tetto Francesco Borromini, e MariuszKarpowicz, dell’Università <strong>di</strong> Varsavia,grande conoscitore degli <strong>artisti</strong> ticinesia Nord delle Alpi e autore <strong>di</strong> numerosepubblicazioni relative alla loro presenzanei territori del grande Regno <strong>di</strong> Polonia.In una <strong>ch</strong>iesa gremita, più <strong>di</strong> trecentopersone hanno ascoltato le relazioni conle quali si è descritto il ruolo significativosvolto a livello europeo dagli ar<strong>ch</strong>itettie dagli <strong>artisti</strong> <strong>di</strong> <strong>Bissone</strong>. Una confermadell’importanza <strong>di</strong> questa iniziativa culturale,<strong>ch</strong>iesta all’e<strong>di</strong>tore Ticino Managementda Gianni Moresi, già sindacoper se<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> <strong>Bissone</strong> e presidentedella promo<strong>Bissone</strong> - <strong>ch</strong>e ha fortementepatrocinato la pubblicazione del numerospeciale della rivista - dall’attuale sindacoLudwig Grosa e dal municipale alla culturaRenzo Lombar<strong>di</strong>ni, <strong>ch</strong>e hanno sostenutola pubblicazione unitamente allafondazione Amalia Ghidella <strong>di</strong> Lugano.Inutile <strong>di</strong>re quanto lo spirito <strong>di</strong> FrancescoBorromini aleggiasse nella <strong>ch</strong>iesa bissonese,santuario delle opere dei piùgran<strong>di</strong> <strong>artisti</strong> del piccolo comune delCeresio, dai Gaggini ai Tencalla, daiGarovo ai Bussi, ai Caratti Orsati. An<strong>ch</strong>ese il grande ar<strong>ch</strong>itetto bissonese nonha lasciato traccia nel suo territorio d’origine,Paolo Portoghesi ha fatto notarecome molte opere nella stessa <strong>ch</strong>iesa<strong>di</strong> San Carpoforo rappresentino unomaggio al famoso ar<strong>ch</strong>itetto da partedegli <strong>artisti</strong> suoi compaesani, <strong>ch</strong>e inqual<strong>ch</strong>e modo hanno voluto ricordarloin quella <strong>ch</strong>iesa <strong>ch</strong>e lo ha visto battezzato.In particolare Portoghesi ha fatto notarecome i due altari principali delledue navate laterali siano un ricordo deglistilemi borrominiani attraverso soprattuttole colonne tortili, citazioni dellecolonne del Baldac<strong>ch</strong>ino <strong>di</strong> San Pietroa cui Borromini aveva lavorato con Bernini,e come le sinuosità e le curvaturedelle ar<strong>ch</strong>itetture riman<strong>di</strong>no alle invenzionidel bissonese dei suoi capolavoriromani. Una relazione appassionata quelladello stu<strong>di</strong>oso romano, <strong>ch</strong>e ha ricor-Alcuni momenti della presentazione <strong>di</strong> Arte&Storianella <strong>ch</strong>iesa <strong>di</strong> San Carpoforo (foto a destra).Nella pagina a fianco, Paolo Portoghesi, professoreall’Università La Sapienza <strong>di</strong> Roma. Inquesta pagina, dall’alto, Mariusz Karpowicz,professore all’Università <strong>di</strong> Varsavia, e GianniMoresi, presidente <strong>di</strong> promo<strong>Bissone</strong>.•Aprile 2009• 119
In alto, da sinistra, il sindaco <strong>di</strong> <strong>Bissone</strong> LudwigGrosa e il responsabile del <strong>di</strong>castero culturaRenzo Lombar<strong>di</strong>ni. Sopra, da sinistra, AndreaSpiriti, professore all’Università degli stu<strong>di</strong> dell’Insubria,e il professor Ivano Proserpi.A fianco, Mirko Moizi, autore del saggio su GianFrancesco Gaggini.dato la sua prima visita a <strong>Bissone</strong> quasimezzo secolo fa, quando per la primavolta percorreva con curiosità le vie delpaese nativo <strong>di</strong> Borromini o visitava lacasa in cui era nato il grande ar<strong>ch</strong>itetto.Emozioni <strong>ch</strong>e sono state riprese dall’altro‘grande’ della storiografia <strong>artisti</strong>ca europea,il professor Mariusz Karpowicz,<strong>ch</strong>e ha collegato alcune statue a stuccodegli altari della <strong>ch</strong>iesa bissonese conopere presenti nella sua Polonia e inSlovac<strong>ch</strong>ia, create dagli stuccatori bissonesicon Giovan Battista Caratti-Orsatiin testa. Un nome nuovo, quello del Caratti-Orsati,an<strong>ch</strong>e per i molti bissonesipresenti, <strong>ch</strong>e hanno così appreso comeun altro loro compaesano abbia contribuitoa rendere famoso il loro piccolopaese nei territori dell’Est europeo. Certonon ci poteva essere sede miglioredella <strong>ch</strong>iesa <strong>di</strong> San Carpoforo per la presentazione<strong>di</strong> un libro sugli <strong>artisti</strong> bissonesi.La <strong>ch</strong>iesa, <strong>ch</strong>e rappresenta forseuno dei più interessanti esempi del barocco(e non solo barocco) del Ticino,è una sorta <strong>di</strong> ‘summa’ delle opere degli<strong>artisti</strong> provenienti da <strong>Bissone</strong>, a partiredagli scultori Gaggini.Andrea Spiriti, professore all’Universitàdegli stu<strong>di</strong> dell’Insubria, ha parlatoproprio <strong>di</strong> questa straor<strong>di</strong>naria famiglia<strong>ch</strong>e ha attraversato la storia dell’arte,soprattutto italiana, dal Quattrocentoall’Ottocento con numerosi suoi rappresentanti,non solo scultori ma an<strong>ch</strong>epittori <strong>di</strong> valore, come quel Gian FrancescoGaggini <strong>ch</strong>e lasciò appunto il suotestamento spirituale proprio in San Carpoforoa <strong>Bissone</strong>, negli affres<strong>ch</strong>i dellavolta e della cupola, come aveva fatto,prima <strong>di</strong> lui, Carpoforo Tencalla, un altrogrande pittore <strong>di</strong> <strong>Bissone</strong> <strong>ch</strong>e aveva <strong>di</strong>pintola cupola del presbiterio negli ultimimesi della sua vita. Un progetto gran<strong>di</strong>osoquello <strong>ch</strong>e il Tencalla si apprestavaa realizzare nella sua <strong>ch</strong>iesa natale mentrecontemporaneamente stava attendendoall’intera decorazione del duomo<strong>di</strong> Passau, la cattedrale <strong>di</strong> Papa Ratzingernella Germania meri<strong>di</strong>onale, se non loavesse colto la morte improvvisamente.Se le relazioni degli stu<strong>di</strong>osi hannovoluto mettere in evidenza in modo particolarele nuove scoperte presentatesul volume <strong>di</strong> Arte & Storia, l’ultimorelatore, il professor Ivano Proserpi,profondo conoscitore della storia edell’arte <strong>di</strong> <strong>Bissone</strong>, ha voluto sottolinearecome il comune sul Ceresio abbiaaffascinato an<strong>ch</strong>e molti pittori stranieri,<strong>ch</strong>e ne hanno ritratto i suoi angoli piùpittores<strong>ch</strong>i. Un giusto riconoscimentoper una <strong>terra</strong> <strong>ch</strong>e ha dato molto alla costruzionee alla decorazione <strong>di</strong> molticastelli, palazzi e <strong>ch</strong>iese d’Italia e <strong>di</strong> quellaparte d’Europa <strong>ch</strong>e si trova a Nord delleAlpi.Giorgio Mollisi120 •Aprile 2009•