<strong>GP</strong> <strong>Gran</strong> <strong>Bretagna</strong> - FIA vs FOTA6Massimo Costafoto Photo 4e foto MazziLa situazione tra FIA e FOTA potrebbe cambiareda un momento all’altro. Le ultimenovità, riguardano l’incontro tenuto a Silverstonea fine <strong>Gran</strong> Premio tra Max Mosley,Bernie Ecclestone e Flavio Briatore. Il presidenteFIA si sarebbe detto ottimista edisposto addirittura a rivedere alcune dellesue posizioni che hanno determinato lavolontà della FOTA di creare un campionatoalternativo. Ovvero, il budget cap e l’inacettabiledoppio regolamento. Mosley ed Ecclestonesono concordi nel dire che le partisono più vicine di quel che si vuol fare credere,che i punti da sistemare sono minimi.Mosley ha addirittura affermato che non visarà alcuna azione legale nei confronti deiteam, facendo così un clamoroso dietrofrontrispetto a quanto aveva annunciato con uncomunicato venerdì 19 giugno a Silverstone.Le tormenati notti del weekend del <strong>GP</strong>di <strong>Gran</strong> <strong>Bretagna</strong> hanno dunque portato consiglioa Mosley? Pare di sì. Il presidente FIAed Ecclestone hanno capito che non c’è futurosenza i team presenti ora nel mondialeperché quelli nuovi finiranno con l’abbracciarela FOTA. Lunedì 22 però, Luca di Montezemolo,che non era a Silverstone, ha comunicatoche l’associazione che lo vede presidente,proseguirà verso la strada di un campionatoalternativo. A quanto pare, è oraMontezemolo ad avanzare a testa bassa.Dove sta la ragione e il torto a questo punto?Vi sarà un altro incontro a breve tra FIAe FOTA? Ross Brawn ha detto che occorrefare in fretta se si vuole veramente organizzaredal nulla un nuovo campionato di F.1.Perché ogni settimana persa a parlare, significaminori risorse da spendere nella ricercaorganizzativa della nuova categoria. Macome si è arrivati a questo punto?La nascita della FOTA ha disturbato parecchiola FIA, vedere i team uniti come maiera accaduto, ha infastidito Mosley. Così haproceduto su due piani differenti: il primo,per disgregare la FOTA, il secondo lavorandosul budget cap. Ma sbagliando grossolanamentequando ha proposto il doppioregolamento. Un uomo di sport intelligentecome lui non poteva partorire una cosa delgenere: lasciare ogni libertà tecnica a chisottostava al budget cap, inserire restrizioniper chi voleva continuare come ora. Erachiaramente una provocazione per iniziarea dare fastidio alla FOTA. Mosley ha sottovalutatoil peso dei costruttori. Credeva chei dirigenti delle Case automobilistiche affondasseroi team manager delle loro scuderiequando questi avrebbero presentato larichiesta del budget per il mondiale 2010.Mosley era convinto che la possibilità di correrecon 44 milioni di euro e non con 200o 300 o 400, avrebbe portato BMW andcompany a rivedere piani e progetti stilatidai team. Ma non è stato così. La ACEA, lasigla che racchiude le Case automobilistiche,ha inviato un comunicato alla FIA nelquale affermava di non accettare la F.1 indicatada Mosley. Questo comunicato haspiazzato il presidente FIA, che si è trovatosenza l'appoggio di alcun costruttore. Malui ha proseguito a testa bassa. Finché nonha concesso alcune importanti aperture,proprio alla vigilia di Silverstone. Innalzamentodel budget cap a 110 milioni di europer il 2010 per poi diminuirlo a 45 nel2011; togliere l'appendice 5 che permettevaalla FIA di disporre a proprio piacimentodei regolamenti; mantenere il numero attualedi motori e cambi, però permettendo allaCosworth di avere un regime illimitato; testbloccati come ora per tutti; adozione delletermocoperte; divieto di ali mobili; divietodella trazione integrale.
Gli esponenti della FOTAsono sorridenti, il grande bossBernie Ecclestone è sorridente...Ma quale sarà il finale della guerrache sta dilaniando ormai da mesila massima Formula?Un segnale di avvicinamento alla FOTA. Ma ecco che l'associazionedei team non ha voluto saperne. Anche laFOTA ha le sue colpe. In questo caso, perché non harichiesto un incontro con Mosley per discutere tali proposte?Ha invece alzato un muro, ormai lanciatissima econvinta che è giunta l'occasione di "eliminare" una voltaper tutte il presidente della FIA, la federazione stessae Bernie Ecclestone (FOM), accusato di succhiaresangue (leggi dollari) ai team e aggiungiamo noi ai circuiti,da anni. Basta FIA e FOM insomma. Una FOTA anarchica,che non intende più sottostare a nessuno, chevuole farsi i regolamenti come gli pare. E il lancio di uncomunicato dove si annuncia l'intenzione di creare uncampionato alternativo. Un colpo basso, durissimo.Mosley non ci ha più visto ed ha deciso di agire legalmentecontro tutti. Ma la FOTA non si è impaurita ed hafatto spallucce. Mosley ora è isolato. Ecclestone è comein trance, incapace di trovare una soluzione. L'uomo cheaveva sempre la parola giusta, l'escamotage perfettoper togliere d'impaccio ogni cosa, è con le spalle almuro. Mosley, cui va dato il grande merito di avere resole monoposto di F.1 sicure grazie alla sua campagna, edEcclestone che ha reso la categoria un evento unico almondo, non hanno più carte in mano da giocare. Il passoche Mosley può compiere per mantenere la F.1 sottol'egida della FIA è quello di ritrattare completamenteogni cosa. Cedendo alla FOTA. Oppure dimettersi. Sembrache, alla luce degli ultimi fatti, abbia scelto la primaipotesi. Montezemolo permettendo…7