copertinaJust an illusion(in all this confusion)Il più grande prestigiatore del Novecentoera il foggiano Quintino Marucci.La storia sconosciuta di uno dei più noti artisti al mondo,Tony Slydinidi Michele RobustoHARRY HOUDINIBoston, serata umida, in un locale pienodi fumo di tabacco, un tipo magro è alleprese nel suo camerino con due grandivalige da cui non si separa mai. La crisidel ’29 è ancora vicina e il pubblico insala è molto chiassoso, schiamazza, rumoreggia.Il tipo smilzo in smoking chiudequelle valige italiane, si aggiusta i polsinidella camicia con la precisione di duedita, esce dal camerino e sale su un piccolopalco. Silenzio e sfondo nero: Ladiesand Gentlemen, Tony Slydini!NACQUE AD ALBERONA,EMIGRÒ IN ARGENTINA,DIVENTÒ CELEBRE NEGLI STATES:SLYDINI È UN MAGO ENTRATO NELLA LEGGENDASlydini è un nome costruito ad arte su“sly”, furbo, e sulla desinenza alla franceseche da sempre evoca illusionismo.Tony è un uomo mingherlino, dal voltoscavato, il mento che svirgola segnatoda un sorrisetto pieno di savoir faire,molto elegante. Lì lo si definisce “continentalcharme”. Non lascia nulla al casoe, ancora oggi, nessuno conosce il pubblicocome lui.Tony Slydini nasce all’alba del nuovo secolocome Quintino Marucci, ad Alberona,il 1º settembre del 1900 (alcune fontiriportano il 1901). È il quinto figlio di unpapà appassionato di giochi di abilità,che gli insegna alcuni trucchi già da piccolo.Il ragazzo è sveglio e cresce inventandopassatempi. La famiglia è numerosa4
L’HUBERT MUSEUMQUINTINO MARUCCI,IN ARTE TONY SLYDINI;IN BASSO, SLYDINI CON MUHAMMAD ALIe non ha grandi possibilità: dopo ivent’anni, Quintino tenta la fortuna inArgentina. Qui, vive con uno zio e si inseriscein piccoli spettacoli di varietà (vaudeville).Inizia a conoscere del pubblicoemozioni e reazioni. Il suo primo nomedi scena sarà Tony Foolem.Il mondo della magia, intanto, è scossodalla scomparsa improvvisa del mito,Harry Houdini (1874-1926). Il re dellafuga impossibile (“escapology”) muorea soli 52 anni la notte di Halloween.Fatali le conseguenze di un pugno nellostomaco sferrato a tradimento da untizio che voleva verificare se davveroresistesse a ogni colpo.Intanto, un altro scossone: la crisi economicadel ’29. Quintino è costretto a partiretentando nuova sorte a New York doveha alcuni parenti. Un “nuovo corso” ancheper il foggiano Marucci che si costruisceun nuovo soprannome, Tony Slydini, econosce subito l’Hubert Museum. Questospazio mitico è il santuario del “freak”:spettacoli nei quali la stranezza è motivodi attrazione ogni sera, donne barbute,mangiatori di lame e di fuoco, serpenti,danzatrici orientali. L’Hubert’s era natonel 1925 al numero 228 West della 42ªstrada, appena dietro Times Square, ediviene presto il più grande baraccone didivertimenti al mondo (il palazzo era dettothe carnival block): sale giochi, tiro albersaglio, circo delle pulci, stravaganze. Isotterranei cui si accedeva dal caratteristicoingresso con biglietteria e tendonerosso, ospitavano una galleria dove ognigiorno una decina di artisti su una seriedi palchi si esibivano dalle 11 del mattinoalla mezzanotte. Tra questi, dal 1930 c’èanche Slydini. L’Hub’s chiuderà definitivamentenel 1965 quando l’esotico passeràdi moda. Diane Arbus ha immortalatol’Hubert’s con storiche foto pubblicate suHarper’s Bazaar e Glamour.Intanto, la vita newyorkese è frenetica,e Quintino un giorno va a trovare la sorellanella vicina Boston, qui incontra unagente di spettacoli. Ne attira subitol’attenzione tanto che questi lo ingaggiaSLYDINI CON, AL CENTRO,UN GIOVANISSIMODAVID COPPERFIELDper 15 dollari per uno spettacolo di magiain un locale. Lo spettacolo viene replicatoper tre sere. L’ultima, lo nota un altroagente: le serate diventano esibizioni aBoston per sette anni consecutivi.Slydini, ormai famoso e molto richiesto,torna a New York. Nei suoi show ha imparatoa non seguire un canovaccio: lasequenza dei suoi giochi di prestigio edelle sue routine è dettata dall’improvvisazionee dall’atmosfera creatasi in scenatra pubblico e prestigiatore. Su questo,diceva di preferire alcuni trucchi tecnicirispetto ad altri, ma spesso gli spettatorigli richiedevano il gioco a effetto di cuisi parlava in giro. E lui eseguiva solo pernon scontentarli.Seconda Guerra mondiale, non sono tempifacili per gli italiani in America, ufficialmentenemici. Quintino Marucci, presoin custodia e rilasciato, si offre volontarioper l’intrattenimento e lo svago dei feritinegli ospedali militari. Un giorno senteun ferito che, tra urla strazianti, dice chevuole farla finita. Slydini si avvicina e5