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Artcodex, l'Atelier del Codice Miniato

Artcodex, l'Atelier del Codice Miniato

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<strong>ArtCodex</strong>®<br />

l’atelier del Codice Miniato


il patrimonio dell’arte italiana<br />

L’arte italiana è da sempre ammirata nel mondo.<br />

I più grandi capolavori d’arte pittorica e scultorea sono frutto del<br />

genio italiano, che trovò la sua maggiore fioritura tra il Medioevo e il<br />

Rinascimento, epoca in cui l’uomo sperimentava la conoscenza del mondo<br />

attraverso le arti figurative e letterarie.<br />

Artisti come Michelangelo, Leonardo, Botticelli hanno lasciato<br />

testimonianze straordinarie di questo genio, raggiungendo e fissando<br />

canoni di bellezza che sono rimasti nella storia.<br />

Ma a fianco della Venere dai capelli dorati e del David dalle proporzioni<br />

perfette, l’Italia nasconde altri capolavori che non sono di facile fruizione,<br />

pezzi unici al mondo, estremamente delicati e di valore inestimabile: i<br />

codici miniati.<br />

Nei secoli precedenti l’avvento della stampa alla fine del ‘400, l’arte<br />

amanuense sviluppò un patrimonio immenso per la cultura europea.<br />

Le più grandi opere degli antichi poeti e filosofi, fino a quelle<br />

dei grandi umanisti del ‘400, venivano ricopiate a mano da<br />

monaci o da mastri miniatori dalle abilità artistiche eccezionali.<br />

Essi decoravano le pagine con eleganti miniature che, attraverso le figure,<br />

raccontavano il testo riportato sulla pergamena.<br />

Virgilio Riccardiano, riproduzione<br />

del ms Ricc. 492 della Biblioteca<br />

Riccardiana di Firenze, carta 80r,<br />

il cavallo di Troia<br />

4<br />

5


Il patrimonio dell’arte italiana<br />

Gli abili scribi utilizzavano strumenti di grande precisione per rendere<br />

perfetto anche il più piccolo dettaglio, adoperando tinte preziose e oro in<br />

lamina e in foglia, arrivando a creare dei veri capolavori.<br />

Trattandosi di esemplari unici al mondo, fatti di materiale molto fragile - la<br />

pergamena - che mal sopporta l’usura del tempo, questi manufatti artistici<br />

sono conservati nelle biblioteche d’Italia e d’Europa, nella massima cura<br />

e attenzione.<br />

Ciò rende questi importanti pezzi della nostra storia di difficile<br />

consultazione. Per questo, il progetto delle edizioni in facsimile <strong>ArtCodex</strong> ®<br />

è quello di dar vita al nuovo originale. Il progetto nasce dal desiderio di<br />

portare alla luce tesori librari che sarebbero altrimenti destinati a giacere<br />

negli archivi, rimanendo sconosciuti a coloro che non possono annoverarsi<br />

tra i pochi privilegiati studiosi ammessi a visionarli.<br />

Raffaello Sanzio, Dama col liocorno<br />

(presunto ritratto di Giulia Farnese),<br />

Roma, Galleria Borghese<br />

A sinistra:<br />

Michelangelo Buonarroti, Pietà,<br />

Città del Vaticano, Basilica di San Pietro<br />

Pagina precedente:<br />

Regia Carmina di Convenevole da Prato,<br />

riproduzione del ms. Royal 6 E IX, carta<br />

4v, Cristo benedicente in trono<br />

6<br />

7


Chi siamo<br />

L’Atelier <strong>ArtCodex</strong> ®<br />

è immerso nell’affascinante cornice di Castelvetro di<br />

Modena, antico borgo medievale situato nel cuore dell’Emilia Romagna,<br />

centro di tradizioni artigianali e produzioni di altissimo livello artisticoculturale.<br />

In questa atmosfera <strong>ArtCodex</strong> ®<br />

fa rivivere il passato, attraverso eleganti<br />

miniature in colori brillanti e in oro zecchino, coperte in pelle, velluti di<br />

seta e pietre preziose, cartaPergamena ®<br />

pregiata che riproduce l’antico<br />

fascino della pergamena animale, su cui gli abili amanuensi imprimevano<br />

la propria arte.<br />

Nata dall’appassionata ricerca del fondatore Luciano Malagoli, <strong>ArtCodex</strong> ®<br />

è una bottega d’arte che si occupa di riportare in vita i più importanti<br />

manoscritti miniati del passato, attraverso riproduzioni d’arte ad alta<br />

fedeltà.<br />

Lunghi anni di sperimentazioni hanno permesso di creare un insieme<br />

di lavorazioni che, unendo le antiche tecniche dei miniatori con la più<br />

evoluta tecnologia, permettono di far rivivere l’antico splendore delle<br />

miniature in pregiate riproduzioni in facsimile.<br />

Il nuovo originale sostituisce in tutto il codice conservato in Biblioteca.<br />

<strong>ArtCodex</strong> ®<br />

riproduce nelle proprie edizioni tutte le caratteristiche del<br />

manoscritto che lo rendono unico:<br />

la pergamena viene riprodotta su carta, attraverso un sistema brevettato<br />

di trattamenti, denominato cartaPergamena ® . I colori, i metalli e gli ori<br />

vengono stesi e applicati secondo le tecniche amanuensi antiche e la<br />

fascicolazione del manoscritto è riprodotta integralmente. In questo modo<br />

<strong>ArtCodex</strong>® realizza un originale che permette di provare quelle stesse<br />

sensazioni tattili e visive che si sperimentano davanti ad un’opera d’arte.<br />

Il progetto del nuovo originale <strong>ArtCodex</strong> ®<br />

contribuisce alla diffusione e<br />

alla tutela di un patrimonio di codici miniati che, riprodotti in esemplari<br />

prestigiosi, sono in grado di sostituire l’originale nella ricerca scientifica<br />

e allo stesso tempo di divenire gioielli da collezione destinati a chi voglia<br />

apprezzarne la bellezza.<br />

La realizzazione di un manoscritto è un progetto artistico che richiede anni<br />

di studi e di ricerche, grazie ai quali il raggiungimento dell’assoluta fedeltà<br />

all’originale non rimane soltanto un’aspirazione, ma diviene una preziosa<br />

realtà.<br />

Castelvetro di Modena, veduta del borgo storico<br />

il fondatore di <strong>ArtCodex</strong> Luciano Malagoli con il figlio Marco<br />

8<br />

9


I brevetti e le lavorazioni<br />

<strong>ArtCodex</strong> ® “Cartesio ® ”<br />

Il codice miniato è un’opera d’arte estremamente fragile. Si pensi<br />

all’usura che i secoli stendono sulle pergamene, sui colori e sulla legatura<br />

di un manoscritto. Maneggiare un codice antico per effettuarne le riprese<br />

fotografiche è un’operazione che richiede una straordinaria delicatezza ed<br />

una attentissima cura.<br />

Per questo <strong>ArtCodex</strong> ® , dopo anni di esperienza e di studi nel campo, ha<br />

brevettato un leggio, denominato Cartesio ® , di struttura estremamente<br />

leggera, il cui meccanismo è basato su assi che vanno ad incastrarsi e a<br />

formare la base su cui poggiare il codice, senza che questo subisca uno<br />

stress eccessivo.<br />

Le pagine non vengono tirate più del dovuto e l’apertura del manoscritto<br />

non risulta mai superiore ai 45 gradi, al fine di evitare che la legatura,<br />

soprattutto quando molto stretta, possa risentirne.<br />

Le tecniche di ripresa dei codici sono assolutamente all’avanguardia.<br />

L’utilizzo di strumentazioni digitali, luci fredde e flash a bassa penetrazione<br />

permettono di ottenere la massima qualità fotografica possibile, senza che<br />

il manoscritto originale risenta di eventuali sbalzi di luce o calore. Con<br />

la strumentazione fotografica di <strong>ArtCodex</strong> ®<br />

si colgono tutti i minuscoli<br />

dettagli della pagina che viene ripresa, dalla sua porosità al grado di<br />

penetrazione del colore nella pergamena stessa.<br />

10<br />

11


I brevetti e le lavorazioni<br />

<strong>ArtCodex</strong> ®<br />

La “cartaPergamena ® ”<br />

e l’oro 23Kt<br />

La carta ricreata, denominata cartaPergamena ® in seguito al brevetto che<br />

<strong>ArtCodex</strong> ®<br />

ha messo a punto dopo molti anni di ricerca, viene prodotta da<br />

esperti cartai ed elaborata a seconda delle caratteristiche del codice; ogni<br />

foglio viene infine invecchiato manualmente affinché presenti i due diversi<br />

lati della pergamena (“lato carne” e “lato pelo”).<br />

L’alta qualità, ottenuta sino a questa fase di lavorazione, si arricchisce infine<br />

dell’unico preziosissimo particolare che fino ad ora non era stato possibile<br />

proporre nelle riproduzioni di pregio: ogni dettaglio dorato dell’antico<br />

manoscritto, grazie alla tecnica brevettata <strong>ArtCodex</strong> ® , viene reso in oro<br />

zecchino 23 carati, così come si presenta nelle decorazioni dell’originale.<br />

La legatura, eseguita in botteghe manifatturiere che ancora utilizzano<br />

l’antico torchio manuale, si compone della cucitura a mano del capitello<br />

e dei fogli, nell’assoluto rispetto della bordatura e della fogliazione del<br />

codice. Di inestimabile valore sia per l’unicità che lo caratterizza sia per<br />

la massima cura che i miniatori riposero in anni di costante e minuzioso<br />

lavoro, il codice miniato è un tesoro di rara bellezza, che deve essere<br />

riproposto in ogni suo particolare.<br />

A tal fine, le abilità degli antichi maestri amanuensi sono state lungamente<br />

studiate e successivamente messe in opera nella riproduzione, impiegando<br />

le tecnologie sofisticate di cui i nostri tempi dispongono, recuperando<br />

sapienze artigianali del passato ed inventando brevetti ad hoc che<br />

permettono di elevarsi alla perfezione del codice originale.<br />

La tecnica brevettata <strong>ArtCodex</strong> ®<br />

di stesura dell’oro consiste nell’impiego<br />

della foglia d’oro com’era in uso negli scriptoria medievali e consente di<br />

ottenere la riproduzione degli ori in rilievo, come se le miniature avessero<br />

subito l’invecchiamento che i secoli hanno causato alla pergamena.<br />

Ogni dettaglio viene riprodotto fedelmente, dalle lavorazioni a bulino<br />

ai disegni sull’oro, dagli splendori decorativi dell’oro polvere lavorato a<br />

pennello alla doratura con foglia d’oro zecchino, fino ad ottenere l’effetto<br />

di un’armonica fusione cromatica tra i particolari dorati e gli elementi<br />

iconografici della miniatura.<br />

12<br />

13


I rapporti con le istituzioni<br />

Biblioteca<br />

Apostolica Vaticana<br />

Libro d’Ore di<br />

Gregorio x111<br />

Libro d’ore e di preghiere appartenuto al Papa<br />

Gregorio XIII colui che rivoluzionò e modernizzò la<br />

Chiesa ed introdusse l’uso dell’attuale calendario<br />

gregoriano<br />

Volume di formato 17,5 x 28,5 cm<br />

142 pagine, tutte decorate da capilettera e miniature<br />

di grande eleganza<br />

Pregiata copertina in pelle marrone<br />

con incisioni in oro<br />

14<br />

15


Biblioteca Apostolica<br />

Vaticana<br />

La Biblioteca Apostolica Vaticana è la biblioteca della Santa Sede, situata nel Cortile del<br />

Belvedere nella Città del Vaticano.<br />

Fondata da papa Sisto IV nel giugno del 1475, è uno dei fondi librari più antichi e ricchi<br />

al mondo.<br />

Raccoglie manoscritti, incunaboli, libri a stampa, carte, monete e medaglioni, numerosi<br />

oggetti d’arte, datati dal IV sec. d.C. fino ai giorni nostri. L’inestimabile patrimonio che<br />

conserva la rende luogo di enorme interesse per gli studiosi di tutto il mondo. Attuale<br />

Cardinale Bibliotecario di Santa Romana Chiesa è S. Em. Raffaele Farina, prefetto della<br />

Biblioteca Apostolica è mons. Cesare Pasini e vice-prefetto nonché responsabile dei<br />

manoscritti è il dr. Ambrogio M. Piazzoni.<br />

<strong>ArtCodex</strong>® collabora da anni e a stretto contatto con lo staff della Biblioteca Apostolica<br />

Vaticana, del cui fondo manoscritti ha riprodotto il Pontificale di Bonifacio IX, manoscritto<br />

di grande eleganza, mentre detiene diritti di riproduzione per alcune tra le opere più belle<br />

al mondo: tra queste è doveroso citare il celebre Dante Urbinate, la Divina Commedia<br />

miniata elegantemente tra fine ‘400 e primi del ‘500, proveniente dalla biblioteca personale<br />

del Duca di Urbino, Federico da Montefeltro.<br />

16<br />

Pontificale di Bonifacio IX, riproduzione del ms Vat.Lat.3747<br />

salone interno della Biblioteca Apostolica<br />

17


I rapporti con le istituzioni<br />

Biblioteca Riccardiana<br />

di Firenze<br />

La Biblioteca Riccardiana si trova nel cuore della Firenze Medicea, nel palazzo Medici-<br />

Riccardi.<br />

Fondata nel 1600 dal marchese Riccardo Riccardi, vanta un ricco patrimonio di volumi e<br />

manoscritti, tra cui si contano molti esemplari inediti, oggetto di continue nuove scoperte.<br />

I manoscritti conservati in Biblioteca sono databili dal X sec d.C., con importanti<br />

testimonianze della nostra storia artistico-letteraria, soprattutto per quanto concerne la<br />

letteratura dei grandi vati, come Boccaccio e Petrarca e le opere della Firenze umanistica<br />

a cavallo tra ‘400 e ‘500.<br />

Direttrice e responsabile dei manoscritti della Biblioteca Riccardiana è la dr.ssa Giovanna<br />

Lazzi, grande esperta di miniatura e studiosa di storia dell’arte.<br />

<strong>ArtCodex</strong> ® vanta un rapporto di stretta e continua collaborazione con la dr.ssa Lazzi, per<br />

quanto riguarda le riproduzioni dei manoscritti del fondo della Biblioteca, tra i quali<br />

spiccano il Virgilio Riccardiano, opera del maestro miniatore Apollonio di Giovanni e Le<br />

Leggende di S.Margherita e S.Agnese, codice del XIII sec d.C. Questo rapporto, ormai di<br />

grande amicizia e stima reciproca, si estende anche agli eventi che <strong>ArtCodex</strong> ® organizza<br />

in tutta Italia: alle presentazioni <strong>ArtCodex</strong> ® , la dr.ssa Lazzi è infatti oratrice sempre gradita<br />

e apprezzata per la sua capacità di spaziare tra i più svariati e interessanti argomenti di<br />

storia dell’arte e della miniatura con la grande semplicità del vero esperto.<br />

Giovanna Lazzi, direttrice della Bbiblioteca Riccardiana<br />

Le Leggende di Santa Margherita e Sant’Agnese, riproduzione del ms Ricc.453<br />

18<br />

il Fior di Virtù di Amerigo Vespucci, riproduzione del ms Ricc.1774<br />

il Virgilio Riccardiano, riproduzione del ms Ricc.492<br />

19


I rapporti con le istituzioni<br />

Biblioteca Medicea Laurenziana<br />

di Firenze<br />

La Biblioteca Medicea Laurenziana è una delle più grandi raccolte di manoscritti al mondo,<br />

situata nel centro di Firenze, adiacente alla chiesa di S.Lorenzo. Si tratta di un complesso<br />

architettonico straordinario, disegnato da Michelangelo Buonarroti tra il 1519 e il 1534.<br />

Tra gli spazi più interessanti del complesso, spicca la Sala di Lettura di Michelangelo,<br />

spazioso corridoio con banchi in legno pregiato, ampie finestre che irradiano di luce<br />

l’ambiente e decorazioni sul soffitto e sul pavimento basate sull’araldica.<br />

Celebre poi è lo Scalone di Michelangelo, situato nel Vestibolo che precede l’ingresso della<br />

Sala di Lettura.<br />

Si tratta di una scala tripartita, inizialmente progettata in legno di noce, ma in seguito<br />

realizzata in pietra serena per volontà di Cosimo I de’ Medici.<br />

La Biblioteca vanta i più ricchi fondi di manoscritti conosciuti, tra cui il Fondo Mediceo,<br />

appartenuto alla famiglia Medici, il Mediceo Palatino, proveniente dalla biblioteca di<br />

Palazzo Pitti, raccolte private ed ecclesiastiche, manoscritti orientali e la famosa collezione<br />

Ashburnam di manoscritti appartenuti a Lord Bertram.<br />

Direttrice della Biblioteca è la dr.ssa Vera Valitutto, responsabile dei manoscritti è la<br />

dr.ssa Ida Giovanna Rao, tra i massimi esperti di codici miniati. <strong>ArtCodex</strong> ® può vantare<br />

l’appoggio della Biblioteca Medicea Laurenziana per numerosi progetti di riproduzione,<br />

tra cui le opere San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio Abate, oltre al codice dei Trionfi del<br />

Petrarca, miniato dal maestro Apollonio di Giovanni.<br />

Biblioteca Medicea Laurenziana, la Sala di Lettura progettata e realizzata da<br />

Michelangelo Buonarroti<br />

Sant’Antonio Abate, la vita e le opere, riproduzione del ms. Med.Pal 143<br />

20<br />

San Francesco d’Assisi - la vita e le opere, riproduzione del ms. Gaddi 112 Francesco Petrarca - I Trionfi, riproduzione del ms. Strozzi 174<br />

21


Biblioteca Classense<br />

di Ravenna<br />

La Biblioteca Classense di Ravenna, storico fondo manoscritti della città romagnola,<br />

prende il suo nome dall’Abbazia di Classe, sede dei monaci della Congregazione dei<br />

Camaldolesi.<br />

Fu fondata nel 1700 dall’Abate Pietro Canneti,che radunò in questo fondo tutti i volumi<br />

e manoscritti provenienti dalle più ricche librerie dei monasteri vicini.<br />

La Biblioteca vanta un patrimonio molto vario, che comprende manoscritti antichi,<br />

incunaboli preziosi, cartografie e mappe antiche, fotografie d’epoca e bellissime incisioni.<br />

Lo stupendo spazio barocco della Libreria di Canneti è uno dei più suggestivi tra le<br />

biblioteche italiane, ricco di statue, stucchi e scansie lignee intagliate elegantemente e<br />

decorato con affreschi e dipinti.<br />

Direttore della Biblioteca Classense è il dr. Donatino Domini e responsabile dei manoscritti<br />

è la dr.ssa Claudia Giuliani.<br />

<strong>ArtCodex</strong> ®<br />

ha collaborato con la Biblioteca Classense per l’edizione del Libro d’ore di<br />

Maria Stuarda, riproduzione del manoscritto 62 del fondo della Classense, appartenuto<br />

alla regina di Scozia Mary Stuart: prima di salire sul patibolo per volere della cugina, la<br />

regina Elisabetta I, ella consegnò il suo prezioso libricino di preghiere al padre confessore,<br />

un monaco dell’Abbazia di Classe, che lo riportò con sé in Italia.<br />

22<br />

Libro d’Ore di Maria Stuarda, riproduzione del ms. 62<br />

23


Biblioteca Estense<br />

di Modena<br />

La Biblioteca Estense, biblioteca dinastica per antonomasia, creata per volere dei signori di<br />

Ferrara sul finire del XIV secolo, rimane ad essi strettamente legata fino al dissolvimento<br />

del Ducato. Costituita da un numero ragguardevole di miniature e di opere di interesse<br />

letterario, storico e artistico fin dall’epoca del marchese Niccolò III, viene accresciuta<br />

in epoca rinascimentale da Leonello, Borso, Ercole e Alfonso, che l’arricchiscono di<br />

importantissimi manoscritti e di preziose edizioni a stampa. Nel 1598 la biblioteca viene<br />

trasferita dal castello di Ferrara a Modena, divenuta la nuova capitale.<br />

Fin dalla fine del Seicento la collezione viene affidata dai Duchi a bibliotecari, scelti fra<br />

i maggiori eruditi dell’epoca; tra gli altri, celebri, bibliotecari basti ricordare Ludovico<br />

Antonio Muratori e Girolamo Tiraboschi.<br />

Dal 1882 la Biblioteca Estense inizia ad arricchirsi di numerose e significative raccolte<br />

private, creando una consuetudine tramandatasi fino ai giorni nostri, mentre grazie alla<br />

normativa sul deposito legale, che le consente di ricevere per legge tutto quanto stampato<br />

sul territorio della Provincia, incrementa le raccolte di carattere “locale” e “minore”.<br />

Unificatisi di fatto fin dal trasferimento nella nuova sede, i due istituti - Biblioteca e<br />

Università - verranno fusi nel 1995, dando vita a quella che oggi è la Biblioteca Estense<br />

Universitaria.<br />

24<br />

Libro di preghiere di Renata di Francia, riproduzione del ms. alfa.U.2.28=Lat 614<br />

25


Biblioteca Nazionale<br />

di Spagna<br />

Fondata da Filippo V alla fine del 1711, la Biblioteca nazionale di Spagna aprì le sue porte<br />

per la prima volta nel 1712: era allora conosciuta come Biblioteca Reale Pubblica. Per un<br />

privilegio voluto dalla corona, precedente all’attuale norma sul deposito legale, tutti gli<br />

editori dovevano depositare un esemplare dei libri stampati in Spagna. Per questo, oggi la<br />

Biblioteca vanta uno dei maggiori patrimoni librari.<br />

Nel 1836 la Biblioteca smise di essere proprietà della famiglia reale e diventò parte del<br />

Ministero del Governo; da quell’anno è conosciuta con il nome attuale Biblioteca<br />

Nazionale di Spagna.<br />

Custodisce importanti manoscritti risalenti all’epoca medievale, innumerevoli autografi,<br />

mappe, incunaboli, partiture musicali e documenti storici e genealogici: si tratta della<br />

collezione più ricca della Spagna.<br />

26<br />

Trattato sul Gioco degli Scacchi, riproduzione del ms.Vit 25-6<br />

27


British Library<br />

di Londra<br />

La British Library è la Biblioteca Nazionale del Regno Unito, ed ha fatto<br />

parte del British Museum fino al 1973, anno in cui le due istituzioni sono<br />

state separate definitivamente e rese indipendenti l’una dall’altra.<br />

Situata nel centro di Londra, vanta un patrimonio culturale immenso, tra<br />

i più ricchi al mondo, con beni storici che risalgono fino al 300 a.C.<br />

Il fondo manoscritti è di grande spessore, proveniente per la maggior<br />

parte dalla Biblioteca Reale e dalla King’s Library.<br />

La Biblioteca spicca nel panorama internazionale per l’avanzata<br />

tecnologia utilizzata nella valorizzazione dei manoscritti. Questi vengono<br />

conservati dietro un enorme vetro, visibili ai visitatori della Biblioteca,<br />

in continuo movimento tramite un sistema di carrucole interno, in spazi<br />

ad aria rarefatta capace di mantenere nel tempo quella stabilità termica<br />

la cui mancanza ha un forte impatto nell’usura di pelle e pergamena<br />

antiche.<br />

<strong>ArtCodex</strong> ® collabora con la British Library da alcuni anni, a partire dallo<br />

sviluppo del progetto di riproduzione di un manoscritto appartenuto alla<br />

famiglia reale inglese, ma di antica provenienza italiana: i Regia Carmina<br />

di Convenevole da Prato, lirica del 1300 dedicata a Roberto d’Angiò re di<br />

Napoli e delle due Sicilie, volume di rara bellezza e di forte impatto, per le<br />

dimensioni imponenti che rendono le miniature dei veri e propri quadri<br />

trecenteschi.<br />

28<br />

Regia Carmina di Convenevole da Prato, riproduzione del ms.Royal 6 E IX<br />

29


Morgan Library<br />

di New York<br />

Fiera del Libro<br />

di Boston<br />

La Morgan Library di New York è sicuramente una delle biblioteche più<br />

conosciute al mondo.<br />

Nata dalla collezione privata del banchiere J. Pierpont Morgan, venne resa<br />

istituzione pubblica nel 1924 d J. Pierpont Morgan Jr, che volle condividere<br />

con il mondo intero il meraviglioso patrimonio di manoscritti, incunaboli,<br />

quadri e stampe del padre.<br />

Il fondo librario comprende volumi di diversa epoca e provenienza, tra<br />

cui preziosi libri d’ore, bibbie cinquecentesche e dipinti dei nostri più<br />

grandi pittori rinascimentali, tra cui Michelangelo e Leonardo, e partiture<br />

musicali di grandi compositori, come Verdi, Beethoven e Mozart.<br />

Gli eleganti spazi della Biblioteca e dell’adiacente Museo comprendono le<br />

strutture rinascimentali della sala manoscritti e la celebre architettura del<br />

salone ideato da Renzo Piano.<br />

Direttore della Biblioteca è l’esperto d’arte mr. William M. Griswold, mentre<br />

responsabile del settore manoscritti è mr. Roger S. Wieck. <strong>ArtCodex</strong> ® ha<br />

instaurato un primo rapporto di collaborazione con la Morgan Library<br />

nel 2010. Da allora sono in fase di sviluppo numerosi progetti che vedono<br />

coinvolto il ricco fondo di manoscritti medievali e rinascimentali conservati<br />

presso la Biblioteca.<br />

<strong>ArtCodex</strong> ® sulla scena internazionale del libro d’arte e di pregio: negli Stati<br />

Uniti, alla Fiera del Libro di Boston,luogo di incontro dei più importanti<br />

editori e biblioteche universitarie d’America.<br />

Negli ultimi anni la realtà <strong>ArtCodex</strong> ® ha superato i confini europei ed è<br />

approdata negli Stati Uniti, dove ha partecipato nel 2010 alla Fiera del<br />

Libro di Boston.<br />

Immersa nell’elegante atmosfera della città universitaria, nel grande<br />

complesso fieristico internazionale affacciato sul mare,la Fiera del Libro<br />

di Boston offre un’importante occasione di contatto con i distributori e più<br />

grandi editori del mercato d’oltreoceano.<br />

<strong>ArtCodex</strong> ® partecipa alla Fiera, anche grazie alla stretta collaborazione con<br />

il partner newyorkese OMI (Old Manuscripts and Incunabula).<br />

30<br />

31


Fiera del libro di<br />

Francoforte<br />

<strong>ArtCodex</strong> ® espone le sue opere alla Fiera del libro di Francoforte,la più<br />

importante manifestazione del settore a livello internazionale,a cui<br />

partecipano i più grandi editori da tutto il mondo <strong>ArtCodex</strong> ® partecipa<br />

ormai da anni alla Fiera del Libro di Francoforte, il più importante evento<br />

fieristico legato al mondo dell’editoria.<br />

Case editrici, distributori, scrittori di ogni paese partecipano a questo evento,<br />

che occupa gli otto padiglioni del grande quartiere fieristico di Francoforte.<br />

Occasione ideale per creare nuovi contatti, affacciarsi sul mercato e<br />

conoscerne le novità in anteprima assoluta mondiale, Francoforte è vetrina<br />

fondamentale e tappa d’obbligo per una casa editrice volta allo sviluppo<br />

internazionale.<br />

<strong>ArtCodex</strong> ® trova il suo spazio espositivo nel settore del libro d’arte e<br />

facsimile, all’interno del padiglione più interessante della fiera.<br />

32<br />

33


Eventi esclusivi per i nostri collezionisti<br />

Galleria Doria Pamphilj di Roma<br />

Eventi esclusivi per i nostri collezionisti<br />

Galleria Colonna di Roma<br />

La Galleria è il cuore espositivo di Palazzo Doria Pamphilj. Nei quattro bracci<br />

affacciati sul cortile interno con le sue splendide arcate rinascimentali, così<br />

come nelle due grandi sale adiacenti, la Sala Aldobrandini e quella dei<br />

Primitivi, si concentra la maggior parte dei capolavori della collezione<br />

privata della famiglia Doria Pamphilj.<br />

Costruita sul nucleo originario della residenza del cardinale Fazio<br />

Santoro datata ai primi del Cinquecento, la Galleria è anche la parte di<br />

Palazzo Doria Pamphilj che nasconde la storia più antica e interessante,<br />

una storia fatta di nobiltà, politica e unioni tra alcune delle più grandi<br />

famiglie nobiliari italiane.Come tutto il palazzo, la Galleria è il risultato<br />

di evoluzioni, annessioni e allargamenti che si sono succeduti per ben 500<br />

anni per giungere a presentarsi oggi ai nostri occhi in tutto il suo secolare<br />

splendore.<br />

Una pinacoteca privata unica al mondo, che ospita artisti italiani quali<br />

Caravaggio, Tiziano, Raffaello ma anche moltissimi maestri fiamminghi<br />

di epoca barocca, vero fiore all’occhiello della collezione.<br />

Autentico gioiello del barocco romano, la Galleria Colonna fu<br />

commissionata a metà del 1600 dal Cardinale Girolamo I Colonna<br />

e dal nipote Lorenzo Onofrio Colonna. Fu inaugurata dal figlio di<br />

Lorenzo Onofrio, Filippo II, nell’anno 1700.<br />

Fin dal primo momento, la Galleria è stata ideata come grande sala<br />

di rappresentanza, che dovesse celebrare degnamente la vittoria della<br />

flotta cristiana sui turchi alla battaglia di Lepanto del 1571.<br />

Il comandante della flotta Pontificia, Marcantonio II Colonna, viene<br />

raffigurato in vari momenti su tutta la volta della Sala Grande della<br />

Galleria e nella Sala della Colonna Bellica.<br />

La sala prende il nome dalla colonna in marmo rosso posta su un<br />

piedistallo al centro della sala, che richiama lo stemma della famiglia.<br />

Sulla breve rampa di scale, che scende verso la Sala Grande, si trova<br />

una palla di cannone, che è arrivata esattamente nello stesso punto<br />

nel 1849, durante il periodo della Repubblica Romana. E’ stata sparata<br />

dal Gianicolo dall’esercito francese, agli ordini del Generale Oudinot,<br />

entrato da Porta San Pancrazio e venuto a soccorrere Papa Pio IX<br />

dagli insorti repubblicani. Sculture e arredi preziosi, grandi specchiere<br />

affrescate e un’ imponente successione di capolavori pittorici rendono<br />

la Galleria uno straordinario museo nel museo.<br />

34<br />

35


Eventi esclusivi per i nostri collezionisti<br />

Musei Vaticani<br />

“Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un’idea di<br />

cosa un solo uomo sia in grado di ottenere”<br />

(Goethe).<br />

La Cappella Sistina è senza dubbio uno dei più grandi tesori d’arte di<br />

tutti i tempi, un capolavoro tra i più celebrati al mondo. La frase di Goethe<br />

sottolinea la più straordinaria delle caratteristiche di quest’opera: il fatto<br />

che sia opera di un solo uomo, un solo artista, Michelangelo.<br />

La Sistina prende il nome da Papa Sisto IV della Rovere, che volle per i<br />

Palazzi Vaticani un nuovo edificio di culto, per le celebrazioni solenni e per<br />

ospitare il conclave.<br />

I Musei Vaticani<br />

La tappa più ambìta dei Musei Vaticani è senza dubbio la Cappella Sistina,<br />

eppure ogni sala è ricca di storia e di testimonianze preziose della vita in<br />

ogni epoca.<br />

Il complesso dei Musei, così come appare oggi, fu creato solo nella seconda<br />

metà del 1700 ed è costituito da due parti: il museo vero e proprio e i<br />

palazzi dei pontefici. La visita è un’incredibile passeggiata dove sembra di<br />

poter incontrare i più grandi artisti del passato attraverso opere fra le più<br />

importanti di tutta la storia dell’arte.<br />

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Gli articoli dedicati ad <strong>ArtCodex</strong> ® sulle più importanti riviste di settore.<br />

Alumina, la rivista che tratta il mondo dei codici miniati a 360 gradi<br />

Rassegna Stampa<br />

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