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il credito nel settore delle costruzioni in italia - Infobuild

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Ance Credit MonitorItaliaN° 2/2011III trim.2010Direzione Affari Economici e Centro StudiIL CREDITO NELSETTORE DELLECOSTRUZIONI INITALIA


I mutui per <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> <strong>costruzioni</strong>In Italia la caduta dei f<strong>in</strong>anziamenti per l’ed<strong>il</strong>izia abitativa, dopo la forteriduzione registrata negli ultimi 2 anni (-8,6% <strong>nel</strong> 2008 e -15% <strong>nel</strong> 2009), neiprimi 9 mesi del 2010 sembra essersi attenuata, con un –0,8% rispetto alperiodo gennaio – settembre 2009.FLUSSO DI NUOVI MUTUI EROGATI PER INVESTIMENTI IN EDILIZIA IN ITALIAM<strong>il</strong>ioni di euro2005 2006 2007 2008 2009 (°) Primi 9 mesi2009Primi 9 mesi2010Residenziale 23.273 26.804 31.427 28.711 24.406 17.702 17.565Non residenziale 18.402 20.101 21.091 18.168 14.834 10.615 10.393Var. % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedenteResidenziale 20,7 15,2 17,2 -8,6 -15,0 -0,8Non residenziale 27,7 9,2 4,9 -13,9 -18,3 -2,3(°) Il dato relativo ai f<strong>in</strong>anziamenti per <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> ed<strong>il</strong>izia non residenziale dell'anno 2009 è depurato, su <strong>in</strong>dicazione della Bancad'Italia, dal dato relativo alla prov<strong>in</strong>cia di Siena dove, <strong>nel</strong> terzo trimestre 2009, sono state compiute <strong>delle</strong> operazioni straord<strong>in</strong>arieElaborazione Ance su dati Banca d'ItaliaDall’analisi regionale dei dati emerge che ancora <strong>in</strong> 8 regioni <strong>italia</strong>ne cont<strong>in</strong>uanoa registrarsi <strong>delle</strong> dim<strong>in</strong>uzioni nei f<strong>in</strong>anziamenti per l’ed<strong>il</strong>izia residenziale.FLUSSO DI NUOVI MUTUI EROGATI PER INVESTIMENTI IN EDILIZIA RESIDENZIALEVar % Primi 9 mesi 2010/primi 9 mesi 20095043,02522,518,2 17,5 16,6 12,46,25,64,03,12,9 1,00Italia -0,8-2,3-3,0-6,8 -8,0-25-16,8-19,5-27,3-50-43,5SardegnaValle d'AostaTrent<strong>in</strong>o A. A.PiemonteLiguriaSic<strong>il</strong>iaFriuli V. G.VenetoPugliaBas<strong>il</strong>icataLombardiaCampaniaLazioEm<strong>il</strong>ia -RomagnaAbruzzoToscanaUmbriaMoliseCalabriaMarcheElaborazione Ance su dati Banca d'ItaliaCont<strong>in</strong>ua, <strong>nel</strong>lo stesso periodo, la caduta per i f<strong>in</strong>anziamenti per<strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> ed<strong>il</strong>izia non residenziale, con un -2,3%.2


L’analisi regionale dei mutui per <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> ed<strong>il</strong>izia non residenziale mostracome <strong>in</strong> Lombardia (-23,2%) e <strong>nel</strong> Lazio (-6,3%), regioni dove si concentracirca <strong>il</strong> 35% dei f<strong>in</strong>anziamenti erogati <strong>in</strong> tutto <strong>il</strong> territorio <strong>italia</strong>no, cont<strong>in</strong>uiancora una forte caduta dei f<strong>in</strong>anziamenti, dopo la stretta creditizia degli ultimidue anni <strong>in</strong> entrambe le regioni.,FLUSSO DI NUOVI MUTUI EROGATI PER INVESTIMENTI IN EDILIZIA NON RESIDENZIALEVar. % Primi 9 mesi 2010/primi 9 mesi 20096055,54539,837,3301531,728,921,717,614,613,910,19,66,30,70-15Italia -2,3-2,1-6,3-7,0-8,0-10,2-10,5-30-23,2Sic<strong>il</strong>iaMarcheSardegnaMoliseValle d'AostaCampaniaBas<strong>il</strong>icataToscanaUmbriaAbruzzoEm<strong>il</strong>ia-RomagnaPugliaPiemonteLiguriaLazioTrent<strong>in</strong>o A. A.VenetoFriuli V. G.CalabriaLombardiaElaborazione Ance su dati Banca d'ItaliaLe imprese di <strong>costruzioni</strong> segnalano che negli ultimi mesi la restrizione al <strong>credito</strong>è tornata a farsi sentire. Tra le cause pr<strong>in</strong>cipali, gli stress test che si stannocompiendo sugli attivi degli istituti bancari.La situazione sembra essere diventata di nuovo allarmante, con <strong>il</strong>blocco <strong>delle</strong> nuove erogazioni per nuovi <strong>in</strong>vestimenti.I mutui per l’acquisto di abitazioniCon riferimento ai mutui per l’acquisto di abitazioni da parte <strong>delle</strong> famiglie, dopo<strong>il</strong> calo importante che ha caratterizzato <strong>il</strong> 2009 (-10%), i primi 9 mesi del 2010sembrano evidenziare alcuni segnali positivi, con un +17,5% rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente.Nel 2009 <strong>il</strong> livello di mutui erogati ha raggiunto quello del 2004, conuna drastica riduzione rispetto alle somme f<strong>in</strong>anziate <strong>nel</strong> 2006 e <strong>nel</strong>2007.Per la prima volta dal 2008, <strong>in</strong> tutte le regioni <strong>italia</strong>ne <strong>il</strong> dato relativo ai mutuiper l’acquisto di abitazioni è positivo.3


3029,4FLUSSO DI NUOVI MUTUI EROGATI PER ACQUISTO DI ABITAZIONI DA PARTE DELLE FAMIGLIEVar. % Primi 9 mesi 2010/primi 9 mesi 200927,4252024,323,122,522,420,720,119,318,518,317,7Italia +17,51515,912,81010,510,49,68,36,454,10LazioBas<strong>il</strong>icataToscanaSic<strong>il</strong>iaCalabriaCampaniaFriuli V. G.PugliaMolisePiemonteSardegnaVenetoAbruzzoLombardiaEm<strong>il</strong>ia-RomagnaMarcheLiguriaValle d'AostaUmbriaTrent<strong>in</strong>oElaborazione Ance su dati Banca d'ItaliaBisogna, però, ricordare che parte dell’aumento è dovuto alle operazioni diricontrattazione da parte <strong>delle</strong> famiglie di mutui già <strong>in</strong> essere: secondo le stimedi Mutuionl<strong>in</strong>e di marzo 2011 la quota di mercato di mutui ricontrattati è pari acirca <strong>il</strong> 40%.Un fattore che sta pesando sulle famiglie è l’accorciamento dei periodi diammortamento: oggi oltre <strong>il</strong> 40% <strong>delle</strong> famiglie richiedono un mutuo conuna durata di 30 anni o superiore. Le banche, però, sono molto più restie aconcedere durate lunghe rispetto ad alcuni anni fa: mutui con periodi diammortamento pari a 30 anni rappresentano solo <strong>il</strong> 20% del mercato.Gli stessi problemi si presentano con riferimento al tasso di f<strong>in</strong>anziab<strong>il</strong>ità(Loan to Value – LTV), ovvero la quota di mutuo erogato rispetto alvalore dell’immob<strong>il</strong>e: <strong>il</strong> mercato cont<strong>in</strong>ua a richiedere quote elevate (LTVsuperiori al 70% rappresentano <strong>il</strong> 46,8% della domanda); le banche, <strong>in</strong>vece,chiedono alle famiglie una maggiore partecipazione <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i dicapitale, cosa assai diffic<strong>il</strong>e oggi, mantenendo basse le loro offerte:f<strong>in</strong>anziamenti con LTV maggiori del 70% costituiscono solo <strong>il</strong> 24,1% dei mutuierogati.Questi fattori stanno <strong>in</strong>cidendo <strong>in</strong> maniera negativa sul mercatoimmob<strong>il</strong>iare, rallentano la ripresa e rendendo molto diffic<strong>il</strong>e l’accessoalla casa da parte <strong>delle</strong> famiglie.Quello che si nota sul mercato del <strong>credito</strong> è una m<strong>in</strong>or disponib<strong>il</strong>ità<strong>delle</strong> banche a venire <strong>in</strong>contro alle esigenze <strong>delle</strong> famiglie.4


Analisi <strong>delle</strong> d<strong>in</strong>amiche di crescita del mercato del <strong>credito</strong> e dellarischiosità settorialeE’ stata compiuta un’analisi a livello settoriale per misurare le d<strong>in</strong>amiche dicrescita del mercato del <strong>credito</strong> e per valutare la rischiosità dei tre settoriconsiderati: <strong>in</strong>dustria, servizi ed ed<strong>il</strong>izia.A f<strong>in</strong>e 2009, <strong>il</strong> peso dell’ed<strong>il</strong>izia sul totale <strong>delle</strong> consistenze degli impieghierogati <strong>in</strong> Italia è pari al 14% circa. I servizi rappresentano oltre <strong>il</strong> 50% deltotale e l’<strong>in</strong>dustria <strong>in</strong> senso stretto <strong>il</strong> restante 33%.CONSISTENZE DI IMPIEGHI NEI SETTORIECONOMICI - Anno 2009INDUSTRIA33,2%SERVIZI52,4%EDILIZIA14,4%Elaborazione Ance su dati Banca d'ItaliaPer misurare la crescita del mercato si sono ut<strong>il</strong>izzati i dati di Banca d’Italia sugliimpieghi 1 dal 1998 al 2009 mentre per valutare la rischiosità settoriale sonostate prese <strong>in</strong> considerazione le sofferenze 2 registrate <strong>nel</strong>lo stesso periodo.E’ percezione comune <strong>nel</strong> mondo bancario considerare <strong>il</strong> <strong>settore</strong> <strong>delle</strong><strong>costruzioni</strong> come rischioso e questa è una <strong>delle</strong> giustificazioni che sono stateaddotte dalle banche per motivare <strong>il</strong> vero e proprio razionamento del <strong>credito</strong> acui sono state sottoposte le imprese del <strong>settore</strong>.Analizzando, però, la serie storica <strong>delle</strong> sofferenze appare chiaro come, <strong>in</strong>realtà, <strong>il</strong> <strong>settore</strong> <strong>delle</strong> <strong>costruzioni</strong> non sia più rischioso rispetto agli altri compartiproduttivi.I dati mostrano, anzi, come, a fronte di un forte aumento negli anni <strong>nel</strong>lo stockdegli impieghi 3 , l’ed<strong>il</strong>izia abbia migliorato la propria situazione <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di1 Impieghi: f<strong>in</strong>anziamenti erogati dalle banche a soggetti non bancari calcolati al valore nom<strong>in</strong>ale al lordo<strong>delle</strong> poste rettificative e al netto dei rimborsi. L'aggregato comprende: mutui, scoperti di conto corrente,prestiti contro cessione di stipendio, anticipi su carte di <strong>credito</strong>, sconti di annualità, prestiti personali,leas<strong>in</strong>g, factor<strong>in</strong>g, altri <strong>in</strong>vestimenti f<strong>in</strong>anziari, sofferenze ed effetti <strong>in</strong>soluti e al protesto di proprietà.2 Sofferenze: comprendono la totalità dei rapporti per cassa <strong>in</strong> essere con soggetti <strong>in</strong> stato d'<strong>in</strong>solvenza o<strong>in</strong> situazioni sostanzialmente equiparab<strong>il</strong>i, a presc<strong>in</strong>dere dalle garanzie che li assistono, al lordo <strong>delle</strong>svalutazioni e al netto dei passaggi a perdita eventualmente effettuati.5


ischiosità. Secondo i dati di Banca d’Italia, tra <strong>il</strong> 1998 ed <strong>il</strong> 2009 gli impieghisono aumentati del 155% mentre le sofferenze sono dim<strong>in</strong>uite del 35,8% 4 .CONSISTENZE DI IMPIEGHI E DI SOFFERENZE IN EDILIZIAn. <strong>in</strong>dice marzo 1998 = 100400350300250200150100500mar-98set-98mar-99set-99mar-00set-00mar-01set-01mar-02set-02mar-03set-03mar-04set-04mar-05set-05mar-06set-06mar-07set-07mar-08set-08mar-09set-09STOCK DI IMPIEGHISTOCK DI SOFFERENZECONSISTENZE DI IMPIEGHI E DI SOFFERENZE NELL'INDUSTRIAn. <strong>in</strong>dice marzo 1998 = 100400350300250200150100500mar-98set-98mar-99set-99mar-00set-00mar-01set-01mar-02set-02mar-03set-03mar-04set-04mar-05set-05mar-06set-06mar-07set-07mar-08set-08mar-09set-09STOCK DI IMPIEGHISTOCK DI SOFFERENZECONSISTENZE DI IMPIEGHI E DI SOFFERENZE NEI SERVIZIn. <strong>in</strong>dice marzo 1998 = 100400350300250200150100500mar-98set-98mar-99set-99mar-00set-00mar-01set-01mar-02set-02mar-03set-03mar-04set-04mar-05set-05mar-06set-06mar-07set-07mar-08set-08mar-09set-09STOCK DI IMPIEGHIElaborazione Ance su dati Banca d'ItaliaSTOCK DI SOFFERENZE3 Una recente analisi di Banca d’Italia evidenzia come, alla f<strong>in</strong>e del 2009, le imprese <strong>italia</strong>ne presentavanoun <strong>in</strong>debitamento strutturalmente diverso rispetto ai pr<strong>in</strong>cipali paesi europei: “<strong>il</strong> debito <strong>delle</strong> nostreimprese si caratterizza per una più elevata quota di f<strong>in</strong>anziamenti a breve term<strong>in</strong>e e per la maggioredipendenza dal <strong>credito</strong> bancario”. Questi elementi contribuiscono ad aumentare la debolezza dellastruttura f<strong>in</strong>anziaria <strong>delle</strong> imprese e, qu<strong>in</strong>di, la loro rischiosità. Sarebbe auspicab<strong>il</strong>e soprattutto per <strong>il</strong><strong>settore</strong> <strong>delle</strong> <strong>costruzioni</strong> una maggiore disponib<strong>il</strong>ità <strong>delle</strong> banche a f<strong>in</strong>anziare gli <strong>in</strong>vestimenti con <strong>credito</strong> amedio - lungo term<strong>in</strong>e.4 Anche considerando i passaggi a perdita segnalati dalle banche, i dati del <strong>settore</strong> <strong>delle</strong> <strong>costruzioni</strong>, pertutto <strong>il</strong> periodo di riferimento, risultano <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con quelli dei servizi e leggermente migliori di quellidell'<strong>in</strong>dustria.6


Come si ev<strong>in</strong>ce dai grafici riportati sopra, lo stesso non si può dire per gli altridue settori.Per l’<strong>in</strong>dustria gli impieghi sono aumentati del 75% tra <strong>il</strong> 1998 ed <strong>il</strong> 2009 afronte di una crescita <strong>delle</strong> sofferenze del 45%. Per <strong>il</strong> <strong>settore</strong> dei serviz<strong>il</strong>’aumento degli impieghi è stato del 262% ma le sofferenze sono cresciute del38% <strong>nel</strong>lo stesso periodo.Il <strong>settore</strong> ed<strong>il</strong>e, qu<strong>in</strong>di, è stato l’unico dei tre <strong>nel</strong> periodo 1998 – 2009che ha saputo conc<strong>il</strong>iare una forte crescita degli impieghi con unasensib<strong>il</strong>e dim<strong>in</strong>uzione <strong>delle</strong> sofferenze.La sensib<strong>il</strong>e dim<strong>in</strong>uzione della rischiosità <strong>delle</strong> <strong>costruzioni</strong> <strong>in</strong> questi 12 anni siev<strong>in</strong>ce anche dall’analisi del trend del rapporto sofferenze-impieghi.Nel marzo del 1998 le sofferenze erano pari a circa <strong>il</strong> 20% del totale degliimpieghi per <strong>il</strong> <strong>settore</strong> <strong>delle</strong> <strong>costruzioni</strong>; a dicembre 2009, <strong>in</strong>vece, le sofferenzecostituiscono <strong>il</strong> 5,3% degli impieghi totali. Questo valore è identico a quellodell’<strong>in</strong>dustria e leggermente superiore a quello dei servizi.25,0RAPPORTO TRA LE CONSISTENZE DI SOFFERENZE E DI IMPIEGHI NEISETTORI ECONOMICI IN ITALIAValori %20,015,010,05,00,0mar-98set-98mar-99set-99mar-00set-00mar-01set-01mar-02set-02mar-03set-03mar-04set-04mar-05set-05mar-06set-06mar-07set-07mar-08set-08mar-09set-09INDUSTRIA EDILIZIA SERVIZIElaborazione Ance su dati Banca d'Italia7


RAPPORTO TRA LE CONSISTENZE DI SOFFERENZE E DI IMPIEGHI NEI SETTORIECONOMICI - n.i. marzo 2004=100120,0100,080,060,040,020,00,0mar-04giu-04set-04dic-04mar-05giu-05set-05dic-05mar-06giu-06set-06dic-06mar-07giu-07set-07dic-07mar-08giu-08set-08dic-08mar-09giu-09set-09dic-09INDUSTRIA EDILIZIA SERVIZIElaborazione Ance su dati Banca d'ItaliaIl grafico evidenzia anche la velocità con cui le sofferenze si sono ridotte dal1998 per l’ed<strong>il</strong>izia. Lo stesso ragionamento vale per i servizi, anche se i valori dipartenza sono differenti. Per l’<strong>in</strong>dustria, <strong>in</strong>vece, <strong>il</strong> rapporto sofferenze-impieghisembra essere rimasto quasi immutato, senza alcun miglioramento.Anche rapportando <strong>il</strong> valore del flusso di nuove sofferenze rispetto alleconsistenze dei prestiti non si notano differenze sostanziali tra <strong>il</strong> trenddell’ed<strong>il</strong>izia e quello degli altri due settori.1,000,900,800,700,600,500,400,300,200,100,00RAPPORTO TRA LE NUOVE SOFFERENZE E LE CONSISTENZE DI IMPIEGHI NEI SETTORIECONOMICIValori %mar-98set-98mar-99set-99mar-00set-00mar-01set-01mar-02set-02mar-03set-03mar-04set-04mar-05set-05mar-06set-06mar-07set-07mar-08set-08mar-09set-09EDILIZIA INDUSTRIA SERVIZIElaborazione Ance su dati Banca d'Italia8

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