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E' evidente che... Gli interventi infermieristici di igiene del ... - Ipasvi

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È <strong>evidente</strong> <strong>che</strong>...<strong>Gli</strong> <strong>interventi</strong> <strong>infermieristici</strong> <strong>di</strong> <strong>igiene</strong> <strong>del</strong> cavo oralepossono contribuire alla riduzione<strong>del</strong>le infezioni respiratorie <strong>del</strong>lanziano25A cura <strong>di</strong> Lenzi Lorena 1Estratto dall’elaborato finale per la tesi <strong>di</strong> Laurea inScienze Infermieristi<strong>che</strong>… le infezioni respiratorie possono essereil risultato <strong>di</strong> infezioni causate da batterianaerobi. Tali batteri possono annidarsitra i componenti <strong>del</strong>la cavità orale (sonopiù <strong>di</strong> 300 specie), quali i denti, la mucosaorale, la saliva, la superficie <strong>del</strong>le protesi dentali ela placca dentale, <strong>che</strong> <strong>di</strong>ventano quin<strong>di</strong> potenzialiserbatoi per la loro colonizzazione (Terpenninget al., 2001), (Ohrui et al., 2006). Dal cavo orale, ibatteri possono migrare nei polmoni attraverso lasaliva o le particelle contaminate <strong>che</strong> vengonola principale causa <strong>di</strong> morte tra gli anziani <strong>del</strong>lecase <strong>di</strong> riposo, con una percentuale <strong>di</strong> mortalitàtra il 7% e il 41% (Bassim et al., 2008). <strong>Gli</strong> anzianisono inoltre più a rischio <strong>di</strong> aspirazione perchéfisiologicamente <strong>di</strong>minuiscono i riflessi <strong>del</strong>ladeglutizione e <strong>del</strong>la tosse <strong>che</strong> proteggono le vieaeree dalle secrezioni orofaringee (Weitzel et al.,2006).Questo articolo ha lo scopo <strong>di</strong> verificare, attraversola ricerca bibliografica effettuata, se gli <strong>interventi</strong><strong>infermieristici</strong> <strong>di</strong> <strong>igiene</strong> <strong>del</strong> cavo orale possonocontribuire alla riduzione <strong>del</strong>le infezioni respiratorie<strong>del</strong>l’anziano e come devono essere effettuatiperché siano efficaci.MATERIALI E STRUMENTIaspirate e possono causare polmoniti (Jablonskiet al., 2005). Il problema è particolarmente rilevantenella popolazione anziana: le infezioni polmonarisono infatti la causa dei principali problemi<strong>di</strong> salute collegati alla mortalità <strong>del</strong>le personeanziane (Awano et al., 2008), in particolare sonoPer rispondere al quesito “gli <strong>interventi</strong><strong>infermieristici</strong> <strong>di</strong> <strong>igiene</strong> <strong>del</strong> cavo oralepossono contribuire alla riduzione <strong>del</strong>leinfezioni respiratorie <strong>del</strong>l’anziano?” èstata condotta una revisione <strong>del</strong>la letteraturatramite la consultazione <strong>del</strong>leban<strong>che</strong> dati elettroni<strong>che</strong> Medline sullapiattaforma ufficiale PubMed, CINAHL eCochrane Library partendo dalla piattaforma<strong>del</strong> Sistema Bibliotecario Biome<strong>di</strong>coLombardo (Sbbl) attraverso laBiblioteca Scientifica <strong>del</strong>l’Ospedale S.Anna <strong>di</strong> Como. Il quesito è stato scompostonelle seguenti parole chiave: old* adults,old* people, elderly, aged, old age, aged 80 andover; oral hygiene, oral care, oral health; nurs*,nurs* care, nurs* assessment, nurs* education;respiratory tract infection*, lung infection*, pneumonia.La strategia <strong>di</strong> ricerca è stata impostataAgorà n. 45 apr-giu 2010


È <strong>evidente</strong> <strong>che</strong>...26sia come parola chiave utilizzando il thesaurus <strong>di</strong>ciascuna banca dati, sia in parola libera; i risultatisono stati combinati tra loro utilizzando gli operatoribooleani OR e AND. Per ottenere materialepertinente ai fini <strong>del</strong>la ricerca sono stati definiti iseguenti criteri <strong>di</strong> inclusione: popolazione anzianacon respiro autonomo, articoli in lingua italiana,inglese e francese e articoli redatti dal 2000 adoggi. I criteri <strong>di</strong> esclusione sono stati: documenti<strong>che</strong> richiedessero un pagamento per la consultazionee articoli non pertinenti con l’argomento <strong>di</strong>ricerca. La ricerca è proseguita consultando siti <strong>di</strong>interesse infermieristico (www.evidencebasednursing.it- www.rnao.org - www.gui<strong>del</strong>ine.gov -www.joannabriggs.edu.au) e siti internet <strong>di</strong> ambitogeriatrico. Sono state passate in rassegna alcuneriviste infermieristi<strong>che</strong> (Nursing Oggi,Assistenza Infermieristica e Ricerca, ProfessioniInfermieristi<strong>che</strong>) ed infine sono stati consultati libri<strong>di</strong> testo <strong>di</strong> ambito geriatrico ed infermieristico. Ilmateriale reperito è stato in seguito analizzato criticamentee sono stati selezionati 47 documentiritenuti più rilevanti e utili ai fini <strong>del</strong>la ricerca, tra cui4 revisioni sistemati<strong>che</strong>, 2 stu<strong>di</strong> randomizzati controllatie 3 linee guida.DISCUSSIONEAbe et al. (2008) hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>che</strong> pulire lalingua agli anziani edentuli porta a una notevoleriduzione quantitativa dei batteri orali e <strong>che</strong> un’efficace<strong>igiene</strong> <strong>del</strong> cavo orale riduce l’incidenza <strong>di</strong>infezioni <strong>del</strong>le vie respiratorie e la mortalità perpolmonite (Coleman, 2004). A <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong>ciò, Yoneyama et al. (2002) hanno effettuato unostu<strong>di</strong>o randomizzato su 417 anziani, residenti in 11case <strong>di</strong> riposo. Al gruppo assegnato alle curevenivano spazzolati i denti incluso il palato, lamucosa man<strong>di</strong>bolare e il dorso <strong>del</strong>la lingua, daglioperatori sanitari - per cinque minuti dopo ognipasto - due volte al giorno. Inoltre ricevevano lecure <strong>del</strong>l’igienista dentale e <strong>del</strong> dentista quandonecessario. I risultati hanno <strong>di</strong>mostrato una riduzione<strong>del</strong>l’incidenza <strong>di</strong> polmonite dal 19% all’11%con conseguente riduzione <strong>del</strong> 50% <strong>del</strong>la mortalitàper polmonite rispetto ai soggetti <strong>che</strong> eseguivanol’<strong>igiene</strong> orale autonomamente. Poiché nonsono state osservate <strong>di</strong>fferenze tra pazienti condenti propri e pazienti edentuli, i dati suggeriscono<strong>che</strong> l’aumento <strong>del</strong>la colonizzazione <strong>di</strong> batterinell’orofaringe è in<strong>di</strong>fferente all’assenza o presenza<strong>di</strong> denti: an<strong>che</strong> negli anziani edentuli sonoquin<strong>di</strong> importanti le cure <strong>del</strong> cavo orale per ridurrele malattie gengivali e la placca, <strong>che</strong> contribuisconoad aumentare la colonizzazione batterica(Oh et al., 2004; Loeb et al., 2003).La popolazione anziana ha una maggiore prevalenza<strong>di</strong> problemi orali e dentali a causa <strong>del</strong>lamaggiore incidenza <strong>di</strong> alcune patologie <strong>che</strong> interessano<strong>di</strong>rettamente il cavo orale. La tipicacomorbi<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>l’anziano pre<strong>di</strong>spone agli effettisecondari <strong>del</strong>la polifarmacoterapia, <strong>di</strong> cui il cavoorale è un bersaglio frequente (xerostomia, infezionida Can<strong>di</strong>da) e a limitazioni funzionali ecognitive (ridotta capacità <strong>di</strong> movimento o <strong>di</strong> comprensione).La coesistenza <strong>di</strong> questi problemi,unita alle <strong>di</strong>fficoltà economi<strong>che</strong> e <strong>di</strong> accesso aiservizi, riduce drasticamente la possibilità <strong>di</strong> preveniree curare le patologia orali (Lunar<strong>del</strong>li e Pizzi,2004). <strong>Gli</strong> anziani <strong>che</strong> vivono in strutture protettesono particolarmente a rischio, non solo perchépiù fragili e <strong>di</strong>sabili, ma an<strong>che</strong> perché l’<strong>igiene</strong>orale, in tali ambienti <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> assistenza, non èconsiderata una priorità né una misura <strong>di</strong> prevenzione(Fitzpatrick J., 2000).Sulle modalità per l’<strong>igiene</strong> orale The JoannaBriggs Institute (2004) ha pubblicato una revisionesistematica e ha fornito le prove <strong>di</strong> efficacia suiprovve<strong>di</strong>menti più vali<strong>di</strong> da adottare per gli adulticon demenza nelle case <strong>di</strong> cura per anziani: spazzolareregolarmente i denti, la lingua e le gengivecon dentifricio al fluoro; lavare i denti “dal rosa albianco”, cioè dalla gengiva al dente; tenere lospazzolino con una inclinazione <strong>di</strong> 45° rispettoalle gengive e ai denti; bere e utilizzare acqua confluoro per cucinare; applicare dentifricio con fluoroultra forte 5000ppm; sciacquare o applicareprodotti in gel; utilizzare clorexi<strong>di</strong>na gluconatocome antimicrobico in gel o collutorio/spray; utilizzaresostitutivi <strong>del</strong>la saliva o utilizzare regolarmentegomme da masticare senza zuc<strong>che</strong>ro perridurre la xerostomia; pulire regolarmente la protesie rimuoverla durante la notte; ridurre la quantitàe la frequenza <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong> zuc<strong>che</strong>ro; farcontrollare regolarmente i denti e far effettuareuna pulizia <strong>di</strong> tipo professionale.Una recente Linea Guida <strong>del</strong>la Registered Nurses’Association of Ontario (2008) aggiunge inoltre <strong>di</strong>:effettuare un regolare controllo <strong>del</strong>la protesi perAgorà n. 45 apr-giu 2010


È <strong>evidente</strong> <strong>che</strong>...in<strong>di</strong>viduare eventuali danneggiamenti (bor<strong>di</strong>taglienti, s<strong>che</strong>ggiature, per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> denti); porreattenzione ai farmaci <strong>che</strong> danno xerostomia econsultare eventualmente il me<strong>di</strong>co per ridurli oimpiegare farmaci alternativi e utilizzare il filointerdentale almeno una volta al giorno.Quest’ultima pratica è relativamente nuova per lamaggior parte <strong>del</strong>le persone anziane ma è importantepromuoverne l’abitu<strong>di</strong>ne per prevenire erimuovere la placca dentale <strong>che</strong> causa malattiegengivali, principale causa <strong>del</strong>la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> denti(Holman et al., 2005).Sarin et al. (2008) raccomandano inoltre, perl’<strong>igiene</strong> <strong>del</strong>le protesi, <strong>di</strong>: rimuoverle e lavarle afondo con spazzolino, acqua e sapone due volteal giorno dopo i pasti; rimuoverle an<strong>che</strong> <strong>di</strong> notte,lavarle e immergerle in una tazza piena <strong>di</strong> acquanaturale; fare risciacqui con soluzione <strong>di</strong> clorexi<strong>di</strong>naallo 0,12% 30 o 60 minuti dopo aver lavato identi o in un altro momento <strong>del</strong>la giornata per evitare<strong>di</strong> <strong>di</strong>ssipare gli effetti terapeutici <strong>del</strong> dentifricioal fluoro e applicare una crema emolliente sullelabbra completata l’<strong>igiene</strong> orale.Riguardo ai prodotti per l’<strong>igiene</strong> orale la ricerca haevidenziato <strong>che</strong>: i tamponi per l’<strong>igiene</strong> <strong>del</strong> cavoorale (neutri o già imbevuti <strong>di</strong> soluzioni specifi<strong>che</strong>)risultano essere gli strumenti preferiti dagli infermieri,ma sono inefficaci per la pulizia <strong>del</strong>la superficiedei denti ed il controllo <strong>del</strong>la placca dentale inquanto non sostituiscono l’uso <strong>del</strong>lo spazzolino,ma possono essere usati per pulire la mucosaorale e prevenire traumi sui tessuti <strong>del</strong>icati(Coleman, 2002).I tamponi al limone e alla glicerina sono stati utilizzatinella pratica clinica per più <strong>di</strong> sessanta annima sono considerati inefficaci sia per pulire siaper idratare il cavo orale; inoltre, il limone riduce ilph <strong>del</strong> cavo orale dai valori normali <strong>di</strong> 6-7 a 2-4;la con<strong>di</strong>zione acida irrita le mucose, provocadolore, decalcifica i denti e aumenta il rischio <strong>di</strong>carie dentali. Coleman (2002) evidenzia <strong>che</strong> la glicerina<strong>di</strong>sidrata la mucosa orale.Per i risciacqui <strong>del</strong> cavo orale l’uso <strong>del</strong> perossido<strong>di</strong> idrogeno, <strong>che</strong> ha attività antimicrobica e permettela rimozione meccanica dei residui <strong>di</strong> cibo,risulta essere sgra<strong>di</strong>to alla persona e recentiprove <strong>di</strong> efficacia in<strong>di</strong>cano <strong>che</strong> può danneggiarela mucosa orale (Coleman, 2002), mentre l’uso<strong>del</strong> bicarbonato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o è controverso: scioglie ilAgorà n. 45 apr-giu 2010muco e i residui dalla mucosa orale ma ha unpessimo gusto e, se non <strong>di</strong>luito in modo appropriato,può causare ustioni sulla mucosa orale.Inoltre, alterando il ph, può <strong>di</strong>struggere la floracomunemente presente. È importante segnalare<strong>che</strong> la placca batterica continua ad accumularsiquando gli sciacqui <strong>del</strong> cavo orale sono l’unicaforma <strong>di</strong> <strong>igiene</strong> orale (Coleman, 2002).La clorexi<strong>di</strong>na (collutorio, spray o gel) presentanotevoli capacità antisetti<strong>che</strong> e batterici<strong>di</strong>. Oggi èil miglior antibatterico utilizzato in campo odontoiatrico,maggiormente sotto forma <strong>di</strong> collutorio insoluzioni alle concentrazioni <strong>del</strong>lo 0,12% o <strong>del</strong>lo0,2% (Sekino et al., 2004). È efficace an<strong>che</strong> sullaplacca batterica colonizzata dai germi responsabili<strong>del</strong>le polmoniti, riduce quin<strong>di</strong> il rischio <strong>di</strong> polmonitinosocomiali e il suo utilizzo è consigliatosoprattutto negli anziani istituzionalizzati, nellepersone sottoposte a <strong>che</strong>mioterapia, nelle personein genere <strong>che</strong> necessitano <strong>di</strong> un’efficace cura<strong>del</strong> cavo orale (Coleman, 2002).CONCLUSIONILa prevenzione <strong>del</strong>la polmonite in ospedale deveconcentrarsi sulla riduzione dei rischi <strong>di</strong> aspirazionee prevenire la colonizzazione <strong>del</strong> tratto respiratorio:un intervento semplice e <strong>di</strong> basso costo èl’<strong>igiene</strong> <strong>del</strong> cavo orale (Weitzel et al., 2006), <strong>che</strong>può avere effetti significativi an<strong>che</strong> sulla riduzionedei giorni <strong>di</strong> ricovero, dei tassi <strong>di</strong> mortalità e deglialti costi <strong>di</strong> cura sanitaria (Terpenning et al., 2002).Si potrebbe in questo modo evitare circa 1 caso su10 <strong>di</strong> morte per polmonite, <strong>che</strong> è la principalecausa <strong>di</strong> morte tra gli anziani <strong>del</strong>le case <strong>di</strong> riposo.Alcuni stu<strong>di</strong> svolti in ambito ospedaliero sia inreparti geriatrici per acuti sia <strong>di</strong> riabilitazione,hanno però evidenziato la <strong>di</strong>sabitu<strong>di</strong>ne ad effettuarel’esame <strong>di</strong> routine <strong>del</strong>la bocca da parte deime<strong>di</strong>ci (Morgan et al., 2001). Ugualmente, incampo infermieristico, vi sarebbe una scarsa attitu<strong>di</strong>nea mettere in atto misure <strong>di</strong> <strong>igiene</strong> orale acausa <strong>di</strong> un gap tra conoscenze teori<strong>che</strong> ed applicazioniprati<strong>che</strong> (Preston et al., 2000; Gil-Montoyaet al., 2006; Costello e Coyne, 2008).Da ciò consegue <strong>che</strong> il personale infermieristicoha una <strong>di</strong>retta responsabilità nell’effettuazione <strong>di</strong>un’accurata valutazione <strong>del</strong>lo stato <strong>del</strong> cavo oralenella persona anziana (prima fase <strong>del</strong> processo <strong>di</strong>assistenza infermieristica), per identificare even-27


È <strong>evidente</strong> <strong>che</strong>...28tuali problemi e pianificare <strong>interventi</strong> appropriatiper curare e prevenire le malattie e le complicanzelegate ad una scarsa <strong>igiene</strong> <strong>del</strong> cavo orale(Roberts, 2000).Ulteriori responsabilità sono legate alla funzioneeducativa <strong>del</strong> personale sanitario verso personeassistite e care giver: Lunar<strong>del</strong>li et al. (2005) affermano<strong>che</strong> un’efficace educazione sanitaria passaattraverso un intervento multiprofessionale (geriatri,odontoiatri, infermieri) e <strong>che</strong> potrebbe portarea realizzare linee guida e protocolli <strong>che</strong> possonorappresentare un importante riferimento per l’assistenzae l’<strong>igiene</strong> orale in persone anziane con<strong>di</strong>sabilità e compromissione cognitiva.Lavorando insieme, infermieri e professionistidentali, possono incentivare maggiore consapevolezza,educazione e pratica clinica per promuoverealti standard <strong>di</strong> cura <strong>del</strong> cavo orale e migliorarela salute orale e la qualità <strong>di</strong> vita <strong>del</strong>le personeanziane (Coleman, 2005).Poiché l’<strong>igiene</strong> <strong>del</strong> cavo orale rientra nelle normaliabitu<strong>di</strong>ni quoti<strong>di</strong>ane e la sua frequenza puòvariare secondo la consapevolezza <strong>del</strong>la personacirca l’importanza <strong>di</strong> tale atto (Sironi e Baccin,2006), ottenere <strong>che</strong> una persona anziana seguale istruzioni riguardanti i trattamenti può rappresentareuna sfida, an<strong>che</strong> in considerazione <strong>di</strong>oggettive <strong>di</strong>fficoltà nell’osservanza <strong>del</strong>le procedure,quali vista o u<strong>di</strong>to scarsi, inabilità fisica o inconsapevolezza<strong>del</strong>l’importanza <strong>di</strong> eseguire una efficace<strong>igiene</strong> orale (Chiaramonti e Donati, 2000).La mancanza <strong>di</strong> conoscenze <strong>che</strong> spesso le personeanziane e i loro caregivers hanno riguardoall’importanza <strong>del</strong>l’<strong>igiene</strong> <strong>del</strong> cavo e ai rischi ealle complicanze <strong>che</strong> una scarsa <strong>igiene</strong> provocaa livello sistemico genera la nascita <strong>di</strong> un bisogno<strong>di</strong> assistenza infermieristica <strong>che</strong> può esseresod<strong>di</strong>sfatto unicamente dal professionista infermiere,in quanto egli possiede le conoscenze, lacompetenza tecnica e l’in<strong>di</strong>rizzo deontologico<strong>che</strong> possono portare alla risoluzione <strong>del</strong> bisogno(Cantarelli, 2003).BIBLIOGRAFIA- Abe S., Ishihara K., Adachi M., Okuda K. 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È <strong>evidente</strong> <strong>che</strong>...nella Unità Geriatrica per Acuti: risultati <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> formazione sul campo. Giornale <strong>di</strong> Gerontologia, 53(5): 199-204- Morgan R., Tsang J., Harington N., Fook L. (2001) Survey of hospital doctors’ attitudes and knowledge of oral con<strong>di</strong>tions inolder patients. Postgraduate Me<strong>di</strong>cal Journal, 77(908): 392-394- Oh E., Weintraub N., Dhanani S. (2004) Can We Prevent Aspiration Pneumonia in the Nursing Home? Journal of the AmericanDirectors Association, 5(3) 174-179- Ohrui T., Matsui T., Yoshida M., Yoneyama T., Adachi M., Akagawa Y., He M., Yamaya M., Arai H., Sasaki H. (2006) Dental statusand mortality in institutionalized elderly people. Geriatrics & Gerontology International, 6(2): 101-108- Preston A.J., Punekar S., Gosney M.A. (2000) Oral care of elderly patients: nurses’ knowledge and views. PostgraduateMe<strong>di</strong>cal Journal, 76(892): 89-91- Registered Nurses’ Association of Ontario (2008) Oral Health: nursing assessment and <strong>interventi</strong>ons - Nursing Best PracticeGui<strong>del</strong>ine [on line] Disponibile da: www.rnao.org/Storage/50/4488_Oral_Health-jan9.09-web.pdf” [consultato il 12 maggio2009]- Roberts J. (2000) Developing an oral assessment and <strong>interventi</strong>on tool for older people:1. British Journal of Nursing, 9(17):1124-1127.- Sarin J., Balasubramaniam R., Corcoran A.M., Laudenbach J.M., Stoopler E.T. (2008) Reducing the Risk of AspirationPneumonia among Elderly Patients in Long-Term Care Facilities through Oral Health Interventions. Journal of the AmericanMe<strong>di</strong>cal Directors Association, 9 (2): 128-135- Sekino S., Ramberg P., Uzel N.G., Socransky S., Lindhe J. (2004) The effect of a chlorhexi<strong>di</strong>ne regimen on de novo plaque formation.Journal of Clinical Periodontology, 31(8): 609-614- Sironi C., Baccin G. (2006) Procedure per l’assistenza infermieristica. Milano: Masson- Terpenning M.S., Arbor A., Shay K. (2002) Oral Health is Cost-Effective to Maintain but Costly to Ignore. Journal of theAmerican Geriatrics Society, 50 (3): 584-585- Terpenning M.S., Taylor G.W., Lopatin D.E., Kerr C.K., Dominguez B.L., Loes<strong>che</strong> W.J. (2001) Aspiration Pneumonia: Dental andOral Risk Factors in an Older Veteran Population. Journal of the American Geriatrics Society, 49(5): 557-563- The Joanna Briggs Institute (2004) Oral hygiene care for adults with dementia in residential aged care facilities. Best Practice.Evidence Based Practice Information Sheets for Health Professionals, 8(4) [on line] Disponibile da:www.joannabriggs.edu.au/pdf/BPISEng_8_4.pdf” [consultato l’8 maggio 2009)- Weitzel T., Robinson S.B., Holmes J. (2006) Preventing Nosocomial Pneumonia: Routine oral care reduced the risk of infectionat one facility. American Journal of Nursing, 106(9): 72A - 72E- Yoneyama T., Yoshida M., Ohrui T., Mukaiyama H., Okamoto H., Hoshiba K., Ihara S., Yanagisawa S., Ariumi S., Morita T.,Mizuno Y., Ohsawa T., Akagawa Y., Hashimoto K., Sasaki H. (2002) Oral Care Reduces Pneumonia in Older Patients in NursingHomes. Journal of the American Geriatrics Society, 50(3): 430-433.29Infermiera U.O. Terapia Intensiva Neonatale - Azienda Ospedaliera S. Anna Como

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