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Assemblee Autonome 2013 - Nuovoconsumo.it

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nuovoconsumoIl Mensile per i soci di unicoop tirrenoDirettore responsabileAldo BassoniRedazioneFabio GuidiR<strong>it</strong>a NannelliSusanna OrlandoBeatrice RamazzottiLuca RossiBarbara SordiniCristina VaianiHanno collaboratoSilvia AgostiniBarbara AutuoriFrancesca BaldereschiAlessandra BartaliBarbara BernardiniSalvatore CalleriLuca CarlucciClaudia CirielloT<strong>it</strong>o CorteseEleonora CozzellaJacopo FormaioniStefano GeneraliMaria Carla GiuglianoSilvia InghiramiGiovanni ManettiEnrico MannariSimona MarchiniMassimiliano MatteoniRoberto Minn<strong>it</strong>iMassimo MontanariGiorgio NebbiaPatrice PoinsottePaola RamagliMaria Antonietta SchiavinaAnna SomenziMiriam SpalatroClaudio StranoMario TozziErsilia Troiano223gennaio-febbraio <strong>2013</strong>Progetto grafico e impaginazioneMarco Formaioniper Studiografico M (Piombino.LI)Impianti e stampaCoptip ModenaDirezione e redazioneSS1 Aurelia Km 237frazione Riotorto57025 Piombino (LI)tel. 0565/24720fax 0565/24210nuovoconsumo@unicooptirreno.coop.<strong>it</strong>Ed<strong>it</strong>oreVignale Comunicazioni srlPubblic<strong>it</strong>àVignale Comunicazioni srlcell. 3387382948fax 0565/252531sergio.iacullo@unicooptirreno.coop.<strong>it</strong>Responsabile pubblic<strong>it</strong>àRoberta CorridoriRegistrazione del Tribunaledi Livorno n. 695 del 24/07/2001Iscrizione ROC 1557 del 4/09/2001Tiratura prevista: 262.695 copieChiuso in tipografia il 15/1/<strong>2013</strong>sommario7 Il puntoAldo Bassonila sol<strong>it</strong>udinedell’elettorecontatti10 Fermo posta11 Coop risponde12 Chi protegge il c<strong>it</strong>tadino12 Previdenza13 Benestarefirme14 Salvatore Callerielection day15 Maria Carla Giuglianoeco-guida sicura16 T<strong>it</strong>o Cortesedir<strong>it</strong>to e rovescio17 Giorgio Nebbiasotto pressione18 Mario Tozziassenza ingiustificata19 Massimo Montanar<strong>it</strong>ortelli ripieni67 Simona Marchiniprincipiodi responsabil<strong>it</strong>à76 Giovanni Manettidiverso da chi?attual<strong>it</strong>à20 La notiziaAldo Bassonila stangata22 Primo pianoClaudio StranoV<strong>it</strong>ainfame43 InchiestaR<strong>it</strong>a Nannellipillole amaresoci28 Partecipazionestraordinaria29 Calendarioassemblee <strong>Autonome</strong>30 Agenda Coop34 Scatti di realtà35 Senza spine36 Luci alla ribalta39 Servizi ai soci77 Convenienzasalute48 Via latteaErsilia Troiano49 Faccende domestiche50 Tuttoin un colpoBarbara Bernardini51 Sani & salviprodotti53 Pronti a tuttoAnna Somenzi54 Aspirare al meglioRoberto Minn<strong>it</strong>i57 Eco sistema58 Attentia quei dueSilvia Inghirami60 Luna di mieleEleonora Cozzella61 La bella v<strong>it</strong>eFrancesca Baldereschi62 I risottiPaola Ramaglienneci68 Ben altroBarbara Autuori69 Tempi moderni70 Libertàdi stampaBarbara Sordini71 Le v<strong>it</strong>e degli altri72 Studio apertoPatrice Poinsotte73 Scienza infusa74 Vera CruzMaria Antonietta Schiavina75 Triplavù23Font utilizzateTestatauovoconsumoT<strong>it</strong>illium [Accademia di Belle Arti di Urbino, 2007]T<strong>it</strong>oli Avenir [Adrian Frutiger, 1988]Testi Caslon 224 [Ed Benguiat ITC, 1988]9assemblee soci


contatti10contattifermo postanuovoconsumo - SS 1 Aurelia Km 237 - Frazione Riotorto, 57025 Piombino (LI)e-mail: nuovoconsumo@unicooptirreno.coop.<strong>it</strong>Ombre cinesiSono una socia Coop da 30 anni elettrice di Nuovo Consumo sul qualetrovo sempre qualcosa di interessante.Nel numero di novembre 2012l’articolo di copertina, “Salute in crisi”,parla del nostro comportamentocirca la cura e la prevenzione san<strong>it</strong>ariain un momento di forte crisi comequello che stiamo attraversando. Laprevenzione dovrebbe cominciaredall’inquinamento atmosferico, acusticoed elettromagnetico e dalletante sofisticazioni alimentari, daipesticidi usati nelle colture, dagli ogme dalle sostanze nocive che mettonodappertutto senza controllo.Mentre ascoltavo il Tg è passata unanotizia: un normale controllo dellaGuardia di Finanza di Roma ai negozi diabbigliamento cinesi di piazza V<strong>it</strong>torioEmanuele ha rilevato nei tessuti il 110per cento di sostanze cancerogenein più del previsto. Un altro Tg in segu<strong>it</strong>oha raccontato che la Guardia diFinanza nelle Marche ha sequestratouna quant<strong>it</strong>à di merce di fabbricazionecinese tra cui giocattoli che, se inmano ai bambini, possono provocareanche malformazioni. Mi sembra uncontrosenso parlare di tagli alla san<strong>it</strong>àse poi ci fanno ammalare con tanta leggerezza.Sono d’accordo sulla globalizzazione,ma a questo punto devo direche in Italia ormai importiamosolo e soltanto dalla Cina. Conquale beneficio? Nessuno. Iprodotti cinesi in Italia sonovenduti nei negozi con personalecinese, o comunquenon <strong>it</strong>aliano, quindi ci tolgonolavoro, salute, seren<strong>it</strong>à ecc. Aquesto punto noi non abbiamopiù nulla da produrre sia per ilmercato interno che per quelloestero, ed è per questo motivoche siamo diventati un paesesempre più povero e in crisianche morale. I nostri ragazzisono sempre più scoraggiati,non vedono futuro e sono depressi econ la riduzione alla san<strong>it</strong>à non hannonemmeno la possibil<strong>it</strong>à di curarsi. Tantedelle nostre piccole aziende sono statecostrette a chiudere e quelle poche cheancora reggono non sono compet<strong>it</strong>ive.Vedo solo un futuro buio e mi dispiaceper i figli e per i nipoti che sono semprepiù tristi e delusi. Mi chiedo perchécontinuiamo ad importare con questor<strong>it</strong>mo? Com’è possibile che nessunodica stop e faccia ripartire la nostraeconomia? Siamo così succubi dellaCina? Credo che a questo dovrebberopensare i nostri pol<strong>it</strong>ici sempre chetrovino il tempo tra un furto e l’altro.letteranuovoconsumoIl mensile per i soci Unicoop Tirreno n euro 1,50Sceltadi campon Dibatt<strong>it</strong>o apertosugli ogmTra capo e collon Consigli utilicontro la cervicalgiaTr<strong>it</strong>o e r<strong>it</strong>r<strong>it</strong>on Guida all’acquisto del tr<strong>it</strong>atuttoNon ci restache rideren Intervista al vignettistaSergio StainoInsERto conVEnIEnZA cooP da pag. 77 a pag. 84novembre 2012 anno XXI221SALUtEIn cRIsICurarsi oggi in un Paeseche deve conciliare auster<strong>it</strong>àe dir<strong>it</strong>to alla salute.


Rio delleAmazonVisto che è sempre più difficile esprimereliberamente la propria opinionedi consumatore (e di c<strong>it</strong>tadino), miauguro che su Nuovo Consumo ciòsia ancora possibile. Avendo cambiatorepentinamente idea sugli acquis<strong>it</strong>ion line su Amazon, nel giorno stessoin cui ho creato un ordine ho chiestoche venisse cancellato. Richiesta rifiutata.La domenica nelle sue 24 hsu Amazon si può ordinare, ma nonsi può cancellare un ordine. Mistero.Diversamente da altri canali, comeIbs, in cui ho sperimentato la possibil<strong>it</strong>àdi rimuovere un ordine che risultipronto, ma non ancora sped<strong>it</strong>o, iltutto nell’arco della stessa giornata.Voglio richiamare l’attenzione vostrae dei “colleghi” consumatori sulcomportamento a mio avviso scorretto,ingiustificato, sgradevole diAmazon nel caso che ho presentato.Non v’è logica, se non contraria aquella del consumatore, una categoriasempre più svantaggiata.via e-mailNasc<strong>it</strong>esotto controlloLa campagna per l’aumento dellenasc<strong>it</strong>e si fa sempre più accesa: aumentodegli assegni familiari, delledetrazioni per i figli ecc. (…). Anchealcuni scienziati (Piero Angela, adesempio) sostengono questa campagnadicendo che prima tanti figlisostenevano pochi anziani e oggiè il contrario e questo viene interpretatonegativamente. Quindi, conuna teoria che definirei spicciola, cisi augura un aumento delle nasc<strong>it</strong>ea fronte dell’aumento degli anziani.Ma il sostegno, se c’è lavoro, è comprensibile,non certo, però, con i livelliattuali di disoccupazione giovanile. Leprevisioni per il futuro sono rosee?Più nasc<strong>it</strong>e, più disoccupazione, piùmiseria, più fame per arrivare poi allesommosse. Gli scienziati affermanoanche che al mondo siamo troppi eche stiamo rovinando il Pianeta. EnUovaallora non dico certo di non EMiSSionEfare piùfigli, ma solo di non incentivare lenasc<strong>it</strong>e e che se la popolazione diminuisceè più un bene che un male (…).Sergio Galigani, Piombino (LI)coop rispondeSilvia Agostini Responsabile Filo Direttodi Unicoop Tirreno Numero verde 800861081Bianco latteDa qualche anno l’assortimentodi latte fresco in Coop siè molto ampliato. Mi chiedocome la Cooperativa riesca aoffrire il proprio latte frescoa un prezzo inferiore agli altriconcorrenti. Mi chiedo anche:è latte <strong>it</strong>aliano? Proviene daaree con maggiore disponibil<strong>it</strong>àdi prodotto? Ha proprietàorganolettiche diverse, nonostantei valori di calcio, grassi,proteine riportati nella consuetatabellina siano analoghi aquelli del latte di altre marche?SegnalibrettoIl latte fresco a marchioCoop è 100% <strong>it</strong>aliano,proviene da Lombardiae Trentino e le proprietàorganolettiche sonole stesse se confrontatecon quelle proposte daglialtri marchi. Quelloche ci distingue è, invece,il controllo di tuttala filiera produttiva edelle peculiar<strong>it</strong>à igienicosan<strong>it</strong>arie. Per diventarenostri forn<strong>it</strong>ori è,infatti, necessario sottostarea rigorose valutazionirispetto ai requis<strong>it</strong>idell’allevamentoe ai processi strutturalie produttivi. Pertantola nostra convenienzanon deriva da una minoreo diversa qual<strong>it</strong>àdel prodotto, ma dallaforza contrattualeche riversiamo su tuttii prodotti a marchioCoop a beneficio di socie consumatori.L’iniziativa è riSErvata ai Soci di Unicoop tirrEno.Ho smarr<strong>it</strong>o il mio libretto diSociale e vorrei saperecome fare per averne unPrest<strong>it</strong>o socialeduplicato.VincolatoPer avere un duplicatodel proprio librettodi Prest<strong>it</strong>o Sociale ènecessario innanz<strong>it</strong>uttoeffettuare una denuncia di furtoo smarrimento presso i Carabinieriche riporti il numero del libretto. Conquesta documentazione, un<strong>it</strong>a aun documento d’ident<strong>it</strong>à, ilt<strong>it</strong>olare si deve presentareallo sportello del Prest<strong>it</strong>oSociale nel punto ven-nUovad<strong>it</strong>a Unicoop Tirreno incui EMiSSionEè stato originariamenteaperto il libretto.11


chi protegge il c<strong>it</strong>tadino a cura di C<strong>it</strong>tadinanzAttivaServizio P<strong>it</strong> (lun., mer. e ven.: 9,30-13,30), fax 0636718333. Info salute: 0636718444;e-mail: p<strong>it</strong>.salute@c<strong>it</strong>tadinanzattiva.<strong>it</strong>; servizi: 0636718555; e-mail: p<strong>it</strong>.servizi@c<strong>it</strong>tadinanzattiva.<strong>it</strong>;giustizia: 0636718484; e-mail: p<strong>it</strong>.giustizia@c<strong>it</strong>tadinanzattiva.<strong>it</strong>.12Capo d’accusaLaHo acquistato un capo d’abbigliamentodurante il periodo dei saldi,ma giunta a casa mi sono accortanormativadi riferimentoper le modal<strong>it</strong>àche il capo era danneggiato. Sono di svolgimentotornata al negozio per farmelo cambiare,ma la risposta è stata che per icapi acquistati durante i saldi non èdi queste vend<strong>it</strong>estraordinarie è ilDlgs. n. 114/98prevista la sost<strong>it</strong>uzione. Vorrei avere che ne regolamentaun vostro consiglio su quali sono imiei dir<strong>it</strong>ti. Cosa prevede la leggea tutela dei consumatori?via e-mailla messain atto. Durantei saldi, si sa, si èdisposti a fare filechilometriche pur di accaparrarsi capifirmati o prodotti a prezzi stracciati, maspesso non si fa la dovuta attenzioneagli acquisti che si fanno. È sempre meglioverificare i prodotti prima dell’acquistoper non incappare in spiacevolisorprese. Detto ciò, è evidente che anchedurante il periodo dei saldi, se lamerce acquistata è difettosa, la tuteladel consumatore è disciplinata dal Codicedel consumo e il rivend<strong>it</strong>ore saràtenuto a sost<strong>it</strong>uire il capo difettoso anchese dichiara che gli articoli in saldonon si possono cambiare. La garanziaper legge si può eserc<strong>it</strong>are entro 2 annidall’acquisto del bene e può consistere,oltre che nel cambio della merce, anchenella riparazione gratu<strong>it</strong>a o nella riduzionedel prezzo, purché il consumatoreconservi lo scontrino. Considerate letutele a sua disposizione, le consigliamodi tornare presso il punto vend<strong>it</strong>a efar valere i suoi dir<strong>it</strong>ti.In caso di riscontro negativo da partedel negoziante, potrà sempre inoltrareun reclamo formale a mezzo raccomandataa/r, con diffida ad adempieresecondo le disposizioni legali previstein materia.Se poi non dovesse risolvere in fasedi reclamo, potrà sempre rivolgersi aC<strong>it</strong>tadinanzAttiva per ricevere assistenzain mer<strong>it</strong>o.Info> Codice del consumo - Dlgs.206/05 esuccessive modifiche> Occhio ai saldi: i consigli di C<strong>it</strong>tadinanzattivawww.c<strong>it</strong>tadinanzattiva.<strong>it</strong>> Camera di commercio: www.camcom.gov.<strong>it</strong>> Decreto legislativo n. 114/98 www.c<strong>it</strong>tadinanzattiva.<strong>it</strong>/approfondimenti/consumatori/beni-di-consumo/2798-occhioai-saldi.htmlClaudia Cirielloconsulente P<strong>it</strong> - Area consumatori e servizi dipubblica util<strong>it</strong>à di C<strong>it</strong>tadinanzAttivaprevidenzaa cura di LiberEtà e-mail: redazione@libereta.<strong>it</strong>Cambio automaticoPrendo una pensione sociale.Mi hanno detto che è stataadeguata all’aumento del costodella v<strong>it</strong>a. Siccome nellapensione di gennaio c’eranoaltri addeb<strong>it</strong>i non ho cap<strong>it</strong>odi quanto è aumentata la miapensione. Posso saperlo?Da gennaio le pensioniinferiori a trevolte il minimo sonostate aumentate del3 per cento per effettodella perequazioneche è automatica. Ognianno l’Istat – Ist<strong>it</strong>utonazionale di statistica – calcola diquanto sono aumentati i prezzi deiprodotti più usati dalle famiglie operaiee impiegatizie. E si è visto che lebuste paga e gli assegni pensionisticihanno sub<strong>it</strong>o una svalutazione del 3per cento.Grazie a questo scatto, le pensioni al


enestare di Massimiliano Matteoni*Il grande sonnoHo letto che si dimagrisce dormendoe che, se una persona ha un sonnodisturbato, non solo ha difficoltà adimagrire, ma rischia addir<strong>it</strong>tura diingrassare. Si tratta dell’ennesimabufala sul dimagrimento?* Biologo nutrizionistaQ uest’informazionehaun fondo di ver<strong>it</strong>à,perché durantele prime oredi sonno si ha ilpicco di rilascio dell’ormone della cresc<strong>it</strong>a(GH) che è un formidabile bruciagrassi. L’ormone della cresc<strong>it</strong>a non hasoltanto la funzionedi mobil<strong>it</strong>are igrassi, ma anchedi stimolare l’aumentodella massamuscolare e larigenerazione de<strong>it</strong>essuti. Nei bambinipromuove lacresc<strong>it</strong>a (da qui ilnome dell’ormone),ma continuaa essere prodottoanche in età adulta.Purtroppo,però, questa produzionedecrescecon l’età e a 50anni la sua secrezioneè più che dimezzatarispetto ai 20 anni.Un processo irreversibile che si puòcontrastare e rallentare in molti modinaturali come, ad esempio, con unacostante attiv<strong>it</strong>à fisica e una sana alimentazione.La secrezione dell’ormonedella cresc<strong>it</strong>a è inib<strong>it</strong>a dall’iperglicemia,questo è il motivo per il qualeè sconsigliato mangiare troppi carboidratila sera tardi, perché l’eccesso diglucosio nel sangue ostacolerà il rilasciodi GH nelle prime fasi del sonno.Per tornare al tema della domanda, aggiungoche un sonno disturbato è pureun fattore stressogeno che aumentala secrezione di cortisolo (uno degliormoni dello stress) con l’effetto, tral’altro, di favorire l’accumulo di grassoviscerale e l’impoverimento della massamuscolare.Dormire bene ci può aiutare a dimagrire,se contemporaneamente curiamol’alimentazione e manteniamo unbilancio energetico moderatamentenegativo. Da solo il sonno non fa il miracolodi farci dimagrire.Compagniadi verduraSono un po’ in sovrappeso da anni,ma non ho problemi di salute. Vorreisapere se esiste un alimento che miaiuti a mantenermi sano, senza fareparticolari rinunce alimentari.Esiste un’intera classe d’alimentiche possono fare al caso suo:le verdure. È sufficiente che adottiuna sola regola, ma categorica, siaa pranzo che a cena: mangi almeno300 grammi di verdure (crude o cotte),dopo può mangiare quello chedesidera. Il loro contenuto di v<strong>it</strong>amine,minerali, antiossidanti e di fibra,l’aiuteranno a ridurre i danni di un’alimentazioneeccessiva. Con la speranza,però, che questo rappresenti ilprimo passo verso ulteriori miglioramentidel suo stile di v<strong>it</strong>a.13minimo sono passate da 481 a 495,43euro. L’assegno sociale, invece, sale a442,30 euro al mese. Chi ha la maggiorazionericeve, invece, 455,30 eurocon più di 65 anni e 631,87 euro conpiù di 70 anni. Anche le pensioni d’invalid<strong>it</strong>àsono aumentate del 3 per cento.L’invalid<strong>it</strong>à civile diventa 275,87euro con più di 18 anni e 631,87 conpiù di 60 anni. L’indenn<strong>it</strong>à di accompagnamentoper gli invalidi totali salea 498,25 euro.Come ogni anno gli assegni sono statiadeguati al costo della v<strong>it</strong>a sullabase di un dato provvisorio, rifer<strong>it</strong>oall’indice Istat di settembre 2012,per dare modo agli enti previdenzialidi pagare puntualmente gli importirivalutati con la rata di gennaio. Fermorestando che, se a fine dicembrel’inflazione dovesse risultare più omeno elevata, l’eventuale differenzaverrà recuperata con la prima ratadel 2014.


firme14firmeora legale di Salvatore CalleriElection dayÈtempo di elezioni, cari lettori. Aun presidente di una fondazioneantimafia come me, il periododi elezioni porta sempre via deltempo prezioso per dedicarsi ad altro, vistele pressioni, simpatiche per fortuna,che i vari candidati alle primarie, e non,eserc<strong>it</strong>ano dietro le quinte per il raggiungimentodi un posto al sole... ossialo scranno parlamentare. Mi è cap<strong>it</strong>atopressoché di tutto. Dalla firma da apporre,preziosissima come non mai, perun candidato alle primarie difine anno. Alla presenza inuna conferenza stampa, rigorosamentea t<strong>it</strong>olo personale,per un amico “vero”, da unaltra parte. Alla firma di petizionivarie per gli esclusi. Allelettere riservate per chi tienidavvero che venga candidato.Alla richiesta di chi, in listelontano dai tuoi ideali e coni quali leader sei magari in rapporti sicortesi ma non idilliaci. Ma tant’è, unabuona parola e una pacca sulle spallenon si negano a nessuno. A tratti mi sonopersino divert<strong>it</strong>o molto. In alcuni casi hoassist<strong>it</strong>o a crisi depressive di chi, personaDalla lotta alla corruzione allariduzione del carico fiscale,dall’impegno per la sicurezzastradale alla difesa dei dir<strong>it</strong>ti delledonne. Richieste ai candidati per leprossime elezioni pol<strong>it</strong>iche.perbene, si è sent<strong>it</strong>a esclusa. Le mie democratichepressioni hanno avuto effettoe mi trovo nella simpatica condizionedi poter esprimere una mezza dozzinadi persone brave e competenti in diversipart<strong>it</strong>i e coalizioni che baciati dal solesaranno. A questo punto, da autenticolobbista perbene, chiederò loro alcunecosette per il paese: una legislazione piùefficace in materia di lotta alla corruzione,falso in bilancio e autoriciclaggio;incentivi per il settore automobilisticoin crisi da anni; la riduzione del caricofiscale, Imu compresa, che ha demol<strong>it</strong>ola capac<strong>it</strong>à di spesa della classe media;un’interpellanza parlamentare sullastrage di cani che avviene nel palerm<strong>it</strong>anoda mesi senza che le autor<strong>it</strong>à intervengano;il recepimento delle propostedella fondazione Caponnetto che potetescaricare da http://stopmafia.blogspot.<strong>it</strong>/2012/11/proposte-del-decennale-della-fondazione.html;un impegno per unavera sicurezza stradale; un’attenzioneancora maggiore ai dir<strong>it</strong>ti delle donne.Cari lettori non mi accontento di poco,lo so, ma sono esigente, lo sanno ancheloro e li metterò al corrente di questo articolo,sicuro che lo apprezzeranno. ❚


pace verde a cura di GreenpeaceEco-guida sicuraPortatili, cellulari e tabletpossono facil<strong>it</strong>arci la v<strong>it</strong>a,ma la veloc<strong>it</strong>à con la quale liacquistiamo e poi li gettiamosta avendo un serio impatto sul Pianeta.Le aziende hi-tech hanno fattoprogressi per rimuovere le sostanzechimiche tossiche. Ma non basta.Greenpeace chiede che non utilizzinopiù energia sporca – una dellemaggiori cause dei cambiamenticlimatici – nel loro ciclo produttivo.Nella sua diciottesima edizionedell’Eco-guida ai prodotti elettronici,l’organizzazione ambientalista haclassificato sedici aziende in baseall’impegno e ai progressi messi inatto su tre cr<strong>it</strong>eri: consumi energetici,sostenibil<strong>it</strong>à ambientale dei prodottie delle pol<strong>it</strong>iche aziendali. Laguida non assegna punteggi su prodottispecifici, ma valuta le pol<strong>it</strong>ichegenerali e le pratiche dell’azienda perfornire al consumatore una fotografiadella sostenibil<strong>it</strong>à dei più grandinomi del settore. A svettare in cimaalla classifica l’azienda indiana Wiprograzie ai suoi sforzi per abbracciarele energie rinnovabili e promuoverepol<strong>it</strong>iche energetiche verdiin India. Hp è scesa, invece, dal primoal secondo posto, mentre Nokia èpassata dal quarto al terzo. Acer, grazieanche agli impegni ambiziosi diriduzione delle emissioni di gas serra,sia nella produzioneche nella catena di forn<strong>it</strong>ura,è stata la societàche ha consegu<strong>it</strong>o i maggioriprogressi, risalendodal nono fino al quartoposto. Dell è scesa dalterzo al quinto; Apple èscesa dal quinto al sesto,mentre Blackberry RIMrimane all’ultimo posto.Dopo i passi avanti fatti dall’industriaelettronica nell’eliminazione dellesostanze pericolose, ora la prossimagrande sfida ambientale dovrà essereridurre la produzione di gas serrae garantire ai consumatori prodotticostru<strong>it</strong>i e alimentati con energiarinnovabile. Grazie alla pressionedei consumatori, le aziende possonoattirare l’attenzione della pol<strong>it</strong>ica sultema della sostenibil<strong>it</strong>à, portandoinnovazione e creando un mercatodell’elettronica che guidi l’economiaverso un futuro più verde. ❚Consulta l’Eco-guida: www.greenpeace.org/<strong>it</strong>aly/<strong>it</strong>/campagne/inquinamento/Elettronica-verde/eco-guida/Maria Carla Giuglianoufficio stampa Greenpeace15ever green di Stefano GeneraliIn alto mareEntro la fine di questo secolo l’innalzamento del livellodel mare nel mondo sarà di almeno 80 o 90centimetri, anche al di sopra delle stime dell’ultimorapporto dell’IPCC, il gruppo intergovernativo diesperti sul cambiamento climatico. A sostenerlo ungruppo di scienziati dell’Univers<strong>it</strong>à di Trento in unostudio pubblicato sulla rivista scientifica “Global andPlanetary Change”. Secondo gli esperti per arginareil fenomeno, che provocherebbe la rinuncia, anchenel Med<strong>it</strong>erraneo, di grandi aree utilizzate oggi perla produzione agricola, è necessario ridurre drasticamentee da sub<strong>it</strong>o le emissioni di gas serra.Occhioalla pinnaStretta del Parlamento Europeo alla pratica del finning,l’asportazione delle pinne degli squali a bordodei pescherecci. Un regolamento salva-squali,approvato nei giorni scorsi a larghissima maggioranzadagli eurodeputati di Strasburgo, pone fineal sistema di deroghe che aveva consent<strong>it</strong>o fino adoggi di aggirare il divieto, attivo già da dieci anni malargamente disatteso. Il divieto di finning, attivo dal2003, proibisce di “spinnare” gli squali a bordo deipescherecci e impedisce che gli squali senza pinnesiano ributtati in mare, spesso ancora vivi.


contro canto di T<strong>it</strong>o CorteseDir<strong>it</strong>to e rovescioMa il dir<strong>it</strong>to oggi coincide con i dir<strong>it</strong>ti delle persone?16Un mio giovanissimo amico,prossimo a dover scegliere l’indirizzounivers<strong>it</strong>ario, ha decisodi iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza.Non tanto, mi ha detto, perchéparticolarmente attratto fin da oradalla professione di avvocato o di giudiceo di pubblico funzionario, ma perché interessatoad approfondire comunque lostudio del dir<strong>it</strong>to: del dir<strong>it</strong>to, ha aggiunto,inteso come “i dir<strong>it</strong>ti delle persone”.Tale precisazione, che potrebbe suonarepuntigliosa se non superflua, miè parsa dare singolare autentic<strong>it</strong>à allascelta di questo ragazzo, nel momentoin cui lo stato di dir<strong>it</strong>to sembra avolte, ai nostri occhi preoccupati, piùproiettato su una cristallizzata gestioneburocratica del dir<strong>it</strong>to pos<strong>it</strong>ivo chesulla concreta, dinamica considerazionedei dir<strong>it</strong>ti innati delle persone.Che poi questa suggestione preziosami sia venuta da un liceale diciottennemi ha confermato, una voltadi più, che occorre guardarsi daigiudizi generici e sbrigativi che siusa dare sulla pretesa pochezzadelle nuove generazioni.La questione, mai risolta, della costanteaderenza del dir<strong>it</strong>to pos<strong>it</strong>ivo ai dir<strong>it</strong>tiimprescindibili degli individui siè riproposta con clamore in Italia, inquesti mesi, in riferimento a quel dilemma“lavoro o salute” in cui si sonocondensate le problematiche di tantaparte dei nostri insediamenti industrialie della nostra pianificazione ur-banistica più e meno recente.Si sa bene che il caso dell’Ilva di Tarantose è quello che ha avuto la maggiore risonanzanon è certo l’unico o uno tra i pochi,probabilmente neppure il più grave:sul terr<strong>it</strong>orio <strong>it</strong>aliano c’è di tutto, e anchedi peggio. In realtà da almeno trent’annila comun<strong>it</strong>à nazionale accetta, senzadirselo, di convivere nella confusione deldir<strong>it</strong>to, quella, appunto, che riesce a mettereparadossalmente in confl<strong>it</strong>to tra lorogli oggetti di dir<strong>it</strong>ti inalienabili quali lasalute e il lavoro. Ricordo bene l’accusa diessere portatori di una “cultura antiindustriale”che ci piovve addosso, una trentinadi anni addietro, semplicemente peravere indicato al pubblico, in trasmission<strong>it</strong>elevisive o sui giornali, l’incongru<strong>it</strong>àdi certi sistemi produttivi, la fraudolenzadi taluni metodi di vend<strong>it</strong>a.Povere parole, che uso balordo se nefaceva e se ne fa!È cultura industriale quella che ha determinatola s<strong>it</strong>uazione dell’Ilva o lasentenza dell’Etern<strong>it</strong>? Lo è la sistematicadismissione di capac<strong>it</strong>à imprend<strong>it</strong>orialee conseguente rincorsa al “benerifugio” della speculazione finanziaria?Di quale cultura industriale è oggi portatrice,tanto per fare un nome, la Fiatdi Marchionne e di Elkann?È con questioni di questo tipo e di questamole che oggi si misura il dir<strong>it</strong>to: selo si vuole intendere, appunto – secondola definizione del mio giovane amicoGiovanni, che credo sia da condividere –come “i dir<strong>it</strong>ti delle persone”. ❚beni di consumo di R<strong>it</strong>a NannelliNon siamoalla fruttaSempre più biologico, ma sempre menofrutta e verdura. Secondo i dati dell’Ismea(Ist<strong>it</strong>uto di servizi per il mercato agricoloalimentare) i prodotti bio hanno registratoun incremento del 6 per cento nei primisei mesi del 2012, mentre non più del 4 percento degli <strong>it</strong>aliani consuma le 5 porzioni algiorno di frutta e verdura indicate dall’OrganizzazioneMondiale della San<strong>it</strong>à e il 19per cento non mangia neanche un’arancia ouna mela, spinaci o un piatto di carote. E tragli adolescenti la percentuale sale al 33 percento. Dal consumo annuo nel 2000 di 450kg a famiglia si è passati a 347 kg nel 2011,con un meno 23 per cento. Inoltre l’OsservatorioNomisma sui Consumi Alimentariha rilevato che se i gen<strong>it</strong>ori mangiano fruttae verdura ogni giorno in almeno due occasionii figli seguono il buon esempio: il 75per cento le mangia ogni giorno rispetto al54 per cento dei bambini con gen<strong>it</strong>ori chene fanno un consumo occasionale. A condizionarele scelte – non certo a vantaggiodell’ortofrutta – nelle famiglie con figli al disotto dei 12 anni la pubblic<strong>it</strong>à nel 15 percento dei casi e la presenza di regali allegatinel 16 per cento, con il successo assicuratodi merendine, bib<strong>it</strong>e gassate e patatine.


la merce muta di Giorgio NebbiaSotto pressionePapin, l’uomo che inventò la pentola a pressione.Le lettrici e i lettori che usano consuccesso una pentola a pressionerivolgano un grato pensieroal grande fisico francese DenisPapin (1647-1712) scomparso trecentoanni fa. L’invenzione della pentola fu unsottoprodotto delle ricerche condottecon grande energia per fabbricare unamacchina a vapore, capace di muovereun pistone e una ruota. Tutti i tentativiprecedenti di una simile macchina eranostati fatti sfruttando il modesto aumentodi volume dell’aria, quando viene scaldata.Papin, invece, sfruttò l’aumento, dicirca 1.700 volte, del volume dell’acquaquando passa dallo stato liquido a quellodi vapore. Nato in Francia, Papin si laureòin medicina, ma dal 1671 si dedicòalla costruzione di pompe ad aria in collaborazionecon Huygens; nel 1675 passòa Londra dove lavorò con Boyle e conHooke. Nel 1681 andò a Venezia comedirettore dell’Accademia delle Scienze,carica che abbandonò perché leautor<strong>it</strong>à non vollero potenziare l’ist<strong>it</strong>uzione.A questo punto non poté tornarein Francia perché apparteneva auna famiglia di Ugonotti, i protestantiband<strong>it</strong>i dalla Francia da Luigi XIV,uno sconsiderato provvedimento checostrinse molti dei migliori ingegnifrancesi a emigrare e portare le loroconoscenze in altri paesi. Papin andòa insegnare matematica nell’Univers<strong>it</strong>àdi Marburgo in Germania, dovecontinuò i lavori sulla macchina a vaporee inventò vari ingegnosi sistemidi sollevamento delle acque, un sottomarino,varie macchine da guerra eun battello con le pale. Nel 1707 tornòa Londra dove finì la sua ag<strong>it</strong>ata v<strong>it</strong>a. Alperiodo in cui era in Germania risale lapubblicazione, nel 1690, del trattato incui è descr<strong>it</strong>ta la macchina a vapore, dacui presero lo spunto tutti gli inventorisuccessivi che dettero v<strong>it</strong>a alla rivoluzioneindustriale del Settecento e alla nasc<strong>it</strong>adella società industriale moderna. Neimesi scorsi l’Accademia dei Georgofili diFirenze ha dedicato un convegno per il300° anniversario della morte di Papin.Al 1679 risale l’invenzione di Papin di unapentola col preciso scopo di cuocere inminor tempo e meglio gli alimenti: un recipienteperfettamente chiuso nel qualeera posto l’alimento da cuocere e acqua;col riscaldamento l’acqua si trasformavain vapore che raggiungeva una temperaturasuperiore a quella di normale ebollizionedell’acqua. Ci sarebbero però volutimolti decenni prima che l’idea si trasformassein un diffuso apparecchio adattoper la cottura su larga scala e poi a livellodomestico. Già nell’Ottocento un certoGeorg Gutbrod aveva commercializzatouna pentola a pressione, ma la sua invenzionenon ebbe successo. Sarebbe statonecessario arrivare agli Anni Trenta delNovecento per vedere in commercio leprime pentole a pressione per uso domestico,in Germania, in Francia, negliStati Un<strong>it</strong>i dove fece la sua apparizionealla Fiera Mondiale di New York del 1939.Il vero successo sarebbe, però, arrivatodopo la Seconda Guerra Mondiale con imodelli che ormai sono presenti in quas<strong>it</strong>utte le case e il cui successo è dovuto alperfezionamento della valvola di sicurezzache fa sfiatare il vapore quando raggiungeuna pressione pericolosa. ❚17chissà cosa di Jacopo FormaioniCassettedi risonanzaEra il 1963 e la Philips lanciava un oggettoprezioso per tante generazioni: si chiamavacompact cassette o musicassetta e da alloraè sempre rimasta nelle nostre orecchie.Compagna di decenni di storia della musica,la cassetta ha vissuto il suo boomgrazie al walkman e alla sua versatil<strong>it</strong>à:il suo nastro magneticocon due lati permetteva facilmentedi registrare l’lp da un amico o comporrecon pazienza compilation casalinghedalla radio. Ma dopo aver girato a lungo neimangianastri, la musicassetta ha ceduto ilpasso a cd e mp3. R<strong>it</strong>irata dal mercato nel2008, la cassetta è entrata ufficialmente tra ireperti archeologici del Novecento, con oltre500 milioni di pezzi ancora in circolazione,fin<strong>it</strong>i in parte in mercatini dell’usato e inmusei come cimelio o rielaboraticome opere d’arte. E magari neivostri vecchi walkman provate apremere play.


pianeta terra di Mario Tozzi18Assenza ingiustificataNel dibatt<strong>it</strong>o pol<strong>it</strong>ico <strong>it</strong>aliano il grande assente è l’ambiente.Provate a cercarlo nei programmidei part<strong>it</strong>i che si presentanoalle prossime elezioninazionali, nelle dichiarazionidei leader pol<strong>it</strong>ici, nei salotti televisivio nelle pagine dei quotidiani. Perquanto vi sforzerete è sicuro che nonriuscirete a trovarlo. È lui, il grandeassente dal dibatt<strong>it</strong>o pol<strong>it</strong>ico <strong>it</strong>alianodi queste settimane, l’ambiente.Non c’è niente da fare, non lo s<strong>it</strong>rova quasi da nessuna parte, conqualche piccola, lodevole eccezioneche, però, non si traduce inlinea programmatica o meno chemeno in uno dei punti fondamentalidell’azione dell’eventuale, futuroGoverno. Non solo: provatea vedere quali uomini dovrebberorappresentare le istanze ambientalistenel nuovo Parlamento, vistoche anche nomi importantidegli Ecodem <strong>it</strong>aliani rischianodi non avere più dir<strong>it</strong>to di c<strong>it</strong>tadinanza.Non che negli altri paesile cose vadano tanto meglio, maalmeno in Francia e in Germania leistanze ambientaliste trovano traduzionepol<strong>it</strong>ica in part<strong>it</strong>i che arrivanoa contare due cifre percentuali, chehanno leader storici convincenti e checondizionano le linee di Governo earrivano ad amministrare le c<strong>it</strong>tà. Danoi i Verdi sono letteralmente spar<strong>it</strong>idalla scena con le loro giuste istanze.Nell’area del Centrodestra, a parte unvago accenno alle energie rinnovabili,per il resto, come da lunga tradizione,è tabula rasa: non un concetto, nonuna riga, non una parola. In quest’areal’ambiente è un fastidio che va eliminatoquanto prima e che producesolo problemi e ostacoli alla libertà diintrapresa. Sull’Ilva di Taranto, comesugli incener<strong>it</strong>ori, come sulle centralinucleari o sulla moltiplicazione di casee strade in quest’area pol<strong>it</strong>ica si hannole idee molto chiare: prima si distruggeil terr<strong>it</strong>orio e si tramuta tutto inmerce, poi vediamo se resta qualcosa.L’idea di natura è quella di Milano2del suo fondatore: verde “artificiale”piegato alle esigenze degli uomini. Nelcampo ambientale centristi e montianisi differenziano poco da questo:l’ambiente serve per trarre prof<strong>it</strong>ti e ilcap<strong>it</strong>ale naturale deve diventare tuttocap<strong>it</strong>ale finanziario. L’acqua, peresempio, deve diventare servizio nellemani di chi sa realizzare prof<strong>it</strong>ti, mentrei rifuti si bruciano e peccato averperduto la possibil<strong>it</strong>à di costruire centralinucleari che tanto quelle francesisono vicine. Ma si sa, gli ambientalistinon vogliono le discariche e neppuregli incener<strong>it</strong>ori, vogliono l’acquapubblica, e le energie rinnovabili, sioppongono al nucleare e rendono difficilela realizzazione delle opere faraoniche.Per non parlare dell’opposizioneai condoni edilizi e all’abusivismo.Ci ricordano che il consumo di suolo èuna vera e propria emergenza nazionaleche procede al r<strong>it</strong>mo impressionatedi 200mila ettari all’anno. E ci diconoche l’economia è un sottosistema dellabiosfera, ragione per cui la biodivers<strong>it</strong>àva preservata insieme alle coste e allepaludi del paese. È troppo sperare chedi queste cose si riesca a parlare durantela campagna elettorale e che diventino,anche solo in parte, impegniper la successiva azione di Governo? ❚#mariotozzial naturale di Stefano GeneraliFebbre giallaSulla scia di Stati Un<strong>it</strong>i ed Europa, anche l’Indiaha lanciato nei giorni scorsi un’indagineanti-dumping contro i pannelli solari lowcost realizzati in Cina ed esportati in tutto ilmondo. La Cina è accusata di vendere all’esteroi propri prodotti a prezzo inferiore diquello di produzione, danneggiando così lacompetizione internazionale e i mercati incui vengono esportati. Contestualmente laCommissione Europea ha anche avviato unainchiesta per accertare se siano illeg<strong>it</strong>timi gliaiuti statali concessi dal Governo di Pechinoalla propria industria. Quella solare è unavera e propria guerra che si sta combattendoa colpi di sovvenzioni da una parte e dazidoganali dall’altra, nel tentativo di frenarel’avanzata cinese in questo settore.


Oggi sono praticamente sinonimi:magari hanno formediverse o cambiano nelripieno, ma i nomi sono difatto intercambiabili. Parlo dei “tortelli”e dei “ravioli”. In origine non eracosì. Nel Medioevo, quando fu inventatala pasta ripiena, “tortelli” e “ravioli”erano due cose diverse. “Tortello” eral’involucro di pasta, il conten<strong>it</strong>ore. Terminederivato da “torta”, la special<strong>it</strong>àgastronomica dell’epoca, una genialeinvenzione per racchiudere, cuocere,trasportare il cibo dentro una crostadi pane poco liev<strong>it</strong>ato, moltoduro, spesso immangiabile. Inuna civiltà che nel frattempostava sviluppando la culturadella pasta, era abbastanzanaturale che nascesse l’ideadi utilizzare anche la pasta– dopo averla r<strong>it</strong>agliata inpiccoli pezzetti – per contenereingredienti di vario genere. “Iocredo nella torta e nel tortello: l’una èla madre e l’altro il suo figliuolo”, proclamaMargutte nel Morgante di LuigiPulci. Proseguendone il credo, aggiungeremoche i tortellini (o “tortelletti”,come si chiamavano nel Medioevo) nesono i nipoti.“Raviolo” invece era l’interno, il contenuto:la polpettina di carne, o diformaggio, o di verdura, o di qualsiasicosa che entrasse nel tortello dopo esserestata opportunamente “raviolata”(in certi dialetti <strong>it</strong>aliani esiste ancoraquesta curiosa parola, a indicare il gestodi accarezzare la polpettina facencentrotavola di Massimo MontanariTortelli ripieniOggi sono sinonimi, ma in passato il tortelloera l’involucro di pasta e il raviolo il contenuto.dola rotolare su se stessa).Dunque il raviolo può essere nudo: nelXIII secolo, il francescano Salimbenericorda di avere mangiato per la festa diSanta Chiara dei “ravioli senza crostadi pasta”. A loro volta, i tortelli possonoessere vuoti: uno dei più antichi ricettari<strong>it</strong>aliani, nel XIV secolo, spiega chesi possono fare di qualsiasi forma, a ferrodi cavallo, a fibbia, ad anello, a formadi animale... e alla fine aggiunge: “puoliempiere, se tu vuoli”. Se vuoi, puoiriempirli. Ma non è detto che accada.Una cronaca medievale racconta che ic<strong>it</strong>tadini di Parma, in un anno di gravepenuria alimentare, non avevano nullada mettere dentro le torte ma continuavanougualmente a prepararle,lasciandole vuote. Lo stesso avrebberopotuto fare coi tortelli.I ricettari <strong>it</strong>aliani hanno a lungo conservatoquesta distinzione. BartolomeoScappi nel Cinquecento prevederavioli “con spoglia” o “senza spoglia”.Nel Seicento Giovanni Del Turcoprescrive come fare i ravioli “conil medesimo ripieno dei tortelli, masenza spoglia”. Pellegrino Artusi allafine dell’Ottocento ci fa capire che ladistinzione ormai non funziona più.Dopo aver dato la ricetta dei “ravioliall’uso di Romagna”, semplici gnocchettidi farina, ricotta, parmigianoe uova (dunque ravioli nel senso antico),passa ai “ravioli alla genovese”e commenta: “Questi, veramente, nonsi dovrebbero chiamar ravioli, perchéi veri ravioli non si involgono nella sfoglia”.Intanto però li chiama ravioli. ❚19il buongustaio di Silvia InghiramiPolenta al centroSono molti i settentrionali che credono di esserei veri “polentoni” d’Italia. Ma non sannoche al Centro la farina di granoturco è membrod’onore della cucina popolare da secoli.La sagra della polenta più antica d’Italia, accompagnatada salsicce e formaggio, si svolgein Emilia Romagna, a Tossignano (BO) dallontano 1622: quest’anno l’appuntamento èper domenica 12 febbraio. Lontane origini haanche la Sagra della Polenta di San Costanzo,la più antica delle Marche, che si svolgea metà marzo. Gli abbinamenti vanno dalmerluzzo all’aringa alla mortadella. Aringae baccalà accompagnano anche la polentadi farina di castagne celebrata in Toscana, aVernio (PO), durante la Festa della Miseria il17 febbraio. L’abbinamento, invece, tra polentagialla e cinghiale ci porta nel Lazio, perla Sagra della Rencocciata in programma il26 febbraio a Licenza, piccolo centro all’internodel parco dei monti Lucretili.


la notizia20attual<strong>it</strong>àLa stangataA partire dal primo gennaio nuovi pesantiaumenti per le famiglie. Dal canone Raialla Tares, dalle imposte su conti correnti,t<strong>it</strong>oli e banco posta, alla nuova impennatadella bolletta energetica.n AldoBassoniEra appena scoccata lamezzanotte del 31 dicembree con i tappidello spumante sono volate sub<strong>it</strong>o inalto le nuove tariffe che, con l’introduzionedella Tares al posto di Tarsue Tia, dreneranno dalle famigliein media 64 euro annui. E mentrefesteggiavamo l’arrivo del <strong>2013</strong>, aumentavaanche il canone Rai. Dallamattinata freddina del primo gennaio,proprio in pieno inverno, è aumentatoanche il gas di una ventinadi euro. E al risveglio dal giusto relaxdelle festiv<strong>it</strong>à, non potevano man-care nuove tasse e balzelli sui conticorrenti, i depos<strong>it</strong>i t<strong>it</strong>oli, il banco posta.A mettere insieme tutta questaroba, sommata agli effetti delle manovrerecessive degli ultimi 13 mesie al previsto aumento dell’Iva dal 21al 22 per cento che scatterà il primoluglio, viene fuori una cifra pesante,poco al di sotto dei 1.500 euro a famiglia.I conti li ha fatti l’OsservatorioNazionale Federconsumatori(v. box nella pagina a fianco). Facileimmaginare quali saranno le conseguenzedi questa nuova stangata:pesanti ricadute sulle condizioni div<strong>it</strong>a di tante famiglie, già duramenteprovate, e sull’economia in generaleche dovrà continuare a fare i conticon una profonda e prolungata crisidei consumi. Sulla quale inciderànon poco anche la spesa alimentarecolp<strong>it</strong>a anch’essa da una diabolicaspirale inflattiva.Arriva la TaresIl nome fa pensare a qualche meravigliososupereroe di cartone, ma in realtànon c’è niente di eroico in questasigla che sta per “Tassa rifiuti e servizi”.La Tares costerà di più nonostantela scomparsa dell’Iva del 10 per


cento illeg<strong>it</strong>timamente applicata sullaTia da molti comuni, anche se, dopola sentenza della Corte Cost<strong>it</strong>uzionaledel 2009, né Berlusconi né Montihanno messo mano alla rest<strong>it</strong>uzionedell’Iva pagata e non dovuta da quasi20 milioni di c<strong>it</strong>tadini tra il 1999 e il2012. E poi, siccome la Tares includel’intero costo del servizio di smaltimentorifiuti, mentre dove si applicavala Tia il livello di copertura era del 95per cento e dove si applicava la Tarsuera tra l’80 e il 95 per cento, percoprire la differenza, ci sarà un nuovoaumento mediamente di 11 euro perchi pagava la Tia e di 50 euro per chipagava la Tarsu. Ma non è fin<strong>it</strong>a qui:dal primo aprile è previsto un nuovoaumento del 25 per cento. In più, sidovranno pagare anche altri servizicosiddetti “indivisibili”, tipo l’illuminazionepubblica, un tanto al metroquadro, per un importo medio annuodi 30 euro. «È necessario che l’adozionedei piani tributari da parte dei comunisia sostenibile per i bilanci dellefamiglie – dice Mauro Zanini, vicepresidenteFederconsumatori – e chevengano generalizzate le tariffe socialia fronte delle condizioni cr<strong>it</strong>iche incui versano milioni di c<strong>it</strong>tadini. Considerandopoi che con l’Imu e l’addizionaleIrpef la fiscal<strong>it</strong>à locale incideper il 30 per cento sulla pressione fiscalecomplessiva – aggiunge Zanini –occorre rivedere urgentemente i decretiattuativi del federalismo fiscalerendendoli più equi».In aumentoIntanto è arrivato anche l’aumentodel gas quando proprio ce n’è piùbisogno. Non dell’aumento s’intende,ma del gas per riscaldarci. In treanni la bolletta energetica è cresciutacostantemente. Solo l’anno scorso il15,3 per cento in più per l’elettric<strong>it</strong>àe il 12 per cento per il gas rispettoal 2011. Facendo un rapido calcolo,sono circa 200 euro. Le organizzazionidei consumatori si battono daanni per una riduzione dell’eccessivaimposizione fiscale, specialmentesul gas che incide del 35 per cento afronte di una media europea del 20.Ci sarebbe qualcosa da dire anchesull’opportun<strong>it</strong>à di mantenere l’Iva al21 per cento dato che il metano per ilriscaldamento andrebbe consideratoun bene di prima necess<strong>it</strong>à e non unconsumo di lusso.La lista degli aumenti più significativicontinua con il 58 per cento perPoveri noiGli aumenti previsti nel <strong>2013</strong>.L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolatole previsioni di aumento di prezzi e tariffe in arrivo nel<strong>2013</strong>. Tali previsioni discendono da considerazioni quali:mantenimento o aumenti contenuti dei costi energeticidopo quelli elevati del 2012, aumenti dei prezzi internazionalidelle derrate alimentari, pesanti ricadute su prezzie tariffe derivanti da Imu applicata sui settori produttivi.Dai carburanti alle bollette di luce e gas anche se conaumenti più contenuti rispetto al 2012, dalla nuova tariffadei rifiuti, questa sì in forte aumento e inoltre dall’ulterioreincremento dell’Iva che scatterà da luglio. La stangataprevista sarà, in media, di 1.490 euro a famiglia.Euro annui rapportati universo famiglie Istatalimentazione (+5%) 299trasporti ( treni e servizi locali) 83servizi bancari + mutui + bolli + tasse 118carburanti (comprese accise regionali)derivati del petrolio, detersivi,132plastiche e prodotti per la casa 115assicurazione auto (+5%) 61tariffe autostradali (+2%) 38tariffe aeroportuali 31tariffe gas (+3%) 39tariffe elettric<strong>it</strong>à (+3%) 11tariffe acqua (+5-6%) 26tariffe rifiuti (+25%) 64riscaldamento (+4%) 44addizionali terr<strong>it</strong>oriali 163scuola (mense-libri) 94tariffe professionali-artigianali 114tariffe postali + canone Rai58totale 1.490i costi di gestione del banco posta ilcui canone annuo è sal<strong>it</strong>o da 31 a 48euro e sulle tasse che colpiranno conticorrenti e portafogli t<strong>it</strong>oli secondocr<strong>it</strong>eri di equ<strong>it</strong>à alla rovescia, per cuiin proporzione chi ha meno paga dipiù. Si spenderà di più anche per ilcanone Tv nonostante un serviziopubblico lottizzato e di discutibilequal<strong>it</strong>à. Insomma l’auster<strong>it</strong>à colpisceancora. «Le parole d’ordine per risollevarele sorti delle famiglie e dell’economiasarebbero altre – dicono ElioLannutti e Rosario Trefiletti, presidentidi Adusbef e Federconsumatori–: ripresa della domanda, liberalizzazioni,nonché investimenti per l’innovazione,lo sviluppo tecnologico eper il lavoro che rimane il problemafondamentale del Paese. In assenza diun serio progetto che vada in questadirezione, la fuoriusc<strong>it</strong>a dalla crisi sifarà sempre più lontana e improbabile».Tra pochi giorni si vota. Speriamoche qualcuno li ascolti. ❚21


primo piano22attual<strong>it</strong>àV<strong>it</strong>a infameCe n’è sempre meno in rapportoall’aumento della popolazione cheentro il 2050 supererà i 9 miliardi.Per contenderselo crescerannole guerre con una posta in giocoaltissima: la sopravvivenza della civiltà.È la mancanza di cibo la principaleminaccia per il Pianeta Terra.n Claudio Strano


Non il web, il petrolio, il terrorismo, lo scontroetnico o l’odio religioso. È la scars<strong>it</strong>à dicibo il primo fattore destabilizzante comegià lo fu per Sumeri e Maya, gloriose civiltà del passato chenon risolsero il rapporto con esso e si estinsero i primi perl’aumentata salin<strong>it</strong>à del suolo, i secondi per l’erosione dellostrato fertile di quindici centimetri su cui è possibile l’attiv<strong>it</strong>àagricola. Lo stesso rischiamo di fare noi, uomini delTerzo Millennio. La nostra spada di Damocle è l’anidridecarbonica liberata nell’ambiente. Ma non solo. Abbiamo ache fare con una molteplic<strong>it</strong>à impressionante di fattori negativi(incremento demografico, cambiamento climatico,erosione dei suoli, sovrasfruttamento idrico, riduzione delleriserve agricole, consumi crescenti di carne, spreco) talida minacciare la nostra stessa sopravvivenza. La scars<strong>it</strong>à dicibo non è che la sintesi di tutto ciò. Servirebbero, infatti,qualcosa come 9,3 miliardi di posti a tavola, da qui al 2050,secondo le più recenti stime dell’Onu, se consideriamo che ciriproduciamo al r<strong>it</strong>mo di 80 milioni di persone in più all’anno,mentre la terra dà sempre meno a chi la coltiva, rinsecchiscecome un limone spremuto troppo.Bruttocome la fameLa domanda globale di cibo liev<strong>it</strong>a ancheperché ci sono 3 miliardi di personeche si stanno spostando in alto nellacatena alimentare (i cinesi quest’annoconsumeranno complessivamente giàil doppio di carne degli statun<strong>it</strong>ensi).Il consumo di cereali, che è la spia delproblema, è raddoppiato dal 2005 al2011 rispetto al quinquennio precedenteper effetto di un mix di richiesta dicarne (mais e grano vanno in gran partea foraggiare gli animali), cresc<strong>it</strong>a demograficae uso di biocombustibili.Dall’altra parte l’offerta scende a causadell’impoverimento e della desertificazionedei suoli.Quest’ultimo fenomenocolpiscesoprattutto l’Africa,dove le tempestedi polverenel Sahara sonoaumentate di diecivolte negli ultimicinquant’anni;in Corea giàla chiamano la“quinta stagione”mentre in Indiail 25 per centodella superficiesi sta lentamentetrasformando indeserto. Di paripasso il calo dellefalde acquifere lo si nota nel drasticorallentamento della cresc<strong>it</strong>a delle areeirrigate dall’inizio di questo secolo. Infine,l’incremento dei prezzi degli alimentari,raddoppiati nel 2012 rispettoal 2002-2004 per opera della speculazionefinanziaria, determina la perd<strong>it</strong>adell’autosufficienza alimentare in tantipaesi. Ed ecco, accanto al fenomenodell’accaparramento delle terre, profilarsiall’orizzonte uno spettro ben piùgrave, quello del “collasso alimentare”.«Il mondo potrebbe essere molto piùvicino di quanto comunemente non sicreda a un’ingestibile carestia» dice LesterRussell Brown, uno dei più noti eimportanti ambientalisti americani, pionieredello sviluppo sostenibile.In riservaNel suo ultimo libro, 9 miliardi di postia tavola (Edizioni Ambiente), Brownincalza i leader pol<strong>it</strong>ici e l’opinione pubblicamondiale a prendere coscienza chele riserve alimentari globali si stannovelocemente assottigliando: negli ultimidieci anni i cereali si sono ridotti di unterzo, e vanno a sfamare una volta su trenon gli uomini, ma il bestiame da allevamentoo bruciano nei motori comebiocarburanti. Il tempo scarseggia se sivuole ev<strong>it</strong>are che “in questa nuova eraalimentare, in cui il cibo è importantecome il petrolio e il terreno come l’oro,ciascun paese faccia per sé”.Ciò significherebbe un’escalation diguerre senza precedenti. È la questionedella “sicurezza alimentare” intesain un senso quant<strong>it</strong>ativo e non qual<strong>it</strong>ativo(come la intendiamo noi in Occidente)che deve salire in cima all’agendadei governanti. «Dopo le due guerremondiali e il periodo della guerra fredda,oggi è la scars<strong>it</strong>à delle risorse idrichee alimentari il principale fattored’instabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica» ha detto Brownintervenendo all’Univers<strong>it</strong>à di Bologna,dopo essere stato al Forum dellaBarilla a Milano, alla tavola rotondasu cibo e sostenibil<strong>it</strong>à organizzata daldipartimento di Sociologia e Dir<strong>it</strong>todell’Economia in collaborazione, tragli altri, con la Fondazione Barberini.L’organizzazione Save the Children hacalcolato che già il 24 per cento dellefamiglie in India, il 27 per cento in Nigeriae il 14 per cento in Perù non toccacibo per intere giornate e programmala settimana in funzione di questobisogno primario.23


24Catena alimentareChe cosa fa Coop per unacorretta educazione alimentaree per promuovere una gestioneattenta della filiera produttiva.Perché ev<strong>it</strong>ando gli sprechi cisarebbe cibo per tutti.Secondo stime recenti della Fao, le persone denutr<strong>it</strong>enel mondo sono quasi un miliardo e ogni annoi decessi dovuti a carenza di cibo e malnutrizioneammontano a 36 milioni. Di questi, 5,6 milioni sonobambini. Per contro, oltre 1,3 miliardi di personesono in sovrappeso o obese, e 29 milioni muoionosempre ogni anno per malattie riferibili alla sovralimentazione.Questo è quello che viene defin<strong>it</strong>o“il paradosso alimentare”. Se a ciò si aggiungeche il 30 per cento della produzione mondiale dialimenti viene distrutta o sprecata nei processi diconservazione, trasformazione, distribuzione econsumo casalingo, «risulta chiaro come, con unamiglior gestione della filiera produttiva, avremmocibo sufficienti per tutti anche nell’ipotesi di unacresc<strong>it</strong>a della popolazione a 9 miliardi di ab<strong>it</strong>antientro il 2050 – dice Claudio Mazzini, responsabileSostenibil<strong>it</strong>à Innovazione e Valori di Coop Italia, chespiega il lavoro svolto da Coop su vari versanti –.Sul tema dell’obes<strong>it</strong>à siamo da sempre in prima filacon iniziative mirate all’informazione e sensibilizzazione.Voglio ricordare la campagna Alimenta il tuobenessere lanciata nel 2007 per promuovere saneab<strong>it</strong>udini alimentari e movimento». Ma Coop vuolefare la sua parte anche sull’obes<strong>it</strong>à infantile che stadiventando una vera e propria emergenza sociale.A questo scopo ha defin<strong>it</strong>o Le linee guida Coopper una corretta alimentazione dell’infanzia con lasupervisione di un autorevole com<strong>it</strong>ato scientifico.Ne è nata la linea Club 4-10 di prodotti virtuosidestinati ai bambini. «Sul tema della denutrizione– aggiunge Mazzini – ricordo la campagna StopWorld Poverty contro la povertà in atto in oltre 40paesi del mondo. Da tempo sosteniamo lo sviluppodei paesi del Sud del mondo anche sui nostriscaffali con prodotti e iniziative economiche. Findal 1995 vendiamo prodotti del mercato equo esolidale, un’esperienza che dal 2001 ha portatoallo sviluppo di una vera e propria linea di prodotti,la linea Solidal Coop, che ha segnato tra ivari brand la maggiore cresc<strong>it</strong>a dal 2005: più 140per cento contro una media del 51 per cento peri prodotti a marchio Coop». Altro progetto assairilevante riguarda la merce invenduta donata insolidarietà: «un progetto di sviluppo sostenibileche nasce, nel 2003, dalla consapevolezza che lecooperative, per quanto operino secondo cr<strong>it</strong>erivolti a ottimizzare la gestione, generano comunquevolumi importanti di merce invendibile. Nel2011 sull’intero terr<strong>it</strong>orio nazionale 492 negozi, 21in più del 2010, si sono organizzati per raccoglieree distribuire merce invenduta, coinvolgendo 827associazioni no prof<strong>it</strong> nella distribuzione a menseo a persone bisognose».Sensodi responsabil<strong>it</strong>à«Per la prima volta gli agricoltori affrontanole conseguenze dirette del cambiamentoclimatico – sostiene Brown –. Perogni grado Celsius in più di temperatura,loro sanno che devono aspettarsi unaperd<strong>it</strong>a del 10 per cento della produzioneagricola». Gli eventi atmosferici eccezionalisono diventati la norma e perciòentro il 2020 – secondo Brown – e nonentro il 2050 serve una riduzione dell’80per cento delle emissioni di carbonionell’aria se si vuole combattere davve-ro il global warming. Ciò significa unarivoluzione che non può non toccare inostri modelli di sviluppo e di consumo.Già, ma verso quali direzioni? Unasperanza potrebbe essere data daicooperatori «che nel mondo – osservaMauro Giordani, presidente dellaFondazione Barberini – sono un miliardo.Il problema è che si tratta di uneserc<strong>it</strong>o disperso e culturalmente nonomogeneo per poter imprimere unasvolta nel cambiamento, necessario,dei modelli di consumo». Meglio alloraandare verso la decresc<strong>it</strong>a teorizzatada Latouche o la post-cresc<strong>it</strong>a di Fabris?Verso la prosper<strong>it</strong>à senza cresc<strong>it</strong>adi Jackson o il consumerismo cr<strong>it</strong>icoe consapevole? Roberta Paltinieri,sociologa dei consumi all’Univers<strong>it</strong>àdi Bologna – centro di eccellenza perlo studio sullo sviluppo sostenibile inItalia – propende nel suo ultimo libro,Felic<strong>it</strong>à responsabile (Franco Angelied<strong>it</strong>ore), per la responsabil<strong>it</strong>à socialecondivisa in cui trova posto anchel’esperienza di Coop. Secondo questalinea di pensiero, la sostenibil<strong>it</strong>à globalee compartecipata deve diventareil fondamento delle nostre civiltà. ❚


intervistaCrisi di civiltà“Azioni concrete sono possibili per ev<strong>it</strong>are ilnaufragio della nostra civiltà”. Nuovo Consumointervista Lester R. Brown, ambientalistaed economista statun<strong>it</strong>ense consideratotra i più influenti opinionisti al mondo.Lester R. Brown,ambientalistaed economista.Do t t o rBrown,lei concludeilsuo libro dicendoche “salvarela nostra civiltànon è uno sport che prevede spettatori”.Ma è sicuro che siamo in tempoper salvarla?«Lo spero e dobbiamo crederci. Talvoltai cambiamenti sociali accadonocon grande veloc<strong>it</strong>à. Le faccio unesempio: l’uragano Sandy, negli StatiUn<strong>it</strong>i, è bastato a far ricredere da ungiorno all’altro molti degli scettici sullaquestione ambientale».Il suo libro è pieno di dati preoccupanti.Una parola di speranza dove la si puòtrovare?«Le farò un paio di esempi rifer<strong>it</strong>i almio paese. In due anni di campagnacontro le centrali a carbone, su 492impianti altamente inquinanti siamoriusc<strong>it</strong>i a farne chiudere 121. L’obiettivodell’amministrazione Obama è illoro totale abbandono, il che ridurrebbedi molto le emissioni di carbonionegli Usa. L’altro esempio risalealla Seconda Guerra Mondiale. Dopol’attacco di Pearl Harbor l’allora presidenteRoosevelt riconvertì l’industriaautomobilistica in industria bellica eal posto di automobili nel giro di unChi è Lester Russell BrownFondatore nel 2001 e presidente dell’Earth Policy Inst<strong>it</strong>utedi Washington – organizzazione no prof<strong>it</strong> il cui obiettivoè elaborare un piano di salvataggio della nostra civiltà eindicare la strada per raggiungerlo – è un ambientalistaed economista statun<strong>it</strong>ense tra i più influenti al mondo. Èstato fondatore e presidente per 26 anni del WorldwatchInst<strong>it</strong>ute, il primo ist<strong>it</strong>uto dedicato all’analisi con approcciointerdisciplinare delle questioni economiche, sociali e ambientalimondiali. Autore di numerosi libri, tra cui il famosoPiano B, tradotti in 40 lingue, premiato con 25 laureehonoris causa, Lester Brown è stato in Italia nel dicembrescorso per presentare il suo nuovo libro, 9 miliardi di postia tavola. La nuova geopol<strong>it</strong>ica della scars<strong>it</strong>à di cibo.mese uscirono dalle fabbriche aerei ecarri armati. Dunque il cambiamentoè possibile».In Italia non siamo alla carestia alimentare,ma abbiamo erosione dei suoli,dissesto idrogeologico e perd<strong>it</strong>a d<strong>it</strong>err<strong>it</strong>orio coltivabile...«Sì, ma l’Italia ha il grosso vantaggiodi poter contare sull’energia prodottadal sole, dal vento e dalla geotermia.Sarebbe un ottimo punto di partenza,quello».Cosa pensa della speculazione finanziariasulle commod<strong>it</strong>ies alimentari?«Quando c’è scars<strong>it</strong>à di un bene sicreano anche opportun<strong>it</strong>à per gli speculatori,ingenerando effetti perversinel mercato. Abbiamo ben presenteil problema e alla Borsa di Chicagoabbiamo lavorato per lim<strong>it</strong>arlo, main realtà non esiste ancora una soluzionealternativa accettabile a livellonazionale e sovranazionale».Lei auspica un’attiv<strong>it</strong>à di pressione daparte dei c<strong>it</strong>tadini su chi prende decisionipol<strong>it</strong>iche. Crede meno all’efficaciadei comportamenti virtuosi di singoli,aziende o gruppi sociali?«L’attiv<strong>it</strong>à di pressione da parte deiconsumatori è molto importante. Soprattuttolo è stata e lo è tuttora negliStati Un<strong>it</strong>i dove ha portato a risultatinon solo pol<strong>it</strong>ici, ma di sensibilizzazionedell’opinione pubblica. Le lobbiesambientaliste hanno un grossopotere sulle pol<strong>it</strong>iche commercialidelle corporation. Le faccio l’esempiodella Br<strong>it</strong>ish Petroleum, un marchioche è quasi fuori mercato per via dellasua storia di “cattivi comportamenti”resa evidente sia dal disastro delGolfo del Messico sia dalle campagned’informazione delle associazioni ambientaliste».Coop persegue pol<strong>it</strong>iche di sostenibil<strong>it</strong>àambientale, educazione al consumoconsapevole e lotta allo spreco. Ne hasent<strong>it</strong>o parlare?«Sì. E r<strong>it</strong>engo questo tipo d’azionemolto importante. Il punto chiave restasempre quello di una corretta pol<strong>it</strong>icadell’informazione. Tante volteil consumatore non è colpevole dellescelte che fa, è solo disinformato omale informato». ❚ C.T.25


Cattivi affari26La speculazione finanziaria spinge in alto i prezzi dellematerie prime alimentari. C’è chi fa affari sulla fame e mettea rischio la sopravvivenza di 3 miliardi di esseri umani checampano (male) con meno di 2 dollari al giorno.n AldoBassoniNegli ultimi 5 anni gliinvestimenti sulle oscillazioni deiprezzi alimentari sono passatida 65 a 126 miliardi di dollari. Ilrisultato di queste operazioni èstato di condurre i prezzi deglialimenti a livelli record rispettoagli ultimi 30 anni.La speculazione finanziariascommette su tutto. Anchesulla fame. Nelle ovattatestanze delle c<strong>it</strong>y si gioca tranquillamentesulla pelle di miliardi dipersone al solo scopo di realizzaregrossi guadagni. In pochi mesi i prezzidi materie prime essenziali come frumento,mais, soia, registrano aumentiimprovvisi segu<strong>it</strong>i da crolli altrettantorepentini, senza un motivo realese non quello provocato dalle turbolenzefinanziare generate ad arte dachi specula sull’estrema volatil<strong>it</strong>à deiprezzi. «Una “tempesta perfetta” cherischia di abbattersi anche sulle famiglie<strong>it</strong>aliane – avverte il presidente diCoop Italia Vincenzo Tassinari – sedovesse arrivare un’altra ondata dirincari come richiesto dai produttor<strong>it</strong>ale da far liev<strong>it</strong>are del 5 per cento i listininel <strong>2013</strong>».Ma c’è chi prevedeche neiprossimi anni iprezzi dei prodottialimentaridi base come icereali e la carnepotrebberocrescere del 20per cento per i cereali e del 30 per lacarne. Questo renderebbe ancora piùdura la v<strong>it</strong>a di quei 3 miliardi di esseriumani che vivono con meno di 2 dollarial giorno e che non potranno piùcomprare il pane non per colpa dellasicc<strong>it</strong>à o di un cattivo raccolto, maper l’avid<strong>it</strong>à di chi specula sul cibo.AsportavaloriIntendiamoci. La finanza ha sempresvolto un ruolo essenziale nell’economiacap<strong>it</strong>alistica. Purtroppo negliultimi trent’anni abbiamo allevato unmostro famelico che divora qualunquecosa pur di alimentare la sua insaziabilesete di guadagno: qualcosa cheassomiglia più alla rapina che allo sviluppodelle forze produttive. Perché,come spiega il sociologo Luciano Gallinonel suo libro Finanzcap<strong>it</strong>alismo(Einaudi), “si produce valore, cioè ricchezzareale, quando si costruisce unacasa, si crea una merce o si pianta unalbero. Ma quando si provoca un aumentodel prezzo delle case agendo su<strong>it</strong>assi di interesse, quando si aumentanoi r<strong>it</strong>mi di lavoro a par<strong>it</strong>à di orarioe di salario, quando si distrugge unbosco per farci un parcheggio, allorasi estrae valore”. Ed ecco che, dietro


le impennate dei prezzi degli alimentic’è proprio il cinico interesse dellafinanza che, speculando sulle materieprime alimentari, di fatto speculasulla v<strong>it</strong>a delle persone compiendo unatto criminale perfettamente legalizzato,con un semplice clic del mouse,dall’alto delle più importanti piazzefinanziarie telematiche, tram<strong>it</strong>e queglistrumenti che si chiamano futurescreati per dare certezza agli operatoridel settore.R<strong>it</strong>orno ai futuresNati come strumenti regolatori delmercato stabilendo oggi a quale prezzocomprare domani un certo benealimentare, i futures sono diventatiarmi di distruzione di massa. «Laquasi total<strong>it</strong>à dei futures oggi è negoziatatra operatori che non hannointeresse diretto in campo agricolo»,dice Riccardo Moro, docente di Pol<strong>it</strong>ichedello Sviluppo alla Stataledi Milano. Inoltre, solo una piccolaparte dei contratti va a buon fine, ilresto viene stracciato prima dellascadenza monetizzando la differenzatra prezzo indicato nel future eprezzo corrente, con la conseguenzache i prezzi dei prodotti reali (mais,grano ecc.) seguono le oscillazioni deiprezzi virtuali, mettendo in ginocchiochi al mercato ci va davvero, con leproprie gambe come i piccoli contadinie le popolazioni povere dell’Africae dell’America Latina. L’ent<strong>it</strong>àdel fenomeno è enorme. «Ma quelche è peggio è che è mutata l’essenzastessa del rapporto di scambio– afferma Moro –. Se nel giugno del1996 alla borsa di Chicago (dove s<strong>it</strong>rattano i futures di tutto il mondo,ndr) si stimava che l’88 per cento deifutures sul frumento fossero contrattida operatori motivati dalla volontà diproteggersi dalle incertezze naturalidei raccolti contro un 12 per centolegato alla speculazione, nel giugno2011 le stesse stime valutano che siaquasi il 70 per cento il numero dei futuresscambiato da gruppi finanziariper fini lucrativi».Bassa finanzaSe le cose stanno così, sarebbe lec<strong>it</strong>oattendersi che i governi faccianoqualcosa per eliminare o quantomenocontenere gli agenti speculativiche operano sul mercato delle materieprime. Purtroppo non è propriocosì. Le lobby della finanza, nonostantei guai che hanno provocato,continuano ad eserc<strong>it</strong>are una fortepressione per impedire che venganointrodotte lim<strong>it</strong>azioni alla lorolibertà di movimento. Il G20, a giugno2011, ha concordato di fissareuna soglia massima di investimentisu derrate agricole per ogni operatore.Ma fino a oggi questo impegno èstato disatteso. Questo significa chel’influenza degli interessi in gioco èenorme. «Ma fare qualcosa è possibile– accenna Moro –. Ci sono diverseproposte in campo in sede europeae Usa per ev<strong>it</strong>are che futures e derivatinon influenzino i prezzi dellematerie prime essenziali per la v<strong>it</strong>adell’uomo, proposte tecniche accantoalle quali occorre la pressionedell’opinione pubblica come, adesempio, chiedere alla propria bancadove investirà i suoi risparmi e nonaccontentarsi di risposte superficiali.E poi informarsi, interpellare ilproprio Comune, prendere coscienza,aderire a campagne anti-speculazionee anti-spreco». Insomma, c’èmolto da fare e ognuno può dare ilsuo contributo per rimettere l’economiaal servizio del bene comune sottraendolaagli artigli velenosi dellaspeculazione finanziaria. ❚FuturesV<strong>it</strong>ainfameSono la forma principale di derivati utilizzati per le materieprime agricole. I derivati sono prodotti finanziari ilcui prezzo è agganciato ad altre grandezze, beni o attiv<strong>it</strong>àimmateriali come azioni, indici finanziari, valute, tassi d’interesse,o anche materiali, ma non disponibili al momentocome appunto le materie prime.27


CMYCMMYCYCMYKsociPartecipazione28straordinariaIl rinnovo dei Com<strong>it</strong>ati direttividelle Sezioni soci, una grande occasioneper partecipare alla v<strong>it</strong>a della Cooperativa.n CristinaVaianiASSEMBLEE DEI SOCI COOPORDINE DEL GIORNO:1) IL BILANCIO PREVENTIVO <strong>2013</strong>: L’IMPEGNO DI COOPA DIFESA DEI SOCI E DEI CONSUMATORI.2) ADEMPIMENTI RELATIVI AL RINNOVO DEI COMITATIDIRETTIVI DELLE SEZIONI SOCI, NOMINA DELLACOMMISSIONE ELETTORALE PER IL RINNOVO DEICOMITATI DIRETTIVI AI SENSI DELL’ART. 7 DELREGOLAMENTO SEZIONI SOCI.3) NOMINA COMMISSIONE VALORI E REGOLE AI SENSIDELL’ART. 7 DEL REGOLAMENTO SEZIONI SOCI.MANIFESTA LE TUE IDEEConsulta il calendario riportato all'internoe partecipa all'Assemblea della tua Sezione soci.IN OMAGGIO A TUTTI I SOCIPRESENTI UN BUONOPER IL RITIRO DI:1 bottiglia di passatadi pomodoroViviverde Coop+1 pacco di pastaViviverde CoopUno dei punti all’ordine delgiorno delle <strong>Assemblee</strong> <strong>Autonome</strong>di Unicoop Tirrenoriguarda l’avvio del percorsoche porta al rinnovamento dei Com<strong>it</strong>atidirettivi delle Sezioni soci per iltriennio <strong>2013</strong>-2016. «Si tratta del piùalto momento di partecipazione allav<strong>it</strong>a della Cooperativa– afferma MassimoFavilli, direttorePol<strong>it</strong>iche socialidi Unicoop Tirreno– perché esprimeesattamente il concettodi Cooperativabasato appuntosulla rappresentanzadei soci». Il percorso,che inizia afebbraio per concludersia ottobre,prevede varie fasi:la prima consistenell’individuazionedelle commissionielettorali, una perciascuna sezione,che avrà il comp<strong>it</strong>odi selezionare attraverso dei colloquile varie autocandidature che isoci presenteranno alla Cooperativa.Seguirà una seconda fase dipresentazione dei candidati, e infinele votazioni nel mese di ottobre.Ma alle assemblee «focalizzeremol’attenzione anche sulle attiv<strong>it</strong>à delleSezioni soci – aggiunge Favilli –attraverso le quali la Cooperativacerca di confermarsi come punto diriferimento nelle comun<strong>it</strong>à in cui èpresente, anche dal punto di vistasociale».Molte delle attiv<strong>it</strong>à che saranno programmatenel corso del <strong>2013</strong> riproporrannoi temi tradizionali che daanni vengono affrontati con impegnoe dedizione dai Com<strong>it</strong>ati socisui terr<strong>it</strong>ori. Torneranno quindi l’informazionesui consumi, la correttaalimentazione, l’attenzione all’ambientee la solidarietà, le attiv<strong>it</strong>à dieducazione al consumo consapevolenelle scuole per educare i giovani afare scelte di consumo responsabilirispettando l’ambiente e le culturedegli altri paesi. «In particolarepuntiamo a consolidare sui terr<strong>it</strong>oricollaborazioni con le associazioni divolontariato per sviluppare le attiv<strong>it</strong>àdi solidarietà come il progettoBuon fine per la destinazione a finisociali dei prodotti alimentari rimastiinvenduti ma ancora integri ecommestibili e Ausilio per la spesache prevede la consegna gratu<strong>it</strong>a adomicilio della spesa a persone indifficoltà».È quindi importante partecipare, ancheattraverso le Sezioni soci. Le stesseassemblee rappresentano un forterichiamo alla partecipazione. «È l’occasionein cui i soci dei nostri terr<strong>it</strong>oripossono essere informati rispettoall’andamento della Cooperativa edare il loro contributo di idee». ❚


<strong>Assemblee</strong> <strong>Autonome</strong> <strong>2013</strong>Sezione soci n. 5Cecina-DonoraticoMartedì 19 febbraio, ore 16CECINA Cinema Tirrenovia Buozzi, 9Sezione soci n. 15Roma-Colli AnieneMartedì 19 febbraio, ore 17ROMA Centro Sacro Cuorevia B. BardanzelluSezione soci n. 21EtruriaMercoledì 20 febbraio, ore 16Tarquinia - Centro Socioriabil<strong>it</strong>ativo“L. Capotorti” - via delle TorriSezione soci n. 4RosignanoMercoledì 20 febbraio, ore 16ROSIGNANO SOLVAYSala delle conferenzepiazza del MercatoSezione soci n. 24Castelli romaniMercoledì 20 febbraio, ore 16.30VELLETRISala MicaraSezione soci n. 26paglia-vulsiniaMercoledì 20 febbraio, ore 17SferracavalloCircolo ArciSezione soci n. 2VersiliaGiovedì 21 febbraio, ore 16PIETRASANTA Sala Croce Verdevia Capriglia, 5Sezione soci n. 25valnerinaGiovedì 21 febbraio, ore 16.30GioveSala PolivalenteSezione soci n. 12Civ<strong>it</strong>avecchiaGiovedì 21 febbraio, ore 16CIVITAVECCHIASala Compagnia Portualevia XXIV Maggio, 2Sezione soci n. 10Colline MetallifereGiovedì 21 febbraio, ore 16montieri Sala Polivalentevia RomaSezione soci n. 1avenzaVenerdì 22 febbraio, ore 16AVENZA Sala Parrocchia M. Mediatricevia Villafranca, 51Sezione soci n. 18Roma nordVenerdì 22 febbraio, ore 17ROMA Sala ParrocchiaS. Felic<strong>it</strong>a e figli martirivia Don Giustino Maria Russolillo, 37Sezione soci n. 11GrossetoVenerdì 22 febbraio, ore 15.30Grosseto Hotel Aironevia Senese, 35Sezione soci n. 28ciminiVenerdì 22 febbraio, ore17VETRALLA Sala Coop. “P. Canonica”piazza V<strong>it</strong>torio Emanuele, 6Sezione soci n. 17Persone giuridicheLunedì 25 febbraio, ore 10VIGNALE RIOTORTO Sede CoopSezione soci n. 29Est MaremmaMartedì 26 febbraio, ore 16Sticciano scalo Centro Civicovia VecchiaSezione soci n. 16RomaLaurentinoMartedì 26 febbraio, ore 16ROMA Centro anziani Fonte Ostiensevia E. Pea, 120 (5° ponte)Sezione soci n. 6San VincenzoVenturinaMartedì 26 febbraio, ore 16venturinaSala comunale “G. La Pira”largo della FieraSezione soci n. 22IrpiniaMartedì 26 febbraio, ore 16.30AvellinoCentro Samantha della Portavia Morelli e SilvatiSezione soci n. 20PontinaMercoledì 27 febbraio, ore 16ApriliaAula Magna Ist. Comp. “G. Garibaldi”via Enrico Fermi, 24Sezione soci n. 30costa d’argentoMercoledì 27 febbraio, ore 15.30FonteblandaParrocchia S. Maria GorettiSezione soci n. 7PiombinoMercoledì 27 febbraio, ore 16PIOMBINO Teatro Metropol<strong>it</strong>anpiazza Cappelletti, 2Sezione soci n. 19CasilinaGiovedì 28 febbraio, ore 16.30COLLEFERRO Centro Anzianipiazza MazziniSezione soci n. 13V<strong>it</strong>erboGiovedì 28 febbraio, ore 15.30V<strong>it</strong>erboSala conferenze della Provinciavia SaffiSezione soci n. 9FollonicaCASTIGLIONEdella PescaiaGiovedì 28 febbraio, ore 15.30Follonica Centro Auser “I tre saggi“via Pietro NenniSezione soci n. 8ElbaGiovedì 28 febbraio, ore 15.30PORTOFERRAIO Sala della Provinciaviale Manzoni, 11Sezione soci n. 23Area VesuvianaVenerdì 1 marzo, ore 16.30QUARTO Aud<strong>it</strong>orium Parrocchiadel Divin Maestrovia Marmol<strong>it</strong>o, 1/aSezione soci n. 3LivornoVenerdì 1 marzo, ore 16LIVORNO Sala ARCI La Rosavia CuocoSezione soci n. 14RomaLargo AgostaVenerdì 1 marzo, ore 15.30ROMA Sala Parrocchia S.S. Sacramentolargo Agosta, 10Sezione soci n. 27agro faliscoVenerdì 1 marzo, ore 16.30SANT’ORESTE “Casa di Arti e Mestieri”della Riserva Naturale del M. Sorattevia della Paceprodotti Coop in omaggioai soci partecipanti1 bottigliadi passatadi pomodoroViviVerde Coop+1 paccodi pastaViviVerde Coop29ordinedel giornoassemblea1. Il bilancio preventivo <strong>2013</strong>: l’impegno di Coop a difesa dei soci e dei consumatori2. Adempimenti relativi al rinnovo dei Com<strong>it</strong>ati Direttivi delle Sezioni soci, nominadella Commissione elettorale per il rinnovo dei Com<strong>it</strong>ati Direttivi ai sensi dell’art.7 del Regolamento Sezioni soci3. Nomina Commissione Valori e Regole ai sensi dell’art. 7 del Regolamento Sezioni Soci.


sociAgenda Coop30 n Aldo BassoniTempo di bilanci, ma anche diprogetti e di sfide per la Cooperativache vuole coniugare tutela di socie consumatori, compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>àe sviluppo. La parola a Marco Lami,presidente di Unicoop Tirreno.Archiviato il 2012 con pochi rimpianti,eccoci all’inizio di unnuovo anno che non sarà certomeno duro sul fronte dei consumi. Sarà un altroanno terribile come molti osservatori prevedono?O scorgeremo finalmente la famosa lucein fondo al tunnel? Continueranno a calare iconsumi e i redd<strong>it</strong>i degli <strong>it</strong>aliani? O ci sarà latanto auspicata ripresa? Nel frattempo, il 24febbraio si andrà a votare per eleggere un nuovoParlamento e un nuovo Governo, e forse perla rinasc<strong>it</strong>a di una nuova stagione pol<strong>it</strong>ica cheintroduca nella sua “agenda”, con la necessariaurgenza, temi come il lavoro, l’ambiente, lascuola, la ricerca, l’alleggerimento della pressionefiscale, una più incisiva lotta all’evasione eagli sprechi, il rilancio dell’economia, la difesadi uno stato sociale attento ai bisogni, vecchi enuovi, di una società che cambia. «Queste pol<strong>it</strong>ichedi auster<strong>it</strong>à devono essere più eque ed essereconiugate con misure per la cresc<strong>it</strong>a – diceMarco Lami, presidente di Unicoop Tirreno –.Mi auguro che il prossimo Governo sia in gradodi risollevare il Paese dalla brusca recessionenella quale siamo precip<strong>it</strong>ati».Intanto proviamo a fare un primo bilanciodell’anno terribile che ci siamo appena lasciatialle spalle.«Per la Cooperativa è stato un anno che possiamodividere in due parti. La prima, fino a settembre,ha visto un andamento difficile dellevend<strong>it</strong>e, ma dopo, negli ultimi mesi dell’anno,le cose sono molto peggiorate perché la gelatasulle vend<strong>it</strong>e è stata feroce e ha raggiunto dimensioniche non conoscevamo da decenni. Segnoche la crisi è davvero dura e che le famigliehanno dovuto aggiungere qualche foro alla cinghiache continuano a stringere intorno ai lorobilanci. Il downgrading del carrello, come lochiamano gli analisti sociali, si è fatto insommapiù intenso poiché la gente cercadi mantenere un livello accettabiledi consumi, e quindi di acquisti,attraverso una strategia di risparmiomolto attenta. Ora, però, tuttoquesto potrebbe non bastare, perchéla crisi è anche crisi di fiduciae quindi ci sarebbe bisogno diqualche sana boccata di ossigeno».Quali strategie ha adottato laCooperativa per difendere il potered’acquisto dei soci?«In questo contesto la nostra Co-Marco Lamioperativa ha cercato e cerca di mantenerefede ai valori della convenienza e della qual<strong>it</strong>à,tenendo fermo l’obiettivo di non scaricaresui soci l’inflazione che, infatti, è ben al disotto del dato Istat. Alla fine anche il risultatoeconomico del 2012 sarà caratterizzato da ricavie margini in sostanziale tenuta, e quindiin linea con le previsioni, perché abbiamocompensato la flessione dei consumi con unapol<strong>it</strong>ica commerciale tesa a conquistare nuovequote di mercato. Una pol<strong>it</strong>ica che continueràanche nel <strong>2013</strong> e negli anni a venire eche sarà accompagnata da misure eccezionalidi miglioramento dell’efficienza aziendale».Che previsioni per il <strong>2013</strong>?«Temo che il <strong>2013</strong> sia ancora più pesante. Speriamoche verso la fine dell’anno le cose comincino amigliorare. Noi comunque ci stiamo attrezzandoper un’altra annata difficile caratterizzata da unulteriore calo dei consumi, nel quale, pur in unas<strong>it</strong>uazione di difficoltà, ev<strong>it</strong>eremo di lim<strong>it</strong>arci agalleggiare. Intendo dire che faremo un ulterioresforzo di cambiamento e d’innovazione se possibileancora più aderente alla nostra missione. Ecioè un forte radicamento nel terr<strong>it</strong>orio, rapportisempre più stretti con le produzioni locali, unabase sociale sempre più ampia e attiva, legamisolidi con il tessuto sociale delle varie comun<strong>it</strong>àall’interno delle quali siamo presenti e operiamo.A questo accompagneremo un atteggiamento aggressivonei confronti della concorrenza per contenderequote di mercato. Questapol<strong>it</strong>ica ha un costo. Ma, sapendoche i consumi probabilmente nontorneranno sub<strong>it</strong>o ai livelli precrisi,non vogliamo certo farci trovareimpreparati quando usciremoda questa fase acuta di recessione.Naturalmente le risorse non sonoillim<strong>it</strong>ate e quindi dovremo puntarein primo luogo su un forte impegnoper aumentare i margini senzaaumentare i prezzi, ma anzi, diminuendoli».


<strong>Assemblee</strong> <strong>Autonome</strong> <strong>2013</strong>Una sfida audace. Immagino che ci sarà unosforzo per recuperare margini di produttiv<strong>it</strong>a.«Esatto, un recupero di produttiv<strong>it</strong>à che passaanche attraverso un percorso di confronto conle Organizzazioni sindacali e con tutti i dipendenti.Abbiamo appena concluso un giro di incontriche ha coinvolto più di 600 persone che,a gruppi di 40-50, sono venute in sede ad ascoltaree recepire le pol<strong>it</strong>iche commerciali che intendiamopraticare. È stato uno sforzo enorme,ma necessario. D’altra parte sono convinto cheuna nuova strategia per funzionare deve passareprima di tutto nelle teste delle persone».Parlando di futuro non si può non fare un riferimentoallo sviluppo. Ci saranno nuove aperturenei prossimi anni?«Lo sviluppo è importante, ma deve essere sostenibile.Nei prossimi tre anni investiremo 115 milioniin nuove aperture e ristrutturazioni della retedi vend<strong>it</strong>a. Le aperture più importanti saranno aLivorno e a Grosseto tra il 2014 e il 2015 perchéabbiamo bisogno di consolidare la nostra presenzadove siamo già leader. Nel Lazio abbiamo fattorecentemente alcune importanti ristrutturazionie aperture. Il Lazio è una regione importante pernoi, ma siamo presenti in maniera troppo estensiva,quindi dovremo studiare a fondo i mercati ecogliere le occasioni che ci si presenteranno perrazionalizzare e concentrare la nostra presenza.Quello che dobbiamo ev<strong>it</strong>are è uno sviluppo dispersivoe impegnarci per rafforzare la nostra presenzain alcuni mercati con l’obiettivvo di interpretareovunque il ruolo di protagonisti».E per quanto riguarda la Campania? L’anno chesi è chiuso è stato caratterizzato da non pochepolemiche sulle scelte che la Cooperativa siappresta a fare in questa regione.«La nostra volontà è di non abbandonare la regione.Ma dal 2008 al 2012 in Campania abbiamoperso oltre 70 milioni di euro e nessunaazienda può permettersi di andare avanti così.Al momento (l’intervista è stata realizzata il 15gennaio, ndr) la trattativa con l’imprend<strong>it</strong>oreprivato locale che avevamo deciso di intraprenderedopo tentativi di vario tipo (fra cui attivareuna sinergia con altre cooperative), conl’obiettivo di ridurre rapidamente le pesantiperd<strong>it</strong>e attraverso un’alleanza che prevedevala permanenza del nostro marchio in Campania,si è interrotta per la difficoltà di giungeread un’intesa con le organizzazioni sindacali.È ovvio che se questa soluzione non prenderàcorpo, non resterà che procedere alla chiusuradei punti vend<strong>it</strong>a campani, a partire da quellicon i risultati pesantemente negativi, secondoquanto deliberato dal CdA».Non c’è altra soluzione?«A questo non c’è alternativa e se qualcuno pensadi far fallire l’operazione pensando che tuttoresti come prima, ebbene si sbaglia di grosso».E per quanto riguarda le tipologie di negozi,è vero che Unicoop Tirreno non realizzerà piùipermercati?«Esattamente. Faremo anche strutture di grandidimensioni, ma concentrandoci quasi esclusivamentesull’offerta alimentare».Questo porterà di nuovo la Cooperativa inattivo? E in che modo?«Noi pensiamo di raggiungere almeno il pareggiodi bilancio entro il 2014-15, guadagnandonuove quote di mercato, smarcandoci dalle attualidinamiche compet<strong>it</strong>ive e d’acquisto e proponendoai soci la migliore convenienza tutti igiorni. Ripeto: svilupperemo pol<strong>it</strong>iche commercialiadattate al mercato locale e alla concorrenzaall’insegna della trasparenza, della vicinanzae del radicamento nel terr<strong>it</strong>orio. Insomma,La Sede di Unicoop Tirrenoa Vignale Riotorto (LI).un riposizionamento dell’offerta e del modelloinaugurato con successo un anno fa a Civ<strong>it</strong>avecchia,esteso ormai ad una mezza dozzinadi negozi a cui si aggiungeranno tutti gli altrinel corso dei prossimi due anni. Vogliamo chei soci percepiscano la convenienza non comeun fatto sporadico e occasionale, ma come undato permanente, perché di questo si tratta.Nel contempo bisogna dimostrare che ogni negozioè profondamente legato al suo terr<strong>it</strong>oriod’appartenenza, con i prezzi, con l’offerta, conil personale e, naturalemente, con le attiv<strong>it</strong>àsociali. Se quest’operazione avrà successo ilrisultato sarà una diminuzione dei prezzi –e quindi una maggiore soddisfazione del socio –e un aumento delle vend<strong>it</strong>e e dei ricavi e quindiuno sviluppo della Cooperativa». ❚«Queste pol<strong>it</strong>iche di auster<strong>it</strong>àdevono essere più eque – diceMarco Lami, presidente diUnicoop Tirreno –. Mi auguro cheil prossimo Governo sia in gradodi risollevare il paese dalla bruscarecessione nella quale siamoprecip<strong>it</strong>ati».31


32agenda del socioRibolla (GR)30 gennaioIl 30 gennaio alle 15,30 presso la sala Auser diRibolla ultimo appuntamento con gli Incontri informativipubblici promossi dalla Sezione soci EstMaremma, nell’amb<strong>it</strong>o del programma di educazioneal consumo consapevole, in collaborazionecon l’Auser Volontariato di Ribolla. “Buono comeil pane” è il tema dell’incontro a cura di ClaudioPozzi, esperto di cereali tradizionali e panificazionenaturale, consulente di Unicoop Tirreno.Livornodal 1 febbraioDal 1 febbraio al 23 marzo presso la sala socidi Livorno si svolgerà un corso di fotografia riservatoai soci tenuto da Luigi Angelica dell’AssociazioneClickart. Il costo del corso è di 95euro. Per informazioni e prenotazioni Luigi Angelica0586503484-3392221944, luigi@associazioneclickart.<strong>it</strong>.Sticciano Scalo (GR)4 febbraioLa Sezione soci Est Maremma e il Centro SocialeSticciano organizzano il 4 febbraio alle ore 16un incontro di educazione al consumo consapevolepresso il Centro Civico di Sticciano Scalo.Interviene il biologo, nutrizionista e consulentedi Unicoop Tirreno, Massimiliano Matteoni chetratterà il tema “Alimenta il tuo benessere con icorretti stili di v<strong>it</strong>a”.Lanuvio (RM)fino al 12 febbraioContinua fino al 12 febbraio il corso di taglio e cuc<strong>it</strong>oorganizzato dal Com<strong>it</strong>ato soci di Aprilia (SezionePontina) presso la scuola Woman Look a Lanuvio.Civ<strong>it</strong>avecchia (RM)fino al 13 febbraioFino al 13 febbraio continuano gli incontri congli esperti presso lo Spazio soci all’interno dellagalleria del Supermercato di Civ<strong>it</strong>avecchia,in collaborazione con Boccelle Multiservizi: il31 gennaio dalle ore 11 alle 13 l’incontro è conl’osteopata Lucia Capodacqua; il 5 febbraio dalleore 17 alle 19 con il commercialista CristianoCesarini e il 13 febbraio dalle ore 10 alle 12con Antonella De Fazi del Caaf. Info 076624843,info@boccellemultiservizi.<strong>it</strong>Cecina (LI)fino al 28 febbraioProseguono le proiezioni della rassegna cinematograficapromossa dal Com<strong>it</strong>ato soci di Cecina(Sezione Cecina/Castagneto Carducci) in collaborazionecon il Comune presso la Sala Tirreno aCecina. Prezzo biglietti: 4 euro, soci Coop 3 euro.Queste le date: 31 gennaio Real<strong>it</strong>y; 7 febbraio Romanzodi una strage; 14 febbraio Il rosso e ilblu; 21 febbraio Cosmopolis; 28 febbraio Il matrimonioche vorrei.Pietrasanta (LU)fino all’8 marzoFino all’8 marzo si tiene la tradizionale rassegna cinematograficaMetamorfosi promossa dal Com<strong>it</strong>atodi Pietrasanta (Sezione Versilia) in collaborazione conArci Marina e Croce Verde di Pietrasanta. Ingressogratu<strong>it</strong>o riservato ai soci di Unicoop Tirreno e Arci.1 febbraio Lasciami entrare; 8 febbraio La famigliaSavage; 15 febbraio L’estate di Kikujiro; 1marzo Primavera, estate, autunno, inverno... eancora primavera; 8 marzo Transamerica.Un multipacco sostanziosoSCELTO DAI SOCI SCELTO DAI SOCI SCELTO DAI SOCISCELTODAISOCIMASSIMO5 pezziPER OGNI CARTASCELTO DAI SOCI SCELTO DAI SOCI SCELTO DAI SOCISCELTODAISOCIÈ l’offerta dedicata in esclusiva ai soci di Unicoop Tirrenonel mese di febbraio, dal 16 al 28, facente partedel percorso dello Scelto dai soci: il multipacco di suinogran risparmio contenente aristasenz’osso a tranci, bistecche, scamer<strong>it</strong>a,hamburger e bocconcini conlo sconto del 30 per cento (il prezzototale varia a seconda del peso dellaconfezione). Per ogni carta SocioCoopsi possono acquistare massimo 3GOCCIOLE CHOCOLATEPAVESIconfezioni gran risparmio.1 kg€ 2,45


Presepidi cartoneI presepi riciclatidegli studentidi Avellino.Bellissimi presepi creati a partireda bottiglie di plastica, cartoni,pezzetti di stoffa, bottoni,spugnette e poi messi in vend<strong>it</strong>apresso il mercatino della solidarietàallest<strong>it</strong>o nell’aud<strong>it</strong>orium dellascuola. Li hanno realizzati i giovanialunni dell’Ist<strong>it</strong>uto comprensivo“Luigi Perna - Dante Alighieri” diAvellino nell’amb<strong>it</strong>o di un progettodi educazione ambientale promossodal Com<strong>it</strong>ato soci Coopche, oltre a lezioni sul riciclo dei rifiuti,prevedeva la messa a dimoranel giardino della stessa scuola dialcuni alberi di melo. «Alberi chesono stati cercati a lungo – spieganoi soci del Com<strong>it</strong>ato – e infinetrovati in un vivaio dell’alta Irpiniae donati ai bambini affinché, piantandolinel giardino della scuola,potessero dare i loro frutti anchealle generazioni future».memorie cooperative di Enrico Mannari*Impresa familiareLa Proletaria, i partigiani: nomi che oggi sembranobattaglieri, ma che nel secondo Dopoguerra si riferivanoa lotte comuni, alla condizione sociale di moltissimepersone. Del Popolo o Popolare, La Fratellanza, Unione,Alleanza: nomi che danno più chiaramente l’idea dellacomun<strong>it</strong>à che travalica i confini geografici e che si estendonoall’intera uman<strong>it</strong>à. Sono tutti nomi di cooperativenate alla fine della guerra e che riflettevano lo spir<strong>it</strong>o d’alleanza,di fratellanza e di collaborazione tra gli <strong>it</strong>aliani.E poi, La Familiare. Una cooperativa nata a Tarquiniaall’indomani della Liberazione, nel 1944, mentre solopochi chilometri più al Nord la guerra continuava a infuriare.Il nome di questa cooperativa rimandava a unadimensione intima, di piccola comun<strong>it</strong>à, di persone che siaiutano l’un l’altro, come in una famiglia, appunto.La storia della cooperazione nel terr<strong>it</strong>orio di Tarquiniae della Familiare in particolare è stato l’oggetto della ricercadella V B del Liceo Scientifico “Galileo Galilei”dell’Isis “V. Cardarelli”. Si tratta della conclusione diuno dei progetti del Viaggio nella cultura cooperativa,promosso dalla Fondazione Memorie Cooperative insiemeall’area di Educazione al Consumo Consapevoledi Unicoop Tirreno per l’anno scolastico 2011-2012.Il 6 dicembre il Liceo “Galilei” di Tarquinia ha presentatoi risultati della ricerca che ha coinvolto molti soggettisul terr<strong>it</strong>orio e fuori, con interviste a testimonidella storia della cooperativa a Tarquinia. La ricercaha segu<strong>it</strong>o lo sviluppo cronologico della cooperazionedi consumo a Tarquinia e si è articolata in tre passaggi:il periodo post-risorgimentale, durante il qualela cooperazione di consumo s’innestò all’interno delleSocietà di Mutuo Soccorso nate nel terr<strong>it</strong>orio; il primoDopoguerra, che vide il sorgere di tante iniziativedi contrasto alla gravissima crisi economica e sociale;il secondo Dopoguerra e lanasc<strong>it</strong>a della Cooperativa diconsumo La Familiare, chepoi confluirà ne La Proletariadi Piombino. La primasocietà cooperativa a CornetoTarquinia fu la mazzinianaSocietà democratica di mutuosoccorso fra gli operai del 1872. La ricerca deglistudenti si è concentrata sulla nasc<strong>it</strong>a della Familiare,riuscendo a intervistare la figlia di uno dei fondatoridella cooperativa e presidente fino al 1974, AlidoBenedetti. Attraverso le sue parole sono emersi moltiricordi della Familiare nel secondo Dopoguerra, delclima di collaborazione tra le fasce più povere dellapopolazione (quelle più colp<strong>it</strong>e dalla guerra), del ruolofondamentale della cooperativa nel terr<strong>it</strong>orio, dei priminegozi moderni, della fusione con La Proletaria. ❚* direttore scientifico della Fondazione Memorie Cooperativesoci33


Scatti di realtàLe foto scattate dalle detenute di Rebibbiadel corso Fotoracconto.34Fotoracconto, ovvero un corso di fotografiache da gennaio a marzo 2012 hacoinvolto una quindicina di detenutedell’ist<strong>it</strong>uto pen<strong>it</strong>enziario Rebibbiadi Roma. Donne e ragazze d’età e nazional<strong>it</strong>àdiverse hanno imparato le tecniche base dellafotografia, immortalando le altre detenutenello svolgimento di attiv<strong>it</strong>à quotidiane in cucina,lavanderia, sartoria, biblioteca, nell’ortoe presso il canile dell’ist<strong>it</strong>uto.Il corso, tenuto dalla fotografaAntonella Di Girolamo, è statosegu<strong>it</strong>o dall’educatrice EugeniaFiorillo, e reso possibile grazieall’appoggio della direttrice delreparto femminile di Rebibbia,la dottoressa Lucia Zainaghi edel Garante dei dir<strong>it</strong>ti dei detenutiper la Regione Lazio, lacollaborazione della Upter (Univers<strong>it</strong>àPopolare di Roma) e diUnicoop Tirreno che ha forn<strong>it</strong>ole macchine fotografiche dig<strong>it</strong>ali. Le foto saranno oggetto diuna mostra in alcuni punti vend<strong>it</strong>a di Roma.Intanto su nuovoconsumo.<strong>it</strong> è possibile vedere una fotogalleryin anteprima. ❚ B.R.


Senza spinesociIl meraviglioso Teatro Goldonigrem<strong>it</strong>o di persone: ragazzi,pensionati, dipendenti e sociCoop, delegazioni un po’ datutta la Toscana e gli amici diCorleone, sindaca compresa.L’evento Liberarci dalle spine,organizzato domenica 2 dicembrea Livorno, ha regalato emozioni.Dopo lo spettacolo di danzaPercorsi nella terra, in cui trecompagnie di ballerini hannomesso in scena la giornata tipo dei volontari ched’estate partecipano ai campi di lavoro in Sicilia,sulle terre confiscate alla mafia, la brava presentatriceDaniela Morozzi ha intervistato i rappresentantidi Arci, Cgil, Spi-Cgil, Libera, Comune di Livorno,Coop. Lavoro E Non Solo di Corleone. PerUnicoop Tirreno è intervenuto il presidente MarcoLami, mentre uno spazio particolate è stato dedicatoa Pino Maniaci, il m<strong>it</strong>ico direttore di TeleJato, lapiccola em<strong>it</strong>tente televisiva di Partinico (Palermo)nota per le sue battaglie antimafia e oggetto di continueminacce e attentati. ❚ B.R.35Posate in tavola“Il design <strong>it</strong>aliano in tavola” con le posate della linea Hannah Sambonet,in promozione da gennaio a marzo per i soci di Unicoop Tirreno.Arriva in tavola la linea di posatein acciaio inox 18/10 dellalinea Hannah Sambonet,protagonista da gennaio amarzo di un nuovo collezionamento riservatoai soci di Unicoop Tirreno, chepossono acquistare ogni mese articoli aprezzi davvero vantaggiosi o integrareuna parte dell’acquisto con i punti dellaraccolta del catalogo fidel<strong>it</strong>y. Dopo lapromozione di gennaio che ha propostoun posto tavola (forchetta, coltelloe cucchiaio) al prezzo di 16 euro o di9 euro più 350 punti, a febbraio i socipossono acquistare le posate per lafrutta e il cucchiaino da tè per 14 eurooppure 9 più 250punti. Amarzo, infine,sarannoin promozione3 forchette a 15 euro o 9 più 300punti e 6 cucchiaini moka al prezzo di16 euro oppure 9 più 350 punti. Per ilsocio che approf<strong>it</strong>terà della promozione,il risparmio è garant<strong>it</strong>o: il costo diun serv<strong>it</strong>o da 6 posti tavola (cucchiaio,coltello e forchetta) è per i soci di 96euro o 54 euro più 2.100 punti contro i215,40 euro dello stesso serv<strong>it</strong>o acquistatoin un negozio specializzato.Convenienti quindi oltre che di granqual<strong>it</strong>à e raffinatezza: è, infatti, per l’eleganzae il design armonici delle suecreazioni che la linea Hannah delleposate Sambonet ha vinto nel 1994 il“Compasso d’oro”, il più antico e autorevolepremio di design.Tra le caratteristiche meccaniche poirisultano buona la durezza e ottima laresistenza agli urti, agli shock termici ealle abrasioni. ❚ C.V.


36viaggiLuci alla ribaltaDal Bairro Alto all’Alfama al quartiere di Belem: la magia diluce e colori, le viuzze che si arrampicano, le taverne e lavivace v<strong>it</strong>a notturna, i dolci alla crema cotta al forno, i mosaicie i tram gialli, il malinconico fado. Per godere del fascinodecadente di Lisbona bisogna salire sempre più in alto...n AlessandraBartaliInfo www.mondovivo.<strong>it</strong>;Numeroverde turismodi Unicoop Tirreno:800778114.Ogni c<strong>it</strong>tà ha un primato,vero o presunto. Lisbonaè di sicuro la c<strong>it</strong>tà più occidentaled’Europa, e probabilmenteanche la più luminosa,grazie alla magia di luce e cieli sterminaticreata dai re delle sue acque:il fiume Tago e l’Oceano Atlantico. Lodiceva anche Fernando Pessoa, il suoc<strong>it</strong>tadino più illustre, che “non ci sonofiori che siano pari al cromatismo diLisbona sotto il sole”. Già da sola laluce aiuta a capire da dove viene quelfascino misterioso e struggente che sipercepisce appena si arriva nella cap<strong>it</strong>aleportoghese, indipendentementedalle inclinazioni personali sullaconfezione estetica di una c<strong>it</strong>tà. Inrealtà sotto la luce c’è dell’altro.Piena di fascinoPrima di tutto un nome dal suono arabeggiante(i Mori che nell’VIII secoloconquistarono questo lembo di terracristiano la chiamarono al-Išbu − nah)che riecheggia in molte altre paroleportoghesi nonostante la riconquistadei crociati, oltre quattrocento annidopo. Poi il suo incarnare in modoesemplare la vecchia Europa, elegantenella sua decadenza disillusa e composta,r<strong>it</strong>irata in un angolo a marginedell’oceano e ormai quasi immemoredei grandi viaggi oltreoceano compiutidai vari Vasco Da Gama, tanto da porsiuno scalino più in basso rispetto aicolonizzati di allora. Ben prima dell’ascesaeconomicadel Brasilee della concom<strong>it</strong>antecadutalibera del sistemaportoghese,infatti, Lisbonacopiava i monumentinazionalibrasiliani, comeil Cristo Rei chesi erge sulla riva sinistra del Tago, aimmagine e somiglianza del ben piùnoto originale di Rio de Janeiro. Cristoa parte, la cap<strong>it</strong>ale lus<strong>it</strong>ana nonpotrebbe essere più distante dal Brasile:sebbene si parli la stessa lingua,la variante portoghese quasi elimina levocali melodiose che, invece, cost<strong>it</strong>uisconoil tratto distintivo dei cugini d’oltreoceano.Il ballo nazionale, poi, dicetutto: da una parte la samba, dall’altrail fado, due reazioni diverse alla v<strong>it</strong>a,una allegra e v<strong>it</strong>ale, l’altra malinconicae intimista. Avrebbe forse prefer<strong>it</strong>o lasamba António de Oliveira Salazar, ild<strong>it</strong>tatore alla guida del Portogallo finoagli Anni Settanta che del fado temevai testi socialisti e anarchici. Paradossalmente,con l’obbligo di tesseramentoprofessionale degli esecutori, Salazarcontribuì a nazionalizzarlo (oltreche a depol<strong>it</strong>icizzarlo), fino a renderloun tratto distintivo della cultura portoghese.È dunque (indirettamente)mer<strong>it</strong>o o demer<strong>it</strong>o suo se oggi Lisbonapullula di casas de fado che in granparte, soprattutto nel Bairro Alto, propongonospettacoli dozzinali. Qui è ilfado l’acchiappaturisti più efficace, maogni c<strong>it</strong>tà ne ha uno: basta saperlo.


Di chiara AlfamaCiò che invece quasi mai tradisce è ilrapporto qual<strong>it</strong>à-prezzo del cibo, dagustare nei normali ristoranti o nelletipiche tascas, osterie a conduzioneprevalentemente familiare che odoranosoprattutto di vino e baccalà. Per i carnivori,invece, la special<strong>it</strong>à è la carnede porco à portuguesa, uno spezzatinofatto con filetto di maiale e patatesaltate nel vino, o nella sua variante àalentejana, con le vongole al posto dellepatate. Ma il vero must gastronomico localesi consuma a colazione, se possibilenella rinomata Antigua Confe<strong>it</strong>aria deBelem, una pasticceria storica s<strong>it</strong>uatanell’omonimo quartiere la quale, oltreagli azulejos che da secoli adornano leimmutabili sale interne, ha il mer<strong>it</strong>o diaver inventato la ricetta dei pastéis denata, canestrelli di pasta sfoglia riemp<strong>it</strong>idi crema cotta al forno.Con un pastel de nata in mano saràanche più piacevole fare un giro peril quartiere di Belem, ricco di monumentied edifici che secoli fa suggellaronole imprese portoghesi.Niente di tutto ciò troverete, invece,nell’Alfama, e tuttavia è proprio questoil quartiere dove si annida l’animadella c<strong>it</strong>tà, rimasta sepolta altrove nellemacerie del terremoto del 1755. Nonsi tratta del sol<strong>it</strong>o centro storico musealizzato,ma di un concentrato di fascinoe decadenza che come si dicevarappresenta il vero potere attrattivo diLisbona. La grande v<strong>it</strong>toria dell’amministrazionelocale, poi, è stata quella diristrutturarlo senza spersonalizzarlo.E infatti locali, tascas e v<strong>it</strong>a notturnanon sciupano l’atmosfera del luogo.Mirare altoQuindi si prende uno dei vicoletti in stilemoresco e si inizia a salire. Non importase a piedi, con uno degli ascensoriche porta ai quartieri alti o saltando suun eléctrico, uno dei tram gialli simbolodella c<strong>it</strong>tà al pari di Fernando Pessoa.A parte il piacere estetico regalato daimiradouros, i punti panoramici che siaprono dalle viuzze, scalando la c<strong>it</strong>tà sene vedono i tratti da diverse angolazionie ciò ci aiuta a farci un’idea meno staticadi quella realtà. Il concetto è spiegatomagistralmente in una frase scr<strong>it</strong>ta almiradouro di Santa Lucia: “É tão difícilguardar um rio quando ele corre dentrode nós”. E infatti visti dall’alto, i tramontistruggenti della stazione fluvialedi Praça do Comércio si colorano diconnotazioni sociali mentre i traghettifanno la spola dai quartieri dorm<strong>it</strong>orio.E fanno fare voli pindarici alla memoria,che in un batter d’occhio arretra di secolie sost<strong>it</strong>uisce i pendolari con gli schiaviche resero Lisbona il primo paese europeocon una popolazione locale fatta anchedi persone di colore. Arrivando nelquartiere di Sao Bento, poi, i discendentidi quegli schiavi si vedono perfettamenteintegrati nella società lisboneta,dentro le numerose botteghe artigiane onel mercato di Ribeira. Vedere le cosedall’alto fa collegare i mosaici di una c<strong>it</strong>tà.E Lisbona, se si segue l’istinto di salire,vi si mostrerà come un libro aperto. ❚Partenze scontate per i soci Coop14-17 febbraio e 21-24 marzo con prezzi specialia persona in camera doppia o tripla hotel tre stellee prezzi speciali bambini fino agli 8 anni in 3° letto.Volo da Roma Fiumicino A/R.soci37


SOLO PER TERACCOLTA PUNTI 2012-<strong>2013</strong>VALIDA SOLO PER I SOCI UNICOOP TIRRENOPer conoscere tutti i premi:www.catalogosoci.unicooptirreno.comACQUARIO DI LIVORNOIngresso adultoAcquario di LivornoSPENDI800puntiBuono valido per il r<strong>it</strong>irogratu<strong>it</strong>o di 1 biglietto di ingressoadulto individualeper la stagione 2012 o <strong>2013</strong>Ingresso bambinoAcquario di LivornoSPENDI400puntiBuono valido per il r<strong>it</strong>iro di1 biglietto di ingresso bambinoda 4 a 12 anni compresi,per la stagione 2012 o <strong>2013</strong>.I bambini no ai 3 anni entranoGratisVieni a vis<strong>it</strong>are l’Acquario di Livorno e vivraiun’affascinante viaggio-immersione alla scopertadel Mare Med<strong>it</strong>erraneo tra Natura, Scienza eArte.L’Acquario di Livorno, il più grande Acquario della Toscana, è l’unicastruttura nel suo genere ad avere un’area marina archeologicagreco-romana con la riproduzione di sarcofagi di Taranto e diun rel<strong>it</strong>to di nave romana. E’ anche l’unico acquario ad avere unaesposizione artistica di rilievo nazionale.Vis<strong>it</strong>ando la struttura potrai vivere in un’unica esperienza l’immersionenella Natura attraverso il percorso espos<strong>it</strong>ivo delle vasche el’approfondimento dei temi della Scienza e dell’Arte attraverso lospazio mostre temporanee.L’Acquario è s<strong>it</strong>uato sul Lungomare di Livorno accanto alla TerrazzaMascagni, una posizione privilegiata di forte impatto emotivo escenogra co, tanto da essere individuata come punta di diamantedel l<strong>it</strong>orale toscano e luogo di interesse turistico per l’intera RegioneToscana.Per informazioni:www.acquariodilivorno.<strong>it</strong>


per voi socii teatriPol<strong>it</strong>eama Viareggio (LU)> 19 febbraioCercasi Tenore con Gianfranco Jannuzzo,regia Giancarlo Zanetti.> 4 marzoFamilie Flöz Infin<strong>it</strong>aPassa da Viareggio la genial<strong>it</strong>à allegra diFamilie Flöz, progetto teatrale part<strong>it</strong>o daEssen (Germania) e approdato sui palcoscenicidi tutto il mondo grazie all’universal<strong>it</strong>àdella rec<strong>it</strong>azione senza parole. Infin<strong>it</strong>aè un racconto struggente sui grandi(e comici) miracoli della v<strong>it</strong>a: la nasc<strong>it</strong>a, ilsesso, la morte. www.floez.netInfo 0584966338/339/341www.comune.viareggio.lu.<strong>it</strong>Teatro Comunale Pietrasanta (LU)> 31 gennaioLa grande magia di E. De Filippo conLuca De Filippo, regia di L. de Filippo.> 5 febbraioIl diavolo custode di e con VincenzoSalemme.> 26 febbraioL’abissina paesaggio con figure, conIsa Danieli, regia Ugo Ch<strong>it</strong>i.Info 0584795511; Fondazione La Versiliana0584265733Teatro dell’Olivo Camaiore (LU)> 18 febbraioLa rosa tatuatadi Tennessee Williams.Info 0584986334-22, 0584986272teatro@comune.camaiore.lu.<strong>it</strong>www.comune.camaiore.lu.<strong>it</strong>TeatroC LivornoPresso il TeatroC hanno luogo eventidi ogni tipo: teatro, cineforum, concerti,presentazioni, aper<strong>it</strong>ivi, feste,molti dei quali a ingresso libero.Info 0586400391 dal lun. al ven. ore 15-18, info@teatroc.net, www.teatroc.netCral Eni Livorno> 26 e 27 gennaioMadama Butterfly di G. Puccini, regiaDidier Pieri.> Bravo Figaro! Ovvero ascesa e rivinc<strong>it</strong>adel terzo stato, da il Barbieredi Siviglia di Rossini e da Le nozze diFigaro di Mozart.> 15, 26, 17, 23, 24 febbraioIl tartufo di Molière, regia SimonaDel C<strong>it</strong>tadino.Info 0586401308Prevend<strong>it</strong>a e prenotazioni 0586893247www.cralenilivorno.<strong>it</strong>E. De Filippo Cecina (LI)> 1 febbraioTeste di rame (Progetto GiovaniCompagnie), con Andrea Gambuzzae Ilaria di Luca, regia Omar Elerian.Pubblichiamogli spettacolidei teatri cheprevedono scontisui biglietti per isoci Coop graziealle convenzionistipulate daUnicoop Tirreno.La riduzioneè valida per ilsocio t<strong>it</strong>olaredella carta e unaccompagnatore.Stefania Roccae Daniele RussoAlessandro PreziosiPortasemprecon tela cartasociocoopsoci> 22 febbraioTerapia terapia, con Gianni Ferreri,Daniela Morozzi, Roberto Nobile, regiaAugusto Fornari.> 2 marzoL’arte del dubbio, con Ottavia Piccoloe V<strong>it</strong>torio Viviani, regia Sergio Fantoni.Info 0586611610, 0586680145 39Concordi Campiglia Mar<strong>it</strong>tima (LI)> 29 gennaioRicorda con rabbia, con StefaniaRocca e Daniele Russo, regia LucianoMelchionna.> 16 febbraioTicket & Tac, con Katia Beni e AnnaMeacci, regia Carmen Femiano.Info 0565837028Ambra Jovinelli Roma> dal 31 gennaio al 10 febbraioArt, con Gigio Alberti, Alessio Boni, AlessandroHaber, regia Giampiero Solari.> dal 14 febbraio al 3 marzoQui e ora con Valerio Mastrandea eValerio Aprea, regia Mattia Torre.Per gli sconti: Ufficio promozione delTeatro 0688816460, promozione@ambrajovinelli.orgInfo www.ambrajovinelli.orgMarionette degli AccettellaTeatro Mongiovino Roma> 2-3 febbraioCane blu (3-7 anni)> 9-10 e 16-17 febbraioCarnivaldraghi (per tutti)> 22-24 febbraio e 2-3 marzoLa pianta di luce da Lo stralisco di R.Piumini (5-9 anni)Info 0687189984Quirino V<strong>it</strong>torio Gassman Roma> fino al 10 febbraioCyrano De Bergerac di E. Rostand,con e regia Alessandro Preziosi.> 12-17 febbraioIl Principe di Homburg di H. v. Kleist,con Stefano Santospago, LudovicaModugno, regia Cesare Lievi.> dal 19 febbraio al 10 marzoLa grande magia di E. De Filippo, conLuca De Filippo, Massimo De Matteo,Carolina Rosi, regia Luca De Filippo.Info e prenotazioni per i soci Coop066783042 int. 2; 066794585, 800013616,www.teatroquirino.<strong>it</strong>Sala Umberto Roma> dal 29 gennaioCome tu mi vuoi di L. Pirandello, conLucrezia Lante Della Rovere, regiaFrancesco Zecca.> dal 19 febbraioL’apparenza inganna di F. Veber, conMaurizio Micheli, Tullio Solenghi, regiaTullio Solenghi.


er voi soci40Ottavia PiccoloGianmaria TestaAugust StrindbergPortasemprecon tela cartasociocoopInfo e prenotazioni per i soci Coop pressol’Ufficio Promozione 0697274066(Filippa Piazza) o promozioni@salaumberto.comV<strong>it</strong>toria Roma> dal 29 gennaio al 10 febbraioL’arte del dubbio, tratto dal libro diGianrico Carofiglio, con Ottavia Piccolo,V<strong>it</strong>torio Viviani, regia SergioFantoni.> 12-17 febbraioCasa dolce casa, spettacolo acrobaticodell’Europa dell’Est, di MarcelloChiarenza, Alessandro Serena.Info Ufficio Promozione 065781960 int. 3promozione@teatrov<strong>it</strong>toria.<strong>it</strong>www.teatrov<strong>it</strong>toria.<strong>it</strong>V<strong>it</strong>torio Veneto Colleferro (RM)> 27 gennaioCome tu mi vuoi> 3 febbraioIl club delle vedove> 24 febbraioIl rompiballeInfo 3393404440Bellini Napoli> fino al 3 febbraio (Piccolo Bellini)La cantatrice è calva... ma a volteusa le parrucche... soprattutto quellebionde..., con Carlo Liccardo, VivianaCangiano, Francesco Saverio Espos<strong>it</strong>o,da un’idea di Ciro Pellegrino.> 1-3 febbraioGrimmless, regia Stefano Ricci.> 5-10 febbraioShrek - Il musical, coreografie ValerianoLongoni, regia Ned Grujic eClaudio Insegno.> 8-17 febbraio (Piccolo Bellini)Cred<strong>it</strong>ori tragicommedia di AugustStrindberg, con Roberta Caronia, OrlandoCinque, Gabriele Russo, adattamentoe regia Orlando Cinque.> 13-17 febbraioInfin<strong>it</strong>a di Familie Flöz, regia MichaelVogel, Hajo Schüler.> 19-24 febbraioA Santa Lucia, con Geppy Gleijeses,LelloArena,Marianella Bargilli, regiaGeppy Gleijeses.> 19-24 febbraio (Piccolo Bellini)Il campanello, atto unico di Roberto DelGaudio, con Raffaella Pontarelli, SerenellaTars<strong>it</strong>ano, regia Roberto Del Gaudio.> dal 26 febbraio al 3 marzoDopo la battaglia di Pippo Delbono.> dal 27 febbraio al 3 marzo (PiccoloBellini)Operazione Sciarappa - 3° episodio:iss’, ess’ e Karamazov, con Pietro Botte,Davide D’Alò, Valentina Curatoli,Rosario Giglio, Antonella Romano, testie regia Sara Sole Notarbartolo.Info Katia Prota 0815491266, botteghino0815499688, botteghino@teatrobellini.<strong>it</strong>,www.teatrobellini.<strong>it</strong> - le tariffe per i sociCoop sono segnalate alla voce “Ridottovalido per Cral, giovani e anziani”.Galleria Toledo Napoli> 29-31 gennaioArrivederci Italia di e con Ennio Rega,musiche originali composte ed esegu<strong>it</strong>edal vivo da Ennio Rega pianoforte e voce.> 2 febbraioGianmaria Testa in Solo.> 5-10 febbraioGiorni scontat<strong>it</strong>esti Antonella Fattori,Daniela Scarlatti,regia Luca De Bei.> 19-24 febbraioPezziduomo di Duccio Canestrini, GiovanniBattaglia,regia Roberta Fossati.Info Ufficio Promozione Stefania Russo081425037; www.galleriatoledo.org, promozione@galleriatoledo.orgLe Nuvole (Edenlandia - NA)> 27 gennaioLe malade imaginaire - in lingua francese(8-18 anni).> 3 febbraioIl libro delle fantapagine (3-7)> 10 febbraioVanjuska moj (5-10)> 17 febbraioLa grammatica della fantasia (6-10)> 24 febbraioTamburò (7-11)> 3 marzoL’isola che c’è (3-6)Info 0812395653, info@lenuvole.comwww.lenuvole.comSan Carlo Napoli> fino al 28 gennaioHenrik Nánási direttore, Cecilia Lacaviolino, Luca Signorini violoncello, Orchestradel Teatro di San Carlo, musichedi J. Brahms - Concerto in la minore perviolino, violoncello e orchestra Op. 102e R. Schumann Sinfonia n. 3 in mi bemollemaggiore “Renana” Op. 97.> fino al 29 gennaioRusalka di A. Dvořák, libretto di JaroslavKvapil, direttore John Fiore,regiaManfred Schweigkofler,maestro delCoro Salvatore Caputo, Orchestra eCoro del Teatro di San Carlo.> 2-3 febbraioJoshua Weilerstein direttore, Alisa Weilersteinvioloncello, Orchestra del Teatrodi San Carlo, D. D. Šostakovič Concerton. 1 in mi bemolle maggiore per violoncelloe orchestra Op. 107 e di S. V. RachmaninovDanze Sinfoniche Op. 45.> 10-14 febbraioL’Amore muove la Luna testi e musica


per voi socii museiMuseo di Storia Naturaledel Med<strong>it</strong>erraneoVia Roma, 234 - LivornoAperto tutti i giorni escluso il lunedì;mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13;martedì, giovedì e sabato orario continuato9-19; domenica 15-19.Biglietti: singolo settore espos<strong>it</strong>ivo 6euro, soci Coop 3; tutte le sale 10 euro,soci Coop 5; biglietto famiglia (2 adulti+ 2 bambini 6-14 anni) 20 euro, sociCoop 10; cumulativo gruppi (max 25) 60euro, soci Coop 50. Gli sconti si applicanoal socio Coop t<strong>it</strong>olare della carta e aun accompagnatore.Info 0586266711-47musmed@provincia.livorno.<strong>it</strong>www.provincia.livorno.<strong>it</strong>le mostreWassily KandinskyDalla Russia all’EuropaBLU Palazzo d’Arte e CulturaLungarnoGambacorti, 9Pisa.Fino al 9 febbraio, lun-ven 10-19, sabdom10-20.Biglietto di ingresso con audioguida:10 euro, per i soci Coop 8.La più vasta rassegna dedicata in Italia alpadre dell’astrazione, ideata e curata daEugenia Petrova, direttrice aggiunta delMuseo di Stato Russo di San Pietroburgoin collaborazione con Claudia BeltramoCeppi, promossa dalla FondazionePalazzo Blu, col patrocinio del Comunedi Pisa, il sostegno della FondazioneCassa di Risparmio di Pisa, organizzatada Giunti Arte mostre e musei.Info 050916950, info@palazzoblu.<strong>it</strong>www.palazzoblu.orgwww.mostrakandinsky.<strong>it</strong>Museo Casa Enzo FerrariVia Paolo Ferrari 85, ModenaDa lun. a dom. orario 9.30-18.Sconti per i soci Coop: ingresso adulto10 euro (anziché 13). La convenziones’intende estesa a un accompagnatoreadulto; bambino 6-10 anni accompagnatoda 1 socio Coop, 7 euro (anziché9); ragazzi da 11 a 26 anni accompagnatida 1 socio Coop (o tesserati seover 18 anni) e over 65 9 (anziché 11).La convenzione permette di acquistareun biglietto unico per la vis<strong>it</strong>a al MuseoCasa Enzo Ferrari di Modena e al MuseoFerrari di Maranello, al prezzo di 18euro a persona (anziché 22).Presso il museo casa è in corso fino al 20marzo la mostra Le Grandi Sfide Ferrari-Maserati,dedicata a due grandi mardiEugenio Bennato, maestro del CoroSalvatore Caputo, Orchestra e Corodel Teatro di San Carlo.> 10-17 febbraio (Teatrino di Corte diPalazzo Reale)La fuga in maschera di GaspareSpontini, libretto Giuseppe Palomba,Orchestra del Teatro di San Carlo,direttore Francesco Lanzillotta, regiaLeo Muscato.> dal 24 febbraio al 3 marzoMessa da requiem di G. Verdi, direttoreNicola Luisotti, maestro del CoroSalvatore Caputo, Orchestra e Corodel Teatro di San Carlo.> 2 marzoFavolarenon solo fiaba, testo e regiaMassimo Andrei,musiche GiorgioMellone, direttore Maurizio Agostini,Orchestra del Teatro di San Carlo.Info ufficio promozione del Teatro0817972468, promozionepubblico@teatrosancarlo.<strong>it</strong>, www.teatrosancarlo.<strong>it</strong>Passione educativa Benevento> 26-27 gennaioLe sorprese del divorzio, con LuigiFrasca e Angela Caterina, regia L.Frasca.> 2-3 febbraio (fuori abbonamento)Maschere nude, con Luigi Frasca eAngela Caterina, regia L. Frasca.> 16-17 febbraioPoche idee ma ben confuse, con SalvatoreGisonna, regia Ciro Ceruti.Info soc. coop. onlus via Port’Arsa 67,3401948715, cooperativa@passioneducativa.comi cinema4 Mori LivornoPiazza Tacca, 1Sconto per i soci Coop 5 euro (anziché7).Info 0586896440Cosmopoli Portoferraio (LI)Sal<strong>it</strong>a Napoleone, Centro congressualede Laugier. Sconto per il socioe un suo accompagnatore: 6 euro(anziché 7).Info 3479071843Metropolis Marciana Marina (LI)Viale Giuseppe Vadi, 7Tariffa intera 8 euro (10 euro i film in3D); sconto per il socio e un suo accompagnatore6 (8 euro i film in 3D).Info 3479071843www.cinemametropolis.<strong>it</strong>Multisala Supercinema OrbetelloCorso Italia, 131Soci Unicoop Tirreno: 5 euro (anziché 7),proiezioni in 3D: 7 euro (anziché 9).Info 0564867176.Giuseppe VerdiPortasemprecon tela cartasociocoopsoci41


42er voi socichi dell’automobilismo <strong>it</strong>aliano, Ferrari eMaserati: 19 le auto esposte.Info 0594397979, info@museocasaenzoferrari.<strong>it</strong>,www.museocasaenzoferrari.<strong>it</strong>la culturaUnivers<strong>it</strong>à PopolareVia Quattro Novembre, 157 - RomaPresentando la carta SocioCoop al momentodell’iscrizione i soci di UnicoopTirreno e loro familiari hanno dir<strong>it</strong>to allosconto del 10% su tutti i corsi organizzatida Upter presso le proprie sedi diRoma, del Lazio e Toscana nell’annoaccademico 2012-<strong>2013</strong> compresi i corsiestivi. Per gli indirizzi e i programmidei corsi dei comuni della provincia diRoma, di Rieti e di Siena www.upter.<strong>it</strong>.Info info@upter.<strong>it</strong>, 066920431; per ulterioriinformazioni i soci possono contattareCristina Pani 0669204362, cristina.pani@upter.<strong>it</strong>le termeTerme Etrusche del CalidarioVia del Bottaccio, 40 - Venturina (LI)Sconti per i soci Coop: 15% sull’ingressoall’Antica Sorgente Naturale, 10%sul pernottamento presso il Residence;10% sui trattamenti estetici.Lo sconto è esteso al nucleo familiarefino a un massimo di 4 persone e siapplica tutto l’anno.Info 0565.851504, www.calidario.<strong>it</strong>Terme di PetrioloLocal<strong>it</strong>à Petriolo Monticiano (SI)Sconti per i soci Coop: 20% su tutti i trattamentida listino, compreso l’ingressogiornaliero. Lo sconto è esteso a tutto ilnucleo familiare del socio t<strong>it</strong>olare dellacarta e si applica tutto l’anno.Info 0577757104, info@termepetriolo.<strong>it</strong>,www.termepetriolo.<strong>it</strong>le oasiRiserva NaturalePadule Orti-BottagoneL’Oasi si trova nel Comune di Piombino(LI), ingresso SP 40 “Base Geodetica”,km 6,700, loc. Torre del Sale ed èaperta dal 1 settembre al 31 maggio,vis<strong>it</strong>abile il sabato e la domenica alle10 e alle 14,30, senza prenotazione.Biglietti ridotti per i soci Coop: adulti 3euro (anziché 5); bambini sotto i 14 anni2 euro (anziché 3); vis<strong>it</strong>a guidata 3 euro apersona. Centro vis<strong>it</strong>e, sentiero natura,2 capanni di osservazione e 2 torrette,stazione di inanellamento degli uccelli.Cens<strong>it</strong>e 230 specie di uccelli.Info 3457576224, ortibottagone@wwf.<strong>it</strong>,www.wwf.<strong>it</strong>/orti.ntPortasemprecon tela cartasociocoopI CORSICentro studi L’ArcaPiazza della Libertà, 6 - CecinaFino a giugno sono disponibili per isoci Unicoop Tirreno tariffe ridotteper doposcuola per gli alunni dellescuole elementari e medie inferiori;ripetizioni scolastiche per studentidelle medie superiori; preparazioneunivers<strong>it</strong>aria. Costo orario a studentesocio Coop: Elementari 18 euro (anziché20); Medie inferiori 20 (anziché25); Medie Superiori 25 (anziché 30);Univers<strong>it</strong>à 30 (anziché 35). Inoltre sipossono seguire corsi di lingue e informaticaal costo, rispettivamente, di240 euro+Iva per 46 ore e 120+Iva per30 ore (2 incontri settimanali di 2 oreciascuno). Al termine del percorso formativoverrà rilasciato un attestato difrequenza del Centro Studi L’Arca.Info 0586632233, info@centrostudiarca.com,www.centrostudiarca.comAlma MaterCentro di orientamento scolasticoPolo Didattico “L.B. Alberti”Via A. Pertini, 25 - Piombino (LI)Il centro propone a prezzi scontati peri soci Coop corsi di lingua per livello,informatica, comunicazione dig<strong>it</strong>ale.Info 056539156, posta@almamaterpiombino.<strong>it</strong>,www.almamaterpiombino.<strong>it</strong>Corso di yogaCentro soci e consumatori di via Biserno(sopra il Supermercato Coop) aSan Vincenzo (LI).Fino al 29 maggio tutti i lunedì e i mercoledìmattina dalle ore 9,30 alle 11.Corso riservato ai soci di Unicoop Tirrenoe loro familiari in collaborazionecon l’ass. culturale Equilibrio Perfetto alcosto mensile di 35 euro (anziché 40).Info e iscrizioni Michela Leoni naturopata,insegnante di yoga, coach Pnl,3494004036.Corsi di ginnasticaAssociazione Sportiva DilettantisticaDinamica, v. Risorgimento 75, MassaMar<strong>it</strong>tima (GR).Promozione valida fino al 12 giugno peri soci di Unicoop Tirreno e i minorenniappartenenti allo stesso nucleo familiare.Sconto del 40 per cento: 200 europer 7 mesi (tessera Uisp compresa).I corsi (attiv<strong>it</strong>à motoria dolce, ginnasticaposturale per anziani, aerobica e tonificazione)si terranno presso il Centro SocialeAuser di Massa Mar<strong>it</strong>tima il lunedì e mercoledìdalle ore 17.30 alle ore 19.30.Info 3395472923, asd.palestradinamica@gmail.com


attual<strong>it</strong>à4343nchiestaPillole amareLe aziende farmaceutiche guadagnano, il Governo taglia laspesa e i sol<strong>it</strong>i noti pagano. Pillole più che amare care, in attesache una liberalizzazione vera e trasparente del mercato delfarmaco, le nuove regole sulle prescrizioni nelle ricette e ladiffusione dei medicinali generici – identici a quelli “griffati”,ma più economici – facciano risparmiare i c<strong>it</strong>tadini e lo Stato.n R<strong>it</strong>a Nannelli


C’è chi aspetta l’arrivo dello stipendio o dellapensione per comprare i farmaci necessari,c’è chi dimezza la posologia prescr<strong>it</strong>tadal medico risparmiando sulla dose e chi proprio non va dalmedico o dal farmacista perché non se lo può permettere.44 Più che medicine amare da buttare giù, care per i pazienti<strong>it</strong>aliani – davvero pazienti – che si sognano i prezzi di tachipirine,aspirine, tranquillanti e sciroppi in cui ci si imbattescavalcate le Alpi. E che dire delll’efficienza dei paesid’Oltremanica dove se hai bisogno di cinque pillole il farmacistadi dà un tubetto di cinque pillole, anziché confezioni da 20 chefiniranno per scadere dimenticate nell’armadietto del bagno permesi o per anni? Se si pensa che solo una percentuale esiguadi medici di base accettava di prescrivere medicine meno care(ora deve, anche se le nuove regole del Ministero della Salutenon hanno ancora superato la prova dei fatti), è facile intuirequanto i farmaci pesino nelle tasche dei c<strong>it</strong>tadini.Con laminima curaI numeri dell’ultimo Rapporto PiT Salutedel Tribunale per i dir<strong>it</strong>ti del malato-C<strong>it</strong>tadinanzAttiva,presentato afine 2012, non lasciano dubbi sul carofarmaci: si registra un forte incrementodelle segnalazioni da parte dei c<strong>it</strong>tadiniche passano dal 3,1 per cento del 2010al 4,9 per cento del 2011; in particolareper i farmaci in fascia C (quelli a caricodel c<strong>it</strong>tadino) sale dal 12,3 al 18 percento la percentuale di chi non si riescea far fronte ai costi troppo elevati. Salgonoanche le segnalazioni per farmaciin fascia A – quelli a carico del Sistemasan<strong>it</strong>ario nazionale – che rispettoallo scorso anno “guadagnano” 5,2punti percentuali: la scelta considerataassurda è quella di far pagare ai malatila differenza di prezzo, anche notevole,tra il farmaco griffato e il generico (vediglossario, p. 46)Ma la lista dei problemicontinua: la fascia H, ovvero quella cheriguarda i farmaci ospedalieri, risentedei pesanti provvedimenti da parte delGoverno con una continua revisione de<strong>it</strong>etti di spesa per la farmaceutica terr<strong>it</strong>orialee ospedaliera.Commenta Giuseppe Scaramuzza, coordinatorenazionale del Tribunale peri dir<strong>it</strong>ti del malato: «Il costo relativo aifarmaci si sta spostando sempre di piùverso la spesa privata, vale a dire conil ricorso ai soldi dei c<strong>it</strong>tadini che sonopreoccupati e indignati per l’aumento delcosto dei ticket – di pari passo con i 25miliardi di euro di tagli al Servizio san<strong>it</strong>arionazionale in 3 anni – e per il costodei farmaci in fascia C e quelli in fasciaA. Per un malato cronico la spesa mediaannuale per l’acquisto di medicine necessariee non rimborsate dal Ssn si stimaattorno a 1.227 euro, quella per l’acquistodi parafarmaci è in media di 1.297 euro».Il prezzodella salute«Sicuramente la spesa san<strong>it</strong>aria per ic<strong>it</strong>tadini è aumentata negli ultimi annie sempre di più si riversano su di loroi costi dei farmaci – interviene PietroGiordano, segretario generale di Adiconsum–. Infatti la differenza di costotra quanto pagato dallo Stato e il prezzodel farmaco è a carico degli <strong>it</strong>aliani».Ma la ricetta “giusta” dovrebbe esserequella di mantenersi in buona salute,spendendo meno possibile. «In realtàproprio nell’ultimo Rapporto abbiamodenunciato come per i c<strong>it</strong>tadini stia diventandosempre più difficile accedereai farmaci. È, infatti, necessario pagarli,nella migliore delle ipotesi, e questoovviamente ha un peso notevole soprattuttoper chi è affetto da una patologiacronica. Ma molto spesso, soprattuttoper quanto riguarda i medicinali innovativie per la cura di malattie rare, si registranodifficoltà per trovarli o ostacolialla loro introduzione in tempi stretti sulmercato», sottolinea Scaramuzza.Il circolo è di quelli tutt’altro che virtuosiper i c<strong>it</strong>tadini. Le aziende produttriciadottano campagne di promozionedei nuovi farmaci e i medici si lascianoconvincere a prescrivere gli ultimi propagandatisenza che ci sia una reale innovazionee che abbiano una particolarevalenza terapeutica. Il Governo si preoccupadella spesa farmaceutica nel sensoche, essendo la fascia A controllabile daparte del Ministero attraverso l’Agenziadel farmaco che contratta il prezzo conle case farmaceutiche, ha tutto l’interessea intervenire in questa per controllarela spesa, perché sono soldi che esconodalla casse dello Stato. Si preoccupameno della fascia C, cioè del portafogliodegli <strong>it</strong>aliani. E se il Governo taglia la A,le aziende farmaceutiche aumentano laC. Non fa una piega.SignificatogenericoMa una via al risparmio c’è: quella del farmacogenerico – a par<strong>it</strong>à di efficacia terapeuticacosta molto meno – che da questeparti stenta, però, a decollare. Il suo


Pilloleamareutilizzo raggiunge appena il 15 per cento,una percentuale molto bassa, soprattuttose paragonata alla media europea che superail 50 per cento. L’Assogenerici, cheriunisce le aziende produttrici di farmacifuori brevetto, ha calcolato che per curareun semplice raffreddore ogni <strong>it</strong>alianopotrebbe risparmiare fino a 5 euro, perchélo stesso principio attivo può essereprodotto e commercializzato da un’altraazienda a costo molto inferiore. A contifatti con gli equivalenti si risparmiail 20 per cento e spesso anche il 50 percento. «Non si riesce a comprendere –rimarca Rossella Miracapillo, responsabiledell’Osservatorio Farmaci & Salutedel Movimento Consumatori – comemai l’Italia sia così indietro nel mercatodegli equivalenti e perché ci siano tanteresistenze culturali, anche da parte deglistessi medici, come se in Germania e inInghilterra, dove si usano in modo massiccio(40 per cento), i c<strong>it</strong>tadini morisseropiù degli <strong>it</strong>aliani. Noi consumatori chiediamodi essere curati con i generici perle patologie che possono essere affidate aquesti rimedi e con i farmaci innovativi,più tecnologici e quindi più costosi, nellepatologie che lo richiedono, senza doverfare ulteriori sacrifici per sostenere il nostrodir<strong>it</strong>to alla salute».Questionedi principioE Assogenerici vuole fare la sua parte,accogliendo la sollec<strong>it</strong>azione del Ministerodella Salute, per garantire la riduzionedel prezzo dei medicinali genericiche dovrebbero scendere in media del 5per cento nel corso del <strong>2013</strong>, procurandorisparmi per il Ssn pari a 250 milioni.Un’altra cifra ci aiuta a capire meglio:la differenza di prezzo tra l’equivalente eil farmaco di marca per il 2011 ha raggiuntoil valore di circa 700 milioni dieuro. Ecco che il Ministero della Saluteha dettato nuove regole prevedendol’indicazione nella ricetta da parte delmedico del principio attivo, adeguandosicosì all’Europa che da tanto tempo haaperto la strada agli equivalenti senzaparticolari controindicazioni. Solo se ilmedico, motivandone la scelta, sceglieràdi indicare l’obbligatorietà del nomecommerciale, il farmacista sarà tenutoa dispensarlo, altrimenti darà il farmacogenerico che costa meno; ma se figuranosia il principio attivo che il nome commerciale,senza nessun obbligo, farmacistae paziente insieme valuteranno lascelta migliore. E allora quella che servirebbe,come sostengono e non da orale associazioni dei consumatori, sarebbeun’efficace campagna d’informazioneda parte del Governo, dei medici, deifarmacisti, delle Regioni e delle Asl perla diffusione dei farmaci generici e perconvincere il paziente <strong>it</strong>aliano che nonsono farmaci di serie B. Studi e indaginiconfermano, infatti, che la conoscenzae l’uso di questi medicinali da partedei c<strong>it</strong>tadini è condizionata anche dallacarenza di notizie al riguardo. Secondouna ricerca del Censis per Farmindustriasono ancora disponibili a pagare dipiù per avere il farmaco “firmato” perchéla marca è il principale fattore identificativo:il 45 per cento degli <strong>it</strong>aliani hafatto questa scelta nell’ultimo anno.Serie CMa veniamo all’altro nodo della questione:la mancanza di un’effettiva e trasparenteliberalizzazione, soprattutto per igenerici appunto. A parole tutti d’accordoche se si ha bisogno di una medicinaè nostro dir<strong>it</strong>to trovarla vicino a casa ea un prezzo ragionevole, che a venderlasia una persona competente, che ci consiglil’uso corretto, ma sulle regole chestanno dietro al mercato del farmaco –produzione, distribuzione e vend<strong>it</strong>a – leparti in causa non hanno tutte la stessa“ricetta” perché le cifre in gioco sonoquelle che fanno girare la testa. Si trattadi un mercato pari a circa 26 miliardi dieuro (dati 2010) di cui oltre il 75 per centoa carico del Servizio san<strong>it</strong>ario nazionale;i farmaci di automedicazione, cioèquelli che ciascuno di noi può comprarein farmacia o nelle parafarmacie o neiCoop Salute, cost<strong>it</strong>uiscono il 7,9 percento della spesa complessiva, pari a 2miliardi di euro circa l’anno. Di questo45


46GlossarioParola di farmacistaClassi di farmaci A comprende tutti i farmaci gratu<strong>it</strong>i, a totale carico delServizio san<strong>it</strong>ario nazionale, venduti al c<strong>it</strong>tadino mediante presentazionedella prescrizione medica. Nella C sono compresi i medicinali atotale carico dei c<strong>it</strong>tadini. Tre le categorie: etici, farmaci che richiedonola ricetta medica per essere acquistati; Sop, senza obbligo di prescrizione,che non possono essere pubblicizzati; Otc ossia i farmacida banco. Cancellata la B che comprendeva i farmaci r<strong>it</strong>enuti utili, manon essenziali. H è la classe che comprende quei farmaci gratu<strong>it</strong>i solose utilizzati o forn<strong>it</strong>i da strutture san<strong>it</strong>arie.Farmaco da banco Si tratta di medicinali che si acquistano senza bisognodella ricetta medica. Non per questo privi di rischi, occorre utilizzarli conprudenza. Solo per questa categoria in Italia è possibile la pubblic<strong>it</strong>à rivoltaal pubblico in televisione, su giornali e riviste.Farmaco generico Identico per funzione, principio attivo ed efficacia allaspecial<strong>it</strong>à medicinale corrispondente, non ha un nome di fantasia (ilmarchio registrato), ma quello comune del principio attivo. È sottopostoagli stessi controlli di qual<strong>it</strong>à da parte del Ministero della Salute. Ilvantaggio è che costa meno perché non è più coperto da brevetto.Principio attivo Il componente attivo del farmaco, responsabiledell’azione curativa per la quale lo assumiamo.www.ministerosalute.<strong>it</strong>c<strong>it</strong>tadinanzattiva.<strong>it</strong>movimentoconsumatori.<strong>it</strong>adiconsum.<strong>it</strong>federconsumatori.<strong>it</strong>agenziafarmaco.<strong>it</strong>assogenerici.orgmercato le farmacie detengono il 91,8per cento, lasciando alle parafarmacieil 4,7 per cento e ai Coop Salute dellaGrande Distribuzione il 3,5 per cento.Dall’indagine La distribuzione dei farmaciin Italia: difesa della salute o difesadelle rend<strong>it</strong>e?, commissionata daCoop Liguria alla Facoltà di Economiadell’Univers<strong>it</strong>à di Genova, viene fuori unmercato protetto, privo di concorrenzaesterna, perché sui prodotti a caricodel consumatore gli sconti nascono sostanzialmentesolo da una competizioneinterna tra farmacie alquanto debole.«L’obiezione ricorrente – spiega GianniCozzi, uno degli autori delle ricerca – èche la farmacia è un canale in cui operanofarmacisti la cui deontologia professionaleè garant<strong>it</strong>a dall’iscrizione all’albo.Ma anche nelle parafarmacie e neiCoop Salute della Grande Distribuzioneè obbligatoria la presenza continua diun farmacista». Dunque se i vincoli ele garanzie sono le stesse, perché nonconsentire le stesse opportun<strong>it</strong>à? La domandaè tutt’altro che retorica.Farmaco… logico«L’unica apertura nei confronti dei canalialternativi alla farmacia nell’amb<strong>it</strong>odell’ultima, cosiddetta liberalizzazione,quella del Governo Monti, è stata la possibil<strong>it</strong>àdi vendere farmaci veterinari epreparati galenici (quelli allest<strong>it</strong>i in farmaciadal farmacista, ndr) – rispondeVincenzo Santaniello, direttore Sviluppo& Innovazione di Coop Italia – la cuiquota di mercato è talmente bassa chenon è neppure misurabile.Poi c’è stato ildeclassamento di alcunifarmaci di fasciaC che, a differenzadegli altri, si potrannovendere anchenei canali alternativi.Ma stiamo parlandodi 400 prodotti, cioèuna quota di mercatosul totale dal 4 al6 per cento, ovvero200 milioni di euro.Per Coop parliamodi 2 milioni e mezzoal massimo. Si trattaquindi di una misuramarginale, soprattuttoper i c<strong>it</strong>tadini che nonvedranno un ampliamentosignificativodi farmaci su cui poter risparmiare».Invece la prima liberalizzazione (il decretoBersani del 2006 che consentivadi creare spazi dedicati nella Grande Distribuzioneper la vend<strong>it</strong>a dei farmaci dabanco, alla presenza di un farmacista) aguardare i numeri un po’ di risparmiol’ha portato. «La maggiore concorrenzaha generato un abbassamento del livellodei prezzi del farmaco in generale, main particolare – conferma Santaniello – iCoop Salute hanno prodotto un risparmiodi circa 11 milioni di euro rispettoall’acquisto degli stessi prodotti pressouna farmacia, visto che la differenza diprezzo medio tra Coop Salute e farmaciaè del 25 per cento». E si tratta solo disconti sul prodotto finale. «Infatti con losviluppo del farmaco generico a marchioCoop – acido acetilsalicilico e paracetamolo– abbiamo dimostrato soprattuttoche sarebbe il cambiamento strutturaledel mercato a far risparmiare il consumatoree nello stesso tempo a renderecomunque possibili alti margini di guadagno– afferma Santaniello –. Qualchecifra? Aver prefer<strong>it</strong>o al farmaco di marcail generico a marchio Coop ha permessoal consumatore un risparmio di circa500mila euro, solo considerando i prezzidegli equivalenti di marca in Coop Salute.Questo dato aumenterebbe notevolmentese considerassimo i prezzi deglistessi prodotti venduti in farmacia».Una strada che, se percorsa fino in fondo,potrebbe portare a una spesa piùleggera per i c<strong>it</strong>tadini. Perché il farmaconon è una merce come le altre. ❚


La ricetta di Coop......aspettando un’effettiva liberalizzazione delmercato del farmaco. A cominciare da nuovimedicinali a marchio in arrivo quest’anno.n R<strong>it</strong>aNannelliDopo l’acido acetilsalicilicoe il paracetamolo in arrivoquest’anno nuovi farmacia marchio Coop. «Stiamolavorando su altri principi attivi perestendere la gamma dei nostri generici– spiega Vincenzo Santaniello,direttore Sviluppo & Innovazione diCoop Italia – che usciranno nel corsonel <strong>2013</strong>. Un ulteriore risparmio persoci e consumatori perché è stato propriosui prodotti a marchio che siamoriusc<strong>it</strong>i a intervenire nella strutturastessa del mercato, a razionalizzaresensibilmente i costi della filiera produttivae distributiva: è questa la baseche ci ha consent<strong>it</strong>o una fortissima riduzionedei prezzi di vend<strong>it</strong>a per darei maggiori vantaggi a chi ha prefer<strong>it</strong>oil nostro generico ad altri». Quantoai farmaci in vend<strong>it</strong>a nei Coop Salute,di recente l’Aifa (Agenzia <strong>it</strong>alianadel farmaco) ha aggiornato la lista diquelli che da ricetta passano a Otc/Sop: ad oggi ci sono oltre 400 prodotti“declassati” dalla fascia C. In sostanzaquesti farmaci si potranno acquistaresenza ricetta anche nei canali alternativialla farmacia, nelle parafarmaciee nei Coop Salute. «Visto che il costodi questi farmaci era e rimane a totalecarico dei c<strong>it</strong>tadini, anche qui potremogenerare dei risparmi sul prezzodi vend<strong>it</strong>a intorno al 20 per cento»,commenta Santaniello. La lista comprendefarmaci come antimicoticivaginali a base di econazol, antiviraliper uso topico a base di aciclovir,antimicotici locali a base di ciclopirox,prodotti a base di diosmina peri problemi di circolazione, antinfiammatoriper uso topico e colliri antiallergici.Medicinali che si aggiungonoai farmaci veterinari con ricetta e aipreparati galenici che Coop ha deciso,però, per il momento di non produrre.«Un aumento del numero di farmaci– che Coop ha iniziato a mettere invend<strong>it</strong>a a partire da dicembre scorso –con cui il Governo ha mantenuto fedeall’impegno di ampliare la lista, mache di fatto non consente un reale aumentodella concorrenza, visto che laquota di mercato di queste medicineè residuale – sottolinea Santaniello –.In ogni caso stiamo predisponendomateriali informativi sia sui farmaciveterinari che sugli ex farmaci difascia C, con cartelli all’ingresso delpunto vend<strong>it</strong>a e anche all’interno delCoop Salute». Ma il giudizio di CoopItalia sulla liberalizzazione attuatadal Governo Monti è sostanzialmentenegativo: «Siamo uguali alla farmaciaper la struttura dell’esercizio, lavoranoda noi farmacisti laureati e abil<strong>it</strong>atialla professione – dicono da Coop –,ma non possiamo fornire lo stessoservizio. Oltre a essere paradossale,tutto questo va nella direzione contrariaa quanto significa liberalizzare,cioè aprire mercati chiusi generandovantaggi per i consumatori e maggioreefficienza per le imprese. Prendiamoatto che questo Governo non è statoin grado di agire al meglio sul versanteliberalizzazioni. Da parte nostracontinueremo ad impegnarci perchéquanto è stato realizzato finora possaavere ulteriori sviluppi». E infatti afine 2012 i Coop Salute hanno toccatoquota 108: 92 Iper e 16 Supermercaticon oltre 300 farmacisti.«Coop valuterà nuove aperture qualoravenissero aperti nuovi ipermercati.Anche perché – precisa Santaniello – ilCoop Salute, per le sue caratteristiche,deve avere una dimensione compresatra i 20 e i 50 metri quadrati. Dunquesolo all’interno di un ipermercato o diun grande supermercato, mentre inuno di piccole dimensioni saremmocostretti a togliere altre merci per farespazio alla parafarmacia». ❚47


48salute48saluteVia lattean Ersilia TroianoÈ vero che il latte concilia il sonno?Ebbene sì. A differenza di molti rimedidella nonna che non hanno nessunfondamento scientifico, un bicchieredi latte caldo può conciliare il sonnoperché contiene triptofano, aminoacidoche nel nostro organismo vienetrasformato in serotonina. Si trattadi un neurotrasmett<strong>it</strong>ore che, oltre amigliorare il tono dell’umore, vieneconvert<strong>it</strong>o in melatonina, importanteregolatore del ciclo sonno-veglia.Si parte bene, e poi ci allontanadalla retta via... lattea.La grande attenzione rivoltaal consumo di latte nel bambino tende,infatti, a scomparire del tutto dopoil superamento dei 3 anni, per lasciarespazio a tè, succhi e spremute di fruttache di sicuro hanno molto da invidiareall’alimento (e non bevanda) latte. Pernon parlare degli adulti. Quanti non bevonolatte perché non lo r<strong>it</strong>engono necessarioo lo considerano un alimentoda “bambini”? E quanti, invece, non loconsumano perché gli provoca fastidi odisturbi?Fior di latteRicco di proprietà nutrizionali il latte èoggi, forse, troppo sottovalutato rispettoal passato, mentre il peculiare mix d’acqua,proteine, grassi e sali minerali (inparticolare calcio e fosforo) lo rende unalimento formidabile, da non abbandonaremai nel corso della v<strong>it</strong>a. Le proteinedel latte sono rappresentateper l’80per cento dalla caseina,senza la qualenessun formaggiopotrebbe essereprodotto, e per il 20per cento dalle globuline,molto prezioseperché ricchedi aminoacidi essenziali.Ci sono poiLe virtù del latte cheandrebbe bevuto da piccolie da adulti. E per chi èintollerante al lattosioc’è quello “delattosato”.i peptidi bioattivi, liberati dalle proteinedurante la digestione oppure durantei normali processi di lavorazione che illatte subisce, che svolgono funzioni moltoimportanti quali, ad esempio, quellaimmun<strong>it</strong>aria, quella regolatrice, e moltealtre ancora in corso di studio. Anche lacomposizione in grassi del latte è moltovaria e unica tra i prodotti alimentari.Tolleranza zeroE veniamo al lattosio, lo zucchero caratteristicodel latte. Importante nonsolo dal punto di vista nutrizionale,perché migliora l’assorbimento del calcioe dello zinco, ma anche per la produzionedi latti fermentati e yogurt, inquanto nutrimento dei microrganismiresponsabili della fermentazione.Molte persone, però, non digeriscono illatte proprio per la presenza del lattosio.Quest’intolleranza è dovuta alla mancanza,spesso geneticamente determinata,dell’enzima (la lattasi appunto)in grado di “dividere”, a livello intestinale,il lattosio nelle sue componentiglucosio e galattosio. La comparsadi sintomi come dolori addominali eproduzione di gas è dovuta proprio allafermentazione del lattosio non diger<strong>it</strong>oda parte della flora batterica naturalmentepresente nell’intestino. Allora èpossibile scegliere il latte “delattosato”,nel quale il lattosio è già diviso nei duezuccheri che lo cost<strong>it</strong>uiscono, non creandoalcun fastidio a chi è intollerante. ❚


Varietà di biancoEcco i vari tipi di latte.Fresco, in busta o bottiglia, è pastorizzato:va consumato entro4 giorni dal confezionamento enon oltre la data di scadenza.UHT (a lunga conservazione) puòessere conservato a temperaturaambiente (meglio se in frigoriferocomunque) fino a 3 mesi,purché chiuso.Sterilizzato ha una conservabil<strong>it</strong>àfino a 6 mesi, sempre in confezionechiusa. Il trattamento termicoa cui è sottoposto, tuttavia, neriduce di molto il valore nutr<strong>it</strong>ivo.Microfiltrato è un latte frescocon una durabil<strong>it</strong>à maggiore,fino a 7/8 giorni.Fresco di alta qual<strong>it</strong>à è, per legge,un latte con un valore nutr<strong>it</strong>ivo“di eccellenza” prodotto constandard di qual<strong>it</strong>à più elevati.Una volta aperta la confezione,tutti i tipi di latte vanno consumatientro 3/4 giorni e non è necessariobollirli perché già sicuriper il consumo. Il latte “crudo”,invece, acquistato direttamentedal produttore, deve essere assolutamenteboll<strong>it</strong>o prima di essereconsumato.A seconda del contenuto di grassi,ma a par<strong>it</strong>à di apporto di calcioe proteine, il latte può essereintero, parzialmente scremato oscremato. Il latte intero è quellopiù indicato per l’alimentazionedei bambini fino a 3 anni.Se si è intolleranti alle proteinedel latte vaccino è possibile sceglierealtri tipi di latte (capra, pecora,asina), o di soia, chiedendocomunque consiglio ad uno specialistaper la scelta più adeguata.Quanto agli “arricch<strong>it</strong>i” con v<strong>it</strong>amine,probiotici, omega 3, calcio,fibre, non vi è alcuna ragione nénecess<strong>it</strong>à nutrizionale perconsumarli, a menoche non vi sia unaspecifica indicazione.Considerate che, peresempio, per assumerela stessa quant<strong>it</strong>àdi acidi grassi omega3 contenuti in una porzionedi salmone, bisognerebbebere più di unl<strong>it</strong>ro di latte arricch<strong>it</strong>o.faccende domestiche di Ersilia TroianoUn postonon vale l’altroPer ogni prodotto il ripiano e la temperaturaadatti: nel frigorifero niente va lasciato al caso.Sapevate che la porta è la parte più calda del frigorifero eche è più soggetta agli sbalzi di temperatura, per cui è ilposto meno indicato per conservare, ad esempio, il lattefresco? E che le uova andrebbero lasciate nella confezioned’acquisto e conservate nella parte più alta? Nel caso delfrigorifero non si può certo dire che “un posto vale l’altro”perché ogni ripiano ha una temperatura lievementediversa. La parte più fredda è quella che si trova immediatamentesopra il cassetto della frutta e della verdura:utilizziamola pertanto per conservare gli alimenti più deperibili,come carne o pesce freschi e salumi. I ripiani piùalti, in cui la temperatura sale, possono essere utilizzatiper conservare latticini, formaggi, creme, uova e cibi cottio avanzi. A propos<strong>it</strong>o di quest’ultimi: pessima l’ab<strong>it</strong>udinedi conservarli a temperatura ambiente. Vanno, invece, fattiraffreddare prima di riporli in frigorifero, in cui vannoconservati fino al momento del consumo. Attenzione a nonriempire troppo il vostro frigo: se l’aria fredda non riescea circolare perché gli alimenti sono troppi e accatastati,potrebbero alterarsi sia la ventilazione che il processo diraffreddamento, necessari per una buona refrigerazione.Conten<strong>it</strong>ori ermetici, buste e pellicole rappresentano ottimialleati per conservare gli alimenti in maniera adeguata,non solo per ev<strong>it</strong>are le cosiddette contaminazioni crociatedovute, ad esempio,al contatto tra glialimenti che vannoconsumati crudi equelli da cuocere,ma anche per mantenerneal meglio ilvalore nutr<strong>it</strong>ivo e lecaratteristiche organolettichecomeodore, sapore, consistenza.I formaggi,invece, andrebberoconservati nelle loroconfezioni originalioppure avvolti in carta oleata e soprattutto in conten<strong>it</strong>orichiusi. Teniamo inoltre ben presente che la data di scadenzadi un prodotto si riferisce sempre alla confezionechiusa e che, una volta aperti, tutti gli alimenti andrebberoconsumati nel più breve tempo possibile. E poi l’igiene.Le superfici del frigorifero, compresi pareti e guarnizioni,vanno sempre tenute pul<strong>it</strong>e utilizzando i più comunidetergenti specifici, così come il buon vecchio rimedioacqua e aceto. Il frigo va inoltre sbrinato con regolar<strong>it</strong>à,anche per ev<strong>it</strong>are inutili sprechi di energia. ❚49


50saluteTutto in un colpoQuello della strega, il mal di schiena che nella versioneacuta può costringere all’immobil<strong>it</strong>à e che si previenecon postura corretta, controllo del peso e attiv<strong>it</strong>à fisica.n BarbaraBernardiniSiamo ab<strong>it</strong>uati a chiamarlo ilcolpo della strega e, in effetti,se le streghe esistesserodavvero, quella che provoca il mal dischiena dovrebbe essere add<strong>it</strong>ata comeuna delle più crudeli, a giudicare dal dolorelancinante che qualsiasi movimentodel tronco è in grado di provocare sottoil suo effetto. Il mal di schiena nellasua forma più acuta può essere così forteda costringere all’immobil<strong>it</strong>à, impedirequalsiasi lavoro o rovinare una vacanza.Si mette maleMa da cosa deriva e perché a volte colpisceall’improvviso anche persone che non nehanno mai sofferto? «Spesso lo scatenarsidel dolore è favor<strong>it</strong>o da più fattori – spiegaSabrina Donzelli, specialista in MedicinaFisica e Riabil<strong>it</strong>azione e ricercatore Isico(Ist<strong>it</strong>uto Scientifico Italiano ColonnaVertebrale) –. Le cause più frequenti chedisegnano il quadro ideale per il mal dischiena sono la scarsa attiv<strong>it</strong>à fisica, la v<strong>it</strong>asedentaria e le attiv<strong>it</strong>à lavorative che prevedanola movimentazione di carichi o imovimenti ripetuti del tronco». Lo stile div<strong>it</strong>a dunque, in un certo senso assegna unpunteggio più o meno alto alla probabil<strong>it</strong>àdi soffrire di mal di schiena, per completarel’opera basta poi un carico eccessivoo un movimento brusco, come scaricareuna valigia dall’auto o piegarsi in modoscomposto per allacciarsi gli scarponi dasci. Ma il dolore non ha sempre la stessaorigine, può derivare dai muscoli che sostengonola colonna o dai nervi che daessa si irradiano verso la periferia. Secondouno studio recente il mal di schiena èun sintomo che circa l’80 per cento dellapopolazione mondiale è destinata a provarealmeno una volta nella v<strong>it</strong>a.La cognizionedel dolore«Al primo episodio di dolore lombare localizzatoconviene consultare il propriomedico di base – consiglia Donzelli –. Sesi tratta di lombalgia aspecifica (senza unaparticolare causa scatenante, ndr) la pri-ma cosa da fare è intervenire per cambiarele proprie ab<strong>it</strong>udini di v<strong>it</strong>a, intraprendereun’attiv<strong>it</strong>à fisica, ev<strong>it</strong>are di mantenereposture troppo fisse durante il giorno. Incaso di sovrappeso – continua Donzelli –è necessario dimagrire, perché il peso inpiù non influisce direttamente sul dolorema sulla capac<strong>it</strong>à di movimento del corpo.La prima figura di riferimento specialisticoè il fisiatra che poi valuterà se sononecessari approfondimenti diagnostici oconsulenze di ortopedia o neurologia».Postura, controllo del peso e movimentoe «per mettere il corpo nella condizionedi farlo, nella fase acuta del dolore si possonoassumere dei Fans, cioè comuni antinfiammatorinon steroidei – suggerisceDonzelli –: il loro aiuto può essere davveroprezioso perché il peggior nemico del maldi schiena è proprio l’immobil<strong>it</strong>à». Ma l’atteggiamentopiù consono da adottare incaso di mal di schiena sporadico, comerassicura la dottoressa, è quello di nonpreoccuparsi eccessivamente dato che ilprimo attacco acuto di lombalgia si risolvein genere spontaneamente nell’arco dialcune settimane.Su di tonoNon si deve dunque sempre pensare chela colonna vertebrale sia v<strong>it</strong>tima di una patologiagrave, come un’ernia discale, perchéin genere non lo è. «Non sempre undisco sofferente provoca dolore – spiega asorpresa Donzelli – tant’è che se si sottopongonoa risonanza magnetica personecomuni che non hanno mai avuto episodidi lombalgia, spesso si riscontrano dischiintervertebrali usurati o sofferenti». Ma ilquadro clinico di una discopatia dolorosaè talmente chiaro che il medico di basesaprà indicare la necess<strong>it</strong>à di un approfondimentodiagnostico, perché il dolore ècostante e non diminuisce a riposo né regrediscedel tutto con gli antinfiammatori.«Al contrario quando il dolore ha originemuscolare – sottolinea Donzelli – si manifestasolo durante il movimento, è fugacee tende a risolversi spontaneamente intempi brevi. Questo mal di schiena reagiscebene ai farmaci e alla fisioterapia. In


sani & salvi di Barbara Bernardinientrambi i casi una buona preparazionefisica rappresenta la migliore prevenzione:un buon tono muscolare di tutte le fasceche sorreggono e mantengono l’equilibriodella colonna, come addominali, dorsali,lombari, glutei, trapezi, fanno sì che lesollec<strong>it</strong>azioni meccaniche a carico dellacolonna vengano tollerate meglio. «Nonci sono attiv<strong>it</strong>à sconsigliate per principio– conclude Donzelli –. Nella fase acuta èmeglio optare per sport o attiv<strong>it</strong>à in scarico,come il nuoto, ma alla completa remissionedel dolore l’attiv<strong>it</strong>à potrà esserescelta liberamente in base alle proprie att<strong>it</strong>udini».❚Info Isico Ist<strong>it</strong>uto Scientifico ItalianoColonna Vertebraleinfo@isico.<strong>it</strong> - www.isico.<strong>it</strong>0381.310851 - 02.006129410461.1636093 - 085.9116163Nastro azzurroIl Kinesiotapingsarà solo moda?La schiena nuda di Balotelli agli Europeidi calcio 2012 non è passatacerto inosservata ai milioni di telespettatoriincollati alla Tv, ma forseinvolontariamente, quel gesto spavaldodel bomber <strong>it</strong>aliano ha fattosalire alle stelle le quotazioni delr<strong>it</strong>rovato più modaiolo della fisioterapia:il Kinesiotaping. Il calciatoreaveva tre strisce di tessuto azzurroapplicate nella zona lombare, bandedi tessuto adesivo inventate negliAnni Ottanta in Giappone chevengono erroneamente scambiatecon i cerotti imbevuti di analgesici.Il tape (nastro, ndr) con la sua tramaelastica e ondulata vanta di per séun’azione analgesica grazie al modoin cui il cerotto viene applicato sullefasce muscolari. Capace di allungarsifino al 140 per cento, unavolta applicato in tensione tenderàa ricontrarsi eserc<strong>it</strong>ando una delicatatrazione sul tessuto sottostante.L’efficacia del tape si basa sullaspecifica tecnica d’applicazione cheè appannaggio esclusivo di fisioterapistiche abbiano segu<strong>it</strong>o corsidi qualificazione tecnica. Pochi glistudi scientifici davvero conclusiviin mer<strong>it</strong>o all’efficacia, ma il Kinesiotaping,si rivela generalmente untoccasana per il dolore derivante dacontratture muscolari.Casco in piediÈ stato pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of AcuteCare Surgery” uno studio che dimostra che anche sugli sciè necessario usare il casco. Secondo i ricercatori, l’uso delcasco riduce dell’80 per cento la possibil<strong>it</strong>à di lesioni traumatichealla testa dovute a cadute sulle piste, prevenendoconseguenze talvolta fatali. Dati che devono incoraggiarea riflettere sull’usodi questa protezioneda parte dei bambini,ma anche degli adulti,convinti che usare ilcasco sia controproducenteperché favorisceun eccesso difiducia in se stessi equindi comportamentirischiosi.Anticorpo del reatoDalla Brown Univers<strong>it</strong>y americana arriva un nuovo studioche potrebbe migliorare la prevenzione del carcinoma delpancreas. Si tratta di una ricerca che ha valutato il livello dianticorpi nei confronti di alcuni batteri presenti nel cavoorale in una popolazione di 800 europei adulti. I ricercatorihanno scoperto che le persone che hanno alti livelli dianticorpi per il batterio Porphyromonas gingivalis, responsabiledella parodont<strong>it</strong>e, mostrano un rischio doppio di sviluppareil tumore del pancreas rispetto alla popolazionenormale. Al contrario, le persone che sviluppano alti livellidi immun<strong>it</strong>à verso batteri innocui che normalmente popolanola bocca vedono ridurre il proprio rischio del 45 percento. Una nuova indicazione di quanto la simbiosi con ibatteri dell’intestino e delle mucose sia importante per ilcontrollo della salute.Giro di v<strong>it</strong>aSecondo una ricerca della Johns Hopkins Univers<strong>it</strong>y delMaryland, i problemi di sonno e fatica migliorano velocementeal diminuire del girov<strong>it</strong>a. Pare, infatti, che ilgrasso addominale sia il principale responsabile di questiproblemi, come dimostrato dallo studio effettuatosu 77 persone sovrappeso. I volontari sono stati segu<strong>it</strong>iper 6 mesi durante i quali la metà è stata sottoposta aun programma di dieta ed esercizio fisico specifico perla riduzione del grasso addominale. Dopo la perd<strong>it</strong>a dialmeno 5 kg e la riduzione media del 15 per cento delgrasso addominale, i problemi di sonno e stanchezzasi sono dissolti come per magia, influenzando pos<strong>it</strong>ivamentetutta le attiv<strong>it</strong>à quotidiane.51


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prodotti5353Pronti a tuttoPern AnnaSomenziCalate del 50 per centorispetto al 2002 le ceneal ristorante – secondoun’indagine di Federconsumatori – gli<strong>it</strong>aliani pare riscoprano il gusto dei cibifatti in casa. Svettano, infatti, in cimaalle classifiche di vend<strong>it</strong>a i libri di cucina(+87 per cento), cresce l’interesseper videoricette, food blog, programmiTv e applicazioni per smartphone dedicate(dati Nielsen).Arte culinariaQuando poi programmi televisivi, libriillustrati e saggi consigli non bastano,ci si iscrive a corsi di cucina con maestriin carne e ossa: secondo i dati delCentro studi Fipe-Confcommercio, afrequentare i corsi non sono solo le donne,che per oltre l’80 per cento hannoancora il piacere e il gusto di dedicaretempo ai fornelli, ma anche moltiuomini – soprattutto giovani – semprepiù interessati all’arte culinaria:il 43 per cento di loro ormai si occuparegolarmente della cucina. Ma non tutti,o almeno non sempre, hanno tempoe voglia per cucinare, mangiare e nellostesso tempo stare insieme alla famigliae agli amici. Succede di esserepressati dal lavoro, i bambini,il traffico, la spesa, i nonni...E nonostante tutto nonsi vuole rinunciare alla buonatavola, piacevole e conviviale.Ci vengono in aiuto i piatti prontidella gastronomia e il pranzo ela cena sono serv<strong>it</strong>i...chi ama la buonatavola, ma non hatempo e vogliadi cucinare, ci sonoi piatti pronti Coop.Menu completoNe propone anche Coop nelle diverselinee tutte con l’attenzione dei suoi prodottia marchio.V<strong>it</strong>ello tonnato, insalata di mare, melanzanealla parmigiana, lasagne alragù, cannelloni di magro, fesa di tacchinoal limone, filetti di nasello olio elimone, olive all’ascolana, zuppa di pesceFior fiore e altro ancora da sceglierefra verdure, polenta o paella. Sulle ricettec’è stato un lungo lavoro di “ripul<strong>it</strong>ura”,vale a dire si è provveduto all’eliminazionedi tutti quegli add<strong>it</strong>ivi, chepur se ammessi per legge, sono incompatibilicon la pol<strong>it</strong>ica di attenzione diCoop. In generale, laddove possibile, siè fortemente lim<strong>it</strong>ata la presenza di add<strong>it</strong>ivichimici, in particolare i principaliadeguamenti hanno comportato l’eliminazionedi polifosfati, grassi idrogenati,glutammato e coloranti. Tutti i prodottisono in atmosfera protettiva che consentein modo naturale di preservare almeglio le caratteristiche organolettiche.Per mantenere il tipico gusto delle variezone terr<strong>it</strong>oriali, sono stati scelti produttoridiversi per ogni area geografica,vicini alle varie realtà locali e ben calatinel terr<strong>it</strong>orio. I prodotti da freddi sonoconfezionati in vaschetta trasparente,con film superiore termosaldato, mentrequelli da consumare caldi sono inun vassoio personalizzato in cartoncinopol<strong>it</strong>enato, adatto ad essere riscaldatonel forno tradizionale e nel microonde. ❚


prodottiguida all’acquisto54Aspirare al meglion RobertoMinn<strong>it</strong>iCome scegliere l’aspirapolvere che fa per no<strong>it</strong>ra una miriade di modelli a traino, a carrello,scope elettriche e robot di ultima generazione.Atraino, a carrello, aspiraliquidi o verticale.E poi scope elettrichee robot domestici. È meno facile diquello che si pensa acquistare unaspirapolvere.Il mercato di questi apparecchi èinfatti in continua evoluzione, tantoche oggi si trovano, accanto aimodelli “tradizionali”, anche apparecchidi ultima generazione chefunzionano a batteria e le cui dimensionisono particolarmente ridotte:robot a forma rotonda che,una volta programmati, pulisconoda soli il pavimento e tornano automaticamenteal loro posto.Davanti a una tale varietà, è facilesbagliare. E se alcuni prediligono lesempre più leggere e maneggevoli scopeelettriche, il mercato degli aspirapolverea traino resiste, tanto che leaziende fanno a gara per inventaremacchine sempre più performanti.Come scegliere quello giusto?Potenza aspiranteDi sicuro non affidandosi alla pubblic<strong>it</strong>àche ci porta a comprare unapparecchio con una potenza motoremolto alta mentre questo datonon fa sempre rima con una altrettantobuona forza aspirante. Moltospesso, infatti, la potenza del motoresi disperde in rumore e calore,rendendo deludente il prodotto anchedal punto di vista dell’efficienzaenergetica, ossia del rapporto tra laquant<strong>it</strong>à di energia consumata e ilreale potere aspirante dell’apparecchio.Qui è bene fare qualche distinzionetra le dic<strong>it</strong>ure che si trovano


nei cataloghi. La potenza massimainforma solamente sull’assorbimentodi corrente elettrica. L’efficaciadi aspirazione non dipende solo daquesto dato. Sarebbe auspicabile,invece, che tutti i costruttori dichiarassero(accade solo per alcuni)la capac<strong>it</strong>à di aspirazione dei propriapparecchi. Solo così, infatti, si puòvalutarne la qual<strong>it</strong>à. In questi cas<strong>it</strong>roverete l’indicazione della forzaaspirante, misurata in watt aria (oair watt). È la combinazione traaspirazione e flusso d’aria, vale adire tra la capac<strong>it</strong>à di sollevare lapolvere e la veloc<strong>it</strong>à con cui vieneimmessa nel conten<strong>it</strong>ore di raccolta(sacco o cassetta). Un buon valore èsuperiore a 250 Watt.Sotto silenzioAltrettanto importante il livello di rumoros<strong>it</strong>àdell’apparecchio, per almenodue motivi: innanz<strong>it</strong>utto perchéun aspirapolvere silenzioso è menofastidioso da utilizzare; secondo perchémolto spesso la maggior partedella potenza del motore si disperdein decibel, sottraendosi alla forzaaspirante. Per fortuna, da questopunto di vista, i produttori stannoperfezionando sempre più questa caratteristica,dando v<strong>it</strong>a a macchinesupersilenziose che arrivano anchea 68 dB (pari al rumore di una conversazionedi sottofondo). Attenzione,però, al crescere anche di pocheun<strong>it</strong>à il disturbo aumenta molto: teneteconto che non è infrequente trovarsidi fronte ad apparecchi con unlivello di 80 dB, davvero troppi se siconsidera che questo livello equivaleal rumore prodotto dal motore di uncamion circolante a un metro dal nostroorecchio.La maneggevolezza e la comod<strong>it</strong>à d’usodell’aspirapolvere sono altri cr<strong>it</strong>erida non sottovalutare per chi cercaun buon acquisto. Occhio, prima d<strong>it</strong>utto, all’ingombro e al peso dell’apparecchio:in una casa piccola e conpochi spazi, meglio un aspirapolverepiccolo, magari una scopa elettrica.Attenzione anche alla lunghezza delcavo: una filo di almeno 7 o 8 metri,permette di passare da un ambienteall’altro senza dover cambiare presadi corrente. A questo si aggiunge lanecess<strong>it</strong>à di avere una testina snodatache si insinui anche negli angolipiù difficili da raggiungere e ruote digrande diametro che possono girarein tutte le direzioni, rendendo la macchinapiù facile da manovrare. Megliopoi se l’aspirapolvere si presenta con ibordi rivest<strong>it</strong>i di un nastro di gomma:questo impedisce di graffiare i mobilio rovinare le pareti nel momento incui l’apparecchio sbatte contro le superficida pulire.Un granpolveroneInutile, forse, ribadire che l’efficienzadel sistema filtrante è essenziale pernon riversare nell’ambiente appenapul<strong>it</strong>o, aria polverosa e “arricch<strong>it</strong>a”di acari e microparticelle, particolarmentenocivi per gli allergici. Più interessante,però, è cercare di distinguerecome riconoscere le differenzetra i sistemi adottati dai produttori. Ilsacchetto è il primo livello di filtro: lesue pareti a doppio strato trattengonogran parte degli inquinanti, ma nonquelli di dimensione inferiore a unmicron come spore o acari. Per questo,con o senza sacchetto, un sistemafiltrante è efficace se dotato alloscarico dell’ariadi un filtro Hepa(High EfficiencyParticulate Air),che trattiene leimpur<strong>it</strong>à da unminimo dell’85per cento (filtrodi classe H10) aun massimo del99,99 per cento(filtro di classeH14). La sua efficaciadipendedal modo in cui è realizzato e montatonell’aspirapolvere; è necessarioche tutta l’aria aspirata passi per ilfiltro, senza perd<strong>it</strong>e, prima di tornarenell’ambiente.E il sacchetto? Croce e delizia di chiè costretto a cercarlo e acquistarlopiù volte l’anno, con la spesa che neconsegue, si potrebbe anche ev<strong>it</strong>are,magari optando per i modelli che nonlo prevedono. In questo caso, però, èbene fare attenzione che sia presenteun filtro d’usc<strong>it</strong>a davvero eccellenteper sopperire alla mancanza del primosistema di filtraggio e assicurandosiche, svuotando la cassetta, lapolvere che si trova all’interno non sidisperda nell’ambiente. ❚Il mercato degli aspirapolvereè in continua evoluzione. Oggisi trovano, accanto ai modelli“tradizionali”, anche apparecchi diultima generazione che funzionanoa batteria e le cui dimensionisono particolarmente ridotte:robot a forma rotonda che, unavolta programmati, pulisconoda soli il pavimento e tornanoautomaticamente al loro posto.55


56guida all’acquisto aspirapolveremarca tipologia potenza filtro accessori prezzoe modello (Watt) in usc<strong>it</strong>a (s. = spazzola / b. = bocchetta) (euro)Aeg traino ss* 1.500 Hepa H12 s. tappeti/pavimenti - s. parquet/ 130AET3520 lavabile pavimenti duri - b. per: fessure, mobili, imbott<strong>it</strong>iBosch traino ss* 1.400 lavabile e s. SilentCleanPlus (280 mm) 236BGS-51410 air clean s. parquet/pavimenti duri (300 mm)Relaxx’x Hepa b. per: fessure, imbott<strong>it</strong>iBosch scopa 1.880 air clean s. tappeti/pavimenti con setole retrattili 115BHS41266 elettrica Hepa e ruota integrata (250 mm)ProEnergycompressors. parquet/pavimenti duri (300 mm)mini turbo s. per imbott<strong>it</strong>ib. per: fessure/angoli, imbott<strong>it</strong>iDeLonghi scopa 1.600 Hepa s. combinata tappeti/pavimenti - s. parquet 100XLF1600PES elettrica H12 b. a lancia - tubo prolunga - b. multiusoElectrolux scopa 1.800 nd turbospazzola per tappeti o moquette - s. parquet 130ZS202EV elettrica (asp. 310)Energica EvoHoover traino 1.400 nd s. tappeti/pavimenti a setole retrattili 111Microspace SCT 45 (asp. 265)Miele scopa 1.400 active b. a pavimento universale 160S193HEPA1400 elettrica Hepa b. per poltrone - b. a lanciaPhilips traino 1.400 Hepa s. tappeti/pavimento - b. a lancia e piccola 110FC8134/01 EasyLife (asp. 375) s. per parquet con setole morbideEnergyCarePolti traino fa** 1.200 Hepa s. universale a due posizioni tappeti/pavimenti 140Lecologicos. parquet - b. aspirazione, lancia e s. a pennelloCompact AS 820con setole morbideRowenta scopa 1.800 Hepa H10 s. parquet Soft Care - s. combinata Power Care 110RH7743 elettrica b. imbott<strong>it</strong>i - lanciaRowenta traino 1.400 Hepa 13 s. combinata Delta Silence Force - s. parquet Classic 170RO4662mini turbospazzola per pulizia divanib. lancia e imbott<strong>it</strong>iSamsung traino ss* 1.400 Hepa 13 s. tappeti/pavimento Silencio Plus 110VCC47D0H36 (asp. 320) s. parquet specialist (337 mm) - turbospazzolaEco Waveb. a lancia per fessure - s. a pennello*ss = senza sacchetto / **fa = filtro ad acquaIn tabella abbiamo riportato le caratteristichedi 12 aspirapolvere scelti nelle tipologie atraino o tra le scope elettriche. Per chi volessesperimentare un sistema meno impegnativo,però, la tentazione potrebbe essere davveroirresistibile: un robot che fa tutto da solo epulisce i pavimenti quando non si è in casa.Ma c’è davvero da fidarsi?A guardarsi in giro, soprattutto tra le proveche i grandi mensili indipendenti dei consumatoristranieri hanno realizzato su questi apparecchi,ci sarebbe da concludere che chi l<strong>it</strong>esta li disprezza, chi li usa, invece, li adora.Mentre le associazioni dei consumatori cheli hanno provati sostanzialmente li boccianocome poco efficienti e inutili, i singoli consumatoriche li hanno già in casa ne difendonole prestazioni.“In casa è molto meno eroico” dei robot inviatiin Iraq, in Afghanistan e in Giappone. Così labibbia dei consumatori nordamericani ConsumersReport liquida il Roomba, prodotto daiRobot, la stessa azienda che fornisce gli apparecchiche sost<strong>it</strong>uiscono gli uomini nelle missionidifficili, quelle degli scenari di guerra edelle catastrofi: suoi erano i robot inviati all’internodella centrale di Fukushima per misurareil livello delle radiazioni. Nelle pulizie di casa,il robot è stato defin<strong>it</strong>o da Consumers Reportcome “il peggiore aspirapolvere nella puliziadel perimetro e degli angoli di una stanza”. Ungiudizio secco, ma contestato da un lettore,che ha rimproverato alla storica associazionedi non avere cap<strong>it</strong>o il prodotto, il cui valore è dipulire peggio di come farebbe un umano, maabbastanza bene, tutti i giorni, mentre l’umanoè al lavoro, facendogli risparmiare centinaiadi ore di pulizie manuali ogni anno.La stessa incomprensione del prodotto è stataattribu<strong>it</strong>a a Que Choisir da un lettore chesul settimanale Il Salvagente aveva letto dellacattiva opinione espressa dal mensile deiconsumatori francesi sui robot. In quel caso,tutti e 6 gli apparecchi provati erano statigiudicati poco efficienti. Hanno raggiunto lasufficienza solo in tre: due Roomba (i modelli555 e 520) per l’autonomia di due ore, la capac<strong>it</strong>àdi raccogliere anche le briciole e perla lim<strong>it</strong>azione dell’area di lavoro con i “murivirtuali” (piccoli ripet<strong>it</strong>ori); e un Lg (VR1027R)per la buona capac<strong>it</strong>à nell’ev<strong>it</strong>are gli ostacoli,la silenzios<strong>it</strong>à e la facil<strong>it</strong>à d’uso. Come è avvenutooltreoceano, l’utente ha contestatol’es<strong>it</strong>o del test. Il lettore, 4 gatti in casa, usaun Roomba 563 per finire il lavoro, dopo unapassata sommaria con la scopa. E anche sedeve pulire spesso spazzole e conten<strong>it</strong>ore delrobot, ne apprezza molto le prestazioni.


Il massimodei puntiBuon successo dellacampagna di Natale e dellaraccolta punti per i progetti disolidarietà di Basta un gesto.Sono stati esattamente 796.800 ipunti del collezionamento donatida 3.352 soci nel corso della campagnanatalizia Basta un gesto. Questa settimanapuoi farlo!, che si è svolta intutti i negozi di Unicoop Tirreno dall’8al 15 dicembre, a favore dei tre progettidi solidarietà internazionale, Cuore diCoop, Emergency-Progetto Migranti,CoopxTogoxVanda, raggruppati sottola sigla Basta un gesto. «Possiamo considerarequesto risultato come un buonsuccesso – afferma Massimo Favilli, direttoredelle Pol<strong>it</strong>iche Sociali di UnicoopTirreno – raggiunto grazie all’utilizzo diun nuovo strumento di comunicazione:palline natalizie in cartoncino mun<strong>it</strong>edi codice a barre che, collocate inprossim<strong>it</strong>à delle casse, hanno catturatol’attenzione dei soci e li hanno invogliatia donare punti per la solidarietà; ciascunapallina consegnata alla cassa hapermesso una donazione di 200 punti.Laddove è stata recep<strong>it</strong>a meglio dal puntodi vista organizzativo del negozio, lacampagna ha funzionato molto bene intermini di raccolta, raggiungendo puntedi donazioni significative».Ai punti donati nel periodo pre-nataliziovanno aggiunti i 303.603 punti raccolticon il sistema tradizionale, dall’iniziodel nuovo catalogo (primi di aprile) finoal 31 dicembre scorso: pertanto a fineanno i punti donati dai soci sono stati1.100.405. È importante ricordare chela raccolta dei punti non è terminataperché il catalogo scadrà il 28 febbraioe sarà possibile donare i punti fino al 31marzo. «A conti fatti – continua Favilli –si nota come il buon successo della campagnadi Natale abbia trascinato anchele donazioni effettuate con il sistematradizionale. A fine anno il totale puntidonati è stato circa il doppio di quellidonati a fine 2011, con lo stesso meccanismodi sempre: tanti punti donano isoci, altrettanti ne aggiunge la Cooperativa,raddoppiando di fatto il contributoeconomico destinato ai progetti.Ci auguriamo che da qui al 31 marzoancora tanti soci decideranno di dareil loro contributo per la riusc<strong>it</strong>a deiprogetti di Basta un gesto». ❚eco sistema di Miriam SpalatroA conti fattiIn casa risparmiare soldi ed energiesi può grazie anche al “Conto termico”.Per risparmiare soldi ed energia tra le quattro muratante le soluzioni dalle tecnologie pul<strong>it</strong>e che promettonominori spese sia sulla bolletta elettrica che peri consumi termici, riscaldamento e raffrescamentodelle ab<strong>it</strong>azioni e produzione di acqua calda san<strong>it</strong>aria.L’interesse dei consumatori spesso è legato all’esistenzad’incentivi pubblici che, a breve, si arricchirannodi un nuovo sistema di sostegno, il cosiddetto“Conto termico”. Questo decreto ministeriale, cosìbrevemente defin<strong>it</strong>o (all’esame della Conferenza UnificataStato-Regioni nel momento in cui scriviamo), sipropone di dare impulso all’energia rinnovabile provenienteda fonte termica quali solare termico, pompedi calore, generatori di calore alimentati da biomassacome stufe e termocamini a pellet o a legna, ricorrendoa meccanismi incentivanti molto simili a quelli del“Conto energia”, noto per ilfotovoltaico, e prevedendoper i privati un contributoannuo complessivo di 700 milioni di euro. Il percorsodel consumatore per usufruire serenamente dei vantaggiin bolletta non sarà privo di ostacoli. Del resto ilsuccesso dell’investimento, quando si accede a qualsiasisoluzione che promette risparmi in campo energetico,è sempre legato alla capac<strong>it</strong>à di scegliere unatecnologia adeguata alla propria specifica esigenza (tipologiadei consumi e ubicazione dell’edificio), all’averottenuto una progettazione correttamente dimensionataai propri bisogni che parta da una valutazioneprecisa dei consumi pre installazione, alla possibil<strong>it</strong>àdi realizzare un’attenta gestione e manutenzione degliimpianti e all’abil<strong>it</strong>à di ottenere un calcolo attendibiledei consumi post installazione, necessari appunto allastima dei risparmi ottenuti. Il parco edilizio residenzialedel nostro Paese è molto datato e i miglioramentirealizzabili sono notevoli sia in termini strutturali siaoperando sugli impianti. La speranza è che, stimolatiproprio dalla crisi economica e percorrendo la stradadel risparmio, ma facendolo con scrupolo e attenzionealle scelte, si ottenga una minore spesa in bolletta einsieme una maggiore tutela dell’ambiente. ❚Nel s<strong>it</strong>o www.gse.<strong>it</strong> nella sezione “Conto Termico” laspiegazione delle modal<strong>it</strong>à di accesso.57


58prodottiIl Toscano e il Parma tra iconsigli dell’esperto e i giudizidei soci. Due prosciuttia confronto nella bibliotecafaccia a facciaAttentia quei duedel Laurentino a Roma.n SilviaInghiramiDue grandi cosce di prosciuttosul tavolo addobbato:ai lati dell’alberodi Natale un Toscano pepato e unParma con la corona del marchio delconsorzio. Due vassoi con gli affettatie due cestini di pane, circondati dallebevande: tutto è pronto per l’“esame”a confronto delle due prelibatezzenostrane. L’appuntamento è nella biblioteca(nonché internet point) delSupermercato Laurentino di Roma: lacultura letteraria si fonde con la tradizioneculinaria, segno concreto in fondodella storia <strong>it</strong>aliana, fatta di saperi esapori di venti regioni. La giuria è “popolare”ma non per questo inesperta: isoci che assaggeranno i due prosciuttisono consumatori informati e consapevolie lo dimostrano con le domandeche pongono a Stefania Sabatini, l’addettaalle vend<strong>it</strong>e del reparto gastronomia,che illustra i due prodotti. Adentrare “in lizza” sono un prosciuttodi Parma della d<strong>it</strong>taMagnani (tra leprefer<strong>it</strong>e dal puntovend<strong>it</strong>a insiemea Casa Modenae Grandi SalumiItaliani) e un ToscanoDop del salumificioPiacentidi San Gimignano:l’uno pesa circa 25chilogrammi e hauna stagionaturadi 18 mesi, l’altro un peso di circa 22 e14 mesi di stagionatura.«Il prosciutto di Parma è un “classico”,ma il Toscano sta prendendo semprepiù piede – esordisce Sabatini –. Piaceperché è sapor<strong>it</strong>o senza essere salato eper la proporzione del grasso. Nel Parmaa volte disturba il grasso centrale.Sull’andamento delle vend<strong>it</strong>e – aggiunge– hanno influ<strong>it</strong>o anche notiziedi cronaca: la scoperta di prosciuttidi Parma contraffatti ha intimor<strong>it</strong>o efrenato nell’ultimo periodo una partedella clientela».Fino all’ossoI due prosciutti che fanno bella mostrasulla tovaglia rossa hanno l’osso eSabatini spiega perché: «Secondo noisono preferibili, perché più buoni. Alcuniscelgono di disossare e legare ilprosciutto, noi invece cominciamo adaffettare il “rivoltino” finché non arriviamoall’osso e poi procediamo conl’altra parte». E proprio il “rivoltino”,cioè la parte laterale iniziale è – secondoSabatini – la più buona, moltomagra e sapor<strong>it</strong>a: «Ma non si può stabilireuna regola: alcuni preferisconola fetta tonda centrale o il “gambuccio”,cioè la parte finale, ottima ancheper cucinare».A questo punto, l’acquolina in boccaè sal<strong>it</strong>a a tutti i presenti e non si puòcontinuare a parlare senza dare il viaagli assaggi: ad accompagnare le fettedel Parma pane casareccio e Prosecco,con il Toscano è offerto pane sciapoe Vernaccia di San Gimignano.Mentre ci si avvicina al tavolo, i socidanno sfogo alle loro curios<strong>it</strong>à: è veroche la consistenza e il gusto del prosciuttodipendono anche dalla cosciadi provenienza, a seconda di dove ilmaiale si appoggia nel sonno? «Noncredo – risponde l’esperta – almenonon per il prosciutto, forse per la carne».Qual è la differenza tra il Toscanoe il prosciutto di montagna? «Quellodi montagna è più sapor<strong>it</strong>o, è un altroprodotto, difficile compararli».Come va tagliato? «È solo questionedi gusto». Come va conservato il prosciuttoaffettato? «La cosa migliore èacquistarne la quant<strong>it</strong>à che si intendeconsumare. Sconsiglio il sottovuoto,modifica il sapore. Eventualmente inuna scatola adatta per salumi. Bisognatenere conto che nel giro di due giornile fette tirano fuori il sale». Le vend<strong>it</strong>ehanno andamenti diversi a secondadella stagione? «No, è sempre unascelta personale. Piuttosto può essereuna questione d’età: ho spesso clientianziani con problemi di pressione


Il mensile per i soci Unicoop Tirreno n euro 1,50Grazie all’economia“verde”, pul<strong>it</strong>a,intelligente, giusta.Quella del futuro.ai giocattoli, il mercatodelle contraffazionin Perché è causadi disturbi e malattien Guida all’acquistodei notebookn Intervista a Simone Lenzi,scr<strong>it</strong>tore e musicistaiNSERTO cONVENiENZa cOOP da pag. 78 a pag. 83che chiedono del prosciutto dolce,con poco sale». Il colore della fetta èlegato alla qual<strong>it</strong>à? «No. Dipende dallastagionatura e dal taglio: al centroè più sfumato». I suini da cui vengonofatti questi prosciutti dove sono allevati?«In Italia, nelle regioni del Centroe del Nord». Ci sono differenze diprezzo? «Il Toscano costa 21,90 euroal chilo, il Parma 24,95 euro». Qualesi vende di più? «Il Parma è il primoin classifica, segu<strong>it</strong>o dal San Daniele,ma il Toscano sta crescendo». Ci sonodifferenze a seconda delle regioni? «InEmilia Romagna piace il prosciuttopiù grosso e più grasso, nel Lazio e inToscana preferiscono prosciutti piùpiccoli e più magri».Il miglioreDopo la raffica di domande iniziano icommenti: «Preferisco il Toscano – affermaEnrico Palmucci – ha un gustodeciso e una giusta consistenza, il Parmaè troppo morbido». «Anche per meè migliore il Toscano – aggiunge MariaFedele – è più stagionato e più gradevole».«Io preferisco il Parma – dichiaraEugenia Pace – perché è meno secco,più morbido». «Sono tutti e due buoni– interviene Mauro Bergamini – mapersonalmente preferisco il Toscano:il Parma si scioglie in bocca, ma a mepiace un prosciutto più consistente.Però bisogna vedere con cosa li abbiniamo:con del formaggio sceglierei ilToscano, con delle verdure grigliate ilParma. Inoltre, per un antipasto meglioil Parma, per un secondo piattoil Toscano». «Certo va tenuto contodell’abbinamento – aggiunge EugeniaPace – insieme con i fichi cand<strong>it</strong>i èuna cosa favolosa». Non può mancareuna voce contraria: «A me sembranotroppo freschi entrambi – concludeMichele Gandini –. Io prediligo quellipiù asciutti, meno umidi».Ma al di là dei piaceri del palato, i sociappaiono soddisfatti delle informazioniricevute: «Renderci esperti suiprodotti in vend<strong>it</strong>a è un’iniziativa eccellente– afferma la presidente dellaSezione soci Romilda Flora –. È unbene che ci vengano date rassicurazionisulla qual<strong>it</strong>à e sulla sicurezza di ciòche mangiamo. Apprezziamo la disponibil<strong>it</strong>àa informarci ed è importanteriscontrare professional<strong>it</strong>à nei responsabilidi acquisti e vend<strong>it</strong>e. Abbiamoverificato che la Coop mette al bancodi vend<strong>it</strong>a persone preparate». ❚Prosciutto prosciuttoCarta d’ident<strong>it</strong>à di due grandi prosciutti.Il Prosciutto di Parma ha come unici ingredienti la carnedi suino <strong>it</strong>aliano e un pizzico di sale. Da sempre,non si utilizzano né conservanti né add<strong>it</strong>ivi e il risultatoè un prodotto gustoso e completamente naturale.A questi due soli ingredienti sono da aggiungerel’abil<strong>it</strong>à dei maestri salatori e l’aria asciutta e delicatadelle profumate colline parmensi della zona tipicadi produzione. L’unic<strong>it</strong>à di questo terr<strong>it</strong>orio, un’areaestremamente lim<strong>it</strong>ata, è proprio quella di avere dellecondizioni climatiche ideali per la stagionatura naturaleche darà quell’inconfondibile dolcezza e gustoal prodotto estremamente controllato e legato a unlungo e rigido <strong>it</strong>er produttivo che si conclude conun attento esame e con la corona ducale impressa afuoco. La qual<strong>it</strong>à del prodotto dop è garant<strong>it</strong>a dalla“firma” lasciata da ogni componente della filiera: inqualsiasi momento èpossibile risalire tutti ipassaggi della catenaproduttiva e verificareil programma di rigoree controllo qual<strong>it</strong>à delConsorzio. Le aziendeproduttrici devono attenersia un rigido disciplinareimposto dalConsorzio per tuttele fasi di lavorazionesecondo una precisametodologia nel pienorispetto della tradizione.nuovoconsumodicembre 2012 anno XXI222UN SOSTENiBiLEMONDOfacciagiovedì 13 dicembrenuovoconsumo mette nel piattoprosciutto toscano eprosciutto di ParmaLa produzione del Prosciutto Toscano dop è resapossibile dall’impegno e dal rispetto per la tradizionealimentare toscana di tutti i consorziati, chehanno deciso di aderire alle precise regole stabil<strong>it</strong>edal Disciplinare di Produzione. I suini sonoscelti solo se nati, allevati, ingrassati e macellati inToscana e nelle altre regioni del Nord e CentroItalia, come per gli altri prosciutti dop Parma e SanDaniele. Gli animali devono avere almeno 9 mesid’età e un peso vivo tra i 144 e i 176 chilogrammi.La lavorazione, esclusivamente di cosce fresche(non sono ammesse cosce congelate o sottopostead altri trattamenti di mantenimento), è effettuatasolo presso prosciuttifici s<strong>it</strong>uati nella RegioneToscana. La salatura è esegu<strong>it</strong>a a secco con l’impiegodi sale marino, pepe e aromi naturali tipicidella Regione Toscana. Il sapore che ne deriva ècaratteristico, un gusto delicato ma arricch<strong>it</strong>o sapientementedagli aromi inconfondibili della «toscan<strong>it</strong>à».Gli animali scelti devono avere il tatuaggioindelebile degli allevatori e il contrassegno deimacellatori. Nel rispetto delle regole previste dalDisciplinare di Produzione, tutti i consorziati si sottopongonoa un rigido autocontrollo.Vero o falso?n Dall’abbigliamentoLontanodallo stressPrendinotebookIl costodella v<strong>it</strong>aprodotti a confronto59facci


60tipicoprodottiTradizione che si perde nellaLuna di mielen EleonoraCozzellaÈlo zucchero di quando nonsi usava ancora lo zucchero,il dolcificante donato dallanatura e non estratto da canne o da barbabietole.Per il modo in cui viene prodotto,frutto delle api operaie che suggono ilnettare di fiori e piante, lo trasformano econservano nell’alveare, il miele racchiudein sé un connotato quasi di mistero. Einfatti gli uomini delle antiche civiltà gliattribuivano un valore religioso e lo consideravanouna rugiada divina che le apiraccoglievano non solo sui fiori, ma anchenegli strati superiori dell’aria. La tradizioneche si perde nella notte de<strong>it</strong>empi vuole che nell’età dell’oro ilmiele fosse così abbondante da nondover essere nemmeno raccolto daglialveari, perché ne stillava spontaneamente.E gli antichi lo r<strong>it</strong>enevanocibo prodigioso. Così in Eg<strong>it</strong>toi vasi sigillati pieni di miele, r<strong>it</strong>rovatinelle tombe dei faraoni, servivanoperché il sovrano defunto ne avessea disposizione nell’aldilà. Ma anchesecondo i poeti greci sarebbe stato un alimentomiracoloso, in grado di infonderesaggezza ed eloquenza. Non a caso si narrache il grande filosofo Platone, appenanato, sia stato nutr<strong>it</strong>o dalle api.Le isole dei famosiDa sempre il miele veniva utilizzato incucina come in pasticceria, ma anchenell’arte medica e nella conservazione diCome per incantoViaggio nella Tuscia incantata.La Tuscia è un luogo quasi incantato che gli etruschiscelsero come terr<strong>it</strong>orio d’elezione e chel’Unesco ha riconosciuto come s<strong>it</strong>o “patrimoniodell’Uman<strong>it</strong>à” per la necropoli di Tarquinia,unica al mondo per la ricchezza e la bellezza d<strong>it</strong>ombe etrusche i cui affreschi narrano la v<strong>it</strong>a deltempo. Basti pensare al paesaggio mozzafiatodi Civ<strong>it</strong>a di Bagnoregio, detta la c<strong>it</strong>tà che muore,perché qui il tempo sembra essersi fermatoin un’atmosfera irreale. I paesaggi sono rimastipraticamente immutati rispetto a quando furonoplasmati dagli etruschi, grazie all’assenza dinotte dei tempi quella delmiele, r<strong>it</strong>enuto dagli antichicibo prodigioso, ancora oggiimpiegato nella cura di molteaffezioni. Tra i mieli famosi perdolcezza e aromi quelli dellaTuscia V<strong>it</strong>erbese.altri alimenti. Non stupisce che l’apicolturafosse fiorente in tutte le aree del bacinodel Med<strong>it</strong>erraneo, dove erano particolarmenteapprezzati i mieli della penisoladell’Attica, protesa sul mar Egeo, la cuivegetazione dava origine a mieli famosiper la dolcezza e l’aroma di timo, quellodi Ibla in Sicilia dove la zagara o il carruboconferiscono profumi particolarissimi,quelli di Corsica e Sardegna, regni delcorbezzolo per mieli dalla spiccata venaamarognola e asprigna.Molto apprezzati dai romani eranoquelli della Tuscia v<strong>it</strong>erbese, un’areache ancora oggi può vantare l’integr<strong>it</strong>àecologica del terr<strong>it</strong>orio. Oggi comesecoli fa in questa porzione di Lazio lavarietà di hab<strong>it</strong>at e di paesaggi agroforestalie floreali sono i punti di forzadel miele. Per valorizzare tutti i prodotti,apistici e no, del terr<strong>it</strong>orio è nato ilmarchio Tuscia V<strong>it</strong>erbese, che garantiscequal<strong>it</strong>à e tradizione ai cibi che se nefregiano. Tra questi ovviamente i mieli,sia quello “monoflora”, cioè ottenuto apartire da fiori della stessa specie, sia il“millefiori” ottenuto da una miscela dinettari di diversi fiori e piante.Ape operaiaA testimoniare come la purezza e lequal<strong>it</strong>à organolettiche del miele siano lestesse del passato, ci sono aziende chesi tramandano l’arte dell’apicoltura dagenerazioni e generazioni. Tusciapi, persviluppo industriale che dal punto di vista naturisticoha fatto la fortuna del terr<strong>it</strong>orio.Oltre alle numerose necropoli sono vis<strong>it</strong>abili ipiccoli borghi medievali, con le case in tufo dalcolore rossiccio e affastellate le une alle altre.Dopo l’anno mille in Tuscia si affermarono potentifamiglie, che la scelsero per dimore deipontefici (ne sono testimonianza il Palazzo aV<strong>it</strong>erbo e i resti della Rocca a Montefiascone).In questo periodo si afferma la ceramica v<strong>it</strong>erbese,il cui prodotto più nobile è la zaffera,attraverso la quale è possibile ricostruire momenti,costumi e usanze di una società nobilepadrona di castelli, rocche e terre. Un bellissimosouvenir da regalarsi e regalare.


presidi Slow Food di Francesca Baldereschiesempio, è una delle aziende esponentidella produzione locale. La famiglia vivetra cellette di cera e pollini a partire dabisnonno agli inizi del Novecento, finoai nipoti che oggi seguono la sapienzadei padri e continuano a preservare invasetti i dorati mieli di acacia, millefiori,bosco-melata e castagno in collaborazionecon le loro operaie, che vivono in600 alveari per una produzione di ben150-200 quintali l’anno. E se tra i clientici sono anche erboristerie e farmacie, lacosa non stupisce affatto. Già gli antichimedici preparavano unguenti, decotti esciroppi avendo intu<strong>it</strong>o le potenzial<strong>it</strong>àbenefiche di questa sostanza. Ecco perchéallargarono l’uso dalla gastronomiaalla scienza medica fino alla cosmesi.Se Cleopatra prediligeva per la sua pellecreme a base di miele, i soldati usavanobalsami al miele per curare e cicatrizzarepiaghe e fer<strong>it</strong>e. E non mancavanobevande digestive, antinfiammatorie,decongestionanti. E per ogni tipo dimiele c’era un utilizzo specifico in baseal disturbo che si voleva alleviare.Dolci rimediSono passati millenni e, dopo tutti gli sviluppidella ricerca, la scienza confermache il miele fa bene alla salute. Miele dicastagno o di eucalipto contro il mal digola, miele di corbezzolo come diureticoe antisettico, miele di girasole come antinevralgico:ciascun miele ha le sue proprietà,come il suo gusto, aroma e colore.Ne sanno qualcosa i “sommelier” delmiele, esperti nella degustazione delprodotto, che guardano ai mieli dellaTuscia come espressione di un grandeterroir. Qui i più tipici sono quello diacacia, di girasole, di castagno e il millefiori.Il primo, chiarissimo e amatodai bambini, è ottimo per sost<strong>it</strong>uire lozucchero perché ha un gusto estremamentedelicato, dai sentori vanigliati,è ottimo nello yogurt bianco, sulla ricottae i formaggi erborinati. Quello digirasole, dal colore “giallo tuorlo”, è cristallizzatoe ha consistenza fondente,odore di polline, e sentori quasi di cera;è perfetto con una fontina d’Alpeggio oun grana. Il miele di castagno, vero prodottogourmet, scuro, deciso, intenso,con sentori affumicati e balsamici, sisposa alla perfezione con pecorini freschio stagionati. Il millefiori, che se sichiude gli occhi dà l’idea di passeggiarein un prato fior<strong>it</strong>o, è consigliato neltè, sulle pesche al forno o nel semplicepane, burro e miele. ❚La bella v<strong>it</strong>eV<strong>it</strong>e, sorte e miracoli del Moscato Pass<strong>it</strong>odella Valle Bagnario di Strevi, in Piemonte.Un signor vino.Il paese di Strevi da sempre lega la sua storia e le suesorti al vino, in particolare al Moscato.Sino a una decina di anni fa la Valle Bagnario, il cru d’eccellenzadelle terre di Strevi, era chiamata ironicamente«valle degli sceicchi», perché i v<strong>it</strong>icoltori che possedevanovigne su quei terreni erano i più ricchi della zona. Eal momento della vendemmia, quando tutti qui ancorafacevano vino, in tutta la valle c’era un profumo di Moscatointensissimo. Per fare il Moscato Pass<strong>it</strong>o della ValleBagnario di Strevi si sceglie il fiore della vendemmia(effettuata rigorosamente in cassetta) cioè i grappoli piùsani e spargoli, e si sistemano su graticci ad appassire; anovembre si pigiano e si mettono a fermentare con partedelle bucce, pul<strong>it</strong>e dei vinaccioli e delle scorie. I tecnicisorridono di questa pratica, pensano che in fondo quellebucce non apportino granché. Ma in questa valle si èsempre fatto così e i Pass<strong>it</strong>i della zona vivono per decenniintegri e potenti. Nonostante queste caratteristiche ilPass<strong>it</strong>o di Valle Bagnario rischiava di scomparire: troppolavoro, una remunerazione scarsa rispetto all’impegno,troppo anziani i v<strong>it</strong>icoltori rimasti. Ma, per fortuna, grazieall’impegno di un gruppo di appassionati è nato unPresidio. Si è formata un’associazione che riunisce tutti iproduttori, è stato stilato un disciplinare assai rigido, si èdato il via a sperimentazioni e degustazioni per arrivare acapire quali siano le tecniche più efficaci per ricavare ungrande vino. Mer<strong>it</strong>o della qual<strong>it</strong>à delle uve moscato chesi raccolgono su queste vigne antiche e scoscese, dove isentori aromatici tipici del v<strong>it</strong>igno si sposano a un grandeequilibrio gustativo: ricco, ma non stucchevole. Il progettoriunisce oggi sei produttori storici della Valle Bagnarioche hanno deciso di impegnarsi per promuovere il moscatodella tradizione. Oltre a rispettare il metodo produttivotradizionale, completamente naturale e manuale e impiegarele uve ottenute dai migliori appezzamenti sono attentia una gestione sostenibile della vigna: tutelando i vecchivigneti, non utilizzando diserbanti e disseccanti controle erbe infestanti e ricorrendo ai trattamenti f<strong>it</strong>osan<strong>it</strong>arisolo nei momenti di maggiore grav<strong>it</strong>à, ma usando sempreprodotti a basso impatto ambientale. ❚61


prodottia tavolai risotti62Risotto alla marinaraIngredienti per 4 persone1 kg di cozze n1 kg di vongole n500 g di cannolicchi n1 bustina di code di gamberetti n500 g di riso n4 scalogni 2 spicchi d’aglio n40 g di burro n500 g di pomodori maturi n1 mazzetto di prezzemolo n1 bicchiere di vino bianco nLiquido filtrato dei frutti di mare nOlio extravergine nSale e pepe nPreparazione mediaTempo 40 minutiCosto medioAbbinamentoSuggeriamo di abbinare a questopiatto un buon rosato dellaToscana.PreparazioneFare aprire in una pentola i frutti di mare con un cucchiaiod’olio, l’aglio schiacciato, il prezzemolo tr<strong>it</strong>ato e un pizzicodi pepe. Togliere i molluschi dal guscio, conservarneuna parte intera per guarnire, filtrare il liquido di cotturae tenerlo da parte. Fare appassire in un tegame gli scalogn<strong>it</strong>r<strong>it</strong>ati nell’olio, unire il riso e farlo tostare, bagnarlo conil vino, fare evaporare e bagnare con il brodo finché saràquasi cotto. Unire i pomodori, pelati e tr<strong>it</strong>ati, i gamberetti,i molluschi, il prezzemolo tr<strong>it</strong>ato e mescolare. Togliere dalfuoco ancora al dente, mantecare e servire tiepido.La dietista780 Kcal a porzioneProteine ◆◆ Carboidrati ◆◆ Grassi ◆◆ Colesterolo ◆◆Equilibrato dal punto di vista nutr<strong>it</strong>ivo, questo piatto unicoa base di frutti di mare rappresenta una possibile e fantasiosaalternativa per far mangiare pesce ai bambini (e ancheagli adulti) più reticenti.


icette a cura di Paola Ramagli foto Carlo Bonazza consigli dietetici di Ersilia TroianoQuant<strong>it</strong>à nutrienti/bilancio nutrienti: scarso ◆ - adeguato ◆◆ - eccessivo ◆◆◆Per ogni ricetta il contenuto in nutrienti (profilo nutrizionale)è classificato come scarso (◆), adeguato (◆◆) o eccessivo (◆◆◆).L’equilibrio dell’alimentazione va inteso tuttavia come complessivo(giornaliero e/o settimanale) e va raggiunto applicandoil principio della varietà nelle scelte.63Risotto con radicchio e carciofiIngredienti per 4 persone500 g di radicchio trevigiano n6 carciofi n1 cipolla tr<strong>it</strong>ata n100 g di pancetta a dadini n1 bicchiere di vino bianco nBrodo vegetale q.b. n30 g di burro nParmigiano reggiano n2 limoni nOlio extravergine d’oliva nSale e pepe nPreparazione facileTempo 30 minutiCosto economicoAbbinamentoProvare in abbinamento unVermentino doc Bolgheri.PreparazioneRidurre il radicchio a listarelle, togliere le foglie dure aicarciofi, tagliarli a spicchietti e metterli in acqua acidulatacon succo di limone. Fare rosolare la cipolla e i dadini dipancetta con l’olio finché risulteranno dorati. Unire il radicchioe i carciofi e lasciarli insaporire. Aggiungere il risoe farlo tostare con il condimento, bagnarlo con il vino e,quando sarà evaporato, portarlo a cottura, unendo il brodobollente quando occorre. Togliere dal fuoco, mantecarecon il burro e servire, secondo il gusto con parmigianoreggiano grattugiato.La dietista760 Kcal a porzioneProteine ◆◆ Carboidrati ◆◆ Grassi ◆◆ Colesterolo ◆◆Il caratteristico sapore amarognolo del radicchio è dovutoalla presenza di sostanze che facil<strong>it</strong>ano la digestione. È inoltreuna preziosa fonte di antiossidanti, in particolare v<strong>it</strong>aminaC e polifenoli (responsabili del suo colore rosso).


a tavola64Risotto funghi e salsicciaIngredienti per 4 persone400 g di funghi porcini(anche surgelati) n500 g di riso n400 g di salsiccia n200 g di macinato di manzo n1 tr<strong>it</strong>o abbondante di odori misti n(cipolla, carota, sedano,prezzemolo)Olio extravergine d’oliva n1 bottiglia di passata di pomodoro n1 cucchiaio di concentrato nsale e pepe nPreparazione facileTempo 50 minutiCosto medioAbbinamentoSi consiglia un rosso giovanedella doc Val di Cornia.PreparazioneFare rosolare gli odori in olio extravergine d’oliva, aggiungerela salsiccia sbriciolata e il macinato e farli tostare.Unire i funghi, la passata di pomodoro e il concentratoe fare r<strong>it</strong>irare cuocendo lentamente. Fare tostare il risoquando il sugo sarà ben sodo e farlo cuocere al dente aggiungendoil brodo caldo quando serve. Togliere dal fuoco,mantecare con il burro e servire ben caldo.La dietista1.015 Kcal a porzioneProteine ◆◆ Carboidrati ◆◆ Grassi ◆◆◆ Colesterolo ◆◆Un pieno di sapore, ma anche di calorie e grassi. Se vogliamorisparmiarne un po’, possiamo dimezzare la porzioneoppure ridurre un po’ i quant<strong>it</strong>ativi di carne e salsiccia.


Risotti La migliore digeribil<strong>it</strong>à del risorispetto alla pasta è dovuta al fatto che èpiù povero di cellulosa. Inoltre non contieneglutine e può pertanto essere consumatoanche dalle persone celiache.65Risotto dolceIngredienti per 4 persone160 g di riso n8 dl di latte n160 g di mandorle tr<strong>it</strong>ate n160 g di zucchero nMezza scorza grattugiata di limone n3 uova e 1 albume n20 g di burro n1 pizzico di sale nPreparazioneFare cuocere il riso nel latte con un pizzico di sale per circa1 ora e farlo poi raffreddare. Incorporare le mandorle, <strong>it</strong>uorli, la scorza del limone e lo zucchero e mescolare accuratamente.Montare a neve ben ferma tutti gli albumi eunirli al composto di riso. Imburrare una teglia, versarvi iltutto, mettere nel forno già caldo a 150° e fare cuocere per30 minuti. Sformare e servire tiepido o freddo a piacere.Preparazione facileTempo 40 minutiCosto economicoAbbinamentoIdeale una Malvasia laziale,Abboccata della doc Marino.La dietista728 Kcal a porzioneProteine ◆◆ Carboidrati ◆◆◆ Grassi ◆◆ Colesterolo ◆◆Ottima idea per preparare in casa un dolce completo edequilibrato dal punto di vista nutr<strong>it</strong>ivo, ricco di calcio per lapresenza di latte. Con quello parzialmente scremato ridurremoanche la quant<strong>it</strong>à di grassi presenti.


L’iniziativa è riSErvata ai Soci di Unicoop tirrEno.nPrest<strong>it</strong>o socialeVincolatonUovaEMiSSionEnUovaEMiSSionEtasso di interesse lordo: 2,25% per il 1° anno3,50% per il 2° annodurata del vincolo:24 mesiimporto minimo: 5.000 €importo massimo: 25.000 €totale disponibil<strong>it</strong>à: 60 milioni di €periodo di adesione: 30 Ottobre 2012 - 30 Marzo <strong>2013</strong>(salvo esaurimento o chiusura anticipati)interessi più alti per i tUOi risparMi.pEr adErirE è nEcESSario ESSErE Soci da aLMEno trE MESi.inforMati prESSo Lo SportELLo dEL prESt<strong>it</strong>o SociaLEpEr avErE MaGGiori dEttaGLi E conoScErELE condizioni contrattUaLi.


uovoconsumoenneci 67semi seria di Simona MarchiniPrincipiodi responsabil<strong>it</strong>àEsempi concreti di che cosa significaimpegno e responsabil<strong>it</strong>àverso se stessi e verso gli altri.Dopo il terremoto inEmilia ho cominciatoa pensare a come dareun piccolo contributo. Un’amica, peresempio, ha comprato tanto Parmigianoregalandolo a tutti, parenti econoscenti. Altri hanno mandato deisoldi, sapendo che in Emilia Romagnaerano in buone mani. Io ho inventatoun’asta, con l’aiuto degli artisti amici,per alcune borse di studio da regalareai ragazzi che praticano la musica.Un contributo concreto per almeno 15allievi della scuola di Mirandola che,avendo i gen<strong>it</strong>ori senza lavoro a causadel terremoto, non avrebbero potutocontinuare a seguire i corsi. Il loro maestro,Mirco Besutti, è venuto a Roma,il giorno dell’asta, con una cartellinapiena di documenti... Erano le certificazionidei comuni d’origine delle famigliecoinvolte che testimoniavanolo stato d’indigenza e quindi la leg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>àdella donazione da parte nostra.Pensate che gente sana c’è nel nostroPaese. Lo dico per convincerci tutti adessere più fiduciosi e per incoraggiarcia lavorare col proprio esempio per migliorareil mondo. Non è una nov<strong>it</strong>à assumersiun impegno nella v<strong>it</strong>a per sé eper gli altri. È che ogni tanto si dimentica,ci si distrae. Ed ecco un esempiocommovente: Pepe Mujica, presidentedella Repubblica dell’Uruguay. Qual èla sua assoluta unic<strong>it</strong>à? È il presidentepiù povero del mondo, per scelta. Vivein campagna con la moglie coltivandofiori, devolve il 90 per cento dello stipendio(9mila circa al mese) in beneficenza,lasciando per sé 600 euro circa,come un impiegato medio del suo paese.Ex tupamaro, detenuto pol<strong>it</strong>ico per14 anni, si dichiara “eccentrico, forse,ma libero nelle scelte”. Chissà che nepensano i Cosentino, gli Scajola, le Minetti,i De Gregorio. ❚


nneciBen altron Barbara Per divertimento, perché ci si68 Autuorifa trascinare dagli amici piùbuontemponi, per riassaporarel’infanzia o magari solo perchéè una tradizione che si rinnova di annoin anno. Qualunque sia il motivo, unacosa è certa: indossare una mascheraa carnevale è una tentazione alla qualepochi riescono a resistere. «Questo periododell’anno rappresenta senz’altroun momento in cui si ha la possibil<strong>it</strong>àdi sovvertire l’ordine e accedere ad altro:un rovesciamento della condizioneche si vive ogni giorno, una sorta dimagia combinatoria che attrae grandi epiccini» spiega lo psicanalista AugustoIossa Fasano.Su la maschera!Diventare qualcun altro anche soloper poco tempo significa, infatti, risvegliarequelle personal<strong>it</strong>à dormientiche ognuno osp<strong>it</strong>a dentro di sé. «Tuttisiamo fatti di tanti “noi” – dice IossaFasano – e la possibil<strong>it</strong>à di travestirsidurante i giorni del carnevale aiutaFatti di costumeEcco le maschere più modaiole,quelle ispirate al cinema.Regine, soprattutto di cuori, segu<strong>it</strong>e dai personaggidi Alice nel paese delle meraviglie per le donne; rema anche personaggi cinematografici come il pirataalla Jack Sparrow o Batman per gli uomini. Queste lemaschere in pole pos<strong>it</strong>ion anche per l’edizione <strong>2013</strong>.Lo confermano alla Partylingerie di Bologna (www.partylingerie.<strong>it</strong>) che vende on line costumi, accessori eabbigliamento intimo. I costumi che si richiamano al cinemahanno soppiantato le classiche maschere ispiratealla commedia dell’arte come Pulcinella, Arlecchinoo Colombina. Una tendenza che vale anche per i bambini.«Adulti o piccini che siano – affermano all’aziendaemiliana – i nostri clienti cercano comunque laqual<strong>it</strong>à della fattura garant<strong>it</strong>a soprattutto dallaproduzione made in Usa, dove il mercato delcostume vale 7 miliardi di dollari».Acquistare un costume di qual<strong>it</strong>àcosta tra gli 80 e i 300 euro pergli adulti, tra i 25 e i 45 europer i bambini. In aumentonegli ultimi anni la richiestadi maschere tagliacomoda.Chi per tradizione, chi per divertirsi,chi per seguire gli amici. A carnevalecomunque ben venga esserequalcun altro. Ma chissà che con lamaschera non siamo noi stessi.a metterle insieme rendendo più sostenibilela maschera che ognuno indossaogni giorno». Sul palcoscenicodella v<strong>it</strong>a sono numerose le parti chebisogna inev<strong>it</strong>abilmente rec<strong>it</strong>are e lalicenza di rinunciarvi anche solo perqualche ora è un’occasione salvifica.Ecco allora che proprio il carnevalediventa il momento in cui realtà quotidianae fiction entrano in contatto esi sintonizzano sulla stessa lunghezzad’onda. «Una riunificazione dell’essere– continua l’esperto – resa piùagevole e leggera proprio grazie alladimensione ridanciana e dionisiacache caratterizza il periodo carnevalesco».Un meccanismo di gioco capacedi mettere in moto un processo liberatoriodel quale possono beneficiaretanto i grandi quanto i piccini. Attesissimosoprattutto dai più piccoli, inrealtà il carnevale può trasformarsi inun’interessante opportun<strong>it</strong>à per tuttala famiglia: leggendo con attenzionela scelta della maschera compiuta daifigli, infatti, mamma e papà potrannoscoprire qualche lato ined<strong>it</strong>o dei lorobambini.Cambio d’ident<strong>it</strong>à«Con un po’ di pazienza e di tempo –sottolinea Iossa Fasano – si può fare inmodo che anche i più piccoli si costruiscanola loro personalissima maschera».A partire dai due anni, suggeriscel’esperto, si può chiedere al bambino didisegnare il travestimento che desiderae poi aiutarlo a costruirlo. Se non ne èancora capace, può disegnarlo l’adulto efarlo colorare al bambino che certamentesarà in grado, attraverso il colore, diesprimere i suoi altri se stesso. Un laboratoriocreativo gen<strong>it</strong>ori-figli che, se bensfruttato, sarà in grado di far riemergerel’antica ident<strong>it</strong>à infantile degli adultimettendola in magico contatto conquella in evoluzione dei bambini. Menoagevole sembrerebbe sintonizzarsi sullescelte carnevalesche degli adolescentiche spesso non conoscono mezzemisure: o tutto o niente. «Dall’inibizioneche porta con sé ilrifiuto tout court della maschera– rileva lo psicanalista – non èraro che si passi a travestimentiesagerati simili a forme di body


art». Capelli ipercolorati, trucchi appariscenti,abbinamenti chiassosi: eccessiche possono essere tollerati dai gen<strong>it</strong>oriproprio perché è carnevale e che vannoosservati con un occhio attento einsieme neutrale. «Senza esaltare, maneppure cr<strong>it</strong>icare troppo. Perché non bisognascordare che il carnevale resta soprattuttol’incontro con altre ident<strong>it</strong>à».Non solo le tante che vivono in noi, maanche quelle che ab<strong>it</strong>ano negli altri. ❚Il gioco delle partiTravestirsi per trovarela propria ident<strong>it</strong>à. Paroladi psicoterapeuta.Una maschera fatta con le propriemani per aiutare se stessi a sentirsimeglio. Lo propone lo psicoterapeutagestaltico Giovanni Portache organizza laboratori teatralidove poter esprimere comportamentialternativi a quelli ab<strong>it</strong>uali.«Ai partecipanti viene data unamaschera bianca da colorare apiacimento – spiega Porta che èanche un esperto di teatro e poesia–. Il travestimento così diventaun mediatore artistico attraverso ilquale manifestare il se stesso chedi sol<strong>it</strong>o stenta a mostrarsi.Con la maschera si arrivaun po’ oltre lo spaziodi comfort, cioè il propriomodo di essere ab<strong>it</strong>uale,per sperimentare comportamentipiù soddisfacenti».La creazione della propria maschera,preceduta da un riscaldamentoteatrale e giochi di conoscenza, èsegu<strong>it</strong>a da un’“incarnazione” deltravestimento: indossata serve peruna drammatizzazione della v<strong>it</strong>areale nella quale si cerca di modificareil copione sol<strong>it</strong>o. «L’obiettivo èguardare alle s<strong>it</strong>uazioni quotidianein maniera diversa cercando di attingerea quelle risorse di flessibil<strong>it</strong>àche ognuno possiede», chiarisce lopsicoterapeuta che organizza laboratoria Roma, Milano e Lecce. Aquelli introduttivi di una serata seguonoquelli intensivi di 2 giornatecon non più di 15/20 partecipanti.Per chi vuole proseguire proponedei gruppi di psicoterapia di 2 o 3volte a settimana. Maggiori informazionisu www.giovanniporta.<strong>it</strong>dove nella sezione News si trovanoi laboratori in programma.tempi moderni di R<strong>it</strong>a NannelliLetto a tre piazzeenneciPortarsi il lavoro a casa per molti non è una nov<strong>it</strong>à.Ma ora si porta anche a letto, usando cellulari, connessioniwi-fi e tablet, rispondendo a e-mail con la testa69inclinata sul cuscino o preparando la riunione del giornodopo con le gambe annodate tra le lenzuola. Uno studioinglese ha trovato che 1 lavoratore su 5 passa lavorandoa letto dalle 2 alle 10 ore alla settimana, mentre una ricercacondotta a New York conferma che l’80 per centodei giovani di New York C<strong>it</strong>y lavora regolarmente dal letto.Giovani, nati e cresciuti con i marchingegni tecnologici inmano, in America come dalle nostre parti, e chi ha clientio colleghi sparsi per il mondo. E le industrie di materassie software hanno fiutato l’affare: si moltiplica l’offerta dicuscini forati porta computer, vassoi da letto per l’ufficioportatile, reti inclinabili in modo indipendente per non disturbarechi ci dorme accanto. Comunque l’ufficio a lettonon fa bene alla salute e – va da sé – all’armonia di coppia.Palazzetto dello sportBasta poco: una sedia, un letto o un armadio come sostegni,bottiglie di plastica piene d’acqua come pesie uno specchio per controllare di fare ogni esercizio inmodo corretto ed ecco serv<strong>it</strong>a la ginnastica a costo e kmzero, quella fatta in casa. Cresce il numero dei “palestrati”domestici e di coloro che si tengono in forma con passeggiatee bicicletta, perché l’iscrizione in palestra è troppocara e il portafoglio sempre più leggero. Secondo le stimedegli esperti del settore nel 2012, infatti, si è registratoun calo del 40 per cento delle iscrizioni, oltre 1 milionedi <strong>it</strong>aliani in meno a farsi i muscoli in sala pesi o il fisicoasciutto nei più svariati corsi. Per la palestra casalinga –parola di medico dello sport – basta r<strong>it</strong>agliarsi mezz’oraogni giorno, meglio se al mattino, e fare per ogni eserciziotre serie da dieci ripetizioni ciascuna, bottiglie alla mano.Un’ottima soluzione antichili e anticrisi.Magro da far pauraShining, Lo squalo, L’esorcista, Alien: ecco la lista idealedi film dimagranti... a partire dal più efficace. Durantele scene più spaventose, alcuni scienziati hanno constatatoche cuore e polmoni degli spettatori vanno moltovelocemente e che il corpo secerne più adrenalina, comese si trovasse realmente in una s<strong>it</strong>uazione pericolosa. Perfettaper i cinefili, nella dieta a base di film dell’orrore sibruciano circa 20 calorie l’ora in più rispetto a tutti gli altrigeneri di film. Certo nonbasterà per mantenere lalinea perfetta (soprattuttose si sgranocchiano patatinee pop corn durantela visione), ma almeno cisaremo fatti una cultura dicinema horror.


nneciDi libri ne escono tanti ogni giorno e graziea internet chi ha una storia nel cassetto puòfarsela pubblicare senza difficoltà. Peccatoche i lettori <strong>it</strong>aliani siano sempre meno.70n BarbaraSordiniLibertà di stampaSe l’hai scr<strong>it</strong>to va stampato. Madopo chi lo legge? Il grandedilemma dell’ed<strong>it</strong>oria <strong>it</strong>alianaarriva dai numeri: nel nostroPaese si pubblicano ogni giorno unamedia di 164,38 libri, per un totale di60mila t<strong>it</strong>oli in un anno a fronte di unmercato che sfiora il -10 per cento dellevend<strong>it</strong>e e un calo di lettori che si aggiraintorno al -3 per cento(dato Aie, Associazione ItalianaEd<strong>it</strong>ori). Colpa dellacrisi economica? In parte.A librochiusoLa “caduta libera” del libroriguarda tutto il mondo, mai fattori sono diversi, anchese come prima conseguenzasi è determinato un abbassamentodei prezzi. Il primoindice negativo si trova inlibreria: i negozi tradizionalirischiano l’estinzione,meglio non stanno le case ed<strong>it</strong>rici (oltre7mila sul terr<strong>it</strong>orio nazionale) dipiccola e media grandezza che dallevend<strong>it</strong>e non riescono a produrre unredd<strong>it</strong>o capace di sostenere e retribuireil lavoro di chi quei libri li ha fatti(ed<strong>it</strong>or, impaginatori e factotum redazionali)e scr<strong>it</strong>ti. Manlio Cammarata,giornalista freelance, consulente in informazionee comunicazione, fa il punto:«Le librerie sono uccise dai grandidistributori di libri, quelli che apronoimmensi negozi nei quali si trova d<strong>it</strong>utto e di più: non librerie, ma supermercati,dietro ai quali ci sono i grandied<strong>it</strong>ori che hanno ormai dimenticatoil loro ruolo di intermediari del sapere,che non cercano più l’autore originale,che non curano più ogni volume comese fosse il primo o l’unico». Fabbricantidi libri come meri prodotti di consumoche promuovono con le stesse regoledi marketing che si usano per qualsiasialtro prodotto: volumi precotti cheespongono sui banconi come fosserocibi surgelati dentro a un frigo, e sonole tecniche pubblic<strong>it</strong>arie che li trasformanoin best seller.Chi fa da séMa non è solo questo. C’è qualcosa dinuovo nel mondo dell’ed<strong>it</strong>oria: è il libro“liquido” così chiamato perché il suocontenuto può cambiare forma assumendodi volta in volta quella del conten<strong>it</strong>orein cui viene “versato”. Il conten<strong>it</strong>orepuò essere un libro di carta, loschermo di un personal computer o diun tablet o quello di un ebook reader,quest’ultimo un apparecchio di dimension<strong>it</strong>ascabili, molto facile da usare,che può contenere un’intera biblioteca.In più gli ebook non sono solo un mododi leggere sullo schermo come si leggesulla carta: con questa nuova tecnologia,ogni scr<strong>it</strong>tore può essere ed<strong>it</strong>ore dise stesso e praticamente a costo zero.È il self-publishing, la nuova frontierache sta cambiando il ruolo degli ed<strong>it</strong>or<strong>it</strong>radizionali. Intorno a questo, ilmondo di internet si è scatenato: bastacliccare la voce su un qualsiasi motoredi ricerca e sono centinaia i s<strong>it</strong>i chedanno la possibil<strong>it</strong>à a chiunque di pubblicareuno scr<strong>it</strong>to, in modo semplice,veloce, gratu<strong>it</strong>o o al costo di pochi euroe riceverlo a casa stampato e rilegatocon cura. Un esempio tutto <strong>it</strong>aliano èilmiolibro.<strong>it</strong>, il s<strong>it</strong>o self-publishing dellaFeltrinelli scelto già da oltre 20milascr<strong>it</strong>tori, che offre anche la possibil<strong>it</strong>àdi mettere in vend<strong>it</strong>a il proprio libro nelcircu<strong>it</strong>o della storica casa ed<strong>it</strong>rice cosìche i lettori possono acquistarlo anchesu laFeltrinelli.<strong>it</strong> oppure ordinarlo intutte le librerie a marchio.All’operaE ancora: per promuovere la propriaopera si può scegliere di pubblicare l’annunciosu Repubblica.<strong>it</strong> e su altri s<strong>it</strong>idelle testate del Gruppo Ed<strong>it</strong>oriale L’Espresso.Per rendere concreta la visionedi questa nuova tendenza ed<strong>it</strong>oriale sipuò vis<strong>it</strong>are anche il s<strong>it</strong>o danaelibri.<strong>it</strong>sottot<strong>it</strong>olato “Il rifugio degli esordienti”e trovare il lungo elenco di link dedicatia chi scrive e intende naturalmentepubblicare il proprio lavoro. E tra libri dicarta e quelli liquidi una volta pubblicatila differenza c’è e non è solo “fisica”:per promuovere i primi è fondamentaleil marketing tradizionale, per gli altri il


Piccola grandeouvertureLibri e autori davveroVicino a noi.Anche i libri adesso sono Vicino anoi. È part<strong>it</strong>o il 19 dicembre scorso,nel Supermercato Coop di Follonica(GR), il test sul progetto L’albero delleparole ed i suoi frutti, strettamente legatoall’ed<strong>it</strong>oria locale e agli autori deidiversi terr<strong>it</strong>ori. L’obiettivo? Dare unamaggiore offerta nell’assortimento integrando,in modo particolare nellavend<strong>it</strong>a dei libri, le pubblicazioni ed<strong>it</strong>orialia livello nazionale con offerte legateal terr<strong>it</strong>orio sia come tematiche checome autori. «La nov<strong>it</strong>à è chiaramentevisibile sullo scaffale dei libri – diceEvelina Virzì, responsabile area nofood di Unicoop Tirreno che ha segu<strong>it</strong>oil progetto insieme con Matteo Dorellie Giacomo Martelli – dove è presenteil logo del progetto L’albero delle paroleche comprende anche il simbolo delVicino a noi. Infatti, così come per i generialimentari provenienti dai produttorilocali, anche per l’ed<strong>it</strong>oria abbiamocoinvolto la casa ed<strong>it</strong>rice Ouverture diScarlino (GR) con l’intenzione di estenderequesta opportun<strong>it</strong>à ad altre piccolecase ed<strong>it</strong>rici comprese quelle cherealizzano cartine geografiche e guideturistiche che privilegino percorsi adhoc. Con quest’iniziativa stiamo attuandoun’attiv<strong>it</strong>à di basso valore economico-commercialeper l’azienda, mache r<strong>it</strong>eniamo importante per l’offertacapillare che riusciamo a dare a socie clienti dal punto di vista culturale eper la collaborazione con queste microcase ed<strong>it</strong>rici che possono così valorizzareil lavoro di autori locali e promuoverela bellezza dei nostri terr<strong>it</strong>ori». ❚marketing sta nell’uso dei social networked è legato alla visibil<strong>it</strong>à dell’operaattraverso i motori di ricerca. Perciòper vendere un ebook è necessaria laconoscenza dei meccanismi della rete.Il timore è che proprio la rete sta peressere invasa da un quant<strong>it</strong>à di ebookspazzatura e sarà difficile, così come accadeper gli ed<strong>it</strong>ori tradizionali, individuarei buoni libri in questo mare sterminato.Per questo ciò che continueràa “fare la differenza” rimarrà sempre ecomunque la qual<strong>it</strong>à dello scr<strong>it</strong>to: allalunga, infatti, non c’è marketing o webmarketingche tenga. ❚le v<strong>it</strong>e degli altri di Barbara AutuoriNel nome di OsmanUn albergo che diventa un riparodal freddo per i senzatetto.Il sogno di una madre diventa realtà.Lucana della provincia di Salerno,62 anni, trapiantataa Rimini dal 1978, AntoniettaCurcio Cimino è proprietariadell’Hotel Br<strong>it</strong>annia che apre aisenzatetto esposti al gelo dell’invernoper offrire loro un riparonei momenti di maggior bisogno.Come le è venuta quest’idea?«Da un sogno: il 25 gennaio 2006 il mio secondogen<strong>it</strong>oOsman, scomparso in un incidente stradale tre anniprima, mi inv<strong>it</strong>ava a prendermi cura delle persone indifficoltà. Uscii di casa turbata e mi diressi all’albergodove, appena aperta la porta, venni avvolta dal calore.In quel momento ho cap<strong>it</strong>o cosa potevo fare per aiutarechi era al freddo».Un’intuizione che ha realizzato immediatamente.«Presa da un’urgenza incontrollabile, ho contattato sub<strong>it</strong>oil responsabile della Car<strong>it</strong>as locale Don Renzo Gradarache, compreso il senso della mia proposta, ci hainviato chi non trovava posto da loro fin da quella stessamattina. Una collaborazione che, da allora, si rinnovaogni inverno».Che cosa offr<strong>it</strong>e concretamente?«L’intero albergo: 33 camere per 80/90 posti letto a disposizione,per una settimana, di chi si trova a vivereun’esistenza ai margini».Quali difficoltà ha incontrato?«Con le persone che abbiamo osp<strong>it</strong>ato finora, è sempreandato tutto bene. Anzi, all’inizio, molti stentavano acredere di poter dormire al caldo o farsi una doccia senzapagare nulla e si muovevano in punta dei piedi».Mai nessun timore o ripensamento?«Temevo le reazioni di mio mar<strong>it</strong>o e del mio primogen<strong>it</strong>oche non avevo consultato prima di contattare DonRenzo. Quando lo hanno saputo mi hanno esortato adoffrire anche da mangiare, se ce ne fosse stato bisogno.Ripensamenti non ne ho perché so che Osman voleva dame proprio questo».Come fa a saperlo?«Dopo la morte di Osman, per qualche tempo si sonopresentati in albergo a cercarlo persone in difficoltà chenon avevo mai visto prima: quando ho detto loro dellasua tragica scomparsa, mi hanno raccontato di come liaveva aiutati più volte offrendo loro un pasto caldo. Cosìho cap<strong>it</strong>o il vero motivodel disordine chea volte trovavo nellacucina dell’albergo eche mio figlio imputavaalle spaghettatetra amici». ❚enneci71


nneciDi alta qual<strong>it</strong>à, aperti a tutti, senza confini, gratu<strong>it</strong>i, concentinaia di migliaia di adesioni. Il bello dei corsi on linedi prestigiose univers<strong>it</strong>à chiamati Mooc. Ma non tutta laformazione che viene da internet è “garant<strong>it</strong>a”.Studio aperto72n PatricePoinsotteIn…formazioneNon consente di trovarenuovi amici, di chattareo di raccontare la propriav<strong>it</strong>a in 140 caratteri, eppureha messo meno di 4 mesi perraggiungere 1 milione di utenti. Megliodi Facebook, Coursera sta perrivoluzionare il mondo accademico:permette di seguire gratu<strong>it</strong>amente,on line, corsi delle più note univers<strong>it</strong>àamericane come Berkeley, Princetone Stanford e scuole internazionalidi Melbourne, Gerusalemme eHong-Kong. Formazione di alta qual<strong>it</strong>àa portata di clic, globale, aperta atutti, con veri e propri corsi su internet,esami e comp<strong>it</strong>i a casa.Nel mare magnum dei corsi on lineanche quelli di basso livello,con lim<strong>it</strong>i tecnologici,se non addir<strong>it</strong>tura delle bufale.Ecco alcune precauzioni per una navigazione euna formazione sicure.Tutto quelloche avrestevoluto sapereLanciata nella primavera scorsa, lapiattaforma californiana Courseraha già attratto 1,7milioni utenti in190 paesi, con i suoi ben 200 corsi,dai più teorici in algor<strong>it</strong>mica ai piùtecnici in robotica, ai più sorprendentiin scienza dei supereroi fino aipiù tradizionali come matematica,filosofia, fisica, biologia, chimica,musica e ovviamente informatica.Ce n’è davvero per tutti i gusti e leatt<strong>it</strong>udini. Coordinati da professoridi fama mondiale, i corsi sono gest<strong>it</strong>iin totale autonomia: ad ogni lezioneviene associato un video, con o senzasottot<strong>it</strong>oli, e slide usate dal docente,il tutto disponibile al download. MaCoursera non si accontenta di metteregratu<strong>it</strong>amente a disposizione le-Assicurarsi che sia previsto un test di livello: èuna garanzia dell’idone<strong>it</strong>à della formazione.Verificare i servizi proposti come il numero deicomp<strong>it</strong>i corretti, il supporto pedagogico, l’interattiv<strong>it</strong>àcon insegnanti e studenti e l’assistenzaon line.Anche se studiare in rete richiede grande autonomia,è meglio verificare la possibil<strong>it</strong>à di ricorrere aun tutor che aiuti nel percorso formativo.Informarsi sulla notorietà dell’ist<strong>it</strong>uto di formazione,sulla sua data di creazione, i suoi tassi diriusc<strong>it</strong>a e sugli insegnanti.Chiedere qual è il materiale informatico necessarioallo scaricamento dei corsi e alla realizzazionedegli esercizi on line: alcune formazionia basso costo richiedono l’acquisto disoftware costosi.Controllare se è prevista una formazione tecnicaper questi strumenti prima di iniziare.Provare la reattiv<strong>it</strong>à dell’ente o ist<strong>it</strong>uto di formazione,mandando una domanda informativa. Se larisposta non arriva entro un giorno i tempi sonotroppo lunghi.


zioni su YouTube, offre veri e propricorsi con esami, esercizi e scadenze.Ogni settimana i cyber studenti sono,infatti, interrogati, devono risolvereproblemi e consegnare i comp<strong>it</strong>ientro un tempo lim<strong>it</strong>e. A fine corsoviene poi rilasciato un certificato dipartecipazione, firmato dal docente.Ma attenzione: seguire, per esempio,un corso di sociologia di Princetonon line non significa ottenere un diplomadella prestigiosa univers<strong>it</strong>àamericana in questa materia.Corsi e ricorsiLa risposta della Harvard Univers<strong>it</strong>ye dell’Ist<strong>it</strong>uto di Tecnologia del Massachusetts(MIT) non si è fatta attendereinvestendo 60 milioni di dollarinella piattaforma EdX, progettomolto ambizioso dedicato, anch’esso,all’offerta di corsi gratu<strong>it</strong>i in rete. Unaltro progetto formativo – ai nastridi partenza nel 2014 – si chiama Minervae si propone né più né menodi capovolgere il mondo educativo,formando on line le él<strong>it</strong>es. E ancora:fuori dagli Stati Un<strong>it</strong>i,l’Ist<strong>it</strong>uto Hasso Plattner diBerlino propone all’inizio delprossimo anno scolastico uncorso gratu<strong>it</strong>o, in inglese, digestione dei dati. Una “primavera”dell’educazione univers<strong>it</strong>aria,dall’acronimo Mooc(Massive Open Online Courses),che, oltre all’occasione di studiarenuove materie, offre la possibil<strong>it</strong>à dicolmare le lacune del proprio percorsodi studi, acquisire conoscenzefino ad oggi inaccessibili o arricchireil proprio bagaglio culturale, a qualsiasietà. Ma la scommessa dei Moocnon si ferma all’offerta di corsi accademicion line, punta a costruireuna piattaforma che scovi le mentipiù brillanti del mondo e le metta incontatto con le aziende. Un docented’ingegneria di Princeton, ad esempio,prevede di selezionare 10 progettidi studenti per presentarli a invest<strong>it</strong>orie imprese, alcune già prontea pagare per scoprire e aggiudicarsii migliori talenti. Dunque nel giro dipochi anni la laurea si prenderà pressoi più prestigiosi ist<strong>it</strong>uti del mondosenza spostarsi dalla propria scrivania?C’è chi scommette di sì, ma ilpresupposto è che le univers<strong>it</strong>à si reinventinocome servizio accessibile24 ore su 24 da qualsiasi parte delmondo. Per quelle <strong>it</strong>aliane la strada ètutta in sal<strong>it</strong>a. ❚scienza infusa di Patrice PoinsottePresa visioneDalla rifrazione della luce i fenomeni chechiamiamo miraggi, ma che i nostri occhivedono davvero. Altro che illusioni.Palazzi di cristallo in mezzo al mare, castelli nel cielo.A vederli sono stati i crociati nel Medioevo diretti aGerusalemme. Per gli antichi marinai questi strani fenomenierano opera divina, quella di Fata Morgana: discepoladi Merlino aveva il potere di sollevare le acque e didirigere i venti per costruire c<strong>it</strong>tadelle celesti. Raccontibelli e pieni di poesia ma, tornando con i piedi per terra,la scienza moderna spiega che queste bizzarre manifestazioninon sono vere e proprie illusioni: i nostri occhivedono davvero i miraggi e possiamo addir<strong>it</strong>tura fotografarli.La spiegazione razionale la dobbiamo a WillebrordSnellius e a René Descartes. La legge di Snell-Descartesè una diretta conseguenza del Principio di Fermat(1657), quello del tempo minimo. Stabilisceche la luce non percorre tutti i corpi allastessa veloc<strong>it</strong>à, dipende dal loro indice dirifrazione cioè dalla veloc<strong>it</strong>à della lucenella sostanza: più denso è il mezzo attraversatopiù il raggio verrà rallentatoe deviato. E nell’attraversare qualsiasisostanza i raggi seguono la traiettoriache richiede il minor tempo di percorrenza.Insomma la luce trova sempre lastrada più breve, comportandosi come unbagnino sulla spiaggia che deve portare soccorsoad una persona in difficoltà: sperando che corrapiù veloce di come nuota e che intervenga prontamente,non seguirà un percorso rettilineo ma quello che gli consentedi raggiungere il bagnante il più velocemente possibile.Snell e Descartes hanno descr<strong>it</strong>to matematicamentecome si comporta la luce quando arriva sulla superficie dicontatto di mezzi diversi: può essere riflessa e/o rifrattapassando nel secondo mezzo. L’angolo con cui un raggioviene deviato dipende dalle veloc<strong>it</strong>à relative con cui laluce si propaga nei due mezzi. Per esempio, nel passaggiodall’aria all’acqua i raggi deviano verso l’interno della lorotraiettoria che si accorcia. Ecco perché se si è immersiin una piscina si ha l’impressione di avere le gambecorte. Ma uno dei fenomeni ottici più spettacolari legatialla deviazione della luce è il miraggio. Il più conosciuto,quello “inferiore”, accade quando il sole surriscalda l’ariain contatto diretto, per esempio, con l’asfalto. Più calda,quindi meno densa dell’aria sovrastante, la luce incidentela attraversa accelerando e staccandosi dalla perpendicolarealla superficie. Compare allora sulla strada la riflessionedel cielo che scambiamo per un pozzo d’acqua. Larifrattometria è anche utile per calcolare il t<strong>it</strong>olo alcolometrico(gradazione alcolica) di un liquore. Attenti, però,a mescolare bevande alcoliche e indice di rifrazione: nonprovoca allucinazioni, ma può dare un forte mal di testaa chi la matematica proprio non la sopporta. ❚enneci73


74nneciAllegra e verace, di unaVerasemplic<strong>it</strong>à che non ha niente dellaCruzdiva, gelosa custode della sua v<strong>it</strong>aprivata. Incontro con PenelopeCruz così riservata da resisterea Tw<strong>it</strong>ter e a Facebook… conn Maria Antonietta Schiavinabuona pace dei suoi fan.Per niente diva, molto gentile,anche se molto riservata perciò che riguarda la sua v<strong>it</strong>afuori dal set, Penelope Cruz –protagonista di Venuto al mondo, il suoultimo film (regia di Sergio Castell<strong>it</strong>to)tratto dal libro di Margaret Mazzantiniin cui vive il dramma della steril<strong>it</strong>àdi Gemma, in una Sarajevo annientatadalla guerra – confessa che lei, oggimamma felice di Leo, uno splendidobambino di due anni, nei panni di quellagiovane donna disperata si è trovatacompletamente a suo agio, perché hapotuto toccare molte corde. Innamoratadel suo lavoro la Cruz, che la matern<strong>it</strong>àha reso ancora più dolce, diceche adesso, però, vorrebbe godersi unpo’ il suo “cucciolo”, insieme al mar<strong>it</strong>o,l’attore Javier Bardem. «L’istinto materno– dice – fa parte di me da sempre:avevo undici anni quando mi misero inbraccio il mio fratellino appena nato ericordo che mi sentii sub<strong>it</strong>o coinvolta».La Cruz rivela che a quel fratello, maanche alla sorella, è tuttora legatissima,anche se la lontananza le impedisce difrequentarli come vorrebbe.Molti la apprezzano per i suoi modisemplici e solari. È così anche nellav<strong>it</strong>a privata?«Lo spagnolo normalmente è semplicee allegro, come del resto lo è l’<strong>it</strong>aliano,anche se poi quando lo fanno arrabbiarecambia umore…».Come riesce a calarsi nei panni di donnedisperate, da Italia di Non ti muovere aGemma di Venuto al mondo?«Saper descrivere il dramma che devoraccontare in un film è un mio dovere.Il dolore di Italia o Gemma o dialtre donne che ho interpretato, perfortuna, non l’ho mai sub<strong>it</strong>o, ma percercare di capirlo e di conseguenzatrasmetterlo devo entrare completamentedentro di loro».Penelope Cruz e la bellezza. Come viveil rapporto con il suo corpo?«Con umorismo. Non mi r<strong>it</strong>engo cosìbella come la gente mi vede e non misento neppure una star: cerco di avereuna v<strong>it</strong>a normale, per il mio bene equello della mia famiglia e soprattuttoadesso che sono mamma scelgo progettiche davvero mi convincono, senzala paura di trasformarmi fisicamenteper un personaggio, anche se questatrasformazione a volte mi abbrutisce».Lei si occupa molto di sociale, trovandoil tempo per aiutare gli altri.«È una mia esigenza, per dare un po’della mia fortuna a chi non ne ha perniente. Credo che questo sia un doveredi ogni persona, ma soprattutto di chiè molto famoso e può con il suo nomecoinvolgere la gente».Com’è stata la sua infanzia?«Felice! Avevo una nonna che mi lasciavalibera di giocare, mi apriva gliarmadi e mi permetteva di indossarei suoi vest<strong>it</strong>i. E gen<strong>it</strong>ori molto attentie affettuosi. La nostra era ed è una famigliaun<strong>it</strong>issima, cosa che mi ha datoun grande equilibrio».Com’è invece l’infanzia di suo figlio Leo?


«Lui è un bambino molto amato, moltococcolato e simpatico. Ma io non desideroparlare di Leo e neppure di miomar<strong>it</strong>o. Voglio proteggere al massimola nostra privacy: la Penelope attricenon deve coinvolgersi con la Penelopedonna».Parliamo allora del suo secondo film conSergio Castell<strong>it</strong>to. Com’è stato lavorareancora una volta insieme a lui?«Bellissimo. Sergio e Margaret sonodeliziosi sia nel lavoro che nella v<strong>it</strong>aprivata e ormai fra noi è nata un’amicizia,tanto che quando vengo in Italiavado spesso a casa loro: si mangiamolto bene e hanno una famiglia cosìvivace! Quanto a Venuto al mondo,quando mi hanno fatto leggere il copioneho sent<strong>it</strong>o che dovevo fare quelfilm, com’era già accaduto con Non timuovere. E non ho sbagliato. Fra l’altroquesta volta ho lavorato con il lorofiglio Pietro, un ragazzo di talento maanche tanto dolce».Il film è girato in luoghi che ancora risentonodella guerra. Che impressionesi è fatta?«È stata un’esperienza tragicamentebella, mi ha dato tanto. La gente chevive in quelle terre è accogliente, genuina,non ha nessun tipo di rancore. Sarajevopoi è una c<strong>it</strong>tà davvero speciale».In un’intervista ha detto di essere statamolto superstiziosa. Lo è anche ora?«Lo ero da bambina, in modo ossessivo,ma adesso no, ho deciso che non èlogico».Come vive la tecnologia?«Non ho Tw<strong>it</strong>ter, non metto il mioprofilo su Facebook, sto resistendo.Chi ha inventato internet ha cambiatoil mondo, ma non credo lo abbiacambiato solo in meglio. Quanto ame, preferisco leggere i libri e scriverele lettere invece delle e-mail.L’unica cosa che uso è Skype, perchémi permette di parlare con la mia famigliacome se l’avessi davanti. Ed èbellissimo».Anche lei ha ceduto ai calendari, facendosifotografare per il calendario <strong>2013</strong>di un’importante azienda di liquori.Soddisfatta?«Sì. È stato un bel lavoro, uno di quellida far vedere ai nipoti senza vergognarsi».La vedremo a Sanremo, dove l’ha inv<strong>it</strong>ataFabio Fazio?«Mi piacerebbe, Fazio è molto simpaticoe il Festival – ci sono già stata –,è un evento importante. Spero di conciliarele date con i miei impegni, lospero davvero». ❚triplavù di Luca CarlucciMappamondoIl mondo delle mappe on line, e dei tanti servizi connessi,sta diventando uno dei campi principali in cui si giocala guerra industriale tra colossi del web. Apple, che per lemappe si era sempre appoggiata a Google, ha rilasciato – asettembre dello scorso anno – una nuova versione del suoiOS (il sistema operativo per dispos<strong>it</strong>ivi mobili della mela,iPhone in primis) in cui le mappe implementate di defaultnel sistema erano sviluppate e confezionate direttamenteda Apple in una app chiamata Maps. Ma il sistema dimappe di Apple alla prova su strada s’è rivelato ancora immaturo,incompleto e pieno zeppo di errori, con protestedegli utenti e immaginabili polemiche. Proteste che hannospinto l’amministratore di Apple, Tim Cook, a pubblicaresulla rete una lettera di scuse. Se siete curiosi di vederele Apple Maps, l’unico modo è possedere un iPhone aggiornatoa iOS6, perché non esiste una versione on lineaccessibile da altri dispos<strong>it</strong>ivi. Dopo Apple è stato il turnodi Nokia, che a novembre 2012 ha fatto debuttare on lineil suo sistema di mappe chiamato Here (http://here.net). Adire il vero Nokia aveva già mappe sue, ma le ha sottopostea un potenziamento, implementandovi servizi nuovi e impacchettandoil tutto in modo più accattivante e al passocoi tempi. A differenza delle mappe di Apple, Here si presentacome un prodotto più solido e maturo, soprattuttosul piano strettamente cartografico: le informazioni geografiche,infatti, appaiono abbastanza complete e affidabili.Molto bella è poi la versione 3D delle mappe, in cui persinoelementi minori del paesaggio come il verde urbano sonorenderizzati in maniera volumetrica. Insomma si trattadi un discreto prodotto, per quanto ancora lontano dalla“mostruosa” completezza delle mappe di Google. Se sieteinteressati a darci un’occhiata, si può accedere a Here viaweb oppure via applicazione se è presente nel market delvostro smartphone (al momento in cui scrivo, è da pocousc<strong>it</strong>a la versione per iPhone). ❚GhostSul web, oltre alla pubblic<strong>it</strong>à visibile, esiste tutta unadimensione nascosta legata al marketing e all’advertising:si tratta di processi incorporati nei s<strong>it</strong>i –processi del tutto legali seppur impiccioni – che inbackground, senza che l’utente ne abbia percezione,analizzano i comportamenti del navigatore. Lo scopo?Talvolta meramente strumentale, si tratta di un’analisiutile a un dato s<strong>it</strong>o per erogare un dato servizio.Ma nella maggioranza dei casi lo scopo è quello difare il profilo dell’utente a fini di marketing.Se volete riappropriarvi di un totale controllo su ciòche fate on line, esiste un comodissimo programmache si chiama Ghostery (www.ghostery.com), dausare sotto forma di add on del browser che usateper navigare (Explorer, Firefox, Safari, Chrome ecc.).Ghostery porta alla luce, elencandoli, tutti i processinascosti dietro a un dato s<strong>it</strong>o e vi permette di bloccarliin maniera più o meno permanente.enneci75


consumi in scena di Giovanni Manetti76Diverso da chi?La differenza, anche se c’è, non solo non devesusc<strong>it</strong>are discriminazione, ma non si vede. Unbell’esempio di pubblic<strong>it</strong>à sociale quello promossodall’Associazione Italiana Persone Down.Nella pubblic<strong>it</strong>à commercialel’importanteè sottolineare e coglierela differenza. Un prodotto nonesiste se non si presenta come diversoda tutti gli altri (anche se nella realtàpuò essere assolutamente identico eindistinguibile rispetto ai concorrenti).Ma ci sono casi in cui la s<strong>it</strong>uazioneè opposta, in cui, cioè, l’elementomarcato pos<strong>it</strong>ivamente è il fatto chela differenza – che c’è – non si vede.Ne offre un buon esempio la pubblic<strong>it</strong>àsociale, che lotta proprio per mostrareche la differenza, quando c’è, nonsolo non deve creare un atteggiamentodi discriminazione, ma addir<strong>it</strong>turapuò non essere percepibile. Questoconcetto è illustrato in un bello spotpromosso dall’Associazione ItalianaPersone Down, che si batte per l’integrazionedi coloro che sono affetti datale sindrome e che vuole mostrarecome anche sul luogo di lavoro questepersone possono non presentaredifferenza nell’efficienza rispetto allealtre che non hanno questa patologia.Nello spot una serie di uomini e donnesi affaccendano in un’attiv<strong>it</strong>à che richiedeabil<strong>it</strong>à, veloc<strong>it</strong>à e attenzione: lapreparazione di una pizza. Non è certocasuale la scelta. La pizza è unpiatto tipicamente <strong>it</strong>aliano chepermette di stimolare sentimentidi solidarietà e identificazione. Ilriferimento solidale nei confrontidei valori nazionali può susc<strong>it</strong>areun analogo atteggiamento emotivo neiconfronti della stessa categoria difesadallo spot. E poi attenzione: nonsi tratta di una pizza qualunque, madi un prodotto elaborato e ricco, chesi potrebbe dire quasi “decorato” contanti ingredienti, cosa che richiedegusto e intelligenza. Si avvicendanonella preparazione persone dalla pellebianca, nera, gialla e – chiaramente,ma non evidentemente – anche personeaffette dalla sindrome di Down.L’operazione è accompagnata da unmotivo molto allegro, gioioso e adatto:il napoletano “Funicolì, funicolà”.Anche questo fatto non è casuale. Èsempre faticoso essere buoni, anchequando si hanno le migliori intenzionidi base. Ma se la solidarietànon fosse presentata come fruttodi un atteggiamento virtuoso (checomporta fatica, come dicevamo),ma come il risultato di un’atmosferadivertente e simpatica? È la scommessadello spot, che si conclude conlo slogan finale “Siete riusc<strong>it</strong>i a distinguerei lavoratori con la sindrome diDown? Neanche noi. Assumiamoli”.Non è un gioco da Settimana enigmistica,come la “caccia all’errore”,anche se finge argutamente di assumernele movenze, ma proprio il contrario:l’errore (la patologia) se c’è,non appare e non deve apparire unostacolo nel trattamento lavorativo. ❚tele obiettivo di Beatrice RamazzottiTutti a postoNoi che ancora ci ricordiamo il sorrisodella povera R<strong>it</strong>a Poggi, noi che abbiamovisto crescere Nico, noi che ci chiediamocome facciano Silvia e Michele a conviverecon Teresa e Otello, che sentiamo lamancanza dei conti Palladini, che aspettiamole perle di saggezza di Raffaele, siamoinnamorate/i di Franco o di Angela,siamo ipnotizzati da Marina. No, noi seguacidi Un posto al sole non possiamoessere considerati alla stregua degli altriappassionati di soap opera. La fictionpartenopea è, infatti, la più longeva (1996)e la prima interamente prodotta in Italia.Tocca da sempre temi d’attual<strong>it</strong>à e si rigeneradi giorno in giorno alimentandouna razza di spettatori fedeli e affezionati.Quelli che una volta a Napoli cercano PalazzoPalladini e il Caffè Vulcano.


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SOLO PER TERACCOLTA PUNTI 2012-<strong>2013</strong>VALIDA SOLO PER I SOCI UNICOOP TIRRENOPer conoscere tutti i premi:www.catalogosoci.unicooptirreno.comEXPLORA, IL MUSEO DEI BAMBINI1 ingresso adultoExploraSPENDI600puntiBuono valido per il r<strong>it</strong>iro gratu<strong>it</strong>odi 1 biglietto di ingresso dai 3anni in su a Explora, il Museodei Bambini.Prenotazione obbligatoria allo06 3613776. I bambini no a 1anno non compiuto entranoGRATIS.Aperto dal martedì alla domenicacon quattro turni di vis<strong>it</strong>a:10.00 - 11.4512.00 - 13.4515.00 - 16.4517.00 - 18.45Explora il Museo dei Bambini di Roma è un museo dedicato aibambini (0-12 anni), alle scuole e alle famiglie, strutturato comeuna c<strong>it</strong>tà per giocare dove tutto può essere osservato, toccato esperimentato.Explora mette in contatto con l’ambiente, la comunicazione, l’economia, le nuove tecnologie,creando occasioni che permettono ai bambini di indagare i misteri delle cose.Il padiglione espos<strong>it</strong>ivo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:• piano terra con le installazioni interattive permanenti• primo piano con la sezione dedicata alle mostre temporanee, lo spazio dedicato aiworkshop tematici temporanei e l’area “Piccoli Exploratori” per i bambini sotto i 3 anniExplora offre• laboratori• eventi• feste di compleanno• campus durante le vacanze scolastiche• letture animate nel bookshopPartecipa a Ofcina in cucina, laboratorio dedicato all’educazione alimentare nella strutturaadiacente all’area esterna del museo. Uno spazio rivolto ai bambini (da 5 anni) chevogliono impastare, stendere e infornare biscotti.Prenotazione obbligatoria allo 06 3613776, laboratorio non incluso nel biglietto di ingressoal museo.Per aperture/chiusure eccezionali consultare www.mdbr.<strong>it</strong>Shop, ristorante, bar, parcheggio riservato ai vis<strong>it</strong>atori (1,00 euro).Per informazioni:info@mdbr.<strong>it</strong>, segreteria@mdbr.<strong>it</strong>, www.mdbr.<strong>it</strong>


SOLO PER TERACCOLTA PUNTI 2012-<strong>2013</strong>VALIDA SOLO PER I SOCI UNICOOP TIRRENOPer conoscere tutti i premi:www.catalogosoci.unicooptirreno.comCIMONEABETONEBuono del valore di 15euro per skipass1.000puntiBuono del valore di15 euro da utilizzareper l’acquisto parzialedi uno skipassgiornaliero adulti,valido per tutte lestazioni sciistiche delConsorzio del Cimone.Buono del valore di 15euro per skipass1.000puntiBuono del valore di15 euro da utilizzareper l’acquistodi uno skipassgiornaliero adulti,valido per tutte lestazioni sciistichedell’Abetone.SPENDIComprensorio del Cimone:neve in piena libertà.Ad un’ora da Modena e dall’Autosole, il Cimone coni suoi 50 km di piste offre impianti veloci e sicuri conaccesso a mani libere, fuoripista e pendii per lo sciestremo. Luogo ideale per accostarsi alla praticadello sci, fi n dalla primissima infanzia, è attrezzatoper i bambini e le famiglie.I buoni non sono cumulabili e non sono validi sutariffe già scontate. Il buono ha valid<strong>it</strong>à dal 1° dicembre2012 al 1° aprile <strong>2013</strong> (escluso periodonatalizio dal 22 dicembre 2012 al 6 gennaio <strong>2013</strong>).Per informazioni:Tel. 0536 62350 - Fax 0536 60021info@cimonesci.<strong>it</strong> - www.cimonesci.<strong>it</strong>Bollettino della Neveoperativo 24 ore a impianti aperti Tel. 0536 62350.SPENDIAbetone:il bello della montagna.L’Abetone deriva il proprio nome da un enormeabete che lì si trovava e che venne abbattuto perfar posto alla settecentesca strada Modenese.Oggi il nome è pienamente mer<strong>it</strong>ato grazie allabellezza delle foreste di abeti che circondanotutta la zona. E rispetto ad allora l’Abetone si ètrasformata in un accogliente centro turisticodestinato sia agli sport invernali che estivi. Pergli sport invernali in particolare, vi sono tre vallicollegate tra di loro attraverso oltre cinquantachilometri di piste da sci serv<strong>it</strong>e da un articolatosistema di impianti di risal<strong>it</strong>a: seggiovie, ovovie,scioviedi lungo trag<strong>it</strong>to e baby-skilift.Il buono potrà essere convert<strong>it</strong>o presso labiglietteria centrale Multipass, in piazzaPiramidi all’Abetone.Il buono è valido per l’acquisto parziale di un soloskipass.I buoni non sono cumulabili e non sono validi sutariffe già scontate. Il buono ha valid<strong>it</strong>à per lestagioni invernali 2012 o <strong>2013</strong> (escluso festiv<strong>it</strong>ànatalizie).Per informazioni:Consorzio Impianto di risal<strong>it</strong>a AbetoneTel. e Fax 0573 60557Bollettino della Neve Tel. 0573 60556abetonemultipass@tiscali.<strong>it</strong>www.multipassabetone.<strong>it</strong>


SOLO PER TERACCOLTA PUNTI 2012-<strong>2013</strong>VALIDA SOLO PER I SOCI UNICOOP TIRRENOPer conoscere tutti i premi:www.catalogosoci.unicooptirreno.comOVINDOLISkipass giornaliero2.800puntiBuono valido per l’acquisto diuno skipass giornaliero adultiScadenza voucher: 30/04/<strong>2013</strong>Ingresso gratu<strong>it</strong>o: per ibambini al di sotto dei 6anni (verificare dettaglisul s<strong>it</strong>o internet)SPENDIOvindoli è uno dei 18 paesi più importanti del parco Sirente-Velino e si trova a 35 Km. da L’Aquila,nella zona della Magnola.Le stazioni sciistiche della Magnola offrono impianti di risal<strong>it</strong>a per più di 35 Km., serv<strong>it</strong>ida una telecabina a 8 posti, seggiovie biposto e triposto, sciovie e un tapis roulant.Gli amanti dello snowboard vengono soddisfatti con un’intera zona dedicata alle loroacrobazie sulla neve nello snowpark con half pipe. La neve è sempre assicurata graziealla presenza del nuovo, moderno ed effi ciente sistema di innevamento artifi ciale, cheassicura la produzione di neve di ottima qual<strong>it</strong>à distribu<strong>it</strong>a e prontamente battuta da 5moderni macchinari battipista (gatti delle nevi) sempre a disposizione.La nuova telecabina ad ammorsamento automatico da 8 posti a sedere permettel’arroccamento in soli 3 minuti. All’arrivo della telecabina Le Fosse, a 1.800 mt. di quota,è aperto il nuovo rifugio albergo Anfi teatro con bar, ristorante e solarium.Nov<strong>it</strong>à della stagione: nuova seggiovia esaposto Fontefredda-Montefreddo.Contatti:Piazzale Magnola, 6967046 - Ovindoli (AQ)Tel. 840.000.900info@montemagnola.191.<strong>it</strong>www.ovindolimagnola.<strong>it</strong>


ASSEMBLEE DEI SOCI COOPORDINE DEL GIORNO:1) IL BILANCIO PREVENTIVO <strong>2013</strong>: L’IMPEGNO DI COOPA DIFESA DEI SOCI E DEI CONSUMATORI.2) ADEMPIMENTI RELATIVI AL RINNOVO DEI COMITATIDIRETTIVI DELLE SEZIONI SOCI, NOMINA DELLACOMMISSIONE ELETTORALE PER IL RINNOVO DEICOMITATI DIRETTIVI AI SENSI DELL’ART. 7 DELREGOLAMENTO SEZIONI SOCI.3) NOMINA COMMISSIONE VALORI E REGOLE AI SENSIDELL’ART. 7 DEL REGOLAMENTO SEZIONI SOCI.IN OMAGGIO A TUTTI I SOCIPRESENTI UN BUONOPER IL RITIRO DI:1 bottiglia di passatadi pomodoroViviverde Coop+1 pacco di pastaViviverde CoopMANIFESTA LE TUE IDEEConsulta il calendario riportato all'internoe partecipa all'Assemblea della tua Sezione soci.

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