Acta Ordinis Fratrum Minorum - OFM
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338 AN. CXXIX – MAII-AUGUSTI 2010 – N. 2Il confronto tra l’edizione Esser 1976 e lanuova edizione 2009 mette in evidenza perprima cosa un dato importante: nelle due edizioniil canone degli Scripta valutati e pubblicaticome autentici rimane inalterato, conla sola aggiunta, nell’edizione Paolazzi, dellaprosa rimata Audite poverelle, per altro giàinserita nell’edizione Esser riveduta da EngelbertGrau 6 . Le differenze con l’edizioneEsser riguardano invece i criteri filologiciutilizzati per la costituzione del testo critico,che di conseguenza nell’edizione Paolazzipresenta una serie significativa di novità testuali.All’edizione Esser venivano, infatti, addebitatialcuni limiti, a cominciare dalla sottovalutazionedelle competenze linguistichedi frate Francesco a fronte di un marcato interventoassegnato agli scrivani-collaboratorinella stesura dei testi. Ma il limite maggiore,a parere generale, è derivato dalla «rinunciametodica a ricostruire l’albero genealogicodei testi a tradizione multipla, per capire dovee quando si sono inserite le innovazionierronee e costituire il testo “a norma di stemma”»,secondo il metodo “lachmanniano”. Inalternativa l’editore Esser, per la scelta tra levarianti e la successiva costituzione del testo,ha deciso di affidarsi a quelle «leggi di sviluppointerno alla storia del testo degli Opuscula»7 da lui più volte illustrate: correzionemetodica da parte dei copisti del falsum latinumdi Francesco; revisione dei testi menonoti ai copisti (come la Regula non bullata),su quelli più noti (Regula bullata e Testamentum);ritocchi causati dal mutamento delcontesto storico e dal desiderio di abbellire lostile 8 . Ora, queste “leggi” hanno sicuramenteinfluenzato la trasmissione dei testi, ma nonnella misura larga e sistematica messa in operadall’edizione Esser.La nuova edizione critica degli Scripta difrate Francesco, programmata per l’VIII centenariodella nascita dell’Ordine dei frati Minorie uscita nel dicembre 2009, è stata condotta«secondo le norme del cosiddetto metodo“lachmanniano”: individuare i rapporti fra itestimoni sulla base di errori-guida monogeneticie di serie parallele di lacune o errori minori;costruire uno stemma codicum o alberogenealogico, che a partire [dall’originale] odall’archetipo ne segua le suddivisioni successive(rami e gruppi, con relativi testimoni);costituire il testo “a norma di stemma”, cioèsulla base della maggioranza stemmatica delletestimonianze (salvo i casi di lectio difficilior,da mettere a testo anche se minoritaria), econfinare in apparato errori d’archetipo, erroricongiuntivi dei subarchetipi e dei capostipiti digruppo, e varianti adiafore rifiutate» 9 .Le novità del testo critico 2009 in rapportoall’edizione Esser sono state raccolte e condensatein massima parte in una sinossi pubblicatarecentemente in Archivum franciscanumhistoricum 10 . Da questo spoglio risultache le novità maggiori riguardano gli autografi(già studiati ed emendati da Attilio BartoliLangeli), la Regula non bullata e i Fragmentaalterius redactionis della Regola non bollata.L’edizione Paolazzi, inoltre, nella redazionedel testo elimina le forme linguistiche classicheggiantiintrodotte da Esser (mihi, nihil; letteregeminate -ae, -oe), conservando la prassiscrittoria medievale testimoniata anche da autorevolidocumenti coevi o molto vicini a frateFrancesco, come la lettera Solet annuere diOnorio III e il codice 338 della Biblioteca delSacro Convento di Assisi.Rispetto alla discussa sezione degli Opusculadictata dell’edizione Esser, quella del2009 distingue giustamente i detti di Francescodalle sue epistole perdute, a cui sono aggiuntequelle inviate al cardinale Ugolino diOstia. In Appendice al volume Paolazzi dedicauna sezione ai “Detti” di frate Francesco(De vera et perfecta letitia; Testamentum Senisfactum, Benedictio fratri Bernardo data)ed un’altra alle “Epistole perdute o dubbie”(Epistole ad Hugonem, episcopum Ostiensem;Epistola fratribus Francie missa; Epistolacivibus Bononiensibus scripta; EpistolaClare et sororibus de ieiunio; BenedictioClare et sororibus in scriptis missa; Epistoladomine Jacobe scripta) rispettando l’ordinedella loro probabile cronologia, e corredandociascun testo di informazioni critiche etestuali.Il volume si chiude con una serie di Indicimolto utili: l’Indice dei luoghi biblici e degliScrittori ecclesiastici; l’Indice dei nomi di personae di luogo; l’Indice tematico con 490 voci(da Abnegatio sui a Votum). Non resta checongratularsi con fr. Carlo Paolazzi, al qualeva tutta la gratitudine di quanti d’ora in poi potrannoaccostarsi agli Scritti di Francesco conla certezza di essere davanti a testi che sono ilpiù possibile vicini a quelli usciti dalla penna edal dettato del frate di Assisi.Marco Guida