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Acli Trentine NOVEMBRE 2007

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Associazioni CristianeLavoratori ItalianiACLI trentine - N. 14 - <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>2007</strong> - Dir. Resp. Fabrizio Paternoster - Poste Italiane s.p.a. - Sped in ab. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n˚46) art. 1, comma 1, DCB Trento - iscritto n˚74 Tribunale di Trento - Stampa Tipografia Esperia - Contiene I.P. - Taxe payèe / Tassa riscossa Tn-CPON˚14 - <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>2007</strong>Mensile d'informazione, attualità e riflessioniCONTRO GLI OGM:per un'agricoltura buona, pulita e giustaVERSO IL CONGRESSO:rafforziamo la nostra classe dirigentePRECARIATO:una Repubblica fondata sul lavoro?Come diventare promotori sociali


sommarioAssociazioni CristianeLavoratori ItalianiFOTO DI COPERTINA DI PIETRO CAVAGNAACLI trentine - N. 14 - <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>2007</strong> - Dir. Resp. Fabrizio Paternoster - Poste Italiane s.p.a. - Sped in ab. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n˚46) art. 1, comma 1, DCB Trento - iscritto n˚74 Tribunale di Trento - Stampa Tipografia Esperia - Contiene I.P. - Taxe payèe / Tassa riscossa Tn-CPON˚14 - <strong>NOVEMBRE</strong> <strong>2007</strong>Mensile d'informazione, attualità e riflessioniCONTRO GLI OGM:per un'agricoltura buona, pulita e giustaVERSO IL CONGRESSO:rafforziamo la nostra classe dirigentePRECARIATO:una Repubblica fondata sul lavoro?Come diventare promotori sociali45689101112141718222324252630EditorialeCongresso: rafforziamo la nostra classe dirigentePrimo pianoPer un’agricoltura buona, pulita e giustaTema del meseContro gli OGM votiamo SISpiritualitàOGM e stili di vitaIl PicchioIl raid autunnale dei cattoliciEnaip & formazioneConvegno a VillazzanoA cena a Ronzo ChienisNoi donneViolenza, è un abuso parlarne?Storie di ieri e di domaniLezioni su Don MilaniCasa e territorioCome difendersi dai contrattiGiovani e precarietàL’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro?US <strong>Acli</strong>La stagione del rilancioFAP <strong>Acli</strong>Come diventare promotori socialiPatronatoDiritti in piazzaPace e dirittiPer un’agenda politica dei diritti umaniVita associativaElettra e Compiti insiemeAssociazioneGli amici della terra della Val di NonACLI trentine - Mensile d’informazione, attualità e riflessioni - Anno 41, n° 14 - novembre <strong>2007</strong> - Direttore responsabile Fabrizio PaternosterRedazione Fabio Casagrande, Giorgio Cappelletti, Vittorio Cristelli, Fausto Gardumi, Andrea Margheri, Walter Nicoletti, Valentina Zamboni, Alessia Negriolli,Luisa Masera, Lisa Borz, Joseph ValerHanno collaborato Rodolfo Pizzolli, Nicola Preti, Luca Oliver, Michele Segata, Michela GrazziFotografie archivio ACLI, Piero Cavagna, OGPsrl e vari - Direzione e redazione Trento, via Roma57, Tel. 0461.277.277 - Fax 0461.277.278 - e-mail: giornale@aclitrentine.itProgetto grafico ed impaginazione OGP srl - Stampa Tipografia Esperia


editorialeLE ACLI TRENTINE VERSO IL CONGRESSOdi Fabio CasagrandeUn’occasione per rafforzare lanostra classe dirigente4La prossima stagione congressualesegna un’occasione ambivalente. Dauna parte quella di definire un bilanciosull’attività svolta, dall’altra quelladi prospettare una serie di prioritàper il nostro futuro associativo.Per quanto riguarda il bilancio diquesto mandato possiamo affermareche di risultati ne sono stati raggiuntidiversi.Inizio da quello che mi sembra il piùsignificato in termini culturali e di valori:i giovani.Una nuova generazione di aclisti si è affacciata nuovamenteall’impegno sociale e civile. GA, la Gioventùaclista, è una realtà del nostro movimento con tantiragazzi e ragazze che si occupano di volontariato, dilavoro e precarietà, che fanno proposte, lanciano ideee aprono interrogativi al mondo degli adulti e soprattuttoalle istituzioni, alla politica.E’ da questo “legame associativo” che è maturata nelmovimento l’idea di aprire una vera e propria “CasaSociale e del Lavoro”. Una struttura che verrà inaugurataa breve in centro storico a Trento e che fornirà atutti i lavoratori, precari e giovani in cerca di nuoveopportunità, validi servizi alla persona, informazioni,orientamenti e consigli su come muoversi nel mondodell’economia e delle professioni.Questi ultimi anni sono inoltre serviti al movimentoper ricollegarsi all’Enaip e ai suoi 11 centri professionaliattivi in provincia di Trento. Oggi possiamo dire,senza timori di essere smentiti, che l’Enaip è rientratonel sistema aclista trentino contribuendo a definire unvero e proprio sistema formativo legato al territorio eai bisogni delle imprese e delle famiglie.Gli interventi sul territorio sono poi proseguiti con ilconsolidamento delle strutture decentrate anche attraversol’acquisizione di nuovi immobili per i Servizied il Patronato (come nel caso di Mezzolombardo, Cavalesee Rovereto). A tutto questo si è affiancata un’attivitàrivolta ai servizi alle famiglie, ai lavoratori e aiACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>cittadini con interventi puntualiin materia di sanità, occupazione,formazione continua, casa, trasporti,pensioni senza dimenticarel’attività legata alla previdenzaintegrativa con le nuove sinergierese operative dagli Infopoints diPensplan presso le nostre struttureterritoriali e centrali. A tuttoquesto si sono aggiunte importantinovità, la prima delle quali èrappresentata al lancio della Fap,la Federazione dei pensionati ed anziani cherappresenta oggi un’associazione dinamica epropositiva, utile e stimolante per tutta la nostravita associativa.Grazie alla piena collaborazione fra dirigenza eservizi il nostro movimento è così cresciuto ulteriormentefino a raggiungere i 17.000 iscritti.Un vero e proprio record per la nostra storiache ci obbliga però ad un doveroso ragionamentoorganizzativo e quindi ad una nuovaassunzione di responsabilità.Il nuovo congresso delle <strong>Acli</strong> trentine, che siterrà nella primavera del prossimo anno, dovràallora coincidere con un consapevole e rigorosorinnovamento e consolidamento della nostraclasse dirigente.L’obiettivo dell’organizzazione è infatti un elementosostanziale non solo per “mantenere leposizioni” di un movimento diffuso e radicatonel territorio, ma è la condizione basilare e fondamentaleper reggere la sfida della rappresentanzacon le istituzioni, per far “contare” ilnostro corpo sociale, per soddisfare i nuovi bisogniche emergono dalla nostra comunità.Una classe dirigente nuova, adeguatamenteformata ed armoniosamente inserita nel territorioè quindi una condizione essenziale percostruire le nuove <strong>Acli</strong> e per portare avanti ilcompito di servire gli ultimi di questa nostraterra trentina.


primo pianoPER UN’AGRICOLTURA LIBERA DA OGMdi Walter NicolettiBuona, pulita e giustaPer la prima volta i rappresentanti trentinidelle <strong>Acli</strong>, dell’ambientalismo, degli addettialla distribuzione cooperativa, degli artigiani,i rappresentanti dei consumatori, deicontadini e di Slow Food hanno intrapresoun’avventura comune: la battaglia controgli OGM, Organismi Geneticamente Modificati.Questi mostri della genetica fanno partedi un futuro molto prossimo se non ci saràun’iniziativa decisa e compatta da parte deicittadini. Specie vegetali potranno esserecontaminate da geni provenienti da altrecellule appartenenti ad altre specie qualimammiferi, pesci e altro ancora.Il disegno, in linea con una concezione banditescadell’economia mondiale, prevede la semplificazionegenetica, il monopolio dei semi in mano di poche multinazionali,l’utilizzo su vasta scala degli stessi prodotti,l’appiattimento del gusto ad una sorta di pensiero unicodei sapori e dei saperi agricoli.Le conseguenze non si conoscono, ma la megamacchinaè già partita, forte anche di tanti appoggi politici dentroe fuori le istituzioni mondiali preposte (in vero) alla tuteladel bene comune.Sconcertano in proposito le connivenze fra poche aziendemultinazionali e l’Unione europea, favorevoli all’introduzionedegli OGM, e sconcerta dall’altra la mancanza diiniziativa del governo italiano.Il Trentino si distingue dal panorama italiano ed europeocon iniziative che puntano alla messa al bando degli OGMin agricoltura con iniziative, anche promozionali, che puntanoall’effettiva garanzia per il consumatore. Basta inproposito considerare le etichette dei formaggi trentini,dei mangimi per gli allevamenti e tanti altri prodotti chesottolineano l’assenza di organismi geneticamente modificatitramite la scritta OGM-free. Nonostante questasituazione, effettivamente positiva e responsabile, si ècostituita la Coalizione Provinciale ITALIA EUROPA-liberida Ogm, all’insegna del principio: L’agroalimentare cuorestrategico dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute equalità, sostenibile e innovativo.Fino alla metà di novembre, presso le sedi dei Circoli<strong>Acli</strong> della provincia di Trento e presso le sedi zonalidell’Associazione, dei servizi e del Patronato sono disponibilile schede per votare ed i moduli semplificatidella campagna “Un Si per il futuro”.Con la vostra firma potrete dire No agli Ogm ed impegnareil governo e le istituzioni italiane a salvaguardareun’agricoltura buona, pulita e giusta.LE ACLI IN TVTutte le settimane su Telepace la rubricaStato Sociale, istruzioni per l’usoNotizie e informazioni di economia e finanza etica,sul credito e il consumo cooperativo,sulle scadenze fiscali e i problemi previdenzialiLunedì ore 20.00, mercoledì ore 18.15, giovedì ore 21.30, venerdì ore 13.155


tema del meseLIBERI DA OGMdi Alessia NegriolliLa ragione per votareSIProsegue la campagna lanciata il15 settembre scorso dalla coalizione‘Italia Europa-liberi da OGM’all’insegna dello slogan “L’agroalimentarecuore strategico dellosviluppo, fatto di persone e territori,salute e qualità, sostenibile einnovativo”.L’impegno della coalizione, costituitadalle organizzazioni di rappresentanzaagricole e artigiane,della piccola-media industria, delcommercio e delle aderenti allacooperazione internazionale, èfinalizzato al coinvolgimento e alpronunciamento diretto dei cittadiniperché l’agroalimentare, il ciboe la sua genuinità siano il cuoredello sviluppo di un Paese, fatto dipersone e territori, salute e qualità,sostenibile, innovativo e libero daOGM. Il mondo, per la salvaguardiadel suo futuro, richiede che laglobalizzazione non sia unipolaree omologante, ma multipolare,multiproduttiva, multiculturale,democratica e condivisa, e perciòfondata sul protagonismo coscientedei cittadini.Il Comitato promotore, al qualehanno aderito a livello provincialele <strong>Acli</strong>, Slow Food, le associazionidei consumatori, il Sait, gli ambientalistie i rappresentanti delvolontariato, intende dare impulso alle grandi energie dirinnovamento presenti nel profondo della società, nel cuoree nella mente di ogni cittadino. Animate da tale principio, le<strong>Acli</strong> trentine hanno deciso di intervenire concretamente a sostegnodi questo importante progetto, invitando i cittadini etutti gli associati a recarsi presso le sue sedi per raccogliere lefirme in vista della trasformazione di questa proposta in unavera e propria iniziativa politica per la messa al bando degliOGM.Quali sono, dunque, i rischi che correrebbe il sistema ambientecon l’introduzione degli OGM? L’utilizzo di OGM, cioè diorganismi geneticamente modificati, è legato all’impiego inagricoltura di sementi e varietà vegetali connesse a formedi sfruttamento intensivo, facendo largo impiego di mezzitecnici, quali insetticidi, diserbanti e fitofarmaci, e può avereeffetti negativi sulla diversità biologica delle forme viventi, perla riduzione della capacità di adattarsi e resistere al processo,graduale e continuo, di evoluzione naturale. Ma non finiscequi. Il Centro di Ricerche dell’Unione Europea ha evidenziatol’impossibilità di far convivere agricoltura transgenicae agricoltura biologica e convenzionale, affermandoche l’agricoltura biologica sarebbe irreversibilmentecompromessa dalla contaminazione da OGM e temendo,6ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>


tema del meseinoltre, forti rischi di perdita di competitività perl’agricoltura convenzionale.La compagna d’informazione “Liberi da OGM”ha inoltre messo in rilievo che la presenzasul territorio di coltivazioni transgeniche puòcomportare il serio rischio di contaminazionegenetica, con conseguente gravissimo dannoper l’ambiente, le risorse naturali e le coltivazioniconvenzionali e biologiche, anche in relazioneall’irreversibilità delle ricadute sull’ambientee sull’ecosistema. Non dobbiamo dimenticareche il nostro territorio vanta un variegato eprezioso patrimonio alimentare, caratterizzatoda una forte identità territoriale, tradizionale eculturale della produzione agricola e che non sipuò consentire la perdita di queste ricchezze acausa dell’ingegnerizzazione dei prodotti tipicie naturali e della commistione di geni di diversaorigine, che avrebbero evidenti ripercussioninegative sulla specificità delle nostre coltivazionie sulla loro distribuzione territoriale.Il movimento aclista intende dunque manifestareil suo pieno e incondizionato appoggio esostegno a questa lodevole iniziativa in modo darealizzare opere finalizzate allo sviluppo, alla promozione,alla valorizzazione dei prodotti agricoli ealimentari del territorio e alla certificazione delleproduzioni locali.Fanno parte delle finalità del documento programmaticoanche l’impegno a creare un tavolodi intesa tra produttori, industrie di trasformazionee di distribuzione del settore alimentare alfine di valorizzare i prodotti tipici, tradizionali e adenominazione protetta. L’azione della coalizione“Liberi da OGM” sarà, infine, diretta a selezionaretra le aziende fornitrici di pasti e derrate alle mensepubbliche (includendo anche le mense scolastiche)soltanto quelle che garantiscano il nonutilizzo di alimenti contenenti organismi modificatied a prevedere l’inserimento di una specificaclausola vincolante in tal senso in occasione delleprossime gare d’appalto di ogni mensa pubblica.ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>7


spiritualitàVATICANO E OGMdi don Rodolfo PizzolliIniziamo dagli stili di vitaNon tutti lo sapranno, ma nel novembre del2003 si è tenuto in Vaticano un convegno,organizzato dal Pontifico Consiglio Giustiziae Pace, presieduto dal Cardinal Raffaele Martino,dal titolo “OGM: minaccia o speranza?”Dopo questa notizia può forse sorgere unaprima domanda: perché questo convegnoin Vaticano? Ascoltiamo allora le parole delCardinal Martino stesso nella sua prolusionea questo evento: «Molti hanno manifestatoun po’ di stupore e di meraviglia di frontea questa iniziativa del Pontificio Consiglio,chiedendosi quale fosse la ragione che lagiustificasse. Si tratta, anche in questo caso,di dare seguito a un’esigenza profonda edessenziale della missione religiosa e moraledella Chiesa, quella di illuminare con la lucedel Vangelo quanto riguarda la promozionedell’uomo e l’affermazione della sua dignità.La Chiesa lo fa, rispettando la legge naturale,mettendo a frutto i risultati della ricercascientifica, attualizzando il messaggio delleCardinal Raffaele MartinoSacre Scritture e applicando i principi della sua dottrinasociale». Questo convegno ha voluto far incontrare espertiscientifici ed etici delle varie posizioni che esistonoattorno ad tale dimensione. Le persone favorevoli agliOGM credevano che da esso uscisse una benedizioneper questa nuova scoperta. La coscienza di affrontare unargomento delicato era chiara.Davanti alla fame di milioni di persone nasce la domandase gli OGM possono dare un contributo rilevante per risolverequesta drammatica situazione: nel messaggio per laGiornata del Ringraziamento di quest’anno della CEI vienecitato qualche intervento di papa Benedetto XVI chericorda la vergognosa situazione di chi non ha il necessarioper vivere di fronte ad un’umanità che ha i mezzi perporvi fine. Per questo il Santo Padre richiama alla necessitàdi nuovi stili di vita che permettano di soddisfare i bisognidella persona avendo cura del creato. Ecco allora il dupliceimpegno; due aspetti complementari fra di essi.


IL PICCHIODA LORETO A PISTOIA, PASSANDO PER ORVIETO, PERUGIA E ASSISIIl raid autunnaledei cattoliciLoreto e Orvieto, Perugia–Assisi e Pistoia–Pisa.Non è lo schema di un viaggio di piacere fornito daun’agenzia, ma l’itinerario di un percorso di impegnie programmazioni, assunto anche dalle <strong>Acli</strong> in questoscorcio autunnale.A Loreto è stato il Papa, Benedetto XVI, a dare la caricasoprattutto ai giovani, invitandoli ad essere critici ead avere il coraggio di andare anche controcorrente.Un discorso giovanilistico, ma motivato in una societàdell’omologazione e del disimpegno. A Orvieto le <strong>Acli</strong>nazionali si sono applicate a studiare che cosa significhioggi “abitare” i nostri territori, la Terra e il mondo.La marcia Perugia - Assisi si è svolta all’insegna di “tuttii diritti umani per tutti”, una lettura aggiornata dellaDichiarazione universale dei diritti umani.Mentre scrivo siamo in attesa della Settimana Socialedei cattolici italiani di Pistoia e Pisa, dedicata al “benecomune”. Il tutto mentre il nostro Paese è percorso dalgrido stridulo del “Vaffa” di Beppe Grillo ed è in fermentoper la nascita del Partito democratico. C’è unafrenesia di cambiamento, un’atmosfera di gestazione.Che possono diventare però anche involuzione eaborto. Ne è coinvolta la Chiesa, alle prese con il passaggiodall’era Ruini ad un’impostazione, che non sisa ancora se sarà “a popolo di Dio” come vuole il ConcilioVaticano II oppure improntata di clericalismoconservatore e tendenzialmente fondamentalista.Come in tutti i tempi di svolta siamo a rischio. E nelrischio è importante e decisivo il metodo di approccio.Sarà quello televisivo della contrapposizione adogni costo, condita di insulti? Oppure quello dell’assunzionedi responsabilità, che si traduce nell’ascoltodell’altro per costruire assieme il bene comune? C’èun terzo approccio che si squalifica da solo ed è quellodell’indifferenza che si traduce in afasia e accidiapolitica; per dirla con il Cardinal Martini.Il percorso di questo raid autunnale privilegia ed assumeil metodo della responsabilità. E ad essa sonochiamati soprattutto i laici cattolici, orgogliosi dellaloro dignità battesimale.A Loreto i giovani, tra i quali molti aclisti, hanno sentitola tromba che li ridesta e li lancia in un’avventura senzapaura. A Orvieto le <strong>Acli</strong> hanno deciso di non estraniarsibensì di abitare questo Paese e questo mondoper renderli più umani, appunto più abitabili.Anche dalle generazioni future. Mi piace qui ricordare,perché viene a pennello, un aforisma del nostro AlcideDegasperi. Alla domanda di quale fosse per lui ladifferenza tra il politico e lo statista, Degasperi rispondeva:“Il politico è quello che pensa sempre alle futureelezioni, mentre lo statista è quello che pensa semprealle future generazioni”. Basta questo per discerneretra i candidati meritevoli e candidati da bocciare.La marcia Perugia - Assisi ha rilanciato il tema dei dirittiumani come terreno sul quale solo attecchisce efiorisce la pace. Diritti umani da rivendicare non soloper sé ma anche per gli altri. In parole semplici: se iosono giustamente inquieto perché non vedo rispettatii miei diritti, non posso nemmeno dormire sonnitranquilli se non sono rispettati i diritti degli altri. Esiamo al bene comune, tema della Settimana Socialedi Pistoia. Anche qui una sola frase sintetica ed emblematica,tolta dal documento preparatorio: “Le nazionicelebrino il “Giorno dell’interdipendenza” piuttostoche il “Giorno dell’indipendenza”.Perché il bene da perseguire non è solo quello individualee nemmeno più solo quello nazionale, bensì ilbene comune planetario.Sarebbe ora che “cattolico” suonasse quello che etimologicamentesignifica e cioè: universale.Arredare il futuro...con gusto,MOBILTRIS...la soluzioneRealizzazione degli arredianche su misura presso ilnostro laboratorio.Ritiro dell’usatoscontandolodall’acquisto del nuovoMobiltris s.r.l.Loc. Palusane - 38040 Lona-LasesTel. 0461.689173 - Fax 0461.687319info@mobiltristn.it - www.mobiltristn.itACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>9


enaip & formazioneLE SFIDE APERTE DELLAFORMAZIONE PROFESSIONALEdi Walter NicolettiComplementari, ma essenzialiGli Stati generali della formazione professionalepromossi a livello nazionale dell’Enaiphanno rappresentato una grande occasioneper rilanciare il tema della trasmissionedel sapere in una società contrassegnatada grandi trasformazioni del corpo sociale edell’economia.In provincia di Trento questa stagione di ripensamentoe rilancio del ruolo della formazioneprofessionale è stata contrassegnatadal convegno “Scenari e sfide della formazioneprofessionale” promosso presso il CFP diVillazzano dall’Enaip provinciale e dalle <strong>Acli</strong>trentine.Un appuntamento che ha tracciato, rafforzandole,quattro piste di lavoro che contribuirannoa loro volta alla realizzazione delcosiddetto “sistema della formazione professionale”della provincia di Trento:-l’estensione del quarto anno a tutte le realtàformative-l’attivazione di percorsi per adulti rivolti all’apprendimentopermanente-la costituzione di veri e propri poli formativi-il riconoscimento agli istituti professionalidell’obbligatorietà scolastica fino ai 16 anni.La giornata di studio ha messo a confrontodiversi sistemi formativi ad iniziare da quellofriulano, contrassegnato dai cosiddetti “poliformativi” incentrati ad esempio sulla cantieristicanavale e sulla cosiddetta “economiadel mare”. Accanto a questo tipo di approccioè stata anche presentata l’efficienza delsistema veneto, caratterizzato da forti politichedi distretto, mentre il professor MichelePellerey, dell’Università pontificia salesiana,ha presentato gli scenari e le sfide future della formazioneprofessionale a livello nazionale.Dal Vescovo di Trento, Monsignor Bressan, al Presidentedelle Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai,sono venute una serie di sollecitazioni per completarela riforma scolastica e del settore professionale enfatizzandoil concetto di “complementarietà”di questocomparto con gli altri ambiti e settori dell’educazionescolastica.L’Enaip trentino, come hanno specificato il Presidenteprovinciale Fabio Casagrande e la direttrice di VillazzanoMaria Cristina Bridi, è pronto a fare la sua parte partendodalla recenti esperienze relative ai quarti anno eall’alta formazione.L’elemento centrale della riflessione di Villazzano rimanecomunque la capacità di collegamento, o meglio, lanecessità di una vera e propria “osmosi” con i bisogniformativi della comunità locale e la capacità di elaborarecollegialmente occasioni di crescita professionale.L’esperienza del “praticantato” all’interno dei corsi dialta formazione rappresenta in proposito un esempiolungimirante e concreto di rapporto partecipato congli attori locali dell’imprenditoria e del lavoro.All’interno del rapporto fra territorio ed enti formatividiventa infine strategica la sinergia che si instaura conl’istituzione centrale, in questo caso la provincia autonomadi Trento con particolare riferimento ai servizidell’Assessorato all’istruzione. Anche in questo caso siconferma l’ottimo livello di collaborazione che porterànel breve periodo ad un’iniziativa dedicata e specificarivolta all’alta formazione. Un passo in avanti sulla stradadi un sistema formativo legato al territorio, ai bisognidelle imprese, ma anche delle famiglie e degli stessialunni.MEANO casa clima in posizionepanoramica di sole sei unità diamoappartamenti 2-3 stanze, terrazzo,giardino, garage e cantina.8Piazza Mosna, 1938100 TRENTOTel. 0461 983736MARTIGNSNO in nuovapalazzina panoramica vendiamoappartamento con tre stanze,soggiorno, cucina,due servizi,terrazzo,cantina,due garagesPOVO centro in nuova costruzione panoramica vendiamo appartamentiuna, due stanze soggiorno, cucina, servizi, terrazzo,garage, da vedere.CADINE posizione interessante in pregiata costruzionevendiamo miniappartamenti, appartamenti due, tre stanze congiardino, terrazzo balcone. Informazioni in ufficioUFFICIO luminoso zona Top Center,I piano, mq 300 con posti macchina coperti diproprietà vendiamo.


enaip & formazioneI GIOVANI INCONTRANO LACULTURA DEL TERRITORIOProdotti di terrae di lagoL’idea di partecipare alla 37 a mostra mercato ha preso il via nell’estatedel 2006 con il coinvolgimento dei ragazzi nella lavorazionedei prodotti locali. Da qui la collaborazione con la “cooperativaagricola fra pescatori” di Garda, con il “consorzio ortofrutticolodella Val di Gresta”, con l’”Agraria “di Riva del Garda per l’oliod’oliva DOP. La collaborazione ha previsto la partecipazione degliallievi alla lavorazione dei prodotti e successivamente al serviziodelle pietanze. In seguito l’approfondimento delle tematiche acura di tecnici ed esperti ha completato il programma con lezioninelle aule, degustazioni e visite in loco.Data l’esperienza positiva dell’anno formativo scorso, si è ripropostoil progetto con la collaborazione di ragazzi di diverse classiall’inaugurazione della 37 a mostra mercato della Val di Gresta” ela partecipazione ad uno degli “itinerari gustosi”.Insieme per l’inaugurazione della37° Mostra MercatoGiornata strutturata in due fasi, la preparazione, l’allestimento e ilservizio del buffet, che è stato programmato dopo i discorsi delleautorità presenti.Una seconda parte ha visto protagonisti i ragazzi presso l’albergoMartinelli di Ronzo Chienis nel servizio di una cena a base diprodotti biologici e pesce. Soddisfatti gli allievi che, con gli chefe i mâitre, hanno gestito l’intera organizzazione e preparazionenei diversi settori, accoglienza, sala-bar e cucina, sia all’internodel Centro che sul posto. Alla cena era presente il Vicepresidentedell’ENAIP dott. Fabrizio Paternoster ed il Direttore del Centro diRiva del Garda dott. Riccardo Zanoni.Partecipazione all’Itinerario gustosoIl CFP di Riva del Garda ha curato uno stand nel “giro dei volti”all’interno degli “itinerari gustosi” organizzato dal comitato Mostradi Ronzo Chienis. L’itinerario ha previsto una passeggiataall’interno del centro storico di Ronzo Chienis con degli standallestiti negli antichi avvolti delle case. E’ stata quindi curata lagestione dello stand con il piatto “sformato di sedano rapa conragù di salsiccia” accompagnato da un ottimo Merlot. La giornataha impegnato gli allievi nelle operazioni di allestimento, nelledecorazioni dei piatti e nell’accoglienza e servizio. Entusiasti iragazzi, che hanno invitato anche i loro genitori a parteciparealla manifestazione. I passanti che hanno visitato lo stand sonostati circa 400 che si sono complimentati per la professionalità ela disponibilità dimostrata dai ragazzi.ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>11


noi donneUNA VOCE FUORI DAL COROdi Luisa MaseraViolenza,è un abuso parlarne?Il vocabolario dice: forza usata contro cosa o persona,guasta, offende, danneggia, distrugge; forza soverchiante,furore che costringe contro l’opposizionedell’altro; far violenza alla volontà altrui, violenza delvento, violenza della passione, dolce violenza, violenzacarnale.L’argomento riguarda le notizie di tutti i giorni: fatti,a volte incredibili, incomprensibili che sembra nonpossano far parte della nostra società moderna.Ci viene da chiederci se è cambiato il mondo. Forseche si, forse che no!Certo è che di fronte a situazioni a volte molto drammatichenon si può non interrogarsi!Con la televisione le notizie arrivano da tutto il mondoe se solo alcuni anni fa un singolo caso faceva storiae a volte veniva tramandato come esperienza da cuitrarne criticità e consapevolezza di comportamento,ora le notizie martellanti, a volte spettacolari, modificanola percezione del problema e la sensibilità dellepersone per trasformarlo in “tele-caso”.Altra considerazione è che finalmente alcune problematicheescono dalle famiglie, non sono tabù.Chi parla di violenza viene compresa, è più sostenutaanche se possiamo dire di aver appena iniziato adaffrontare questo tipo di problema. Siamo ancoraimpacciati di fronte a casi di violenza sia su adulti chesu minori.Purtroppo la realtà che vivono le persone coinvolteè ben diversa. Una vita segnata, una vita con moltasofferenza, una vita che spesso porta a non avere piùfiducia.L’individualismo porta alla solitudine,alla difficoltà a riconoscersinei propri ruoli, in famiglia, nellasocietà.L’insicurezza porta a mettere inpratica dei linguaggi-modalità didifesa, aggressivi e dove non c’èaltro sbocco prevale la violenza,soprattutto in famiglia, ma anchealtrove.Ci sono poi i casi patologici, a voltericonosciuti, a volte no, dove è importantemettere in atto tutta laprevenzione possibile, per garantirela massima sicurezza.Questa riflessione non è senz’altroun voler scusare o mascherare violenze,ci sono delle responsabilitàche vanno punite.Importante è che la società, noi tutti,non cavalchiamo certe logichedi disinteresse, dobbiamo esserechiari sul bene e sul male.Non è lecito soverchiare l’altro, nonè lecito costringere l’altro, non èlecito manipolare delle ragioni perfarlo.Parlare di violenza è importante.Noi aclisti e acliste proviamo apensarci?12ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>


attualitàPROSEGUE IL NOSTRO VIAGGIOATTORNO AL PENSIERODI DON MILANIdi Alberto ConciQuando il sapere passaattraverso gli occhi degli alunniSono passati ormai più di quarant’annida quando, nel febbraiodel 1965, un gruppo di venti cappellanimilitari in congedo votavaun ordine del giorno nel quale dichiaravanodi considerare “un insultoalla Patria e ai suoi caduti lacosiddetta obiezione di coscienzache, estranea al comandamentocristiano dell’amore, è espressionedi viltà”. Quarant’anni da quandodon Lorenzo Milani, allora prioredi Barbiana, rispose di getto con laLettera ai cappellani militari, stampataa proprie spese in 3000 copiee pubblicata integralmente dalsettimanale Rinascita, scatenandoforti reazioni sul piano politicocome su quello ecclesiale. Il problemache sollevava Milani non eraunicamente intraecclesiale: non sitrattava semplicemente di interrogarsisulla presenza dei cappellanimilitari nei quadri dell’Esercito, madi chiedersi quale rapporto intercorra– oggi come allora – fra annunciodel Vangelo e legittimazionedell’uso della forza militare.Non era la prima volta che don Milaniinterveniva sull’argomento.Nel novembre 1962, su invito di ungruppo di giovani della parrocchiadi S. Donato, aveva partecipato aun incontro con Jean Goss – membrodel Movimento Internazionaledi Riconciliazione – il quale avevapreparato su richiesta dei padriconciliari un documento sul problemadella nonviolenza delleChiese. Don Milani in quell’incontroaveva già duramente denunciatoil ritardo con cui la Chiesacattolica aveva rielaborato la riflessionesull’obiezione di coscienza ela condanna di tutte le guerre.La Lettera ai cappellani militariguadagnò a Milani una denunciapresso il procuratore della repubblica di Firenze da parte di ungruppo di ex combattenti. Ma in questo modo il problema dellanonviolenza evangelica e del dovere civile di opporsi con tutti imezzi alla guerra divenne oggetto non solo di un incredibile lavorodi ricerca che coinvolse direttamente i ragazzi della scuoladi Barbiana, ma anche di un dibattito pubblico sulle radici dellaguerra, le modalità di difesa, la dignità umana, i pericoli di unacrescente presenza delle armi di distruzione di massa, i limitidell’obbedienza. Temi che entrarono nella Lettera ai Giudici chedon Milani scrisse in occasione del processo. Il 15 febbraio 1966don Milani venne assolto dal tribunale di Roma, ma la Corted’appello, su ricorso del Pubblico Ministero, ribaltò la sentenza,condannandolo il 28 ottobre 1968. Don Lorenzo Milani eramorto ormai da più di un anno.Questi ultimi scritti di don Milani andrebbero riscoperti e rilettiintegralmente, almeno per tre ragioni.Prima di tutto perché essi contengono una forte provocazioneper chiunque si interroghi sul senso dell’educazione alla pacee all’impegno civile dei giovani: “Il maestro – scrive don Milani– deve essere per quanto può profeta, scrutare i ‘segni dei tempi’,indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedrannochiare domani e che noi vediamo solo in confuso. […] Inquanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso direai miei ragazzi che l’unico modo di amare la legge è d’obbedirla.Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le14ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>


attualitàleggi degli uomini da osservarle quando sonogiuste (cioè quando sono la forza del debole).Quando invece vedranno che non sono giuste(cioè quando sanciscono il sopruso del forte)essi dovranno battersi perché siano cambiate”.In secondo luogo, perché fanno affiorare ilproblema della banalità del male, che alimentai più atroci delitti sollevando i carnefici dallaresponsabilità verso gli altri e verso la propriacoscienza: “Condannare la nostra lettera – scriveancora il priore di Barbiana – equivale a direai giovani soldati italiani che essi non devonoavere una coscienza, che devono obbedirecome automi, che i loro delitti li pagherà chili avrà comandati. E invece bisogna dir loroche Claude Eatherly, il pilota di Hiroshima chevede ogni notte donne e bambini che brucianoe si fondono come candele, rifiuta di prendertranquillanti, non vuole dormire, non vuoledimenticare quello che ha fatto quand’era ‘unbravo ragazzo, un soldato disciplinato’ (secondola definizione dei suoi superiori), ‘un poveroimbecille irresponsabile’ (secondo la definizioneche dà lui di sé ora)”.Infine, perché richiamano l’attenzione ancoraoggi sulla follia della guerra totale e sull’annientamentototale del nemico. Prospettive così tragicamenteattuali nel mondo dopo l’11 settembre2001: “È noto – scrive don Lorenzo Milani– chel’unica ‘difesa’ possibile in una guerra di missiliatomici sarà di sparare circa venti minuti primadell’‘aggressore’. Ma in lingua italiana lo sparareprima si chiama aggressione e non difesa. Oppureimmaginiamo uno Stato onestissimo che per sua‘difesa’ spari venti minuti dopo. Cioè che sparinoi suoi sommergibili unici superstiti d’un paeseormai cancellato dalla geografia. Ma in lingua italianaquesto si chiama vendetta, non difesa”. Perquesto, conclude, “continuerò a insegnare ai mieiragazzi quel che ho insegnato fino a ora. Cioè chese un ufficiale darà loro ordini da paranoico hannosolo il dovere di legarlo bene stretto e portarloin una casa di cura. Spero che in tutto il mondo imiei colleghi preti e maestri d’ogni religione e diogni scuola insegneranno come me”.Una lezione che per molti aspetti è ancora davantia noi.ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>15


casa e territorioa cura di LUCA OLIVERA DOMANDA RISPONDOCome difendersi dai contrattiNell’ottobre del 2003 ho stipulatoun contratto di locazionelibero “4 + 4”. Nel contratto è statainserita la seguente clausola “Il canonesarà aggiornato ogni anno nellamisura del 75% della variazione assolutain aumento dell’indice dei prezzi al consumoaccertato dall’Istat.” Fino ad ora nessunaumento mi è mai stato richiesto, ma in questigiorni mi è giunta una lettera con la qualemi si comunica l’aumento del canone e mi sichiedono gli arretrati dall’inizio del contratto.E’ corretto tale comportamento? Devo pagarele somme richieste?La Legge 431 del 1998 ha riformato le regoleper l’adeguamento Istat dei contrattidi locazione ad uso abitativo. In particolaretale nome ha introdotto la possibilitàdi inserire clausole con le quali prevederel’ammontare e le modalità di pagamentodell’incremento del canone. Il limite massimoconsentito, essendo un adeguamento alcosto della vita, è la percentuale registratadall’Istat ed indicata dall’indice FOI (indicedi aumento dei prezzi per le famiglie deglioperai e degli impiegati) relativo al meseprecedente quello di inizio del contratto.Nel caso prospettato si può ritenere correttala richiesta del proprietario di adeguare ilcanone di locazione con la percentuale ricavatadalla somma degli indici Istat registratidal settembre 2004 al settembre <strong>2007</strong>. Ilcanone di ottobre 2008 dovrà quindi esserepagato con tale maggiorazione. La richiestadovrebbe essere stata fatta con letteraraccomandata ed il diritto di percepire ilcanone adeguato scatta a partire dal mesesuccessivo tale richiesta.Non è invece riconosciuta al proprietariola possibilità di richiedere gli arretrati perle richieste di adeguamento non fatte inpassato.Su specifica richiesta del proprietario hostipulato un contratto transitorio delladurata di dodici mesi. Essendo ormaiprossima la scadenza ed essendofinora state onorate tutte leclausole contrattuali, il pro-prietario mi chiede se voglio stipulare un nuovocontratto per un altro anno. Avendo letto chei contratti transitori non si possono rinnovaremi chiedo se accettando la proposta del mioproprietario sarei in possesso di un contrattoregolare o meno. Potete rispondermi?La legge 431 del 1998 (articolo 5) ha introdottola possibilità di stipulare contratti di naturatransitoria della durata minima di un mese emassima di diciotto mesi. Tali contratti possonoessere stipulati solo in presenza di situazioniche giustificano la transitorietà. In particolareè richiesto che nel contratto venganoriportate le motivazioni che hanno indottole parti a stipulare un contratto di duratainferiore al normale*. Le motivazioni possonoessere sia del proprietario che dell’inquilinoe devono essere dimostrabili in manieraoggettiva. Ad esempio è considerata validauna motivazione legata ad una permanenzatemporanea dell’inquilino per la stipula di uncontratto di lavoro a tempo determinato, oppurela necessità di un proprietario di adibirel’appartamento, temporaneamente locato,ad abitazione propria o dei figli.Come detto, il contratto può inizialmente esserestipulato per una durata variabile da unoa diciotto mesi, e se inizialmente la durata èinferiore a quella massima, il contratto potràessere rinnovato senza però superare i diciottomesi complessivi. Quindi sono considerativalidi tre contratti tra lo stesso locatore econduttore ciascuno di sei mesi, mentre nonè consentita la stipula di due contratti ciascunodi un anno, come nel caso prospettato. Nelcaso si proceda comunque alla conclusionedi un nuovo contratto, il conduttore può staretranquillo: il contratto è valido. Il problemariguarda quindi non la validità del contrattoma la sua durata reale. Infatti, nel caso sidovesse impugnare il contratto (per sceltadell’inquilino, per uno sfratto, …) il giudicericondurrebbe i due contratti transitori di unanno ciascuno ad un unico contratto delladurata di quattro anni più quattro, con tuttele conseguenze del caso.* per normale si intende la durata dei contratti liberi quattroanni più quattro.ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>17


giovani e lavoroCONTRO LA PRECARIETÀL’Italia è una Repubblicafondata sul lavoro?A cura della Segreteria Provinciale dei Giovani delle <strong>Acli</strong> di Trento18“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” recita l’Art. 1della Costituzione Italiana.Il lavoro è dunque un bene fondamentale, sul quale si costruiscela vita di milioni di persone, il loro benessere, maanche la struttura sociale e la stessa democrazia.Come giovani crediamo e vogliamo che il lavoro sia lostrumento per avere di che vivere dignitosamente, ma cheoffra anche la possibilità di svolgere attività il più possibilecongeniali, nelle quali impegnare capacità, inclinazioni, ambizionipersonali e che permetta di partecipare attivamenteal contesto socio-politico in cui si vive, di raggiungere unostatus e di sfruttare appieno i diritti ed i doveri del proprioruolo di cittadino.Con questi concetti ben chiari si può far fronte a quellasorta di rassegnazione che oggi si osserva in chi si affacciaal mondo del lavoro: un’arrendevolezza che segue il motto“purché sia un lavoro”, spesso non riconducibile a pigriziamentale, ma ad un contesto economico e sociale che nonriesce a garantire una sufficiente disponibilità di posti dilavoro e che, soprattutto, dà per scontata l’instabilità occupazionale.Per raggiungere tale scopo e superare i limiti della leggeBiagi è necessario un forte impegno delle istituzioni, delleforze sindacali e di quelle politiche per la revisione ed ilpotenziamento degli ammortizzatori sociali, nonché per laACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>loro estensione ai lavoratori atipici, accompagnatida tutele attive del reddito coordinatecon i servizi all’impiego e con processi di formazioneprofessionale.Prendere atto dell’imperativo economicodi una flessibilità inevitabile, quale esito deiprocessi di globalizzazione e dell’utilizzo dinuove tecnologie, non può e non deve significarel’accettazione acritica di una flessibilitàillimitata.L’ambivalenza di opportunità e rischi insitanel fenomeno della flessibilità non può esseresemplicemente negata, ma chiede di esseregovernata affinché la flessibilità non diventiprecarietà e la mutevolezza dei percorsi lavorativinon si trasformi in incertezza per la vita.Per massimizzare i benefici della flessibilità elimitarne al minimo i costi individuali e sociali,occorre individuare nuovi strumenti di tutela,protezione e promozione del lavoro all’insegnadi una flessibilità sostenibile.La formazione, a partire dalla preparazionescolastica di base, è di fatto il primo passoverso il mondo del lavoro. L’educazione, omeglio, la formazione dell’individuo, deveanche far fronte ad una cultura giovanilespesso in bilico tra l’assunzione delle proprieresponsabilità ed i comportamenti di


massa. Ne sono un esempio i “giovani”, in realtà in età adulta,che non riescono ancora a dare una forma alla propria realtàprofessionale ma anche personale. A questo proposito ci sidovrebbe chiedere: gli educatori e i formatori, ad ogni livello, e leistituzioni, da quelle pubbliche a quelle specifiche di determinatisettori, sono in grado di dare ai giovani, ma anche ai meno giovani,un esempio ed uno stimolo di agire responsabile nei confrontidella propria persona e della società?Per poter affrontare la realtà della società è necessario ed indispensabilepoter contare su un sistema scolastico in grado di stimolarele capacità intellettuali del futuro adulto e, al contempo,di fornire le nozioni necessarie per relazionarsi con la realtà istituzionale,relazionale e burocratica del contesto sociale nel quale siè inseriti. Questo processo diviene possibile attraverso un interventodi collegamento tra istruzione e società che, a nostro avviso,non possono essere separate.Ma l’acquisizione o l’aggiornamento di nozioni o il solo fatto diaver completato un ciclo di studi non sempre riescono a fornire allavoratore, o al futuro lavoratore, le giuste capacità per affrontareil lavoro inteso nel suo senso più ampio, comprendente quindianche le dimensioni relazionali e burocratiche.La vera formazione è quella che “forma”, appunto, la personalitàdel soggetto, il processo che aiuta a sviluppare la personalità, adampliare quelle risorse interne che possano aiutare ad utilizzarequegli strumenti acquisiti attraverso l’istruzione. La formazionedeve essere, oggi più che mai, un processo continuo, rinnovatocostantemente nel corso degli anni e dell’attività lavorativa.Riprendendo il concetto di lavorocome sostentamento economico erealizzazione delle propria personalità,possiamo mettere in evidenzadue elementi fondamentali: la stabilitàeconomica ed i rapporti personali,con se stessi e con gli altri.Il mutamento della legislazione italianain materia di lavoro, ha avuto naturalmenteripercussioni innanzitutto sull’organizzazionedel mondo lavorativoe delle sue gerarchie e questo ha portatoingenti conseguenze sulla gestionedi entrambi questi elementi.Fino agli anni ‘80 il concetto di impiego,era caratterizzato da un periodo diprova di durata variabile, al termine delquale il candidato, se considerato idoneo,veniva assunto a tempo indeterminatoin azienda.Era un’ espressione entrata nel linguaggioquotidiano, quasi un luogocomune, dire al giovane lavoratore cheterminava il praticantato: adesso puoistare tranquillo, sei sistemato. Poco piùdi vent’anni dopo quel “essere sistemati’’è molte volte indice di epiloghiben diversi. Non sono rari, infatti, i casinei quali, spesso dopo sei mesi o addiritturauno o più anni, un dipendenteviene licenziato con le scuse più varie,semplicemente perché, con il sistemacontributivo e fiscale vigente, molteaziende, hanno maggiore convenienzaad assumere giovani leve e a “bruciarle’’in pochi mesi, potendo contare, oltreche su un nutrito ricambio di disoccupatiin attesa, su politiche di protezionestatali nei confronti dei neo-lavoratoriquasi inesistenti o sulla pressoché totaleimmobilità dei sindacati di settore,costretti, in molti casi, (vengono allamente come esempi i sindacati operaio del settore infermieristico) a esserespettatori di scelte prese da altri o aporsi come baluardi di difesa di dirittiottenuti in un ormai remoto passato.Il sistema di precarietà così innescato vaa travolgere quella che era la conformazionetipica di un processo di crescitalavorativa e, parimenti, personale.Se fino a pochi decenni fa al lavoro stabile,conquistato certamente con fatica,ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>19


20ma in tempi ragionevoli, seguivano il matrimonio, l’acquistodella prima casa, la formazione di una famiglia, quasi comenaturali e logiche conseguenze, oggigiorno il meccanismo siè di molto rallentato e rischia di fermarsi completamente.La formazione di una famiglia è anche ostacolata dallescarse politiche di tutela nei confrontidelle lavoratrici atipiche, i cui problemidi precarietà sono, secondo varie indagini,più frequenti che negli uomini eche sono pesantemente condizionatein scelte fondamentali come il matrimonioma soprattutto la maternità e lacura dei figli.Decisamente da potenziare sono alloragli interventi riservati alla maternità dellelavoratrici atipiche.Vi è poi una forma di precarietà occupazionaleche va estendendosi in modopreoccupante ed è quella che tocca lelavoratrici ed i lavoratori espulsi in etàadulta (over 40) da occupazioni stabili eche, quasi sempre, assieme alle proprietutele vedono venir meno quelle dellapropria famiglia. Alle persone non piùgiovani espulse dal mondo del lavoro siaggiungono altre due categorie ugualmentesvantaggiate: da una parte i giovaniche non riescono a trovare lavoro,dall’altra i pensionati e gli anziani.A distanza di quattro anni dall’introduzione della riformadel mercato del lavoro si è costretti a verificare chesi è cristallizzato e stabilizzato il precariato come dimostral’innalzarsi dell’età di chi permane in tale tipologiadi contratti di lavoro; non c’è stata l’estensione degli ammortizzatorisociali ai lavoratori atipici, così come nonsono stati presi provvedimenti per assicurare un minimodi continuità previdenziale agli stessi; gli interventi diformazione professionale necessari alla riqualificazionedei lavoratori non hanno ricevuto adeguato sostegnofinanziario ed organizzativo, mentre il sistema delle impresesi è sostanzialmente sottratto a tale impegno; nonc’è stata un’adeguata repressione degli abusi applicatividella Legge Biagi, anche a causa dell’indebolimento dellefunzioni ispettive e di controllo.Solo recentemente, con la Legge finanziaria del <strong>2007</strong>, sonostati introdotti provvedimenti di diminuzione del costo dellavoro per le assunzioni a tempo indeterminato e di aumentodei contributi previdenziali per i contratti atipici. Interventi,questi, che vanno sostenuti e consolidati poiché vanno nelladirezione di incentivare le assunzioni stabili e di scoraggiarel’uso abnorme ed ingiustificato di occupazione precaria.Alla luce di questi spunti di riflessione è bene considerarecome il problema del lavoro esuli dalla sfera prettamenteeconomica per sconfinare e appropriarsi degli ambiti sociali,politici e nei casi drammatici, anche psicologici.ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>L’attività su cui si basa la realizzazioneumana, come la nostra Costituzione solennementesancisce, rischia di diventarel’incubo nostro e dei giovani che verranno;per questo motivo crediamo fermamentenella validità della propostadi flessibilità sostenibile portata avantidalle ACLI gia da qualche anno.La flessibilità sostenibile è una via perseguibile;essa si può definire come l’effettivapossibilità dell’individuo di gestire il lavoroe il suo eventuale cambiamento, in modotale da mantenere e migliorare la propriasituazione di benessere.Questa condizione della persona deve essereresa possibile da politiche di welfareinclusive ed intergenerazionali e da unquadro sociale di sostegno della comunitàe della famiglia che tendano a massimizzarele opportunità e minimizzare gli aspettinegativi.L’ambivalenza di opportunità e rischi insitanel fenomeno della flessibilità non puòessere semplicemente negata, ma chiededi essere governata affinché la flessibilitànon diventi precarietà e la mutevolezza deipercorsi lavorativi non si trasformi in incertezzaper la vita.Flessibilità e sicurezza non sono da contrapporre,anzi trovare una sintesi è la viaper promuovere libertà e eguaglianza nellavoro e sul lavoro, ma anche nella società.


US <strong>Acli</strong>IL QUINTO SIGILLOdi Michela GrazziLa stagione del rilancioInizio di stagione all’insegna delle novità per Il QuintoSigillo. Da metà ottobre sono ripartite le attività propostedall’associazione, che ora punta davvero in alto.L’obiettivo è quello di diventare un vero e proprio puntodi riferimento nell’ambito del “benessere” psico-fisico,un centro specializzato e di ritrovo per tutto ciò chegravita attorno al mondo dell’attività motoria.Dal primo di ottobre l’Associazione sportiva Il QuintoSigillo, affiliata u.s.<strong>Acli</strong> Comitato del Trentino, ha unanuova sede a Trento, in località Lamar di Gardolo, n°78.Uno spazio importante, che permette all’associazionedi allargarsi e fare progetti “in grande”. Su tutti il saloneprincipale: oltre 130 metri quadrati che, organizzaticon tappetini di gomma ad incastro, risultano idoneiper l’attività motoria e per tutte le attività sportivoricreative.E con estrema facilità diventa una sala riunioniattrezzata con un video proiettore, un sistema diamplificazione e circa 60 posti a disposizione per organizzareincontri e meeting.Altre 5 sale completano poi la struttura con una salettaper le sedute di Shiatsu, uno spazio lettura dove trovarelibri e riviste riguardanti il benessere ed una sala “adisposizione”. Uno spazio libero, disponibile per chiunquevoglia proporre attività legate al movimento e albenessere.Tutto, insomma, all’insegna dell’associazionismo e dell’aggregazione,come nello spirito dei promotori delcentro: Sabina Gislimberti (presidente) e Giorgio Bertazzoni(vicepresidente) alle spalle hanno un’attivitàdecennale dedicata all’associazionismo all’interno dell’u.s.<strong>Acli</strong>.Ora si propongono di offrire alla città di Trento,ed alle zone limitrofe, un nuovo punto di ritrovo,aggregazione e condivisione dove possono confluireidee, proposte, iniziative.L’ingresso è riservato ai soci. L’attività proponecorsi di Shiatsu professionali e, grazie alla collaborazionecon l’Associazione Sportiva Chineticamente,di ginnastica posturale.Per informazioni e-mail: ilquintosigillo@libero.it...semplicità e discrezioneUna persona su due, dopo i 50 anni, ha difficoltà a seguireuna conversazione in ambienti rumorosi.Il controllo dell’udito o il pensiero di dover utilizzare apparecchiacustici è spesso motivo di disagio e di imbarazzo.Eppure il test dell’uditopiedinoè molto semplice e dura pochi minuti,acusticainseguito possiamo consigliarti l’accessorio acustico più adatto al tuostile di vita, semplice, discreto e abbinabile al tuo personale look.Apparecchi Acustici dal 197822ACLI trentineChiamata Gratuitaottobre 800-274067 <strong>2007</strong>...per farvi sentire senza farvi notareTrento, Viale Verona 31/2 Tel. 0461 913320 www.acusticatrentina.com


FAP <strong>Acli</strong>UNA PROPOSTA DI VOLONTARIATOPER PENSIONATI E ANZIANICome diventarepromotori socialiE’ nostra precisa convinzione che ipensionati, grazie alle competenzeche hanno maturato e al tempo liberodi cui finalmente dispongono,costituiscano delle importanti risorsedisponibili per un servizioalla comunità sociale attraversole forme del volontariato. Attivitàin cui si possono esplicare moltepliciruoli ed attività.Nell’ambito del nostro Movimentoc’è la necessità di sviluppare la retedei Promotori Sociali che collaboranocon le <strong>Acli</strong> e con le sedi localidel Patronato. Per questo come FAPci siamo posti l’obiettivo prioritariodi promuovere su tutto il territorio,tra i nostri associati, la figura del“promotore sociale” cioè di unvolontario che:- sappia leggere i bisogni della propria comunità,- avanzi proposte e progetti coinvolgendo quanto più possibile lacittadinanza- possa rappresentare i cittadini neiconfronti delle istituzioni sollecitando la conoscenza ed il rispettodei diritti- concorra al rinnovamento emiglioramento delle politiche sociali, impegnandosi a tutela e fruizione del bene comune.Con questi obiettivi la FAP-ACLI, in stretta collaborazione con lestrutture del Movimento, come il Patronato ACLI e i Circoli ACLI, haavviato la ricerca di nuovi volontari da inserire, previa partecipazionea specifici percorsi formazione, in uno dei seguenti ambiti di attività:- Promotore sociale a servizio del Patronato ACLI o del proprioCircolo Territoriale, per- Collaborare con gli operatori per lo svolgimento del servizio assistenziale nei confronti di persone anziane e non autosufficienti(Assistenza sanitaria – mobilità – ausili – legge 104 – ecc.),- Realizzare il supporto a progettualità volte a soddisfare nuovi bisogni, quali ad esempio servizi di auto mutuo, aiuto per anzianisoli, “telefono d’argento”, servizi di accompagnamento, e altro.- Rappresentante del Gruppo Territoriale FAP con le funzioni di- coordinamento delle attività della FAP sul territorio, secondo lelinee della Segreteria Provinciale- rappresentanza sociale dei pensionati e anziani del posto,- collaborazione con i Circoli anziani e pensionati della propria Comunitàe con la Parrocchia,- collaborazioni di segreteria amministrativa, allestimento manifestazioniecc.La scelta di ambito di attività può essere maturata dopo lo specificopercorso formativo.Qualora i nostri associati e/o simpatizzanti si sentano interessatia questa proposta e desiderino avere ulteriori informazioni sonoinvitati a prendere contatto con:Segreteria Provinciale FAPTrento, Via Roma, 57 – ore 8.30 – 12.00tel. 0461/277240.ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>23


patronatoSicurezza del e nel lavoroDIRITTI IN PIAZZACome ha ricordato tempo fa il Presidente nazionaledelle <strong>Acli</strong> Andrea Olivero, “ogni giorno trepersone perdono la vita sul posto di lavoro”. Inoccasione di “Diritti in piazza”, la manifestazionepromossa a fine settembre dal Patronato <strong>Acli</strong>,avvertiamo l’esigenza di non abbassare la guardiaperché la sicurezza sul lavoro deve diventare,e rimanere, una priorità nell’agenda politicaitaliana. Un importante traguardo è la legge nazionalen. 123 approvata il 1° agosto <strong>2007</strong> ed entratain vigore il 25 agosto che prevede maggioririsorse da investire in prevenzione e sicurezza.Le cifre degli incidenti e dei morti sembrano unvero e proprio bollettino di guerra: ogni giornomuoiono 3 persone; 100 al mese, circa 1.300,secondo le previsioni, nel corso di quest’anno.Previsioni che attestano un aumento degli incidentimortali che nel 2006 sono stati 1.280,mentre sono stati 928.000 i lavoratori vittime diincidenti nel 2006, un numero che supera quellodegli abitanti dell’Umbria!Secondo i dati INAIL, le morti bianche nel 2006sono aumentate del 2,2%.Tutto questo costa allo stato oltre 41 milioni diEuro ogni anno.Le categorie più colpite sono giovani, donne estranieri. Una ragione in più per il Patronato ACLI,per dedicare “Diritti in piazza” ai temi della sicurezzadel lavoro, perché per noi, la tutela delle fascepiù deboli della popolazione rappresenta, dasempre, un’assoluta priorità. Per quanto riguardala presenza straniera in Italia, oggi pari a circa 2,7milioni di persone, si registra un incremento dell’occupazioneproprio nei settori più a rischio, comequello edile, metallurgico e dei trasporti. Rischi chenel 2006 hanno prodotto 116.000 denunce, coinvolgendolavoratori con un’età media di 35 anni.Inoltre, su 9 milioni di donne che lavorano, 230.000hanno subito un infortunio nel 2006, più di 120.000sono rimaste invalide, 93 i casi di morte.Nel corso della conferenza promossa dal Patronatonell’ambito di “Diritti in piazza” sono intervenuti ildottor Mario D’Ignazio, consulente medico del Patronato<strong>Acli</strong> e Fabrizio Paternoster, Presidente delPatronato <strong>Acli</strong>, lanciando una proposta che prevedeil consolidamento dello Sportello salute.Questa struttura rappresenta un servizio permanente,attivo presso la sede provinciale <strong>Acli</strong> di Via Romaper cinque giorni alla settimana con la possibilità diattivare connessioni e forme di sinergia con le 14sedi provinciali del Patronato.Presso lo sportello ogni cittadino-lavoratore può effettuaredelle visite specialistiche gratuite sull’individuazionedell’effettivo danno fisico riscontrato inconseguenza di incidenti e problematiche relativealla salute nei luoghi di lavoro.Questo servizio, che vede oggi impiegati tre medici-consulentidel Patronato, verrà ulteriormenterafforzato tramite una campagna di informazionecapillare a livello provinciale per consentire a tutti ilavoratori di poter accedere ad un servizio pubblicogratuito volto al rispetto della salvaguardia dellasalute e alla diffusione di una vera e proprio culturadelle prevenzione del rischio.24ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>


pace e dirittiPer la pace e la giustizia promuoviamoassieme “tutti i diritti umani pertutti”. Un altro mondo sarà possibilese promuoveremo tutti i diritti pertutti.E’ stato questo il tema sviluppatonell’assemblea dell’ONU dei Popolisvoltasi nella settimana precedentealla marcia ed il tema variamenteconiugato dalle tante persone gruppied associazioni presenti. Tantele persone che hanno partecipato,oltre ai circa mille trentini, che inmodo originale, molto colorato ediverso hanno presentato i vari modidi interpretare il tema della marcia diquest’anno, Striscioni di diverse dimensioni,bandiere, gonfaloni, canti,tanti ragazzi, con le divise scout, maanche di tanti gruppi impegnati nelvolontariato, scuole, università e tantele persone di diverse nazionalità,hanno animato il lungo serpentoneche da Perugia è giunto in SantaMaria degli Angeli e poi ad Assisi, allaRocca.Tanti gli appelli, le solidarietà manifestate.Molto rosso a sottolinearequanto sta accadendo in Birmania.A sessant’anni dalla firma dellaDichiarazione dei Diritti Umani ètutt’ora in evidenza la domanda diriconoscimento dei diritti. Ancorapersone e popolazioni non vivonoin condizioni dignitose, non hannol’accesso alle risorse economiche,culturali e di sostegno, anzi “cresconole sofferenze delle persone, le disuguaglianze,le ingiustizie, lo sfruttamento,l’esclusione, l’illegalità, leviolazioni dei diritti umani, l’intolleranza,il razzismo, l’impoverimento, ladisoccupazione, la precarietà, la violazionedei fondamentali diritti dellavoro, la devastazione ambientalee la distruzione delle risorse naturali,la mercificazione dei beni comuniuniversali, il ricorso alla violenza, alladi Silvia SandriPROSPETTIVE DI PACEDOPO LA PERUGIA-ASSISIPer un’agenzia politicadei diritti umaniguerra e alla giustizia “fai da te”, i traffici di ogni tipo di arma.”E’ accorata la domanda di giustizia sociale, del rispetto dei dirittiumani, di solidarietà delle centinaia di persone che vivono nellamiseria, nelle guerre, nell’oppressione e nella violenza.Una occasione per accrescere la consapevolezza su quanto staaccadendo è rappresentata dall’Assemblea dei popoli dell’ONUche riflettendo assieme sulle sfide più urgenti, sulle responsabilitàe sul ruolo delle istituzioni e società civile aggiorna l’agenda politicadei diritti. umani.Insieme abbiamo dunque la responsabilità sociale di sviluppareuna nuova cultura politica basata sui diritti umani (Mandela). Insiemeabbiamo il dovere di denunciare e contrastare le grandi epiccole violazioni dei diritti umani richiamando le istituzioni arispettare impegni e responsabilità .C’è una responsabilità per tutti e dobbiamo agire insieme qualunquesia l’impegno sociale di ciascuno perché insieme possiamofare la differenza per impedire nuove e intollerabili tragedieumane e costruire nuovi mondi dove ci sia più giustizia e pace pertutti. Insieme dobbiamo definire ed attuare l’Agenda politica deidiritti umani.”ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>25


vita associativaCIRCOLO DI MATTARELLO“Elettra” dalla tragedia di EuripideA cura del gruppo teatrale D’AriaNella serata di mercoledì 29 agosto è stato organizzatodal Circolo <strong>Acli</strong> di Mattarello uno spettacolo teatrale.Questa iniziativa rientrava tra le proposte del ricco programmadella locale Sagra S.Anzoi che da anni ormaiinizia nell’ultima settimana del mese di agosto per ultimarenel primo fine settimana di settembre.La proposta di questo trattenimento si è potuta realizzaregrazie al sostegno economico dato dal Co.p.a.g., ilcomitato che raggruppa e coordina tutte le associazionidel sobborgo.La manifestazione si è svolta nell’incantevole e suggestivocortile del Centro Civico.Il gruppo che si è esibito è il Gruppo Teatrale D’Aria.La caratteristica che contraddistingue Il Gruppo TeatraleD’Aria è di essere composto da ragazzi che frequentanole diverse classi del Liceo Classico Giovanni Pratidi Trento.Nonostante questi ragazzi siano solo alla loro primaesperienza teatrale, sono riusciti a raggiungere ambiziositraguardi. Infatti hanno partecipato al meetingteatrale studentesco organizzato dalla Co.f.a.s. Successivamente insieme ad un altro istituto scolastico,questo gruppo è stato selezionato come uno dei migliori partecipanti al concorso.Lo spettacolo messo in scena narrava la storia di Elettra, tratta da una delle opere più importanti diEuripide.Da evidenziare la notevole partecipazione da parte della comunità a questa iniziativa.Un ringraziamento è doveroso a quanti hanno collaborato per la buona riuscita della manifestazione, alComitato che ha sostenuto economicamente l’iniziativa e al numeroso pubblico che ha partecipato.CIRCOLO DI SABBIONARACompiti insiemeAnche quest’anno il Circolo <strong>Acli</strong> di Sabbionara in collaborazionecon l’Assessorato all’istruzione del Comunedi Avio e con l’Istituto Comprensivo di Avio ha promossoil progetto “Compiti Insieme”. Circa trenta ragazzi, frequentantila quinta elementare, la prima e la secondamedia hanno aderito all’iniziativa. Nei mesi di luglio,agosto e settembre si sono ritrovati presso la scuolamedia, dove degli studenti universitari, e diplomati,opportunamente preparati, li hanno guidati ed aiutatinello svolgimento dei compiti estivi, aiutandoli anchea consolidare il metodo di studio. Grande successodunque per il progetto, che ormai è diventato una tradizioneche il Circolo <strong>Acli</strong> di Sabbionara porta avanti; unservizio, che nello spirito aclista, è vicino ai bisogni dellagente e in questo caso è di grande utilità per i ragazzi.Un’altra importante tradizione alla quale il Circolo ACLIdi Sabbionara ha mantenuto fede, è quella del Paliodella Botte organizzato dai giovani del Circolo “Cassiopea”,all’interno della manifestazione “Uva e dintorni”,l’evento che per il quarto anno consecutivo ha apertodal 2 al 4 settembre le corti e le piazze del borgo, in unsuggestivo percorso che conduce al castello trecentescodi Sabbionara proprio in onore delle antiche tradizionivitivinicole.Dopo queste iniziative il Circolo ha programmato laripresa dei corsi autunnali, facendo due proposte: uncorso base di disegno, per offrire le prime nozioni dell’artedel disegno e sviluppare la propria sensibilità artisticae un corso di pittura di V e VII livello, che si baseràsul miglioramento della pittura in acrilico e l’approcciocon la pittura ad olio. Entrambi i corsi saranno seguitidal maestro Franco La Spada, artista di Brentonico.26ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>


fisco per tuttiACLI SERVIZI:Qualità certificata eresponsabilità sociale<strong>Acli</strong> Servizi Trentino s.r.l. ha istituito, documentatoed attuato un Sistema di Gestioneper la Qualità Sociale secondo lenorme internazionali UNI EN ISO 9001:2000.Tale sistema ha ottenuto già dal 2005 perla sede di Trento e recentemente per tutti iCentri operanti in provincia di Trento la certificazioneda parte dell’ente SGS. La politicaper la qualità adottata mira non solo al miglioramentoed innovazione continue maanche alla massima soddisfazione del clientee a importanti investimenti nella crescitae maggior professionalità dei collaboratori.Uno degli strumenti che permette all’aziendadi testimoniare il proprio “sistema di valori”è il Bilancio Sociale. <strong>Acli</strong> Servizi Trentino,dall’anno 2003, ha intrapreso la scelta dellastesura del rendiconto economico e socialea beneficio dei referenti, interni e non, con iquali interagisce quotidianamente.Nel Bilancio Sociale sono descritte le azioni egli impegni futuri che l’azienda ha assunto neiconfronti della clientela, del proprio personale,dell’Associazione di riferimento (le ACLI).Più in generale, nel documento sono diffusamentepresenti tabelle e schede che permettonoun’analisi sulle tendenzedi alcuni indicatori e che testimoniano, secondoun principio di netta trasparenza, del restodichiarato e perseguito fin dal primo BilancioSociale, la presenza e l’impegno dell’aziendaverso l’intera Comunità Trentina.I Bilanci Sociali di <strong>Acli</strong> Servizi Trentino s.r.l.sono consultabili su www.acliservizi.it.28ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>


Il servizio successioniAnche sul tema delle Successioni nelcorso del 2006 sono state introdottenovità molto importanti.Innanzitutto, per le successioni apertesia partire dal 3 ottobre 2006, è stataripristinata l’imposta di successione esono stati rimodulati i valori delle aliquotecon cui esse vanno applicate; lesuddette aliquote sono diversificate aseconda del grado di parentela deglieredi ed esistono franchigie diverse abeneficio di alcune categorie di eredi(ad esempio, se si tratta di un portatoredi handicap grave, è riconosciutauna franchigia di 1 milione e mezzo diEuro, indipendentemente dal gradodi parentela).I beni soggetti all’imposta di successione,non sono solo quelli immobili,ma anche le aziende, i depositi bancari,le azioni e quote di partecipazionein società, beni mobili in genere,ecc.; l’imposta è dovuta dai beneficiarimortis causa e la dichiarazione disuccessione deve essere presentataentro un anno dalla morte.Il Centro Servizi Fiscali delle ACLI è diventatoun riferimento importante dimolte famiglie trentine anche per losvolgimento delle pratiche fiscali collegatea vicende successorie. Il ServizioSuccessioni è svolto da personalealtamente qualificato, con massimariservatezza e attenzione.


associazioneLA QUALITÀ DELL’AGRICOLTURADI MONTAGNAGli amicidella terradella Valle di NonIl Gruppo “Amici della Terra” si è costituitoin Alta Valle di Non nell’estate <strong>2007</strong> connove soci fondatori, non solo agricoltoriufficiali, ma anche appassionati e operativinel settore agricolo.Il gruppo propone in primo luogo di promuoverei prodotti della zona, operandodirettamente con la cosiddetta filieracorta, ossia dal produttore al consumatore.Per farci conoscere abbiamo approntatoun depliant, anche in tedesco, con indirizzie numeri telefonici dei soci (da aggiornareanche in Internet), con le varietàdei loro prodotti per ogni stagione e perun contatto diretto.Sono proposti prodotti agricoli, esclusivamentecoltivati in zona, come:-Patate, Frutta, Ortaggi, Cereali, Erbeofficinali, Sale aromatizzatooltre ai prodotti trasformati, quali:-Carne Ovina, Lana e cuscini benessere,Insaccati, Succhi, Frutta secca, Crauti,Aceto di mele, Miele, Uova…Da questi campi-orti possiamo acquistareprodotti, coltivati a conduzionefamigliare, con le massime garanzie perl’origine, il tipo di coltivazione e le lorocaratteristiche organolettiche, per unprogetto di agricoltura sostenibile, dovel’indirizzo fondamentale è la cura e il rispettodell’ambiente e del territorio, peruna vera valorizzazione della montagna.Questi prodotti sono particolarmente adatti per una cucinasemplice, ricca di gusto e di sapori.Possibilmente coinvolgendo in questo Progetto, oltre che iprivati cittadini, anche ristoratori, mense per asili e scuole,distribuzione pasti a domicilio, ospedali, ecc.Non per ultimo il Gruppo si propone un’azione di coinvolgimentoculturale e colturale, per grandi e piccini, dall’apprendimentodei lavori, alle conoscenze e ai riti del mondoagreste, scanditi dal ritmo delle stagioni …, vissuti dal vero,per imparare, conoscere e valorizzare.Secondo un antico motto “E’ bene SAPER FARE, ma altrettantobene è FAR SAPERE”, la nostra azione è impostata perdare dignità e valore al nostro tempo e nel contempo lanciareun messaggio!.”Per informazioni e contatti telefonare a Giancarlo Seppi347-906373330ACLI trentinenovembre <strong>2007</strong>

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