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dell'avv. ernesto d'andrea - lostatoperfetto.it

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In ogni caso, le cr<strong>it</strong>iche che in questa sede si rivolgono alla direttiva 83 / 477 / CEE,valgono per tutte le direttive che si sono succedute almeno sino alla fine degli anni 90.L’evidente contraddizione contenuta in quasi tutte le direttive comun<strong>it</strong>arie, almeno quelleche si estendono dagli anni 70 sino alla fine degli anni 90, consiste da un lato nelriconoscere gli effetti cancerogeni delle fibre di amianto, ma dall’altro lato consentire,ugualmente, l’uso e la commercializzazione dello stesso materiale.Paradossalmente, si arriva a riconoscere, già a partire dalle direttive degli anni 80 sino allafine degli anni 90 (a t<strong>it</strong>olo di esempio, si veda la n° 83 / 477 /CEE e la n° 1999 / 77 /CE)“che non è stato individuato un lim<strong>it</strong>e massimo al di sotto del quale l’esposizioneall’amianto non abbia effetto cancerogeno”: ciò, quindi, equivale a dire che ogniesposizione all’amianto (come solo oggi si ammette) poteva fare sorgere il cancro.Si arrivano ad esprimere i seguenti concetti, che prima affermano un principio e, sub<strong>it</strong>odopo, lo contraddicono:in particolare, dopo avere considerato che l’uso del crocidol<strong>it</strong>e (cosiddetto, amianto blu) èda vietare, stante la sua elevata pericolos<strong>it</strong>à, si afferma “che ciascun Stato membro puòtuttavia consentire che i prodotti contenenti questa fibra (cioè il crocidol<strong>it</strong>e) sianoancora immessi sul mercato sino al 30 giugno 1988; o ancora…che ciascuno Statomembro può escludere dal divieto i prodotti che contengo la crocidol<strong>it</strong>e a condizione cheessi siano già stati fabbricati…anteriormente al gennaio 1986 ”. (si veda, l’art. 2 delladirettiva 83 /478/CEE).Tutto questo, a parere di chi scrive, è semplicemente sconvolgente !!Siamo difronte ad una “catastrofe umana” provocata dalle micro-fibre di amianto, chehanno determinato il decesso di migliaia di persone e chissà quante ancora ne moriranno.La catastrofe umana non è ancora giunta al termine.Alcune Ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche sono pol<strong>it</strong>icamente responsabili per non essere intervenutecon efficacia normativa e con provvedimenti atti a tutelare in forma inequivocabile lasalute dei lavoratori e dei c<strong>it</strong>tadini; “l’organismo comun<strong>it</strong>ario” non ha svolto il suocomp<strong>it</strong>o di indirizzo nei confronti degli Stati membri: esso non è intervenuto conchiarezza e determinazione, ha assunto un ruolo contradd<strong>it</strong>torio, lasciando che l’amiantopotesse essere utilizzato.L’Unione Europea non è intervenuta per salvaguardare adeguatamente i principi inmateria di tutela della v<strong>it</strong>a e del dir<strong>it</strong>to alla salute, considerati dir<strong>it</strong>ti fondamentali

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