Camminare e sciare sul fondo dell'oceano. - Geologia e Turismo

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13.07.2015 Views

Camminare e sciaresul fondo dell'oceano.Un'esperienza unica, possibile a Cesana e Claviere.Confrontarsi con la geologia non è affatto facile, prova ne sono le generazionidi studenti che la sistematica delle rocce ed altre aride pagine dei libri discuola hanno allontanato anziché sedurre creando un solco di diffidenza difficilmenterimarginabile anche da adulti. Nel caso poi delle Alpi la "scalata"potrebbe sembrare ancora più ardua data la loro complessità geologica: epensare che si tratta della catena montuosa più studiata al mondo!Malgrado ciò, la storia delle Alpi è stata svelata paradossalmente grazie allostudio degli ambienti della Terra ritenuti più "distanti" dalle cime montuose:i fondali marini.Che i mari c'entrassero in qualche modo con le montagne era già stato dimostrato,in passato, dal ritrovamento di fossili di conchiglie ed altre speciemarine qua e là nelle Alpi. Ma un legame definitivo fra mari e monti emersesolo a seguito delle esplorazioni sottomarine degli anni '50.Le pareti del CollettoVerde costituiscono undocumento straordinario:la forma globulare deibasalti è quella assuntadalla lava in via di solidificazionesul fondo delmare, circa 150 milioni dianni fa! Le foto scattatequalche anno fa dal sottomarinoAlvin mostrano lestesse rocce appena formatesia circa 2500 metri diprofondità nella dorsalemedio-atlantica.Foto G.Boschis e spedizioneAlvin

<strong>Camminare</strong> e <strong>sciare</strong><strong>sul</strong> <strong>fondo</strong> <strong>dell'oceano</strong>.Un'esperienza unica, possibile a Cesana e Claviere.Confrontarsi con la geologia non è affatto facile, prova ne sono le generazionidi studenti che la sistematica delle rocce ed altre aride pagine dei libri discuola hanno allontanato anziché sedurre creando un solco di diffidenza difficilmenterimarginabile anche da adulti. Nel caso poi delle Alpi la "scalata"potrebbe sembrare ancora più ardua data la loro complessità geologica: epensare che si tratta della catena montuosa più studiata al mondo!Malgrado ciò, la storia delle Alpi è stata svelata paradossalmente grazie allostudio degli ambienti della Terra ritenuti più "distanti" dalle cime montuose:i fondali marini.Che i mari c'entrassero in qualche modo con le montagne era già stato dimostrato,in passato, dal ritrovamento di fossili di conchiglie ed altre speciemarine qua e là nelle Alpi. Ma un legame definitivo fra mari e monti emersesolo a seguito delle esplorazioni sottomarine degli anni '50.Le pareti del CollettoVerde costituiscono undocumento straordinario:la forma globulare deibasalti è quella assuntadalla lava in via di solidificazione<strong>sul</strong> <strong>fondo</strong> delmare, circa 150 milioni dianni fa! Le foto scattatequalche anno fa dal sottomarinoAlvin mostrano lestesse rocce appena formatesia circa 2500 metri diprofondità nella dorsalemedio-atlantica.Foto G.Boschis e spedizioneAlvin


Una delle pagine più belle di questa storiaè quella scritta nelle rocce delMassiccio Chenaillet-Monti della Lunae dello Chaberton: "se si vuol conoscerela culla delle Alpi bisogna discendereal mare", mai le parole di FedericoSacco (1934) ri<strong>sul</strong>tano tanto appropriatealla situazione.Chi, trovandosi d'inverno in luoghicome il Gondrand o il Colletto Verde,ha mai sospettato di <strong>sciare</strong> <strong>sul</strong>le lavesottomarine?Chi, a proposito dello Chaberton, non faautomaticamente una correlazione conil più ardito forte delle Alpi occidentali, senza considerare che la sua storianaturale è altrettanto stupefacente di quella scritta nell'ultima guerra mondiale?Figuratevi che le sue pareti celano coralli e conchiglie di mari tropicali!Non meno interessanti sono le rocce di colore viola che affiorano lungo lastrada statale 23 fra San Sicario ed il bivio per Champlas Seguin, presso ilMonte Crouzore: in origine fanghi silicei alimentati dalla decantazione delplancton <strong>sul</strong> <strong>fondo</strong> oceanico.Ci troviamo dunque di fronte ad uno straordinario mosaico di pezzi geologicisparsi su di un territorio che va dal Comune di Montgenèvre a quelli diClaviere e Cesana. La ricostruzione del mosaico disegna un quadro inaspettatoe sorprendente: un oceano estinto completo di tutti i suoi ambienti, dallecoste coralline palpitanti di vita, alle incandescenti eruzioni vulcaniche delladorsale, alle silenziose, buie e gelide acque della piana abissale.Per comprendere meglio la storia geologica di questo oceano immaginate diaprire la cartella "cronologia" del computer della Terra e di mettere insequenza i diversi file relativi agli ultimi 300 milioni d'anni.A quell'epoca, <strong>sul</strong> finire dell'Era paleozoica, l'Europa faceva ancora parte diun unico grande continente, la Pangea. A causa di movimenti distensiviaccompagnati dalla risalita di magma dal mantello, circa 250 milioni d'annifa, la crosta si lacera, formando una depressione sempre più larga e profondache viene occupata prima da lagune, poi da un vero e proprio mareA mano a mano che il mare si espande, i due blocchi continentali di neoformazione- la Paleo-europa a nord-ovest e la Paleo-africa a sud-est - si allontanano;<strong>sul</strong> <strong>fondo</strong> marino i fenomeni magmatici danno vita a una catena vulcanica,una dorsale: il mare si trasforma in un oceano (l'Oceano Ligure-Piemontese, facente parte di un più grande bacino, la Tetide).A ridosso delle coste europee e africane, in un contesto geografico moltodiverso da oggi, fatto da golfi, insenature ed arcipelaghi di isole, l'instaurarsidi un clima tropicale favorisce la formazione di barriere coralline.In Valle di Susa i primistadi di sviluppodell'Oceano prealpinosono ancor oggi documentatidai gessi delMoncenisio, di Savoulx edella Valle di Thuras:queste rocce si sono formateper evaporazione diacque salmastre inambiente di laguna.Foto G.BoschisLo Chaberton, solennetestimone di una barrieracorallina di circa 200milioni di anni fa. Nelriquadro, un cespuglio dicorallo fossile.Foto C.Allais e G.Boschis


A migliaia di metri di profondità, le lave incandescenti che sgorgano dallefratture vulcaniche, subito "congelate" dalle temperature e schiacciate dallapressione dell'acqua, danno origine a curiose rocce a forma di bolle: i basalti"a cuscino". Si tratta delle stesse rocce che si formano nelle dorsali oceanicheattuali.Al largo della dorsale, nelleparti più profonde del mare,la lenta decantazione delplancton formato da miliardidi microscopici organismianimali e vegetali aguscio calcareo o siliceocostituisce fondali fangosidestinati nel tempo a consolidareanch'essi in rocce.Circa 130 milioni d'anni fa,la storia geologica cambiaimprovvisamente corso. Ineffetti se tutto fosse continuatocome prima, la Tetideavrebbe continuato adespandersi come l'Atlantico,l'Europa sarebbe ancoraattaccata all'America, l'Italiasarebbe in Africa, le Alpinon esisterebbero.Il <strong>fondo</strong> del mare si contrae, l'Europa e l'Africa tendono ad avvicinarsi semprepiù e di lì a poco, si fa per dire (circa 100 milioni d'anni fa), si scontrano.La collisione fra i due continenti, accompagnata da forti terremoti e imponentifenomeni magmatici, produce apocalittici effetti: masse di rocce di diversoambiente di formazione vengono dislocate per centinaia di kilometri, si spezzano,si ripiegarono, ma soprattutto si sollevano dando luogo alle Alpi.Enormi pressioni ed elevate temperature producono nelle rocce trasformazioniche vanno sotto il nome di metamorfismo.Durante questo processo, i fondali marini subiscono uno degli effetti piùspettacolari: pizzicati fra le rocce continentali vengono sollevati a migliaia dimetri d'altitudine e costituiscono oggi grandi e belle montagne di coloreverde (il Monviso) o grigio (il Rocciamelone) a seconda della loro originemagmatica o sedimentaria.Oggi, nonostante il sollevamento delle montagne, le deformazioni e le trasformazionimineralogiche delle rocce, questo spettacolare ambiente marinoemerge ancora incredibilmente intatto in pochissimi luoghi delle Alpi. IlMassiccio dello Chenaillet-Monti della Luna e lo Chaberton sono una di queste,certamente il più completo e meglio conservato delle Alpi.I calcescisti, in origine fanghidi organismi a gusciocalcareo depositatisi <strong>sul</strong><strong>fondo</strong> oceanico, sono tra lerocce più rappresentate inValle di Susa. La loro facilesfaldabilità in lastre nespiega il classico impiegocome "losa" nelle case dimontagna. Non mancanoesempi di uso ornamentale,come nel portale dellachiesa parrocchiale diCesana. Qui l'artista, a suainsaputa, ha inciso duesimboli marini (i delfini ela conchiglia diS.Giacomo) in una rocciamarina!Foto G.BoschisLe sorgenti ferruginose diRouilles: tappa obbligatadel percorso geologicodella Valle di ThurasFoto G.Boschis


Oggi le meraviglie geologiche della zona di Cesana eClaviere sono visitabili e fruibili grazie al progettoInterreg "I Monti nati da mare", che ha descritto benotto itinerari geologici dei quali 4 attrezzati conbacheche in lingua italiana e francese.E' compresa fra questi la spettacolare via delle Gorgedi San Gervasio (Claviere) da poco inaugurata e chenel solo mese di agosto 2006 ha fatto registrare oltre2000 passaggi lungo il ponte tibetano più lungo delmondo (468 metri)!Tutta la geologia dell'area è inoltre sintetizzata inmodo didattico nel Giardino delle Rocce di Cesana.Entro la primavera 2007 sarà inoltre fruibile, semprea Cesana, con il contributo della Regione Piemonte edella Provincia di Torino, la sala dei materiali didattici(collezioni di rocce, minerali e fossili, libri e kit perle scuole) dedicati alla geologia della zona.La descrizione completa degli itinerari è contenuta inuna bella guida geo-turistica ad anelli con schede(relativa ciascuna ad un diverso percorso), ma uncompendio con cartina complessiva è distribuito gratuitamentepresso gli esercizi commerciali e gli ufficituristici locali.Affiancano queste pubblicazioni, una non meno pregevoleguida di turismo ambientale (CDA e Vivaldaeditori) ed un DVD con un documentario di 30 minuti,quest'ultimo distribuito su richiesta da MeridianiSocietà Scientifica, associazione di esperti in divulgazionee didattica delle Scienze della Terra, disponibilead accompagnare famiglie e gruppi di adulti oragazzi sui sentieri geologici o, come letteralmentepreferiscono dire, "<strong>sul</strong> <strong>fondo</strong> <strong>dell'oceano</strong>"!Informazioni e prenotazioni <strong>sul</strong> sito:www.imeridiani.net ;e-mail: info@imeridiani.netIl ponte tibetano delle Gorge di San GervasioFoto E. Peyrolo (Comune di Cesana)Mappa Giardino delle Rocce di CesanaDisegno di P.L.Pellegrino

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