Turismo sostenibile - Agenda 21
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<strong>Turismo</strong> <strong>sostenibile</strong>rielaborazione da fonti ENEA a cura di Ing. Elisa PoggialiGruppo di Coordinamento <strong>Agenda</strong> <strong>21</strong> "Terre di Siena"LE CRITICITA' DI UNO SVILUPPO TURISTICO INSOSTENIBILELe condizioni di criticità o stress ambientale connesse al turismo,partono dall’identificazione dei fattori sistemici (l’Ambiente, i Turisti, iResidenti) e degli input-output tra turismo ed ambiente. Gli inputpossono essere le risorse energetiche, le risorse idriche, le risorse diterritorio (suolo, vegetazione, etc.), le risorse alimentari. Gli output sonoil degrado marino costiero e montano, la cementificazione, i rifiuti solidi,le emissioni in atmosfera, gli scarichi, la desertificazione,l’insalinamento delle falde di pianura costiera, l’eccessivainfrastrutturazione.Tra le esternalità negative collegate alle attività turistiche si trovano:l’origine della possibile diminuzione della identità sociale e culturaledell’area ospitante, l’aumento della produzione dei rifiuti, dell’aumentodel consumo di beni primari e risorse (acqua, energia ecc.), lamodificazione e distruzione degli ecosistemi montani, lacustri, costieri,marini, la perdita di biodiversità, gli impatti estetici e visivi,l’inquinamento del suolo e dell’acqua, la congestione ed l’inquinamentoacustico, la concentrazione dei benefici in poche aziende di elevatedimensioni e/o estere, l’aumento della domanda di mobilità, il lavoronero e/o minorile e la prostituzione. Le esternalità positive dipendonodall’area in esame e possono essere ricondotte al recupero e allavalorizzazione economica e sociale (moltiplicatore di reddito edoccupazione) di aree altrimenti degradate.
Un elemento fondamentale per inquadrare il fenomeno turistico e le suecomplesse relazioni è la “capacità di carico” di cui si riporta ladefinizione: “il massimo utilizzo di un’area senza la creazione di effettinegativi sulle risorse naturali, nonché sul contesto sociale e culturalelocale”. Per ogni destinazione turistica si può definire una capacità dicarico fisica od ecologica come il limite (esprimibile concretamente conun numero di visitatori) oltre il quale le risorse ambientali o culturalidella destinazione risultano danneggiati (degrado di un ecosistema o diun monumento); una capacità di carico economica, cioè il limite oltre ilquale la qualità della visita si riduce drasticamente, al punto dadeterminare una contrazione della domanda (e di conseguenza delleattività correlate). A queste due specificazioni va aggiunta la capacità dicarico sociale che rappresenta il limite oltre il quale le altre funzioni(non-turistiche) dell’area risultano danneggiate o ostacolate, conconseguente degrado nella qualità della vita della popolazione ospitanteo danno sulle altre attività produttive. In questo caso il turismo tende asostituire in una destinazione tutte le attività concorrenti, arrivando aforme di specializzazione spinta o, all’estremo, di monocolture.Le relazioni fra turismo ed ambiente, espresse in termini di “Carryingcapacity” e/o di “foot print ecologico”, possono essere espresse daiseguenti macroindicatori: il consumo di territorio (kmqimpermeabilizzati da infrastrutture turistiche), mare (Mare Tirreno,Adriatico e Ionico), monti (Alpi e Appennini), ovvero spazio occupatoda infrastrutture turistiche (= desertificazione); lo spazio procapite(spiaggia, verde e territorio) disponibile nell’ambito delle aree turistiche;lo spazio residuo disponibile procapite; la risorsa idrica pro-capite e suaprovenienza (se da acque sotterranee o da acque superficiali); la richiestaalimentare (in particolare per il pescato e le acque minerali) e il peso deiflussi alimentari da una regione ad un’altra; la richiesta energetica.
A ciò si aggiungono i seguenti output all’ambiente:• peso del turismo sullo smaltimento degli R.S.U.;• peso del turismo sulla depurazione delle acque reflue;• peso sulle infrastrutture a rete (viarie, ferroviarie, aeroportuali,fognarie e acquedottistiche);• peso del turismo sulla qualità delle acque di balneazione;• peso del turismo sulla qualità dell’aria.VERSO UNO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TURISMOA partire dagli anni '70 è via via aumentata la consapevolezza delladimensione planetaria della questione ambientale ed ha portato allosviluppo delle iniziative per la difesa dell’ambiente globale e locale. Inparticolare da una decina di anni a questa parte è stato riconosciuto ilpeso che i modelli tradizionali di sviluppo dell’industria turistica (in cuile attrazioni turistiche sono spesso concentrate in determinate zone esono soggette ad una intensa frequentazione stagionale) hanno in terminidi impatto negativo sull’ambiente e sul tessuto sociale delle comunitàospitanti. A fronte di questa consapevolezza, sta oggi crescendo lapreoccupazione per gli obblighi che le generazioni di oggi hanno neiconfronti di quelle future, secondo il concetto di sostenibilità intesacome “soddisfazione dei bisogni del presente senza compromettere lapossibilità di soddisfare quelli delle generazioni future”. A questoconcetto fanno riferimento peraltro le più recenti ed importanti “Carteper un turismo <strong>sostenibile</strong>” (“Carta di Lanzarote”; “<strong>Turismo</strong>: Principibase per uno sviluppo <strong>sostenibile</strong>” WTO 96; “Dichiarazione di Berlino”97) che contengono definizioni e principi generali.Il concetto di sostenibilità associata alle attività turistiche si rifàcomunque alla definizione data dalla WCED nel Rapporto Brundtlandnel 1987: “Le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano inmodo tale da mantenersi vitali in un’area turistica per un tempoillimitato, non alterano l’ambiente (naturale, sociale ed artistico) e nonostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali edeconomiche”. Lo sviluppo <strong>sostenibile</strong> del turismo pone alla base del
proprio sviluppo un piano mirato a garantire la reddittività del territoriodi una località turistica in una prospettiva di lungo periodo con obiettividi compatibilità ecologica, socio-culturale ed economica. La sostenibilitàha anche un valore di immediato interesse economico, infatti le localitàturistiche devono la loro popolarità all’integrità delle bellezze naturali,se questa si degrada oltre una certa soglia, i flussi turistici sono destinatial declino.GLI IMPEGNI INTERNAZIONALINata per delineare un quadro di riferimento internazionale sull’impegnoambientale nel settore turistico la Carta del <strong>Turismo</strong> Sostenibile, redattain occasione della Conferenza di Lanzarote nel 1995 (vedi allegato),rappresenta uno dei documenti fondamentali. La carta raccoglie 18principi che delineano in maniera generale in quale modo il turismopossa essere pianificato e svolto in modo tale da salvaguardare risorsenaturali e patrimonio per le generazioni future. Altri decaloghi di normedi comportamento (UNEP, 1996) sono quelli di Manila e di Calvià che adifferenza della Carta di Lanzarote suggeriscono delle misure chemirano a ridurre il consumo di risorse idriche, risorse energetiche, laproduzione dei rifiuti solidi nonché a rispettare le tradizioni culturali eartistiche delle comunità che ospitano le attività turistiche.L’AGENDA <strong>21</strong> ED IL TURISMOL’<strong>Agenda</strong> <strong>21</strong> è un ampio ed articolato “Programma di Azione” per laComunità internazionale, l’ONU, i Governi, le ONG ed i settori privatiche tratta gli aspetti economici e sociali dello sviluppo, i problemi dellaconservazione e gestione delle risorse, il ruolo delle principali categoriesociali ed indica i metodi da utilizzare per lo Sviluppo Sostenibile.La comunità internazionale nel percorso dall’<strong>Agenda</strong> XXI di Rio ailavori della Commissione Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite ponel’accento per il turismo sui seguenti temi: gli impatti su ambiente esocietà, le aree costiere, le acque potabili, il contributo per parchi e areeprotette, il sostegno alla crescita economica, la droga, la prostituzione ed
il lavoro minorile ed identifica conseguentemente le seguenti sfide: lapreservazione dell’identità locale, il coinvolgimento delle comunitàlocali, la concentrazione di servizi e profitti, la mancanza diinfrastrutture, l’accesso delle piccole e medie imprese, l’aumento dellaintegrazione con gli altri settori economici.L’<strong>Agenda</strong> <strong>21</strong> propone per il turismo <strong>sostenibile</strong> le seguenti “Azioni per iGoverni”: strategie nazionali, proibizione in aree ecologicamente oculturalmente sensibili, gestione integrata delle aree costiere,applicazione del principio “chi inquina paga”, considerazione di opzionidi finanziamento, energia, acqua, il trasferimento dei benefici allecomunità locali, monitoraggio della performance di settore, attenzione allavoro minorile e al turismo sessuale. Propone altresì come “Azioni peril Privato” i codici di condotta, gli accordi volontari, gli audit ambientalie sociali. Per la comunità internazionale vengono proposte le seguentiazioni: gli Accordi multilaterali e la formulazione di linee guida, ilsupporto finanziario e tecnico. Obiettivo del lavoro dell’ultima riunionedel febbraio 1999 a New York della CSD è stato anche la definizionedell’anno 2002 come anno dell’Ecoturismo e/o Anno delle Montagne.LA STRATEGIA DELL’UNIONE EUROPEA PER UN TURISMOSOSTENIBILEPer quanto riguarda il settore <strong>Turismo</strong> la Comunità Europea si concentreràsui seguenti problemi prioritari che possono essere risolti in modo piùefficiente agendo a livello comunitario: prevedere periodici scambi diinformazioni sugli effetti del turismo sull’ambiente; sostenere campagnedi sensibilizzazione intese a promuovere l’uso delle risorse turisticoambientali;promuovere l’applicazione di buone pratiche innovative nelsettore dello sviluppo <strong>sostenibile</strong> del turismo, anche attraverso progettipilota, nel quadro degli strumenti finanziari esistenti rispettando ilprincipio di “chi inquina paga”; assicurare che i Fondi Strutturalicontribuiscano a forme sostenibili di turismo, sulla base dei requisitifissati dai regolamenti, comprese le disposizioni concernenti l’analisidell’impatto ambientale delle operazioni e delle altre disposizionigiuridiche comunitarie in materia, quali le misure riguardanti la
valutazione dell’impatto ambientale (VIA); promuovere, ove opportuno,l’inserimento del tema “Ambiente e <strong>Turismo</strong>” nel negoziatointernazionale.Le “Linee Guida per la Valutazione Ambientale Strategica V.A.S. – FondiStrutturali 2000-2006” del 1999 indicano i seguenti obiettivi per ilturismo: ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti, in particolareattraverso l’adozione e lo sviluppo di tecnologie pulite; aumentare ilterritorio sottoposto a protezione; tutelare le specie minacciate e ladiversità biologica; adeguare le infrastrutture fognarie e depurative aicriteri della direttiva 91/271 e del nuovo decreto legislativo sulle acque;garantire gli usi dei corpi idrici entro l’anno 2008, secondo quantodisposto dal nuovo decreto legislativo; proteggere la qualità dei suolicome risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altriprodotti e come ecosistema per gli altri organismi viventi; difendere ilsuolo dai processi di erosione e di desertificazione; consolidare, estenderee qualificare il patrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico,paesaggistico delle aree depresse; dotare le aree depresse di strutture esistemi per la gestione degli interventi di restauro e valorizzazione delpatrimonio; sviluppare l’imprenditorialità legata alla valorizzazione delpatrimonio e sostenere la crescita delle organizzazioni, anche del terzosettore, nel settore culturale.GLI STRUMENTI VOLONTARI DI UNA POLITICA DI SVILUPPOSOSTENIBILE NEL TURISMOPer sostenere una politica di sviluppo <strong>sostenibile</strong> esistono alcuni strumentiattuativi come: gli strumenti volontari di certificazione ambientale, gliaccordi volontari, gli strumenti di comunicazione ambientale.La rilevanza del fattore “Qualità ambientale” per il settore turistico èindubbia; esistono delle iniziative e degli strumenti in merito attivati alivello comunitario e internazionale a carattere puramente volontario. Sisegnalano in particolare: i Sistemi di Gestione Ambientale (EMAS,ISO14000) e la certificazione di prodotto (Ecolabel, ISO14040). Sulmodello dei sistemi di gestione della qualità sono stati introdotti e in
alcuni casi già applicati al settore turistico, i Sistemi di GestioneAmbientale, strumenti finalizzati al miglioramento continuo delleprestazioni ambientali di una attività produttiva o fornitrice di servizi.Questi meccanismi fanno leva sul ritorno d’immagine delle aziende: taleritorno si esplica principalmente attraverso il miglioramento dei rapporticon le comunità locali e con le autorità di controllo, ma anche se in questosenso gli strumenti più efficaci sono quelli relativi alla certificazione diprodotto, ciò si ripercuote sull’immagine complessiva dell’azienda equindi sugli aspetti commerciali. La certificazione ISO 14001/EMAS perun albergo e, in generale, per una struttura ricettiva, rappresenta unaefficace forma di riconoscimento degli impegni e dei risultati in campoambientale, ed è sinonimo di visibilità e riconoscibilità a livellointernazionale. La flessibilità di tali schemi al tempo stesso consente laloro applicazione a qualsiasi realtà indipendentemente dalle suedimensioni e ubicazione; non determina una caduta della qualità delservizio e favorisce invece sensibili risparmi già nel breve periodo.Nel campo della gestione ambientale, alcuni Enti di certificazione hannopredisposto uno specifico schema di certificazione ambientale per leAmministrazioni Comunali e sono state maturate in Italia le primeesperienze mediante la certificazione ISO 14001 e EMAS di Comuni. Perla messa in pratica dei principi sanciti dalla <strong>Agenda</strong> <strong>21</strong> locale, infatti ilS.G.A. permette il coordinamento di tutti gli interventi e inoltre consenteil monitoraggio e il controllo del Programma Ambientale stabilito inattuazione della <strong>Agenda</strong> <strong>21</strong>, in sostanza l’S.G.A. può assicurare che gliimpegni del Comune siano messi in pratica.A ciò si aggiunge che tra alberghi gestiti in maniera “eco compatibile” eComuni “verdi” esistono evidenti sinergie: incontrano infatti le aspettativedel movimento turistico che, sempre più, ricerca luoghi caratterizzati dauna buona qualità ambientale e, al tempo stesso, servizi organizzati perpreservarla e migliorarla nel tempo.
Gli accordi ambientali volontari sono in pratica dei contratti in cui ci siimpegna da un lato, quello turistico-imprenditoriale, a raggiungeredeterminati obiettivi ambientali, e dall’altro quello della pubblicaamministrazione, a fornire adeguate contropartite. In particolare perquanto riguarda il partenariato, il Comune (turistico) deve facilitare ilprocesso di <strong>Agenda</strong> XXI locale attraverso uno sforzo congiunto tra lediverse componenti della società, i residenti, le imprese turistiche e loroassociazioni, le agenzie di viaggio, i tour operators, agenti immobiliari,associazioni dei consumatori.Un altro strumento a carattere volontario è costituito dalla comunicazioneambientale. Principali strumenti di comunicazione ambientaleattualmente adottati sono i seguenti: Rapporti Ambientali, (BilanciAmbientali), e Dichiarazione Ambientale (EMAS). Si tratta di strumentimolto diversi come tipologia e, per quanto attiene ai primi due, ancheestremamente disomogenei tra di loro, ma che rappresentano comunqueun primo mezzo di comunicazione in ordine alle tematiche ambientali. Laredazione periodica di un Rapporto Ambientale per una località turisticarappresenta sicuramente uno strumento che può aiutare a migliorare laperformance di sostenibilità. Così come la Dichiarazione AmbientaleEMAS sarebbe molto utile alle imprese turistiche nel loro rapporto con laclientela.