Bollettino Parrocchiale di Ascona - Parrocchia di Ascona
Bollettino Parrocchiale di Ascona - Parrocchia di Ascona
Bollettino Parrocchiale di Ascona - Parrocchia di Ascona
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Il Sacramento della RiconciliazioneSacramento in crisi:storia, ragioni, nomi ed effetti“Sacramento della penitenza”,“Confessione”, “Riconciliazionecon Dio e con i fratelli”, “Festa delperdono”: già la molteplicità deinomi dati a questo Sacramento dellavita cristiana in<strong>di</strong>ca che si tratta,da una parte, <strong>di</strong> un sacramento <strong>di</strong>fficileed impegnativo ed anchemolto in crisi nella coscienza e nellapratica dei cristiani; dall’altra sitratta <strong>di</strong> un sacramento estremamentericco nei suoi significati enelle ricadute che esso ha su coloroche vi si accostano.Uno dei 7 SacramentiIl “Sacramento della Riconciliazione”(SdR) è uno dei sette sacramenti,riconosciuti dalla Chiesa:essi sono gesti che la comunità deicristiani ha riconosciuto come voluti,istituiti, promossi da Gesù Cristoe da lui consegnati alla comunitàcristiana. Cristo stesso ne haaffidato agli apostoli ed ai loro successorila celebrazione, la cura: sitratta <strong>di</strong> mezzi che permettono aifedeli in Cristo <strong>di</strong> conseguire conmaggiore agio la salvezza.Questa salvezza è da intendere comebuon rapporto con Dio e buonerelazioni con gli altri: i sacramentisono strumenti che comunicano lagrazia, la presenza e l’aiuto <strong>di</strong> Dioin modo tale che, nelle situazioni <strong>di</strong>ogni giorno, il fedele non si ritrovisolo ad operare ed a combattere, mapossa sperimentare la Luce, la Forzae l’Amore <strong>di</strong> Dio che vengono a sostenerele pur sempre deboli ed insufficientiforze umane.Sacramento “in crisi”Sono molteplici le ragioni <strong>di</strong> questacrisi del SdR. Da alcuni decenni9
10assistiamo ad un progressivo abbandono<strong>di</strong> questa pratica da parte dellecomunità cristiane: abbandonospesso dovuto a minore zelo da partedel clero e <strong>di</strong> minore richiesta daparte dei fedeli. Eppure rimane veroche il Papa ed il Magistero dellaChiesa non perdono occasione perriba<strong>di</strong>re l’importanza <strong>di</strong> questo gestosacramentale per la vita del cristiano,nonché i numerosi benefici<strong>di</strong> santità che, attraverso <strong>di</strong> esso, ilfedele può conseguire.Schematicamente, <strong>di</strong>amo qui accenniad alcune delle ragioni percui il SdR ha conosciuto e conosceattualmente questa crisi. Si trattaprima <strong>di</strong> tutto <strong>di</strong> ragioni esterne allavita della Chiesa, in modo particolare:1. La mentalità postcristiana e postmoderna:è la mentalità laicistadel nostro mondo contemporaneo,la quale ritiene che non esisteuna sola “verità”, ma tanteverità quanti siamo noi uomini edonne sulla terra. Ognuno èquin<strong>di</strong> autorizzato a scegliersi laverità che meglio gli aggrada.Diviene dunque <strong>di</strong>fficile accogliereed accettare quella “Verità”che è Gesù Cristo, e che èaffidata alla Chiesa.2. La crisi del senso <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong> GesùCristo e della Chiesa: si ritieneoggi che Dio, se esiste, è un Dio<strong>di</strong> cui si può fare a meno, perchél’uomo non ne ha bisogno; nonsi ritiene più Gesù Cristo comel’unico me<strong>di</strong>atore del mondo <strong>di</strong>vino(ma ce ne sono altri, tantiquante sono le religioni: tutte lereligioni sono uguali); inoltrenon si ritiene più la Chiesa comedepositaria della Verità: la veritàla può incontrare ogni uomo edogni donna, anche in<strong>di</strong>pendentementedall’appartenenza allacomunità dei fedeli.3. Crisi della coscienza e del senso delpeccato: in quanto, non esistendouna sola verità, ognuno è legittimatoa decidere da sé ciò che èbene e ciò che è male.Accanto a queste ragioni profondea livello <strong>di</strong> mentalità, ci sono altre<strong>di</strong>fficoltà che nascono dall’internodella Chiesa, riguardo alla fede oppurealle pratiche ed ai gesti che so-
no custo<strong>di</strong>ti all’interno della comunitàdei cristiani. In modoparticolare al riguardo del SdR:1. Obiezioni alla forma del SdR: p.es. la confessione <strong>di</strong> fronte al sacerdote,che è pur sempre unuomo e non Dio; la “lista” deipeccati non è un modo adeguatoper confessarsi, soprattutto se ipeccati sono sempre gli stessi; ilconfessionale…2. Confusione del SdR con altre pratiche:p. es. la <strong>di</strong>rezione spiritualeo il <strong>di</strong>alogo spirituale. Questigesti sono importanti per la vitadel cristiano, ma non sono sostitutividel SdR: i due gesti possonoperò convivere in stretto rapportol’uno per l’altro!3. Sostituzione con altri tipi <strong>di</strong> gesti acarattere psicologico: p. es. la psicoterapia,la psicanalisi.4. Il SdR non è l’unica forma <strong>di</strong> perdonoche esiste nella Chiesa: ciòche è verissimo, anche se il SdRne rappresenta la forma piena ecompleta.5. Fatica da parte dei preti a de<strong>di</strong>carsia questo ministero: che può esseremolto ripetitivo e faticoso, soprattuttonei tempi forti. È purvero, però, che invece <strong>di</strong> abbandonarequesto gesto, si tratterebbe,piuttosto, <strong>di</strong> rieducare i fedeliad una corretta e fecondapratica del Sacramento.6. Rischio <strong>di</strong> ripetitività: riducendo ilSdR a gesto banale, convenzionale,frettoloso, senza che essoabbia una profon<strong>di</strong>tà ed un’incidenzanella vita del cristiano chelo pratica e riceve.DOMANDE E RISPOSTEBisogna ancora confessarsioggi?Sì, secondo la dottrina e la praticadella Chiesa è importante perogni cristiano assolvere il precettominimo, ossia la confessionedei peccati gravi almeno unavolta all’anno e in ogni caso prima<strong>di</strong> ricevere la Comunione.Il perdono è una questionefra me e Dio…Vero. Ma non si può però maiessere certi che il perdono sia veramenteconcesso da Dio: egli èmisericor<strong>di</strong>oso, è vero; ma è anchegiusto! La me<strong>di</strong>azione del sacerdoteti dà la possibilità <strong>di</strong> ricevere– con una certezza del 100%– il perdono <strong>di</strong> Dio e la piena riconciliazionecon la Chiesa.Non è possibile confessarsiin un rapporto tra mee Dio?Certamente. In particolare sipuò chiedere perdono, anche percolpe gravi, nell’impossibilità <strong>di</strong>confessarsi imme<strong>di</strong>atamente (adesempio per poter accedere allaComunione); con l’impegno,però, <strong>di</strong> confessarsi quanto prima,almeno per le colpe gravi.Don Massimo11
(2ª parte)Il Sacramento della RiconciliazioneSacramento in crisi:storia, ragioni, nomi ed effettiUna storia lunga e travagliataA <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri sacramenti, ilSdR ha avuto una lunga gestazione:la sua forma ha continuamenteoscillato tra <strong>di</strong>verse forme e <strong>di</strong>versepratiche, dalle forme più rigide edesigenti (come la penitenza pubblicao i tariffari penitenziali: al tal peccatocorrisponde tale penitenza) alleforme più concilianti e banalizzanti(basta il semplice rossore delle guanceper ricevere il perdono delle propriecolpe).«Nel corso dei secoli la forma concreta,secondo la quale la Chiesa haesercitato questo potere ricevuto dalSignore, ha subito molte variazioni.Durante i primi secoli, la riconciliazionedei cristiani che avevanocommesso peccati particolarmentegravi dopo il loro Battesimo (peresempio l’idolatria, l’omici<strong>di</strong>o ol’adulterio), era legata ad una <strong>di</strong>sciplinamolto rigorosa, secondo laquale i penitenti dovevano fare pubblicapenitenza per i loro peccati,spesso per lunghi anni, prima <strong>di</strong> riceverela riconciliazione.A questo “or<strong>di</strong>ne dei penitenti”(che riguardava soltanto certi peccatigravi) non si era ammessi che raramentee, in talune regioni, unasola volta durante la vita. Nel settimosecolo, ispirati dalla tra<strong>di</strong>zionemonastica d’Oriente, i missionariirlandesi portarono nell’Europacontinentale la pratica “privata”della penitenza, che non esige ilcompimento pubblico e prolungato<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> penitenza prima <strong>di</strong> riceverela riconciliazione con la Chiesa.Il sacramento si attua ormai inuna maniera più segreta tra il penitentee il sacerdote.Questa nuova pratica prevedeva lapossibilità della reiterazione e aprivacosì la via ad una frequenza regolare<strong>di</strong> questo sacramento.Essa permetteva <strong>di</strong> integrare in unasola celebrazione sacramentale ilperdono dei peccati gravi e dei peccativeniali.È questa, a gran<strong>di</strong> linee, la forma <strong>di</strong>penitenza che la Chiesa pratica finoai nostri giorni» (Catechismo dellaChiesa Cattolica, no. 1447).9
10I nomi <strong>di</strong> questo SacramentoI molteplici nomi <strong>di</strong> questo sacramentoci in<strong>di</strong>cano che ci troviamo <strong>di</strong>fronte ad un gesto “complesso”, ossiache presenta molti aspetti: a secondadelle sottolineature viene poi scelto ilnome confacente. Ma forse, veramente,nessun nome esprime in modopieno la ricchezza <strong>di</strong> questo sacramento.I libri liturgici portano ilnome <strong>di</strong> “Penitenza”, mentre il PapaGiovanni Paolo II parlava spesso <strong>di</strong>“Sacramento della Riconciliazione”.Qui <strong>di</strong> seguito i nomi più comuniattribuiti a questo Sacramento, conl’in<strong>di</strong>cazione della sottolineatura chene risulta:• Sacramento della conversione: inquanto ne rappresenta il gesto chesegna, <strong>di</strong> fatto, la svolta e che permette<strong>di</strong> ricevere davvero il perdono<strong>di</strong> Dio. Egli perdona e santifica.• Sacramento del perdono (per ibambini lo si chiama normalmente“Festa del perdono”): perché è ilgesto che me<strong>di</strong>a il perdono <strong>di</strong> Dioe che l’uomo non può darsi da sestesso.• Sacramento della Riconciliazione:perché ci riconcilia nelle nostre relazioni,con Dio, con noi stessi, congli altri.• La Confessione: perché uno deimomenti essenziali del SdR è la“confessione” dei propri peccati. Èun nome un po’ troppo specificoperché insiste su uno solo degliaspetti del SdR.• La Penitenza: in modo analogo alla“Confessione” si tratta <strong>di</strong> un nomeche insiste molto sull’aspetto penitenzialedel SdR e sulla penitenzache deve essere assolta per la vali<strong>di</strong>tàdel sacramento.• Sacramento della santificazione:perché, oltre a rimettere il peccato,il SdR è portatore <strong>di</strong> santità, ossia<strong>di</strong> sana tensione verso Dio e il suoAmore.I tre effetti del SdRTre sono gli effetti del SdR:1. La remissione del peccato o deipeccati: nel senso che la celebrazionevalida del SdR porta allapiena assoluzione dei peccati daparte <strong>di</strong> Dio.2. La riconciliazione con Dio, conse stesso, con gli altri: le relazionivengono <strong>di</strong> nuovo rimesse in gioco,sia la relazione con Dio (rottadal peccato grave), sia la relazionecon se stessi (ferita dalle passioni<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nate), sia le relazioni congli altri (<strong>di</strong>sturbate dai gesti compiutiverso <strong>di</strong> loro senza carità).3. La santificazione: Dio non solo ciperdona, ci riconcilia, ma ad<strong>di</strong>ritturaci dà la sua grazia perché possiamocon rinnovato zelo, rinnovateenergie spirituali e morali,camminare nella santità, in obbe<strong>di</strong>enzatotale alla legge <strong>di</strong> Dio(comandamento dell’amore e 10comandamenti).
DOMANDE E RISPOSTELa confessione è un fatto privato…Solo in parte; così come il peccato ed il male hanno una rilevanza nonsolo personale ma incidono anche sull’altro e sui rapporti che io ho conlui. La me<strong>di</strong>azione della Chiesa nei confronti della riconciliazione riguardainnanzitutto il fatto personale, con una certezza <strong>di</strong> perdono ricevuto;inoltre riguarda anche il fatto comunitario, perché ricevo una riconciliazioneanche con l’assemblea dei fratelli che io ho offeso con il mio peccato.L’ideale, come conseguenza del perdono ricevuto, sarebbe poi una richiesta<strong>di</strong> perdono alle persone che concretamente sono state toccate daimiei gesti e dalle mie parole.Perché devo andare a <strong>di</strong>re ad un sacerdote i fatti miei?Perché egli, nel sacramento della riconciliazione, agisce come giu<strong>di</strong>ce(misericor<strong>di</strong>oso), aiutando per un <strong>di</strong>scernimento su ciò che viene confessato,ed inoltre agisce “in persona Christi”, ossia come se fosse Cristostesso, nel momento (e solo nel momento) in cui pronuncia le paroledell’assoluzione: “Io ti assolvo da tutti i tuoi peccati”. In quell’istante èCristo stesso che pronuncia su <strong>di</strong> me le parole che mi liberano dal miopesante fardello. Il sacerdote, infine, è tenuto al segreto della confessione“usque ad effusionem sanguinis”, ossia fino a morire per <strong>di</strong>fendere la segretezzae l’intimità del rapporto da cuore a cuore tra Dio ed il penitente.11Perché non ci si può confessare comunitariamente?Perché il peccato è mio ed io devo ricevere il relativo perdono. Insieme,comunitariamente, ci si può preparare per la confessione, aiutandosi, insieme,a riconoscerci tutti bisognosi <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a e proprio per questoperdonandoci a vicenda per tutto il male commesso. Si riceve l’assoluzionegenerale dei peccati lievi e <strong>di</strong> minore entità all’inizio dell’Eucaristia,quando si chiede perdono per le colpe (le colpe gravi, invece, necessitanoin ogni caso del sacramento apposito): è per questo che vale la pena <strong>di</strong>giungere puntualmente alla celebrazione eucaristica! Per le confessionicomunitarie, invece, non sussistono in Svizzera le con<strong>di</strong>zioni perché possanoessere celebrate validamente: il Papa ed i nostri vescovi l’hanno ancorariba<strong>di</strong>to recentemente.
Il Sacramento dellaRiconciliazione12Sacramento in crisi:storia, ragioni, nomi ed effettiI 7 Sacramenti inprospettiva antropologicaI Sacramenti sono stati istituiti e volutida Gesù per l’uomo e per la comunitàdei credenti: sono dei mezzi, perchél’uomo/donna e la comunità cristianapossano rispondere in santità alle esigenzeche la vita pone ad ognuno. Unarisposta da dare in santità, ossia in obbe<strong>di</strong>enzae in realizzazione del comandamentodell’amore e dei <strong>di</strong>eci comandamenti.Sacramenti dell’iniziazioneI tre Sacramenti dell’iniziazione cristianasono stati pensati da Gesù per introdurcinella vita <strong>di</strong> amicizia con lui, nellavita <strong>di</strong> affidamento a lui.1. Il Battesimo rimette il Peccato originale(che ci viene trasmesso pervia generazionale), ci fa dono dellafede e ci introduce in un cammino<strong>di</strong> santità verso Dio e con coloroche con<strong>di</strong>vidono la nostra fede (comunitàcristiana).2. La Cresima ci fa dono della pienezzadello Spirito Santo: questo cipermette <strong>di</strong> avere un più profondorapporto personale con Dio, ci incorporacon maggiore profon<strong>di</strong>tànel Cristo, rende più saldo il nostrolegame con la Chiesa, ci associa piùsaldamente alla missione che Cristoe la Chiesa hanno nel mondo.3. L’Eucaristia è la celebrazione dellapasqua <strong>di</strong> Cristo, ossia della suaMorte e Risurrezione; è il Sacramentodella presenza <strong>di</strong> Cristo; è ilSacramento che esprime e realizzala comunione <strong>di</strong> tutti i membri dellaChiesa. È il vero obiettivo dei sacramentidell’iniziazione cristiana,nonché il culmine e il cuore <strong>di</strong> tuttala vita della Chiesa (e quin<strong>di</strong> anchedei singoli cristiani).Sacramenti degli stati <strong>di</strong> vitaI due Sacramenti degli stati <strong>di</strong> vita sonostati pensati da Gesù per rendere fecondala vita familiare e la vita ecclesiale.1. Il Sacramento dell’Or<strong>di</strong>ne fa donodel sacerdozio a singoli credenti,che <strong>di</strong>vengono responsabili dellacelebrazione dell’Eucaristia e <strong>di</strong>tutti gli altri sacramenti, nonché <strong>di</strong>vengonoresponsabili <strong>di</strong> tutta la vitadella Chiesa.2. Il Sacramento del Matrimonio rendela vita dei due sposi e la vita familiareimmagine della Trinità edell’unione <strong>di</strong> Cristo con la suaChiesa. Dona una grazia particolareperché tutti i membri della famiglia,soprattutto gli sposi, possano risponderealle alte esigenze che lavita coniugale e familiare pone aimembri della famiglia.
Sacramenti <strong>di</strong> guarigioneI Sacramenti della guarigione aiutano isingoli membri, in qualunque stato <strong>di</strong>vita, a vivere meglio la propria esistenzacristiana, soprattutto quando la sofferenza(fisica, psichica, spirituale) o ilpeccato intervengono per <strong>di</strong>sturbare lerelazioni con Dio, con se stessi, con glialtri.1. L’Unzione degli Infermi permetteall’ammalato <strong>di</strong> offrire la propriasofferenza in comunione con il Signore,affinché egli la re<strong>di</strong>ma con ildono della guarigione e la uniscaalla propria sofferenza in vista dellaredenzione del mondo.2. Il Sacramento della Riconciliazione(SdR) rimette il peccato, quandoesso interviene nella vita del cristiano,<strong>di</strong>sturbando o corrompendo laqualità delle sue relazioni con Dio,gli altri, se stesso.Perché ancora il SdR dopoil Battesimo?Il Battesimo rimette il peccato originale,non le sue conseguenze. In noi, anchese siamo in amicizia con Dio e congli altri, rimane la tendenza verso ilmale e verso il peccato: contro questatendenza occorre combattere continuamente.Quando la fragilità umanaed il peccato hanno il sopravvento sullenostre forze, certamente – anche sebattezzati – il nostro rapporto con Dio,gli altri e se stessi risulta compromesso.Ebbene è necessario un sacramento cheoperi la guarigione dal peccato. Il SdR operala remissione completa del peccato;opera la riconciliazione con Dio, gli altri,se stessi; ci reintroduce in un itinerario<strong>di</strong> santità e <strong>di</strong> santificazione.Gesto esteriore egesto interioreIl SdR viene celebrato come un gestoesteriore che ha una valenza interiore:con gesti, simboli e segni visibili Dioopera una conversione interiore, cheavviene nel profondo del nostro spiritoe della nostra anima. È responsabilitàdel penitente cercare <strong>di</strong> vivere questogesto con la maggiore profon<strong>di</strong>tà possibile,evitando qualsiasi tipo <strong>di</strong> superficialità,<strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ne. Al gesto esterioredeve corrispondere un uguale movimentointeriore.«La penitenza interiore è un ra<strong>di</strong>caleriorientamento <strong>di</strong> tutta la vita, un ritorno,una conversione a Dio con tuttoil cuore, una rottura con il peccato,un’avversione per il male, insieme conla riprovazione nei confronti delle cattiveazioni che abbiamo commesse.Nello stesso tempo, essa comporta ildesiderio e la risoluzione <strong>di</strong> cambiarevita con la speranza della misericor<strong>di</strong>a<strong>di</strong> Dio e la fiducia nell’aiuto della suagrazia. Questa conversione del cuore èaccompagnata da un dolore e da unatristezza salutari, che i Padri hannochiamato “animi cruciatus [afflizionedello spirito]”, “compunctio cor<strong>di</strong>s[contrizione del cuore]» (Catechismodella Chiesa Cattolica, no. 1431).13
Il Sacramento dellaRiconciliazione (SdR)Sacramento in crisi: storia, ragioni, nomi ed effetti<strong>di</strong> don Massimo Gaia (4ª parte)La celebrazione del SacramentoAffi<strong>di</strong>amo alle parole essenziali maluci<strong>di</strong>ssime del Catechismo dellaChiesa Cattolica il compito <strong>di</strong> delucidarele modalità della celebrazionedel SdR, della sua struttura fondamentale,delle sue componenti fondamentali.La struttura fondamentaledel SdREssa comporta due elementi ugualmenteessenziali: da una parte, gliatti dell’uomo che si converte sottol’azione dello Spirito Santo: cioè lacontrizione, la confessione e la sod<strong>di</strong>sfazione;dall’altra parte, l’azione<strong>di</strong> Dio attraverso l’intervento dellaChiesa. La Chiesa che, me<strong>di</strong>ante ilvescovo e i suoi presbiteri, concedenel nome <strong>di</strong> Gesù Cristo il perdonodei peccati e stabilisce la modalitàdella sod<strong>di</strong>sfazione, prega anche peril peccatore e fa penitenza con lui.Così il peccatore viene guarito e ristabilitonella comunione ecclesiale(CCC 1448).Le opere del penitenteLa contrizioneTra gli atti del penitente, la contrizioneoccupa il primo posto. Essa è“il dolore dell’animo e la riprovazionedel peccato commesso, accompagnatidal proposito <strong>di</strong> nonpeccare più in avvenire” (CCC1451).Quando proviene dall’amore <strong>di</strong> Dioamato sopra ogni cosa, la contrizioneè detta “perfetta” (contrizione <strong>di</strong>carità). Tale contrizione rimette lecolpe veniali; ottiene anche il perdonodei peccati mortali, qualoracomporti la ferma risoluzione <strong>di</strong> ricorrere,appena possibile, alla confessionesacramentale (CCC 1452).La contrizione detta “imperfetta” (o“attrizione”) è, anch’essa, un dono<strong>di</strong> Dio, un impulso dello SpiritoSanto. Nasce dalla considerazionedella bruttura del peccato o dal timoredella dannazione eterna e dellealtre pene la cui minaccia incombesul peccatore (contrizione datimore). Quando la coscienza vienecosì scossa, può aver inizio un’evoluzioneinteriore che sarà portata acompimento, sottol’azione dellagrazia, dall’assoluzionesacramentale.Da sola,tuttavia, la contrizioneimperfettanon ottiene ilperdono dei pec-7
8cati gravi, ma <strong>di</strong>spone a riceverlonel sacramento della Penitenza(CCC 1453).È bene prepararsi a ricevere questosacramento con un esame <strong>di</strong> coscienzafatto alla luce della Parola <strong>di</strong>Dio. I testi più adatti a questo scoposono da cercarsi nel Decalogo e nellacatechesi morale dei Vangeli edelle lettere degli Apostoli: il Discorsodella montagna, gli insegnamentiapostolici (CCC 1454).La confessione dei peccatiLa confessione dei peccati (l’accusa),anche da un punto <strong>di</strong> vista semplicementeumano, ci libera e facilitala nostra riconciliazione con gli altri.Con l’accusa, l’uomo guarda infaccia i peccati <strong>di</strong> cui si è reso colpevole;se ne assume la responsabilitàe, in tal modo, si apre nuovamente aDio e alla comunione della Chiesaal fine <strong>di</strong> rendere possibile un nuovoavvenire (CCC 1455).La confessione al sacerdote costituisceuna parte essenziale del sacramentodella Penitenza: “È necessarioche i penitenti enumerino nellaconfessione tutti i peccati mortali,<strong>di</strong> cui hanno consapevolezza dopoun <strong>di</strong>ligente esame <strong>di</strong> coscienza, anchese si tratta dei peccati più nascostie commessi soltanto contro i dueultimi comandamenti del Decalogo,[cf Es 20,17; Mt 5,28] perchéspesso feriscono più gravementel’anima e si rivelano più pericolosi<strong>di</strong> quelli chiaramente commessi”:«I cristiani [che] si sforzano <strong>di</strong> confessaretutti i peccati che vengono loro in mente,senza dubbio li mettono tutti davanti alla<strong>di</strong>vina misericor<strong>di</strong>a perché li perdoni.Quelli, invece, che fanno <strong>di</strong>versamente etacciono consapevolmente qualche peccato,è come se non sottoponessero nulla alla<strong>di</strong>vina bontà perché sia perdonato permezzo del sacerdote. “Se infatti l’ammalatosi vergognasse <strong>di</strong> mostrare al me<strong>di</strong>cola ferita, il me<strong>di</strong>co non può curare quelloche non conosce”» (CCC 1456).Secondo il precetto della Chiesa,“ogni fedele, raggiunta l’età della<strong>di</strong>screzione, è tenuto all’obbligo <strong>di</strong>confessare fedelmente i propri peccatigravi, almeno una volta nell’anno”.Colui che è consapevole <strong>di</strong> avercommesso un peccato mortale nondeve ricevere la santa Comunione,anche se prova una grande contrizione,senza aver prima ricevutol’assoluzione sacramentale, a menoche non abbia un motivo grave percomunicarsi e non gli sia possibileaccedere a un confessore. I fanciullidevono accostarsi al sacramentodella Penitenza prima <strong>di</strong> ricevereper la prima volta la Santa Comunione(CCC 1457).Sebbene non sia strettamente necessaria,la confessione delle colpe quoti<strong>di</strong>ane(peccati veniali) è tuttaviavivamente raccomandata dallaChiesa. In effetti, la confessione regolaredei peccati veniali ci aiuta aformare la nostra coscienza, a lotta-
e contro le cattive inclinazioni, alasciarci guarire da Cristo, a progre<strong>di</strong>renella vita dello Spirito. Ricevendopiù frequentemente, attraversoquesto sacramento, il dono dellamisericor<strong>di</strong>a del Padre, siamo spintiad essere misericor<strong>di</strong>osi come lui:«Chi riconosce i propri peccati e li condanna,è già d’accordo con Dio. Diocondanna i tuoi peccati; e se anche tu licondanni, ti unisci a Dio. L’uomo e ilpeccatore sono due cose <strong>di</strong>stinte: l’uomoè opera <strong>di</strong> Dio, il peccatore è opera tua, ouomo. Distruggi ciò che tu hai fatto, affinchéDio salvi ciò che egli ha fatto.Quando comincia a <strong>di</strong>spiacerti ciò chehai fatto, allora cominciano le tue operebuone, perché condanni le tue opere cattive.Le opere buone cominciano col riconoscimentodelle opere cattive. Operila verità, e così vieni alla Luce» (CCC1458).La sod<strong>di</strong>sfazioneMolti peccati recano offesa al prossimo.Bisogna fare il possibile perriparare (ad esempio restituire coserubate, ristabilire la reputazione <strong>di</strong>chi è stato calunniato, risanare le ferite).La semplice giustizia lo esige.Ma, in più, il peccato ferisce e indebolisceil peccatore stesso, come anchele sue relazionicon Dio e con ilprossimo. L’assoluzionetoglie il peccato,ma non portarime<strong>di</strong>o a tutti i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>niche il peccatoha causato.Risollevato dalpeccato, il peccatore deve ancora recuperarela piena salute spirituale.Deve dunque fare qualcosa <strong>di</strong> piùper riparare le proprie colpe: deve“sod<strong>di</strong>sfare” in maniera adeguata o“espiare” i suoi peccati. Questa sod<strong>di</strong>sfazionesi chiama anche “penitenza”(CCC 1459).La penitenza che il confessore imponedeve tener conto della situazionepersonale del penitente ecercare il suo bene spirituale. Essadeve corrispondere, per quantopossibile, alla gravità e alla naturadei peccati commessi. Può consisterenella preghiera, in un’offerta,nelle opere <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a, nelservizio del prossimo, in privazionivolontarie, in sacrifici, e soprattuttonella paziente accettazionedella croce che dobbiamo portare.Tali penitenze ci aiutano a configurarcia Cristo che, solo, ha espiatoper i nostri peccati una volta pertutte. Esse ci permettono <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarei coere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Cristo risorto, dalmomento che “partecipiamo allesue sofferenze”:«Ma questa sod<strong>di</strong>sfazione, che compiamoper i nostri peccati, non è talmente nostrada non esistere per mezzo <strong>di</strong> Gesù Cristo:noi, infatti, che non possiamo nullada noi stessi, col suo aiuto possiamo tuttoin lui che ci dà la forza [Cf Fil 4,13].Quin<strong>di</strong> l’uomo non ha <strong>di</strong> che gloriarsi;ma ogni nostro vanto è riposto in Cristoin cui … offriamo sod<strong>di</strong>sfazione, facendo“opere degne della conversione” (Lc 3,8),che da lui traggono il loro valore, da luisono offerte al Padre e grazie a lui sonoaccettate dal Padre”» (CCC 1460).9
L’opera <strong>di</strong> DioQuando vi è stata la contrizione, laconfessione e l’accettazione dellasod<strong>di</strong>sfazione, nulla impe<strong>di</strong>sce piùche il penitente possa ricevere ilperdono <strong>di</strong> Dio. Questo gli vieneconcesso per mezzo della Chiesa,per bocca del sacerdote a nome <strong>di</strong>Cristo: “Io ti assolvo dai tuoi peccati”.La Chiesa, che è sempre madre,prega per il penitente e fa penitenzacon lui.Con tutte queste opere, del penitente,<strong>di</strong> Dio e della Chiesa, avvienela piena riconciliazione del penitentecon Dio, con la Chiesa (gli altri) econ se stesso.10In sintesi• Atti del penitente• Contrizione: verifico per mezzo <strong>di</strong> un esame <strong>di</strong> coscienza ciò dall’ultimaconfessione ha funzionato bene, ciò che non ha funzionato, qualisono gli atteggiamenti che mi portano ad essere peccatore ed a compierepeccati (gravi e veniali–leggeri).• Confessione: confesso al sacerdote innanzitutto la confessio lau<strong>di</strong>s, laconfessione <strong>di</strong> lode, per tutto ciò che io e Dio insieme abbiamo compiutoin quanto passi verso il bene e verso il meglio; procedo poi allaconfessio peccatorum, la confessione dei peccati. Sono tenuto a confessarecon sincerità e completezza tutti peccati gravi (“piena vertenza/consapevolezzae deliberato consenso”), e tutti i peccati veniali che ricordo.• Sod<strong>di</strong>sfazione: riparazione al male fatto verso gli altri (cose rubate, labuona fama, la riconciliazione…) e gesti <strong>di</strong> riparazione delle nostrecolpe (penitenza: normalmente gesti <strong>di</strong> preghiera).• Tutti i tre gesti, contrizione, confessione, sod<strong>di</strong>sfazione, sono essenzialiper la celebrazione valida del sacramento.• Atti <strong>di</strong> <strong>di</strong>o per mezzo della chiesa• Perdono <strong>di</strong> Dio, me<strong>di</strong>ato dalla Chiesa, per mezzo della formula <strong>di</strong> assoluzionepronunciata dal sacerdote “in persona Christi”.• Sostegno della Chiesa nei confronti del penitente (la Chiesa è sempremadre) con la preghiera e la penitenza.
Per <strong>Ascona</strong>:Le celebrazioni eucaristiche del sabato hanno luogo normalmente:ore 16.15 Eucaristia vespertina alla Casa Belsoggiornoore 17.30 Eucaristia vespertina in S. PietroTutte le messe della domenica sono sospese(S. Maria ore 08.00; S. Pietro ore 10.00 e 11.15).Vi è una sola celebrazione eucaristica:ore 09.00 Eucaristia festiva in S. PietroIl Sacramento dellaRiconciliazione (SdR)Sacramento in crisi: storia, ragioni, nomi ed effetti8(5ª e ultima parte)Già in altri quattro articoli, apparsinegli ultimi numeri delle “Campane<strong>di</strong> <strong>Ascona</strong>”, abbiamo trattatoampiamente della questione delSacramento della riconciliazione,affrontandone da un lato le regionidella sua crisi attuale, e dall’altraparte proponendo un approcciocostruttivo che mira a far acquisire<strong>di</strong> nuovo il gusto per questo sacramentocosì prezioso per la vita cristianae spirituale. Possono permanereperò, a livello personale,alcune obiezioni che, per un versoo per l’altro, ci allontanano dallapratica e dall’affezione a questo sacramento.Per questo motivo intendo concluderequesta piccola serie <strong>di</strong> interventicon una preziosa parola <strong>di</strong> ungrande santo. In una citatissimapre<strong>di</strong>ca sulla conversione, San GiovanniCrisostomo elenca, infatti, lecinque vie per la remissione dei peccati:ed è straor<strong>di</strong>nario che tra questeegli non citi esplicitamente il sacramento;non perché lo neghi, maperché gli importa <strong>di</strong> più elencare lecompetenze del laico nella sua laicissimavita. Per il grande maestro,la prima via è la capacità “profetica”<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care rettamente il bene e il
male, e la conseguente condannadel peccato. La seconda è l’arte <strong>di</strong>riconciliarsi con il prossimo me<strong>di</strong>anteil perdono, la tolleranza, lasopportazione. La terza è l’intercessionedella preghiera. La quarta ètutta nelle opere <strong>di</strong> carità: elemosina,beninteso, ma anche soccorso eaiuto, amicizia e solidarietà: tuttociò che comporta effettiva comunionericonciliata. E la quinta èl’umile accettazione dei propri limitie dei limiti altrui, senza lesmanie <strong>di</strong> chi rifiuta <strong>di</strong> fare i conticon la fatica <strong>di</strong> crescere nella pace.Nessuno <strong>di</strong> questi mezzi è strettamenteecclesiastico, eppure tutti sonoparte integrante della penitenza,sono materia vera del sacramento.Quando un cristiano li mette inopera, si fa, a suo modo, sacerdote eriparatore del peccato, con la forza<strong>di</strong> Cristo che lo anima.don Massimo GaiaLe cinque vie per la remissionedei peccatiDalle «Omelie» <strong>di</strong> san Giovanni Crisostomo,vescovo (Om. sul <strong>di</strong>avolo tentatore2, 6; PG 49, 263-264)Volete che parli delle vie della riconciliazionecon Dio? Sono moltee svariate, però tutte conducono alcielo.La prima è quella della condannadei propri peccati. Confessa perprimo il tuo peccato e sarai giustificato(cfr. Is 43, 25-26). Perciòanche il profeta <strong>di</strong>ceva: «Dissi:Confesserò al Signore le mie colpe,e tu hai rimesso la malizia delmio peccato» (Sal 31, 5). Condannadunque anche tu le tue colpe.Questo è sufficiente al Signore perla tua liberazione. E poi se condannile tue colpe sarai più cauto nelricadervi. Eccita la tua coscienza a<strong>di</strong>venire la tua interna accusatrice,perché non lo sia poi <strong>di</strong>nanzi al tribunaledel Signore.Questa è dunque una via <strong>di</strong> remissione,e ottima; ma ve n’è un’altraper nulla inferiore: non ricordare lecolpe dei nemici, dominare l’ira,perdonare i fratelli che ci hanno offeso.Anche così avremo il perdonodelle offese da noi fatte al Signore. Equesto è un secondo modo <strong>di</strong> espiarei peccati: «Se voi infatti perdonereteagli uomini le loro colpe, il Padrevostro celeste perdonerà anche avoi» (Mt 6, 14).Vuoi imparare ancora una terza via<strong>di</strong> purificazione? E’ quella della preghierafervorosa e ben fatta che provienedall’intimo del cuore.Se poi ne vuoi conoscere anche unaquarta, <strong>di</strong>rò che è l’elemosina. Questaha un valore molto grande.9
10Aggiungiamo poi questo: se uno sicomporta con temperanza e umiltà,<strong>di</strong>struggerà alla ra<strong>di</strong>ce i suoi peccaticon non minore efficacia dei mezziricordati sopra.Ne è testimone il pubblicano chenon era in grado <strong>di</strong> ricordare operebuone, ma al loro posto offrì l’umilericonoscimento delle sue colpe ecosì si liberò dal grave fardello cheaveva sulla coscienza.Abbiamo in<strong>di</strong>cato cinque vie <strong>di</strong> riconciliazionecon Dio. La prima èla condanna dei propri peccati. Laseconda è il perdono delle offese. Laterza consiste nella preghiera, laquarta nell’elemosina e la quintanell’umiltà. Non stare dunque senzafar nulla, anzi ogni giorno cerca<strong>di</strong> avanzare per tutte queste vie,perché sono facili, né puoi addurrela tua povertà per esimertene. Maquand’anche ti trovassi a vivere inmiseria piuttosto grave, potrai sempredeporre l’ira, praticare l’umiltà,pregare continuamente e riprovarei peccati, e la povertà non ti saràmai <strong>di</strong> intralcio. Ma che <strong>di</strong>co? Neppurein quella via <strong>di</strong> perdono in cuiè richiesta la <strong>di</strong>stribuzione del denaro,cioè l’elemosina, la povertà è<strong>di</strong> impe<strong>di</strong>mento. No. Lo <strong>di</strong>mostrala vedova che offrì i due spiccioli.Avendo dunque imparato il modo<strong>di</strong> guarire le nostre ferite, adoperiamoquesti rime<strong>di</strong>. Riacquistata poila vera sanità, godremo con fiduciadella sacra mensa e con grande gloriaandremo incontro a Cristo, redella gloria, e conquisteremo persempre i beni eterni per la grazia, lamisericor<strong>di</strong>a e la bontà del Signorenostro Gesù Cristo.LE CINQUE VIEDELLA RICONCILIAZIONEsecondo S. Giovanni CrisostomoLa prima è la condanna dei propri peccati.La seconda è il perdono delle offese.La terza consiste nella preghiera,la quarta nell’elemosina ela quinta nell’umiltà.