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Il profeta Gioele interviene con un messaggio forte rivolto al popolo: “Non mettete anudo davanti a Dio il vostro corpo, ma il vostro cuore. Laceratevi il cuore e non le vesti”.Non le vesti ma il cuore va aperto davanti a Dio con umiltà e sincerità.Il primo a fare questo gesto è stato Gesù stesso. Si è lasciato spaccare il cuore per mostrarea Dio, suo Padre, e a noi cosa aveva dentro.Ce lo ha mostrato il venerdì santo come ultimo gesto del suo dono totale di sé sullacroce: “Uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua”.(Gv 19, 34).Il cammino della Quaresima è come un pellegrinaggio che conduce il cristiano e tuttala Chiesa proprio sotto la croce di Gesù per contemplare in ginocchio il suo Sacro Cuoreaperto che non ha più misteri per noi.Da quel Cuore escono sangue e acqua; il dono, cioè, del battesimo e dell’eucaristia. E-sce lo Spirito Santo e tutto l’amore divino e umano di Gesù.Davanti al Cuore lacerato di Gesù, siamo invitati in Quaresima ad aprire anche il nostrocuore per mostrare ciò che vi nascondiamo dentro.Dentro il nostro cuore conserviamo qualcosa di diverso da Gesù. Si sedimentano, unpo’ alla volta, le abitudini negative, i vizi, i peccati commessi, i sentimenti di egoismo,di invidia, di risentimento, di avarizia, di lussuria.Il primo passo per avere un cuore nuovo è proprio quellodi aprirlo per mostrare a Dio e a noi stessi ciò che viabbiamo accumulato dentro; mostrarlo con umile sincerità,senza nascondere nulla.Forse ci accorgiamo subito che non ci viene spontaneo a-prire il cuore per far vedere ciò che si agita nel piùprofondo di noi stessi.E’ sempre pronta la tentazione a riempirci di impegni oad immergerci nelle distrazioni pur di non fermarci perentrare in noi stessi e guardare dentro il cuore.Il profeta Gioele conosceva questa forte difficoltà dell’uomo; per questo usa un verboforte: “Lacerate il cuore”.Fa capire che ci vuole uno sforzo della volontà per aprire il cuore e mostrare il male cheristagna dentro. Fa capire anche che c’è da sopportare anche una certa sofferenza purificatrice:è il dolore dei peccati.I quaranta giorni della Quaresima sono, ogni anno, un tempo favorevole per lacerare ilcuore e mostrare a Dio il male che si è accumulato dentro invocando il perdono cherende uomini con un cuore nuovo e uno spirito nuovo.Godranno di questa novità le persone che ci sono vicine ogni giorno o quelle che incontriamooccasionalmente nella vita.Per trovare in noi la forza di vivere questa importante esperienza di conversione e rinnovamentointeriore, Gesù stesso indica tre aiuti. La Chiesa li consiglia all’inizio dellaQuaresima e sono i tre ultimi inviti che ricordo a tutti.5
I3° INVITO:“Quando digiuni, profumati la testa e lavatiil volto” (Matteo 6, 17).l digiuno aiuta l’uomo a purificarsi da tante cose inutili cui è attaccato per guardarecon sincerità dentro di sé.Il primo digiuno che viene in mente è quello del cibo. Esso è importante non solo perdisintossicare il corpo ma anche lo spirito. Ci distacca dal vizio della gola rendendocipiù liberi e padroni di noi stessi.Ma c’è anche il digiuno degli occhi che distacca da tante immagini inutili che portanoall’evasione da noi stessi o ingombrano la mente, la fantasia, le emozioni, i desideri.C’è un digiuno degli orecchi tanto importante in questi tempi in cui siamo sempre, oquasi, immersi dentro parole e suoni. Ildigiuno degli orecchi crea fuori di noi edentro noi il clima del silenzio, indispensabileall’uomo per entrare in se stesso acontatto con il suo cuore.E’ importante digiunare anche dalla vogliadi comprare e avere sempre di più; spessocose non necessarie se non inutili. Questavoglia intossica i nostri desideri che nonsono mai sazi di avere cose materiali comese da esse venisse la novità che riempie ilcuore e dà gusto duraturo alla vita.Ancora un digiuno mi permetto di ricordare:quello dagli istinti sessuali. Oggi vengonoofferte tante tentazioni che disorientanoe distorcono questi istinti vitali. Diconseguenza, anche il cuore si appesantiscein desideri egoistici e poco rispettosi dinoi stessi e dell’altra persona.Il digiuno più efficace è lo sforzo a rinunciarealle cose e alle abitudini che più si sono attaccate addosso a noi e che sonodiventate delle vere schiavitù che comandano sulla nostra volontà. E’ certamente unosforzo faticoso perché costa staccarci dai vizi ai quali ci siamo abituati. Ma è un passoimportante verso la libertà e la novità del cuore.Gesù invita a digiunare con serenità, quasi con gioia, profumandosi il capo e lavandosiil volto. Col digiuno, infatti, l’uomo alleggerisce la vita da tante cose inutili epurifica il cuore da bisogni e desideri che quasi lo incrostano.Ritrova il gusto per desideri belli ed elevati che rendono nuovo il cuore. Ritrova, adesempio, il desiderio della preghiera e dell’elemosina.6
ende capace di far spazio dentro di sé ai fratelli, specialmente a quelli più bisognosi.L’egoismo non è mai sconfitto del tutto; lo ritroviamo nel bambino appena nato comenell’anziano giunto agli ultimi tempi della sua esistenza.Per rinnovare il cuore è necessariolacerarlo dalla sua chiusuradell’egoismo per aprire inesso uno spazio ai fratelli.Un modo concreto è l’elemosinacon la quale dimentichiamoun po’ noi stessi e ci priviamodi qualcosa di nostroper darlo a chi ha meno di noi.L’elemosina che Gesù chiedeai suoi discepoli è un gestofatto con gioia e con generosità.E’ fatta senza calcoli eattese di contraccambio: “nonsappia la tua sinistra ciò chefa la tua destra”.In questa Quaresima che trovamolte persone e famiglie in difficoltà economica l’invito all’elemosina è molto concretoe urgente.Impegniamoci a donare un po’ del superfluo o, comunque, del non necessario inqualche iniziativa di carità e di solidarietà.Riceveremo in cambio un cuore nuovo e la gioia vera.CONCLUSIONECare sorelle e fratelli, accogliamo l’invito della Chiesa a fare di questa Quaresima”un tempo favorevole per la nostra salvezza”.Prendiamoci qualche impegno concreto di digiuno, di preghiera, di elemosina. Essi ciaiuteranno a lacerare il nostro cuore aprendolo verso Dio e i fratelli.Nel cuore aperto alla preghiera e all’elemosina entrerà aria nuova; entrerà unoSpirito nuovo, lo Spirito Santo di Gesù. Questa è la gioia della Pasqua.Buona Quaresima e buona Pasqua.Mercoledì delle Ceneri, 20108
PER UN PUGNO DI CENERELa sobrietà eloquentedel linguaggio quaresimalePastorale Liturgica» Don Loris Della Pietra, direttore dell’Ufficio liturgico diocesanoL'ESSENZIALE CHE SI FA VISIBILECon l'arrivo del tempo santo dei quaranta giorni si rinnova la corsa alle iniziativepastorali di vario genere (liturgiche, catechetiche, caritative…) nel tentativo di cogliereil meglio della forza di un tempo ritenuto a ragione "forte". E dal versante più propriamentecelebrativo spesso si assiste alla moltiplicazione di segni che invadono i polidello spazio liturgico con il fine di interpretare o di comunicare questo o quel messaggio.In realtà un onesto ascolto della tradizione consente di rimanere attrattisoprattutto dalla grande sobrietà che pervade questo tempo, una sobrietàgestuale e segnica che tende a togliere piuttosto che ad aggiungere, a spogliareanziché a rivestire, a non fare piuttosto che ad amplificare i momenti rituali o formativi.Non cantare l'inno festivo del Gloria o l'Alleluia, limitare il suono dell'organo,rimuovere i fiori dall'altare e velare le immagini nella <strong>qui</strong>nta domenica sono segni chepreludono alla cinquantina pasquale, tempo della gioia, della luce, della festa, delvestito nuovo e, soprattutto, dei sacramenti della nuova identità del cristiano.È questa sobrietà, centrata attorno alla Parola e al Pane e Vino dell'eucaristia, chediventa essa stessa linguaggio simbolico che introduce nel tempo della conversione,del ritorno a Dio, della preghiera intensa e di un ascolto fecondodella sua Parola.Per questo motivo, non è affatto superfluo o inutile "cingere il cilicio", "piangere","urlare", "vestirsi di sacco", "digiunare", "radunarsi in assemblea", per usare il linguaggiodella Scrittura (cfr. Gl 1, 13-14. 2, 12-17), dove vecchi, fanciulli e bambini,sposi e spose e persino i ministri del Signore fanno esperienza di pentimento per accoglierela grazia del perdono. È questa sobrietà, mai teatrale ma nemmeno insignificantee solo interiore, che parla ai nostri corpi e incide i nostri cuori per dare spazioalla trasformazione operata dallo Spirito.UNA GRAMMATICA DA RISPETTARELa liturgia non parla per imitazione o rappresentazione e, soprattutto, agisce comel'acqua che leviga la pietra al suo passaggio e non come un continuo rovescio i cuieffetti difficilmente sono piacevoli. Trasformare il presbiterio in un palcoscenico dovefanno bella mostra di sé i segni più svariati (cenere, brocche, rami o altro, spessomutuato dai testi biblici proclamati nella domenica in questione) significa perlomenoconfondere la liturgia con la catechesi e misconoscere il vocabolario e la grammaticadella liturgia, dove gli spazi e i tempi, le parole e i silenzi, i gesti e perfino l'inattività9
comunicano il mistero a chi si lascia scavare nel profondo da questo genere di linguaggio.La liturgia può formare nella misura in cui si sa cogliere la sua formaspecifica; non domanda, dunque, di essere continuamente in-formata o de-formatacon interventi esterni, ma di essere rispettata nelle sue regole del gioco affinchépossa davvero incidere nel credente che si raduna insieme ad altri, si pone in ascolto,formula il suo pentimento, rende grazie, fa memoria, si nutre, loda.Che cosa fare, allora? Rinunciare ad ogni sforzo per vivere al meglio, soprattuttonella celebrazione, questo tempo "segno sacramentale della nostra conversione"(come si esprimono alcuni testi di preghiera del Messale)?Lo sforzo maggiore e più corretto è quello di assumere in toto le soglie e iritmi delicati che la liturgia di questo tempo sa offrire: non, dunque, aggirare ilpresunto ostacolo con iniezioni continue di materiale esterno alla liturgia, ma impararead abbeverarsi alla stessa fonte del rito cristiano nei modi che ci sono stati consegnatidalla tradizione e dall'esperienza umana.Alcune attenzioni sembrano basilari:● Il tempo. Se nel linguaggio comune la Quaresima è sinonimo di qualcosa di interminabilee di noioso, la sua distensione temporale è anche la sua forza. I quarantagiorni, di matrice biblica, sono un tempo sufficientemente lungo per intavolare uncammino di conversione all'insegna dell'ascolto della Parola e della preghiera, del dialogointerpersonale e di tappe comunitarie, di spazi di silenzio e di momenti di verificacoraggiosa, di partecipazione viva e calma all'eucaristia e al sacramento della penitenza.Un tempo donato per non smarrire il segreto del tempo che è dono di Dio pervivere l'alleanza con lui. Da <strong>qui</strong>, allora, anche la necessità di vivere la soglia inizialedel Mercoledì delle Ceneri non come contraltare del martedì grasso, ma come ingressosolenne e comunitario nel tempo della penitenza di tutta la Chiesa.● Lo spazio. La composta e nobile sobrietà dell'altare (si ricordi l'altare spoglio alVenerdì Santo) aiuta a ricomprenderlo come fuoco che attrae a sé tutto lo spazio liturgico.Ragioni troppo pratiche lo hanno sovente ridotto a supporto per oggetti di variogenere, che non vale neppure la pena ricordare. Anche il luogo della Parola meritaattenzione, superando l'esigenza funzionale di avere un supporto per il libro e ac<strong>qui</strong>sendola consapevolezza di uno spazio simbolico dove Dio parla "oggi" con la vocedegli uomini. Per valorizzare lo spazio e prepararlo ad assumere la giusta carica festivanel tempo pasquale giova indubbiamente ridurre l'addobbo di fiori e di luci, di tappetie tovaglie, di busti e reli<strong>qui</strong>ari, per far risplendere l'essenziale.● La Parola di Dio. Il cammino quaresimale, specialmente domenicale, si rivela particolarmentericco di suggestioni provenienti dalla Parola che rivela, in questo anno C,la misericordia sconfinata del Padre e suscita gli itinerari penitenziali dei figli. Occorreinnanzitutto ritornare al gusto della parola letta, cantata e taciuta, e occorre liberarsidalla preoccupazione ossessiva di ricavare immediatamente linee pastorali dallaParola di Dio. La prima fatica e la prima consolazione è quella di lasciare che il testoparli e si offra a chi lo ascolta lasciando che sia Dio a rivelarsi ancora.L'invocazione. Ci sfugge di mano l'invocazione, troppo preoccupati forse dei contenu-10
ti. La Quaresima è il tempo del grido che sale dal cuore e che trova nell'invocazioneKyrie, eleison (Signore, pietà; Signôr, ve dûl di nô) l'apice e la sintesi di ogni domanda:lo sguardo misericordioso di Dio sulla nostra povera condizione umana. Troppi attipenitenziali frettolosi e troppe intenzioni di preghiera verbose e prolisse, che non siaprono all'invocazione, non danno forma alla domanda del cuore. Almeno inQuaresima ritorniamo alla litania della misericordia (atto penitenziale), della preghierauniversale e dell'Agnello immolato per noi (frazione del pane) dando spazio alcanto e non limitandoci al livello minimale del recitato. Alcune melodie gregoriane(come il Kyrie della Missa brevis) si rivelano particolarmente efficaci e incisive oltre chefacili da eseguire.● Il silenzio. Si parla tanto quando si pensa di convincere a suon di discorsi. La liturgiaè maestra di silenzio perché insegna all'uomo a fare in modo che l'ultima parolasia quella di Dio. Per questa ragione si fa silenzio nel riconoscere la propria povertà(atto penitenziale): perché solo Dio scende nel cuore dell'uomo e sa farvi luce. Ma sifa silenzio anche prima dell'orazione colletta: un silenzio regolarmente tralasciato daipiù, ma importante perché fa sì che i fedeli prima di invocare riconoscano di esserealla presenza di Dio. Si fa silenzio al termine della liturgia della Parola perché questapossa mettere radici nel cuore, e dopo la comunione eucaristica perché l'incontro conil Signore che si fa cibo sia irrobustito anche dalla preghiera personale. Dosare parola,silenzio e canto è una sapienza di cui la liturgia necessita sempre per essere efficace.● Il corpo. La salvezza di Dio passa in un corpo che vive, si relaziona con il mondo eche fa esperienza di peccato e di distanza da Dio. Questo corpo è chiamato a tornarea Dio e, pertanto, necessita di cure o terapie graduali e intense, tra le quali quella deldigiuno. Si digiuna per riconoscere un cibo indispensabile: Dio e la sua Parola. Si digiunaper ritornare alla condizione normale dell'uomo e del credente, il pasto: il pastodella tavola quotidiana e il pasto eucaristico. Non è sempre corretto trasformare ildigiuno dal cibo in digiuno dalla televisione. Il rischio è di non capire che la Quaresimaè un itinerario interiore ed esteriore, spirituale e corporeo, o meglio, spirituale in quantocorporeo, e dunque ha a che fare anche con il nostro corpo, con ciò che entra inesso e con il rapporto del corpo con ciò che sta al di fuori di esso. E, a proposito dicorpo, perché non recuperare e valorizzare in questo tempo la posizione della preghierain ginocchio? La prostrazione e la genuflessione dicono tutta la piccolezza dell'uomopeccatore e il bisogno di essere rialzati dall'unico che può farlo.LASCIARSI FARELa liturgia quaresimale prende le mosse con un pugno di cenere posto sul capo deifedeli: un gesto scarno e un materiale ancora più povero. Ma un popolo penitente chesi mette in fila per compiere questo gesto per inaugurare il tempo della conversionenon dovrebbe aver bisogno di grandi attrattive per mettere in atto il cammino delritorno a Dio.La verità della Quaresima, e, prima ancora, dell'uomo, si gioca proprio nella povertàe nel limite che attendono di essere vivificati dal soffio dello Spirito e dall'azione11
sanante di Dio.La liturgia, se rispettata e lasciata agire sui corpi e sui cuori, destabilizza ogni pretesadi potenza, di prepotenza o di onnipotenza dell'uomo perché domanda all'uomo di"lasciarsi fare" anziché di intervenire a tutti i costi. "Lasciarsi fare" da un pugno dicenere, da un appello che risuona, da un silenzio che penetra, da un grido che saleaccorato, da uno spazio che modella l'interiore e da un tempo benefico dove l'uomopuò imparare nuovamente a camminare. Perché in tutte queste azioni o linguaggi Diocontinua a parlare e a proporsi come medicina e salvezza dell'uomo che a lui si affida.SETTIMANA SANTA CON L’ARCIVESCOVOGIOVEDÌ SANTO, 1 aprileNella chiesa Cattedrale alle ore 9.30 solenne concelebrazione della "Messa crismale"presieduta dall'Arcivescovo S.E. mons. Andrea Bruno Mazzocato. Inquesta santa Messa, ogni presbitero rinnoverà le promesse del suo sacerdozionelle mani dell'Arcivescovo; saranno benedetti gli olii usati per i sacramentidell'Ordine e della Cresima (Olio del Crisma), per il sacramento dell'Unzione degliInfermi (olio degli infermi), e per la preparazione al Battesimo (olio dei catecumeni).Durante la celebrazione saranno pure ricordati i giubilei sacerdotali del 2010.» 70° di sacerdozio di don Giovanni Nimis, mons. Armando Luigi Pali» 60° di sacerdozio di don Giuseppe Meneghini, don Simeone Musich, mons.Giovanni Nicolich, mons. Marino Paiani, mons. Efrem Tomasini, mons. Ernesto Zanine di S.E. Aldo Lazzarin, servita» 50° di sacerdozio di don Elio Baracetti, mons. Giuseppe Burba, don AdolfoComelli, mons. Carlo Costantini, don Luigi Cozzi, don Paolo De Re, don GianfrancoDri, don Quintino Fabbro, mons. Rinaldo Fabris, don Ottavio Ferin, mons. SaverioMauro, don Giovanni Battista Menosso, don Enrico Pagani, don Leonello Pecile, p.Mario Cruder, saveriano» 25° sacerdozio di don Sergio De Cecco, p. Franco Carollo, cappuccinoL'Arcivescovo presiede la Messa in Coena Domini alle ore 19 in Cattedrale.VENERDI' SANTO, 2 aprileL'Arcivescovo presiede la celebrazione della Passione alle ore 15 inCattedrale e la Via Crucis cittadina alle ore 20.30.SABATO SANTO, 3 aprileL'Arcivescovo presiede la Veglia pasquale in Cattedrale alle ore 21.DOMENICA DI PASQUA, 4 aprileL'Arcivescovo presiede la celebrazione Eucaristica in Cattedrale alle ore10.30.12
MissioniQUARESIMA DI FRATERNITÀ 2010A favore dei terremotati dimenticati.Sosteniamo la chiesa di Padangin Indonesia, dopo la grande solidarietàofferta per l'A<strong>qui</strong>la ed Haiti» Stefano Comand, segretario dell’Ufficio missionario diocesanoLA CHIESA DI UDINE NON DIMENTICA. Sosteniamo la Chiesa di Padang in Indonesiaed i nostri missionari": è lo slogan che accompagna l'iniziativa "Un paneper amor di Dio" per la Quaresima di Fraternità 2010, proposta dal Centro MissionarioDiocesano.Perché questa scelta? Tra i terremoti che hanno portato distruzione e morte nelmondo, dall'aprile dello scorso anno ad oggi, uno non ha avuto risalto nell'opinionepubblica italiana ed internazionale quanto quelli dell'A<strong>qui</strong>la del 6 aprile 2009 e quellodi Haiti del 12 gennaio di quest'anno. Si tratta dell'evento sismico del 30 settembre2009 che ha colpito la città di Padang causando circa 1.100 morti e danni ingentialle costruzioni. Ma la solidarietà per questa parte povera dell'Indonesia non è scattata.Visto dunque che per i terremoti dell'A<strong>qui</strong>la e di Haiti la nostra generosa solidarietàè stata grandissima, grazie anche all'ampio risalto dato loro dai mezzi di comunicazione,il Centro Missionario diocesano propone ora di aiutare la popolazionedi Padang… perché nessuno venga dimenticato. Lo chiedono anche i nostri missionariin Indonesia.I nostri missionari in Indonesia:Presso la diocesi di Padang operano da tempo i nostri missionari Saveriani che cihanno tenuti informati sui danni e sulle attività di ricostruzione previste.Proprio a Padang opera Padre Franco Qualizza di Stregna, mentre padre Silvano Zulian,di Marano Lagunare, opera a Siberut, sempre nella diocesi di Padang.In Indonesia lavora anche Padre Rodolfo Ciroi, di Gonars, che si trova a Yogyakarta(quasi 2.000 Km da Padang).p. Franco Qualizza p. Silvano Zulian p. Rodolfo Ciroi13
L'EVENTO:Il 30 settembre 2009 un grave terremoto di magnitudo 7,6 della scala Richter (ricordiamoche il terremoto in Friuli del 1976 è stato di magnitudo 6,4) ha colpito la cittàdi Padang causando circa 1.100 morti e danni ingenti alle costruzioni.La diocesi di Padang ha una popolazione di 9.153.000 abitanti di cui 73.000 sonobattezzati (pari all'0,8% del totale). Ha una superficie di 132.959 Km2 che è circa 28volte quella della nostra diocesi.Il vescovo attuale è un frate cappuccino: Martinus Dogma Situmorang che al momentodel terremoto dello scorso 30 settembre era a Medan per una riunione importantee ha potuto rientrare a Padang soltanto il giorno 2 ottobre alle ore 22,00 a causadei blocchi dei mezzi di trasporto; prima ancora di raggiungere l'episcopio ha giratoattraverso le zone colpite per rendersi conto della situazione notando una grandesolidarietà tra la gente che in qualche maniera leniva la profonda tristezzaprovata nel vedere case vecchie e nuove completamente distrutte.I PROGETTI DA SOSTENERE:La diocesi di Padang ha subito danni per oltre 10 milioni di dollari e lentamente stacercando di ricostruire le strutture (Chiese, scuole e ospedali).Così scrive al CDM Padre Franco Qualizza della situazione nella sua parrocchia:"I morti, vittime del terremoto, sono state centinaia (il numero definitivo non si conosceancora!).Gli aiuti in natura e in danaro che abbiamo ricevuto e distribuito fino ad oggi sonostati:- inizialmente generi alimentari e di prima necessità, distribuiti in varie riprese;- in seguito abbiamo dato un aiuto anche in danaro alle famiglie le cui case sono statedistrutte o gravemente danneggiate e a quelle danneggiate abbastanza seriamenteper incoraggiare e invogliare a ricostruire e a riparare e non a 'fuggire'...Ora la necessità più impellente nella nostra parrocchia è la ricostruzione dellecase danneggiate ed essere di sostegno alle famiglie che hanno perso lavoroa causa del terremoto".Ogni operatore pastorale è invitato a raccogliere la solidarietà nella sua parrocchiae nei gruppi che anima.Per inviare il denaro raccolto usare il ccp n° 13637335 intestato a: UfficioMissionario Diocesano - Curia Arcivescovile di Udine citando nella causale:Quaresima 2010 - Un pane per amor di Dio.Sono disponibili manifesti e dépliant per le parrocchie in modo che si possafar conoscere l'iniziativa non solo ai cristiani, ma a tutta la comunità friulana.Il materiale si può ritirare presso l'Ufficio Missionario Diocesano in ViaTreppo, 3, Udine.Per informazioni: 0432 414501; e-mail: uff.missioni@diocesiudine.it14
14ª RACCOLTA DIOCESANADI INDUMENTI USATIUn'occasione per promuovere uno stiledi vita alternativo e per collaborareal sostegno di un progetto concretoCaritas» Bruno Drigani, volontario della Caritas diocesana e responsabile della raccoltaSabato 17 aprile ritorna la tradizionale raccolta di indumenti usati organizzata dallaCaritas Diocesana. L'iniziativa, ormai giunta alla 14ª edizione, è un'occasione diincontro e di aggregazione ed ha lo scopo di:- reperire fondi da utilizzare per finanziare interventi a favore dei più deboli e bisognosi;- diffondere il valore della solidarietà e dell'attenzione verso i più sfortunati, promuovendoun migliore utilizzo delle risorse ed il rispetto per l'ambiente.Il ricavato della raccolta di quest'anno sarà destinato a sostenere la realizzazionedel Progetto "SU MISURA PER NOI", un laboratorio di sartoriae tappezzeria, a Udine, destinato al reinserimento sociale di personein difficoltà.In questo momento di forte crisi economica ed occupazionale le persone svantaggiate,tra le quali molte donne, sono ulteriormente penalizzate nella possibilitàdi trovare un lavoro e di riuscire poi a mantenerlo. Il lavoro risulta essereuno dei fattori fondamentali per il mantenimento e/o raggiungimento di unlivello di vita dignitoso ed è pertanto uno degli aspetti basilari di cui tener contoper valutare il grado di benessere su cui investire per promuovere processi diinclusione.La Caritas Diocesana, insieme alla Congregazione delle Suore di San Vincenzo,alla Cooperativa sociale "Nascente" e ad altri Enti che si occupano di accoglienza,ha pensato di puntare su un settore che vede ancora dei margini di sviluppo.L'obiettivo è, creando un nuovo ramo di attività all'interno dellaCooperativa "Nascente", di riuscire ad ampliare le opportunità che il territoriooffre alle persone in disagio, perché possano sperimentarsi in due tipi di lavoroadatti a sviluppare la loro creatività ed il bagaglio di competenze ed esperienze.I beneficiari parteciperanno ai laboratori di sartoria e tappezzeria e verrannoseguiti da educatori e volontari con esperienza nel settore. La formazione praticali porterà a lavorare nella cooperativa stessa o in altre aziende e ditte delterritorio, con le quali si cercherà di costruire una rete.15
PERCHÉ LA RACCOLTA?La Caritas ha il mandato di operare con metodo prevalentemente pedagogicoed educativo. La raccolta annuale di indumenti vuole essere un "appuntamentodi riflessione" per le comunità cristiane, per le parrocchie, per gli operatori pastorali,per i catechisti, per i sacerdoti. Organizzare la raccolta significa anche parlare deltema che le è sotteso, informare, sensibilizzare la propria comunità.Ogni anno il ricavato della raccolta viene finalizzato al sostegno di un progetto diverso,a testimonianza dell'attenzione che la Caritas vuole risvegliare rispetto alle diversesituazioni di disagio e delle molte risposte che il territorio si impegna a dare attraversoservizi e progetti "segno".Quest'anno la raccolta parla delle persone in disagio sociale e dei loro percorsiper raggiungere l'autonomia possibile, ma parla anche delle conseguenze dell'attualecrisi economica ed occupazionale. Parla delle realtà di accoglienzache accompagnano ed affiancano le persone in difficoltà e di chi si impegna a percorrerenuove strade per fornire possibilità di occupazione ma anche esperienze lavorativequalificanti. Parla infine, come ogni anno, della Salvaguardia del Creato,degli stili di vita connessi al consumo smodato di prodotti e materie prime, di cui letonnellate di indumenti raccolti sonno un segno evidente, e propone la possibilità ditrasformare lo spreco in sostegno.NOTE ORGANIZZATIVEPer la grande raccolta di primavera di indumenti usati prevista per sabato17 aprile è richiesta un'attiva collaborazione da parte delle Foranie e delleParrocchie per sensibilizzare e riunire gruppi di Volontari disponibili a fornire gratuitamenteil proprio tempo e i mezzi necessari per far giungere i sacchetti giallicon i simboli della Caritas nei punti di raccolta concordati sul territorio dellaDiocesi.I sacchetti, le locandine, i volantini ed altro materiale di supporto sarannoresi disponibili presso le Foranie entro Febbraio.Come nelle precedenti edizioni, quanto raccolto verrà ceduto ad una ditta specializzata,che ne curerà la selezione, la lavorazione e il successivo riutilizzo.Come sempre, l'organizzazione della raccolta prevede:" Il coinvolgimento delle famiglie che dovranno ricevere i sacchi gialli almeno 10giorni prima della data fissata per la raccolta. E' opportuno che le comunitàvengano avvertite nelle Sante Messe, specie delle domeniche 4 e 11 aprile." Una o più riunioni dei gruppi di volontari disponibili a raccogliere porta a portai sacchi con gli indumenti e a portarli ai centri di raccolta.SI RACCOLGONO: abiti, maglieria, biancheria, cappelli, coperte, scarpe e borse,giocattoli e pelouches. NON SI RACCOLGONO: carta, metalli, plastica, vetro,rifiuti e scarti tessili perché non riutilizzabili.Per informazioni rivolgersi alla propria Parrocchia oppure alla Caritas diocesanavia Treppo, 3 Udine - Tel 0432 414502 (ref. Bruno).16RACCOLTA
24 MARZO: IN DIOCESI LA GIORNATA DI PREGHIERAE DI DIGIUNO IN MEMORIA DEI MISSIONARI MARTIRIIl 24 marzo la Chiesa udinese, in comunione con quella italiana, celebra la"Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri"conuna veglia di preghiera che si tiene alle ore 20.30 nella chiesa di S.Giovanni Bosco, via don Bosco, 2 a Udine. La giornata quest'anno ha cometema "La mia vita appartiene a voi".“Ricordare e pregare per questi nostri fratelli e sorelle - vescovi, sacerdoti, religiosi,religiose e laici - caduti mentre svolgevano il loro servizio missionario è un doveredi gratitudine per tutta la Chiesa e uno stimolo per ciascuno di noi a testimoniarein modo sempre più coraggioso la nostra fede e la nostra speranza in Coluiche sulla Croce ha vinto per sempre il potere dell'odio e della violenza con l'onnipotenzadel suo amore" (Benedetto XVI). La preghiera e il digiuno, sono due gestiper unirsi alla schiera dei missionari martiri, ai popoli per cui essi hanno versato ilproprio sangue e alle donne e agli uomini, missionarie e missionari del Vangelo edell'amore di Dio, che vivono ancora oggi discriminazione e persecuzione.Perché questa giornata?Il 24 marzo 1980, mentre celebrava l'eucaristia, veniva assassinato mons.Oscar Romero, Arcivescovo di San Salvador. Egli non fu un martire che cercava lamorte violenta, ma l'accettò, non sfuggendo al suo destino. Non fu un esaltato, maun profeta; aprì gli occhi sulla realtà che lo circondava e fece vivere la Chiesa alfianco di chi aveva bisogno, di chi lottava per affrancarsi da repressioni, sfruttamenti.L'amore dei missionari martiri per i valori evangelici di giustizia, pace, libertà, fratellanza,ci fa ripensare alla nostra vita, al nostro essere cristiani, alla coerenzadelle nostre scelte: le missionarie e i missionari uccisi ci stimolano a vivereil Vangelo seriamente e integralmente dando la nostra bella testimonianzanell'ambiente in cui viviamo e operiamo. Fare memoria dei martiri è ac<strong>qui</strong>sireuna capacità interiore di interpretare la storia oltre la semplice conoscenza.Pensiamo che dietro a ogni missionario martire o ucciso o rapito o perseguitato visono le sofferenze costanti delle loro comunità, la precarietà della vita quotidiana,le minacce a molti umili testimoni del Vangelo, specialmente laici e laiche, che nongodono di mobilitazione di folle e di giornali e la cui difesa è spesso affidata allasola voce di missionari e missionarie che condividono ogni piega di quelle situazioni,motivati solo dalla forza dell'amore.La Veglia diocesana di preghiera di mercoledì 24 marzo è aperta a tutti, inparticolare ai giovani e ai gruppi parrocchiali.Per coloro che non potranno essere presenti è disponibile il materiale sulsito dell'Ufficio missionario: www.diocesiudine.it/missioni17
Pastorale CatechisticaCOMUNICARE LA FEDE AI BAMBINIPastorale battesimale ed educazione religiosain famiglia. Un incontro per interrogarci» Elda Pregeli, segretaria dell’Ufficio diocesano per la pastorale catechisticaL'Ufficio catechistico diocesano già da tempo è impegnato, insieme anche agli Ufficicatechistici del Triveneto (vedi Convegno a Portogruaro - PN - 2005), in una riflessionee in un ripensamento della pastorale battesimale che viene percepitacome impegno urgente da attuare nelle nostre comunità e che si inserisce di dirittonel grande ambito della catechesi degli adulti perché si rivolge ai genitori.Nelle diocesi italiane e in molte parrocchie, come anche <strong>qui</strong> da noi, si sta avviandoun nuovo modello di iniziazione cristiana che coinvolge i genitori; ma per rinnovarel'iniziazione cristiana dobbiamo partire dal battesimo, interrogarci seriamente suipercorsi che proponiamo prima e dopo la celebrazione del sacramento e "inventare"una nuova pastorale battesimale.Il sacramento del battesimo celebrato nei primi mesi di vita e senza nessun seguitonegli anni successivi resta "congelato", perché non produce i frutti sperati, per lamancanza delle condizioni che sono necessarie per la sua efficacia. La teologia parladi sacramento valido, ma non efficace. Cosa si può fare?Occorre rieducare le famiglie al senso religioso, aiutarle ad aprirsi alla trascendenza,a scoprire l'amore di Dio favorendo così in loro l'accoglienza di questoamore. Questa è la sfida che siamo chiamati ad affrontare seriamente, per nonrendere vano il dono di Dio, per non "congelare" la sua grazia.Qualche mese fa è uscito un interessante lavoro pubblicato dalle EdizioniPaoline dal titolo: "Comunicare la fede ai bambini" di Fabio Narcisi che, con lamoglie Stefania fa parte dell'E<strong>qui</strong>pe Notre Dame, movimento di spiritualità di coppiaed è impegnato, dalla metà degli anni novanta, in una esperienza di pastorale battesimalenel Vicariato di Roma.Nell'elaborazione di tale opera, l'autore ha interpellato una cinquantina didiocesi, fra cui la nostra, per raccogliere dati ed esperienze che gli potesseropermettere di fare il punto sulla pastorale battesimale in atto nel nostroPaese.L'indagine pubblicata mette in luce il lento, ma progressivo venir meno dell'educazionereligiosa in famiglia ed evidenzia come ogni anno cresca il numero deibambini che a 7-8 anni iniziano la catechesi in parrocchia senza conoscere neppurei minimi gesti e le prime preghiere, e che manifestano un senso di completa estraneitàrispetto agli ambienti della comunità parrocchiale.Questo contatto ha permesso all'Ufficio diocesano di pastorale catechistica di avereulteriori rapporti con l'autore e di conoscere l'opera e la sua utilità per la pastoralebattesimale e per l'educazione religiosa in famiglia.18
Si coglie <strong>qui</strong>ndi con favore la disponibilità dell'autore Fabio Narcisi a venire indiocesi per presentare il suo libro e insieme offrire una riflessione sul problema esulle proposte possibili.Visto l'interesse del tema, si è pensato di dare l'opportunità di partecipare all'incontroin due momenti diversi per rispondere alle esigenze di laici e di sacerdoti:mercoledì 24 febbraio 2010 dalle ore 18.00 alle 20.00oppuregiovedì 25 febbraio 2010 dalle ore 9.30 alle 12.30presso il Centro culturale "Paolino d'A<strong>qui</strong>leia",via Treppo 5/b a UdineIl volume che verrà presentato è articolato in quattro parti:a) la prima fa il punto sulla situazione del battesimo e dell'educazione religiosa neipiù grandi Paesi di tradizione cattolica, con uno sguardo a quelli di tradizione protestantee ortodossa e un sintetico rendiconto delle linee pastorali messe in attoin questi Paesi;b) nella seconda parte l'interesse si concentra sull'Italia attraverso due indagini: laprima, condotta su oltre quattrocentocinquanta testimonianze di persone che rievocanoi ricordi religiosi della propria infanzia; la seconda, come si diceva, costruitacon una cinquantina di diocesi italiane, fa il punto sulla pastorale battesimalein atto nel nostro Paese;c) la terza parte si occupa della vita religiosa del bambino in età prescolare. Si presentaciò che le scienze psicologiche dell'infanzia dicono a proposito dell'incidenzache la relazione primaria tra madre e bambino può avere nel futuro orientamentoreligioso del piccolo e qual è il potenziale religioso del bambino e la suanaturale predisposizione verso il trascendente;d) nella quarta parte è presentata l'esperienza pastorale che sta alla base del libro,quella iniziata nel 1996 nella parrocchia romana della Trasfigurazione e che faemergere alcuni punti essenziali come la figura del catechista, l'accoglienza deigenitori, gli incontri di catechesi, il momento celebrativo, e <strong>qui</strong>ndi il cammino chesegue.L'incontro organizzato assieme all’Ufficio diocesano di pastorale familiare èaperto a sacerdoti, catechisti, coppie sposi e genitori.Per informazioni: Tel. 0432/414514; Fax: 0432/511838;e-mail: uff.catechistico@diocesiudine.it19
APPUNTAMENTI QUARESIMALI CON I CATECUMENI ADULTISono 13 le persone adulte che quest'anno chiedono di ricevere i sacramentidell'iniziazione cristiana, accompagnate dalle loro comunità.Ricordiamo gli appuntamenti parrocchiali e diocesani essenziali per il lorocammino di fede prima di celebrare i sacramenti nella Veglia pasquale, inCattedrale, dalle mani dell'Arcivescovo.Domenica 21 febbraio (I di Quaresima) ore 19.00, in Cattedrale, Messa e Ritodell'Elezione.Domenica 7 marzo (III di Quaresima): in parrocchia, I scrutinioDomenica 14 marzo (IV di Quaresima): in parrocchia, II scrutinio, unzione econsegna del SimboloVenerdì 19 marzo: ore 20.30, in Arcivescovado, incontro dei catecumeni edei loro padrini con l'Arcivescovo.Domenica 21 marzo: (V di Quaresima): in parrocchia, III scrutinioSabato 27 marzo: vigilia della Domenica delle Palme, ore 11.00, presso lesuore Dimesse, riconsegna del Simbolo nelle mani dell'Arcivescovo da partedei Catecumeni.Sabato 3 aprile: ore 21.00, Veglia pasquale in Cattedrale, e celebrazionedei sacramenti dell'Iniziazione cristiana.Domenica di Pasqua, 4 aprile: in parrocchia, partecipazione all'Eucaristiacon la veste battesimale.Domenica di Pentecoste, 23 maggio: ore 10.30, in Cattedrale, riconsegnadella veste battesimale nelle mani dell'Arcivescovo, in occasione della celebrazionedella Cresima degli adulti della forania di Udine.20
Pastorale FamiliareDALLA CONVIVENZA AL MATRIMONIOL’esperienza del percorso di una coppia» Don Giuseppe Faccin, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale familiareLa realtà della convivenza entra sempre più spesso nei nostri interrogativi di pastoralefamiliare. Da una parte sembra una tendenza inarrestabile, uno stile che si rafforzasempre di più e nello stesso tempo avvertiamo che è una situazione che porta insé una fragilità non diversa dalla fragilità di tante coppie che si sono sposate in chiesa.Non è raro sentire che i genitori stessi, mentre da un lato si lamentano per la sceltadella convivenza da parte dei figli, dall'altro lato li giustificano alla luce delle tanteseparazioni alle quali si assiste dolorosamente. Come uscirne? Sono convinto, comeho avuto modo di scrivere altrove, che si rende indispensabile un cammino di riappropriazionedel sacramento del matrimonio, come elemento base, che porta aduna nuova comprensione della relazione di coppia e che diventa l'elemento qualitativoche fa fare il passo dalla convivenza al matrimonio sacramentale.Riporto <strong>qui</strong>, come esperienza, una sintesi del cammino fatto da una coppia che, giàcon un bambino, è arrivata a scoprire lentamente che cosa poteva trasformare qualitativamentela loro relazione di coppia. Dopo un anno circa, sono arrivati al matrimonio."Quando mi sono accorto di te e tu hai incominciato ad abitare i miei sentimenti e imiei più diversi pensieri, ho iniziato ad accorgermi che io non mi bastavo più e chela mia vita non riusciva a dirsi in pienezza senza di te. L'amore che cercavo, ha incominciatoa configurarsi come una storia. L'amore sei diventata tu. Mi sono sentitofortunato ad averti incontrata. Ho iniziato a rendermi conto che tu non potevi esserearrivata a me per caso… era troppo bello e troppo importante, perché tutto fossepura accidentalità. E non ti dico la mia gioia quando ho sentito che anche tu vivevi imiei stessi sentimenti. Fu allora che, assieme, abbiamo deciso di andare a convivere.Lo scopo era quello di vivere più intensamente la nostra storia. Fosse stato perme, avrei continuato così. Non solo, avrei voluto fermare il tempo in un eterno presente.Ma un po' alla volta mi accorsi che la convivenza, realizzata nella quotidianità,incominciava a mostrare anche i suoi lati fragili. Non sempre riuscivo ad amarticome all'inizio e non sempre mi sentivo amato da te. Allora si sono insinuate leprime domande. Una fra tutte: sarei stato capace di essere con te per sempre e tusaresti rimasta con me per sempre? Quel "per sempre" incominciò a in<strong>qui</strong>etarmi ete ne fece partecipe. Insieme ne parlavamo, ma non riuscivamo ad andare oltre.In quel momento abbiamo avuto l'occasione di conoscere una coppia e poi un sacerdote.Non so perché, ma ci siamo sentiti tutti e due di rendere partecipi dei nostridubbi queste persone con le quali non avevamo legami particolari.Un po' alla volta il nostro cammino si è intensificato, fino a giungere alla decisionedi esistere per sempre l'uno per l'altra. Dentro la nostra storia, un po' alla volta e con21
l'aiuto di queste persone, abbiamo incominciato a percepire (senza riconoscerlaesplicitamente) la presenza del Signore. Ci siamo resi maggiormente conto che ilnostro essere assieme non era la somma delle nostre singolarità, ma molto e moltodi più: stavamo diventando una "cosa nuova". Allora, non sapevamo come definirequello che ci stava succedendo, ma quella coppia e quel sacerdote ci hanno aiutatia dare un nome a quello che stavamo sperimentando. Hanno utilizzato una frasestrana. Ci hanno detto che si trattava di una relazione sacramentale. Un po' allavolta abbiamo capito che cosa voleva dire: e cioè che attraverso di noi il Signore rendevavisibile la sua grande voglia di amare l'uomo e di essere amato dall'uomo.Questa consapevolezza, e cioè che il Signore si rende visibile al mondo attraverso lenostre relazioni d'amore, ci ha condotti ad apprezzare quello che siamo e ad affidarcil'un l'altra con estrema confidenza fino a stringere con il Signore la grande Alleanza.Per questo abbiamo deciso di coronare il nostro cammino con il matrimonio.Siamo sposati da un po'. Le difficoltà e i nostri limiti rimangono, ma adesso li affrontiamoda una prospettiva diversa: sentiamo di non essere soli. Ci rendiamo contoassieme che il Signore è dalla nostra parte e che ci sollecita a guardare in avanti."Ho riportato molto in sintesi quest'esperienza, perché - in concreto - ritengo che siaparadigmatico di quanto potrebbe accadere anche nelle nostre comunità: una coppiacredente che assieme ad una coppia che convive va a riscoprire la propria dimensionesacramentale. C'è una figura che andrebbe forse inventata, e cioè ilpadrino di coppia. Li abbiamo nel battesimo e nella cresima, ma raramente con laconsapevolezza del loro compito. Nel matrimonio abbiamo i testimoni, ma sonoun'altra cosa.Oggi si rende più spesso indispensabile l'accompagnamento da coppia acoppia, come Gesù-sposo che si affianca alla coppia di Emmaus e cammin facendoscalda loro in cuore fino a condurli alla comunione piena.L'obiezione che sento sorgere è questa: ma chi è preparato e dove ci si prepara? Aldove ci si prepara si può pensare assieme, ma al "chi è preparato" risponderei cheè una preparazione che non ha tanto un prima o un dopo, ma ha soprattutto un"durante". Leggiamo in Luca, "mentre camminava con loro…".È una sfida che richiede la decisione di mettersi in cammino e mentre si cammina cisi guarda attorno per attingere alimento e forza.22
Pastorale Vocazionale«SE TU CONOSCESSI IL DONO DI DIO»Proposte di preghiera e riflessione vocazionaleContinua la serie di incontri animati dall'Ufficio diocesano di pastorale vocazionale incollaborazione con gli altri Uffici di pastorale diocesani. Di seguito presentiamo il programmadei prossimi mesi.IL VINO DI CANA. In collaborazione con l'Ufficio pastorale della Famiglia.Si tratta di incontri per giovani coppie di sposi e di fidanzati, che desiderano coltivarela propria vocazione coniugale. È esperienza di preghiera sulla Parola di Dio eAdorazione eucaristica. Ad ogni appuntamento è presentata una testimonianza dicoppia. Gli incontri si tengono nella Chiesa del Seminario Interdiocesano diCastellerio - Pagnacco (Ud) dalle 17.00 alle 18.30. Si garantisce servizio di babysitter.I prossimi incontri:Domenica 14 marzo, 11 aprile, 9 maggioNOTTI DI NICODEMO. In collaborazione con il SeminarioSi tratta della Scuola di preghiera per giovani over 18, animata dai seminaristi incollaborazione con le giovani consacrate. L'appuntamento è alle ore 20.30 nellachiesa del Seminario di Castellerio (Pagnacco). All'incontro partecipa sempre ilnostro Arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato.Le prossime date:Venerdì 12 marzo, 23 aprilePREGHIERA DIAKONIA. In collaborazione con la Comunità Diaconale.I prossimi incontri di preghiera per chi esercita già un ministero ecclesiale ordinato(Diaconato) o istituito (Lettore, Accolito), o è in cammino o in ricerca, si svolgerannopresso il Seminario di Castellerio nelle seguenti date ed orari:Domenica 21 febbraio dalle 15.00 alle 19.00, Ritiro spirituale assieme allaComunità Diaconale.Domenica 21 marzo dalle 17.30 alle 19.00, Preghiera Diakonia.SMS - PERCORSO PER CRESIMANDI. In collaborazione con il SeminarioI "Ritiri spirituali" denominati SMS ("Se mi senti") per adolescenti di 16-17 anni, chesono prossimi alla Celebrazione della Cresima, sono animati dai seminaristi e da unareligiosa e si svolgono dalle 16.00 alle 19.30 (compresa la Celebrazione dellaMessa festiva) presso il Seminario Interdiocesano di Castellerio - Pagnacco (Ud).Prossime date:Sabato 6 e 27 marzo, 17 aprile, 8 maggio23
INCONTRI DI ANIMAZIONE PER I MINISTRANTI.Si tratta di incontri per aiutare i ministranti ad essere consapevoli dell'importanzadel loro servizio. Si svolgono presso il Seminario Interdiocesano di Castellerio(Pagnacco), e saranno animati dai seminaristi.Prossime date ed orari:Sabato 27 febbraio, per i ministranti di 3ª media. L'incontro si svolge dalle 16.00alle 18.30.Venerdì 5 marzo, per i ministranti di 5ª elementare. L'incontro si svolge dalle15.30 alle 17.30.Per informazioni su tutte le iniziative rivolgersi a: don Dino Bressan;Seminario: via Castellerio 81/b, 33010 Pagnacco; tel 0432 650265; mail:info@seminarioudine.it; sito: www.seminarioudine.itFESTA DEI MINISTRANTILa XXVI festa dei ministrantidell'Arcidiocesi di Udineavrà luogoDOMENICA 25 APRILE 2010(Quarta domenicadi Pasqua)dalle 8.30 alle 16.30,presso il Seminario arcivescovile di Udine, viale Ungheria n. 20.Per tale occasione sarà inviato del materiale per prepararela festa attraverso il giornalino dei ministranti "Festa e servizio",che periodicamente viene spedito ai parroci.24
Pastorale GiovanileCON I GIOVANI ALLA SINDONEPellegrinaggio a Torino, il 17 e 18 aprile,guidato dall’Arcivescovo» Costanza Odorico, segretaria dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanileCon i giovani alla Sindone, esposta a Torino fino al prossimo 23 maggio, come occasionespeciale di mettersi alla ricerca del volto di Cristo attraverso la contemplazionee il mistero di questa antica reli<strong>qui</strong>a che ha ispirato tutta l'iconografiacristologica.E' la proposta dell'Ufficio diocesano di pastorale giovanile che organizza un pellegrinaggioper sabato 17 e domenica 18 aprile, nel capoluogo piemontese, aperto atutti giovani della diocesi dai 15 ai 35 anni d'età. Esso sarà guidatodall'Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, che accompagnerà i giovaniin questa importante esperienza spirituale.L'iniziativa vuole innanzitutto dare ai giovani la possibilità di partecipare allo straordinarioappuntamento con l'Ostensione della Sindone sul tema "Passio Christi, Passiohominis". La seconda motivazione è data dallapresenza dell'Arcivescovo con i giovani, e dallapossibilità di condividere un momento forte di pellegrinaggioe di preghiera insieme con lui. È inoltreuna di quelle esperienze forti di approfondimentopreviste nell'anno di pastorale giovanile,che vuole accompagnare i diversi gruppi verso ilpellegrinaggio a Santiago di Compostela in programmaper la prossima estate.Il programma del pellegrinaggio prevede lapartenza in pullman da Udine sabato 17 aprilealle ore 13 circa. Dopo l'arrivo nel capoluogopiemontese, attorno alle 20, i giovani sarannoospitati presso le vecchie strutture dell'Arsenale,ristrutturato dal Sermig (Servizio missionario giovanile)di Ernesto Olivero e diventato a partiredagli anni '80 un laboratorio di pace, di condivisionee di accoglienza. Per i ragazzi friulani saràinsomma una "esperienza nell'esperienza". In serata all'Arsenale condivideranno lacena e parteciperanno ad un incontro di preghiera.La mattina seguente, domenica 18 aprile, visita alla Sindone, il venerato lino, chesecondo la tradizione ha fasciato il corpo di Gesù nella tomba, fino alla resurrezione.I giovani potranno vedere il Telo per la prima volta dopo l'importante intervento diconservazione del 2002, attraverso cui sono stati asportati i lembi di tessuto bruciatoa Chambéry nel 1532, le toppe apposte allora dalle suore Clarisse e sostituito il telo25
d'Olanda che fungeva da supporto. Novità dell'ostensione 2010 riguardano anche ilpercorso di avvicinamento al Duomo di Torino che, arricchito di informazioni rispettoalle precedenti ostensioni, inizierà dai Giardini Reali bassi, proseguirà attraverso unodei punti più affascinanti del Polo Reale, la Manica nuova, per sbucare poi sul piazzaledel campanile. Nella sala della prelettura saranno proiettate le nuove immaginidel Telo ad altissima risoluzione, prima di trovarsi di fronte all'originale. Alle ore 12 lacelebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo. Dopo il pranzo è prevista la partenzaper il rientro a Udine.Il pellegrinaggio, ricordiamo, è riservato ai giovani dai 15 ai 35 anni d'età. I minorennidevono essere accompagnati da un responsabile adulto. La quota di partecipazione,pari a 65 euro, comprende il viaggio, il pernottamento semplice in stanzecomuni (per una camera il supplemento è di 10 euro), il pranzo del 18 aprile (la cenadel 17 è al sacco).Le iscrizioni vanno effettuate entro mercoledì 31 marzo online sul sito www.pgudine.it.QUARESIMA GIOVANI● Veglia di Preghiera con l'ArcivescovoLa Veglia Penitenziale è collocata nel primo venerdì diQuaresima, 19 Febbraio alle ore 20.30, nella ChiesaCattedrale per offrire l'occasione di inaugurare insieme alVescovo il cammino penitenziale verso la Pasqua, insieme agli strumenti utili alla preghierapersonale quotidiana.Durante la Veglia viene riproposto il momento sacramentale. E' questo un momento"forte" per molti, sostenuto dal fatto che è posto in forma solenne e insieme amolti altri giovani.Sul sito www.pgudine.it verrà pubblicata una scheda nella quale sarà annunciatoil tema della veglia e sarà offerto materiale utile a preparare i giovani alla partecipazione(esame di coscienza da condividere insieme al gruppo).Destinatari tutti i giovani, con particolare riferimento ai cresimandi e ai cresimati.I sacerdoti sono pregati di portare con sé camice e stola viola. Se riescono a giungerequalche minuto prima in sacrestia, usciranno insieme con l'Arcivescovo.● Sussidi di preghiera per la QuaresimaSono disponibili presso l'ufficio di pastorale giovanile i sussidi per la preghiera quotidianadei ragazzi e dei giovani per il tempo della Quaresima. E’ possibile prenotarlisul sito www.pgudine.it oppure presso l'ufficio diocesano di pastorale giovanile in viaTreppo 3, a Udine.● Quaresima on lineSul sito www.pgudine.it per tutte le domeniche di Quaresima troverete la riflessionealle letture per i ragazzi e i giovani.26
AGENDA DELLA PASTORALE GIOVANILE● SERATE ARCHÈOratorio Archè di Codroipo sabato 8 maggio dalle ore 17.30. A disposizione, perpartecipare, il bus navetta● FESTA DIOCESANA DEI RAGAZZIDomenica 16 maggio dalle 14.30, Fiera di Udine - Padiglione 6La festa è aperta a tutti i ragazzi dalla <strong>qui</strong>nta elementare alla terza media della diocesi.Il programma dettagliato e la scheda per le iscrizioni sono scaricabili dal sitowww.pgudine.it● VEGLIA DI PENTECOSTEVenerdì 21 maggio ore 20.30 - Chiesa Cattedrale, presieduta dall'Arcivescovo● PELLEGRINAGGIO ESTIVO A SANTIAGO DE COMPOSTELAIl pellegrinaggio si tiene dal 24 luglio all’8 agosto.E’ aperto ai giovani dalla prima superiore in su.Informazioni precise e programma saranno presto disponibili sul sito www.pgudine.itPer rimanere aggiornati sulle tutte le iniziative e gli appuntamentiwww.pgudine.it27
Incontri Pastorali DiocesaniL'ARCIVESCOVO INCONTRAI REFERENTI FORANIALI» Mons. Igino Schiff, delegato episcopale per la pastoraleSiamo a metà del percorso pastorale 2009/2010 e i Referenti foraniali d'ambito dellacatechesi, liturgia, carità, famiglia e giovani sono chiamati, come ogni anno, a ritrovarsiper fare una verifica di come è stato portato avanti il lavoro nella foraniaper raggiungere gli obiettivi posti rispetto al tema diocesano "Comunità cristianecapaci di trasmettere la fede oggi. Al pozzo di Giacobbe per ascoltarsi".Di solito tale verifica avveniva in un incontro diocesano unitario. Quest'anno, invece,per rendere possibile all'Arcivescovo una migliore conoscenza personale di questiresponsabili foraniali e del loro impegno specifico si è ritenuto utile organizzaredegli incontri diocesani per ambito pastorale.Gli incontri dei referenti foraniali d'ambito pastorale con l'Arcivescovo avranno questocalendario:AMBITO CATECHESI: sabato 20 febbraio dalle 10 alle 12AMBITO LITURGIA: domenica 21 febbraio dalle 15 alle 17AMBITO FAMIGLIA: domenica 27 febbraio dalle 15.30 alle 17.30AMBITO GIOVANI: sabato 6 marzo dalle 10 alle 12AMBITO CARITÀ: sabato 13 marzo dalle 10 alle 12Sede degli incontri: saletta riunioni del CAP,via Treppo 3, Udine (II piano)In questa fase è importante cogliere i vari aspetti riferiti ai contenuti e al metodo dilavoro assunti dalle singole realtà foraniali, in una logica di comunione e di corresponsabilità,in sintonia con gli attuali Orientamenti diocesani.Il programma di ogni incontro.Esso inizierà con un momento di preghiera cui seguirà l'intervento dell'Arcivescovo.L'introduzione ai lavori sarà tenuta dal Direttore dell'Ufficio diocesano dell'ambito.Sono previsti, <strong>qui</strong>ndi, gli interventi programmati di presentazione del lavoro pastoralein atto da parte dei referenti foraniali, uno per forania, sulla base di uno schemapredisposto.L'incontro si chiuderà con le considerazioni finali dell'Arcivescovo.28
Anno sacerdotalePRETI PELLEGRINI NEI LUOGHIDEL CURATO D'ARSDal 5 al 9 aprile insieme all’ArcivescovoNon mancano in diocesi iniziative legate alle celebrazioni dell'Anno sacerdotale indettoda Papa Benedetto XVI in occasione del 150° anniversario della nascita di sanGiovanni Maria Vianney, conosciuto come il "Santo Curato d'Ars" e assunto amodello di vita anche per i sacerdoti del terzo millennio.Una di queste è il pellegrinaggio diocesano, organizzato dal Vicariato urbanodi Udine, per tutti i presbiteri e diaconi dal 5 al 9 aprile ad Ars (località appartenentealla diocesi di Lione, nella Francia centro-meridionale) che sarà presiedutodall' Arcivescovo.Il programma prevede la partenza lunedì 5 aprile da Udine, con visita, nei pressidi Torino, a Sacra S. Michele (una delle più antiche abbazie benedettine dell'Italiasettentrionale ed uno dei più grandi complessi architettonici di epoca romanica inEuropa), dove verrà celebrata anche la S. Messa. In serata arrivo a Villefranche surSaone, nei pressi di Ars. Le due successive giornate, martedì 6 e mercoledì 7 aprile,saranno interamente dedicate alla visita ad Ars, alla liturgia ed alle riflessioni emeditazioni intorno alla figura del Santo Curato, beatificato l'8 gennaio 1905, canonizzatoda Pio XI nel 1925 e proclamato nel 1929 "Patrono di tutti i parroci delmondo".Giovedì 8 aprile, al mattino, partenza per Taizé e celebrazione Santa Messa nellanotissima comunità monastica ecumenica fondata nel 1940 da Frère Roger Schutz.Proseguimento per Cluny e visita della città monastica con l'abbazia, il museo e latorre del formaggio. Nel pomeriggio continuazione per Paray-Le-Monial e visita allachiesa del monastero delle Visitandine. Il giorno successivo, venerdì 9 aprile, rientroa Udine con tappa intermedia a Chambery, in Savoia.Per le iscrizioni rivolgersi alla parrocchia del Duomo di Udine al mattino dalle10 alle 12.30 (tel. 0432/505302), dove può anche essere richiesto il programma dettagliatodel viaggio. La quota di partecipazione è di euro 720.RITIRO SPIRITUALE QUARESIMALE DEL CLEROSi tiene giovedì 18 febbraio presso il Seminario di Castellerio, con inizio alleore 9.15, il ritiro spirituale quaresimale per sacerdoti e diaconi.La guida spirituale sarà mons. Otello Quaia, parroco del Duomo diPordenone. Durante la mattinata sono previste pure le confessioni.29
RITIRO QUARESIMALE DEI MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONEEUCARISTIA E CARITÀ: IN ASCOLTO DEL MONDOLa proposta quaresimale per i ministri straordinari della comunione assume lo stiledel ritiro spirituale. Come ogni anno questo momento si inserisce nell'ambito delpercorso annuale della nostra diocesi dedicato al tema della "trasmissione dellafede oggi: al pozzo di Giacobbe per ascoltarsi". L'appuntamento è per domenica21 marzo alle ore 15 presso la casa delle Suore dimesse di Via Treppo 11,UdineSarà lo stimmatino padre Francesco Rossi a guidare la meditazione che apriràla preghiera di adorazione eucaristica. Padre Francesco aiuterà i ministri a comprendereil legame profondo tra eucaristia e partecipazione alle vicendedel mondo e della storia, ai suoi drammi e alle sue con<strong>qui</strong>ste e a riconoscereil legame tra il massimo dei sacramenti e la carità intesa anche comeascolto del mondo e delle sue problematiche.Si tratta di un riflessione importante per ministri chiamati a partire per portare aifratelli più deboli l'eucaristia, la vita di Cristo donata per la salvezza di tutti gliuomini.L'incontro si concluderà con la celebrazione dei Secondi Vespri della <strong>qui</strong>ntadomenica di Quaresima.RITIRO SPIRITUALE DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONEASCOLTARE L’ALTRO NELL’INCONTRODomenica 21 marzo alle ore 15 presso i locali del Seminario interdiocesanodi Castellerio si terrà l'annuale ritiro spirituale organizzato dall'Ufficio Scuoladiocesano per gli Insegnanti di religione, giunto ormai al quarto anno.Il tema proposto per quest'anno sarà: "Ascoltare l'altro nell'incontro" relatriceDaniela della Comunità di Marango (VE).L'incontro costituisce l'occasione per il corpo docente di incontrarsi per costruireinsieme un percorso di spiritualità che completa la preparazione umana e cristianadell'insegnante di religione, chiamato a crescere non solo nelle competenzedidattiche.Per informazioni: Ufficio Scuola diocesano, via Treppo, 3 Udine.Tel. 0432 414520; mail: uff.scuola@diocesiudine.it30
» SCUOLA CATTOLICA DI CULTURA:GLI INCONTRI DI FEBBRAIO- MARZOIntenso il programma di incontri proposti dalla Scuola Cattolica di cultura di Udine peril mese di febbraio e marzo.Continua la serie del CICLO MONOGRAFICO "La scienza fa pensare: da Lucrezioa Russel" che affronta il rapporto tra scienza e filosofia, toccando le varie svolte dellastoria del pensiero dall'antichità ad oggi. Gli ultimi due incontri:GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO"Dialogo sui massimi sistemi: la nascita della scienza moderna". Relatore prof.Massimo Brucciantini, docente di Storia all’Università di Siena-Arezzo, Direttore dellarivista «Galilaeana»GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO"Sulla natura delle cose": agli albori della filosofia e della scienza. Relatore prof.Roberto Radice, docente di Storia della filosofia antica all’Università Cattolica diMilano.Per la serie "PERSONE E TEMPI" con la relazione su don Primo Mazzolari vogliamorichiamare l’attenzione su una figura profetica per il suo tempo e attuale ancora oggi.La relazione conclusiva su Pierpaolo Pasolini è riservata a uno scrittore e poeta, radicatoanche nella cultura friulana, che ha segnato un’epoca della storia letteraria italiana.GIOVEDÌ 4 MARZO“Don Primo Mazzolari: un prete scomodo o un profeta coraggioso?”, relatore donBruno Bignami, presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo (MN)GIOVEDÌ 11 MARZO“Pier Paolo Pasolini: scrittore, poeta e regista”, relatore prof. Giancarlo Ferretti,docente di Letteratura Italiana contemporanea e sistema editoriale all’Università diParma.Tutti gli incontri si tengono alle ore 18 presso il Centro Culturale "Paolinod'A<strong>qui</strong>leia" Via Treppo 5/B a Udine (ampia possibilità di parcheggio).Per informazioni: mons. Rinaldo Fabris tel. 0432 414514;e-mail: rinaldo. fabris@alice.it31
Calendariocalendariopastoralepastoralediocesano 201018 FEBBRAIO: ritiro spirituale quaresimale del clero(Seminario di Castellerio, ore 9.15)19 FEBBRAIO: veglia di Quaresima dei giovani conl'Arcivescovo (Cattedrale, ore 20.30)21 FEBBRAIO: Rito di elezione dei catecumeni chericeveranno i Sacramenti dell'iniziazione cristiananella Veglia Pasquale (Cattedrale, ore 19)24 MARZO: Veglia diocesana per i missionari martiri27 MARZO: nella vigilia delle Palme i catecumeni e icresimandi adulti riconsegnano il Simbolo nella manidell’Arcivescovo1 APRILE: Giovedì Santo: S. Messa crismale presiedutadall’Arcivescovo e concelebrata con il presbiteriodiocesano (Cattedrale, ore 9.30)3 APRILE: l'Arcivescovo presiede la celebrazione dellaVeglia Pasquale e conferisce i sacramenti dell'Iniziazionecristiana ai catecumeni adulti (Cattedrale,ore 21)17 APRILE: Raccolta diocesana di indumenti usati,promossa dalla Caritas per finanziare interventi a favoredei poveri16 MAGGIO: festa diocesana dei ragazzi dalla 5° e-lementare alla 3ª media25 APRILE: festa diocesana dei ministranti (Udine,Seminario)Buona Quaresima21 MAGGIO: veglia diocesana di Pentecoste dei giovanipresieduta dall'Arcivescovo (Cattedrale, ore20.30)22 MAGGIO: assemblea diocesana dei responsabilipastorali foraniali23 MAGGIO: pontificale dell’Arcivescovo e conferimentodelle cresime agli adulti (Cattedrale, ore10.30)30 MAGGIO: Ordinazioni presbiterali (Cattedrale, ore16.00)7-8-9 GIUGNO: incontro residenziale per presbiteri(Getur, Lignano)26 GIUGNO: Conferimento dei ministeri ai candidatial diaconato permanente (Seminario di Castellerio,ore11.30)27 GIUGNO: Ordinazione dei diaconi in vista delpresbiterato (Cattedrale, ore 16.30)11 LUGLIO: presentazione dell'anno pastorale2010/11 -Vesperi solenni nella vigilia della festadei Santi Patroni Ermacora e Fortunato (Cattedrale,ore 20.30)12 LUGLIO: pontificale dell'Arcivescovo per i SantiPatroni (Cattedrale, ore 10.30).