Tavola 4.117 – Distribuzione dei decessi per “suicidi”, “omicidi” e alcune altre cause, secondo i duesistemi di codificaICD-9Icd-10Suicidi Omicidi Intento indeterminato Altre esterne Altre cause TotaleSuicidi 890 3 1 15 5 914Omicidi 0 130 0 3 0 133Intento indeterminato 2 1 22 198 49 272Altre esterne 9 2 12 4219 643 4885Altre cause 4 3 6 432 448248 448693Totale 905 13941 4867 448945 454897Infine il gruppo degli eventi di intento indeterminato ha fatto registrare una fortediminuzione dei casi (Cr 0,13; CI 95% : 0,07-0,19) (Tavola 4.118). In Icd-10 l’uso di questacategoria è riservato ai decessi di natura violenta per i quali il certificatore specifica che lecircostanze <strong>del</strong> decesso sono incerte. Non è sufficiente, come avveniva in Icd-9, chel’informazione sulla modal<strong>it</strong>à (suicidio, omicidio, accidente) sia assente per poter attribuirequesti codici ma deve essere specificato da parte <strong>del</strong> certificatore che la modal<strong>it</strong>à non èconosciuta (ad esempio dovrebbe riportare in chiaro “evento indeterminato” oppure “rilievigiudiziari in corso”).Tavola 4.118 – Distribuzione dei decessi per “eventi di intento indeterminato”, secondo i duesistemi di codificaICD-9Icd-10Eventi di intento indeterminato Altre esterne Altre cause TotaleEventi di intento indeterminato 22 201 49 272Altre esterne 13 5271 648 5932Altre cause 6 439 445 890Totale 41122
Cap<strong>it</strong>olo 5 - Impatto <strong>del</strong>l’adozione <strong>del</strong>l’Icd-10 sui dati dimortal<strong>it</strong>à per causa nel primo anno di v<strong>it</strong>aNel 2003, sul terr<strong>it</strong>orio <strong>it</strong>aliano, si sono verificati 2.134 decessi al di sotto di un anno di v<strong>it</strong>a.L’intero ammontare di questi è stato sottoposto a doppia codifica con l’Icd-9 e l’Icd10 e sonostati calcolati i coefficienti di raccordo per le cause di morte infantile più rilevanti. Talicoefficienti, essendo privi di errore campionario, sono presentati in appendice senza l’intervallodi confidenza (Tavola A.5).La classificazione <strong>del</strong>la causa iniziale di questi casi è interamente manuale in entrambi isistemi di codifica: in Icd-9 è stata attribu<strong>it</strong>a direttamente la causa iniziale da un unicocodificatore, mentre in Icd-10 i certificati sono stati sottoposti a un passaggio per la codificaautomatica <strong>del</strong>la multimorbos<strong>it</strong>à e, successivamente, tutti i casi sono stati sottoposti a revisionedei codici <strong>del</strong>le cause multiple e selezione manuale <strong>del</strong>la causa iniziale con il supporto <strong>del</strong>letavole di decisione di Acme.Oltre l’84 per cento dei decessi in questa età avviene per “alcune condizioni che hannoorigine nel periodo perinatale” (settore XVI Icd-10 P00-P96) e “malformazioni congen<strong>it</strong>e”(settore XVII Icd-10 Q00-Q99); è quindi opportuno analizzare in modo approfond<strong>it</strong>o questi dueraggruppamenti e non lim<strong>it</strong>arci semplicemente al livello <strong>del</strong> settore. Il dettaglio scelto per lapresentazione dei coefficienti di raccordo è tratto dalla tavola elaborata da Anderson et al. 1 conalcune voci aggregate per ottenere gruppi numericamente consistenti e aventi lo stessosignificato nosologico in Icd-9 e Icd-10. Sono riportati in appendice il prospetto con iraggruppamenti e i relativi codici Icd-9 e Icd-10 (Tavola A.2), i coefficienti di raccordo (TavolaA.5) e la matrice di transizione per gruppi di cause (Tavole A.3 e A.7).Sebbene i coefficienti di raccordo per i settori XVI e XVII <strong>del</strong>l’Icd-10 siano di poco diversidall’un<strong>it</strong>à (1,03 per “alcune condizioni che hanno origine nel periodo perinatale” e 0,92 per le“malformazioni congen<strong>it</strong>e”), il dettaglio su sottogruppi più specifici mostra variazioni consistentiin alcune cause. I cambiamenti <strong>del</strong> sistema di classificazione hanno infatti determinatospostamenti nel profilo di mortal<strong>it</strong>à al livello di settori, ma anche e soprattutto al livello di causepiù dettagliate.Oltre alle regole di codifica, per la mortal<strong>it</strong>à infantile sono particolarmente importanti icambiamenti nell’interpretazione e nella classificazione <strong>del</strong>le singole ent<strong>it</strong>à diagnostiche chehanno comportato una nuova collocazione al livello di settore o raggruppamento di molti terminimedici. Alcuni di questi esempi sono riportati nel prospetto 5.1.Oltre alla classificazione in senso stretto, inoltre, sono intervenuti cambiamenti nella praticadi codifica dovuti soprattutto a una maggiore chiarezza <strong>del</strong>le istruzioni di codifica forn<strong>it</strong>e in unappos<strong>it</strong>o cap<strong>it</strong>olo per la mortal<strong>it</strong>à infantile <strong>del</strong> manuale <strong>Istat</strong> “Istruzioni integrative perl’applicazione <strong>del</strong>l’Icd-10 nella codifica <strong>del</strong>le cause di morte”, come anche all’uso <strong>del</strong>le tavole didecisione di Acme.Per il commento dei coefficienti di variazione ci soffermeremo sulle cause più rilevanti dalpunto di vista numerico secondo la codifica in Icd-10 e su quelle che hanno subìto le variazionipiù significative.<strong>Testo</strong> di Francesco Grippo (cap<strong>it</strong>olo 5).1Anderson, R.N., Miniño, A.M., Hoyert, D.L., Rosenberg, H.M.. “Comparabil<strong>it</strong>y of cause of death between ICD-9 and ICD-10:preliminary estimates”, National V<strong>it</strong>al Stat Report, 49, n. 2, (2001): 1-32.123