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Aprile 2007 - Parrocchia di Torbole

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In Sà ascolto RicòrdetXXVII Al<strong>di</strong>na Domenica Scalvini del TempoDAL CAMPANILE / In Sà ascolto RicòrdetAl<strong>di</strong>na ScalviniLa signora Al<strong>di</strong>na Scalvini è nata a <strong>Torbole</strong> Casaglial’1 novembre del 1924. Il luogo del lietoevento fu l’abitazione a ridosso dell’arco sullavia principale allora denominata via VittorioEmanuele. La signora Al<strong>di</strong>na era terza <strong>di</strong> quattrosorelle chiamate con simpatia “le sorellequattro stagioni”; in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> età Bice (“primavera”),Ines (“estate”), Al<strong>di</strong>na (“autunno”) e Severina(“inverno”): il nomignolo non era casualema faceva riferimento coincidente alle date <strong>di</strong>nascita delle ragazze. Dopo aver frequentatol’asilo gestito da personale laico, in quantole suore hanno iniziato il loro servizio neglianni Trenta, all’età <strong>di</strong> sei anni la signora Al<strong>di</strong>nafrequenta le scuole elementari sotto la guidadella maestra Mazzola: le aule erano situate alpiano terra, mentre il primo piano ospitava gliuffici del comune. Durante le vacanze estive ipassatempi consistevano nel giocare a quadretti(si saltava con una gamba sola e vincevachi sbagliava meno), o a nascon<strong>di</strong>no oppurecon il “ciàncol”, anche se era un po’ pericoloso.La signora Al<strong>di</strong>na era figlia <strong>di</strong> Achille (classe1895), il quale era fratello del padre <strong>di</strong> ArturoAngelo (ve<strong>di</strong> bollettino giugno 2004). La suaera una famiglia <strong>di</strong> trebbiatori: il signor Aristide(classe 1897) fu la prima vittima del progressotecnomeccanico, perché venne menomato albraccio destro a seguito <strong>di</strong> infortunio subitodurante la trebbiatura.Intanto gli anni passavano, anche se i ricor<strong>di</strong>dell’epoca non sono molto piacevoli: daitre<strong>di</strong>ci ai <strong>di</strong>ciotto anni la signora Al<strong>di</strong>na vissel’esperienza della guerra.Raggiunta la maggiore età, fu assunta in Comune:il sindaco <strong>di</strong> allora era Gabriele Sandrinie suoi colleghi furono Francesco Angelini, padredell’architetto Cesare, <strong>di</strong> Augusta e <strong>di</strong> Italo,e Luisa Ver<strong>di</strong>ni in Barbera che sarebbe poi <strong>di</strong>ventatasua consuocera.Era il periodo in cui tutto si acquistava tramitele tessere, i documenti provenivano dallaPrefettura e gli impiegati dovevano compilarei documenti per l’assegnazione della tesserache serviva per l’acquisto <strong>di</strong> pane, scarpe egeneri alimentari.Terminata la guerra, i genitori <strong>di</strong> Al<strong>di</strong>na acquistanoil cortile, che consisteva in un ampio appezzamento<strong>di</strong> terra, ora in corrispondenza delcomplesso <strong>di</strong> via De Gasperi. Sulla via Mazzinic’erano le abitazioni, l’officina meccanica <strong>di</strong>Marino Anselmi e in fondo al cortile una grandevigna che confinava con il campo sportivocomunale.Il 22 maggio del 1946 Al<strong>di</strong>na Scalvini si uniscein matrimonio con Guido Ontini, e nella stessaoccasione si sposa anche la sorella <strong>di</strong> Guido,Ester, con Dante Grassi. I coniugi Ontini, che siconoscono fin da ragazzi e sono originari entrambi<strong>di</strong> <strong>Torbole</strong> Casaglia, vanno in viaggio <strong>di</strong>nozze a Venezia, meta ambita e lontanissimaper quei tempi.Al ritorno dalla luna <strong>di</strong> miele la signora Al<strong>di</strong>nainizia a lavorare nella forneria del marito, ilquale è affiancato nel laboratorio dal fratelloAmedeo. Nel negozio si trovano Al<strong>di</strong>na e Mari,moglie <strong>di</strong> Amedeo. Ricorda la signora Al<strong>di</strong>na:44

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