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Credo, Signore, ma tu accresci la mia fede - Chiesa Cattolica in ...

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6. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà,troverà <strong>la</strong> <strong>fede</strong> sul<strong>la</strong> terra?Il contesto ricorda <strong>la</strong> vedova impor<strong>tu</strong>na che ottiene giustizia dalgiudice <strong>in</strong>iquo. Ci saranno al ritorno di Gesù molte vedove chesapranno appoggiare <strong>tu</strong>tta <strong>la</strong> loro esistenza sul Padre? La do<strong>ma</strong>ndasembra <strong>la</strong>sciare <strong>in</strong>tendere una risposta negativa, nel<strong>la</strong> l<strong>in</strong>ea diMatteo 24,12 che annunciava un raffreddamento del<strong>la</strong> <strong>fede</strong> edell’amore sul<strong>la</strong> terra: terribile segno!Credere significa abbandonarsi al<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> del <strong>Signore</strong> Gesù, rive<strong>la</strong>toredel Padre nel suo Spirito d’amore. Il credente si rimette, siconsegna a lui (Luca 1,20.45; Matteo 21,25). I miracoli sgorganoda questa fiducia <strong>in</strong>condizionata (Matteo 8,13; 9,2), annuncio delRegno (Matteo 8,3; Giovanni 2,11). Appoggiarsi al<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>, abbandonarsiad essa è difficile, <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re per chi si appoggia susé medesimo, mentre chi non ha consistenza personale crede(Matteo 8,10; 15,28). Quando <strong>la</strong> <strong>fede</strong> è forte opera meraviglie(Matteo 17,20; Marco 16,27) e ottiene <strong>tu</strong>tto (Marco 9,23) anche ilperdono dei peccati (Luca 7,50) e <strong>la</strong> salvezza (Luca 8,12; Marco16,16; Atti 3,16). Questa paro<strong>la</strong> di Gesù è un avvertimento a vivereoggi <strong>la</strong> propria chia<strong>ma</strong>ta: “se ascoltaste oggi <strong>la</strong> <strong>mia</strong> voce” (Salmo95,7). Il cristiano è l’uomo dell’oggi e impegna nell’oggi le sueenergie nell’aspro combattimento del<strong>la</strong> vita terrena (Efes<strong>in</strong>i 6,12-20). Gesù non vuole spaventare, <strong>ma</strong> ammonire e spronare. La suapredicazione ha una pregnanza escatologica e nell’oggi noi sappiamoche ci giochiamo <strong>tu</strong>tto (Ebrei 4,1-13). La visione di Gesù èanche parenetica, nel senso che ricorda al<strong>la</strong> sua <strong>Chiesa</strong> che nondovrà aspettarsi successi e trionfi, <strong>ma</strong> croce e persecuzioni. L’<strong>in</strong>differenzaverso il messaggio è stata dunque annunciata da Gesùal piccolo gregge: “Ho v<strong>in</strong>to il mondo” (Giovanni 16,33). L’abbandonoesige umiltà di bamb<strong>in</strong>o e fiducia nel Padre-Madre che ciporta nel suo seno (Giovanni 1,14) per partorirci al<strong>la</strong> pienezzadel<strong>la</strong> vita (1 Giovanni 5,4-5).— 16 —

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