Via Crucis Penitenziale con San Francesco di ... - Giovaniminimi.it
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<strong>Via</strong> <strong>Crucis</strong> <strong>Pen<strong>it</strong>enziale</strong><strong>con</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paolacome preparazionealla <strong>con</strong>fessione sacramentale<strong>di</strong> P. Giovanni Cozzolino, O.M.
<strong>Via</strong> <strong>Crucis</strong> <strong>Pen<strong>it</strong>enziale</strong> <strong>con</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paolacome preparazione alla <strong>con</strong>fessione sacramentalePer la <strong>con</strong>fessione ci facciamo aiutare da alcuni alcuni momenti dellavia <strong>Crucis</strong> che ora celebreremo e mentre si svolge la <strong>Via</strong> <strong>Crucis</strong> facciamoil nostro esame <strong>di</strong> coscienza, lascandoci guidare dalle seguentipiste <strong>di</strong> rilfessioni:- Gesu nell’orto degli ulivi, ci insegna a pregare…noi ci ricor<strong>di</strong>amo<strong>di</strong> farlo per noi e per gli altri?- Con Pilato, Gesù ci fa capire che, il lavarsene le mani non è un atteggiamentogiusto, com il girare le spalle a chi ha bisogno: noicome ci comportiamo <strong>di</strong>nnanzi alle ingiustizie?- Nel rinnegamento <strong>di</strong> Pietro, Gesù ci insegna che va detta sempre la ver<strong>it</strong>à,a non aver vergogna <strong>di</strong> testimoniare la sua parola e a non averepaura: come viviamo questi valori nella quoti<strong>di</strong>an<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a?- Quando cade sotto il peso della croce, Gesù ci insegna che sottoil peso della sofferenza e della sol<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne non bisogna arrendersi maavere sempre la forza <strong>di</strong> rialzarsi: noi abbiamo il coraggio <strong>di</strong> rialzarcio ca<strong>di</strong>amo nel v<strong>it</strong>timismo e nella rassegnazione?- Con il Cireneo, Gesù ci insegna che ognuno deve portare la propriacroce, ma a volte si può scegliere anche <strong>di</strong> aiutare chi non cela fa a portarla (si può <strong>di</strong>re <strong>di</strong> si o <strong>di</strong> no): noi portiamo la nostracroce e aiutiamo gli altri a portare la loro?- Con la Veronica, Gesù ci ci insegna che bisogna andare in<strong>con</strong>troa chi soffre e a non rimanere inerti <strong>di</strong> fronte alla sofferenza: noisiamo vicini a chi soffre, facciamo loro compagnia o pensiamo soloa noi stessi?- Con il ladrone, Gesù ci insegna che c’è sempre tempo per <strong>con</strong>vertirsie per capire <strong>di</strong> aver sbagliato: <strong>di</strong>amo questa testimonianza, soprattuttoa chi è lontano e ha perso ogni speranza <strong>di</strong> r<strong>it</strong>ornare a Dio che, come insegna<strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, ci aspetta a braccia apetere”?- Gesù muore sulla croce, ma risorge il terzo giorno come il seme che perfiorire deve morire: noi ci sforziamo <strong>di</strong> non peccare e “progre<strong>di</strong>re nelfare il bene <strong>di</strong> bene in meglio”, come ci insegna <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paolae che per tutti c’è sempre tempo per risorgere ad una v<strong>it</strong>a nuova?
PRIMA STAZIONEGESÙ È CONDANNATO A MORTETi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal Vangelo se<strong>con</strong>do Matteo 27, 22-23.26Disse loro Pilato: “Che farò dunque <strong>di</strong> Gesù chiamato il Cristo?”.Tutti gli risposero: “Sia crocifisso!”. Ed egli aggiunse: “Ma che maleha fatto?”. Essi allora urlarono: “Sia crocifisso!”. Allora rilasciò loroBarabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo <strong>con</strong>segnò ai soldatiperché fosse crocifisso.MEDITAZIONEGesù compare davanti all'autor<strong>it</strong>à romana. Pilato cerca un <strong>con</strong>frontoper la ricerca della ver<strong>it</strong>à. Perché Pilato era ansioso della ver<strong>it</strong>à. Eratimido, era un vigliacco però voleva salvare Gesù. Ma non ce la facevaperché si vedeva incalzare dalla rabbia dei giudei e dei farisei.Allora si erge davanti a Gesù Cristo come un potente, ma esce dallascena come uno s<strong>con</strong>f<strong>it</strong>to, battuto davvero dalla ver<strong>it</strong>à. SignoreGesù, aiutaci perché possiamo saperci <strong>con</strong>frontare <strong>con</strong> gli altri.(Mons. Tonino Bello).PREGHIERANoi ci rivolgiamo a te, o S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, che sei modello <strong>di</strong>pen<strong>it</strong>enza evangelica. Ispirato dallo Spir<strong>it</strong>o <strong>San</strong>to, hai abbracciato ilvangelo della pen<strong>it</strong>enza, tracciando nella Chiesa un nuovo cammino<strong>di</strong> sant<strong>it</strong>à, <strong>di</strong>ventando così “luce che illumina i pen<strong>it</strong>enti”. Conce<strong>di</strong>ci<strong>di</strong> partecipare del tuo spir<strong>it</strong>o <strong>di</strong> pen<strong>it</strong>enza e <strong>di</strong> accogliere l'inv<strong>it</strong>o<strong>di</strong> Cristo alla <strong>con</strong>versione e “fare frutti degni <strong>di</strong> pen<strong>it</strong>enza”.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
SECONDA STAZIONEGESÙ È CARICATO DELLA CROCETi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal Vangelo se<strong>con</strong>do Matteo 27, 27-31Allora i soldati del governatore <strong>con</strong>dussero Gesù nel pretorio e gli radunaronoattorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso unmanto scarlatto e, intrecciata una corona <strong>di</strong> spine, gliela posero sulcapo, <strong>con</strong> una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavanodavanti, lo schernivano: “Salve, re dei Giudei!”. E sputandogli addosso,gli tolsero <strong>di</strong> mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopoaverlo così schern<strong>it</strong>o, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossarei suoi vest<strong>it</strong>i e lo portarono via per crocifiggerlo.MEDITAZIONEGesù, <strong>con</strong>dannato come se<strong>di</strong>cente re, viene deriso, ma proprio nelladerisione emerge crudelmente la ver<strong>it</strong>à. Quante volte le insegne delpotere portate dai potenti <strong>di</strong> questo mondo sono un insulto alla ver<strong>it</strong>à,alla giustizia e alla <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à dell’uomo! Quante volte i loro r<strong>it</strong>ualie le loro gran<strong>di</strong> parole, in ver<strong>it</strong>à, non sono altro che pomposemenzogne, una caricatura del comp<strong>it</strong>o a cui sono tenuti per il loro ufficio,quello <strong>di</strong> mettersi a servizio del bene. Gesù, colui che viene derisoe che porta la corona della sofferenza, è proprio per questo ilvero re. Il suo scettro è giustizia (cf Sal 45, 7). Il prezzo della giustiziaè sofferenza in questo mondo: lui, il vero re, non regna tram<strong>it</strong>ela violenza, ma tram<strong>it</strong>e l’amore che soffre per noi e <strong>con</strong> noi. Egliporta la croce su <strong>di</strong> sé, la nostra croce, il peso dell’essere uomini, ilpeso del mondo. È così che egli ci precede e ci mostra come trovarela via per la v<strong>it</strong>a vera (Benedetto XVI).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola fu che che hai detto “fate tutto per car<strong>it</strong>à”,ottienici da Dio il dono della car<strong>it</strong>à, così da poterlo amare sopra ogni
cosa. Tu lo hai amato <strong>con</strong> grande amore, tanto da mer<strong>it</strong>are il t<strong>it</strong>olo<strong>di</strong> <strong>San</strong>to della car<strong>it</strong>à. Questo tuo amore sia per noi <strong>di</strong> esempio e <strong>di</strong>guida. Conce<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> non anteporre mai noi stessi e il nostro volere alprogetto <strong>di</strong> Dio su ciascuno <strong>di</strong> noi, e <strong>di</strong> fare sempre la sua volontà neigran<strong>di</strong> e piccoli momenti della v<strong>it</strong>a.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreTERZA STAZIONEGESÙ CADE LA PRIMA VOLTATi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal libro del profeta Isaia 53, 4-6Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostridolori e noi lo giu<strong>di</strong>cavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.Egli è stato traf<strong>it</strong>to per i nostri del<strong>it</strong>ti, schiacciato per le nostreiniqu<strong>it</strong>à. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su <strong>di</strong> lui; per lesue piaghe noi siamo stati guar<strong>it</strong>i. Noi tutti eravamo sperduti comeun gregge, ognuno <strong>di</strong> noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricaderesu <strong>di</strong> lui l’iniqu<strong>it</strong>à <strong>di</strong> noi tutti.MEDITAZIONELa caduta <strong>di</strong> Gesù sotto la croce non è soltanto la caduta dell’uomoGesù già sfin<strong>it</strong>o dalla flagellazione. Nella caduta <strong>di</strong> Gesù sotto ilpeso della croce appare l’intero suo percorso: il suo volontario abbassamentoper sollevarci dal nostro orgoglio. E nello stesso tempoemerge la natura del nostro orgoglio: la superbia <strong>con</strong> cui vogliamoemanciparci da Dio non essendo nient’altro che noi stessi, <strong>con</strong> cui
cre<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> non aver bisogno dell’amore eterno, ma vogliamo darforma alla nostra v<strong>it</strong>a da soli. In questa ribellione <strong>con</strong>tro la ver<strong>it</strong>à, inquesto tentativo <strong>di</strong> essere noi stessi <strong>di</strong>o, <strong>di</strong> essere creatori e giu<strong>di</strong>ci<strong>di</strong> noi stessi, precip<strong>it</strong>iamo e finiamo per auto<strong>di</strong>struggerci. L’abbassamento<strong>di</strong> Gesù è il superamento della nostra superbia: <strong>con</strong> il suoabbassamento ci fa rialzare. Lasciamo che ci rialzi. Spogliamocidella nostra autosufficienza, della nostra errata smania <strong>di</strong> autonomiae impariamo invece da lui, da colui che si è abbassato, a trovare lanostra vera grandezza, abbassandoci e volgendoci a Dio e ai fratellicalpestati (Benedetto XVI).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, che hai fatto della virtù dell'umiltà l'iniziodel cammino spir<strong>it</strong>uale alla sequela del Cristo pen<strong>it</strong>ente, <strong>con</strong>ce<strong>di</strong>cila stessa saggezza cristiana, perché anche noi possiamo camminare<strong>con</strong> il tuo stesso impegno nella via della perfezione cristiana e otteneregli stessi frutti <strong>di</strong> bene, che tu hai ottenuto praticando questavirtù. Nessuno mai colga in noi atteggiamenti sprezzanti e mai abbiaa soffrire per la nostra superbia e insensibil<strong>it</strong>à.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreQUARTA STAZIONEGESÙ INCONTRA SUA MADRETi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal Vangelo se<strong>con</strong>do Luca 2, 34-35.51Simeone parlò a Maria, sua Madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione<strong>di</strong> molti in Israele, segno <strong>di</strong> <strong>con</strong>trad<strong>di</strong>zione perché siano
svelati i pensieri <strong>di</strong> molti cuori. E anche a te una spada trafiggeràl’anima”. Sua Madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.Me<strong>di</strong>tazioneÈ la <strong>con</strong>segna della madre alla turba dei figli che Gesù lasciava orfanidella sua fratern<strong>it</strong>à, della sua patern<strong>it</strong>à. Egli non vuole lasciarciorfani della matern<strong>it</strong>à <strong>di</strong> Maria. E allora <strong>con</strong>segna Maria a Giovannie questi a Lei. Poi il Vangelo <strong>di</strong>ce: «E da quel momento Giovanni laintrodusse in casa sua». La introdusse nei suoi interessi, nelle suecose. Che dolcezza pensare a tutto questo, pensare alla vicinanza <strong>di</strong>Maria accanto al nostro letto, accanto alla nostra se<strong>di</strong>a a rotelle, accantoal luogo della nostra sofferenza, accanto al luogo del nostromartirio. Lei ci è vicina, ci è stata data da Gesù come strenna pasquale,come dono della risurrezione. Madre dolcissima, vieni a casamia! Maria, no, non fu neutrale. Basta leggere il Magnificat per rendersi<strong>con</strong>to che Maria si è schierata. Ha preso posizione. Dalla partedei poveri, naturalmente. Degli umiliati e offesi <strong>di</strong> tutti i tempi. Dei<strong>di</strong>scriminati dalla cattiveria umana e degli esclusi dalla forza del destino.[...] Si è messa dalla parte dei vinti. Ha deciso <strong>di</strong> giocare <strong>con</strong>la squadra che perde. Si è arruolata, per così <strong>di</strong>re, nell'eserc<strong>it</strong>o dei poveri.Ma senza roteare le armi <strong>con</strong>tro i ricchi. Bensì, inv<strong>it</strong>andoli alla<strong>di</strong>serzione (Mons. Tonino Bello).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, noi ci accostiamo <strong>con</strong> te alla Madre <strong>di</strong> Dioe madre nostra, la Vergine Maria. Ella che ti ha guidato come figliosulla strada della sant<strong>it</strong>à, accoglierà anche noi e ci aiuterà nel <strong>di</strong>fficilecammino della v<strong>it</strong>a cristiana. La sua <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>à a collaborare<strong>con</strong> Dio all'opera della salvezza, per cui si reputò la serva del Signoredall'Annunciazione fino al Calvario, è stato il mistero che piùti ha affascinato come <strong>di</strong>scepolo del Cristo pen<strong>it</strong>ente. Nell'ora dellamorte possa accoglierci e accompagnarci davanti a Dio per il giu<strong>di</strong>ziofinale.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro
<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreQUINTA STAZIONEGESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCETi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal Vangelo se<strong>con</strong>do Matteo 27, 32; 16, 24Mentre uscivano, in<strong>con</strong>trarono un uomo <strong>di</strong> Cirene, chiamato Simone,e lo costrinsero a prender su la croce <strong>di</strong> Gesù. Gesù <strong>di</strong>sse aisuoi <strong>di</strong>scepoli: “Se qualcuno vuol venire <strong>di</strong>etro a me rinneghi sestesso, prenda la sua croce e mi segua”.Me<strong>di</strong>tazioneAmare significa servire. Gesù ce ne ha dato l'esempio. Intanto, <strong>con</strong>la morte <strong>di</strong> croce ha serv<strong>it</strong>o l’uman<strong>it</strong>à intera che è, che sarà e che èstata. Ma poi l’ha fatto anche quando ha lavato i pie<strong>di</strong>. Era Dio, e halavato i pie<strong>di</strong> a noi, a uomini, quin<strong>di</strong> anche noi potremo lavare i pie<strong>di</strong>ai nostri fratelli. Non potremo, dobbiamo. Questo è il cristianesimo:servire, servire tutti, vedere in tutti dei padroni. Se noi siamo servi,gli altri sono padroni. Servire, servire. Cercare <strong>di</strong> raggiungere il primatoevangelico sì, ma mettendoci al servizio <strong>di</strong> tutti. Al servizio...ecco un'idea che può rivoluzionare il mondo. Il cristianesimo non èuno scherzo, il cristianesimo è una cosa seria, non è un po' <strong>di</strong> patina,un po' <strong>di</strong> compassione, un po' <strong>di</strong> amore, un po' <strong>di</strong> elemosina. Il cristianesimoè esigente, pienezza <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a (Chiara Lubich).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, seguendo gli insegnamenti del Vangelo, tuhai sempre testimoniato, insieme <strong>con</strong> l'amore verso Dio, anche ungrande amore verso il prossimo; un amore fatto non solo <strong>di</strong> parole,ma <strong>di</strong> gesti <strong>con</strong>creti. Conce<strong>di</strong> anche a noi <strong>di</strong> amare allo stesso modoi nostri fratelli. Sul tuo esempio il nostro amore verso il prossimo si
traduca in gesti <strong>di</strong> perdono e <strong>di</strong> ri<strong>con</strong>ciliazione, <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong><strong>con</strong><strong>di</strong>visione, <strong>di</strong> impegno per tutte quelle cause, che sono a favoredell'uomo.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreSESTA STAZIONELA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙTi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal libro del profeta Isaia 53, 2-3Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguar<strong>di</strong>, non splendoreper potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini,uomo dei dolori che ben <strong>con</strong>osce il patire, come uno davanti al qualeci si copre la faccia, era <strong>di</strong>sprezzato e non ne avevamo alcuna stima.Me<strong>di</strong>tazione“Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nas<strong>con</strong>dermi il tuo volto” (Sal27, 8-9). Veronica – Berenice, se<strong>con</strong>do la tra<strong>di</strong>zione greca – incarnaquesto anel<strong>it</strong>o che accomuna tutti gli uomini pii dell’Antico Testamento,l’anel<strong>it</strong>o <strong>di</strong> tutti gli uomini credenti a vedere il volto <strong>di</strong> Dio.Sulla <strong>Via</strong> crucis <strong>di</strong> Gesù, comunque, ella, all’inizio, non rende altroche un servizio <strong>di</strong> bontà femminile: offre un sudario a Gesù. Non sifa né <strong>con</strong>tagiare dalla brutal<strong>it</strong>à dei soldati, né immobilizzare dallapaura dei <strong>di</strong>scepoli. È l’immagine della donna buona, che, nel turbamentoe nell’oscur<strong>it</strong>à dei cuori, mantiene il coraggio della bontà,non permette che il suo cuore si ottenebri. “Beati i puri <strong>di</strong> cuore, perchévedranno Dio” (Mt 5, 8). All’inizio Veronica vede soltanto unvolto maltrattato e segnato dal dolore. Ma l’atto d’amore imprimenel suo cuore la vera immagine <strong>di</strong> Gesù: nel Volto umano, pieno <strong>di</strong>
sangue e <strong>di</strong> fer<strong>it</strong>e, ella vede il Volto <strong>di</strong> Dio e della sua bontà, che cisegue anche nel più profondo dolore. Soltanto <strong>con</strong> il cuore possiamovedere Gesù. Soltanto l’amore ci rende capaci <strong>di</strong> vedere e ci rendepuri. Soltanto l’amore ci fa ri<strong>con</strong>oscere Dio che è l’amore stesso(Benedetto XVI).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, che in v<strong>it</strong>a hai <strong>con</strong>templato il santo volto<strong>di</strong> Cristo per <strong>con</strong>formarti a Lui, me<strong>di</strong>tando il suo mistero <strong>di</strong> morte eresurrezione, sii a noi esempio e modello nell’im<strong>it</strong>are Cristo umile,paziente e sofferente. Ottienici la forza e il coraggio <strong>di</strong> abbracciarele malattie, le <strong>di</strong>fficoltà e le sofferenze terrene <strong>con</strong> lo sguardo al Crocifisso,per imparare come si ama e come siamo amati.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreSETTIMA STAZIONEGESÙ CADE LA SECONDA VOLTATi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal Libro delle Lamentazioni 3,1-2.9.16Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira.Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nellaluce. Ha sbarrato le mie vie <strong>con</strong> blocchi <strong>di</strong> pietra, ha ostru<strong>it</strong>o i mieisentieri. Mi ha spezzato <strong>con</strong> la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere.Me<strong>di</strong>tazioneSe portiamo attenzione alle nostre giornate, ad ogni input <strong>di</strong> sacrificioche, imposto dalla vocazione, noi asse<strong>con</strong><strong>di</strong>amo, realmente ci
percepiamo redentori, ricostruttori <strong>di</strong> c<strong>it</strong>tà <strong>di</strong>strutte, redentori <strong>con</strong>Cristo. Allora la nostra azione si spalanca, si apre: <strong>con</strong> la presenza<strong>di</strong> Cristo, <strong>con</strong> il cuore <strong>di</strong> Cristo, la nostra v<strong>it</strong>a personale spacca gliorizzonti e si apre all'Infin<strong>it</strong>o, un Infin<strong>it</strong>o che, come la luce del sole,penetra fin nei tuguri e nei luoghi oscuri, tutto rendendo nuovo. Dobbiamocollaborare a ciò per cui Cristo è morto. «Vocazione» vuol<strong>di</strong>re essere chiamati particolarmente a questo, a rendere inev<strong>it</strong>abileper noi questo: partecipare a quell’azione per cui Cristo è morto perre<strong>di</strong>mere, per salvare gli uomini. Non potremo andare per strada eguardare le facce degli altri se non sentendo uno struggimento, unostruggente desiderio <strong>di</strong> salvarli. E dentro questo struggimento che sisalva se stessi (Mons. Luigi Giussani).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, che sei stato sempre fedele al Signore, vivendora<strong>di</strong>calmente la vocazione alla quale ti aveva chiamato, <strong>con</strong>ce<strong>di</strong>a noi altrettanta perseveranza affinché possiamo compieregenerosamente il progetto <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a al quale siamo stati chiamati.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreOTTAVA STAZIONEGESÙ INCONTRA LE DONNE CHE PIANGONO SU DI LUITi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal Vangelo se<strong>con</strong>do Luca 23, 28-31Gesù, voltandosi verso le donne, <strong>di</strong>sse: “Figlie <strong>di</strong> Gerusalemme, nonpiangete su <strong>di</strong> me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco,verranno giorni nei quali si <strong>di</strong>rà: Beate le sterili e i grembi che nonhanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora co-
minceranno a <strong>di</strong>re ai monti: Cadete su <strong>di</strong> noi! e ai colli: Copr<strong>it</strong>eci!Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.Me<strong>di</strong>tazioneSono le parole <strong>di</strong> Gesù alle donne <strong>di</strong> Gerusalemme, che piangevanoesprimendo compassione per il Condannato. «Non piangete su <strong>di</strong>me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli». Allora era certamente<strong>di</strong>fficile comprendere il senso <strong>di</strong> queste parole. Contenevanouna profezia, che presto si sarebbe avverata. Poco prima Gesù avevapianto su Gerusalemme, preannunziando l'orribile sorte, che le sarebbetoccata. Ora egli sembra ricollegarsi a quella previsione:«Piangete sui vostri figli...». Piangete, perché essi, proprio essi, sarannotestimoni e partecipi della <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> Gerusalemme, <strong>di</strong>quella Gerusalemme che «non ha saputo ri<strong>con</strong>oscere il tempo in cuiè stata vis<strong>it</strong>ata» (cf Lc 19,44). Se, mentre seguiamo Cristo sulla viadella croce, si desta nei nostri cuori la compassione per la sua sofferenza,non possiamo <strong>di</strong>menticare quell’ammonimento. «Se trattanocosì il legno verde, che avverrà del legno secco?». Per la nostragenerazione, che si lascia un millennio alle spalle, più che <strong>di</strong> piangeresu Cristo martoriato, è ora <strong>di</strong> «ri<strong>con</strong>oscere il tempo in cui è vis<strong>it</strong>ata».Già risplende l'aurora della risurrezione. «Ecco ora ilmomento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza» (2Cor 6,2).A ciascuno <strong>di</strong> noi Cristo rivolge queste parole dell'Apocalisse: «Stoalla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta,io verrò da lui, cenerò <strong>con</strong> lui ed egli <strong>con</strong> me. Il vinc<strong>it</strong>ore lo farò sederepresso <strong>di</strong> me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assisopresso il Padre mio sul suo trono» (3, 20-21) (Giovanni Paolo II).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, vivendo in semplic<strong>it</strong>à e povertà tutto protesoin Dio, hai mer<strong>it</strong>ato <strong>di</strong> essere chiamato vero povero in spir<strong>it</strong>o;impetraci dal Signore il dono <strong>di</strong> questa virtù, per poter vivere anchenoi nello spir<strong>it</strong>o della prima beat<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne. Sei vissuto sobriamente, <strong>di</strong>staccatoda tutto, <strong>con</strong>tento solo dell'essenziale, raggiungendo, così,la vera libertà dei figli <strong>di</strong> Dio. Sei stato, perciò, serv<strong>it</strong>ore fedele della
ver<strong>it</strong>à e <strong>di</strong>fensore della giustizia a favore dei poveri e degli emarginati.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreNONA STAZIONEGESÙ CADE PER LA TERZA VOLTATi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal libro delle Lamentazioni 3, 27-32È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costuisol<strong>it</strong>ario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nellapolvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuotela sua guancia, si sazi <strong>di</strong> umiliazioni. Poiché il Signore non rigettamai ... Ma, se affligge, avrà anche pietà se<strong>con</strong>do la sua grande misericor<strong>di</strong>a.Me<strong>di</strong>tazioneAbbiamo bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>latare il cuore sulla misura del cuore <strong>di</strong> Gesù.Quanto lavoro! Ma l’unico necessario. Fatto questo, tutto è fatto. S<strong>it</strong>ratta <strong>di</strong> amare ognuno che ci viene accanto come Dio lo ama. E datoche siamo nel tempo, amiamo il prossimo uno alla volta, senza tenernel cuore rimasugli d'affetto per il fratello in<strong>con</strong>trato un minutoprima. Tanto, è lo stesso Gesù che amiamo in tutti. Ma se rimane ilrimasuglio vuol <strong>di</strong>re che il fratello precedente è stato amato per noio per lui ... non per Gesù. E qui è il guaio. La nostra opera più importanteè mantenere la cast<strong>it</strong>à <strong>di</strong> Dio e cioè: mantenere l'amore incuore come Gesù ama. Quin<strong>di</strong> per essere puri non bisogna privare ilcuore e reprimervi l'amore. Bisogna <strong>di</strong>latarlo sul cuore <strong>di</strong> Gesù eamare tutti (Chiara Lubich).
PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, durante la v<strong>it</strong>a hai testimoniato la virtù dellamansuetu<strong>di</strong>ne attraverso la calma inalterabile dello spir<strong>it</strong>o, la dolcezzadel tratto e la benign<strong>it</strong>à del volto, la pazienza operosa e apertaalla fiducia in Dio. Seguendo Cristo sulla strada della pen<strong>it</strong>enzaevangelica, hai cercato <strong>di</strong> essere come lui m<strong>it</strong>e ed umile <strong>di</strong> cuore.Nel r<strong>it</strong>mo frenetico della v<strong>it</strong>a, che corre sempre più veloce, abbiamobisogno <strong>di</strong> tali virtù per aprirci maggiormente alla fiducia in Dio.Nessuno, in<strong>con</strong>trandoci, ci trovi insofferenti o infasti<strong>di</strong>ti, ma generosie pronti alla comprensione.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreDECIMA STAZIONEGESÙ È SPOGLIATO DELLE VESTITi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal Vangelo se<strong>con</strong>do Matteo 27, 33-36Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, gli<strong>di</strong>edero da bere vino mescolato <strong>con</strong> fiele; ma egli, assaggiatolo, nonne volle bere. Dopo averlo quin<strong>di</strong> crocifisso, si spartirono le sue vest<strong>it</strong>irandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guar<strong>di</strong>a.Me<strong>di</strong>tazioneI soldati tolgono la tunica a Gesù <strong>con</strong> la violenza dei ladri e tentano<strong>di</strong> rubargli anche il pudore e la <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à. Ma Gesù è il pudore, Gesùè la <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à dell’uomo e del suo corpo. E il corpo umiliato <strong>di</strong> Cristo<strong>di</strong>venta accusa <strong>di</strong> tutte le umiliazioni del corpo umano creato da Diocome volto dell'anima e linguaggio per <strong>di</strong>re l'amore. Ma oggi il corpo
è spesso venduto e comprato sui marciapie<strong>di</strong> delle c<strong>it</strong>tà, sui marciapie<strong>di</strong>della televisione, nelle case <strong>di</strong>ventate marciapie<strong>di</strong>. Quando capiremoche stiamo uccidendo l’amore? Quando capiremo che, senzapurezza, il corpo non vive né può generare la v<strong>it</strong>a? (Mons. AngeloComastri).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, che hai voluto <strong>con</strong>sacrare al Signore fin dapiccolo tutto te stesso e ti sei mantenuto fedele in questa <strong>con</strong>sacrazionefino alla morte, vivendo <strong>con</strong> impegno la beat<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne dei puri<strong>di</strong> cuore, ti chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> sapere apprezzare, ciascuno se<strong>con</strong>do il propriostato e la propria vocazione, la virtù della cast<strong>it</strong>à. Cessino, perciò,gli scandali, i cattivi esempi, il turpiloquio, l'esaltazione <strong>di</strong>comportamenti osceni, che offendono la sacral<strong>it</strong>à del corpo, tempiodello Spir<strong>it</strong>o <strong>San</strong>to.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreUNDICESIMA STAZIONEGESÙ È INCHIODATO SULLA CROCETi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal Vangelo se<strong>con</strong>do Matteo 27, 37-42Al <strong>di</strong> sopra del suo capo, posero la motivazione scr<strong>it</strong>ta della sua <strong>con</strong>danna:“ Questi è Gesù, il re dei Giudei”. Insieme <strong>con</strong> lui furono crocifissidue ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano <strong>di</strong>là lo insultavano scuotendo il capo e <strong>di</strong>cendo: “Tu che <strong>di</strong>struggi il tempioe lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio <strong>di</strong> Dio,scen<strong>di</strong> dalla croce!”.Anche i sommi sacerdoti <strong>con</strong> gli scribi e gli anziani
lo schernivano: “Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il red’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo”.Me<strong>di</strong>tazione"Mi hanno traforato mani e pie<strong>di</strong>, posso <strong>con</strong>tare tutte le mie ossa "(Sal 22,17-18). "Posso <strong>con</strong>tare... ": che parole profetiche! Eppure sisa che questo corpo è un riscatto. Un grande riscatto è tutto questocorpo: le mani, i pie<strong>di</strong>, ed ogni osso. Tutto l'Uomo in massima tensione:scheletro, muscoli, sistema nervoso, ogni organo, ogni cellula,tutto è in massima tensione. " Io, quando sarò stato innalzato daterra, trarrò a me tutti gli uomini (Gv 12, 32). Ecco le parole cheesprimono la piena realtà della crocifissione. Fa parte <strong>di</strong> essa anchequesta terribile tensione che penetra le mani, i pie<strong>di</strong> e tutte le ossa:terribile tensione del corpo tutto intero, che, inchiodato come un oggettoalle travi della Croce, sta per essere annientato fino alla finenelle <strong>con</strong>vulsioni della morte. E nella stessa realtà della crocifissioneentra tutto il mondo che Gesù vuole attirare a sé (cf Gv 12, 32). Ilmondo è sottoposto alla grav<strong>it</strong>azione del corpo che tende per inerziaverso il basso. Proprio in questa grav<strong>it</strong>azione sta la passione del Crocifisso." Voi siete <strong>di</strong> quaggiù , io sono <strong>di</strong> lassù " (Gv 8, 23). Le sueparole dalla Croce sono: " Padre, perdona loro, perché non sannoquello che fanno " (Lc 23, 34) (Giovanni Paolo II).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, tu hai praticato la virtù dell'obbe<strong>di</strong>enza uniformandola tua v<strong>it</strong>a alla volontà <strong>di</strong> Dio, <strong>con</strong>ce<strong>di</strong> anche a noi <strong>di</strong> praticare<strong>con</strong> uguale impegno questa virtù, mettendoci alla sequela delCristo pen<strong>it</strong>ente, che fu sempre obbe<strong>di</strong>ente alla volontà del Padre.Accogliendo il progetto <strong>di</strong> Dio, ciascuno <strong>di</strong> noi possa fare della suav<strong>it</strong>a un dono, mettendo generosamente a servizio della Chiesa e dellasocietà le proprie energie.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro
semani c’era anche il mio peccato - quel peccato che io <strong>con</strong>osco - chepesava sul cuore <strong>di</strong> Gesù; nel pretorio c’era anche l’abuso cha io hofatto della mia libertà che lo teneva legato; sulla croce c’era ancheil mio ateismo che egli espiava. È necessario che nella v<strong>it</strong>a <strong>di</strong> ogniuomo avvenga una volta un terremoto e che nel suo cuore si riproducaqualcosa <strong>di</strong> ciò che avvenne, a modo <strong>di</strong> ammonimento, nellanatura, al momento della morte <strong>di</strong> Cristo, quando il velo del tempiosi squarciò da cima a fondo, le pietre si spezzarono e i sepolcri siaprirono. È necessario che il santo timore <strong>di</strong> Dio schianti, una buonavolta, il nostro cuore altero e sicuro <strong>di</strong> sé. Tutti i pii che assistetteroalla passione ci danno l’esempio e ci spronano a ciò: il buon ladronegridando: «Ricordati <strong>di</strong> me!», il centurione glorificando Dio, le follepercuotendosi il petto (cf Lc 23, 39 ss) (p. Raniero Cantalamessa).PREGHIERANoi guar<strong>di</strong>amo e ricorriamo a te, o S. <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, che in v<strong>it</strong>afosti defin<strong>it</strong>o fedele im<strong>it</strong>atore <strong>di</strong> Cristo ed hai dato numerosi segnidel tuo legame profondo <strong>con</strong> Gesù, ottienici da Dio la grazia <strong>di</strong> unaperfetta sequela. Saremo così i testimoni viventi <strong>di</strong> Gesù morto e risorto,che ora presso il Padre è il Sommo Sacerdote che intercede pernoi, e che nel mistero eucaristico è sempre vivo e presente tra noi edè nostro cibo, nostra forza e nostro <strong>con</strong>forto nel pellegrinaggio dellav<strong>it</strong>a terrena.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreTREDICESIMA STAZIONEGESÙ È DEPOSTO DALLA CROCEE CONSEGNATO ALLA MADRETi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondo
Dal Vangelo se<strong>con</strong>do Matteo 27, 54-55Il centurione e quelli che <strong>con</strong> lui facevano la guar<strong>di</strong>a a Gesù, sent<strong>it</strong>oil terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timoree <strong>di</strong>cevano: “Davvero costui era Figlio <strong>di</strong> Dio!”. C’erano anchelà molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano segu<strong>it</strong>oGesù dalla Galilea per servirlo.Me<strong>di</strong>tazione«Amatevi a vicenda». È la vocazione <strong>di</strong> ogni cristiano. Fanno pensarele parole che si <strong>di</strong>cevano dei primi cristiani: «Guarda come siamano e l'uno per l'altro è pronto a morire». Dunque si vedeva cheognuno era pronto a morire per l'altro. Forse ciò <strong>di</strong>pendeva dal fattoche, in tempo <strong>di</strong> persecuzione, non era raro il caso che qualcuno sioffrisse a morire per l'altro. Restava tuttavia il fatto che, questa misura<strong>di</strong> amarsi fra i cristiani, si vedeva. A noi, in genere, non è chiestoproprio <strong>di</strong> morire. Tuttavia dobbiamo essere pronti. Ogni nostroatto <strong>di</strong> amore reciproco va fatto su questa base. Alziamo il termometrodella nostra reciproca car<strong>it</strong>à. Che anche un semplice nostrosorriso, o un gesto, o un atto d'amore, o una parola, o un <strong>con</strong>siglio,o un apprezzamento, o una correzione a suo tempo, rivolti ai fratelli,rivelino la nostra prontezza a morire per loro. Che si veda il nostroamore, non certo per van<strong>it</strong>à, ma per garantirci l'arma potente della testimonianza.Spesso anche noi, come i primi cristiani, siamo in unmondo senza Dio, scristianizzato. Dobbiamo, dunque, testimoniareGesù e lo possiamo fare nel migliore dei mo<strong>di</strong> <strong>con</strong> il nostro reciprocoamore (Chiara Lubich).PREGHIERAO S. <strong>Francesco</strong>, che hai avuto in dono da Dio una famiglia veramentecristiana, all'interno della quale hai mosso i primi passi versola sant<strong>it</strong>à, noi ti preghiamo per le nostre famiglie, per quelle della nostracomun<strong>it</strong>à ecclesiale, per tutte le famiglie del mondo. Regni semprefra <strong>di</strong> esse il Signore Dio, affinché possano vivere nel suo santotimore e nell'osservanza della sua legge.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro
<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreQUATTORDICESIMA STAZIONEGESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCROTi adoriamo Cristo e ti bene<strong>di</strong>ciamoPerché <strong>con</strong> la tua santa Croce hai redento il mondoDal Vangelo se<strong>con</strong>do Matteo 27, 59-61Giuseppe, preso il corpo <strong>di</strong> Gesù, lo avvolse in un can<strong>di</strong>do lenzuoloe lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia;rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò.Erano lì, davanti al sepolcro, Maria <strong>di</strong> Màgdala e l’altra Maria.Me<strong>di</strong>tazioneGesù, <strong>di</strong>sonorato e oltraggiato, viene deposto, <strong>con</strong> tutti gli onori, inun sepolcro nuovo. Nicodèmo porta una mistura <strong>di</strong> mirra e <strong>di</strong> aloe <strong>di</strong>cento libbre destinata a emanare un prezioso profumo. Ora, nell’offertadel Figlio, si rivela, come già nell’unzione <strong>di</strong> Betània, una smisuratezzache ci ricorda l’amore generoso <strong>di</strong> Dio, la“sovrabbondanza” del suo amore. Dio fa generosamente offerta <strong>di</strong> sestesso. Se la misura <strong>di</strong> Dio è la sovrabbondanza, anche per noi nientedovrebbe essere troppo per Dio. È quel che Gesù stesso ci ha insegnatonel <strong>di</strong>scorso della montagna (Mt 5,20). Ma bisogna ricordareanche le parole <strong>di</strong> san Paolo su Dio, che “<strong>di</strong>ffonde per mezzo nostroil profumo della <strong>con</strong>oscenza <strong>di</strong> Cristo nel mondo intero. Noi siamoinfatti…il profumo <strong>di</strong> Cristo” (2Cor 2,14). Nella putrefazione delleideologie, la nostra fede dovrebbe essere <strong>di</strong> nuovo il profumo cheriporta sulle tracce della v<strong>it</strong>a. Nel momento della deposizione cominciaa realizzarsi la parola <strong>di</strong> Gesù: “In ver<strong>it</strong>à, in ver<strong>it</strong>à, vi <strong>di</strong>co:se il chicco <strong>di</strong> grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invecemuore, produce molto frutto” (Gv 12,24). Gesù è il chicco <strong>di</strong>grano che muore. Dal chicco <strong>di</strong> grano morto comincia la grande moltiplicazionedel pane che dura fino alla fine del mondo: egli è il pane
<strong>di</strong> v<strong>it</strong>a capace <strong>di</strong> sfamare in misura sovrabbondante l’uman<strong>it</strong>à interae <strong>di</strong> donarle il nutrimento v<strong>it</strong>ale: il Verbo eterno <strong>di</strong> Dio, che è <strong>di</strong>ventatocarne e anche pane, per noi, attraverso la croce e la risurrezione.Sopra la sepoltura <strong>di</strong> Gesù risplende il mistero dell’Eucaristia(Benedetto XVI).PREGHIERAO glorioso nostro protettore san <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Paola, che hai de<strong>di</strong>catotutta la v<strong>it</strong>a alla preghiera, alla pen<strong>it</strong>enza e a ristabilire la pacefra le persone, le famiglie, nella società e sei passato operando tantipro<strong>di</strong>gi, ora dal Cielo guarda a noi tuoi devoti ed espan<strong>di</strong> la tua Bene<strong>di</strong>zione.Dona a noi : un raggio della tua car<strong>it</strong>à, la Grazia dellasant<strong>it</strong>à e quanto ti chie<strong>di</strong>amo per la nostra v<strong>it</strong>a.Per Cristo nostro Signore. AmenPadre nostro<strong>San</strong>ta Madre deh voi fateche le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuoreCONFESSIONI INDIVIDUALI
Nel silenzio Dio riempie la nostra v<strong>it</strong>aDal libro No Greater Love della beata Teresa <strong>di</strong> Calcutta(1910-1997).R<strong>it</strong>errai <strong>di</strong>fficile pregare, se non sai come fare.Ognuno <strong>di</strong> noi deve aiutare se stesso a pregare: in primoluogo, ricorrendo al silenzio; non possiamo infatti metterci inpresenza <strong>di</strong> Dio se non pratichiamo il silenzio, sia interioreche esteriore.Fare silenzio dentro <strong>di</strong> sè non è facile, eppure è uno sforzoin<strong>di</strong>spensabile; solo nel silenzio troveremo una nuova potenzae una vera un<strong>it</strong>à.La potenza <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>verrà nostra per compiere ogni cosacome <strong>con</strong>viene; lo stesso sarà riguardo all'un<strong>it</strong>à dei nostri pensieri<strong>con</strong> i suoi pensieri, all'un<strong>it</strong>à delle nostre preghiere <strong>con</strong> lesue preghiere, all'un<strong>it</strong>à delle nostre azioni <strong>con</strong> le sue azioni,della nostra v<strong>it</strong>a <strong>con</strong> la sua v<strong>it</strong>a. L'un<strong>it</strong>à è il frutto della preghiera,dell'umiltà, dell'amore.Nel silenzio del cuore, Dio parla; se starai davanti a Dio nelsilenzio e nella preghiera, Dio ti parlerà. E saprai allora chenon sei nulla.Soltanto quando ri<strong>con</strong>oscerai il tuo non essere, la tua vacu<strong>it</strong>à,Dio potrà riempirti <strong>con</strong> se stesso.Le anime dei gran<strong>di</strong> oranti sono delle anime <strong>di</strong> grande silenzio.Il silenzio ci fa vedere ogni cosa <strong>di</strong>versamente. Abbiamobisogno del silenzio per toccare le anime degli altri.L'essenziale non è quello che <strong>di</strong>ciamo, bensì quello che Dio<strong>di</strong>ce, quello che <strong>di</strong>ce a noi, quello che <strong>di</strong>ce attraverso <strong>di</strong> noi.In un tale silenzio, egli ci ascolterà; in un tale silenzio,parlerà alla nostra anima, e udremo la sua voce.