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Mini invasiva piccola porta aperta sulla guarigione - S.Anna hospital

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Sant’<strong>Anna</strong> Hospital Magazine - 1/ 2010Cardiochirurgia6sul monitor, l’interno del cuore. A differenza dellasternotomia, cioè l’apertura dello sterno, nella chirurgiamini <strong>invasiva</strong>, come detto, è visibile solo unaparte del cuore e più precisamente l’aorta, la venacava superiore, una porzione dell’atrio di destra edi quello di sinistra. Questa visione parziale da partedel chirurgo, differente rispetto a quanto avvienenella chirurgia classica, rende ancora più im<strong>porta</strong>ntela presenza dell’anestesista; il chirurgo vede solo unterzo del muscolo cardiaco e quindi può solo intuirese esso è drenato attraverso la circolazione extracorporea. È proprio l’anestesista, per mezzo di unasonda transesofagea, a confermare il corretto drenaggiodel cuore e a dare al chirurgo la tranquillitàindispensabile a procedere. Altrettanto fondamentaleè la presenza del tecnico perfusionista, che si occupadella circolazione extra corporea.La chirurgia mini <strong>invasiva</strong> com<strong>porta</strong> dunque un intensolavoro d’equipe. Una volta concluso l’interventopropriamente detto, il cuore viene fatto ripartiree sarà ancora una volta l’anestesista a confermare lacorretta contrazione del muscolo e quindi la possibilitàdi sospendere la circolazione extra corporea. Lachirurgia mini <strong>invasiva</strong> non ha particolari controindicazioni.Tutto dipende dalla conformazione delpaziente e dalle condizioni del cuore: se questo èdilatato o se si è in presenza di aderenze a livello polmonare(pleurite destra o trattamenti radioterapicia destra), allora l’approccio mini invasivo non saràpossibile.Tutto sommato, però, le controindicazioni restanoassai limitate. Neppure l’età costituisce un problemaanzi, più si è in avanti negli anni più la chirurgia mini<strong>invasiva</strong> è consigliabile. Questo perché, mentre per ipazienti giovani può esservi certamente una motivazionedi tipo estetico (si pensi alle giovani donnee a quello che può significare una <strong>piccola</strong> incisionesotto il seno rispetto alla cicatrice conseguenteall’apertura dello sterno), negli adulti e negli anzianiscattano quei benefici medici del post-operatorio,che rendono particolarmente indicata la metodicamini <strong>invasiva</strong>.In ogni caso però, conclude Agnino, sarà semprel’equipe medica (cardiochirurgo e anestesista) a deciderequale tipo di intervento eseguire, tradizionaleo mini invasivo, in ragione della patologia da curare,del quadro clinico del paziente e delle sue condizionigenerali.

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