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Notiziario 20 - GIROS - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle ...

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<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 <strong>GIROS</strong> Notizie


<strong>GIROS</strong> Notizie Indice <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02INDICEArticoliConvegno G.I.R.O.S. in Puglia, di Paolo LiveraniLa presenza di Ophrys ciliata Biv. in Toscana, di Ro<strong>la</strong>ndo Romolini eMauro BiagioliLe belle Barlie verdi, di C<strong>la</strong>udio Del Fuoco124Segna<strong>la</strong>zioni BotanicheOphrys splendida Gölz & Reinhard: primo ritrovamento in Italia,di Grazia De Simoni e Francesco De GiglioNuova stazione di Ophrys ciliata Biv. all’Iso<strong>la</strong> d’Elba (Arcipe<strong>la</strong>goToscano, Livorno), di Giuliano FranginiEpipactis palustris (L.) Crantz: nuova segna<strong>la</strong>zione nel Gargano,di C<strong>la</strong>udio Del Fuoco e Tommaso SciroccoOphrys virescens Philippe ex Grenier: prima segna<strong>la</strong>zione nelGargano, di C<strong>la</strong>udio Del FuocoSegna<strong>la</strong>zione di due nuovi stazioni di Orchis <strong>la</strong>ctea Poir. nel Lazio,di C<strong>la</strong>udio MazzuoliOphrys lucifera Devillers-Tersch. & Devillers, di Ange<strong>la</strong> Rossini eGiovanni QuitadamoSegna<strong>la</strong>zioni di orchidee rare in Basilicata e Ca<strong>la</strong>bria, di VitoAntonio RomanoP<strong>la</strong>tanthera bifolia (L.) Rich.: prime segna<strong>la</strong>zioni documentate nelGargano, di C<strong>la</strong>udio Del Fuoco e Francesco PantaleoBarlia robertiana (Loisel.) Greuter: nuova segna<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> ilVeneto, di Daniele Doro6810111415161719Lettere al DirettoreNotizie in breve2122


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Articoli <strong>GIROS</strong> NotizieConvegno G.I.R.O.S. in Pugliadi Paolo LiveraniSi è svolto dal 19 al 23 Aprile il Convegno Nazionale del <strong>Gruppo</strong> Nazionale<strong>Ricerca</strong> Orchidee Spontanee: nei giorni l9 e <strong>20</strong> fino a mezzogiorno nel<strong>la</strong> zona diTaranto all’Albergo il Bagaglino, poi a Castro Marina all’albergo Orsa Maggiore.A Taranto io e una decina di soci, guidati da Aldo Ingrassia e da sua figlia colmarito Teo Dura, nostri soci, abbiamo visitato delle bellissime stazioni di orchideespontanee del<strong>la</strong> zona. Abbiamo mangiato al sacco tutti due i giorni e bevuto un vinellorosso che portava Aldo, un vinello che aveva 18 gradi di gradazione alcolica (alpomeriggio vedevamo dei lusus, chissà <strong>per</strong>ché). Al pomeriggio del <strong>20</strong> ci siamo spostatia Castro Marina all’Albergo Orsa Maggiore, sede del convegno, <strong>per</strong>fettamenteattrezzato <strong>per</strong> convegni, cucina veramente ottima (aveva solo un difetto: era sempretroppo abbondante). Il 21 sotto <strong>la</strong> guida del nostro socio Prof. Livio Ruggierodell’Università di Lecce, in pullman, abbiamo visitato quel magnifico monumentovegetale che è <strong>la</strong> Quercia Vallonea di Tricase e al pomeriggio dopo il pranzo in albergo,<strong>la</strong> Grotta Zinzulusa. Il 22 e 23 sempre in pullman siamo partiti dopo co<strong>la</strong>zione erientrati <strong>la</strong> sera; alle 13 si è fatto il picnic: un picnic speciale inventato appositamenteda Livio <strong>per</strong> questi convegni. Ci si fermava in un luogo prefissato dove venivamo raggiuntidal pulmino dell’albergo, guidato da un cameriere autista e con due cameriere,belle, giovani ed efficienti, carico di vivande preparate dal<strong>la</strong> cucina dell’albergo contavoli, posate e tutto l’occorrente <strong>per</strong> un pranzo ottimo e abbondante.Riguardo alle orchidee abbiamo trovato, studiato e fotografato tutti i generi especie che erano presenti sia nel Tarantino che nel Salento, comprese le bellissimeOphrys candica e O. tardans. Al convegno hanno partecipato oltre settanta soci, datutta Italia.Nei tre giorni in Salento è stato con noi il Dott. Piero Medagli dell’Istituto diBotanica dell’Università di Lecce, che ci ha illustrato gli endemismi più rari delle zonevisitate.L’organizzazione del convegno è stata <strong>per</strong>fetta sotto ogni punto di vista: ringraziaregli Organizzatori <strong>per</strong> ciò che hanno fatto è ben poca cosa. Penso che <strong>per</strong> i convegnidegli anni che seguiranno sarà difficile eguagliarli.1


<strong>GIROS</strong> Notizie Articoli <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02La presenza di Ophrys ciliata Biv. in Toscanadi Ro<strong>la</strong>ndo Romolini e Mauro BiagioliRiassunto – Si riporta l’elenco delle segna<strong>la</strong>zioni di Ophrys ciliata Biv. in Toscana, sul<strong>la</strong> basedi osservazioni dirette e bibliografiche. Le stazioni sono poche, povere di individui e ad altorischio di estinzione.Abstract - The present work lists the stations of Ophrys ciliata Biv. in Tuscany, followingdirect investigations and bibliographical references. There are few of them, and with not manyp<strong>la</strong>nts, often threatened with extinction.2Nel<strong>la</strong> regione italiana <strong>la</strong> bellissima Ophrys ciliata Biv., nota anche come O.vernixia subsp. ciliata (Biv.) Del Prete (o Ophrys speculum Link), è diffusa soprattuttoin Sicilia e Sardegna; le segna<strong>la</strong>zioni nell’Italia continentale si limitano alle regionimedio-alto tirreniche (Toscana, Umbria e Lazio) e - meno frequentemente – a quelleadriatiche (Emilia-Romagna, Abruzzo e Puglia), ma <strong>la</strong> sua presenza è comunquesempre incostante, frammentaria e sporadica.Ciò vale anche <strong>per</strong> <strong>la</strong> Toscana, dove in letteratura sono citate solo <strong>20</strong> stazioni,alle quali va aggiunto un nuovo recentissimo ritrovamento <strong>per</strong> l’iso<strong>la</strong> d’Elba.Provincia di Grosseto:Vi sono segna<strong>la</strong>te dodici stazioni (DEL PRETE et al., 1993), delle quali cinqueall’Argentario: di tutte mancano notizie più precise e recenti. Inoltre:Marina di Grosseto (FARINELLI, <strong>20</strong>00);Principina a Mare: segna<strong>la</strong>taci da amici orchidofili francesi, consisteva in 4 piantecespitose, da noi seguite fino al 1999, poi scomparse mangiate dagli istrici;Alberese: segna<strong>la</strong>taci da un guardiaparco, <strong>la</strong> sua presenza è sicuramente compromessa,stante <strong>la</strong> massiccia presenza di cinghiali;Roccastrada: 4 piante cespitose in un oliveto incolto, trovate da Martinozzi, Marioni eRomolini, seguite da alcuni anni su terreno a rischio di aratura;Gavorrano: segna<strong>la</strong>ta da Martinozzi, mancano conferme recenti.Provincia di Lucca:S.Maria del Giudice: una so<strong>la</strong> piantina fiorisce da alcuni anni, segna<strong>la</strong>ta dai soci del<strong>la</strong>sezione <strong>GIROS</strong> di Lucca-Pescia, che <strong>la</strong> control<strong>la</strong>no costantemente. Nei dintorni esisteanche l’ibrido O.ciliata × O.sphegodes (ANTONETTI & BERTOLINI, <strong>20</strong>01).Provincia di Pisa:Oltre alle vecchie segna<strong>la</strong>zioni di DEL PRETE & CONTE (1980), sono state re<strong>per</strong>iti(Romolini e altri) ancora due individui iso<strong>la</strong>ti, uno al M. Bruceto il 22-3-1998, il


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Articoli <strong>GIROS</strong> Notiziesecondo al M. Spazzavento il 24-3-<strong>20</strong>01: quest’ultimo a 300 m di distanza dal<strong>la</strong> localitànota in precedenza.Provincia di Livorno:Fino a pochi anni fa l’unica segna<strong>la</strong>zione nota era quel<strong>la</strong> elbana di Capo d’Enfo<strong>la</strong>(FOSSI INNAMORATI, 1991); ma in extremis ci è giunta <strong>la</strong> notizia di una nuova popo<strong>la</strong>zionesco<strong>per</strong>ta nell’iso<strong>la</strong> (FRANGINI, <strong>20</strong>02), che pubblichiamo in questo stesso numerodi <strong>GIROS</strong> Notizie. Recenti anche le tre segna<strong>la</strong>zioni nel continente:Bibbona (GESTRI & BIAGIOLI, 1999);Rocca S.Silvestro (Campiglia): trovata da Romolini e altri il 29-4-1996 e seguita ognianno dai soci del<strong>la</strong> Sezione di Livorno;Donoratico (Marina di Castagneto): trovata da Romolini e altri il 25-3-<strong>20</strong>01 nel<strong>la</strong>pineta litoranea.Provincia di Firenze:L’unica segna<strong>la</strong>zione è quel<strong>la</strong> storica di R.Corradi <strong>per</strong>Mercatale (S.Casciano Val di Pesa) del 29-5-1927,con un campione conservato all’Erbario di Firenzesub Ophrys speculum Link, sul quale <strong>per</strong>ò nutriamonon poche <strong>per</strong>plessità: prima di tutto <strong>per</strong> <strong>la</strong> fiorituramolto tardiva (dallo stesso Erbario risulta che nelmedesimo luogo e <strong>per</strong>iodo il Corradi avrebbe raccoltoanche Ophrys sphegodes, fusca e bertolonii), poi <strong>per</strong>l’impossibile riconoscibilità attuale, dato che il campioneè privo completamente dell’infiorescenza.3Conclusioni.La rarità di Ophrys ciliata in Toscana nonOphrys ciliata Biv.foto di Ro<strong>la</strong>ndo Romolinisembra spiegarsi con <strong>la</strong> scarsità di ambienti favorevoli (estesi sono i suoli calcarei,verso i quali essa mostra una spiccata preferenza), né con <strong>la</strong> lontananza delle aree doveessa è più abbondante: i semi infatti possono arrivare dal<strong>la</strong> Corsica trasportati dai frequentiventi occidentali, o dal<strong>la</strong> Sardegna con le greggi al seguito dei numerosi pastorisardi che allevano ovini in Toscana. La spiegazione è da ricercare piuttosto nell’assenzadell’insetto impollinatore specifico (Dasyscolia ciliata F.), <strong>per</strong> cui i semi che riesconoa germogliare danno vita a piante impossibilitate a riprodursi, <strong>per</strong> <strong>la</strong> bassa probabilitàdi fecondazione dei fiori e quindi di disseminazione. La loro solitaria presenzaè <strong>per</strong>ciò ancora più preziosa e meritevole di protezione.BIBLIOGRAFIAANTONETTI M., BERTOLINI V.C., <strong>20</strong>01: O.ciliata × O.sphegodes, storia di un ibrido quasi naturale.- <strong>GIROS</strong> Notizie 17: 21-24.DE L PR E T E C., CO N T E R ., 1980: Studi sul<strong>la</strong> flora e vegetazione del Monte Pisano:


<strong>GIROS</strong> Notizie Articoli <strong>20</strong>-<strong>20</strong>023.Orchidaceae. - Webbia 34: 553-614.DEL PRETE C., TICHY H., TOSI G., 1993: Le orchidee spontanee del<strong>la</strong> Maremma Grossetana.Porto Ercole.FARINELLI G., <strong>20</strong>00: Nuova segna<strong>la</strong>zione di Ophrys speculum presso Grosseto. - <strong>GIROS</strong>Notizie 15: 19-<strong>20</strong>.FOSSI INNAMORATI T., 1991: La Flora vasco<strong>la</strong>re dell’Iso<strong>la</strong> d’Elba (Arcipe<strong>la</strong>go Toscano), III.- Webbia 45 (1): 183.FRANGINI G., <strong>20</strong>02: Nuova stazione di Ophrys ciliata Biv. all’Iso<strong>la</strong> d’Elba. - <strong>GIROS</strong> Notizie<strong>20</strong>: 6.GESTRI G., BIAGIOLI M., 1999: Ophrys speculum nel<strong>la</strong> provincia di Livorno. - <strong>GIROS</strong> Notizie12-13: 23-25.Le belle Barlie verdidi C<strong>la</strong>udio Del Fuocoe-mail: c<strong>la</strong>udiodelfuoco@libero.it - c<strong>la</strong>udiodieffe@tiscali.itSito Internet: http://web.tiscali.it/bremifera4La Barlia robertiana (Loiseleur) Greuter, o Himantoglossum robertianum(Loiseleur) P. Delforge, come forse dovremo ora abituarci a chiamar<strong>la</strong>, è pianta troppocomune <strong>per</strong> costituire un motivo di originale interesse <strong>per</strong> i soci del <strong>GIROS</strong>, benavvezzi ad incontrar<strong>la</strong>, sia sul versante adriatico che su quello tirrenico del<strong>la</strong> nostrapeniso<strong>la</strong>. Io le sono partico<strong>la</strong>rmente affezionato, poiché è <strong>la</strong> prima orchidea a salutare<strong>la</strong> primavera, e con essa <strong>la</strong> nuova stagione di fioritura. Dalle mie parti è possibile trovarele prime Barlie già verso <strong>la</strong> fine di gennaio nelle annate buone; comunque nonoltre <strong>la</strong> metà di febbraio sono già spuntate in buon numero e ci accompagnano (allequote più alte) fin verso <strong>la</strong> metà di aprile.Il fiore del<strong>la</strong> Barlia ha l’aspetto nettamente antropomorfo che caratterizzatante altre orchidee, specie nei generi Orchis ed Aceras e le estremità dei lobi del <strong>la</strong>belloassumono un colore porporascuro, che fanno apparire ilfiore, visto da una certa distanza,come fosse precocementeappassito (vedi foto nell’inser -to).Anni fa conoscevo una stazionenei pressi del<strong>la</strong> miaApricena nel<strong>la</strong> quale le pianteavevano fiori in cui il coloreporpora scuro era sostituito daForme cromatiche di Barlia robertiana(Loiseleur) Greuterfoto di C<strong>la</strong>udio Del Fuocoun meraviglioso colore verdebril<strong>la</strong>nte (foto). La stazione èstata distrutta nei primi anni’90 <strong>per</strong> far posto ad un pasco-


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Articoli <strong>GIROS</strong> Notizielo di bufali prima e ad un campo di grano ora. Lo scorso anno (<strong>20</strong>01) ho <strong>per</strong>ò avuto <strong>la</strong>gradevole sorpresa di trovare in un’altra località, ancora più vicina all’abitato, alcunepiantine dal colore verde chiaro (vedi foto nell’inserto). Non so se questa stazionedurerà ancora a lungo, visto che tutt’attorno stanno aumentando gli sbancamenti ed iriempimenti <strong>per</strong> creare piazzali <strong>per</strong> le segherie di pietra, che costituiscono un’attivitàdi grande rilievo <strong>per</strong> Apricena. Quest’anno ho ritrovato tre piante, bruciate <strong>per</strong>ò nelpieno del<strong>la</strong> fioritura dall’ondata di freddo del<strong>la</strong> Domenica delle Palme.5La spiga del<strong>la</strong> Barlia verdefoto di C<strong>la</strong>udio Del Fuoco


<strong>GIROS</strong> Notizie Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02Ophrys splendida Gölz & Reinhard:primo ritrovamento in Italiadi Grazia De Simoni e Francesco De GiglioOphrys splendida Gölz & Reinhard è una specie endemica del<strong>la</strong> Provenza,Bocche del Reno, Var, Alpi Marittime, con distribuzione locale e, re<strong>la</strong>tivamente all’arealedi diffusione, non molto abbondante (DELFORGE, <strong>20</strong>01).La sua presenza in territorio italiano non risulta esser mai stata segna<strong>la</strong>ta.6REPERTO:• Valle del Nervia (IM) – Km 13,600 circa del<strong>la</strong> strada di fondo valle – picco<strong>la</strong>radura erbosa ad W del<strong>la</strong> strada – quota c. 130 m• Osservazioni effettuate il 1° maggio <strong>20</strong>02. La stessa stazione era stata individuatail <strong>20</strong> aprile <strong>20</strong>01.• Consistenza stazione: n. 7 piante, di cui:• Pianta n. 1: altezza circa 30 cm. – in piena fioritura – n. 4 fiori + 2 boccioli• Pianta n. 2: altezza circa 30 cm. – fine fioritura – n. 4 fiori• Pianta n. 3: altezza circa 15 cm. – inizio fioritura – n. 1 fiore + boccioli• Pianta n. 4: altezza circa <strong>20</strong> cm. – inizio fioritura – n. 2 fiori + boccioli• Pianta n. 5: altezza circa <strong>20</strong> cm. – inizio fioritura – solo boccioli• Pianta n. 6: altezza circa <strong>20</strong> cm. – inizio fioritura – n. 1 fiore + boccioli• Pianta n. 7: altezza circa 15 cm. – n. 1 fiore mangiato• Dimensioni fiori:• Sepali lunghi 10-12 mm, <strong>la</strong>rghi ca. 5 mm• Petali ca. 8x3 mm• Labello lungo 8-12 mm, <strong>la</strong>rgo 8-10 mm (non schiacciato)• Altre orchidacee presenti nel sito:• Orchis morio L. – una decina di esemp<strong>la</strong>ri a fine fioritura• Ophrys scolopax Cavanilles – n. 2 esemp<strong>la</strong>ri, di cui l’uno in piena fioritura, ilsecondo a fine fiorituraBIBLIOGRAFIA:DELFORGE P., <strong>20</strong>01: Guide des orchidées d’Europe, d’Afrique du Nord et du Proche-Orient –2 a ed., De<strong>la</strong>chaux et Niestlé, Paris – Lausanne.


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>GIROS</strong> Notizie7Ophrys splendida Gölz & H. R. Reinhardfoto di Grazia De Simoni


<strong>GIROS</strong> Notizie Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02Nuova stazione di Ophrys ciliata Biv. all’Iso<strong>la</strong> d’Elba(Arcipe<strong>la</strong>go Toscano, Livorno)di Giuliano FranginiSezione del<strong>la</strong> Provincia di Livorno8Il 6 Aprile <strong>20</strong>02, durante un sopralluogo ad una stazione di Ophrys incubacea,lungo <strong>la</strong> provinciale tra Porto Azzurro e Rio Marina, con gran sorpresa mi sono imbattutoin un gruppo di quattro piante di Ophrys ciliata. Su<strong>per</strong>ata l’emozione, eseguite lemisurazioni e scattato alcune foto, a tre metri di distanza ho notato un altro gruppo ditre piante e a 300 m un altro esemp<strong>la</strong>re iso<strong>la</strong>to: quindi otto piante in totale.La pianta più grande, alta <strong>20</strong> cm, aveva ben sette fiori: quattro in piena fioritura,uno sfiorito e due in boccio; <strong>la</strong> più picco<strong>la</strong> era alta 8 cm.Il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato di telefonare a Ro<strong>la</strong>ndoRomolini, con il quale, solo pochi giorni prima, in occasione di una sua visita all’Elba<strong>per</strong> una ricerca sul gruppo di Ophrys fusca, avevamo par<strong>la</strong>to del<strong>la</strong> possibilità di presenzadi O. ciliata nell’iso<strong>la</strong>: inutile riferire come <strong>la</strong> notizia sia stata accolta con entusiasmo,vista <strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> stazione.Gli esemp<strong>la</strong>ri si trovano nel<strong>la</strong> stretta fascia di terreno compresa tra l’asfalto eduna fossetta di scorrimento delle acque piovane, quindi in posizione precaria, espostea danneggiamenti derivanti dalle attività umane e dall’abnorme proliferazione dei cinghiali,evento sciagurato che depau<strong>per</strong>a pesantemente il patrimonio botanico in moltezone del nostro territorio.Sul<strong>la</strong> base delle informazioni a mia disposizione, da oltre venti anni non si registravanoritrovamenti documentati di Ophrys ciliata nel comprensorio dell’Arcipe<strong>la</strong>goToscano.Ophrys ciliata Biv.[= Ophrys speculum Link; O. vernixia auct. non Brot.; O. vernixia subsp. ciliata (Biv.)Del Prete]REPERTO: margine del<strong>la</strong> strada provinciale tra i comuni di Porto Azzurro e RioMarina, in zona compresa nel Complesso Geologico n° IV dell’Iso<strong>la</strong> d’Elba (serie“rocce verdi”, rappresentate da serpentiniti, ma lungo il margine stradale <strong>la</strong> natura delsubstrato è indefinibile). Vegetazione circostante caratterizzata dal<strong>la</strong> presenza di Pinuspinea, Pinus pinaster, Cistus monspeliensis, Calicotome spinosa, Juncus sp.Riferimento cartografico UTM 32T PN 14 38, altitudine 70 m. Stazione costituita dadue gruppi di 4 e 3 individui, a distanza di circa 3 metri l’uno dall’altro; un altro esemp<strong>la</strong>reiso<strong>la</strong>to a circa 300 m. di distanza; altezza delle piante compresa tra 8 e <strong>20</strong> cm;piena fioritura.


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>GIROS</strong> NotizieRitrovamento documentato con immagini fotografiche.Luciano Frangini, 6 Aprile <strong>20</strong>02.OSSERVAZIONI: O. ciliata Biv. è specie a diffusione mediterranea, localmentecomune in Sardegna e Sicilia, rara o rarissima nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> (DELFORGE, <strong>20</strong>01; DELPRETE & TOSI, 1988; GRÜNANGER, <strong>20</strong>01; LIVERANI, 1991). In Toscana si hanno segna<strong>la</strong>zionidi poche, ridottissime stazioni o individui iso<strong>la</strong>ti (DEL PRETE et al., 1980, 1993;GESTRI & BIAGIOLI, 1999; FARINELLI, <strong>20</strong>00; PULETTI & SALERNO, <strong>20</strong>00; PACIFICO et al.<strong>20</strong>00; ROMOLINI & BIAGIOLI <strong>20</strong>02); DAMILANO, nel suo censimento informatizzato,riporta altre segna<strong>la</strong>zioni di CORRADI, FILIPPI, ROMOLINI.Un ritrovamento di O. ciliata all’Iso<strong>la</strong> d’Elba, risalente al 1978, è citato <strong>per</strong> CapoEnfo<strong>la</strong> (FOSSI INNAMORATI, 1991) e non risultano altre segna<strong>la</strong>zioni recenti <strong>per</strong>l’Arcipe<strong>la</strong>go Toscano. Tutto ciò rende eccezionale il ritrovamento del<strong>la</strong> stazione inoggetto, vista anche <strong>la</strong> sua consistenza.La posizione dell’Iso<strong>la</strong> d’Elba è tale da render<strong>la</strong> ponte ideale di passaggio tra l’arealecirno-sardo, in cui Ophrys ciliata vive con il suo impollinatore specifico, Dasyscoliaciliata F. (COCQUEMPOT & HAMON, 1995; SCRUGLI, 1990) e <strong>la</strong> costa ligure/tirrenica,dove l’imenottero non risulta presente. La segna<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> sua presenzanell’Arcipe<strong>la</strong>go Toscano rivestirebbe <strong>per</strong>ciò grande importanza.BIBLIOGRAFIACOCQUEMPOT C., HAMON J., 1995: Catture di Dasyscolia ciliata ciliata Fabricius (1787) inCorsica del Sud (Hym., Scoliidae). - Bullettin de <strong>la</strong> Société Entomologique de France100 (3): 276.DELFORGE P., <strong>20</strong>01: Guide des Orchidées d’Europe, d’Afrique du Nord et du Proche-Orient.De<strong>la</strong>chaux et Niestlé, Lausanne – Paris.DE L PR E T E C., CO N T E R ., 1980: Studi sul<strong>la</strong> flora e vegetazione del Monte Pisano:3.Orchidaceae. - Webbia 34: 553-614.DEL PRETE C., TICHY H., TOSI G., 1993: Le orchidee spontanee del<strong>la</strong> Maremma Grossetana.Porto Ercole.DEL PRETE C., TOSI G., 1988: Orchidee spontanee d’Italia. Mursia, Mi<strong>la</strong>no.FARINELLI G., <strong>20</strong>00: Nuova segna<strong>la</strong>zione di Ophrys speculum presso Grosseto. <strong>GIROS</strong> Notizie15: 19-<strong>20</strong>.FOSSI INNAMORATI T., 1991: La Flora vasco<strong>la</strong>re dell’Iso<strong>la</strong> d’Elba (Arcipe<strong>la</strong>go Toscano), III:- Webbia 45 (1): 183.GESTRI G., BIAGIOLI M., 1999: Ophrys speculum nel<strong>la</strong> provincia di Livorno. - <strong>GIROS</strong> Notizie12-13: 23-25.GRÜNANGER P., <strong>20</strong>01: Orchidacee d’Italia. - Quad. Bot. Ambientale Appl. 11: 3-80.LIVERANI P., 1991: Orchidee, specie spontanee. EdiSar, Cagliari.PACIFICO G., BERTOZZI G., DE ANGELI E. <strong>20</strong>00: Le orchidee delle Apuane. Baroni,Viareggio/Lucca.PULETTI E., SALERNO P., <strong>20</strong>00: Prima segna<strong>la</strong>zione di Ophrys ciliata Biv. in Umbria. - <strong>GIROS</strong>Notizie 14: 33.ROMOLINI R., BIAGIOLI M., <strong>20</strong>02: La presenza di Ophrys ciliata Biv. in Toscana. - <strong>GIROS</strong>Notizie <strong>20</strong>: 2.SCRUGLI A., 1990: Orchidee spontanee del<strong>la</strong> Sardegna. Edizioni Del<strong>la</strong> Torre, Cagliari.9


<strong>GIROS</strong> Notizie Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02Epipactis palustris (L.) Crantz:nuova segna<strong>la</strong>zione nel Garganodi C<strong>la</strong>udio Del Fuoco e Tommaso Sciroccoe-mail: c<strong>la</strong>udiodelfuoco@libero.it - c<strong>la</strong>udiodieffe@tiscali.itsito internet: http://web.tiscali.it/bremiferaREPERTO:Bagno di Varano. Carta IGM, Foglio n° 384, Vico del Gargano. Bassura in cavadismessa di arenaria, salici. Suolo acquitrinoso. Altitudine: livello del mare. Giugno<strong>20</strong>00 e giugno <strong>20</strong>01. Stazione con circa un centinaio di esemp<strong>la</strong>ri. Tommaso Scirocco.10OSSERVAZIONIQuesta partico<strong>la</strong>re stazione si trova in un angolo di una grande cava del<strong>la</strong> tipica arenariagial<strong>la</strong>, che trova localmente un <strong>la</strong>rgo impiego in edilizia, quantomeno quel<strong>la</strong> tradizionale.Questa cava, situata a pochi metri dal<strong>la</strong> sponda meridionale del <strong>la</strong>go di Varano,nei pressi del porticciolo di Bagno di Varano, è stata utilizzata <strong>per</strong> un lunghissimo<strong>per</strong>iodo di tempo dagli abitanti di Cagnano Varano ed abbandonata da pochi anni.Nell’angolo sud orientale del<strong>la</strong> cava si trova un quadrato di circa 15 m di <strong>la</strong>to leggermentepiù escavato ed in cui quindi <strong>la</strong> falda acquifera affiora. Qui si è instaurato unpiccolo ecosistema caratterizzato dal<strong>la</strong> ricchezza d’acqua del suolo e dal<strong>la</strong> frescuragarantita dal<strong>la</strong> parete del<strong>la</strong> cava che si eleva verticalmente da sud <strong>per</strong> una ventina dimetri d’altezza.Nel giugno dell’anno <strong>20</strong>00 uno di noi due(Scirocco) trovò qui una ricca stazione di Epipactispalustris. Tale specie non rappresenta una novitàassoluta <strong>per</strong> quest’area, in quanto già FrancescoPantaleo (1991), che da molti anni studia <strong>la</strong> floragarganica, ne trovò una stazione nel canale S.Andrea, il canale interrato che taglia il centro del<strong>la</strong>barra litoranea del Lago di Lesina, ma in quel<strong>la</strong> stazionele piante sono in numero esiguo e stentano afiorire, forse a causa di un abbassamento del<strong>la</strong> faldaidrica, mentre qui sono circa un centinaio, tutte inbuone condizioni vegetative, di cui una decina benfiorite. Una so<strong>la</strong> preoccupazione intorno al futuro diquesta stazione. Usualmente un allevatore locale vitiene alcuni vitelli <strong>per</strong> qualche tempo durante l’anno.Tale condizione al momento non sembra averecomunque effetti negativi sul<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione diEpipactis palustris (L.) Crantzfoto di C<strong>la</strong>udio Del Fuoco eTommaso Scirocco


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>GIROS</strong> Notizieorchidee.BIBLIOGRAFIA:PANTALEO F., 1991: La foce S. Andrea e i canali adiacenti (<strong>la</strong>go di Lesina - Puglia): studio floristico.- Ann. Bot. (Roma) 49, Suppl. 8: 123-135.Ophrys virescens Philippe ex Grenier:prima segna<strong>la</strong>zione nel Garganodi C<strong>la</strong>udio Del Fuocoe-mail: c<strong>la</strong>udiodelfuoco@libero.it - c<strong>la</strong>udiodieffe@tiscali.itsito internet: http://web.tiscali.it/bremiferaREPERTO:Le Chiancate (strada San Marco in Lamis - Cagnano) prov. Foggia. Carta IGM, Foglion° 397, Manfredonia. Pascolo raso con rada co<strong>per</strong>tura arborea di cerro. Area fortementecarsizzata con suolo sottile su base calcarea (il nome del<strong>la</strong> località significa <strong>per</strong>l’appunto “il <strong>la</strong>stricato”). Rocce affioranti e campi carreggiati; doline. Altitudine 880m slm. Ultima decade di aprile, prima decade di maggio, dal 1987 al <strong>20</strong>01. Stazionecon piante divise in due gruppi, distanti 150 m uno dall’altro <strong>per</strong> un totale di una trentinadi piante. C<strong>la</strong>udio Del Fuoco.H piantaN. fioriLungh. sepaloLargh. sepaloLungh. petaloLargh. petaloLungh. pabelloLargh. appar. <strong>la</strong>belloCol. sepali v/altriPelosità petali (si/no)Margine petalo (L/ond.)Pos. petali (av/<strong>la</strong>t/ind)Labello (intero/tril.)Labello (piano/sel<strong>la</strong>)Pelosità <strong>la</strong>b. (poco/molto)Gibbosità (si/no)Apicolo (deb./svilupp.)Apicolo (avanti/ind.)Pseudo occhiCampo basaleMedia (mm)su 15 esemp<strong>la</strong>ri155,15,58,04,25,62,97,86,9VerdeNoOndu<strong>la</strong>toLateraliInteroConvessoPocoNoDeboleAvantiVerdiChiaro11OSSERVAZIONI.Nel 1988 il mio amico Werner Siems, che veniva dal lontano Nordeuropa <strong>per</strong> vederele orchidee del Gargano, mi mostrò una stazione di graziose piantine che il testo sacro


<strong>GIROS</strong> Notizie Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>20</strong>-<strong>20</strong>0212di Lorenz & Gembardt (1987) sull’orchidoflora delGargano segna<strong>la</strong>va come Ophrys araneo<strong>la</strong>. Qualcheanno fa mostrai alcune diapositive a Remy Souche,che mi disse non poteva trattarsi di Ophrys araneo<strong>la</strong>,pianta che lui ben conosce.Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> che segue sono riportati i valoriquantitativi e qualitativi principali di questa popo<strong>la</strong>zione.L’aspetto globale di queste piantine ricordaassai da vicino quello di Ophrys sphegodes, con sepalia margine ondu<strong>la</strong>to, campo basale chiaro e pseudoocchidi colore verde bril<strong>la</strong>nte. Ma le dimensioni sonodi gran lunga minori, inoltre il <strong>per</strong>iodo di fioritura è dialmeno un mese posteriore, benché l’elevata altitudinenon <strong>per</strong>metta fioriture troppo precoci. Frammistitroviamo esemp<strong>la</strong>ri di Ophrys garganica.Anche il confronto con Ophrys argentaria,specie localizzata sul<strong>la</strong> costa tirrenica dal<strong>la</strong> Liguria al Lazio, è stato a mio parere negativo,poiché quest’ultima ha fiori più piccoli e petali più stretti, inoltre possiede unaevidente marginatura gial<strong>la</strong> del <strong>la</strong>bello.Nel mese di gennaio di quest’anno <strong>20</strong>02 Ro<strong>la</strong>ndo Romolini mi ha suggerito diconfrontare i miei re<strong>per</strong>ti con Ophrys tommasinii, che è presente <strong>sulle</strong> spondedell’Adriatico, dal<strong>la</strong> Dalmazia all’Istria verso l’Italia peninsu<strong>la</strong>re, ma che non mi risultasegna<strong>la</strong>ta tanto a sud. Per le stesse ragioni anche in questo caso resto poco convintoche possa trattarsi di tale taxon.L’uscita del<strong>la</strong> nuova edizione del<strong>la</strong> guida diDELFORGE (<strong>20</strong>01) presenta un quadro assai completodell’orchidologia europea, ma è <strong>per</strong>altro di non faciledecodificazione, poiché presenta un gran numero dispecie talora differenti <strong>per</strong> caratteri assai sfumati,mentre in altri casi vengono raffigurati nelle illustrazionicome appartenenti al<strong>la</strong> stessa specie esemp<strong>la</strong>riestremamente differenti tra di loro. Si guardino adesempio le due fotografie del<strong>la</strong> Ophrys passionis apagina 551.Comunque mi sono fatto l’idea che <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione instudio si possa attribuire al taxon Ophrys virescens,con cui presenta forti corrispondenze.Ophrys virescens Philippe exGrenierfoto di C<strong>la</strong>udio Del FuocoOphrys virescens Philippe exGrenierfoto di C<strong>la</strong>udio Del FuocoL’aspetto globale è molto somigliante; <strong>la</strong> lunghezzadel <strong>la</strong>bello è in media di 7,8 mm, a fronte di unvalore che Delforge indica tra i 7,5 ed i 10 mm. Ci tro-


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>GIROS</strong> Notizieviamo quindi nel<strong>la</strong> stessa c<strong>la</strong>sse di dimensioni.Vi sono poi alcuni caratteri descrittivi che corrispondono bene, tra i quali <strong>la</strong>strozzatura al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> cavità stigmatica non molto accentuata, il <strong>la</strong>bello “oscuramentetrilobato”, come si nota nel<strong>la</strong> fotografia n. 1 e <strong>la</strong> forma dello stesso di normatondeggiante; <strong>la</strong> fioritura tardiva è sicuramente influenzata dall’altitudine, ma ècomunque successiva a quel<strong>la</strong> di Ophrys sphegodes. Inoltre sempre il Delforge stessofa cenno (pag. 545) a esemp<strong>la</strong>ri più precoci che fioriscono in Gargano.13Ophrys virescens (a sinistra) a confronto con O. garganica (a destra)foto di C<strong>la</strong>udio Del FuocoQuanto al disegno del<strong>la</strong> macu<strong>la</strong>, essa è in generale riferibile ad una H, ma presentauna forte variabilità. Nelle tre immagini che accludo a questo testo si può notareche un esemp<strong>la</strong>re <strong>la</strong> possiede molto estesa ed artico<strong>la</strong>ta, un altro corta e tozza, unaltro, col <strong>la</strong>bello ovale, messo al confronto con una Ophrys garganica fiorita nel<strong>la</strong>stessa stazione e nello stesso tempo, ha un accenno di distacco del<strong>la</strong> macu<strong>la</strong> dal<strong>la</strong> basedel <strong>la</strong>bello. Comunque chi volesse un quadro più completo delle caratteristiche di questapopo<strong>la</strong>zione, può trovarne altre immagini visitando il mio sito web:http://web.tiscali.it/bremifera/virescens.In conclusione vorrei sollecitare gli amici del <strong>GIROS</strong> a darmi il loro pareresull’argomento, inviandomi magari i propri messaggi (ed anche immagini) tramiteposta elettronica.Nel sottotitolo indico prudenzialmente questa come prima segna<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> ilGargano, ma in effetti non me ne risultano altre <strong>per</strong> l’Italia, a parte l’accenno delDelforge al<strong>la</strong> sua eventuale presenza in Toscana e in Gargano, riportata a pag. 545 conpunto interrogativo.


<strong>GIROS</strong> Notizie Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02BIBLIOGRAFIA:DELFORGE P., <strong>20</strong>01: Guide des Orchidées d’Europe, d’Afrique du Nord et du Proche-Orient, 2 aed.. De<strong>la</strong>chaux et Niestlé, Lausanne-Paris.LORENZ R. & GEMBARDT C., 1987: Die Orchideenflora des Gargano (Italien). - Mitteilungsb<strong>la</strong>ttAHO Baden-Württemberg 19 (3): 385-756.Segna<strong>la</strong>zione di due nuovi stazionidi Orchis <strong>la</strong>ctea Poir. nel Laziodi C<strong>la</strong>udio MazzuoliSi segna<strong>la</strong> <strong>la</strong> presenza di Orchis <strong>la</strong>ctea Poir. nel comune di Canino, provinciadi Viterbo, a pochi chilometri di distanza dal confine con <strong>la</strong> regione Toscana, più precisamentecon <strong>la</strong> provincia di Grosseto, dove questa specie è stata segna<strong>la</strong>ta in diversestazioni.14REPERTO 1: località Cavalupo Sporco in prossimità del margine del fiume Fiora apoche centinaia di metri dal Castello e dal Ponte dell’ Abadia nel territorio delComune di Canino. Il giorno 21 aprile dell’anno 1999 su un’ area incolta <strong>per</strong> <strong>la</strong> presenzadi travertini affioranti, destinata saltuariamente al pascolo di ovini, posta a ca 70m. slm, ho osservato <strong>la</strong> presenza di ca 10 individui di Orchis <strong>la</strong>ctea Poir. in piena fiorituratutti concentrati su una su<strong>per</strong>ficie di poche decine di metri quadrati. Nel<strong>la</strong> stessaarea, caratterizzata da vegetazione di tipo erbaceo, soprattutto asfodeli, con rariarbusti di <strong>per</strong>o selvatico e olivo spontaneo, ho rilevato <strong>la</strong> presenza di altre orchidee:Ophrys tenthredinifera Willd., Ophrys garganica O. & E. Danesch, Ophrys sphego -des Mill., Ophrys argentaria J. & P. Devillers-Tersch.,Ophrys bombyliflora Link in Schrad., Orchis italicaPoir., Orchis papilionacea L., Serapias vomeracea(Burm.) Briq.REPERTO 2: località Monterozzi a circa due chilometridi distanza dal<strong>la</strong> precedente stazione.Si tratta di una area incolta di circa 5 ha, caratterizzatadel<strong>la</strong> presenza di molti affioramenti di travertino e dal<strong>la</strong>presenza di una sorgente di acqua sulfurea, situata acirca 100 metri slm nel territorio del comune di Caninoin provincia di Viterbo. Il giorno 31 marzo dell’anno<strong>20</strong>01 ho osservato diverse decine di individui di Orchis<strong>la</strong>ctea Poir. in piena fioritura diffusi su tutta l’ area.Nel<strong>la</strong> stessa zona ho rilevato <strong>la</strong> presenza di altreorchidee spontanee: O p h rys tenthre d i n i f e r a Wi l l d . ,Orchis <strong>la</strong>ctea Poir.foto di C<strong>la</strong>udio Mazzuoli


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>GIROS</strong> NotizieOphrys incubacea Bianca, Ophrys sphegodes Mill., Ophrys argentaria J. & P.Devillers-Tersch., Ophrys bombyliflora Link, Orchis papilionacea L, Orchis <strong>la</strong>xifloraLam., Orchis morio L, Orchis italica Poir., Serapias vomeracea (Burm.) Briq.,Serapias lingua L.Nell’ anno 1995 <strong>la</strong> Prof.ssa Anna Scoppo<strong>la</strong> dell’ Università degli Studi del<strong>la</strong>Tuscia di Viterbo ha inserito tale sito di Monterozzi con <strong>la</strong> sorgente sulfurea nell’elenco dei siti Natura <strong>20</strong>00 del progetto Bioitaly come sito naturalisticamente interessantee soprattutto meritevole di tute<strong>la</strong>.Ophrys lucifera Devillers-Tersch. & Devillersdi Ange<strong>la</strong> Rossini e Giovanni Quitadamogiovanniquidadamo@libero.itAbstract: The finding of Ophrys lucifera Devillers-Tersch. & Devillers in the surroundings ofMattinata, Gargano, prov. Foggia (Italy) is hereby reported. This is the first report for Apulia.REPERTO: Macchia a rosmarino ad est di Mattinata (Foggia), altitudine 290 m ca.,quattro piante in fiore. 12.03.<strong>20</strong>01; 10.04.<strong>20</strong>02; UTM 33T WG90/2.<strong>20</strong>/2.Ange<strong>la</strong> Rossini e Giovanni Quitadamo. Specie nuova <strong>per</strong> il Gargano e <strong>la</strong> Puglia.15OSSERVAZIONI: Specie del gruppo dell’Ophrys fusca Link, una delle tante nuovespecie determinate in questi ultimi anni; infatti O. lucifera è stata rinvenuta e descritta<strong>per</strong> <strong>la</strong> prima volta sul Monte Argentario (Toscana) nel <strong>20</strong>00 (DEVILLERS &DEVILLERS-TERSCHUREN., <strong>20</strong>00). Segna<strong>la</strong>ta anche inSicilia.Nel recente <strong>la</strong>voro editoriale di DELFORGE (<strong>20</strong>01) èriportato a pag. 358 che questa specie, oltre al<strong>la</strong>Toscana e Sicilia, è presente probabilmente anche inPuglia.Da qui <strong>la</strong> nostra ricerca ad individuare qualche esemp<strong>la</strong>redi O. lucifera tra le tantissime piante di O. fuscas.l. che fioriscono dal<strong>la</strong> metà del mese di febbraiosoprattutto nel territorio di Mattinata.La ricerca è andata a buon fine e si è dovuto aspettarequest’anno <strong>per</strong> avere <strong>la</strong> certezza di aver rinvenutoquesta nuova entità. La certezza l’ha data l’es<strong>per</strong>toOphrys luciferaDevillers-Tersch. & Devillersfoto di Ange<strong>la</strong> Rossini e Giovanni QuitadamoRo<strong>la</strong>ndo Romolini giunto a Mattinata nei giorni 10 e11 aprile con altri amici soci del <strong>GIROS</strong>. Ro<strong>la</strong>ndo hapotuto confrontare i fiori di Mattinata con quelli visti


<strong>GIROS</strong> Notizie Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02in Toscana e <strong>per</strong> lui non c’è nessuna differenza: è O. lucifera.Tantissime le piante di O. fusca s.l. rinvenute in questo sito, altre specie fiorite: H.robertianum (Loisel.) P. Delforge, O. garganica O. & E. Danesch, O. sicu<strong>la</strong> Tineo eOrchis collina Banks & Sol. ex Russell. Cento metri distante: H. robertianum (Loisel.)P. Delforge, Ophrys apulica (O. & E. Danesch) O. & E. Danesch, O. archipe<strong>la</strong>gi Gölz& H.R. Reinhard, O. garganica O. & E. Danesch, O. sicu<strong>la</strong> Tineo, Orchis collinaBanks & Sol. ex Russell e O. papilionacea L.BIBLIOGRAFIA:DELFORGE P., <strong>20</strong>01: Guide des Orchidées d’Europe, d’Afrique du Nord et du Proche-Orient.De<strong>la</strong>chaux et Niestlé, Lausanne et Paris.DEVILLERS P. & J. DEVILLERS-TERSCHUREN, <strong>20</strong>00: Notes phylogénétiques sur quelques Ophrysdu complexe d’Ophrys fusca s.l. en Méditerranée centrale.- Natur. Belg. 81 (Orchid.13): 298-322.Segna<strong>la</strong>zioni di orchidee rare in Basilicata e Ca<strong>la</strong>briadi Vito Antonio RomanoDipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro-forestaliUniversità del<strong>la</strong> Basilicata, Potenza16Segnaliamo il ritrovamento di due specie di Orchidaceae rare <strong>per</strong> <strong>la</strong> Basilicata(Epipactis palustris e Ophrys insectifera) in due stazioni dell’Appennino Lucano neimesi di maggio e giugno <strong>20</strong>00; nel medesimo <strong>per</strong>iodo <strong>la</strong> seconda è stata re<strong>per</strong>ita anchein Ca<strong>la</strong>bria (prima segna<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> questa regione) nell’Orsomarso, dove l’anno dopone è stata trovata un’altra stazione. I dettagli dei quattro re<strong>per</strong>ti saranno pubblicatiprossimamente nelle “Segna<strong>la</strong>zioni Floristiche” dell’Informatore Botanico <strong>Italiano</strong>; neriportiamo una breve sintesi in questa sede.Epipactis palustris (L.) CrantzREPERTO: Sasso di Castalda (PZ), loc. Fontana dei Meli (UTM WE 57.84), in pratoumido, quota m 1100, esposizione NNE, 30-6-<strong>20</strong>00, V. A. Romano.OSSERVAZIONI: specie eurasiatica segna<strong>la</strong>ta in tutta Italia (Sicilia esclusa), maovunque rara, essendo legata ad ambienti erbosi umidi o temporaneamente inondati;in Basilicata finora ne erano state segna<strong>la</strong>te solo due stazioni, una presso Potenza(GAVIOLI, 1948) ed una nel Pollino Lucano (GÖLZ & REINHARD, 1982). La nuova stazioneè composta da una densa popo<strong>la</strong>zione, ad alto rischio in quanto ubicata in zonadi prati-pascoli soggetti a taglio <strong>per</strong>iodicoOphrys insectifera L.REPERTO n. 1: Moliterno (PZ), loc. S.Martinello (UTM WE 67.57), in prato aridocespugliato, quota m 870, esposizione SSE, suolo calcareo, 10-5-<strong>20</strong>00, V. A. Romano.


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>GIROS</strong> NotizieREPERTO n. 2: Monte Spina Santa (CS) (UTM WE 84.99), in prato arido con presenzadi Pinus leucodermis, quota m 1<strong>20</strong>0, esposizione SSE, suolo calcareo, 22-5-<strong>20</strong>00, V. Maratea e V. A. Romano.REPERTO n. 3: Monte La Castelluccia (CS) (UTM WD 80.75), in cespuglieto dicresta a prevalenza di Juni<strong>per</strong>us communis, quota m 1100, esposizione SO, suolo calcareo,1-6-<strong>20</strong>01, V. A. Romano.OSSERVAZIONI: elemento europeo presente nell’Italia centro-settentrionale, versoSud segna<strong>la</strong>ta in passato fino al Lazio e più recentemente in Abruzzo, Molise eBasilicata: qui era nota una so<strong>la</strong> stazione al M. La Spina (STEFFAN & STEFFAN, 1984).La nuova stazione lucana è composta da pochi individui sparsi, in situazione di altavulnerabilità <strong>per</strong> <strong>la</strong> vicinanza ad una strada e <strong>per</strong> presenza di fenomeni di erosioneaccelerata. Le due stazioni ca<strong>la</strong>bresi sono invece da considerare a basso rischio, inquanto entrambe situate in area protetta (estrema porzione meridionale dei Montidell’Orsomarso, nel territorio del Parco Nazionale del Pollino), abbastanza lontane dafacili vie d’accesso ed eventualmente disturbate soltanto dal pascolo bovino, praticatotutto l’anno.BIBLIOGRAFIAGAVIOLI O., 1947: Synopsis Floræ Lucanæ. - Nuovo Giorn. Bot. Ital., n.s. 54 (1-2): 10-278.GÖLZ P. & REINHARD H.R., 1982: Orchideen in Süditalien. - Mitt.Bl.Arbeitskr.Heim.Orchid.Baden-Württ. 14 (1): 71.STEFFAN M. & STEFFAN P., 1984 - Segna<strong>la</strong>zioni floristiche italiane, 195. - Inform. Bot. Ital. 15(1): 68.17P<strong>la</strong>tanthera bifolia (L.) Rich.:prime segna<strong>la</strong>zioni documentate nel Garganodi C<strong>la</strong>udio Del Fuoco e Francesco Pantaleoe-mail: c<strong>la</strong>udiodelfuoco@libero.it - c<strong>la</strong>udiodieffe@tiscali.itsito internet: http://web.tiscali.it/bremiferaSui vari numeri di <strong>GIROS</strong> Notizie, <strong>la</strong> P. bifolia è citata spesso, partico<strong>la</strong>rmentenelle liste di specie re<strong>per</strong>ite nelle varie stazioni visitate dai soci, in quanto è specie nonpartico<strong>la</strong>rmente rara nei boschi montani dell’Italia centrale e settentrionale, mentre sitrova più raramente nell’Italia meridionale, come riportato da Grünanger (<strong>20</strong>01) nelsuo <strong>la</strong>voro <strong>sulle</strong> Orchidacee d’Italia.Di questa specie di P<strong>la</strong>tanthera non vi erano fino ad oggi segna<strong>la</strong>zioni documentate<strong>per</strong> il Gargano, ma solo un’unica segna<strong>la</strong>zione del 1969 riportata nel<strong>la</strong> piùrecente checklist delle orchidee del Gargano (ROSSINI & QUITADAMO, <strong>20</strong>00), di cui nonpossiedo ulteriori dettagli. Nell’ormai lontano giugno del 1998, il mio amicoFrancesco Pantaleo, che tanto profondamente conosce <strong>la</strong> flora del Gargano, mi invitò


<strong>GIROS</strong> Notizie Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02ad andare a vedere con lui una popo<strong>la</strong>zione di orchidee che riteneva fosse <strong>per</strong> l’appuntodi P<strong>la</strong>tanthera bifolia.L’escursione, in uno splendido bosco di cerri assai fuori dalle strade normalmentetrafficate del Gargano, confermò <strong>la</strong> sua determinazione. Le piante, in stadioassai avanzato di fioritura, apparivano ben sviluppate, i fiori di colore bianco bril<strong>la</strong>nte,non verdastri come quelli di P. chlorantha, e, soprattutto, presentavano i due polliniiben ravvicinati e paralleli tra di loro.I rilievi morfometrici effettuati su sette esemp<strong>la</strong>ri forniscono un’altezza mediadi 45,2 cm, un’altezza media del<strong>la</strong> spiga di 21,2 cm, un numero medio di fiori di 17.Nel maggio del <strong>20</strong>00, <strong>per</strong>correndo <strong>la</strong> medesima stradina, che dal<strong>la</strong> statale 89 si inerpicaverso l’altopiano di Fiorel<strong>la</strong>, ad una distanza di ca. 2 km dal<strong>la</strong> precedente, trovaiuna nuova stazione, con una decina di piante. Questa stessa stazione, nell’anno <strong>20</strong>01è apparsa leggermente meno ricca, ritengo <strong>per</strong> le cattive condizioni climatiche deimesi di aprile e maggio.18REPERTI:a) Bosco De Pil<strong>la</strong>. Carta IGM, Foglio n° 383, Sannicandro Garganico. Cerreta termofi<strong>la</strong>mista, recentemente ceduata, su suolo forestalebruno, piuttosto profondo, in località Bosco De Pil<strong>la</strong>,comune di Sannicandro Garganico, 550 m ca., giugno1998, stazione con alcune decine di esemp<strong>la</strong>ri,Francesco Pantaleo.b) Dosso di Mezzo. Carta IGM, Foglio n° 383,Sannicandro Garganico. Cerreta, piuttosto a<strong>per</strong>ta, susuolo ricco di rocce affioranti, in forte declivio; <strong>sulle</strong>pendici del Dosso di Mezzo, comune di SannicandroGarganico, 400 m ca., maggio <strong>20</strong>00, stazione conuna decina di esemp<strong>la</strong>ri, C<strong>la</strong>udio Del Fuoco.OSSERVAZIONI:Le orchidee del genere P<strong>la</strong>tanthera iniziano a spuntarein primavera con un paio di foglie opposte edappressate al suolo. Ritengo che questo fatto abbiatratto in inganno gli escursionisti tedeschi H. e O.P<strong>la</strong>tanthera bifolia (L.) Rich.foto di C<strong>la</strong>udio Del Fuocoe Francesco PantaleoKurze, che, come riportato da Lorenz e Gembardt (1987), nel maggio del 1974 segna<strong>la</strong>ronosul monte Coppa di Mezzo (ben distante dal nostro Dosso di Mezzo), alcunerosette fogliari di Listera ovata, già segna<strong>la</strong>ta dal Tenore nel 1827. Visitando questosito, avemmo occasione di trovare rosette simili, ma esse erano certamente le primefoglie di P<strong>la</strong>tanthera che spuntavano dal terreno. In ogni caso <strong>la</strong> Listera non è statapiù segna<strong>la</strong>ta e quindi al momento attuale riteniamo si possa escludere <strong>la</strong> presenza diListera ovata nel Gargano.


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>GIROS</strong> NotizieBIBLIOGRAFIA:GRÜNANGER P., <strong>20</strong>01: Orchidacee d’Italia. - Quad. Bot. Ambientale Appl. 11: 3-80.LORENZ R. & GEMBARDT C., 1987: Die Orchideenflora des Gargano (Italien). - Mitt.Bl.AHOBaden-Württemberg 19 (3): 537.ROSSINI A. & QUITADAMO G., <strong>20</strong>00: Checklist delle orchidacee del Gargano. - <strong>GIROS</strong> Notizien. 14: 8-15.Barlia robertiana (Loisel.) Greuter:nuova segna<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> il Venetodi Daniele DoroSez. G.I.R.O.S. “Colli Berici”via Giacomelli,12 36040 Grancona (VI)daniele.doro@tin.itREPERTO :UTM 32T QR 03.04.57.40.00, MTB 10535/3b, Prov. Vicenza, comune di Nanto, circa250 m. ad ovest di Casa Pivato (Strada degli olivi), Monte del<strong>la</strong> Torretta, quota 263 min bosco di Ostrya carpinifolia, Quercus pubescens, Fraxinus ornus con sottobosco diCotynus coggiria, 24/03/<strong>20</strong>02, 1 esemp<strong>la</strong>re in piena fioritura. Fotografato da D. Doro,C. Feltrin, F. Serafin, F. Fratolin e M. Faccin (vedi foto nell’inserto).19OSSERVAZIONI :Si segna<strong>la</strong> il primo rinvenimento nel Veneto (Colli Berici, Provincia di Vicenza) diBarlia robertiana (Loisel.) Greuter, nel corso del<strong>la</strong>prima escursione orchidologica dell’anno da partedel<strong>la</strong> sezione <strong>GIROS</strong> Colli Berici (undici partecipanti).L’esemp<strong>la</strong>re, dal tipico aspetto robusto ed inpiena fioritura, è stato trovato dal socio DaniloS<strong>la</strong>viero in un bosco soleggiato, a 4 metri circa didistanza dal suo margine esterno; nelle immediatevicinanze non è stata trovata alcuna p<strong>la</strong>ntu<strong>la</strong> attribuibilecon certezza al<strong>la</strong> stessa specie. Nei pressi vivonoaltre Orchidacee, come Orchis purpurea, simia e tri -dentata, Ophrys insectifera, apifera, sphegodes, bena -censis e fuciflora a fioritura tardiva, Anacamptis pyra -midalis, Spiranthes spiralis, Cepha<strong>la</strong>nthera longifoliae damasonium, Epipactis muelleri.E’ possibile comunque <strong>la</strong> presenza di altriBarlia robertiana(Loiseleur) Greuterfoto di Daniele Doro


<strong>GIROS</strong> Notizie Segna<strong>la</strong>zioni botaniche <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02esemp<strong>la</strong>ri iso<strong>la</strong>ti di B. robertiana sui Colli Berici. Questo ampliamento dell’areale italianosembra un’ulteriore conferma dei suoi tentativi di colonizzare ambienti anchelontani dalle località costiere ed insu<strong>la</strong>ri dove pros<strong>per</strong>a abbondantemente, magari conindividui “sbandati” o comunque con popo<strong>la</strong>zioni molto localizzate.<strong>20</strong>


<strong>20</strong>-<strong>20</strong>02 Lettere al Direttore <strong>GIROS</strong> NotizieLETTERE AL DIRETTOREPrende finalmente il via questa rubrica, che nelle mie attese si configura comefondamentale strumento di libera espressione <strong>per</strong> i soci. D’altra parte “<strong>GIROS</strong>Notizie” fin dall’inizio si è proposto non come pura e semplice rivista scientifica, maanche come vero notiziario, cioè serbatoio di raccolta e scambio delle informazioni<strong>sulle</strong> attività e le iniziative delle Sezioni o semplicemente delle idee e dei punti di vistadei singoli soci.Finora <strong>la</strong> Redazione ha <strong>la</strong>vorato soprattutto <strong>per</strong> elevare il livello formale esostanziale degli articoli, oltre che <strong>per</strong> migliorare <strong>la</strong> veste grafica del<strong>la</strong> pubblicazio -ne, e oggi possiamo dire di essere soddisfatti <strong>per</strong> i risultati raggiunti su entrambi ifronti, considerate le non ingenti risorse a disposizione. Cerchiamo adesso anche diintensificare e migliorare il rapporto con i soci: sono convinto che dall’es<strong>per</strong>ienza edall’intelligenza di ognuno può derivare un grande arricchimento <strong>per</strong> tutti.I lettori sono <strong>per</strong>ciò invitati a mettere da parte esitazioni ed inerzia, e a scri -vermi, qualsiasi cosa abbiano da dire al<strong>la</strong> Redazione, al<strong>la</strong> Direzione o semplicemen -te ai soci: ogni lettera verrà pubblicata, anche se conterrà critiche (anzi queste - spe -cialmente se costruttive - saranno le benvenute), con le sole eccezioni delle polemiche<strong>per</strong>sonali, delle offese e delle volgarità. Credo infatti che travalicare i limiti del<strong>la</strong>civiltà e del<strong>la</strong> buona educazione non sia mai giustificabile.Vi aspetto quindi, contattatemi a mezzo posta :Biagioli Mauro – V. dell’Ulivo 7 – 59021 Vaiano – PO;e-mail : fvbiagio@tin.it o libreriafreetime@dada.it o mauro.biagioli@poste.it;fax: 0574603523.Un cordiale saluto a tutti daMauro Biagioli21Caro Direttore,nel nostro recente <strong>la</strong>voro <strong>sulle</strong> Orchidee spontanee dell’Emilia-Romagna, neldescrivere <strong>la</strong> distribuzione di Epipactis leptochi<strong>la</strong> in Italia, abbiamo affermato che “<strong>la</strong>segna<strong>la</strong>zione fatta da Perazza <strong>per</strong> il Trentino è da ritenersi errata”.Tale affermazione non voleva essere in alcun modo un giudizio di merito sul<strong>la</strong>segna<strong>la</strong>zione stessa, ma <strong>la</strong> nostra intenzione era semplicemente quel<strong>la</strong> di riportare idubbi espressi dallo stesso Giorgio Perazza sia nel suo libro che in altra occasione.Conosciamo infatti tutti molto bene le sue profonde competenze e <strong>la</strong> sua serietà scientifica;del resto il nostro riconoscimento è su<strong>per</strong>fluo, essendo egli ben conosciuto edapprezzato nel mondo botanico in Italia e all’Estero, tanto che mai ci saremmo <strong>per</strong>messie/o ci <strong>per</strong>metteremmo di esprimere dubbi o giudizi <strong>sulle</strong> sue affermazioni.Riconosciamo che <strong>la</strong> nostra frase è assai infelice e può prestarsi ad equivoci.Perciò, caro Direttore, ti scriviamo <strong>per</strong> fare pubblica ammenda nei confronti di


<strong>GIROS</strong> Notizie Lettere al Direttore <strong>20</strong>-<strong>20</strong>02Giorgio Perazza che, oltre che essere un socio <strong>GIROS</strong> e autorevole componente delComitato Scientifico del <strong>Notiziario</strong>, è anche nostro (e s<strong>per</strong>iamo che continui ad esserlo<strong>per</strong> il futuro) caro e stimato amico.Voglia gradire i nostri più cordiali salutiEugenio De Martino, Nico<strong>la</strong> Centurione e Giancarlo MarconiCasalecchio di Reno 16/04/02Credo che <strong>la</strong> precisazione da parte dei soci bolognesi sia opportuna, e non hodubbi che Perazza apprezzerà <strong>la</strong> loro correttezza e accetterà le scuse.Notizie in breveUn nuovo libro del<strong>la</strong> Sezione <strong>GIROS</strong> di Prato22E’ stato presentato l’11 maggio <strong>20</strong>02 a Montemurlo (PO) una nuova pubblicazionesul Monteferrato curata da 4 soci del<strong>la</strong> Sezione provinciale di Prato (Biagioli,Gestri, Acciai, Messina), dal titolo “Fiori sul<strong>la</strong> pietra”, che segue di 3 anni l’apprezzato<strong>la</strong>voro <strong>sulle</strong> orchidee del<strong>la</strong> stessa zona.Questa volta si tratta di un ponderoso volume (oltre 300 pagine e 300 foto dialta qualità) non prettamente orchidologico, che descrive l’intera flora vasco<strong>la</strong>re diqueste terre in gran parte ofiolitiche: ne risulta uno spaccato rappresentativo - ben 850specie - del<strong>la</strong> flora toscana (esclusa quel<strong>la</strong> delle zone più marcatamente mediterraneee alto-appenniniche).Al solito il libro può essere richiesto <strong>per</strong> corrispondenza al<strong>la</strong> Libreria Free-Time di Mauro Biagioli (tel/fax 05744603523), al prezzo di € 25,00.Un avviso del SegretarioIl Segretario, Marcello Pieruccini, avverte che, a causa di <strong>la</strong>vori in corso, <strong>la</strong>linea telefonica del<strong>la</strong> Segreteria rimarrà inattiva almeno fino al<strong>la</strong> fine di Agosto: siprega <strong>per</strong>ciò di non telefonare al numero 0583/492169 e, parimenti, di non inviareposta elettronica all’indirizzo micoponte@tin.it.


Norme redazionali di <strong>GIROS</strong> NotizieManoscritti: I manoscritti devono esser inviati, attraverso il canale preferito (posta normale,posta elettronica o consegna diretta) o in forma stampata o in forma elettronica. Per <strong>la</strong> formastampata badare a che <strong>la</strong> stampa sia nitida e che non ci siano correzioni a mano (il testo vienepassato da un digitalizzatore e da un OCR - Optical Character Recognition - con <strong>la</strong> s<strong>per</strong>anzadi non dover fare troppe correzioni manuali). Il “font” preferito è il Times oppure il TimesNew Roman. Per <strong>la</strong> forma elettronica, vanno bene files Word, generati possibilmente senzausare l’opzione “fast save” e privi, in ogni caso, di macro. Anche in questa forma usare Timesoppure Times New Roman. La scelta delle dimensioni del “font” può essere <strong>la</strong>sciata al<strong>la</strong>Redazione.Disegni: i disegni, i grafici, gli schemi devono essere inviati su carta da lucido, preferibilmentea china, tipicamente su un foglio A4. Sarà cura del<strong>la</strong> Redazione acquisirli e portarli alledimensioni adatte <strong>per</strong> <strong>la</strong> stampa. Se si vogliono inviare <strong>per</strong> posta elettronica, inviare un filePostscript in bianco/nero, risoluzione 600 dpi, che verrà stampato e acquisito dal<strong>la</strong>Redazione. Inviare altresì una copia stampata del testo con inserite le figure <strong>per</strong> aiutare <strong>la</strong>Redazione nel posizionamento delle stesse. Evitare assolutamente di inviare soltanto figureinserite in un file Word, che creano infiniti problemi al<strong>la</strong> Redazione. Evitare altresì di usareil colore in quanto <strong>la</strong> Rivista limita l’uso di questo al<strong>la</strong> prima e quarta di co<strong>per</strong>tina e all’insertoa colori.Fotografie: <strong>per</strong> le fotografie si possono usare molti metodi di invio:1 - Diapositive 24x36, che verranno acquisite a cura del<strong>la</strong> Redazione e restituite2 - Diapositive 6x6 o diacolor di qualunque formato, come sopra3 - Negativi, sia in te<strong>la</strong>ietto che in striscia, come sopra4 - Stampe di ottima qualità (non è <strong>la</strong> forma preferita, comunque …)5 - Immagini digitali, acquisite e trattate dall’autoreNel caso che l’autore decida di usare quest’ultima strada, inviare immagini in formato TIFFe in modo CMYK, a risoluzione 300 dpi e a dimensioni fisiche pari alle dimensioni delleimmagini tipiche stampate su <strong>GIROS</strong> Notizie. Evitare, se possibile, di usare formato JPEG.La Redazione è conscia che le immagini così preparate sono grosse: <strong>la</strong> consegna manuale viaCD-Rom oppure Iomega Zip può essere il modo migliore. L’Autore è pregato di applicaretutte le correzioni cromatiche e grafiche che pensa siano adatte al<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>re foto e al partico<strong>la</strong>reambiente.Il Comitato di Redazione di <strong>GIROS</strong> Notizie invita caldamente gli autori di segna<strong>la</strong>zionifloristiche o in genere di altri articoli a rispettare inoltre, nel<strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione deicontributi, le altre norme date alle pagine 25 e 26 del numero 15 di <strong>GIROS</strong> Notizie.

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