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LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano

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gIglIo dI<br />

san gIuseppe<br />

Famiglia: Hemerocallidaceae<br />

(= Xanthorrhoeaceae subfam. Hemerocallidoideae)<br />

Nome scientifico: Hemerocallis fulva (L.) L.<br />

Nome volgare: giglio <strong>di</strong> San giuseppe,<br />

emerocallide comune<br />

Basionimo: Hemerocallis lilioasphodelus L. var. fulva L.<br />

Tipo biologico: grhiz<br />

Descrizione: Pianta erbacea perenne, alta 50-120 cm, con rizoma sotterraneo sviluppato e ra<strong>di</strong>ci dotate <strong>di</strong> rigonfiamenti<br />

fusiformi, biancastri, lunghi 1-2 cm; scapi fioriferi eretti, robusti, afilli, ramificati in alto. Foglie tutte basali, nastriformi-scanalate,<br />

<strong>di</strong> 30-50×2-3 cm. Infiorescenza terminale, costituita da due ramificazioni cimose, subeguali, per un totale <strong>di</strong> 5-8 fiori inodori;<br />

peduncoli <strong>di</strong> 1 cm; segmenti del perianzio 6 in 2 verticilli, saldati alla base in un breve tubo giallo, fulvo-aranciati, gli esterni<br />

oblungo-lanceolati, larghi circa 2 cm, gli interni obovato-spatolati, larghi 3 cm, con vistose venature anastomosate. Stami 6,<br />

ricurvi verso l’alto come pure lo stilo (pista <strong>di</strong> atterraggio degli impollinatori), con antere dorsifisse, introrse; ovario supero,<br />

triloculare. Il frutto non si forma per motivi <strong>di</strong> sterilità.<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura: maggio-giugno.<br />

Area d’origine: Asia orientale (Cina).<br />

Habitat: Fossi e ripe.<br />

Distribuzione nel territorio: Ovunque, in ambito planiziale. Bergamo (NAT), Brescia (NAT), Como (NAT), Cremona (NAT),<br />

Lecco (NAT), Lo<strong>di</strong> (NAT), Monza e Brianza (NAT), <strong>Milano</strong> (NAT), Mantova (NAT), Pavia (NAT), Sondrio (NAT), Varese (NAT).<br />

Periodo d’introduzione: Neofita, conosciuta in Italia da metà del Cinquecento.<br />

Modalità d’introduzione: Deliberata, per floricoltura.<br />

Status: Naturalizzata.<br />

Dannosa: No.<br />

Impatto: Contenuto.<br />

Note: Il corredo cromosomico triploide (2n = 33) e la conseguente sterilità della pianta, fanno pensare che essa abbia avuto origine in tempi<br />

remoti, in Cina, dall’ibridazione <strong>di</strong> due specie sin qui non identificate. Fu certamente la prima emerocallide esotica ad essere introdotta in Europa,<br />

dove presto sfuggì alla coltivazione grazie a un’elevata efficienza propagativa e alla capacità <strong>di</strong> sostenere la competizione nel contesto delle<br />

comunità vegetazionali in cui si inse<strong>di</strong>a.<br />

agave<br />

comune<br />

Famiglia: Agavaceae<br />

(= Asparagaceae subfam. Agavoideae)<br />

Nome scientifico: Agave americana L.<br />

Nome volgare: agave comune,<br />

agave americana, pitta, zammara, zabbara<br />

Tipo biologico: Pros<br />

Descrizione: Pianta robusta, rizomatosa, con una rosetta principale <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> foglie rigide e carnose, lineari-lesiniformi,<br />

larghe e lunghe fino a 180×30 cm, semicilindrico-concave nel profilo, <strong>di</strong> norma grigie, talvolta verde scuro marginate <strong>di</strong> giallo<br />

(cv. ‘Marginata’); i margini sono armati <strong>di</strong> robuste spine lunghe circa 1 cm e una spina più lunga segna l’apice della foglia.<br />

Possono essere presenti rosette fogliari secondarie più piccole attorno alla rosetta principale. L’infiorescenza, unica, centrale,<br />

è costituita da uno scapo molto robusto, a pieno sviluppo alto fino 5 m, con ramificazioni fiorifere sovrapposte a piramide<br />

su piani orizzontali. Fiori eretti, a 6 tepali giallognoli lunghi 5 cm, profumati e ridondanti <strong>di</strong> nettare; stami 6, lungamente<br />

sporgenti, ovario infero. Il frutto è una capsula obovoide <strong>di</strong> 4 cm contenente semi molto leggeri, neri e appiattiti. La fioritura<br />

avviene intorno ai 20-30 anni <strong>di</strong> vita della pianta; mentre i frutti maturano, la rosetta fogliare secca e muore (apaxantìa), ma,<br />

contrariamente a quanto riporta un luogo comune, la pianta continua benissimo a vivere sviluppando una delle rosette<br />

secondarie, che prende il posto <strong>di</strong> quella morta.<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura: (giugno-)luglio-agosto(-settembre).<br />

Area d’origine: Mesoamerica.<br />

Habitat: Pareti rocciose verticali, gradoni, pen<strong>di</strong>i ari<strong>di</strong> soleggiati e riparati.<br />

Distribuzione nel territorio: zona dei gran<strong>di</strong> laghi, in clima subme<strong>di</strong>terraneo, soprattutto nel settore orientale: lungo le<br />

coste del Lago <strong>di</strong> garda, più raramente d’Iseo, <strong>di</strong> Como e del Verbano. Brescia (NAT), Como (NAT), Lecco (NAT), Varese (NAT).<br />

[A. salmiana: Brescia (NAT).]<br />

Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta sicuramente prima del 1747, anno in cui Roncalli Parolino la in<strong>di</strong>ca naturalizzata.<br />

Ugolini (1921) e giacomini (1950) riportano numerose notizie storiche.<br />

Modalità d’introduzione: Acclimatazione sperimentale in orti botanici e successiva <strong>di</strong>ffusione come ornamentale.<br />

Status: Naturalizzata.<br />

Dannosa: No.<br />

Impatto: Di rilevanza paesaggistica.<br />

Note: A. salmiana Otto ex Salm-Dyck (= A. ferox K.Koch, = A. salmiana Otto ex Salm-Dyck var. ferox (K.Koch) gentry; agave feroce), del Messico<br />

centrale, raramente presente nei giar<strong>di</strong>ni della stessa area e solo occasionalmente sfuggita alla coltura (Banfi & galasso, 2005) lungo le rupi del<br />

Lago <strong>di</strong> garda, si <strong>di</strong>stingue per il colore verde-bronzo del fogliame, per le foglie più tozze e prossimalmente più allargate e per le spine più lunghe<br />

e robuste.<br />

Bibliografia: Banfi & galasso, 2005; Comolli, 1835; garcía-Mendoza & Lott, 1994; giacomini, 1950; Pollini, 1822a; Roncalli Parolino, 1747; Ugolini,<br />

1921<br />

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