Provincia da scoprire pag 54_56.pdf - Varesefocus

RUBRICHEProvincia da scoprireSamarate,Villa Ricci alMontevecchioIn visita a Villa Montevecchio di Samarate, unosplendido esempio di come la valorizzazione di unbene storico-artistico possa diventare l’opportunitàper sostenere la cultura e per realizzare serviziutili alla collettività, al territorio, alle imprese.STORIA E ARCHITETTURANel cuore della città di Samarate,sulla collina di Montevecchio,sorge la bella Villa Ricci, costruitaalla fine dell’Ottocento (1898),come abitazione e dimora dirappresentanza dell’imprenditoreCarlo Ricci (1853-1925).La storia di quest’uomo, nato evissuto a Samarate, è stata ed è,ancora oggi, quella di uncittadino illustre che ha fatto lasua fortuna grazie al lavoro: dasemplice garzone di bottega, Riccidiventò proprietario di unaMobili, arredi, pavimenti einfissi presenti in molte saledella villa sono ancoraoriginali dell’epoca.54 VARESEFOCUS - Anno XI - n.7/2010

Provincia da scoprireLa Fondazione vuole dare risalto ad uno dei beniarchitettonici più belli di Samarate e allo stessotempo ricordare la nostra storia e la nostra cultura,un patrimonio che non può andare perduto.RUBRICHEraffinato cappellificio vicino a Monza. Lo stemma diCarlo Ricci non a caso è costituito da un ingranaggioindustriale e da un leone rampante che tiene un nastrodalla scritta “Labor vincit omnia”. Fuori e dentro la villasono infatti riportate diverse iscrizioni in latino, come“Paratus semper doceri” e “Otio ex opera meritodicata”, che raccontano la scalata sociale di Ricci e ilgiusto premio per la sua laboriosità.La Villa, progettata dall’ingegnere Cecilio Arpesani,sotto la supervisione del capomastro Giuseppe Caremoli,è un edificio in stile “neo-sforzesco” circondata da ungrande parco, ora pubblico, con un giardino di fronteall’ingresso principale detto “Giardino delle Balaustre”.In pietra e laterizio, la costruzione ha un aspettoregolare e compatto, sviluppandosi su più piani eterminando con una torre belvedere. La sua architetturapresenta elementi tipologici sia del castello (l’altozoccolo, i conci in pietra agli angoli dei muri, la torretta)sia della residenza signorile (l’ingresso a loggia delpiano sopraelevato, le verande, le finestre a bifore sucolonnine, il sottotetto decorato) che rendono la strutturaparticolarmente interessante.L’interno sorprende per la cura e i dettagli con cui sonostati ornati ed abbelliti i diversi ambienti. Essi siarticolano su quattro livelli: al piano terra si trovano glispazi, tra cui la Sala Gialla, un tempo adibiti a depositie cantine; sul piano rialzato c’è il grande salotto,costituito da tre stanze, la Sala Rossa, Azzurra e DeiFiori, decorate da cornici ad affresco e da soffitti acassettoni intagliati e dipinti. Salendo la scala in ferrobattuto, si accede al primo piano, il piano nobile dellavilla, destinato alle camere da letto dei proprietari, ecaratterizzato da una grande e luminosa veranda che siripete anche al secondo piano, dove alloggiavano gliospiti ed il personale di servizio. Alla morte del suocostruttore, che ebbe solo una figlia femmina comeerede, la villa rimase per qualche tempo di proprietà deiRicci, per poi trascorrere un certo periodo inabbandono.Negli anni ’70 del Novecento la dimora di Carlo Riccivenne comprata dal Comune di Samarate che decise ditrasferire in questa sede la biblioteca civica e gli ufficipubblici Cultura e Comunicazione.LA FONDAZIONE MONTEVECCHIOCon l’acquisto da parte del Comune, la villa e le sue salesono state usate come spazi per celebrare riti civili edorganizzare incontri e corsi aziendali, oltre a eventiAnno XI - n.7/2010 - VARESEFOCUS55