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Temi dell'Antigone recepiti nella cultura - Dipartimento di Storia ...

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un tempo/mangiò del pane che nell’oscura roccia/veniva cotto. All’ombra delle torri/che celanosventura, esdette a suo agio,/sino a che dalle case <strong>di</strong> Labdaco uscì, mortale/mortale tornò. La manoinsanguinata/ lo <strong>di</strong>vide tra i suoi, e quelli non lo prendono, ma lo strappano/Solo allora apparve/irataall’aperto/e anche nel bene spinta!». Insomma, Antigone non è affatto - come un’interpretazionesemplicistica e <strong>di</strong>ffusa indurrebbe a credere – la resistente antifascista, anzi. E’un’esponente dellaclasse dei padroni, e il comunista Brecht, che nel 1948 si trasferì definitivamente a Berlino est (cioè<strong>nella</strong> parte controllata dall’Unione Sovietica, da cui sarebbe nata da DDR) teneva a dare una letturamarxista della trage<strong>di</strong>a sofoclea. Infatti <strong>nella</strong> prefazione scritta nel 1948, Brecht <strong>di</strong>ce esplicitamente:«La grande figura della resistenza nel dramma antico non rappresenta i combattenti della resistenzatedesca, che a noi devono sembrare i più significativi». Sull’ Antigone <strong>di</strong> Brecht, dunque, grava ilsospetto che sia stata collusa col nazismo. Anche il coro brechtiano rappresenta una massa che a suavolta è compromessa col tiranno, una massa <strong>di</strong> ‘vecchi’, <strong>di</strong> una generazione che aveva partecipato alpotere del terrore, ed anche ai suoi riti. L’ultimo canto corale, quello che si apre con l’evocazione <strong>di</strong>Dioniso, nel quinto stasimo dell’ Antigone sofoclea, che <strong>nella</strong> traduzione/rielaborazione <strong>di</strong>Hölderlin voleva trasmettere una voce primor<strong>di</strong>ale, ‘<strong>di</strong>onisaca’ nel senso originario del termine,<strong>di</strong>venta in Brecht il canto funebre <strong>di</strong> un regime che con il superomismo <strong>di</strong>onisiaco si eraidentificato, e negli ultimi giorni aveva combattuto in preda a frenesia isterica. Nel canto corale dei‘vecchi’ dell’ Antigone <strong>di</strong> Brecht si sente l’eco degli adolescenti della Hitlerjugend che durante gliultimi giorni dell’asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Berlino credevano ancora al Führer e alla vittoria finale, e sisacrificavano con un fanatismo (parola che sotto il Nazismo aveva un significato positivo) cheaveva qualcosa <strong>di</strong> ‘sacro’, <strong>di</strong> <strong>di</strong>onisaco. Ecco il coro dei vecchi in Brecht:<strong>Temi</strong>nate la danza!(battendo i cembali)Spirito della gioia, tu che delle acqueamate da Cadmo, sei tutto l’orgogliovieni, se tu desideri vedere ancora una voltala tua città, e affrettati e vieniancor prima che venga notte, perché più tar<strong>di</strong>non esisterà più.Qui invero, <strong>di</strong>o della gioia<strong>nella</strong> città madre, delle baccanti.hai abitato a Tebe, nei pressi del freddo ruscello Ismeno.il fumo delle vittime, che in belle forme è soprale spalle dei tetti, ti ha visto.Delle molte case non il fuoconon il fumo del fuoco e del fumonon l’ombra potrai trovare.Loro che per mille anni, i suoi figlivedemmo stabilirsi sui mari più lontanidomani, oggi già non hannouna pietra dove posare il capo.Sul Cocito, al tuo tempo<strong>di</strong>o della gioia, sedesti con gli amantie <strong>nella</strong> foresta Castalia. Mahai anche visitato la fucina e con il pollicesorridendo hai saggiato l’acutezza delle spade.Spesso inseguisti a Tebe

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