Copertina - Azione Cattolica Bologna
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agendabimestrale dell’Azione Cattolica di Bologna22007Anno XXXXVIII | n. 2 | Marzo-Aprile 2007Sped. Abb. Post. Art. 1 Comma 2 D.L. 353/03 conv. in L. 46/04 DCB BOPromuovere la famiglia,costruire il futuron. 2 | marzo - aprile 2007 | agenda | p. 1
EditorialeNon possiamo rassegnarciNoi della Presidenza diocesanadell’Azione Cattolica di Bolognacondividiamo pienamente lapreoccupazione espressa dai nostripastori riguardo agli interventilegislativi sulle unioni difatto all’esame del Parlamento.L’esperienza insegna qualerisorsa sia una famiglia stabile,fondata sul matrimonio. Solo ladeprimente rassegnazione allacrisi che il matrimonio sta vivendoinduce a disinteressarsi allasua valorizzazione e promozione.Nel nostro compito educativoavvertiamo la difficoltà di proporreil matrimonio come una cosaseria: sembraquasi che non sene possa più parlare,e qualunquecosa si dica alriguardo suscitiuna reazione discetticismo. Ilfascino del matrimonioè statosempre più erosodal trasferirneelementi essenzialifuori da esso,e dal depotenziarlodella sua caratteristicadiscelta irrevocabile.Così non è piùscontato che essosia l’inizio dellaconvivenza e dell’intimitàsessuale,o che la nascitadei figli debbaavvenire al suointerno. Neppuresi può dire chesegni il passaggiodal fidanzamentoalla definitivitàdi una scelta irrevocabile.Nonostante questa difficoltàculturale di elaborare cosa sia ilmatrimonio, molte coppie lo scelgono,intuendo anche solo confusamenteche non è la stessa cosaconvivere e sposarsi. Chi incontraogni anno decine di queste coppiee cammina con loro verso il matrimoniotocca con mano la fragilitàdi questa scelta e le tante esitazioniche l’accompagnano. Ma coglieanche il brivido del buttarsi inun’impresa grande e avventurosa,e l’umiltà di chi, consapevole dinon potercela fare da solo, ricorreall’aiuto altrui, sia esso l’aiutodivino oppure l’amicizia di unacoppia già avviata.E allora sorgono spontaneealcune domande: a che scopospegnere anche questa intuizione,e creare apposta una nuova figuragiuridica che s’identifica con unaspecie di matrimonio, ma moltopiù confusa e molto meno vincolante?Che ricaduta ha questaistituzione sulle persone più deboli?Ma è davvero di questo chehanno bisogno i giovani? Davveropensiamo che i ragazzi e le ragazzedi oggi siano diventati incapacidi progettare il proprio futuro,di ponderare i mezzi per realizzarloe di buttarsicon speranza inun’impresa possibilee tuttavia avventurosa?Della bellezzadella famigliaunita si parla neglianniversari dimatrimonio, possibilmentedopo 25o 50 anni dallenozze: si ammiranoi monumentidel passato, manon si ritiene che igiovani possanocostruirne di piùbelli, iniziandodal progettarli.Noi non possiamoarrenderci aquesta rassegnazione,non possiamodare credito aquesto fiato cortodi speranza.La Presidenzadiocesanadell’AC di Bolognap. 2 | agenda | marzo - aprile 2007 | n. 2