Trial clinici e trial d'intervento - Centro per lo Studio e la Prevenzione ...
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<strong>Trial</strong> <strong>clinici</strong> e <strong>trial</strong> d’interventoSaverio Cainis.caini@ispo.toscana.itUO Epidemio<strong>lo</strong>gia Moleco<strong>la</strong>re e NutrizionaleIstituto <strong>per</strong> <strong>lo</strong> <strong>Studio</strong> e <strong>la</strong> <strong>Prevenzione</strong> Onco<strong>lo</strong>gica (ISPO)Corso teorico-pratico – Principi e Metodi di Epidemio<strong>lo</strong>giaFirenze, 15-17 giugno 2010
“Forza” dimostrativa deglistudi epidemio<strong>lo</strong>gici(assenza di bias)Costo, difficoltà diesecuzione, implicazionietiche, …++-• studi s<strong>per</strong>imentali (<strong>trial</strong>)• studi osservazionali prospettici (di coorte)• studi osservazionali retrospettivi (caso-control<strong>lo</strong>)••••• case report-
Un <strong>trial</strong> randomizzato …Subjects Treatment Outcome
Fasi e considerazioni propedeutiche all’esecuzionedi uno studio s<strong>per</strong>imentale (<strong>trial</strong>)- Definizione dell’obiettivo del<strong>lo</strong> studio- Dal<strong>la</strong> target popu<strong>la</strong>tion al campione in studio: criteri diinclusione ed elegibilità, restrizione, validità interna evalidità esterna- Scelta del trattamento di control<strong>lo</strong>: p<strong>la</strong>cebo e migliorterapia disponibile; effetto p<strong>la</strong>cebo e studi in singo<strong>lo</strong>,doppio e trip<strong>lo</strong> cieco.- Consenso informato ed implicazioni etiche
Obiettivo del<strong>lo</strong> studioL’obiettivo del<strong>lo</strong> di uno studio d’intervento deve essere specificato in dettaglio primadell’inizio del<strong>lo</strong> studio. Deve essere chiarito:• l’intervento di cui si vuol valutare l’efficacia• l’outcome di interesse• <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione in studioEsempio: non è sufficiente dichiarare che l’obiettivo del <strong>trial</strong> è “stabilire se <strong>la</strong>somministrazione di tamoxifene previene il tumore del seno nelle donne”. Ènecessario definire:-<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione target: si includono tutte le donne o so<strong>lo</strong> quelle a rischio di ma<strong>la</strong>ttia?Quali gruppi di età? Si includono donne che fanno o hanno fatto HRT? Ecc…- trattamento nel braccio di intervento: dose, frequenza, durata.- trattamento nel braccio di control<strong>lo</strong>: p<strong>la</strong>cebo? Altro trattamento di dimostrataefficacia? Niente?-l’outcome (includere i tumori in situ?) e le procedure <strong>per</strong> diagnosticar<strong>lo</strong>/misurar<strong>lo</strong>(radiografia? isto<strong>lo</strong>gia?)
Dal<strong>la</strong> target popu<strong>la</strong>tion alcampione in studio: criteri diinclusione/elegibilità,restrizione e validità esterna
Criteri di inclusione/elegibilità e validità esternaTarget popu<strong>la</strong>tionIn epidemio<strong>lo</strong>gia si cerca di inferire dal partico<strong>la</strong>re (ilcampione in studio) al generale (<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione)!Source popu<strong>la</strong>tionStudy sampleNel<strong>la</strong> pianificazione ed esecuzione di uno studio,occorre fare attenzione al<strong>la</strong> rappresentatività del<strong>la</strong>target popu<strong>la</strong>tion da parte del<strong>lo</strong> study sample!In altri termini, non è sufficiente fare attenzione al<strong>la</strong>validità interna (corretta esecuzione del<strong>lo</strong> studio,cioè prevenzione/correzione dei bias): è necessarioconsiderare anche <strong>la</strong> validità esterna, cioè <strong>la</strong>generalizzabilità dei risultati ottenuti nel campione instudio al<strong>la</strong> target popu<strong>la</strong>tion (che è il vero obiettivodelle campagne di salute pubblica!!!)
Scelta dell’intervento nel gruppo di control<strong>lo</strong>Durante <strong>la</strong> pianificazione del<strong>lo</strong> studio, occorre prestare attenzione al tipo ditrattamento destinato al gruppo di “control<strong>lo</strong>”.P<strong>la</strong>cebo: preparato di sostanze inattive, usato ins<strong>per</strong>imentazioni cliniche, in sostituzione a un farmaco, <strong>per</strong>valutarne <strong>la</strong> reale efficacia. Un p<strong>la</strong>cebo deve essereindistinguibile sotto tutti gli aspetti dal trattamento ins<strong>per</strong>imentazione, senza <strong>per</strong>ò contenere il principio attivo.ATTENZIONE!Nel caso di un <strong>trial</strong> clinico volto a valutare l’efficacia di un “nuovo” trattamento inpazienti affetti da una determinata ma<strong>la</strong>ttia, non è eticamente lecito utilizzare unp<strong>la</strong>cebo se già esiste una terapia di dimostrata efficacia.In tal caso, il quesito del<strong>la</strong> s<strong>per</strong>imentazione non dovrebbe essere posto come “<strong>la</strong>nuova terapia è efficace?”, ma come “<strong>la</strong> nuova terapia è migliore di quelle giàesistenti?”.
Effetto p<strong>la</strong>cebo e studi in singo<strong>lo</strong>, doppio e trip<strong>lo</strong> ciecoPer effetto p<strong>la</strong>cebo si intende una serie di reazioni dell'organismo aduna terapia, non derivanti dai principi attivi insiti dal<strong>la</strong> terapia stessa, madalle attese dell'individuo. L‘effetto p<strong>la</strong>cebo può contribuire in misuravariabile all'efficacia di una terapia: <strong>per</strong> discriminare tra queste duecomponenti si progettano gli studi <strong>clinici</strong> control<strong>la</strong>ti vs p<strong>la</strong>cebo.Oltre a non essere sempre lecito da un punto di vista etico, in molti casi èsemplicemente impossibile somministrare un p<strong>la</strong>cebo, cioè tenere all’oscuro ilpaziente e/o <strong>lo</strong> s<strong>per</strong>imentatore riguardo al trattamento ricevuto:- un <strong>trial</strong> <strong>per</strong> il confronto di due interventi chirurgici può essere soltanto insingo<strong>lo</strong> cieco;- un intervento basato su programmi di educazione al<strong>la</strong> salute non puòessere eseguito in cieco.
Consenso informatoPer avere un “autentico consenso”, si affermano quattro condizioniessenziali, che debbono assieme realizzarsi:• offerta dell’informazione;• comprensione dell’informazione;• libertà decisionale;• capacità decisionale.Più in dettaglio, <strong>per</strong>ché il consenso informato sia da considerarsivalidamente prestato, esso dovrà essere esplicitato <strong>per</strong> iscritto inconformità dei seguenti criteri:• spiegazione in parole chiare, semplici e comprensibili dei terminitecnici eventualmente utilizzati• descrizione degli scopi generali del<strong>la</strong> ricerca, del<strong>la</strong> metodo<strong>lo</strong>gia edelle procedure impiegate.
• indicazione, ove previsto, del<strong>la</strong> possibilità di somministrazione delp<strong>la</strong>cebo• indicazione degli eventuali benefici o dei possibili rischi, effettiavversi o disagi <strong>per</strong> il soggetto• indicazione dell'esistenza di trattamenti alternativi rispetto a quel<strong>lo</strong>proposto al soggetto che aderisce al<strong>la</strong> s<strong>per</strong>imentazione• garanzia di tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> riservatezza• espresso riconoscimento del diritto di ritirare in qualsiasimomento e <strong>per</strong> qualsiasi motivo il consenso prestato• indicazione del responsabile medico a cui fare riferimento, fattasalva <strong>la</strong> possibilità di consultare in qualsiasi momento il medico difiducia• una copia del model<strong>lo</strong> del consenso informato, sottoscritto dalpaziente e dal<strong>lo</strong> s<strong>per</strong>imentatore, ed una copia delle informazioni <strong>per</strong> ilpaziente dovranno essere consegnate al paziente
C<strong>la</strong>ssificazione degli studi s<strong>per</strong>imentali (<strong>trial</strong>)• <strong>Trial</strong> individuali (= con assegnazione del trattamento su baseindividuale)– <strong>Trial</strong> <strong>clinici</strong> randomizzati (RCT)– Field <strong>trial</strong>sDisegni partico<strong>la</strong>ri: <strong>trial</strong> fattoriali, <strong>trial</strong> crossover.• <strong>Trial</strong> di comunità (= con assegnazione del trattamento a gruppi di<strong>per</strong>sone/comunità)
<strong>Trial</strong> clinico randomizzato(randomized clinical <strong>trial</strong>, RCT)
Randomized clinical <strong>trial</strong>s (RCT): f<strong>lo</strong>w-chart
• Un <strong>trial</strong> clinico randomizzato (randomized clinical <strong>trial</strong>, RCT)è uno studio s<strong>per</strong>imentale in cui i soggetti sono rappresentatida pazienti, cioè da <strong>per</strong>sone affette da una determinatama<strong>la</strong>ttia.• Lo scopo è quel<strong>lo</strong> di confrontare l’efficacia di trattamentialternativi nel “migliorare le sequele” (guarigione, incrementodel<strong>la</strong> sopravvivenza, migliore qualità del<strong>la</strong> vita, …) di unadeterminata ma<strong>la</strong>ttia.• I soggetti devono essere arruo<strong>la</strong>ti nel<strong>lo</strong> studioimmediatamente al momento del<strong>la</strong> diagnosi!
• Una volta arruo<strong>la</strong>ti, i soggetti vengono assegnati al gruppo di control<strong>lo</strong>(p<strong>la</strong>cebo o altro trattamento) o ad uno dei gruppi di intervento.•L’attribuzione del trattamento (= l’attribuzione dei soggetti al gruppod’intervento o al gruppo di control<strong>lo</strong>) deve essere effettuato in modo daeliminare (o più ragionevolmente, minimizzare) <strong>la</strong> variabilità di fattoriestranei che hanno un effetto sul<strong>la</strong> storia naturale del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia in studio.• Come assegnare il trattamento?- decisione del<strong>lo</strong> s<strong>per</strong>imentatore?- scelta del paziente?- a casaccio (<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> moneta, giorni pari vs dispari, ecc.)?•Si usa <strong>la</strong> statistica: randomizzazione!
RandomizzazioneLa randomizzazione dei vo<strong>lo</strong>ntari arruo<strong>la</strong>ti in un <strong>trial</strong> ad uno dei gruppi diintervento o al gruppo di control<strong>lo</strong> avviene in base ad una sequenza:• casuale• decisa prima dell’inizio dell’arruo<strong>la</strong>mento e che non può essere cambiata• imprevedibile a priori• ignota sia al paziente (cieco) sia a chi effettua <strong>la</strong> randomizzazione (doppiocieco); se neppure chi esegue le analisi statistiche conosce a quale gruppoè stato assegnato ogni paziente, si par<strong>la</strong> di trip<strong>lo</strong> cieco.NB!!! La randomizzazione non garantisce un’uguale distribuzione dei fattoriprognostici nei diversi gruppi, ma fa sì che eventuali differenze siano so<strong>la</strong>mentefrutto del caso, e che dunque siano tanto minori quanto più numeroso è ilcampione in studio
Metodi di randomizzazione fissi• semplice: ogni soggetto ha <strong>la</strong> stessa probabilità di venire assegnato aciascuno dei bracci d’intervento (rischio di sbi<strong>la</strong>nciamento <strong>per</strong> piccolistudi!). Si realizza solitamente con le tavole dei numerirandom/generatore casuale di numeri.• a b<strong>lo</strong>cchi: <strong>la</strong> randomizzazione viene ripetuta <strong>per</strong> ogni sequenza di nsoggetti arruo<strong>la</strong>ti nel <strong>trial</strong>. Questo <strong>per</strong>mette di attutire squilibri nel<strong>la</strong>numerosità dei diversi bracci del <strong>trial</strong>Esempio di sequenza di randomizzazione a b<strong>lo</strong>cchi (dimensione delb<strong>lo</strong>cco d=4): ABAB ABBA BAAB BBAA …
Tavole deinumericasualiPer ogni soggetto si estrae un numero a caso: se è fra 0 e 4 il soggetto èassegnato al braccio di control<strong>lo</strong>, se è fra 5 e 9 al braccio di intervento.
Randomizzazione stratificataQuando si vuol essere sicuri che uno o più fattori prognostici siano distribuitiugualmente nei diversi bracci, si crea una lista diversa <strong>per</strong> ogni combinazione deidiversi va<strong>lo</strong>ri di questi fattori.NB Ogni tipo di attribuzione può essere stratificato!Esempio di randomizzazione stratificata a b<strong>lo</strong>cchiIn un <strong>trial</strong> con un braccio di control<strong>lo</strong> (A) e un braccio d’intervento (B), conrandomizzazione a b<strong>lo</strong>cchi di d=4 <strong>per</strong>sone, si vuol far sì che ciascuno dei due bracciabbia una uguale <strong>per</strong>centuale di fumatori (sì/no) e di stato menopausale (pre-/post-)Si creano quattro liste separate:• non fumatori, premenopausa: AABB ABAB BAAB BAAB BBAA ABBA …• fumatori, premenopausa: BABA BBAA AABB ABAB ABAB BAAB …• non fumatori, postmenopausa: ABBA BBAA BAAB BBAA AABB BBAA …• fumatori, postmenopausa: AABB ABAB AABB BAAB AABB BBAA …
Field (preventive) <strong>trial</strong>s
I field <strong>trial</strong>s (<strong>trial</strong> preventivi) differiscono dai <strong>trial</strong> <strong>clinici</strong> randomizzati (RCT)<strong>per</strong> il fatto che i soggetti arruo<strong>la</strong>ti non sono affetti da una determinatama<strong>la</strong>ttia, ma sono vo<strong>lo</strong>ntari sani nei quali si vuol studiare l’efficacia di uncerto intervento nel<strong>la</strong> prevenzione di una determinata pato<strong>lo</strong>gia.Mentre l’efficacia di un trattamento in soggetti ma<strong>la</strong>ti può essere valutataspesso in un tempo re<strong>la</strong>tivamente breve, il rischio assoluto disviluppare una certa ma<strong>la</strong>ttia è solitamente basso. Quindi, i <strong>trial</strong>preventivi richiedono solitamente un numero maggiore di soggettiarruo<strong>la</strong>ti e sono quindi più costosi.Per tali motivi, i <strong>trial</strong> preventivi vengono effettuati so<strong>la</strong>mente: <strong>per</strong> pato<strong>lo</strong>gie molto frequenti, e/o <strong>per</strong> pato<strong>lo</strong>gie molto gravi, e/o in soggetti ad elevato rischio di sviluppare una ma<strong>la</strong>ttia
Field <strong>trial</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> prevenzione di ma<strong>la</strong>ttie molto frequentiAscorbic acid for the common cold. A prophy<strong>la</strong>ctic andtherapeutic <strong>trial</strong>.Kar<strong>lo</strong>wski TR, Chalmers TC, Frenkel LD, Kapikian AZ, Lewis TL, Lynch JM.Three hundred eleven emp<strong>lo</strong>yees of the National Institutes of Healthvolunteered to take 1 gm of ascorbic acid or <strong>la</strong>ctose p<strong>la</strong>cebo in capsulesthree times a day for nine months. At the onset of a cold, the volunteerswere given an additional 3 gm daily of either a p<strong>la</strong>cebo or ascorbic acid.One hundred ninety volunteers completed the study. Dropouts weredefined as those who missed at least one month of drug ingestion. Theyrepresented 44% of the p<strong>la</strong>cebo group and 34% of those taking ascorbicacid. Analysis of these data showed that ascorbic acid had at best only aminor influence on the duration and severity of colds.JAMA. 1975 Mar 10;231(10):1038-42
La poliomelite paralitica, una ma<strong>la</strong>ttia re<strong>la</strong>tivamente rara ma molto grave, rappresentavaun problema di salute pubblica sufficientemente vasto da essere oggetto del più grandees<strong>per</strong>imento formale mai eseguito su esseri umani, il Salk vaccine <strong>trial</strong>, nel quale il vaccino oun p<strong>la</strong>cebo fu somministrato a centinaia di migliaia di bambini in età sco<strong>la</strong>re (Francis T, 1955).Il <strong>trial</strong> iniziò con il coinvolgimento di circa 4,000 bambini durante una fase pi<strong>lo</strong>ta, <strong>per</strong> poiestendersi a oltre 1.8 milioni di bambini in età sco<strong>la</strong>re in 44 stati americani.Lo studio fu concepito come un <strong>trial</strong> con due gruppi di control<strong>lo</strong>. Al<strong>la</strong> conclusione del<strong>lo</strong> studio,circa 440,000 bambini avevano ricevuto una o più iniezioni di vaccino, 210,000 bambiniavevano ricevuto un p<strong>la</strong>cebo, mentre circa 1.2 milioni di bambini non avevano ricevuto alcuntrattamento.I risultati furono annunciati nel 1955: il vaccino Salk aveva avuto un’efficacia di 60-70% controil poliovirus di tipo 1 (PV1), e di oltre il 90% contro PV2 e PV3.
Field <strong>trial</strong> in soggetti ad alto rischio di sviluppare unama<strong>la</strong>ttiaN Engl J Med. 1980 Oct 9;303(15):833-41.Hepatitis B vaccine: demonstration of efficacy in a controlledclinical <strong>trial</strong> in a high-risk popu<strong>la</strong>tion in the United States.We assessed the efficacy of an inactivated hepatitis B vaccine in a p<strong>la</strong>cebo-controlled, randomized,double-blind <strong>trial</strong> in 1083 homosexual men known to be at high risk for hepatitis B virus infection.JAMA. 2010 May 12;303(18):1815-22.Annual high-dose oral vitamin D and falls and fractures in olderwomen: a randomized controlled <strong>trial</strong>.OBJECTIVE: To determine whether a single annual dose of 500,000 IU of cholecalcifero<strong>la</strong>dministered orally to older women in autumn or winter would improve adherence and reduce therisk of falls and fracture. DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: A double-blind, p<strong>la</strong>cebocontrolled<strong>trial</strong> of 2256 community-dwelling women, aged 70 years or older, considered to be at highrisk of fracture were recruited from June 2003 to June 2005 and were randomly assigned to receivecholecalciferol or p<strong>la</strong>cebo each autumn to winter for 3 to 5 years.
Preventive <strong>trial</strong>s and intermediate outcomes• <strong>la</strong> questione del tempo di <strong>la</strong>tenza rende difficile valutare l’effetto di un intervento diprevenzione primaria sull’incidenza di una pato<strong>lo</strong>gia cronica, che può richiedere anni <strong>per</strong>il proprio sviluppo.• il tempo che intercorre fra alcuni tipi di intervento (ad esempio, di tipo dietetico) e uncambiamento nell’incidenza di ma<strong>la</strong>ttia è tipicamente incerto.• le <strong>per</strong>sone che si arruo<strong>la</strong>no in un <strong>trial</strong> tendono ad essere non del tutto rappresentativi(più motivati, più sensibili al<strong>la</strong> propria salute, maggior livel<strong>lo</strong> socioeconomico, …) rispettoal<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione generale, ed alcuni interventi (quelli corre<strong>la</strong>ti al<strong>lo</strong> stile di vita) possonoprodurre so<strong>lo</strong> cambiamenti marginali nelle esposizioni che si vogliono studiare.• anche limitandosi alle pato<strong>lo</strong>gie a maggior incidenza (tumori, ma<strong>la</strong>ttie CVD), <strong>per</strong>ottenere delle stime statisticamente significative occorrerebbe arruo<strong>la</strong>re (e seguire <strong>per</strong>anni) un elevato numero di soggetti.L’uso di outcome intermedi <strong>per</strong>mette di rimediare ad alcune dellelimitazioni elencate … quali?
… tuttavia, in medicina raramente sussiste un rapporto biunivoco fra una certapato<strong>lo</strong>gia ed un precursore: può capitare sia che <strong>la</strong> pato<strong>lo</strong>gia insorga senzapassare attraverso <strong>la</strong> fase di precursore, sia che un precursore non porti al<strong>la</strong>pato<strong>lo</strong>gia conc<strong>la</strong>mata!TessutonormaleOutcomeintermedioPato<strong>lo</strong>gia
RCT and field <strong>trial</strong>s con disegno fattoriale
Esempio di un <strong>trial</strong> preventivo con disegno fattoriale: <strong>lo</strong> studio DAMADisegno : <strong>trial</strong> di intervento randomizzato fattorialeAttività FisicaAttività FisicaSINODieta SInn2nDieta NOnn2n2n2n4nBraccio 1 : intervento dieteticoBraccio 2: intervento esercizio fisicoBraccio 3: intervento dietetico + intervento esercizio fisicoBraccio 4: informazioni generali su una sana alimentazionee corretti modelli di attività fisica Dieta basata principalmente su alimenti di origine vegetale a basso indice glicemico e ricca insostanze antiossidanti - povera di acidi grassi saturi e acidi grassi “trans“, ridotti consumi dibevande alcoliche. Uso esclusivo di olio extravergine di oliva come grasso di condimento e cottura. Almeno un’ora al giorno di attività fisica moderata ( es camminare a passo spedito) associata adun’ ora di palestra settimanale
Esempio di un <strong>trial</strong> preventivo con disegno fattoriale: Physicians’ Health Study<strong>Trial</strong> clinico randomizzato volto a studiare l’effetto protettivo di aspirina e betacarotenenel<strong>la</strong> prevenzione delle ma<strong>la</strong>ttie cardiovasco<strong>la</strong>ri (CVD).Il disegno del<strong>lo</strong> studio <strong>per</strong>mette di rispondere a due diversi quesiti:1) l’aspirina riduce il rischio di CVD?2) <strong>la</strong> supplementazione con beta-carotene riduce il rischio di CVD?
Cluster randomized <strong>trial</strong>s (CRT)
<strong>Trial</strong>s e contaminazioneNegli studi s<strong>per</strong>imentali (sia RCT che <strong>trial</strong> preventivi) può capitare che le <strong>per</strong>soneal<strong>lo</strong>cate nel braccio di control<strong>lo</strong> si sottopongano, di propria iniziativa, al trattamentopianificato <strong>per</strong> il braccio di intervento: si par<strong>la</strong> al<strong>lo</strong>ra di contaminazione.Questo può capitare nel caso l’intervento concerna <strong>lo</strong> stile di vita (ad es.,modificazioni dietetiche, attività fisica, ecc.), quando il gruppo d’intervento èsottoposto a visite, esami o analisi di tipo medico, ecc.Solitamente, <strong>la</strong> contaminazione non rappresenta un problema quando:• è possibile usare un p<strong>la</strong>cebo• i soggetti non possono adottare autonomamente il trattamento ins<strong>per</strong>imentazione (ad es., interventi chirurgici)La contaminazione tende a rendere omogenei i due gruppi riguardo al trattamento,riducendo l’apparente efficacia dell’intervento. Per prevenire/ridurre il rischio dicontaminazione, occorre cercare di separare il più possibile le <strong>per</strong>sone al<strong>lo</strong>cate aidiversi bracci cluster randomized <strong>trial</strong>s.
I cluster randomized <strong>trial</strong>s (CRT) sono studi s<strong>per</strong>imentali in cui i soggetti sono assegnati aidiversi bracci (intervento o control<strong>lo</strong>) in cluster, cioè in gruppi di <strong>per</strong>sone, piuttosto che subase individuale.NB Il trattamento può essere somministrato sia su base individuale che su base comunitaria!Tuttavia, i CRT riducono il rischio di contaminazione al costo di ridurre anche <strong>la</strong>randomizzazione dei soggetti nel<strong>lo</strong> studio! I cluster infatti possono differireconsiderevolmente <strong>per</strong> diverse caratteristiche!Esempi diclusterLe unità di randomizzazione (cluster) possono essere più ampie, come vil<strong>la</strong>ggi, città, ecc.
<strong>Trial</strong> di comunità
I <strong>trial</strong> di comunità rappresentano un sottogruppo dei cluster randomized <strong>trial</strong>s in cui iltrattamento è somministrato a gruppi di <strong>per</strong>sone (di dimensione variabile) invece che a singoliindividui separatamente.Mentre, ad esempio, un vaccino è somministrato a singoli individui, l’aggiunta di fluoronell’acqua potabile al fine di prevenire <strong>la</strong> carie dentale è eseguita mediante l’aggiunta di fluoronei depositi di acqua: dunque, intere comunità sono esposte all’intervento, anche se il livel<strong>lo</strong>di esposizione di ogni singo<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona all’interno del<strong>la</strong> comunità può variare (ad es.pendo<strong>la</strong>ri).VersusAltri esempi di mezzi di prevenzione che sono solitamente implementati su base comunitariaincludono <strong>la</strong> distribuzione di vo<strong>la</strong>ntini durante occasioni pubbliche o in luoghi di ritrovo,l’utilizzo di mass-media (campagne di informazione), interventi di tipo ambientale, campagnedi disinfestazione (zanzare), ed altri.
Ast in 1942 outlined a p<strong>la</strong>n to test the caries-fluorine hypothesis. He suggested a study of twocomparable communities with fluoride-deficient water supplies, one of which should have itswater supply supplemented with sodium fluoride to bring its fluoride content up to 1.0 ppmand the second to serve as a control.
Impact of a Two-City Community Cancer Prevention Intervention on AfricanAmericansThe project exp<strong>lo</strong>red the potential of historically b<strong>la</strong>ck medical schools to deliver healthinformation to their <strong>lo</strong>cal communities and used a community-based participatory researchapproach. The intervention consisted of culturally sensitive messages at appropriateeducational levels delivered over an 18-month <strong>per</strong>iod and tested in predominantly b<strong>la</strong>ckcensus tracts in Nashville, TN and At<strong>la</strong>nta, GA. Chattanooga, TN and Decatur, GA served ascomparison cities.Effect of a community-based Aedes aegypti control programme on mosquito<strong>la</strong>rval production sites in El Progreso, HondurasThis pa<strong>per</strong> describes the results of a <strong>trial</strong> to assess the efficacy in reducing the density of<strong>la</strong>rval production sites of utilizing community involvement in the p<strong>la</strong>nning and implementationof an Aedes aegypti control programme, in a dengue-endemic city in Honduras. In addition toa substantial increase in knowledge about dengue transmission and prevention, a re<strong>la</strong>tivereduction in Ae. aegypti <strong>la</strong>rval infestation indices was found in those city neighbourhoodswhere community involvement was utilized compared with their untreated counterparts.Para Niños Saludables: A Community Intervention <strong>Trial</strong> to ReduceOrganophosphate Pesticide Exposure in Children of Farmworkers
Crossover <strong>trial</strong>
In un <strong>trial</strong> crossover, ciascun soggetto riceve entrambi gli interventi, ad es. ilfarmaco da s<strong>per</strong>imentare (trattamento A) e il p<strong>la</strong>cebo (trattamento B), in momentidifferenti nel corso del <strong>trial</strong>.L’ordine in cui ogni individuo riceve i due trattamenti deve essere assegnato contecniche di randomizzazione.Il rischio legato a questo tipo di <strong>trial</strong> è che il primo trattamento somministrato possaavere un effetto a lungo termine (carry-over effects), tale da rendere impossibile <strong>la</strong>valutazione dell’effetto del trattamento che viene assegnato <strong>per</strong> secondo. Ondeprevenire questo rischio, fra i due trattamenti è previsto un <strong>per</strong>iodo di wash-out.In ogni caso, questo disegno è applicabile so<strong>lo</strong> in partico<strong>la</strong>ri situazioni (outcomeacuti, interventi senza effetto a lungo termine, …).
Daily consumption of a high-phenol extra-virgin olive oil reduces oxidativeDNA damage in postmenopausal womenS Salvini, F Sera, D Caruso, L Giovannelli, F Visioli, C Saieva, G Masa<strong>la</strong>, M Ceroti, V Giovacchini, VPitozzi, C Galli, A Romani, N Mulinacci, R Borto<strong>lo</strong>meazzi, P Do<strong>la</strong>ra, D PalliOxidised DNA bases (% DNA in comet tail) by<strong>per</strong>iod and treatment sequence.(a) High-phenol extra-virgin olive oil (high-EVOO) inthe first <strong>per</strong>iod and <strong>lo</strong>w-phenol EVOO (<strong>lo</strong>w-EVOO)in the second <strong>per</strong>iod;(b) <strong>lo</strong>w-EVOO in the first <strong>per</strong>iod and high EVOO inthe second <strong>per</strong>iod.
Metodi <strong>per</strong> l’analisi statistica dei <strong>trial</strong>: intention-to-treat (ITT)L’analisi intention-to-treat è un tipo di analisi basato sull’iniziale assegnazione del braccio diintervento/control<strong>lo</strong>, piuttosto che sull’effettiva compliance dei singoli vo<strong>lo</strong>ntari. Con l’ITT,tutti quelli che hanno iniziato <strong>lo</strong> studio continuano a far parte del<strong>lo</strong> studio, anche se ne esconoin anticipo. In ogni caso, è sempre necessario conoscere l’outcome di queste <strong>per</strong>sone.L’ITT si prefigge di evitare vari artefatti che possono nascere negli studi di tipo s<strong>per</strong>imentale.Esempio 1Può capitare che le <strong>per</strong>sone con uno stadio di ma<strong>la</strong>ttia più grave all’arruo<strong>la</strong>mento possanocontemporaneamente 1) abbandonare <strong>lo</strong> studio con maggior frequenza, e 2) presentare unaminor risposta con <strong>la</strong> terapia. In tal caso, l’efficacia di una terapia risulta incrementata in modofuorviante, se ci si limita a confrontare so<strong>lo</strong> co<strong>lo</strong>ro che hanno terminato <strong>lo</strong> studio.Esempio 2La terapia in s<strong>per</strong>imentazione può essere efficace, ma avere effetti col<strong>la</strong>terali tali da risultarenon-accettabile da un gran numero di pazienti (che, una volta arruo<strong>la</strong>ti in un <strong>trial</strong>,abbandonano o rompono <strong>la</strong> randomizzazione). Escludendo dall’analisi le <strong>per</strong>sone che hannoabbandonato <strong>lo</strong> studio, risulta impossibile osservare questo effetto.
Analisi del<strong>la</strong> compliance e metodi di analisi statisticaIn alcuni casi si può voler valutare l’aderenza al protocol<strong>lo</strong>(compliance) del<strong>lo</strong> studio da parte dei soggetti arruo<strong>la</strong>ti.Questo è un elemento in più <strong>per</strong> discutere i risultati (adesempio in caso di risultati nulli), ma non rappresenta unelemento da tenere in considerazione <strong>per</strong> l’analisi!!!I tipi di analisi (“<strong>per</strong> protocol”, “as treated”) che tengono inconsiderazione <strong>la</strong> compliance rompono <strong>la</strong>randomizzazione e non sono quindi coerenti con ilprotocol<strong>lo</strong> del<strong>lo</strong> studio, e possono condurre a stime distortedell’efficacia dell’intervento in una situazione reale. Quindi,non devono essere usati!!!
Interim analysis ed interruzione precoce di un <strong>trial</strong>Come detto, non è eticamente lecito somministrare un p<strong>la</strong>cebo in un RCTquando già esiste una terapia di dimostrata efficacia. In tal caso, il gruppo dicontrol<strong>lo</strong> è quel<strong>lo</strong> i cui membri sono sottoposti al<strong>la</strong> miglior terapia disponibile almomento.Può capitare che, tramite analisi eseguite nel corso del<strong>lo</strong> studio (interimanalysis), cioè prima del<strong>la</strong> conclusione progettata dell’intervento (ta<strong>lo</strong>ra mentreè ancora in corso l’arruo<strong>la</strong>mento!) un <strong>trial</strong> mostri un beneficio <strong>per</strong> uno dei gruppiin studio tale da rendere eticamente obbligatoria l’interruzione precoce del<strong>lo</strong>studio, con conseguente rottura del<strong>la</strong> randomizzazione e assegnazione di tutti isoggetti arruo<strong>la</strong>ti al trattamento più efficace.Le interim analysis devono essere previste nel protocol<strong>lo</strong> del<strong>lo</strong> studio!
Lo Women Health Initiative (WHI) è un grande studio che includeva, secondo ilprogetto originale, 4 <strong>trial</strong> randomizzati ed uno studio osservazionale in donne in<strong>per</strong>i- e post-menopausa. I 4 <strong>trial</strong> erano:• estrogeni+progestinici vs p<strong>la</strong>cebo (A)• estrogeni vs p<strong>la</strong>cebo (B)• calcio+vitamina D vs p<strong>la</strong>cebo (C)• intervento dietetico vs nessun intervento (D)Il <strong>trial</strong> (A) fu interrotto precocemente nel 2002 <strong>per</strong>ché nel gruppo di intervento erastato registrato un incremento di infarto miocardico, ictus, tumore del seno etromboembolismo venoso (a fronte di una riduzione di tumore co<strong>lo</strong>rettale efratture, che <strong>per</strong>ò non erano sufficienti a rendere il “saldo” positivo).