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"fidei donum" di vicenza in brasile - Webdiocesi

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PRETI E LAICI "FIDEI DONUM" DI VICENZA IN BRASILE - GOIASSTORIA DI UNA PRESENZA E PROSPETTIVE PER IL FUTURO1. GI INIZIL'appello ai vescovi d'Europa per <strong>in</strong>viare sacerdoti <strong>di</strong>ocesani <strong>in</strong> missione, risale alla f<strong>in</strong>e degli anni'50 (Pio XII: Fidei donum, 1957) e agli <strong>in</strong>izi degli anni '60, quando Giovanni XXIII si chiedeva: "AmericaLat<strong>in</strong>a: cont<strong>in</strong>ente Cattolico?" e stimolava l'apertura del Sem<strong>in</strong>ario per l'America Lat<strong>in</strong>a <strong>di</strong> Verona peraccogliere sem<strong>in</strong>aristi <strong>di</strong>ocesani <strong>di</strong>sposti a un'esperienza missionaria. Successivamente il Concilio VaticanoII <strong>di</strong>chiarava che il sacerdote, anche <strong>di</strong>ocesano, è or<strong>di</strong>nato al servizio della Chiesa universale (AG 38),aprendo qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la possibilità della missione al prete <strong>di</strong>ocesano.Don Massimo Leorato fu il primo prete che, <strong>in</strong> nome della Chiesa <strong>di</strong> Vicenza ha frequentato, nel1967, il Corso <strong>di</strong> preparazione per l'America Lat<strong>in</strong>a, <strong>in</strong>sieme a don Clau<strong>di</strong>o Rugolotto. Don Massimo, altempo animatore <strong>in</strong> Sem<strong>in</strong>ario M<strong>in</strong>ore, e molto vic<strong>in</strong>o a don Ottor<strong>in</strong>o Zanon, fondatore dell'Istituto SanGaetano, che com<strong>in</strong>ciava ad aprire le sue missioni <strong>in</strong> Brasile, accolse l'<strong>in</strong>vito esplicito <strong>di</strong> un sacerdotebrasiliano della nascente <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ipamerì, <strong>in</strong> Italia alla ricerca <strong>di</strong> sacerdoti. Mons Z<strong>in</strong>ato, dopo consulta colCard. Baggio, nunzio <strong>in</strong> Brasile, autorizzò la partenza dei due sacerdoti per la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ipamerì, fatto che sirealizzò nell'agosto 1968. Al tempo, la "Voce dei Berici" <strong>di</strong>ede grande risalto all'avvenimento, de<strong>di</strong>candoun'<strong>in</strong>tera pag<strong>in</strong>a: "Vicenza, missione Ipamerì".Anteriormente, altri sacerdoti vicent<strong>in</strong>i erano partiti per la missione: don Mario Incao, <strong>in</strong>Venezuela; don Giacomo Soar<strong>di</strong> e don Mario Costalunga, <strong>in</strong> Brasile.Oltre ai preti, anche i laici, attraverso il Movimento dei Laici per L'America Lat<strong>in</strong>a (MLAL) hannofatto parte della missione <strong>in</strong> Brasile, appoggiando il lavoro pastorale dei sacerdoti con progetti socialiconcreti. Sono da ricordare: L<strong>in</strong>o e Francesco, <strong>in</strong>fermieri ad Orizona per un biennio. Franca a Amalia aGoian<strong>di</strong>ra come educatrici per un triennio e successivamente Maria e Drosol<strong>in</strong>a ad Orizona per un bienniocome <strong>in</strong>fermiere e, pili tar<strong>di</strong>, Marco e Lucia <strong>di</strong> Piomb<strong>in</strong>o a Goiania, sostituiti da D<strong>in</strong>o e Graziella Maculan <strong>di</strong>Thiene.2. DIOCESI DI IPAMERÌIn poco tempo, si susseguono altre partenze <strong>di</strong> preti <strong>di</strong>ocesani per Ipamerì: negli anni 70, don L<strong>in</strong>odalla Pozza, don Giuseppe Borsato, don Gianni Bovol<strong>in</strong>i, don Vittorio Montagna, don FernandoAma<strong>di</strong>o, don Piero Melotto. La città <strong>di</strong> Orizona <strong>di</strong>venta il punto <strong>di</strong> riferimento dei vicent<strong>in</strong>i <strong>in</strong> Ipamerì. Ma<strong>in</strong> seguito, ci si apre ad altre realtà: Goian<strong>di</strong>ra, Catalao, Caldas Novas, Campo Alegre, Corumbaiba,Marzagao, dove lavorò don Damiano Andriolo. Vale la pena registrare <strong>in</strong> questi anni il prezioso servizio <strong>di</strong>don Massimo Leorato a Ipamerì come coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong>ocesano della Pastorale, Vicario Generale e nell'86amm<strong>in</strong>istratore <strong>di</strong>ocesano della sede vacante. Dopo alcuni anni <strong>in</strong> Italia, nella parrocchia <strong>di</strong> San Marco <strong>di</strong>Creazzo, don Massimo ritorno nuovamente nel '94 <strong>in</strong> Brasile, nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ponta <strong>di</strong> Pedras, esuccessivamente a Ipamerì. I nostri preti hanno partecipato attivamente alla strutturazione della nuova<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ipamerì e soprattutto, si sono impegnati, col clero locale, nella creazione del sem<strong>in</strong>ario <strong>di</strong>ocesano,<strong>in</strong> cui tutti furono co<strong>in</strong>volti come professori.(Nel 75 don Massimo si sposta a Go<strong>in</strong><strong>di</strong>ra per due anni e dal 77 all'87 a Catalao. Don Fernando Ama<strong>di</strong>o si unisce a donL<strong>in</strong>o dalla Pozza <strong>in</strong> Goian<strong>di</strong>ra e <strong>in</strong> seguito passa a Catalao con don Massimo e nel 2004 a Caldas Novas. Don Gianni Bovol<strong>in</strong>i <strong>di</strong>Orizona va al Sem<strong>in</strong>ario Diocesano e poi nella parrocchia <strong>di</strong> Campo Alegre, e <strong>in</strong> seguito a Corumbaiba, Caldas Novas e Cristall<strong>in</strong>a;rientra <strong>in</strong> Italia e dopo due anni torna <strong>in</strong> Brasile nel Sem<strong>in</strong>ario regionale <strong>di</strong> Goiania e al Servizio della Rede de Comunidades SaoJosé Operario <strong>di</strong> Aparecida de Goiania. Alla f<strong>in</strong>e degli anni 70 arrivano a Orizona don Piero Melotto e don Ros<strong>in</strong>o Giacom<strong>in</strong>,rimangono alcuni anni <strong>in</strong>sieme e poi don Piero si sposta a Caldas Novas e <strong>in</strong> seguito a Catalao. A Caldas Novas lo raggiungono,partendo da Rondonia, don Damiano Andriolo e da Cristal<strong>in</strong>a don L<strong>in</strong>o dalla Pozza. In seguito don Damiano si sposta a Marzagao edon L<strong>in</strong>o a Curumbaiba. Nel '96 don L<strong>in</strong>o ritorna a Caldas Novas e nel 2005 è trasferito a Catalao. Damiano nel '99 torna a CaldasNovas).


Negli anni '80 nuovi arrivi: don Ros<strong>in</strong>o Giacom<strong>in</strong>, don Giuseppe Secon<strong>di</strong>n (1987), don LuigiSchiavo (1988) e don T<strong>in</strong>o Turco (1990), tutti questi già con la prospettiva <strong>di</strong> aprire una nuova missionenella periferia <strong>di</strong> Goiania.Il lavoro pastorale é centrato nelle Comunità <strong>di</strong> Base (CEBs), <strong>di</strong> cui don Massimo è uno dei pionier<strong>in</strong>el Centro-Ovest brasiliano. Le CEBs hanno come spirito la decentralizzazione dell'esperienza <strong>di</strong> fede <strong>in</strong>piccole comunità <strong>di</strong> vita, dove la partecipazione dei laici è più reale e viva, attraverso i m<strong>in</strong>isteri laicali. Lacentralità della parola <strong>di</strong> Dio applicata alla vita supera la tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong>stanza tra fede e vita, e stimolal'assunzione, da parte dei cristiani, dell'impegno concreto nel sociale che <strong>di</strong>venta camm<strong>in</strong>o <strong>di</strong> liberazionedalle strutture sociali, economiche, politiche e culturali <strong>in</strong>giuste che da sempre affliggono i popoli lat<strong>in</strong>oamericani.Il r<strong>in</strong>novamento della liturgia, operato dal Concilio, <strong>di</strong>venta concreto soprattutto nelle CEBs, dovesi cerca <strong>di</strong> celebrare concretamente e festosamente la vita. Questo è il camm<strong>in</strong>o <strong>in</strong><strong>di</strong>cato dalle Conferenzedell'Episcopato Lat<strong>in</strong>o-americano: Medell<strong>in</strong> (1968) sottol<strong>in</strong>eò il tema dell'<strong>in</strong>giustizia e la necessità dellaliberazione; Puebla (1979) privilegiò una visione <strong>di</strong> chiesa come "comunione e partecipazione"; SantoDom<strong>in</strong>go (1992) accentuò l'<strong>in</strong>culturazione.Nel 1992 fu eretta la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Luziania. La parrocchia <strong>di</strong> Cristal<strong>in</strong>a, dove <strong>in</strong>tanto a don GiuseppeBorsato si è aggiunto don Bernar<strong>di</strong>no Ave, passa a far parte della nuova <strong>di</strong>ocesi.3. DIOCESI DI GOIANIANel 1990 don Ros<strong>in</strong>o Giacom<strong>in</strong> si sposta <strong>in</strong> Goiania, nella parrocchia Jesus de Nazaré nel quartiereUrias Magalhaes, che per alcuni anni funzionerà da ponte per il salto nelle gran<strong>di</strong> periferie urbane dellacapitale. Il cambiamento è giustificato dall'esodo urbano <strong>in</strong> corso <strong>in</strong> questi anni nel Brasile, dove masse <strong>di</strong>conta<strong>di</strong>ni abbandonano la campagna per spostarsi <strong>in</strong> città, attratti dal sogno <strong>di</strong> una vita migliore. In realtà,f<strong>in</strong>iscono nelle grande periferie, dove per causa dell'assenza <strong>di</strong> progetti socio-politici, manca tutto, e doveprolifera la <strong>di</strong>soccupazione, il traffico <strong>di</strong> droga, la violenza, i bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> strada, la miseria e, soprattutto la<strong>di</strong>sgregazione sociale, familiare e religiosa. I quartieri dove s'<strong>in</strong>seriscono i nostri preti sono vere e propriefavelas che si moltiplicano cont<strong>in</strong>uamente o, come affermava la stampa del tempo: il 4° mondo <strong>di</strong> Goiania,dove le sette neo-pentecostali erano l'unica presenza religiosa, caratterizzata da una massiccia azionemissionaria <strong>di</strong> "conquista" <strong>di</strong> nuovi adepti.Nel 1991, anche don T<strong>in</strong>o Turco (che lavorerà <strong>in</strong> una piccola favela del "Morro do Alèm",) e donGiuseppe Secon<strong>di</strong>n si spostano <strong>in</strong> Goiania, seguiti nel 1992 da don Luigi Schiavo. Nasce la missione nell'"Alto da Poeira" (letteralmente: Coll<strong>in</strong>a della polvere, per l'assenza quasi totale <strong>di</strong> asfalto), e si chiudedef<strong>in</strong>itivamente con Orizona dopo 23 anni <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> preti "<strong>fidei</strong> donum" <strong>di</strong> Vicenza, consegnando laparrocchia a due preti brasiliani della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ipamerì. Don Giuseppe, don Luigi e più tar<strong>di</strong> don LucianoAttorni e don Giuseppe Piotto si uniscono ad altri preti e suore che vivono nello spirito dell'<strong>in</strong>carnazione, epiù tar<strong>di</strong> due coppie <strong>di</strong> volontari italiani: una della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Piomb<strong>in</strong>o (Marco e Lucia) e l'altra <strong>di</strong> Thiene(D<strong>in</strong>o e Graziella Maculan). Il camm<strong>in</strong>o pastorale delle Comunità dell'Alto da Poeira (28 comunità, con circa250.000 abitanti e 5 preti) è servito <strong>di</strong> base per gli ultimi Piani <strong>di</strong> Pastorale della Diocesi <strong>di</strong> Goiania, el'esperienza m<strong>in</strong>isteriale sviluppata nelle sue comunità ha contribuito nella stesura del Documento 62 dellaCNBB "Missione e m<strong>in</strong>isteri dei cristiani laici e laiche", del 1999.A com<strong>in</strong>ciare dal 1995 don Gianni Bee e don T<strong>in</strong>o Turco, seguiti poi da don Gianni Bovol<strong>in</strong>i, donLuca Trent<strong>in</strong> (2000) e don Flavio Marches<strong>in</strong>i (2001) hanno aperto una nuova missione nel comunelimitrofo <strong>di</strong> Aparecida <strong>di</strong> Goiania (<strong>di</strong> circa 400.000 persone, con soltanto una qu<strong>in</strong><strong>di</strong>c<strong>in</strong>a <strong>di</strong> preti), altragrande periferia urbana, dove si trovano tutt'ora nella la Rete <strong>di</strong> Comunità "Sao José Operario". A loro sisono affiancati don Giuseppe Secon<strong>di</strong>n nel 2002, nella Rete <strong>di</strong> Comunità "Cidade Vera Cruz" e don LuigiSchiavo nella rete <strong>di</strong> Comunità "Jesus Cristo Libertador" (2003).In Goiania, i preti vicent<strong>in</strong>i hanno sempre offerto un contributo qualificato nella formazione: per più<strong>di</strong> trent'anni, don Gianni Bovol<strong>in</strong>i prima, e don L<strong>in</strong>o dalla Pozza hanno accompagnato la formazionespirituale del Sem<strong>in</strong>ario <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>ocesano <strong>di</strong> Goiania; don Flavio si è fatto presente nel Sem<strong>in</strong>ario <strong>di</strong>ocesano;don Luig si è de<strong>di</strong>cato specialmente alla formazione biblica e teologica soprattutto dei laici, che è comunquela preoccupazione <strong>di</strong> tutti i preti. Negli ultimi anni, egli lavora anche dentro l'Università Cattolica, comeresponsabile del Corso <strong>di</strong> Teologia.


4. DIOCESI DI LUZIANIACristal<strong>in</strong>a é un comune <strong>di</strong> 6.350 Km2 con circa <strong>di</strong> 60.000 abitanti e 3 parrocchie. Don GiuseppeBorsato vi è parroco dal 1972 e don Bernardo Ave dal 1992. Con lo smembramento da Ipamerì e lacreazione della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Luziania nel 1989, anche i nostri preti sono passati alla nuova <strong>di</strong>ocesi. Sonocaratteristiche le numerose comunità rurali, sparse <strong>in</strong> un territorio molto vasto.I nostri preti hanno creato vari progetti sociali <strong>di</strong> assistenza ai bamb<strong>in</strong>i (asili), ai malati(ambulatorio), agli anziani (ricovero), alle ragazze madri e <strong>di</strong> sviluppo della pr<strong>in</strong>cipale attività locale: lalavorazione dei cristalli. Oltre ai preti <strong>di</strong>ocesani, bisogna segnalare la presenza, dal 1973, <strong>di</strong> Amalia Pas<strong>in</strong>,(membro <strong>di</strong> un Istituto Secolare (Unio Filiarum Dei) che ha lavorato <strong>in</strong>sieme con Francesca Ingrassia (mortanell'anno corrente, il 22 <strong>di</strong> febbraio), specializzate nel fondare asili (20).5. PROSPETTIVE MISSIONARIELa Chiesa <strong>di</strong> Vicenza celebrerà tra poco 40 anni <strong>di</strong> Brasile. Un tale avvenimento è motivo <strong>di</strong>r<strong>in</strong>graziamento, <strong>di</strong> revisione e, ci auguriamo, <strong>di</strong> nuovo ardore missionario.Cre<strong>di</strong>amo che per cont<strong>in</strong>uare la missione, più che pensare alla quantità, sia necessaria la qualità degli<strong>in</strong>viati, favorendo la loro maturità psicologica, la capacità <strong>di</strong> lavorare <strong>in</strong> équipe dentro un progetto elaboratodalle due parti, e la <strong>di</strong>sponibilità a <strong>in</strong>serirsi, dopo il necessario periodo <strong>di</strong> ambientamento, <strong>in</strong> progetti<strong>di</strong>ocesani e super-parrocchiali. In questa prospettiva, anche l'utilizzazione dei sol<strong>di</strong> deve rispondere a progetticomunitari. Alcune domande ci <strong>in</strong>terpellano, noi missionari e la Chiesa <strong>di</strong> Vicenza:- Dobbiamo cont<strong>in</strong>uare con questa esperienza? Se sì, come?- Restare nelle realtà dove siamo o spostarci <strong>in</strong> altre più carenti?- Quanto si deve restare <strong>in</strong> una <strong>di</strong>ocesi senza che la nostra presenza straniera con<strong>di</strong>zioni troppo la realtàlocale?- E' opportuno pensare ad una nuova missione, come, per esempio l'Amazzonia, che cont<strong>in</strong>ua ad essere "terra<strong>di</strong> missione" e che rappresenta oggi una delle maggiori sfide alla Chiesa brasiliana? (E' da ricordareche nel 1972, ed ora nel 2002, la CNBB ha lanciato la sfida: missione <strong>in</strong> Amazzonia)- Come è percepito il servizio missionario "ad gentes" nella nostra <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Vicenza?Guar<strong>di</strong>amo al futuro con speranza, coscienti che la <strong>di</strong>mensione missionaria è necessaria alla chiesa erappresenta una delle gran<strong>di</strong> sfide evangeliche, nella quale si realizza la natura propria della chiesa e <strong>di</strong> ognicristiano.6. PERCHÈ LO SCAMBIO SI REALIZZILa cornice dell'esperienza dei "<strong>fidei</strong> donum" è quella dell'<strong>in</strong>contro, dello scambio, della gratuità. Per isacerdoti e laici co<strong>in</strong>volti nella missione "ad gentes", la missione è un'esperienza straor<strong>di</strong>naria. Mette acontatto con persone, culture, storie <strong>di</strong>fferenti, e permettere <strong>di</strong> vivere più facilmente la ra<strong>di</strong>calità del vangelo.Missione è <strong>in</strong>nanzitutto vivere l'esperienza dell'alterità, è scoprire che la <strong>di</strong>versità è ricchezza, dono che esigela con<strong>di</strong>visione. L'annuncio del vangelo, <strong>in</strong> questa <strong>di</strong>mensione, è capacità <strong>di</strong> accoglienza reciproca, nelrispetto della propria storia, tempo e cultura. E' scambio, perché il vangelo ci precede, nei "semi del Verbo"presenti <strong>in</strong> tutte le culture. L'esperienza missionaria modella e trasforma, è una sfida cont<strong>in</strong>ua allaconversione e all'accoglienza del <strong>di</strong>verso: l'imparare una nuova l<strong>in</strong>gua, l'adattarsi a nuovi usi e costumi, atempi <strong>di</strong>fferenti, ecc. presuppongono l'atteggiamento basico dell'ascolto e del servizio gratuito. La ricchezzadella <strong>di</strong>versità culturale <strong>di</strong>venta visibile nel confronto con i valori propri della cultura brasiliana:l'accoglienza, la festività, la solidarietà tra poveri, l'allegria, la <strong>di</strong>sponibilità, ecc. E' un popolo straor<strong>di</strong>narioche contagia e stupisce cont<strong>in</strong>uamente.


Essere missionari significa, per noi, essere chiamati a <strong>in</strong>serirei <strong>in</strong> una chiesa locale, accolta nelcamm<strong>in</strong>o specifico, che nel caso delle <strong>di</strong>ocesi brasiliane è caratterizzato dai seguenti elementi: lamissionarietà, la comunione nelle piccole comunità, la centralità della Parola de Dio, la solidarietà, ilprocesso <strong>di</strong> trasformazione e liberazione dalle strutture <strong>in</strong>giuste, la partecipazione nei vari m<strong>in</strong>isteri, lavalorizzazione delle persone nei loro carismi, la laicità, la liturgia come celebrazione della vita e delcamm<strong>in</strong>o, la generosa e <strong>in</strong>stancabile de<strong>di</strong>cazione delle persone, la spiritualità e la mistica che <strong>di</strong>ventanoservizio f<strong>in</strong>o al martirio, ma anche la <strong>di</strong>fficoltà della comunione nella <strong>di</strong>versità, del <strong>di</strong>alogo con la religiositàpopolare e la cultura e l'esperienza, ancora timida, <strong>di</strong> ecumenismo.Essere missionario è preoccuparsi costantemente anche con la formazione <strong>di</strong> preti, nei Sem<strong>in</strong>ari, e <strong>di</strong>laici, come animatori, educatori, m<strong>in</strong>istri e agenti <strong>di</strong> tutte le pastorali, favorendo lo sviluppo dell'identità emissionarietà della propria Chiesa locale.L'essenza dei "<strong>fidei</strong> donum" è lo scambio. Attraverso il missionario che ritorna nella <strong>di</strong>ocesi madre,le ricchezze sono comunicate e l'esperienza che egli ha vissuto <strong>in</strong> prima persona è con<strong>di</strong>visa.Nel rispetto della storia millenaria e dell'identità propria della nostra amata Chiesa <strong>di</strong> Vicenza, alnostro ritorno, ci chie<strong>di</strong>amo: quale potrebbe essere il nostro contributo specifico <strong>di</strong> missionari cheritornano?I valori che riportiamo <strong>in</strong> Italia sono molti, ma ci pare che alcuni sono tipici dell'esperienzavissuta <strong>in</strong> Brasile: l'evangelizzazione, la missionarietà, la <strong>di</strong>mensione comunitaria delle nostreparrocchie, le reti <strong>di</strong> parrocchie o <strong>di</strong> comunità, il ruolo e il m<strong>in</strong>istero dei laici, la lettura popolare dellaBibbia, la solidarietà e l'esperienza della carità, ecc. Come scambiare tutta questa ricchezza,traducendola <strong>in</strong> vita per la nostra Chiesa vicent<strong>in</strong>a?Cre<strong>di</strong>amo nell'importanza del ritorno, e siamo <strong>di</strong>sposto a metterci, umilmente, <strong>in</strong> ascolto della realtàdella nostra chiesa. Siamo consapevoli che non si tratta <strong>di</strong> "ripetere" <strong>in</strong> Italia l'esperienza vissuta <strong>in</strong> Brasile.Come non si deve, per nessun motivo "<strong>di</strong>menticare" ciò che si è vissuto <strong>in</strong> nome <strong>di</strong> una realtà molto<strong>di</strong>fferente.Per questo, suggeriamo una riflessione specifica, nei vari ambiti <strong>di</strong>ocesani, sul come approfittare almeglio dell'esperienza nostra e <strong>di</strong> tutti gli altri "<strong>fidei</strong> donum" e missionari già rientrati dall'Africa,dall'America Lat<strong>in</strong>a e da altri cont<strong>in</strong>enti, e che svolgono il loro servizio <strong>in</strong> <strong>di</strong>ocesi.A partire dalla nostra esperienza proponiamo:- la creazione <strong>di</strong> aree pastorali <strong>di</strong> sperimentazione ecclesiale (reti <strong>di</strong> comunità), con la responsabilità <strong>di</strong>rientrati dall'Africa e America Lat<strong>in</strong>a;- il co<strong>in</strong>volgimento dei rientrati (preti e laici) <strong>di</strong>rettamente nell'animazione missionaria enell'evangelizzazione della <strong>di</strong>ocesi;- una coor<strong>di</strong>nazione stabile tra preti e laici rientrati, con <strong>in</strong>contri perio<strong>di</strong>ci, e coloro che ancora sono <strong>in</strong>missione;- l'arricchimento del curriculum scolastico della formazione teologica dei futuri presbiteri (sem<strong>in</strong>ario) con<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e come: religione e cultura, <strong>in</strong>culturazione del vangelo, m<strong>in</strong>istero dei laici, ecc., e il cui<strong>in</strong>segnamento possa essere affidato a preti preparati teoricamente come praticamente (esperienzamissionaria);- l'approfon<strong>di</strong>mento e l'assunzione della <strong>di</strong>mensione missionaria della nostra chiesa attraverso <strong>in</strong>contri,conferenze, <strong>di</strong>battiti, dando voce attiva soprattutto a chi ha vissuto concretamente l'esperienza missionaria.


Sono alcune proposte e idee frutto della nostra riflessione e che, con semplicità, offriamo alla nostraChiesa, sostenuti da un sentimento filiale proprio <strong>di</strong> chi ama la sua Chiesa.Grati e riconoscenti della <strong>di</strong>sponibilità missionaria e attenzione che il Vescovo Cesare ha manifestatof<strong>in</strong> dall'<strong>in</strong>izio del suo servizio ai "<strong>fidei</strong> donum" <strong>di</strong>ocesani, ci poniamo <strong>in</strong> atteggiamento <strong>di</strong> ascolto della vocedello Spirito che ci <strong>in</strong>vita al servizio, perché il Regno <strong>di</strong> Dio si realizzi tra noi e attraverso <strong>di</strong> noi.Che lo Spirito del risorto, che convoca la sua Chiesa alla missione, ci sostenga e illum<strong>in</strong>i nell'attesadella visita del nostro vescovo Cesare.I preti "<strong>fidei</strong> donum" <strong>di</strong> Vicenza, missionari nello stato brasiliano del GoiasDamiano Andriolo, Massimo Leorato, L<strong>in</strong>o dalla Pozza, Giuseppe Borsato, Fernando Ama<strong>di</strong>o, LuigiSchiavo, Bernardo Ave, Giuseppe Secon<strong>di</strong>n, Luca Trent<strong>in</strong>, Flavio Marches<strong>in</strong>i.Caldas Novas, 28 febbraio 2005

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