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Informalmente n.17

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Villa San Benedetto MenniINFORMA MENTEPeriodico di Informazione QuadrimestraleLAnno 6 - Numero 17 - Aprile 2008«Se Cristo non è risuscitato, allora èvana la nostra predicazione edè vana anche la vostra fede»(1 Corinzi 15, 14) Ma è con gioiache oggi possiamo dire: Alleluia!Cristo è risorto! È propriola risurrezione che confermala nostra fede: Gesù è veramenteil Cristo mandato dal Padreper salvarci dal peccato.E con lui risorgiamo anche noi. Egliè venuto “con braccio potente emano tesa” a renderci creature nuove,uomini e donne liberi, non più schiavi delpeccato.Alleluia! Cristo è risorto!E con Lui risorgiamo anche noiLa risurrezione diventi quindi per noitestimonianza della vittoria della vitasulla morte, realtà di salvezza davivere con fede ogni giorno nellavita quotidiana attraverso il serviziogioioso e gratuito verso chisoffre nel corpo e nell’anima,donando spalanca a chi vive nellapaura e nel peccato.Tocca a noi essere Cristo-risortoche continua a portare la missionedi salvezza a tutto il mondo.Auguri di Buona Pasqua!Come abbiamo atteso la S. Pasqua in RSASr. Wenda A. Cellan, hscIl trascorrere dei giorni e delle settimane,anche nella nostra Casa è stato segnato daappuntamenti e rituali che ci hanno coinvoltoin un clima di attesa e di preparazione.La S. Pasqua è uno di questi eventi e comeper ogni evento che “si aspetta”, ci siamo attivaticon gesti concreti che ci hanno accompagnatogiorno dopo giorno.Durante le attività animative dei laboratorimanuali gli Ospiti hanno realizzato dei simpaticiconiglietti in cartoncino che abbiamo poi appesoalle finestre dei saloni e delle paperette centro-tavolaper rendere più festoso il pranzo delgiorno di Pasqua. Non poteva naturalmentemancare l’uovo di cioccolato per i più golosi!L’appuntamento settimanale della ViaCrucis in Cappella il venerdì di Quaresima, leconfessioni con P. Davide e i riti del TriduoPasquale nella Settimana Santa sono statiparte integrante di questa attesa. Quest’annopurtroppo solo tre signore, accompagnate dallanostra carissima Sr Wenda e da MadreAntonietta, si sono recate a Como per il tradizionalebacio al S. Crocifisso esposto durantela Settimana Santa nella Chiesa omonima.


INFORMA LMENTEIl Mercatino di Primavera infine, allestitonell’atrio della portineria, con i lavori realizzatidalle signore (…e signori!) del Centro Diurno,è stato l’occasione per fermarci a ricordare, eforse per qualcuno a conoscere, la missionedelle nostre Suore di Manila nelle Filippine acui andrà il ricavato delle vendite. Vuole esserequesto un segno concreto di solidarietà!Diani SerenaSommarioAlleluia!Cristo è risorto! 1Come abbiamo attesola S. Pasqua in RSA 1PRIMO PIANOUn anno di lavori 2R.S.P. a la càrte. La possibilità della scelta 3APPROFONDIMENTIMa quante ore si lavora 4La collaborazione interprofessionale 6“Colletti bianchi” ... rossi... gialli... azzurri 6Educatori in manutenzione 8VOLONTARIATOUltime dal Volontariato 8News: Il Centro Diurno si tinge di azzurro 9Lo sportello informativo - Dire, fare, mangiare 9FORMAZIONEEducazione continua in medicina 10Vignetta - Calendario Iniziative Aprile-Maggio 11Questionario di gradimento 12PRIMO PIANOUn anno di lavoriCome avete avuto modo di ascoltare durantela presentazione del Piano Strategico2008-2010 lo scorso mese, l'anno 2008sarà contraddistinto da una serie di interventistrutturali e di adeguamento dei reparti e dellastruttura nel suo complesso che cambierà ilvolto e l'immagine del Centro.Sono sostanzialmente quattro gli interventiche interesseranno il Centro, tutti importanti esignificativi.1. Riammodernamento e adeguamento deireparti e delle camere della RSA e RSP.Si tratta di lavori che comporteranno l'adeguamentodell'impianto elettrico delle camere unitamenteai sistemi di chiamata. Contemporaneamentele camere verranno dotate di unaprotezione laterale di linoleum e verranno2


INFORMA LMENTEsostituiti tutti gli arredi e i letti laddove nonancora adeguati. Si tratta di interventi gradualiche verranno eseguiti camera per cameragarantendo tuttavia la presenza dei degentinelle varie ali interessate. È un interventopropedeutico a quello cheverrà messo in atto nei prossimianni che prevede anche l'installazionedi un sistema di riciclo dell'ariae di aria condizionata.2. Ampliamento dell'ingressodelle ambulanze con contemporaneoampliamentodella cappella e trasferimentodella camera mortuariapresso gli spazi localizzati nel vialedei tigli in prossimità dei bagni e deilocali una volta assegnati al giardiniere.Questi locali verranno ampliati per darmodo di realizzare gli spazi previsti per allestireuna nuova camera mortuaria che sarà cosìesterna alla struttura.3. Rifacimento delle due ali del tetto concopertura in rame e contemporanea posadi pannelli fotovoltaici per la prosuzionedi energia elettrica. Anche in questo caso sitratta di sostituire la copertura attuale di tegolecon una nuova e più funzionale copertura inrame cosiccome in passato è già stato messoin atto per l'ala nord più corta. Questo interventoda una parte soddisfa le richieste deivigili del fuoco che avevano chiesto l'aperturadi nuovi lucernari sul tetto per garantire unamaggiore aereazione dei solai in quanto verrannoutilizzati il primo come magazzino dimateriale ed il secondo per nuovi spogliatoi,locali di foresteria e localiarchivio.4. Si tratta dell'interventopiù corposo in quanto prevedela costruzione di unanuova ala che prolungheràgli attuali saloniverso la zona del gazebo.Sono tre piani cheverranno dotati di servizie di locali accessori(studi medici, studi, saleriunioni, bagni assistiti,camere ecc.) che integrerannoquelli esistenti nei vari piani oltreall'aggiunta di ulteriori posti letto.Potete ben immaginare che tali interventi nonsi esauriranno nel 2008 ma interesserannoanche i prossimi due anni. Si pensa tuttaviache i primi tre possano trovare il loro compimentoentro il corrente anno.Come vedete sono interventi importanti checomporteranno un impegno economico daparte del Centro non indifferente. È anche ilsegnale che la Struttura intende evolvere edadeguarsi alle nuove necessità emergenti perfornire un servizio adeguato agli utenti e aipropri operatori.Mario SesanaR.S.P. a la càrte. La possibilità della scelta.Risotto al pomodoro, torta salata, cavolfiorigratinati, pastina, purea di patate...sono queste le parole che si rincorronofra i corridoi del primo piano, che sia diventatoun ristorante?Osservando meglio possiamo accorgerci chechi prende le ordinazioni non sono vestiti dibianco e nero, come si conviene a dei camerieridi classe, ma sono colorati di bianco erosso come degli … educatori.Nei numerosi cambiamenti che hanno caratterizzatoil reparto, nella direzione di unamaggiore presa in carico dell’ospite, si è pensatodi offrire loro la possibilità, e la responsabilità,della scelta e della varietà dei loroalimenti.Con dei blocchetti, dove sono trascritte tuttele combinazioni dei menu della settimana, ilpaziente può scegliere le varie composizionipossibili, per avere dei pasti a lui graditi.Nel lavoro educativo abbiamo così potutoacquisire uno strumento pratico per migliorarel’osservazione dell’ospite nelle sue caratteristicheorganizzative, cognitive e collabo-3


INFORMA LMENTErative. La scelta di ciò che si mangerà neiprossimi giorni acquisisce una valenza digrande spessore per chi, ricoverato in unastruttura, è limitato nella possibilità di gratificarsi:il cibo diventa una di queste pocheopportunità.Accompagnare, chi ne ha la necessità, nellacompilazione dei menu permette alla figuraeducativa di instaurare un rapporto relazionale,attorno ad un momento saliente dellagiornata di ricovero, particolarmente caricodi notizie rilevanti al fine del progetto educativo,ad esempio la tenuta sulle decisioniprese, quindi la capacità di fare e mantenereun pensiero previsionale, ciò avviene ancheper chi compila la prenotazione in autonomia.Anche la cognizione del tempo che l’ospiteha o ha mantenuto è possibile valutarla nellastesura del menu: per alcuni di loro è moltodifficile pensare e pensarsi nella spazio temporaledi una settimana.Alcuni momenti della compilazione sonoorganizzati in piccoli gruppi condotti da un’educatrice,dove si ha la possibilità di osservarele capacità relazionali e di collaborazionedei pazienti che si trovano coinvolti all’internodi dinamiche di gruppo.Non tutto si esaurisce nella compilazione,altra parte fondamentale è la distribuzionedel cibo durante i pasti e quindi, per l’ospite,la fatica di far collimare la scelta fatta inprecedenza con il dover mangiare adesso ciòche, coerentemente con l’ordinazione, è servito.Compito dell’educatrice è gestire le dinamiche,alcune volte conflittuali, che tale situazionecrea: è essenziale far leva sulla decisionepresa, riconoscendo i limiti insiti nelmomento reale.La possibilità di realizzazione di quest’opportunitàper gli ospiti è stata possibile solo permezzo della collaborazione di tutto il personaleche lavora in R.S.P.: infermieri, O.S.S.,educatori; ognuno, all’interno dei propri ruolie delle proprie responsabilità, supportano l’ospitein questo percorso con l’obiettivo dimigliorarne la permanenza per tutto il tempodel ricovero.Mariangela ForasaccoAPPROFONDIMENTIMa quante ore si lavoraAnalizziamo un cartellino semplice,semplice...Ebbene si, quando si parla di lavoro, indipendentementedalla passione che ci simette, sembra sempre che il tempo trascorrameno velocemente di quello che trascorrequando si va in campagna per un belpic-nic pasquale. Ma le ore che passano sonodi fatto, ne più ne meno che, una UNITÀ DIMISURA, ciò che fa la differenza è comeviviamo e sperimentiamo il nostro trascorreredel tempo.Il fatto che sia una unità di misura è ancorapiù evidente quando le ore di lavoro vengonorendicontate alla fine di ogni mese.Sappiamo tutti che il tempo di lavoro vienesegnato con il badge che rileva effettivamenteil momento dell’ingresso e il momento dell’uscita,ma vediamo in dettaglio come vieneeseguito questo conteggio.Prima di iniziare è necessario sapere di quantigiorni “neri a calendario” si compone ilmese. Ad esempio a Marzo ci sono 31 giornidi cui 6 sono giorni festivi e domeniche. Ilconteggio delle “ore di lavoro” si ottienetogliendo dai giorni del mese, 31, le festecioè 6: risulta 25.Altra informazione necessaria e conoscere ilproprio contratto orario settimanale. Adesempio chi ha un rapporto di lavoro a tempopieno lavora 36 o 38 ore settimanali, chi hauna riduzione oraria lavora 18, 24, 26 oresettimanali o qualsiasi altra cifra inferiore altempo pieno ma comunque concordata con ildatore di lavoro. L’orario settimanale deveessere diviso per 6 e si ottiene il divisoreorario giornaliero, per cui per chi lavora 36ore settimanali è pari a (36/6) 6, per chilavora 38 ore settimanali è pari a (38/6)6.33, per chi lavora 28 ore settimanali è paria 4.67.4


INFORMA LMENTEIl passo successivo consiste nel calcolare ildovuto orario mensile che è pari ai giornilavorativi nel mese moltiplicati per il divisoreorario giornaliero. Anche in questo caso perchi lavora 36 ore settimanali è pari a: 25x6=150; per chi lavora 28 ore settimanali è paria 25x4.67= 116.75 (centesimi=116.40’).Questo valore costituisce il presupposto dicalcolo per il confronto del totale delle oreeffettivamente lavorate.Prendendo, ora, un cartellino, quale esempio,vediamo che il totale delle ore lavorateeffettivamente si ottiene sommando tutti iturni di lavoro (arrotondati). Le ore effettivamentelavorate si sottraggono dal dovutoorario mensile individuando la differenzalavorativa che può essere o a debito o a credito.È a debito quando il valore è negativo èa credito quando è positivo.Questo valore viene accantonato mese dopomese e sommato a quello del mese precedente.Per cui se nel mese precedente siaveva un saldo di +19.12 sommando la differenzalavorativa del presente cartellino(-24.20) risulta un saldo attuale pari a –6.08.Buon lavoro!Sonia Belbusti5


INFORMA LMENTELa collaborazione interprofessionaleUna risorsa indispensabile per il bene dell’ospite... l’esperienza di Rosa.Il mio lavoro dell’ASA insieme alle mie collegheè un lavoro di collaborazione con l’obiettivocomune di assistere al meglio gli ospiti,di farli stare bene sul piano fisico e di cercaredi rendere la loro permanenza in RSA una condizionepiacevole. Credo che come me, anchele mie colleghe, una volta entrate in reparto peril lavoro, decidono di lasciare i propri problemifuori dalla casa di riposo per concentrare leproprie energie verso l’assistenza, ma se anchequalcuna di noi dovesse avere dei problemi, c’èsempre qualcuna che l’ascolta. Ognuno di noifa il proprio lavoro tenendo presente il lavorodelle altre, perché la cosa più importante è propriola collaborazione il lavorare insieme, serenamente.A volte basta solo uno sguardo percapire se una di noi ha bisogno di aiuto o se c’èqualche problema. Questo è legato al fatto chetra noi c’è tanta solidarietà, quando una operatriceè da sola e non ce la fa la si aiuta e quan-do qualcun altro ha finito va a dare il propriosupporto a chi, invece, non ha ancora finito. Mala collaborazione e la solidarietà si manifestaanche con tutte le altre figure. Per esempio nelmio reparto c’è l’OSS che conosce e dirigetutto il lavoro da svolgere ed è una figura diriferimento molto preziosa perché possiamocontare su di lei. Anche gli infermieri sonoaltrettanto importanti perché se un ospite haun problema ci riferiamo a lui. In verità, per lamia esperienza, l’infermiere si vede e si incontraun pò poco, perché abbiamo compiti diversi,ma la cosa importante è sapere che c’è. Sonomolto soddisfatta del mio lavoro soprattuttoperché mi rendo conto, quotidianamente, chel’ASA è una figura importante per il servizioche offriamo agli ospiti, ma soprattutto, fondamentalee indispensabile.Rosa Messere“Colletti bianchi”... rossi... gialli... azzurri... verdi... rosaUna riflessione d’insieme.Lavorare insieme non è facile. Ci sono ruolie funzioni diverse che devono convivere econdividere il carico della giornata. Ci sonopersone che hanno responsabilità maggiori, chiha mansioni faticose da svolgere, chi programmae chi esegue, chi amministra, chi comanda.Ci sono le caratteristiche personali di ciascunodi noi, le motivazioni, gli investimenti (emotivi edi carriera), l’esperienza, la visione delle cose.Dunque immaginiamo di iniziare il nostro turnodi lavoro, dopo avere indossato la divisa che cirende riconoscibili agli altri nel nostro ruolo, eimmaginiamo la struttura come un complessoorganismo vivente dove ogni parte che lo componeha una sua funzione, spesso insostituibile.Agli occhi di un osservatore esterno, pocoattento, può darsi che alcune parti o funzionipossano sembrare “migliori” o “più nobili” dialtre. Così come non si può negare che nellemansioni dei ruoli “più alti” si esercitano mandatidecisionali rispetto a tutti gli altri ruoli.Tuttavia, se è vero che nella vita è importanteavere una buona testa, è evidente che senza unpaio di buone gambe che siano in grado di portarlain giro a poco questa può valere. Sevogliamo proprio andare fino in fondo, anche alivello legislativo, ogni ruolo al pari di altri deve“esserci”, legittimato e riconosciuto, altrimentila struttura avrebbe seri problemi; senza “tutti”forse non ci sarebbe “nessuno”.Ognuno, poi, esercita uno stesso ruolo o il proprio(se unico) con modalità diverse, ed è giustoche sia così, essendoci sotto la divisa quellaparte di ciascuno di noi che ci rende unici.Ma fra la nostra unicità ed il nostro esercitareun ruolo è importante che esista una zona franca,quella zona garante di un certo modo diporsi, di una certa oggettività che vada a mitigare,laddove necessario, la soggettività. Chevada a completare e definire la professionalità.Che consenta uno scambio rispettoso fra collaboratorie non un faticoso lavorio che debba6


INFORMA LMENTEtenere conto di idiosincrasie personali e vezzositàdi carattere. Che faccia comprendere lanecessità di certe scelte. Che renda le relazioni,seppur necessariamente “graduate” (per ilruolo rivestito, e così deve essere), parificatenel rispetto della Persona.A volte nel porci con i collaboratori con ruolidiversi, quando avvertiamo un certo disagio osolo una fatica che non dovrebbe competerci,ci diciamo che ne vale la pena, che vale la penafaticare a pensare strategie di contatto perchésiamo ripagati da una competenza che altrovenon sapremmo dove cercare o… perché semplicementenon possiamo fare altro. A volte cichiediamo se è così dappertutto. A volte ciridiamo su o ci sfoghiamo con i colleghi con iquali abbiamo più confidenza. A volte crediamodi sapere come sono andate le cose, e in questocaso possiamo indovinare o sbagliarci poichéla certezza l’abbiamo solo per quello chedecidiamo noi, il resto compete ad altri ruoli. Avolte ci diciamo che ognuno ha il suo ruolo e cifacciamo scivolare addosso certe situazioninostro malgrado, ma a volte non riusciamo e ciportiamo a casa un tarlo da accudire che rubaenergia alla nostra vita privata.A volte ci tocca fare i conti con il “lato oscurodegli accadimenti” ovvero quelle decisionigestionali che spiazzano e possono risultareincomprensibili, decisamente opinabili da chi sitrova dall’altra parte della barricata, creandoquel sottobosco di commenti (costruttivi odistruttivi) che entrano a far parte di diritto delgioco, e che vanno spesso a riempire quelvuoto di informazioni che chiede, a gran voce,un contenuto.A volte un riconoscimento o la consapevolezzadi una scelta personale positiva ci fanno starebene e ci fanno pensare che tutto sommatosiamo molto soddisfatti.Purtroppo non sempre l’unione di tutte questevariabili dà origine ad un quadro felice, a qualcosadi bello che duri nel tempo. Forse è unacaratteristica intrinseca del lavoro… o forse no.Forse se dimentichiamo di vedere a che puntosono la nostra unicità, la nostra zona franca, senon ci stacchiamo dal cercare un senso assolutonella nostra funzione, rischiamo di perdere divista la necessità di far convivere i parametri delrispetto di ogni ruolo, del rispetto della persona,ma anche della complessità di una macchina chedeve, comunque, continuare a funzionare.Nessuno si senta additato e nessuno si sentaescluso, seppur con ruoli e poteri diversi siamotutti sulla stessa nave.Maddalena Pinti7


INFORMA LMENTEEducatori in manutenzioneLa supervisione educativa come strumento di supporto alla professionalità.Nel corso del 2007 è stato introdotto, in viasperimentale, un percorso di supervisioneper gli educatori della RSD, condotto dauno psicoterapeuta esterno alla struttura.La supervisione può essere definita come unostrumento di lavoro che supporta la crescitapersonale e professionale degli operatori e negarantisce una sorta di "manutenzione" lavorativa,in grado cioè di sostenere continui adattamentiinnovativi della propria professionalità.La supervisione può occuparsi degli affetti,delle emozioni e delle fantasie che si sviluppanonella relazione (amore, odio, aggressività,invidia, seduzione, noia, indifferenza, ecc.), cosìcome dei sentimenti di onnipotenza, di impotenzae di colpa che la relazione con l’Altromette in scena. Perfeziona e posiziona l’orizzontedell’azione. Si interessa ai vissuti chenascono nel lavoro di gruppo.L’esigenza di tale supporto è nata dalla necessitàdi creare uno spazio e un momento strutturatiper riflettere sulle dinamiche relazionali traospiti ed operatori. Molto spesso, infatti, le orededicate agli incontri d’equipe, vengono occupateda aspetti prettamente organizzativi odalle emergenze, lasciando in secondo piano ivissuti che il lavoro con i pazienti suscita neglieducatori. Si possono attribuire diverse spiegazionia questa tendenza: la mancanza di tempo,la difficoltà a riconoscere emozioni a volte scomodee a condividerle con gli altri.La supervisione offre proprio la possibilità diriflettere insieme in un momento di sospensionedel giudizio e di approfondire e studiaremeglio il da farsi. Gli obiettivi sono prioritariamentelegati alla costituzione di un contestostabile e ritualizzato al riparo dai movimentatiritmi della struttura, deputato ad ampliare lacomprensione dei pazienti e a liberare le risorsenecessarie a riformulare linee operative consapevolied efficaci.La supervisione si configura dunque come unmomento per gli operatori all'interno del qualeconfrontarsi con la prospettiva e le osservazionidel supervisore, figura investita di competenzae autorevolezza.Non si tratta, però, di un’interazione istruttivacon un supervisore portatore di conoscenza everità, pronto a trovare la soluzione ai nostri8problemi. Gli incontri rappresentano, infatti,occasione privilegiata per entrare in contattocon la rappresentazione che il gruppo di lavoroha costruito dei propri pazienti.Di fronte ad una forte esigenza e investimentosu tale percorso, si può riscontrare una notevolepluralità e un’estrema differenziazione delleforme e delle modalità di supervisione, perrispondere alle differenti esigenze che ogniequipe professionale sperimenta.La supervisione è, quindi, da considerarsi comenecessaria e giusta rivendicazione di spazi etempi per la cura della nostra vita professionale.Clara PolitoVOLONTARIATOUltime dal Volontariato.Bollettino di... Solidarietà.Passo dopo passo la realizzazione dellamanifestazione organizzata da tutte leassociazioni di volontariato di Albesecon Cassano, sta acquisendo un profilo semprepiù delineato.L’Open Day si aprirà inuna domenica degli ultimi15 giorni di maggio;vedrà coinvolti in giochie attività i visitatori partecipanti,dando loro lapossibilità di vedere, e toccarecon mano, le opportunitàdi volontariato che si trovano in città. Il percorso,perché è di questo che si tratta, saràa tappe nelle quali si organizzeranno dei giochi,il cui motivo portante sarà la solidarietà.Il cammino si aprirà con la prima tappa all’internodi Villa San Benedetto e si svilupperàper tutto il paese, concludendosi in Oratorio.Come la manifestazione anche le notizie sull’avvenimentosono a tappe e, una per volta,vi daranno la visione completa di ciò che“Solidarietà e Servizio” realizza per aumentaree migliorare il mondo della Solidarietà.Mariangela Forasacco


INFORMA LMENTEIl Centro Diurnosi tinge di azzurro.Lo Sportello informativo.Da quando è stato aperto, il CD è semprestato unicamente composto da donne: “lesignore del centro”. L’anno scorso c’è statoil primo ingresso ufficiale maschile che, dopoun tempo relativamente breve di “beato tra ledonne”, da quest’anno dividerà il “trono” conaltri tre uomini! Il Centro Diurno diventa così,al pari degli altri reparti della struttura, unreparto misto. E gli operatori? Rimangono sempredue donne, ma per fortuna ci sono i volontariuomini che pareggiano i conti!Maddalena PintiDire, fare, mangiare...Piccoli segreti di uno chef.In un mondo globalizzato, dove la comunicazionetra diversi paesi avviene in pochisecondi, dove la multietnicità è un valoreaggiunto, un arricchimento, una risorsa, e doveogni esperienza è vita, diventa fondamentale ilconfronto tra diverse culture, il loro riconoscersi,rispettarsi ed amalgamarsi.Proprio in quest’ottica e, riconoscendo nellacucina un significato “magico” che da sempreappaga i sensi e l’anima, si è voluto proporre loscambio di ricette dal mondo…Per rendere omaggio al “Bel Paese”, si è volutoproporre come primo segreto di uno Chef, unaricetta tutta italiana, ricca di tradizione e cultura,spesso assaggiata nei reparti e spessooggetto di discussioni e di correnti di pensierodifferenti.Lo chef di questa edizione del giornalino èAnnaLucia, fisioterapista della R.S.A., stimataprofessionista, madre premurosa ma, soprattutto,regina indiscussa della...PASTIERA NAPOLETANARIPIENO:Far bollire 400 gr. di grano con 300 gr. di latte e1 cucchiaio di burro; mescolare finchè il compostonon diventa cremoso.Il comitato di responsabilità sociale dal mesedi Aprile ha organizzato l’apertura di uno“sportello informativo” volto a tutti i dipendentie collaboratori allo scopo di rispondere adubbi e quesiti riguardo al nostro lavoro.Nel mese di Aprile sarà aperto i giorni, 1-7-17-22 presso la sala riunione del piano terra.Ricordo che i rappresentanti dei lavoratori sono:- Valsecchi Alessandro, educatore RSD- Grasso Domenica, infermiera RSP- Inghilleri Diego, medico RSPNewsFar raffreddare e aggiungervi dentro 600 gr. diricotta, 450 gr. di zucchero, 5 uova intere, 1bustina di vaniglia, 1 fiala di fior d’arancio e150 gr di cubetti di cedro.PASTA FROLLA:Lavorare insieme 500 gr. di farina, 200 gr. dizucchero, 200 gr. di burro, 3 uova intere, unagrattugiata di scorza di arancia. Impastare iltutto senza lavorarlo troppo.Distribuire uniformemente l’impasto nellateglia, versare il ripieno e coprire con strisce dipasta frolla.Mettere in forno a 200° e farla cuocere fino aquando la superficie si è dorata; lasciare lapastiera ormai cotta nel forno spento ma ancoracaldo per un po’, toglierla da questo e soloquando fredda, conservarla in frigorifero.Se la pastiera la si desidera piuttosto bassa,anziché alta, allora è necessario raddoppiare ladose della pasta frolla oppure dimezzare le dosidel ripieno.Buon appetito da AnnaLuciaNon mi resta che aspettare le vostre ricette esperare di essere invitata ad assaggiarne irisultati…Vi garantisco imparzialità e professionalità…Francesca Magistrelli9


INFORMA LMENTEFORMAZIONEEducazione continua in medicinaCorsi di formazione per infermieriDolore e sofferenzaSede: Aula formazione del GruppoRicerca Geriatria,via Romanino n. 1 - BresciaData: 22 maggio 2008dalle 14.30 alle 18.30(4 crediti, costo 30 Euro)Info: Elisa BoldiniTel. 030 3757538infocorsi@grg-bis.itDolore e sofferenzanel soggetto affetto da demenzaSede: Aula formazione del GruppoRicerca Geriatria,via Romanino n. 1 - BresciaData: 22 maggio 2008dalle 14.30 alle 18.30(4 crediti, costo 30 Euro)Info: Elisa BoldiniTel. 030 3757538infocorsi@grg-bis.itRevisione del codice deontologicodegli Infermieri italiani:dalla Responsabilità professionalealla difesa dei diritti degli assistitiSede: Collegio IPASVI di BresciaData: 10 maggio 2008dalle 8.30 alle 13.30Corsi di formazioneper fisioterapistiCorso di prevenzione patologiemovimentazione paziente neurologicoSede: Sala congressi A.I.F.ICinisello Balsamo - MilanoData: 31 Maggio 2008Info:Segreteria Organizzativa AIFIRegione LombardiaVia Gorki, 65 - Cinisello BalsamoTel. 02 6174352www.aifilombardia.netCosti gratuiti per i soci A.I.F.ICongresso internazionale AIFI“Fisioterapia Neurologica-razionalee approcci terapeuticiper la riabilitazionenelle lesioni del sistema centraleSede: Naxos Beach ResortVia Recanati, 2698035 Giardini Naxos - MessinaData: 9/10 Ottobre 2008Info:Segreteria Organizzativa AIFIRegione LombardiaVia Gorki, 65 - Cinisello BalsamoTel. 02 6174352www.aifilombardiaQuota d’iscrizione: Euro 20 comprensividi attestato di partecipazione, ECMInfo:Segreteria organizzativaVia Moretto 42/A - BresciaTelefono 030 29147810


INFORMA LMENTECalendario iniziative di Villa S. Benedetto Aprile-Maggio 2008Giovedì 24 AprileFesta di Benedetto Menniore 10: Santa MessaIntrattenimento al pomeriggioVenerdì 16 MaggioGita all’Abbazia di PionaVenerdì 30 MaggioFesta di Nostra Signorae del Sacro Cuore di Gesùore 10: Santa Messaore 14.30:Processione nel cortile internoBuoneVacanze!11


INFORMA LMENTEQUESTIONARIO DI GRADIMENTO DEL GIORNALINO INFORMALMENTEIn questa edizione del giornalino, la redazione ha pensato di chiedere alcune opinioni ai nostrilettori riferite al gradimento di lettura di <strong>Informalmente</strong>. Voglia al riguardo compilare le domandea seguire dando un giudizio personale, tagliare lungo la linea prestampata e porre il questionarionell’apposita cassetta delle lettere situata al piano terra in prossimità della portineria onegli ambulatori. Il suo giudizio sarà utile al fine di migliorare il giornalino stesso e ci daràimportanti informazioni circa la prosecuzione del nostro lavoro. La compilazione è molto semplice,basta barrare la casella di interesse.Grazie per la collaborazione.La redazione✂Lei è un:O ospiteO parenteO volontarioO dipendenteO lettore occasionaleÈ la prima volta che legge <strong>Informalmente</strong> SI NODove ha conosciuto informalmente O reparto specifica quale …………………O portineriaO ambulatorioO altro luogo specifica quale …………………Legge il giornalinoO sempre, quando esceO occasionalmenteO maiO me lo leggono altre personeO altro ………………………………….Ritiene che gli argomenti siano: O trattati esaurientemente SI NOO specifici per la realtà di Villa S. Benedetto SI NOO utili SI NOO interessanti SI NOO altro …………………………………………Quali suggerimenti ha da proporci?Grazie, può imbucare il questionario compilato nella cassetta sita in portineria o nel contenitore presso gli ambulatori.Redazione • Mario Sesana, Sonia Belbusti, Diego Inghilleri, Francesca Magistrelli, Clara Polito, Mariangela Forasacco, Rosa Messere,Maddalena Pinti, Serena Diani. Impaginazione grafica e stampa • Arti Grafiche Maggioni - Dolzago.Per informazioni e suggerimenti: Redazione <strong>Informalmente</strong>Via Roma 16 - 22032 Albese con Cassano - Tel. 031.4291511 E-mail: info@albese.suoreospitaliere.it

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