Ritratto di Enrico Massocco - Obiettivo Sicurezza - Corpo Nazionale ...
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il ritratto<strong>di</strong> <strong>Enrico</strong> <strong>Massocco</strong>A TTRAVERSO LA STORIADopo cinque minuti, ero già all’ingresso <strong>di</strong> una sala.Dentro, un crepitio <strong>di</strong> battute <strong>di</strong> tacchi, saluti alla vocee poi silenzio assoluto. L’eccellenza Giombini mi feceun cenno ed entrai. Mi <strong>di</strong>sse che avrei dovuto osservarebene un filmato che il nostro servizio segreto avevagirato in Russia per la visione personale al Duce e<strong>di</strong>noltre <strong>di</strong> ricordare alla lettera ogni parola avesseeventualmente pronunciato Mussolini. Si spenserole luci, poi il picchiettio <strong>di</strong> un proiettore e quin<strong>di</strong>l’illuminazione <strong>di</strong> un grande schermo sul qualeapparvero le immagini tremolanti <strong>di</strong> riprese filmatea passo ridotto girate a Mosca alla Piazza Rossa, il1º maggio del ‘38. Trattenevo il fiato; non capivo cosac’entravo in tutta questa cosa. Seduto c’era solo “lui”;in pie<strong>di</strong>, oltre Giombini, il ministro dell’InternoBuffarini, il capo della polizia e dell’OVRA (la poliziasegreta fascista), il segretario De Cesare, qualcheufficiale d’aviazione, della milizia ed alcuni giornalistidella Stefani”.“Dunque” - continuava il professore <strong>Massocco</strong> - “IlDuce era immobile nella penombra sotto gli arazzidella sala, tra tutto quell’orbace, mentre nel filmatosfilavano serrati i battaglioni della nuova guar<strong>di</strong>a rossabolscevica, i carri pesanti <strong>di</strong> Vorosciìllov, con i fanti checol pugno serrato stringevano il corto mitra dallaruota trasversale, che poi i nostri soldati nella sfortunatacampagna dovevano temere e male<strong>di</strong>re, il famigerato‘pepescè’, italianizzando e storpiando PPSC, la sigladell’arma russa.Sentii la voce forte del Duce solo verso la fine dellaparata militare del filmato, quando apparvero leimmagini del saggio ginnico; tutti trattenevano il fiatoe,‘lui’ <strong>di</strong>sse: ecco! Questi ginnasti m’impressionano piùdei carristi: se Stalin riesce ad incanalare e sovietizzareirregimentando la pazienza e la forza mansueta che èl’essenza stessa del carattere antico del ‘mugico’russo, avrà un maglio d’acciaio in mano e la mappadelle potenze euro-asiatiche sarà squilibrata. Neiconta<strong>di</strong>ni! Negli operai è la vera forza dei popoli!Ricordatelo! Tutti gli eserciti sono composti da questaessenza! Non temo i bolscevichi! Temo il popoloRusso <strong>di</strong> Tolstoj!.”Quante volte <strong>Massocco</strong> raccontava questa cosa.“Mussolini restò lunghi attimi in silenzio con gli occhichiusi ed i pollici affondati nelle tempie e poi si alzò<strong>di</strong> scatto, fra uno sbatacchio <strong>di</strong> stivali, e mentre usciva<strong>di</strong>sse, rivolto a Buffarini, il ministro dell’Interno, e aGiombini: - voglio un grande saggio ginnico a piazza<strong>di</strong> Siena: stu<strong>di</strong>atemi anche una <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong>attacco simulato <strong>di</strong> due squadriglie da caccia CR 42e <strong>di</strong> un gruppo da bombardamento <strong>di</strong> MS 79 perl’occasione, e, dopo una pausa, roteando gli occhisbottò: mi raccomando il sincronismo! Quin<strong>di</strong> s’infilònella sala del mappamondo.”<strong>Massocco</strong> era un buon conoscitore d’uomini. Unavolta mi confidò, che nel periodo bellico, in gran<strong>di</strong>ssimosegreto, in Veneto ebbe l’incarico <strong>di</strong> addestrare,insieme ad alcuni militari incursori <strong>di</strong> marina una“centuria” <strong>di</strong> vigili del fuoco volontari scelti tra i piùatletici ed ar<strong>di</strong>mentosi per un tentativo <strong>di</strong> colpo <strong>di</strong>mano a Malta. Questi avrebbero dovuto, nottetemposcalare le scogliere a mezzo <strong>di</strong> lunghe scale sfilabilimontate su barconi rimorchiati da sommergibili! Feceuna risata omerica, e poi continuò:“Meno male cheil Feldmaresciallo Kesserling che aveva più salenella zucca <strong>di</strong> tutti i nostri generali, sconsigliò il nostrogenerale Cavallero, anzi mise il veto, altrimentiquel tentativo <strong>di</strong> pompieri-incursori a Malta potevaconcludersi tragicamente, con quella flotta inglesepadrona del mare, ed io avrei portato il rimorsoper tutta la vita.Me ne <strong>di</strong>sse una, un giorno, veramente da annotare.“Lo sa che io sono stato il primo ed unico ufficiale deivigili del fuoco, (era del ruolo ginnico: gra<strong>di</strong> azzurrisulle maniche come quelli della regia aeronautica;figuriamoci: su color caki <strong>di</strong> allora!) che ebbi il coraggio,- e c’era da finire al muro, - <strong>di</strong> presentarmi spontaneamentein prefettura a Milano appena liberatasei giorni dopo il tragico evento <strong>di</strong> piazzale Loreto?”L’ora <strong>di</strong> addestramento ginnico <strong>di</strong> <strong>Massocco</strong> eraspettacolare. Tutti e quattrocento gli allievi delbattaglione AVVA <strong>di</strong> Capannelle, nel piazzale grande.Lui su quella torre metallica sotto il castello <strong>di</strong> manovra.Gli altoparlanti al massimo. Il suo fazzolettone biancointorno al collo. Mai visto <strong>Massocco</strong> senza giaccae cravatta. Il tamburo accanto al leggio delle figureginniche. Il suo vocione sopra tutto, a guidare i vigili.Nessuno osava fiatare. Finalmente poi arrivava il giornodel saggio; gli spettatori e le autorità si spellavanole mani per gli applausi. Non si è più visto nulla delgenere.Il suo senso dello Stato, dell’onestà piemontese avevaqualcosa <strong>di</strong> cavouriano. Sottoposto ad inchiesta nel ’45,accusato <strong>di</strong> militanza fascista, fu epurato a seguito<strong>di</strong> processo dal tribunale costituito subito dopo ilperiodo luogotenenziale. <strong>Massocco</strong> rientrò in servizioall’avvento <strong>di</strong> Scelba agli Interni e gli ricostruironola sua carriera. Diventò il <strong>di</strong>rigente numero uno <strong>di</strong>un ruolo che allora prevedeva un solo <strong>di</strong>rigentedel ginnico nazionale.Molti lo hanno seguito, tanti lo hanno amato, alcunilo detestavano cor<strong>di</strong>almente. Oggi molti <strong>di</strong> noiultra-quarantenni ed oltre, che guar<strong>di</strong>amo con lafilosofica <strong>di</strong>staccata visione le cose e gli eventi che sisuccedono e si accavallano in questo singolare nostro<strong>Corpo</strong> dei pompieri, in cui bene o male abbiamovissuto e sopravvissuto, ci possiamo permettere, -penso, - un pensiero <strong>di</strong> benevolo ricordo <strong>di</strong> questopersonaggio perché <strong>Enrico</strong> <strong>Massocco</strong> ha comunquelasciato un’impronta nella mente e nel cuore <strong>di</strong> moltivigili del fuoco.67obiettivo sicurezza