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La teoria elettrogravitazionale di Weyl

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Perché proprio la <strong>teoria</strong> <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>?Non si tratta <strong>di</strong> una <strong>teoria</strong> sbagliata, notoriamente confutata da Einstein?• qualunque sia il suo rapporto <strong>di</strong>retto con l’esperienza, la TEG (<strong>teoria</strong><strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>) è stata tutt’altro che empiricamente sterile, in quantoportò alle teorie <strong>di</strong> calibro, <strong>di</strong> cui sappiamo il grande successo• la TEG non è stata nemmeno matematicamente sterile; rami della matematicatutt’ora attivi (varietà <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> ecc.) le sono strettamente collegati• la genesi della TEG, e il <strong>di</strong>battito tra <strong>Weyl</strong> ed Einstein, costituiscono un capitolocurioso della storia della scienza novecentesca, con vari meriti• presentano inoltre un notevole interesse filosofico, che spero emerga nel seguitoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 4


Perché proprio la <strong>teoria</strong> <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>?Non si tratta <strong>di</strong> una <strong>teoria</strong> sbagliata, notoriamente confutata da Einstein?• qualunque sia il suo rapporto <strong>di</strong>retto con l’esperienza, la TEG (<strong>teoria</strong><strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>) è stata tutt’altro che empiricamente sterile, in quantoportò alle teorie <strong>di</strong> calibro, <strong>di</strong> cui sappiamo il grande successo• la TEG non è stata nemmeno matematicamente sterile; rami della matematicatutt’ora attivi (varietà <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> ecc.) le sono strettamente collegati• la genesi della TEG, e il <strong>di</strong>battito tra <strong>Weyl</strong> ed Einstein, costituiscono un capitolocurioso della storia della scienza novecentesca, con vari meriti• presentano inoltre un notevole interesse filosofico, che spero emerga nel seguitoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 4


Perché proprio la <strong>teoria</strong> <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>?Non si tratta <strong>di</strong> una <strong>teoria</strong> sbagliata, notoriamente confutata da Einstein?• qualunque sia il suo rapporto <strong>di</strong>retto con l’esperienza, la TEG (<strong>teoria</strong><strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>) è stata tutt’altro che empiricamente sterile, in quantoportò alle teorie <strong>di</strong> calibro, <strong>di</strong> cui sappiamo il grande successo• la TEG non è stata nemmeno matematicamente sterile; rami della matematicatutt’ora attivi (varietà <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> ecc.) le sono strettamente collegati• la genesi della TEG, e il <strong>di</strong>battito tra <strong>Weyl</strong> ed Einstein, costituiscono un capitolocurioso della storia della scienza novecentesca, con vari meriti• presentano inoltre un notevole interesse filosofico, che spero emerga nel seguitoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 4


Perché proprio la <strong>teoria</strong> <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>?Non si tratta <strong>di</strong> una <strong>teoria</strong> sbagliata, notoriamente confutata da Einstein?• qualunque sia il suo rapporto <strong>di</strong>retto con l’esperienza, la TEG (<strong>teoria</strong><strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>) è stata tutt’altro che empiricamente sterile, in quantoportò alle teorie <strong>di</strong> calibro, <strong>di</strong> cui sappiamo il grande successo• la TEG non è stata nemmeno matematicamente sterile; rami della matematicatutt’ora attivi (varietà <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> ecc.) le sono strettamente collegati• la genesi della TEG, e il <strong>di</strong>battito tra <strong>Weyl</strong> ed Einstein, costituiscono un capitolocurioso della storia della scienza novecentesca, con vari meriti• presentano inoltre un notevole interesse filosofico, che spero emerga nel seguitoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 4


Programma• incomincerò con la struttura affine (connessione, derivata covariante) nellarelatività generale <strong>di</strong> Einstein• poi Levi-Civita, che scoprì il carattere non integrabile del trasporto parallelo• passerò quin<strong>di</strong> ai due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>:1. parità <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione2. delegittimazione dei confronti <strong>di</strong>stanti• sosterrò che tali pregiu<strong>di</strong>zi, benché <strong>di</strong>stinti, hanno esattamente le stesseconseguenze logiche nella derivazione della TEG• attribuirò il secondo pre<strong>di</strong>ugizio al contesto della giustificazione, sostenendo che ilpregiu<strong>di</strong>zio realmente effettivo nel contesto della scoperta fu il primo, la parità <strong>di</strong>lunghezza e <strong>di</strong>rezione• esporrò poi come la TEG emerse impreme<strong>di</strong>tata da tale pregiu<strong>di</strong>zio• esaminerò infine certe caratteristiche salienti della TEG, il <strong>di</strong>battito con Einsteinsulla sua vali<strong>di</strong>tà empirica, e il metodo causale-inerziale che <strong>Weyl</strong> contrappose airegoli e orologi sui quali tanto insistè EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 5


Programma• incomincerò con la struttura affine (connessione, derivata covariante) nellarelatività generale <strong>di</strong> Einstein• poi Levi-Civita, che scoprì il carattere non integrabile del trasporto parallelo• passerò quin<strong>di</strong> ai due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>:1. parità <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione2. delegittimazione dei confronti <strong>di</strong>stanti• sosterrò che tali pregiu<strong>di</strong>zi, benché <strong>di</strong>stinti, hanno esattamente le stesseconseguenze logiche nella derivazione della TEG• attribuirò il secondo pre<strong>di</strong>ugizio al contesto della giustificazione, sostenendo che ilpregiu<strong>di</strong>zio realmente effettivo nel contesto della scoperta fu il primo, la parità <strong>di</strong>lunghezza e <strong>di</strong>rezione• esporrò poi come la TEG emerse impreme<strong>di</strong>tata da tale pregiu<strong>di</strong>zio• esaminerò infine certe caratteristiche salienti della TEG, il <strong>di</strong>battito con Einsteinsulla sua vali<strong>di</strong>tà empirica, e il metodo causale-inerziale che <strong>Weyl</strong> contrappose airegoli e orologi sui quali tanto insistè EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 5


Programma• incomincerò con la struttura affine (connessione, derivata covariante) nellarelatività generale <strong>di</strong> Einstein• poi Levi-Civita, che scoprì il carattere non integrabile del trasporto parallelo• passerò quin<strong>di</strong> ai due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>:1. parità <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione2. delegittimazione dei confronti <strong>di</strong>stanti• sosterrò che tali pregiu<strong>di</strong>zi, benché <strong>di</strong>stinti, hanno esattamente le stesseconseguenze logiche nella derivazione della TEG• attribuirò il secondo pre<strong>di</strong>ugizio al contesto della giustificazione, sostenendo che ilpregiu<strong>di</strong>zio realmente effettivo nel contesto della scoperta fu il primo, la parità <strong>di</strong>lunghezza e <strong>di</strong>rezione• esporrò poi come la TEG emerse impreme<strong>di</strong>tata da tale pregiu<strong>di</strong>zio• esaminerò infine certe caratteristiche salienti della TEG, il <strong>di</strong>battito con Einsteinsulla sua vali<strong>di</strong>tà empirica, e il metodo causale-inerziale che <strong>Weyl</strong> contrappose airegoli e orologi sui quali tanto insistè EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 5


Programma• incomincerò con la struttura affine (connessione, derivata covariante) nellarelatività generale <strong>di</strong> Einstein• poi Levi-Civita, che scoprì il carattere non integrabile del trasporto parallelo• passerò quin<strong>di</strong> ai due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>:1. parità <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione2. delegittimazione dei confronti <strong>di</strong>stanti• sosterrò che tali pregiu<strong>di</strong>zi, benché <strong>di</strong>stinti, hanno esattamente le stesseconseguenze logiche nella derivazione della TEG• attribuirò il secondo pre<strong>di</strong>ugizio al contesto della giustificazione, sostenendo che ilpregiu<strong>di</strong>zio realmente effettivo nel contesto della scoperta fu il primo, la parità <strong>di</strong>lunghezza e <strong>di</strong>rezione• esporrò poi come la TEG emerse impreme<strong>di</strong>tata da tale pregiu<strong>di</strong>zio• esaminerò infine certe caratteristiche salienti della TEG, il <strong>di</strong>battito con Einsteinsulla sua vali<strong>di</strong>tà empirica, e il metodo causale-inerziale che <strong>Weyl</strong> contrappose airegoli e orologi sui quali tanto insistè EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 5


Programma• incomincerò con la struttura affine (connessione, derivata covariante) nellarelatività generale <strong>di</strong> Einstein• poi Levi-Civita, che scoprì il carattere non integrabile del trasporto parallelo• passerò quin<strong>di</strong> ai due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>:1. parità <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione2. delegittimazione dei confronti <strong>di</strong>stanti• sosterrò che tali pregiu<strong>di</strong>zi, benché <strong>di</strong>stinti, hanno esattamente le stesseconseguenze logiche nella derivazione della TEG• attribuirò il secondo pre<strong>di</strong>ugizio al contesto della giustificazione, sostenendo che ilpregiu<strong>di</strong>zio realmente effettivo nel contesto della scoperta fu il primo, la parità <strong>di</strong>lunghezza e <strong>di</strong>rezione• esporrò poi come la TEG emerse impreme<strong>di</strong>tata da tale pregiu<strong>di</strong>zio• esaminerò infine certe caratteristiche salienti della TEG, il <strong>di</strong>battito con Einsteinsulla sua vali<strong>di</strong>tà empirica, e il metodo causale-inerziale che <strong>Weyl</strong> contrappose airegoli e orologi sui quali tanto insistè EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 5


Programma• incomincerò con la struttura affine (connessione, derivata covariante) nellarelatività generale <strong>di</strong> Einstein• poi Levi-Civita, che scoprì il carattere non integrabile del trasporto parallelo• passerò quin<strong>di</strong> ai due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>:1. parità <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione2. delegittimazione dei confronti <strong>di</strong>stanti• sosterrò che tali pregiu<strong>di</strong>zi, benché <strong>di</strong>stinti, hanno esattamente le stesseconseguenze logiche nella derivazione della TEG• attribuirò il secondo pre<strong>di</strong>ugizio al contesto della giustificazione, sostenendo che ilpregiu<strong>di</strong>zio realmente effettivo nel contesto della scoperta fu il primo, la parità <strong>di</strong>lunghezza e <strong>di</strong>rezione• esporrò poi come la TEG emerse impreme<strong>di</strong>tata da tale pregiu<strong>di</strong>zio• esaminerò infine certe caratteristiche salienti della TEG, il <strong>di</strong>battito con Einsteinsulla sua vali<strong>di</strong>tà empirica, e il metodo causale-inerziale che <strong>Weyl</strong> contrappose airegoli e orologi sui quali tanto insistè EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 5


Programma• incomincerò con la struttura affine (connessione, derivata covariante) nellarelatività generale <strong>di</strong> Einstein• poi Levi-Civita, che scoprì il carattere non integrabile del trasporto parallelo• passerò quin<strong>di</strong> ai due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>:1. parità <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione2. delegittimazione dei confronti <strong>di</strong>stanti• sosterrò che tali pregiu<strong>di</strong>zi, benché <strong>di</strong>stinti, hanno esattamente le stesseconseguenze logiche nella derivazione della TEG• attribuirò il secondo pre<strong>di</strong>ugizio al contesto della giustificazione, sostenendo che ilpregiu<strong>di</strong>zio realmente effettivo nel contesto della scoperta fu il primo, la parità <strong>di</strong>lunghezza e <strong>di</strong>rezione• esporrò poi come la TEG emerse impreme<strong>di</strong>tata da tale pregiu<strong>di</strong>zio• esaminerò infine certe caratteristiche salienti della TEG, il <strong>di</strong>battito con Einsteinsulla sua vali<strong>di</strong>tà empirica, e il metodo causale-inerziale che <strong>Weyl</strong> contrappose airegoli e orologi sui quali tanto insistè EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 5


Programma• incomincerò con la struttura affine (connessione, derivata covariante) nellarelatività generale <strong>di</strong> Einstein• poi Levi-Civita, che scoprì il carattere non integrabile del trasporto parallelo• passerò quin<strong>di</strong> ai due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>:1. parità <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione2. delegittimazione dei confronti <strong>di</strong>stanti• sosterrò che tali pregiu<strong>di</strong>zi, benché <strong>di</strong>stinti, hanno esattamente le stesseconseguenze logiche nella derivazione della TEG• attribuirò il secondo pre<strong>di</strong>ugizio al contesto della giustificazione, sostenendo che ilpregiu<strong>di</strong>zio realmente effettivo nel contesto della scoperta fu il primo, la parità <strong>di</strong>lunghezza e <strong>di</strong>rezione• esporrò poi come la TEG emerse impreme<strong>di</strong>tata da tale pregiu<strong>di</strong>zio• esaminerò infine certe caratteristiche salienti della TEG, il <strong>di</strong>battito con Einsteinsulla sua vali<strong>di</strong>tà empirica, e il metodo causale-inerziale che <strong>Weyl</strong> contrappose airegoli e orologi sui quali tanto insistè EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 5


Programma• incomincerò con la struttura affine (connessione, derivata covariante) nellarelatività generale <strong>di</strong> Einstein• poi Levi-Civita, che scoprì il carattere non integrabile del trasporto parallelo• passerò quin<strong>di</strong> ai due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>:1. parità <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione2. delegittimazione dei confronti <strong>di</strong>stanti• sosterrò che tali pregiu<strong>di</strong>zi, benché <strong>di</strong>stinti, hanno esattamente le stesseconseguenze logiche nella derivazione della TEG• attribuirò il secondo pre<strong>di</strong>ugizio al contesto della giustificazione, sostenendo che ilpregiu<strong>di</strong>zio realmente effettivo nel contesto della scoperta fu il primo, la parità <strong>di</strong>lunghezza e <strong>di</strong>rezione• esporrò poi come la TEG emerse impreme<strong>di</strong>tata da tale pregiu<strong>di</strong>zio• esaminerò infine certe caratteristiche salienti della TEG, il <strong>di</strong>battito con Einsteinsulla sua vali<strong>di</strong>tà empirica, e il metodo causale-inerziale che <strong>Weyl</strong> contrappose airegoli e orologi sui quali tanto insistè EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 5


Einstein (1915)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 6


Struttura affine• al centro della <strong>teoria</strong> gravitazionale <strong>di</strong> Einstein sono i simboli Γ a bc, i quali, fornendoun criterio <strong>di</strong> ‘drittezza’ (parametrizzata, quin<strong>di</strong> anche tangenziale) anzi <strong>di</strong>accelerazione nulla o ‘inerzialità,’ determinano la derivata covarianteA a;b = ∂A a∂x b− ∑ cΓ c ab A ce quin<strong>di</strong> l’equazione del moto, la ‘lex prima’0 = d2 x ads 2+ ∑ bcΓ a bcdx bdsdx cds ,dove il parametro s è affineTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 7


Parametro affine• parametro ‘inerziale,’ che non ‘accelera’ lungo la linea d’universo• dà il comportamento (‘proprio’) <strong>di</strong> un orologio ‘corretto’ a meno <strong>di</strong> unatrasformazione lineare o ‘affine’ αs + β, dove α e β sono delle costanti chedeterminano rispettivamente l’unità <strong>di</strong> tempo e lo zero• α tipicamente viene scelto per dareg(∂ 0 , ∂ 0 ) = ±1(dove la metrica g : T P M × T P M → R è un’applicazione lineare, simmetrica, duevolte covariante, con autovalori ±1 (una volta) e ∓1 (tre volte), ∂ 0 è ilquadrivettore unitario lungo la coor<strong>di</strong>nata temporale e T P M è lo spazio vettorialeche all’evento P è tangente all’universo M)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 8


Parametro affine• parametro ‘inerziale,’ che non ‘accelera’ lungo la linea d’universo• dà il comportamento (‘proprio’) <strong>di</strong> un orologio ‘corretto’ a meno <strong>di</strong> unatrasformazione lineare o ‘affine’ αs + β, dove α e β sono delle costanti chedeterminano rispettivamente l’unità <strong>di</strong> tempo e lo zero• α tipicamente viene scelto per dareg(∂ 0 , ∂ 0 ) = ±1(dove la metrica g : T P M × T P M → R è un’applicazione lineare, simmetrica, duevolte covariante, con autovalori ±1 (una volta) e ∓1 (tre volte), ∂ 0 è ilquadrivettore unitario lungo la coor<strong>di</strong>nata temporale e T P M è lo spazio vettorialeche all’evento P è tangente all’universo M)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 8


Parametro affine• parametro ‘inerziale,’ che non ‘accelera’ lungo la linea d’universo• dà il comportamento (‘proprio’) <strong>di</strong> un orologio ‘corretto’ a meno <strong>di</strong> unatrasformazione lineare o ‘affine’ αs + β, dove α e β sono delle costanti chedeterminano rispettivamente l’unità <strong>di</strong> tempo e lo zero• α tipicamente viene scelto per dareg(∂ 0 , ∂ 0 ) = ±1(dove la metrica g : T P M × T P M → R è un’applicazione lineare, simmetrica, duevolte covariante, con autovalori ±1 (una volta) e ∓1 (tre volte), ∂ 0 è ilquadrivettore unitario lungo la coor<strong>di</strong>nata temporale e T P M è lo spazio vettorialeche all’evento P è tangente all’universo M)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 8


Componenti del campo gravitazionale• le Γ a bcpossono essere viste come le componenti del campo gravitazionale, campoche però <strong>di</strong>pende dal sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate e può essere ‘annullato’ all’evento Ppassando a coor<strong>di</strong>nate y a che a P sono ‘inerziali’• rispetto a y a , una geodetica σ : I → M : s ↦→ σ(s), anzi σ a = y a (σ), sod<strong>di</strong>sferàdove I è un opportuno intervallo0 = d2 σ ads 2 | P ,Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 9


Componenti del campo gravitazionale• le Γ a bcpossono essere viste come le componenti del campo gravitazionale, campoche però <strong>di</strong>pende dal sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate e può essere ‘annullato’ all’evento Ppassando a coor<strong>di</strong>nate y a che a P sono ‘inerziali’• rispetto a y a , una geodetica σ : I → M : s ↦→ σ(s), anzi σ a = y a (σ), sod<strong>di</strong>sferàdove I è un opportuno intervallo0 = d2 σ ads 2 | P ,Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 9


Struttura affine e curvatura• la connessione dà anche il tensore <strong>di</strong> RiemannR a bcd = 2Γa b[d,c] + ∑ m(Γ a mcΓ m bd − Γa md Γm bc ),misura <strong>di</strong> curvatura, dovee la virgola in<strong>di</strong>ca la derivata parziale:A [ab] = 1 2 (A ab − A ba )A a,b = ∂A a∂x b= ∂ bA a(che non essendo covariante <strong>di</strong>pende dal sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate, anzi dalle altre trecoor<strong>di</strong>nate c ≠ b)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 10


Espressione geometrica del ‘<strong>di</strong>fferenziale’ covariante• in linguaggio più geometrico la struttura affine, la connessione, viene determinatadalla derivata covariante∇ : Tn m M → Tn+1M,mche aumenta <strong>di</strong> uno il grado <strong>di</strong> ‘covarianza’ dell’argomento (lasciando inveceinvariata la ‘contravarianza’), dove Tn m M è il modulo <strong>di</strong> campi tensoriali m voltecontravarianti ed n volte covarianti su M• l’operatore lineare (nonché leibniziano) ∇ può essere visto come una specie <strong>di</strong>‘<strong>di</strong>fferenziale’ covariante, poiché applicato a una funzione f ∈ T0 0 M dà proprio il<strong>di</strong>fferenziale∇f = df ∈ T1 0 MTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 11


Espressione geometrica del ‘<strong>di</strong>fferenziale’ covariante• in linguaggio più geometrico la struttura affine, la connessione, viene determinatadalla derivata covariante∇ : Tn m M → Tn+1M,mche aumenta <strong>di</strong> uno il grado <strong>di</strong> ‘covarianza’ dell’argomento (lasciando inveceinvariata la ‘contravarianza’), dove Tn m M è il modulo <strong>di</strong> campi tensoriali m voltecontravarianti ed n volte covarianti su M• l’operatore lineare (nonché leibniziano) ∇ può essere visto come una specie <strong>di</strong>‘<strong>di</strong>fferenziale’ covariante, poiché applicato a una funzione f ∈ T0 0 M dà proprio il<strong>di</strong>fferenziale∇f = df ∈ T1 0 MTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 11


Espressione geometrica della derivata covariante <strong>di</strong>rezionale• precisando una <strong>di</strong>rezione ˙γ <strong>di</strong> derivazione me<strong>di</strong>ante una curvaγ : I → M : g ↦→ γ(g)otteniamo la ‘contrazione’ o ‘prodotto interno’ (qui scalare)〈df, ˙γ〉 = 〈∇f, ˙γ〉 = ∇ ˙γ f = ∇ g f = dfdg ∈ T 00 M,dove 〈α, v〉 è il valore del covettore α al vettore v, e la lunghezza del vettore˙γ = dγ/dg tangente <strong>di</strong> γ <strong>di</strong>pende linearmente dall’andamento del parametro g (erimarrà pertanto costante lungo γ se g è affine, per esempio se dà l’ora <strong>di</strong> unorologio corretto)• in generale la derivata covariante <strong>di</strong>rezionale non cambia la valenza del suoargomento:∇ ˙γ : Tn m M → Tn m MTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 12


Espressione geometrica della derivata covariante <strong>di</strong>rezionale• precisando una <strong>di</strong>rezione ˙γ <strong>di</strong> derivazione me<strong>di</strong>ante una curvaγ : I → M : g ↦→ γ(g)otteniamo la ‘contrazione’ o ‘prodotto interno’ (qui scalare)〈df, ˙γ〉 = 〈∇f, ˙γ〉 = ∇ ˙γ f = ∇ g f = dfdg ∈ T 00 M,dove 〈α, v〉 è il valore del covettore α al vettore v, e la lunghezza del vettore˙γ = dγ/dg tangente <strong>di</strong> γ <strong>di</strong>pende linearmente dall’andamento del parametro g (erimarrà pertanto costante lungo γ se g è affine, per esempio se dà l’ora <strong>di</strong> unorologio corretto)• in generale la derivata covariante <strong>di</strong>rezionale non cambia la valenza del suoargomento:∇ ˙γ : Tn m M → Tn m MTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 12


Sviluppo rispetto a una base• scegliendo un sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate e pertanto una base ∂ a abbiamo∇ ∂a ∂ b = ∑ cΓ c ab ∂ c• oppuredx c (∇ ∂a ∂ b ) = Γ c abTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 13


Sviluppo rispetto a una base• scegliendo un sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate e pertanto una base ∂ a abbiamo∇ ∂a ∂ b = ∑ cΓ c ab ∂ c• oppuredx c (∇ ∂a ∂ b ) = Γ c abTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 13


Equazione geometrica delle geodetiche• una vera geodetica σ, con parametro s affine, sod<strong>di</strong>sferà la ‘lex prima’∇ ˙σ ˙σ = 0 = 0 1 ∈ T 10 M• una geodetica ‘riparametrizzata’ τ (linea d’universo che presenta accelerazionisoltanto tangenziali) dovrà solo sod<strong>di</strong>sfare la con<strong>di</strong>zione più deboleλ ˙τ = ∇ ˙τ ˙τ,dove lo scalare λ varia lungo τ a seconda dell’‘accelerazione’ del parametro t <strong>di</strong> τrispetto al parametro (affine) s della vera geodetica σTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 14


Equazione geometrica delle geodetiche• una vera geodetica σ, con parametro s affine, sod<strong>di</strong>sferà la ‘lex prima’∇ ˙σ ˙σ = 0 = 0 1 ∈ T 10 M• una geodetica ‘riparametrizzata’ τ (linea d’universo che presenta accelerazionisoltanto tangenziali) dovrà solo sod<strong>di</strong>sfare la con<strong>di</strong>zione più deboleλ ˙τ = ∇ ˙τ ˙τ,dove lo scalare λ varia lungo τ a seconda dell’‘accelerazione’ del parametro t <strong>di</strong> τrispetto al parametro (affine) s della vera geodetica σTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 14


Derivata tensoriale• una derivata lungo una curva γ : I → M <strong>di</strong> un campo tensoriale A al punto γ(0)sarà un qualche limite1lim {A(γ(g)) − A(γ(0))}g→0 g• tensori <strong>di</strong> pari valenza applicati allo stesso punto saranno anche paragonabili, ma la<strong>di</strong>fferenza A(γ(g)) − A(γ(0)) al numeratore richiede un confronto a <strong>di</strong>stanza, tra ipunti γ(g) e γ(0)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 15


Derivata tensoriale• una derivata lungo una curva γ : I → M <strong>di</strong> un campo tensoriale A al punto γ(0)sarà un qualche limite1lim {A(γ(g)) − A(γ(0))}g→0 g• tensori <strong>di</strong> pari valenza applicati allo stesso punto saranno anche paragonabili, ma la<strong>di</strong>fferenza A(γ(g)) − A(γ(0)) al numeratore richiede un confronto a <strong>di</strong>stanza, tra ipunti γ(g) e γ(0)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 15


Einstein e il trasporto parallelo• possiamo legittimare tale confronto precisando una modalità—in questo caso‘parallela’ (piuttosto che ‘<strong>di</strong> Lie’)—<strong>di</strong> trasporto per ricondurre il confronto a<strong>di</strong>stanza a un confronto locale• la derivata covariante adoperata da Einstein presuppone siffatto spostamentoparallelo• ma egli non mostrò (almeno nel 1915-6) alcuna comprensione delle sue peculiarità,che invece furono scoperte da Tullio Levi-Civita, portando poi alla TEGTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 16


Einstein e il trasporto parallelo• possiamo legittimare tale confronto precisando una modalità—in questo caso‘parallela’ (piuttosto che ‘<strong>di</strong> Lie’)—<strong>di</strong> trasporto per ricondurre il confronto a<strong>di</strong>stanza a un confronto locale• la derivata covariante adoperata da Einstein presuppone siffatto spostamentoparallelo• ma egli non mostrò (almeno nel 1915-6) alcuna comprensione delle sue peculiarità,che invece furono scoperte da Tullio Levi-Civita, portando poi alla TEGTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 16


Einstein e il trasporto parallelo• possiamo legittimare tale confronto precisando una modalità—in questo caso‘parallela’ (piuttosto che ‘<strong>di</strong> Lie’)—<strong>di</strong> trasporto per ricondurre il confronto a<strong>di</strong>stanza a un confronto locale• la derivata covariante adoperata da Einstein presuppone siffatto spostamentoparallelo• ma egli non mostrò (almeno nel 1915-6) alcuna comprensione delle sue peculiarità,che invece furono scoperte da Tullio Levi-Civita, portando poi alla TEGTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 16


Levi-Civita (1917)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 17


“Nozione <strong>di</strong> parallelismo in una varietà qualunque . . . ”Ren<strong>di</strong>conti del Circolo matematico <strong>di</strong> Palermo 42, 1917, p.173L’incontro, anzi il maneggio continuativo <strong>di</strong> tali simboli [<strong>di</strong> Riemann] in questioni <strong>di</strong>così alto interesse generale mi ha condotto a ricercare se non sia possibile ridurrealquanto l’apparato formale che serve abitualmente ad introdurli e a stabilirne ilcomportamento covariante. Un perfezionamento in proposito è effettivamentepossibile [. . . ] venne via via ampliandosi per far debito posto anche all’interpretazionegeometrica. In sulle prime avevo creduto <strong>di</strong> trovarla senz’altro nei lavori originali <strong>di</strong>Riemann [. . . ]; ma ce n’è appena un embrione. [. . . ] D’altra parte non c’è traccia [. . . ]<strong>di</strong> quelle specificazioni (nozione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezioni parallele in una varietà qualunque [. . . ])che riconosceremo in<strong>di</strong>spensabili dal punto <strong>di</strong> vista geometrico.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 18


“Nozione <strong>di</strong> parallelismo in una varietà qualunque . . . ”Ren<strong>di</strong>conti del Circolo matematico <strong>di</strong> Palermo 42, 1917, p.174[. . . ] cercando <strong>di</strong> caratterizzare il parallelismo <strong>di</strong> due <strong>di</strong>rezioni (α), (α ′ ) uscenti da duepunti vicinissimi P e P ′ . All’uopo si ricorda che qualunque varietà V n si puòrisguardare immersa in uno spazio euclideo S n a un numero abbastanza elevato N <strong>di</strong><strong>di</strong>mensioni, e si rileva anzitutto che, immaginando spiccata da P una generica<strong>di</strong>rezione (f) <strong>di</strong> S n , il parallelismo or<strong>di</strong>nario in tale spazio richiederebbeangolô(f)(α) = angolo ̂ (f)(α ′ ),per qualunque (f). Orbene, il parallelismo in V n si definisce, limitandosi ad esigereche la con<strong>di</strong>zione sia sod<strong>di</strong>sfatta per tutte le (f) appartenenti a V n (ossia allagiacitura <strong>di</strong> S N tangente in P a V n ).Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 19


“Nozione <strong>di</strong> parallelismo in una varietà qualunque . . . ”Ren<strong>di</strong>conti del Circolo matematico <strong>di</strong> Palermo 42, 1917, p.174[seguito] A giustificazione <strong>di</strong> tale definizione va notato che, mentre essa riproduce,come è necessario, il comportamento per le V n euclidee, ha in ogni caso carattereintrinseco, perché in definitiva risulta <strong>di</strong>pendente soltanto dalla metrica <strong>di</strong> V n , e nonanche dall’ausiliario spazio ambiente S N . Infatti la traduzione analitica della nostradefinizione <strong>di</strong> parallelismo si concreta come segue: Riferita la V n a coor<strong>di</strong>nate generalix i (i = 1, 2, . . . , n), siano dx i gli incrementi corrispondenti al passaggio da P a P ′ ;ξ (i) i parametri spettanti a una generica <strong>di</strong>rezione (α) uscente da P ; ξ (i) + dξ (i) quellispettanti ad una <strong>di</strong>rezione infinitamente vicina (α ′ ), spiccata da P ′ . <strong>La</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>parallelismo è espressa dalle n equazioni(1) dξ (i) +(i = 1, 2, . . . , n), designando{ jl}in∑j,l=1{ } jldxi j ξ (l) = 0i noti simboli <strong>di</strong> Christoffel.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 20


“Nozione <strong>di</strong> parallelismo in una varietà qualunque . . . ”Ren<strong>di</strong>conti del Circolo matematico <strong>di</strong> Palermo 42, 1917, p.174[seguito] Una volta acquisita la legge con cui si passa da un punto a un puntoinfinitamente vicino, si è senz’altro in grado <strong>di</strong> eseguire il trasporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezioniparallele lungo una qualsiasi curva C. Se x i = x i (s) ne costituiscono le equazioniparametriche, basta evidentemente risguardare, nelle (1), le x i e subor<strong>di</strong>natamente le{ jl}come funzioni assegnate, le ξi(i) come funzioni da determinarsi del parametro s, esi ha il sistema lineare or<strong>di</strong>nariodξ (i)ds + n∑j,l=1{ } jl dxji ds ξ(l) = 0(i = 1, 2, . . . , n), riducibile ad una forma tipica [. . . ].Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 21


“Nozione <strong>di</strong> parallelismo in una varietà qualunque . . . ”Ren<strong>di</strong>conti del Circolo matematico <strong>di</strong> Palermo 42, 1917, p.175[. . . ] Ecco qualche conseguenza geometrica.1 ◦ <strong>La</strong> <strong>di</strong>rezione parallela in un punto generico P ad una <strong>di</strong>rezione (α) uscente da unaltro punto qualsiasi P 0 <strong>di</strong>pende in generale dal cammino secondo cui si passa da P 0 aP . L’in<strong>di</strong>pendenza dal cammino è proprietà esclusiva delle varietà euclidee.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 22


Olonomia• oggi parleremmo <strong>di</strong> olonomia, <strong>di</strong>cendo che il gruppo <strong>di</strong> olonomia relativo a unpunto <strong>di</strong> uno spazio riemanniano n-<strong>di</strong>mensionale può essere SO(n) (o ad<strong>di</strong>ritturaO(n) se lo spazio non è orientabile)• il gruppo <strong>di</strong> olonomia relativo a un punto <strong>di</strong> uno spazio lorentziano potrà inveceessere il gruppo <strong>di</strong> Lorentz ‘proprio’ L + (o ad<strong>di</strong>rittura il gruppo intero L se lospazio non è orientabile)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 23


Olonomia• oggi parleremmo <strong>di</strong> olonomia, <strong>di</strong>cendo che il gruppo <strong>di</strong> olonomia relativo a unpunto <strong>di</strong> uno spazio riemanniano n-<strong>di</strong>mensionale può essere SO(n) (o ad<strong>di</strong>ritturaO(n) se lo spazio non è orientabile)• il gruppo <strong>di</strong> olonomia relativo a un punto <strong>di</strong> uno spazio lorentziano potrà inveceessere il gruppo <strong>di</strong> Lorentz ‘proprio’ L + (o ad<strong>di</strong>rittura il gruppo intero L se lospazio non è orientabile)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 23


<strong>Weyl</strong> (1918-)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 24


Unificazione fortuita• è stato sostenuto da Vizgin e altri che l’unificazione <strong>di</strong> gravità ed elettromagnetismoraggiunta nella <strong>teoria</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> fosse voluta• da una lettera che <strong>Weyl</strong> scrisse ad Einstein il 10 <strong>di</strong>cembre 1918 risulta però che nonlo fosse:Übrigens müssen Sie nicht glauben, daß ich von der Physik her dazugekommen bin, neben der quadratische noch <strong>di</strong>e lineare Differentialformin <strong>di</strong>e Geometrie einzuführen; sondern ich wollte wirklich <strong>di</strong>ese“Inkonsequenz,” <strong>di</strong>e mir schon immer ein Dorn im Auge gewesen war,endlich einmal beseitigen und bemerkte dann zu meinem eigenenErstaunen: das sieht so aus, als erklärt es <strong>di</strong>e Elektrizität.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 25


“Gravitation und Elektrizität”Sitzungsber. d. K. Preuß. Akad. d. Wissenschaften 1918, p.465Indem man <strong>di</strong>e erwähnte Inkonsequenz beseitigt, kommt eine Geometrie zustande, <strong>di</strong>eüberraschenderweise , auf <strong>di</strong>e Welt angewendet, nicht nur <strong>di</strong>e Gravitationserscheinungen,sondern auch <strong>di</strong>e des elektromagnetischen Feldes erklärt.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 26


<strong>Weyl</strong> (1918-)I due pregiu<strong>di</strong>ziTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 27


I due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici• la TEG fu senz’altro frutto <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio aprioristico• c’interesseranno due tali pregiu<strong>di</strong>zi:1. la parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza2. la delegittimazione dei confronti a <strong>di</strong>stanza• sosterrò– che i pregiu<strong>di</strong>zi sono effettivamente <strong>di</strong>stinti– che però nel contesto della TEG sono logicamente equivalenti• ridondanza logica che può far dubitare che entrambi abbiano avuto un ruolodecisivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 28


I due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici• la TEG fu senz’altro frutto <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio aprioristico• c’interesseranno due tali pregiu<strong>di</strong>zi:1. la parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza2. la delegittimazione dei confronti a <strong>di</strong>stanza• sosterrò– che i pregiu<strong>di</strong>zi sono effettivamente <strong>di</strong>stinti– che però nel contesto della TEG sono logicamente equivalenti• ridondanza logica che può far dubitare che entrambi abbiano avuto un ruolodecisivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 28


I due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici• la TEG fu senz’altro frutto <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio aprioristico• c’interesseranno due tali pregiu<strong>di</strong>zi:1. la parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza2. la delegittimazione dei confronti a <strong>di</strong>stanza• sosterrò– che i pregiu<strong>di</strong>zi sono effettivamente <strong>di</strong>stinti– che però nel contesto della TEG sono logicamente equivalenti• ridondanza logica che può far dubitare che entrambi abbiano avuto un ruolodecisivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 28


I due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici• la TEG fu senz’altro frutto <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio aprioristico• c’interesseranno due tali pregiu<strong>di</strong>zi:1. la parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza2. la delegittimazione dei confronti a <strong>di</strong>stanza• sosterrò– che i pregiu<strong>di</strong>zi sono effettivamente <strong>di</strong>stinti– che però nel contesto della TEG sono logicamente equivalenti• ridondanza logica che può far dubitare che entrambi abbiano avuto un ruolodecisivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 28


I due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici• la TEG fu senz’altro frutto <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio aprioristico• c’interesseranno due tali pregiu<strong>di</strong>zi:1. la parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza2. la delegittimazione dei confronti a <strong>di</strong>stanza• sosterrò– che i pregiu<strong>di</strong>zi sono effettivamente <strong>di</strong>stinti– che però nel contesto della TEG sono logicamente equivalenti• ridondanza logica che può far dubitare che entrambi abbiano avuto un ruolodecisivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 28


I due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici• la TEG fu senz’altro frutto <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio aprioristico• c’interesseranno due tali pregiu<strong>di</strong>zi:1. la parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza2. la delegittimazione dei confronti a <strong>di</strong>stanza• sosterrò– che i pregiu<strong>di</strong>zi sono effettivamente <strong>di</strong>stinti– che però nel contesto della TEG sono logicamente equivalenti• ridondanza logica che può far dubitare che entrambi abbiano avuto un ruolodecisivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 28


I due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici• la TEG fu senz’altro frutto <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio aprioristico• c’interesseranno due tali pregiu<strong>di</strong>zi:1. la parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza2. la delegittimazione dei confronti a <strong>di</strong>stanza• sosterrò– che i pregiu<strong>di</strong>zi sono effettivamente <strong>di</strong>stinti– che però nel contesto della TEG sono logicamente equivalenti• ridondanza logica che può far dubitare che entrambi abbiano avuto un ruolodecisivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 28


I due pregiu<strong>di</strong>zi aprioristici• la TEG fu senz’altro frutto <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio aprioristico• c’interesseranno due tali pregiu<strong>di</strong>zi:1. la parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza2. la delegittimazione dei confronti a <strong>di</strong>stanza• sosterrò– che i pregiu<strong>di</strong>zi sono effettivamente <strong>di</strong>stinti– che però nel contesto della TEG sono logicamente equivalenti• ridondanza logica che può far dubitare che entrambi abbiano avuto un ruolodecisivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 28


1. Parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza• Levi-Civita aveva scoperto che il trasporto parallelo determinato dalla derivatacovariante usata da Einstein cambiava la <strong>di</strong>rezione ma non la lunghezza• nel senso che la lunghezza del vettore trasportato era integrabile mentre la<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>pendeva dal percorso seguito• trattamento impari che offendeva il delicato senso <strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> giustiziamatematica <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• il principio <strong>di</strong> base era questo: un vettore è fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza, entrambedovevano godere delle stesse libertà• i termini wahrhafte Nahe-Geometrie e reine Infinitesimalgeometrie in<strong>di</strong>cherebberopiù l’esito che il <strong>di</strong>segno, il programma• il carattere fondamentalmente infinitesimale della geometria <strong>di</strong>fferenziale leapparteneva comunque, non va attribuito a <strong>Weyl</strong>; non era quello il suo pregiu<strong>di</strong>zio• il suo contributo era l’equa estenzione <strong>di</strong> tale carattere alla lunghezzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 29


1. Parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza• Levi-Civita aveva scoperto che il trasporto parallelo determinato dalla derivatacovariante usata da Einstein cambiava la <strong>di</strong>rezione ma non la lunghezza• nel senso che la lunghezza del vettore trasportato era integrabile mentre la<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>pendeva dal percorso seguito• trattamento impari che offendeva il delicato senso <strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> giustiziamatematica <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• il principio <strong>di</strong> base era questo: un vettore è fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza, entrambedovevano godere delle stesse libertà• i termini wahrhafte Nahe-Geometrie e reine Infinitesimalgeometrie in<strong>di</strong>cherebberopiù l’esito che il <strong>di</strong>segno, il programma• il carattere fondamentalmente infinitesimale della geometria <strong>di</strong>fferenziale leapparteneva comunque, non va attribuito a <strong>Weyl</strong>; non era quello il suo pregiu<strong>di</strong>zio• il suo contributo era l’equa estenzione <strong>di</strong> tale carattere alla lunghezzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 29


1. Parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza• Levi-Civita aveva scoperto che il trasporto parallelo determinato dalla derivatacovariante usata da Einstein cambiava la <strong>di</strong>rezione ma non la lunghezza• nel senso che la lunghezza del vettore trasportato era integrabile mentre la<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>pendeva dal percorso seguito• trattamento impari che offendeva il delicato senso <strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> giustiziamatematica <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• il principio <strong>di</strong> base era questo: un vettore è fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza, entrambedovevano godere delle stesse libertà• i termini wahrhafte Nahe-Geometrie e reine Infinitesimalgeometrie in<strong>di</strong>cherebberopiù l’esito che il <strong>di</strong>segno, il programma• il carattere fondamentalmente infinitesimale della geometria <strong>di</strong>fferenziale leapparteneva comunque, non va attribuito a <strong>Weyl</strong>; non era quello il suo pregiu<strong>di</strong>zio• il suo contributo era l’equa estenzione <strong>di</strong> tale carattere alla lunghezzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 29


1. Parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza• Levi-Civita aveva scoperto che il trasporto parallelo determinato dalla derivatacovariante usata da Einstein cambiava la <strong>di</strong>rezione ma non la lunghezza• nel senso che la lunghezza del vettore trasportato era integrabile mentre la<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>pendeva dal percorso seguito• trattamento impari che offendeva il delicato senso <strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> giustiziamatematica <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• il principio <strong>di</strong> base era questo: un vettore è fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza, entrambedovevano godere delle stesse libertà• i termini wahrhafte Nahe-Geometrie e reine Infinitesimalgeometrie in<strong>di</strong>cherebberopiù l’esito che il <strong>di</strong>segno, il programma• il carattere fondamentalmente infinitesimale della geometria <strong>di</strong>fferenziale leapparteneva comunque, non va attribuito a <strong>Weyl</strong>; non era quello il suo pregiu<strong>di</strong>zio• il suo contributo era l’equa estenzione <strong>di</strong> tale carattere alla lunghezzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 29


1. Parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza• Levi-Civita aveva scoperto che il trasporto parallelo determinato dalla derivatacovariante usata da Einstein cambiava la <strong>di</strong>rezione ma non la lunghezza• nel senso che la lunghezza del vettore trasportato era integrabile mentre la<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>pendeva dal percorso seguito• trattamento impari che offendeva il delicato senso <strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> giustiziamatematica <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• il principio <strong>di</strong> base era questo: un vettore è fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza, entrambedovevano godere delle stesse libertà• i termini wahrhafte Nahe-Geometrie e reine Infinitesimalgeometrie in<strong>di</strong>cherebberopiù l’esito che il <strong>di</strong>segno, il programma• il carattere fondamentalmente infinitesimale della geometria <strong>di</strong>fferenziale leapparteneva comunque, non va attribuito a <strong>Weyl</strong>; non era quello il suo pregiu<strong>di</strong>zio• il suo contributo era l’equa estenzione <strong>di</strong> tale carattere alla lunghezzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 29


1. Parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza• Levi-Civita aveva scoperto che il trasporto parallelo determinato dalla derivatacovariante usata da Einstein cambiava la <strong>di</strong>rezione ma non la lunghezza• nel senso che la lunghezza del vettore trasportato era integrabile mentre la<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>pendeva dal percorso seguito• trattamento impari che offendeva il delicato senso <strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> giustiziamatematica <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• il principio <strong>di</strong> base era questo: un vettore è fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza, entrambedovevano godere delle stesse libertà• i termini wahrhafte Nahe-Geometrie e reine Infinitesimalgeometrie in<strong>di</strong>cherebberopiù l’esito che il <strong>di</strong>segno, il programma• il carattere fondamentalmente infinitesimale della geometria <strong>di</strong>fferenziale leapparteneva comunque, non va attribuito a <strong>Weyl</strong>; non era quello il suo pregiu<strong>di</strong>zio• il suo contributo era l’equa estenzione <strong>di</strong> tale carattere alla lunghezzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 29


1. Parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza• Levi-Civita aveva scoperto che il trasporto parallelo determinato dalla derivatacovariante usata da Einstein cambiava la <strong>di</strong>rezione ma non la lunghezza• nel senso che la lunghezza del vettore trasportato era integrabile mentre la<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>pendeva dal percorso seguito• trattamento impari che offendeva il delicato senso <strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> giustiziamatematica <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• il principio <strong>di</strong> base era questo: un vettore è fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezza, entrambedovevano godere delle stesse libertà• i termini wahrhafte Nahe-Geometrie e reine Infinitesimalgeometrie in<strong>di</strong>cherebberopiù l’esito che il <strong>di</strong>segno, il programma• il carattere fondamentalmente infinitesimale della geometria <strong>di</strong>fferenziale leapparteneva comunque, non va attribuito a <strong>Weyl</strong>; non era quello il suo pregiu<strong>di</strong>zio• il suo contributo era l’equa estenzione <strong>di</strong> tale carattere alla lunghezzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 29


Allargamento del gruppo <strong>di</strong> olonomia• insomma <strong>Weyl</strong> voleva allargare il gruppo <strong>di</strong> olonomia– ad e λ ⊕ SO(n)(da SO(n): spazio riemanniano n-<strong>di</strong>mensionale orientabile)– ad e λ ⊕ L +(da L + : spazio lorentziano orientabile)dove il gruppo e λ delle <strong>di</strong>latazioni agisce solo sulla lunghezza del vettoreTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 30


“Gravitation und Elektrizität”Sitzungsber. d. K. Preuß. Akad. d. Wissenschaften 1918Die auftretenden Formeln müssen dementsprechend eine doppelteInvarianzeigenschaft besitzen: 1. sie müssen invariant sein gegenüber beliebigenstetigen Koor<strong>di</strong>natentransformationen [che riguardano <strong>di</strong>rettamente le <strong>di</strong>rezioni, epiù in<strong>di</strong>rettamente le lunghezze], 2. sie müssen ungeändert bleiben, wenn man <strong>di</strong>e g ikdurch λg ik ersetzt, wo λ eine willkürliche stetige Ortsfunktion ist.• già una specie <strong>di</strong> par con<strong>di</strong>cio imposta a <strong>di</strong>rezione e lunghezzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 31


“Eine neue Erweiterung der RelativitätstheorieAnnalen der Physik 59, 1919, p.101Einleitung. Um den physikalischen Zustand der Welt an einer Weltstelle durch Zahlencharakterisieren zu können, muß 1. <strong>di</strong>e Umgebung <strong>di</strong>eser Stelle auf Koor<strong>di</strong>natenbezogen sein und müssen 2. gewisse Maßeinheiten festgelegt werden. Die bisherigeE i n s t e i n sche Relativitätstheorie bezieht sich nur auf den ersten Punkt, <strong>di</strong>eWillkürlichkeit des Koor<strong>di</strong>natensystems; doch gilt es, eine ebenso prinzipielleStellungnahme zu dem zweiten Punkt, der Willkürlichkeit der Maßeinheit, zugewinnen.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 32


“Reine Infinitesimalgeometrie”Mathematische Zeitschrift 2, 1918, p.401Zu jedem Punkt P gibt es geodätische Bezugssysteme [ossia sistemi ‘inerziali’ cheannullano Γ a bc ] . Ist ξ ein gegebener Vektor in P , P ′ aber ein zu P unendlichbenachbarter Punkt, so verstehen wir unter dem aus ξ durch Parallelverschiebung nachP ′ entstehenden Vektor denjenigen Vektor in P ′ , der in dem zu P gehörigengeodätischen Bezugssystem <strong>di</strong>eselben Komponenten wie ξ besitzt.• quin<strong>di</strong> un trasporto sarà parallelo se, rispetto a coor<strong>di</strong>nate geodetiche, non cambiale componenti del vettore trasportato• vedremo che anche la caratterizzazione del trasporto congruente si riferirà alcalibro ‘geodetico,’ che lascia invariata la lunghezzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 33


AnalogiaDIREZIONELUNGHEZZAcoor<strong>di</strong>natecalibrotrasporto parallelotrasporto congruentegravitazioneelettromagnetismoconnessione <strong>di</strong> Levi-Civita Γ a bcconnessione <strong>di</strong> lunghezza Acurvatura Rbcd a (<strong>di</strong> Γa bc )curvatura <strong>di</strong> lunghezza F = dAcoor<strong>di</strong>nate geodetiche y a (a P ): Γ a bc = 0 calibro geodetico (a P ) A′ = A + dλ = 0princ. d’equival.: ẍ a + Γ a bcẋb ẋ c → ÿ a princ. d’equival.: dl = −lA → dl ′ = 0• l’analogia si realizzò nella TEG, che non era altro che il suo necessariocompimentoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 34


AnalogiaDIREZIONELUNGHEZZAcoor<strong>di</strong>natecalibrotrasporto parallelotrasporto congruentegravitazioneelettromagnetismoconnessione <strong>di</strong> Levi-Civita Γ a bcconnessione <strong>di</strong> lunghezza Acurvatura Rbcd a (<strong>di</strong> Γa bc )curvatura <strong>di</strong> lunghezza F = dAcoor<strong>di</strong>nate geodetiche y a (a P ): Γ a bc = 0 calibro geodetico (a P ) A′ = A + dλ = 0princ. d’equival.: ẍ a + Γ a bcẋb ẋ c → ÿ a princ. d’equival.: dl = −lA → dl ′ = 0• l’analogia si realizzò nella TEG, che non era altro che il suo necessariocompimentoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 34


2. Scetticismo relativo ai confronti a <strong>di</strong>stanza• pregiu<strong>di</strong>zio sottolineato da Ryckman, che sembra reputarlo effettivo nel contestodella scoperta• espresso nei due brani che seguonoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 35


2. Scetticismo relativo ai confronti a <strong>di</strong>stanza• pregiu<strong>di</strong>zio sottolineato da Ryckman, che sembra reputarlo effettivo nel contestodella scoperta• espresso nei due brani che seguonoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 35


“Geometrie und Physik”Die Naturwissenschaften 19, 1931, p.52Die Philosophen mögen recht haben, daß unser Anschauungsraum, gleichgültig, was<strong>di</strong>e physikalische Erfahrung sagt, eukli<strong>di</strong>sche Struktur trägt. Nur bestehe ich aller<strong>di</strong>ngsdann darauf, daß zu <strong>di</strong>esem Anschauungsraum das Ich-Zentrum gehört und daß <strong>di</strong>eKoinzidenz, <strong>di</strong>e Beziehung des Anschauungsraumes auf den physischen um so vagerwird, je weiter man sich vom Ich-Zentrum entfernt. In der theoretischen Konstruktionspiegelt sich das wider in dem Verhältnis zwischen der krummen Fläche und ihrerTangentenebene im Punkte P : beide decken sich in der unmittelbaren Umgebung desZentrums P , aber je weiter man sich von P entfernt, um so willkürlicher wird <strong>di</strong>eFortsetzung <strong>di</strong>eser Deckbeziehung zu einer eindeutigen Korrespondenz zwischenFläche und Ebene.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 36


Philosophie der Mathematik und NaturwissenschaftMonaco, Oldenbourg, 2000, p.173Erkennt man neben dem physischen einen Anschauungsraum an und behauptet vonihm, daß seine Maßstruktur aus Wesensgründen <strong>di</strong>e eukli<strong>di</strong>schen Gesetze erfülle, sosteht <strong>di</strong>es mit der Physik nicht in Widerspruch, sofern sie an der eukli<strong>di</strong>schenBeschaffenheit der unendlich kleinen Umgebung eines punktes O (in dem sich dasIch momentan befindet) festhält [. . . ]. Aber man muß dann zugeben, daß <strong>di</strong>eBeziehung des Anschauungsraumes auf den physischen um so vager wird, je weiterman sich vom Ichzentrum entfernt. Er ist einer Tangentenebene zu vergleichen, <strong>di</strong>e imPunkte O an eine krumme Fläche, den physischen Raum, gelegt ist: in derunmittelbaren Umgebung von O decken sich beide, aber je weiter man sich von Oentfernt, um so willkürlicher wird <strong>di</strong>e Fortsetzung <strong>di</strong>eser Deckbeziehung zu einereindeutigen Korrespondenz zwischen Ebene und Fläche.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 37


Uniformità dello spazio euclideo dell’intuizione• l’uniformità, l’omogeneità (la costanza del tensore <strong>di</strong> Riemann—ovunque nullo—edel tensore metrico) dello spazio euclideo permette una sua comprensione globale,nella misura in cui la conoscenza <strong>di</strong> una parte consente la conoscenza del tutto,fatto com’è <strong>di</strong> parti identiche• l’‘io-centro,’ cogliendo una parte dello spazio tangente euclideo ‘dell’intuizione,’lo coglie tutto, mentre capta soltanto la piccola parte dello spazio fisico curvo cheassomiglia allo spazio tangente• il resto dello spazio fisico presenterà infinite ed impreve<strong>di</strong>bili possibilità <strong>di</strong>variazioneTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 38


Uniformità dello spazio euclideo dell’intuizione• l’uniformità, l’omogeneità (la costanza del tensore <strong>di</strong> Riemann—ovunque nullo—edel tensore metrico) dello spazio euclideo permette una sua comprensione globale,nella misura in cui la conoscenza <strong>di</strong> una parte consente la conoscenza del tutto,fatto com’è <strong>di</strong> parti identiche• l’‘io-centro,’ cogliendo una parte dello spazio tangente euclideo ‘dell’intuizione,’lo coglie tutto, mentre capta soltanto la piccola parte dello spazio fisico curvo cheassomiglia allo spazio tangente• il resto dello spazio fisico presenterà infinite ed impreve<strong>di</strong>bili possibilità <strong>di</strong>variazioneTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 38


Uniformità dello spazio euclideo dell’intuizione• l’uniformità, l’omogeneità (la costanza del tensore <strong>di</strong> Riemann—ovunque nullo—edel tensore metrico) dello spazio euclideo permette una sua comprensione globale,nella misura in cui la conoscenza <strong>di</strong> una parte consente la conoscenza del tutto,fatto com’è <strong>di</strong> parti identiche• l’‘io-centro,’ cogliendo una parte dello spazio tangente euclideo ‘dell’intuizione,’lo coglie tutto, mentre capta soltanto la piccola parte dello spazio fisico curvo cheassomiglia allo spazio tangente• il resto dello spazio fisico presenterà infinite ed impreve<strong>di</strong>bili possibilità <strong>di</strong>variazioneTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 38


Evidenz• la Evidenz, puntello e garante psicologico della verità scientifica, sarebbecircoscritta all’imme<strong>di</strong>ata vicinanza dell’‘io-centro,’ nella quale il piano tangenteritenuto psicologicamente privilegiato dai filosofi avrebbe appunto un rapporto ‘<strong>di</strong>copertura,’ quasi <strong>di</strong> coincidenza, con la superficie curva, rapporto che si attenuacon l’allontanarsi dall’io-centro• se i confronti <strong>di</strong> lunghezza vanno sanciti dall’Evidenz, il loro dominio <strong>di</strong> legittimitànon potrà oltrepassare la Umgebung <strong>di</strong> P• l’integrabilità andava pertanto abbandonata . . .Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 39


Evidenz• la Evidenz, puntello e garante psicologico della verità scientifica, sarebbecircoscritta all’imme<strong>di</strong>ata vicinanza dell’‘io-centro,’ nella quale il piano tangenteritenuto psicologicamente privilegiato dai filosofi avrebbe appunto un rapporto ‘<strong>di</strong>copertura,’ quasi <strong>di</strong> coincidenza, con la superficie curva, rapporto che si attenuacon l’allontanarsi dall’io-centro• se i confronti <strong>di</strong> lunghezza vanno sanciti dall’Evidenz, il loro dominio <strong>di</strong> legittimitànon potrà oltrepassare la Umgebung <strong>di</strong> P• l’integrabilità andava pertanto abbandonata . . .Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 39


Evidenz• la Evidenz, puntello e garante psicologico della verità scientifica, sarebbecircoscritta all’imme<strong>di</strong>ata vicinanza dell’‘io-centro,’ nella quale il piano tangenteritenuto psicologicamente privilegiato dai filosofi avrebbe appunto un rapporto ‘<strong>di</strong>copertura,’ quasi <strong>di</strong> coincidenza, con la superficie curva, rapporto che si attenuacon l’allontanarsi dall’io-centro• se i confronti <strong>di</strong> lunghezza vanno sanciti dall’Evidenz, il loro dominio <strong>di</strong> legittimitànon potrà oltrepassare la Umgebung <strong>di</strong> P• l’integrabilità andava pertanto abbandonata . . .Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 39


Ragionamento successivo alla derivazione della <strong>teoria</strong>?• la vicenda testuale <strong>di</strong> Philosophie der Mathematik und Naturwissenschaft ècomplessa, ma l’articolo originario uscito con lo stesso titolo nel Handbuch derPhilosophie risale al 1928• espressioni <strong>di</strong> tale scettismo (<strong>di</strong>ciamo ‘articolato,’ esplicito) precedenti al 1928 nonsono a mia conoscenzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 40


Ragionamento successivo alla derivazione della <strong>teoria</strong>?• la vicenda testuale <strong>di</strong> Philosophie der Mathematik und Naturwissenschaft ècomplessa, ma l’articolo originario uscito con lo stesso titolo nel Handbuch derPhilosophie risale al 1928• espressioni <strong>di</strong> tale scettismo (<strong>di</strong>ciamo ‘articolato,’ esplicito) precedenti al 1928 nonsono a mia conoscenzaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 40


“Gravitation und Elektrizität”Sitzungsber. d. K. Preuß. Akad. d. Wissenschaften 1918, p.465Eine wahrhafte Nahe-Geometrie darf jedoch nur ein Prinzip der Übertragungeiner Länge von einem Punkt zu einem unendlich benachbarten kennen, und es istdann von vornherein ebensowenig anzunehmen, daß das Problem derLängenübertragung von einem Punkte zu einem endlich entfernten integrabel ist, wiesich das Problem der Richtungsübertragung als integrabel herausgestellt hat.risale al 1918, ma sembra più una pretesa <strong>di</strong> equo trattamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e lunghezzache non espressione dello scetticismo <strong>di</strong> cui nei brani proiettati <strong>di</strong>anziTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 41


“Reine Infinitesimalgeometrie”Mathematische Zeitschrift 2, 1918, p.385Indem ich <strong>di</strong>e R i e m a n n sche Geometrie, <strong>di</strong>e doch reine “Nahe-Geometrie” sein will,von einer ihr gegenwärtig noch anhaftenden Inkonsequenz befreite, ein letztesferngeometrisches Element ausstieß, das sie von ihrer Eukli<strong>di</strong>schen Vergangenheit hernoch bei sich führte [. . . ].In <strong>di</strong>eser Note möchte ich jene reine Infinitesimalgeometrie entwickeln, <strong>di</strong>e nachmeiner Überzeugung <strong>di</strong>e physikalische Welt als einen Sonderfall in sich begreift.(scritto dopo “Gravitation und Elektrizität”; il 18 settembre stava per uscire—“balderscheint”)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 42


Pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>versi• fuori dal contesto della TEG, i due pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> sono indubbiamente <strong>di</strong>versi• la pretesa <strong>di</strong> equo trattamento <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione non deve necessariamenteavere a che vedere col trasporto parallelo, o con la <strong>di</strong>fferenziazione• potrebbe esprimersi per esempio nell’affermazione:le <strong>di</strong>rezioni e anche le lunghezze dei vettori <strong>di</strong> tale insieme devonoessere <strong>di</strong>stribuite uniformemente (oppure devono avere <strong>di</strong>stribuzionigaussiane)pretesa che riguarda né derivata covariante né calcolo infinitesimale• mentre il secondo pregiu<strong>di</strong>zio è marcatamente ‘infinitesimale’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 43


Pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>versi• fuori dal contesto della TEG, i due pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> sono indubbiamente <strong>di</strong>versi• la pretesa <strong>di</strong> equo trattamento <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione non deve necessariamenteavere a che vedere col trasporto parallelo, o con la <strong>di</strong>fferenziazione• potrebbe esprimersi per esempio nell’affermazione:le <strong>di</strong>rezioni e anche le lunghezze dei vettori <strong>di</strong> tale insieme devonoessere <strong>di</strong>stribuite uniformemente (oppure devono avere <strong>di</strong>stribuzionigaussiane)pretesa che riguarda né derivata covariante né calcolo infinitesimale• mentre il secondo pregiu<strong>di</strong>zio è marcatamente ‘infinitesimale’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 43


Pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>versi• fuori dal contesto della TEG, i due pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> sono indubbiamente <strong>di</strong>versi• la pretesa <strong>di</strong> equo trattamento <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione non deve necessariamenteavere a che vedere col trasporto parallelo, o con la <strong>di</strong>fferenziazione• potrebbe esprimersi per esempio nell’affermazione:le <strong>di</strong>rezioni e anche le lunghezze dei vettori <strong>di</strong> tale insieme devonoessere <strong>di</strong>stribuite uniformemente (oppure devono avere <strong>di</strong>stribuzionigaussiane)pretesa che riguarda né derivata covariante né calcolo infinitesimale• mentre il secondo pregiu<strong>di</strong>zio è marcatamente ‘infinitesimale’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 43


Pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>versi• fuori dal contesto della TEG, i due pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> sono indubbiamente <strong>di</strong>versi• la pretesa <strong>di</strong> equo trattamento <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione non deve necessariamenteavere a che vedere col trasporto parallelo, o con la <strong>di</strong>fferenziazione• potrebbe esprimersi per esempio nell’affermazione:le <strong>di</strong>rezioni e anche le lunghezze dei vettori <strong>di</strong> tale insieme devonoessere <strong>di</strong>stribuite uniformemente (oppure devono avere <strong>di</strong>stribuzionigaussiane)pretesa che riguarda né derivata covariante né calcolo infinitesimale• mentre il secondo pregiu<strong>di</strong>zio è marcatamente ‘infinitesimale’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 43


Equivalenza logica dei pregiu<strong>di</strong>zi nel contesto della TEG• ma trovandosi nel contesto della TEG, i due pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>ventano logicamenteequivalenti• posto che la <strong>di</strong>rezione in uno spazio curvo comunque non sarà né integrabile néconfrontabile a <strong>di</strong>stanza, sembrerebbe equivalente1. pretendere pari trattamento <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione nel trasporto parallelo2. vietare i confronti a <strong>di</strong>stanza• ridondanza logica che fa appunto sospettare che solo il primo pregiu<strong>di</strong>zio fosserealmente effettivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 44


Equivalenza logica dei pregiu<strong>di</strong>zi nel contesto della TEG• ma trovandosi nel contesto della TEG, i due pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>ventano logicamenteequivalenti• posto che la <strong>di</strong>rezione in uno spazio curvo comunque non sarà né integrabile néconfrontabile a <strong>di</strong>stanza, sembrerebbe equivalente1. pretendere pari trattamento <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione nel trasporto parallelo2. vietare i confronti a <strong>di</strong>stanza• ridondanza logica che fa appunto sospettare che solo il primo pregiu<strong>di</strong>zio fosserealmente effettivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 44


Equivalenza logica dei pregiu<strong>di</strong>zi nel contesto della TEG• ma trovandosi nel contesto della TEG, i due pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>ventano logicamenteequivalenti• posto che la <strong>di</strong>rezione in uno spazio curvo comunque non sarà né integrabile néconfrontabile a <strong>di</strong>stanza, sembrerebbe equivalente1. pretendere pari trattamento <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione nel trasporto parallelo2. vietare i confronti a <strong>di</strong>stanza• ridondanza logica che fa appunto sospettare che solo il primo pregiu<strong>di</strong>zio fosserealmente effettivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 44


Equivalenza logica dei pregiu<strong>di</strong>zi nel contesto della TEG• ma trovandosi nel contesto della TEG, i due pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>ventano logicamenteequivalenti• posto che la <strong>di</strong>rezione in uno spazio curvo comunque non sarà né integrabile néconfrontabile a <strong>di</strong>stanza, sembrerebbe equivalente1. pretendere pari trattamento <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione nel trasporto parallelo2. vietare i confronti a <strong>di</strong>stanza• ridondanza logica che fa appunto sospettare che solo il primo pregiu<strong>di</strong>zio fosserealmente effettivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 44


Equivalenza logica dei pregiu<strong>di</strong>zi nel contesto della TEG• ma trovandosi nel contesto della TEG, i due pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>ventano logicamenteequivalenti• posto che la <strong>di</strong>rezione in uno spazio curvo comunque non sarà né integrabile néconfrontabile a <strong>di</strong>stanza, sembrerebbe equivalente1. pretendere pari trattamento <strong>di</strong> lunghezza e <strong>di</strong>rezione nel trasporto parallelo2. vietare i confronti a <strong>di</strong>stanza• ridondanza logica che fa appunto sospettare che solo il primo pregiu<strong>di</strong>zio fosserealmente effettivo nel contesto della scopertaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 44


“Eine neue Erweiterung der RelativitätstheorieAnnalen der Physik 59, 1919, p.102Wie man sieht, entspricht <strong>di</strong>eser Standpunkt gegenüber der Frage der Maßeinheitgenau demjenigen, welchen <strong>di</strong>e spezielle Relativitätstheorie hinsichtlich desAchsenkreuzes einnimmt. Die allgemeine Relativitätstheorie wird statt dessen nurpostulieren, daß α von der Strecke unabhängig ist, nicht aber vom Orte; sie muß <strong>di</strong>eohnehin in einer reinen “Nahegeometrie” unzuläßige Annahme der Möglichkeit des“Fernvergleichs” fallen lassen: nur Strecken, <strong>di</strong>e sich an der gleichen Stelle befinden,lassen sich aneinander messen.• priorità del primo pregiu<strong>di</strong>zio è piuttosto chiara• programma infinitesimale rimane vago, senza esplicita articolazione, néfondamento metafisico o epistemologico o husserlianoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 45


<strong>Weyl</strong> (1918-)<strong>La</strong> <strong>teoria</strong> <strong>elettrogravitazionale</strong>Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 46


Raum, Zeit, MaterieBerlino, Springer, 1923, p.122Ein Punkt P hängt also mit seiner Umgebung [U] metrisch zusammen, wenn von jederStrecke in P feststeht, welche Strecke aus ihr durch kongruente Verpflanzung von Pnach dem beliebigen zu P unendlich benachbarten Punkte P ′ hervorgeht. Die einzigeForderung, welche wir an <strong>di</strong>esen Begriff stellen (zugleich <strong>di</strong>e weitgehendste, <strong>di</strong>eüberhaupt möglich ist), ist <strong>di</strong>ese: Die Umgebung von P läßt sich so eichen, daß <strong>di</strong>eMaßzahl [lunghezza quadra] einer jeden Strecke in P durch kongruente Verpflanzungnach den unendlich benachbarten Punkten keine Änderung erleidet. Die Eichung heißtdann geodätisch in P . — Ist aber <strong>di</strong>e Mannigfaltigkeit irgendwie geeicht, ist ferner l<strong>di</strong>e Maßzahl einer beliebigen Strecke in punkte P , l + dl [l + δl] <strong>di</strong>e Maßzahl der ausihr durch kongruente Verpflanzung nach dem unendlich nahen Punkte P ′ entstehendenStrecke in P ′ , so gilt notwen<strong>di</strong>g <strong>di</strong>e Gleichungdl = −ldϕ,wo der infinitesimale Faktor dϕ [= A] von der verpflanzten Strecke unabhängig ist;denn jene Verpflanzung bewirkt eine ähnliche Abbildung der Strecken in P auf <strong>di</strong>eStrecken in P ′ .Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 47


Raum, Zeit, MaterieBerlino, Springer, 1923, p.122[. . . ] Wird <strong>di</strong>e Eichung gemäß der Formel l = λl in P und den Punkten seinerUmgebung abgeändert (das Eichverhältnis λ ist eine positive Ortsfunktion), so kommtstatt dessendl = −ldϕ, dϕ = dϕ − dλ λist. Die notwen<strong>di</strong>ge und hinreichende Be<strong>di</strong>ngung dafür, daß sich dϕ, durch geeigneteWahl von λ, im Punkte P identisch mit Bezug auf <strong>di</strong>e infinitesimale Verschiebung−−→P P ′ = (dx i ) zu Null machen läßt, ist offenbar <strong>di</strong>e, daß dϕ eine lineareDifferentialform ist:dϕ = ϕ i (dx) i .• ma bisogna capire cosa intenda per eine lineare Differentialform—e quin<strong>di</strong> chetipo <strong>di</strong> oggetto sia dlTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 48


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Esegesi• è chiaramente sbagliato identificare dl con lo scalare δl (= ‖dl‖)• sarà un covettore (o campo <strong>di</strong> covettori) <strong>di</strong> qualche genere• le esigenze dell’analisi impongono una 1-forma almeno chiusa• pretendere inoltre l’esattezza sarebbe eccessivo (dando l’integrabilità, che vaevitata)• dl è una 1-forma chiusa ma non esatta sembra una ragionevole via <strong>di</strong> mezzo tra ilmero covettore e il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> una funzione• quin<strong>di</strong> anche −lA e A saranno 1-forme chiuse• sappiamo inoltre che −lA può essere annullato da un’opportuna Eichung• essendo l arbitraria, sarà in particolare A a essere cancellabile in questo modo• la ricalibrazione viene effettuata tramite il <strong>di</strong>fferenziale dλ (<strong>Weyl</strong> scrive dλ/λ) <strong>di</strong>una Ortsfunktion λ : M → R• in una piccola U, tale con<strong>di</strong>zione determina solo una 1-forma A chiusa(confermando il sospetto che dl fosse una 1-forma chiusa)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 49


Notazione• sarebbe stato più chiaro, cioè più consono alle nostre attuali usanze, se avessescrittoϕ = ϕ i dx ie nondϕ = ϕ i dx i• la d <strong>di</strong> dϕ aveva presumibilmente una valenza locale—in<strong>di</strong>cando il caratterechiuso (e non necessariamente esatto)—ma oggi tenderemmo ad attribuirle unsignificato globaleTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 50


Notazione• sarebbe stato più chiaro, cioè più consono alle nostre attuali usanze, se avessescrittoϕ = ϕ i dx ie nondϕ = ϕ i dx i• la d <strong>di</strong> dϕ aveva presumibilmente una valenza locale—in<strong>di</strong>cando il caratterechiuso (e non necessariamente esatto)—ma oggi tenderemmo ad attribuirle unsignificato globaleTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 50


Integrazione• una 1-forma esatta A = dλ darebbe il fattorein<strong>di</strong>pendente dal percorso γ∫e γ dλ = dλe∫= e ∆λ• ossia‖V ′ ‖ = e ∆λ ‖V ‖,dove V ′ è il vettore ‘trasportato’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 51


Integrazione• una 1-forma esatta A = dλ darebbe il fattorein<strong>di</strong>pendente dal percorso γ∫e γ dλ = dλe∫= e ∆λ• ossia‖V ′ ‖ = e ∆λ ‖V ‖,dove V ′ è il vettore ‘trasportato’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 51


1-forma non esatta• quin<strong>di</strong> una 1-forma esatta, pur <strong>di</strong>latando, non impe<strong>di</strong>rebbe i confronti a <strong>di</strong>stanza(in<strong>di</strong>pendenti dal percorso), lasciando irrisolta la sperequazione <strong>di</strong> base• era proprio dell’integrabilità che <strong>Weyl</strong> voleva liberarsi, per parificare lunghezza e<strong>di</strong>rezione• serviva pertanto una 1-forma A con quadrirotore F = dA non nullo• e vedendo F = dA <strong>Weyl</strong> non poteva non pensare alla 2-forma F <strong>di</strong> Faraday,quadrirotore del quadripotenziale elettromagnetico A• del resto dF = 0, che segue da F = dA, incorpora già le due equazioni <strong>di</strong>Maxwell omogenee:<strong>di</strong>vB = 0 rot E + ∂B∂t = 0Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 52


1-forma non esatta• quin<strong>di</strong> una 1-forma esatta, pur <strong>di</strong>latando, non impe<strong>di</strong>rebbe i confronti a <strong>di</strong>stanza(in<strong>di</strong>pendenti dal percorso), lasciando irrisolta la sperequazione <strong>di</strong> base• era proprio dell’integrabilità che <strong>Weyl</strong> voleva liberarsi, per parificare lunghezza e<strong>di</strong>rezione• serviva pertanto una 1-forma A con quadrirotore F = dA non nullo• e vedendo F = dA <strong>Weyl</strong> non poteva non pensare alla 2-forma F <strong>di</strong> Faraday,quadrirotore del quadripotenziale elettromagnetico A• del resto dF = 0, che segue da F = dA, incorpora già le due equazioni <strong>di</strong>Maxwell omogenee:<strong>di</strong>vB = 0 rot E + ∂B∂t = 0Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 52


1-forma non esatta• quin<strong>di</strong> una 1-forma esatta, pur <strong>di</strong>latando, non impe<strong>di</strong>rebbe i confronti a <strong>di</strong>stanza(in<strong>di</strong>pendenti dal percorso), lasciando irrisolta la sperequazione <strong>di</strong> base• era proprio dell’integrabilità che <strong>Weyl</strong> voleva liberarsi, per parificare lunghezza e<strong>di</strong>rezione• serviva pertanto una 1-forma A con quadrirotore F = dA non nullo• e vedendo F = dA <strong>Weyl</strong> non poteva non pensare alla 2-forma F <strong>di</strong> Faraday,quadrirotore del quadripotenziale elettromagnetico A• del resto dF = 0, che segue da F = dA, incorpora già le due equazioni <strong>di</strong>Maxwell omogenee:<strong>di</strong>vB = 0 rot E + ∂B∂t = 0Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 52


1-forma non esatta• quin<strong>di</strong> una 1-forma esatta, pur <strong>di</strong>latando, non impe<strong>di</strong>rebbe i confronti a <strong>di</strong>stanza(in<strong>di</strong>pendenti dal percorso), lasciando irrisolta la sperequazione <strong>di</strong> base• era proprio dell’integrabilità che <strong>Weyl</strong> voleva liberarsi, per parificare lunghezza e<strong>di</strong>rezione• serviva pertanto una 1-forma A con quadrirotore F = dA non nullo• e vedendo F = dA <strong>Weyl</strong> non poteva non pensare alla 2-forma F <strong>di</strong> Faraday,quadrirotore del quadripotenziale elettromagnetico A• del resto dF = 0, che segue da F = dA, incorpora già le due equazioni <strong>di</strong>Maxwell omogenee:<strong>di</strong>vB = 0 rot E + ∂B∂t = 0Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 52


1-forma non esatta• quin<strong>di</strong> una 1-forma esatta, pur <strong>di</strong>latando, non impe<strong>di</strong>rebbe i confronti a <strong>di</strong>stanza(in<strong>di</strong>pendenti dal percorso), lasciando irrisolta la sperequazione <strong>di</strong> base• era proprio dell’integrabilità che <strong>Weyl</strong> voleva liberarsi, per parificare lunghezza e<strong>di</strong>rezione• serviva pertanto una 1-forma A con quadrirotore F = dA non nullo• e vedendo F = dA <strong>Weyl</strong> non poteva non pensare alla 2-forma F <strong>di</strong> Faraday,quadrirotore del quadripotenziale elettromagnetico A• del resto dF = 0, che segue da F = dA, incorpora già le due equazioni <strong>di</strong>Maxwell omogenee:<strong>di</strong>vB = 0 rot E + ∂B∂t = 0Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 52


In coor<strong>di</strong>nate• in coor<strong>di</strong>nate scriveremmo:F ab = F (∂ a , ∂ b ) = ∂ a A b − ∂ b A a ↔⎛⎜⎝0 −E x −E y −E zE x 0 B z −B yE y −B z 0 B xE z B y −B x 0⎞⎟⎠ ,dove A a = A(∂ a ), le E x , E y , E z sono le componenti del campo elettrico e le B x ,B y , B z quelle del campo magnetico• oppureF = 1 2∑F ab dx a ∧ dx babTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 53


In coor<strong>di</strong>nate• in coor<strong>di</strong>nate scriveremmo:F ab = F (∂ a , ∂ b ) = ∂ a A b − ∂ b A a ↔⎛⎜⎝0 −E x −E y −E zE x 0 B z −B yE y −B z 0 B xE z B y −B x 0⎞⎟⎠ ,dove A a = A(∂ a ), le E x , E y , E z sono le componenti del campo elettrico e le B x ,B y , B z quelle del campo magnetico• oppureF = 1 2∑F ab dx a ∧ dx babTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 53


“Reine Infinitesimalgeometrie”Mathematische Zeitschrift 2, 1918, p.385Nach <strong>di</strong>eser Theorie ist alles Wirkliche, das in der Welt vorhanden ist,Manifestation der Weltmetrik; <strong>di</strong>e physikalischen Begriffe sind keine andern als <strong>di</strong>egeometrischen. [. . . ] 1 .1. Ich bin verwegen genug, zu glauben, daß <strong>di</strong>e Gesamtheit der physikalischen Erscheinungen sich auseinem einzigen universellen Weltgesetz von höchster mathematischer Einfachheit herleiten läßt.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 54


Integrabilità impe<strong>di</strong>ta dal campo elettromagnetico• l’integrabilità veniva impe<strong>di</strong>ta dal tensore <strong>di</strong> Faraday, ossia dal campoelettromagnetico• laddove era nullo, la lunghezza <strong>di</strong>ventava confrontabile a <strong>di</strong>stanza, senza alcuna<strong>di</strong>pendenza dal percorso seguito• ma se la giustizia matematica, la par con<strong>di</strong>cio, veniva garantita dal tensore <strong>di</strong>Faraday, l’assenza del campo elettromagnetico—assolutamentepossibile—riproponeva la sperequazione che <strong>Weyl</strong> si era tanto adoperato pereliminareTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 55


Integrabilità impe<strong>di</strong>ta dal campo elettromagnetico• l’integrabilità veniva impe<strong>di</strong>ta dal tensore <strong>di</strong> Faraday, ossia dal campoelettromagnetico• laddove era nullo, la lunghezza <strong>di</strong>ventava confrontabile a <strong>di</strong>stanza, senza alcuna<strong>di</strong>pendenza dal percorso seguito• ma se la giustizia matematica, la par con<strong>di</strong>cio, veniva garantita dal tensore <strong>di</strong>Faraday, l’assenza del campo elettromagnetico—assolutamentepossibile—riproponeva la sperequazione che <strong>Weyl</strong> si era tanto adoperato pereliminareTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 55


Integrabilità impe<strong>di</strong>ta dal campo elettromagnetico• l’integrabilità veniva impe<strong>di</strong>ta dal tensore <strong>di</strong> Faraday, ossia dal campoelettromagnetico• laddove era nullo, la lunghezza <strong>di</strong>ventava confrontabile a <strong>di</strong>stanza, senza alcuna<strong>di</strong>pendenza dal percorso seguito• ma se la giustizia matematica, la par con<strong>di</strong>cio, veniva garantita dal tensore <strong>di</strong>Faraday, l’assenza del campo elettromagnetico—assolutamentepossibile—riproponeva la sperequazione che <strong>Weyl</strong> si era tanto adoperato pereliminareTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 55


Libertà <strong>di</strong> calibro• visto che conta il quadrirotore F = dA, siamo liberi <strong>di</strong> aggiungere ad A il<strong>di</strong>fferenziale dµ <strong>di</strong> una funzione µ• trasformando il quadripotenziale secondoA → A ′ = A + dµ,il quadrirotoreF = dA ′ = d(A + dµ) = dA + d 2 µ = dArimane invariatoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 56


Libertà <strong>di</strong> calibro• visto che conta il quadrirotore F = dA, siamo liberi <strong>di</strong> aggiungere ad A il<strong>di</strong>fferenziale dµ <strong>di</strong> una funzione µ• trasformando il quadripotenziale secondoA → A ′ = A + dµ,il quadrirotoreF = dA ′ = d(A + dµ) = dA + d 2 µ = dArimane invariatoTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 56


Allungamento aggiuntivo• ma anche se il quadrirotore non vede il <strong>di</strong>fferenziale dµ, la lunghezza ne escecambiata• trasportando il vettore X 0 dal punto P 0 con valore µ 0 = µ(P 0 ) al punto P 1 convalore µ 1 = µ(P 1 ), la lunghezza quadra finale g 1 (X 1 , X 1 ) acquisisce il fattoreaggiuntivo (integrabile) e ∆µ , dove ∆µ = µ 1 − µ 0• questo perché la funzione µ cambia l’allungamento secondo:∫e σ A ∫ ∫↦→ e σ A′ = e σ (A+dµ) ∫= e σ A e ∆µ ∫= e σ A e µ ∫1e −µ0 ≠ e σ A• pertanto∫g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A ∫g 0 (X 0 , X 0 ) ≠ e σ A′ g 0 (X 0 , X 0 )Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 57


Allungamento aggiuntivo• ma anche se il quadrirotore non vede il <strong>di</strong>fferenziale dµ, la lunghezza ne escecambiata• trasportando il vettore X 0 dal punto P 0 con valore µ 0 = µ(P 0 ) al punto P 1 convalore µ 1 = µ(P 1 ), la lunghezza quadra finale g 1 (X 1 , X 1 ) acquisisce il fattoreaggiuntivo (integrabile) e ∆µ , dove ∆µ = µ 1 − µ 0• questo perché la funzione µ cambia l’allungamento secondo:∫e σ A ∫ ∫↦→ e σ A′ = e σ (A+dµ) ∫= e σ A e ∆µ ∫= e σ A e µ ∫1e −µ0 ≠ e σ A• pertanto∫g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A ∫g 0 (X 0 , X 0 ) ≠ e σ A′ g 0 (X 0 , X 0 )Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 57


Allungamento aggiuntivo• ma anche se il quadrirotore non vede il <strong>di</strong>fferenziale dµ, la lunghezza ne escecambiata• trasportando il vettore X 0 dal punto P 0 con valore µ 0 = µ(P 0 ) al punto P 1 convalore µ 1 = µ(P 1 ), la lunghezza quadra finale g 1 (X 1 , X 1 ) acquisisce il fattoreaggiuntivo (integrabile) e ∆µ , dove ∆µ = µ 1 − µ 0• questo perché la funzione µ cambia l’allungamento secondo:∫e σ A ∫ ∫↦→ e σ A′ = e σ (A+dµ) ∫= e σ A e ∆µ ∫= e σ A e µ ∫1e −µ0 ≠ e σ A• pertanto∫g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A ∫g 0 (X 0 , X 0 ) ≠ e σ A′ g 0 (X 0 , X 0 )Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 57


Allungamento aggiuntivo• ma anche se il quadrirotore non vede il <strong>di</strong>fferenziale dµ, la lunghezza ne escecambiata• trasportando il vettore X 0 dal punto P 0 con valore µ 0 = µ(P 0 ) al punto P 1 convalore µ 1 = µ(P 1 ), la lunghezza quadra finale g 1 (X 1 , X 1 ) acquisisce il fattoreaggiuntivo (integrabile) e ∆µ , dove ∆µ = µ 1 − µ 0• questo perché la funzione µ cambia l’allungamento secondo:∫e σ A ∫ ∫↦→ e σ A′ = e σ (A+dµ) ∫= e σ A e ∆µ ∫= e σ A e µ ∫1e −µ0 ≠ e σ A• pertanto∫g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A ∫g 0 (X 0 , X 0 ) ≠ e σ A′ g 0 (X 0 , X 0 )Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 57


Trasformazione conforme• per ristabilire l’invarianza dell’allungamento, dobbiamo compensare moltiplicandola metrica per il fattore conforme e µ :g → g ′ = e µ g• insieme le due trasformazioni lasciano invariato l’allungamento:g 1(X ′ 1 , X 1 ) = e µ ∫1g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A′ g 0(X ′ ∫0 , X 0 ) = e σ A e ∆µ e µ 0g 0 (X 0 , X 0 )• cancellando gli esponenziali, riotteniamo∫g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A g 0 (X 0 , X 0 )Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 58


Trasformazione conforme• per ristabilire l’invarianza dell’allungamento, dobbiamo compensare moltiplicandola metrica per il fattore conforme e µ :g → g ′ = e µ g• insieme le due trasformazioni lasciano invariato l’allungamento:g 1(X ′ 1 , X 1 ) = e µ ∫1g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A′ g 0(X ′ ∫0 , X 0 ) = e σ A e ∆µ e µ 0g 0 (X 0 , X 0 )• cancellando gli esponenziali, riotteniamo∫g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A g 0 (X 0 , X 0 )Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 58


Trasformazione conforme• per ristabilire l’invarianza dell’allungamento, dobbiamo compensare moltiplicandola metrica per il fattore conforme e µ :g → g ′ = e µ g• insieme le due trasformazioni lasciano invariato l’allungamento:g 1(X ′ 1 , X 1 ) = e µ ∫1g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A′ g 0(X ′ ∫0 , X 0 ) = e σ A e ∆µ e µ 0g 0 (X 0 , X 0 )• cancellando gli esponenziali, riotteniamo∫g 1 (X 1 , X 1 ) = e σ A g 0 (X 0 , X 0 )Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 58


Connessione ‘metrica’• il rapporto tra le due trasformazioni appena viste si esprime anche nellacompatibilità <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• la metrica g è detta compatibile (in senso stretto) con la connessione ∇ se∇g = 0 3• in tal caso le linee d’universo più dritte (sod<strong>di</strong>sfacenti ∇ ˙σ ˙σ = 0 1 ) saranno anche lepiù corte, sod<strong>di</strong>sfacendo inoltre∫ √g(∫δ ˙σ, ˙σ) ds = δ ds = 0Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 59


Connessione ‘metrica’• il rapporto tra le due trasformazioni appena viste si esprime anche nellacompatibilità <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• la metrica g è detta compatibile (in senso stretto) con la connessione ∇ se∇g = 0 3• in tal caso le linee d’universo più dritte (sod<strong>di</strong>sfacenti ∇ ˙σ ˙σ = 0 1 ) saranno anche lepiù corte, sod<strong>di</strong>sfacendo inoltre∫ √g(∫δ ˙σ, ˙σ) ds = δ ds = 0Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 59


Connessione ‘metrica’• il rapporto tra le due trasformazioni appena viste si esprime anche nellacompatibilità <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• la metrica g è detta compatibile (in senso stretto) con la connessione ∇ se∇g = 0 3• in tal caso le linee d’universo più dritte (sod<strong>di</strong>sfacenti ∇ ˙σ ˙σ = 0 1 ) saranno anche lepiù corte, sod<strong>di</strong>sfacendo inoltre∫ √g(∫δ ˙σ, ˙σ) ds = δ ds = 0Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 59


Compatibilità <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• la metrica ricalibrata e µ g sod<strong>di</strong>sferà solo un’allargata compatibilità, detta ‘<strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>’ed espressa da∇(e µ g) = dµ ⊗ (e µ g),in cui ve<strong>di</strong>amo giustapposte le due trasformazioni che si compensano lasciandoinalterate le lunghezze• essendo nullo il <strong>di</strong>fferenziale dλ = 0 1 <strong>di</strong> una costante λ, ogni multiplo e λ gcostante <strong>di</strong> g sarà sempre compatibile con ∇:∇(e λ g) = dλ ⊗ (e λ g) = 0 1 ⊗ (e λ g) = 0 3Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 60


Compatibilità <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>• la metrica ricalibrata e µ g sod<strong>di</strong>sferà solo un’allargata compatibilità, detta ‘<strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>’ed espressa da∇(e µ g) = dµ ⊗ (e µ g),in cui ve<strong>di</strong>amo giustapposte le due trasformazioni che si compensano lasciandoinalterate le lunghezze• essendo nullo il <strong>di</strong>fferenziale dλ = 0 1 <strong>di</strong> una costante λ, ogni multiplo e λ gcostante <strong>di</strong> g sarà sempre compatibile con ∇:∇(e λ g) = dλ ⊗ (e λ g) = 0 1 ⊗ (e λ g) = 0 3Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 60


<strong>Weyl</strong> (1918-)Il <strong>di</strong>battito con EinsteinTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 61


Primi scambi• il primo marzo del <strong>di</strong>ciotto <strong>Weyl</strong> scrisse ad EinsteinDieser Tage ist es mir, wie ich glaube, gelungen, Elektrizität undGravitation aus einer gemeinsamen Quelle herzuleiten.• dopo cinque giorni Einstein rispose con entusiasmo . . . lasciando però già trapelarequalche dubbio:Ihre Abhandlung ist gekommen. Es ist ein Genie-Streich ersten Ranges.Aller<strong>di</strong>ngs war ich bisher nicht imstande, meinen Massstab-Einwand zuerle<strong>di</strong>gen. Darüber ein andermal ausführlicher.• la cartolina successiva continuòIhr Gedankengang ist von wunderbarer Geschlossenheit. [. . . ]Abgesehen von der Übereinstimmung mit der Wirklichkeit ist esjedenfalls eine gran<strong>di</strong>ose Leistung des Gedankens.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 62


L’obiezione <strong>di</strong> Einstein• il 15 aprile Einstein tornò, come già intimato, sulla Massstab-Einwand (che poisarebbe più una Uhr-Einwand):So schön Ihre Gedanke ist, muss ich doch offen sagen, dass es nach meinerAnsicht ausgeschlossen ist, dass <strong>di</strong>e Theorie <strong>di</strong>e Natur entspricht. Das ds selbsthat nämlich reale Bedeutung. Denken Sie sich zwei Uhren, <strong>di</strong>e relativzueinander ruhend neben einander gleich rasch gehen. Werden sie voneinandergetrennt, in beliebiger Weise bewegt und dann wieder zusammen gebracht, sowerden sie wieder gleich (rasch) gehen, d. h. ihr relativer Gang hängt nicht vonder Vorgeschichte ab. Denke ich mir zwei Punkte P 1 & P 2 <strong>di</strong>e durch eineZeitartige Linie verbunden werden können. Die an P 1 & P 2 anliegendenzeitartigen Elemente ds 1 und ds 2 können dann durch mehrere zeitartigen Linienverbunden werden, auf denen sie liegen. Auf <strong>di</strong>esen laufende Uhren werden einVerhältnis ds 1 : ds 2 liefern, welches von der Wahl der verbindenden Kurvenunabhängig ist.—Lässt man den Zusammenhang des ds mit Massstab- undUhr-Messungen fallen, so verliert <strong>di</strong>e Rel. Theorie überhaupt ihre empirischeBasis.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 63


Le linee spettrali• il 19 aprile Einstein riprese la questione, formulando la famosa obiezione dellelinee spettrali:[. . . ] wenn <strong>di</strong>e Länge eines Einheitsmassstabes (bezw. <strong>di</strong>eGang-Geschwin<strong>di</strong>gkeit einer Einheitsuhr) von der Vorgeschichteabhingen. Wäre <strong>di</strong>es in der Natur wirklich so, dann könnte es nichtchemische Elemente mit Spektrallinien von bestimmter Frequenz geben,sondern es müsste <strong>di</strong>e relative Frequenz zweier (räumlich benachbarter)Atome der gleichen Art im Allgemeinen verschieden sein. Da <strong>di</strong>es nichtder Fall ist, scheint mir <strong>di</strong>e Grundhypothese der Theorie leider nichtannehmbar, deren Tiefe und Kühnheit aber jeden Leser mitBewunderung erfüllen muss.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 64


Einstellung e Beharrung• <strong>Weyl</strong> non contestò mai l’obiezione, anzi l’integrabilità effettivamente osservata• dapprima si limitò a sottolineare i meriti matematici ed estetici della <strong>teoria</strong>, cheeventualmente potevano far passare qualche <strong>di</strong>fettuccio empirico in secondo piano• poi, facendo <strong>di</strong> necessità virtù, ritoccò la <strong>teoria</strong> per abbracciare il comportamentoscomodo, il quale ne <strong>di</strong>venne un teorema, una previsione• propose la <strong>di</strong>stinzione tra Einstellung e Beharrung• regoli e orologi non conservano una memoria delle loro storie, delle con<strong>di</strong>zionielettromagnetiche attraversate, perché si adattano subito alle con<strong>di</strong>zioni locali allequali sono soggettiTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 65


Einstellung e Beharrung• <strong>Weyl</strong> non contestò mai l’obiezione, anzi l’integrabilità effettivamente osservata• dapprima si limitò a sottolineare i meriti matematici ed estetici della <strong>teoria</strong>, cheeventualmente potevano far passare qualche <strong>di</strong>fettuccio empirico in secondo piano• poi, facendo <strong>di</strong> necessità virtù, ritoccò la <strong>teoria</strong> per abbracciare il comportamentoscomodo, il quale ne <strong>di</strong>venne un teorema, una previsione• propose la <strong>di</strong>stinzione tra Einstellung e Beharrung• regoli e orologi non conservano una memoria delle loro storie, delle con<strong>di</strong>zionielettromagnetiche attraversate, perché si adattano subito alle con<strong>di</strong>zioni locali allequali sono soggettiTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 65


Einstellung e Beharrung• <strong>Weyl</strong> non contestò mai l’obiezione, anzi l’integrabilità effettivamente osservata• dapprima si limitò a sottolineare i meriti matematici ed estetici della <strong>teoria</strong>, cheeventualmente potevano far passare qualche <strong>di</strong>fettuccio empirico in secondo piano• poi, facendo <strong>di</strong> necessità virtù, ritoccò la <strong>teoria</strong> per abbracciare il comportamentoscomodo, il quale ne <strong>di</strong>venne un teorema, una previsione• propose la <strong>di</strong>stinzione tra Einstellung e Beharrung• regoli e orologi non conservano una memoria delle loro storie, delle con<strong>di</strong>zionielettromagnetiche attraversate, perché si adattano subito alle con<strong>di</strong>zioni locali allequali sono soggettiTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 65


Einstellung e Beharrung• <strong>Weyl</strong> non contestò mai l’obiezione, anzi l’integrabilità effettivamente osservata• dapprima si limitò a sottolineare i meriti matematici ed estetici della <strong>teoria</strong>, cheeventualmente potevano far passare qualche <strong>di</strong>fettuccio empirico in secondo piano• poi, facendo <strong>di</strong> necessità virtù, ritoccò la <strong>teoria</strong> per abbracciare il comportamentoscomodo, il quale ne <strong>di</strong>venne un teorema, una previsione• propose la <strong>di</strong>stinzione tra Einstellung e Beharrung• regoli e orologi non conservano una memoria delle loro storie, delle con<strong>di</strong>zionielettromagnetiche attraversate, perché si adattano subito alle con<strong>di</strong>zioni locali allequali sono soggettiTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 65


Einstellung e Beharrung• <strong>Weyl</strong> non contestò mai l’obiezione, anzi l’integrabilità effettivamente osservata• dapprima si limitò a sottolineare i meriti matematici ed estetici della <strong>teoria</strong>, cheeventualmente potevano far passare qualche <strong>di</strong>fettuccio empirico in secondo piano• poi, facendo <strong>di</strong> necessità virtù, ritoccò la <strong>teoria</strong> per abbracciare il comportamentoscomodo, il quale ne <strong>di</strong>venne un teorema, una previsione• propose la <strong>di</strong>stinzione tra Einstellung e Beharrung• regoli e orologi non conservano una memoria delle loro storie, delle con<strong>di</strong>zionielettromagnetiche attraversate, perché si adattano subito alle con<strong>di</strong>zioni locali allequali sono soggettiTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 65


“Elektrizität und Gravitation”Physikalische Zeitschrift 21, 1920, p.650Eine Größe in der Natur kann sich bestimmen durch Beharrung oder durchEinstellung. Beispiel: der Achse eines rotierenden Kreisels kann man eine willkürlicheAnfangsrichtung erteilen, <strong>di</strong>ese überträgt sich dann aber, wenn der Kreisel sich selbstüberlassen, durch eine von Moment zu Moment wirksame Beharrungstendenz(Parallelverschiebung); hingegen bestimmt sich <strong>di</strong>e Richtung einer Magnetnadel imMagnetfeld durch Einstellung. Während affiner und metrischer Zusammenhang apriori festlegen, wie Vektoren und Strecken sich ändern, wenn sie rein derBeharrungstendenz folgen, bestimmen sich <strong>La</strong>dung des Elektrons, Atomfrequenzenund Länge eines Maßstabs durch Einstellung.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 66


Einstein a <strong>Weyl</strong>, 31 maggio 1918[. . . ] Könnte man den Herrgott wirklich der Inkonsequenz anklagen, wenn er sich <strong>di</strong>evon Ihnen gefundene Gelegenheit zum Harmonisieren der physikalischen Weltentgehen liess? Ich glaub nicht. In der Falle, dass er <strong>di</strong>e Welt gemäss Ihnen gemachthätte, wäre nämlich <strong>Weyl</strong> II. gekommen, um ihn vorwurfsvoll also anzureden:“Lieber Gott, wenn es schon nicht in Deinem Ratschluss gelegen hat, derKongruenz unendlich kleiner starrer Körper einen objektiven Sinn zu geben, sodassman, wenn sie voneinander entfernt sind, nicht sagen kann, sie seien kongruent odersie seien es nicht: warum hast Du Unbegreiflicher dann es nicht verschmäht, demWinkel <strong>di</strong>ese Eigenschaft zu belassen (bzw. der Aehnlichkeit)? Wenn zwei unendlichkleine, ursprünglich zur Deckung bringbare Körper K, K ′ nicht mehr zur Deckunggebracht werden können, nachdem K ′ eine Rundreise durch den Raum gemacht hat,warum sollte bei <strong>di</strong>eser Rundreise <strong>di</strong>e Aehnlichkeit von K und K ′ gewahrt bleiben?Da erscheint es doch natürlicher, dass <strong>di</strong>e Verwandlung von K ′ relativ zu Kallgemeiner [als] eine affine sei.” Weil aber der Herrgott schon vor der Entwicklungder theoretischen Physik gemerkt hat, dass er den Meinungen der Menschen nichtgerecht werden kann, mach er es eben, wie er will. [. . . ]Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 67


Einstein a <strong>Weyl</strong>, 3 luglio 1918[. . . ] Jedenfalls gib es bevorzugte Weltlinien, <strong>di</strong>e Wurflinien ungeladenen Körper,andererseits, auch nach Ihrer Theorie, <strong>di</strong>e geodätischen Linien. Sollten <strong>di</strong>ese beidenSorten einzigartiger Weltlinien nicht identisch sein müssen? Es ist kaum zubezweifeln. Dann wirken nach Ihrer Theorie auf ungeladene Körper Kräfte, welcheden elektromagnetischen Potentialen proportional sind. [. . . ]Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 68


Elettromagnetismo e cariche• il campo elettromagnetico F dovrebbe piegare le linee d’universo delle carichesecondo la ‘lex secunda’forza{}}{accel.{}}{˜F ( ˙γ) = m · ∇ ˙γ ˙γdove ˜F ( ˙γ) = qg ♯ F ♭ ( ˙γ) = qg −1 (F ♭ ( ˙γ), · ) è la forza <strong>di</strong> Lorentz, q la carica, m lamassa ed F ♭ ( ˙γ) = F ( ˙γ, · )• ma nella TEG, obietta Einstein, F = dA sembra piegare le linee d’universo deigravi neutri (q = 0), me<strong>di</strong>ante il pilotaggio affine dato dalla connessioneelettromagneticamente alterataΓ a bc = Γ a bc + 1 2 (δa b A c + δ a c A b − g bc A a ),dove A a = g ab ∂ b (A) e g ab = g −1 (dx a , dx b )Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 69


Elettromagnetismo e cariche• il campo elettromagnetico F dovrebbe piegare le linee d’universo delle carichesecondo la ‘lex secunda’forza{}}{accel.{}}{˜F ( ˙γ) = m · ∇ ˙γ ˙γdove ˜F ( ˙γ) = qg ♯ F ♭ ( ˙γ) = qg −1 (F ♭ ( ˙γ), · ) è la forza <strong>di</strong> Lorentz, q la carica, m lamassa ed F ♭ ( ˙γ) = F ( ˙γ, · )• ma nella TEG, obietta Einstein, F = dA sembra piegare le linee d’universo deigravi neutri (q = 0), me<strong>di</strong>ante il pilotaggio affine dato dalla connessioneelettromagneticamente alterataΓ a bc = Γ a bc + 1 2 (δa b A c + δ a c A b − g bc A a ),dove A a = g ab ∂ b (A) e g ab = g −1 (dx a , dx b )Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 69


<strong>Weyl</strong> (1918-)Il metodo causale-inerzialeTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 70


Alternativa ai regoli e orologi <strong>di</strong> Einstein• <strong>Weyl</strong> rispose anche contrapponendo ai regoli e orologi sui quali aveva tantoinsistito Einstein i gravi liberi e raggi <strong>di</strong> luce del metodo causale-inerziale• regoli rigi<strong>di</strong> non possono esistere in uno spaziotempo generale, privo <strong>di</strong> simmetrieinverosimili• come gli orologi, sono degli oggetti complessi, quantomeccanici e alieni, nonappartenenti all’ontologia <strong>di</strong> base della relatività generaleTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 71


Alternativa ai regoli e orologi <strong>di</strong> Einstein• <strong>Weyl</strong> rispose anche contrapponendo ai regoli e orologi sui quali aveva tantoinsistito Einstein i gravi liberi e raggi <strong>di</strong> luce del metodo causale-inerziale• regoli rigi<strong>di</strong> non possono esistere in uno spaziotempo generale, privo <strong>di</strong> simmetrieinverosimili• come gli orologi, sono degli oggetti complessi, quantomeccanici e alieni, nonappartenenti all’ontologia <strong>di</strong> base della relatività generaleTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 71


Alternativa ai regoli e orologi <strong>di</strong> Einstein• <strong>Weyl</strong> rispose anche contrapponendo ai regoli e orologi sui quali aveva tantoinsistito Einstein i gravi liberi e raggi <strong>di</strong> luce del metodo causale-inerziale• regoli rigi<strong>di</strong> non possono esistere in uno spaziotempo generale, privo <strong>di</strong> simmetrieinverosimili• come gli orologi, sono degli oggetti complessi, quantomeccanici e alieni, nonappartenenti all’ontologia <strong>di</strong> base della relatività generaleTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 71


Gravi liberi e raggi <strong>di</strong> luce• per determinare la struttura spaziotemporale, ossia la metrica, <strong>Weyl</strong> prende– gravi liberi (più o meno puntiformi, insomma ben circoscritti; nonquantomeccanici, ondulatori, estesi)– raggi <strong>di</strong> luce (non ondulatori; ‘ottica geometrica’)• estensione circoscritta per dare varietà uni<strong>di</strong>mensionali (senza parametro) e non‘tubi d’universo’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 72


Gravi liberi e raggi <strong>di</strong> luce• per determinare la struttura spaziotemporale, ossia la metrica, <strong>Weyl</strong> prende– gravi liberi (più o meno puntiformi, insomma ben circoscritti; nonquantomeccanici, ondulatori, estesi)– raggi <strong>di</strong> luce (non ondulatori; ‘ottica geometrica’)• estensione circoscritta per dare varietà uni<strong>di</strong>mensionali (senza parametro) e non‘tubi d’universo’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 72


Gravi liberi e raggi <strong>di</strong> luce• per determinare la struttura spaziotemporale, ossia la metrica, <strong>Weyl</strong> prende– gravi liberi (più o meno puntiformi, insomma ben circoscritti; nonquantomeccanici, ondulatori, estesi)– raggi <strong>di</strong> luce (non ondulatori; ‘ottica geometrica’)• estensione circoscritta per dare varietà uni<strong>di</strong>mensionali (senza parametro) e non‘tubi d’universo’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 72


Gravi liberi e raggi <strong>di</strong> luce• per determinare la struttura spaziotemporale, ossia la metrica, <strong>Weyl</strong> prende– gravi liberi (più o meno puntiformi, insomma ben circoscritti; nonquantomeccanici, ondulatori, estesi)– raggi <strong>di</strong> luce (non ondulatori; ‘ottica geometrica’)• estensione circoscritta per dare varietà uni<strong>di</strong>mensionali (senza parametro) e non‘tubi d’universo’Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 72


Massa e velocità• potremmo parlare <strong>di</strong> gravi e non gravi; i gravi sono dotati <strong>di</strong> massa mentre la luceè ciò che ne è priva• le tangenti ˙σ delle linee d’universo dei gravi sono <strong>di</strong> tipo tempo, cioè sod<strong>di</strong>sfano‖P t ( ˙σ)‖ = dt( ˙σ) > ‖P ⊥ t ( ˙σ)‖(dove il proiettore P t = ∂ t dt( · ); le lunghezze ‖ · ‖ sono euclidee el’ortogonalità ⊥, benché minkowskiana, non <strong>di</strong>pende dalla segnatura adottata)• le tangenti ˙τ delle linee d’universo luminose sono invece nulle, cioè sod<strong>di</strong>sfanog( ˙τ, ˙τ) = 0(caratterizzazione altrettanto in<strong>di</strong>pendente dalla segnatura)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 73


Massa e velocità• potremmo parlare <strong>di</strong> gravi e non gravi; i gravi sono dotati <strong>di</strong> massa mentre la luceè ciò che ne è priva• le tangenti ˙σ delle linee d’universo dei gravi sono <strong>di</strong> tipo tempo, cioè sod<strong>di</strong>sfano‖P t ( ˙σ)‖ = dt( ˙σ) > ‖P ⊥ t ( ˙σ)‖(dove il proiettore P t = ∂ t dt( · ); le lunghezze ‖ · ‖ sono euclidee el’ortogonalità ⊥, benché minkowskiana, non <strong>di</strong>pende dalla segnatura adottata)• le tangenti ˙τ delle linee d’universo luminose sono invece nulle, cioè sod<strong>di</strong>sfanog( ˙τ, ˙τ) = 0(caratterizzazione altrettanto in<strong>di</strong>pendente dalla segnatura)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 73


Massa e velocità• potremmo parlare <strong>di</strong> gravi e non gravi; i gravi sono dotati <strong>di</strong> massa mentre la luceè ciò che ne è priva• le tangenti ˙σ delle linee d’universo dei gravi sono <strong>di</strong> tipo tempo, cioè sod<strong>di</strong>sfano‖P t ( ˙σ)‖ = dt( ˙σ) > ‖P ⊥ t ( ˙σ)‖(dove il proiettore P t = ∂ t dt( · ); le lunghezze ‖ · ‖ sono euclidee el’ortogonalità ⊥, benché minkowskiana, non <strong>di</strong>pende dalla segnatura adottata)• le tangenti ˙τ delle linee d’universo luminose sono invece nulle, cioè sod<strong>di</strong>sfanog( ˙τ, ˙τ) = 0(caratterizzazione altrettanto in<strong>di</strong>pendente dalla segnatura)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 73


Pilotaggio puramente affine (assenza <strong>di</strong> forze)• per “liberi” s’intende soggetti solo al pilotaggio della struttura spaziotemporalee non anche ad altre influenze (‘forze’)• quin<strong>di</strong> non si tratta <strong>di</strong> cariche soggette a deflessioni elettromagnetiche• servono raggi <strong>di</strong> luce altrettanto ‘liberi,’ che vengono solo rifratti (anzi <strong>di</strong>retti) dalcampo affine, e non dai rallentamenti imposti da un ulteriore mezzo fisico (a in<strong>di</strong>ce<strong>di</strong> rifrazione variable)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 74


Pilotaggio puramente affine (assenza <strong>di</strong> forze)• per “liberi” s’intende soggetti solo al pilotaggio della struttura spaziotemporalee non anche ad altre influenze (‘forze’)• quin<strong>di</strong> non si tratta <strong>di</strong> cariche soggette a deflessioni elettromagnetiche• servono raggi <strong>di</strong> luce altrettanto ‘liberi,’ che vengono solo rifratti (anzi <strong>di</strong>retti) dalcampo affine, e non dai rallentamenti imposti da un ulteriore mezzo fisico (a in<strong>di</strong>ce<strong>di</strong> rifrazione variable)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 74


Pilotaggio puramente affine (assenza <strong>di</strong> forze)• per “liberi” s’intende soggetti solo al pilotaggio della struttura spaziotemporalee non anche ad altre influenze (‘forze’)• quin<strong>di</strong> non si tratta <strong>di</strong> cariche soggette a deflessioni elettromagnetiche• servono raggi <strong>di</strong> luce altrettanto ‘liberi,’ che vengono solo rifratti (anzi <strong>di</strong>retti) dalcampo affine, e non dai rallentamenti imposti da un ulteriore mezzo fisico (a in<strong>di</strong>ce<strong>di</strong> rifrazione variable)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 74


Struttura proiettiva• le linee d’universo dei gravi liberi saranno geodetiche <strong>di</strong> tipo tempo senzaparametro (per fornire il quale servirebbe un orologio regolare)• dànno la struttura proiettiva, che <strong>Weyl</strong> caratterizza per astrazione dalla strutturaaffine• connessioni affini proiettivamente equivalenti <strong>di</strong>fferiscono per(2) [Γ a bc ] = δa b ψ c + δ a c ψ b• tali connessioni hanno le stesse geodetiche a meno <strong>di</strong> riparametrizzazioni• la connessione proiettivaΠ a bc = Γa bc − ∑ d{ δa}b(n + 1) Γd dc − δa c(n + 1) Γd db ,essendo insensibile alle riparametrizzazioni, rappresenta tutta la classe (2)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 75


Struttura proiettiva• le linee d’universo dei gravi liberi saranno geodetiche <strong>di</strong> tipo tempo senzaparametro (per fornire il quale servirebbe un orologio regolare)• dànno la struttura proiettiva, che <strong>Weyl</strong> caratterizza per astrazione dalla strutturaaffine• connessioni affini proiettivamente equivalenti <strong>di</strong>fferiscono per(2) [Γ a bc ] = δa b ψ c + δ a c ψ b• tali connessioni hanno le stesse geodetiche a meno <strong>di</strong> riparametrizzazioni• la connessione proiettivaΠ a bc = Γa bc − ∑ d{ δa}b(n + 1) Γd dc − δa c(n + 1) Γd db ,essendo insensibile alle riparametrizzazioni, rappresenta tutta la classe (2)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 75


Struttura proiettiva• le linee d’universo dei gravi liberi saranno geodetiche <strong>di</strong> tipo tempo senzaparametro (per fornire il quale servirebbe un orologio regolare)• dànno la struttura proiettiva, che <strong>Weyl</strong> caratterizza per astrazione dalla strutturaaffine• connessioni affini proiettivamente equivalenti <strong>di</strong>fferiscono per(2) [Γ a bc ] = δa b ψ c + δ a c ψ b• tali connessioni hanno le stesse geodetiche a meno <strong>di</strong> riparametrizzazioni• la connessione proiettivaΠ a bc = Γa bc − ∑ d{ δa}b(n + 1) Γd dc − δa c(n + 1) Γd db ,essendo insensibile alle riparametrizzazioni, rappresenta tutta la classe (2)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 75


Struttura proiettiva• le linee d’universo dei gravi liberi saranno geodetiche <strong>di</strong> tipo tempo senzaparametro (per fornire il quale servirebbe un orologio regolare)• dànno la struttura proiettiva, che <strong>Weyl</strong> caratterizza per astrazione dalla strutturaaffine• connessioni affini proiettivamente equivalenti <strong>di</strong>fferiscono per(2) [Γ a bc ] = δa b ψ c + δ a c ψ b• tali connessioni hanno le stesse geodetiche a meno <strong>di</strong> riparametrizzazioni• la connessione proiettivaΠ a bc = Γa bc − ∑ d{ δa}b(n + 1) Γd dc − δa c(n + 1) Γd db ,essendo insensibile alle riparametrizzazioni, rappresenta tutta la classe (2)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 75


Struttura proiettiva• le linee d’universo dei gravi liberi saranno geodetiche <strong>di</strong> tipo tempo senzaparametro (per fornire il quale servirebbe un orologio regolare)• dànno la struttura proiettiva, che <strong>Weyl</strong> caratterizza per astrazione dalla strutturaaffine• connessioni affini proiettivamente equivalenti <strong>di</strong>fferiscono per(2) [Γ a bc ] = δa b ψ c + δ a c ψ b• tali connessioni hanno le stesse geodetiche a meno <strong>di</strong> riparametrizzazioni• la connessione proiettivaΠ a bc = Γa bc − ∑ d{ δa}b(n + 1) Γd dc − δa c(n + 1) Γd db ,essendo insensibile alle riparametrizzazioni, rappresenta tutta la classe (2)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 75


Struttura conforme• la luce dà invece la struttura conforme, che determina la metrica a meno <strong>di</strong> unfattore conforme e λ• siccome la metrica determina una connessione affine (simmetrica, ‘<strong>di</strong>Levi-Civita’), la luce dà la struttura affine a meno <strong>di</strong> un termine(3) [Γ a bc ] = 1 2 (δa b ϕ c + δ a c ϕ b − g bc ϕ a ),che rappresenta la <strong>di</strong>fferenza tra due connessioni conformemente equivalentiTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 76


Struttura conforme• la luce dà invece la struttura conforme, che determina la metrica a meno <strong>di</strong> unfattore conforme e λ• siccome la metrica determina una connessione affine (simmetrica, ‘<strong>di</strong>Levi-Civita’), la luce dà la struttura affine a meno <strong>di</strong> un termine(3) [Γ a bc ] = 1 2 (δa b ϕ c + δ a c ϕ b − g bc ϕ a ),che rappresenta la <strong>di</strong>fferenza tra due connessioni conformemente equivalentiTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 76


Conto• la metrica g ir determina la connessione (simmetrica) Γ i jk me<strong>di</strong>anteΓ i jk = 1 2∑g ir (g rj,k + g rk,j − g jk,r )r• ricalibrando secondo g ir ↦→ g ir = e λ g ir (e quin<strong>di</strong> g ir ↦→ g ir = e −λ g ir ) otteniamoΓ i jk = e−λ2∑g ir {∂ k (e λ g rj ) + ∂ j (e λ g rk ) − ∂ r (e λ g jk )}r= Γ i jk + 1 2(δ i j∂ k λ + δ i k ∂ jλ − ∑ rg ir g jk ∂ r λ)• le ϕ k = ∂ k λ saranno però le componenti <strong>di</strong> una 1-forma esatta; non mi risulta chedelle ϕ k arbitrarie siano necessariamente compensabili ricalibrando la metricaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 77


Conto• la metrica g ir determina la connessione (simmetrica) Γ i jk me<strong>di</strong>anteΓ i jk = 1 2∑g ir (g rj,k + g rk,j − g jk,r )r• ricalibrando secondo g ir ↦→ g ir = e λ g ir (e quin<strong>di</strong> g ir ↦→ g ir = e −λ g ir ) otteniamoΓ i jk = e−λ2∑g ir {∂ k (e λ g rj ) + ∂ j (e λ g rk ) − ∂ r (e λ g jk )}r= Γ i jk + 1 2(δ i j∂ k λ + δ i k ∂ jλ − ∑ rg ir g jk ∂ r λ)• le ϕ k = ∂ k λ saranno però le componenti <strong>di</strong> una 1-forma esatta; non mi risulta chedelle ϕ k arbitrarie siano necessariamente compensabili ricalibrando la metricaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 77


Conto• la metrica g ir determina la connessione (simmetrica) Γ i jk me<strong>di</strong>anteΓ i jk = 1 2∑g ir (g rj,k + g rk,j − g jk,r )r• ricalibrando secondo g ir ↦→ g ir = e λ g ir (e quin<strong>di</strong> g ir ↦→ g ir = e −λ g ir ) otteniamoΓ i jk = e−λ2∑g ir {∂ k (e λ g rj ) + ∂ j (e λ g rk ) − ∂ r (e λ g jk )}r= Γ i jk + 1 2(δ i j∂ k λ + δ i k ∂ jλ − ∑ rg ir g jk ∂ r λ)• le ϕ k = ∂ k λ saranno però le componenti <strong>di</strong> una 1-forma esatta; non mi risulta chedelle ϕ k arbitrarie siano necessariamente compensabili ricalibrando la metricaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 77


Conto (λ)• ricalibrando secondo g ir ↦→ g ir = λg ir (e quin<strong>di</strong> g ir ↦→ g ir = g ir /λ) otterremmoinveceΓ i jk = 12λ= 12λ∑g ir {∂ k (λg rj ) + ∂ j (λg rk ) − ∂ r (λg jk )}r∑g ir {λ(g rj,k + g rk,j + g jk,r ) + g rj ∂ k λ + g rk ∂ j λ − g jk ∂ r λ}r= Γ i jk + 12λ(δ i j∂ k λ + δ i k ∂ jλ − ∑ rg ir g jk ∂ r λ)• ponendo ϕ k = 1 λ ∂ kλ otteniamo (3)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 78


Conto (λ)• ricalibrando secondo g ir ↦→ g ir = λg ir (e quin<strong>di</strong> g ir ↦→ g ir = g ir /λ) otterremmoinveceΓ i jk = 12λ= 12λ∑g ir {∂ k (λg rj ) + ∂ j (λg rk ) − ∂ r (λg jk )}r∑g ir {λ(g rj,k + g rk,j + g jk,r ) + g rj ∂ k λ + g rk ∂ j λ − g jk ∂ r λ}r= Γ i jk + 12λ(δ i j∂ k λ + δ i k ∂ jλ − ∑ rg ir g jk ∂ r λ)• ponendo ϕ k = 1 λ ∂ kλ otteniamo (3)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 78


“Zur Infinitesimalgeometrie . . . ”Nachr. der Königl. Gesellschaft der Wiss. . . . , 1921, p.100In der Relativitätstheorie haben projektive und konforme Beschaffenheit eineunmittelbar anschauliche Bedeutung. Die erstere, <strong>di</strong>e Beharrungstendenz derWeltrichtungen eines sich bewegenden materiellen Teilchens, welche ihm, wenn es inBestimmter Weltrichtung losgelassen ist, eine bestimmte “natürliche” Bewegungaufnötigt, ist jene Einheit von Trägheit und Gravitation, welche Einstein an Stellebeider setzte, für <strong>di</strong>e es aber bislang an einem suggestiven Namen mangelt. Derinfinitesimale Kegel g ik dx i dx k = 0 aber vollzieht in der Nachbarschaft einesWeltpunktes <strong>di</strong>e Scheidung von Vergangenheit und Zukunft; <strong>di</strong>e konformeBeschaffenheit ist der Wirkungszusammenhang der Welt, durch den bestimmt wird,welche Weltpunkte miteinander in möglicher kausaler Verbindung stehen.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 79


Curvatura proiettiva• <strong>Weyl</strong> definisce la Projektivkrümmung, misurata dal tensoreP a bcd = Ra bcd − Ha bc<strong>di</strong>nvariante rispetto alle trasformazioni proiettiveΓ a bc ↦→ Γa bc + δa b ψ c + δ a c ψ b• Hbcd a è la parte del tensore <strong>di</strong> Riemann Ra bcdche invece è sensibile allariparametrizzazione delle geodetiche (della relativa connessione affine)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 80


Curvatura proiettiva• <strong>Weyl</strong> definisce la Projektivkrümmung, misurata dal tensoreP a bcd = Ra bcd − Ha bc<strong>di</strong>nvariante rispetto alle trasformazioni proiettiveΓ a bc ↦→ Γa bc + δa b ψ c + δ a c ψ b• Hbcd a è la parte del tensore <strong>di</strong> Riemann Ra bcdche invece è sensibile allariparametrizzazione delle geodetiche (della relativa connessione affine)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 80


Curvatura conforme• definisce inoltre la Konformkrümmung, misurata dal tensore detto ormai ‘<strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>’Cbcd a = Ra bcd − Ba bcd ,invariante rispetto alle ricalibrazioni g ↦→ e λ g, ossia alle trasformazioni conformiΓ a bc ↦→ Γa bc + 1 2 (δa b ϕ c + δc a ϕ b − g bc ϕ a )• Bbcd a (funzione semplice del tensore <strong>di</strong> Ricci R bc = Rbac a ; R bc = 0 ⇒ Rbcd a = Ca bcd )è la parte del tensore <strong>di</strong> Riemann Rbcd a che invece è sensibile alla ricalibrazionedella metrica(le onde gravitazionali si propagano in regioni riccipiatte in cui la curvatura è tuttaconforme)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 81


Curvatura conforme• definisce inoltre la Konformkrümmung, misurata dal tensore detto ormai ‘<strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>’Cbcd a = Ra bcd − Ba bcd ,invariante rispetto alle ricalibrazioni g ↦→ e λ g, ossia alle trasformazioni conformiΓ a bc ↦→ Γa bc + 1 2 (δa b ϕ c + δc a ϕ b − g bc ϕ a )• Bbcd a (funzione semplice del tensore <strong>di</strong> Ricci R bc = Rbac a ; R bc = 0 ⇒ Rbcd a = Ca bcd )è la parte del tensore <strong>di</strong> Riemann Rbcd a che invece è sensibile alla ricalibrazionedella metrica(le onde gravitazionali si propagano in regioni riccipiatte in cui la curvatura è tuttaconforme)Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 81


Altre due curvature• aggiungo (solo per completezza, non serviranno nel seguito) che <strong>Weyl</strong> definisceanche la Richtungskrümmung R a bcd e la Längenkrümmung F cd , che sod<strong>di</strong>sfanoR a bcd = Ra bcd − 1 2 δa b F cd• la Längenkrümmung non è altro che il rotore F = dA (il quale <strong>di</strong>venterà la 2-forma<strong>di</strong> Faraday nella TEG) della 1-forma ricalibranteDann und nur dann, wenn <strong>di</strong>e durch Parallelverschiebung eines Vektors vollzogeneRichtungsübertragung integrabel ist, verschwindet der Tensor R derRichtungskrümmung; dann und nur dann, wenn <strong>di</strong>e ebenso vollzogeneLängenübertragung integrabel ist, verschwindet der Tensor F der Längenkrümmung.• R a bcd = Ra bcd se la 1-forma <strong>di</strong>latante (il quadripotenziale elettromagnetico nellaTEG) è esatta, e solo allora; C a bcd = 0 ⇒ F ab = 0 ma non viceversaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 82


Teorema <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>Projektive und konforme Beschaffenheit eines metrischen Raums bestimmen dessenMetrik eindeutig.• ossia la classe conforme {e λ g} ottenuta variando λ fissa le parametrizzazioni dellegeodetiche proiettive (rendendole affini)• ossia la curvatura proiettiva Pbcd a e la curvatura conforme Ca bcd insiemedeterminano la curvatura Rbcd a e quin<strong>di</strong> anche la metrica• ossia la classe <strong>di</strong> connessioni che <strong>di</strong>fferiscono per δb aψ c + δc a ψ b e la classe <strong>di</strong>connessioni che <strong>di</strong>fferiscono per 1 2 (δa b ϕ c + δc a ϕ b − g bc ϕ a ) insieme fissano laconnessione Γ a bce pertanto la metricaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 83


Teorema <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>Projektive und konforme Beschaffenheit eines metrischen Raums bestimmen dessenMetrik eindeutig.• ossia la classe conforme {e λ g} ottenuta variando λ fissa le parametrizzazioni dellegeodetiche proiettive (rendendole affini)• ossia la curvatura proiettiva Pbcd a e la curvatura conforme Ca bcd insiemedeterminano la curvatura Rbcd a e quin<strong>di</strong> anche la metrica• ossia la classe <strong>di</strong> connessioni che <strong>di</strong>fferiscono per δb aψ c + δc a ψ b e la classe <strong>di</strong>connessioni che <strong>di</strong>fferiscono per 1 2 (δa b ϕ c + δc a ϕ b − g bc ϕ a ) insieme fissano laconnessione Γ a bce pertanto la metricaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 83


Teorema <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>Projektive und konforme Beschaffenheit eines metrischen Raums bestimmen dessenMetrik eindeutig.• ossia la classe conforme {e λ g} ottenuta variando λ fissa le parametrizzazioni dellegeodetiche proiettive (rendendole affini)• ossia la curvatura proiettiva Pbcd a e la curvatura conforme Ca bcd insiemedeterminano la curvatura Rbcd a e quin<strong>di</strong> anche la metrica• ossia la classe <strong>di</strong> connessioni che <strong>di</strong>fferiscono per δb aψ c + δc a ψ b e la classe <strong>di</strong>connessioni che <strong>di</strong>fferiscono per 1 2 (δa b ϕ c + δc a ϕ b − g bc ϕ a ) insieme fissano laconnessione Γ a bce pertanto la metricaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 83


Teorema <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong>Projektive und konforme Beschaffenheit eines metrischen Raums bestimmen dessenMetrik eindeutig.• ossia la classe conforme {e λ g} ottenuta variando λ fissa le parametrizzazioni dellegeodetiche proiettive (rendendole affini)• ossia la curvatura proiettiva Pbcd a e la curvatura conforme Ca bcd insiemedeterminano la curvatura Rbcd a e quin<strong>di</strong> anche la metrica• ossia la classe <strong>di</strong> connessioni che <strong>di</strong>fferiscono per δb aψ c + δc a ψ b e la classe <strong>di</strong>connessioni che <strong>di</strong>fferiscono per 1 2 (δa b ϕ c + δc a ϕ b − g bc ϕ a ) insieme fissano laconnessione Γ a bce pertanto la metricaTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 83


Dimostrazione• <strong>Weyl</strong> <strong>di</strong>mostra che la libertà conforme non può coesistere con la libertà proiettiva;se libertà conforme fosse anche proiettiva sarebbe nulla• per esprimere l’effetto della libertà conforme [Γ a bc ] = 1 2 (δa b ϕ c + δ a c ϕ b − g bc ϕ a ) sulvettore normalizzato ξ a = 〈dx a , ξ〉 possiamo scrivere:∑[Γ a bc ]ξb ξ c = ∑ cbcdove ϕ a = 〈ϕ, ∂ a 〉 e ϕ ♯ = g ♯ (ϕ) = g −1 (ϕ, · )ξ a ϕ c ξ c − 1 2 ϕa ↔ 〈ϕ, ξ〉 · ξ − 1 2 ϕ♯ ,• per la libertà proiettiva [Γ a bc ] = δa b ψ c + δ a c ψ b abbiamo invece∑[Γ a bc ]ξb ξ c = 2 ∑ cbcξ a ψ c ξ c ↔ 2〈ψ, ξ〉 · ξTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 84


Dimostrazione• <strong>Weyl</strong> <strong>di</strong>mostra che la libertà conforme non può coesistere con la libertà proiettiva;se libertà conforme fosse anche proiettiva sarebbe nulla• per esprimere l’effetto della libertà conforme [Γ a bc ] = 1 2 (δa b ϕ c + δ a c ϕ b − g bc ϕ a ) sulvettore normalizzato ξ a = 〈dx a , ξ〉 possiamo scrivere:∑[Γ a bc ]ξb ξ c = ∑ cbcdove ϕ a = 〈ϕ, ∂ a 〉 e ϕ ♯ = g ♯ (ϕ) = g −1 (ϕ, · )ξ a ϕ c ξ c − 1 2 ϕa ↔ 〈ϕ, ξ〉 · ξ − 1 2 ϕ♯ ,• per la libertà proiettiva [Γ a bc ] = δa b ψ c + δ a c ψ b abbiamo invece∑[Γ a bc ]ξb ξ c = 2 ∑ cbcξ a ψ c ξ c ↔ 2〈ψ, ξ〉 · ξTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 84


Dimostrazione• <strong>Weyl</strong> <strong>di</strong>mostra che la libertà conforme non può coesistere con la libertà proiettiva;se libertà conforme fosse anche proiettiva sarebbe nulla• per esprimere l’effetto della libertà conforme [Γ a bc ] = 1 2 (δa b ϕ c + δ a c ϕ b − g bc ϕ a ) sulvettore normalizzato ξ a = 〈dx a , ξ〉 possiamo scrivere:∑[Γ a bc ]ξb ξ c = ∑ cbcdove ϕ a = 〈ϕ, ∂ a 〉 e ϕ ♯ = g ♯ (ϕ) = g −1 (ϕ, · )ξ a ϕ c ξ c − 1 2 ϕa ↔ 〈ϕ, ξ〉 · ξ − 1 2 ϕ♯ ,• per la libertà proiettiva [Γ a bc ] = δa b ψ c + δ a c ψ b abbiamo invece∑[Γ a bc ]ξb ξ c = 2 ∑ cbcξ a ψ c ξ c ↔ 2〈ψ, ξ〉 · ξTeoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 84


Dimostrazione (resto)• facendo coincidere le due libertà possiamo scrivereproiettiva{ }} {2〈ψ, ξ〉 · ξ =conforme{ }} {〈ϕ, ξ〉 · ξ − ϕ ♯ /2 ,oppure, per vettori ξ ed η (normalizzati ma non collineari),ϕ ♯ = 2(〈ϕ, ξ〉 − 2〈ψ, ξ〉) · ξ = 2(〈ϕ, η〉 − 2〈ψ, η〉) · η,eguaglianza che elimina entrambe le libertà imponendo ϕ = ψ = 0Kennen wir also <strong>di</strong>e Weltlinien zweien O passierenden, nur unter dem Einfluß desFührungsfeldes sich bewegenden Massenpunkte, so ist neben der quadratischen auch<strong>di</strong>e lineare Fundamentalform in O eindeutig bestimmt.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 85


“Zur Infinitesimalgeometrie . . . ”Nachr. der Königl. Gesellschaft der Wiss. . . . , 1921, p.100Es geht aus <strong>di</strong>esem Satz hervor, daß allein durch <strong>di</strong>e Beobachtung der “natürlichen”Bewegung materieller Teilchen und der Wirkungs-, insbesondere derLicht-Ausbreitung <strong>di</strong>e Weltmetrik festgelegt werden kann; Maßstäbe und Uhren sindnicht dazu erforderlich.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 86


Mathematische Analyse des RaumproblemsBerlino, Springer, 1923, p.19Ist es uns in der wirklichen Welt also möglich, <strong>di</strong>e Wirkungsausbreitung, insbesondere<strong>di</strong>e Lichtausbreitung zu verfolgen, und vermögen wir außerdem <strong>di</strong>e Bewegung freierMassenpunkte, welche dem Führungsfelde folgen, als solche zu erkennen und zubeobachten, so können wir daraus allein, ohne Zuhilfenahme von Uhren und starrenMaßstäben, das metrische Feld ablesen.Teoria <strong>elettrogravitazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Weyl</strong> 87

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