IL SISTEMA INFORMATIVO DEI TRASPORTI PUBBLICI LOCALI La ...
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5 a Conferenza Nazionale Utenti ESRI10-11 Aprile 2002-03-22 Auditorium del Massimo, 1 – Roma10 Aprile 2002 - Sessione “Infomobilità”<strong>IL</strong> <strong>SISTEMA</strong> <strong>INFORMATIVO</strong> <strong>DEI</strong> <strong>TRASPORTI</strong> <strong>PUBBLICI</strong> LOCAL<strong>IL</strong>a Legge Regionale 31.7.1998 n.42 stabilisce che le Amministrazioni Provinciali, nel rispetto deipercorsi tecnici, amministrativi e informatici concertati con la Regione Toscana, svolgano funzionirelative al Trasporto Pubblico Locale, quali:- la predisposizione del Programma Provinciale dei Servizi;- la programmazione della rete dei Trasporti;- l’avvio del sistema dei contratti per l’assegnazione delle autolinee;- l’allocazione territoriale annuale del contributo regionale;- la vigilanza sullo svolgimento dei servizi;- l’attivazione dell’Osservatorio provinciale della Mobilità.Per assumere in modo efficace il proprio ruolo la Provincia di Siena ha commissionato ad EtruriaTelematica S.r.l. l’istituzione del Sistema Informativo del Trasporto Pubblico Locale (SITPL), basedi conoscenze, organizzate, integrate, aggiornabili ed interrogabili in forma di simulazione,orientate all’assunzione di decisioni di “governo” del sistema trasportistico nel territorio senese edad uso quindi dell’Osservatorio provinciale della Mobilità.Il SITPL è stato progettato e costruito concertando gli “standard” con gli strumenti informatici deisoggetti gestori delle autolinee nel territorio e fissando criteri a cui questi ultimi si sono uniformatiper ottenere un quadro complessivo che consentisse l’esercizio efficace delle competenzeprovinciali. <strong>La</strong> Regione ha individuato due fasi per i progetti provinciali di Osservatorio:• la Costituzione di archivi e lo Sviluppo di funzioni gestionali;• lo Sviluppo di applicazioni e tecnologie di supporto al settore trasporti;quindi ha approvato e finanziato il progetto dell’Osservatorio senese.Per lo sviluppo del Sistema è stata usata un’ampia gamma dei prodotti ESRI.
5 a Conferenza Nazionale Utenti ESRI10-11 Aprile 2002-03-22 Auditorium del Massimo, 1 – Roma11 Aprile 2002 - Sessione “Informazione territoriale nella P.A. (II)<strong>IL</strong> “<strong>SISTEMA</strong> DELLE ACQUE SUPERFICIALI” DELLA REGIONE TOSCANA<strong>La</strong> necessità che tutti i soggetti interessati al ciclo “naturale” delle acque superficiali condividano ununico Sistema per lo svolgimento delle loro funzioni è a fondamento della costituzione del “Sistema delleacque superficiali” della Regione Toscana.Nell’anno 2000 l’Area SIT e Cartografia, in collaborazione con l’Area Difesa del suolo e delle risorseidriche, commissiona ad Etruria Telematica (nell’ambito di un più ampio incarico volto al recuperodella CTR numerica “map-oriented” in logica di S.I.T.) lo sviluppo di un Modello Dati basato sutecnologia “object oriented”. Etruria Telematica sceglie di adottare la tecnologia di ArcGIS 8.1(all’epoca in versione “Prerelease”). Lo sviluppo considera l’esperienza internazionale dell’“HydroData Model”, ad oggi in versione “draft”, prodotto dal “GIS in Water Resources Consortium” sottol’egida della ESRI, rivedendola sostanzialmente per adattarla alla normativa regionale e nazionaleed alle esigenze dei soggetti interessati (Autorità di bacino nazionali interregionali e regionali,Amministrazioni Provinciali, ARPAT, Geni Civili, Consorzi di bonifica, Autorità di AmbitoOttimale).Il Modello Dati integra le due classiche viste del sistema idrologico di superficie:- landscape, incentrata sulla conoscenza morfologica del bacino (Modello digitale del Terreno) eche considera il domino spaziale dell’intero bacino (è dunque basata su analisi di tipo cellularee “overlay mapping”);- e river network che considera le sole aste e le loro regole di connessione (vettoriale, e che sibasa sull’analisi dei network);in un unico Sistema.Integrando queste due viste il Modello Dati:- tiene conto delle relazioni geografiche fra i corpi idrici ed i loro “contenitori” (i bacini e la loromorfologia);- gestisce la variabilità spazio/temporale di interventi e misure;- controlla il sistema dei flussi;- permette una parametrizzazione dinamica del network fluviale e dei bacini.Inoltre, per una corretta gestione del Sistema Informativo:- stabilisce un sistema di relazioni e di reciproci comportamenti fra gli oggetti appartenenti aclassi diverse;- introduce criteri di validazione dei dati geografici;- definisce un unico “contenitore” per tutto il "Sistema delle acque superficiali" regionale.Il Modello mira al superamento del concetto di “Banca dati geografica” a favore della creazione diun vero e proprio “Sistema Informativo geografico”, trasferendo la maggior parte possibiledell’”intelligenza” dalle funzioni di tipo procedurale alla struttura dati del “geodatabase”.