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La regolazione economica dei servizi idrici - Iefe - Università Bocconi

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<strong>Iefe</strong>, Università <strong>Bocconi</strong> – <strong>La</strong> <strong>regolazione</strong> <strong>economica</strong> <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>idrici</strong>Più recentemente, sono state affermate le virtù di modelli “ibridi”, come i partenariati pubblico‐privati, epiù in generale di quei meccanismi in grado di assicurare contemporaneamente stimoli competitivi eall’efficienza, derivanti dalla partecipazione privata, con una condivisione <strong>dei</strong> rischi economici e diinvestimento da parte del soggetto pubblico.Il settore idrico è infatti particolarmente critico sotto l’aspetto del rischio regolatorio, principale fonte dicriticità per le imprese private. <strong>La</strong> natura affondata dell’investimento, infatti, e la naturafondamentalmente capital‐intensive dell’industria rende l’impresa privata vulnerabile all’espropriazionedelle “quasi‐rendite”, ossia <strong>dei</strong> flussi di cassa in eccesso rispetto ai costi operativi, necessari a ricostituire ilvalore del capitale iniziale investito. <strong>La</strong> lunghezza del ciclo di vita degli investimenti rende necessario che il“patto regolatorio” tra impresa e soggetto pubblico sia stabile e garantito per un lungo periodo –solitamente molto più lungo anche rispetto all’orizzonte temporale entro cui il politico può credibilmentelegarsi.Ma d’altra parte, questa necessaria flessibilità potrebbe essere utilizzata anche “a fin di male” ed essere ilpresupposto per la corruzione – tanto più probabile se i poteri si concentrano in pochi soggetti, e i trade‐offtra le diverse anime della <strong>regolazione</strong> sono risolti in modo opaco. Guasch (2004) nella sua ricognizione delleconcessioni idriche trova che la rinegoziazione avviene nel 79% <strong>dei</strong> casi studiati, e in media dopo appena unanno e mezzo. <strong>La</strong> presenza di una molteplicità di “principali” politici – regolatori ambientali, regolatorisanitari, pianificazione integrata di bacino, regolatori economici, agenzie pubbliche che eroganofinanziamenti e garanzie, livelli di governo differenziati – rendono cruciale il tema del coordinamento edell’allocazione del potere tra i diversi regolatori, e pongono d’altro canto l’esigenza di dar vita a soluzioniistituzionali fluide e reversibili.1.3 Traiettorie evolutive e coinvolgimento del settore privatoIl termine “coinvolgimento del settore privato” – traduzione della formula inglese “private sectorinvolvement, (PSI) ‐ può risultare fuorviante. E’ chiaro da quanto visto nel par. precedente che il settoreidrico non è e non potrà mai essere un’attività organizzata attraverso il mercato concorrenziale: il <strong>servizi</strong>o arete presenta spiccate caratteristiche di monopolio naturale, mentre nei casi in cui è possibile ricorrere asoluzioni non a rete, va comunque garantito un capillare controllo delle modalità con cui i singoli accedonoalla risorsa.Pure, l’esperienza empirica – di cui verrà dato ampio conto nella parte II – ci mostra che il coinvolgimentodel settore privato non è sempre necessario – nella stragrande maggioranza <strong>dei</strong> casi la gestione è svolta dalsettore pubblico – e avviene in molte forme diverse, che in genere riguardano non l’affidamento del<strong>servizi</strong>o integrato, ma alcune delle specifiche attività che lo compongono, in genere con un’ampia gamma dischemi che possono anche essere compresenti nella medesima gestione (es. schemi di project finance perrealizzare e gestire un impianto di depurazione, management contracts per altre attività, società miste peraltri ancora).<strong>La</strong> storia ci insegna che sono stati sempre pubblici gli interventi finalizzati a mettere a disposizione la risorsa(gli acquedotti che recapitavano le acque alle aree urbane, i sistemi di captazione). <strong>La</strong> realizzazione <strong>dei</strong>primi <strong>servizi</strong> <strong>idrici</strong> urbani moderni, tuttavia, nasce nell’800 e si sviluppa inizialmente quasi ovunque periniziativa di imprese private che realizzavano le tubature e recapitavano l’acqua alle abitazioni. Al sistema si9

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