15.04.2012 - Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna
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attività attività associativaun'atmosfera <strong>di</strong> affettuoso cameratismosottolineata dall'incontrotra alcuni <strong>Granatieri</strong> che si eranopersi <strong>di</strong> vista dopo il servizio militare.Dopo il pranzo, sotto la presidenzadel Granatiere AntonioGiovannelli, Presidente del CentroRegionale <strong>di</strong> Abruzzo eDelegato dalla Presidenza <strong>Nazionale</strong>per l'occasione, si èsvolta l'assemblea dei Presidenti<strong>di</strong> Sezione e dei Centri Provincialiper il rinnovo delle cariche socialiregionali.È stato confermato Presidentedel Centro Regionale Umbria ilGranatiere Paolo Rossi <strong>di</strong> Orvieto.IL FILO DELLA MEMORIA27 gennaio 2012Nella «Giornata della Memoria» una rappresentanza<strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>della Sezione <strong>di</strong> Padova ha reso gli onorial monumento in ricordo <strong>di</strong> Luigi Bozzato, internatoall'età <strong>di</strong> 19 anni nei campi <strong>di</strong> Dachau eMauthausen che furono luoghi <strong>di</strong> incontro con ilconnazionale don G. Fortin, parroco <strong>di</strong> Terranegra(PD), a sua volta deportato e internato per averaiutato alcuni prigionieri inglesi.Dopo la sua liberazione, don Fortin ritornò nellasua parrocchia <strong>di</strong> Terranegra dove fondò il Tempio<strong>Nazionale</strong> dell'Internato Ignoto che raccogliele spoglie <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> deportati.Per il giovane Luigi Bozzato invece il calvario <strong>di</strong>deportato dopo Dachau continuò nel campo <strong>di</strong>sterminio <strong>di</strong> Mauthausen dove con molti altricompagni lavorò in una cava <strong>di</strong> marmo; quando,ormai molto debilitato da stenti e fatiche, venneemessa la sua condanna a morte, ormai già spogliatoper la camera a gas, con uno stratagemmariuscì a fuggire dall'inferno e indossando la <strong>di</strong>visaa righe <strong>di</strong> un altro più sfortunato, tra mille avversitàritornò in Patria.Era salvo perchè risultava morto dato che la sua<strong>di</strong>visa con il suo numero <strong>di</strong> matricola era rimastavicino al forno crematorio.Per molti anni, indossando con orgoglio la <strong>di</strong>visada internato, organizzava viaggi della memoriaanche con scolaresche: in quei pellegrinaggi ripeteva<strong>di</strong> non «<strong>di</strong>menticare» e fu proprio in uno <strong>di</strong>questi viaggi che noi granatieri conoscemmo queiluoghi <strong>di</strong> immani torture e sofferenze.Luigi Bozzato è deceduto l'8 settembre 2008 aPontelongo (PD) dove lo ricorda un monumentocon un grande masso: come quelli che lavoravanella cava e che poi caricava sui vagoni ferroviari.Giovanni Vettorato39