA è stata membro attivo nel comitato <strong>di</strong>rettivo per l’organizzazione <strong>di</strong> unaconferenza internazionale sui collegamenti tra agricoltura – clima -energia.• AA è entrata nel comitato <strong>di</strong>rettivo della “Rete Globale per la Riduzione deiDisastri” (GNDR) e co-leader del gruppo <strong>di</strong> lavoro internazionale “ClimateAction Network” (CAN). Nell’ambito <strong>di</strong> questi ruoli ha contribuito a decidere leposizioni ed in<strong>di</strong>viduare le prospettive della società civile e dei governi in tema<strong>di</strong> riduzione del rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>sastro ambientale, e <strong>di</strong> adattamento per l’ambientee l'agricoltura.• collaborazione con AA Italia per la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> attività dapresentare all’EXPO 2015, che si terrà a Milano nel 2015.• realizzata formazione dell’approccio HRBA a novembre a Kathmandu, Nepal.2) Azioni nell’ambito della campagna hunger free – 418.747 Euro(340.177 £)• redazione <strong>di</strong> un rapporto denominato “La configurazione del terreno –migliorare la gestione della terra per mettere fine alle occupazioni”: analisisvolta sulle azioni (24 paesi) e sulle azioni da intraprendere per tutelare i <strong>di</strong>rittidelle comunità incluso il rafforzamento del sistema nazionale <strong>di</strong> governancedella terra.• azioni <strong>di</strong> sensibilizzazione e mobilitazione <strong>di</strong> persone tramite l’utilizzo <strong>di</strong>social network da parte sia dei colleghi <strong>di</strong> staff e sia dei membri dellacomunità in Gambia, Kenya, Nepal, Ruanda e Nigeria. Attraverso l’invio <strong>di</strong> SMSe <strong>di</strong> “tweet” da parte dei membri delle comunità sulla base della loro <strong>di</strong>retta27


28esperienza sul “land grabbing”. Tale modalità ha permesso <strong>di</strong> raggiungere oltre3 milioni <strong>di</strong> persone e più <strong>di</strong> 30.000 persone hanno visto e commentato itweet. Activista ha realizzato nell’ambito <strong>di</strong> una campagna creativa sul <strong>di</strong>rittodella terra anche dei viaggi in 10 paesi. In Nepal, è stato aperto un sondaggioche invitava i citta<strong>di</strong>ni ad inviare via SMS opinioni, idee, richieste, problemi esuggerimenti sul <strong>di</strong>ritto alla terra. Le migliaia <strong>di</strong> messaggi inviati sono stati poiusati per produrre volantini e materiali <strong>di</strong> advocacy per fare pressione suigoverni.• La campagna europea sui biocarburanti ha spinto l’UE a fissare un tettomassimo del 5% per l’uso <strong>di</strong> biocarburanti prodotti con materie prime agricolenell’UE, e ha introdotto obblighi <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione sugli effetti del “Cambioin<strong>di</strong>retto dell'uso dei suoli” (ILUC) dei biocarburanti europei. Inoltre è statapresentata una petizione a livello europeo per limitare l’uso dei biocarburanti,che ha raggiunto quota 73.000 firme alla fine del <strong>2012</strong>.• redazione <strong>di</strong> vari rapporti in tema <strong>di</strong> biocarburanti incluso quello <strong>di</strong> AA StatiUniti “Alimentare la crisi alimentare: il costo dell’ espansione dell’etanolo damais americano per i PVS” e “Carburante per il pensiero” pubblicato dall’ufficio<strong>di</strong> Bruxelles a nome degli affiliati europei.

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