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Il Cimone N. 01 - CAI sezione di Modena

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GRUPPO SENIORES OVER 50Giovedì 1 febbraioPasso dei Rombicetti(Parco del Frignano)Classica escursione con le ciaspolein ambiente appenninico su unitinerario ormai <strong>di</strong>menticato - EAIPartendo da Cà <strong>di</strong> Gallo (1161 m),ultima borgata posta alla testa dellaValle delle Tagliole, imboccheremouna piccola mulattiera, che presto sitrasforma in un sentiero affiancandovecchie coltivazioni e prati.Successivamente entreremo in unafaggeta alternata a qualche abete,incroceremo il sentiero <strong>CAI</strong> 515proveniente da Rotari e lo seguiremonel suo lieve sviluppo in salita. Giuntinei pressi del Fosso dei Bifolchi lecose cambieranno, la salita sarà piùdecisa; si attraverserà senza <strong>di</strong>fficoltàil fosso, entrando in una zona che finoa una ventina d’anni fa era unabellissima costa prativa, intervallata amacchie <strong>di</strong> leopardo da una decina <strong>di</strong>giganteschi faggi secolari.Qui è tutto invaso da una piantagione<strong>di</strong> abeti immessi dalla forestale etrovare i faggi è come cercare untartufo! Proseguendo in salita, in breveraggiungeremo e traverseremo laStrada Ducale della Foce a Giovo.Entrando in una valletta, supereremogli ultimi faggi e, zigzagando lungo lacosta, sopraggiungeremo sulla dorsalespartiacque con la Valle delle Pozze,altrimenti detta dal Ventennio fascistain poi “<strong>di</strong> Luce”. Eccoci alla nostra meta,il Passo dei Rombicetti (1650 m).In un quarto d’ora al massimo saremose lo vorremo al Balzo delle Rose.Scheda informativaEquipaggiamento: giacca a ventocon cappuccio, ghette, *salopette ocopripantaloni, *tuta terinda, gilè, guantie berretto <strong>di</strong> pile, muffole, *magliettaantisudore, occhiali da neve,burrocacao, zaino, bastoncini, racchetteda neve, *copri zaino, *telo termico.* facoltativi. Occorre una borsa con ilricambio completo d’abiti, da lasciaresul mezzo <strong>di</strong> trasporto.Pranzo al sacco: si consigliano cioccolata,frutta secca, snaks, termos <strong>di</strong>tè caldo.Iscrizioni: entro venerdì 26 gennaio;Quota: 17 Euro comprensiva <strong>di</strong> noleggiopullmino, viaggio, assicurazione eorganizzazione.Partenza: 0re 7.00, presso la sedesociale.il cimoneNotiziario della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>del Club Alpino ItalianoVia 4 Novembre, 40 - 41100 <strong>Modena</strong>Tel. 059/826914 - Fax 059/826978Internet Home Page: http://www.cai.mo.it - E-mail: modena@cai.itDirettore Responsabile: Maria Teresa RubbianiRedazione: Rossana OrsiFotocomposizione e stampa: Borghi - Via Gran<strong>di</strong>, 63/65 - 41100 <strong>Modena</strong>Autorizz. del Tribunale <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> n. 605 del 29 settembre 1977<strong>Il</strong> notiziario è aperto alla collaborazione dei soci e simpatizzanti,ma gli articoli dei singoli autori non impegnano la redazione nè ilConsiglio Direttivo del sodalizio. La pubblicazione può essere parzialziale.Anche se non pubblicati i testi non saranno restituiti.LA SEDE È APERTA NEI GIORNI DI MARTEDÌ E VENERDÌ(DALLE 20,30 - ALLE 23,00) E DI MERCOLEDÌ(DALLE 17,00 - ALLE 19,00).Giovedì 15 febbraioI monti della Riva(Parco del Frignano)Su e giù per vecchie mulattiere, percorsi<strong>di</strong> guerra e antiche vie - EscursioneAmbiente InvernaleDalla piazzetta antistante la chiesa <strong>di</strong>Ospitale 930 m, si raggiunge per stradaasfaltata la fabbrica delle acqueminerali “<strong>Cimone</strong>”, successivamentesi imbocca il sentiero <strong>CAI</strong> - <strong>Modena</strong>407 e in leggera <strong>di</strong>scesa all’interno <strong>di</strong>bosco misto, si arriva al ponte, costruito22 anni fa dai soci della nostra Sezione,che scavalca in un’unica arcata iltorrente Acquagrossa. Superato il ponte,si inizia la salita <strong>di</strong> un’anticamulattiera che conduceva gli abitantidella frazione <strong>di</strong> Ospitale ai boschi eai pascoli <strong>di</strong> crinale. Dopo un’oretta <strong>di</strong>facile cammino, si incrocia il sentiero<strong>CAI</strong> - <strong>Modena</strong> 4<strong>01</strong>, lo si segue girandoa sinistra, e si attraversa l’ampia <strong>di</strong>stesaprativa soprastante il Cinghio <strong>di</strong>Mezzogiorno, fino a raggiungere lerive del Lago <strong>di</strong> Pratignano 1313 m.Dal Lago si ritorna sui propri passi,risalendo però la costa erbosa, perGiovedì 1 marzoCasse <strong>di</strong> Espansione delSecchia - Diga <strong>di</strong> CastellaranoFiume Secchia al PescaleCicloturistica naturalistica fuori portaRealizzato nel corso del 2002, ilPercorso Natura del Secchia sipropone come un interessante eriuscito esperimento <strong>di</strong> recupero eriqualificazione ambientale; il tracciatosi sviluppa sulla riva destra del fiumeda Ponte Alto <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, alla <strong>di</strong>ga <strong>di</strong>Castellarano e infine alle gole delPescale.<strong>Il</strong> fiume Secchia, affluente <strong>di</strong> destradel Po, nasce nella conca glaciale trail Monte Alto e l’Alpe <strong>di</strong> Succiso nell’AltoAppennino Reggiano; ha unalunghezza <strong>di</strong> 127 km. Via <strong>di</strong>comunicazione, fonte <strong>di</strong> sostentamentoe risorsa economica, il fiume costituivain passato un mondo a se stante, <strong>di</strong>cui oggi è <strong>di</strong>fficile cogliere in pieno leimplicazioni,. Nel corso dei secolil’uomo ha lentamente trasformato ilpaesaggio fluviale adattandolo alleproprie esigenze: lo sfruttamentoesasperato delle risorse, lo scarico <strong>di</strong>inquinamenti e l’escavazione <strong>di</strong> ghiaietenue e incerto sentiero, fino a raggiungereun ameno e ormai trascuratopercorso <strong>di</strong> dorsale nascosto da untunnel <strong>di</strong> faggi, che percorre la dorsaledei Monti della Riva. Qua e là, osservandoattentamente, si notano vecchianfratti a ridosso delle rocce <strong>di</strong> arenariae trincee dell’ex Linea Verde – LineaGotica. Si continua verso sud e siraggiunge in rapida successione MonteMancinello, (a passo dei Ronchi sirientra sul 407 - “sentiero della Pace”),Cinghio del Burè, Le Piagge e, la “cimaCoppi” dell’escursione, Serra deiBaichetti 1510 m e infine Passo dellaRiva. Dal passo, si imbocca il sentiero<strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong> 445 e, da qui, inizia la<strong>di</strong>scesa. Dopo un quarto d’ora, neipressi <strong>di</strong> un torrente, si incrocia l’anticamillenaria Via Romea e si devia adestra seguendola sempre in <strong>di</strong>scesa,fino a superare i borghi e le case <strong>di</strong>:la Scaffa, la Tana, <strong>di</strong> Cecchino e Palai,fino a raggiungere <strong>di</strong> nuovo Ospitale.hanno stravolto e trasformato il corsodell’acqua. Nel secolo scorso,l’ampiezza del greto del fiume si èmolto ridotta; le acque oggi scavanogli strati argillosi, non più protetti dalmaterasso dei detriti alluvionali, e siincanalano in solchi profon<strong>di</strong>.Restringimento ed abbassamentodell’alveo hanno amplificato gli effettidegli eventi <strong>di</strong> piena, ridotto le capacità<strong>di</strong> depurazione associate alla presenza<strong>di</strong> sabbie e ghiaie, impoverito edesaurito le falde acquifere, preziososerbatoio <strong>di</strong> acque depurate a<strong>di</strong>sposizione dei centri urbani. Lacreazione <strong>di</strong> parchi fluviali e <strong>di</strong> tracciaticiclo-pedonali come quelli del Secchiae del Panaro, cercano <strong>di</strong> invertirequesta tendenza e vanno nella<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un riassetto della fasciafluviale e <strong>di</strong> rinaturalizzazione dellesponde. Per sfatare comunque unluogo comune che “pianura” siasinonimo <strong>di</strong> deserto naturalistico e chegli spazi per pedalare in tutta tranquillitàsiano pochi, basta intraprendere ilcammino degli argini del fiume, solcatida uno strabello ghiaiato, creando unpercorso suggestivo, panoramico e <strong>di</strong>grande interesse soprattutto se inprimavera, sarà così possibile rivivereil fiume come elemento vivo, comepatrimonio prezioso da salvaguardaree rispettare. Bibliografia: modena inbici - itinerari ciclabili in provincia <strong>di</strong><strong>Modena</strong>.3


CALENDARIO GITE<strong>CAI</strong>ESCURSIONISMO SUNEVEEscursione abbinata al Corso Su NeveD.G.: Enrico PinelliDiff: EAIDislivello: 1° giorno + - 450 - 2° giorno+- 490Attrezzatura obbligatoria: piccozzaramponi.<strong>CAI</strong>Sabato e domenica10-11 FebbraioAlto Appennino Modenese(Monte Giovo Ron<strong>di</strong>naio)ESCURSIONISMO SUPartenza: ore 7.30 - parcheggio C.A.IDislivello: +- 600Difficoltà: EAIAttrezzatura obbligatoria: piccozzae ramponiD.G.: Orsi Rossana - Zaniboni Marco<strong>Il</strong> Monte La Nuda (m.1895) raggiungibiledal bellissimo e selvaggio Vallonedell’Inferno, è uno splen<strong>di</strong>do balconenaturale, dove nelle giornate più limpidesi può spaziare dalle Alpi al piùlontano Monte Amiata, è la meta dellanostra escursione.<strong>CAI</strong>ESCURSIONISMO SUL’alta valle delle Tagliole si puòconsiderare uno dei settori più alpestridel nostro Appennino caratterizzatoda un crinale alto, roccioso, continuo;il paesaggio è un completo campionario<strong>di</strong> morfologie glaciali: dai depositimorenici alle conche in cui si sonoformati splen<strong>di</strong><strong>di</strong> laghetti (lago Santo,Baccio, Turchino, Torbido), dalle rocciemontonate ai circhi delimitati da ripidescarpate. La vegetazione è compostaprevalentemente dal faggio accompagnatoda praterie <strong>di</strong> bassi arbusti,mirtillo nero, ginepro.La nostra escursione parte dal parcheggiodel Lago Santo ed il primogiorno percorreremo l’ampia concaglaciale delimitata dai contraffortirocciosi della parete est del monteGiovo e dal monte Ron<strong>di</strong>naio <strong>di</strong> cuiraggiungeremo la vetta seguendo unpercorso che decideremo in base allecon<strong>di</strong>zioni meteo e del manto nevoso.Scenderemo poi a rifocillarci e riposarcial Rifugio Vittoria sulle sponde del lagoSanto che troveremo completamenteghiacciato e che potremo percorrerea pie<strong>di</strong> “camminando sulle acque”.<strong>Il</strong> mattino successivo raggiunto il PassoBoccaia e attraverso i Campi <strong>di</strong> Annibaleraggiungeremo la vetta del Monte Giovoda cui potremo godere <strong>di</strong> un panorama,tempo permettendo, sicuramenteappagante della fatica fatta per la salita.N.B.: sono ammessi gitanti che abbianofrequentato un Corso EscursionismoInvernale, Corsi Alpinismo oScialpinismo.Domenica 18 FebbraioNEVEAppennino Reggiano(Valle dell’Inferno - Monte La Nuda)NEVEPartendo dal Passo Del Cerreto (m.1261) al primo tornante a quota 1269ci si addentra sul sentiero 00, fino alBivacco Rosario.Si raggiunge attraverso il Vallonedell’inferno il Monte La Nuda.Dopo una meritata merenda (al sacco)scenderemo in <strong>di</strong>rezione lago Cerretanodalle piste da sci.N.B.: sono ammessi gitanti che abbianofrequentato un Corso EscursionismoInvernale, Corsi Alpinismo oScialpinismo.Domenica 25 FebbraioMonte <strong>CAI</strong> Tomba eVaio dell’OrtichePrealpi Veneteuscita abbinata alESCURSIONISMO corso <strong>di</strong> escursionismo SUsu neve,informazioni in sedeNEVE<strong>CAI</strong>ESCURSIONISMO SUNEVEScheda tecnica informativa1° giorno:tempo: 4.30 - dsl: 650 m - svl: 9 km -<strong>di</strong>fficoltà EAI: me<strong>di</strong>a-facile2° giorno:tempo: 5-6 ore - dsl: + 350 - 1000 m- svl: 10 km - <strong>di</strong>fficoltà EAI: me<strong>di</strong>aEquipaggiamento: zaino, piccozza, ramponi,racchette, bastoncini, copri zaino,telo termico, sacco lenzuolo, ciabatte,toletta personale, asciugamano.Abbigliamento: passamontagna,occhiali da neve, giacca vento concappuccio, pile, tuta in terinda, salopette,moffole, guanti in pile, ghette,maglietta <strong>di</strong> ricambio.Pranzo al sacco per 2 giorni: cioccolata,frutta secca, snaks, termos <strong>di</strong> tè.Partenza: ore 5.00; Quota pullman,organizzazione, assicurazione: € 30.Questo itinerario ci permette <strong>di</strong>attraversare uno dei più belli ed estesialtopiani <strong>di</strong> tutte le Dolomiti. Due giorni<strong>di</strong> panorami mozza fiato dove ancheil più triste dei fotografi troveràsod<strong>di</strong>sfazione. Superato il paese <strong>di</strong> S.Vigilio <strong>di</strong> Marebbe, percorsa l’interaVal Tàmersc e giunti in pullman alRifugio Pederù a 1545 m, inizieremola nostra escursione, con una bellasalita in <strong>di</strong>rezione est per una stradache, con qualche curva e unaquin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> tornanti, ci fa guadagnarein breve 350 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello,permettendoci così <strong>di</strong> uscire dalla valle,dall’ombra e quin<strong>di</strong> finalmente al sole,ma soprattutto saremo approdatisull’altopiano che porta al Sennes.Ora gli abeti si faranno più ra<strong>di</strong>, le<strong>di</strong>stese prative si apriranno,permettendo <strong>di</strong> intravedere ilsoprastante Banch dal Sé, poi aseguire in alto al Gran Valùn vedremoil Camin e le sue crode. Infine giuntiall’alpeggio <strong>di</strong> Fodara Vedla (1966 m),ecco Cima Lavinores. Abbandoneremola stra<strong>di</strong>na e proseguiremo, sempreverso est e da qui in poi il tracciato<strong>di</strong>fficilmente sarà “battuto”. Quandoavremo a mezzogiorno il Lavinores,ecco il Le de Rudo che certamentetroveremo ghiacciato e sarà ora <strong>di</strong>cambiare la nostra <strong>di</strong>rezione versonord.Ci immergeremo in un ambiente <strong>di</strong>Sabato e domenica10-11 MarzoDolomiti Di SennesTraversata nel cuore delParco Naturale Dolomiti <strong>di</strong> Sennescollinette ed avvallamenti, con qualcheconifera e tanti mughi. Davanti a noiun po’ in lontananza la Croda delBecco o Sas dla Porta, ci in<strong>di</strong>cherà la<strong>di</strong>rezione per non perderci, infatti dopopoco sbucheremo nei pressi dellastrada che sale dalla Val Salata e inbreve saremo a Utia de Senes (2116m).Domenica ci inoltreremo sulla partedell’altopiano carsico che ci porteràvicino alla parete meri<strong>di</strong>onale dellaCorda del Becco e seguendo la<strong>di</strong>agonale orientale della crestarocciosa, arriveremo al Rifugio Crodadel Becco a 2327 m. Ora la nostra<strong>di</strong>rezione verso sud est ci porterà adattraversare un grande altopiano,delimitato sul lato orientale dalleimponente pareti della Croda Rossad’Ampezzo, e a raggiungere il Le Grande Fòses, ed anche questo lotroveremo ghiacciato. Dopo una brevesosta all’ amena capanna,proseguiremo nella stessa <strong>di</strong>rezione,fino a raggiungere tra qualche su egiù il piccolo Le Pizo, poi il Le deRèmeda Rosses e infine la Cròsc delGrisc, che ci segnalerà la finedell’altopiano. Ci apparirà dunque lanostra meta successiva: la sottostanteVal Salata.Stando un po’ attenti a non perdere ilsentiero che taglia in <strong>di</strong>agonale la costae i folti mughi, in breve saremo sullastra<strong>di</strong>na <strong>di</strong> fondovalle e la seguiremofino al Rifugio Ra Stua 1668 m. Unaradler me<strong>di</strong>a e una fetta <strong>di</strong> strudel cipermetteranno <strong>di</strong> assaporare ancor <strong>di</strong>più la conclusione <strong>di</strong> una gran bellatraversata, che si concluderà altornante <strong>di</strong> San Uberto, 1400 m, sitoa pochi chilometri a nord <strong>di</strong> Cortinad’Ampezzo sulla statale d’Alemagna.N.B.: sono ammessi gitanti che abbianofrequentato un Corso EscursionismoInvernale, Corsi Alpinismo oScialpinismo.Sito informazioni del manto nevoso esul pericolo <strong>di</strong> valanghe:www.arpa.veneto.it/nivometeo.htmE<strong>di</strong>zioni Tabacco: carta1/25.000 - foglion° 03D.G.: AEI Cavazzuti Giuliano -Barbieri Mauro.<strong>CAI</strong>C S IIC SDomenica 21 GennaioAltopiano <strong>di</strong> Asiago<strong>CAI</strong><strong>CAI</strong>S C IESCURSIONISTICOESCURSIONISTICOESCURSIONISTICOESCURSIONISTICOESCURSIONISTICOuscite abbinate al corso <strong>di</strong> sci <strong>di</strong> fondo escursionistico, informazioni in sede<strong>CAI</strong>Sabato 17 e Domenica 18 FebbraioMillegrobbeS C IDomenica 4 FebbraioPasso Coe<strong>CAI</strong>S C I4


<strong>CAI</strong>CORSO SCI DI FONDOESCURSIONISTICOLa Commissione Sezionale <strong>di</strong> Sci Fondo Escursionistico, organizza per i proprisoci un Corso <strong>di</strong> Sci <strong>di</strong> Fondo su pista base e perfezionamento, rivolto a tutticoloro che desiderano percorrere l’ambiente innevato su itinerari escursionisticicon l’uso degli sci.9 gennaio Presentazione Corso21 gennaio Altopiano <strong>di</strong> Asiago4 febbraio Passo Coe17-18 febbraio Passo Vezzena25 febbraio Piandelagotti4 marzo S.Anna Pelago24-25 marzo Dolomiti <strong>di</strong> Sesto9° CORSO DIESCURSIONISMO SU NEVEESCURSIONISMO SULa Commissione <strong>di</strong> Escursionismodel C.A.I. <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> organizza il 9° corso su neve........................ L’ambiente montano innevato, tenui tracce ci portanoa seguire, senza l’ausilio degli impianti <strong>di</strong> risalita, percorsi nonbattuti alla ricerca della “nostra cima” ........................Programma del Corso13/12 Presentazione Corso ed inizio iscrizioni10/<strong>01</strong> Incontro con i corsisti e termine iscrizioni24/<strong>01</strong> Abbigliamento ed equipaggiamento - L.T.30/<strong>01</strong> Progressione con picozza e ramponi, bastoncini e racchette - L.T.07/02 Nivologia ed analisi del manto nevoso - L.T.10-11/02 Monte Giovo e Ron<strong>di</strong>naio - Appennino Modenese Prat.14/02 Nivometereologia - L.T.21/02 Topografia ed Orientamento in ambiente innevato - L.T.25/02 Monte Tomba e Vaio dell’Ortiche - Prealpi Venete - Prat.28/02 Pericoli dell’ambiente invernale montano - Uso apparecchi ARVAe sonde - L.T.07/03 Primo intervento e chiamata del Soccorso - Alimentazione - L.T10-11/03 Parco Naturale Fanes, Sennes e Braies - Dolomiti Orientali - Prat.14/03 Programmazione <strong>di</strong> un’escursione - Scelta del percorso e dellatraccia - L.T21/03 Cosa faremo dopo?? - Proiezioni e immagini del corso25/03 Esplorazioni in ambiente innevato (Monte Cusna - AppenninoReggiano) - Prat.30/03 Cena <strong>di</strong> fine Corso<strong>Il</strong> corso si prefigge <strong>di</strong> proporre ai soci, sia esperti che neofiti della montagna,l’approccio all’ambiente invernale: partendo dall’utilizzo delle varie attrezzatureutili per la progressione, alla comprensione delle particolari conformazioni delmanto nevoso e della sua stabilità, alle tecniche <strong>di</strong> orientamento e <strong>di</strong> lettura dellecarte topografiche, fino all’elaborazione personale <strong>di</strong> un itinerario escursionistico.ES C URSIONISMOLa Commissione Escursionismo del Club Alpino Italiano <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>organizza per il 2007, il III Corso <strong>di</strong> “Ferrate - Sentieri attrezzati”.<strong>Il</strong> Corso è rivolto a tutti i soci, sia esperti <strong>di</strong> escursionismo, sia ai neofiti dellamontagna. <strong>Il</strong> Corso si prefigge <strong>di</strong> insegnare le tecniche <strong>di</strong> progressione in<strong>di</strong>vidualesu ferrate, l’utilizzo degli strumenti <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong>ssipazione e le nozionibasilari della meteorologia, della topografia ed orientamento con lo scopo <strong>di</strong>rendere possibile la frequentazione in autonomia dei percorsi attrezzati.Programma del Corso - Lezioni pratiche15 - 16 settembre PRESOLANA: Falesia “Mare in tempesta”Sentiero attrezzato “della PORTA”22 - 23 settembre DOLOMITI: Ferrate del CATINACCIO6 -7 ottobre QUEYRAS (Francia): Ferrate de CROIX DE TOULOSEPRA PREMIER - CHATEAU QUEYRAS21 ottobre PRE ALPI LOMBARDE: Ferrata MONTE DUE MANICorsi 2007<strong>CAI</strong>S C IESCURSIONISTICO<strong>CAI</strong>NEVE22° CORSO DI ESCURSIONISMO“Andar tra sentieri”per frequentare la montagna in sicurezza,per convivere con la natura rispettandola,per riscoprire il valore dell’amicizia<strong>CAI</strong>ES C URSIONISMOProgramma del Corso18 aprile Presentazione Corso2 maggio Incontro con gli allievi8 maggio Attrezzatura e abbigliamento10 maggio Topografia13 maggio Abetina Reale e rif. Battisti15 maggio Orientamento22 maggio Meteorologia27 maggio Lago Santo-Monte Ron<strong>di</strong>naio29 maggio Alimentazione5 giugno Pericoli in montagna - Pronto soccorso-soccorso alpino10-11 giugno Laghi Parmensi12 giugno Tutela Ambiente Montano19 giugno Preparazione <strong>di</strong> un’escursione e <strong>di</strong> un trekking. Progressionesu sentieri attrezzati23-24 giugno Denti <strong>di</strong> Terrarossa3 luglio Revisione materiale <strong>di</strong> programmazione <strong>di</strong> un’uscita10-luglio <strong>Il</strong> <strong>CAI</strong> e le sue attività: cosa faremo dopo?14-15 luglio Tre Cime <strong>di</strong> Lavaredo e sentiero Bonacossa7° CORSO AMBIENTALISTICOProgramma del CorsoLuglio Presentazione del corso. Obiettivi, iscrizioni13 settembre Come andare in montagna. Abbigliamento - preparazione<strong>di</strong> una escursione16 settembre <strong>Il</strong> primo colpo <strong>di</strong> cannone: forti austriaci e italiani - Altopiano<strong>di</strong> Folgaria - Monte Vezzena21 settembre Monte Ortigara: la verità negata . A cura del Prof. Tortato29-30 sett. Ortigara: il calvario degli alpini - Ortigara. A cura del Prof. Corà11 ottobre Pasubio e la strategia Cadorna. A cura del Prof. Gattera13/14 ottobre Monte Pasubio l’ultima sentinella - Monte Pasubio 52 gallerieCorno Battisti. Accompagnatore Prof. Gattera3° CORSO DI “FERRATE E SENTIERI ATTREZZATI”Programma del Corso - Lezioni teoriche10 luglio Presentazione del corso e iscrizioni5 settembre Attrezzatura e abbigliamento7 settembre Uso dei materiali; progressione in ferrata12 settembre Palestra: <strong>di</strong>dattica dell’arrampicata19 settembre Meteorologia26 settembre Topografia ed orientamento3 ottobre Pericoli in montagna - Chiamata del Soccorso Alpino10 ottobre Le ferrate nella storia - Tutela Ambiente Montano17 ottobre Programmazione <strong>di</strong> una escursione.14 novembre Proiezione immagini del corso - Cosa faremo dopo? <strong>Il</strong> <strong>CAI</strong>e le sue attività.<strong>CAI</strong>ES C URSIONISMOStorie<strong>di</strong> montagnee uominidellaGrande Guerra‘15-’185


ALPINISMO GIOVANILEAttività Alpinismo Giovanile 2007Si inserisce come percorso “naturale”e coerente ai corsi e alle molteplici<strong>di</strong>scipline dell’Alpinismo Giovanile.Infatti l’A.G. è l’unico dei settori delC.A.I. che insegna ai ragazzi i molteplicimo<strong>di</strong> per andare nell’ambientenaturale montano.La parte <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> questo particolaresport (arrampicata sportiva) mette “ingioco” i ragazzi, li costringe a rifletteresul modo <strong>di</strong> interpretare il proprio corpoattraverso il controllo del respiro edella postura, per trovare il modo <strong>di</strong>non perdere l’equilibrio: se si cade,non succede nulla, ma occorrericominciare... da capo!L’arrampicata sportiva è uno sportin<strong>di</strong>viduale e nel contempo collettivo.I compagni <strong>di</strong> gioco, sono coinvolti emai assenti, “da sotto” aiutano,“<strong>Il</strong> gioco dell’arrampicata”Corso base <strong>di</strong> arrampicata sportivaJunior ragazzi/e nati tra il 1995 e il 1997 - Senior ragazzi/e nati tra il 1989 e il 1994Presentazione e inizio corso venerdì 12 gennaio - posti 20 per gruppoconsigliano, osservano e imparano aloro volta, riflettendo sugli errori o sulle“genialità” <strong>di</strong> chi è in parete. L’arrampicatasportiva è perciò altamenteeducativa e socializzante per i ragazzi,per scoprire il proprio corpo, se stessie perché no, un sacco <strong>di</strong> amici.Un percorso formativo nell’in<strong>di</strong>vidualità,nel gruppo, in un ambiente sicuro evicino a casa.Regolamento<strong>Il</strong> Corso è <strong>di</strong>retto dall'Istruttore <strong>di</strong>Alpinismo Giovanile Giuliano Cavazzuti,dal Vice Direttore AAG CastagnolaMatteo, coa<strong>di</strong>uvati dalla Dott.ssa PinelliTiziana, insegnante <strong>di</strong> Yoga ed EducazionePsicomotoria, da Istruttori Sezionalied Esperti delle materie proposte.La quota del Corso <strong>di</strong> 40 Euro,comprende: l’affitto delle 10 seratedella palestra, l'assistenza degliIstruttori, l’organizzazione, l'Assicurazionedel C.A.I., l'uso del materialecomune, la T-shirt AG.La quota non comprende, l’attrezzaturain<strong>di</strong>viduale e le uscite in ambiente:Junior del 15 aprile alle falesie delMonte Baone (Arco - Trento) del 19-20 maggio alle falesie del MonteFumaiolo;Senior 25 aprile alla Pietra <strong>di</strong> Bismantova,<strong>di</strong> Pasqua all’ Isola dell’Elba, del2-3 giungo in Val d’Ampezzo.I ragazzi che intendono iniziare aCorso in svolgimento, saranno ammessisolo se non si è raggiunto ilnumero fissato e verseranno 5 Europer ogni rimanente lezione.Le lezioni in palestra saranno tenuteSlittate sulla neveEscursione sulla neve con slittino e bobSalve bambini e ragazzi, è finalmentearrivato il momento per rivederci, perfare la nostra prima uscita. Comel’anno scorso, organizziamo una gitacon lo slittino sulla neve della Lessinia.La località prescelta è Boscochiesanuova(Verona) dove tra una <strong>di</strong>scesaed un capitombolo e tante palle <strong>di</strong>neve, trascorreremo insieme unagiornata immersi nella bianca natura.Gruppo Aquilotti e Junior (anni 1995 - 2000)Domenica 25 febbraioCosa ne pensate <strong>di</strong> organizzare unagara per costruire pupazzi <strong>di</strong> neve epremiare quello che risulterà il piùsimpatico?Cosa ne pensate <strong>di</strong> portare un vostroamichetto o amichetta alla gita? <strong>Il</strong>motivo è per far conoscere, l’AlpinismoGiovanile e le sue attività?A metà marzo, inizierà:- il corso “il piccolo escursionista”,per i Junior;- il corso naturalistico “che animalesei?!”, per gli Aquilotti e pertantopiù animali…, scusate più bambinisi iscrivono più ci <strong>di</strong>vertiremo durantele gite!!Arrivederci a domenica 25 febbraio.SCUOLA C.A.I.A GLPI IOVANILENISMO-MODENAtutti i venerdì e inizieranno il 12 gennaioe termineranno il 16 marzo.Avranno luogo Junior: dalle ore 18alle ore 20; Senior dalle 20 alle 22-Programma Gruppo Juniorper ragazzi/e nati tra il 1995 e il 1997Corso “<strong>Il</strong> Piccolo Escursionista”Un corso per orientarsi, leggere le carte dei sentieri, osservare le improntedegli animali e l’ambiente circostante. Apprendere le prime fasi dell’alpinismosui sentieri attrezzati. Un percorso formativo nell’in<strong>di</strong>vidualità, nel gruppo, inun ambiente naturale altamente educativo e affascinante.21 marzo mercoledìSede C.A.I. ore 17.30Presentazione del CorsoAbbigliamento e attrezzatura28 marzo mercoledìCosa mangio - Progressione su neve1 aprile domenicaMONTE GIOVOSu e giù per i pen<strong>di</strong>i nevosi11 aprile mercoledìNo<strong>di</strong> e moschettoni15 aprile domenicaCASTEL DRENA - COLODRÌ ESentieri attrezzati e facili arrampicate625 aprile mercoledìLA VAL SCURAPiccola e selvaggia2 maggio mercoledìMontagne <strong>di</strong> carta6 maggio domenicaVAIO DELL’ANGUILLAEscursione <strong>di</strong> orientamento cartografico17 maggio mercoledìNon perdere la bussola19 maggio sabatoMONTE FUMAIOLOAlle sorgenti del TevereProve d’orientamento, tendopoliescursione notturna20 maggio domenicaFORESTE CASENTINESITraversata tra eremi, santi, lupi esentieri perduti, in mtb....ed inoltre SOGGIORNO ESTIVOPresentazione Mercoledì 2 maggioore 18.0<strong>01</strong>1 - 21 giugnoPENISOLA DEL SALENTO (Lecce)Escursioni al mare, in grotta, mtb edarrampicate su falesieEscursioni fuori corso25 febbraioSCIVOLATE SULLA NEVEEscursione sulla neve con slittino, bobo...30 agosto - 2 settembreALPI LIGURIEscursioni naturalistiche e visita alleex fortezze militari sul confine francese6 giugno mercoledìFesta <strong>di</strong> fine corsoFoto, filmati e racconti sulle avventuredel Corso...9 settembreISOLA DELLA PALMARIAEscursione al mare23 settembreLA TANACCIAescursione speleologica14 ottobreFESTA DELL’ALPINISMO GIOVANILEescursione naturalistica e festa, apertaa tutti gli amici!28 ottobreUN SENTIERO PER AMICO11 novembre BORGHETTO VISCONTIA SIRMIONE DEL GARDA in bici


ALPINISMO GIOVANILEAttività Alpinismo Giovanile 2007L’Alpinismo Giovanileha lo scopo <strong>di</strong> aiutare il giovane nella crescita umana, proponendogli l’ambientemontano come modello da vivere con gioia attraverso esperienze formative nellaricerca <strong>di</strong> un’autonomia pratica e culturale.Per conoscere se stessi e gli altri...Per imparare ad osservare...Per sperimentare il rispetto delle cose e della naturaPer imparare ad essere solidali e tolleranti...Per imparare a contare fino al punto giusto sulle proprie forze e sapere chiedereaiuto quando è necessario...Per ..crescere!Programma Gruppo Seniorper ragazzi/e nati tra il 1989 e il 19942° Corso<strong>di</strong> escursionismo su neve“Un Corso per conoscere la natura invernale, imparando ad orientarsi su itinerariinnevati, imparando l’uso delle racchette da neve, dei ramponi, della piccozzae interpretare tutte le informazioni che la natura traccia sulla e dentro la neve”25 gennaio giovedì - Presentazionedel Corso - lez. teorica: Abbigliamento- Equipaggiamento1 febbraio giovedì - Lez. teorica:Alimentazione - Nivometeorologia4 febbraio domenica - BALZODELLE ROSE (Parco del Frignano) -Progressione con racchette ebastoncini – Uso apparecchi <strong>di</strong> ricerca15 febbraio giovedì - Lez. teorica:Pericoli dell’ambiente invernale -Primo intervento e chiamata <strong>di</strong>Soccorso17-18 febbraio sabato e domenicaProgramma Gruppo Aquilottiper bambini/e nati tra il 1998 e il 2000Corso “Che animale sei”Un corso de<strong>di</strong>cato ai più piccoli per imparare a riconoscere gli animali a duee quattro zampe che popolano e popolavano palu<strong>di</strong>, pianure, colline e montagnedalla preistoria ad oggi20 marzo martedìSede C.A.I. ore 17.30Presentazione del CorsoCosa mi occorre, cosa mangio,come fare lo zaino?!1 aprile domenicaI MUFLONI SARDI NELL’APPENNINOStoria <strong>di</strong> un inserimento riuscito15 aprile domenicaBOLCA E PICCOLE DOLOMITI- CORNO ALLE SCALE (AppenninoBolognese) - Progressione conpiccozza e ramponi22 febbraio giovedì - Lez. teorica:Topografia e orientamento inambiente innevato1 marzo giovedì - Lez. teorica:Nivologia e analisi del mantonevoso3-4 marzo sabato e domenica -Traversata PARCO NATURALEDOLOMITI DI FANES - Scelta delpercorso e della tracciaUna miniera <strong>di</strong> pesci tropicali...Fossili, <strong>di</strong> 200milioni <strong>di</strong> anni fa, bellicome allora, messi in mostra25 aprile mercoledìCHIOGGIA E ISOLA DI PELLESTRINAIn bici tra lagune, barche e vecchicanali <strong>di</strong> pesca6 maggio domenicaMALGA DEROCONA spasso con cervi,daini e marmotte15 marzo giovedìSede C.A.I. ore 17.30Presentazione del CorsoEquipaggiamento sud<strong>di</strong>visione dei ruoli22 marzo giovedìPALESTRA D’ARRAMPICATA25 marzo domenicaPIETRA DI BISMANTOVAPrimi passi sulle pareti <strong>di</strong> roccia eferrata29 marzo giovedìFunzione dei no<strong>di</strong> emanovre <strong>di</strong> corda5 - 10 Aprile PASQUA“ISOLA D’ELBA”Escursione al mare, in bici e arrampicatasu falesia26 aprile giovedìMontagne <strong>di</strong> cartaCartografia e orientamento29/30 aprile - 1 maggioDAL DELTA DEL PO ALLA LAGUNAPresentazione: Giovedì 26 aprileore 21.0<strong>01</strong>4 - 27 luglio - TREKKINGNELLE STUBAI ALPENTirolo AustriacoProgramma Escursioni30 agosto - 2 settembre - ALPILIGURI - ferrate ed escursioni alleFortezze italiane sulfronte francese 1940-194523 settembre - RIMINICASTELLO DIGRADARA in mtb19 - 20 maggio sabato domenicaFORESTE CASENTINESIUn mare d’impronte da scoprire,rilevare e riconoscere.Gesso, stecco, acqua e ciotola e ilgioco è fatto: una pista <strong>di</strong> orme <strong>di</strong>verseè pronta da essere messa in bella...ed inoltre PROGRAMMA ESCURSIONI9 settembreISOLA DELLA PALMARIAGiro dell’isola con bagnetto finale23 settembrePARCO DEL CARNE’ (Brisighella)Escursione naturalistica nelle vene <strong>di</strong>... gesso!?14 ottobreFESTA DELL’ALPINISMO GIOVANILEmostra ... in casa vostra!Escursione e festa,aperta a tutti gli amici!28 ottobrePASSO DEL LUPOGiochi e <strong>di</strong>segni nel boscoSCUOLA C.A.I.A GLPI IOVANILENISMO11 novembreMONDO EQUINOAlla fiera del cavallo e delsomarquilotto...-MODENA20° Corso AlpinismoGiovanile primaverileUn corso per conoscere la natura sotto-sopra, imparando tecniche e <strong>di</strong>scipline<strong>di</strong>verse: orientarsi, leggere le carte dei sentieri, organizzare mini trek, apprenderele prime fasi dell’alpinismo e della speleologia. Un percorso formativonell’in<strong>di</strong>vidualità e nel gruppo, realizzato in un ambiente naturale altamenteeducativo e affascinante, da percorrere in amicizia e allegra compagnia.DI VENEZIA Dalle Valli <strong>di</strong> Comacchio,attraversando i dedali del Delta delPo, alle isole della Laguna <strong>di</strong> Venezia,in mtb e tenda10 maggio giovedìComportamento in grotta13 maggio domenicaGROTTA DELLA RANAEsperienze al buio24 maggio giovedìProgrammazione <strong>di</strong> una escursione2 - 4 giugnoDOLOMITID’AMPEZZOFerrata Strobel, arrampicate alle 5Torri e Sass de Stria21 giugno giovedìFesta <strong>di</strong> fine corsoBilancio del Corso, suggerimenti, foto,filmati e pizza......ed inoltre SOGGIORNO ESTIVO14 ottobre FESTA ALPINISMOGIOVANILE - escursionenaturalistica e festa,aperta a tutti gli amici!1-4 novembre AUTUNNOAL GIARDINO ESPERIATaglialegna, cuochie giar<strong>di</strong>nieri8 - 9 <strong>di</strong>cembre MUZZERONE E LAVIA DEL TUBO - Riviera Ligure23 Dicembre NEVE,NOTTE ELUNA PIENAEscursione nell’algidaneve notturna6 giugno giovedìFesta <strong>di</strong> fine corsoFoto, filmati e racconti sulle avventuredel Corso...-7


GRUPPOMODENA<strong>CAI</strong>SPELEOLOGICOEMILIANOGRUPPO SPELEOLOGICO EMILIANO“Una gita nelle grotte aiuta a conoscereil volto nascosto delle montagne.Lo speleologo ha visto cose chenessun altro escursionistapuò immaginare”...Calendario Comitato scientificoFer<strong>di</strong>nando Malavolti / 2007Convegni e incontriDomenica 25 Febbraio: Convegno<strong>di</strong> Archeologia VivaOttobre: Rassegna del cinemaarcheologico <strong>di</strong> Rovereto (TN)Novembre: Simposio organizzatoda Archeomisteri (Repubblica <strong>di</strong>S. Marino)GiteDomenica 4 Febbraio: Visita a unforte della 1ª Guerra mon<strong>di</strong>aleDomenica 4 Marzo: Museo civico<strong>di</strong> VerucchioDomenica 18 Marzo: RicercheFederico BernardoniAttuale presidente, sono nato a<strong>Modena</strong> il 15 Luglio 1962.Essendo mezzo montanaro, da sempremi piace camminare per boschi evalli e provare il piacere della fatica.Mi sono iscritto al <strong>CAI</strong> nel 1980 e hofrequentato il corso <strong>di</strong> alpinismo, masolo negli anni ’90 ho iniziato a interessarmialla speleologia, frequentandoil corso nel 1995. Tra le prime esperienzeipogee, la voragine <strong>di</strong> Cima Spitz,l’abisso Para<strong>di</strong>so, la grotta <strong>di</strong> MonteCucco, l’abisso Vigant (massima“profon<strong>di</strong>tà” raggiunta, con -325 dall’ingresso).Nel buio delle grotte, l’abisso,anche se sappiamo che c’è, non fa8speleologiche in Val DragoneDomenica 1 Aprile: Visita a unforte della 1ª Guerra mon<strong>di</strong>aleDomenica 15 Aprile: Museoarcheologico <strong>di</strong> ArezzoDomenica 20 Maggio: Visita a unforte della 1ª Guerra mon<strong>di</strong>aleDomenica 22 Luglio: Ricerchespeleologiche in Val DragoneAgosto: Campo <strong>di</strong> lavoro in PugliaDomenica 21 Ottobre: Visita a unforte della 1ª Guerra mon<strong>di</strong>aleData da stabilire: Corso <strong>di</strong> primosoccorso in grotta.Calendario Gite G. S. EDomenica 14 Gennaio: Gaibola(BO) - per tutti. A due passi daBologna, una emozionanteesplorazione nei gessi messiniani.Sabato 17 e Domenica 18Febbraio: Punta degli Stretti (GR)- per tutti. Una grotta “calda” aipie<strong>di</strong> dell’Argentario.Sabato 17 e Domenica 18 Marzo:Cucco (PG) - per esperti. Nel parcoregionale omonimo, una calataper appassionati <strong>di</strong> cavità verticali.Domenica 15 Aprile: Rana (VC) -per tutti. La classica grotta carsicasi apre con un imponente ingressonella roccia.Sabato 19 e Domenica 20 Maggio:Tassare (AN) - per esperti. La piùprofonda grotta delle Marche.Sabato 16 e Domenica 17 Giugno:Mezzogiorno (AN) - per esperti.Accanto alla più nota grotta <strong>di</strong>Frasassi, un’altra verticale, matutta in <strong>di</strong>scesa!Domenica 15 Luglio: Fonte Buia(PT) - per tutti. Tra i monti dellaCaldana, una facile gita tra roccee acqua.Domenica 5 Agosto: Pompeano(MO) - per tutti. La più interessantegrotta dell’Appennino modenesesi apre in un masso <strong>di</strong> serpentino.Sabato 15 e Domenica 16Settembre: Baccile (LU) - peresperti. Nelle Alpi Apuane, unodegli innumerevoli abissi che siaprono nel marmo, tra ravaneti epanorami versiliani.Ottobre - Dicembre: 29° corso <strong>di</strong>introduzione alla speleologia.Domenica 14 Ottobre: Calgeron(TN) - per tutti. L’ingresso dellagrotta domina dall’alto laValsugana.Sabato 17 e Domenica 18Novembre: Arenarie (BI) - peresperti. La più estesa grotta delPiemonte settentrionale si apre inValsesia, nei calcari dolomitici delmonte Fenera.Domenica 16 Dicembre: Tanaccia(RA) - per tutti. Per gran<strong>di</strong> e(soprattutto) bambini, unafacilissima escursione nei gessiromagnoli.I volti del Gruppo Speleologico Emiliano(esperienze speleo-natural-escursionistiche)poi così paura, perché tanto non sivede. Vederlo è molto peggio. È perquesto che le vie ferrate mi lascianomolto scettico, e preferisco evitarle.Se poi mi capita <strong>di</strong> trovarmi in pienoLuglio (2004) sulla Strada degli Alpiniin Val Fiscalina a dover camminaresulla neve fresca senza ramponi e adattraversare canaloni innevati e terribilmenteripi<strong>di</strong>, il mio scetticismo aumentaancora <strong>di</strong> più. Ma può anche capitare(fine Agosto 2006) <strong>di</strong> dover camminare- sempre senza ramponi! - sul ghiaccioche dal rifugio Tuckett ti accompagnain salita verso l’attacco del sentieroOrsi... Panorami incre<strong>di</strong>bili, senzadubbio, ma non c’è modo <strong>di</strong> ammirarlipiù tranquillamente? Per la cronaca,alle ore 17 <strong>di</strong> quella domenica passavamodal rifugio Pedrotti, alle 18.30sfioravamo il Brentei, alle 20 (quasibuio) costeggiavamo il Vallesinella eproseguivamo la <strong>di</strong>scesa verso vallecol tenue lumino <strong>di</strong> una frontale. E perfortuna che, laggiù in fondo (ore 21),un provvidenziale tassista ci harisparmiato i 9 chilometri <strong>di</strong> asfalto cheancora ci separavano da Madonna <strong>di</strong>Campiglio.È però verissimo che ogni avventura,specialmente se impegnativa, si ricordasempre con grande piacere. Comequando (Agosto 1995) con grandefatica sono asceso (questa volta conramponi e piccozza!) alla vetta piena<strong>di</strong> sole del Gran Para<strong>di</strong>so. Ma pertornare all’abisso Vigant, occorresapere che trattasi <strong>di</strong> inghiottitoio dove,come <strong>di</strong>ce la parola, vengono inghiottitele acque piovane <strong>di</strong> una piccolavalle ai confini con la Slovenia. Di solitola valle è asciutta ma, casualmente,la seconda volta che mi è capitato <strong>di</strong>calarmi in quell’abisso (Ottobre 2000)si abbattè sulla zona un bel temporale.L’acqua non può che seguire la suastrada e, casualmente, è la stessa chei malcapitati speleologi devono seguireper risalire dall’abisso. Più che la quantità,ciò che resta impresso nella memoriaè lo scroscio immane dell’acquache precipita da altezze vertiginosesulle rocce che ti circondano, mentretu ti stai faticosamente issando su perla corda e non ve<strong>di</strong> l’ora <strong>di</strong> uscire.La speleologia, come ogni attivitàsportiva che comporta impegno efatica, <strong>di</strong>venta tanto più bella quantopiù numeroso è il gruppo, perchécon<strong>di</strong>videre ogni momento rendel’avventura più ricca <strong>di</strong> valori e <strong>di</strong>significati. Devo però <strong>di</strong>re che l’avventurapiù bella che ho vissuto è stata(Agosto 2002) la pedalata in mountainbike lungo i 1100 chilometri che separanoLourdes da Santiago <strong>di</strong> Compostela,lungo il famoso Camino. Eravamoin 3, per nulla affiatati, anzi litigavamospesso, percorrevamo interetappe in solitu<strong>di</strong>ne per poi ritrovarci asera in un qualche paesino sperdutodella Navarra o della Castiglia. Earrivati a Capo Finisterre, al terminedella galoppata... non ne potevamopiù! Avrei volentieri gettato nell’oceanoAtlantico ciò che restava della miabicicletta, con i cavetti del cambio edei freni ridotti ormai all’ultimo trefolo.Eppure è stata un’avventura così ricca<strong>di</strong> significati, <strong>di</strong> immagini, <strong>di</strong> sensazioni,<strong>di</strong> profumi (non scorderò mai il profumo<strong>di</strong> alloro, <strong>di</strong> lavanda e <strong>di</strong> eucalipto dellecolline galiziane) da renderla unica eforse irripetibile.I deserti infiniti dell’Islanda e dellaNamibia, la Val Zoldana tra Pelmo eCivetta, il parco mozzafiato (in tutti isensi) dell’Ordesa e i parchi variegatidell’ovest degli Stati Uniti completano- <strong>di</strong>ciamo così - la mia educazionenaturalistica ed escursionistica, senza<strong>di</strong>menticare le infinite camminate tra<strong>Cimone</strong>, Libro aperto, Ron<strong>di</strong>naio eGiovo, e lo stu<strong>di</strong>o delle nostre piccolecavità modenesi. Ma siccome nonpoteva mancare l’esplorazione delleprofon<strong>di</strong>tà marine, ho iniziato ade<strong>di</strong>carmi anche alla subacquea, inuna continua ricerca <strong>di</strong> nuove esperienze,sulle montagne, sotto le montagne,sotto il mare.


GRUPPOGRUPPOMODENA<strong>CAI</strong>SPELEOLOGICOMODENA<strong>CAI</strong>SPELEOLOGICOEMILIANOEMILIANOQuando ci si avvicina al litorale tirrenicoa sud <strong>di</strong> Grosseto, sembra quasi chela mole del monte Argentario sia tenutaancorata alla Toscana solo dalle tresottili strisce <strong>di</strong> terra che delimitano lasua laguna, larghe appena quantobasta per permettere il passaggio dellastrada. Se si alzasse la marea, vieneda pensare che lo scenario, con ledovute proporzioni, non sarebbe molto<strong>di</strong>verso da quello <strong>di</strong> Mont Saint-Michel,il piccolo centro me<strong>di</strong>evale dellaBretagna che perio<strong>di</strong>camente <strong>di</strong>ventaun’isola per effetto appunto dellemaree.Tra i luoghi interessanti dell’Argentariovi è anche una grotta <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e<strong>di</strong>mensioni, Punta degli Stretti, che siapre nella roccia calcarea poco oltreil bivio per il convento dei Passionisti.Detta anche Grotta del Granduca, peressere stata visitata da Leopoldo II,Granduca <strong>di</strong> Toscana, fu abitata in etàneolitica, come testimoniano resti <strong>di</strong>ossa e <strong>di</strong> utensili, e fu riscoperta nel1842 durante le operazioni per lacostruzione della strada che da PortoSanto Stefano porta a Orbetello. Perraggiungerla ci si deve fare largo trauna fitta vegetazione <strong>di</strong> rovi e pocodopo l’ingresso ci si trova in una galleriaferroviaria abbandonata, tipo quelledella incompiuta ferrovia <strong>Modena</strong> -Pavullo, stu<strong>di</strong>ate e cartografate dal G.S. E. Attraversata la galleria si incontralo spettacolare laghetto nella sala delGranduca, <strong>di</strong> forma quasi circolare eGRUPPO SPELEOLOGICO EMILIANODomenica 18 FebbraioPunta degli Strettiprofondo circa due metri. Aggirato illago, la grotta si <strong>di</strong>vide in due rami,uno a sinistra, detto della GalleriaVecchia, e uno a destra, detto dellaCortina Meravigliosa per le numeroseincrostazioni calcaree che l’adornanoe che spesso assumono le forme piùstrane, specialmente nella Saladell’Obelisco. Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> questa, dopouna cinquantina <strong>di</strong> metri si arriva allago Egiziano, abbastanza profondoe con sponde ripide, attraversabilesolo con un canotto. Si prosegue poinella Galleria Garibal<strong>di</strong>, con una bellastalagmite a forma <strong>di</strong> busto umano,poi nella Sala delle Frane e nellaGalleria del Drago Volante, al terminedella quale il nostro percorso è interrottoda un sifone.Chi ha voglia <strong>di</strong> camminare, strisciarein brevi cunicoli che terminano in gran<strong>di</strong>ambienti inaspettati, superare brevipassaggi con l’aiuto <strong>di</strong> una corda, vederepiccoli laghi nel cuore sotterraneodella montagna, assistere allo spettacoloche, anche in una grotta caldaal livello del mare, solo stalattiti,stalagmiti e altre concrezioni possonodare, è invitato a questa escursione.Punta degli Stretti è una grotta <strong>di</strong> facilepercorribilità e con una temperaturamolto piacevole anche d’inverno; chiè interessato si può rivolgere al GruppoSpeleologico Emiliano il giovedì sera,in sede, o scrivere una mail al nostroin<strong>di</strong>rizzo (g.s.emiliano@tele2.it).GRUPPOMODENA<strong>CAI</strong>SPELEOLOGICOEMILIANOSabato 17 e domenica 18 MarzoGROTTA DI MONTE CUCCO<strong>Il</strong> Monte Cucco, quasi al confine conle Marche e non lontano da Gubbio,è alto 1566 metri ed è il massiccio piùelevato dell’Umbria. È un luogosimbolo della speleologia italiana, nonsolo per la ricchezza e la varietà dellegrotte in esso racchiuse (tra le tante,la Buca <strong>di</strong> Faggeto Tondo, con le sueincre<strong>di</strong>bili formazioni <strong>di</strong> gessocristallino, e l’enorme voragine dellaBocca Nera), ma anche perché lacavità che porta il suo nome, appuntola grotta <strong>di</strong> Monte Cucco meta dellanostra gita, con un <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> 923metri tra ingresso e sifone terminale,fu ritenuta per molti anni l’ambientepiù profondo d’Italia.<strong>Il</strong> tratto iniziale <strong>di</strong> questa grotta eraconosciuto e visitato già nel XVI secolo,come testimoniano alcune scritteancora oggi leggibili sulle pareti; unaprima esplorazione avvenne però soloalla fine del secolo scorso e tale ful’interesse suscitato che si pensò <strong>di</strong>attrezzare l’accesso con una scalametallica per permettere a tutti unavisita agli immensi ambienti iniziali (laCattedrale, l’infinita sala Margherita).Ma ancora non si pensava che, oltrea questi saloni, la grotta riservasseuno sviluppo al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogniimmaginazione e fu solo negli anni ’60che, superato uno stretto passaggio,si arrivò a conoscere l’intero abisso,con una serie <strong>di</strong> esplorazioni cheportarono a rilevare quasi 30 chilometri<strong>di</strong> cunicoli, pozzi e gallerie. Nomi comeGitzmo, Baratro, Galleria dei Barbari,Regione Italiana sono ormai entratinella mitologia speleologica etestimoniano il fascino che, oggi piùche mai, questo monte e questa grottaesercitano su schiere <strong>di</strong> appassionati.La nostra gita sarà, tutto sommato,tranquilla perché non ci avventureremogiù per i 173 metri del pozzo Gitzmoo gli 83 metri del pozzo Miliani, mal’itinerario che seguiremo saràcomunque sufficiente per avere un’idea<strong>di</strong> quale inimmaginabile varietà evastità possano offrire gli ambienti chesi aprono nelle rocce delle montagne.La grotta <strong>di</strong> Monte Cucco è stata lamia prima <strong>di</strong>scesa in un abisso; timorereverenziale, emozione e anche moltafifa mi accompagnarono in quella miaprima esperienza della <strong>di</strong>mensioneverticale. Appeso a una corda o a unfrazionamento nel vuoto, ebbi pocotempo per guardarmi attorno, tuttointento come ero a non sbagliare imovimenti e a fare le cose nel modogiusto. Ma ancora oggi, dopo anni, mirendo conto <strong>di</strong> aver vissutoun’avventura che mi ha arricchitoprofondamente. In grotta si entra incontatto con una <strong>di</strong>mensione così<strong>di</strong>versa dalla nostra realtà quoti<strong>di</strong>anache per un attimo si resta come<strong>di</strong>sorientati e increduli <strong>di</strong> fronte allospettacolo della natura sotterranea.Questi ambienti aspettano solo <strong>di</strong>essere conosciuti; benché antichi <strong>di</strong>milioni <strong>di</strong> anni, ci offrono aspetti, formee prospettive sempre nuove eaffascinanti, che suscitano ogni voltaemozioni uniche e in<strong>di</strong>menticabili.Chi è interessato a vivere una nuovaavventura dentro la montagna puòrivolgersi al Gruppo SpeleologicoEmiliano il giovedì sera, in sede, oscrivere una mail al nostro in<strong>di</strong>rizzo(g.s.emiliano@tele2.it).Nell’ignoto e nel buio si nascondonole nostre paure più segrete, dall’ignotoe dal buio siamo attratti. E cosa c’è <strong>di</strong>più buio e <strong>di</strong> più ignoto <strong>di</strong> una grotta?Una cavità che si addentra nelle visceredella terra, della quale non conoscimoil percorso, non sappiamo misurarel’estensione, la profon<strong>di</strong>tà, i pericoli...un ambiente non solo buio, ma spessoanche freddo e umido, inospitale...La domanda che mi sento rivolgereda quando ho deciso <strong>di</strong> scendere ingrotta è “Ma chi te lo fa fare <strong>di</strong> entrarelì dentro?” Per la maggior parte dellepersone le grotte sono, appunto,anfratti bui, fred<strong>di</strong>, umi<strong>di</strong>, inospitali;pozzi senza fondo in cui si cade, acqueprofonde in cui si scompare, cunicolisenza fine in cui ci si perde, prigionimortali popolate, nel migliore dei casi,da feroci pipistrelli!Eppure, vincere il timore dell’ignotoripaga ampiamente dello sforzo e puòportare ad esperienze gratificanti e<strong>di</strong>vertenti, come quella che ho vissutonella “mia prima grotta”.Premetto che in passato mi è capitato<strong>di</strong> visitare grotte attrezzate per i turisti,La prima grotta... (la grotta della Spipola)quali le Grotte <strong>di</strong> Castellana, <strong>di</strong>Frasassi, o la Grotta del Vento: questiambienti permettono <strong>di</strong> ammirare lemeraviglie sotterranee da vicino, main modo comodo: si cammina supasserelle dotate <strong>di</strong> sicure ringhiere,gli ambienti sono illuminati; spesso poici si trova in comitive numerose (e rumorose...),quin<strong>di</strong>, almeno per quantomi riguarda, l’effetto è quello <strong>di</strong> trovarmiin un museo più che in una grotta. Unpo’ come vedere i pesci tropicaliattraverso il vetro <strong>di</strong> un acquario!Ho voluto provare finalmente a entrarein una grotta non attrezzata per i turisti:LA MIA PRIMA ESPERIENZA DAVERO SPELEOLOGO! Avevo semprepensato che la speleologia fosse una<strong>di</strong>sciplina sportiva riservata agli alpinistiesperti che, stanchi <strong>di</strong> scalare lemontagne “dal <strong>di</strong> sopra”, scelgono <strong>di</strong>scalarle “dal <strong>di</strong> sotto”; la ritenevo quin<strong>di</strong>assolutamente al <strong>di</strong> fuori delle miacapacità.Con gli istruttori del Gruppo SpeleologicoEmiliano <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> sto invecescoprendo che qualcuna <strong>di</strong> questeesperienze sotterranee è possibileanche per le persone come me, dotate<strong>di</strong> scarso livello atletico e (ahimè) <strong>di</strong>alto livello <strong>di</strong>... imbranataggine. Per ilmomento ho imparato almeno l’utilizzodella illuminazione a carburo, e teatro<strong>di</strong> questa entusiasmante performanceè stata la...GROTTA della SPIPOLA!Questa grotta si trova nel Parco deiGessi Bolognesi, precisamente nelterritorio del Comune <strong>di</strong> San Lazzaro<strong>di</strong> Savena.L’ingresso, sul fondo <strong>di</strong> una enorme esuggestiva dolina, è protetto da unaporta chiusa a chiave, in modo daimpe<strong>di</strong>re ingressi indesiderati,soprattutto da parte <strong>di</strong> persone chepotrebbero compiere atti vandalici oanche non riuscire più a ritrovarel’uscita.L’ingresso attuale ha sostituito quellooriginario, ora non più agibile.All’entrata si scende una serie <strong>di</strong> rozziscalini, prestando particolareattenzione al fondo argilloso e quin<strong>di</strong>scivoloso. Gli ambienti della grotta,collegati da tra loro da stretti cunicolie scivoli argillosi, assumono spessoproporzioni molto ampie, e sulle volteè possibile notare i segni dell’operamillenaria dell’acqua che si è apertaun varco. La roccia è scura, ma colpitadalla luce dell’acetilene brilla per icristalli <strong>di</strong> gesso, levigati e trasluci<strong>di</strong>,simili a vetro.La parte più <strong>di</strong>vertente (e faticosa!):strisciare o “gattonare” nei tunnel enegli scivoli che poi si aprono inambienti più agevoli, talvolta ingombrida enormi massi caduti dalla volta. Laparte più impressionante: spegneretutte le luci e “vedere” com’è il buioperfetto, assolutamente impenetrabile.È incre<strong>di</strong>bile come si rimanga abbagliatiriaccendendo la più piccola luce! Maè uscendo dalla grotta, dopo circa treore, che si rimane veramente colpitidalla luce e dai colori esterni, piùluminosi che mai. E... ehm... l’unicaparte un po’ sgradevole... alla fine,lavare via tutto il fango appiccicatoaddosso, veramente tanto, ma devo<strong>di</strong>re che ne è valsa veramente lapena!!!Adriana Sassatelli9


In ricordo <strong>di</strong>Angelo TestoniContinua da pag. 1E lo è stato con me, sua ultima moglie.Ci muovevamo entrambi ancora conslancio, ormai ultraquarantennale, nelmondo del volontariato: lui nel C.A.I.,io crocerossina in Croce Rossa, ancoraoggi. Ci intendevamo proprio perchéavevamo ben chiaro il significato <strong>di</strong>“Volontariato”: “volontà”, “volontarietà”,scelta spontanea, voluta, per un’azionedonata e sorretta da ideali bencoscientizzati. Ecco perché per noi èdurato così gran tempo l’impegno el’adesione sempre desta. E’ stataquesta una scoperta reciproca, unulteriore incontro durante la nostrabreve unione. Ce l’eravamo impostol’impegno, in un tempo assai lontano,in cui la de<strong>di</strong>zione al volontariato, oltread essere relativamente infrequente,non era “una moda”, o un riempitivoal proprio tempo libero, o peggioancora una rivalsa sulle inevitabilifrustrazioni quoti<strong>di</strong>ane, o la smaniapiù o meno palese <strong>di</strong> mettersi in luce,o infine un emblema <strong>di</strong> cui fare sfoggio:tutte motivazioni che sembrano oggiessere le più ricorrenti, ma anche lepiù effimere, e perciò nemiche dellacostanza e della coerenza, sicchèspesso portano all’abbandono delcammino! Non è sempre facile vivereuna partecipazione <strong>di</strong>sinteressata, conabnegazione e sacrificio solidale, cosìcome dev’essere il volontariato! Angeloha vissuto a lungo nel vostro C.A.I.proprio perché la sua nota dominanteè stata la profonda convinzionenell’ideale da perseguire, e perseguirecon slancio, con entusiasmo, impegno,nelle realizzazioni e nei rapporti coni “compagni”. Non gli mancava il sorriso– era fatto così! - <strong>Il</strong> sorriso per lui eraun collante, una calamita con cuiavvincere altri ad aderire ed a vivereun volontariato <strong>di</strong> generosità e <strong>di</strong> valideattualizzazioni. Ringrazio sentitamentetutti voi che ancora lo ricordate, eringrazio in particolare coloro che sisono adoperati oggi per farlo in modocosi degno.Mafalda Rosy Testoni MontoncelloAcquisto tute per i sociLa nostra Sezione ha deciso <strong>di</strong> far preparare da una <strong>di</strong>tta del settoreun certo numero <strong>di</strong> tute in tessuto pro ness (ideale per il tempolibero e le attività sportive), con l’aquila del C.A.I. e la <strong>di</strong>cituraC.A.I. Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>. Per potere visionare colori e taglie, alcunicapi saranno <strong>di</strong>sponibili in Sede nei mesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre e gennaio.Tuttavia verranno prodotte solo le tute or<strong>di</strong>nate preventivamentetramite nostra segreteria. I soci interessati sono invitati, quin<strong>di</strong>,<strong>di</strong> contattare la segreteria entro e non oltre il 26 gennaio 2007(sarà richiesta una piccola caparra).Una iniziativaculturale intitolataal Prof. MARIO BERTOLANIContinua da pag. 1lavoro quanto piuttosto un modonormale <strong>di</strong> vivere nel quoti<strong>di</strong>ano.La domenica mattina hanno presenziatoalla cerimonia ufficiale <strong>di</strong> inaugurazione,oltre allo stesso Sindaco,Paolo Fontana, Assessore alle Politiche<strong>di</strong> Sostenibilità Ambientale delComune <strong>di</strong> Formigine, Alberto Caldana,Assessore all’Ambiente della Provincia<strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e l’On. MariangelaBastico, Vice Ministro della PubblicaIstruzione.Tutti i loro interventi hanno rimarcatol’importanza, soprattutto futura, <strong>di</strong>questo Centro <strong>di</strong> Educazione Ambientale,delle finalità che esso siprefigge, e <strong>di</strong> quanto potrà favoriresoprattutto nei giovani una miglioreconoscenza e, quin<strong>di</strong>, un più concretorispetto per l’ambiente che ci circondae per le tante bio<strong>di</strong>versità chelo caratterizzano e che hanno rappresentanoil filo conduttore che haaccompagnato Mario e Daria per tuttala loro vità.<strong>Il</strong> Prof. Mario Bertolani è in pie<strong>di</strong> a sinistra.10Gianfranco Gibertoni Past President - <strong>sezione</strong> <strong>di</strong> Carpi<strong>Il</strong> 1° novembre scorso veniva amancare l’ing. Gianfranco Gibertonigià Vicepresidente generale del C.A.I.dal 1991 al 1972. Era nato a Carpil’8 marzo 1925 da una famigliaconnaturata alla nostra terra emilianae assai attiva nel commercio dei vini.Ma la vicenda citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> questafamiglia è legata successivamente auna impresa che li ha visti protagonistidagli anni Venti a oggi nel settore,cinematografico, dapprima con duesale in pieno centro a cui si aggiunseun cinema all’aperto ristrutturato inun paio <strong>di</strong> riprese nell’attuale multisalaseguendo lo sviluppo del settoresempre all’avanguar<strong>di</strong>a nella<strong>di</strong>ffusione dello spettacolo. <strong>Il</strong> cinemanon è stato solo l’impegno <strong>di</strong> una vitaper Gianfranco e i suoi fratelli, mauna passione che ha avuto unavalenza sociale perché proiettata alivelli culturali <strong>di</strong> indubbio merito. Sequesto è vero, è ancora più vero <strong>di</strong>reche il suo grande amore è stata lamontagna e che si deve alla suaesuberante fede nei valori alpini sequesta passione nata e alimentatainizialmente nella F.U.C.I. (FederazioneUniversitaria Cattolica Italiana)ha trovato la sua massima espressionenel C.A.I., a cui si iscrisse giovanissimo,perché in<strong>di</strong>viduato come luogo<strong>di</strong> elezione privilegiato per una suapiena attestazione. Ben presto è reggentedella Sotto<strong>sezione</strong> <strong>di</strong> Carpi cheè ben presto Sezione nel 1945 aguerra finita. È nella storia quella primagita a Bismantova <strong>di</strong> un gruppo<strong>di</strong> soci nel 1946 su un camioncinoscoperto, protetti da vento e polvereda un telone svolazzante, compiendouna prima presa <strong>di</strong> possesso dellamontagna. In quella vecchia foto sicoglie il ciuffo scapigliato e avventuroso<strong>di</strong> Gibertoni, una qual sua certa<strong>di</strong>sinvoltura e schiettezza in più, unavolitività e una presenza <strong>di</strong> spirito,una cre<strong>di</strong>bilità che lo condurranno aricoprire gli incarichi <strong>di</strong> componentedella Delegazione Emilia-Romagna,del Convegno Tosco-Emiliano-Romagnolo, <strong>di</strong> Consigliere centralee vicepresidente generale del C.A.I.Presidente per cinquant’anni dellaSezione <strong>di</strong> Carpi, questo mezzosecolo ha visto la continua crescitadei soci (ormai prossimi agli 800) edalle attività delle più tra<strong>di</strong>zionali allepiù innovatrici. In particolare sono dasegnalare tre momenti centrali: lacostruzione del Rifugio Città <strong>di</strong> Carpiai Ca<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Misurina inaugurato nel1970; la spe<strong>di</strong>zione scientificaalpinisticaall’Hoggar (nella quale salìsolo una cima con passaggi <strong>di</strong> IIIgrado); la pubblicazione del NotiziarioSezionale a partire dal 1977. Ricor<strong>di</strong>amola sua intensa operosità, il suogeneroso entusiasmo, le sue capacitàcritiche e riflessive, la sua rapi<strong>di</strong>tàdecisionale, la concretezza del suoagire. Tutto questo calato in unaprofonda sensibilità perché dotato <strong>di</strong>particolari doti empatiche che il suoamore per la montagna evidenziavaavendo anche come riferimentopersonaggi quali Antonio Berti da luiriconosciuto come maestro. Esemplarialcuni suoi articoli sulla R.M. su ReAlberto dei Belgi e sulle Marmarole.In uno dei suoi ultimi articoli per ilNotiziario Sezionale scriveva: «Aproin soffitta un vecchio arma<strong>di</strong>o... vedorincattucciata in un angolo una miagiacca a vento compagna inseparabiledelle mie escursioni... la toccoemozionato, la irrealizzabile speranza<strong>di</strong> ridarle i colori perduti e <strong>di</strong> ritrovarel’entusiasmo e le gioie provate in tantianni vissuti insieme... Per non cedereall’emozione decido <strong>di</strong> chiudere l’arma<strong>di</strong>ocon tutti i miei sogni. Fuori,nella mattinata invernale, la brina haricoperto i prati con minutissime gocciolineche, illuminate dal sole, orabrillano come fiocchi <strong>di</strong> neve». Èl’ad<strong>di</strong>o che ci ha lasciato.Dante Colli


Un po’ d’anni fa, pensai, quale vecchiosocio C.A.I., <strong>di</strong> proporre la costituzione<strong>di</strong> una sotto<strong>sezione</strong> nel Frignano; neparlai al presidente Testoni il quale miincoraggiò nell’iniziativa dandomil’appoggio necessario e mi segnalòche negli anni 20 del 1900 già esistevain Fanano una sotto<strong>sezione</strong> Frignanovoleva <strong>di</strong>re soprattutto Pavullo eparlatone ad alcuni amici, ne fuisconsigliato.Allora pensai all’Atto Frignano e cioèa quella fascia <strong>di</strong> Appennino ai pie<strong>di</strong>del M <strong>Cimone</strong> e cioè oltre Fanano,Domenica 8 ottobre, abbinata all’uscitadel corso ferrate, si è effettuata unagita nel gruppo del Carega (PiccoleDolomiti Vicentine) per percorrere laferrata Campalani, raggiungere cimaCarega e ri<strong>di</strong>scendere per il sentieroattrezzato Pojesi. Questi percorsi nonsono accompagnati dall’imponenzadegli scenari dolomitici, hanno peròun loro fascino <strong>di</strong>screto e non privo <strong>di</strong>passaggi impegnativi ed emozionanticome si sono resi conto i nove ragazzidel gruppo Senior dell’AlpinismoGiovanile e i due adulti che erano conme. L’entusiasmo e la voglia deiL’ufficio C.A..I. <strong>di</strong> FananoSestola, Montecreto, Riolunato,Pievepelago, Fiumalbo; interpellai<strong>di</strong>versi soci <strong>di</strong> questi paesi cheapprovarono l'iniziativa.Ho sempre precisato che lasotto<strong>sezione</strong> sarebbe stata,decisamente nata solamente conl’assenso degli iscritti residenti e chela sede sarebbe stata decisa daglistessi.Ne parlai all’allora Sindaco rag.Giancarlo Muzzarelli, sempre favorevolea proposte che potesserovalorizzare la nostra montagna e nonsolo Fanano: anzi mi assegnò unlocale a pianterreno del Collegio degliScolopi, Sede Municipale, con luce eriscaldamento, a titolo gratuito. Nelfrattempo su sollecitazione del Presidenteed altri soci venni incaricato<strong>di</strong> costituire la squadra del SoccorsoAlpino facente patte della Stazione M.<strong>Cimone</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> che aveva a capoAlberto Gran<strong>di</strong> che ebbe sede appuntonell’Ufficio C.A.I., che poi lasciaicompiuti i 60 anni.Mi <strong>di</strong>e<strong>di</strong> da fare per fare nuovi soci ecosì dopo che avevo spiegato il motivogiovani sono stati contagiosicoinvolgendo anche i non più ragazziFederica Tofani e James Montanari.Pensate che partiti dal rif. Boschettoben dopo un gruppo <strong>di</strong> adultiaccompagnati da Enrico Pinelli liabbiamo raggiunti e superati lungo ilsentiero che conduce al rif. Scalorbie da li all’attacco della ferrataCampalani! Questi primi metri sono laparte più impegnativa e <strong>di</strong>fficiledell’intero percorso. I ragazzi volavanotra il piolo e il chiodo che aiutano asuperare la breve ma non semplice everticale paretina iniziale, e gli adulti…dell’iniziativa, iscrissi <strong>di</strong>verse persone,non solo <strong>di</strong> Fanano, ma <strong>di</strong> Sestola,Montecreto, Pavullo, Lama M.,<strong>Modena</strong>, Montese, Firenze ed altriluoghi che al momento mi sfuggono:era già un buon numero e da buon“burocrate” avevo arredato l’ufficio conscrivania, poltroncine, mobili, scaffali,avuti grazie all’interessamento <strong>di</strong> soci<strong>di</strong>pendenti da banche locali; avevocompilato la rubrica degli iscritti, unpiccolo archivio con le varie cartelle ecome macchina da scrivere usavo lamia. La Sezione mi aveva dato <strong>di</strong>versilibri (doppioni) della bibliotecasezionale e così nelle scaffalature facevanobella mostra i libri <strong>di</strong> alpinismo,<strong>di</strong> alpini, <strong>di</strong> piante e fiori, ecc. Ebbianche l’onore della visita dell’alloraPresidente Nazionale Bramanti.Ma quando si giunse a decidere,l’iniziativa si bloccò: avevo propostoal Presidente <strong>di</strong> convocare unariunione <strong>di</strong> tutti gli iscritti interessati inunb luogo centrale per spiegare equin<strong>di</strong> concretizzare la proposta. Manulla fu fatto, e non ho mai capito ilperchè né alcuno mi ha dato<strong>di</strong>etro! Dopo la cima, la <strong>di</strong>scesa per ilsentiero alpinistico Pojesi, panoramicoed emozionante, ha insegnato a tutti(ragazzi per primi) che le <strong>di</strong>fficoltà inmontagna non sono mai classificabiliin senso assoluto. L’itinerario conducedalla cresta della Costa Me<strong>di</strong>a al PassoPertica attraverso un <strong>di</strong>edro e cengeattrezzate. E’ proprio questo <strong>di</strong>edroche, percorso in <strong>di</strong>scesa, ha fattocapire che le <strong>di</strong>fficoltà possono mutarenon solo a causa <strong>di</strong> eventi atmosfericicontrari ma anche in relazione al senso<strong>di</strong> percorrenza che <strong>di</strong>amo all’itinerario.Ai ragazzi più veloci ed esperti è statospiegazioni e così l’iniziativa si arenò.Dirò che in zona e anche a Fananonon tutti erano favorevoli e qualcunotemeva <strong>di</strong> perdere importanza nellesue attività promozionali e informative,anche se penso, questo non potevaessre <strong>di</strong> ostacolo.Da allora io ho continuato a gestirel’ufficio <strong>di</strong> Fanano per il tesseramento,ma <strong>di</strong>versi iscritti non essendo andatoin porto la sotto<strong>sezione</strong> non rinnovaronopiù l’iscrizione al <strong>CAI</strong>.Oggi ho ancora una quin<strong>di</strong>cina-ventina<strong>di</strong> iscritti, compresi i famigliari, <strong>di</strong>Fanano ma anche <strong>di</strong> Sestola, <strong>Modena</strong>,Massa Finalese e qualche altro luogo.A partire dal prossimo tesseramento,ho rinunciato con lettera al PresidenteSezionale alla gestione dell’Ufficio: glianni sono passati e passano in frettae ritengo che debba proseguire ungiovane, anzi una giovane, Ida Balleriniche per il suo entusiamo, amore perla montagna, continuerà la gestionedell’ufficio stesso, anzi, sono certo nemigliorerà l’attività: e allora auguriIda....AlfonsoResoconto della gita nel gruppo del Caregaquin<strong>di</strong> chiesto <strong>di</strong> attendere i compagnipiù lenti o in leggera <strong>di</strong>fficoltà permantenere compatto il loro gruppo,questo per promuovere la loro crescitaalpinistica e umana. La montagna deveinsegnare non solo l’in<strong>di</strong>vidualismoma anche a farsi carico <strong>di</strong> chi è in<strong>di</strong>fficoltà. Alla fine, a Passo Pertica,ma solo per alcuni gitanti e corsisti,c’è stata l’emozione della ferrata Biasinadrenalinica e verticale come nessunain quella zona!GianLuigi CozzaEscursione Alpe Devero del 18 e 19 novembre 2006Mi insegna un saggio orientale: “Unviaggio <strong>di</strong> mille miglia inizia con unpiccolo passo”.Naturalmente, non ho ancora percorsotanta strada ma già sento che l’uscitadel 18 e 19 novembre nella bellissimae affascinante Alpe Devero è stato ilmio piccolo passo. Un piccolo passoverso una sfida ancora nonsperimentata: la neve. Per me, neofitafrequentatrice delle escursioni Cai,nata all’ombra delle Dolomiti ecresciuta sotto cieli <strong>di</strong> inverni rigi<strong>di</strong>, laneve in montagna era uno scoglio,anzi una guglia, mai superata. Forsela paura <strong>di</strong> mettermi alla prova o ,semplicemente, la pigrizia...Certo, la presenza della neve sulnostro cammino era stata prevista ma,non calcolavo in tale misura. La primasorpresa, quin<strong>di</strong>, la troviamo già nelpomeriggio <strong>di</strong> sabato quando, dopoaver costeggiato il lago <strong>di</strong> Agaro, siamorisaliti verso la Corona Troggi e dopopoca risalita lungo il sentiero, gliscarponi cominciano a scivolare e leghette, già indossate per non rischiare,cominciano a compiere il loro lavoro<strong>di</strong> isolanti.La magia arriva qualche metro più su,quando la salita finisce e l’altopiano siapre davanti a noi coperto <strong>di</strong> nevefresca e pesante. Osservo e ascolto.Solo i nostri passi, solo le nostreimpronte su quella che sembra latraccia <strong>di</strong> un sentiero. Dentro al biancosi stagliano le malghe , nella lorodecorosa e bella ristrutturazione, lecime più alte, l’ombra <strong>di</strong> un laghetto,nuvoloni neri... è ora <strong>di</strong> tornare.La domenica la magia ritorna con piùintensità. La nostra meta è il Passodella Rossa (m.2460). È certo che <strong>di</strong>neve ne troveremo anche <strong>di</strong> più.Difatti... la salita è impegnativa quasida subito. Ma ciò che ci circonda èdavvero straor<strong>di</strong>nario. Le poche casee gli alberi sotto <strong>di</strong> noi <strong>di</strong>ventanosempre più piccoli, lasciando il postoad una visione sempre più ampia evertiginosa <strong>di</strong> ciò che ci circonda. Doveposare gli occhi? Cosa ascoltare?Vicino e lontano il panorama èmozzafiato, non mi basta mai.Incamero dentro <strong>di</strong> me le forme degliometti <strong>di</strong> pietra che la neve e il ventohanno modellato, i laghi sotto <strong>di</strong> noiquando svalichiamo, il silenzio <strong>di</strong> unafoto fatta insieme, il suono dei passiquando sprofondano nella neve, ighiacciai lontani... che posto magnifico!Mentre torniamo, lasciando il ventogelido del passo, l’attraversamentoimpegnativo delle morene, la visioneromantica <strong>di</strong> Crampiolo e del lavo <strong>di</strong>Devero, c’è ancora posto per unaconsiderazione: ma se non ci fossestata la neve? Avrei potuto gioire <strong>di</strong>simili emozioni? Decisamente bisognadare una risposta a questi interrogativi.Ho deciso: tornerò anche in estate!Tiziana11


M. Rigoni SternS. Marazzi “Atlante geograficodelle Alpi - Soiusa”Ed. Friuli & VerluccaSoiusa è l’acronimo <strong>di</strong> “Sud<strong>di</strong>visioneGeografica Internazionale Unificata delSistema Alpino”. Auspice il Club AlpinoItaliano, l’Autore ci prospetta unaripartizione più completa e aggiornatadella tra<strong>di</strong>zionale “Partizione delle Alpi”in auge nel nostro Paese dall’ormailontano 1926 e che aveva prodottocome facile scioglilingua da rimandarea memoria fin dalla geografia dellescuole elementari, il po’ surreale “macon gran pena le re ca giu” cheelencava, in or<strong>di</strong>ne progressivo, dasud-ovest a nord-est le Alpi MarittimeCozie, Graie, Leontine, Retiche,Carniche, Giulie. Eh sì, era un po’poco: non venivano contemplate leLiguri e le Dolomitiche: inoltre i settorinon confinanti con lo spartiacqueprincipale, in territorio francese,svizzero, austro-tedesco e sloveno12“Spegniamoil televisoree apriamoun libro!”Ormai fuori è buio già da parecchieore.Fisso dalla finestra quella oscurità emi perdo tra la fitta rete dei mieipensieri.Come era tutto più semplice un tempo:il lavoro aveva impegni ben piùcontenuti e concludenti in un lasso <strong>di</strong>tempo assai più breve, poi si scappavain palestra e li si iniziava a sognaregran<strong>di</strong> progetti d’alpinismo. Naturalmente“gran<strong>di</strong>” per noi che li desideravamointensamente.Spesso si arrivava al venerdì sera conzaino pronto e relazione in tasca, prontia partire come in una missione <strong>di</strong> guerra.Sì, forse, senza averci pensato profondamenteho scelto la parola giusta!NOVITÀ IN BIBLIOTECA<strong>di</strong> Alessandro Marchiorrivenivano liquidati in maniera approssimativae <strong>di</strong>somogenea... La vecchiaimpostazione era il frutto dellaconcezione delle Alpi come frontiera,come barriera tra i popoli e tra gli statinazionali. Oggi, rivisitando la storia delMe<strong>di</strong>oevo e dell’attuale nuova Europa,le Alpi non son più barriera/frontiera,bensì cerniera che apre le porte,salvo qualche eccezione, alla liberacircolazione <strong>di</strong> persone e merci al <strong>di</strong>qua e al <strong>di</strong> la dello spartiacque alpino.La nuova ripartizione geografica, che stariscuotendo ampi consensi anche all’estero,presenta novità ragguardevoli: aboliscela tripartizione tra Alpi occidentali,centrali e orientali e introduce, con confineal Passo dello Spluga, una bipartizionetra occidentali e orientali: identificate daun co<strong>di</strong>ce internazionale alfa-numerico,le due gran<strong>di</strong> Parti (occidentali e Orientali)si sud<strong>di</strong>vidono poi in Settori, Sezioni, Sottosezioni,Supergruppi e Gruppi. E allora?Tutto ciò ci cambierà la vita? Beh, forseno... meno che a quei tapini <strong>di</strong> bibliotecarise dovranno o vorranno procedereall’aggiornamento della classificazionedei libri-guida affidati alle loro cure.AA.VV. “Le Alpi venete -Primavera-estate 2006”Ed. Cai sezioni TriveneteCi piace sempre recensire “Le Alpivenete”, rivista <strong>di</strong> montagna e<strong>di</strong>ta dallesezioni trivenete del Club Alpino Italiano,ricca <strong>di</strong> contenuti, gradevolissimaper l’impostazione grafica e per lamaneggevolezza: un classico 17x24come era la Rivista del <strong>CAI</strong> fino a 15anni fa... Segnaliamo in questo numeroalcuni articoli particolarmente curati estimolanti per la nostra cultura alpina:<strong>di</strong> A. Masucci: “Civetta: le vie deipionieri sulla parete nord-ovest”; <strong>di</strong> M.Trevisan, Presidente dell’AssociazioneDino Buzzati “L’idea e l’immagine dellamontagna”; <strong>di</strong> S. Rovis “Cino Boccazzi,il nomade delle rocce” una ricca rubrica<strong>di</strong> recensioni librarie e una <strong>di</strong> relazioni<strong>di</strong> nuove recensioni sulle alpi orientalichiudono il numero <strong>di</strong> questa bellarivista.C. Mazzolini “Escursionismoall’Abetone”Ed. La grande selvaBeh, francamente ci si potevaaspettare qualcosa (o molto) <strong>di</strong> più dauna opera del genere vuoi per lalimitatezza del territorio, peraltroartificiosamente allargato al modenesee al lucchese, vuoi per la lungapermanenza in loco dell’Autore, vuoiper il suo non in<strong>di</strong>fferente “pe<strong>di</strong>gree”professionale da ex-sottufficiale delTracce nella neveUna “guerra” contro le nostre paure,contro i nostri limiti che in quegli annierano misurabili con la “montagna”,con l’affrontare vie dure e sconosciutedove l’ambiente che ti circondapotrebbe anche scegliere <strong>di</strong> “tirarti”brutti scherzi.Questo era ciò che avevamo nel cuoreed è stato bello poterlo fare...Ora però la malinconia <strong>di</strong> quegli anniriattiva a volte quel meccanismo chemi esonera momentaneamente dalquoti<strong>di</strong>ano: mi fa caricare lo zaino inmacchina e la relazione è sempre intasca, pronta a trovare concretezza.In queste rapide fughe verso lamontagna, il compagno <strong>di</strong> cordata èquasi sempre virtuale...Per questo oggi mi trovo qui, su nellenevi del nord, ad aprire le tracce finoalla prossima nevicata.Un po’ curva sotto al peso del mioamico zaino, procedo con passo lentoed inesorabile verso quella chesecondo me è la meta.Ormai il giorno si ritira nell’abbracciodell’orizzonte: come sempre i coloriassumono quelle dominanti magichee tipiche dell’inverno che siaggrappano ai ricor<strong>di</strong> rendendoliindelebili.Sul crinale <strong>di</strong> fronte intravedo il profilo<strong>di</strong> un camoscio: strano così alto inquesta stagione....forse è venuto agodersi lo spettacolo della natura.Arrivo al bivacco: accogliente, comodoe ben fornito....ma questo è un postoche conosco, so che chi vi passa ègente educata e chi si occupa dellamanutenzione è scrupoloso e volenteroso.<strong>Il</strong> tepore del locale rilassa i miei muscolistanchi e sudati per le ore <strong>di</strong> marcianella neve.Vorrei un te ma non posso farmisfuggire ciò che sta avvenendo fuori,quin<strong>di</strong> rimando e mi preparo a fare laspettatrice <strong>di</strong> un momento dellagiornata che mi appassiona sempremoltissimo.Scatto gli immancabili ricor<strong>di</strong>.Guardo un attimo il cielo nel tentativo<strong>di</strong> sottrargli qualche informazione perdomani: credo che sarà una buonagiornata.Poi mi ritiro in bivacco a consumare iconsueti riti della situazione.Solitaria come una animale selvaticoe silenziosa altrettanto, prima dell’alba,parto. La luna mi aiuta ad in<strong>di</strong>carmi ilcammino: ri<strong>di</strong>scendo prima un po’ <strong>di</strong>quota per poi risalire una non ripidarampa <strong>di</strong> neve, arrivo al colle. <strong>Il</strong> soleinizia lentamente a colorare eriscaldate quella valle posseduta dalgelo.Ora vedo la mia meta: can<strong>di</strong>da comemai si stacca dal piano glaciale percirca trecentocinquanta metri <strong>di</strong><strong>di</strong>slivello. È stregante, nessuna traccia<strong>di</strong> bipede - e tanto meno quadrupede- solo un uniforme mantello biancoche mi ispira la salita.Vedo <strong>di</strong> non perdere tempo: le giornatein inverno sono corte e so già chequesto giretto lo concluderò col buio.Ripongo i bastoncini e sfilo le picche,poi vado.Finalmente sono qua, faccio parte <strong>di</strong>questo mondo invernale che tanto miattrae e appaga. Questa montagna miè “sfuggita” varie volte, ma ora fin quasono arrivata e andrò fin su e oltre.<strong>Il</strong> ghiaccio è perfetto e gli attrezzi mitrasmettono la massima fiducia. Lagiornata è frizzante e sicura.Corpo Forestale dello Stato e, poi <strong>di</strong>Operatore naturalistico. Accattivanteè il contenitore: una bella copertina,tante foto a colori... ma si sa, non è laveste esterna che qualifica e determinalo spessore <strong>di</strong> un libro, <strong>di</strong> una rivista,<strong>di</strong> una qualsivoglia pubblicazione:Occorre la sostanza e in questo libroguidala sostanza non è tanta (e siperdoni l’assonanza...).Non si possono liquidare le escursioniproposte in quattr’otto senza un briciolo<strong>di</strong> descrizione del territorio attraversatolimitandosi a specificare donde si partee dove si arriva percorrendo, magari,una pista da sci... (sai che bellezza eche gusto: provare per credere...).Non si può tacere sugli scempi e<strong>di</strong>lizie ambientali che si vanno perpetrandonell’alta Valle delle Pozze (Val <strong>di</strong> Luce).Come non sapere che il sentiero 499del Cai <strong>Modena</strong> non esiste più daalmeno 15 anni? Come è possibileallegare al libro una cartina dei sentieriche è la stessa a corredo <strong>di</strong> analogaopera dell’Autore <strong>di</strong> 21 anni fa’? Poi,via!, un po’ più <strong>di</strong> cura nella grammaticaitaliana: un sentiero in forte salita nonpuò definirsi “irto” (non è un refuso <strong>di</strong>stampa: è ripetuto almeno 10 volte),ma correttamente “erto” e c’è una bella<strong>di</strong>fferenzaConcentrata sul gesto, mi accorgo chesto andando un po’ troppo <strong>di</strong> fretta edè un peccato sprecare questi momenti,consumandoli come se stessi gareggiandoin chissà quale competizione....Quin<strong>di</strong> rallento, mi guardo intorno emi lascio trasportare dalla miapassione per ciò che sto facendo.Dopo poco sono in vetta.Mi fermo un attimo per uno spuntino.Mi guardo bene intorno concentrata acatturare quello che è possibile con lamente. Conosco questi posti, ma ognisalita che si fa ha sempre da dartiqualcosa <strong>di</strong> nuovo e <strong>di</strong> visivo, ha ilpunto <strong>di</strong> vista.Sgranocchio qualcosa rapidamente epoi giù per la cresta, certo non menobella della salita <strong>di</strong> questa mattina.Credo che gli alpinisti, almeno unaparte, siano persone molto fortunate.Poter godere <strong>di</strong> questi spettacoli loconsidero un grande privilegio.Non ho incontrato e non sto incontrandonessuno, ma non mi meraviglio,anzi l’avrei fatto col contrario.È <strong>di</strong>fficile persino d’estate trovarecompagnia qui, figuriamoci d’inverno!Ma sono venuta qua anche perquello......Quando voglio “staccare” mi vienemeglio così....Ormai sono al bivacco; ho ancoraqualche ora <strong>di</strong> luce... Cha faccio vadoin giù con almeno <strong>di</strong>eci ore <strong>di</strong> camminooppure rimango e pernotto qua?Che fretta ho...posso restare, così migodo un altro “sceneggiato sultramonto”....Tanto a casa so che stannotranquilli....Barbara

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