Elaborazioni preliminari per un Piano di Assestamento forestale. Il ...
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<strong>Elaborazioni</strong> <strong>preliminari</strong> <strong>per</strong> <strong>un</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong><strong>Assestamento</strong> <strong>forestale</strong>. <strong>Il</strong> caso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o delcom<strong>un</strong>e <strong>di</strong> PattadaElaborato finale <strong>di</strong> Soren Marco DeiolaRelatore: prof. Sandro Dettori
ObiettiviI Piani <strong>di</strong> <strong>Assestamento</strong> nascono comePiani economici, ma <strong>di</strong> recente hannoass<strong>un</strong>to <strong>un</strong>a più spiccata f<strong>un</strong>zionepianificatoria – gestionale, dove lamultif<strong>un</strong>zionalità del bosco e la suabio<strong>di</strong>versità rappresentano duefondamentali p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> riferimento (<strong>Piano</strong>Forestale Ambientale della RAS).<strong>Il</strong> PdA è obbligatorio <strong>per</strong> i soli boschipubblici, come atto pianificatorio <strong>di</strong>livello aziendale.
MetodologieViste le caratteristiche della zona <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, ecioè la compenetrazione tra aree boschive eagropastorali, si è deciso <strong>di</strong> seguire comemetodologia <strong>di</strong> analisi quella proposta dallaRegione Emilia Romagna nel 2002 con il“Progetto bosco gestione sostenibile”.Tale proce<strong>di</strong>mento, preso come modello dalCFVA <strong>per</strong> la realizzazione <strong>di</strong> SistemiInformativi <strong>per</strong> l’assestamento <strong>forestale</strong>, èbasato sul concetto <strong>di</strong> “identità colturale”.
L’identità colturale<strong>Il</strong> criterio <strong>di</strong> interpretazione adottato consiste nelclassificare ogni particella secondo l’identità colturaledella formazione in essa presente. Si ravvisa quin<strong>di</strong>l’opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> tenere <strong>di</strong>stinte particelle che <strong>di</strong>fferisconotra loro almeno riguardo a:- co<strong>per</strong>tura del terreno,- composizione specifica delle formazioni arboree,- selvicoltura applicabile,- o <strong>per</strong> le f<strong>un</strong>zioni loro assegnateo anche <strong>per</strong> duecontemporaneamente.o più <strong>di</strong> questi aspettiL’identità colturale deve essere identificatacorrettamente <strong>per</strong> vari motivi <strong>di</strong> importanzafondamentale nella struttura del sistema.
I parametri dell’identità colturaleIn particolare essa:costituisce l’elemento guida (inteso come regola <strong>di</strong>ragionamento) all’in<strong>di</strong>viduazione dei confini necessari <strong>per</strong>completare la struttura fisiografica del particellare;definisce la struttura logica secondo la quale la descrizioneparticellare viene organizzata, sia al fine <strong>di</strong> acquisire in <strong>un</strong>sistema regionale <strong>un</strong>ico le informazioni co<strong>di</strong>ficate contenutenelle schede sia <strong>per</strong> consentire <strong>un</strong>a redazione rapida eadeguata dei testi scritti;Costituisce, infine, la chiave che consente <strong>di</strong> analizzare econfrontare il contenuto tecnico-colturale <strong>di</strong> base checaratterizza i vari tipi <strong>di</strong> aggregazione <strong>di</strong> particelle adottatiin elaborati assestamentali <strong>di</strong>versi, riconducendoli a <strong>un</strong><strong>un</strong>ico standard.
Metodologie impiegateLo stu<strong>di</strong>o ha previsto la fotointerpretazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a ortofoto, cioè <strong>di</strong><strong>un</strong>a foto aerea che è stata geometricamente corretta e georeferenziatain modo tale che la scala della fotografia sia <strong>un</strong>iforme; questa fotopuò così considerarsi equivalente ad <strong>un</strong>a mappa. L’immagine è stataelaborata col software Arcview 3.2 e col più evoluto ArcMap 9.0. <strong>Il</strong>primo passo è stato quello <strong>di</strong> verifica delle geometrie e la scelta delsistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate da utilizzare. <strong>Il</strong> materiale cartografico informato <strong>di</strong>gitale ado<strong>per</strong>ato (confini com<strong>un</strong>ali, catastali, reteidrografica, curve <strong>di</strong> livello ecc.) non era omogeneo, cioè i varitematismi utili erano rappresentati con <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nategeografiche.Si è scelto quin<strong>di</strong> il sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> riferimento UTM ED50da utilizzare <strong>per</strong> rendere omogeneo il materiale cartografico,servendosi <strong>di</strong> <strong>un</strong> apposito software (Trasp<strong>un</strong>to) che consente rapideconversioni tra <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate geografiche.Si è così potuto procedere a <strong>un</strong>’analisi generale dei caratteriambientali del territorio esaminando la rete idrografica, la topografia,la rete viaria e altre caratteristiche della stazione <strong>per</strong> poi procederealla fotointerpretazione.
AREA DI STUDIOL’area ricade nelle terreciviche <strong>di</strong> Pattada, <strong>per</strong><strong>un</strong>’estensione <strong>di</strong> 2.363 ha.È soggetta a vincoloidrogeologico
In<strong>di</strong>viduazione preliminare <strong>di</strong> quattro <strong>un</strong>ità fisiografichedelimitate da strade e piste forestali200100300400Zonazione
Costruzione del particellare103
ESEMPIO: UNITA’ FISIOGRAFICA 410410
NUMERAZIONE DELLE PARTICELLE4100241001410034100541041004
Le identità colturali presenti•fustaia <strong>di</strong> leccio•ceduo <strong>di</strong> leccio•ceduo <strong>di</strong> leccio in conversione•sughereta•formazioni boschive in nuclei o sparse (20≤co<strong>per</strong>tura≤50)•formazioni boschive in nuclei o sparse cespugliate•pascolo o pascolo arborato (20≤co<strong>per</strong>tura)•pascolo o pascolo arborato cespugliato•seminativo•rocciosità•radure•manufatti•concessioni
Destinazionefustaia leccioceduo leccioceduo leccio in conversionesugheretaformazioni boschive in nuclei o sparse (20≤co<strong>per</strong>tura≤50)formazioni boschive in nuclei o sparse cespugliatepascolo o pascolo arborato (20≤co<strong>per</strong>tura)pascolo o pascolo arborato cespugliatoseminativorocciositàraduremanufatticoncessioniTOTALEsu<strong>per</strong>ficie(ha)257,876,60520,1541,18195,22428,47217,56532,2594,1730,7918,884,0715,472.362,75
concessioniRuolo <strong>per</strong>centuale delle identità colturali in termini <strong>di</strong>su<strong>per</strong>ficie occupata0%1%1%1%11%4%0%23%22%9%2%8%18%fustaia leccioceduo leccioceduo leccio in conversionesugheretaformazioni boschive in nuclei osparse (20≤co<strong>per</strong>tura≤50)formazioni boschive in nuclei osparse cespugliatepascolo o pascolo arborato(20≤co<strong>per</strong>tura)pascolo o pascolo arboratocespugliatoseminativorocciositàraduremanufatti
CONCLUSIONIL’elaborazione ha portato all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> 13identità colturali, estese su oltre 2.300 ettari earticolate in 321 particelle. Questi risultatirappresentano la premessa <strong>per</strong> la formulazionedelle linee guida <strong>per</strong> la gestione e la tutela delterritorio, con particolare riferimento allavegetazione <strong>forestale</strong> e alla <strong>di</strong>fesa del suolo. Infattiè noto che le terre ad uso civico, essendo <strong>di</strong>proprietà pubblica, hanno subito nel passato<strong>un</strong>’azione <strong>di</strong> degrado, talora imponente, <strong>per</strong>ricorrenti incen<strong>di</strong> e sovrapascolamento.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE