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Temi dell'Antigone recepiti nella cultura - Dipartimento di Storia ...

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generazione che aveva fatto la guerra, e che è così ben descritto nell’ autobiografia <strong>di</strong> Ernst Toller:le immani sofferenze subite al fronte, che avevano lasciato le loro ben visibili scie in una società <strong>di</strong>mutilati nel corpo e non solo nell’anima, erano state completamente inutili. Nulla era cambiato.Anche l’ Antigone <strong>di</strong> Hasenclever muore per niente: ed in questo c’è una <strong>di</strong>fferenza incolmabile trala trage<strong>di</strong>a greca e la trage<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Hasenclever. Ma c’è anche <strong>di</strong>fferenza con l’Antigone pacifista <strong>di</strong>Romain Rolland, del 1916, che voleva essere un appello a tutte le donne. Con preveggenza, già nel1917 il giovane drammaturgo intuiva l’avvicinarsi <strong>di</strong> tempi ancora peggiori, e prevedeva il successo<strong>di</strong> un’autorità orribile, il nazismo <strong>di</strong> Hitler, che si sarebbe presentata come ‘salvatrice’ del popolo.Perciò Hasenclever si allontana decisamente dalla celebre interpretazione <strong>di</strong>alettica della trage<strong>di</strong>asofoclea data da Hegel, per la quale Creonte, <strong>di</strong>fenderebbe la ‘ragione <strong>di</strong> Stato’, e dunque unaposizione opposta da quella <strong>di</strong> Antigone, che <strong>di</strong>fenderebbe il <strong>di</strong>ritto familiare, e altrettantounilaterale, ma legittima. Il Creonte <strong>di</strong> Hasenclever è posto in una luce totalmente negativa, anchese alla fine della trage<strong>di</strong>a sembra possibile anche una sua redenzione attraverso l’esilio el’espiazione. Inoltre mentre nell’interpretazione hegeliana il personaggio <strong>di</strong> Antigone troval’essenza del suo carattere proprio nell’azione, nel ‘fare’ (das Tun), l’Antigone <strong>di</strong> Hasenclever è unapre<strong>di</strong>catrice che non agisce, e che porta il peso dell’assoluta inutilità <strong>di</strong> ogni sua azione. D’altrocanto, l’ Antigone <strong>di</strong> Hasenclever non è una martire cristiana, nonostante il suo linguaggio sia atratti religioso. E’ piuttosto una figura tormentata dal senso <strong>di</strong> colpa <strong>di</strong> non aver saputo fareabbastanza per il genere umano. La sua azione consiste piuttosto nel non agire, cioè nell’oppore lanon violenza alla violenza. La sua è una religione dell’ amore. La celebre battuta della trage<strong>di</strong>a <strong>di</strong>Sofocle: «Zum Hasse nicht, zur Liebe bin ich» (v. 523 <strong>nella</strong> traduzione <strong>di</strong> Hölderlin, «non perl’o<strong>di</strong>o, per l’amore io sono») viene ampliata e resa più <strong>di</strong>dascalica da Hasenclever:CREONTELa leggeti ha condannato a morte.ANTIGONEFermati –Dov’e lo spirito, che ha emanato questa legge? –Conosco una legge, ancora non scritta,che nessun araldo ha annunciato al mondo,più vecchia <strong>di</strong> me, e <strong>di</strong> te.Si chiama: amore.CREONTEDa questo riconosco la stirpe <strong>di</strong> E<strong>di</strong>po!Come Antigone <strong>di</strong>ce ad Emone, l’amore è Hilfe den Schwachen, Kampf für <strong>di</strong>e Welt, «aiuto aideboli, lotta per il mondo», l’amore è «umanità»: Liebe ist Menschlichkeit (p. 66). La sua morte èl’unico gesto <strong>di</strong>mostrativo che riesce a compiere, è il solo mezzo che trova perché gli uomini lecredano. Tragicamente il suici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Antigone prefigura il destino dello stesso poeta, che nel 1944,prigioniero nel campo belga <strong>di</strong> Caigne sur Mer, preferì darsi la morte pur <strong>di</strong> non cadere nelle manidei nazisti.Il dramma <strong>di</strong> Hasenclever è consapevolmente anti-classicista, perché, pur essendo <strong>di</strong>viso in cinqueatti, come <strong>nella</strong> trage<strong>di</strong>a classica, non ha un’azione logicamente concatenata, consiste invece inquadri che si sovrappongono gli uni agli altri. Anche i personaggi, non hanno una fisionomiapsicologica definita, ma sono instabili, contrad<strong>di</strong>ttori e cambiano atteggiamento con facilità:Antigone è un’indecisa e una debole, Emone si converte improvvisamente alla religione <strong>di</strong>Antigone, e ancora più improvvisamente, senza alcuna logica, Creonte riconosce la suacolpevolezza. Il personaggio più instabile è la folla che cambia continuamente atteggiamento. E’ lafollia, dunque, <strong>nella</strong> visione <strong>di</strong> Hasenclever, a dominare le umane vicende. E’ inutile perciò cercare<strong>nella</strong> storia una catena <strong>di</strong> cause ed effetti: gli eventi accadono senza che l’uomo possa

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