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Elab.00 - Relazione tecnica - Comune di Osimo

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VARIANTE PARZIALE AL PRGPER AMPLIAMENTODELL’AMBITO DI TUTELA EO­12ED INDIVIDUAZIONE AMBITI DITRASFORMAZIONE00_RELAZIONE TECNICA


• PREMESSALa presente proposta <strong>di</strong> trasformazione urbanistica si pone come Variante parziale al PRGVigente; in prima istanza si fa carico nella nuova determinazione dell’ambito <strong>di</strong> tuteladerivante dall’art. 39 “Centri e Nuclei storici”delle NTA del Piano Paesistico AmbientaleRegionale. In tale zona saranno poi riproposte due aree <strong>di</strong> trasformazione urbanistica.Le proposte e gli azzonamenti previsti, che <strong>di</strong> seguito andremo ad analizzare, eranocontenuti nel PRG adottato definitivamente con delibera n. 108 del 30/07/2006 e poi aseguito <strong>di</strong> rilievi provinciali recepiti con delibera n. 118 del 19/12/2007 tali zone eranostate momentaneamente stralciate per una migliore precisazione del vincolo in questione.Il rilievo mosso dall’Amministrazione Provinciale consisteva essenzialmente nel definireche tali trasformazioni interferivano con la percezione del nucleo storico e quin<strong>di</strong> incontrasto con l’art. 39 del PPAR.Nella normale <strong>di</strong>alettica tra istituzioni e tra Amministrazione e soggetti privati e soggettipubblico­privato sono giunte due nuove e <strong>di</strong>verse proposte <strong>di</strong> trasformazione che derivanodal confronto costruttivo tra soggetti <strong>di</strong>versi nell’interesse pubblico prioritario determinato.Le due proposte sono pervenute con le seguenti caratteristiche:1) ­ nota del 07/05/2009 prot. n. 15482 è stata presentata una proposta <strong>di</strong> variante a nomedei signori Giampieri Sergio, Serpilli Maria Rita e Gabriella, Leopar<strong>di</strong> Daniela e Marzia eSandro, Picchio Mario con progetto a firma dell’ing. Normanno Lucantoni e dall’arch.Vittorio Galanti formato dai seguenti elaborati:­ <strong>Relazione</strong> <strong>tecnica</strong>;­ Tav. n. 1 ­ Zonizzazione scala 1:1000;­ Tav. n. 2 ­ Inquadramento territoriale scala 1:1000;­ Tav. n. 3 ­ Planivolumetrico scala 1:1000;­ <strong>Relazione</strong> geologica­geo<strong>tecnica</strong>;­ Indagine botanico­vegetazionale.2) ­ nota del 26/05/2009 prot. n. 17882 è stata presentata una proposta <strong>di</strong> variante a nomedella sig.ra La Rosa Patrizia in qualità <strong>di</strong> presidente pro­tempore degli Istituti Riuniti PadreBenvenuto Bambozzi con progetto a firma del geom. Ivano Sacchi formato dai seguentielaborati:


­ Tav. 1/2 ­ Planimetria catastale ­ Inquadramento Territoriale scala 1:500;­ Tav. 2/2 ­ Zonizzazione, scheda urbanistica ­ Planivolumetrico, sezioni scala 1:500;­ Rapporto geologico;­ <strong>Relazione</strong> botanico­vegetazionale.Dalla lettura dell’analisi delle proposte presentate e dalla verifica della morfologia delterritorio è stato in<strong>di</strong>viduato il più preciso ambito da sottoporre a tutela tale da noncompromettere la percezione del nucleo storico.In sintesi la proposta prevede la mo<strong>di</strong>fica e l’ampliamento dell’ambito <strong>di</strong> tutela in<strong>di</strong>viduatonel PRG Vigente come zona EO­12 “Ambito <strong>di</strong> percezione del nucleo storico” el’imposizione <strong>di</strong> un Ambito <strong>di</strong> Trasformazione Or<strong>di</strong>nata con destinazione prevalenteresidenziale per il mantenimento e la permanenza dei nuclei familiari esistenti ed unAmbito <strong>di</strong> Trasformazione Strategica con destinazione mista tra Sanitaria e Residenzialeper la realizzazione <strong>di</strong> un complesso ospedaliero caratterizzato da una residenza protettaper anziani.Le trasformazioni previste sono autonome dal punto <strong>di</strong> vista normativo e prevedono larealizzazione <strong>di</strong> opere con interesse pubblico prioritario prevedendo una dotazione <strong>di</strong>standard, da acquisire al patrimonio comunale, superiore a quella prevista dalla normativa<strong>di</strong> settore.La <strong>di</strong>sciplina urbanistica della zona sarà in<strong>di</strong>cata nelle rispettive schede con la precisadeterminazione dei parametri e<strong>di</strong>lizi; le opere da realizzare saranno a totale carico deisoggetti Proponenti delle trasformazioni e regolata da convenzione urbanistica urbanisticaper garantire un determinato controllo dell’Amministrazione con principio predominantequello della migliore economicità dell’intera proposta e della massima produttività rispettoall’utilità delle infrastrutture e delle risorse <strong>di</strong>sponibili al raggiungimento degli obiettivipubblici minimi in<strong>di</strong>viduati.


• ANALISI AMBITO DI TRASFORMAZIONE URBANISTICAL’ambito <strong>di</strong> riferimento è localizzato nel versante nord rispetto al Centro Storico ed èprevalentemente utilizzato con finalità agricole. Le trasformazioni più consistenti dellazona sono localizzate in Via Pignocco ed in Via Ancona in posizione sud est rispetto allazona industriale <strong>di</strong> Via Pignocco.Per una migliore comprensione i tre specifici ambiti <strong>di</strong> variante saranno così denominati:01_ ambito EO­1202_ ATO zona Monticello03_ ATS 2901_ ambito EO­12_ la zona si estende tra via Pignocco e Via San Valentino nelversante nord rispetto al centro storico. L’uso prevalente <strong>di</strong> zona è quello agricolo ed ècaratterizzato dalle coltivazioni tra<strong>di</strong>zionali e da e<strong>di</strong>fici in nuclei rurali e da case sparse.La peculiarità ambientale risulta essere quella del territorio agricolo che fa da corniceall’importante nucleo storico sovrastante senza comprometterne la visuale.02_ ATO Zona Monticello_ la zona è sita a ridosso <strong>di</strong> Via Pignocco sotto l’emergenzacollinare denominata “Monticello”. I confini naturali della zona sono caratterizzatidalla strada in <strong>di</strong>rezione est e nord, dal territorio agricolo in <strong>di</strong>rezione ovest e dalnucleo residenziale esistente in <strong>di</strong>rezione sud. Catastalmente la zona delimitatadall’Ambito <strong>di</strong> Trasformazione Or<strong>di</strong>nata insiste interamente al fg. 42 del NCTU <strong>di</strong><strong>Osimo</strong> nei mappali 215, 894, 895, 896 e 1208 per una estensione <strong>di</strong> circa mq 7.806. Lazona <strong>di</strong> trasformazione rappresenta il completamento del tessuto e<strong>di</strong>lizio esistentericomponendo la trama inse<strong>di</strong>ativa esistente; la zona risulta prevalentementeurbanizzata e servita da tutte le urbanizzazioni primarie e dalle principaliurbanizzazioni secondarieDal punto <strong>di</strong> vista strettamente fisico­naturale la zona si presenta allo stato attuale conpendenza costante ed ambito collinare con versante in <strong>di</strong>rezione sud­nord; lecomponenti vegetali presenti nella zona sono quelle tipiche del paesaggio collinaremarchigiano anche se nello specifico risultano impoverita rispetto al sistema generale.La zona risulta essere al margine <strong>di</strong> un area residenziale extraurbana a <strong>di</strong>retto contattocon il territorio agricolo e la flora in sito può essere raggruppata in due categorie


prevalenti: 1) essenze ornamentali relative alla pertinenza delle abitazioni esistenti; 2)area agricola costituita da flora spontanea, ortaggi e frutteti. La zona agricola èutilizzata per la produzione <strong>di</strong> colture annuali in rotazione, per orti ad uso familiare e inparte lasciata incolta (per una migliore comprensione del presente ambito si rimandaall’indagine botanico­vegetazionale a firma della dott.ssa Agr. Francesca Manoniallegata alla proposta dei soggetti proponenti Giampieri ed altri).Per quanto riguarda l’aspetto geologico della zona si rimanda alla relazione GeologicaGeo<strong>tecnica</strong> a firma del geol. Dott. Piccini Maurizio allegato alla proposta <strong>di</strong>trasformazione dell’area dei soggetti proponenti Giampieri ed altri).03_ ATS 29_ la zona è <strong>di</strong>visa in due sotto ambiti <strong>di</strong>stinti. La prima zona contrasformazione <strong>di</strong> tipo residenziale è sita in continuità <strong>di</strong> Via D’Ancona in posizionesud rispetto alla zona industriale <strong>di</strong> via Pignoco. I confini naturali della zona consistononella strada provinciale in <strong>di</strong>rezione est, dal territorio agricolo in <strong>di</strong>rezione ovest, dallazona con attività <strong>di</strong> officina in <strong>di</strong>rezione nord, dal <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> carburante in<strong>di</strong>rezione nord e dal territorio agricolo con un fosso caratterizzato dalla vegetazioneripariale in <strong>di</strong>rezione est. La seconda zona con destinazione “ospedaliera”invece èlocalizzata in zona Monteragolo e precisamente nella parte <strong>di</strong> zona urbanistica F1­2 aridosso <strong>di</strong> Via Sbozzola. I confini naturali della zona consistono nella strada <strong>di</strong> ViaSbozzola in <strong>di</strong>rezione est, dalla strada provinciale <strong>di</strong> Via Flaminia I in <strong>di</strong>rezione sud edal territorio agricolo nelle altre <strong>di</strong>rezioni. Catastalmente la zona delimitatadall’Ambito <strong>di</strong> Trasformazione Strategica è localizzata al fg. 43 del NCTU <strong>di</strong> <strong>Osimo</strong>nei mappali 31, 32, 44, 45, 47, 48, 126 per una estensione <strong>di</strong> circa mq 81.310 per lazona con destinazione prevalente “residenziale”, mentre la zona “ospedaliera” èlocalizzata al fg. 43 del NCTU <strong>di</strong> <strong>Osimo</strong> nei mappali 360, 370 e 371 per una estensionecatastale <strong>di</strong> circa mq 32.390.Dal punto <strong>di</strong> vista strettamente fisico­naturale la zona “ospedaliera”si presenta allostato attuale con leggera pendenza nord­sud e <strong>di</strong>screta pendenza in <strong>di</strong>rezione ovest­ested è attualmente coltivato a grano duro in un contesto <strong>di</strong> rotazione agraria tra<strong>di</strong>zionale(coltura cerealicola e coltura da rinnovo); sono inoltre presenti due olivi produttivi <strong>di</strong>circa 40 anni <strong>di</strong> età. Le caratteristiche ambientali sono quelle comuni della collina


marchigiana caratterizzata da elementi arborei caratteristici: sono presenti infatti dueolivi nella parte sud del lotto, e scendendo da nord lungo il versante alcuni olmi, acaciee ceppaie miste <strong>di</strong> olmi ed alianti; sotto a tale zona insistono arbusti <strong>di</strong> biancospino esambuco ed infine nella proprietà contigua sono presenti due pioppi e tre querce. Lazona con destinazione prevalente “residenziale”è caratterizzata da una pendenza me<strong>di</strong>acostante in <strong>di</strong>rezione nord­sud ed è attualmente coltivato a sorgo in un contesto <strong>di</strong>rotazione agraria tra<strong>di</strong>zionale (coltura cerealicola e coltura da rinnovo). Lecaratteristiche ambientali sono quelle comuni della collina marchigiana caratterizzatada elementi arborei caratteristici: sono presenti infatti tre lecci al centrodell’appezzamento e nella scarpata <strong>di</strong> confine dell’appezzamento partendo dall’alto escendendo lungo il versante sono presenti le seguenti specie: olmi e acacie in ceppaieper tre quarti della scarpata ed arbusti <strong>di</strong> biancospino e sambuco con la presenza <strong>di</strong> unaquercia.Per quanto riguarda l’aspetto geologico della zona si rimanda al Rapporto Geologico afirma del geol. Dott. Luigi Morgoni allegato alla proposta <strong>di</strong> trasformazione dell’areadel soggetto proponente “Istituti Riuniti Padre Benvenuto Bambozzi”.


• ANALISI URBANISTICA PRG VIGENTEPer una precisa localizzazione degli ambiti <strong>di</strong> Variante si rimanda all’allegata tavola “3Stralcio P.R.G. Vigente sc. Varie”01_ ambito EO­12Il quadro normativo urbanistico del presente ambito è <strong>di</strong>sciplinato da <strong>di</strong>versi ambiti <strong>di</strong>tutela riferiti sempre al territorio agricolo e dalla L.R.13/90 nello specifico sono in<strong>di</strong>viduatigli articoli della zona con evidenziate (con sottolineatura) le aree presenti:Art. 6.05E ­ Zone agricoleParti del territorio destinate prevalentemente alle attività produttive agro­silvo­pastorali.Le zone E si articolano nelle seguenti zone: Zone E Zone per attività agricole Zone EI­1 Aree con elementi <strong>di</strong> rilevante valore del paesaggio vegetale Zone EI­2 Elementi arborei <strong>di</strong> rilevanza ambientale Zone EI­3 Corsi d’acqua –vincolo idrogeologico Zone EI­4 Aree con emergenze geomorfologiche Zone EI­5 Unità <strong>di</strong> paesaggio degli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici Zone EI­6 Aree archeologiche Zone EI­7 Aree <strong>di</strong> rispetto dell’e<strong>di</strong>ficato Zone EI­8 Aree <strong>di</strong> versante a pericolosità elevata Zone EO­9a Aree instabili Zone EO­9b Aree potenzialmente instabili Zone EO­10 Ambiti associati ad elementi del paesaggio vegetale Zone EO­11 Fascia della continuità naturalistica Zone EO­12 Ambito <strong>di</strong> percezione del nucleo storico Zone EO­13 Sistema dei crinali e delle strade panoramiche Zone EO­14 Paesaggio agrario <strong>di</strong> interesse storico –ambientale Zone EO­15 Aree <strong>di</strong> interesse archeologicoLe zone urbanistiche da E) a EO­15) del Piano sono articolazioni della zona territoriale omogenea E)<strong>di</strong> cui al D.M. 1444/68.Art. 11 Territorio extraurbano11.01 L’articolazione del territorio comunale extraurbano e la sud<strong>di</strong>visione in zone territoriali omogenee(Zto), è riportata nelle tavole cartografiche appartenenti alla tipologia “Elaborati gestionali”<strong>di</strong> cuiall’art. 3 delle presenti N.T.A.11.02 Il territorio extraurbano comprende: le parti del territorio con assetto prevalente naturale (morfologia e vegetazione); i suoli a conduzione agricola; altre porzioni <strong>di</strong> territorio interessate da processi <strong>di</strong> trasformazione che hanno determinano unaorganizzazione con esiti <strong>di</strong>versi da quelli agricoli, ma con caratteristiche assolutamente <strong>di</strong>stintedalle modalità inse<strong>di</strong>ative del territorio urbano; i corridoi e/o elementi infrastrutturali, comprendenti le aree interessate dalla viabilità, dalle reti edagli impianti tecnologici; tali zone (lineari e/o puntuali) sono comunque classificate all’internodelle zone urbanistiche F.


11.03 Il Piano, ai fini normativi e per gli effetti del D.M. 1444/68 e della L.R. 34/92, in<strong>di</strong>vidua nel territorioextraurbano le zone E, alcune zone B, alcuni azzonamenti F, gli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici e gli ambiti<strong>di</strong> tutela degli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici.11.04 Nelle zone urbanistiche E ed EO ricomprese nel territorio extraurbano è consentito l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong>attività definite insalubri nel D.M. 05/09/1994, in riferimento all'art. 216 del testo unico delle leggisanitarie, previo espletamento delle procedure autorizzatorie ai sensi della vigente normativa; nellezone E sono possibili industrie insalubri <strong>di</strong> Prima classe e Seconda classe, mentre nelle zone EOsono possibili industrie insalubri <strong>di</strong> sola Seconda classe.11.05 Negli azzonamenti agricoli E n. del territorio extraurbano si applica la normativa regionale sulterritorio agricolo <strong>di</strong> cui alla L.R. 13/90 “Norme e<strong>di</strong>lizie per il territorio agricolo” e sue successivemo<strong>di</strong>ficazioni, con le limitazioni in<strong>di</strong>cate per ciascun azzonamento specifico, stabilito dalle presentinorme.11.06 Per una razionale tipizzazione del territorio, lo stesso è articolato in tre macrozone, cioè in tre sistemidel territorio extraurbano (E, EO, EI).Questi tre sistemi in<strong>di</strong>viduano aree territoriali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e scala variabili, in cui convergono inmaniera organica alcune categorie costitutive del territorio.Si tratta <strong>di</strong> una ricomposizione per leggere/descrivere l’unitarietà, la prossimità o contiguità <strong>di</strong>situazioni <strong>di</strong>versamente interessanti, dopo averle co<strong>di</strong>ficate una ad una come singole zone.La composizione <strong>di</strong> azzonamenti con <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> tutela ha portato alla in<strong>di</strong>viduazione dei tresistemi territoriali in<strong>di</strong>viduati in tabella.In questo senso tale combinazione comporta anche una semplificazione per la quale, in riferimento aivalori paesistico­ambientali, i caratteri dei tipi inse<strong>di</strong>ativi non agricoli vengano conformati ed assorbitinei valori dominanti dei territori agricoli circostanti.Di seguito è inoltre riportata la partizione del territorio extraurbano con la relativa in<strong>di</strong>viduazione dellezone urbanistiche e della loro valenza normativa, definendone la corrispondenza tra le norme e latutela delle risorse. Il livello <strong>di</strong> tutela trova poi applicazione negli specifici articoli delle N.T.A.:ZonadescrizionetutelaurbanisticaE Zone per attività agricole = = =Sistema territoriale a tutela integrale “EI”EI­1 Aree con elementi <strong>di</strong> rilevante valore del paesaggio vegetale integraleEI­2 Elementi arborei <strong>di</strong> rilevanza ambientale integraleEI­3 Corsi d’acqua –vincolo idrogeologico integraleEI­4 Aree con emergenze geomorfologiche integraleEI­5 Unità <strong>di</strong> paesaggio degli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici integraleEI­6 Aree archeologiche integraleEI­7 Aree <strong>di</strong> rispetto dell’e<strong>di</strong>ficato integraleEI­8 Area <strong>di</strong> versante a pericolosità elevata integraleSistema territoriale a tutela orientata “EO”EO­9a Aree instabili orientataEO­9b Aree potenzialmente instabili orientataEO­10 Ambiti associati ad elementi del paesaggio vegetale orientataEO­11 Fascia della continuità naturalistica orientataEO­12 Ambito <strong>di</strong> percezione del nucleo storico orientataEO­13 Sistema dei crinali e delle strade panoramiche orientataEO­14 Paesaggio agrario <strong>di</strong> interesse storico­ambientale orientataEO­15 Aree <strong>di</strong> interesse archeologico orientata


02_ ATO zona MonticelloIl quadro normativo urbanistico del presente ambito è <strong>di</strong>sciplinato da un unico ambitoriferito al territorio agricolo e normato dalla L.R.13/90, nello specifico viene in<strong>di</strong>cato l’articolato <strong>di</strong> riferimento:Art. 6.05E ­ Zone agricoleParti del territorio destinate prevalentemente alle attività produttive agro­silvo­pastorali.Le zone E si articolano nelle seguenti zone: Zone E Zone per attività agricole Zone EI­1 Aree con elementi <strong>di</strong> rilevante valore del paesaggio vegetale Zone EI­2 Elementi arborei <strong>di</strong> rilevanza ambientale Zone EI­3 Corsi d’acqua –vincolo idrogeologico Zone EI­4 Aree con emergenze geomorfologiche Zone EI­5 Unità <strong>di</strong> paesaggio degli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici Zone EI­6 Aree archeologiche Zone EI­7 Aree <strong>di</strong> rispetto dell’e<strong>di</strong>ficato Zone EI­8 Aree <strong>di</strong> versante a pericolosità elevata Zone EO­9a Aree instabili Zone EO­9b Aree potenzialmente instabili Zone EO­10 Ambiti associati ad elementi del paesaggio vegetale Zone EO­11 Fascia della continuità naturalistica Zone EO­12 Ambito <strong>di</strong> percezione del nucleo storico Zone EO­13 Sistema dei crinali e delle strade panoramiche Zone EO­14 Paesaggio agrario <strong>di</strong> interesse storico –ambientale Zone EO­15 Aree <strong>di</strong> interesse archeologicoLe zone urbanistiche da E) a EO­15) del Piano sono articolazioni della zona territoriale omogenea E)<strong>di</strong> cui al D.M. 1444/68.Art. 11 Territorio extraurbano11.01 L’articolazione del territorio comunale extraurbano e la sud<strong>di</strong>visione in zone territoriali omogenee(Zto), è riportata nelle tavole cartografiche appartenenti alla tipologia “Elaborati gestionali”<strong>di</strong> cuiall’art. 3 delle presenti N.T.A.11.02 Il territorio extraurbano comprende: le parti del territorio con assetto prevalente naturale (morfologia e vegetazione); i suoli a conduzione agricola; altre porzioni <strong>di</strong> territorio interessate da processi <strong>di</strong> trasformazione che hanno determinano unaorganizzazione con esiti <strong>di</strong>versi da quelli agricoli, ma con caratteristiche assolutamente <strong>di</strong>stintedalle modalità inse<strong>di</strong>ative del territorio urbano; i corridoi e/o elementi infrastrutturali, comprendenti le aree interessate dalla viabilità, dalle reti edagli impianti tecnologici; tali zone (lineari e/o puntuali) sono comunque classificate all’internodelle zone urbanistiche F.11.03 Il Piano, ai fini normativi e per gli effetti del D.M. 1444/68 e della L.R. 34/92, in<strong>di</strong>vidua nel territorioextraurbano le zone E, alcune zone B, alcuni azzonamenti F, gli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici e gli ambiti<strong>di</strong> tutela degli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici.


11.04 Nelle zone urbanistiche E ed EO ricomprese nel territorio extraurbano è consentito l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong>attività definite insalubri nel D.M. 05/09/1994, in riferimento all'art. 216 del testo unico delle leggisanitarie, previo espletamento delle procedure autorizzatorie ai sensi della vigente normativa; nellezone E sono possibili industrie insalubri <strong>di</strong> Prima classe e Seconda classe, mentre nelle zone EOsono possibili industrie insalubri <strong>di</strong> sola Seconda classe.11.05 Negli azzonamenti agricoli E n. del territorio extraurbano si applica la normativa regionale sulterritorio agricolo <strong>di</strong> cui alla L.R. 13/90 “Norme e<strong>di</strong>lizie per il territorio agricolo” e sue successivemo<strong>di</strong>ficazioni, con le limitazioni in<strong>di</strong>cate per ciascun azzonamento specifico, stabilito dalle presentinorme.11.06 Per una razionale tipizzazione del territorio, lo stesso è articolato in tre macrozone, cioè in tre sistemidel territorio extraurbano (E, EO, EI).Questi tre sistemi in<strong>di</strong>viduano aree territoriali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e scala variabili, in cui convergono inmaniera organica alcune categorie costitutive del territorio.Si tratta <strong>di</strong> una ricomposizione per leggere/descrivere l’unitarietà, la prossimità o contiguità <strong>di</strong>situazioni <strong>di</strong>versamente interessanti, dopo averle co<strong>di</strong>ficate una ad una come singole zone.La composizione <strong>di</strong> azzonamenti con <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> tutela ha portato alla in<strong>di</strong>viduazione dei tresistemi territoriali in<strong>di</strong>viduati in tabella.In questo senso tale combinazione comporta anche una semplificazione per la quale, in riferimento aivalori paesistico­ambientali, i caratteri dei tipi inse<strong>di</strong>ativi non agricoli vengano conformati ed assorbitinei valori dominanti dei territori agricoli circostanti.Di seguito è inoltre riportata la partizione del territorio extraurbano con la relativa in<strong>di</strong>viduazione dellezone urbanistiche e della loro valenza normativa, definendone la corrispondenza tra le norme e latutela delle risorse. Il livello <strong>di</strong> tutela trova poi applicazione negli specifici articoli delle N.T.A.:ZonadescrizionetutelaurbanisticaE Zone per attività agricole = = =Sistema territoriale a tutela integrale “EI”EI­1 Aree con elementi <strong>di</strong> rilevante valore del paesaggio vegetale integraleEI­2 Elementi arborei <strong>di</strong> rilevanza ambientale integraleEI­3 Corsi d’acqua –vincolo idrogeologico integraleEI­4 Aree con emergenze geomorfologiche integraleEI­5 Unità <strong>di</strong> paesaggio degli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici integraleEI­6 Aree archeologiche integraleEI­7 Aree <strong>di</strong> rispetto dell’e<strong>di</strong>ficato integraleEI­8 Area <strong>di</strong> versante a pericolosità elevata integraleSistema territoriale a tutela orientata “EO”EO­9a Aree instabili orientataEO­9b Aree potenzialmente instabili orientataEO­10 Ambiti associati ad elementi del paesaggio vegetale orientataEO­11 Fascia della continuità naturalistica orientataEO­12 Ambito <strong>di</strong> percezione del nucleo storico orientataEO­13 Sistema dei crinali e delle strade panoramiche orientataEO­14 Paesaggio agrario <strong>di</strong> interesse storico­ambientale orientataEO­15 Aree <strong>di</strong> interesse archeologico orientata


03_ ATS 29Il quadro normativo urbanistico del presente ambito è <strong>di</strong>sciplinato per ogni sotto ambito da<strong>di</strong>versa <strong>di</strong>sciplina urbanistica. Per la zona con destinazione prevalente residenziale lenorme sono riferite al territorio; nello specifico viene in<strong>di</strong>cato l’articolato <strong>di</strong> riferimento:Art. 6.05E ­ Zone agricoleParti del territorio destinate prevalentemente alle attività produttive agro­silvo­pastorali.Le zone E si articolano nelle seguenti zone: Zone E Zone per attività agricole Zone EI­1 Aree con elementi <strong>di</strong> rilevante valore del paesaggio vegetale Zone EI­2 Elementi arborei <strong>di</strong> rilevanza ambientale Zone EI­3 Corsi d’acqua –vincolo idrogeologico Zone EI­4 Aree con emergenze geomorfologiche Zone EI­5 Unità <strong>di</strong> paesaggio degli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici Zone EI­6 Aree archeologiche Zone EI­7 Aree <strong>di</strong> rispetto dell’e<strong>di</strong>ficato Zone EI­8 Aree <strong>di</strong> versante a pericolosità elevata Zone EO­9a Aree instabili Zone EO­9b Aree potenzialmente instabili Zone EO­10 Ambiti associati ad elementi del paesaggio vegetale Zone EO­11 Fascia della continuità naturalistica Zone EO­12 Ambito <strong>di</strong> percezione del nucleo storico Zone EO­13 Sistema dei crinali e delle strade panoramiche Zone EO­14 Paesaggio agrario <strong>di</strong> interesse storico –ambientale Zone EO­15 Aree <strong>di</strong> interesse archeologicoLe zone urbanistiche da E) a EO­15) del Piano sono articolazioni della zona territoriale omogenea E)<strong>di</strong> cui al D.M. 1444/68.Art. 11 Territorio extraurbano11.01 L’articolazione del territorio comunale extraurbano e la sud<strong>di</strong>visione in zone territoriali omogenee(Zto), è riportata nelle tavole cartografiche appartenenti alla tipologia “Elaborati gestionali”<strong>di</strong> cuiall’art. 3 delle presenti N.T.A.11.02 Il territorio extraurbano comprende: le parti del territorio con assetto prevalente naturale (morfologia e vegetazione); i suoli a conduzione agricola; altre porzioni <strong>di</strong> territorio interessate da processi <strong>di</strong> trasformazione che hanno determinano unaorganizzazione con esiti <strong>di</strong>versi da quelli agricoli, ma con caratteristiche assolutamente <strong>di</strong>stintedalle modalità inse<strong>di</strong>ative del territorio urbano; i corridoi e/o elementi infrastrutturali, comprendenti le aree interessate dalla viabilità, dalle reti edagli impianti tecnologici; tali zone (lineari e/o puntuali) sono comunque classificate all’internodelle zone urbanistiche F.11.03 Il Piano, ai fini normativi e per gli effetti del D.M. 1444/68 e della L.R. 34/92, in<strong>di</strong>vidua nel territorioextraurbano le zone E, alcune zone B, alcuni azzonamenti F, gli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici e gli ambiti<strong>di</strong> tutela degli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici.


11.04 Nelle zone urbanistiche E ed EO ricomprese nel territorio extraurbano è consentito l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong>attività definite insalubri nel D.M. 05/09/1994, in riferimento all'art. 216 del testo unico delle leggisanitarie, previo espletamento delle procedure autorizzatorie ai sensi della vigente normativa; nellezone E sono possibili industrie insalubri <strong>di</strong> Prima classe e Seconda classe, mentre nelle zone EOsono possibili industrie insalubri <strong>di</strong> sola Seconda classe.11.05 Negli azzonamenti agricoli E n. del territorio extraurbano si applica la normativa regionale sulterritorio agricolo <strong>di</strong> cui alla L.R. 13/90 “Norme e<strong>di</strong>lizie per il territorio agricolo” e sue successivemo<strong>di</strong>ficazioni, con le limitazioni in<strong>di</strong>cate per ciascun azzonamento specifico, stabilito dalle presentinorme.11.06 Per una razionale tipizzazione del territorio, lo stesso è articolato in tre macrozone, cioè in tre sistemidel territorio extraurbano (E, EO, EI).Questi tre sistemi in<strong>di</strong>viduano aree territoriali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e scala variabili, in cui convergono inmaniera organica alcune categorie costitutive del territorio.Si tratta <strong>di</strong> una ricomposizione per leggere/descrivere l’unitarietà, la prossimità o contiguità <strong>di</strong>situazioni <strong>di</strong>versamente interessanti, dopo averle co<strong>di</strong>ficate una ad una come singole zone.La composizione <strong>di</strong> azzonamenti con <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> tutela ha portato alla in<strong>di</strong>viduazione dei tresistemi territoriali in<strong>di</strong>viduati in tabella.In questo senso tale combinazione comporta anche una semplificazione per la quale, in riferimento aivalori paesistico­ambientali, i caratteri dei tipi inse<strong>di</strong>ativi non agricoli vengano conformati ed assorbitinei valori dominanti dei territori agricoli circostanti.Di seguito è inoltre riportata la partizione del territorio extraurbano con la relativa in<strong>di</strong>viduazione dellezone urbanistiche e della loro valenza normativa, definendone la corrispondenza tra le norme e latutela delle risorse. Il livello <strong>di</strong> tutela trova poi applicazione negli specifici articoli delle N.T.A.:ZonadescrizionetutelaurbanisticaE Zone per attività agricole = = =Sistema territoriale a tutela integrale “EI”EI­1 Aree con elementi <strong>di</strong> rilevante valore del paesaggio vegetale integraleEI­2 Elementi arborei <strong>di</strong> rilevanza ambientale integraleEI­3 Corsi d’acqua –vincolo idrogeologico integraleEI­4 Aree con emergenze geomorfologiche integraleEI­5 Unità <strong>di</strong> paesaggio degli e<strong>di</strong>fici e manufatti storici integraleEI­6 Aree archeologiche integraleEI­7 Aree <strong>di</strong> rispetto dell’e<strong>di</strong>ficato integraleEI­8 Area <strong>di</strong> versante a pericolosità elevata integraleSistema territoriale a tutela orientata “EO”EO­9a Aree instabili orientataEO­9b Aree potenzialmente instabili orientataEO­10 Ambiti associati ad elementi del paesaggio vegetale orientataEO­11 Fascia della continuità naturalistica orientataEO­12 Ambito <strong>di</strong> percezione del nucleo storico orientataEO­13 Sistema dei crinali e delle strade panoramiche orientataEO­14 Paesaggio agrario <strong>di</strong> interesse storico­ambientale orientataEO­15 Aree <strong>di</strong> interesse archeologico orientata


Per la zona con destinazione prevalente ospedaliera la norma generale risponde già airequisiti della zona per “Attrezzature sanitarie ed ospedaliere”<strong>di</strong> cui al seguente art. 51.03:51.03 Zone F1­2 – Attrezzature sanitarie ed ospedaliereDestinazioni d’uso: U4/19Modalità <strong>di</strong> attuazione:Categoria d’intervento:<strong>di</strong>rettaMOMSRCRENC­ Manutenzione or<strong>di</strong>naria­ Manutenzione straor<strong>di</strong>naria­ Restauro e risanamento conservativo­ Ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia­ Nuova costruzioneGrandezze, in<strong>di</strong>ci e parametriurbanistico–e<strong>di</strong>lizi:Prescrizioni e note particolari:Standards ecologiciConcorre al sod<strong>di</strong>sfacimento deglistandards <strong>di</strong> cui alle leggi nazionali eregionali (si/no):Natura dell’area/attrezzatura, confinalità <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfacimento delleesigenze collettive (pubblica/privata):IF = 1,50 mc./mq.IC = 0,50 mq./mq.H max = 14,00 ml.DC = ½ H ma non meno <strong>di</strong> 5,00 ml.DF = H dell’e<strong>di</strong>ficio più alto ma nonmeno <strong>di</strong> 10,00 ml.DS = 5,00 ml. per strade veicolari conlarghezza fino a 7,00 ml. e comunque nonmeno <strong>di</strong> 10,00 ml. dal ciglio opposto dellastrada; 7,50 ml. per strade veicolari conlarghezza da 7,00 ml. a 15,00 ml.; 10,00 ml.per strade veicolari con larghezza oltre i 15,00ml.Per l’area ospedaliera in località S.Sabino,valgono le prescrizioni <strong>di</strong> carattere geologico egeomorfologico <strong>di</strong> cui al parere provincialeespresso con Determina Dirigenzialen.661/2003.Ps = 30% della superficie fon<strong>di</strong>aria (Sf);Ip = 20% della superficie fon<strong>di</strong>aria (Sf);sipubblica –privataE’ammesso l’intervento del privato su areaprivata previa convenzione con il <strong>Comune</strong>.


• ANALISI URBANISTICA PIANI SOVRAORDINATIPer una precisa localizzazione degli ambiti <strong>di</strong> Variante, rispetto ai piani sovraor<strong>di</strong>nati, sirimanda all’allegato elaborato 01 “Analisi e confronto con la pianificazione sovraor<strong>di</strong>nata”PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO_ PAILe zone interessate dalla trasformazione urbanistica non ricadono in Aree <strong>di</strong> Versante inDissesto (frane) o da Aree Inondabili.PIANO PAESISTICO AMBIENTALE REGIONALE _ PPARLe zone interessate dalla trasformazione urbanistica ricadono in area C <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong>ffuse n.20 “<strong>Osimo</strong>”<strong>di</strong> cui all’art. 23 delle NTA.La zona è interessata dal vincolo derivante dall’art. 39 “centri e nuclei storici”, senza tral’altro essere sottoposta a tutela nel PRG Vigente, pur rientrando nell’ambito provvisorio<strong>di</strong> tutela dopo il primo terzo, e comunque non in <strong>di</strong>retta contiguità con il confine del centrostorico.PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO _ PTCLe zone sono tutte comprese all’interno dell’Ambito Territoriale “B”della Bassa Collina, enon rientrano in nessuna fascia della continuità naturalistica.


• PROGETTO DI TRASFORMAZIONE URBANISTICAIl presente progetto <strong>di</strong> trasformazione urbanistica prevede l’ampliamento dell’ambitorurale con tutela orientata normato all’art.26 delle NTA del PRG Vigente coma zona “EO­12 –Ambito <strong>di</strong> percezione del nucleo storico”. Tale ampliamento è il risultato dell’analisisvolta circa l’effettiva percezione del centro storico citta<strong>di</strong>no che risulta “leggibile”per uncono visivo in <strong>di</strong>rezione nord/ nord­ovest, mentre risulta compromesso per il cono d’ombrain <strong>di</strong>rezione nord­est per l’e<strong>di</strong>ficato esistente e per le emergenze naturali esistenti. Per unamigliore comprensione dell’analisi svolta per la determinazione dell’effettivo ambito datutelare si rimanda all’allegato elaborato 02 “Analisi vincolo art. 39 del PPAR,determinazione zona <strong>di</strong> tutela EO­12”.Nell’ambito della presente variante si ripropone la previsione urbanistica già in<strong>di</strong>viduatanel PRG adottato definitivamente e stralciata nell’approvazione definitiva. Vista la giustaimposizione dell’ambito <strong>di</strong> tutela, e viste le proposte dei soggetti proponenti interessatidalla presente variante si ritiene che la proposta sia <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa impostazione rispetto aquanto precedentemente adottato.I nuovi azzonamenti consistono essenzialmente in due <strong>di</strong>stinte varianti (il tutto è meglioin<strong>di</strong>cato negli allegati elaborati 04 (a/b) “Proposta <strong>di</strong> variante”e 05 “Norme Tecniche <strong>di</strong>Attuazione”):a) un Ambito <strong>di</strong> Trasformazione Or<strong>di</strong>nata che regola l’intervento e stabilisce i parametriurbanistici e<strong>di</strong>lizi e le opere pubbliche da realizzare;b) un Ambito <strong>di</strong> Trasformazione Strategica che, a fronte <strong>di</strong> un intervento e<strong>di</strong>lizioprevalentemente residenziale, prevede la realizzazione <strong>di</strong> un plesso sanitario <strong>di</strong> gestionepubblico­privata;La <strong>di</strong>sciplina proposta si rifà al corpo normativo previsto nel PRG Vigente ed è contenutanelle NTA allegate.


• ANALISI DI COMPATIBILITA’­ Quadro pianificatorio e programmaticoPer una completa analisi del vincolo derivante dall’art. 39 del PPAR si rimanda all’allegatoelaborato 02 “Analisi vincolo art. 39 del PPAR, determinazione zona <strong>di</strong> tutela EO­12”Rispetto al sistema della Pianificazione locale la presente trasformazione non interferiscecon ambiti in tutela e si pone per una zona specifica come ampliamento <strong>di</strong> ambiti <strong>di</strong> tutela.Rispetto al sistema della Pianificazione sovraor<strong>di</strong>nata la presente trasformazione siinserisce in un ambito caratterizzato dall’ambito <strong>di</strong> Nuclei Storici <strong>di</strong> cui all’art. 39 delPPAR senza tra l’altro interferire con la percezione del nucleo storico. La percezionegenerale del nucleo storico risulta compromessa in maniera irreversibile in zona nord­ est èanche completamente impe<strong>di</strong>ta da emergenze <strong>di</strong> tipo naturale quali il fronte collinare <strong>di</strong>“Monticello”; inoltre le trasformazioni previste risultano essere <strong>di</strong> modesta altezzaponendosi in area che non costituisce continuità con il perimetro del Centro storico ma silocalizzano o come ridefinizione del margine e<strong>di</strong>ficato esistente (ATO) o come nuova zonaresidenziale (ATS) in ambito assolutamente opposto rispetto alla continuità morfologicadel versante del centro storico in continuità <strong>di</strong> una viabilità esistente che funge da confinenaturale tra le due zone.Le prescrizioni e precisazioni costruttive in<strong>di</strong>cate nel paragrafo <strong>di</strong> conclusione delle NTAcontribuiranno alla promozione <strong>di</strong> criteri <strong>di</strong> sostenibilità delle trasformazioni territorialipreviste. Le proposte progettuali e le NTA determinano l’or<strong>di</strong>nato sviluppo del territorio edel tessuto urbano perseguendo il miglioramento della qualità architettonica e dellasalubrità degli inse<strong>di</strong>amenti anche attraverso importanti spazi ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> mitigazioneambientale. La trasformazione non si inserisce in aree con alto valore agricolo onaturalistico, ma riorganizza l’e<strong>di</strong>ficato esistente prospettando e progettando interventipubblici che riqualificano il sistema degli spazi liberi esistenti e spazi pubblici già previstinel PRG pre­vigente.


• PROCEDURE DI APPROVAZIONEestratto da linee guida Del. R.M. n. 1400/08La procedura <strong>di</strong> approvazione della variante dovrà seguire le modalità <strong>di</strong> cui all’art. 26della legge regionale 34/92 così come mo<strong>di</strong>ficata con legge regionale n. 19/2001.


• ELABORATI COSTITUTIVIOltre alla presente relazione <strong>tecnica</strong> illustrativa, la presente proposta <strong>di</strong> TrasformazioneUrbanistica, è costituita dai seguenti elaborati:01. Analisi e confronto con la pianificazione sovraor<strong>di</strong>nata sc varie02. Analisi vincolo art. 39 del PPAR, determinazione zona <strong>di</strong> tutela EO­12 sc varie03. Stralcio P.R.G. Vigente sc. varie04. Proposta <strong>di</strong> variante sc. varie05. Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione

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