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Sperlonga - Il Cantiere Sociale

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il cantiereS O C I A L ENuova serie - N.7 PERIODICO DELLA SINISTRA D’ALTERNATIVA Novembre - Dicembre 2008 € 1Fondi Lenola Monte San Biagio <strong>Sperlonga</strong>UnascandalosaPiazzaDe Gasperida pagina 10 a 13FONDILa Festa della Legalitàdi Legambiente 3Fondi e la stampa nazionaleAgli onori delle cronache 4L’informazione localeIndagini di una giornalistaal di sopra di ogni sospetto 7Altragricoltura: giù lemani dalle nostre terre 9FONDIUna storia sbagliataArchiviato il caso Conti 15SPERLONGALa resistibile ascesa diun noto costruttore 20MONTE SAN BIAGIOVariante Appia, un disastro 22


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>IN QUESTO NUMEROBentornati pag. 2Legalità ambientaleLa Festa di Legambiente 3FondiLA STAMPA NAZIONALEAgli onori delle cronache 4Informazione localeIndagini su una giornalistaal di sopra di ogni sospetto 7MigrantiPer chi suona la campanella 8Sovranità alimentareALTRAGRICOLTURAGiù le mani dalle nostre terre 9FondiPIAZZA DE GASPERI“A chi tocca rimanere allibito?” 10CASA COMUNALESi può fare una variantein sanatoria? 12BILANCIO PARTECIPATOUna proposta dalPortone della Corte 14ARCHIVIATO IL CASO CONTIUna storia sbagliata 15SANT’ONORATOLa nuova fiera senz’anima 16INTERVISTE“Vogliamo uno skatepark” 17“Mio marito Giuseppe Cardinale”18CULTURA<strong>Il</strong> Museo del Neorealismo 19Usciamo dall’ombra? 19<strong>Sperlonga</strong>La resistibile ascesa di unnoto costruttore 20Monte San BiagioVariante Appia: un disastro 22MusicaIntervista ai Polpo 242Bentornatidi Paolo di CiccoÈl’auspicio che vorremmo sentirci augurare dopo una pausa di riflessioneche ci ha tenuto lontani dalle edicole per qualche tempo. Un periodo checi è servito per guardarci dentro ed intorno. Un evento a cui non è stataestranea la disfatta elettorale, subìta dalla Sinistra, lo scorso aprile. Tante ledomande che ci siamo posti per tentare il rilancio di un’impresa che da sempreci è parsa difficile: un foglio di libera e alternativa informazione in questo paese.Un paese che sta vivendo uno dei periodi più difficili della sua storia politica eamministrativa. Un paese diventato proprietà privata di notabili e gruppi. Unpaese in cui la maggioranza dei cittadini sembra non accorgersi di nulla, o nonse ne rende conto, o finge. Un paese in cui nessuno cerca di disinnescare la miccia,che vediamo accesa, ormai prossima alla cassa di esplosivo.Neppure il residuo di opposizione istituzionale fa nulla di simile: lasciano che lapartita si giochi così come l’ha aperta l’avversario. Ma lo vedono o no come unavversario?Oppure l’impotenza deriva dal fatto che si è passato troppo tempo nelle anticamereistituzionali a invocare e mendicare programmazioni, piani, investimenti,cornici politiche, dimenticando che qualsiasi “linea” è sbagliata se non camminasulle gambe e sulla mobilitazione della gente? Ed allora perché non liberanoil campo coloro che hanno agito in questo modo?In questo contesto abbiamo deciso di misurarci e di prodigarci per far sopravvivereil lumicino di una speranza. Con le nostre poche, ma determinate, forze.Anche in questa circostanza, non solo per scavare, assistere, aiutare, ma perorganizzare, promuovere, rivendicare, protestare, e domani combattere i corvi,risanare e possibilmente cambiare: far le veci dei pubblici poteri, anche se leforze non bastano, tanto meno in questo paese, per questa impresa. Far vivereuna nuova democrazia è un’impresa che in questo paese da troppo tempo languee non viene neppure tentata. E noi a questo vogliamo contribuire, tenendovivo un luogo dove le idee possano confrontarsi, magari per scontrarsi, ma nonper sovrapporsi e elidersi fino a che morte ne segue. Consapevoli che non puòesserci dibattito culturale, e tantomeno informazione culturale in senso lato,senza dubbio metodico, che almeno per noi è sinonimo di spirito critico. E ciòlo riteniamo valido anche nel dibattito politico, anzi nella lotta politica, ecomunque in ogni riga di un giornale politico, scostarsi da questo stile è sconsigliabile:passa di qui la differenza tra egemonia e settarismo. O più modestamentetra intelligenza e presunzione. Eccoci, quindi, di nuovo tra voi.Foto di copertina: Massimo Picano<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong> - Periodico della Sinistra d’Alternativa di Fondi, Lenola,Monte San Biagio, <strong>Sperlonga</strong>. Nuova serie - n.7 - Novembre Dicembre 2008Direttore responsabile: Luigi Di BiasioRedazione: Umberto Barbato, Domenico Bartolomei, Angela Iannone, LuanaMarrocco, Christian Palombi, Maria <strong>Il</strong>aria ParisellaHanno collaborato a questo numero: Andrea Aucello, Daniela Barbato, CinziaCarnevale, Salvatore Coccoluto, Silvio Contestabile, Paolo di Cicco, Marco Fiore,Massimo Picano, Nicola Reale, Daniele VecchioPer informazioni, suggerimenti, collaborazioni, pubblicità, numeri arretrati, contattarela redazione al seguente indirizzo: ilcantieresociale@gmail.comI numeri arretrati sono su internet in formato pdf:www.rifondazionefondi.it/il-cantiere-sociale<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong> è su Myspace: www.myspace.com/ilcantieresocialeStampato da: Grafiche PD S.a.s., Via Ostia 9, Fondi - LT.Tiratura: 1000 copie.Registrazione Tribunale di Latina n. 882 del 03.05.2007Questo numero è stato chiuso in redazione il 19 novembre 2008La Festa della Legalitàdi LegambienteBoicottata dal comune di Fondi, si è tenuta sullaspiaggia antistante l’Isola dei Ciurlidi Domenico BartolomeiLa Goletta Verdea <strong>Sperlonga</strong>“Giù le mani dalla costa”recitava lo striscione espostoil 10 ottobre scorso dalla Goletta Verde di Legambienteancorata davanti al porticciolo di <strong>Sperlonga</strong>. Nella conferenzastampa che si è tenuta nella piazza del comune,i responsabili regionali e locali dell’associazioneambientalista hanno fatto il punto sulla situazione,presentando il dossier dell’Osservatorio Ambiente eLegalità dal titolo “Nuovi e vecchi ecomostri”. Dopo lapluridecennale vicenda dell’“Isola dei Ciurli”, risolta conl’abbattimento del dicembre 2007, l’attenzione si èspostata su altri grandi abusi. <strong>Il</strong> più emblematico èquello di Punta Cetarola a <strong>Sperlonga</strong>, splendido costonea picco sul mare in un'area di 1,7 ettari di bosco emacchia mediterranea. Lì sorgono 80 appartamenti perquasi 13mila metri cubi di cemento. Sono cresciutinegli anni stravolgendo le autorizzazioni originarie delFONDI Nuova serie - n. 7Centinaia di studenti delle scuoledel territorio, tante associazionicon i loro stand, attivitàper i ragazzi, mostre fotografiche eun concerto di musica popolare.Questi i dati della prima “Festa regionaledella Legalità Ambientale” che siè tenuta sul litorale di Fondi l’8novembre. L’evento - promosso daLegambiente Lazio in collaborazionecon l’assessorato all’Ambiente eCooperazione tra i popoli dellaRegione Lazio, ed i circoliLegambiente di Fondi, Monte SanBiagio e Sabaudia - avrebbe dovutosvolgersi nell’area dell’Isola deiCiurli, dove fino a poco tempo fa sorgevanoi villini abusivi, e che ora faparte del Monumento Naturale Lagodi Fondi. Ma proprio nella notte precedentealla manifestazione il comunedi Fondi ha provveduto a far chiuderegli accessi e ad apporre cartelliche indicano l’area come cantiere.Dei lavori in corso, però, nessunatraccia.Così, grazie anche alla disponibilitàdel Commissariato locale, agli organizzatorinon è rimasto che ripiegaresulla spiaggia antistante. Uno spostamentoche tuttavia non ha influitosulla buona riuscita della festa. Itanti cittadini presenti hanno potutovisitare le mostre che illustravano letappe della lunga lotta per la legalitàambientale sul territorio, e gli standdelle associazioni e degli enti presenti:Murales e Cibele di Fondi, TorreTriangolare di Monte San Biagio,Libera e Associazione Caponnetto diLatina, Altragricoltura sud pontino eParco dei Monti Aurunci.Non sono mancati gli interventi,prima della musica del gruppoCanzoniere dell’Appia. “Abbiamovoluto lanciare un messaggio forte echiaro per la legalità - ha dichiaratoLorenzo Parlati, presidente diLegambiente Lazio - coinvolgendocentinaia di giovani in una grandefesta nel luogo dove la legalità havinto contro il più grande ecomostrodel Lazio, un’area che va subito apertacompletamente ai cittadini realizzandosentieri e pannelli didattici perla fruizione”. In tal senso Parlati hacriticato l’amministrazione fondanache “in un anno non ha combinatoniente e oggi ha anche tentato dirovinare l’iniziativa chiudendo nottetempogli accessi all’area”.Secondo Legambiente i reati ambientalinel Lazio sono in crescita, eportano la nostra regione ad un tristequarto posto assoluto in Italia. Perl’assessorato all’Urbanistica dellaRegione Lazio, nel quadriennio2004/2007 sono stati quasi 30milagli abusi edilizi - non condonabili -perpetrati, per una media di oltre 20al giorno.Dopo l’abbattimento dell’Isola deiCiurli, resta alta l’attenzione dell’associazioneambientalista verso altristorici abusi del territorio, a cominciareda quelli del complesso turisticodi Punta Cetarola a <strong>Sperlonga</strong> edell’Holiday Village a Fondi, richiamatinell’intervento di Parlati eperaltro già dettagliatamente illustratiin occasione della tappa sperlonganadi Goletta Verde (vedi box).1971, che riguardavano 20 bungalows per 4300 metricubi. “Chiediamo al comune di <strong>Sperlonga</strong> di mettere laparola fine allo scempio - ha dichiarato Lorenzo Parlati,presidente di Legambiente Lazio - respingendo ledomande di condono per gli oltre cento abusi ancorapendenti”. Molti degli appartamenti sono già stati vendutiad acquirenti che rischiano di veder vanificato illoro l’investimento. L’ambito in cui sorge il complessoresidenziale, inoltre, era stato prima inserito, e successivamentestralciato dalla Regione Lazio dopo un ricorsoal Tar del 2006, dal perimetro del Parco RegionaleRiviera di Ulisse.Si è parlato poi del complesso turistico Holiday Villagedi Fondi, al quale Legambiente proprio quest’anno haassegnato la “Bandiera Nera”. Una struttura, nata neglianni ’70 come campeggio e che ora conta 51 bungalow,un ristorante e un centinaio di roulottes ancorateal terreno. Attualmente il complesso è sotto sequestroin attesa del giudizio di merito del tribunale di Latinaper il reato di lottizzazione abusiva. Su entrambe levicende Legambiente ha annunciato l’inoltro di unesposto alla Direzione Urbanistica Regionale.3


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>FONDI E LA STAMPA NAZIONALEPer mesi abbiamo vissuto nellosconforto: nemmeno unanotizia così sconvolgente,come l’arrivo dell’Antimafia aFondi e la presenza per mesi nellestanze del comune della commissionedi accesso, nominata dal Prefettodi Latina su delega del ministro dell’internoper “svolgere approfonditiaccertamenti presso l’amministrazionecomunale di Fondi per verificarese ricorrono pericoli di condizionamentoda parte della criminalitàorganizzata”, come si può leggere neldecreto del prefetto dell’11 febbraioscorso, ha indignato la cittadinanza.<strong>Il</strong> tutto sembrava dovesse rimanererelegato nella nostra provincia senzadestare alcun scalpore.Ad otto mesi dai fatti, non ci siamopurtroppo potuti ricredere sull'indignazionedei fondani, rimasti quasiindifferenti davanti a questi avvenimenti,ai nomi, alle cifre venute fuoriin seguito alle indagini della D.I.A. ealle indiscrezioni circolate sulla relazionedella commissione.Rassicurante è stato invece notarecome i media abbiano colto la gravitàdella situazione, riportando con precisionenomi, date e fatti.Non stiamo parlando però soltantodei media locali, ma di grosse testatenazionali: due sono infatti gli articoliapparsi nei mesi passati, uno suL’Espresso del 28 agosto 2008, l’altroil 19 settembre 2008 sul settimanaleLeft, che ha raccolto la gloriosaeredità del settimanale Avvenimenti.Ma anche il quotidiano <strong>Il</strong> Manifestoe L’Unità si interessano a Fondi. E LaRepubblica del 19 novembre 2008.Per non parlare dei servizi televisivi- oltre a quello sul telegiornale regionale- andati in onda nelle prime settimanedi ottobre sulle reti nazionali:uno l’11 mattina, nel programmaSabato & Domenica, che ha dedicato15 intensi minuti proprio a Fondi,l’altro la sera del 12 su La7, dove èstato trasmesso Pontina Connection,mini-inchiesta del programmaFONDIAgli onori delle cronacheLe vicende locali viste da L’Espresso, Left, <strong>Il</strong> Manifesto e L’Unitàdi Angela IannoneLuigi Di BiasioReality sulla collusione mafia-politicache parte da Sabaudia e arriva finoa Fondi. Infine anche il TG1 del 15novembre scorso è intervenuto sulCaso Fondi.Ma se per l’etere la fruizione è illimitata,il cartaceo ha ancora il difetto diavere una tiratura di copie ridotta. Lapubblicazione degli articoli su Fondiha provocato un boom di vendite diqueste riviste, che sono andate a rubanel giro di poche ore. Molti hannoavuto la fortuna di poterli leggere sufotocopie rimediate da amici e colleghi.Si vocifera che in alcuni puntivendita le copie siano state tuttecomprate da singole persone. Maquesto si spera che sia il solito chiacchiericciodi paese.Non potendo pubblicare interamentele pagine dei settimanali sul nostroperiodico, abbiamo pensato allora difare una sintesi dei due articoli. Pertutti quelli che sono rimasti a boccaasciutta, preparatevi a restare abocca aperta.Circeo Connection è il titolo dell’articolodel giornalista Paolo Biondani,apparso sull’Espresso. Già dal titolosi comprende che il pezzo giornalisticonon riguarda solo Fondi ma tuttala costa meridionale della provinciadi Latina. Scrive Biondani che “DaSabaudia al Circeo, da <strong>Sperlonga</strong> aGaeta, la costa laziale è terra di conquista.Ristoranti, bar, società turistiche,agricoltura ed edilizia sono inmano alle cosche.” “Da più di vent’annile indagini e i processi registranocontinue infiltrazioni di Cosanostra, camorra e ’ndrangheta nelBasso Lazio.” Biondani parte da unaTitolo deL’Espresso - Numero 34del 28 agosto 2008)figura emblematica dell’area delCirceo: il capoclan Hassan Bouzan.“Cioè il cosidetto Egiziano, considerato“il vero proprietario” di un’interacatena di night, ristoranti e localicome “il bar Trieste di Terracina.”Ma cosa ha di particolare l’Egiziano?Veniamo a scoprire dalle pagine deL’Espresso che si tratta di un personaggioche ha anche a che fare conFondi. Come? Perché “I suoi familiariacquisiti si chiamano Aldo Trani eCarmelo Tripodo: sono “entrambipregiudicati e sorvegliati speciali.”L’inchiesta che li riguarda “è in granparte ancora segreta. I magistratihanno svelato solo un tronconeminore: gli atti necessari a far arrestareper usura quattro imprenditoridi Fondi. “Ed è attraverso questi ultimiche nell'inchiesta sono finiti duepolitici di spicco: “sono un consigliereregionale di Forza Italia, RomoloDel Balzo, che è anche presidente delconsiglio comunale di Minturno el’assessore ai Lavori pubblici diFondi (ora dimissionario) (per l’esattezza“dimissionato” ndr) RiccardoIzzi, doppiamente insospettabile perchéappartiene a una delle famigliepiù ricche della provincia. Suo padreMario è il proprietario del GruppoIzzi, che controlla 94 supermercatitra Campania e Lazio.”Così scrive Biondani: “i politici Izzi eDel Balzo si sono associati allo scopodi favorire un'associazione di stampocamorristico attraverso un continuoe costante scambio di favori”. Questoinvece scrivono il pm Diana DeMartino e il procuratore aggiuntoItalo Ormanni, rivelando ancora cheFONDI Nuova serie - n. 7“Izzi e Del Balzo sono al centro di unavasta rete clientelare finalizzata apilotare assunzioni, speculazioni edilizie,appalti e finanziamenti pubblicinell’interesse dei clan mafiosi”. Equesti clan provengono in particolaredalla Calabria e da Casal di Principe.Clan che a Fondi e zone limitrofe(Terracina, Gaeta, Formia, SanFelice) riciclano denaro investendolonel cemento, che manipolano numerosiimprenditori attraverso il prestitoe l’usura, con tassi che arrivanofino al dieci percento mensile.<strong>Il</strong> crimine e l’attesa,articolo diVicenzo Mulèpubblicato su Leftsi focalizza interamentesul caso diFondi. Si parte dalricorso presentatodall’amministrazionecomunale,guidata dal SindacoLuigi Parisella,contro ilprovvedimento dinomina della commissionerespintodal Tar di Latinaper mancanza dimotivazione. <strong>Il</strong>Comune avevaanche inoltrato unricorso contro laproroga dei lavori della commissione,chiedendo di conoscere tutti gliatti di bordo, ovvero tutto il materialeraccolto - coperto da segreto istruttorio- e verbalizzato durante la suaattività. “Nello scorso aprile, difendendoil ricorso, lo stesso Parisellafaceva notare che “il Tar rappresentaun organo della giustizia amministrativa,deputato ad accertare lalegittimità degli atti della PubblicaAmministrazione, compresa quelladel ministero dell’Interno, della prefetturao di altri enti ad essa appartenenti.”Un organismo al quale quindici si poteva rivolgere tranquillamenteper chiedere anche di “verificare chela prefettura abbia agito correttamentenel prendere provvedimenti ditale gravità.” Gli attacchi del sindacodi Fondi secondo Edoardo Levantini,presidente del CoordinamentoAntimafia Anzio-Nettuno: “ricordanole veementi e scomposte reazionidegli amministratori di centrodestradi Nettuno, “mandati a casa” perchèla loro amministrazione era condizionatadalla criminalità organizzata”.Una situazione presente anche aFondi, come dichiarava il prefettoBruno Frattasi nella sua relazione alministero dell’interno datata 6 febbraio,in cui faceva un particolareriferimento ai “condizionamentimalavitosi a cui era soggettoRiccardo Izzi”. Ed è sulla figura diIzzi che il giornalista di Left è generosodi particolari. Ci racconta dellesue frequentazioni, del ruolo chesvolgeva di punto di riferimentoall’interno dell’amministrazione dipersonaggi del calibro di CarmeloTripodo, Aldo Trani e i fratelli Zizzo.Della sua passione per la cocaina edel momento in cui, dopo che nell’ultimanotte dell’anno gli bruciarono lamacchina, decise di rivolgersi aicarabinieri. Ma Mulé ci tiene a ricordareanche i due incontri del prefettocon il sindaco nei quali il prefettoaveva invitato quest’ultimo ad allontanarel’assessore dal suo incarico,senza alcun risultato: “Nessuna iniziativain tal senso è stata finoraintrapresa dal sindaco che pure -scrive il prefetto - aveva confermatol’opportunità di tale soluzione manifestandol’intenzione di perseguirlain tempi brevi. In realtà è sembratoche tale scelta fosse impedita ocomunque assai difficile da attuare.Quest’inerzia - conclude il prefetto -alimenta il dubbio di una più estesarete di legami o anche di possibiliintimidazioni”.Dalla relazione risulta un particolare(L’Unità - 11 novembre 2008)molto inquietante: “la relazione svelacome il sindaco non fosse l’unico adessere a conoscenza di questi legami:con lui infatti era presente almomento dei colloqui il senatore diForza Italia Claudio Fazzone”.Riccardo Izzi, scrive Mulé "il 3 gennaioracconta (ai carabinieri ndr) isuoi terribili 2 anni, fatti di frequentazionipericolose, di un uso smodatodi cocaina, dell’appoggio a bande diusurai e di campagne elettorali inodor di criminalità organizzata. Sonoi due anni in cui siavvicina a Di Fazio(Massimo AnastasioDi Fazio, dettoPeticone, arrestatolo scorso febbraioper usura ndr) ... aTrani, ZizzoGarruzzo e tantialtri.” Nella suadeposizione, Izzisostiene di averavuto il sostegnodurante la campagnaelettorale delle politichedel 2006 proprioda Trani,Tripodo e i fratelliZizzo. “Mi rendevoconto che si trattavadi persone non particolarmentetrasparentituttavia in quelperiodo non ero particolarmentelucido. Era infatti ilperiodo in cui facevo più uso di cocaina.”Izzi è convocato per il 9 gennaiodalla Procura antimafia di Roma.L’8 gennaio è invece la data dell’incontrotra Izzi e Fazzone. ScriveMulè: “in maniera inspiegabile, l’uomo(Fazzone ndr) è al corrente ditutte le dichiarazioni rese da Izzi aicarabinieri. Sa anche dell’appuntamentodel giorno dopo. Come ricordaIzzi: “mi disse che stavo collaborandocon gli inquirenti e addiritturacon la magistratura e, cosa davverosingolare, mi disse: “So cosa vai afare domani a Roma...”. SecondoIzzi, Fazzone lo avrebbe invitato adimettersi promettendogli di recuperarlouna volta calmatesi le acque eaddirittura di portarlo con sé allefuture elezioni regionali, in cui sisarebbe candidato alla presidenza.Resta da chiedersi “come poteva ilsenatore Fazzone essere a conoscenzadelle dichiarazioni rese da Izzi aicarabinieri? Chi è l’autore della telefonatache da Latina riferisce a4 5


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>FONDIFONDI Nuova serie - n. 7lo di essere informati per tenere altala vigilanza, ma quello di non essereallarmati o screditati dalle notizie,anche se nello specifico queste nonriguardano loro, ma chi li comanda.Ad aprire l’incontro, il direttore delsuo giornale, Lidano Grassucci. Ora,è difficile da credere, ma questoGrassucci è persino più stupefacentedella sua collaboratrice. Più spregiudicatoe ironico, dove lei suggeriscelui è esplicito, incurante del ridicolo:“Arrivando a Fondi, non ho vistonessuno in coppola e lupara. Hochiesto in giro un’informazione etutti sono stati gentilissimi”. Criticail prestigio attribuito al prefetto diLatina, sostenendo che chi viene dafuori non è meglio dei fondani. Diceche non dev’essere una commissioned’accesso a stabilire se chi ci amministraè onesto ma “siete voi, con ilvostro voto”, senza rendersi contoche in base a questo principio nessunconsiglio comunale, compresoGioia Tauro, potrebbe mai esseresciolto per mafia. Definisce addiritturaassurda l’esistenza del reato diconcorso esterno in associazionemafiosa. Poi accenna a Saviano (e sadi che parla, visto che più d’una voltachiama il centro della camorra“Casal dei Principi”), illuminandoci:“Se la camorra voleva uccidereSaviano, l’avrebbe fatto prima chescrivesse il libro”; e quindi scopriamoche queste entità fantasmatichedei camorristi hanno anche il donodella chiaroveggenza, per cui primaancora che Saviano impugnasse lapenna già sapevano come sarebbeandata a finire.Lo specchiato Grassucci, nel corsodell’incontro, ha ribadito: “Paghi chideve pagare, arrestino chi deve esserearrestato, ma non condannino lacittà intera”. Chissà se qualcuno si èalzato per chiedergli chi mai abbiacondannato la città intera. Ed haaggiunto che nei giornali non c’è pluralismo“tant'è vero che nessuno haavuto il coraggio di dire qualcosa incontrario, di porsi dei dubbi”, tranneil suo giornale ovviamente, che invecenon sembra nutrire alcun dubbiosull’onestà dei nostri amministratori.Questo è il pluralismo secondoGrassucci: se emergono fatti oggettivamentegravi non conta, ciascunodica la sua: “Secondo me sonomafiosi”, “Secondo me no”. Un giochettoscemo di opinioni che se neinfischia della realtà.A “Murales” i nuovi corsi di italiano per migrantiPer chi suona la campanellaL’aula delle lezioniSono partiti anche quest’anno icorsi di lingua italiana permigranti, organizzati dall’associazioneMurales-Arci di Fondi.I corsi, rivolti ad immigrati adulti,hanno due vantaggi: sono serali(hanno inizio alle ore 19:30 e duranoun’ora e mezza circa) e sono gratuiti.In questo modo possono parteciparviin molti, perché non intralcianocon l’orario di lavoro.“L’iniziativa, che viene portata avantida cinque anni - scrive nel comunicatoCorrado Pesce, presidentedell’associazione - rientra nell’impegnocivile di Murales in favoredelle ragazze e dei ragazzi, delledonne e degli uomini migranti, inun’ottica di solidarietà e di giustizia,di difesa dei diritti umani e di conoscenzae cooperazione tra i popoli,contro ogni forma di violenza, razzismoo discriminazione”.Quest’anno il progetto presenta unanovità: per la prima volta l’associazionericeve un sostegno da parte delConsiglio Regionale del Lazio. Inquesto modo sarà possibile migliorarealcuni aspetti del corso, anchese in realtà l’impegno e le capacitàdegli organizzatori e dei volontariche gestiscono da anni il corso sonodavvero notevoli.Le lezioni - iniziate il 15 ottobre - sitengono 2 volte a settimana presso lasede dell'associazione, in via PonteGagliardo 33 e si articolano in duedifferenti moduli: un livello base,destinato a coloro che di italiano nesanno pochissimo, ed un livelloavanzato, per chi conosce meglio lanostra lingua. Grammatica quindi,ma non solo: oltre ai libri di testo e aiconsueti materiali didattici, vengonoutilizzati giornali, telegiornali, conversazionitipo, in modo da renderele lezioni più pratiche ed interattive.<strong>Il</strong> corso per migranti è un esempio diistruzione dal basso, che si distaccamolto dalla proposta indegna e razzistaavanzata dal GovernoBerlusconi sulle classi differenziali,che - qualora venisse approvata nonsolo non sarebbe di nessun profitto,ma alimenterebbe e aggraverebbe ledifficoltà sociali già presenti nellanostra società.Angela IannoneLo sciopero degli studenti delle superioriÈdal piazzale Cesare Beccaria, proprio di fronte al vecchio carcere, di recenterestaurato e da tempo sottoutilizzato ovvero impropriamente utilizzato,che alle 9 del 18 ottobre scorso è partito il corteo degli studenti degli istitutisuperiori fondani che hanno manifestato contro la legge 133/08 (LeggeFinanziaria) e l’ex disegno di legge Gelmini, ora legge 137 del 2008.Gli studenti, megafoni e striscioni in mano, hanno prima percorso Viale dellaLibertà, poi hanno proseguito per corso Appio Claudio fino ad arrivare inpiazza dell’Unità d’Italia. Un momento di sosta sotto il castello per non disturbareuna triste cerimonia che si stava svolgendo nella chiesa di SanFrancesco. Era in corso un funerale. Poi tutti in piazza IV Novembre, sotto alcomune. Sit in sui gradini di accesso al comune, slogan, diffusione di volantinicon i temi della protesta studentesca: contro il voto in condotta, contro itagli al personale, contro i tagli dei finanziamenti.“Consideriamo scellerato il metodo di questo Governo che cancella la democraziae non prende in considerazione le rappresentanze studentesche. Afronte di questo metodo, noi non possiamo fare altro che alzare la voce.Investire su scuola e università significa investire sul presente e sul futuro diquesto paese.” È questo uno dei passaggi che si potevano leggere sul volantinodistribuito: un invito a prendere sul serio i giovani e le loro richieste.Andrea Aucellodi Umberto BarbatoChe cos’è la sovranità alimentareGiù le mani dallenostre terreLa parola ad Antonio De Simone di AltragricolturaC’è una crisi alla quale vienededicato poco spazio daimedia ufficiali ma che per lecaratteristiche e le dimensioni chesta assumendo interessa da vicino ilnostro territorio e l’economia dellapiana di Fondi. Stiamo parlandodella difficile situazione in cui versanotante aziende agrozootecniche chevedono messo a serio rischio il propriodiritto ad esistere e a produrre acausa di quello che gli imprenditoridel settore definiscono un vero e propriolatifondo bancario.Movimenti ed organizzazioni di agricoltoriperò hanno deciso di unificarsie costruire una organizzazione sindacaleper la Sovranità Alimentare.Abbiamo incontrato AntonioDe Simone, esponente diAltragricoltura, al quale abbiamochiesto di spiegarci cosa stasuccedendo.Stiamo attraversando anche sulnostro territorio una crisi pesantissimache mette a rischio la stessa permanenzadel patrimonio di lavoro edi gestione del territorio, che pergenerazioni le famiglie degli agricoltorihanno garantito al Paese. Oggi,per molti di noi, si profila lo spettrodi dover presto chiudere l’attività: leterre potrebbero in poco tempo passarein mano alle banche, alle multinazionalio a speculatori e affaristi.Voi denunciate che ogni minutoin europa chiude un'aziendaagricola ma cosa c'entranole banche con la vostra crisi?Con le nostre terre sono stati garantitiinvestimenti importanti con cuiagricoltori ed allevatori hannorischiato il proprio denaro per assicurarelavoro e cibo e per tenere inproduzione il territorio, convinti chefosse, semplicemente, loro dovere.La verità è che nessun investimentofatto negli anni scorsi dai contadini edalla imprese agricole è, ormai ,remunerato dalla vendita del prodottoche invece viene pagato lorosempre meno e sotto i costi di produzione:a fine dell'annata agraria,da troppo tempo, si scopre di aversolo accumulato perdite e debitimentre per i consumatori aumentasempre di più il costo della spesa.Quindi li sistema bancario efinanziario di fatto sta diventandoil proprietario formaledelle vostre terre. Ma come vistate organizzando per risponderea questa crisi?In questi anni è caduta la fiduciaverso le istituzioni ed i sindacati chehanno avallato scelte colpevoli diquesta intollerabile situazione. Cosìa fine settembre movimenti ed organizzazionidi agricoltori, associazioniLo stand di Altragricoltura allaFesta della Legalità Ambientale8 novembre 2008e alte realtà sindacali del mondoagricolo e del consumerismo si sonoincontrate per una due giorni dilavoro a Modragone (CE).Con quale obiettivo?Dare vita in Italia ad una forte e rappresentativarealtà sindacale permettere al centro delle vertenze ibisogni degli agricoltori e dellasocietà per un’agricoltura in cuisiano centrali il lavoro, la tutela delterritorio, dei beni comuni e deidiritti dei consumatori e per lasovranità alimentare.Cosa significa sovranità alimentare?È il diritto dei cittadini a scegliere ilproprio modello di produzione, trasformazione,distribuzione e consumodegli alimenti. È la prima condizioneper recuperare l’autonomiadelle aziende di fronte allo strapoteredelle banche e multinazionali.Vuol dire garantire a tutti i cittadiniun cibo sano a prezzi giusti e in unterritorio tutelato rispettando i benicomuni.Potresti dirci qual è una delle leemergenze più grandi?La cosiddetta debitoria dei debitiINPS poiché la soluzione della cartolizzazionesi è rivelata un businessper la banche ma un incubo ed unpeso insostenibile per la maggiorparte delle aziende. Per questo chiediamoche si ridefinisca una soluzioneequa per permettere alle aziendedi far fronte agli impegni in funzionedelle disponibilità.Cosa proponete per usciredalla crisi?Di dichiarare lo stato di crisi socioeconomicanei settori compromessidagli andamenti di mercato sfavorevoli;una moratoria di tutte le procedureesecutive nei confronti delleaziende agricole a rischio di chiusura,unpercorso di fuoriuscita dall'indebitamento;la messa a disposizioneimmediata dei crediti che gli agricoltorivantano da diversi Enti pagatoripubblici ed un piano di tutela erilancio delle aziende produttive.Quale sarà il prossimo appuntamento?Entro gennaio terremo l’assembleacostituente dell’organizzazione.Intanto iniziamo da noi, lavorandoper riunificare anche a partire daFondi convinti che le lotte e le vertenzein corso siano la legittimazionefondamentale per una unità sindacalenon fra ceti burocratici ma frasoggetti economici veri.Vogliamo alzare la testa. È tempo diriprenderci in mano il diritto ad esistereed alla dignità di chi lavora laterra e consuma il cibo.89


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>FONDIFONDI Nuova serie - n. 7Gianfranco Mariorenzi,responsabile del settoreLavori Pubblici protestaper una pagliuzzae dimentica le travi(di cemento) nell’occhioA chi tocca rimanere“veramente allibito”?di Luigi Di BiasioÈdi lunedì 20 ottobre scorso ilcomunicato del comune diFondi contenente la risentitareazione dell’ingegner GianfrancoMariorenzi, responsabile delsettore lavori pubblici comunale,rimasto “veramente allibito” di frontealla spregiudicatezza di un quotidianoprovinciale.<strong>Il</strong> giorno prima Latina Oggi avevascritto che nella relazione inviata dalPrefetto al Ministro dell'interno, conla quale l’alto funzionario dello Statochiede lo scioglimento del consigliocomunale di Fondi, si parla di una“mancata disponibilità” dell’ingegnerenel mettere a disposizionedella commissione di accesso gli attiufficiali di pubblicazione del bandorelativo alla “Riqualificazione diPiazza De Gasperi e dell'area excampo sportivo San Francesco”.Leggendo il comunicato del comunesi è così potuto appurare che il bandoè stato pubblicato sulla “GazzettaUfficiale della Repubblica Italianal’11 gennaio 2005 nonché sul GU/SS4 Comunità europee del 6 gennaio2005.” La lettura del comunicatonon ha permesso invece di appuraresu quali “quotidiani a diffusionenazionale e a diffusione regionale” ein quale data siano stati pubblicatigli estratti del bando di gara, anchese con determinazione del 21 dicembre2004 si erano impegnati e consegnatiad un dipendente comunale6.000 euro per far fronte sia al costodella pubblicazione sui quotidianiche sulla Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica Italiana.Intanto la realizzazione di un megamostro edilizio, che tutti ormai possono“ammirare” nel centro dellacittà e che ricorda a tutti il classicoelefante in mezzo ad oggetti di cristallo,è cosa quasi fatta. La sottrazionedi aree di proprietà comunalealla fruizione pubblica per essere trasformatein box e date in proprietà adei privati è a buon punto. Cominciaad emergere dal terreno lo scheletroin cemento armato del centro commercialeprivato esteso sopra e sottoterra per qualche migliaio di metriquadri, realizzato su un terreno cheprima era di tutti i cittadini di Fondi.L’approntamento del vasto parcheggioa pagamento che va da piazza DeGasperi all’antico giardino del conventodi San Francesco procede speditamente.È questo il risultato di un bando chedefiniva le opere da realizzare come“Progettazione definitiva ed esecutiva,costruzione della nuova sedecomunale, riqualificazione di PiazzaDe Gasperi e dell’area “ex camposportivo San Francesco” mediantecostruzione di due parcheggi interratie gestione funzionale ed economicadi detti parcheggi.”Visto quello che si è in parte realizzatoe si sta finendo di realizzare, ad untecnico - da noi interpellato - è venutoqualche dubbio sulla correttezzadi tale dizione che certamente nonha spinto molte ditte al momentodella sua indizione ad approfondiremeglio le caratteristiche della gara.Anche perché si era scelta la procedurad'urgenza che prevede soloventi giorni di tempo per avanzare lecandidature. Ovvero per chiedere diessere invitati alla licitazione privatacon cui il Progetto di Finanza sarebbestato definitivamente aggiudicato.Venti giorni decorrenti dalla data dispedizione del bando (4 gennaio2005) e non da quella della pubblicazionesulla Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica che c’è stata l’11 gennaio.Per chi avesse appreso del bandodalla Gazzetta i giorni si riducevanoaddirittura a 13.“Avrebbe fatto in tempo un’impresadi Roma o Milano o Bolzano, per nonparlare di qualcuna della Svezia aprendere visione del bando e delladocumentazione a loro disposizione?”si è chiesto il nostro amico ed acostituire l’associazione temporaneadi imprese necessaria a gestire quellastrana gara, aggiungiamo noi?“Oltretutto, quale era l’urgenza:erano forse crollati i pini di piazza DeGasperi o il monumento ai caduti ogli arbusti e i fiori dell’ex camposportivo?”Se qualcuno poi va a fare un po’ diconti scopre che alla voce“Quantitativo o entità del contratto”del bando risulta un “importo presuntodell’investimento complessivo”di 26 milioni e 900 mila euro afronte di lavori espese di ingegneriaper 16 milionie messo di euro.Ora se a 26 milionie 900 milaeuro sottraimo16 milioni emezzo restano 10milioni e 400mila euro chefanno partecomunque dell’importopresuntodell’investimentocomplessivo.Unabella cifra anchese leggendo ilbando non sicapisce assolutamentea cosapossano corrispondere.Percapirlo bisognaandare a leggerela delibera digiunta n, 471 del29 dicembre2005 dove c'èscritto che “ilSettore LavoriPubblici e Ambienteha stimato in euro 260.000.000il costo medio annuo di gestione deiparcheggi e che pertanto il costo presuntoglobale della gestione è stimabilein euro 10.400.000”. 10 milionie 400 mila euro sono 260.000 moltiplicato40, che è il numero degli anniprevisto di gestione privata dell’appaltodi tutti parcheggi a pagamentodel territorio fondano, a partire daquelli da realizzare nei due spazi centralidella città. Per inciso: da nessunaparte viene specificato il numeroesatto dei parcheggi pubblici esterniai lavori da realizzare che fannoparte di tale appalto. È evidente chesolo un esame approfondito da partedi qualsiasi ditta seria che non conoscessegià bene la situazione fondanaavrebbe permesso alla stessa di districarsibene e di capire che cosaveniva messo in gara. Tanto per ulteriorechiarezza: era esatta la previsionedi spesa dell’Ufficio tecnicosulla gestione dei parcheggi e quantoera invece il ricavato annuo che potevanogarantire? Ma qualcuno avevadeciso di adottare la procedura d’urgenza:per impedire tali approfondimenti,viene da chiedersi? È interessedi tutte le amministrazioni pubblichepercorrere la strada che permettedi avere il maggior numero di concorrentied offerte ad un'asta milionaria.Si ottengono in questo casorisparmi consistenti nei costi. Perfare questo c’è bisogno di massimachiarezza e di tempi corretti. Non cisembra che sia questa la strada percorsadall’amministrazione comunale.Tanto che alla fine si è arrivati, inuna gara di rilevanza europea, adaverci una sola offerta da un’associazionetemporanea di imprese “nota”ed un ribasso ridicolo dello zero cinquantaper cento. Forse un recordeuropeo: per partecipazione e ribasso.Ci si è trovati in presenza diamministratori e tecnici assolutamenteincapaci o non è il caso di farecome Andreotti e commettere il peccatodi pensare male e di indovinarci?Perché il dubbio che la gara siastata pilotata per arrivare proprio aquel risultato ha sfiorato più di qualcunocompresi, forse, i componentidella commissione di accesso. Alloranon spetta certo all’ineffabile ingegnerGianfranco Mariorenzi di rimanere“veramente allibito” ma a quellaparte di cittadini fondani cheancora sono onesti.Panoramica delcentro commercialeprivatoche ha sostituitoil parco giochiper bambinidi piazza De Gasperi1011


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>Continuano le scelte “disinvolte” dell’amministrazioneCasa comunale: si può fareuna variante in sanatoria?I fondani chiamati a pagare gli errori di progettazione che comportano aumentidei costi. Vanno invece addebitati alla ditta appaltatriceLe vicende della costruzionedella nuova Casa Comunalenon mancano di rivelarenuovi elementi che dimostrano,una volta di più, la torbidezzache fin dall’inizio ha caratterizzatol’operazione edilizia messa in atto.Dopo una prima perizia di variantedi Euro 819.316,29 servita - a quantosi dice - a soddisfare le strampalatefantasie di un notabile locale, èrecente la notizia di un’ennesimaperizia suppletiva divariante (leggasi maggioreimpiego di soldipubblici) che riguardanoil faraonico complesso incorso di esecuzione aPiazza De Gasperi.Questo nuovo aggraviodi spesa è di €.1.873.977,41 e sarà ripartitoin €. 1.289.539.33 acarico dell’Amministrazionecomunale - leggasicittadini fondani - tramiteaccensione di mutuocon la cassa Depositi ePrestiti e soltanto per €.584.438,08 con fondi acarico dell’Impresaaggiudicataria dell'appalto.Non ci è dato conoscere almomento l’iter amministrativo chetale perizia ha seguito. Sappiamosoltanto che dopo un veloce passaggioin Commissione Lavori Pubblici,due tranquille sedute in cui l’opposizionesi è guardata bene dal chiederechiarimenti, la stessa non è mai arrivatané in Consiglio comunale, né inRegione. Con tutta probabilità c'èstato soltanto un passaggio inGiunta. Verificheremo.Quello che - tuttavia - ci preme sottolineare,è lo stravagante comportamento,o meglio accondiscendenza,che continua a caratterizzare i rapportitra l’Amministrazione Comunale el'Impresa esecutrice dei lavori.12FONDIVeniamo dunque ai fatti. Nella“Relazione generale della perizia divariante e suppletiva della CasaComunale e dei parcheggi e riqualificazionedelle piazze ex SanFrancesco e Piazza De Gasperi” tra lepremesse che tendono a giustificareil maggior onere dell’opera possiamotestualmente leggere:“Successivamente alla suddettavariante, che ha riguardato i lavoriprevisti su l'unica area disponibile.quella dell’ex campo sportivo SanFrancesco, in data 27 luglio 2007 èstata consegnata definitivamente l’areadi piazza De Gasperi. <strong>Il</strong> ritardocausato dallo spostamento del mercatosettimanale dall’area in questioneal nuovo sito di Via Mola di SantaMaria, ha fatto slittare sia tempi diesecuzione dei lavori previsti che icosti legati alla maggior durata delcantiere”.Questo passaggio, oltre a fugare ognilegittimo dubbio sulla fasulla cantierabilitàdel progetto, avanzato dallecolonne di questo giornale, almomento della consegna dei lavoriavvenuta il 16 aprile 2006, ne poneimmediatamente un altro. Ovvero: sirende conto l’estensore di questodocumento che un passaggio delgenere offre all'impresa margini dirivalsa e di riserva economica insperata?Si rende conto l’Amministrazioneche un suo dipendente assomigliamolto di più a un direttore tecnicodi quell'impresa e che di essa soltantone tutela gli interessi?Si legge che “La perizia di variante incorso d’opera che è stata redattasecondo i dettami dell’art. 132 delD.Lgs. 163 e s.m.i. (exart. 19 comma 1-ter e25 della legge 109/94)è suddivisa in tre diverseesigente comeappresso descritto”. Lediverse esigenze di cuiil documento tratta sipossono riassumere:a) Cause Impreviste edimprevedibili;b) Migliorie;c) Per esigenze derivantida sopr’avvenutedisposizioni legislativee regolamentari.Nel giustificare leprime si cita: “Durantel'esecuzione dei lavorisull'area di Piazza DeGasperi sono state riscontrate causeimpreviste ed imprevedibili quali ilrinvenimento di interferenze preesistentinon segnalate al momento diredazione del progetto e che è statopossibile riscontrare soltanto in fasedi scavo e realizzazione dei pali perimetralie delle opere di fondazionecon le quali si è potuto fare unriscontro diretto fino a mt 4.80sotto il piano della piazza”. In parolepovere significa che chi ha fatto ilprogetto, nella fattispecie l’impresaaggiudicataria (trattandosi di unproject-financing), non si è premuratadi acquisire tutte le informazionipreliminari necessarie alla redazionedel progetto esecutivo. Ci sembraovvio che in un’area urbana aforte densità abitativa ci possono,anzi, devono esserci delle interferenzepreesistenti. Che altro non sono:linee telefoniche, fognarie, elettriche,idriche e metanodotti. O si pensavadi essere alle “Calamete”?Inoltre si cerca di far pagare ai cittadinifondani un altro clamorosoerrore progettuale, ormai di dominiopubblico, consistente nell’aver consideratol’area dei marciapiedi edelle aiuole dell’ATER come area dicantiere. Fatto che ha determinato,insieme ad una ulteriore ed erratavalutazione su via Ponte Nuovo, allaperdita di tutta una serie di boxinterrati e alla ricollocazione di elementistrutturali quali rampa eascensore che hanno determinatodiverse soluzioni progettuali.Sempre e solo a causa di carenze delprogetto sia ben chiaro.Come pure la perizia ci suggerisce:“Si è reso poi indispensabile costruireil sistema di aggottamento deiparcheggi e della zonainterrata della casacomunale, per evitaregli allagamenti causatidal carico fognario delleacque meteoriche provenientianche dal collettoredi via ArnaleRosso, allagamenti verificatidurante le operazionidi costruzione; esovradimensionare ildisoleatore previsto neiparcheggi per le maggioriinfiltrazioni delleacque superficiali emeteoriche”. Ma comequeste opere indispensabilinon erano previstein progetto? Si pensavaforse che le acquemeteoriche evaporassero o si disperdesseronel terreno circostante?<strong>Il</strong> collettore di via Arnale Rosso nonrappresenta un inedito, così come larete del metano di recente costruzione,tantomeno rappresenta un ineditola conoscenza del terreno sottostante,in quanto oggetto di lavori dicostruzione dell’unico giardino pubblicocittadino prematuramentescomparso ed i cui debiti, accesi perla sua opera presso la Cassa Depositie Prestiti, questa città pagherà finoal 2017.Le seconde esigenze dovute a migliorie“che non hanno comportatomodifiche sostanziali e sono stateFONDI Nuova serie - n. 7motivate da obiettive esigenze derivantida circostanze sopravvenute eimprevedibili al momento della stipuladel contratto”, hanno peròcomportato un aggravio di spesa“nell’ordine del 5 per cento dell’importooriginario del contratto”. Sumilioni di euro non sono mica noccioline.Anche in considerazione chele leggi prevedono proposte divarianti migliorative ma senzaaggravio di spesa.Infine, terza esigenza, vi è un aggraviodi spesa “per esigenze derivantida sopr’avvenute disposizioni legislativee regolamentari”. A dire dall’estensoredella perizia: “Nella fattispecieil D. L.gs. 29/12/2006 n. 311 ,recante l’attuazione della direttiva2002/91/CE relativa al rendimentoenergetico dell’edilizia, ha comportatoper gli infissi l’impiego del vetrocamera da 5 mm. Stopsol supersilver+camera da 9 mm + 4 mm divetro temperato a bassa emissione; eper le facciate strutturali il vetrocamera da 8 mm temperato stopsolsupersilver chiaro + camera da 16mm + visarm da 44.1 a bassa emissione.”Saremmo curiosi di sapere seagli atti dell’Assessorato ai LavoriPubblici, esiste un nuovo progettodel calcolo del rendimento energeticoche paragonato a quello dellalegge 10/1991 dimostri l'effettivanecessità di adottare queste soluzioni.Ci sembra, invece, stucchevole lamotivazione a sostegno della necessitàdi adeguare l’impianto antincendioalla normativa, visto ed accertato,che nel frattempo non è cambiata.Quindi siamo di fronte ad un probabileerrore di dimensionamento infase progettuale che si tenta di giustificare“per sopperire alla insufficientepressione d’acqua verificata almomento dell'installazione non corrispondentea quella dichiarata dallasocietà di gestione dell'acquedottoche era stata utilizzata come parametroper il dimensionamento dell’impiantonel progetto esecutivo”.Se così fosse perché non avvalersidella facoltà di chiamare in causaAcqualatina invece di far pagare icittadini fondani? Si ha soggezionedi urtare la suscettibilità di qualchealto dirigente di quella società?Anche con l'ultima giustificazione:“Per il sistema antincendio nel parcheggiosotto piazza De Gasperi èstato necessario prevedere sia l’impiantosprinkler determinato dallanuova compartimentazione dellezone, che il potenziamento della distribuzioneoriginaria di progetto.Tutto ciò si è reso necessario dopol’eliminazione della rampa di accessoal parcheggio e delgruppo scale lato viaCesare Balbo”, ci siarrampica sugli specchiin quanto, sia lo spostamentodella rampa chedel gruppo scale, si èreso necessario per unevidente errore progettualeche aveva previstoentrambe le opere realizzatesu proprietàATER.Tutto questo, secondol’AmministrazioneComunale, lo dovrannopagare gli ignari cittadinidi Fondi.In ultimo ci sembraopportuno notare che leperizie suppletive e divariante devono essere presentate edapprovate preventivamente alla esecuzionedelle opere, cosa che, evidentemente,non ha nulla a che farecon il nostro caso.Che il creativo dirigente dei LavoriPubblici abbia emanato una normache preveda una Variante inSanatoria?In alto e nella pagina accanto:particolari dei lavori in corso inpiazza De Gasperi;sullo sfondoil “Palazzaccio” comunale*(Le foto di Piazza De Gasperisono di Massimo Picano)13


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>FONDIFONDI Nuova serie - n. 7Quello che vogliono e quello che non vogliono gli abitanti del Portone della Corte<strong>Il</strong> Fosso Calabrese e ilbilancio partecipatoMa l’amministrazione “percorre” altre stradedi Umberto Barbato<strong>Il</strong> Comune di Fondi anche quest’annoha aderito al bando per ilBilancio Partecipato. Si tratta diun'iniziativa promossa dall’Assessoratoal Bilancio, allaProgrammazione Economico -Finanziaria e alla Partecipazione dellaRegione Lazio che mette a disposizionedei fondi per realizzare opererichieste direttamente da cittadini,associazioni o interi quartieri.Nel Lazio, secondo quanto affermatodall’Assessore Regionale Luigi Neri,promotore dell'iniziativa, “la partecipazioneè prevista per legge, attraversoun norma della finanziariaregionale del 2006 (art. 44 L.R. n. 4del 28/04/06, poi disciplinata dalregolamento attuativo n.4 del30/04/06). Partecipazione significacondivisione, trasparenza, comunicazione,informazione. Fare partecipazionesignifica fare comunità, farerete sociale.”Solo che questa volta non si è verificatoquanto successo l’anno scorso,quando ben undicimila moduli furonoinseriti nelle cassette postali deicittadini di Fondi. I manifesti sonostati affissi in ritardo e c'è stata addiritturauna distribuzione in piazzadelle schede qualche giorno dopo lascadenza del bando, prevista per leore 12 del 20 ottobre scorso. Forseperché quanto contenuto nelle schedeconsegnate nei termini non era ditotale gradimento dell'amministrazioneche, a quanto pare, ama controllareanche le richieste “spontaneee democratiche” dei cittadini?Comunque tra le richieste sicuramentepresentate (ne abbiamo curatola raccolta e la consegna) ce ne èuna per la quale abbiamo intenzionedi fare da cassa di risonanza. E vispieghiamo il perché. Arriva dalPortone della Corte, il centro di unaperiferia sociale che ancora avverteforte la mancanza dei servizi più elementari.Un quartiere conosciuto forse più perimmagini che per esperienza. Unapiazza, ribattezzata “il deserto”, fattadi mattoncini rossi sgretolati sotto legomme di motorini che sfrecciano dapiazzale delle Regioni verso il centromultimediale. Panchine distanti traloro e sistemate ai margini dello spaziovuoto e bambini che giocano acalcio tirando in porta ad un muro.Che il pallone finisca su un albero èun rischio che non si corre da questeparti.La video-sorvegliata biblioteca, unacattedrale che domina il parcheggioantistante, vorrebbe coprire undegrado sistemato pochi metri più inlà, dove c’è l’ex centro sociale ristrutturatoche vive tuttora in un rinnovatoabbandono. Ora provano a rianimarloalcune scritte con bombolettache riappaiono sulle pareti tinteggiate,o giovani arrampicatori, ignaridel pericolo, che alzano le bracciauna volta giunti in cima alla copertura.Del suo uso futuro nessuno peròne è a conoscenza.Ma non siamo ancora al cuore delquartiere, che è rappresentato invecedalla sua gente. Le persone qui civivono con la propria dignità, nonostantetutto. Malgrado l’inettitudinedei servizi sociali troppo spesso nona conoscenza di esistenze difficili e inritardo sulle segnalazioni che si rendononecessarie quando la solidarietàtra condomini non ce la fa a sopperirea situazioni di particolare disagio.Nonostante l’assenza di unafarmacia, di un ufficio postale, di unafontana per l’acqua pubblica o di unbanco per la frutta o la verdura frescache eviterebbero quotidiani spostamentiverso il centro della città.Eppure denari in questa porzione dipaese sono stati spesi. Quanto ècostato il parco per l’educazione stradaledei ragazzi? 1.235.621,96 euro.Era prioritario rispetto ad altri?A considerarne la sua inutilità, oltreil rischio che ne deriverebbe dalleemissioni inquinanti dei mezzi amotore, sono gli abitanti dei palazziche si affacciano su quella spianata diasfalto e cemento che comincia aprendere forma. Non erano contentiquando denunciarono la discaricaabusiva di materiali edili di risulta inquello spazio e non lo sono adesso,perché questa nuova opera nonrisponde alle necessità del quartiere.Eppure basterebbero alcuni semplicie urgenti interventi.Così è stata sintetizzata e scritta suoltre 130 moduli per il Bilancio partecipato,consegnati presso ilComune di Fondi il giorno 20 ottobre2008 (data della chiusura delbando), una proposta in sintonia conil quartiere: “Vorremmo che venissedefinitivamente risolta la questionerelativa al “Fosso Calabrese” (adessouna fogna a cielo aperto), in un disegnodi più ampia riqualificazionedella zona, mediante la realizzazionedi un parco pubblico con verdeattrezzato, nella zona interessata dalfosso”.<strong>Il</strong> settore di intervento interessato èquello dei lavori pubblici, ma oltre aduna finalità sociale, qui ci tengono aprecisare che si tratta di migliorarel’igiene e rendere più salubre la zona.<strong>Il</strong> Fosso Calabrese è maleodorante ebrutto, ricoperto da canne e sterpagliequasi per essere nascosto allavista. Dopo le prime avvisaglie dilamentele, un piccolo intervento difacciata c’è stato, ma le piogge di questigiorni facilitano la ricrescita velocedell’erba incolta nello spazio adiacenteil fosso fino a formare degli stagnid'acqua, future scene per i concertiestivi delle rane.Così, addirittura, c’è chi per difendersidalla bruttezza dello spazioabbandonato preferisce tenere chiusele finestre e non vedere.Vorremmo rispondere: teneteleaperte quelle finestre ed iniziate adimmaginare come potrebbe esserediversamente.Per questo abbiamo raccolto e consegnatotutte quelle schede. Perché crediamoveramente al bilancio partecipato,alla democrazia, alla trasparenza,alla condivisione delle scelte edegli obiettivi … amministrazionecomunale permettendo.Archiviato il caso del suicidio di Fedele ContiUna storia sbagliataParla Arturo Gnesi, consigliere del comune di Pastena eamico del capitano della Guardia di Finanzadi Daniele VecchioÈla storia di Fedele Conti. Un servitoredello Stato e un uomosemplice. Uno che quando sitrattava di combattere l’illegalità nonsi fermava davanti a nessuno: potenti,banchieri, “furbetti del quartierino”,uomini della stessa Guardia diFinanza, a cui apparteneva. Ma che,giunto a Fondi nel 2006, ha finito isuoi giorni nel modo più oscuro. Unsuicidio dovuto, secondo la Procura,a una grave depressione. Ma chi loconosceva bene, familiari e amici,giura che non è così. Ne abbiamoparlato con il chirurgo Arturo Gnesi,consigliere del comune di Pastena eamico di Conti, impegnato nel difendernela memoria, ora che Fondi harivelato a tutti i suoi lati oscuri.Dottor Gnesi, chi era FedeleConti?Fedele Conti era una persona che insilenzio faceva il suo lavoro investigativo,senza cercare i riflettori delpalcoscenico o l’attenzione dellastampa. In paese non andava mai ingiro con la divisa, anzi quando potevasi metteva sul trattore e lavoravasenza impressionarsi né della fatica ené del sudore.Era un persona onesta che sapevavivere del suo stipendio, progettavadi sposarsi e di ristrutturare la casapaterna. Era innamorato della vita,era un amico, magari silenzioso maleale, era un cittadino attento ai fenomenisociali e molto legato alle tradizionidel suo paese.Di cosa si stava occupando inparticolare, dopo la nomina acapitano della Guardia diFinanza a Fondi?Non so di preciso su cosa stesse indagando,certo aveva una grande esperienzaed intelligenza investigativa,maturata in ambienti difficili e storicamenteinfiltrati dalla criminalitàorganizzata, come Catania e Napoli,fino ai salotti romani dove l’altafinanza dei “furbetti del quartierino”intrecciava relazioni anche con ipoteri dello stato. Di sicuro, a Fondi,si è subitosentito indifficoltà.Su molteinchiesteavrebbevolutoavere piùchiarimenti,Fedele Contiapprofondire,fare delle verifiche, ma probabilmentesi sentiva spiazzato e confidavadi sentirsi un maggiordomo e distare a Fondi solo “per piantare ipomodori”. Cercava di sdrammatizzare,ma alla luce dei fatti successivi,si evince che dietro quelle frasi apparentementeinoffensive stava crescendoun forte disagio e andavamaturando una sua inadeguatezza acalarsi nella realtà di Fondi.È vero che stava indagandosull’Holiday?Su questa vicenda abbiamo riferito almagistrato.Ci sono alcuni particolari legatial suicidio di Conti, particolariinsoliti e significativi, che suscitanodubbi e fanno riflettere.Innanzitutto le divergenzeriscontrate sull'ora effettiva deldecesso. Poi quell’ultimobiglietto lasciato (“Mi sonoincartato e non riesco più adecidere in modo autonomo”).Infine la scelta compiuta il giornoprima di non indossare ladivisa della Finanza.Abbiamo dall’inizio avanzato deidubbi sul fatto che lo sparo non siastato sentito da nessuno. Lo stessocorrispondente del Messaggero, inun primo concitato rendiconto delsuicidio, scrisse che i militari eranoaccorsi sul luogo del suicidio subitodopo aver sentito lo sparo... ma successivamenteha smentito questaversione e gli investigatori hannoaccertato che nessuno è entrato nellasua stanza prima della mattina stessa,quando i militari bussarono insistentementealla porta della suacamera dall’interno della quale squillavail telefonino. Crediamo che lecose siano andate così...Sulle reali motivazioni dellamorte del capitano Conti cisono pareri discordanti. I familiarinon credono alla versioneufficiale, quella cioè del suicidioper motivi personali, e chiedonoche sia fatta chiarezza sulcaso. Anche le associazioniLibera e Caponnetto stannocercando di tenere alta l’attenzionea riguardo. Ora che laProcura di Latina ha archiviatoil caso si è giunti alla parolafine?I familiari stanno esaminando leragioni dell’archiviazione e non sodire in che senso procederanno neiprossimi giorni, per quanto ci riguarda,la verità processuale ci interessafino ad un certo punto, perchè non sipuò scrivere la storia di un uomo ecapirne fino in fondo le ragioni soloattraverso le sentenze giudiziarie.Noi abbiamo avuto ragione. Quandoiniziammo a chiedere la verità sullamorte del capitano Fedele Conti,sembrava una lotta come quella diDavide contro Golia, noi con la solacertezza che un uomo onesto, leale ecorretto non poteva dire basta allasua vita per ragioni del tutto estraneeal suo modo di essere. Ci dovevaessere qualcosa di più profondo,inquietante e opprimente legatonecessariamente al suo lavoro,all’ambiente dove era stato chiamatoa svolgere il suo compito, e i fatti cihanno dato ragione. Si sono accesi iriflettori su Fondi e tutti possono leggeree sapere in quale “sistema” si eravenuto a trovare. L’archiviazione noncambia nulla per noi. Fedele è statoun eroe, un servitore dello stato cheanziché piegarsi ad un sistema che lovoleva servitore non delle regole madelle convenienze locali, ha preferitopercorrere un altro sentiero lanciandoalla fine il suo ultimo s.o.s: “Misono incartato ... non posso più deciderein maniera autonoma...”Altro che depressione: fino alla fine èstato lucido e consapevole che conquel gesto salvava la sua coscienza ela sua memoria.La duna secondo l’Holiday14 15


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>Anche quest’anno la fiera di S.Onorato è passata con la suaconsuetudine, i suoi ombrellied i suoi buoni affari. Questa volta,però, di diverso c’era la sua allocazione.È stata spostata, infatti, dallazona Portone della Corte alla nuovaarea mercato tra il Palazzetto delloSport e l’incrocio per San Magno.Una location che avrebbe dovutoapportare - secondo le intenzionidell’amministrazione comunale -miglioramenti alla sua fruizione.Ebbene, è difficile affermare che siastato così. Intanto perché la zonadelimitata della fiera l’ha portata adessere poco diversa dal mercatodomenicale e l’ha privata di quelsenso di eccezionalità che dovrebbecontraddistinguerla. In fondo unafiera va sempre oltre un normalemercato settimanale. È sicuramenteun grande momento di aggregazionee di vita collettiva di una comunità.In realtà questa fiera, oltre ad esserepriva di qualunque carattere eccezionale- se non per l’affluenza - nonFONDISant’Onorato perde l’animaNella nuova collocazione la fiera del santo patronodiventa caotica e anonimaTesto di Marco FioreFoto di Cinzia Carnevaleè stata altro che un’occasione dicaos. Certamente perché l’enormeafflusso di auto, in mancanza dimezzi pubblici, ha occupato ognispazio dell’area adiacente la fiera.L’intero “parcheggio” realizzatoappositamente per il mercato, chealtro non è che un’informe distesa diasfalto si è immediatamente riempito,e le automobili si sono affollatelungo le strade, al Palazzetto delloSport e in tutti i posti appartenentialla struttura ospedaliera. Creandoproblemi a chi doveva accedere allastruttura ospedaliera e alle ambulanzeche, in caso di emergenza,avrebbero riscontrato non pochiproblemi a superare quel “muro”.Un vero groviglio di auto che hacreato numerosi problemi ai cittadinie alla polizia municipale, che pocopoteva contro quella marea di automobilisti.Oltretutto il parcheggiorealizzato a lato della zona mercato,essendo privo di qualunque tipo disegnaletica, non ha fatto altro chefomentare una caccia al posto senzaregole. Qualcosa che solo in rareoccasioni di disorganizzazione si puònotare nelle città che si definisconocivili. Oltre a ciò, vorremmo ricordareche non è con una “passerella” diun manipolo tra carabinieri e finanzieriche si garantisce la sicurezza edil rispetto della legalità. Tant’è chefioccavano gli ambulanti nella zonaadiacente la fiera.Ambulanti che si sono anche divisiin due gruppi, “relegando” quelli diorigine africana lungo l’incrocio diSan Magno e lasciando il “dominio”del nuovo parcheggio ai napoletani.Questi ultimi hanno anche colto l’occasioneper svolgere la doppia professionedi venditori di calzini e parcheggiatori,chiaramente abusivi inentrambi i casi. Per ultima, ma nonper importanza, vi è la questionedell’illuminazione: praticamenteinesistente nella zona fiera e lasciataall’autogestione dei venditori.Ovviamente il problema persistevaanche al di fuori, nella zona parcheggio,adatta così a qualunque tipo difurto o azione molesta da parte dimalintenzionati. Insomma, se questesono le soluzioni che l’amministrazionecomunale intende scovareper risolvere i problemi - grandi epiccoli - della nostra città, nonsarebbe più utile se il Sindaco e tuttoil consiglio comunale non facesseronulla? Meglio infatti un immobilismoinconcludente rispetto ad unapolitica che non fa altro che peggiorarela situazione.Intervista a Damar, appassionato di skate“Vogliamo uno skateparkpubblico”di Luana MarroccoFondi - purtroppo - si presentaprivo di alcune aree pubblichededicate ai giovani. Esiste peròun luogo di ritrovo ricavato dai giovaniskaters presso l’ex carcere diFondi: ambiente inappropriato escomodo, senza le dovute attrezzaturenecessarie per questo tipo di sport,come rampe, “piramidi”, “gobbe”,“fun-box”, “muretti” e “quarters”.Per saperne di più su questo argomento,abbiamo intervistato un giovaneskater di Fondi, Damar.Da quanto tempo pratichi loskateboarding, e perchè hai iniziato?Sono ormai cinque anni che lo pratico.Ho iniziato quando avevo dodicianni, per gioco, come una curiosità,vedendo altri ragazzi praticarlo, ed ècosì che me ne sono innamorato.FONDI Nuova serie - n. 7Hai mai avuto l'opportunità diskateare in ambienti adibiti aquesto sport? Se si dove?Fortunatamente si, purtroppo peròlontano da Fondi. Ho avuto modo divisitare uno degli skatepark diRoma, ma non solo, anche in piccolicentri come Tarquinia ho trovatol'accoglienza di uno skatepark comunalecompleto nella sua semplicità.Cosa provi quando ti trovi suuno skate?Lo skateboarding è un modo per distaccarmidalla realtà quotidiana chetende a caricare i giovani di noia. Èun feeling perfetto tra me e la tavola,è un equilibrio tra anima e corpo, èsacrificio e passione, è cadere, fartimale e rialzarti, è una metafora divita. Lo skateboarding è lo skateboarding,è vita.Come vi giudica la gente qui aFondi?Fondamentalmente esistono dueLA CRONACA SPORTIVApunti di vista. Persone che ci guardanoskateare incuriositi ed interessatia conoscere le nostre acrobazie, epersone che invece si interessanosolamente a giudicarci negativamente,come dei vandali, quando in realtàlo skateboarding è semplicementeuno sport come il calcio ad esempio.Quali sono le tue richieste neiconfronti di un paese che non sioccupa della tua passione?Innanzitutto, a nome di tutti i mieicompagni skaters, vorrei chiedere alcomune di Fondi la realizzazione diuno skatepark pubblico per la praticadi questa disciplina, anche perchè lanostra passione ha il diritto di essereeguagliata a qualsiasi altro sport. Miviene spontaneo domandarmi comemai ci sono così tanti campi da calcioe nemmeno uno skatepark?<strong>Il</strong> comune di Fondi deve capire cheuno skatepark pubblico non daràvantaggi solamente a noi skaters, maanche all’intera cittadinanza, esoprattutto al settore turistico,attraendo così numerosi skaters dialtri paesi a visitare la nostra città.E adesso scusate ma devo andare askateare... in mezzo la strada.10 ottobre 2008: la nuova fiera di Sant’Onorato16 17


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>FONDI“Mio marito Giuseppe Cardinale”Un ricordo che è anche un testamento spiritualedi Andrea AucelloDieci anni fa, il 5 giugno del1998, è scomparso GiuseppeCardinale, nel 1979/80 sindacodella città di Fondi. Era miononno. Negli ultimi anni della suavita militò nel Partito dellaRifondazione Comunista. Ho chiestoal giornale di poterlo ricordare attraversole parole di mia nonna, suamoglie Edith, anche lei purtropposcomparsa recentemente prima dellapubblicazione di questa intervista,divenuta così quasi un testamentospirituale.Chi era Giuseppe Cardinale?Era un insegnante elementare nellascuola “Alfredo Aspri”, dove aveval’incarico di Vicario di Circolo, poidelegato al consiglio distrettuale diFormia. Impegnato nella ComunitàMontana e nel MOF. Sposato nel1959 con tre figli: Eleonora, Paolo eDaniela.Come nacque la sua passioneper la politica?La sua passione per la politica è nataquando aveva solo 16 anni. Fu elettoper la prima volta nel 1970 nelle listedel PSIUP; poi, sciolto il partito, èstato presente come indipendente disinistra nelle liste del PCI. Ha lavoratoper molti anni nel ConsiglioComunale di Fondi nei banchi dell’opposizione.La sua elezione a sindacorisale al dicembre del 1979.Nella storia di Fondi, l’elezione a sindacodi un comunista ha rappresentatoun fatto inconsueto ed impensabiledopo oltre un trentennio di egemoniademocristiana. La sua elezionefu voluta da una coalizione cittadinaformata da PSI, PCI, PRI, PSDI, eSinistra unita, con l’appoggio in maggioranzadel Campanile, una listacivica di allora.Come era Fondi nel periodo incui fu sindaco?Mi disse che il caos trovato nellestanze del Municipio faceva spavento.La sua elezione fu un fatto positivoper l’emergenza amministrativache si imponeva, dopo lo sfascio e ildegrado provocato dalla gestionedemocristiana, legata ai soliti sistemiclientelari. La gente allora costruivacome e dove voleva, anche su spazidestinati a piazza o verde pubblico(proprio come oggi). Quindi il fenomenodell’abusivismo fu uno deiprimi problemi che la nuova giunta sitrovò ad affrontare. <strong>Il</strong> primo obiettivofu il riassetto dei servizi e degliuffici. L’agricoltura di Fondi in quelperiodo era frazionata e non era sufficientea far vivere le famiglie che visi dedicavano. L’artigianato era indifficoltà, le industrie non esistevano,il commercio e il turismo nonavevano strutture organiche maGiuseppe e Edith inun momento feliceoccasionali, quindi le condizionidella nostra città rispetto ad altreerano di arretramento. La gente volevaun radicale cambiamento delmetodo di gestione del comune.Dopo 10 mesi di crisi politico-amministrativa,la nostra città aveva finalmenteuna amministrazione.Cosa voleva fare per migliorareFondi?La prima cosa è stata quella di farconoscere alla gente il disastro trovatonegli uffici del comune.Necessario, era per lui, uno strettorapporto con la popolazione non soloattraverso gli organi di stampa e leemittenti radiotelevisive, ma con l’istituzionedei Consigli di quartieredove colloquiare con la gente, ubicare,quindi, in ogni contrada i vigiliurbani per avere un contatto continuocon le richieste della popolazionefondana. C’era poi il problemadell’edilizia scolastica che era carentesotto tutti i punti di vista: infatti alcunescuole alloggiavano in locali difortuna, in cattive condizioni igieniche.Andava quindi risistemata. Alla167 molti alloggi non potevano essereabitati per mancanza di fognature,quindi far costruire le fogne in quellazona. La costruzione di un nuovo stadioal posto del vecchio Cimitero peradibire il campo sportivo a villacomunale con giochi per bambini.Recuperare le costruzioni abusive.Comunque la sua politica era rivoltaverso tutti coloro che non usufruivanodei più elementari servizi sociali ecivili. Ed ai giovani, ai quali doveva -anzi deve - essere garantita la lorofunzione, ed il loro ruolo nella società,ad essi bisognava dare sicurezza.È cambiato qualcosa nel mododi gestire il comune?No, l’arroganza che contraddistinguela classe politica che governa Fondioggi è la stessa che aveva l’alloraDemocrazia Cristiana, anch’essabasata su sistemi clientelari. <strong>Il</strong> problemadell’abusivismo sussiste ancoraoggi. In più oggi c’è anche il problemadella malavita organizzata. Aquesto punto mi viene in mente iltitolo di un famoso libro: “Io speriamoche me la cavo”.Quali temi importanti ha lasciatoper il nostro paese?Cosa fondamentale è mettere inprimo piano le persone che hannopiù bisogno ed i giovani che sarannola futura classe politica. Importante ècontinuare ad avere uno stretto rapportocon tutta la cittadinanza.Ricordi un episodio particolare?Ricordo che in occasione di una tornataelettorale, venne GiorgioAlmirante a Fondi. Io andai ad ascoltarlo,per curiosità, immediatamenteandarono a dirlo a mio marito e luirispose con molta tranquillità “Èanche lui un politico come me”.Un altro episodio molto simpatico èaccaduto dopo un comizio: appenaGiuseppe finì di parlare, salì sul palcoun’anziana signora con un granfascio di fiori per lui. Lui fece cenno anostra figlia Eleonora di prenderli,ma la signora rincorse nostra figliadicendole che i fiori erano per il sindaco.Dovette intervenire mio maritoche spiegò alla signora che quella eranostra figlia e che avrebbe portato ifiori a casa.Dopo l’inaugurazione dell’11luglio, è stato aperto al pubblicoil Museo delNeorealismo, sito in via S.Domenico, nei pressi dell'Auditoriumcomunale, in concomitanzacon la settima edizione del FondiFilm Festival (dal 22 al 28 settembre).La proposta dell’istituzione delMuseo fu formulata quasi dieci annifa, proprio a Fondi, dal critico cinematograficodel Corriere della SeraTullio Kezich in occasione dellacostituzione dell’Associazione GiuseppeDe Santis. In seguito, dopol’acquisto della palazzina da partedella Regione Lazio sono iniziati ilavori di ristrutturazione, che hannoFONDI Nuova serie - n. 7Non solo De SantisFondi. Aperto al pubblico il Museo del Neorealismo,prima esposizione permanente di questo genere alivello internazionaleUno spazio per la musicaLa serata organizzata da Delay nel chiostro di S. DomenicoLa sera dell’undici ottobre di quest’annoè accaduto uno di queglieventi che non è facile vedere nellanostra città. La neonata associazioneDelay, che ha preso vita con lo scopo,tramite il progetto “Usciamo dall’ombra?”,di creare un luogo diespressione libera per i giovani diFondi, ha organizzato la sua primauscita pubblica ufficiale. Dopo i banchettidi quest’estate, ai quali si potevafirmare la petizione per la creazionedi una sala prove e officina culturalenella nostra città, ecco che l’associazioneDelay ha deciso di portareavanti il proprio progetto con unaserata dedicata ad esso nel chiostrodi San Domenico. Una serata dimusica, di associazionismo e di cul-tura, ma, soprattutto, di divertimento.Durante l’evento si sono esibiti gliUrtraum, gli Ava Kant, i Clinamen e iDirty Mac, anticipati dall’esibizionedel trio Acoustic Jazz. Tutti ragazziche esprimono bene la realtà musicalecittadina.Alla serata erano anche presenti glistand delle associazioni <strong>Il</strong> Capannone,C.A.GA., Murales e LaFormica. Inoltre vi erano, anche, dueinteressanti esposizioni: una fotograficaa firma di Miriam De Angelis edun’altra di quadri ad opera diAlessandro Di Gregorio. Oltretuttol’iniziativa è stata colta a pretesto peril lancio ufficiale del tesseramentoall'associazione. Scelta che ha riscossoun discreto successo e che ha cosìreso agibile per ora il solopian terreno. In questo spazioè stata allestita una mostrafotografica dei film di DeSantis riconducibili alla stagioneneorealista, comprendentefoto di scena (moltedelle quali ancora inedite) epoi manifesti di film, brochure,cineromanzi. Alcuni suggestivimanifesti originali,primo fra tutti la super-locandinaillustrata di Non c’è pace tra gli ulivi,sono stati ammirati in occasione delfestival, oltre che dai cittadini, daalcune grandi personalità del cinemaitaliano, passato e presente,come Ugo Gregoretti e Toni Servillo.Se i lavori non sono ancora terminati,e presumibilmente l’allestimentocompleto del Museo coi relativi servizisarà ultimato nel 2009, nel frattempoil pubblico ha potuto goderedi un assaggio invitante del nuovospazio culturale cittadino.Sono previsti per l’immediato futuroun percorso didattico multimedialeed iconografico con manifesti elocandine originali, foto di scena,fotoromanzi illustrati di film neorealisti,mezzi tecnici d’epoca (macchineda presa, proiettori, lampade),una videoteca di film del neorealismocon saletta di proiezione ed unabiblioteca comprendente soggetti,sceneggiature, pubblicazioni internazionali,interviste e recensioni d’epoca.A ciò si aggiungeranno servizidi didattica cinematografica perscuole di ogni ordine e grado, supportoscientifico per gli studiosi dicinema ed esposizioni temporanee erassegne, sia in sede che itineranti,in Italia e all’estero, organizzate diconcerto con gli Istituti di CulturaItaliana all'estero, istituzioni musealiinternazionali, i festival e gli istitutiuniversitari di tutto il mondo. Unaricca offerta che speriamo non restisolo sulla carta, fiduciosi che le istituzionisiano ormai decise a investiresulla cultura, dove per moltotempo si è mostrata indifferenzarispetto a risorse di grande valore. <strong>Il</strong>nume è quello di De Santis e del suoruolo di prim’ordine all’interno diquello che è stato in Italia il piùimportante movimento culturale,politico e sociale del dopoguerra.dimostrato, ancorauna volta, la voglia diimpegno dei fondani.L’evento oltre a vedereuna nutrita partecipazionedi giovani, comeera nelle previsioni, hapiacevolmente riscontratoanche la comparsadi un pubblico decisamente piùadulto. Questo a significare che lacultura e l’arte, anche se prettamentedi espressione giovanile, appartengonoall’intera comunità ed interessanotutti. Un altro segnale di vivacità culturalegiovanile del nostro territorioche si fa sentire sempre più fortenegli ultimi anni. Tutto questo sperandoche i ripetuti richiami da partedi questi cittadini vengano recepitiper dare maggiore rilevanza a quelsottobosco culturale che nella nostracittà potrebbe dare molto se opportunamentesostenuto.Marco Fiore1819


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>La notizia apparsa recentementesulla stampa, secondola quale la Direzione distrettualeantimafia di Napoli haipotizzato che un boss dei Casalesi siapprestava a utilizzare decine dichili di tritolo per far saltare in ariale costruzioni della Emini SpA realizzatea <strong>Sperlonga</strong>, hanno determinatoviva preoccupazione e allarmetra gli abitanti, i quali solo oracominciano a rendersi conto che lacementificazione del paese, realizzatain questi ultimi anni, non si è tradottaper loro in maggiore benessereeconomico e sociale ma nella perdita,forse irreversibile, di tranquillitàe sicurezza.Di fronte a fatti di tale gravità lapolemica politica sulle responsabilitàdi chi ha permesso che si giungessea questa situazione risulterebbestucchevole e improduttiva, pur tuttavianon possiamo esimerci dalricordare all’opinione pubblica alcunifatti, riportandoli nella lorooggettività.La vicinanza dell’imprenditoreEmini ad organizzazioni camorristicheera a tutti nota già negli anni incui egli scelse <strong>Sperlonga</strong> quale territorioper i propri investimenti.Nonostante ciò il Comune di20SPERLONGA<strong>Sperlonga</strong>: la resistibile ascesadi un noto costruttoreIntanto camorra, giustizia e politica restano le emergenze del sud pontinodi Nicola Reale1L’Hotel Grotta di Tiberio, del presidente dellaprovincia di Latina Armando Cusani,già sindaco di <strong>Sperlonga</strong><strong>Sperlonga</strong> mostrò diavere rapporti particolarmentecordiali con l’ingegnere,manifestando particolarebenevolenza neisuoi confronti.Gli interventi realizzati a<strong>Sperlonga</strong> dalla EminiS.p.A. sono tre: l’HotelVirgilio (a cinque stelle)nel centro di <strong>Sperlonga</strong>mare,un albergo realizzatoin località Canzatorae un albergo in localitàFontana della Camera.Per l’Hotel Virgilio, furealizzata una cubaturasotterranea abusiva,destinata a strutture produttive,che complessivamente,aggiunta a quellaabusiva realizzata al disopra del piano di campagna, raggiungecirca 8.500 mc in più rispettoalla cubatura ammissibile, e ciòsenza che gli uffici comunali prepostial controllo abbiano mai emessoprovvedimenti repressivi, determinando,peraltro, un danno erarialeper il Comune calcolabile intorno aiseicentomila euro.Come se non bastasse, il Comune di<strong>Sperlonga</strong> per l’Hotel Virgilio hagentilmente datoin concessionealla Società Eminiun’area di 986mq, per la duratadi nove anni, rinnovabile,alla risibilecifra di milleeuro annui. L’attodi concessioneprevedeva l’impegnodella dittaEmini “ad effettuareopere diqualificazioneurbana e messa adimora di nuovepiante della speciemediterranea” e aL’Hotel Virgiliodel costruttore Emini“non mutare lo stato dei luoghi”.Impegni che non sono stati rispettatidalla Società Emini, che, anzi,non solo su quell’area ha realizzatoparte della piscina, spogliatoi e volumetriavaria, ma ha recintato l’areastessa chiudendola al pubblico.Per quanto riguarda la strutturasorta in zona Fontana della Camera,è stata realizzata sventrando la collinache affaccia sul paese, arrecandoun grave danno al paesaggio.Non va sottaciuto l’episodio relativoad una gara per la realizzazione distrutture ricettive e servizi privati ecommerciali indetta dal Comune di<strong>Sperlonga</strong> con l’applicazione diparametri valutativi ad ampio raggiodi discrezionalità vinta da unasocietà dell’ing. Emini, ma contestatada altre ditte partecipanti e per laquale è in corso una causa presso ilTAR del Lazio.Così come va detto che nella Società<strong>Sperlonga</strong> Turismo, una società diservizi turistici con consistente partecipazionedel Comune di<strong>Sperlonga</strong>, è risultato essere presenteil nome di un parente strettodell’Emini.Sono fatti che denunciammo invarie sedi istituzionali ma che, all'epoca,non destarono l'interesse dinessuno. Vogliamo sperare che chifino a ieri si è ostinato a negare l’esistenzadella criminalità organizzataanche sul nostro territorio, possaravvedersi e porre in atto serie iniziativedi contrasto prima che le casedegli sperlongani possano subire leconseguenze delle esplosioni al tritolo.Anche se, in tal senso, nonlascia ben sperare lo stesso atteggiamentodi qualche rappresentantelocali delle Forze dell’Ordine, che habollato come “allarmismo sociale” ledenunce che provengono ormai dapiù parti sulla presenza camorristicain tutto il sud pontino.Che piaccia o no, si fa sempre piùnitida l’immagine di un territoriodove, a partire dalle stesse amministrazionilocali, il rispetto della legalitàè ormai divenuto un optional, unorpello morale di cui si può farevolentieri e facilmente a meno.Soprattutto quando gli organi istituzionalideputati al controllo dellalegalità sembrano essere sistematicamentedistratti o sembrano nondare alcun peso alle reiterate denuncedi associazioni o singoli cittadiniche, come voci nel deserto, da annivanno denunciando questo stato dicose.Del resto non possiamo dimenticareche esponenti di primissimo pianodella Procura di Latina da anni sonoalacremente impegnati a rassicurarel'opinione pubblica che il territorio èsotto controllo e non c’è da preoccuparsi.Non possiamo dimenticare ledichiarazioni stentoree di importantiamministratori locali che si ostinanoa vedere l’unico pericolo incoloro che denunciano il malaffare eche vogliono far intendere che lacommissione di accesso nel Comunedi Fondi ha avuto l’unico scopo dicolpire un’amministrazione di centrodestra.Oggi nel Sud pontino non vi sarebbeuna vera e propria “emergenzacamorra” se non vi fosse stata, ancorprima una “emergenza giustizia”, asua volta strettamente collegata aduna “emergenza politica”: quella diun gruppo di politicanti senza scrupoliche da più di un decennio hainstaurato una metodologia amministrativafondata sulla illegalità,spianando la strada alla penetrazionesul territorio della malavita organizzata.SPERLONGA Nuova serie - n. 7Armando Cusani perde il pelo ma non il vizioGià rinviato a giudizio per ireati di abuso edilizio, abusodi potere e associazione adelinquere commessi per la realizzazionedell’Hotel Grotta di Tiberio a<strong>Sperlonga</strong>, di sua proprietà, ora hapensato bene di concedere il bis inoccasione della costruzione di unsecondo albergo, anche questo disua proprietà. Ma questa volta hasuperato se stesso realizzando unacubatura volumetrica esattamentedoppia rispetto a quella consentita.Non solo ma il manufatto, a colpi difurbate e di bacchetta magica, sfruttaun area inedificabile perché fuoridallo “zoning” approvato dallaRegione Lazio.I dettagli di questa inaudita prova diarroganza, che dà anche il senso ditotale impunità che vivono talunipolitici in provincia di Latina, si leggononella denuncia che i consiglieridi minoranza, Nicola Reale, Benitodi Fazio, Alfredo Rossi, EnzoMatacchione e Biagio Galli, hannoinoltrato alla Procura Generale pressola Corte di Appello di Roma, alNIPAF, alla Soprintendenza per iBeni architettonici e paesaggisticidel Lazio e alla Regione Lazio.Ma la reiterazione del reato riguardaanche il Capo Responsabile delloSportello Unico per l’Edilizia, geom.Antonio Faiola, (anch'egli già rinviatoa giudizio per il suo operato nellavicenda del precedente hotel diCusani) il quale rilascia i permessi dicostruire in eccesso della volumetriaconsentita e senza il rispetto dellenorme urbanistiche, solo ed esclusivamentequando l’interessato sichiama Armando Cusani. Che poitale signore sia stato già sindaco delcomune di <strong>Sperlonga</strong> e attualmenteè presidente della Provincia diLatina, probabilmente è un dettagliodel tutto insignificante.L’illustrazione dettagliata degli escamotageadottati per realizzare questanuova furbata, richiederebbe unospazio che qui non abbiamo e spiegazionitecniche che renderebberodifficile e forse noiosa la lettura.Quell’insopprimibiledesiderio di illegalitàTuttavia qualche dato concretovogliamo fornirlo.Al permesso di costruire risultanoallegati gli elaborati di progetto,composti da due tavole, che ne formano“parte integrante ed inscindibile”.Alla Tavola 1, nella parte “calcoloConsistenze” viene dichiaratoche la volumetria ammissibile è dimc. 2.497 . Ciò è assolutamente falsoed inesatto, in quanto la volumetriaammissibile è di mc. 2.058, comeviene riportato alla Tavola A delProgramma Integrato, al numerod’ordine 28 e come viene ribaditoalla Tavola B (Scheda Normativa-Per Ambito d'Intervento) in corrispondenzadel lotto n. 41.Anche in questo caso, dunque, comegià era avvenuto per la costruzionedel precedente hotel, c’è un'alterazionetruffaldina dei dati volumetricia favore del sig. Armando Cusani:viene dichiarato falsamente dal progettistauna cubatura preesistenteben maggiore di quella effettiva edinfatti, alla Tavola 2 del progettoallegato al permesso di costruireviene riportata la scritta:“Volumetria esistente (da concessionein sanatoria): mc 3.481,07. Ben1.249,21 mc in più di quella realmentepreesistente ed effettivamentedocumentata!Ed anche in questo caso il geom.Antonio Faiola, che è sempre moltopreciso in tutte le pratiche edilizie,non ha controllato se la cubaturadichiarata dal progettista era esattao no, anzi, ha avallato quanto falsamenteera stato dichiarato dal progettista.Insomma, sembra quasi (!) che certipolitici, invece di servire la politica,si servano della politica per ottenerequello che ad normale cittadino nonverrebbe mai concesso. Sembraquasi (!) che certi politici concepiscanoil voto popolare come unasorta di investitura ad osare l’inosabile,a ritenersi al di sopra dellalegge, a sentirsi intoccabili ed onnipotenti.*21


<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>MONTE SAN BIAGIOMONTE SAN BIAGIO Nuova serie - n. 7Le osservazioni del comitatoVariante Appia: un disastroDalla giusta necessità di migliorare la viabilità alle conseguenze sul patrimoniostorico e ambientale di un progetto sbagliatodi Silvio ContestabileOltre venti anni fa, unamministratore del comunedi Monte San Biagio sifece portavoce di un progettoche prevedeva la messa in sicurezzadi un tratto della Via Appia, neipressi del cimitero comunale. Questotratto di strada è stato più volte teatrodi coreografici incidenti stradali,dato che comprende una pericolosacurva proprio in corrispondenza diun cavalcavia ferroviario.<strong>Il</strong> progetto sembrava non fosse maiesistito fino al 15 maggio di quest'anno,quando l’ANAS fa recapitarepresso gli uffici tecnici del comune diMonte San Biagio il nuovo e definitivoprogetto dal nome “Lavori per l’eliminazionedi una strettoia in curvae dossi su cavalcavia ferroviario alKm 109+900, località Monte SanBiagio (LT)”.L’ammasso cartaceo è molto dettagliatoe corredato da tutte le rispettiverichieste, autorizzazioni e perizietecniche. Unico problema era neitempi: i cittadini di Monte SanBiagio avevano infatti a disposizioneun tempo limite di 45 giorni per presentareeventuali osservazioni.Alcuni cittadini si riuniscono e decidonodi formare un “ComitatoSpontaneo per la Viabilità e laSicurezza sulle strade di Monte SanBiagio”, presentando all’ANAS undocumento con interessanti osservazionirelative al progetto. Riassuntein 5 punti fondamentali.Nelle osservazioni generali sullafinalità dell'opera, il comitato affermache viene riconosciuto al progettoun' effettiva risposta al problemaper quel tratto della Via Appia e chene apprezzano e accolgono fino infondo le finalità.Per quanto riguarda le osservazionisul tracciato dell'opera, viene criticatala scelta di porre come punto dismistamento del traffico provenienteda Fondi e Terracina una granderotatoria con un raggio di 35 metri,che comporterebbe un brusco rallentamentoproprio nel punto diincontro delle due vie ad alto scorrimento.Sempre su questo puntoviene messa in evidenza la presenzadei cavi elettrici della linea ferroviariache si troverebbero proprio inprossimità della sopraelevata.<strong>Il</strong> terzo punto riguarda il carattereeconomico dell'intera opera. Dalpreventivo infatti risulta un piano dispesa di € 9.371.813,96. Una sommaspropositata per le finalità dell’opera.Soprattutto se si pensa - comefanno notare quelli del comitato -che pochi anni fa il comune ha speso€200.000,00 per mettere in sicurezzail tratto stradale del cimiterocomunale. Questa variante quindiSTATALE APPIALINEA FERROVIARIA ROMA-NAPOLIrenderebbe nulla la precedentespesa.Le osservazioni di carattere ambientalesono le più interessanti e le piùrilevanti per la futura attuazione dell'interaopera. <strong>Il</strong> comitato spontaneofa notare che, nonostante non cisiano evidenti violazioni ai principalivincoli di natura ambientale, l’operasi discosta dal nuovo PianoTerritoriale Paesaggistico Regionale,approvato proprio dalla RegioneLazio nel 2007. Infatti la zona interessatarisulta essere classificatacome “Paesaggio naturale agrario”ed “Area a rischio paesaggistico”,nonché come “Sistema agrario acarattere permanente”.Per l’effettiva realizzazione del progetto,l’ANAS richiede anche unavariante al PRG comunale per modificarnela destinazione d'uso cheattualmente risulta essere “ZonaVerde di Rispetto” e “Zona AgricolaEstensiva”.A tutto ciò si aggiunge la mancatadocumentazione relativa al vincoloidrogeologico: infatti nel Piano perl'Assetto Idrogeologico pubblicato il13/12/2005 dalla Regione Lazio,questa zona risulta essere soggetta a"Pericolo di frane ed esondazioni".Neanche il progetto del Parco deiMonti Ausoni e il MonumentoINGRESSO CIMITERONaturale del Lago di Fondi vengonopresi in considerazione. La variantein oggetto toccherebbe un tratto dizona molto delicato, la contrada diVallemarina, che secondo il pianodel futuro parco dovrebbe rappresentarel’anello di congiunzione trala zona del lago e le zone montuose,costituendo il punto di connessioneecologica essenziale per il passaggiodi uccelli e degli animali in generale.Di fatto quest’opera ostacolerebbe l’intero percorso, ponendosi comebarriera artificiale.A tutto ciò si aggiungono i numerosifattori di inquinamento socio-ambientale sulle persone residentinell'area interessata, tradotti in terminidi stress, causati dall’alta percorribilitàed il forte impatto visivo.L’abbattimento di due abitazioni e laprepotente irruzione nell’equilibrioproduttivo dell’intera area sono ulteriorielementi di preoccupazione.Al quinto e ultimo punto ci sono leosservazioni di carattere storicoarcheologico:la messa in opera dellavariante comporterebbe l’annullamentodell’intero progetto di riscopertae riqualificazione della ViaAppia Antica; un progetto nato nel2000 dall'accordo tra la RegioneLazio ed il comune di Terracina.Proprio nel tratto di strada interessato- appartenente al comune diMonte San Biagio - sono presentinumerosi reperti storici, che perderebberodefinitivamente la loro fruibilitàse il progetto dell’ANAS venisseattuato.La relazione del Comitato spontaneotermina con delle reali propostealternative al colossale progetto.Proposte che vanno dal miglioramentodell’illuminazione a quella -più pratica e meno dispendiosa -dell'allargamento del ponte ferroviario,con conseguente “raddrizzamento”della curva pericolosa. È notevoleil grande lavoro che il Comitatospontaneo ha presentato in tempi darecord.Ora passiamo invece al “ventremolle” del nostro bellissimo territorio,vale a dire l’amministrazionecomunale. È sconcertante la totaleinesistenza di una qualsiasi presa diposizione dei rappresentanti istituzionalidei cittadini monticellani neiriguardi di questa faccenda. Non èstato espresso nessun tipo di giudizio.In un incontro pubblico svoltosia Vallemarina e organizzato dalComitato Spontaneo per la Viabilitàe la Sicurezza sulle strade di MonteSan Biagio, i due amministratoripresenti non hanno proferito verbo.La precedente amministrazioneRizzi ci aveva abituati all’immobilismoe tutti pensavano che più fermidi così non si potesse stare, ma comesi sa i record sono fatti per esserebattuti e questa volta ci sono veramenteriusciti.Ma molti dubbi sono sorti in senoalla popolazione. Innanzitutto: perchégli amministratori dicono di nonsapere nulla quando invece è chiaroche erano al corrente del progettodell’ANAS? E come mai hanno cer-cato fin dal primo momento di minimizzareil lavoro del comitato,nascondendosi dietro una retoricada bar fatta di espressioni tipo“tanto non si fa niente”?Intanto il tempo è passato ed è passataanche la data limite per presentarele osservazioni. Senza neancheun intervento nel consiglio comunale,se non un impegno verbale delsindaco Mirabella a contattare telefonicamentei responsabili ANAS.FUORILUOGO di Antonio VecchioLe proposte del Comitato invecesono state consegnate entro il 29giugno e per primo il Ministero deiBeni Culturali ha avanzato delle perplessitàsulla fattibilità dell’operacosì come è stata prospettata. Inoltreanche i progettisti ANAS, incontrandoa Roma i delegati del comitato, sisono detti disposti a rivedere il progettoper quanto riguarda la rotonda,apportando eventuali modificheper una maggiore integrazione dell’operaall’interno del territorio.Per leggere l’intero documento sulleosservazioni e rimanere aggiornatosullo sviluppo dell'intera faccenda sipuò consultare il forum onlinewww.ilbenecomune.forumfree.netnell’apposita sezione dedicata c’èinoltre la possibilità di intervenirecon i propri commenti.Panorama di Monte San Biagiovisto dal parcheggiodella stazione.Nella pagina accanto:il tratto della Statale Appiainteressato dalla variantein una ricostruzionesu foto satellitare2223

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