organizzazione aziendale - Dipartimento di Storia, Scienze dell ...
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CORSO DI LAUREA MAGISTRALE INSCIENZE DELL’EDUCAZIONE DEGLIADULTI E DELLA FORMAZIONE CONTINUAORGANIZZAZIONE AZIENDALEDott.ssa Margherita Urgeghee-mail: margheritaurgeghe@virgilio.it
Percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (1)Aspetti Organizzativio Organizzazione Aziendale: il quadro <strong>di</strong> riferimentoo Come nasce il problema Organizzativo.o I caratteri <strong>dell</strong>a Struttura Organizzativa.o Variabili che influenzano la struttura organizzativa• Strategia (Para<strong>di</strong>gma strategia – struttura) -Efficacia organizzativa;• Tecnologia;• Ambiente;• Dimensione;• Cultura organizzativa;o Meccanismi Operativi
Percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (2)Politiche <strong>di</strong> gestione <strong>dell</strong>e risorse umaneo Strategia e Risorse Umane;o Ciclo del valore <strong>dell</strong>e Risorse Umaneo Persone, motivazione e competenze;o Il processo <strong>di</strong> assunzione;o La formazioneo La valutazione;o Le ricompense.o Valorizzare le <strong>di</strong>fferenze e la varietà
Percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (3)Le Organizzazioni tra conoscenza eappren<strong>di</strong>mentoo Conoscenza e Comunità <strong>di</strong> praticao Appren<strong>di</strong>mento in<strong>di</strong>viduale e Appren<strong>di</strong>mentoOrganizzativoo Learning Organization
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE INSCIENZE DELL’EDUCAZIONE DEGLI ADULTI EDELLA FORMAZIONE CONTINUAOrganizzazione Aziendale: Testi <strong>di</strong> riferimento‣ Parte I - Aspetti Organizzativi <strong>di</strong> baseDispense a cura del docente‣ Parte II – Politiche <strong>di</strong> gestione <strong>dell</strong>e Risorse UmaneGiovanni Costa, Martina Gianecchini, “RISORSE UMANE, persone, relazioni evalore”. McGraw-Hill, Milano, 2005.Capitoli: 1,2,3,6,9,12,13,14;‣ Parte III - Le Organizzazioni tra Conoscenza e Appren<strong>di</strong>mentoRivista: Le Organizzazioni che apprendono, a cura <strong>di</strong> Angelo Fanelli, Numero 17.Le Raccolte <strong>di</strong> Sviluppo & Organizzazione (Supplemento al bimestrale Sviluppo& Organizzazione n. 185/2001), da pag. 3 a pag. 9, da pag. 92 a pag. 102, dapag. 153 a pag. 164.Manuale <strong>di</strong> Organizzazione Aziendale, Vol. III, a cura <strong>di</strong> G. Costa e R. C. D.Nacamulli, UTET Libreria, 2001, Cap. 6.Richard l. Daft, Organizzazione Aziendale, Apogeo, 2001, da pag. 272 a pag.283
Organizzazione Aziendale:il quadro <strong>di</strong> riferimentoo Organizzazione: aspetti terminologici;o Le variabili organizzative (cenni e rinvio);o Scuola classica;o Scuola contingentista.
IL NOSTRO CAMPO DI STUDIOSTUDIORGANIZZATIVITEORIADELL’ORGANIZZAZIONE(prospettiva MACRO)TEORIA DELCOMPORTAMENTO(prospettiva MICRO)STRUTTURA /PROCESSI /RISULTATICOMPORTAMENTOINDIVIDUALE EDI GRUPPO /MOTIVAZIONI
Organizzazione: alcune definizioni (1)“Organizzazione come sinonimo <strong>di</strong> azienda”Azienda:Organizzazione <strong>di</strong> persone e <strong>di</strong> beni economici,istituita per il conseguimento <strong>di</strong> un determinatofine, attraverso il complesso <strong>di</strong> operazioni che inessa vengono poste in essere.
Organizzazione: alcune definizioni (2)‣ “Organizzazione come “area funzionale <strong>dell</strong>’azienda”;‣ Organizzazione come “momento <strong>dell</strong>’amministrazione<strong>aziendale</strong>” (gestione, <strong>organizzazione</strong>, rilevazione);‣ Organizzazione come “insieme <strong>di</strong> variabiliorganizzative”;
Organizzazione: alcune definizioni (3)Sistema <strong>di</strong> azioni, finalizzate e coor<strong>di</strong>nate, train<strong>di</strong>vidui e gruppi con preferenze, informazioni,interessi e competenze <strong>di</strong>fferenti.
VISIBILITA’ DEI PROBLEMI AZIENDALIPROBLEMI DI NATURAFINANZIARIAparte visibilePROBLEMIDI NATURAparte invisibileECONOMICAPROBLEMI DI NATURA ORGANIZZATIVA
Le variabili organizzativeo Contenuto <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong>:o Struttura Organizzativa;o Meccanismi operativi;o Mo<strong>dell</strong>o <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione (associato alla cultura).o Contesto <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong>:o Ambiente;o Mo<strong>dell</strong>o <strong>di</strong> governo <strong>dell</strong>’azienda;o Oggetto <strong>di</strong> attività <strong>dell</strong>’azienda;o Strategia;o Tecnologia;o Risorse Umane.
DIVISIONEDELLAVOROSPECIALIZZAZIONECOORDINAMENTO:Mercato – Gerarchia –Convenzioni.
Scuola contingentistaCriticità del TaylorismoDalla“ONE BEST WAY”(Unica via ottima)Alla“ONE BEST FIT”(Unico adattamento ottimo)
STRUTTURA ORGANIZZATIVAqIn<strong>di</strong>ca i rapporti <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza formale tra le varie posizioni;qIdentifica il raggruppamento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui in unità organizzativee <strong>di</strong> unità organizzative nella totalità <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong>;qComprende la progettazione <strong>di</strong> sistemi che assicurino unacomunicazione e un coor<strong>di</strong>namento efficaci e l’integrazione deglisforzi fra le unità organizzative
ES. DI STRUTTURA ORGANIZZATIVA: LA STRUTTURA FUNZIONALEDirezioneGeneraleDirezioneDirezioneDirezioneDirezioneDirezioneDirezioneDirezioneAcquistiProduzioneVen<strong>di</strong>taPersonaleRicerca e SviluppoAmministrazioneFinanzaStabilimentoStabilimentoamministrazionecontabilitàgestione12personalegeneralecre<strong>di</strong>tiselezionecontrollooperazione<strong>di</strong> gestione<strong>di</strong> cassaformazioneinternaloperazionie sviluppoau<strong>di</strong>tingfinanziarierelazioniufficiopianificazionesindacalilegalefinanziaria
STRUTTURA ORGANIZZATIVA: DIMENSIONI DI BASE (1)‣ORIZZONTALE:risultato <strong>dell</strong>a SPECIALIZZAZIONE <strong>di</strong> singole persone, organi eaggregati <strong>di</strong> organi nello svolgimento <strong>di</strong> insiemi particolari <strong>di</strong> attività;‣VERTICALE:esprime il N° dei LIVELLI GERARCHICI <strong>dell</strong>a struttura;‣AMPIEZZA DEL CONTROLLOEsprime il numero <strong>di</strong> Organi e posizioni che <strong>di</strong>pendono da un solocapo(si ricollega alla <strong>di</strong>mensione orizzontale)
STRUTTURA ORGANIZZATIVA: DIMENSIONI DI BASE (2)‣ACCENTRAMENTO/ DECENTRAMENTOconcerne le modalità <strong>di</strong> sviluppo dei PROCESSI DECISIONALIaziendali, cioè il grado <strong>di</strong> concentrazione <strong>di</strong> AUTONOMIAdecisionale e <strong>di</strong> DISCREZIONALITA’;‣PROFONDITA’:esprime e consente <strong>di</strong> misurare le INTERAZIONI TRA UNITA’ORGANIZZATIVE, che prescindono per larga parte dalla lineagerarchica e sono volte a migliorare il coor<strong>di</strong>namento tra i <strong>di</strong>versiorgani <strong>dell</strong>a struttura;‣ FORMALIZZAZIONE:esprime il SISTEMA <strong>di</strong> REGOLE e <strong>di</strong> PROCEDURE che guidano ilcomportamento dei membri <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong> e che definiscono<strong>di</strong>ritti e doveri relativi a ciascun ruolo;
VARIABILI INFLUENTI SULL’AMPIEZZA DEL CONTROLLOCOMPLESSITA’ DEI COMPITI(<strong>di</strong>fficoltà, innovatività, <strong>di</strong>fferenziazione, <strong>di</strong>spersione fisica)STANDARDIZZAZIONE DEI COMPITICOMPETENZA ED ESPERIENZA DEI SUBORDINATICOMPETENZA ED ESPERIENZA DEL CAPODESIDERIO DI AUTONOMIA NEI SUBORDINATIAMPIEZZADELCONTROLLO
CARATTERISTICHE DI UNA STRUTTURA ALTA (LUNGA)vantaggisvantaggimaggiore controllo sui comportamenti e suirisultati <strong>dell</strong>e singole unitàmaggiore facilità <strong>di</strong> rapporto tra capi esubor<strong>di</strong>nati, causata dalla affinità <strong>di</strong>specializzazione tecnica e <strong>di</strong> orientamentoriduzione dei carichi <strong>di</strong> lavoro, connessial controllo gerarchico, dei singoli capimigliori prospettive <strong>di</strong> carriera manageriale(concetto tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> carriera)più alti costi <strong>di</strong> struttura, dovuti ai numerosiruoli <strong>di</strong>rettiviper<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> controllo sull’andamento complessivo<strong>dell</strong>’azienda, per le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicazioneed i filtri nel passaggio <strong>dell</strong>e informazioni.relativa lentezza del processo decisionale dovutaal coinvolgimento <strong>di</strong> numerosi ruoli managerialidemotivazione causata dai limitati spazi <strong>di</strong>autonomia;inibizione <strong>dell</strong>o spirito <strong>di</strong> iniziativa einnovazione.rigi<strong>di</strong>tà al cambiamento; ampie possibilità, daparte dei ruoli <strong>di</strong>rigenziali, <strong>di</strong> utilizzare il propriopotere per resistere/boicottare il cambiamento.
ACCENTRAMENTO• <strong>di</strong>mensione non valutabile <strong>di</strong>rettamente dall’organigramma, né dai mansionari• elementi per una valutazione del grado <strong>di</strong> accentramento presente in azienda:• numero <strong>dell</strong>e decisioni delegate dall’alta <strong>di</strong>rezione• effettivi margini <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzionalità concessi• contenuto, qualità ed importanza <strong>dell</strong>e decisioni decentrate
CARATTERISTICHE DI UNA STRUTTURA ACCENTRATAvantaggisvantaggi• facilità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento• facilità <strong>di</strong> integrazione tra obiettivi generaliaziendali e <strong>dell</strong>e sotto-unità• possibilità <strong>di</strong> sviluppare una visionestrategica unitaria e <strong>di</strong> rispondere in modoomogeneo agli stimoli ambientali• possibilità <strong>di</strong> rispondere in modo rapido aproblemi complessi e non scomponibili• bassi costi <strong>di</strong> struttura, in relazione al minornumero dei <strong>di</strong>rigenti• lentezza del processo decisionale• rigi<strong>di</strong>tà• <strong>di</strong>vergenza tra fasi <strong>di</strong> raccolta ed elaborazione<strong>dell</strong>e informazioni e momento<strong>dell</strong>a decisione• complessità sistema <strong>di</strong> comunicazioneinterno• mancata utilizzazione <strong>di</strong> conoscenze /informazioni• possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>storsione <strong>dell</strong>e informazioni, acausa <strong>dell</strong>’elevato numero <strong>di</strong> passaggiinterme<strong>di</strong>• demotivazione livelli gerarchici interme<strong>di</strong>
CARATTERISTICHE DI UNA STRUTTURA DECENTRATAvantaggisvantaggi• rapi<strong>di</strong>tà decisionale (vicinanza problemasoluzione)• flessibilità• convergenza tra fasi <strong>di</strong> raccolta edelaborazione <strong>dell</strong>e informazioni e momento<strong>dell</strong>a decisione• motivazione nei <strong>di</strong>rigenti responsabili <strong>dell</strong>edecisioni decentrate (equilibrioresponsabilità- autorità)• possibilità <strong>di</strong> formare un maggior numero <strong>di</strong>manager abituati ad assumersi laresponsabilità <strong>dell</strong>e proprie decisioni• <strong>di</strong>ffusione atteggiamenti innovativi / creativi• elevato fabbisogno <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento• problemi connessi alla <strong>di</strong>stribuzione delpotere• rischio <strong>di</strong> spinte centrifughe esubottimizzazione degli obiettivi• elevati costi <strong>di</strong> struttura, in relazione almaggior numero dei <strong>di</strong>rigenti
FORMALIZZAZIONE DELLE VARIABILI ORGANIZZATIVEme<strong>di</strong>ante DOCUMENTI SCRITTIORGANIGRAMMI: ORGANIGRAMMI:strumentistrumenti<strong>di</strong><strong>di</strong>rappresentazionerappresentazionegraficagrafica<strong>dell</strong>a<strong>dell</strong>astrutturastrutturaformaleformaletramitetramiteiiqualiqualisisievidenziaevidenzial’articolazionel’articolazionedeglidegliorganiorganitratracuicuièè<strong>di</strong>viso<strong>di</strong>visoilillavoro,lavoro,sisi<strong>di</strong>stinguono<strong>di</strong>stinguonoquelliquelli<strong>di</strong><strong>di</strong>staffstaffdadaquelliquelli<strong>di</strong><strong>di</strong>line,line,sisiesprimonoesprimonolelerelazionirelazioni<strong>di</strong><strong>di</strong><strong>di</strong>pendenza<strong>di</strong>pendenza(gerarchica,(gerarchica,funzionale)funzionale)esistentiesistentitratratalitaliorgani,organi,sisiesplicitaesplicitalolosvilupposviluppoverticaleverticaleededorizzontaleorizzontale<strong>dell</strong>a<strong>dell</strong>astrutturastrutturaMANSIONARI:MANSIONARI:NORME, NORME,PROCEDUREPROCEDUREREGOLAMENTI:REGOLAMENTI:strumentistrumentichechecontengonocontengonounaunadescrizionedescrizioneverbaleverbaledeideicompiticompitiassegnatiassegnatiadadunaunaposizioneposizionespecificaspecificaooadadununorganoorganoeeconsentono,consentono,nelnelloroloroinsieme,insieme,<strong>di</strong><strong>di</strong>forfornirenirein<strong>di</strong>cazioniin<strong>di</strong>cazionisullasulla<strong>di</strong>stribuzione<strong>di</strong>stribuzionedel<strong>dell</strong>avorolavoroininsensosensoverticaleverticaleeeorizzontaleorizzontalecontribuisconocontribuisconoaaformalizzareformalizzaresottosottoililprofiloprofilooperativooperativoiicompiti,compiti,precisandoprecisandocomecomesvolgerlisvolgerli(mo<strong>di</strong>(mo<strong>di</strong><strong>di</strong><strong>di</strong>esecuzioneesecuzione<strong>dell</strong>e<strong>dell</strong>eoperazionioperazioni<strong>di</strong><strong>di</strong>trasformazionetrasformazioneindustriale,industriale,processiprocessi<strong>di</strong><strong>di</strong>elaborazioneelaborazioneeecomunicazione)comunicazione)ededevidenziandoevidenziandocertecerterelazionirelazionichecheleganoleganoorganiorgani<strong>di</strong>versi<strong>di</strong>versinellonellosvolgimentosvolgimentodeideirelativirelativiflussiflussi<strong>di</strong><strong>di</strong>lavorolavorodefinisconodefinisconoregoleregole<strong>di</strong><strong>di</strong>comportamentocomportamentogenerale,generale,relativerelativealalpersonalepersonale(orario(orariolavoro,lavoro,sanzionisanzioni<strong>di</strong>sciplinari,<strong>di</strong>sciplinari,atteggiamentiatteggiamentidadateneretenerenelnelrapportorapportoconconattoriattoriesterniesterni....)....)
FORMALIZZAZIONE: VANTAGGI E LIMITIvantaggisvantaggi• Migliora le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> EFFICIENZA edEFFICACIA poiché:a. in<strong>di</strong>vidua standard <strong>di</strong> riferimento nelle attività;operative;b. consente una chiara attribuzione <strong>di</strong> responsabilitàe autorità;c. facilita i processi <strong>di</strong> comunicazione e la con<strong>di</strong>visione<strong>di</strong> conoscenze;• Agevola l’ESERCIZIO del POTEREorganizzativopoiché:a. consente <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigere i comportamenti altrui,me<strong>di</strong>ante un insieme <strong>di</strong> regole e comunicazioni;b. consente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare in modo impersonale leazioni verso i risultati desiderati;c. se riferita al sistema <strong>di</strong> valutazione e ricompensa ègaranzia <strong>di</strong> equità per i <strong>di</strong>pendenti• Può favorire ATTEGGIAMENTI <strong>di</strong> tipoBUROCRATICO(rigida applicazione <strong>dell</strong>eprocedure) espressi da elevata rigi<strong>di</strong>tà,inerzia decisionale, scarsa sensibilità neiconfronti <strong>di</strong> fattori e situazioni al <strong>di</strong> fuori<strong>dell</strong>a stretta e formale competenza• Manifesta la PRETESA <strong>di</strong> DISCIPLINAREanche l’attività <strong>di</strong> ORGANI con COMPITINON RIPETITIVI, che necessitano <strong>di</strong>ELEVATI GRADI <strong>di</strong> FLESSIBILITA’
Le variabili che influenzano la struttura organizzativa‣ Strategia;‣ Ambiente;‣ Dimensione;‣ (Ciclo <strong>di</strong> vita);‣ Cultura organizzativa;‣ Tecnologia
STRATEGIA: DEFINIZIONEdeterminazione degli obiettivi fondamentali <strong>di</strong>lungo periodo <strong>dell</strong>'impresa e l'adattamento delcorso <strong>dell</strong>e proprie azioni e <strong>dell</strong>'allocazione <strong>dell</strong>erisorse necessarie al raggiungimento <strong>di</strong> questiobiettivi.
IL PROCESSO STRATEGICOarea <strong>dell</strong>a progettazioneopportunità opportunità //minacce minacceambientali ambientalivalutazione valutazionepunti punti <strong>di</strong> <strong>di</strong> forza/ forza/<strong>di</strong> <strong>di</strong> debolezza debolezzadefinizione definizionemissione/ missione/strategia strategiagestione/ gestione/realizzazionerealizzazionepiano piano strategico strategicosviluppo capacità <strong>di</strong>analisi / percezione;grado <strong>di</strong> ‘apertura’<strong>di</strong> struttura e cultura;in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong>competenze <strong>di</strong>stintivee del cambiamento organizzativoprocessi <strong>di</strong> comunicazionee decisione, coor<strong>di</strong>namentoe controllo, appren<strong>di</strong>mento;sviluppo relazioniinterne-esterne;politiche del personaleRUOLO<strong>dell</strong>’ORGANIZZAZIONE
Inter<strong>di</strong>pendenza strategia - struttura.StrategiaStrutturaAmbienteStrategiaStrutturaAmbiente
RAPPORTO STRATEGIA - STRUTTURA (Chandler)Il mo<strong>dell</strong>o <strong>di</strong> STRUTTURA ORGANIZZATIVA è legato alloSTADIO <strong>di</strong> SVILUPPO attraversato dall’impresa:il cambiamento <strong>dell</strong>e con<strong>di</strong>zioni ambientali genera nuovi bisogni edopportunitàla risposta <strong>dell</strong>e imprese alle opportunità ed ai bisogni è una strategia <strong>di</strong>sviluppo che si snoda attraverso varie fasi successivel’evolversi <strong>dell</strong>a strategia è seguito da successivi adeguamenti <strong>dell</strong>a strutturaorganizzativagli errori nel rispondere ai nuovi bisogni e opportunità o nell’adeguare lastruttura ai cambiamenti <strong>di</strong> strategia <strong>di</strong>pendono dall’incapacità dei capi
Efficacia ed efficienza organizzativaEfficacia: Misura con cui l’<strong>organizzazione</strong>realizza i propri obiettivi;Efficienza: ammontare <strong>di</strong> risorse utilizzateper produrre un’unità <strong>di</strong> output.
RAPPORTO ORGANIZZAZIONE-AMBIENTEInfluenzain<strong>di</strong>retta egeneralizzataambiente GENERALE(contesto economico,politico, culturale, tecnico)AZIENDAInfluenza<strong>di</strong>retta especificaambiente OPERATIVO(organizzazioni / in<strong>di</strong>viduicon cui l’<strong>organizzazione</strong>interagisce <strong>di</strong>rettamente)
INCERTEZZA AMBIENTALELa relazione tra <strong>organizzazione</strong> e ambiente, basata sulla necessità <strong>di</strong> ottenereinformazioni e risorse, è sempre più caratterizzata da UN ELEVATO GRADODI INCERTEZZA1. Dimensione semplicità - complessitànumero e <strong>di</strong>versità degli elementi esterni rilevanti2. Dimensione stabilità - instabilitàgrado <strong>di</strong> <strong>di</strong>namicità degli elementi esterni rilevanti
INCERTEZZA AMBIENTALE PERCEPITASTABILECAMBIAMENTOAMBIENTALESemplice + stabile =bassa incertezza percepita1.Basso numero <strong>di</strong> elementi esternigli elementi sono simili2.Gli elementi rimangono immutati ocambiano lentamenteEsempi: <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> birra,industrie alimentariSemplice + instabile =alta-moderata certezza percepitaIncertezza IncertezzaComplesso + stabile =bassa-moderata incertezza percepita1.Alto numero <strong>di</strong> elementi esterni;gli elementi sono <strong>di</strong>ssimili2.Gli elementi rimangono immutatio cambiano lentamenteEsempi:produttori <strong>di</strong> elettrodomestici,aziende chimiche, comp. assicurativeComplesso + instabile =alta incertezza percepitaINSTABILE1.Basso numero <strong>di</strong> elementi esterni;gli elementi sono simili2.Gli elementi cambiano con frequenzae in maniera impreve<strong>di</strong>bileEsempi: e-commerce, moda, <strong>di</strong>scografia,produttori <strong>di</strong> giocattoliSEMPLICE1.Alto numero <strong>di</strong> elementi esterni;gli elementi sono simili2.Gli elementi cambiano con frequenzae in maniera impreve<strong>di</strong>bileEsempi: produttori <strong>di</strong> computer, aziende<strong>di</strong> telecomunicazioni, comp. aereeCOMPLESSOCOMPLESSITA’ AMBIENTALE
LE RISPOSTE ORGANIZZATIVE ALL’INCERTEZZAAMBIENTALE1. ATTIVITA’ CUSCINETTO E DI CONFINE2. DIFFERENZIAZIONE E INTEGRAZIONE3. PROCESSI DI MANAGEMENT ORGANICI E MECCANICI4. PIANIFICAZIONE E PREVISIONE
FRONTEGGIAMENTO <strong>dell</strong>’INCERTEZZA:1. Attività cuscinetto e <strong>di</strong> confineapproccio TRADIZIONALEASSORBIMENTO <strong>dell</strong>’INCERTEZZA da parte<strong>di</strong> UNITA ‘CUSCINETTO’, poste a protezionedel nucleo operativo (es. magazzino)approccio RECENTEcriticità dei RUOLI <strong>di</strong> CONFINE tra nucleooperativo ed ambiente esterno, messi in contatto<strong>di</strong>retto per rinforzare le relazioni conclienti e fornitorisono finalizzati a collegare e coor<strong>di</strong>nare l’<strong>organizzazione</strong>con gli elementi chiave <strong>dell</strong>’ambienteesterno scambiando informazioni (es.:unità <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> marketing)
FRONTEGGIAMENTO <strong>dell</strong>’INCERTEZZA:2. Differenziazione e integrazione (Lawrence e Lorsch)DIFFERENZIAZIONEil grado <strong>di</strong> segmentazione <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong> in sotto - sistemiognuno dei quali sviluppa specifici attributi (attività, comportamenti,orientamenti, valori, …) rispetto alle esigenze specificheposte dall’ambiente esterno rilevante per il sotto - sistemaINTEGRAZIONEil processo me<strong>di</strong>ante il quale gli sforzi dei <strong>di</strong>versi sotto - sistemivengono ricondotti all’unità, consentendo all’<strong>organizzazione</strong> <strong>di</strong>svolgere il suo compito collettivo
FRONTEGGIAMENTO <strong>dell</strong>’INCERTEZZA:2. Differenziazione e integrazione (Lawrence e Lorsch)Divisionericerca e sviluppoSotto-ambientescientificoRiviste Centriscientifiche <strong>di</strong> ricercaAssociazioniprofessionaliDivisioneproduzioneSotto-ambiente<strong>di</strong> produzioneLavoro FornitoriMaterie primeMacchinariSotto-ambiente<strong>di</strong> mercatoClientiDivisioneven<strong>di</strong>teAgenzie<strong>di</strong> pubblicitàSistemi<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneConcorrentiIl grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione e integrazione deve esserecoerente con il livello <strong>di</strong> incertezza ambientale
FRONTEGGIAMENTO <strong>dell</strong>’INCERTEZZA:3. Processi <strong>di</strong> Management Organici e Meccanici (Burn e Stalker)l’<strong>organizzazione</strong> (sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione) <strong>di</strong>pende dal<strong>di</strong>namismo <strong>dell</strong>’ambientetasso <strong>di</strong> cambiamentotecnicomercatosistemameccanicosistemaorganicoTEORIE CONTINGENTI 39
FRONTEGGIAMENTO <strong>dell</strong>’INCERTEZZA:3. Processi <strong>di</strong> Management Organici e Meccanicicon<strong>di</strong>zioni ottimali<strong>di</strong> operativitàvantaggisistemi meccaniciAMBIENTE STABILE /POCO DINAMICO,PROBLEMI DI ROUTINEEFFICIENZA,PREVEDIBILITA’,BASSA CONFLITTUALITA’sistemi organiciAMBIENTE DINAMICO,PROBLEMI NONRIPETITIVIFLESSIBILITA’ /AUTONOMIAlimitiRIGIDITA’, SCARSAREATTIVITA’,SOTTOUTILIZZAZIONERISORSE UMANERISCHIO DI PERDITA DICONTROLLO / ELEVATACONFLITTUALITA’
FRONTEGGIAMENTO <strong>dell</strong>’INCERTEZZA:3. Processi <strong>di</strong> Management Organici e Meccanicisistemi meccanicisistemi organicinatura dei compiti Sud<strong>di</strong>visi/Differenziati Continuamente ridefinitiProfessionalità Specializzazione funzionale, Enfasi su competenzeenfasi su competenze tecniche specialistiche oltre che tecnicheruoli / Assegnazione <strong>di</strong> precisi <strong>di</strong>ritti/ Responsabilità ed obblighiResponsabilità obblighi a ciascuna posizione definiti in modo vagoautorità / controllo / Di natura gerarchica Non sempre co<strong>di</strong>ficatiComunicazionein mansionari e procedureintegrazione prevalente Verticale Laterale (Interfunzionalità)tra ruoli / funzionicontenuto prevalente Or<strong>di</strong>ni/Direttive Informazioni/Consiglidei canali comunicativiComportamenti Lealtà/Obbe<strong>di</strong>enza Attenzione agli obiettivipremiati
Mix Meccanico Organico e Ambiente <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong>Mix meccanico-OrganicoSistemi MeccaniciSistemi Organici1 2AmbienteStabile,Ripetitivo, certoInstabile,Non ripetitivo,incertoEsempi: Organizzazione 1 = Catena <strong>di</strong> fast foodOrganizzazione 2 = Ristorante familiare
FRONTEGGIAMENTO <strong>dell</strong>’INCERTEZZA:4. PIANIFICAZIONE E PREVISIONEAl crescere <strong>dell</strong>’incertezza ambientale le organizzazioni tendono adaumentare il proprio investimento in attività <strong>di</strong> previsione epianificazioneIn con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria incertezza ambientale, la pianificazioneformale perde efficacia ed è necessario un coinvolgimento <strong>di</strong> tutte leunità organizzative nelle attività <strong>di</strong> previsione e adattamento aicambiamenti ambientali
Dimensione organizzativa:grande o piccola?Caratteristiche e vantaggi <strong>dell</strong>agrande <strong>organizzazione</strong>• Organizzazioni rigide;• Organizzazioni complesse;• Organizzazioni formali• Sistemi <strong>di</strong> controllo e ricompensastandar<strong>di</strong>zzati;• Consente il conseguimento <strong>di</strong>economie <strong>di</strong> scala;Caratteristiche e vantaggi <strong>dell</strong>apiccola <strong>organizzazione</strong>• Organizzazioni flessibili;• Organizzazioni semplici;• Organizzazioni informali;• Stile <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione che incoraggial’impren<strong>di</strong>torialità e l’innovazione;• Maggior coinvolgimento dei<strong>di</strong>pendenti all’attività <strong>aziendale</strong>,• Consente <strong>di</strong> controllare i canali <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione;• Garantisce occasioni <strong>di</strong> crescitaprofessionale;
DimensioneEsigenza <strong>di</strong> gestire la complessità organizzativaStruttura organizzativa capace <strong>di</strong> esprimere le competenze e le risorseadeguate per <strong>di</strong>stricare la complessità ambientale
DimensioneCorrelata positivamente con:SpecializzazioneStandar<strong>di</strong>zzazioneFormalizzazioneEstensione verticaleCorrelata negativamente con:Accentramento
CULTURA ORGANIZZATIVASistema <strong>di</strong> valori, opinioni, significati, mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pensare, idee, norme, regolee procedure che, attraverso processi <strong>di</strong> socializzazione, vengono accettatipubblicamente e collettivamente da un gruppo in un determinato periodo,con<strong>di</strong>visie trasmessi ai nuovi membri <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong>.
LIVELLI DELLA CULTURA AZIENDALESimboli osservabili, cerimonie,Storie, slogan, comportamenti,abbigliamento, contesto fisico.parte visibileparte invisibileValori, fondamenti, assunti,credenze, attitu<strong>di</strong>ni, sentimenti
Scopo <strong>dell</strong>a culturao Favorisce l’integrazione interna;o Favorisce l’adattamento <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong>all’ambiente esterno.
Modalità <strong>di</strong> manifestazione <strong>dell</strong>a culturaattraverso elementi osservabilio Riti e cerimonie:o Storie:o Simboli:o Linguaggio:Attività elaborate e pianificate checostituiscono un evento speciale, spessovolte a beneficio <strong>di</strong> un pubblico;Racconti basati su eventi reali con loscopo <strong>di</strong> fornire informazionisull’<strong>organizzazione</strong> ai nuovi <strong>di</strong>pendenti;“Qualcosa che ne rappresenta un’altra”;“Detti particolari, slogan, metafore,volti a comunicare specifici significati ai<strong>di</strong>pendenti”.
Relazione tra cultura, strategia,struttura e ambienteESTERNOFOCUS STRATEGICOINTERNOCultura adattiva/impren<strong>di</strong>torialeCultura <strong>di</strong> clanCultura <strong>dell</strong>amissioneCultura burocraticaFLESSIBILITA’STABILITA’NECESSITA’ DELL’AMBIENTE
Tecnologia: definizioneInsieme <strong>di</strong> attività, strumenti, tecniche, macchinari,azioni,conoscenze ed esperienze, utilizzate per trasformaregli input organizzativi (materiali, idee, informazioni) inoutput (prodotti e servizi)
Elementi <strong>dell</strong>a tecnologiao Modo <strong>di</strong> organizzare il lavoroo Strumenti/materiali utilizzatio Necessità conoscitive
Servizi caratterizzati fortemente dalla componenteumana, ma anche da attrezzature, strumenti,tecnologia.La tecnologia informatica nei servizi.
La tecnologia incide sullariprogettazione <strong>dell</strong>e mansionio Job rotation (rotazione <strong>dell</strong>e mansioni)o Job enlargement (allargamento <strong>dell</strong>e mansioni)o Job enrichment (arricchimento <strong>dell</strong>e mansioni)
SPECIALIZZAZIONEVERTICALESPECIALIZZAZIONE ORIZZONTALE
JOB ROTATIONAUTONOMIATEMPO 1TEMPO 3VARIETÀTEMPO 2
Job rotationo Comporta il mutamento <strong>dell</strong>e attività <strong>di</strong> un dato soggetto unavolta trascorso un certo periodo <strong>di</strong> tempoo frequenza <strong>di</strong> rotazione e numero <strong>dell</strong>e mansionio rapporto con la motivazioneo rotazione e pseudo – rotazione (<strong>di</strong>verso contesto)o rotazione <strong>di</strong> sviluppo/rotazione esterna (conoscenza più ampia<strong>dell</strong>’azienda)
JOB ENLARGEMENTAUTONOMIAVARIETÀJOB ALLARGATO
Job enlargemento Forma <strong>di</strong> ampliamento “orizzontale” dei compiti svolti dallo stessosoggetto tesa a ricomporre gruppi <strong>di</strong> operazioni in “compiti”significativi;o consente un (limitato) recupero <strong>di</strong> “varietà” e “professionalità”;o rapporto con la motivazione.
JOB ENRICHMENTAUTONOMIAJOB ARRICCHITOVARIETÀ
Job enrichmento Ampliamento verticale del contenuto <strong>dell</strong>e mansioni;o favorisce l’integrazione tra funzioni operative e ausiliarie;o consente un recupero <strong>di</strong> autonomia e responsabilità;o favorisce un processo <strong>di</strong> appiattimento <strong>dell</strong>a struttura;o rapporto con la motivazione;o riflessi sugli altri ruoli.
Meccanismi o sistemi operativivSistemi informativi, comunicazione, decisionevSistemi <strong>di</strong> Pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione;v Sistemi <strong>di</strong> gestione e sviluppo del personale.
I Sistemi informativigestiscono . i flussi informativi che si generano tra le varieunità organizzative e tra l’<strong>organizzazione</strong> e l’esterno.
I Sistemi <strong>di</strong> Comunicazionerappresentano il risultato <strong>dell</strong>a combinazione <strong>di</strong>.elementi formali e informali.
Comunicazione formale:Necessità <strong>dell</strong>’elaborazione <strong>dell</strong>e informazioniDivisione del lavoroNecessità <strong>di</strong> elaborare le informazioni;Inter<strong>di</strong> pendenza tra i membri <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong>(<strong>di</strong>rettamente proporzionale con il livello <strong>di</strong> specializzazione)Coor<strong>di</strong>namento tra le <strong>di</strong>verse aree(costo del coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong>rettamente proporzionale con illivello <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza) ;
Comunicazione informaleObiettivofavorire il coor<strong>di</strong>namento tra le <strong>di</strong>verse attività<strong>dell</strong>a struttura formaleo I sistemi formali <strong>di</strong> comunicazione possono essere insufficienti sepresi da soli;o I membri <strong>dell</strong>’<strong>organizzazione</strong> non sempre riescono a trovare erecuperare le informazioni <strong>di</strong> cui necessitano;
Valutazione dei canali informalio La maggior parte dei manager ritiene utile o ad<strong>di</strong>ritturain<strong>di</strong>spensabile la comunicazione informale;o Vantaggi qualitativi <strong>dell</strong>e decisioni prese da un piccolo gruppo:• In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> eventuali errori e rigetto <strong>dell</strong>e soluzioni noncorrette;• I membri del gruppo <strong>di</strong>versi dal proponente possono rifiutare lasoluzione proposta;• Minore rischio <strong>di</strong> commettere errori;• Possibilità <strong>di</strong> accesso ad un numero maggiore <strong>di</strong> fonti.
Identificazionedel problemaIL SISTEMA DECISIONALERicerca <strong>dell</strong>einformazioniIn<strong>di</strong>viduazione<strong>dell</strong>e alternativePonderazione<strong>dell</strong>e alternativeScelta alternativasod<strong>di</strong>sfacentefeedbackRealizzazionealternativa scelta
I sistemi <strong>di</strong> Pianificazione - Programmazionee controllorappresentano quei meccanismi operativi in grado <strong>di</strong> definire gliobiettivi e le strategie organizzative, <strong>di</strong> tradurle in piani <strong>di</strong> azione, <strong>di</strong>guidare l’azione e responsabilizzare i manager, <strong>di</strong> verificarne il grado <strong>di</strong>raggiungimento degli obiettivi allo scopo e valutare se l’utilizzazione<strong>dell</strong>e risorse assegnate è avvenuto in modo efficiente ed efficace.
Programmazione o Pianificazione?ProgrammazioneSi riferisce alle scelte relative alla gestione operativa (breve periodo);PianificazioneSi riferisce alle scelte attinenti alla <strong>di</strong>mensione strategica <strong>dell</strong>agestione operativa (lungo periodo)
Pianificazione o programmazioneAttività <strong>di</strong> pianificazioneAttività <strong>di</strong> programmazioneo Definizione degli obiettivigenerali <strong>dell</strong>’impresa;o Definizione degli obiettivi<strong>dell</strong>a gestione operativa;o Definizione <strong>dell</strong>e scelterelative alla struttura <strong>di</strong> fondo<strong>dell</strong>’impresa (es.combinazioneprodotti/mercati/tecnologie).o Definizione <strong>dell</strong>e scelterelative al coor<strong>di</strong>natoefficace ed efficienteimpiego <strong>dell</strong>e risorse.
Controllare per apprendereL’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione non si identifica , né siesaurisce con la pianificazione e laprogrammazione.Essa si completa solo ove si assolva anche unafunzione <strong>di</strong> controllo
Ciclo del controllo come momento <strong>di</strong> verifica eaccumulo <strong>di</strong> esperienzeDeterminazione dei risultati desiderati;Verifica dei risultati effettivamente conseguiti;Analisi degli scostamenti tra risultati desiderati e conseguiti;Analisi <strong>dell</strong>e cause che hanno determinato gli scostamenti;Adozione <strong>di</strong> azioni correttive per eliminare gli scostamenti.
Struttura del controllo <strong>di</strong> gestioneIn<strong>di</strong>viduazione dei Centri <strong>di</strong> responsabilità e determinazione dei relativiobiettivi;Centri <strong>di</strong> responsabilitàeconomicaCentri <strong>di</strong> costoCentri <strong>di</strong> ricavoCentri <strong>di</strong> profittoControllo <strong>dell</strong>a gestione corrente e <strong>dell</strong>a gestione strategica.
Processo del controllo <strong>di</strong> gestioneo Controllo ex anteo Controllo correnteo Controllo ex postsi focalizza sugli input del processoriguarda i cicli <strong>di</strong> controllo chevengono posti in atto contemporaneamenteal processoviene esercitato dopo che l’attività <strong>di</strong>trasformazione ha prodotto un qualchetipo <strong>di</strong> output
Gestione del PersonaleCenni e rinviooReclutamento e Selezione;oInserimento;oAmministrazione;oFormazione e addestramento;oValutazione;oIncentivazione
Processo decisionale.
Identificazionedel problemaFASI DEL PROCESSO DECISIONALERicerca <strong>dell</strong>einformazioniIn<strong>di</strong>viduazione<strong>dell</strong>e alternativePonderazione<strong>dell</strong>e alternativeScelta alternativasod<strong>di</strong>sfacentefeedbackRealizzazionealternativa scelta
La decisione secondo razionalità assolutaIL PROCESSORAZIONALITA’ ASSOLUTAo definizione <strong>di</strong> un problemao ricerca <strong>di</strong> alternativepossibilio valutazione <strong>dell</strong>econseguen-ze <strong>dell</strong>ealternative <strong>di</strong> azioneo assegnazione <strong>di</strong> valore alleconseguenze sulla base <strong>dell</strong>epreferenzeo regola decisionale <strong>di</strong> sceltao problema chiaramentedefinitoo conoscenza <strong>di</strong> tutte lealternative possibilio certezza sulla conseguenze<strong>dell</strong>e alternative <strong>di</strong> azioneo scala <strong>dell</strong>e preferenze notao massimizzazione valoreatteso
RAZIONALITA’ ASSOLUTA E RAZIONALITA’ LIMITATARazionalità ASSOLUTA(homo oeconomicus)Razionalità intenzionale e LIMITATATUTTE le alternative <strong>di</strong> azione possibilisono NOTEla conoscenza <strong>dell</strong>e alternative <strong>di</strong>azione è SEMPRE INCOMPLETAè possibile calcolare TUTTE le conseguenze<strong>di</strong> ciascuna scelta o azionela conoscenza <strong>dell</strong>e conseguenze<strong>dell</strong>’azione è FRAMMENTATAogni soggetto ha una PRECISA funzione<strong>di</strong> utilità <strong>dell</strong>e sue scelte attuali e futurele preferenze NON sono perfettamenteORIENTABILI, il loro valore nel tempoNON è PREVEDIBILE
.Mo<strong>dell</strong>i <strong>di</strong> Management
Mo<strong>dell</strong>i <strong>di</strong> ManagementVariabili <strong>di</strong> influenza:• Caratteristiche <strong>dell</strong>’in<strong>di</strong>viduo;•Cultura organizzativa.
STILE DI DIREZIONEEsprime la natura <strong>dell</strong>e relazioni che si instaurano trasuperiore e subor<strong>di</strong>nato, gli atteggiamenti ed i comportamentiche caratterizzano la suddetta relazioneSTILE DI DIREZIONEAUTORITARIOcontimuumSTILE DI DIREZIONEPARTECIPATIVOCambiare stile <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione non è solo mutare atteggiamentoo comportamento, ma mo<strong>di</strong>ficare l’intera <strong>organizzazione</strong>