Una importante novità introdotta dall’accordo di Kyoto è il sistema europeo di scambio <strong>delle</strong> quote di emissione(ETS) di CO 2 assegnate ai Paesi UE mediante i PNA, con lo scopo di rendere più conveniente alle industrie investireper la riduzione <strong>delle</strong> emissioni piuttosto che superare la quantità annuale loro assegnata e acquistarele quote di emissioni non utilizzate dalle imprese più “virtuose”. Nel 2005, 21 Paesi UE hanno evidenziato uncalo di 44 milioni di tonnellate di CO 2 rispetto al limite annuo UE per il triennio 2005-07, attestandosi su 1.785miliardi di tonnellate, ma a livello comunitario si è verificata un’eccedenza <strong>delle</strong> quote sul mercato e la cadutadei prezzi che ha portato la Commissione Europea a ridurre del 6% il numero di permessi per il periodo successivo,riducendo il quantitativo totale di quote di emissione proposto in 20 dei 24 PNA presentati, compresoquello dell’Italia.Box 1.3 - Il Consiglio Europeo di Primavera del 2007Il Consiglio Europeo di Primavera (8-9 marzo 2007), approvando il Pacchetto di azioni in materia energeticapubblicate dalla Commissione il 10 gennaio 2007 (Box 1.4), è giunto a conclusioni ambiziose per contrastare l’emergenzaclimatico-energetica, contenute nel Piano d’azione del Consiglio Europeo 2007-2009 “Politica energeticaper l’Europa”, comprendenti: una relazione sull’attuazione del mercato interno del gas e dell’elettricità;un piano per le interconnessioni prioritarie nelle reti dell’elettricità e del gas; proposte per promuovere una produzionesostenibile di energia da combustibili fossili; un programma di lavoro per il Piano strategico UE per letecnologie energetiche e Piani d’azione nazionali. Si tratta di misure finalizzate, secondo un approccio integratotra politiche e uno sforzo congiunto degli Stati membri, al completamento del mercato interno dell’energia eal passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, rafforzandone allo stesso tempo la competitività a livelloglobale. Per la prima volta l’UE ha fissato obiettivi vincolanti (c.d. “Principio del 20-20-20”) che la impegnano,entro il 2020, a:• ridurre le proprie emissioni di gas serra del 20%;• aumentare l’efficienza energetica del 20%;• contare su un mix energetico proveniente per il 20% da fonti rinnovabili; tra queste l’8% dovrà essere generatoda <strong>biomasse</strong> e biocarburanti, arrivando a fissare per questi carburanti “verdi” un utilizzo pari al 10%sul totale di consumo di benzina e gasolio per auto-trazione, promuovendo biocarburanti di “seconda generazione”a basso impatto ambientale, provenienti da materiale forestale e graminacee, attualmente infase di studio.Gli obiettivi comunitari saranno ripartiti in maniera differenziata sulla base del meccanismo burden-sharing introdottonell’ambito del Protocollo di Kyoto che tiene conto <strong>delle</strong> posizioni di partenza dei singoli Paesi; agli Statimembri è lasciata piena facoltà di scelta del proprio mix energetico, a fronte della messa a punto di Piani diazione nazionali con obiettivi specifici per elettricità, biocarburanti e riscaldamento.RETELEADER 13
Box 1.4 - Le Comunicazioni della Commissione del 10/1/2007:il c.d. “Pacchetto di azioni in materia energetica”• “Una politica energetica per l’Europa”, COM 1/07.• “Limitare il surriscaldamento dovuto ai cambiamenti climatici a +2 gradi Celsius - La via da percorrere finoal 2020 e oltre”, COM 2/07.• “Prospettive del mercato interno del gas e dell’elettricità”, COM 841/06.• “Produzione sostenibile di energia elettrica da combustibili fossili: obiettivo emissioni da carbone prossimeallo zero dopo il 2020”, COM 843/06.• “Programma indicativo per il settore nucleare”, COM 844/06.• “Relazione sui progressi compiuti nell’uso dei biocarburanti e di altri combustibili provenienti da fonti rinnovabilinegli Stati membri dell’Unione Europea”, COM 845/06.• “Piano d’interconnessione prioritario”, COM 846/06.• “Verso un piano strategico europeo per le tecnologie energetiche”, COM 847/06.• “Tabella di marcia per le energie rinnovabili - Le energie rinnovabili nel 21° secolo: costruire un futuro piùsostenibile”, COM 848/06.• “Azioni adottate a seguito del Libro Verde - Relazione sui progressi realizzati nel settore dell’elettricità prodottada fonti energetiche rinnovabili”, COM 849/06.• “Indagine a norma dell’articolo 17 del reg. CE n. 1/03 nei settori europei del gas e dell’elettricità”, COM851/06.Per mitigare i processi di cambiamento climatico in atto garantendo la protezione dell’ambiente e, allo stessotempo, reperire ed assicurare le risorse energetiche per sostenere la crescita e lo sviluppo economico, inlinea con gli obiettivi di sostenibilità e di riduzione dei gas serra (Box 1.5), la Commissione Europea ha dovutoripensare alle proprie strategie; non solo in termini di riduzione della domanda di energia ma, soprattutto,di diversificazione degli approvvigionamenti – attraverso accordi, buone relazioni politiche e nuove collaborazionicon i Paesi produttori –, e ricorrendo alle FER in misura maggiore rispetto al passato.Ma se, da un lato, l’UE è arrivata, attualmente, a detenere la leadership a livello mondiale nel settore <strong>delle</strong>fonti rinnovabili, dall’altra il ruolo <strong>delle</strong> FER e, tra queste, quello <strong>delle</strong> <strong>biomasse</strong>, è ancora piuttosto contenutonel mix energetico complessivo (Box 1.6), contribuendo, rispettivamente, al 6,5% e al 4,2%. In particolare,l’eolico, le <strong>biomasse</strong> per la produzione elettrica, il mini-idrico e il fotovoltaico sono le FER che hanno fatto segnarenell’ultimo decennio, nel territorio comunitario, la crescita più sostenuta e su queste si sono concentratele politiche pubbliche di sostegno.14 RETELEADER
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