Tutti i lavoratori comprendono che superandol’isolamento si migliorano le condizioni di vitaIl seguente articolo fu scritto da <strong>Pio</strong> <strong>La</strong> <strong>Torre</strong> in presentazione delCongresso della Camera del <strong>La</strong>voro di Palermo che si tenne nelcapoluogo siciliano il 24 ottobre 1952Oggi si inaugura a Palermo il terzo Congresso Provincialedella Camera del <strong>La</strong>voro. Da alcuni mesi tutte le leghe,tutti i Sindacati e le Federazioni di categoria sono in movimentoper prepararsi a questa grande giornata. I primi congressidi categoria si sono tenuti il 23 agosto e gli ultimi hanno avutoluogo in questi giorni. Sono stati mesi di intensa attività, alla qualehanno preso parte masse imponenti di lavoratori della nostra provincia.Il bilancio è significativo: 15 congressi e 12 assemblee dicategoria.I Congressi interessano 27.915 lavoratori; le assemblee di categoriache hanno direttamente eletto i delegati al Congresso Camerale,8.400 lavoratori.Hanno tenuto i loro congressi i metallurgici, i braccianti, gli agricoli,gli edili, gli alimentaristi, gli elettrici, i ferrovieri, gli autoferrotranvieri,gli agrumai, gli statali, i postalegrafonici, i dipendenti degliEnti Locali, i pensionati, gli ospedalieri, i poligrafici, i chimici. Le12 assemblee interessano le seguenti categorie: portuali, gas, acquedotto,albergo e mensa, bancari, imposte di consumo, spettacolo,abbigliamento, commercio, portieri, ippotrasportatori, appaltiferroviari. Il lavoro di preparazione dei Congressi si è iniziato nelmese di luglio con le riunioni dei Consigli Direttivi dei Sindacati perpredisporre un piano di lavoro preciso in vista del Congresso.Sono state quindi elaborate le mozioni locali di categoria che stampatein migliaia di copie sono state diffuse tra i lavoratori nel corsodelle assemblee pre-congressuali delle Leghe bracciantili.In queste assemblee pre-congressuali si è proceduto alla elezionedei delegati al Congresso provinciale. Per avere un quadro di questeassemblee basta citare il numero delle assemblee pre-congressualidelle Leghe bracciantili: 60 assemblee prima delCongresso Provinciale; per i Postelegrafonici 8 assemblee di uffici,per gli edili più di 20 assemblee fra categorie e leghe comunali edun Congresso della categoria dei pittori ed indoratori prima delCongresso Provinciale della Federazione; per i metallurgici 15 assembleedi azienda e di reparto.Parallelamente alla preparazione dei Congressi si è sviluppatauna gara di emulazione fra tutti i Sindacati sui seguenti obiettivi:1) Tesseramento; 2) pagamento quote; 3) lotteria, 4) diffusionestampa.<strong>La</strong> maggioranza delle organizzazioni si è impegnata a fondo nelraggiungimento degli obiettivi fissati nella gara. Abbiamo così alladata odierna raggiunto i 38.000 organizzati superando di 1.000 itesserati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nonostantele aumentate difficoltà, si riscontra un miglioramento nel pagamentodelle quote e può considerarsi un buon risultato quello raggiuntocon la lotteria.Ciò ci permette di affrontare le enormi spese per il Congresso e difar fronte agli impegni di lotta particolarmente nelle campagne. Siè proceduto contemporaneamente al rafforzamento organizzativodei Sindacati. Importanti esperienze sono state fatte in diversi settoriper rendere più efficiente l’organizzazione e per rendere permanentela vita democratica del Sindacato. Sono stati costituiti iComitati sindacali aziendali, si è allargata la rete dei collettori, sisono rafforzati i Comitati Direttivi delle Leghe e dei Sindacati. Si èinoltre condotta una grande campagna per la difesa e lo sviluppodelle Commissioni Interne con dei successi. I 190 delegatial Congresso della Camera del <strong>La</strong>voro hanno dinanzi a sé3 giorni di intenso lavoro. <strong>La</strong> situazione nelle campagne ci impegnaa lottare immediatamente per una effettiva riforma agrariaed in concreto per ottenere subito la distribuzione della terraai contadini, le opere di trasformazione e di bonifica, il lavoro edun giusto salario per i braccianti. Tutta la Camera del <strong>La</strong>voro èimpegnata in questa lotta. Grandi passi in avanti sono staticompiuti nell’orientamento di tutti i sindacati sul problema dellaR. A. come problema fondamentale della rinascita siciliana cheinteressa tutti i lavoratori ed in primo luogo le loro organizzazioni.Si è compiuto un grande passo in avanti nel superamento delladivisione tra lavoratori della città e lavoratori della campagnaed il Congresso deve far fare ulteriori e decisivi passi in avantiin questa direzione. I problemi della difesa dell’industria della rinascitadei quartieri popolari di Palermo, dei lavori pubblici, delmiglioramento dei servizi pubblici e dei trasporti, sono stati dibattutinei Congressi dei Sindacati e debbono trovare una risoluzionedefinitiva nel Congresso Camerale. <strong>La</strong> lotta per ilmiglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, per gli aumentisalariali, per il rispetto integrale dei contratti di lavoro econtro lo sfruttamento coloniale non va vista più sul piano dellasingola categoria o azienda.Tutti i lavoratori comprendono che solo superando le differenziazionie l’isolamento di tipo corporativo è possibile fare unpasso in avanti nel miglioramento delle proprie condizioni divita. Il Congresso deve chiamare i lavoratori ad unirsi contro inemici della rinascita siciliana, contro i grandi monopoli nemicidell’autonomia.Nelle assemblee e nei congressi di categoria i problemi di difesadelle libertà e della pace sono stati ampiamente dibattuti.L’offensiva padronale di tipo fascista nelle fabbriche palermitane,l’offensiva contro l’autonomia siciliana, le minacce governativeattraverso la legge antisindacale, sono state viste comemezzo per imbavagliare i lavoratori, creare le condizioni per unulteriore aggravarsi dello sfruttamento e nello stesso tempo perpreparare le condizioni per una nuova guerra. Il Congressodovrà impegnare i lavoratori ad intensificare la loro lotta per lapace e per la rinascita.Sulla base delle esperienze fatte il Congresso deve studiarecome rendere sempre più efficiente la nostra organizzazione,come migliorare tutti i servizi e le branche di lavoro della Cameradel <strong>La</strong>voro; come rendere più snelli i rapporti tra i Sindacatie la Segreteria Camerale, come potenziarel’organizzazione nelle fabbriche, negli uffici, nei luoghi di abitazionedo alcune categorie (edili, braccianti, agrumai, metallurgici,etc.) e come conquistare nuove migliaia di lavoratori allanostra Organizzazione.I sacrifici, le lotte, la coscienza dei lavoratori, degli attivisti sindacalie dei dirigenti che ci hanno preceduto hanno creato aPalermo una grande Camera del <strong>La</strong>voro. Compito nostro è diraccogliere la loro fiaccola e di portarla avanti nell’interesse deilavoratori e di tutto il popolo siciliano.(“L’Unità” del 24 ottobre 1952)4 2agosto2010 asud’europa
<strong>La</strong> lotta dei braccianti del palermitanoPalesi violazioni delle leggi di sindaci e clero<strong>La</strong> <strong>Torre</strong>, in questo articolo pubblicato dall’Unità nel dicembre del1952, scrive sulla lotta dei braccianti palermitani e critica la mancataapplicazione della legge di riforma agraria da parte del Governo.Lo sviluppo del movimento dell’agitazione e della lotta deibraccianti nei comuni della provincia crea le condizioni perchiarire tutti i rapporti di classe nelle campagne. Abbiamovisto chiaro quando abbiamo annunziato che il governo volevabuttare fumo negli occhi mettendo in scena alcune manifestazioniper assegnare qualche migliaio di ettari di terra, vediamo ora infattisvilupparsi un ulteriore tentativo di mettere in soffitta la legge di riformaagraria.Ma la realtà è realtà e a due anni dall’entrata in vigore della leggedi riforma agraria (27 dicembre 1950 – 27 dicembre 1952) la situazionenelle campagne si è aggravata. <strong>La</strong> mancata applicazionedella legge di riforma agraria ha fatto aumentare la miseria e lafame dei nostri braccianti e di tutti i contadini. <strong>La</strong> lotta dei bracciantista scoprendo tutto il putridume che si annida in tutte le amministrazionicomunali democristiane e in certi uffici governativi, la violazionedella legge, l’inganno, il falso in atto pubblico, il ricatto e lacorruzione, il tutto a servizio degli agrari e a danno dei contadini.Incominciamo dall’assistenza. Ancora non si sono pagati gli assegni.Perché? Come funzionano questi uffici? Perché si era dettoche per Natale si sarebbero pagati? Non solo non sono stati pagatima si annuncia che non si pagherà l’aumento maturato in baseall’accordo della scorsa estate. Questo è un incoraggiamento agliagrari a violare la legge e a non pagare il secondo scatto dell’aumentonel luglio 1953. Il mancato pagamento degli assegni famigliariprima delle feste natalizie ha spinto i braccianti a lottare perun sussidio natalizio da parte degli E.C.A. (Enti Comunali di Assistenzandr.). Ma gli E.C.A. – hanno detto i Sindaci democristiani –sono senza fondo. Si è speso tutto durante la campagna elettoralee ora bisogna predisporre tutto per le prossime elezioni; quindi perora niente assistenza. Così il Sindaco democristiano di Valledolmoha fatto scrivere davanti al Municipio: «Sospesa l’assistenza».Ma i braccianti e le loro donne attraverso cinque giorni di manifestazionigli hanno fatto cambiare opinione. A Corleone l’amministrazioneclerico-fascista ha ridotto i libretti di povertà, da 1.200 a266. Un altro settore in cui il malcostume raggiunge le forme piùvergognose è quello dei cantieri della scuola. L’episodio di Collesanoè estremamente indicativo. Ovunque i braccianti lottano perl’immediata apertura dei cantieri (basta con i cantieri elettorali!) eper rispetto dei contratti e delle leggi sul collocamento.Ma la documentazione più impressionante la stiamo raccogliendoa proposito dell’applicazione della legge sull’imponibile di manodopera.Qui Sindaci democristiani e collaboratori governativi agisconoin combutta per impedire l’applicazione della legge. Si cercadi ostacolare il funzionamento della Commissione Comunale ritardandonela convocazione, sostenendo che per costituirla occorreche ci siano 50 iscritti come disoccupati all’ufficio di collocamento.Sino ad oggi oltre 40 comuni non hanno riunito la commissione.Contemporaneamente il collocatore impedisce la registrazione deidisoccupati con i cavilli più svariati. Si cancellano i braccianti daglielenchi anagrafici o se ne declassa la qualifica facendo perdere adessi importanti diritti. Quando poi la lotta dei braccianti costringe ilSindaco a riunire la Commissione per l’imponibile di mano d’operasi cerca di cavillare per includere negli elenchi degli aventi dirittosolo una parte dei disoccupati che in quel giorno sono registratiall’ufficio di collocamento. In questo modo si viola la legge!Lo stesso direttore dell’Ufficio del lavoro in una sua circolareha dovuto precisare: «bisogna iscrivere nell’elenco tutti i bracciantiagricoli che non hanno una stabile occupazione e non isoli disoccupati del momento». Ciò significa che tutti i bracciantiagricoli avventizi, la quasi totalità dei braccianti, debbono essereiscritti nell’elenco per l’imponibile. Invece i Sindaci democristianisostenuti dai collocatori e dalla scienza giuridica di certisegretari comunali, cercano di cavillare per truffare i bracciantidel loro lavoro. Bisogna denunziare questi falsari. E la commissioneprovinciale? <strong>La</strong> commissione provinciale vuole seguirecriteri restrittivi. Non vuole mettersi sul piano di una interpretazioneestensiva della legge sull’imponibile. Noi chiediamo moltegiornate per ettaro per tutti i comuni. Vogliamo che i bracciantipossano lavorare e così fare attuare le norme di buona coltivazionesecondo il titolo II della Legge di riforma agraria. In propositoillustrando la legge di riforma agraria al Parlamentosiciliano nell’ottobre del 1950 l’assessore all’agricoltura, Milazzo,affermava: «a partire dall’anno venturo la massa di lavoratoririchiesta per il lavoro dei campi in Sicilia dovràsensibilmente aumentarsi da attenuare largamente la disoccupazione».Invece la disoccupazione è aumentata. Gli agrari nonhanno rispettato le norme di buona coltivazione. Bisogna chesia loro imposto. I braccianti, però, hanno capito che la leggeelettorale proposta dal governo non è che un più grande tentativodi truffare i braccianti e tutti i lavoratori, privandoli della conquistafondamentale, il suffragio universale, l’uguaglianza delvoto. Per questo essi manifestano anche contro questa leggeelettorale.(“L’Unità” del 28 dicembre 1952)2agosto2010 asud’europa 5