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Acta Ordinis Fratrum Minorum - OFM

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EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 227tiche, capaci di scelte, quasi sempre coraggiose,che rendano concrete le nostre intuizioni,ed incarnino «il Vangelo in maniera concretae comprensibile alla cultura del nostro tempo»(PdV 8). Senza discernimento il presente saràroutine, la nostra vita rischia di mediocrità e ilfuturo sarà pura improvvisazione.Chiamati come siamo a fare una lettura attentadei segni dei tempi e dei luoghi (cf. PdV29), attraverso i quali «lo Spirito continua adagire, parlando e manifestandosi, oggi comeieri» (PdV 14), urge vivere in permanente discernimentodella nostra vita e missione (cf.Spc 33.35), se non vogliamo dare risposte adomande che nessuno si pone o non far caso adomande esistenziali dei nostri contemporanei.In questo momento è chiaro che non possiamoné fermarci, contemplando nostalgicamenteun passato che difficilmente tornerà, né correreavventurosamente in avanti senza saperedove andiamo, né cosa pretendiamo. Come giàdetto, il discernimento è l’atteggiamento giustodel momento presente.Per il discernimento ci vuole molta lucidità,grande coraggio e audacia, e un’adeguatavisione di futuro.– Lucidità per leggere il più oggettivamentepossibile la nostra realtà, con le sue possibilitàe le sue debolezze. Lucidità e autocriticaper verificare, fare verità, le nostre sceltein modo da correggere quanto è da correggere,potenziare ciò che c’è da potenziare,sacrificare quanto bisogna sacrificare.– Visione di futuro in modo che le nostre sceltenon siano semplici rattoppi, pane per oggi efame per domani. Una visione senza illudercidi aver trovato una risposta per tanti anni,ma ben coscienti che se le risposte di ieri nonservono per oggi, neppure quelle di oggi servirannoper domani. Il nostro è il destino deicercatori: iniziare sempre di nuovo.– Coraggio e audacia. Non basta lucidità nelleanalisi, né visione di futuro, ci vuole ancheil coraggio per prendere delle decisioni,a volte anche impopolari. La cosa miglioreè sempre un cammino condiviso, ma forsenon sempre questo è possibile. A volte, dopomolto ascolto, dopo molta riflessione econdivisione fraterna, dopo molta preghiera,si devono prendere coraggiosamentedelle decisioni, tenendo sempre presente ilbene comune alla luce del nostro carisma edei segni dei tempi.Il Capitolo generale, cosciente dell’urgenzadi entrare in clima di discernimento, ha propostoall’intera Fraternità di intraprendere «unprocesso di riflessione e di discernimento»,proponendo anche tre domande da prendersicome base del discernimento: «dove siamo?Verso dove vogliamo andare? Verso doveci spinge lo Spirito, tenendo presente la nostrarealtà (debolezze e potenzialità), i suggerimentidella Chiesa, gli ultimi documentidell’Ordine e i segni dei tempi?». Il tutto alloscopo di arrivare ad «opzioni da prendere inun prossimo futuro» (cf. Mandato 10).A tal proposito il Definitorio generale haelaborato un sussidio – Moratorium. Una sostaper discernere – per aiutarci a vivere il processodi riflessione e di discernimento. È unostrumento semplice che riprende le precedentidomande arricchendole con testi biblici e francescani.Cari Ministri, pertanto, vi invito a prenderetale sussidio come strumento di formazionepermanente per questi anni. Non possiamocontinuare a mettere un rattoppo nuovo ad unvestito vecchio, non possiamo continuare adimprovvisare, a prendere decisioni sospintidalle urgenze, con il rischio di prendere delledecisioni di cui dovremmo poi pentirci. Abbiamobisogno di tempo per riflettere, pensare,pregare, discernere e decidere, partendo dalleesigenze della nostra forma vitae, da quanto cichiede la Chiesa e la situazione attuale.Senso di un’appartenenza rinnovata all’OrdineIl Capitolo generale 2009 ci chiedeva anchedi superare la mentalità “provincialista” e diincrementare il senso di appartenenza all’Ordine(cf. PdV 31). La globalità, il nostro essereFraternità, ci impone di allargare la tenda (cf.Is 54, 2), di aprirci a una stretta collaborazione,che vada al di là delle necessità di ciascuno.Questo allargare la tenda ci porta a unareale collaborazione con i bisogni dell’Ordine:dei missionari per i nuovi e vecchi progettidell’Ordine, del personale per le case dipendentidel Ministro generale, della solidarietàeconomica con i progetti dell’Ordine e con ibisogni della Curia. Inoltre, il Capitolo generale2009 ha invitato ad una stretta collaborazionetra Curia e le Conferenze – quindi anchela vostra – in diversi ambiti come lo studio interdisciplinaresulla situazione dell’Ordine (cf.Mandato 14), la promozione di itinerari formativisulle nuove forme di evangelizzazioneper Frati e laici (cf. Mandato 20), la collaborazionenei progetti missionari (cf. Mandato

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