Musica, arte e fiori d'arancio - Consorzio di Portorotondo
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<strong>Musica</strong>, <strong>arte</strong> e<br />
fi ori d’arancio<br />
D I M A R E L L A G I O V A N N E L L I<br />
Leonardo Donà dalle Rose rilascia<br />
la sua ultima intervista da<br />
celibe il giorno che precede il<br />
suo matrimonio con Federica Manzoni.<br />
Il grande appuntamento è fi ssato<br />
per il 30 maggio nella chiesa <strong>di</strong> San<br />
Lorenzo. Subito dopo è in programma<br />
una grande festa sulla piazzetta<br />
San Marco. Gli chiedo dei preparativi<br />
per la cerimonia, le solite domande<br />
che si fanno in queste occasioni. Per<br />
niente scontate, invece, le risposte. Il<br />
futuro sposo aff ronta la vigilia delle<br />
nozze tenendosi in contatto con la<br />
sua Federica via walkie-talkie. “Nelle<br />
tre settimane prima del matrimonio<br />
non ci siamo mai visti per rendere<br />
quel giorno ancora più speciale.<br />
Abbiamo evitato ogni occasione <strong>di</strong><br />
incontro, sentendoci solo al telefono.<br />
Da quando siamo arrivati a Porto<br />
Rotondo preferiamo usare i walkietalkie<br />
per non incrociarci durante i<br />
preparativi”. Mentre mi parla <strong>di</strong> Federica,<br />
nata a Bergamo e conosciu-<br />
Anno XII - NUMERO 38 - GIUGNO 2009 • perio<strong>di</strong>co mensile gratuito • www.portorotondoweb.it<br />
ta a Milano tre anni fa, è tangibile<br />
l’emozione dell’attesa nella sua voce.<br />
Altrettanto emozionata è la risposta<br />
quando gli chiedo perché celebra il<br />
matrimonio a Porto Rotondo. “È il<br />
posto dove più mi sento a casa; da<br />
quando sono nato ho trascorso qui<br />
tutte le mie estati e, per me, è il luogo<br />
dell’anima, del cuore, dei miei ricor<strong>di</strong><br />
più belli. Ne ho parlato a Federica che<br />
ha subito con<strong>di</strong>viso il mio pensiero e<br />
mio padre, naturalmente, è stato felicissimo<br />
della nostra scelta. Abbiamo<br />
mobilitato gli albergatori <strong>di</strong> Porto<br />
Rotondo e <strong>di</strong>ntorni per accogliere<br />
nel modo migliore i nostri amici arrivati<br />
da tutta Italia e anche dall’estero.<br />
Federica e io abbiamo scelto personalmente<br />
ogni cosa, a cominciare<br />
dalla carta per le p<strong>arte</strong>cipazioni, i<br />
francobolli selezionati alla Filatelia <strong>di</strong><br />
Milano, il catering curato da Simone<br />
Rugiati e le bomboniere che sono un<br />
libro fotografi co su Porto Rotondo<br />
<strong>di</strong> Piero Pes in una custo<strong>di</strong>a color<br />
panna personalizzata”. Leonardo<br />
<strong>di</strong>ce che “sarà un matrimonio semplice,<br />
amichevole e <strong>di</strong>vertente, fatto<br />
con gli amici, dal prete don Antonio<br />
Tamponi al dj Christian Allegretti”. I<br />
suoi testimoni <strong>di</strong> nozze sono la sorella<br />
Una, Alessandro Fantoni e Filippo<br />
Silvello; quelli <strong>di</strong> Federica: il fratello<br />
Giorgio Manzoni, Eleonora Parkinson<br />
e Benedetta Spada. Del suo abito,<br />
il giovane conte Donà dalle Rose,<br />
rivela il colore (blu scuro), il tessuto<br />
(lino) e il nome del sarto (Angelo<br />
Bussolaro). Solo il giorno dopo, insieme<br />
a tutti gli invitati, scoprirà la raffi -<br />
nata bellezza del vestito <strong>di</strong> Federica,<br />
in mikado <strong>di</strong> seta color avorio, + >
G I U G N O 2 0 0 9<br />
2<br />
N U M E R O 3 8<br />
firmato dalla stilista Stella Tayler dello<br />
show room milanese Spazio Bianca<br />
Maria. Ed eccoci al grande giorno.<br />
La sposa arriva davanti alla chiesa<br />
su un Ape blu con il papà Rino ma<br />
senza il bouquet, <strong>di</strong>menticato a casa.<br />
Affidata ad un amico la delicata missione<br />
del suo recupero, i parenti, gli<br />
amici, il prete e, soprattutto lo sposo,<br />
attendono in chiesa l’ingresso della<br />
sposa che, intanto,<br />
fra le mani tiene<br />
un’ortensia “d’emergenza”.<br />
Una volta recuperato<br />
il bouquet<br />
<strong>di</strong> gardenie bianche,<br />
appare finalmente<br />
accompagnata da<br />
quattro paggetti, nipotini<br />
<strong>di</strong> Leonardo,<br />
vestiti alla marinara.<br />
Gli sposi hanno alle<br />
loro spalle i familiari<br />
e guardano gli amici<br />
seduti nella nuova<br />
piazzetta Leonina, al<br />
suo debutto “nuziale”;<br />
quello ufficiale è<br />
fissato per il prossimo<br />
21 giugno. Don<br />
Antonio Tamponi<br />
definisce Leonardo e<br />
Federica “due splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />
giovani, pieni<br />
<strong>di</strong> vita, maturi nell’amore e corretti<br />
verso Dio e gli altri. Aperti costantemente<br />
all’amicizia, senza vincoli<br />
<strong>di</strong> lignaggio”. Nella sua appassionata<br />
omelia, don Antonio definisce Leonardo<br />
“un verde ginepro per il suo<br />
ra<strong>di</strong>camento a Porto Rotondo e per<br />
la sua generosa vitalità”. Federica, invece,<br />
è “azzurra come il nostro mare,<br />
sempre <strong>di</strong>sposta, nelle basse e nelle<br />
alte maree, a trovare una rotta <strong>di</strong><br />
luce e <strong>di</strong> speranza”. Il sacerdote rac-<br />
comanda ai due giovani <strong>di</strong> non farsi<br />
mai adombrare e cita il celebre aneddoto<br />
<strong>di</strong> Alessandro Magno, che recatosi<br />
da Diogene il Cinico per rendergli<br />
omaggio e chiedere cosa potesse<br />
fare per lui, ottenne una risposta a<br />
<strong>di</strong>r poco spiazzante. Il saggio filosofo,<br />
restando comodamente sdraiato,<br />
rispose al potentissimo Alessandro<br />
Magno <strong>di</strong> togliersi <strong>di</strong> mezzo perché<br />
gli copriva la luce del sole. Don Antonio<br />
Tamponi, nella suggestione quasi<br />
teatrale della chiesa, si <strong>di</strong>chiara “felice<br />
<strong>di</strong> celebrare un matrimonio carico <strong>di</strong><br />
valori, sobrio in ciò che è sostanziale<br />
e definitivo”. La spiritualità della celebrazione<br />
viene esaltata dall’ affresco<br />
musicale, dove si fondono settecentesca<br />
sacralità e moderna freschezza,<br />
creato dal celebre pianista Enrico<br />
Fagnoni. Un altro amico-artista, lo<br />
scultore Pinuccio Sciola, all’elevazio-<br />
E D I T O R I A L E<br />
<strong>di</strong> Alfonso De Roberto<br />
Polli e coraggio.<br />
Su Rai Uno parlano <strong>di</strong> un giovane ciclista<br />
che ha deluso le attese. “La <strong>di</strong>sciplina tattica”<br />
– <strong>di</strong>ce un giornalista - è come i polli <strong>di</strong> Renzo.<br />
Chi non ce l’ha non se li può dare”, <strong>di</strong>mostrandosi così più esperto<br />
<strong>di</strong> ciclismo che <strong>di</strong> letteratura visto che, secondo il Manzoni, a mancare<br />
era il coraggio <strong>di</strong> don Abbon<strong>di</strong>o e non le due galline impegnate a beccarsi<br />
furiosamente. Credo che l’infortunio giornalistico avrebbe potuto<br />
riferirsi anche alla vicenda del G8 <strong>di</strong>rottato dalla Sardegna in terra <strong>di</strong><br />
Abruzzo. Anche in questo caso, infatti, c’entrano i polli e il coraggio: cioè<br />
i sar<strong>di</strong>, solidali per decreto, e la scelta del Palazzo. Pochi, per via etere o<br />
per carta stampata, hanno osservato che con lo scippo non si fa beneficenza.<br />
Anche perché lo spirito <strong>di</strong> solidarietà i sar<strong>di</strong>, come gli altri italiani,<br />
lo hanno <strong>di</strong>mostrato con la loro straor<strong>di</strong>naria mobilitazione <strong>di</strong> uomini<br />
e mezzi nell’operazione del soccorso civile. Della questione poi si è impadronita<br />
la politica e c’è stato ad<strong>di</strong>rittura chi ha affermato che il vero<br />
golpe lo aveva fatto chi aveva voluto il G8 a La Maddalena. Dimenticando<br />
che qualche giorno prima del blitz governativo c’era stata la logorroica<br />
riven<strong>di</strong>cazione dei meriti per i miracolosi interventi sulla viabilità,<br />
a cominciare da un’Olbia-Sassari <strong>di</strong>sseminata <strong>di</strong> croci, sulla rivoluzione<br />
economica e sociale dell’Isola e via magnificando. Senza <strong>di</strong>menticare la<br />
ne del Calice, accarezza una delle sue<br />
famose sculture, attraversata da tagli<br />
profon<strong>di</strong>. Sotto le sue mani, comincia<br />
ad emettere suoni liqui<strong>di</strong> perché,<br />
come spiega lo stesso Sciola, “la pietra<br />
è la spina dorsale del mondo. Il calcare<br />
non è altro che acqua fossilizzata<br />
per cui la memoria della materia è rimasta<br />
all’interno della pietra”. Dopo<br />
la Serenata <strong>di</strong> Schubert, cantata dal<br />
giovane soprano Isadora Gatti, il rito<br />
nuziale si conclude con l’Ave Maria,<br />
sempre <strong>di</strong> Schubert, magistralmente<br />
interpretata dal tenore Domingo<br />
Stasi. Ad accompagnare l’uscita degli<br />
sposi, accolti da una pioggia <strong>di</strong> riso<br />
e coriandoli bianchi e argento, è un<br />
brano <strong>di</strong> Mendelssohn, suonato da<br />
Enrico Fagnoni. Il pianista napoletano,<br />
in piazzetta San Marco, offre,<br />
poi, il suo personalissimo brin<strong>di</strong>si<br />
agli sposi, sulle note <strong>di</strong> Chopin, Scott<br />
Joplin, Strauss e Gershwin. Il breve<br />
e applau<strong>di</strong>to concerto <strong>di</strong> Fagnoni<br />
precede il taglio della torta nuziale,<br />
una squisita millefoglie decorata con<br />
frutti <strong>di</strong> bosco e panna, preparata “in<br />
<strong>di</strong>retta” da Giovanni Lombardo e dai<br />
suoi pasticcieri. Tanta Sardegna e una<br />
selezione <strong>di</strong> specialità regionali sono<br />
servite nel buffet ad isole. In quella<br />
dei dessert spiccano le fiabesche<br />
creazioni barbaricine<br />
dell’Antica Dolceria<br />
<strong>di</strong> Orotelli. Un “tocco”<br />
<strong>di</strong> Veneto si ritrova<br />
nel prosecco Nino<br />
Franco ma, anche il<br />
beverage, curato dal<br />
Bar della Piazza, è un<br />
omaggio alla terra<br />
sarda con il vino rosso<br />
Korem Argiolas, il<br />
vermentino Lupus in<br />
Fabula delle Tenute<br />
Olbios e il moscato<br />
Pedres. Sui tavolini<br />
dei piccoli <strong>di</strong>vani<br />
in vimini risaltano i<br />
bouquet <strong>di</strong> fresie e<br />
limoni che richiamano<br />
i profumatissimi<br />
alberi pieni <strong>di</strong> frutti<br />
sistemati tra la chiesa<br />
e la piazzetta. Molto<br />
ammirato il look cosmopolita<br />
<strong>di</strong> Una Donà dalle Rose<br />
che indossa un vestito “imperiale”<br />
cinese verde <strong>di</strong> Shanghai Tang, con<br />
accessori viola, compreso il cappelloscultura<br />
creato dallo stilista inglese<br />
Philip Treacy. Il dj Christian Allegretti<br />
“traghetta” felicemente gli ospiti dal<br />
ricevimento nuziale a una grande festa<br />
danzante che anima la piazza <strong>di</strong><br />
Porto Rotondo sino alle prime ore<br />
del mattino.<br />
Marella Giovannelli<br />
ricaduta d’immagine. E poi, a cose fatte, anzi sfatte, si è detto che non<br />
era il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere in mondovisione lo spettacolo <strong>di</strong> una superfesta<br />
nel mondo magico della Sardegna in un momento <strong>di</strong> lutto nazionale.<br />
Dimenticando che qualche giorno prima era stata magnificata la gran<strong>di</strong>osità,<br />
anche scenica, dell’incontro dei cosiddetti Gran<strong>di</strong> della terra.<br />
Tanto che qualcuno trovò il modo <strong>di</strong> riciclare la vecchia battuta. Cosa<br />
<strong>di</strong>sse Gesù a Maddalena? “Bella la Sardegna!”. Ma per ritornare alle analogie<br />
con l’infortunio ra<strong>di</strong>ofonico <strong>di</strong> manzoniana materia non resta che<br />
chiederci se in questo caso oltre ai polli c’entra anche il coraggio. C’entra,<br />
c’entra. Sembra, infatti, che prima <strong>di</strong> decidere il trasloco dei Gran<strong>di</strong> da<br />
La Maddalena all’Aquila, i ministri abbiano avuto tra le mani il fascicolo<br />
del secondo bimestre 2009 della prestigiosa rivista “Limes” che in un<br />
articolo sul G8 prossimo venturo annotava: “La contestazione sempre<br />
crescente e sempre più violenta ha <strong>di</strong> fatto obbligato gli Otto Gran<strong>di</strong> a<br />
scelte logistiche sempre più impervie per in<strong>di</strong>viduare il luogo più sicuro<br />
e isolato del loro vertice annuale. Dalle montagne del Kananaskis in Canada<br />
nel 2002 alla Sea Island negli Stati Uniti nel 2004 all’inaccessibile<br />
Hotel Windsor isolato sulla montagna che domina il lago <strong>di</strong> Hokkaido<br />
in Giappone nel 2008 fino a determinare per l’Italia la scelta <strong>di</strong> celebrare<br />
il prossimo G8 sull’isola <strong>di</strong> La Maddalena nel <strong>di</strong>smesso comando della<br />
Marina americana nel Me<strong>di</strong>terraneo”. Ci hanno riflettuto e si sono accorti<br />
che La Maddalena non era né “sicura” né “isolata” né tanto meno<br />
“inaccessibile”. Ed hanno deciso il <strong>di</strong>rottamento. Con coraggio e soprattutto<br />
con tempestività.<br />
[ ]
Le straor<strong>di</strong>narie iniziative in una conversazione con il <strong>di</strong>rettore della Marina Giacomo Pileri<br />
La nautica isolana e l’impegno<br />
impren<strong>di</strong>toriale dei fratelli Molinas<br />
Cagliari succursale <strong>di</strong> Porto<br />
Rotondo. Come tutti<br />
i capoluoghi <strong>di</strong> Regione,<br />
anche quello isolano tende ad accentrare<br />
le attività.<br />
Eppure restano dei settori in cui<br />
l’ombelico del mondo sardo presenta<br />
qualche falla. È in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong><br />
decenni. Una <strong>di</strong> questi è lo sviluppo<br />
della nautica, proprio il settore<br />
in cui Porto Rotondo eccelle grazie<br />
a un porto, basato sullo sviluppo <strong>di</strong><br />
servizi ad altissima tecnologia, che<br />
è <strong>di</strong>ventato un modello per altri<br />
80 sparsi in Italia.<br />
Il porto gallurese (giu<strong>di</strong>cato nel<br />
2007 “uno dei migliori porti d’Italia”<br />
dalla rivista Yacht & Sail) è una<br />
struttura privata: rappresenta una<br />
delle principali attività del Gruppo<br />
Molinas, che sta usando le stesse<br />
tecnologie, gli stessi servizi <strong>di</strong> qualità<br />
per realizzare il porto turistico<br />
<strong>di</strong> Cagliari.<br />
Ormai è tutto pronto: a luglio il<br />
porto cagliaritano <strong>di</strong>venterà una<br />
realtà, capace <strong>di</strong> ospitare 120 barche,<br />
tra cui i maxy yacht da 150<br />
metri.<br />
I Molinas non hanno voluto<br />
mettere limiti alle <strong>di</strong>mensioni degli<br />
ormeggi e per il pescaggio necessario<br />
non ci sono pro�lemi: il<br />
porto turistico sorge nello stesso<br />
�ecchio d’acqua dove un tempo<br />
ormeggiavano le navi <strong>di</strong> linea e<br />
quelle da crociera.<br />
La posizione del porto sarà un<br />
elemento vincente: si trova proprio<br />
<strong>di</strong> fronte a via Roma, al largo<br />
Carlo Felice, ai palazzi istituzionali<br />
e alle vie più animate della città.<br />
Questa grande e innovativa<br />
struttura <strong>di</strong>penderà da quella <strong>di</strong><br />
Porto Rotondo, attualmente <strong>di</strong>retta<br />
da Giacomo Pileri, 50enne<br />
<strong>di</strong> Erula, una vita passata ad occuparsi<br />
dei moli, delle barche e dei<br />
clienti portoroton<strong>di</strong>ni. Direttore<br />
dal 2006, responsabile operativo<br />
fin dal lontano 1983 e adesso a<br />
capo <strong>di</strong> un mezzo impero che ha<br />
il cuore in Gallura e la sua ramificazione<br />
più lontana a Cagliari.<br />
Spiega Pileri: “Il porto <strong>di</strong> Cagliari<br />
servirà per intercettare il flusso <strong>di</strong><br />
imbarcazioni che portano alla Tunisia<br />
o alla Grecia, passando proprio<br />
per la Sardegna. C’è una sorta<br />
<strong>di</strong> rotta migratoria che si verifica<br />
soprattutto nei mesi estivi: si p<strong>arte</strong><br />
dalle Baleari, si fa tappa in Corsica,<br />
poi in Gallura e poi si procede<br />
verso le coste dell’Africa o verso il<br />
Me<strong>di</strong>terraneo orientale.<br />
Il porto <strong>di</strong> Cagliari si inserisce in<br />
questo contesto e si propone come<br />
ultima tappa in Italia per chi deve<br />
andare in Tunisia e come ultimo<br />
approdo in Sardegna per chi si <strong>di</strong>rige<br />
verso il mar Egeo e le isole greche.<br />
Ma sarà fondamentale anche<br />
per i navigatori che fanno il giro<br />
della Sardegna.<br />
Quando arriva agosto e i porti si<br />
riempiono all’inverosimile, molti<br />
turisti mollano gli ormeggi e vanno<br />
a cercarsi luoghi più tranquilli<br />
o si fanno un giretto dell’isola.<br />
Stiamo parlando del 30 per cento<br />
dei nostri clienti. Quin<strong>di</strong> nelle settimane<br />
<strong>di</strong> punta ci sarà senz’altro<br />
un numero consistente <strong>di</strong> barche<br />
che migreranno verso sud e si fermeranno<br />
a Cagliari”.<br />
Secondo Pileri non ci sono pro-<br />
�lemi <strong>di</strong> concorrenza tra nord e<br />
sud dell’isola. La richiesta è talmente<br />
alta che c’è posto per tutti.<br />
“Noi lavoriamo in over-booking da<br />
anni – spiega il <strong>di</strong>rettore del porto<br />
– il pro�lema non si pone assolutamente.<br />
Porto Rotondo rimarrà<br />
la struttura principale, perché per<br />
tutte le prenotazioni bisognerà rivolgersi<br />
qui e sempre qui verranno<br />
attivate le campagne pu�blicitarie<br />
e promozionali”.<br />
Il Gruppo Molinas<br />
non possiede solo il<br />
porto <strong>di</strong> Porto Rotondo<br />
e quello <strong>di</strong> Cagliari:<br />
è proprietaria anche<br />
della Marina <strong>di</strong> Punta<br />
Marana, a due passi da<br />
Porto Rotondo, che può<br />
ospitare 350 imbarcazioni.<br />
Ma nel 2010 <strong>di</strong>venteranno<br />
circa 500, i lavori per<br />
l’ampliamento della<br />
darsena sono già<br />
iniziati e si<br />
concluderannoprima<br />
della<br />
prossima<br />
e s t a t e .<br />
R i m a -<br />
nendo in<br />
Gallura, i<br />
Molinas<br />
p o s s i e -<br />
dono anche<br />
Cala<br />
Bitta, 222<br />
posti nel<br />
Golfo <strong>di</strong><br />
Arzachena,<br />
molto vicino<br />
a Baja Sar<strong>di</strong>nia.<br />
Sulla costa ovest si sta investendo<br />
su Bosa e il suo fiume Temo. Al<br />
riguardo, Pileri racconta: “A�biamo<br />
vinto un bando <strong>di</strong> gara per la<br />
gestione del porto e che comprende<br />
anche il corso del Temo. Non<br />
siamo ancora entrati in possesso<br />
dell’intera area a <strong>di</strong>sposizione per<br />
via dei soliti tempi bi�lici delle<br />
concessioni demaniali. A Bosa ci<br />
sono 234 posti barca, che molto<br />
presto potre�bero <strong>di</strong>ventare 500.<br />
Stiamo a�ettando l’ultimazione<br />
della <strong>di</strong>ga foranea, proteggerà l’imboccatura<br />
del fiume.<br />
Per il futuro è prevista l’installazione<br />
<strong>di</strong> un travel-lift <strong>di</strong> piccole<br />
<strong>di</strong>mensioni per iniziare l’attività<br />
cantieristica”.<br />
Altri lavori molto attesi sono<br />
quelli che riguardano Porto Rotondo:<br />
dove attualmente sorge la<br />
<strong>di</strong>rezione portuale, verrà realizzato<br />
un piazzale in granito uguale a<br />
quello su cui sorge lo Yacht Club.<br />
La sede della <strong>di</strong>rezione verrà<br />
spostata <strong>di</strong> pochi metri e verranno<br />
effettuati dei miglioramenti<br />
fondamentali all’erogazione dei<br />
servizi <strong>di</strong> qualità.<br />
N U M E R O 3 8<br />
3<br />
Sarà aumentata la capienza del<br />
<strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> carburante, che<br />
passerà da una portata <strong>di</strong> 50 mila<br />
litri ai futuri 120 mila litri.<br />
Soprattutto, il nuovo ampliamento<br />
consentirà l’ormeggio <strong>di</strong><br />
altri 4 maxy yacht.<br />
Pileri sta coor<strong>di</strong>nando i nuovi<br />
sviluppi del porto ed è orgoglioso<br />
<strong>di</strong> quello che è stato realizzato dal<br />
1983, quando arrivò qui, ad oggi.<br />
“Con gli ultimi lavori in programma,<br />
cre<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> aver raggiunto<br />
il massimo livello <strong>di</strong> accoglienza<br />
possibile – <strong>di</strong>chiara – stiamo anche<br />
cercando <strong>di</strong> promuovere una<br />
gestione eco-compatibile del porto.<br />
Stiamo facendo le procedure<br />
per ottenere la certificazione ambientale<br />
europea 14.100, che viene<br />
rilasciata solo alle migliori aziende<br />
che riescono a sviluppare una perfetta<br />
sintonia con l’ambiente. Massima<br />
attenzione anche per il ritiro<br />
e lo smaltimento dei rifiuti �eciali<br />
e inoltre, nel 2008, siamo riusciti<br />
ad ottenere una risposta positiva<br />
da p<strong>arte</strong> dei nostri clienti per la<br />
raccolta <strong>di</strong>fferenziata”.<br />
Il segreto del successo del porto,<br />
secondo Pileri “è la semplicità<br />
nel servire la clientela. Credo che<br />
l’approccio con i <strong>di</strong>portisti sia fondamentale<br />
e i numeri sono dalla<br />
nostra p<strong>arte</strong>: in 12 anni, da quando<br />
c’è il Gruppo Molinas, a�biamo<br />
avuto circa 16 mila clienti”.<br />
Clau<strong>di</strong>o Chisu<br />
G I U G N O 2 0 0 9
G I U G N O 2 0 0 9<br />
4<br />
N U M E R O 3 8<br />
Fino a sessant’anni fa la malaria imperversava nell’isola, poi tra le polemiche l’intervento decisivo della Rockefeller Foundation<br />
La battaglia che ha cambiato le sorti della Sardegna<br />
È<br />
facile immaginare che pochi dei vacanzieri<br />
che affollano la Sardegna nei mesi estivi<br />
sappiano che fino a sessant’anni fa - un soffio<br />
nella storia – l ‘isola, più che un para<strong>di</strong>so delle<br />
vacanze era un vero inferno da cui fuggire, tanto<br />
che vi venivano inviati funzionari, civili<br />
e militari, inefficienti e corrotti.<br />
Il monito “ti sbatto in Sardegna”<br />
non implicava solo la minaccia <strong>di</strong> un<br />
semplice trasferimento ma quella<br />
<strong>di</strong> poter essere colpiti dalle febbri <strong>di</strong><br />
malaria. Se la forma lieve non portava<br />
alla morte –“la febbre quartana non<br />
porta tocco <strong>di</strong> campana” come <strong>di</strong>ce<br />
un antico proverbio popolare– quella<br />
estivo-autunnale poteva uccidere:<br />
e una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> duemila sar<strong>di</strong> all’anno<br />
ne restava vittima a fine Ottocento.<br />
«I livi<strong>di</strong> pallori dei ripetuti assalti<br />
febbrili» –scriveva il deputato Francesco<br />
Salaris nella sua relazione per<br />
l’inchiesta agraria– erano “leggibili<br />
nei volti degli uomini, delle donne,<br />
dei bambini che abitavano nei paesi<br />
dei litorali e delle pianure. I contemporanei<br />
descrivono una popolazione<br />
malata”.<br />
La malaria era responsabile della pessima fama<br />
<strong>di</strong> isola “pestilente” che la Sardegna si trascinana<br />
<strong>di</strong>etro dall’antichità.<br />
Cicerone, volendo insultare il sardo Tigellio lo<br />
liquida così: “ominem pestilentiorem patria sua” e<br />
molti scrittori e geografi dopo <strong>di</strong> lui insistono sulla<br />
cattiva aria <strong>di</strong> quegli stessi litorali che rappresentano<br />
oggi la meta della vacanza più ambita. I<br />
viaggiatori che si avventuravano in Sardegna cercavano<br />
<strong>di</strong> scegliere la stagione invernale, la meno<br />
rischiosa e se obbligati – come i funzionari <strong>di</strong> governo<br />
e i militari– osservavano una serie <strong>di</strong> misure,<br />
<strong>di</strong> cui parla tra gli altri un viaggiatore d’eccezio-<br />
ne come Francesco d’Este nel suo libro <strong>di</strong> viaggio:<br />
coprirsi la testa, cercare <strong>di</strong> non costeggiare stagni<br />
e palu<strong>di</strong>, accendere gran<strong>di</strong> fuochi nelle stanze in<br />
cui si dormiva, bere vernaccia, ecc.<br />
Ma tutte le inchieste sanitarie dell’Ottocento<br />
Il <strong>di</strong>cloro-<strong>di</strong>fenil-tricoloroetano,<br />
Ddt per gli amici, fu sintetizzato<br />
per la prima volta nel 1874 dal chimico<br />
tedesco Othmar<br />
Zeidler ma la<br />
sua utilizzazione<br />
come pesticida, ad<br />
opera dello svizzero<br />
Paul Mùller,<br />
risale all’inizio del<br />
ventesimo secolo.<br />
In Sardegna fu<br />
protagonista della<br />
guerra totale alla<br />
malaria ad opera dell’International<br />
Health Division della Fondazione<br />
Rockefeller che aveva aperto a<br />
DDT<br />
Porto Torres, nella metà degli anni<br />
Trenta, una stazione sperimentale<br />
antimalarica. Per realizzare il “Sar<strong>di</strong>nian<br />
project” fu<br />
costituito l’ente<br />
regionale per la<br />
lotta anti-anofelica<br />
in Sardegna (l’Erlaas)<br />
che <strong>di</strong>venne<br />
il primo datore <strong>di</strong><br />
lavoro dell’Isola<br />
con 33 mila <strong>di</strong>pendenti.<br />
Un mare <strong>di</strong><br />
insetticida, 268<br />
tonnellate, dette il colpo <strong>di</strong> grazia<br />
all’Anopheles, un nemico ritenuto<br />
imbattibile.<br />
segnalano per alcuni circondari, come quello <strong>di</strong><br />
Oristano, il colorito giallognolo delle donne e dei<br />
bambini, il ventre gonfio <strong>di</strong> questi ultimi, la cattiva<br />
salute: anemie, ingrossamento della milza,<br />
<strong>di</strong>sturbi vari.<br />
Le pagine veriste dei romanzi <strong>di</strong> Grazia Deledda<br />
danno bene il senso della presenza invasiva della<br />
malaria nella vita in<strong>di</strong>viduale: una presenza che è<br />
p<strong>arte</strong> <strong>di</strong> un destino ineluttabile a cui i personaggi<br />
deled<strong>di</strong>ani non riescono a sfuggire come il vecchio<br />
servo Efix <strong>di</strong> “Canne al Vento” corroso dalla malaria<br />
o il giovane nipote delle dame Pintor che nell’allucinazione<br />
delle febbri vede allontanarsi ogni<br />
possibilità <strong>di</strong> riscatto.<br />
La sconfitta della malaria era una con<strong>di</strong>zione<br />
essenziale per lo sviluppo economico e demografico<br />
della Sardegna. La seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />
creò le con<strong>di</strong>zioni per la liberazione dell’isola da<br />
questo antico flagello, grazie ad una<br />
nuova efficacissima arma, il DDT che<br />
la Rockefeller Foundation era interessata<br />
a testare in un’isola me<strong>di</strong>terranea,<br />
antica terra <strong>di</strong> malaria, contro<br />
la resistentissima zanzara Anopheles<br />
labranchiae, vettore della malattia.<br />
Partito nel 1946 –grazie ai fon<strong>di</strong><br />
UNRRA– l’esperimento <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione<br />
della malaria me<strong>di</strong>ante l’irrorazione<br />
capillare del potente insetticida,<br />
si scontrò con i venti della guerra<br />
fredda e con l’opposizione del PCI del<br />
tempo: durante le infuocate elezioni<br />
del 1948 gli americani furono accusati<br />
<strong>di</strong> voler “risanare” la Sardegna<br />
per usarla come una gigantesca base<br />
militare al centro del Me<strong>di</strong>terraneo.<br />
Ma ormai l’operazione era così<br />
avanti e i soggetti implicati così tanti<br />
che non si poteva fermare. Del resto<br />
la determinazione della Rockfeller<br />
Foundation nel portare a compimento l’obiettivo<br />
era tale che niente avrebbe potuto riuscirci. Neppure<br />
i ventilati rischi per la salute umana legati al<br />
fiume <strong>di</strong> DDT riversato su acque e campagne, oltre<br />
che nelle case, nei ricoveri degli animali e perfino<br />
nei nuraghi.<br />
Alla fine, grazie anche alla mobilitazione <strong>di</strong> tutte<br />
le energie locali –dagli igienisti delle università,<br />
agli studenti, ai me<strong>di</strong>ci condotti, ai parroci, ai maestri,<br />
agli impiegati comunali, alle autorità sanitarie<br />
e politiche– la Sardegna fu liberata dalla malaria e<br />
nel 1950, per la prima volta nella sua storia, l’isola<br />
non denunciò nessun caso <strong>di</strong> contagio. Alcune<br />
specie <strong>di</strong> anofele, responsabili<br />
della trasmissione,<br />
erano ancora presenti ma<br />
non rappresentavano più<br />
un pericolo, mentre alla<br />
<strong>di</strong>stanza non sembra che<br />
il DDT –recentemente<br />
reintrodotto nei Paesi in<br />
via <strong>di</strong> sviluppo per il controllo<br />
delle zanzare –abbia<br />
prodotto incrementi <strong>di</strong><br />
mortalità nella comunità<br />
regionale.<br />
A metà del XX secolo si è<br />
aperto un capitolo del tutto<br />
nuovo nella storia della<br />
Sardegna contemporanea:<br />
per la prima volta, gran<strong>di</strong><br />
estensioni <strong>di</strong> terre <strong>di</strong> pianura,<br />
prima abbandonate<br />
a causa della minaccia dell’infezione<br />
malarica, sono<br />
state recuperate all’agricoltura<br />
e all’inse<strong>di</strong>amento<br />
umano, mentre il turismo<br />
è <strong>di</strong>ventato oggi una delle<br />
maggiori risorse dell’isola.<br />
Eugenia Tognotti
G I U G N O 2 0 0 9<br />
6<br />
N U M E R O 3 8<br />
Grazie all’impegno <strong>di</strong> alcuni appassionati si rinnova l’antico Palio dei chiattini. Si sfidano i quartieri <strong>di</strong> Olbia.<br />
Ritorna a fine giugno la remata de “sos carreras”<br />
Sabato 27 giugno, nel golfo<br />
interno <strong>di</strong> Olbia, davanti a<br />
via Re<strong>di</strong>puglia, si svolgerà<br />
“La Remata de Sos Carreras”,<br />
l’antica sfida dei “chiattini”<br />
tra i rioni dei pescatori, riproposta<br />
dopo nove anni <strong>di</strong> o�lìo.<br />
La manifestazione, organizzata<br />
nell’ambito dei festeggiamenti<br />
in onore <strong>di</strong> San<br />
Giovanni e della Madonna del<br />
Mare, è stata “resuscitata” dalla<br />
Compagnia delle Vele Latine e<br />
imme<strong>di</strong>atamente sposata dall’amministrazione<br />
comunale.<br />
Essenziale il ruolo del maestro<br />
d’ascia Nar<strong>di</strong>no Fois che, nel<br />
suo cantiere <strong>di</strong> Cala Saccaia,<br />
ha costruito sei imbarcazioni,<br />
sul modello del tra<strong>di</strong>zionale<br />
chiattino olbiese, in rappresentanza<br />
<strong>di</strong> altrettanti quartieri<br />
della città arrivati alla finale.<br />
Il campo <strong>di</strong> gara, prospiciente il<br />
lungomare <strong>di</strong> via Re<strong>di</strong>puglia, a<br />
ridosso del centro storico, sarà<br />
composto da tre “bastoni” da<br />
250 metri, in tutto 750 metri,<br />
impegnativi da percorrere e<br />
avvincenti da vedere. Si tratta<br />
<strong>di</strong> una manifestazione storica<br />
che ha conosciuto ben 64 e<strong>di</strong>zioni.<br />
Nato nel lontano 1937,<br />
il tra<strong>di</strong>zionale palio dei chiattini<br />
(le tipiche barche <strong>di</strong> lavoro<br />
utilizzate dai pescatori olbiesi),<br />
tra alti e bassi, si è svolto fino<br />
al 2000. Da allora si era persa<br />
questa tra<strong>di</strong>zione, scarsamente<br />
documentata, ma rimasta ancora<br />
molto viva tra gli anziani<br />
dei vari rioni <strong>di</strong> Olbia. Proprio<br />
grazie a loro è stato possibile ricostruire<br />
la storia della “remata<br />
de sos carreras”; i loro ricor<strong>di</strong> si<br />
sono rivelati in<strong>di</strong>�ensabili per far<br />
tornare all’antico splendore il Palio<br />
remiero <strong>di</strong> cui, oggi, esiste anche un<br />
Albo d’Oro con i nomi dei quartie-<br />
ri vincitori dal 1937 al 2000. Per<br />
mesi i soci della Compagnia delle<br />
Vele Latine hanno scavato nella<br />
memoria dei pescatori che hanno<br />
p<strong>arte</strong>cipato alle passate e<strong>di</strong>zioni<br />
della competizione. Un lavoro che<br />
carabelli<br />
ha trovato il concreto sostegno del<br />
Comune e risvegliato l’entusiasmo<br />
degli olbiesi, a cominciare dalle tante<br />
persone che operano in mare, nei<br />
cantieri nautici e negli stabulari delle<br />
cozze. “Quando si parla <strong>di</strong> barche<br />
Piazza Quadra 16 - Tel 0789 34262<br />
PORTO ROTONDO - OLBIA<br />
e-mail : carabelli@fastwebnet.it<br />
d’epoca in genere si pensa agli yacht<br />
a vela oppure a motore - <strong>di</strong>cono il<br />
presidente della Compagnia,<br />
Nar<strong>di</strong>no Fois, e il vicepresidente<br />
Antioco Tilocca, nostromo<br />
a bordo del veliero Amerigo<br />
Vespucci, gioiello della Marina<br />
militare italiana - quella della<br />
barca a remi viene considerata<br />
una categoria minore ed è un<br />
peccato perchè si tratta <strong>di</strong> imbarcazioni<br />
che hanno <strong>di</strong> solito<br />
un’eleganza e una purezza <strong>di</strong><br />
linee <strong>di</strong>fficilmente riscontrabili<br />
oggi. Continuare a trascurare<br />
la valorizzazione delle barche<br />
a remi tra<strong>di</strong>zionali comporta<br />
il rischio <strong>di</strong> perdere un interessante<br />
patrimonio storico <strong>di</strong><br />
costruzione navale nonché un<br />
ricco bagaglio <strong>di</strong> cultura e tra<strong>di</strong>zione<br />
marinaresca”. La manifestazione,<br />
il cui inizio è fissato<br />
per le ore 17.00, ha richiesto un<br />
grande impegno organizzativo<br />
ma si preannuncia �ettacolare<br />
ed emozionante, ben oltre gli<br />
a�etti sportivi ed agonistici. La<br />
Remata de Sos Carreras farà<br />
infatti emergere tra<strong>di</strong>zioni, usi<br />
e costumi della comunità in<br />
una grande festa popolare inserita<br />
nelle celebrazioni <strong>di</strong> San<br />
Giovanni e la Madonna del<br />
Mare, da sempre molte sentite<br />
dagli olbiesi. Particolarmente<br />
suggestiva è la Processione a<br />
mare che, quest’anno, si svolgerà<br />
domenica 28 giugno, con<br />
le statue dei Santi adagiate a<br />
bordo <strong>di</strong> un battello pavesato<br />
a festa, seguito da centinaia <strong>di</strong><br />
imbarcazioni. La festa propone<br />
anche <strong>di</strong>versi momenti d’attrazione<br />
e <strong>di</strong> coinvolgimento popolare<br />
con il “salto dei Fuochi”, balli,<br />
gare canore e l’apprezzata sagra del<br />
pesce fritto e dei frutti <strong>di</strong> mare.<br />
Marella Giovannelli
A<br />
volte a Porto Rotondo, in<br />
certe notti <strong>di</strong> mezza estate<br />
degli anni Settanta, a un<br />
osservatore insonne e curioso poteva<br />
capitare <strong>di</strong> assistere a una strana<br />
scena: al centro del porto un paio <strong>di</strong><br />
uomini che agitavano delle lanterne,<br />
mentre dall’imboccatura della baia<br />
rispondevano altre persone, a bordo<br />
<strong>di</strong> un gigantesco tender.<br />
Uno dei personaggi a bordo del<br />
tender era Stavros Niarchos, armatore<br />
greco, rivale del cognato Onassis<br />
se non in fama certamente in<br />
denaro. Quello che invece agitava le<br />
luci dall’interno del porto era Carlo<br />
Cruciani, stranoto impren<strong>di</strong>tore turistico,<br />
proprietario del Tartaruga e<br />
attuale titolare, col figlio Riccardo,<br />
del Tartarughino, del Tartarughino<br />
Beach e dell’Harry’s Bar. Cruciani nel<br />
1973 era già un celebre ristoratore<br />
romano e venne invitato dal conte<br />
Luigi Donà delle Rose per gestire<br />
un locale notturno. Il Tartaruga,<br />
appunto. Il gruppetto <strong>di</strong> persone<br />
che al porto si incontrava nel cuore<br />
della notte, non stava organizzando<br />
misteriosi e segretissimi incontri. Più<br />
semplicemente Niarchos desiderava<br />
mangiare al Tartaruga ma non poteva<br />
entrare nel porto a causa delle<br />
<strong>di</strong>mensioni ciclopiche del tender del<br />
suo mega yacht che aveva bisogno <strong>di</strong><br />
spazio e <strong>di</strong> un pescaggio che il porto<br />
<strong>di</strong> allora non <strong>di</strong>sponeva. E quin<strong>di</strong> rischiava<br />
<strong>di</strong> incagliarsi. Ecco allora che<br />
Cruciani andava a recuperare la gente<br />
a bordo del tender, che si fermava<br />
all’imboccatura del porto, la portava<br />
a terra e infine la faceva accomodare<br />
tra i tavoli del suo locale. Niarchos<br />
aveva una cinquantina d’anni ed era<br />
uno sciupafemmine impenitente. In<br />
una <strong>di</strong> quelle sere <strong>di</strong> oltre trent’anni<br />
fa, il Paperone greco voleva festeggiare<br />
il compleanno del figlio con una<br />
cena al Tartaruga. Niarchos padre<br />
e figlio si trovavano dunque seduti<br />
al tavolo in compagnia <strong>di</strong> due bellissime<br />
signore, quand’ecco sbucare<br />
fuori da un cespuglio Gianni Agnelli.<br />
L’avvocato salutò i presenti, si mise<br />
a sedere con i Niarchos, chiacchierò<br />
con loro per una mezz’ora, mangiò<br />
un po’ <strong>di</strong> bottarga <strong>di</strong> muggine e se<br />
ne andò via. “Nessuno ha mai capito<br />
da dove venisse e dove fosse <strong>di</strong>retto”<br />
racconta <strong>di</strong>vertito Carlo Cruciani.<br />
Questo piccolo aneddoto descrive<br />
molto bene quello che accadeva<br />
trent’anni fa a Porto Rotondo, borgo<br />
assolutamente esclusivo che veniva<br />
frequentato solo da super ricconi.<br />
Allora vigeva ancora la sud<strong>di</strong>visione<br />
in ‘caste’, nel senso che i magnati e gli<br />
aristocratici stavano con i loro pari<br />
e l’italiano me<strong>di</strong>o frequentava l’ita-<br />
liano me<strong>di</strong>o. Questo tabù finì negli<br />
anni ’80 quando i vip si trovarono<br />
a con<strong>di</strong>videre gli stessi spazi con il<br />
ragioniere in doppio petto. Spiega<br />
Cruciani: “In quegli anni ci fu il vero<br />
sviluppo <strong>di</strong> Porto Rotondo, gli italiani<br />
<strong>di</strong>vennero quasi tutti benestanti e<br />
iniziarono a visitare i luoghi più belli<br />
del Paese, che fino ad allora erano<br />
rimasti rifugi delle celebrità. Prima<br />
qua mangiavano solo i Khassoggi,<br />
gli Aga Khan, gli Onassis, gli Agnelli<br />
e così via, ma negli anni ‘80 ci fu la<br />
svolta. Tutti trassero beneficio da<br />
questo nuovo modo <strong>di</strong> vivere Porto<br />
Rotondo”. Nel frattempo, nel 1981,<br />
l’impren<strong>di</strong>tore romano aveva aperto<br />
quello che per decenni è stato il principale<br />
punto <strong>di</strong> ritrovo della costa: il<br />
Country. “Allora non esistevano i Pr<br />
– ricorda Carlo Cruciani – e la fama<br />
del locale era legata a doppio filo alla<br />
sua qualità, alla sua capacità <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare<br />
qualsiasi esigenza del cliente”.<br />
Arrivarono poi gli anni ’90 e venne<br />
l’epoca delle star della televisione.<br />
Riccardo e Carlo Cruciani decisero <strong>di</strong><br />
aprire un piano – bar destinato a fare<br />
tendenza, ancora una volta. Nacque<br />
così il Tartarughino. Sergio Cammariere<br />
passava le notti estive degli<br />
anni ’90 al Tartarughino. Non tra i<br />
clienti, ma <strong>di</strong>etro un pianoforte. “La<br />
musica era <strong>di</strong> altissima qualità” assicura<br />
Riccardo Cruciani. Gli avventori<br />
erano l’evoluzione naturale <strong>di</strong> quelli<br />
degli anni ’80: un bel mix <strong>di</strong> perfetti<br />
sconosciuti, <strong>di</strong> famiglie aristocratiche,<br />
tycoon del nord Italia, attori<br />
del cinema. E presentatori televisivi.<br />
Racconta <strong>di</strong>vertito Cruciani junior:<br />
“Era agosto e fuori pioveva e c’era<br />
maestrale. Improvvisamente piombò<br />
nel bel mezzo del ristorante Gerry<br />
Scotti, completamente fra<strong>di</strong>cio <strong>di</strong><br />
pioggia. Si era buttato sotto il primo<br />
tetto <strong>di</strong>sponibile. Si guardò intorno e<br />
capì <strong>di</strong> essere entrato in un ristorante.<br />
Disse: ‘Ah, qui si mangia? Beh se mi<br />
date un posto a sedere e magari una<br />
maglietta pulita, metterei volentieri<br />
qualcosa sotto i denti’. Gli ho prestato<br />
una mia maglia, che gli stava un<br />
po’ stretta, e ha mangiato”. All’inizio<br />
del nuovo millennio i Cruciani vendono<br />
il Country e si concentrano<br />
sul settore ristorazione e piano - bar,<br />
aprendo l’attuale Tartarughino, il<br />
Tartarughino beach e l’Harry’s bar.<br />
Porto Rotondo viene assaltata dai<br />
campioni dello sport: calciatori, scia-<br />
tori, cestisti, piloti. “Per anni è venuto<br />
qui a pranzare Adriano. Personaggio<br />
affabilissimo, ben <strong>di</strong>verso da come è<br />
stato descritto dalla stampa”. E negli<br />
ultimi anni è arrivato anche il vento<br />
dell’est: non Shevcenko, ma i gran<strong>di</strong><br />
industriali russi. Riccardo Cruciani<br />
prova a descriverli: “Quelli che vengono<br />
a Porto Rotondo sono <strong>di</strong>fferenti<br />
dai frequentatori <strong>di</strong> Porto Cervo.<br />
Sono meno interessati al glamour,<br />
non amano l’ostentazione. Stu<strong>di</strong>ano<br />
le nostre abitu<strong>di</strong>ni, i nostri comportamenti.<br />
Non solo quelle degli italiani,<br />
ma dell’intera civiltà occidentale.<br />
Chiedono come e cosa si mangia,<br />
N U M E R O 3 8<br />
Tra ricor<strong>di</strong> e realtà ricostruiti gli anni <strong>di</strong> impegno al servizio del turismo da Niarchos ad Agnelli fino ai ragionieri in doppiopetto<br />
Carlo Cruciani: un impren<strong>di</strong>tore storico <strong>di</strong> Porto Rotondo<br />
9<br />
come e cosa si beve, quali orari osserviamo<br />
per lavorare o per <strong>di</strong>vertirci”.<br />
Dopo 36 anni <strong>di</strong> attività, la famiglia<br />
Cruciani ha dovuto affrontare anche<br />
la crisi economica. Meno sol<strong>di</strong>,<br />
meno fasti, meno clientela. “Il nostro<br />
menù è accessibile a tutti, con 15<br />
euro pranzi tranquillamente. Nonostante<br />
questo, capita <strong>di</strong> vedere delle<br />
persone che vorrebbero mangiare<br />
ma non possono permetterselo. Prima<br />
non succedeva”. Tuttavia lo spirito<br />
impren<strong>di</strong>toriale è rimasto inalterato:<br />
“Noi apriamo a marzo – spiega<br />
Carlo Cruciani – durante i mesi <strong>di</strong><br />
bassa stagione ci rimettiamo sol<strong>di</strong>,<br />
perché c’è pochissima gente. Però il<br />
turista che viene a Porto Rotondo<br />
in primavera, per prima cosa fa un<br />
salto al Tartarughino, perché sa che è<br />
aperto. In questo modo fidelizziamo<br />
la clientela. E infatti in alta stagione<br />
c’è sempre il pienone. Me<strong>di</strong>amente<br />
riceviamo duemila persone ogni<br />
anno. Una curiosità? Abbiamo istituito<br />
il servizio <strong>di</strong> raccolta del vetro:<br />
la mattina presto raccogliamo tutti i<br />
bicchieri che vengono abbandonati<br />
sui muretti dai clienti della sera prima.<br />
Ne troviamo anche a duecento<br />
metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza. La via principale<br />
<strong>di</strong>venta un mare <strong>di</strong> persone. Vengono<br />
qui fino alle 2 <strong>di</strong> notte, poi<br />
decidono in quale <strong>di</strong>scoteca andare.<br />
Alle 7 siamo in pie<strong>di</strong> per preparare<br />
le colazioni da servire nel locale o<br />
da portare <strong>di</strong>rettamente sugli yacht.<br />
Per circa quattro mesi – assicura<br />
– dormo tre ore a notte. La spesa la<br />
faccio io. Compro solo merce locale.<br />
In realtà, dentro mi sento ancora un<br />
cameriere. E infatti sia io che mio figlio<br />
mangiamo a mezzanotte, nel retro<br />
del locale, col personale. Forse è<br />
questa mentalità che ci ha permesso<br />
<strong>di</strong> durare così a lungo e mantenendo<br />
questa qualità”.<br />
G I U G N O 2 0 0 9
G I U G N O 2 0 0 9<br />
10<br />
Innamorata a Porto Rotondo<br />
Porto Rotondo, la notte,<br />
è come un cielo stellato<br />
che si accende ogni sera d’estate<br />
per dar vita a tutti i miei sogni.<br />
Le boutique offrono creazioni uniche<br />
e tra le barche, sull’acqua,<br />
s’inseguono magici ricami <strong>di</strong> luce.<br />
Ma poi io mi perdo nel brillare dei tuoi occhi<br />
e i miei sogni sono tutti in te.<br />
Sei tu la mia sola ricchezza.<br />
Maria Giovanna Canu<br />
N U M E R O 3 8<br />
L’isola dei sogni<br />
Da bambina, la mia fiaba preferita<br />
era Peter Pan. Sognavo <strong>di</strong><br />
volare come Wendy e vivere in<br />
un’isola incantata, piena <strong>di</strong> avventure.<br />
Poi un giorno <strong>di</strong> Giugno<br />
1969, mio papà (nella foto) mi<br />
<strong>di</strong>sse che avremmo preso un aereo<br />
per volare su un’isola: allora<br />
i sogni si avverano! Siamo arrivati<br />
a <strong>Portorotondo</strong> esattamente 40<br />
anni fa, in una notte <strong>di</strong> temporale.<br />
Da subito, noi bambini eravamo<br />
già una<br />
affiatata<br />
banda <strong>di</strong><br />
ragazziniscat<br />
e n a t i ,<br />
proprio<br />
c o m e<br />
n e l l a<br />
f a v o l a .<br />
Sempre<br />
lo stesso<br />
gruppo, persi tra sole e mare, il<br />
primo bacio, rigorosamente <strong>di</strong>etro<br />
le colonne della piazzetta. I<br />
18 anni a spiaggia Ira, perché<br />
allora in <strong>di</strong>scoteca non ci facevano<br />
entrare (!), ed un anello<br />
importante scambiato con i pie<strong>di</strong><br />
a mollo seduti sul molo grande,<br />
guardando la seconda stella a<br />
destra. Ora mio figlio Simone è<br />
un uomo, che ha deciso <strong>di</strong> vivere<br />
il suo sogno <strong>di</strong> artista su un’altra<br />
isola: l’Australia.<br />
Ed io, a giugno 2009, sono venuta<br />
a vivere qui a <strong>Portorotondo</strong>.<br />
Devo <strong>di</strong>re che mio papà aveva<br />
ragione, questa è proprio l’isola<br />
che non c’è, dove lui e “Wendy”<br />
si sentono sempre vicini anche<br />
oggi. E il sogno continua<br />
Alessandra Cavedon<br />
In tempi in cui la comunicazione è a senso unico e, al massimo, il <strong>di</strong>alogo è, troppo spesso, affidato<br />
ad un sintetico scambio <strong>di</strong> sms, è piacevole scoprire che c’è ancora qualcuno che scrive. A<br />
chi sa gustare ancora la magìa della parola de<strong>di</strong>chiamo questa pagina speciale della “Gazzetta”.<br />
Questa volta il tema comune è Porto Rotondo. Dal romantico ricordo per un grande amore nella<br />
poesia <strong>di</strong> Maria Giovanna Canu alla struggente nostalgia del tempo andato nella testimonianza<br />
<strong>di</strong> Alessandra Cavedon sino all’impegno civico, richiamato dall’ex delegato Angelo Pisciottu, per<br />
un villaggio che ha il suo fascino ma anche i suoi problemi.<br />
Vorrei brevemente parlare della mia esperienza <strong>di</strong><br />
amministratore. Nel 1997, eletto consigliere comunale,<br />
con la prima giunta Nizzi ebbi la delega<br />
per Rudalza e Porto Rotondo e quin<strong>di</strong> sono in grado <strong>di</strong><br />
fornire informazioni <strong>di</strong> prima mano sulla situazione delle<br />
nostre frazioni.<br />
Dopo la nomina proposi una riunione col comitato <strong>di</strong><br />
quartiere <strong>di</strong> Rudalza per conoscere persone e problemi<br />
e poi incontrai il conte Luigino Donà dalle Rose per informarmi<br />
sui problemi del <strong>Consorzio</strong> <strong>di</strong> Porto Rotondo<br />
<strong>di</strong> cui era presidente. In quel tempo la situazione <strong>di</strong> Rudalza<br />
era molto <strong>di</strong>fficile; mancava tutto dall’acqua all’illuminazione,<br />
dalle strade ad un punto <strong>di</strong> aggregazione<br />
anche per la conformazione della borgata con case sparse<br />
e cresciute spontaneamente senza una programmazione.<br />
Sentite le esigenze del comitato, cercai con l’amministrazione<br />
comunale <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre un programma<br />
<strong>di</strong> priorità compatibile con le risorse che era possibile<br />
reperire. Nell’arco <strong>di</strong> qualche anno riuscimmo ad asfaltare<br />
la stra<strong>di</strong>na che partiva dall’attuale rotatoria e, passando<br />
davanti alla chiesetta, finiva sotto il ponticello vicino<br />
alle ferrovie. Un altro intervento fu l’apertura <strong>di</strong> un’altra<br />
strada che p<strong>arte</strong>ndo sempre dalla chiesa si collegava<br />
con la provinciale proveniente da Olbia.<br />
Allora trovammo i finanziamenti per realizzare una<br />
condotta idrica che arrivava fino alle a<strong>di</strong>acenze del bivio<br />
per Sa Jaga Brujada servendo tutte le case che si trovano<br />
a destra e a sinistra della linea stessa. La vecchia condotta<br />
era <strong>di</strong>ventata un vero e proprio colabrodo per cui<br />
nessuno aveva acqua. Un altro intervento fu la costruzione<br />
<strong>di</strong> una casa comunale, <strong>di</strong> fronte all’attuale chiesa,<br />
per consentire ai residenti <strong>di</strong> Rudalza e Porto Rotondo <strong>di</strong><br />
accedere ai servizi comunali. Mettemmo a <strong>di</strong>sposizione<br />
un impiegato per tre volte la settimana. Il tutto con sistemi<br />
computerizzati. Ricordo che, in accordo col comune<br />
<strong>di</strong> Golfo Aranci, col quale Olbia con<strong>di</strong>vide dei territori<br />
e delle case, si era messa a norma anche la scuola elementare<br />
che versava in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sastrose. Ricordo,<br />
poi, che contattai più volte l’allora sindaco <strong>di</strong> Golfo Aranci,<br />
il compianto Sebastiano Barrera, per la realizzazione<br />
nella zona <strong>di</strong> Marinella <strong>di</strong> un depuratore che potesse<br />
servire sia il comune <strong>di</strong> Golfo Aranci che Rudalza.<br />
Un’altra cosa che avrei desiderato fare al momento<br />
della preparazione del Puc sarebbe stato strutturare<br />
Rudalza come borgo per avere accesso alle agevolazioni<br />
previste dalle leggi regionali; munire lo stesso <strong>di</strong> un<br />
piano regolatore e creare, tra le altre cose, una piazzetta<br />
come centro <strong>di</strong> aggregazione per tutto il villaggio. Ma<br />
nel 2000 cadde la giunta Nizzi ed io non mi occupai più<br />
del problema.<br />
La situazione era <strong>di</strong>versa per quanto riguarda Porto<br />
Rotondo intanto perché il <strong>Consorzio</strong> provvedeva alle<br />
esigenze del villaggio che era una realtà ormai consolidata<br />
nel tempo per cui godeva, come ovvio che fosse,<br />
<strong>di</strong> tutte quelle strutture <strong>di</strong> cui invece mancava Rudalza.<br />
Nell’incontro che ebbi col conte due mi sembravano le<br />
priorità: collegare le due località con dei marciapie<strong>di</strong><br />
como<strong>di</strong> con la relativa illuminazione e realizzare, da entrambe<br />
le parti, dei viali semprever<strong>di</strong> con alberi ed aiuole<br />
in modo da ingentilire la strada, renderla più funzionale<br />
e più bella. Sarebbe stato anche un modo <strong>di</strong> unire<br />
le due località visto che invece nel tempo si era creata<br />
una sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco culturale che aveva portato ad un<br />
risentimento e ad una specie <strong>di</strong> contestazione permanente<br />
nei confronti della località più famosa ed illustre.<br />
Il conte Donà era entusiasta dell’idea tant’è che mi<br />
invitò a fare da portavoce in Comune che il <strong>Consorzio</strong><br />
avrebbe contribuito con una quota notevole alla sua<br />
realizzazione.<br />
L’opera naturalmente si sarebbe realizzata in vari lotti,<br />
anno per anno, per non gravare eccessivamente sulle<br />
casse del Comune. La mia proposta al sindaco fu quella<br />
<strong>di</strong> destinare a questa e ad altre opere una piccola quota<br />
del gettito Ici <strong>di</strong> Porto Rotondo e frazione che allora<br />
ammontava a circa un<strong>di</strong>ci miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire. Mi fu fatta una<br />
mezza promessa da p<strong>arte</strong> della Giunta e del Sindaco ma<br />
la cosa non si realizzò mai anche perché i rapporti col<br />
<strong>Consorzio</strong> nel frattempo si erano deteriorati e quin<strong>di</strong> risultò<br />
impossibile qualunque intervento da p<strong>arte</strong> del comune<br />
<strong>di</strong> Olbia. Un’altra cosa che mi sembrava prioritaria,<br />
allora come oggi, era la creazione <strong>di</strong> una circonvallazione<br />
che da Porto Rotondo si collegasse con Marinella in<br />
modo da evitare l’imbuto <strong>di</strong> una sola strada che scende<br />
verso Porto Rotondo.<br />
Sarebbe una strada utile, non solo per questioni <strong>di</strong> sicurezza<br />
ma anche per snellire il traffico soprattutto nel<br />
cuore dell’estate quando si formano, soprattutto <strong>di</strong> sera<br />
e <strong>di</strong> notte, ingorghi paurosi. Grazie per l’attenzione de<strong>di</strong>cata<br />
a queste brevi considerazioni <strong>di</strong> un ex delegato del<br />
sindaco che rinnova il suo affetto per questo territorio<br />
anche come semplice citta<strong>di</strong>no.<br />
Angelo Pisciottu
21giugno2008<br />
Inaugurazione della Torre Campanaria<br />
21giugno2009<br />
Inaugurazione dell’Abside della Chiesa<br />
<strong>Portorotondo</strong> 21 giugno 2009<br />
Chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo - Via Mario Ceroli<br />
ore 19.00<br />
Santa Messa<br />
Festeggiamenti in Piazza San Marco<br />
PERFORMANCE<br />
iNLIGHTING
GG I UU G N O 22 00 0 9<br />
12<br />
N U M E R O 3 8<br />
Il 21 saranno inaugurate la facciata della chiesa<br />
<strong>di</strong> San Lorenzo e la Piazzetta Leonina, opere<br />
del grande Mario Ceroli. “Cosa c’è <strong>di</strong> più bello<br />
che avere, dopo quarant’anni, degli artisti intorno<br />
a me che continuano a inventare?” <strong>di</strong>ce Luigi<br />
Donà dalle Rose che segue con attenzione i lavori<br />
nel cantiere, aperto <strong>di</strong>etro la chiesa.<br />
“Inizialmente - spiega l’architetto Marina Sotgiu<br />
che, con l’ing. Michele Ad<strong>di</strong>s, ha collaborato al<br />
progetto architettonico <strong>di</strong> Ceroli - il maestro aveva<br />
pensato <strong>di</strong> realizzare una specie <strong>di</strong> “collana” in<br />
cui si alternavano i profili <strong>di</strong> vari papi in <strong>di</strong>mensioni<br />
ridotte, intarsiati nel pavimento tra le colonne<br />
esterne della chiesa. Ma quando Luigino e io siamo<br />
andati a Roma per fargli vedere come stava procedendo<br />
il lavoro, lui si è entusiasmato ed ha deciso<br />
<strong>di</strong> rivoluzionare l’idea originaria. Il giorno dopo è<br />
partito per Pietrasanta, ha visto dei meravigliosi<br />
marmi policromi e ci ha telefonato annunciandoci<br />
<strong>di</strong> aver avuto “un’idea pazzesca”: trasformare la<br />
“collana” con i fregi dei papi in un intervento <strong>di</strong> più<br />
ampio respiro con l’ingran<strong>di</strong>mento fino a tre metri<br />
<strong>di</strong> ogni profilo da <strong>di</strong>sporre a raggiera, nella versione<br />
positiva e negativa, sul pavimento in granito della<br />
Piazzetta Leonina”.<br />
In tutto sono 7 profili; quello <strong>di</strong> Pio XII è in marmo<br />
verde, rosa Portogallo per Giovanni XXIII, nero<br />
Marquinia per Paolo VI, giallo Siena per Giovanni<br />
Paolo I, rosso Damasco per Giovanni Paolo II, marmo<br />
Emperador scuro per Benedetto XVI, azzurro<br />
per Maria Teresa <strong>di</strong> Calcutta.<br />
Sempre per la chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo, Mario Ceroli<br />
ha creato un rosone in vetro <strong>di</strong> Murano che è<br />
un susseguirsi <strong>di</strong> profili, simile ad un grande sole.<br />
Luigi Donà dalle Rose comincia a raccontare la<br />
storia <strong>di</strong> questo magnifico oggetto, <strong>di</strong>segnato<br />
e costruito dall’artista venti anni fa. “Non<br />
era mai stato collocato nella chiesa <strong>di</strong> Porto<br />
Rotondo - precisa il conte - perché si<br />
attendeva il completamento dell’e<strong>di</strong>ficio.<br />
In tutti questi anni, il rosone è stato<br />
custo<strong>di</strong>to a Roma, nella casa-museo del<br />
grande artista abruzzese”.<br />
Per l’architetto Marina Sotgiu, anche<br />
in questo caso, Ceroli ha avuto un’idea<br />
geniale. “Noi stavamo eseguendo un progetto<br />
già elaborato nei primi anni Settanta<br />
- chiarisce la professionista – ma, dopo<br />
averlo osservato con molta attenzione, l’artista<br />
ha mo<strong>di</strong>ficato un dettaglio risultato<br />
poi fondamentale.<br />
Ha trasformato i conci originariamente<br />
posizionati intorno al<br />
rosone in 44 elementi decorativi<br />
in granito che, incorniciandola,<br />
esaltano l’opera in un’originale<br />
interpretazione dei rosoni<br />
che ornano le facciate<br />
delle chiese gotiche<br />
e romaniche.<br />
I tanti profili che<br />
formano il rosone,<br />
oltre a ricordare<br />
il sole, sono un forte<br />
richiamo all’ostensorio.” In<br />
una grande bacheca, alta 6 metri, sopra il portale<br />
“smeraldo”, Mario Ceroli ha creato una scala <strong>di</strong><br />
vetro altissima posizionata tra i due cristalli della<br />
teca. Ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> questa scala è rappresentata la Deposizione;<br />
la figura femminile ha il volto <strong>di</strong> Maria<br />
Teresa <strong>di</strong> Calcutta che lo scultore ha conosciuto<br />
personalmente e della quale conserva un ricordo<br />
indelebile. Un’altra novità, sempre all’interno della<br />
chiesa, è la valorizzazione del grande arcobaleno<br />
<strong>di</strong> legno naturale che ora, grazie ad una colorata<br />
invenzione <strong>di</strong> Ceroli finalmente risplende <strong>di</strong> luce<br />
propria. L’effetto è stato ottenuto con delle polveri<br />
naturali sistemate all’interno dei vari elementi<br />
trasparenti che racchiudono i singoli archi. “Molto<br />
interessante ed originale - aggiunge Marina Sotgiu<br />
– è il percorso che ha portato alla creazione del<br />
tabernacolo. Inizialmente, Ceroli aveva pensato<br />
ad una roccia <strong>di</strong> granito, da lui definita “meteora”,<br />
che doveva colpire la lastra <strong>di</strong> cristallo collocata fra<br />
le colonne della chiesa, e rimanerci incastrata. In<br />
questa meteora lui intendeva costruire una porticina<br />
che avrebbe custo<strong>di</strong>to il tabernacolo. Invece<br />
ci siamo confrontati con la realtà e la meteora <strong>di</strong><br />
granito è stata trasformata in u n<br />
tempietto realizzato<br />
con gli<br />
s t e s s i<br />
marmi policromi utilizzati per i profili della<br />
piazzetta Leonina. Il tabernacolo è stato sistemato<br />
vicino all’altare, su una colonna <strong>di</strong> vetro<br />
a tortiglioni”. Un effetto del tutto nuovo è quello<br />
della “trasparenza” della chiesa ottenuto grazie a<br />
delle vetrate scorrevoli con dei montanti in bronzo<br />
che consentiranno <strong>di</strong> ammirare, anche dall’esterno,<br />
l’opera <strong>di</strong> Ceroli. “Il grande effetto finale - spiega<br />
ancora Marina Sotgiu - è dovuto anche all’imponenza<br />
delle <strong>di</strong>eci colonne monolitiche <strong>di</strong> granito,<br />
delle lesene e <strong>di</strong> tutti gli altri elementi, sempre in<br />
granito, che oggi decorano la facciata posteriore, in<br />
attesa <strong>di</strong> completamento da circa 30 anni”. Ma le<br />
sorprese, riguardanti la chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo, non<br />
finiscono qui.<br />
Tutto l’interno ora è valorizzato da una illumina-
zione particolare, stu<strong>di</strong>ata e realizzata dal noto lighting<br />
designer Pietro Palla<strong>di</strong>no, uno dei più accre<strong>di</strong>tati<br />
esperti italiani <strong>di</strong> illuminazione. Il suo stu<strong>di</strong>o<br />
<strong>di</strong> Milano, fondato e gestito insieme all’architetto<br />
Cinzia Ferrara, è <strong>di</strong>ventato un vero e proprio centro<br />
<strong>di</strong> formazione, un punto <strong>di</strong> riferimento per coloro<br />
che desiderano approfon<strong>di</strong>re le conoscenze nel<br />
campo della luce. Autore <strong>di</strong> interventi prestigiosi in<br />
tutto il mondo, Pietro Palla<strong>di</strong>no, ingegnere elettrotecnico,<br />
riesce sempre a coniugare metodo e creatività,<br />
funzionalità ed estetica. Alcuni esempi<br />
da lui “firmati”: la Necropoli Vaticana,<br />
il Maschio Angioino a Napoli, il<br />
Duomo e il Battistero a Firenze,<br />
Punta della Dogana e<br />
Palazzo Grassi a Venezia,<br />
l’Università <strong>di</strong><br />
Bruxelles, il Duomo<br />
e piazza della<br />
Scala a Milano.<br />
Pietro Palla<strong>di</strong>no<br />
è arrivato<br />
a Porto Rotondograzie<br />
a Marina<br />
Lo<strong>di</strong>,<br />
consigliere<br />
d’Amminis<br />
t r a z i o n e<br />
della Per-<br />
formance in Lighting, come ci racconta<br />
l’architetto Sotgiu: “Ho conosciuto la<br />
signora Lo<strong>di</strong> a casa <strong>di</strong> Luigi Donà dalle Rose<br />
lo scorso ottobre. Era venuta apposta da Milano<br />
per capire in quale modo poteva contribuire<br />
al progetto della Fondazione da lei subito sposato<br />
con entusiasmo e generosità. Una volta deciso <strong>di</strong><br />
procedere all’illuminazione della chiesa, Marina<br />
Lo<strong>di</strong> ha messo a <strong>di</strong>sposizione, oltre alla tecnologia<br />
della sua impresa, anche i professionisti in grado <strong>di</strong><br />
attuare l’intervento”. L’invito <strong>di</strong> Marina Lo<strong>di</strong> è stato<br />
(quasi) subito raccolto da Pietro Palla<strong>di</strong>no che<br />
incontriamo in cantiere mentre coor<strong>di</strong>na i lavori<br />
in corso. Così ricorda con queste parole le sue prime<br />
impressioni: “Sono arrivato a Porto Rotondo a<br />
novembre e, appena vista la chiesa, mi sono un po’<br />
spaventato per le le <strong>di</strong>mensioni ridotte degli spazi.<br />
Mi sono chiesto dove avrei potuto nascondere<br />
le apparecchiature e quale poteva essere il modo<br />
migliore per illuminare le tantissime sculture lignee<br />
create da Mario Ceroli, presenti ovunque, all’interno<br />
della chiesa. Trattandosi <strong>di</strong> figure complesse, a<br />
più strati, mi piaceva evidenziarne lo spessore, la<br />
corposità e il fatto che fossero sfalsate.<br />
Mi sono anche reso conto della quantità <strong>di</strong> sculture<br />
praticamente sconosciute perché invisibili,<br />
proprio a causa della mancanza <strong>di</strong> una illuminazione<br />
particolare. Quella <strong>di</strong> prima era solo funzionale<br />
e quin<strong>di</strong> inadeguata per valorizzare un’opera d’<strong>arte</strong><br />
contemporanea come la chiesa <strong>di</strong> Porto Rotondo.<br />
Ho capito che<br />
s a r e b b e<br />
s t a t o<br />
d i ffi-<br />
c i l e<br />
e impegnativo<br />
ma<br />
mi sono innamorato<br />
della situazione e<br />
ho accettato. Quando si illumina un’opera d’<strong>arte</strong> è<br />
un’eterna prima volta, vista la sua unicità e la sua<br />
eccezionalità; nel giro <strong>di</strong> un mese ho fatto un progetto<br />
<strong>di</strong> massima e, a febbraio, quello esecutivo.<br />
Trattandosi <strong>di</strong> sculture tri<strong>di</strong>mensionali ho optato<br />
per una illuminazione specifica utilizzando una<br />
tecnologia molto avanzata interamente con <strong>di</strong>o<strong>di</strong><br />
led. Tutte le figure vengono illuminate grazie a<br />
260 piccoli proiettori e, rispetto al passato, anche<br />
quelle parti che prima non erano raggiunte dalla<br />
luce naturale ora sono poste in evidenza da quella<br />
artificiale, dai toni molto cal<strong>di</strong> ottenuti grazie a dei<br />
filtri speciali collocati nei piccoli proiettori. L’interno<br />
della chiesa sarà illuminato anche <strong>di</strong> notte, sia<br />
pure con un’intensità più bassa. La suggestione<br />
dello scenario interno verrà trasmessa all’esterno<br />
attraverso le nuove vetrate che costituiscono una<br />
delle novità <strong>di</strong> quest’anno. L’impianto è gestito elettronicamente;<br />
abbiamo una consolle con la quale<br />
è possibile comandare i singoli led e programmare<br />
una quarantina <strong>di</strong> scene <strong>di</strong>verse. Per completare il<br />
lavoro sono venuto a Porto Rotondo <strong>di</strong>verse volte;<br />
sono affascinato dal posto che, secondo me,<br />
potrebbe essere ulteriormente valorizzato illuminando<br />
anche alcune rocce e scorci <strong>di</strong> rara bellezza,<br />
autentici monumenti naturali.<br />
Diventerebbe un laboratorio <strong>di</strong> luce all’aperto, il<br />
progetto <strong>di</strong> una città ideale esportabile in tutto il<br />
mondo”. Per il completamento della chiesa <strong>di</strong> San<br />
Lorenzo è stato fondamentale il generoso contributo<br />
<strong>di</strong> Daniela Seragnoli Rimbano, socia della<br />
Fondazione <strong>Portorotondo</strong>.<br />
L’elenco dei soci da ringraziare prosegue con Marina<br />
Lo<strong>di</strong> della Performance in Lighting e Battista<br />
Nieddu che ha regalato i blocchi <strong>di</strong> granito ghiandone<br />
necessari per l’esecuzione <strong>di</strong> tutti gli elementi<br />
della facciata. L’entusiasmo <strong>di</strong> Luigi Donà dalle Rose<br />
e <strong>di</strong> Mario Ceroli si è rivelato contagioso e ha coinvolto<br />
anche i professionisti Marina Sotgiu<br />
e Michele Ad<strong>di</strong>s, l’impresario Luigi<br />
Guerri, Cesare Fenzi della Cetis e<br />
Roberto Silanos della Pavistone.<br />
Tutti quanti, con il loro generoso<br />
impegno, hanno contribuito<br />
alla realizzazione <strong>di</strong><br />
un sogno prima ancora che al<br />
completamento <strong>di</strong> un progetto.<br />
Traguardo reso finalmente possibile<br />
grazie alla <strong>di</strong>sponibilità dell’amministrazione<br />
comunale <strong>di</strong> Olbia che si è adoperata affinchè i<br />
lavori potessero iniziare celermente e concludersi<br />
prima dell’estate. Il fonte battesimale, l’ambone e<br />
il confessionale sono altre opere che Mario Ceroli<br />
conta <strong>di</strong> realizzare il prossimo anno. Ma, a questo,<br />
punto, l’appello <strong>di</strong> Luigi Donà dalle Rose è rivolto<br />
a tutta la comunità, alle istituzioni, agli artisti e ai<br />
mecenati. La Fondazione <strong>Portorotondo</strong>, infatti, intende<br />
realizzare anche altri interventi: la Rosa dei<br />
Venti con la pavimentazione della piazza Rudalza;<br />
la costruzione <strong>di</strong> una nuova, tra la chiesa e il teatro,<br />
già <strong>di</strong>segnata da Marina Sotgiu e Michele Ad<strong>di</strong>s<br />
con l’intervento artistico <strong>di</strong> Ceroli che la trasformerà<br />
nella “Piazza dei Fiori”; la creazione della strada<br />
“Il cielo in terra”, opera <strong>di</strong> Pinuccio Sciola e Gianni<br />
Gamon<strong>di</strong>, nel cuore del villaggio.<br />
L’obiettivo della Fondazione, che oggi conta un<br />
centinaio <strong>di</strong> soci, è quello <strong>di</strong> completare il percorso<br />
iniziato a metà degli anni Sessanta rendendo Porto<br />
Rotondo un punto <strong>di</strong> riferimento dell’<strong>arte</strong> contemporanea.<br />
E non sarebbe da escludere, la presentazione<br />
della sua can<strong>di</strong>datura all’Unesco come patrimonio<br />
dell’Umanità, anche ai fini della sua tutela.<br />
Marella Giovannelli
Appuntamenti<br />
19 Giugno ore 19:00 - Piazza San<br />
Marco - Paolo Villaggio incontra <strong>Portorotondo</strong><br />
- Presentazione del libro<br />
“Storie <strong>di</strong> donne straor<strong>di</strong>narie”<br />
21 Giugno ore 19:00 - Inaugurazione<br />
della Chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo<br />
Santa Messa - a seguire festeggiamenti<br />
in Piazza San Marco<br />
7 Luglio - Piazza San Marco<br />
Lino Patruno e Gianni Sanjust Ensemble<br />
- Finalmente... Swing!!!<br />
14 Luglio - Teatro <strong>di</strong> <strong>Portorotondo</strong><br />
Katia e Valeria - Base per altezza<br />
<strong>di</strong>viso due<br />
17 Luglio - Piazza San Marco<br />
<strong>Portorotondo</strong>surprise - Per i bambini<br />
e non solo ...<br />
22 Luglio - Teatro <strong>di</strong> <strong>Portorotondo</strong><br />
I Tazenda - Ospite Gian Luca Grignani<br />
27 Luglio ore 20:30 - Chiesa <strong>di</strong> San<br />
Lorenzo<br />
“Eroine allo specchio” - Concerto della<br />
Fondazione Teatro Lirico <strong>di</strong> Cagliari<br />
Maria Mastino, soprano - Valerio Carta,<br />
pianoforte<br />
29 Luglio - Piazza San Marco<br />
Jimmy Fontana - I Fantastici anni ’60<br />
Dal 1 al 10 agosto<br />
Torneo <strong>di</strong> tennis - Coppa <strong>Portorotondo</strong><br />
5 Agosto – Chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo<br />
Gran<strong>di</strong> interpreti del Jazz - Renato<br />
Sellani, pianoforte.<br />
10 Agosto - Piazza San Marco<br />
La Notte <strong>di</strong> San Lorenzo - Piazza San<br />
Marco si tinge <strong>di</strong> bianco<br />
è gra<strong>di</strong>ta la p<strong>arte</strong>cipazione del pubblico<br />
in abito bianco<br />
20 agosto - Piazza San Marco<br />
Le figlie del Maharajà e Tarab Duo -<br />
Danze e suoni Orientali<br />
Puntualmente, ancora una<br />
volta, si leva il sipario sull’ormai<br />
felicemente collaudato<br />
“Festival <strong>di</strong> <strong>Portorotondo</strong>” ed anche<br />
per questa estate 2009 verrà proposto<br />
uno straor<strong>di</strong>nario cast <strong>di</strong> artisti<br />
internazionali <strong>di</strong> sicuro richiamo<br />
che sarà certamente apprezzato<br />
dagli ospiti del villaggio e dai portoton<strong>di</strong>ni<br />
doc che costituiscono un<br />
pubblico molto variegato<br />
ed esigente.<br />
La sapiente regia del festival<br />
è curata da “Un Mondo<br />
<strong>di</strong> Eventi” <strong>di</strong> Loredana Cattrocci<br />
e dal “<strong>Consorzio</strong> <strong>di</strong><br />
Porto Rotondo” in stretta<br />
collaborazione con l’Associazione<br />
per <strong>Portorotondo</strong>,<br />
la Fondazione <strong>Portorotondo</strong><br />
ed il suo infaticabile presidente<br />
il Conte Luigi Donà<br />
Dalle Rose gran cerimoniere<br />
<strong>di</strong> tutte le iniziative più<br />
importanti. L’autorevole<br />
patrocinio è quello della<br />
Regione Sarda. La <strong>di</strong>rezione artistica<br />
è <strong>di</strong> Luigi Puddu. Il frutto <strong>di</strong> questa<br />
stretta ed efficace collaborazione<br />
è un calendario <strong>di</strong> grande qualità e<br />
<strong>di</strong> alto livello destinato a sod<strong>di</strong>sfare<br />
tutte le esigenze. Le manifestazioni<br />
saranno rappresentate negli spazi del<br />
villaggio più caratteristici e suggestivi<br />
per gli spettacoli: la Chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo,<br />
l’Anfiteatro e l’accogliente platea<br />
della Piazzetta San Marco, opere<br />
<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> artisti come Mario Ceroli<br />
ed Andrea Cascella. Dopo il successo<br />
riscosso dall’eccezionale anteprima<br />
costituita dal tra<strong>di</strong>zionale concerto<br />
<strong>di</strong> Pasqua de<strong>di</strong>cato alla Polifonia sacra<br />
della Sardegna, il c<strong>arte</strong>llone estivo<br />
sarà aperto il 21 giugno con l’inaugurazione<br />
della facciata della Chiesa <strong>di</strong><br />
San Lorenzo, importante opera voluta<br />
dalla Fondazione <strong>Portorotondo</strong><br />
che segue <strong>di</strong> un anno la realizzazione<br />
del gran<strong>di</strong>oso campanile ligneo<br />
<strong>di</strong> Mario Ceroli. Il primo grande<br />
appuntamento dello spettacolo è<br />
fissato al 7 luglio quando in Piazza<br />
San Marco arriva il celebre swing<br />
man Lino Patruno, uno dei massimi<br />
rappresentanti del panorama jazzistico<br />
internazionale. Con lui sarà un<br />
altro grande solista, Gianni Sanjust,<br />
per la prima volta a Porto Rotondo,<br />
apprezzato in tutto il mondo e<br />
portaban<strong>di</strong>era della scuola musicale<br />
italiana a livello internazionale. Il 14<br />
luglio risate a non finire all’anfiteatro<br />
con una delle coppie più acclamate<br />
dell’umorismo made in Italy, Katia e<br />
Valeria, le bravissime cabarettiste <strong>di</strong><br />
Zelig che da <strong>di</strong>versi anni spopolano<br />
in tutti i teatri italiani con le loro<br />
gags e gli esilaranti tormentoni. Una<br />
coppia praticamente onnipresente<br />
nelle ra<strong>di</strong>o e nelle televisioni. Il loro<br />
recital è un esplosivo concentrato<br />
<strong>di</strong> comicità e satira che radunerà sul<br />
palco tutti i personaggi creati in questi<br />
anni <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> successi televisivi. Il<br />
17 luglio sarà de<strong>di</strong>cato all’attesissima<br />
giornata riservata ai bambini, l’ormai<br />
collaudata <strong>Portorotondo</strong>surprise.<br />
Giocolieri e animazione trasformeranno<br />
la piazzetta San Marco in<br />
un vero e proprio Paese dei balocchi.<br />
Sempre l’Anfiteatro farà da cornice il<br />
22 luglio ad uno degli eventi più attesi<br />
dell’estate musicale sarda. Si tratta<br />
del concerto live dei Tazenda, “Il Nostro<br />
Canto”, che per l’occasione proporranno<br />
l’ine<strong>di</strong>to duo con Gianluca<br />
Grignani. L’unione tra il gruppo sardo<br />
ed il cantautore lombardo, sancita<br />
anche nell’ultimo <strong>di</strong>sco, ha già<br />
consentito ai Tazenda <strong>di</strong> conquistare<br />
i più ambiti riconoscimenti <strong>di</strong>scografici,<br />
come il <strong>di</strong>sco d’oro e quello<br />
<strong>di</strong> platino. Sono reduci dal grande<br />
successo a Sanremo dove<br />
si sono esibiti con l’autentica<br />
rivelazione dell’anno,<br />
Marco Carta, nella serata<br />
de<strong>di</strong>cata ai duetti dei p<strong>arte</strong>cipanti<br />
come padrini d’eccezione.<br />
Una straor<strong>di</strong>naria<br />
notorietà per i Tazenda che<br />
già con Eros Ramazzotti<br />
prima e Francesco Renga<br />
dopo avevano conquistato<br />
le vette delle classifiche<br />
dei <strong>di</strong>schi più venduti. Il 27<br />
Luglio l’originale spettacolo<br />
“Eroine allo specchio”<br />
che fa p<strong>arte</strong> del c<strong>arte</strong>llone<br />
“Un’isola <strong>di</strong> <strong>Musica</strong>” promosso dalla<br />
Fondazione Teatro Lirico <strong>di</strong> Cagliari.<br />
Protagonisti del concerto il soprano<br />
Maria Mastino con Angiolina Sensale<br />
al pianoforte. Subito dopo il programma<br />
del festival apre le porte al<br />
revival con uno dei gran<strong>di</strong> artisti dei<br />
mitici anni ’60, Jimmy Fontana, l’autore<br />
de “Il Mondo” e <strong>di</strong> “Che sarà”<br />
due dei successi italiani più ascoltati<br />
e venduti al mondo. Il cantautore<br />
romano, ancora in grande spolvero<br />
e reduce da una trionfale tournèe<br />
in Canada che lo ha visto acclamato
da più <strong>di</strong> 150 mila persone in <strong>di</strong>eci<br />
concerti, arriverà per la prima volta a<br />
Porto Rotondo il 29 luglio in piazza<br />
San Marco accompagnato dai figli<br />
Luigi e Andrea, apprezzati musicisti<br />
e ottimi arrangiatori dei gran<strong>di</strong><br />
successi del loro celebre papà. Arriva<br />
Agosto ed ecco l’appuntamento<br />
con uno dei gran<strong>di</strong> vecchi del jazz<br />
italiano. Debutta a Porto Rotondo<br />
un altro grande nome del panorama<br />
musicale italiano, il pianista Renato<br />
Sellani, ospite fisso <strong>di</strong> Umbria<br />
Jazz, uno dei più importanti festival<br />
italiani al mondo de<strong>di</strong>cati a questo<br />
appassionante genere musicale. L’illustre<br />
virtuoso meneghino proporra’<br />
nella chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo il 5 agosto<br />
il recital “In giro per il mondo”, un<br />
affascinante itinerario musicale che<br />
p<strong>arte</strong>ndo dalla musica afroamericana<br />
dei primi del ‘900 arriverà fino<br />
al repertorio del nostro tempo ma<br />
sempre privilegiando quel jazz tra<strong>di</strong>zionale<br />
e comprensibile a tutti che<br />
ha fatto <strong>di</strong> Sellani un pianista apprezzato<br />
universalmente da competenti<br />
e semplici appassionati. Il 10 agosto<br />
giornata de<strong>di</strong>cata ai festeggiamenti<br />
per San Lorenzo. Nella serata l’Associazione<br />
per <strong>Portorotondo</strong> organizzerà<br />
la Santa Messa con la processione<br />
e la serata si concluderà con<br />
balli in piazza. Il titolo della serata è<br />
La Notte <strong>di</strong> San Lorenzo “Piazza San<br />
Marco si tinge <strong>di</strong> bianco”. Per l’occasione<br />
è gra<strong>di</strong>ta la p<strong>arte</strong>cipazione del<br />
pubblico in abito bianco. Il 20 agosto<br />
la piazza San Marco ospiterà la produzione<br />
originale del qu<strong>arte</strong>tto <strong>di</strong><br />
danza orientale “Le figlie del Maharajà”<br />
capitanato dalla bravissima<br />
Martina Dettori, perfezionatasi nelle<br />
migliori scuole orientali e coreografa<br />
raffinata, che unitamente al Tarab<br />
Duo <strong>di</strong> Stolfo Fent proporranno un<br />
lavoro ine<strong>di</strong>to de<strong>di</strong>cato alle danze<br />
ed ai suoni d’Oriente, una novita’ assoluta<br />
per Porto Rotondo e che ha<br />
già riscosso grande successo in tutti<br />
i maggiori festival in Italia ed all’estero.<br />
Cala così il sipario. Sino all’ormai<br />
immancabile appuntamento per la<br />
Pasqua del prossimo anno.<br />
N U M E R O 3 8<br />
Insieme in Piazza San Marco nel primo appuntamento <strong>di</strong> Luglio<br />
Finalmente… swing con Patruno e Sanjust<br />
Da lungo tempo Lino Patruno<br />
opera nel settore dello<br />
spettacolo. Le sue esperienze<br />
vanno da quelle jazzistiche a<br />
quelle <strong>di</strong> attore <strong>di</strong> cabaret, <strong>di</strong> teatro<br />
e <strong>di</strong> cinema; dalla <strong>di</strong>rezione d’orchestra<br />
alla composizione <strong>di</strong> musiche<br />
da film; dal ruoli <strong>di</strong> sceneggiatore a<br />
quello <strong>di</strong> produttore cinematografico;<br />
da organizzatore <strong>di</strong> festival del<br />
jazz a presentatore televisivo.<br />
Lino Patruno, nato a Crotone. iniziò<br />
la sua carriera nelle prime jazz<br />
band milanesi degli anni ’50. Nel 1964<br />
con Roberto Brivio, Gianni Magni e<br />
Nanni Svampa costituì “ Il Teatrino<br />
Dei Gufi”, primo esempio <strong>di</strong> cabaret<br />
italiano ispirato a quello francese. Il<br />
gruppo si sciolse nel 1969. Nei primi<br />
anni ’70, con Nanni Svampa e Franca<br />
Mazzola, continuò l’attività teatrale<br />
e cabarettistica realizzando per la<br />
Rai alcune serie televisive <strong>di</strong> grande<br />
successo. Nel frattempo tornò ad<br />
occuparsi <strong>di</strong> musica e realizzò una<br />
serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi e <strong>di</strong> programmi tele-<br />
visivi con alcuni<br />
fra i gran<strong>di</strong> interpreti<br />
della storia<br />
del Jazz. Il successo<br />
popolare gli<br />
venne però dalla<br />
p<strong>arte</strong>cipazione<br />
alla trasmissione<br />
televisiva “Portobello”<br />
con Enzo<br />
Tortora.<br />
Con Pupi Avati<br />
scrisse la sceneggiatura<br />
del film<br />
“Bix” che rappresentò<br />
l’Italia al<br />
Festival <strong>di</strong> Cannes<br />
nel 1991, curandone<br />
anche<br />
la colonna sonora<br />
assieme a Bob<br />
Wilber. Nella stagione<br />
1990/91 condusse la trasmissione<br />
“A Tutto Jazz” per il network<br />
“Cinquestelle”, nel 1993 “L’Occhio<br />
Sulla <strong>Musica</strong>” per Rai 3, nel 2002/203<br />
“Jazz on Sat” per Rai Sat Album, nel<br />
2003/2004 “Extrajazz” per Rai Sat Extra.<br />
P<strong>arte</strong>cipò a numerosi festival internazionali<br />
a cui prese p<strong>arte</strong> a partire<br />
da quello <strong>di</strong> Sanremo nel 1963 per<br />
finire con quello <strong>di</strong> Ascona dal 1998<br />
al 2003. Lino Patruno vive a Roma<br />
dove si occupa anche <strong>di</strong> cinema (è<br />
membro della Giuria del David <strong>di</strong><br />
Donatello e della Commissione che<br />
manda i film italiani all’Oscar); dallo<br />
scorso anno, inoltre, fa p<strong>arte</strong> anche<br />
della Giuria della European Film<br />
Academy <strong>di</strong> Berlino.Tra i film a cui<br />
ha preso p<strong>arte</strong> ricor<strong>di</strong>amo “Amarcord”<br />
<strong>di</strong> Federico Fellini e “Mussolini,<br />
Ultimo Atto” <strong>di</strong> Carlo Lizzani; tra le<br />
colonne sonore da lui firmate “Guerra<br />
<strong>di</strong> spie” <strong>di</strong> Duccio Tessari e “Prova<br />
Di Memoria” <strong>di</strong> Marcello Alipran<strong>di</strong><br />
con Franco Nero, <strong>di</strong> cui è stato anche<br />
produttore; fra le colonne sonore<br />
per il teatro: “Ti Amo Maria” con<br />
Carlo Delle Piane, “Disposto a tutto”<br />
con Maurizio Micheli e “Crimini del<br />
cuore” per la regia <strong>di</strong> Nanni Loy.<br />
Come attore in teatro, oltre agli<br />
spettacoli con i Gufi, prese p<strong>arte</strong> a<br />
“Pellegrin che vai a Roma” con Nanni<br />
Svampa e “Capitan Fracassa” <strong>di</strong><br />
Teophile Gauthier con Giancarlo Zanetti.<br />
Da alcuni anni si occupa della<br />
<strong>di</strong>rezione artistica <strong>di</strong> Festival del Jazz.<br />
Dal 1985 <strong>di</strong>rige una sua “European<br />
Jazz Stars” composta da gran<strong>di</strong> nomi<br />
del Jazz europeo. Nella stagione<br />
2000/2001 è stato protagonista dello<br />
spettacolo teatrale “La Signora in<br />
blues” scritto da Pier Paolo Palla<strong>di</strong>no,<br />
per la regia <strong>di</strong> Bruno Maccallini con<br />
Cristina Aubry. In collaborazione<br />
15<br />
con Francesca Biagi ha scritto la sua<br />
autobiografia dal titolo “Lino Patruno,<br />
una vita in Jazz e non solo...”. Ha<br />
inciso i suoi cd più recenti con alcuni<br />
dei gran<strong>di</strong> nomi del jazz statunitense.<br />
Nel Dicembre del 2001 ha ricevuto<br />
l’investitura <strong>di</strong> Accademico della<br />
<strong>Musica</strong> da p<strong>arte</strong> dell’Accademia Europea<br />
per le Relazioni Economiche<br />
e Culturali e dal 2003 è docente <strong>di</strong><br />
Storia delle Colonne Sonore da Film<br />
all’Università del Cinema e della Televisione<br />
<strong>di</strong> Roma a Cinecittà.<br />
GIANNI SANJUST<br />
Stu<strong>di</strong>a il clarinetto da auto<strong>di</strong>datta<br />
e alla fine del 1952 con<br />
Peppino De Luca forma i “Tra<strong>di</strong>tional<br />
Dixielanders” con cui suona<br />
fino al 1955, anno in cui entra<br />
nella “ IIa Roman New Orleans<br />
Jazz Band” con cui rimane fino al<br />
1960, anno in cui viene sostituito<br />
da Lucio Dalla. Dal 1960 al 1962<br />
suona con Romano Mussolini,<br />
rivelandosi eccellente clarinettista<br />
anche in ambito più moderno.<br />
Successivamente si trasferisce<br />
a Milano per un importante incarico<br />
in una casa <strong>di</strong>scografica e<br />
contestualmente suona per i più<br />
importanti festival internazionali<br />
<strong>di</strong> Jazz, anni ’30. Nel 1977<br />
torna a Roma e riprende la sua<br />
attività jazzistica quasi a tempo<br />
pieno alternandola alla sua<br />
attività <strong>di</strong> produttore <strong>di</strong>scografico.<br />
Nella sua lunga carriera ha<br />
suonato con i piu gran<strong>di</strong> jazzisti<br />
viventi quali Chet Baker, Lee<br />
Konitz, Wild Bill Davison, Billy<br />
Butterfield, Ralph Sutton, Dan<br />
Barrett, Oscar Klein, Romano<br />
Mussolini, Lino Patruno, Bruno<br />
Longhi in binomio nell’ “Italian<br />
Clarinet Summit”, Enzo Ran<strong>di</strong>si,<br />
Franco Ambrosetti, Gianni Basso,<br />
Dino Piana, Umberto Cesari,<br />
Enrico Rava, Eddy Palermo, Carlo<br />
Loffredo e tanti altri. A coronamento<br />
<strong>di</strong> tanta carriera Ennio<br />
Morricone chiede a Sanjust <strong>di</strong> interpretare<br />
come clarinetto solista<br />
la colonna sonora del film ‘C’era<br />
una volta in America’ <strong>di</strong> Sergio<br />
Leone, p<strong>arte</strong>cipando anche in<br />
scena come attore ed è autore<br />
delle musiche del II° episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
Capriccio all’italiana, Il Mostro<br />
della domenica <strong>di</strong> Steno. Attualmente,<br />
oltre a suonare in progetti<br />
�eciali con Lino Patruno e in<br />
tournèe con il suo storico qu<strong>arte</strong>tto,<br />
è impegnato con il nuovo<br />
progetto <strong>di</strong>scografico assieme al<br />
pianista Riccardo Biseo.<br />
G I U G N O 2 0 0 9
G I U G N O 2 0 0 9<br />
16<br />
Si rinnova un appuntamento <strong>di</strong>venuto tra<strong>di</strong>zione<br />
<strong>Portorotondo</strong>surprise<br />
Grande festa in Piazza San<br />
Marco, il 17 luglio in occasione<br />
dell’ormai tra<strong>di</strong>zionale<br />
<strong>Portorotondo</strong>suprise, manifestazione<br />
ufficialmente riservata ai<br />
bambini ma che da anni coinvolge<br />
anche gli adulti.<br />
Clown, giocolieri, mangiafuoco,<br />
animatori <strong>di</strong> ogni genere richiameranno<br />
l’attenzione dei bambini ospiti<br />
del villaggio a partire dalle 18:00. La<br />
Calda estate <strong>di</strong> spettacolo,<br />
musica, cultura gastronomia<br />
e quant’altro nel c<strong>arte</strong>llone<br />
dell’estate olbiese programmato<br />
dall’amministrazione comunale.<br />
Buona p<strong>arte</strong> degli appuntamenti<br />
sono previsti nel teatro naturale<br />
costituito dal<br />
molo Benedetto<br />
Brin, punto <strong>di</strong><br />
riferimento del<br />
waterfront della<br />
città gallurese.<br />
Il via ufficiale è<br />
fissato per il 10<br />
luglio con la presentazione<br />
<strong>di</strong> un<br />
do cumentario<br />
sul passato <strong>di</strong><br />
Olbia, il congedo<br />
il 23 agosto con<br />
un concerto <strong>di</strong> Marino Derosas ed i<br />
Cordas e Cannas.<br />
Nel mezzo ci sarà <strong>di</strong> tutto: dalla<br />
band rock Ignite all’incontro col cabaret<br />
con Zelig e Colorado Cafè,<br />
Paolo Magone e Dado, Baz, Pino e<br />
piazza si trasformerà in un vero e<br />
proprio Paese dei Balocchi con musica,<br />
sculture <strong>di</strong> palloncini, zucchero<br />
filato e popcorn per tutti.<br />
Come avviene ormai da molti anni<br />
la grande festa sarà animata dal Circo<br />
Lander con i suoi cagnolini ammaestrati,<br />
clown e giocolieri, mangiafuoco<br />
e saltimbanchi. Per i più<br />
piccoli è garantita una in<strong>di</strong>gestione<br />
<strong>di</strong> zucchero filato.<br />
Numerose le iniziative per l’estate olbiese: arriva Clau<strong>di</strong> Baglioni<br />
Appuntamento sul fronte mare<br />
Olbia - Porto Vecchio - Luglio 2009<br />
10<br />
11<br />
12<br />
13<br />
14<br />
15<br />
16-17<br />
18<br />
19<br />
20<br />
21<br />
22<br />
23<br />
24<br />
25<br />
26<br />
27<br />
28-29<br />
30<br />
31<br />
N U M E R O 3 8<br />
Gli Anticorpi. In programma anche<br />
la vetrina coreografica <strong>di</strong> danza con<br />
Valerio Scanu, lanciato da “Amici” <strong>di</strong><br />
Maria Defilippis.<br />
In Agosto gran<strong>di</strong> appuntamenti<br />
con i Tazenda e Clau<strong>di</strong>o Baglioni<br />
che darà il via al suo minitour in<br />
Sardegna. Ed ancora<br />
la proposta<br />
col cinema che<br />
prevede anche<br />
una rassegna <strong>di</strong><br />
film <strong>di</strong> Vittorio<br />
De Sica e finestre<br />
spalancate<br />
sul teatro sardo,<br />
balli in costume<br />
sfilate <strong>di</strong> moda e<br />
degustazioni <strong>di</strong><br />
dolciumi isolani.<br />
Da non perdere,<br />
infine, il tra<strong>di</strong>zionale appuntamento<br />
con la rassegna del giovane cinema<br />
italiano, “Una notte in Italia”, in programma<br />
dal 14 al 19 luglio. Serata<br />
inaugurale al teatro Michelucci e<br />
gran finale sull’isola <strong>di</strong> Tavolara.<br />
Documentario Olbia (anni ’20-’50) Marella Giovannelli e Mauro Orrù<br />
Concerto del gruppo Ignite<br />
Cabaret con Mignone (Colorado Cafè-Zelig)<br />
Film (prefestival “Una notte in Italia”<br />
Festa latino americana<br />
Vetrina <strong>di</strong> danza coreografica con Valerio Scanu<br />
Vetrina <strong>di</strong> danza coreografica<br />
Ballo – Nuovo Parco story<br />
Documentario Olbia “Mare nostrum” Benedetto Cristo<br />
Film<br />
Festa latino americana<br />
Spettacolo <strong>di</strong> teatro <strong>di</strong>alettale (compagnia Columbano)<br />
Lavorazione e degustazione del cioccolato<br />
La Buona Novella con Antonella Ruggero e corale Santa Cecilia<br />
Ballo – Nuovo Parco story<br />
Cabaret con Dado (Colorado Cafè-Zelig)<br />
Film<br />
Concerto <strong>di</strong> gruppi rock <strong>di</strong> Olbia<br />
Concerto dei Magamaro con solista Sara Ledda<br />
Happening e sfilata <strong>di</strong> moda: La notte rosa.<br />
Base per altezza <strong>di</strong>viso due. Geometria della risata.<br />
Ri<strong>di</strong>amo con Katia e Valeria<br />
Katia & Valeria propongono<br />
una comicità originale e fresca<br />
che conquista il pubblico<br />
<strong>di</strong> ogni età. Nato artisticamente<br />
nel 2001 al Laboratorio Scaldasole<br />
<strong>di</strong> Milano, il<br />
duo, dopo una<br />
lunga gavetta<br />
fatta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />
teatrali e laboratori,<br />
approda<br />
alla televisione<br />
nel 2004 con<br />
‘Colorado Cafè’<br />
su Italia Uno,<br />
‘Sformat’ su<br />
Raidue e ‘Comedy<br />
Lab’ su<br />
Mtv. L’anno successivo<br />
fa p<strong>arte</strong><br />
del cast <strong>di</strong> ‘Zelig<br />
OFF’ e Zelig Circus<br />
su Canale 5<br />
in versione <strong>di</strong><br />
brillanti “collegiali”,studentesse<br />
in<strong>di</strong>sciplinate che passano il loro<br />
tempo sui banchi <strong>di</strong> scuola giocando<br />
a “nomi cose e città”. Nel 2006 sono<br />
la vera rivelazione <strong>di</strong> Zelig Circus nei<br />
panni <strong>di</strong> due stralunate aspiranti<br />
Miss Italia. Questi i momenti più importanti<br />
del loro cammino artistico.<br />
CABARET: andando a ritroso,<br />
nel 2004 primo premio al concorso<br />
Cabawave <strong>di</strong> Arezzo, dal 2003<br />
impegno nel Laboratorio del-<br />
lo Zelig Cabaret <strong>di</strong> Milano e dal<br />
2002 nel Laboratorio Scaldasole<br />
TELEVISIONE: nel 2006 fanno p<strong>arte</strong><br />
del cast <strong>di</strong> “Scherzi a p<strong>arte</strong>” in onda<br />
su Canale 5, e nello stesso anno sono<br />
ospiti della trasmissione<br />
<strong>di</strong><br />
Cochi e Renato<br />
“Stiamo lavorando<br />
per noi”<br />
in onda su Rai<br />
Due, coinvolte<br />
nel nel concorso<br />
“Miss Italia”<br />
in onda su Rai<br />
Uno e in “Zelig<br />
Circus”. Ed ancora:<br />
nel 2005<br />
“Zelig Circus”<br />
e “Zelig OFF” e<br />
nel 2004 “Zelig<br />
Off”, in onda su<br />
Canale 5, “Comedy<br />
Lab”, in<br />
onda su MTV,<br />
“Sformat”, in<br />
onda su Raidue, “Colorado Cafè”, in<br />
onda su Italia1. Nel 2005 “ Zelig OFF”<br />
e “Zelig Circus” , in onda su Canale.<br />
Nel 2006 “ Zelig Circus” in onda su<br />
Canale 5, nel 2007 “Scherzi a p<strong>arte</strong>”<br />
e “Sputnik”in onda su Canale 5.<br />
RADIO: 2002 “Scaldasole Night<br />
live” in onda su Ra<strong>di</strong>o Popolare.<br />
EDITORIA: 2006 esce in libreria<br />
“Come <strong>di</strong>ventare Miss senza cadere<br />
dai tacchi” (Kowalski E<strong>di</strong>tore).
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G I U G N O 2 0 0 9<br />
18<br />
(F. Nonnoi)<br />
Maestrale<br />
N U M E R O 3 8<br />
Il Maestrale, storica newslett<br />
er dello Yacht Club<br />
Porto Rotondo pu�blicata<br />
per un decennio sul bimes<br />
t r a l e<br />
Ya c h t<br />
Digest,<br />
è stata<br />
fi n dall’inizio<br />
lo strumento<br />
con il<br />
q u a l e<br />
i Soci<br />
hanno potuto seguire l’att ività<br />
del Circolo.<br />
Da oggi la newslett er troverà<br />
spazio sulla sezione del nuovo<br />
sito web, dove è già <strong>di</strong>sponibile<br />
l’archivio storico, e verrà inviata<br />
per posta elett ronica a Soci<br />
e amici dello YCPR.<br />
Con oltre cinquanta imbarcazioni prende il via un evento <strong>di</strong><br />
Scuola Vela da Giugno fi no ad Ottobre<br />
Sempre in collaborazione<br />
con Yachting in Sar<strong>di</strong>nia,<br />
la Scuola Vela avrà inizio<br />
in Giugno e terminerà ad Ott obre<br />
con frequenza sett imanale,<br />
dal lunedì al venerdì (5 giorni), al<br />
matt ino (09:30-13:00) oppure al<br />
pomeriggio (14:30-18:00).<br />
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possibile p<strong>arte</strong>cipare.<br />
Per i fi gli dei Soci e dei Consorziati,<br />
<strong>di</strong>etro presentazione delle<br />
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allo sconto del 15% sulla quota <strong>di</strong><br />
iscrizione ai corsi. Maggiori informazioni<br />
sono <strong>di</strong>sponibili sul sito<br />
internet o in Segreteria.<br />
Da luglio il secondo numero<br />
Sailing in Porto Rotondo<br />
Verrà <strong>di</strong>stribuito, a luglio,<br />
il secondo numero del<br />
magazine Sailing in Porto<br />
Rotondo.<br />
Dopo il grande successo registrato<br />
dall’e<strong>di</strong>zione dello scorso anno<br />
la prestigiosa rivista sarà decisamente<br />
rinnovata. In particolare<br />
verranno proposte numerose fotografi<br />
e ine<strong>di</strong>te che documentano la<br />
vita sportiva, sociale e culturale del<br />
villaggio. Ampio spazio verrà riservato<br />
alle att ività dello Yacht Club.<br />
La rivista si occuperà anche dei più<br />
importanti avvenimenti sportivi<br />
della stagione. Il magazine è l’organo<br />
<strong>di</strong> riferimento sopratt utt o per<br />
gli opinion leaders che trascorrono<br />
le loro vacanze nel villaggio. La sua<br />
realizzazione è favorita dalla stretta<br />
collaborazione tra il <strong>Consorzio</strong><br />
Approvato il bilancio consuntivo ed il calendario degli eventi sportivi<br />
Assemblea generale dei Soci<br />
Durante il week end <strong>di</strong> Pasqua<br />
si è tenuta l’annuale<br />
Assemblea dei Soci dello<br />
Yacht Club Porto Rotondo, per l’approvazione<br />
del bilancio consuntivo<br />
e la presentazione del calendario<br />
degli eventi sportivi 2009.<br />
Il Socio Angelo Vassena, nominato<br />
Presidente <strong>di</strong> Assemblea, ha presentato<br />
il nuovo Presidente del Circolo<br />
Luigi Carpaneda, noto ai più<br />
per i suoi trascorsi sportivi e come<br />
campione olimpionico <strong>di</strong> scherma<br />
e come velista.<br />
<strong>di</strong> Porto Rotondo e lo Yacht Club<br />
per in<strong>di</strong>viduare i più signifi cativi<br />
avvenimenti culturali, sociali e<br />
sportivi. La rivista è pu�blicata in<br />
lingua italiana ed inglese.<br />
L’Assemblea ha ratificato all’unanimità<br />
la cooptazione <strong>di</strong> quattro<br />
nuovi Consiglieri, i signori Luigi<br />
Carpaneda, Roberto Colombo,<br />
Roberto Losito e Franco Molinas,<br />
i quali faranno p<strong>arte</strong> del Consiglio<br />
Direttivo del Circolo fino alla<br />
scadenza del triennio 2007-2010,<br />
anno in cui l’Assemblea dei Soci<br />
sarà chiamata a scegliere i <strong>di</strong>eci<br />
nuovi membri del Consiglio <strong>di</strong>rettivo.<br />
Il verbale dell’Assemblea 2009<br />
è <strong>di</strong>sponibile sul sito web/area riservata<br />
www.ycpr.it<br />
Restyling per il sito web<br />
Nuovi contenuti e nuova<br />
vest e per il sito dello YCPR.<br />
Richiedendo le chiavi <strong>di</strong> accesso<br />
alla segreteria sarà possibile<br />
accedere alla sezione riservata<br />
da cui aggiornare il proprio<br />
profi lo, inviare messaggi agli<br />
altri Soci, consultare il bilancio,<br />
scaricare il modulo per la<br />
presentazione <strong>di</strong> nuovi Soci e<br />
altro ancora. Tutt i i dett agli sugli<br />
eventi sportivi e sociali su<br />
“Sailing in Porto Rotondo”.<br />
Restyling per il sito web<br />
La seconda sfi da tra Yacht<br />
Club Costa Smeralda e Yacht<br />
Club Porto Rotondo è fi ssata<br />
per il 22 agosto.<br />
Vinto dallo YCCS nella<br />
prima e<strong>di</strong>zione, l’evento vedrà<br />
tre imbarcazioni dei due<br />
Club contendersi il challenge.<br />
Il Team vincitore sarà ospite<br />
degli equipaggi sconfi tt i.<br />
Flypass Meri<strong>di</strong>ana<br />
Meri<strong>di</strong>ana ha rinnovato<br />
ai Soci<br />
dello YCPR la<br />
convenzione per l’acquisto<br />
della Flypass con uno sconto<br />
del 30%, con cui accedere ad<br />
una serie <strong>di</strong> servizi de<strong>di</strong>cati<br />
come prenotazione, acquisto<br />
tickets, telecheck-in, maggiore<br />
eccedenza bagaglio, imbarco<br />
prioritario, pre-assegnazione<br />
del posto, oltre all’accesso alle<br />
sale riservate nei maggiori aeroporti.<br />
Per l’att ivazione chiamare<br />
il call center fl y-pass 199<br />
111 335 e richiedere la convenzione<br />
(copia del tesserino andrà<br />
� e<strong>di</strong>ta al fax 0789 52626).
Erano assenti dal 2003<br />
Riecco i FARR<br />
Assente dal 2003, la Classe<br />
FARR 40’ è tornata allo<br />
Yacht Club Porto Rotondo<br />
con 12 imbarcazioni e alcuni dei<br />
migliori skipper della scena velica<br />
internazionale a ricoprire il ruolo <strong>di</strong><br />
tatt ici, data la peculiarità della Classe<br />
Farr 40’ che impone l’armatore al<br />
timone. Una tre giorni che ha visto<br />
primeggiare il FARR Fiamma <strong>di</strong><br />
Alessandro Barnaba dello Yacht<br />
Club Cortina d’Ampezzo, con a<br />
bordo Tommaso Chieffi , seguito da<br />
Nerone <strong>di</strong> Massimo Mezzaroma<br />
e Sodo Migliori dello Yacht Club<br />
Punta Ala, con alla tatt ica Vasco<br />
Vascott o. Terza posizione, dopo<br />
aver primeggiato nei primi due<br />
giorni, Mascalzone Latino del Socio<br />
Vincenzo Onorato portacolori dello<br />
Yacht Club Costa Smeralda, con<br />
alla tatt ica Adrian Stead.<br />
Dopo due giorni <strong>di</strong> intenso<br />
grecale che ha o�bligato<br />
alla sosta forzata<br />
gli 86 timonieri della Classe Optimist<br />
provenienti dalla Toscana,<br />
dall’Umbria, dal Lazio e da tutt i i<br />
circoli dell’isola, nella prima domenica<br />
<strong>di</strong> primavera sono fi nalmente<br />
potuti scendere in acqua e contendersi<br />
una delle cinque selezioni riservate<br />
alla Classe, per i nati negli<br />
anni 1994, 1995, 1996 e 1997. Con<br />
venti da N-NE intorno ai 13 no<strong>di</strong>,<br />
mare poco mosso e cielo terso, la<br />
fl ott a è scesa in mare raggiungendo<br />
il campo <strong>di</strong> gara posizionato<br />
dal CdR nel Golfo <strong>di</strong> Congianus.<br />
Alle ore 10.00 am. il Presidente del<br />
CdR, Sandro Ricett o, ha dato il via<br />
alla prima delle tre prove rimaste<br />
in programma. La prima prova è<br />
N U M E R O 3 8<br />
La gara si è svolta dal 20 al 22 Marzo<br />
Interzonale Optimist<br />
Nuova terrazza<br />
Prossimi eventi<br />
in calendario<br />
Trofeo Bailli de Suff ren<br />
23 giugno - 1 luglio<br />
Trofeo Colombo<br />
16 agosto<br />
19<br />
Grazie al prezioso supporto<br />
del Gruppo Molinas la terrazza<br />
dello YCPR verrà sopraelevata<br />
(i lavori sono già in corso).<br />
Si ott errà così un primo piano<br />
in teak che consentirà una<br />
migliore <strong>di</strong>stribuzione e gestione<br />
degli spazi.<br />
I Soci avranno fi nalmente a<br />
<strong>di</strong>sposizione per la prima volta<br />
una ulteriore terrazza esclusiva<br />
dove potersi incontrare per<br />
gustare un aperitivo o consumare<br />
una cena elegante in totale<br />
privacy, lontani dalla “sala<br />
macchine”.<br />
Porto Rotondo Big Game<br />
28 - 30 agosto<br />
Vele d’epoca<br />
a Porto Rotondo<br />
10 - 13 settembre<br />
Farr 30’ Worlds 2009<br />
3 - 10 ottobre<br />
Pagina a cura dello YCPR<br />
(F. Taccola)<br />
stata vinta da Andrea Ferrero dello<br />
Yacht Club Cagliari, nella seconda<br />
prova si è <strong>di</strong>stinto Guglielmo Cucchiara<br />
del Reale C. Canott ieri Tevere<br />
Remo mentre Ett ore Bott icini<br />
del Circolo della Vela Talamone si<br />
è aggiu<strong>di</strong>cato il primo posto della<br />
terza prova. Primo degli atleti<br />
YCPR Marco Marcellino, classe<br />
1995, classifi catosi un<strong>di</strong>cesimo su<br />
86 p<strong>arte</strong>cipanti e dunque qualifi cato<br />
per i nazionali <strong>di</strong> Formia. La premiazione<br />
sulla terrazza dello Yacht<br />
Club Porto Rotondo condott a dal<br />
Presidente Ing. Luigi Carpaneda in<br />
compagnia della moglie Marina, e<br />
dal Presidente del CdR Ricett o.<br />
Si ringraziano per la collaborazione:<br />
<strong>Consorzio</strong> <strong>di</strong> Porto Rotondo,<br />
Marina <strong>di</strong> Porto Rotondo,<br />
Moby Lines e Wake’s<br />
G I U -
G I U -<br />
20<br />
N U M E R O 3 8<br />
Assemblea dei ConsorziatiLe<br />
nuove cariche questo sociali punto <strong>di</strong> vista, non si sono fatti atten-<br />
Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione per il triennio<br />
2009 – 2011:<br />
Libero Balata, Ofelia Canu, Domenico<br />
D’Angelo, Luigi Donà dalle Rose, Cesarino<br />
Fenzi, Carla Langiu, Marcello Lombardo,<br />
Lucio Macchia, Celso Minghini, Gian<br />
Piero Palitta, Giacomo Pileri, Antonio<br />
Rollo, Stefano Vanzo, Angelo Vassena,<br />
Na<strong>di</strong>a Volpi.<br />
Presidente: Domenico D’Angelo.<br />
Comitato esecutivo e deleghe:<br />
• Domenico D’Angelo (aspetti amministrativi<br />
e finanziari, assetto organizzativo e<br />
gestione del personale);<br />
• Luigi Donà dalle Rose (Eventi, CTIC e<br />
Il 16 maggio si è svolta a Porto Rotondo<br />
l’Assemblea dei Consorziati, chiamata ad<br />
approvare il Bilancio Consolidato 2008 ed<br />
il Bilancio Preventivo 2009. In questa sede<br />
riteniamo utile riportare, seppur in maniera<br />
succinta, la relazione del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione,<br />
letta durante i lavori assembleari<br />
dal Presidente del <strong>Consorzio</strong> dottor<br />
Domenico D’Angelo. In essa viene illustrata<br />
l’attività consortile dello scorso anno e per<br />
quello in corso.<br />
Cari Consorziati,<br />
abbiamo già avuto modo <strong>di</strong> informarVi,<br />
seppur succintamente, dell’attività del <strong>Consorzio</strong><br />
nei mesi a ridosso della fine e dell’inizio<br />
dell’anno, periodo particolare dovuto alla<br />
transizione fra il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione<br />
Uscente e il Nuovo. Il passaggio del testimone<br />
tra i due Consigli è avvenuto senza soluzione<br />
<strong>di</strong> continuità, permettendo quella continuazione<br />
nella gestione in<strong>di</strong>spensabile soprattutto in<br />
momenti come questi, figli <strong>di</strong> una congiuntura<br />
economica negativa che ha toccato anche il<br />
<strong>Consorzio</strong> a partire dall’autunno scorso, <strong>di</strong><br />
fatto con<strong>di</strong>zionando scelte e programmi. Già<br />
nell’ultima p<strong>arte</strong> del 2008 abbiamo rivisto i<br />
nostri programmi sul me<strong>di</strong>o termine, concentrando<br />
i nostri sforzi sul miglioramento<br />
delle performance delle nostre strutture, dei<br />
nostri impianti e sulla ottimizzazione (qualora<br />
ce ne fossero ancora i margini) dell’impiego<br />
della mano d’opera. Ed i risultati, anche sotto<br />
verde);<br />
• Cesarino Fenzi (area tecnica, appalti);<br />
• Gian Piero Palitta (rapporti con le Istituzioni:<br />
Comune, Provincia, Regione ecc.);<br />
• Stefano Vanzo (rapporti con i gran<strong>di</strong><br />
Consorziati/Condomini, sviluppo turistico).<br />
Assetto Organizzativo:<br />
• Area Relazioni: Paolo Manca (delega<br />
ai Consorziati: Clau<strong>di</strong>o Pisano);<br />
• Area Tecnica: Emilio Loriga;<br />
• Area Personale – Controllo <strong>di</strong> Gestione:<br />
Fabrizio Meloni (delega alla Vigilanza:<br />
Stefano Tamponi);<br />
• Area Amministrativa: Gianni Scoleri.<br />
dere. Parlando dell’Acquedotto possiamo<br />
oggi confermare con orgoglio quel dato che Vi<br />
avevamo già anticipato, e cioè che le per<strong>di</strong>te<br />
idriche del nostro acquedotto che erano il 33%<br />
nel 2001 sono progressivamente ora arrivate<br />
al 14%, fatto storico e dato senza precedenti<br />
che nessun riscontro ha in altre realtà. E ciò<br />
ha due valenze: la <strong>di</strong>mostrazione limpida e<br />
cristallina (visto che si parla d’acqua!) che i<br />
sol<strong>di</strong> che ci mettete a <strong>di</strong>sposizione per le manutenzioni<br />
e migliorie sono ben impiegati con,<br />
soprattutto, un risparmio sul prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
dell’acqua; e che abbiamo un maggior peso<br />
nelle trattative con Abbanoa nella cessione<br />
degli impianti (l’eccellenza delle strutture è<br />
tangibile) e nella rivisitazione al ribasso dei<br />
quantitativi impegnati nei contratti <strong>di</strong> fornitura<br />
idrica, migliorando anche i costi <strong>di</strong> acquisto<br />
per metro cubo dell’acqua. E’ ovvio che i nostri<br />
sforzi non sono minori ora che un tale risultato<br />
è stato acquisito. Anzi, forse è <strong>di</strong> maggiore stimolo<br />
non soltanto perché il programma delle<br />
manutenzioni straor<strong>di</strong>narie degli impianti idrici<br />
è sempre al centro delle nostre attenzioni<br />
anche per il 2009, ma perché l’impostazione<br />
dei lavori e gli investimenti sono ancor più<br />
orientati e calibrati su ritorni economici senza<br />
ridurre la qualità nella fornitura <strong>di</strong> servizi.<br />
Questo è un principio ben saldo in tutti i<br />
nostri ragionamenti laddove, ovviamente, può<br />
essere applicato. Parlando <strong>di</strong> altre attività,<br />
se il 2008 può essere registrato negli annali<br />
come l’anno simbolo della ribalta nazionale ed<br />
internazionale <strong>di</strong> Porto Rotondo grazie all’attività<br />
della Fondazione <strong>Portorotondo</strong> (è pleonastico<br />
ricordare la Torre Campanaria, realizzata<br />
anche con il nostro contributo economico, o<br />
il portale della Chiesa); il 2009 non sarà da<br />
meno: il completamento della Chiesa <strong>di</strong> San<br />
Lorenzo sarà anch’esso un lavoro memorabile.<br />
Riteniamo giusto e doveroso tributare ora un<br />
riconoscimento alla Fondazione che non è<br />
più un sogno ma costituisce con la sua attività<br />
il fiore all’occhiello del nostro villaggio, anche<br />
grazie alle risorse economiche ed umane<br />
messe a <strong>di</strong>sposizione dal <strong>Consorzio</strong>. La nostra<br />
attività è sotto i Vostri occhi ogni anno che<br />
ritornate nella Vostra Porto Rotondo: la nuova<br />
rotatoria all’altezza del condominio Smeralda<br />
è un fatto tangibile in maniera proporzionale<br />
ad altre attività meno evidenti. Come per l’anno<br />
passato, proseguono e proseguiranno gli<br />
interventi sull’illuminazione (nuova rete per<br />
w w w . c o n s o r z i o d i p o r t o r o t o n d o . i t<br />
SPAZIO AUTOGESTITO<br />
il <strong>Consorzio</strong> in<br />
Punta Lada, nuovi impianti<br />
<strong>di</strong> Piazza Kasbah, ecc.),<br />
sul verde (riqualificazione<br />
Ginepri 5, Parioli e zona Castello),<br />
sulle spiagge (bagni<br />
pubblici), sulle fognature<br />
(nuova rete fognaria zona<br />
Castello ecc.) e sul sistema<br />
<strong>di</strong> raccolta della nettezza<br />
urbana (incremento della<br />
raccolta <strong>di</strong>fferenziata, realizzazione<br />
<strong>di</strong> nuovi box spazzatura e miglioramento<br />
<strong>di</strong> quelli esistenti, ecc.), anche in collaborazione<br />
con il Comune che ha in corso la<br />
posa in opera <strong>di</strong> un’isola ecologica nel nostro<br />
comprensorio, nell’ambito <strong>di</strong> un progetto pilota<br />
utile per migliorare l’efficienza del servizio<br />
in generale in Olbia. La nostra attenzione è ora<br />
rivolta a focalizzare gli interventi necessari<br />
per risolvere le criticità evidenziate la scorsa<br />
estate: ci riferiamo nello specifico ad alcune<br />
carenze nella pulizia e nella cura del verde;<br />
abbiamo perciò provveduto ad acquistare nuove<br />
spazzatrici e a rivedere l’organizzazione <strong>di</strong><br />
questi servizi. La già citata collaborazione con<br />
il Comune è resa ancora più evidente e proficua<br />
dai marciapie<strong>di</strong> in corso <strong>di</strong> realizzazione<br />
(ingresso del Villaggio, Punta Volpe e Punta<br />
Nuraghe), opere per la prima volta finanziate<br />
in via primaria dalla Pubblica Amministrazione<br />
e per le quali comunque il <strong>Consorzio</strong> ha provveduto<br />
ad impiegare fon<strong>di</strong> e risorse umane.<br />
Non dobbiamo, infine, <strong>di</strong>menticare tutte quelle<br />
opere che sono state realizzate per ripristinare/mitigare,<br />
se non evitare per il futuro, i danni<br />
dovuti all’alluvione e al loro ripetersi.<br />
Ma a fianco all’attività puramente infrastrutturale<br />
(<strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria o<br />
straor<strong>di</strong>naria che sia, o <strong>di</strong> miglioria), esiste<br />
tutta un’altra attività che vede sempre il <strong>Consorzio</strong><br />
motore o sostenitore: gli eventi culturali<br />
(curati dalla Mondo <strong>di</strong> Eventi) o sportivi<br />
(Scuola Vela <strong>di</strong> base organizzata dallo Yacht<br />
Club) sono sempre al centro <strong>di</strong> una intensa<br />
attività che vede il nostro Villaggio vera e propria<br />
meta per tanti appassionati, anche non<br />
residenti. E ciò perché, nonostante la crisi,<br />
qui da noi si può sod<strong>di</strong>sfare con sobrietà il<br />
desiderio <strong>di</strong> evasione e spensieratezza sempre<br />
presente in chi nelle vacanze cerca energia<br />
per ricaricare le batterie. Noi vorremmo che in<br />
vacanza, a Porto Rotondo si possa <strong>di</strong>menticare<br />
(o far finta) i <strong>di</strong>sagi economici e sociali che<br />
questa crisi economica ci propina quoti<strong>di</strong>ana
<strong>di</strong>retta<br />
mente. E poiché vogliamo tutto sommato essere<br />
ottimisti, ad esempio quest’anno porremo<br />
più attenzione alle esigenze dei nostri ospiti,<br />
attraverso forme <strong>di</strong> informazione più incisive<br />
e dettagliate sulle <strong>di</strong>verse attività culturali,<br />
sportive e lu<strong>di</strong>che in generale, rese possibili<br />
dalle sinergie tra le <strong>di</strong>verse organizzazioni che<br />
operano nel nostro comprensorio. A vegliare<br />
sulla serenità delle nostre vacanze ci sarà<br />
come sempre, la nostra Vigilanza, che, anno<br />
dopo anno, conquista risultati in termini <strong>di</strong><br />
sicurezza sempre più confortanti. Il controllo<br />
del territorio non si esaurisce nella sola<br />
sorveglianza ma avviene anche con l’attività<br />
della Commissione Tecnica <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo e<br />
Controllo (CTIC) che ha iniziato il 2009 operando<br />
in maniera esemplare che ad oggi, ed<br />
è bene sottolinearlo, ha censito e monitorato<br />
oltre 70 cantieri. Nel concludere va ricordato<br />
che il tutto è stato possibile grazie all’impegno<br />
e motivazione dei nostri <strong>di</strong>pendenti,<br />
dagli impiegati agli operai e alle guar<strong>di</strong>e<br />
giurate. E ciò a <strong>di</strong>mostrazione del loro senso<br />
<strong>di</strong> app<strong>arte</strong>nenza al nostro <strong>Consorzio</strong>. Infine<br />
penso, come Presidente, <strong>di</strong> poter ringraziare<br />
a Vostro nome i Consiglieri che tanto hanno<br />
lavorato nel triennio 2006-2008; e dare atto<br />
ai nuovi Consiglieri 2009 della de<strong>di</strong>zione fin<br />
da subito <strong>di</strong>mostrata portando una ventata <strong>di</strong><br />
energia, idee nuove e spirito <strong>di</strong> collaborazione<br />
estremamente positivi per migliorare l’attività<br />
del <strong>Consorzio</strong>.<br />
CTIC.<br />
Con il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, sono<br />
state anche rinnovate le cariche della Commissione<br />
Tecnica <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo e Controllo.<br />
Presieduta dal conte Luigi Donà dalle Rose,<br />
è composta dall’architetto Daniele Rallo<br />
(membro uscente riconfermato), dall’architetto<br />
Simonetta De Zordo e dall’architetto<br />
Alessandro Marzi (consulente esterno). Tale<br />
organo è quin<strong>di</strong> formato da professionisti<br />
esperti della materia, con notevoli competenze<br />
nel campo dell’urbanistica, a garanzia<br />
della qualità dell’attività della Commissione.<br />
Sono, inoltre, essi stessi consorziati e quin<strong>di</strong><br />
ancor più interessati alla salvaguar<strong>di</strong>a del<br />
nostro comprensorio. Già dalla prima riunione<br />
è stata riconfermata la filosofia <strong>di</strong> competenza<br />
della Commissione: che possa, cioè,<br />
essere soprattutto <strong>di</strong> ausilio ai Consorziati,<br />
piuttosto che un mero e semplice organo <strong>di</strong><br />
controllo dell’attività e<strong>di</strong>lizia. Anche il Regolamento<br />
stesso, piuttosto che uno strumento<br />
<strong>di</strong> (passateci il termine) “repressione”, dovrà<br />
essere considerato uno strumento <strong>di</strong> aiuto,<br />
costituendo un vero e proprio vademecum<br />
per il Consorziato attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione<br />
<strong>di</strong> linee guida urbanistiche ed architettoniche<br />
(abaco). L’attività della Commissione,<br />
quin<strong>di</strong>, non si limiterà ad un seppur<br />
in<strong>di</strong>spensabile controllo sull’attività e<strong>di</strong>lizia<br />
ovviamente quando meritoria <strong>di</strong> particolare<br />
attenzione, ma sarà orientata anche su altri<br />
fronti, altrettanto importanti:<br />
• lo sviluppo del territorio consortile,<br />
suggerendo interventi per il recupero e/o<br />
la riqualificazione <strong>di</strong> alcune parti del nostro<br />
comprensorio;<br />
• il riconoscimento anche da p<strong>arte</strong> dell’Amministrazione<br />
Comunale, del nostro Regolamento<br />
e dell’attività della Commissione;<br />
• lo sviluppo della collaborazione con gli<br />
Uffici Comunali competenti;<br />
• l’analisi del PUC che il Comune proporrà, in<br />
maniera tale da agire in sinergia con il Comitato<br />
<strong>di</strong> Frazione Rudalza - Porto Rotondo e costituire<br />
quin<strong>di</strong> un organo <strong>di</strong> confronto privilegiato per<br />
esprimere le esigenze del territorio.<br />
Non verrà ridotta, comunque, l’attenzione<br />
sulla vigilanza e<strong>di</strong>lizia e sugli altri tipi <strong>di</strong><br />
abusi, sollecitati a farlo da tanti consorziati<br />
per evitare danni irreparabili pregiu<strong>di</strong>cando<br />
la quiete o il panorama architettonico della<br />
nostra bella Porto Rotondo. Ed a tal proposito,<br />
in questo momento la nostra massima<br />
attenzione è rivolta a cercare <strong>di</strong> risolvere,<br />
in accordo con l’Amministrazione Comunale<br />
ed in collaborazione con la Regione, una<br />
piaga che segna negativamente la bellezza<br />
del nostro borgo, rovinando non soltanto<br />
la skyline degli e<strong>di</strong>fici ma talvolta anche i<br />
rapporti tra i vicini; ci si riferisce alla selva<br />
<strong>di</strong> antenne, parabole, climatizzatori e chi più<br />
ne ha più ne metta che imperversa in ogni<br />
dove. Il nostro intento è quello <strong>di</strong> mettere<br />
un po’ d’or<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> rendere meno impattanti<br />
queste strutture.<br />
Il risparmio, fonte <strong>di</strong> energia<br />
Anche noi, nel nostro piccolo, vogliamo<br />
dare il nostro contributo alla salvaguar<strong>di</strong>a<br />
dell’ambiente, cercando inoltre <strong>di</strong> far risparmiare<br />
sol<strong>di</strong> ai nostri consorziati. Già dalla<br />
spe<strong>di</strong>zione del verbale relativo all’ultima<br />
Assemblea dei Consorziati, abbiamo allegato<br />
un miniCD che contiene, oltre al citato verbale,<br />
tante altre informazioni utili. Se nel prossimo<br />
futuro riusciremo quin<strong>di</strong> a sostituire la<br />
spe<strong>di</strong>zione del verbale cartaceo con quello in<br />
formato <strong>di</strong>gitale risparmieremo tanta carta<br />
(gli alberi ringraziano!), inchiostro, manodopera,<br />
spese postali e inquineremo meno.<br />
Aiutateci, quin<strong>di</strong>, ad aiutare l’ambiente!<br />
Non <strong>di</strong>sturbare.<br />
Le esigenze dei nostri consorziati sono<br />
spesso agli antipo<strong>di</strong>. Ci si riferisce alla<br />
<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> musica all’esterno dei locali<br />
commerciali, dove talvolta viene unita alla<br />
principale attività, quella <strong>di</strong> intrattenimento.<br />
Da una p<strong>arte</strong> c’è quin<strong>di</strong> l’esigenza <strong>di</strong> tutelare<br />
il giusto e meritato riposo <strong>di</strong> coloro che vogliono<br />
godersi la “pace acustica”, dall’altra<br />
quella <strong>di</strong> coloro che vogliono/devono dare<br />
un po’ <strong>di</strong> movimento e <strong>di</strong>vertimento ai propri<br />
clienti. Nel mezzo <strong>di</strong> questi due “opposti<br />
estremismi” vi sono proprio le norme che<br />
stabiliscono alcune regole, alle quali riteniamo<br />
giusto e doveroso che tutti si attengano.<br />
A tal proposito è bene ricordare che esiste<br />
un’Or<strong>di</strong>nanza del Sindaco del Comune <strong>di</strong> Olbia<br />
(la n° 75 del 09.08.2007) che per l’appunto<br />
regolamenta l’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione musicale<br />
N U M E R O 3 8<br />
21<br />
all’esterno ed all’interno dei pubblici esercizi,<br />
consentendo la <strong>di</strong>ffusione all’esterno fino<br />
alle ore 01:00. Tale attività è inoltre regolamentata<br />
a livello nazionale dal DPCM 16<br />
aprile 1999 n° 215 che, oltre a fissare dei<br />
valori limite <strong>di</strong> rumore all’interno dei locali,<br />
richiama in primo luogo al rispetto dei limiti<br />
generali in materia <strong>di</strong> tutela dell’ambiente<br />
esterno ed abitativo. I Gestori dei locali<br />
devono attuare tutti gli interventi necessari<br />
affinché non sia in alcun modo possibile il<br />
superamento dei limiti prescritti, avvalendosi<br />
<strong>di</strong> un Tecnico competente in acustica<br />
che può effettuare tutte le verifiche previste<br />
dalla Legge. Il Servizio Ambientale del nostro<br />
Ufficio Tecnico è <strong>di</strong>sponibile a fornire tutte<br />
le informazioni in merito agli aspetti tecnici<br />
ed agli obblighi nella materia specifica. Per<br />
venire incontro alle esigenze degli interessati,<br />
possiamo mettere a <strong>di</strong>sposizione gli esiti<br />
dei monitoraggi fonometrici eseguiti in vari<br />
punti del Comprensorio, che rappresentano<br />
uno strumento fondamentale per attuare le<br />
regolazioni nel rispetto delle limiti <strong>di</strong> legge<br />
e scongiurare situazioni <strong>di</strong> potenziale <strong>di</strong>sturbo.<br />
Vi invitiamo a contattare quin<strong>di</strong> gli Uffici<br />
Tecnici consortili, che vi daranno tutte le<br />
informazioni necessarie.<br />
Pagine a cura <strong>di</strong> Paolo Manca<br />
w w w . p o r t o r o t o n d o w e b . i t<br />
Perio<strong>di</strong>co mensile - Distribuzione in proprio<br />
Direttore responsabile: Alfonso De Roberto<br />
Società E<strong>di</strong>trice: Un Mondo <strong>di</strong> Eventi S.�.l.<br />
Via Punta Lepre, 37 - 07026 Porto Rotondo - Olbia<br />
Redazione:<br />
Alfonso De Roberto<br />
Marella Giovannelli<br />
0789.34114<br />
Segreteria <strong>di</strong> redazione e pu�blicità:<br />
Un Mondo <strong>di</strong> Eventi S.�.l. - 0789.34114<br />
Progetto grafico e impaginazione:<br />
CartaStampata <strong>di</strong> Roberto Asara<br />
cartastampata@email.it<br />
Registrazione presso il Tribunale <strong>di</strong> Tempio<br />
Pausania n. 106 del 30-10-01<br />
STAMPA<br />
Tipografia Gallizzi<br />
Via Venezia, 5 - 07100 Sas�ari<br />
www.gallizzi.it<br />
© 2009 - Testi e foto - Un Mondo <strong>di</strong> Eventi<br />
G I U G N O 2 0 0 9
G I U G N O 2 0 0 9<br />
22<br />
N U M E R O 3 8<br />
Quando nel 1966 e nei<br />
successivi anni <strong>di</strong> vita<br />
c’era solo una manciata<br />
<strong>di</strong> case affacciate sul<br />
golfo <strong>di</strong> <strong>Portorotondo</strong>,<br />
da cui il villaggio ha acquisito il nome<br />
dell’antico porto romano, gli sparuti<br />
abitanti erano orgogliosi <strong>di</strong> considerarsi<br />
dei “pionieri”.<br />
Erano animati dallo spirito <strong>di</strong> vivere<br />
una nuova esperienza, e <strong>di</strong> trascorrere<br />
le vacanze con l’orgoglio <strong>di</strong> essere<br />
i “primi” ad aver scoperto un nuovo<br />
ambiente incastonato nella natura tra<br />
il mare smeraldo ed il verde lussureggiante<br />
della Sardegna. Superavano,<br />
con buona volontà, il problema <strong>di</strong><br />
dover accettare e risolvere, in assenza<br />
<strong>di</strong> confortevoli servizi, le necessità del<br />
vivere quoti<strong>di</strong>ano. Il tempo trascorse<br />
in fretta e la prima bottega <strong>di</strong> alimentari,<br />
in<strong>di</strong>cata con semplicità “minimarket,<br />
e il primo shipchandler”,<br />
dotato <strong>di</strong> qualche cima ed accessorio<br />
per soccorrere le prime imbarcazioni<br />
ancorate alla fonda, si adeguarono<br />
presto al crescente sviluppo urbanistico.<br />
Oggi,<br />
nel 2009,<br />
t r a s c o r s i<br />
oltre quar<br />
a n t ’ a n n i<br />
da quei<br />
primi passi,<br />
la rete dei<br />
servizi <strong>di</strong><br />
assistenza<br />
ai residenti<br />
ed agli ospiti <strong>di</strong> Porto Rotondo è adeguata<br />
alla vita sociale del centro.<br />
Il villaggio, che ospita <strong>di</strong>eci deliziose<br />
piazzette, la chiesa, un porto efficiente,<br />
la marineria, il monumentale teatro; è<br />
dotato <strong>di</strong> alberghi, bar, ristoranti, <strong>di</strong>scoteche,<br />
centri servizi, negozi <strong>di</strong> ogni<br />
genere, agenzie immobiliari, vivaisti,<br />
tappezzieri, falegnami, manutentori<br />
etc. Per coor<strong>di</strong>nare questa capillare<br />
rete assistenziale, renderla visibile ed<br />
efficiente per gli abitanti che desiderano<br />
trascorrere una vacanza assistita<br />
confortevolmente, è presente l’Associazione<br />
per Porto Rotondo che rappresenta<br />
la naturale trasformazione <strong>di</strong><br />
un comitato spontaneo <strong>di</strong> operatori<br />
locali formatosi nel 1999.<br />
Lo scopo associativo, come previsto<br />
dallo statuto è quello <strong>di</strong> contribuire<br />
alla valorizzazione turistica del<br />
comprensorio e al miglioramento<br />
della qualità della vita per i residenti<br />
e gli ospiti, anche grazie alla stretta<br />
collaborazione con il <strong>Consorzio</strong> ed il<br />
Comune <strong>di</strong> Olbia.<br />
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24<br />
N U M E R O 3 8<br />
Il pivot,<br />
nella pallacanestro, è il giocatore che costituisce<br />
il fulcro dell’attacco. Ha il compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire il<br />
gioco e <strong>di</strong> introdursi nella <strong>di</strong>fesa avversaria appostandosi<br />
nella posizione più favorevole per fare canestro.<br />
Un ruolo che ha ricoperto con successo dai<br />
12 ai 26 anni col “Santa Croce Basket”. E per avere<br />
frecce sufficienti al proprio arco ha messo su, con<br />
altri appassionati, l’associazione arcieri. Ma non<br />
basta. Per completare il quadro e dare scacco al re<br />
(o presunto tale) ha creato in città la sezione degli<br />
scacchisti. Tutto documentabile, senza maliziose<br />
interpretazioni politiche. Perché stiamo parlando<br />
<strong>di</strong> Gianni Giovannelli, sindaco <strong>di</strong> Olbia e quin<strong>di</strong>,<br />
contestualmente Personaggio e Personalità.<br />
“Macchè. – Sorride sotto i baffi – Mi basta essere<br />
una persona socialmente impegnata, col giusto<br />
senso <strong>di</strong> responsabilità e con la sufficiente umiltà”.<br />
Ed intanto si autoincensa con una nuvola <strong>di</strong> buon<br />
tabacco. Pipa e qualche sigaro costituiscono, infatti,<br />
anch’essi, una novità a Palazzo. Ma an<strong>di</strong>amo con<br />
or<strong>di</strong>ne. Gianni Giovannelli, collocato dalla cicogna<br />
G i a n n i G i o v a n n e l l i<br />
tra due sorelle, Marella e Cristina, nasce ad Olbia<br />
il 18 ottobre <strong>di</strong> 53 anni fa. Ovviamente, visti i suoi<br />
dati caratteriali, sotto il segno della Bilancia. Madre<br />
tarantina e padre <strong>di</strong> Conegliano Veneto ma<br />
ormai olbiesi a tutti gli effetti. Come lui che ad Olbia<br />
c’è nato. Il futuro sindaco paga il proprio debito<br />
con gli stu<strong>di</strong> frequentando con profitto il liceo<br />
scientifico e, dopo la maturità, per due anni, fa il<br />
praticante presso l’agenzia marittima del padre e<br />
supera l’esame <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zioniere doganale. Acquisendo,<br />
quin<strong>di</strong>, la facoltà <strong>di</strong> mandare chiunque a<br />
quel paese. Più concretamente si tuffa nel lavoro<br />
nello stabilimento della Basa, grande capannone<br />
destinato a <strong>di</strong>ventare il punto <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> una<br />
delle più rampanti zone <strong>di</strong> espansione della città,<br />
ora costipata <strong>di</strong> supermercati e gran<strong>di</strong> magazzini.<br />
La Basa esiste dal 1960 e commercializza calcestruzzo,<br />
blocchetti, piastrelle e via e<strong>di</strong>ficando. “Un<br />
lavoro che mi ha appassionato – <strong>di</strong>ce Giovannelli<br />
– e che mi ha impegnato per molti anni”. C’è chi<br />
<strong>di</strong>ce che frequentava la concorrenza per affinare il<br />
proprio mestiere. Lui non conferma ma ammette<br />
che si accodava alle squadre dell’azienda quando<br />
andavano a sistemare i parquet appena venduti,<br />
“Non per controllare – precisa – ma per rendermi<br />
conto dei problemi”. Ed intanto nell’azienda<br />
c’è un salto <strong>di</strong> qualità e ci si impegna in lottizzazioni<br />
commerciali ed attività immobiliari. Insomma<br />
del mattone, con un occhio <strong>di</strong> riguardo per la<br />
grande <strong>di</strong>stribuzione. Che rende ma talvolta crea<br />
anche qualche grattacapo come quello che vide,<br />
per <strong>di</strong>versi mesi, impegnato Renato Soru, governatore<br />
della Regione Sarda ma allora impegnato<br />
a metter su l’Iperstanda. Resta alla Basa sino al<br />
2007 quando decide <strong>di</strong> can<strong>di</strong>darsi. Nel suo ruolo<br />
<strong>di</strong> aspirante primo citta<strong>di</strong>no, infatti, ravvisa una situazione<br />
ignota al mondo della politica, il conflitto<br />
<strong>di</strong> interessi. Il fatto è che c’era chi andava da lui<br />
preannunciando la volontà <strong>di</strong> fare degli acquisti<br />
nella sua azienda e avanzando contestualmente la<br />
richiesta <strong>di</strong> un occhio <strong>di</strong> riguardo. Insomma la possibile<br />
anticamera <strong>di</strong> un voto <strong>di</strong> scambio. “Non ebbi<br />
alcun dubbio – <strong>di</strong>ce – e capii che era impossibile<br />
occuparmi ancora del mio lavoro e vendetti la mia<br />
p<strong>arte</strong>cipazione azionaria dell’attività commerciale”.Ed<br />
entra in politica, L’unico precedente, prima<br />
del triennio passato alla Regione, è la sua militanza,<br />
dai 15 ai 20 anni, nel Fronte della Gioventù e nel<br />
Msi, con qualche scazzottata legata alla conquista<br />
degli spazi elettorali. Roba da ragazzi, insomma.<br />
Lui che da bambino aveva ad<strong>di</strong>rittura fatto il boy<br />
scout, aveva scelto come impegno serio il volontariato<br />
<strong>di</strong>ventando per anni il presidente della<br />
Croce Bianca. Rinunciando, ovviamente, all’incarico<br />
in vista della can<strong>di</strong>datura. Un impegno <strong>di</strong>retto<br />
non aveva mai voluto assumere nonostante fosse<br />
<strong>di</strong>ventato un can<strong>di</strong>dato appetibile tanto che due<br />
futuri senatori olbiesi, Toto Spano e Giampiero<br />
Scanu, lo avessero contattato per proporgli la can<strong>di</strong>datura<br />
rispettivamente con uno schieramento<br />
<strong>di</strong> centro destra e <strong>di</strong> centro sinistra. “Io – ricorda<br />
– avevo un concetto negativo della politica, mi<br />
bastava l’impegno nel volontariato”. Posizione<br />
ferma sino alla nascita <strong>di</strong> Forza Italia quando è<br />
“fortemente coinvolto, in quel momento storico,<br />
dalla novità della rivoluzione politica”. Sod<strong>di</strong>sfatto<br />
della rivoluzione? Non sembra entusiasta e si limita<br />
a segnalare “situazioni ed atteggiamenti troppo<br />
spesso personalistici”. Ma intanto vince, o quasi, la<br />
scommessa per le regionali. Sfiora l’elezione ma,<br />
primo dei non eletti, <strong>di</strong>venta consigliere solo nel<br />
2001. Resta a Cagliari per tre anni sino alla fine<br />
del mandato. Presenta 23 proposte <strong>di</strong> legge tra le<br />
quali, fuori del coro del suo gruppo politico, quella<br />
per l’istituzione delle quattro nuove province. Ma<br />
in merito non nasconde qualche delusione. “Purtroppo”<br />
- spiega – la Regione ha rallentato il processo<br />
<strong>di</strong> decentramento e nel territorio<br />
non sono venuti i benefici che si<br />
aspettavano”. Finita l’esperienza<br />
al Consiglio Regionale <strong>di</strong>venta<br />
il can<strong>di</strong>dato naturale<br />
per il posto vacante al Comune.<br />
Per lui ci sono stimoli<br />
nuovi, compreso quello della<br />
preziosa ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> un’amministrazione<br />
“fuori da <strong>di</strong>ssesto<br />
finanziario”. Stravince<br />
e si inse<strong>di</strong>a a Palazzo. E non è<br />
un modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re. Arriva nel suo<br />
ufficio alle nove del mattino e ci<br />
resta ininterrottamente fino alle<br />
ventuno. Per pranzo un piatto d’insalata,<br />
un panino e via <strong>di</strong>giunando.<br />
Prestato alla politica? “No. Impegnato,<br />
perché ho fatto una scelta<br />
totale <strong>di</strong> vita. Quando ritorno a<br />
casa mi piazzo al computer e<br />
su facebook continuo a <strong>di</strong>alogare<br />
con i miei concitta<strong>di</strong>ni”.<br />
Ed a voler <strong>di</strong>alogare<br />
gli argomenti<br />
non mancano.<br />
A cominciare<br />
dal contro<br />
s ens o<br />
d e l l a<br />
<strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong><br />
un mare<br />
<strong>di</strong> sol<strong>di</strong><br />
in cassa<br />
col <strong>di</strong>vieto<br />
<strong>di</strong><br />
spenderli: “Potrei rifare tutte le strade della città e<br />
chissà quante altre cose con i <strong>di</strong>eci milioni <strong>di</strong> euro<br />
che abbiamo ma sono bloccati dal patto <strong>di</strong> stabilità”.<br />
Superabile col G8 a La Maddalena ed ora<br />
efficace più <strong>di</strong> prima. Olbia, comunque, secondo il<br />
sindaco, può giocare le proprie c<strong>arte</strong>. Nuvola bianca<br />
<strong>di</strong> tabacco aromatico e previsioni del tempo.<br />
“Sono ottimista – <strong>di</strong>ce Gianni Giovannelli – perché<br />
questa è la porta naturale della Sardegna, perché<br />
è al centro dei collegamenti, perché ha un <strong>di</strong>namismo<br />
ineguagliabile dal resto della Sardegna, perché<br />
soprattutto in questi ultimi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> costante<br />
crescita è <strong>di</strong>ventata punto <strong>di</strong> riferimento del territorio”.<br />
Quin<strong>di</strong> nessuna preoccupazione, nessun<br />
problema. Il fornello della pipa ormai a secco, Ma<br />
è solo un caso. “No – spiega senza scomporsi più<br />
<strong>di</strong> tanto – perché i problemi ci sono e sono legati<br />
ai vantaggi. Proprio il <strong>di</strong>namismo della città e<br />
il conseguente flusso <strong>di</strong> immigrazione impegnano<br />
severamente l’amministrazione. Ma sono problemi<br />
umani più che <strong>di</strong> struttura. Ne sanno qualcosa i<br />
nostri Servizi Sociali impegnati come non mai nell’assistenza<br />
soprattutto alle famiglie <strong>di</strong> immigrati”.<br />
Tra i problemi c’è anche Porto Rotondo. Largo sorriso<br />
del primo citta<strong>di</strong>no. “Porto Rotondo ? – <strong>di</strong>ce<br />
– non è un problema ma è una risorsa, essenziale<br />
per la crescita della città e lo sviluppo turistico. E<br />
si può <strong>di</strong>re altrettanto per tutte le nostre frazioni<br />
da Rudalza a Berchiddeddu e Murta Maria. Con<br />
Porto Rotondo è stata inaugurata una nuova stagione<br />
che si può definire un nuovo Rinascimento<br />
e questo soprattutto al ritrovato <strong>di</strong>alogo col <strong>Consorzio</strong><br />
e con altri preziosi interlocutori come il<br />
conte Luigi Donà dalle Rose e la moglie Roberta,<br />
Grazie a questa stretta e preziosa collaborazione<br />
è stato realizzato un impegno straor<strong>di</strong>nario che<br />
come frutto ha dato al villaggio<br />
Porto Rotondo:. Essenziale per la crescita<br />
della città in riferimento turistico quin<strong>di</strong><br />
stretto rapporto con Porto Rotondo,<br />
Rudalza, Berchiddeddu, Murta Maria.<br />
Tutte ruolo importante in questo<br />
processo. A Porto Rotondo inaugurata<br />
stagione nuovo Rinascimento<br />
anche grazie al <strong>di</strong>alogo ritrovato con<br />
<strong>Consorzio</strong> col conte e Roberta che<br />
hanno posto un impegno straor<strong>di</strong>nario<br />
arricchendo il villaggio<br />
opere <strong>di</strong> alto valore artistico e<br />
culturale. Il Comune è stato<br />
chiamato a fare la sua p<strong>arte</strong><br />
ed ha avviato lavori importanti<br />
soprattutto per<br />
la viabilità e il teatro. Ci<br />
sono le basi per altri<br />
progetti <strong>di</strong> riqualificazione<br />
ambientale<br />
e urbanistica. il mio<br />
delegato,Tore Pinna,<br />
ha un costante<br />
rapporto con consorzio<br />
e comitati”.<br />
L’impegno più urgente?<br />
“Una strada<br />
alternativa per<br />
uscire dal villaggio,<br />
Un problema<br />
urgente anche <strong>di</strong><br />
sicurezza. Lo strumento?<br />
Il prossimo<br />
piano urbanistico<br />
comunale”.<br />
Alfonso De Roberto