Il calendario di Coligny e la misura del tempo presso i celti
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Adriano Gaspani <strong>Il</strong> <strong>calendario</strong> <strong>di</strong> <strong>Coligny</strong> e <strong>la</strong> <strong>misura</strong> <strong>del</strong> <strong>tempo</strong> <strong>presso</strong> i <strong>celti</strong>ragionevole tra le stagioni e le fasi lunari. Infatti se si considera un lustro formato dacinque anni lunari lunghi 355 giorni ciascuno (o equivalentemente da 60 mesi lunari)più 60 giorni interca<strong>la</strong>ti, in capo ad un Saeculum <strong>di</strong> 30 anni si ottiene un <strong>di</strong>saccordotra il <strong>tempo</strong> <strong>misura</strong>to dal <strong>calendario</strong> e il <strong>tempo</strong> realmente trascorso equivalente acirca due mesi che risulta inaccettabile.<strong>Il</strong> <strong>calendario</strong> <strong>celti</strong>co così come è co<strong>di</strong>ficato sul<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> <strong>di</strong> bronzo trovata a <strong>Coligny</strong>può avere però due possibili interpretazioni. Infatti o è un <strong>calendario</strong> luni-so<strong>la</strong>rec<strong>la</strong>ssico oppure esso fu messo a punto secondo una logica molto più complessa <strong>di</strong>quel<strong>la</strong> che usualmente rileviamo nel<strong>la</strong> struttura dei calendari antichi. Quest'ultimaipotesi è supportata da alcuni fatti che qui riassumiamo. Le lunazioni interca<strong>la</strong>ricomprendono 30 giorni ciascuna quando invece sarebbe stato meglio aggiungerne dueda 29 per ottenere un accordo migliore con il computo so<strong>la</strong>re.La struttura dei due mesi interca<strong>la</strong>ri è molto più complessa e ricca <strong>di</strong> annotazionirispetto a quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> ciascuno degli altri 60 mesi che fanno parte <strong>del</strong> cicloquinquennale.Infatti i nomi dei 12 mesi <strong>del</strong>l'anno <strong>celti</strong>co sono annotati in successione esattaaccanto ai giorni compresi in questi mesi.Sorge quin<strong>di</strong> il sospetto che essi non siano so<strong>la</strong>mente semplici mesi ad<strong>di</strong>zionali dainterca<strong>la</strong>re quando era necessario, ma qualcosa <strong>di</strong> più. Infatti il <strong>calendario</strong> <strong>celti</strong>co nontenta solo <strong>di</strong> realizzare un accordo ragionevole tra due perio<strong>di</strong>cità fondamentaliincommensurabili tra loro, ma è in grado, me<strong>di</strong>ante un determinato, algoritmo <strong>di</strong>generare il computo so<strong>la</strong>re partendo dal ciclo lunare.In questo il <strong>calendario</strong> gallico si <strong>di</strong>fferenzia da tutti gli altri calendari antichi ogginoti.Infatti se da un <strong>la</strong>to <strong>la</strong> struttura luniso<strong>la</strong>re rigida garantiva che i mesirimanessero grosso modo coerenti con le stagioni, dall'altro <strong>la</strong>to era possibile usare <strong>la</strong>stessa struttura in maniera più sofisticata per calco<strong>la</strong>re esattamente <strong>la</strong> posizione <strong>del</strong>Sole e <strong>del</strong><strong>la</strong> Luna nel cielo durante qualsiasi giorno <strong>del</strong>l'anno e dei "saecu<strong>la</strong>".L'evoluzione <strong>del</strong> ciclo <strong>del</strong><strong>la</strong> Luna, fondamentale dal punto <strong>di</strong> vista rituale,permetteva <strong>di</strong> fare previsioni re<strong>la</strong>tivamente ai cicli <strong>del</strong> Sole. <strong>Il</strong> primo strettamentelegato al<strong>la</strong> sfera <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong>vina, mentre il secondo utile per scopi praticiagricoli.Vedremo ora quale fu il meccanismo adottato per generare il computo so<strong>la</strong>re daquello lunare con un adeguato grado <strong>di</strong> precisione.I mesi interca<strong>la</strong>ri non sono solo <strong>del</strong>le lunazioni supplementari da inserirerigidamente, ma essi rappresentano due tavole <strong>di</strong> calcolo astronomico.La sequenza <strong>di</strong> 30 giorni elencati entro ciascun interca<strong>la</strong>re rappresenta l'insiemedei giorni da introdurre nel computo lunare per ottenere quello so<strong>la</strong>re secondo uncerto algoritmo.<strong>Il</strong> computo lunare è esemplificato dal<strong>la</strong> pura e semplice successione dei mesi <strong>del</strong><strong>calendario</strong>, mentre il computo so<strong>la</strong>re deve tenere conto anche <strong>del</strong><strong>la</strong> sequenza deigiorni elencati negli interca<strong>la</strong>ri e dalle annotazioni che li accompagnano.Infatti esiste una corrispondenza scritta tra i giorni compresi nei mesi interca<strong>la</strong>rie i 12 mesi lunari <strong>del</strong> <strong>calendario</strong>.I due mesi interca<strong>la</strong>ri rappresentano quin<strong>di</strong> anche due tabelle <strong>di</strong> calcolo, infatti alcontrario degli altri 12 mesi, non hanno nome. Essi possono essere considerati comeATTI DEL XIX CONGRESSO NAZIONALE DI STORIA DELLA FISICA EDELL’ASTRONOMIA217