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Bücker Jungmeister - Home page di Paolo Severin

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<strong>Bücker</strong> <strong>Jungmeister</strong>Pubblicato su FlyOffEra da un paio <strong>di</strong> stagioni che SergioFilippini mi soffi ava nelle orecchieaffi nché costruissimo un modello“grande... ma proprio grande”.Sergio, ex pilota <strong>di</strong> veri aerei conoltre 3000 ore <strong>di</strong> volo, ex pilota F3Ae pilota <strong>di</strong> maximodelli, tra cui unoYak motorizzato con un 3W boxer 4cilindri da 212cc, aveva una grandeesperienza con i bestioni, mentre lamia equivaleva a problemi <strong>di</strong> trasporto,rimessaggio, etc. L’idea però mistuzzicava e alla fi ne acconsentii,a patto che lui si fosse accollato isuddetti problemi logistici. Anchela scelta dell’aereo da riprodurre èstata opera <strong>di</strong> Sergio, che avendopilotato anni prima un vero <strong>Bücker</strong>ne conservava un in<strong>di</strong>menticabilericordo. Sergio possedeva un motore3W boxer da 150 cc da 18 HP, efatti i “conti della serva” decidemmoper una scala 1:2.La storiaCarl Clements <strong>Bücker</strong> era natovicino Coblenza nel 1895. Fu pilotad’idrovolante della Marina ImperialeTedesca durante la prima guerramon<strong>di</strong>ale e nel 1920 si trasferì inSvezia, dove fondò la Svenska AeroAB, <strong>di</strong>venuta poi l’attuale SAAB. Nel1933 <strong>Bücker</strong> rientrò in Germaniaassieme al giovane ingegnere AndersAndersson, e sei mesi dopo, il 27aprile 1934, il collaudatore Joachimvon Köppen portava in volo il <strong>Bücker</strong>Jungmann, biplano biposto che nel1936 fu selezionato dalla Luftwaffecome addestratore basico. Unavasta produzione su licenza fu realizzatadalla fi liale svizzera della Dorniere dalla spagnola C.A.S.A., dalle qualiprovengono quasi tutti gli esemplarioggi esistenti. La versione Bu133<strong>Jungmeister</strong>, monoposto acrobatico,fu ottenuta riducendo le misure delloJungmann biposto e sostituendoneil motore in linea Hirt da 80 HP conlo stellare Siemens da 160 HP. Nescaturì un vero purosangue dell’acrobaziamon<strong>di</strong>ale, che dominò nellecompetizioni per oltre vent’anni.L’esemplare che ho riprodotto èesposto in un museo statunitense eriprende la livrea del <strong>Bücker</strong> del grandepilota rumeno Alex Papana,che durante le olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong>Berlino del 1936 si esibìin eccezionali acrobazieall’interno (!) dello sta<strong>di</strong>o.Peccato che l’auspicioespresso dall’dentifi cativoYR-PAX sia servito a benpoco, visto quello che hacombinato qualche annodopo un tizio coi baffetti.Il progettoLa ricerca <strong>di</strong> untrittico affi dabile fualquanto infruttuosa,pare che del <strong>Bücker</strong><strong>Jungmeister</strong> non esistagranché. Alla fi ne, messiinsieme vari <strong>di</strong>segni tra cuialcune pagine del manualedella spagnola C.A.S.A., e grazieanche a numerose foto reperite ininternet, ricavai un trittico che reputoabbastanza fedele. Il progetto prevedevauna struttura identica a quelladel vero <strong>Bücker</strong>: fusoliera e piani <strong>di</strong>coda in traliccio <strong>di</strong> tubi <strong>di</strong> acciaiosaldato all’autogeno, ali in legno ecoperture in tela, compensato avio ealluminio, fatta eccezione per la nacamotore che per ovvie ragioni è stataprevista in vetroresina. La scala 1:2ha dato origine a un modello <strong>di</strong> circa3 mq <strong>di</strong> superfi cie alare, ipotizzandoun peso approssimativo <strong>di</strong> circa20/25 kg, il carico alare sarebbe risultato<strong>di</strong> soli 65/85 g/dmq. Standoa questi calcoli il modello avrebbepotuto pesare tranquillamente più deldoppio, ma si sa, la leggerezza nonguasta mai.


Le aliNella costruzione delle ali ho volutosperimentare la realizzazione dellecentine a traliccio come nel vero aereo.Dopo alcuni tentativi insod<strong>di</strong>sfacenticon maschere in compensato,ho trovato un metodo estremamentefunzionale e rapido. Dauna lastra <strong>di</strong> nylon peruso alimentare spessa10 mm ho ricavato unostampo utilizzando ilmio pantografoCNC StepFour:ho praticato unafresatura <strong>di</strong> 4x4 mm riproducenteil traliccio dellacentina, ho poi praticatoun foro da 10 mmad ogni incrociodel traliccio. Hoquin<strong>di</strong> realizzatouna specie<strong>di</strong> estrattore avvitandosu un pezzo<strong>di</strong> truciolare delle viti da 6 mm contesta a brugola in corrispondenza deifori dello stampo in nylon (foto 1).Per costruire la centina ho inseritonelle fresature dei listelli 4x4, in tiglioper il dorso ed il ventre, in obecheper le controventature e per il nasodella centina ho usato compensato<strong>di</strong> pioppo da 4 mm tagliato conil pantografo. Il tutto è spinto afondo e con precisione nello stampodopo<strong>di</strong>ché ho colato alcune gocce<strong>di</strong> cyanoacrilato su ogni incrociodel traliccio, utilizzando anche i forida 10 mm per aggiungere qualchegoccia <strong>di</strong> cyano da sotto (foto 2).Dopo alcuni minuti ho appoggiato lostampo sull’estrattore e con qualchecolpetto <strong>di</strong> martello sul nylon la centinaè uscita dallo stampo perfettamenteincollata (foto 3). L’aggiunta <strong>di</strong>fazzoletti in compensato <strong>di</strong> betulla da0,6 mm ha conferito una robustezzaad<strong>di</strong>rittura esagerata (foto 4). Ilpeso <strong>di</strong> ogni centina è risultato quasiuguale a quello <strong>di</strong> una centina incompensato <strong>di</strong> pioppo alleggerito,ma con una robustezzainfi nitamente superiore. Conil senno <strong>di</strong> poi, avrei potutousare dei listelli da 3x3 mm,ma tutto sommato l’aumento<strong>di</strong> peso è stato insignifi -cante. Con questo sistemaSergio ha assemblato tutte lecentine in due soli giorni <strong>di</strong> lavoro!I longheroni sono in cedro fresatia “U” con interposta una soletta incompensato <strong>di</strong> pioppo da 4 mm. Neipunti <strong>di</strong> attacco dell’ala e dei montantisono stati rinforzati con compensato<strong>di</strong> betulla da 3 mm. L’ala è provvistaanche <strong>di</strong> robuste controventaturein fi lo <strong>di</strong> acciaio, tese all’estremo conviti a testa forata. Il bordo <strong>di</strong> entrataè in compensato <strong>di</strong> betulla da 0,8mm curvato a vapore. Dello stessocompensato sono anche i bor<strong>di</strong> <strong>di</strong>uscita e le capstrip.Le ferramenta <strong>di</strong> attacco deimontanti sono in acciaio da 1 mmtagliato al laser. I terminali sono intubo inox ø 6x5,5 interno. Gli alettonisono l’unica parte che non rispetta lacostruzione originale: ho infatti preferitoutilizzare dei longheroni in balsa10x10 mm rivestiti con calza <strong>di</strong> carbonio.E’ un sistema che uso da annie consente una grande robustezza erigi<strong>di</strong>tà. Le cerniere e le squadrettesono realizzate in vetronite da 2 mmsempre con il pantografo CNC. Allacentina <strong>di</strong> attacco ho incollato unaulteriore centina in compensato <strong>di</strong>1234Nelle foto sopra:metodo e sequenza costruttiva per realizzarele centine in traliccio.Pagina a fronte:il pilota acrobatico Alex Papana vicino al suo<strong>Bücker</strong> <strong>Jungmeister</strong>.A colori: Sergio Filippini nella foto <strong>di</strong> rito primadel collaudo.


etulla da 3mm alleggerito. Le alinon prevedono attacchi o baionette,ma semplicemente due corti spinotti<strong>di</strong> ø 5 mm in acciaio che servonosolo per tenerle allineate. Verrannocompletamente bloccate dai cavi,che in caso <strong>di</strong> urto si romperannopermettendo alle ali <strong>di</strong> staccarsi senzadanneggiarsi. Gli attacchi dei cavisono delle sempici clips in acciaioda 3 mm, più che suffi cienti. Abbiamoinfatti eseguito un test praticoappendendo al soffi tto il complessocompleto attacchi/clips/cavetto, cheha sostenuto il mio peso (88 kg). Haceduto solo al peso <strong>di</strong> Sergio (95kg, <strong>di</strong>ce lui), che è fi nito a terra conun atterraggio poco decoroso. Inogni caso è importantissimo controllarebene che lo spinotto dellaclips “scrocchi” bene nel forellino,e bloccare la clip con un anello con<strong>di</strong>ametro interno <strong>di</strong> 6 mm. I montantialari sono in tubo profi lato a gocciaper mezzo <strong>di</strong> una trafi la a rulli autocostruita.Alle estremità <strong>di</strong> ogni montanteho saldato una bussola fi lettatanella quale ho inserito una vite abrugola da 5 mm. Svitando questeviti i montanti si allungano tendendo icavi che bloccano le ali. Per tenere imontanti bloccati tra le due ali, sullatesta <strong>di</strong> ogni vite a brugola è saldatouno spinotto da 3 mm che vieneinserito per un paio <strong>di</strong> mm in un foro,praticato nella lamiera <strong>di</strong> acciaioinox con la quale sono realizzati gliattacchi per i cavi e che è avvitata allongherone alare.Le ali, così come tutte le restantiparti, sono ricoperte in Dacron®, untessuto che si usa per i veri aerei. Siapplica con colla apposita e si tendecon il ferro da stiro e ten<strong>di</strong>tela cellulosico.Il risultato è stupefacente.La fusolieraLa struttura principale è costituita daun traliccio composto da 4 longheroniin tubo <strong>di</strong> acciaio inox ø 9x8,5 interno,e da controventature in tubi <strong>di</strong><strong>di</strong>ametro decrescente verso la coda.L’or<strong>di</strong>nata frontale, che supportail banco motore, è rinforzata confazzoletti in lamiera <strong>di</strong> acciaio da 0,7mm. Gli attacchi per i montanti dellacapra e del carrello sono realizzatiin lamiera da 1 mm. Il bancomotore è in tubi inox ø 8x6 interno,alla piastra portamotore, in acciaioda 2 mm alleggerito con forature,sono annegate 4 boccole in gommache fungono da antivibranti. Albanco motore è stato poi saldato ungrande anello in tubo inox ø 6x5,5interno, supportato da puntoni dellostesso tubo, fungente da supportoper la naca motore. Per realizzarequesto anello e anche per curvaretutti gli altri tubi (anelli della naca,bor<strong>di</strong> dei piani <strong>di</strong> coda, terminali delleali, etc), ho utilizzato una piccolacalandra a rulli autocostruita. Percostruire il traliccio ho inaugurato ilnuovo rivestimento in lamiera da 2mm del mio banco da lavoro. Devo<strong>di</strong>re che è la soluzione ideale perrealizzare questo tipo <strong>di</strong> strutture, inquanto consente <strong>di</strong> fi ssare i tubi alpiano per mezzo <strong>di</strong> potenti calamiteSezioni dell’ala con simulazionedel movimento degli alettoni


A fi anco:struttura dell’ala inferiore (quella superiore è praticamenteidentica).Nelle foto sotto:struttura del pianetto centrale dell’ala superiore; particolaredell’attacco del montante della capra; attaccodei cavi alla fusoliera; particolare dei servi alari, postiaccoppiati nell’ala inferiore, l’alettone superiore è mossoda cavetti che partono dall’alettone inferiore.


(che ho recuperato da vecchi <strong>di</strong>schirigi<strong>di</strong> <strong>di</strong> PC), e <strong>di</strong> saldare <strong>di</strong>rettamentesul banco stesso. Una volta<strong>di</strong>segnata una fi ancata sul banco conun pennarello, l’ho costruita in unbaleno. L’altra fi ancata l’ho costruitaallineando i tubi alla prima per mezzo<strong>di</strong> morsetti e calamite. Ottenute ledue fi ancate perfettamente identiche,le ho messe in posizione sul bancoaiutandomi sempre con calamite esquadre. Dopo la saldatura dei primitraversini in tubo, dei quali ho curatoparticolarmente l’allineamento, illavoro è <strong>di</strong>venuto via via più facile eveloce. La struttura <strong>di</strong> base ha richiestouna sola giornata <strong>di</strong> lavoro. Lasaldatura dei supporti per la piastraportaservi, i supporti per il ruotino <strong>di</strong>coda e per la trasmissione dell’elevatore,i rinforzi vari e gli attacchi perali, piani <strong>di</strong> coda, capra e carrello,invece, dovendo realizzare ognipezzo su misura, hanno richiesto piùtempo. La fusoliera è stata completatacon i due correntini lateraliin legno <strong>di</strong> cedro, fi ssati al tralicciocon <strong>di</strong>stanziali in obeche e legati concor<strong>di</strong>no <strong>di</strong> nylon e cyanoacrilato. Laparte superiore <strong>di</strong>etro al pilota - cheha sola funzione <strong>di</strong> forma - è realizzatacon or<strong>di</strong>nate in pioppo da 3 mmrinforzate con traversini in cedro eda longheroncini, sempre in cedro.Imme<strong>di</strong>adamente <strong>di</strong>etro al poggiatestaè stato riprodotto lo sportello inlamierino litografi co <strong>di</strong> alluminio delvano bagagli.Alla fi ne, incre<strong>di</strong>bile ma vero, lastruttura completa è risultata pesaremeno <strong>di</strong> 2 kg, robusta e indeformabile.La fusoliera è stata rivestita intessuto dal posto <strong>di</strong> pilotaggio allacoda, la parte anteriore è copertacon pannelli <strong>di</strong> alluminio ricavati dalastre tipografi che.Come ho già detto la naca motoreè in vetroresina, realizzata con ilsistema del “polistirolo a perdere”. Ilmaster è realizzato facendo ruotarecon un grosso trapano una pila <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi<strong>di</strong> poliuretano incollati tra <strong>di</strong> loroscartavetrandoli, producendo cosìuna montagna <strong>di</strong> terribile polverina.Il master è stato poi ricoperto connastro da pacchi scaldato con il phonper farlo aderire meglio.Al master sono quin<strong>di</strong> state applicatele sette “bugne” ricavate da fogli <strong>di</strong>Styrene®, termoformati come si fa<strong>di</strong> solito per le capottine.Il tutto è infi ne stato resinato inglobandovianche l’anello frontale con lastella a tre punte in tubo da 6 mm,che conferisce grande robustezza altutto. La naca è fi ssata all’anello giàdescritto per mezzo <strong>di</strong> sette squadrettein acciaio.Sopra:fase iniziale della costruzione dellafusoliera. La prima fi ancata viene saldatadeguendo il <strong>di</strong>segno tracciato sul bancoin lamiera. I tubi sono tenuti in posizioneda calamite.A fi anco:per la ricopertura della fusoliera ho dovutoanche improvvisarmi sarto per applicare altessuto le cerniere <strong>di</strong> ispezione dei leverismi<strong>di</strong> coda.


Foto a destra:termoformatura delle “bugne” applicatein seguito al master in poliuretanoespanso ricoperto con nastro da pacchie trattato con <strong>di</strong>staccante.la naca in vetroresina stuccata e prontaper la verniciatura.L’anello in tubo è stato inglobato nelvtroresina della naca.


La parola al pilota: Finalmente!<strong>Paolo</strong> <strong>Severin</strong> si è convinto: è nato il<strong>Bücker</strong> <strong>Jungmeister</strong>! Il sodalizio aeromodellisticotra <strong>Paolo</strong> e il sottoscrittoè stato una vera mossa vincente. Inostri punti <strong>di</strong> vista non si sono maiscontrati, abbiamo solo <strong>di</strong>scusso trepunti: 1) I profili alari piano convessi,come l’originale, non consentono figureacrobatiche in negativo tipo loopingrovescio o vite piatta rovescia.Io avrei preferito un profilo biconvessoasimmetrico. 2) Avrei volutoaumentare la superficie degli alettoni,memore del vero <strong>Bücker</strong> che eralento nei tonneaux. 3) Avrei volutodelle ruote più leggere, perché quelleindustriali utilizzate, nonostante untrattamento <strong>di</strong> alleggerimento pesavanoancora oltre 600 g cad.La <strong>di</strong>scussione si èpresto risolta, perché <strong>Paolo</strong> è statosemplicemente irremovibile: “riproduzioneè, e tale deve restare”.Devo riconoscere che il risultato gliha dato ragione. Il modello, iniziato ametà ottobre 2006, è stato collaudatoil 1° maggio 2007. Il collaudo si èrivelato stupefacente.Cinque metri con il gas spalancatoed il <strong>Bücker</strong> si stacca mettendosi incabrata quasi verticale trascinato dai18 hp del 150 3W. Sei tacche <strong>di</strong> trima picchiare, riduzione <strong>di</strong> potenza e ilmodello si stabilizza prontamente,(in seguito abbiamo regolato l’incidenzadello stabilizzatore per volarecon i trim a zero). La mia esperienza<strong>di</strong> pilota <strong>di</strong> veri aerei e <strong>di</strong> maximodellimi consentiva solitamente <strong>di</strong> essereabbastanza freddo nei collau<strong>di</strong>, maquesta volta vi giuro che evevo il cuorein gola. Non stavo collaudando unmaximodello, stavo pilotando un vero<strong>Bücker</strong> senza esserci sopra! Una sensazioneesaltante e in<strong>di</strong>menticabile.Sono bastati pochi voli per apprezzarel’affidabilità del progetto. Adesso,dopo oltre una ventina <strong>di</strong> voli, non c’èpiù quel timore reverenziale verso unmodello così imponenete; mi vienenaturale godermi tutta la sua dolcezza,la prontezza nel rispondere ai coman<strong>di</strong>e la facilità <strong>di</strong> poter eseguireun’acrobaziaclassica, molto raccoltae precisa. Inun periodo incui l’aeromodellismoè pervasoda un proliferare<strong>di</strong> modellinielicotterinialiantini-elettrichini,dove ognimodello esegueacrobazia 3D,poter ammirarela tra<strong>di</strong>zionale acrobazia eseguita daun modello così imponente e realisticoè veramente luce per gli occhi.Il complimento più frequente che abbiamoricevuto alle manifestazioniè stato: “finalmente si vede la veraacrobazia aerea!”Oltre ad aver contribuito, seppurmodestamente, alla costruzione delmodello, ho messo a <strong>di</strong>sposizione lamia esperienza nella messa a punto<strong>di</strong> maximodelli. Ho inoltre fornito lamotorizzazione e tutta l’elettronicae più precisamente: motore 3W 150cc boxer, preparato e messo a punto


<strong>di</strong>rettamente dalla 3W che ha <strong>di</strong>chiaratouna potenza <strong>di</strong> 18 CV a 5700 rpmcon elica 32/10 Mejzlik in carbonio;ra<strong>di</strong>o Futaba T14MZ con centralinaPowerBox Champion alimentata dadue batterie LiPo Thunder Power da4,6Ah/7,4V; 7 servocoman<strong>di</strong> <strong>di</strong>gitaliHitech HS5985MG da 12,5 kg, treper l’elevatore e due per ogni coppia<strong>di</strong> alettoni. 2 servocoman<strong>di</strong> analogiciHitech HSR5955TG da 24 kg per il<strong>di</strong>rezionale e un servo Futaba professionaleper il gas; pompa fumogeniPowerBox con liquido 3W che produceun fumo can<strong>di</strong>do del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> circaun metro.Ora il nostro <strong>Bücker</strong> è messo a puntoin maniera veramente sod<strong>di</strong>sfacentecon tutte le parti mobili senza trimmaggi.Ho inserito il 50% <strong>di</strong> esponenzialeper le superfici <strong>di</strong> coda, mentreagli alettoni ho dato il 40% <strong>di</strong> esponenzialeinvertito (più veloce all’inizioe più lento a fine corsa), per avere piùscatto nei tonneaux. Le escursioni impostatetramite Dual-Rate vanno da30° a 45° per tutte le parti mobili. Abbiamopartecipato a tre manifestazioni(Nervesa della Battaglia, Valle Gaffaroe Safalero Day), dove abbiamoriscosso un successo veramente gratificante,ricevendo molti inviti ancheper gran<strong>di</strong> manifestazioni all’estero.Sto cercando <strong>di</strong> convincere <strong>Paolo</strong> adarricchire il <strong>Bücker</strong> <strong>di</strong> altri particolaricome un finto motore stellare, cuffiein pelle agli attacchi dei montanti, manettedel gas, pilota etc. Dopo 29 anni<strong>di</strong> aerei veri (da 8 anni non volo più),e 51 anni <strong>di</strong> aeromodellismo (sono unpensionato <strong>di</strong> 65 anni), se mi trovo ariprovare quelle sensazioni andrenalinicheproprie delle competizioni chetanto mi esaltavano, lo devo proprioa <strong>Paolo</strong> <strong>Severin</strong>, che mi ha rispe<strong>di</strong>toin<strong>di</strong>etro nel tempo regalandomi, comemodellista, una bella “botta <strong>di</strong> giovinezza”.Sergio Filippini


Foto grande: la struttura fi nita prima della ricopertura, i tubi sono verniciati a polveri epossi<strong>di</strong>che.Foto piccola: Il carrello nell’ultima versione in tubi al cromo molibdeno.A fronte: tutta la “ferraglia”, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, pesa circa 5 kg.


Il carrelloIl carrello è costituito da due triangoliin tubi d’acciaio, <strong>di</strong> cui quello <strong>di</strong> forzain cromo molibdeno, incernierati ailongheroni inferiori della fusoliera.I due triangoli sono rivestiti da unaleggera struttura in tubo inox da3x2,5 mm formata da due centine edun bordo <strong>di</strong> uscita, mentre il bordo <strong>di</strong>entrata è costituito dalla stessa gamba<strong>di</strong> forza del triangolo. La strutturaè rivestita in tessuto. Le gambedel carrello sono ammortizzate permezzo <strong>di</strong> due robuste molle. Le ruotesono tenute allineate per mezzo<strong>di</strong> due braccetti in tubo profi latoincernierati al vertice <strong>di</strong> una piramide<strong>di</strong> tubi anch’essi profi lati. E’ curiosonotare che i tre bracci della piramidenon sono fi ssati simmetricamentealla fusoliera: due sono fi ssati inprossimità delle cerniere del carrellosinistro ed uno vicino alla cernieraanteriore del carrello destro. Questopuò sembrare un inestetismo progettuale,in realtà <strong>di</strong>mostra l’estremarazionalità e la voluta eliminazione <strong>di</strong>tutti i pesi superfl ui.Infatti, per fi ssareil braccio posteriore della piramide alcentro della fusoliera, sarebbe statonecessario irrobustire tale punto<strong>di</strong> fi ssaggio, mentre così si sonosfruttati i punti <strong>di</strong> fi ssaggio esistenti.Le ruote in scala sono state ricavatedalle ruote <strong>di</strong> un carrello portabombolealle quali è stato consumato ilbattistrada con cartavetrata e tantapazienza, facendole girare su untrapano.I parafango sono in vetroresina.I PIANI DI CODALe superfi ci <strong>di</strong> coda hanno la strutturain tubo <strong>di</strong> acciaio inox spesso0,25 mm, ad eccezione dei longheroniprincipali che sono dei manici<strong>di</strong> scopa. Proprio così, avete capitobene. Non trovando tubo <strong>di</strong> grande<strong>di</strong>ametro suffi cientemente sottile, misono accorto che alcuni manici <strong>di</strong>scopa sono in tubo <strong>di</strong> ferro sottilissimoe quin<strong>di</strong> leggero, ricoperto dauna pellicola <strong>di</strong> plastica che si togliefacilmente. Sembrano fatti apposta,e sono ad<strong>di</strong>rittura in scala. Leestremità <strong>di</strong> questi tubi sono staterese coniche, tagliandole per il lungoe saldandole, per raccordarsi ai bor<strong>di</strong><strong>di</strong> entrata e <strong>di</strong> uscita che sono <strong>di</strong><strong>di</strong>ametro inferiore.I tubi treminali sono stati curvati a<strong>di</strong>segno con una piccola calandraautocostruita. Sempre <strong>di</strong>segnando lapianta sul piano del tavolo e sempreutilizzando varie calamite, ho assemblatoil tutto. Le centine sono in tuboda 3 mm leggermente calandratoper dare un profi lo accettabile, econtroventate con un traliccio dellostesso tubo.Dalle foto <strong>di</strong> alcuni <strong>Bücker</strong> in restauroe dai <strong>di</strong>segni che ho trovato, hovisto che anche il vero aereo utilizza


esattamente questo sistema. I bor<strong>di</strong><strong>di</strong> entrata sono in tubi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametrodecrescente <strong>di</strong> 9 e 6 mm, saldatiinfi landoli leggermente uno nell’altro,i bor<strong>di</strong> <strong>di</strong> uscita invece sono in tuboda 4 mm. Le cerniere sono in lamierainox da 1 mm e riproducono fedelmentei bracci <strong>di</strong> leva originali, horiprodotto anche i trim sull’elevatoree sul <strong>di</strong>rezionale. E’ impressionantela fessura tra le parti fi sse e quellemobili. L’elevatore, in particolare, èincernierato molto <strong>di</strong>stante dal bordod’entrata, per cui quando viene azionatofa sporgere un <strong>di</strong>screto “becco”dalla parte opposta che funge dacompensatore. E’ opinione <strong>di</strong> moltipiloti che questa sia una delle caratteristicheche rendono il <strong>Bücker</strong> cosìdocile e piacevole ai coman<strong>di</strong>. Lacopertura è naturalmente in tessuto.L’allestimentoIl motore 3W entra comodamentenella naca insieme ai due silenziatori.In seguito è stato montato anche uneffi cientissimo sistema <strong>di</strong> fumogeni.Per i movimenti sono stati usati treservi <strong>di</strong>gitali da 12,5 kg. accoppiaticon leverismi in vetronite a una barrain carbonio, per l’elevatore; dueservi analogici da 24 kg accoppiatia tiranti in cavo trecciato d’acciaioper il <strong>di</strong>rezionale; due servi <strong>di</strong>gitali da12,5 kg per ogni coppia <strong>di</strong> alettoni,installati nell’ala inferiore e collegatiall’alettone superiore per mezzo <strong>di</strong>cavetti <strong>di</strong> acciaio tercciato. Il tuttoè controllato da una centralina ealimentato da doppie batterie LiPo.Il modello è risultato pesante 24 kgcon un carico alare <strong>di</strong> 80 g/dmq.Nelle foto sopra e sotto: costruzione deipiani <strong>di</strong> coda in tubo <strong>di</strong> acciao.


Nelle foto a fi anco:installazione del motore 3W.I servi delle superfi ci <strong>di</strong> coda e la centralina<strong>di</strong> controllo sono sotto al se<strong>di</strong>le delpilota.Vista interna della fusoliera.Il voloSergio ha collaudato il modello il1° maggio 2007, sei mesi dopol’inizio del progetto. Per trasportareil “mostro” abbiamo dovuto utilizzareun carrello appositamente allestito.Nonostante una comprensibile apprensionenon ci sono stati problemi.L’aereo si è staccato dopo soli 5 o 6metri con un assetto un po’ cabratoma sotto controllo. Dopo una prontatrimmatura Sergio ha provato untonneau ed un looping che hannoconfermato subito che si trattava<strong>di</strong> un “vero” <strong>Bücker</strong>. Ho preso inmano la ra<strong>di</strong>o anch’io ed ho sentitoun’aereo pronto ai coman<strong>di</strong>, madolce ed elegante. Al link http:/www.youtube.com/watch?v=PRvztjkaAgoè possibile vedere il fi lmato <strong>di</strong> questo


primo volo <strong>di</strong> collaudo. Nel secondovolo <strong>di</strong> collaudo il modello hastallato da circa un metro e unassale del carrello si è un po’ piegato.In seguito abbiamo rinforzatoil carrello, in effetti gli assali intubo inox da 10 mm erano un po’debolini per un modello da 24 kg.Nei giorni seguenti abbiamo testatoa fondo il <strong>Bücker</strong> provando un po’<strong>di</strong> tutto. L’unico problema che si èverifi cato è stato il <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> unaparte del carrello in volo a causadel ce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un cavetto chetratteneva le gambe <strong>di</strong> forza. Dopoaver fatto qualche passaggio conun ruota a penzoloni sotto l’aereo,Sergio ha deciso <strong>di</strong> fare uno stalloa bassa quota su un campo <strong>di</strong>grano confi nante e l’aereo è cadutosu un’ala da un paio <strong>di</strong> metri. Comeprevisto dal progetto i tiranti hannoceduto, l’ala si è staccata senzadanni e il giorno dopo eravamo <strong>di</strong>nuovo in volo dopo avere sostituitoi cavetti <strong>di</strong>fettosi del carrellocon altri più robusti. Abbiamo poipartecipato (come fuoriprogramma)al raduno <strong>di</strong> aerotraino <strong>di</strong> Nervesadella Battaglia dove abbiamo ricevutouna bellissima accoglienza dalgruppo Jonathan. Il <strong>Bücker</strong> è statoal centro dell’attenzione sia a terrache in volo, dove Sergio si è esibitoin una serie <strong>di</strong> perfette manovre <strong>di</strong>acrobazia classica con sfoggio <strong>di</strong>fumogeni. Da notare che al nostroarrivo a Nervesa abbiamo trovatosull’aviosuperfi ce due veri <strong>Bücker</strong>biposto che stavano partendo insiemeal famoso Zanardo con il suoFokker DR1 per una manifestazioneaerea. I <strong>Bücker</strong> erano dello stessocolore del nostro e i piloti hannoatteso che lo montassimo, ritardandoil loro decollo, per fare una fotoricordo.Dopo una stagione <strong>di</strong> volo il <strong>Bücker</strong>è ancora più bello: un leggeroingiallimento della vernice protettivacon qualche crepetta e alcuni segni<strong>di</strong> naturale invecchiamento lo rendonoancora più realistico. Il carrelloè stato completamente ricostruitocon tubi al cromo-molobdeno piùrobusti e con ammortizzatori più rigi<strong>di</strong>che rendono l’atterraggio facilee sicuro. Prima o poi mi decideròa fare un simulacro del motorestellare e qualche altro particolareanche se personalmente non sonomolto portato a curare la parte, perme te<strong>di</strong>osissima, che alcuni amiciriporoduzionisti chiamano “il presepe”,<strong>di</strong> solito mi limito a riprodurrevelocemente se<strong>di</strong>li e cruscotto e avolte neppure quelli. Preferisco chea rendere “vera” la riproduzionesia il fatto che è costruita comel’originale e che i particolari chela rendono cre<strong>di</strong>bile siano anchefunzionali come sul vero aereo.<strong>Paolo</strong> <strong>Severin</strong>

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