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foto M.Topini - Campo de'fiori

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 51La Chiesa di San Michele Arcangelo a Magliano Sabina:analisi metrologicadell’Arch.Cristina CollettiniQuando si affronta lostudio di un monumento,un valido aiuto percomprenderne l’assettooriginario e le modifichepiù o meno drasticheintercorse nel tempopuò venire dall’analisimetrologica, ovverodalla ricerca di eventualischemi modulari, disezioneaccorgimenti geometrici, di rapporti proporzionalitra le parti tanto in pianta quantoin alzato.Se da una parte con questo tipo di analisisi corre talvolta il rischio di compiere fuorviantiforzature, è anche vero che quandogli studi metrologici vengono condottiparallelamente ad altre indagini sul monumento,come l’analisi storica, quella tipologica,lo studio degli apparecchi murari, lametrologia può aiutare a sciogliere alcunidubbi su particolari aspetti del monumentostesso.Riprendendo l’esempio della chiesa di SanMichele Arcangelo a Magliano Sabina,diventata oramai il modello per comprenderea livello pratico quello che in teoriadovrebbe essere l’iter di studio di unmonumento ai fini di un suo restauro, l’analisimetrologica è stata in questo casomolto utile perché ha confermato unaserie di ipotesi formulate in ambito storicoe da punto di vista dell’analisi muraria.La chiesa rispetta precise regole proporzionalidettate dalla ripetizione di unmodulo A di 5 cubiti, pari a circa 2,25metri. L’impianto generale vede l’accostamentodi due corpi, la navata unica e l’abside,composte dalla successione modularedi due quadrati e che tra loro stanno inun rapporto ben preciso. La larghezzadella navata infatti è esattamente la metàdella sua lunghezza e a sua volta la larghezzadell’abside è pari alla metà dellalarghezza della navata. Ogni elemento èquindi strettamente legato all’altro: riportandoliin forma modulare, la navata èlunga 8A ed è larga 4A, l’abside è larga 2Ae profonda 1A. c’è però da notare che laforma rettangolare dell’abside è un po’insolita e che anomalo è anche lo strettoaccesso alla sagrestia sulla sinistra dell’altare.E’ possibile avanzare l’ipotesi, daverificare attraverso opportuni saggi localizzati,che l’abside originariamente avesseun impianto a base quadrata e che, in conseguenzadella necessità di ricavare un’ulterioresagrestia o forse a causa di unimprovviso crollo, abbia subito una contrazionenella profondità. D’altra parte, dalladiscrepanza riscontrata in due diversidocumenti storici, di cui già si è parlato, siera dedotto che il campanile originario,localizzato sul lato sinistro della chiesa, èstato ricostruito verso la metàdell’Ottocento invece sul lato destro dellachiesa così come lo vediamo oggi; nel contempole anomalie riscontrate nelle tecnichemurarie non fanno altro che confermarecome un qualche evento abbia inqualche modo “traumatizzato” e modificatoquesta area della chiesa.Guardando bene la parete nord, questa sipresenta obliqua: benchè quello dell’inclinazionedell’asse sia un espediente otticoricorrente negli impianti delle chiesepaleocristiane per ottenere una migliorevisibilità prospettica e tale da direzionarel’occhio del visitatore versol’altare, in questo caso è più plausibileche, anziché trattarsi di unaccorgimento prospettico, la deviazionederivi dalla necessità dicostruire la chiesa a ridosso dellemura cittadine, adattandosi adesse, fatto questo che era venutofuori anche dall’analisi degli apparecchimurari.Anche in alzato è possibile ritrovareprecisi rapporti modulari tra leparti. La sezione della navata puòessere scomposta nella sovrapposizionedi due rettangoli, entrambidi base pari alla larghezza dellanavata ovvero 4A, mentre in altezzail rettangolo più grande ripete 3volte il modulo A fino all’attaccodella volta a botte, a sua voltainteramente inscritta nel rettangolosuperiore, di altezza pari a 2A.invece l’abside in alzato si presentacome la sovrapposizione di un quadratodi lato 2A e di un rettangolo di base 2A ealtezza 1A. Se quindi in sezione la navataha un rapporto base alzato di 4:5, quellodell’abside è di 2:3. Nello studiare però irapporti modulari in sezione, è importantericordare che le fonti indicano che la chiesasubì una sopraelevazione durante igrandi restauri della fine dell’Ottocento e iprimi del Novecento. L’analisi murariapianta metropiantainfatti presenta una soluzione di continuitànel prospetto nord ad una quota che corrispondecirca alla parte terminale dei contrafforti,quota che corrisponderebbe adun rapporto base alzato 1:1. Ma qualepoteva essere l’altezza dell’originariacopertura a capriate lignee? Troppo pochipurtroppo sono ad oggi gli elementi anostra disposizione per poter ricostruirel’originaria proporzione della chiesa insezione. Aldilà comunque dei quesiti rimastiinsoluti, quello che è importante ricordareè come le diverse modalità di studiodi un monumento singolarmente potrebberorimanere poco esaustive ma insiemeconcorrono a definire un quadro dell’operache raramente sarà completo e definitouna volta per tutte ma che comunque ciavrà ridato un pezzo della nostra storia. Ese molto spesso in questi studi capita difinire in un vicolo cieco, di contro, quandosi imbocca la direzione giusta, tutti i vari“pezzi” si incastrano fra loro ed ogni ipotesitrova conferma in un’altra ipotesi cosìche, come diceva il grande Leonardo neldare la sua definizione di un arco, duedebolezze che diventano una fortezza, dueipotesi diventano realtà, certezza.

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