PubliTec Via Passo Pordoi 10 20139 Milano
DCOOS2922
NAZ/039/2008
Assembly & Mechatronics Solutions
Soluzioni di
& meccatronica
Marzo-Aprile 2016 114
Cuscinetto a sfere xiros ® in polimero completo di tubo
in alluminio, per trasporti puliti a basso attrito
Linea semiautomatica per assemblaggio e collaudo componente
Power Train per Automotive, completa di sistemi meccatronici che
garantiscono controlli Poka-yoke per le operazioni manuali, rintracciabilità
totale del pezzo associato ai suoi parametri di processo, reattività
dell’impianto alle esigenze della gestione “Just in time”.
Semiautomatic line for assembling and testing Power Train
components for Automotive, complete of mechatronic systems that
guarantee Poka-yoke checks for manual operations, total traceability of
the piece related to its process parameters, plant reactivity to “Just in
time” management needs.
La nostra eredità si è evoluta.
Siamo italiani, plasmati da un patrimonio che ha
costellato di eccellenze la storia del nostro paese,
unico per creatività, originalità e intuizioni. Abbiamo
sviluppato queste caratteristiche per progettare
e realizzare sistemi speciali per l’assemblaggio
e il collaudo, con capacità di reattività e flessibilità
tutte italiane.
Oltre il made in Italy c’è Samac.
Our Heritage Has Evolved.
We are Italian, our history is shaped by a great
inheritance studded with excellence, our country
is recognized all over the world for its creativity,
inventiveness and insight. We master these
characteristics in the design and manufacturing
of customized assembly and testing systems,
guaranteeing responsiveness and flexibility, typical
Italian skills.
Samac: beyond made in Italy.
tel. +39 0365 597759 fax +39 0365 597757
www.samac.it samac@samac.it
Pinza parallela con guida a T
Serie CGPT
Robusta
MIX COMUNICAZIONE - MI
Forza, Design e Affi dabilità
Le nuove pinze pneumatiche della Serie CGPT, grazie ad un sistema di trasmissione della forza
preciso ed ad alto rendimento, sono in grado di fornire elevate forze di serraggio garantendo compattezza,
leggerezza e ripetibilità. Disponibili in 5 taglie (16, 20, 25, 32 e 40 mm) e in 3 differenti versioni
(semplice effetto, doppio effetto e doppio effetto con funzione di sicurezza) permettono di individuare
la soluzione migliore per ogni esigenza di manipolazione.
Leggera
Doppio rilevamento
della posizione
IP40
ATEX
Estrema fl essibilità
d’installazione
Questa serie di pinze risulta particolarmente adatta per molte applicazioni come Pick & Place,
Material handling e operazioni di carico/scarico di macchine utensili.
Esente da rame,
PTFE e silicone
Camozzi
Air that moves the world
A Camozzi Group Company
www.camozzi.com
Campioni di
velocità.
FIERE DI PARMA - 17-19/03/2016
pad. 2 - stand N63
Compatta, rapida, precisa. È la serie KR AGILUS. KUKA ridefinisce il significato di prestazione in materia di robot
di piccole dimensioni: grazie a rapidità estrema, massima precisione di traiettoria, tempi di ciclo minimali e
flessibilità imbattibile. Tutto ciò con raggi d‘azione fino a 1.100 mm e portate da 6 a 10 kg. La nostra ambizione.
La vostra maggiore efficienza.
Tutte le principali informazioni sui veri campioni
di velocità: kuka-robotics.it
liberaadv.com
TANTI FORNITORI,
UN SOLO PARTNER!
Automotive:
le nostre soluzioni
MaxiGrip Cups.
Nate per “mordere” la lamiera più oleosa, disponibili in
diverse forme e dimensioni, per ogni esigenza di
manipolazione.
Generatori di vuoto GVMM.
Sono vere e proprie unità di vuoto autonome, in grado di
asservire completamente un sistema di presa a depressione.
SOMMARIO
114
ISSN 1973-7254
Marzo-Aprile 2016
CRONACA
Un doppio braccio d’aiuto
A Helping Double Arm
di Leonardo Albino pag. 14
CRONACA
L’occhio del falco per leggere
i codici a barre
The Hawk Eye to Read the Barcodes
di Leonardo Albino pag. 22
APPLICAZIONI
YuMi, buona la prima!
YuMi, a Good First Take!
di Fabrizio Dalle Nogare pag. 52
Il sensore è compatto e intelligente
The Sensor Is Compact and Smart
di Giorgia Stella pag. 16
Raddoppia la precisione di incollaggio
Double Bonding Accuracy
di Cesare Pizzorno pag. 20
LINEA DIRETTA
Nuovi Robot dal Paese del Sol Levante
New Robots from the Land of the Rising Sun
di Fabio Greco pag. 46
Intelligenza aumentata
a bordo macchina
On-board Enhanced Intelligence
di Fabrizio Dalle Nogare pag. 58
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 3
SOMMARIO
RAPPORTO
Repubblica Ceca, dall’automotive
il traino per la crescita
Czech Republic, the Automotive Sector
Driving the Growth
di Stefano Scuratti pag. 64
SOLUZIONI
Dosaggio accurato per resine
bicomponenti
Accurate Dosing for
Two-component Resins
di Giorgia Stella pag. 76
INCONTRI
Come nasce un centro tecnologico
The Creation of a Technology Plant
di Fabrizio Dalle Nogare pag. 86
TECNICA
Come utilizzare al meglio le resine UV
How to Use UV Resins at Their Best
di Sergio Soriano pag. 72
Prestazioni, affidabilità e flessibilità:
tutto in una pinza
Performance, Reliability and Flexibility:
All in a Gripper
di Fabio Bottarelli pag. 82
Le cinematiche parallele
sono sotto controllo
Parallel Kinematics Are Under Control
di Fabrizio Dalle Nogare pag. 90
AIdAM NEWS pag. 10
ATTUALITÀ pag.26
RIBALTA pag.34
4 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
DCOOS2922
NAZ/039/2008
I N
COPERTINA
114
Marzo-Aprile 2016
Soluzioni di Assemblaggio & meccatronica
Anno Diciottesimo
Numero 114 Marzo-Aprile 2016
Pubblicazione iscritta al numero 684 del registro
di cancelleria del Tribunale di Milano, in data
19 ottobre 1998.
Direttore responsabile: Fernanda Vicenzi.
PubliTec S.r.l. è iscritta al Registro degli Operatori di
Comunicazione al numero 2181 (28 settembre 2001).
PubliTec Via Passo Pordoi 10 20139 Milano
Assembly & Mechatronics Solutions
Soluzioni di
& meccatronica
Cuscinetto a sfere xiros ® in polimero completo di tubo
in alluminio, per trasporti puliti a basso attrito
Marzo-Aprile 2016 114
Per ulteriori informazioni:
igus srl
Via delle Rovedine, 4
23899 Robbiate (LC)
Tel. 039 59 06 1
Fax. 039 59 06 222
www.igus.it
igusitalia@igus.it
Rulli per nastri trasportatori, senza lubrificazione e configurabili
in tre passaggi
Con il nome commerciale ‘xiros’, igus produce cuscinetti a sfera in polimeri che non
hanno bisogno di lubrificazione né di manutenzione e ha sviluppato una soluzione
indicata per etichettatrici e macchine dei settori alimentare e dell’imballaggio.
La soluzione completa consiste in un tubo leggero in alluminio anodizzato e due
cuscinetti a sfera flangiati B180. L’elemento di scorrimento è costituito da sfere in
acciaio inox di elevata qualità. Utilizzando il configuratore online, gli utenti possono
realizzare la propria soluzione personalizzata. Innanzitutto, occorre selezionare il
diametro interno desiderato (8, 10, 12, 15 o 17 mm), poi si aggiunge il diametro
esterno (30 o 38 mm) e infine occorre specificare la lunghezza del tubo di alluminio
(da 25 e 1500 mm). Con un altro clic il prodotto può essere ordinato online. igus
effettua le consegne tra le 24 e le 48 ore.
Al momento, sono disponibili sette materiali con diverse proprietà. xirodur B180 è il
materiale standard più economico. Resiste agli agenti chimici ed è stato progettato
per temperature da -40°C a + 80°C. I cuscinetti a sfera in polimeri senza lubrificazione
raggiungono coefficienti di attrito inferiori rispetto ai cuscinetti a sfera lubrificati in
metallo, perché le sfere non devono vincere la resistenza del lubrificante. Questa è
una delle ragioni per cui molti produttori preferiscono cuscinetti non lubrificati e che
non necessitano di manutenzione. Ad esempio, i rulli xiros sono installati come rulli
guida film nei macchinari per l’etichettatura o il confezionamento di alimenti perché
l’assenza di lubrificanti impedisce la contaminazione del prodotto. Rispetto ai
cuscinetti a sfera in metallo, inoltre, i cuscinetti in plastica presentano una maggiore
fluidità di movimento.
Lubrication-free conveyor and transport rollers configured
in three steps
Under the brand name ‘xiros’, igus manufactures maintenance-free polymer ball
bearings, including a system solution for moving applications in labelling and
conveyor machinery and in the food and packaging industry. The complete solution
consists of a lightweight, clear anodised aluminium tube and two xirodur B180 flanged
ball bearings. The rolling element consists of high quality stainless steel balls. Using
an online configurator, users can assemble their own individual solution. First, the
desired inner diameter is selected (8, 10, 12, 15 o 17 mm); next, the appropriate outer
diameter is added (30 o 38 mm). Finally, the required length of the aluminium tube
is specified (between 25 and 1500 mm). With another click the item is added to the
shopping cart and can be ordered online. igus delivers within 24 to 48 hours.
At present, there are seven special materials with different properties. xirodur
B180 is the low priced standard material. It is resistant to chemicals and designed
for temperatures from -40°C to +80°C. Dry running polymer ball bearings achieve
lower friction coefficients than lubricated ball bearings made of metal, since the balls
need not overcome the resistance of the lubricant. This is one reason why many
manufacturers prefer lubricant and maintenance-free plastic bearings, when it is not
dependent on high loads and speeds. For example, the xiros conveyor and transport
rollers are installed as guide rollers for the labelling or packaging of food, because
there is no contamination through lubricants. Another aspect is their roll performance.
Compared with ball bearings made of metal, plastic ball bearings run more smoothly.
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Fabrizio Garnero - tel. 02/53578309
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Redazione
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Produzione, impaginazione
e pubblicità
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Lorenza Petrozzi - tel. 02/53578201
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è di Euro 50,00 per l’Italia
è di Euro 100,00 per l’estero
Prezzo copia è Euro 2,60.
Arretrati Euro 5,20
Segreteria vendite
Giusi Quartino - tel. 02/53578205
g.quartino@publitec.it
Agenti di vendita
Marino Barozzi, Patrizia Bulian,
Enrico Di Amario, Marina Gallotti,
Gianpietro Scanagatti
Comitato Tecnico
Fabio Greco
Sergio Paganelli
Franco Perico
Massimo Vacchini
Stampa
Grafica FBM (Gorgonzola - MI)
6 MARZO-APRILE 2016
A.N.E.S.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA
CONTENUTI
ABB..........................................................35, 52, 58
ABL Automazione.................................................9
AIdAM ......................................................10, 38, 64
Alfamatic .............................................................51
AUTOMATICA 2016 .............................................32
AZETA Zeo Asioli Diffusion...................................52
Balluff Automation .......................................29, 58
burster Italia..................................................19, 34
Camozzi................................................. 2ª cop., 82
Contrinex ..............................................................34
CTA ......................................................................79
D.C.M. ..................................................................90
DELO.................................................................... 20
Denso ...................................................................46
Desoutter Italiana .................................................39
Eichenberger Gewinde...................................... 57
Epoxy Technology ................................................72
Fanuc Italia....................................................25, 43
Festo.....................................................................86
Galileo Business Consulting.................................64
Gimatic ...............................................................63
Hannover Express..............................................81
Hannover Messe ..................................................28
Hiwin .....................................................................7
igus ........................................................ 1ª cop., 26
Image S............................................................5, 16
Iscra Dielectrics.................................... 4ª cop., 76
Kabelschlepp Italia.............................................13
Kawasaki ..............................................................14
Keyence................................................................42
Kistler Italia ...................................................30, 39
K.L.A.IN.robotics ..........................................31, 46
Kuka Roboter Italia...............................................1
LASYS 2016.........................................................75
Lesta ....................................................................33
LMI Technologies..................................................16
Mewa....................................................................36
Microscan Systems ..............................................22
Mitsubishi Electric Europe ....................................33
NSK Italia..............................................................28
Omron Electronics................................................40
Pamoco......................................................... 36, 42
Pepperl+Fuchs .....................................................44
Pneumax.............................................................. 11
Remak ..................................................................72
R.F. Celada...........................................................44
Samac........................................................Battente
Schunk Intec ............................................... 3ª cop.
Siemens Italia....................................................... 90
Sinta ....................................................................37
SMC Italia ......................................................40, 45
SPS IPC Drives Italia ..........................................71
Tiesse Robot .................................................14, 41
TMP Engineering ............................................... 43
Vuototecnica .........................................................2
Zimmer Group Italia........................................... 27
8 MARZO-APRILE 2016
& meccatronica 114
Associazione
Italiana di
Automazione
Meccatronica
Piattaforma di collaborazione italo-tunisina
Il progetto di collaborazione bilaterale
con la Tunisia continua
sulla buona strada. A seguito
dell’incontro nel mese di gennaio
scorso che AIdAM, nella figura
del Direttore Vacchini e del
Vice Presidente Greco ha avuto
con un professore di Ingegneria
Meccanica dell’Università di
Cartagine a Tunisi, il Professor
Mongi Besbes, è stato istituito il
comitato d’organizzazione della
piattaforma di collaborazione italo-tunisina.
Di questo comitato faranno parte,
oltre a cinque professori ordinari
dell’Istituto Superiore delle Tecnologie
dell’Informazione e della
Comunicazione (ISTIC), il Diretttore
del suddetto istituto e anche
il Direttore della Scuola Nazionale
delle Scienze e delle Tecnologie
Avanzate di Borj Cédria, il Professor
Faouzi Chaabane. Il team è
inoltre composto da quattro professori
dell’Università Nazionale
di Ingegneria di Cartagine.
Basso costo della manodopera e
incentivi fiscali per chi crea occupazione
sono solo due dei diversi
fattori attrattivi del mercato tunisino.
Il Paese ha bisogno (ma soprattutto
ha voglia) di svilupparsi.
Il progetto di collaborazione
bilaterale che AIdAM vuole fortemente
attivare potrà indubbiamente
essere un fattore primario
nell’ambito dell’innovazione tecnologica
per le imprese. Il trasferimento
del know-how italiano sia
a livello accademico che a livello
industriale è l’obiettivo principale.
Italian-Tunisian Collaboration Platform
The Bilateral Collaboration Program
in Tunisia is in continuous
development. Following the meeting
that Director Vacchini and Vice
President Greco had last January
with Mongi Besbes, Professor at
the Faculty of Mechanical Engineering,
University of Carthage,
it was established the organizing
committee of the Italian-Tunisian
collaboration platform.
Part of this committee, besides
five professors of the Superior
Institute of Communication and
InformationTechnologies (ISTIC),
will be the Director of this Institute
and Professor Faouzi Chaabane,
Director of the National School of
Science and Advanced Technologies
in Borj Cédria. In the committee
there are also four Professors
from the National Engineering University
in Carthage.
Low labour costs and tax incentives
for those who create jobs.
Those are only two of the various
attractive factors offered by the
Tunisian market.
The Country needs (but especially
wants) to develop. The Bilateral
Collaboration Project that AIdAM
strongly wants to activate will undoubtedly
be a primary factor for
the technological innovation of Tunisian
companies.
Sharing the Italian know-how, under
both an academic and an industrial
point of view, is the main
goal.
10 MARZO-APRILE 2016
& meccatronica 114
Fantasia
PNEUMAX, un’ azienda italiana e i suoi valori.
Il valore del made in Italy
www.pneumaxspa.com
Associazione
Italiana di
Automazione
Meccatronica
Ad aprile l’Assemblea
generale
Non solo Serbia, Tunisia e Marocco:
da quest’anno AIdAM
porrà la sua attenzione e i
suoi sforzi anche su Bulgaria, Repubblica
Ceca, Romania, Polonia,
Iran e Messico. I risultati conseguiti
grazie all’ottimo lavoro svolto in Serbia
e l’impegno che l’Associazione
dedica costantemente stanno avendo
un notevole riscontro sia a livello
istituzionale che imprenditoriale.
A rafforzare le intenzioni dell’Associazione,
alla prossima Assemblea generale
AIdAM, che si terrà il 14 aprile
presso il centro di ricerca Kilometro
Rosso di Bergamo, sono stati invitati
consoli e rappresentanti istituzionali
delle nazioni che prenderanno parte
agli eventi pubblici della giornata, a
partire dall’incontro del mattino sul
tema di Industria 4.0. L’Assemblea
sarà patrocinata da FE.N.CO, la
Federazione Nazionale dei Consoli.
Inoltre, presenzierà alla giornata
l’Onorevole Eleonora Cimbro, Vicepresidente
del Comitato Permanente
sulla Politica Estera e Relazioni
Esterne dell’Unione Europea.
The General Assembly Scheduled in April
Starting this year, AIdAM will focus
its attention and efforts not only
in Serbia, Tunisia and Morocco, but
also on Bulgaria, Cezch Republic,
Romania, Poland, Iran and Mexico.
The results achieved by the excellent
work done in Serbia and the
efforts that the Association constantly
dedicates are receiving an
excellent feedback both at an institutional
and entrepreneurial level.
In order to strengthen the aims of
the Association, at the next AId-
AM General Assembly, which will
be held next 14 th of April at the research
center “KilometroRosso”,
consuls and institutional representatives
of the Countries mentioned
above will be invited. They will participate
in the “open events” of the
day, such as the morning meeting
that will have Industry 4.0 as its
main issue. The General Assembly
will also be sponsored by FE.N.CO,
the National Federation of Consuls.
Hon. Eleonora Cimbro, Vice President
of the Permanent Committee
on Foreign Policy and External Relations
of the European Union, will
also take part in the event.
Un momento
della collettiva
organizzata da
AIdAM al SamuMetal
di Pordenone.
A frame of the collective
organized by AIdAM
at the last SamuMetal
in Pordenone.
12 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Varietà
La Vostra applicazione
determina il tipo di
materiale, noi lo
forniamo.
Esattamente la catena portacavi
richiesta da ogni Vostra
specifica applicazione.
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CRONACA
Un doppio braccio
d’aiuto
di Leonardo Albino
Il robot Duaro con
doppio braccio
robotizzato
presentato da
Kawasaki alla
scorsa edizione
della EMO.
The Duaro robot
with double arm
introduced by
Kawasaki at the last
edition of the EMO
trade fair.
Sarà disponibile sul mercato
a partire dalla tarda primavera
il nuovo robot Duaro,
con doppio braccio
robotizzato, progettato per cooperare
con l’operatore nelle aree di lavoro.
Sviluppato da Kawasaki e distribuito in Italia
daTiesse Robot, il nuovo modello Duaro,
facilmente installabile e trasportabile,
è particolarmente adatto allo svolgimento
di operazioni di assemblaggio, test o ispezione
di particolari meccanici ed elettronici.
Il colosso nipponico Kawasaki, i cui prodotti sono distribuiti
in Italia da Tiesse Robot, ha da sempre uno
sguardo particolarmente attento alle potenziali esigenze
dei nuovi mercati nel settore dell’automazione
robotizzata.
Come dimostrato anche in recenti convegni, un tema
che sta emergendo è la cooperazione tra un operatore
e un braccio robotizzato, intendendo per “cooperazione”
la possibilità di lavorare nelle medesime aree
di lavoro senza stringenti dispositivi fisici di delimitazione
delle stesse per motivi di sicurezza. Kawasaki
Robot ha valutato di potersi introdurre in questo settore,
proponendo non un singolo braccio, ma un doppio
braccio robotizzato denominato Duaro che, grazie alla
sua configurazione, permette di essere installato, ed
eventualmente anche rimosso, in modo estremamente
rapido in postazioni di lavoro già occupate da operatori
e in aree con operazioni di assemblaggio, di test
o di ispezione di particolari meccanici ed elettronici.
Tutto ciò senza la necessità di modificare la configurazione
della linea di lavoro stessa.
Facilità di installazione
e operazioni di teaching semplificate
Il robot Duaro, sviluppato da Kawasaki, risulta compatto
e montato su un carrello mobile - quindi facilmente trasportabile
- che contiene anche l’unità di controllo dei due
bracci robotizzati. Particolari concezioni dell’hardware, del
software e la limitazione dei motori a potenze di 80 watt
danno accesso alla certificazione riguardo la sicurezza
14 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Il robot Duaro
è montato su un
carrello mobile
che contiene anche
l’unità di controllo
dei due bracci
robotizzati.
The Duaro robot
is mounted on
a movable carriage
that contains also
the control unit
of two robotic arms.
nelle aree di lavoro secondo le nuove normative esistenti.
Il robot può avere una configurazione minima di 2 più 2
assi con degli end effector di tipo pneumatico applicati
alle estremità, fino a un massimo di 4 più 4 assi per rendere
il sistema più flessibile nella gestione delle aree di
lavoro. La facilità di installazione si affianca anche a operazioni
di teaching molto semplificate tramite tablet o mediante
operatore, che può muovere direttamente i singoli
assi nelle posizioni richieste. La portata del robot varia da
2 a 4 kg.
Il robot Duaro può naturalmente essere collegato a sistemi
di visione che gli permettono una maggiore flessibilità
di utilizzo; inoltre, è estremamente semplice la
riconfigurazione della lunghezza dei bracci e del polso
a seconda della necessità del cliente. Il nuovo prodotto,
in vendita a partire dalla tarda primavera del 2016, è
stato lanciato sul mercato italiano nel corso dell’ultima
EMO, che si è svolta a Milano lo scorso ottobre. n
n NEWS ARTICLE
A Helping Double Arm
Available on the market since late spring 2016,
the new Duaro robot with doube arm is designed
for cooperation with operator in working areas.
Developed by Kawasaki, and distributed in the Italian
market by Tiesse Robot, the new model Duaro can
be easily installed and moved and is also particularly
suitable for assembly tasks, as well as test or
inspection of mechanical or electrical components.
The Japanese giant Kawasaki, whose products are distributed
in Italy by Tiesse Robot, has always been especially focused
on potential needs of new markets in robotized automation field.
An emerging topic, as demonstrated in recent conferences,
is the cooperation between an operator and a robotic arm,
where “cooperation” means the possibility of working in the
same areas without strict physical delimitation devices due
to security reasons. Kawasaki Robot assessed the possibility
of entering this sector, by proposing not a single arm, but
a double robotic arm named Duaro that, as for its configuration,
may be installed and then removed extremely quickly
in working areas where operators are already present and
in areas where operations of assembly, test or inspection of
mechanical or electrical components, etc. are carried out
without changing configuration of the working line itself.
Simple installation and extremely
easy teaching operations
The Duaro robot is compact and mounted on a movable carriage,
therefore it is easily transportable, and such carriage
contains also the control unit of two robotic arms. Special
conceptions in hardware, software and limitation of motor
powers to 80 watt give access to certification on safety in
working areas under the new regulations in force.
The robot may have a minimum configuration of 2 plus 2 axes,
with pneumatic end effectors placed on the edges, up to a
maximum of 4 plus 4 axes so as to make the system more flexible
in managing the working areas. A simple installation is coupled
to extremely easy teaching operations carried out through
tablet or by the operator, who can move directly single axes to
reach the required positions. Payload is from 2 to 4 kg.
Of course the robot can be connected to vision systems that
allow more flexibility of use; furthermore reconfiguration of
arms and wrists length according to customer needs is very
simple. EMO exhibition, held last October in Milan, has been
the showcase for launching this new robot onto Italian market,
which will be available for sales in late spring 2016. n
Il nuovo modello
di robot Kawasaki
all’opera.
The new model of
Kawasaki robot while
working.
PubliTec MARCH-APRIL 2016 15
CRONACA
Il sensore è compatto
e intelligente
di Giorgia Stella
Grazie alla sua struttura leggera e ultracompatta, il nuovo sensore Gocator 3019 - prodotto
da LMITechnologies e distribuito in Italia da Image S - permette di dimezzare gli ingombri
ed è particolarmente adatto per ispezioni tridimensionali in linea su oggetti statici.
Il sensore, dotato di un ampio campo di visione, è destinato ai costruttori di linee
di assemblaggio e può essere montato su un robot o un supporto fisso.
Il modello 3109,
ultimo arrivato dei
sensori Gocator
3100, distribuiti in
Italia da Image S.
The Gocator 3109
model, the latest
addition to the
Gocator 3100 Series
of sensors, distributed
in Italy by Image S.
Oltre 20 anni di esperienza in qualità di fornitore
di componenti per image processing fanno
di Image S un nome di riferimento nel mercato
italiano. Nella gamma di prodotti distribuiti dall’azienda
lombarda e destinati a svariati mercati - tra cui industriale,
medicale e scientifico - uno degli ultimi arrivati è
Gocator 3019, la nuova versione del sensore intelligente
per l’acquisizione di immagini tridimensionali (3D Smart
Snapshot Sensor) sviluppato da LMI Technologies, progettato
per ispezioni in linea e applicazioni con robot.
Il modello 3109 è l’ultimo nato della famiglia Gocator
3100. Grazie alla struttura leggera e ultracompatta,
che dimezza gli ingombri rispetto al modello Gocator
3110, il nuovo sensore 3D di LMI è destinato ai costruttori
di linee di assemblaggio che devono effettuare
ispezioni tridimensionali in linea su oggetti statici,
montando il sensore su un robot o un supporto fisso.
Precisione e compattezza per
operare anche in spazi ristretti
Gocator 3109 effettua scansioni ad alta risoluzione
ed elevata velocità. Una delle sue peculiarità è la dimensione
estremamente compatta: il sistema misura,
infatti, solo 49 x 100 x 155 mm e pesa appena 1,5 kg.
16 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Compattezza e leggerezza
agevolano il montaggio su bracci
robotici, l’installazione di uno o più sensori
in spazi ristretti (ad esempio per misurazioni sui cilindri
dei motori) e l’integrazione in macchinari o altre apparecchiature
di fabbrica. L’ampio campo di visione (FOV)
del modello 3109, che copre un’area compresa fra
86 x 67 mm e 88 x 93 mm, unito alle capacità di scansione
avanzate, consente di leggere e misurare diversi
elementi con un’unica acquisizione tridimensionale. È
così possibile acquisire più oggetti in un tempo ridotto
garantendo una velocità maggiore
della linea di produzione.
Inoltre, la scansione matriciale
non richiede il perfetto allineamento
dei sensori per rilevare
con precisione tutte le caratteristiche
dei pezzi acquisiti.
Il numero ridotto di
componenti semplifica
la configurazione
Il nuovo sensore comunica direttamente
con PLC e robot, riducendo il numero di componenti
hardware e semplificando la configurazione, con notevoli
benefici in fase di installazione e manutenzione.
Eliminando i PC in fabbrica e riducendo il numero di
componenti necessari, Gocator 3109 ottimizza la progettazione
del sistema e abbatte i costi di integrazione.
Il nuovo sensore 3D di LMI viene pre-tarato in fabbrica
in modo da poter essere installato velocemente senza
la necessità di tarature sul posto, ottenendo risultati e
Una delle peculiarità
del sensore
Gocator 3109
è la dimensione
estremamente
compatta: il sistema
misura solo
49 x 100 x 155 mm
e pesa
appena 1,5 kg.
One of the main
peculiarities of
the Gocator 3109
sensor lays in its
extremely compact
dimensions: the
system measures just
49 x 100 x 155 mm
and weighs less
than 1.5 kg.
n NEWS ARTICLE
The Sensor Is Compact and Smart
Due to its lightweight and ultra compact structure, the new Gocator 3019 sensor - manufactured by LMI
Technologies and distributed in Italy by Image S - allows users to reduce spaces by half. In addition, it is particularly
suitable for inline 3D inspection of stationary targets. Equipped with a wide FOV, the sensor is addressed to
assembly line builders who need to perform robot-mounted and fixed frame.
With over 20 years of experience as a distributor of image
processing components, Image S is quite a benchmark
in the Italian market. The range of products distributed by the
Lombard company and addressed to several fields - among
which are manufacturing, medical and scientific - is now enhanced
with Gocator 3019, a new version of the smart sensor
for 3D imaging (3D Smart Snapshot Sensor) developed by
LMI Technologies.
The Gocator 3109 model is the latest addition to the
Gocator 3100 Series. Featuring a lightweight, ultra compact
body that is half the size of the Gocator 3110 model, LMI’s
newest 3D snapshot sensor is designed for assembly line
builders who need to perform robot-mounted and fixed frame
inline 3D scanning and inspection of stationary targets.
High-precision and ultra compact
to work also in confined spaces
The Gocator 3109 scans with high-resolution and speed.
One of its main peculiarities lays in its extremely compact
dimensions: in fact, the system measures just 49 x 100 x 155
mm and weighs less than 1.5 kg.
This ultra compact design and lightweight package make the
3109 easy to mount onto robotic arms, fit single or multiple
sensors into confined spaces (e.g. for measuring engine cylinders),
and integrate or embed into machines and other factory
devices. The 3109’s wide FOV (86 x 67 mm to 88 x 93 mm) and
flexible scanning capability provide measurement of multiple
features with a single 3D snapshot. This lowers system costs,
because users are able to inspect a large number of features
in a shorter period of time and with a minimum number of scanners.
Area scanning also removes the need to perfectly align
the sensors before part features can be accurately detected.
The reduced number of
components makes setup easier
The Gocator 3109 communicates directly to PLCs/robots,
resulting in fewer hardware components and fewer configuration
details for setup and maintenance. By eliminating PCs
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 17
CRONACA
Il server web
integrato nei
prodotti della
famiglia Gocator
consente una
configurazione
semplice e intuitiva:
non è richiesta
l’installazione di
alcun software e
funzionano con
qualsiasi computer
e sistema
operativo.
vantaggi immediati. Non è richiesta alcuna regolazione,
impostazione o manutenzione in loco, accorciando
così drasticamente i tempi di installazione.
Il sistema offre, inoltre, un’interfaccia grafica in ambiente
web facile da usare. I parametri di misura intuitivi sono
basati sul modello CAD per consentire al personale di
configurare lo scanner per misure specifiche anche senza
avere un alto livello di competenza tecnica.
Famiglia di sensori 3D
intelligenti all-in-one
La serie Gocator 3100 è la prima famiglia di sensori 3D
intelligenti che unisce acquisizione di immagini 3D e
generazione di nuvole di punti 3D a strumenti di
misura in un unico sistema per impieghi industriali.
Grazie a una ricca dotazione di strumenti integrati,
i sensori Gocator sono ideali per un’ampia gamma
di applicazioni di ispezione in linea senza contatto,
oltre a essere facili da configurare, veloci da integrare
e altamente affidabili.
La serie Gocator 3100 è in grado di effettuare misure
senza contatto ad alta risoluzione con velocità fino a 5
Hz. I sensori sono ideali per misurare le dimensioni di
diversi elementi e caratteristiche, quali fori, asole, perni,
distanze e allineamenti.
I sensori non richiedono alcun controllore o PC aggiuntivo
per effettuare le misure in 3D. Si possono sincronizzare
più sensori all’interno della stessa rete per espandere il
campo di visione con un dispositivo LMI Master.
La tecnologia di scansione stereoscopica a luce blu strutturata
aumenta il livello di immunità alla luce ambiente,
generando dati affidabili anche in condizioni di luminosità
non ottimali. La custodia IP67 di Gocator, la sua
forma compatta e il peso inferiore a 1,5 kg lo rendono
ideale per l’installazione in spazi ristretti e
il montaggio su robot. Il server web integrato in
Gocator,infine,consenteunaconfigurazionesempliceeintuitivatramitebrowser:nonèrichiestal’installazionedialcunsoftwareefunzionaconqualsiasi
computer e sistema operativo.
n
Gocator’s built-in
GUI provides users
with a simple and
intuitive setup
experience, using
any web browser,
computer
or operating system.
on the factory floor and
minimizing the number
of components needed,
the Gocator 3109
optimizes system design
and reduces integration
costs.
LMI’s latest 3D snapshot
sensor comes factory
pre-calibrated so users
can set it up quickly
and produce results outof-the-box.
No need for
on-site calibration or maintenance
significantly reduces system setup
times.
The system also features an easy-to-use, web-based
graphical interface with responsive feedback in 3D. Its intuitive
measurement parameters are CAD model-based, ensuring staff
can configure their scanner for specific measurement applications
without needing a high level of technical expertise.
Smart and all-in-one 3D sensors family
The Gocator 3100 series is the first family of 3D smart sensors
to combine 3D point cloud acquisition and measurement
tools in a single industrial package. With a rich set of built-in
tools, Gocator sensors are ideal for a wide variety of non-contact,
in-line inspection applications. Gocators are simple to
setup, quick to integrate and highly reliable.
The Gocator 3100 series performs high-resolution noncontact
measurement at up to 5Hz. These sensors are ideal for
dimensional measurement of many features such as holes,
slots, studs, gap and flush. Single sensors require no additional
controllers or PCs to produce 3D measurements. Synchronize
multiple sensors in the same network to expand
your sensors field of view using a LMI Master.
Structured blue light and stereo scanning technology add
extra levels of ambient light immunity, producing reliable
data even in challenging lighting conditions. Gocator’s IP67
housing, small form factor, and less than 1.5 kg weight make
it ideal for fitting into small spaces and mounting on robots.
Gocator’s built-in GUI provides users with an intuitive setup
experience, using any web browser, computer or operating
system. With no additional software to install, Gocator can
work with any computer and operating system. n
18 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
www.burster.it
Nuovo 9311 9307
Misure. La soluzione Digiforce ®
CRONACA
Raddoppia la precisione
di incollaggio
La nuova soluzione
sviluppata
da DELO prevede
due fasi
di indurimento:
quella di
fotoindurimento
e, la successiva,
di termoindurimento.
I settori automobilistico ed elettronico sono i principali mercati di sbocco del nuovo adesivo
ibrido sviluppato da DELO, lo specialista tedesco in soluzioni di incollaggio.
Grazie al fotoindurimento, che si aggiunge allo sperimentato processo di termoindurimento,
il nuovo prodotto ibrido consente una maggiore precisione di incollaggio, uno spessore
definito e una movimentazione più agevole dei componenti fissati anche in ambienti gravosi
e in presenza di fluidi particolarmente aggressivi.
di Cesare Pizzorno
The new solution
developed by DELO
relies on two curing
stages: light curing
and heat-curing.
Specialista nella progettazione e realizzazione
di soluzioni di incollaggio all’avanguardia, il
produttore tedesco DELO Industrial Adhesives
ha sviluppato DUALBOND, un adesivo ibrido
fotoindurente per applicazioni gravose destinato
ai settori automobilistico ed elettronico; si tratta di
una resina epossidica per applicazioni che richiedono
un’elevata affidabilità.
Se i componenti incollati o sigillati sono esposti
a temperature estreme e sostanze chimiche aggressive,
normalmente vengono impiegati adesivi
epossidici, particolarmente resistenti, con induren-
ti speciali. Essi, tuttavia, sono disponibili in versione
puramente termoindurente.
Il fotoindurimento del nuovo prodotto ibrido DELO
consente una maggiore precisione di incollaggio,
uno spessore definito, nonché una movimentazione
più agevole dei componenti fissati. Inoltre, è possibile
ottenere, nelle applicazioni “Glob Top”, un “congelamento”
della forma della goccia dosata, poiché
la formazione di una pellicola dopo la fase di foto
polimerizzazione impedisce lo scorrimento durante
la successiva fase di termoindurimento. Quindi, una
sigillatura Glob Top è possibile anche in presenza di
componenti miniaturizzati, per i quali è disponibile
uno spazio ridotto per l’incapsulamento, consentendo
il risparmio di una fase di processo rispetto al
tradizionale approccio cosiddetto “dam and fill”.
Prestazioni eccellenti anche
in presenza di fluidi aggressivi
Con l’indurimento in due fasi, l’adesivo viene prima fissato,
in 1-5 secondi, in funzione dell’intensità di irraggiamento,
raggiungendo così una resistenza a taglio
pari a circa 1 MPa, su FR4. La tenuta completa, pari a
50 MPa, viene poi raggiunta dopo la fase di termoindurimento,
per la quale sono necessari 30 minuti a
150°C. Il prodotto ibrido DELO possiede un’aderenza
universale ed è disponibile con due diverse viscosità,
per applicazioni sia d’incollaggio che di sigillatura.
Grazie alle proprietà di scorrimento tixotropiche, entrambe
le versioni sono facilmente processabili. L’intervallo
delle temperature di esercizio della colla è tra
-65°C e + 180°C. Per temperature di lavoro ancora piú
20 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
elevate, DELO ha recentemente lanciato sul mercato
adesivi per alte temperature che presentano una resistenza
termica fino a 250°C.
Nonostante il carattere ibrido, la resina epossidica presenta
un’ottima resistenza alle sostanze chimiche: prove
di stoccaggio fino a 500 ore in fluidi aggressivi come olio
per cambio, benzina o metanolo non mostrano nessun
deterioramento delle caratteristiche meccaniche. Il prodotto
mostra un’elevata resistenza anche nei confronti degli
inchiostri da stampa, in grado di attaccare la maggior
parte degli adesivi. Di conseguenza, risulta particolarmente
indicato per applicazioni di incollaggio nelle testine
di stampa, come ad esempio l’incollaggio della piastra
ugello sull’interposer, che richiedono un’elevata precisione
di posizionamento.
n
Il fotoindurimento del nuovo
prodotto ibrido DELO
consente una maggiore
precisione di incollaggio,
uno spessore definito e una
movimentazione più agevole
dei componenti.
The light curing of the
newly developed DELO
product offers
greater bonding
accuracy,
a defined fillet
and easier
handling of the
components.
n NEWS ARTICLE
Double Bonding Accuracy
The automotive and electronics industries are among
the major end markets for the new hybrid adhesive
developed by DELO, the German specialist for bonding
solutions.Thanks to light curing, in addition to the
well-known heat-curing process, the new hybrid product
offers greater bonding accuracy, a defined fillet, and
easier handling of the cured components also in harsh
environments, also featured by aggressive media.
Specialized in the design and manufacturing of cutting-edge
bonding solutions, the German producer
DELO Industrial Adhesives has developed DUALBOND, a
light-fixable hybrid adhesive for aggressive media mainly
addressed to the automotive and electronics industry; it is
an epoxy resin for the high-reliability sector.
Particularly resistant epoxy resin adhesives with special
hardeners are used where bonded or encapsulated components
are exposed to extreme temperatures and aggressive
chemicals. However, only heat-curing variants have been
available up to now.
By contrast, the light curing of the newly developed DELO
product offers greater bonding accuracy, a defined fillet,
and easier handling of the cured components. What’s more,
in the case of glob top encapsulation, it forms a skin and
can “freeze” its shape, so does not flow away during heat
curing. This means that a defined glob top encapsulation
is possible even if miniaturization makes space tight on the
circuit board, which saves one process step compared to
the alternative Dam & Fill method.
Top performance even in aggressive media
In a two-stage curing process, the adhesive is first light-cured
in 1-5 seconds, depending on intensity, and achieves a die
shear strength of more than 1 N on the FR4 circuit board material.
Heat curing is still required, for example 30 minutes at
150°C, after which the full strength of 50 MPa on FR4 is attained.
The dual-curing DELO product has universal adhesion
and is available in one viscosity for bonding applications
and another for encapsulation. Both variants are easy
to work with thanks to their thixotropic flow characteristics.
Their temperature range of us extends from -65°C to 180°C.
For even higher thermal requirements, DELO has recently
introduced high-temperature adhesives to the market, which
are temperature-resistant up to 250°C.
Despite its hybrid nature, the epoxy resin is highly resistant
to chemicals. Even after 500 hours stored in aggressive
media, like transmission fluid, gasoline, or methanol,
there is hardly any effect on its mechanical properties.
The product also exhibits good resistance to printing inks,
which attack most adhesives. It is therefore particularly
suitable for adhesive applications in the print head that require
highly accurate positioning, e.g. bonding the nozzle
plate to the interposer.
n
La formazione di una
pellicola dopo la fase di
foto polimerizzazione
impedisce lo
scorrimento durante
la successiva fase di
termoindurimento.
Due to the skin that
follows light curing, any
flow away is avoided
during heat curing.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 21
CRONACA
L’occhio del falco per
leggere i codici a barre
Il sistema
MicroHAWK di
Microscan è stato
progettato come
una convergenza
di innovazione
tecnologica
efeedback
ricevuto dai
clienti dell’azienda
americana.
MicroHAWK
from Microscan
was designed as
aconvergence
of technology
innovation and
feedback from the
customers of the US
company.
A partire dal nome, sono ispirati alla proverbiale capacità visiva del falco i lettori di
codici a barre MicroHAWK, lanciati sul mercato dall’azienda statunitense Microscan.
Dotati di un motore di lettura immagini interamente integrato e caratterizzati da
dimensioni molto ridotte, da tre mini lettori di codici a barre di livello industriale
e dalla nuova interfaccia di configurazione basata su browser WebLink, i dispositivi
sono compatti, facili da utilizzare e flessibili.
di Leonardo Albino
22 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Microscan, produttore globale nel campo delle
soluzioni per l’identificazione automatica, ha
lanciato sul mercato un prodotto innovativo per
la lettura dei codici a barre. Il sistema MicroHAWK,
caratterizzato da un formato dalle dimensioni molto
ridotte, è dotato di un motore di lettura immagini interamente
integrato, di tre mini lettori di codici a barre di
livello industriale e della nuova interfaccia di configurazione
basata su browser WebLink. La piattaforma,
facile da utilizzare e con un livello elevato di flessibilità
Il motore di lettura
immagini di codici
a barre integrato
nel sistema
MicroHAWK
di Microscan è
caratterizzato
dalle dimensioni
estremamente
ridotte.
n NEWS ARTICLE
The Hawk Eye to Read
the Barcodes
Starting from their name, MicroHAWK barcode
readers, launched by the US company Microscan,
draw inspiration from the sight of hawks. Equipped
with a fully-integrated barcode imaging engine, three
industrial-rated miniature barcode imagers, and the
new WebLink browser-based configuration interface,
these devices are compact, easy to use and flexible.
The barcode
imaging engine
fully integrated in
the MicroHAWK is
featured by quite
reduced dimensions.
Microscan, a global manufacturer in precision data acquisition,
launched on the market an innovative product
for barcode reading. MicroHAWK, featured by quite
reduced dimensions, is equipped with a fully-integrated barcode
imaging engine, three industrial-rated miniature barcode
imagers, and the new WebLink browser-based configuration
interface. Together, this comprehensive barcode
reading platform decodes any symbol in any application
with unprecedented flexibility, compatibility and ease of use.
MicroHAWK was designed as a convergence of technology
innovation and feedback from the customers of the US
company. Its reduced dimensions do not affect neither performances
nor of such an easy to use and really flexible
platform.
The barcode imaging engine
has quite reduced dimensions
At the heart of every MicroHAWK barcode reader is an extremely
small fully-integrated barcode imaging engine featured
by quite reduced dimensions. From decoder to sensor,
up to speed or illumination, the engine can be configured
with any combination of features and packaged into a Micro-
HAWK model (ID-20, ID-30, or ID-40) with ideal dimensions,
connectivity and industrial-rating for any installation. This
agility allows users the freedom to optimize a barcode reader
to precisely match their needs. From the tiny ID-20 OEM
Barcode Reader with simple USB connectivity, to the flexible
IP54-rated ID-30 Miniature Barcode Reader with corner-exit
cable, up to the ID-40 Industrial Ethernet Barcode Reader,
compliant with the IP65/67 standard, any MicroHAWK reader
can be uniquely configured for ideal value and performance.
A device designed to be installed easily
The agility of MicroHAWK extends to the WebLink setup and
control interface. Both MicroHAWK and the incredibly intuitive
WebLink user interface were engineered to allow anyone
with or without barcode reading experience to easily
install a device into new or existing systems. WebLink is a
web-browser-based interface for industrial barcode reading.
Furthermore, there is no software required to use WebLink.
From any web-enabled device, users can access the IP address
of their MicroHAWK reader in a web browser to view
decoded data and barcode images in real time. Using basic
information about a barcode reading job (barcode type, application
type, number of codes etc.), the WebLink interface
automatically adjusts the settings of the connected Micro-
HAWK reader to train and optimize for the expected codes
and reading conditions.
n
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 23
CRONACA
e compatibilità, è in grado di decodificare pressoché
qualsiasi simbolo in ogni applicazione.
Il sistema MicroHAWK è stato progettato come una convergenza
di innovazione tecnologica e feedback ricevuto
dai clienti dell’azienda americana. Le sue dimensioni
minime non incidono su prestazioni e capacità di una
piattaforma facile da utilizzare e davvero flessibile.
Il motore di lettura immagini
ha dimensioni molto ridotte
Il cuore dei lettori di codici a barre MicroHAWK è
costituito dal motore di lettura immagini di codici a
barre interamente integrato dalle dimensioni estremamente
ridotte. Dal decodificatore al sensore, alla
velocità, fino all’illuminazione, il motore può essere
utilizzato con qualsiasi combinazione di funzionalità
e integrato in un modello MicroHAWK (ID-20, ID-30
o ID-40) dalle dimensioni, la connettività e il grado
industriale adatti per qualsiasi installazione. L’agilità
del sistema sviluppato da Microscan consente agli
utenti di ottimizzare il lettore in modo da soddisfare
esigenze specifiche.
Dal minuscolo lettore di codici a barre OEM ID-20
dotato di semplice connettività USB al flessibile mini
lettore ID-30 conforme agli standard IP54 con cavo
con uscita ad angolo, fino al lettore di codici a barre
Ethernet per uso industriale ID-40 conforme agli
standard IP65/67, qualsiasi modello MicroHAWK
può essere configurato in modo esclusivo per performance
e valore ideali.
Da qualsiasi
dispositivo
abilitato per
il web, gli
utenti possono
accedere
all’indirizzo IP
del loro lettore
MicroHAWK e
visualizzare in
tempo reale i dati
decodificati e le
immagini dei codici
a barre.
From any
web-enabled device,
users can access the
IP address of their
MicroHAWK reader
or view decoded
data and barcode
images in real time.
Un dispositivo pensato
per essere installato con facilità
L’agilità del dispositivo MicroHAWK si estende
anche all’interfaccia di controllo e configurazione
WebLink. Sia MicroHAWK che l’intuitiva
interfaccia utente WebLink sono stati progettati
per consentire a chiunque, con o senza
esperienza nel campo della lettura di codici
a barre, di installare facilmente un dispositivo
in sistemi nuovi o esistenti. WebLink è
un’interfaccia basata su browser web appositamente
progettata per la lettura dei
codici a barre industriali.
L’utilizzo di Web Link, inoltre, non richiede
software.
Da qualsiasi dispositivo abilitato per
il web, infatti, gli utenti possono accedere
all’indirizzo IP del loro lettore
MicroHAWK in un browser web per
visualizzare in tempo reale i dati decodificati
e le immagini dei codici a
barre. Utilizzando le informazioni di
base relative a un’attività di lettura di
codici a barre (tipo di codice a barre,
tipo di applicazione, numero di
codici ecc.), l’interfaccia WebLink
regola automaticamente le impostazioni
del lettore MicroHAWK
collegato esercitandosi e ottimizzando
le condizioni di lettura e i
codici previsti.
n
Volete esprimere la vostra opinione su questo tema?
Scrivete a: filodiretto@publitec.it
24 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
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ATTUALITÀ
Un riconoscimento
al robot umanoide
Il team ‘NimBro’ dell’Università di
Bonn e dello specialista in “motion
plastics” igus ha conquistato il premio
RoboCup Design Award. I due
partner hanno lavorato fianco a fianco
per sviluppare un umanoide calciatore
che viene protetto in caduta
grazie a elementi esterni resistenti
all’abrasione. Non solo, è anche in
grado di rialzarsi autonomamente.
Una delle molte aree nelle quali l’umanoide
ha stupito i giudici della
competizione è stata l’interazione
con gli umani. Questa vittoria segue
il successo conquistato dalla
partnership durante la RoboCup
Football World Cup nel 2012.
A fine luglio 2015, l’azienda progettista
di robot Flower Robotics
Inc. a Hefei, Cina, ha organizzato
la prima edizione del RoboCup
Design Award all’interno della RoboCup
2015. Lo scopo era affinare
la consapevolezza e attirare l’attenzione
degli ingegneri sul design
degli umanoidi. In ogni caso,
il riconoscimento non ha premiato
tanto il design in sé, quanto piuttosto
la semplicità d’uso e riparazione
del sistema e la trasmissione
di identità. L’umanoide igus ha positivamente
colpito in queste aree.
L’esterno del robot e le parti di sostegno
del peso sono state realizzate
utilizzando la sinterizzazione
laser. Secondo Tutsuya Matsui,
CEO di Flower Robotics, i giudici
sono stati impressionati dal fatto
che non solo il design, ma anche
la realizzazione e assistenza del
robot sono adatti alla produzione
di massa.
An award to the
humanoid robot
The ‘NimBro’ team from the University
of Bonn and motion plastics
specialist igus celebrated victory
in the inaugural RoboCup Design
Award. The two partners worked together
to develop a football-playing
humanoid, which is protected
against falls by its abrasion-resistant
outer elements. Not only this,
but it is also able to stand up again
of its own accord. One of the many
areas in which the humanoid impressed
during the competition
was that of seamless interaction
between humans and robots. This
success follows on from the partnership’s
victory in the RoboCup
Football World Cup in 2012.
In late July 2015, the robot developer
Flower Robotics Inc. in Hefei, China,
organised the inaugural RoboCup
Design Award within the scope of
the RoboCup 2015. The aim was to
sharpen the engineers’ awareness
and mindset in relation to humanoid
design. However, the award did not
focus so much on the design itself
as on the simplicity of the system during
use and repairs, as well as the
conveyance of identity.
The igus humanoid impressed in
these areas. The robot’s exterior and
load-bearing parts were made using
laser-sintering. According to Tutsuya
Matsui, CEO of Flower Robotics, the
judges were impressed by the fact
that not only the design but also the
manufacturing and servicing of the
robot would be suitable for potential
mass production.
26 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
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Fax: 0382 571473
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ATTUALITÀ
100 anni da protagonista
nelle tecnologie motion
Nel 2016 NSK festeggerà 100 anni
come fornitore di tecnologie di movimentazione
ottimizzate. Quando Takehiko
Yamaguchi fondò NSK Ltd nel
1916, con un capitale di 350.000 yen
(2.655 euro), l’azienda diventò il primo
produttore di cuscinetti con sede
in Giappone. Oggi, NSK ha la quota
principale del mercato dei cuscinetti
in Giappone ed è uno dei maggiori
fornitori di cuscinetti a livello mondiale.
NSK si è anche diversificata con
successo in mercati come quelli dei
prodotti automotive, dei macchinari e
delle parti di precisione e dei prodotti
meccatronici, che nel loro complesso
hanno contribuito a generare un fatturato
netto annuo (nell’anno che si è
concluso il 31 marzo 2015) di 974,9
miliardi di yen (7,4 miliardi di euro).
Oggi, nei suoi 65 siti di produzione in
tutto il mondo, NSK produce circa 2,2
miliardi di cuscinetti all’anno, portando
movimento e precisione ai vertici
della categoria nel mondo industriale.
100 years as a protagonist
in motion technologies
In 2016, NSK will celebrate 100
years of providing the engineering
market with optimised motion technologies.
When Takehiko Yamaguchi
founded NSK Ltd in 1916 with
capital of ¥350,000 (2,655 euro), the
company became the first bearing
manufacturer to be established in
Japan. Today, the company has the
biggest share of the bearings market
in Japan and is one of the largest
bearing suppliers in the world. NSK
has also diversified successfully
into markets such as automotive
products, precision machinery and
parts, and mechatronics products,
all helping to generate net annual
sales (for the year ended 31 March
2015) of ¥974.9 billion (7.4 billion
euro). Today, from its 65 production
sites worldwide, NSK produces
around 2.2 billion bearings each year,
bringing class-leading motion and
precision to the industrial world.
Stelle e strisce
a Hannover
Gli Stati Uniti d’America saranno
Paese Partner della Hannover Messe
2016, la più importante fiera del
mondo dedicata alle tecnologie per
l’industria, prevista dal 25 al 29 aprile.
Il Presidente Barack Obama è atteso,
insieme alla cancelliera tedesca
Angela Merkel, all’inaugurazione
del salone, al quale prenderanno
parte oltre 250 aziende statunitensi.
Proprio il presidente USA si è proposto
l’obiettivo di potenziare l’industria
statunitense. La presenza
degli USA all’Hannover Messe sarà
focalizzata su temi quali efficienza e
produzione energetica, tecnologie
di produzione avanzate, tecnologie
intelligenti, oltre all’avviamento, o al
consolidamento, di partnership con
le economie transatlantiche.
A Hannover sono attesi 5.000 espositori
provenienti da 70 paesi, e
200.000 visitatori, la maggior parte
dei quali esponenti dell’industria
manifatturiera.
Stars and stripes
in Hanover
The United States has been designated
the official Partner Country
of Hanover Messe 2016, the world’s
leading trade fair for industrial
technology, scheduled from 25 to
29 April. President Barack Obama
is expected at the inauguration together
with Angela Merkel. 250 US
companies will be present. The US
President has declared his intention
to empower US industry. The
presence of the country at Hanover
Messe will be focused on efficiency
and energy production, advanced
production technologies, intelligent
processes and on launching and
consolidating trans-Atlantic business
partnerships.
Around 5,000 exhibitors from 70 different
countries are arriving in Hanover,
mostly in the manufacturing sector.
28 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Un libro sui
primi passi della
meccatronica in Italia
Come, dove e quando è nata in
Italia la meccatronica? Le fonti
non concordano ma di sicuro
una delle prime aziende a sposare
la meccanica con l’elettronica
è stata negli anni Sessanta la
DEA (Digital Electronic Automation)
di Torino: un libro appena
uscito, edito da Cartman Edizioni,
racconta la nascita e i primi passi
di una delle più prestigiose aziende meccatroniche. È
proprio alla DEA, infatti, che si deve il progetto e la produzione
della prima macchina di misura tridimensionale di
precisione al mondo.
“La DEA dei Robot” è un reportage, minuzioso e appassionato,
della prima giornata di lavoro di un adolescente
calabrese arrivato a Torino con il Treno del Sole, una
valigia di cartone e poche lire in tasca, nell’ormai lontano
settembre 1965. Un pretesto per raccontare com’è nata e
cresciuta all’ombra della Mole l’azienda che in quegli anni
ha dato vita e impulso alla meccatronica.
L’autore del volume autobiografico è Tito Gaudio, nato in
Calabria nel 1948 e assunto, dopo il diploma in elettronica,
come apprendista dalla DEA di Torino. Oggi Gaudio
gestisce la Elex s.r.l., azienda specializzata nel controllo
elettronico degli accessi, che ha fondato nel 1988.
A book tells the first steps
of mechatronics in Italy
The sources don’t agree about the exact time, place and
circumstances that brought to the foundation of mechatronics
in Italy. For sure, one of the first companies that
joined mechanics and electronics was the DEA (Digital
Electronic Automation) in Turin in the Sixties. A newly
released book, published by Cartman Edizioni, tells the
very first steps of one of the most prestigious mechatronic
companies. In fact, the first 3D precision measurement
machine in the world was manufactured at the DEA.
“La DEA dei Robot” is a detailed and passionate report
of the first working day of a teenager who moved to Turin
from the region of Calabria by the so-called “Sunny
Train”, only a suitcase and a few coins in his pocket. It
was September 1965. The book is a way to tell how the
company that boosted mechatronics in Italy developed
in those years.The author of the autobiography is Tito
Gaudio, born in Calabria in 1948 and employed, right
after getting a diploma in electronics, as trainee at the
DEA in Turin. Nowadays Gaudio manages Elex s.r.l., a
company specialized in electronic access control systems,
founded back in 1988.
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ATTUALITÀ
Crescita nel segno
dell’innovazione
Con vendite pari a 341 milioni di
dollari nel 2015, nel suo stabilimento
svizzero il gruppo Kistler
ha affrontato e superato le sfide
legate alla valuta, ottenendo una
crescita continua e creando circa
120 nuovi posti di lavoro in tutto
il mondo. Quest’anno Kistler, produttore
di tecnologie di misurazione
dinamica, investirà nuovamente
in maniera mirata nella ricerca
e nello sviluppo, con l’intenzione
di sviluppare ulteriori prodotti innovativi
e servizi dedicati ad applicazioni
specifiche.
Il gruppo Kistler è sulla buona
strada, con una crescita del 10%
dopo i necessari adeguamenti legati
alla valuta. Il CEO Rolf Sonderegger
prevede che il 2016
si rivelerà un altro anno ricco di
successi: “Kistler continuerà a
crescere, grazie alle nostre tecnologie
uniche e al nostro forte
posizionamento globale. Intendiamo
raggiungere parte di questa
crescita attraverso nuovi prodotti
e applicazioni, ma un ruolo chiave
sarà svolto anche dall’espansione
mirata della nostra fornitura di servizi,
insieme a una serie di acquisizioni
strategiche”.
Kistler intende, infatti, espandere
la sua offerta di servizi introducendo
costantemente dei prodotti
dedicati ad applicazioni specifiche
fino al 2020. Nel 2016 saranno
aggiunti prodotti innovativi alla
gamma del gruppo, fra cui nuove
applicazioni e i servizi corrispondenti:
l’offerta nel nuovo campo
commerciale strategico della termoacustica
è uno dei possibili
esempi.
Due nuovi centri tecnologici sono
in costruzione a Tokyo e nella
nuova sede principale europea
di Kistler (nella foto), che si trova
nella città tedesca di Böblingen
-Sindelfingen. “Circa il 10% dei
ricavi derivati dalle nostre vendite
annuali è dedicato alla ricerca e
allo sviluppo. Nel 2016, il gruppo
Kistler investirà nuovamente nello
sviluppo di prodotti e servizi innovativi
in tutto il mondo”, conclude
il CEO.
Growth through Innovation
With sales of USD 341 million in
2015, the Kistler Group overcame
currency-related challenges at its
Swiss site to achieve continued
growth and create some 120 new
jobs around the world. Kistler, global
manufacturer of dynamic measuring
technology, will again be
making targeted investments in
R&D during the current year in order
to develop innovative products
and application-specific services.
The Kistler Group is well on course,
with growth of 10% after currency-related
adjustments. CEO Rolf
Sonderegger anticipates another
successful year in 2016. “Kistler
will continue to grow, thanks to
our unique technologies and our
strong global positioning. We aim
to achieve some of this growth
through new products and applications,
but a key part will also be
played by a targeted expansion of
our service offering in tandem with
strategic acquisitions”.
Kistler intends to expand its service
offering by introducing application-specific
service products on a
continuous basis until 2020. Innovative
products will be added to the
Group’s portfolio in 2016, including
new applications and the corresponding
services: the offering from
the new Thermoacoustics Strategic
Business Field is just one example.
Two new Tech Centers are under
construction in Tokyo and at
Kistler’s new European headquarters
in Böblingen-Sindelfingen,
Germany (photo). “Some 10% of
our yearly sales revenue is devoted
to research and development.
In 2016, the Kistler Group will again
be investing in the development of
innovative products and services
across the globe”, points out the
Group CEO.
30 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
voxart.it
La storia
è scritta dalle
avanguardie.
La linea morbida e tagliente
dell’innovazione traccia, incisiva,
il sentiero del domani.
Umberto Boccioni
“Forme uniche della continuità nello spazio”
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ATTUALITÀ
Focus sulla robotica
di servizio
Da LBR iiwa di KUKA a YuMi di ABB
Robotics, fino ai robot di servizio di
PAL Robotics e Rethink Robotics, i
tradizionali costruttori di robot industriali,
le aziende di robotica di
servizio e nuovi protagonisti del
settore forniscono oggi soluzioni
commerciabili per l’interazione fra
uomini e macchine.
Un mondo produttivo collegato in
rete e in grado di rispondere in
modo flessibile e completamente
automatico all’evoluzione della
domanda. In questo contesto
sono indispensabili robot mobili
capaci di collaborare con gli addetti
in carne e ossa.
L’Industria 4.0 e le relative applicazioni
rappresentano una grande
opportunità per riaffermare
il ruolo di leader e pioniere tecnologico
dell’Europa. Una pietra
miliare in tal senso è la collaborazione
uomo-robot che migliora
l’ergonomia dei luoghi di lavoro e
le condizioni di lavoro in generale.
Il ricorso alla robotica di servizio
può inoltre contribuire a vincere le
sfide dettate dall’invecchiamento
della società.
Secondo l’International Federation
of Robotics (IFR), il mercato della
robotica di servizio professionale
continuerà a crescere a ritmi sostenuti.
Entro il 2018 si prevede
che verranno venduti 150.000
esemplari con un fatturato di circa
20 miliardi di dollari. Nel 2015
il tasso di crescita del comparto è
stato dell’11,5%. Le applicazioni
più importanti in ambito civile riguardano
l’agricoltura, la logistica
e la medicina.
AUTOMATICA 2016 presenterà
le novità più recenti nella “terra di
mezzo” fra robotica industriale e
robotica di servizio professionale,
con una forte attenzione alla collaborazione
fra uomini e robot e alle
sinergie tecnologiche fra robotica
industriale e di servizio.
Focused on service robotics
Regardless of whether the LBR
iiwa from KUKA, YuMi from ABB
robotics or the service robots from
PAL Robotics and Rethink Robotics,
conventional industrial robots
manufacturers as well as service
robotics companies and new
players in the market provide marketable
solutions for the interaction
between humans and robots.
A networked production world that
can react flexibly and fully automated
to changing needs. Robots,
which are mobile and collaborate
with people, are indispensable in
this. Industry 4.0 and the resulting
applications are a chance to
establish Europe as a technology
leader and pioneer. An important
milestone here is human-robot collaboration
that ensures workplace
ergonomics and better working
conditions. Service robotics applications
can help to master the
challenges of an aging society.
According to the International Federation
of Robotics (IFR), the market
for professional service robotics
will continue to grow tremendously.
About 150,000 units are expected
to be sold by 2018, thereby providing
sales of approx. 20 billion US
dollars. The growth rate in this area
was a solid 11.5 percent last year
alone. The most important applications
in the civilian sector are agriculture,
logistics and medicine.
AUTOMATICA 2016 will present
the latest developments at the interface
between industrial and
professional service robotics. The
human-robot collaboration and
technological synergies between
industrial and service robotics are
the focus.
32 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Premio per l’IIoT
nell’automazione
industriale
Il progetto e-F@ctory di Mitsubishi
Electric ha recentemente ottenuto il
riconoscimento di Frost & Sullivan
nell’ambito degli annuali Best Practice
Awards per il 2015, in quanto
fornisce la tecnologia abilitante nel
campo “Industrial Internet of Things”
(IIoT) nell’automazione industriale. Il
premio “Frost & Sullivan Southeast
Asia Enabling Technology Award”
rientra nel programma di riconoscimento
delle buone pratiche in
svariati contesti industriali e campi
applicativi. Frost & Sullivan ha scelto
la piattaforma e-F@ctory di Mitsubishi
Electric per la sua capacità di
integrare perfettamente i componenti
dell’automazione industriale utilizzando
protocolli e reti comuni. Il cuore
della piattaforma è rappresentato dai
componenti fondamentali dell’automazione
industriale quali controllori
a logica programmabile (PLC), interfacce
uomo-macchina (HMI), robot,
sistemi drive e così via. Questi vengono
abbinati ai relativi componenti
hardware per connettere gli stessi
sistemi di comando ai sistemi IT: una
soluzione ideale per i sistemi MES
per le applicazioni di tipo Enterprise.
Award for the IIoT in
industrial automation
Mitsubishi Electric eF@ctory project
has been awarded with Frost & Sullivan
Best Practice Award for 2015 as
capable to provide the enabling technology
in the “Industrial Internet of
Things” (IIoT) in the field of industrial
automation.
“Frost & Sullivan Southeast Asia
Enabling Technology Award” is part
of the program for good practices in
various industrial environments and
application fields.
Frost & Sullivan selected Mitsubishi
Electric e-F@ctory platform for its ability
to seamlessly integrate the industrial
automation components using
common protocols and networks.
The core of the platform is represented
by the main industrial automation
components such as programmable
logic controllers (PLC), human-machine
interfaces (HMI), robots, drive
systems and so on. These are matched
with the corresponding hardware
components in order to connect
control systems to IT systems:
an ideal solution for MES systems
and Enterprise applications.
RIBALTA
Sensori robusti ed efficienti
Contrinex ha aggiunto una custodia di tipo standard (serie 600) ai sensori induttivi approvati per l’industria alimentare della gamma
Washdown. Oltre ai sensori in acciaio inossidabile monoblocco Full Inox nelle taglie M12, M18 e M30, la gamma ora comprende anche i nuovi
sensori di tipo Classics nella taglia standard M12. Il nuovo sensore induttivo dispone di una custodia per uso alimentare in acciaio inossidabile
V4A/AISI 316L con superficie attiva in PPS (polifenilsolfuro). Offre una distanza di intervento di due millimetri ed è munito di IO-Link nella versione
PNP NA. Il sensore Classics Washdown può essere montato a filo e il collegamento si realizza mediante un
connettore S12. Come i sensori Full Inox Washdown (serie 700), anche i nuovi modelli Classics Washdown (serie
600) sono certificati per l’utilizzo a ciclo continuo in condizioni difficili. Entrambe le varianti della custodia hanno grado
di protezione IP68/IP69K e sono resistenti alla corrosione. Questi sensori robusti ed efficienti sono quindi ideali
per il monitoraggio di presenza e posizione nei settori di produzione di alimenti, bevande e prodotti farmaceutici.
Robust and efficient sensors
Contrinex has added a classical housing type (series 600) to its Washdown range of food industry approved inductive
sensors. The range now includes not only Full Inox one-piece stainless-steel sensors in sizes M12, M18 and
M30, but also the new Classics type in a standard M12 size. The new inductive sensor has a food grade housing in
V4A/AISI 316L stainless steel with PPS (polyphenylene sulfide) sensing face. It offers an operating distance of
two millimeters and is IO-Link enabled in the PNP NO version. The Classics Washdown sensor is embeddable and
connection is via an S12 connector. Like Full Inox (series 700) Washdown sensors, the new Classics (series 600)
Washdown types are certified for continuous use under harsh conditions. Both housing variants have an IP68/IP69K
protection rating and are corrosion resistant. These robust and efficient sensors are therefore highly suitable for position
and presence monitoring in the manufacture of food, beverages and pharmaceuticals.
Trasmettitore veloce di potenza
cludono sensori ad effetto di Hall per misure di corrente elevata.
Questi trasmettitori soddisfano i bisogni in tutto il campo della
potenza elettrica, specialmente per gli inverter di frequenza che
fanno muovere grosse macchine.
In ultimo, sono state da poco implementate le opzioni di uscita
4/20 mA e l’alimentazione del trasmettitore è a scelta tra 9-18 VDC,
18-36 VDC o 36-72 VDC.
Il trasmettitore di potenza a veloce tempo di risposta, modello
ITL101 Infratek, realizzato da burster, misura precisamente la
potenza di qualsiasi forma d’onda generata da unità di potenza
switching come inverter/azionamenti e linee di potenza. Sono disponibili
range di corrente (10 mA-3000 A) e tensione (10 V-600 V)
specifici su richiesta del cliente.
L’elevata tensione di isolamento tra i canali e tra l’ingresso e l’uscita
offre la massima libertà di collegare i circuiti di potenza al trasmettitore.
L’ITL101 non è usato solo per misure di potenza stazionarie
ma anche per controlli di potenza su macchine che hanno tempi
di risposta veloci e uscite bipolari. L’ITL101 trova spazio in tutte le
applicazioni in cui sia richiesto l’utilizzo minimo di energia.
Guardando con attenzione i vari diagrammi di connessione contenuti
nella documentazione da poco aggiornata con approfondimenti
utili, si notano le varie possibilità di collegamento che in-
Fast power transmitter
The power transmitter with fast response time, model ITL 101 Infratek, manufactured
by burster, measures accurately the power of any waveform
generated by switching power units such as inverters/drives and power
lines. Specific current ranges (10 mA-3000 A) or tension ranges (10 V-600
V) are available upon customer request.
The high isolation voltage between the channels and between the input
and the output ensures the maximum freedom to connect power circuits
to the transmitter. The ITL 101 is not only used for steady power measurements,
but also for power controls on machines featured by fast response
time and bipolar outputs. The ITL 101 can be used in all the applications
that require a very low energy consumption.
Paying attention to the several connection diagrams reported in the recently
updated folder, the various connection possibilities come to light,
including Hall effect sensors for high current measurements. These transmitters
meet the requirements in all the electric field power, particularly
for frequency inverters that put large-sized machines in motion.
Finally, 4/20 mA output options have been recently implemented, while
the transmitter feeding system can be chosen among the following: 9-18
VDC, 18-36 VDC or 36-72 VDC.
34 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Expand your business. L’innovazione nella robotica.
Dall’asservimento all’assemblaggio, dalla verniciatura alla saldatura, dall’alimentare
alla pallettizzazione, dal farmaceutico al cosmetico: la soluzione ottimale per ogni applicazione
robotizzata grazie ad un portafoglio prodotti completo da 1Kg a 800Kg di payload fino
a 4,2 metri di raggio d’azione. Per saperne di più visitate www.abb.it/robot
RIBALTA
Abbigliamento da lavoro personalizzabile
Mewa, fornitore tedesco di abbigliamento da lavoro in FullService,
non offre solo un servizio completo di fornitura, ritiro, e restituzione
al cliente degli indumenti dopo averli lavati, controllati ed eventualmente
riparati o sostituiti. L’azienda ha anche previsto un servizio,
denominato Servizio Loghi e Ricami, basato sull’importanza della
corporate identity, che permette di personalizzare gli indumenti da
lavoro con il logo dei clienti.
Su giacche, magliette, pantaloni o camici si possono applicare o
ricamare il logo dell’azienda e i nomi dei dipendenti.
Anche in questo caso, Mewa offre
la sua consulenza sulle diverse possibilità di
personalizzazione, a disposizione dei clienti
di numerosissimi settori, incluso l’ambito industriale.
Uno dei compiti del FullService Mewa è,
dunque, garantire un look uniforme, pulito e
curato, che trasmetta un’immagine di coerenza
con i valori aziendali. I tessuti resistenti
e i tagli confortevoli delle linee di abbigliamento
da lavoro e protettivo Mewa rendono
gli indumenti pratici e comodi da indossare:
un particolare molto importante perché i lavoratori
li indossino volentieri, senza sentirsi
appesantiti o impacciati nei movimenti.
Customized workwear
Mewa, the German provider of workwear in Full Service, does not only
offer a complete service of supply, pick up and return of clothes to
the customer after washing, checking and, possibly, fixing or replacing
them. The company has also promoted a service, named Embroidery
and Emblem service, based on the importance of a concept like
corporate identity, which allows for the customization of work clothes
with the customer’s logo.
In fact, the company logo or even the employee’s name can be applied
or embroidered on jackets, t-shirts,
trousers or rather gowns. Also in this case,
Mewa gives advice on the several customization
options available for customers
which operate in a broad range of sectors,
including industry.
Therefore, one of Mewa Full Service aims is
to ensure a uniform, clean and well-finished
appearance, capable to spread an image
that is consistent with a company’s values.
The resistant tissues, as well as the comfort
style of Mewa workwear, make clothes
handy and comfortable to be worn: this is
indeed an important detail, as the workers
can wear them gladly, without feeling awkward
during their working activities.
Associazione
Italiana di
Automazione
Meccatronica
www.aidam.it www.aidam.it www.aidam.it www.aidam.it www.aidam.it
RIBALTA
Aumenta la gamma di soluzioni di foratura
L’unità di foratura èVo di Desoutter si propone di aumentare le performance di foratura raggiungendo standard molto elevati. Parte del
portfolio Desoutter, la linea di prodotti Seti-Tec garantisce migliori performance nella categoria forature semiautomatiche, dedicate all’ingegneria
aeronautica e attrezzature di assemblaggio.
In aggiunta alle attuali gamme ST1200 e ST220, il nuovo utensile elettrico èVo è riuscito a raggiungere nuovi parametri di qualità e standard
per quanto riguarda performance di avvitatura mai visti prima. Infatti, la nuove unità di foratura Seti-Tec di Desoutter garantiscono riduzione
tempi di ciclo, migliore qualità, pieno controllo dei parametri di foratura, in utensili compatti e facili da usare.
Desoutter Tools ha, inoltre, acquisito l’azienda inglese PivotWare, specializzata nel fornire software per applicazioni industriali critiche
nel controllo di processo e di correzione errore con l’obiettivo di migliorare la propria offerta in soluzioni di controllo nei processi industriali,
specialmente nei settori aerospace e automotive.
Il portfolio prodotti PivotWare è composto da tre piattaforme,
Universal, Sigma & Infinity, disegnate per rispondere alle diverse necessità
nel processo di produzione e distribuite a sempre più clienti e
stabilimenti automobilistici nel Regno Unito, in Europa e America.
An increased range of drilling solutions
The new electric drilling unit èVo released by Desoutter will rise drilling performance and quality achieving quite high standards. Part of Desoutter product
portfolio, Seti-Tec line offers best-in class performance, quality and reliability for the most demanding drilling applications worldwide such as drilling, reaming,
countersinking applications. In addition to the current ST1200 and ST220 pneumatic range, the electric drilling unit range éVo is raising the drilling performance
to a new standard, offering cycle time reduction, quality improvements, and full control over drilling parameters in a compact, user-friendly system.
Furthermore, Desoutter Tools acquired the English company PivotWare, specialized in delivering mission critical applications in the process control and
mistake proofing industry, with the aim to improve the company’s offer of control solutions in industrial processes, especially in sectors like the aerospace
and the automotive. PiovotWare product portfolio includes three different platforms, Universal, Sigma & Infinity, designed to suit the specific needs of your
manufacturing processes and quality driven tracking and traceability requirements. PiovotWare products and solutions are deployed to an ever-increasing
customer base, automotive plants & other assembly lines, especially in United Kingdom, Europe and America.
RIBALTA
Unità di interfaccia seriale
L’unità di interfaccia seriale EX600 per il modello compatibile con
il protocollo EtherNet/IP, rilasciata da SMC, è dotata di nuove
funzioni in grado di offrire maggiori vantaggi e aumentare la flessibilità
del prodotto. Le due porte consentono tre topologie di connessione,
offrendo maggiore sicurezza e il risparmio sulle apparecchiature
e sul cablaggio. La funzione QuickConnect migliora
i tempi di accensione e connessione alla rete, mentre la funzione
web server integrata consente l’accesso remoto tramite browser
web, assicurando un avvio e una manutenzione più efficienti del
sistema.
L’ultimo arrivato nella gamma EX600 è particolarmente utile per
ambienti di fabbrica dotati di tecnologia robotica, in cui i robot
gestiscono diversi utensili allo stesso tempo. La velocità della
connessione di comunicazione è essenziale in questi ambienti
e proprio per questo è stata introdotta anche la nuova funzione
QuickConnect, che consente la rapida accensione e connessione
dei macchinari alla rete EtherNet/IP.
Si assicura così un livello efficienza più alto durante l’avvio e la
manutenzione del sistema grazie a una funzione server integrata,
permettendo l’accesso remoto mediante
un browser web.
Ciò consente agli operatori
di gestire facilmente
le operazioni di controllo
dello stato, programmazione
delle impostazioni
dei parametri e uscita
forzata, utilizzando i più comuni
browser web.
Serial interface unit
SMC’s EX600 serial
interface unit for its
EtherNet/IP compatible
design has three outstanding new features
that improve the overall benefits and flexibility of the product. A dual
port allows a trio of topologies for the connection, providing greater security
and equipment and wire savings. The QuickConnect function
results in a quick power up and connection to the network, while the
built-in web server function enables remote access via a web browser,
driving efficiencies in the system start-up and maintenance.
This latest addition to the EX600 range is particularly useful for factory
environments using robotic technology, where the robots manage
several tools at once. The speed of the communication connection is
essential in these environments, so a new QuickConnect function
has also been introduced. It enables the machinery to quickly power
up and join the EtherNet/IP network.
Further efficiencies are achieved in the start-up and maintenance of
the system thanks to a built-in server function, allowing remote access
via a web browser. This allows operators to easily manage status
checks, programme parameter settings and forced output, using general
purpose web browsers.
Relè di potenza per controllo industriale
Omron Electronic Components Europe ha presentato un nuovo
relè di potenza efficiente e compatto, in grado di commutare
5A a 250VAC in applicazioni di controllo industriale e di
building automation. Il nuovo G6DN offre anche un bassissimo
consumo di energia della bobina: solo 110 mW. Queste
specifiche lo rendono estremamente efficiente, dal momento
che richiede soltanto un minimo apporto energetico per commutare.
Un componente ideale per il montaggio a densità
molto elevata, grazie alla larghezza di soli 5 mm, con una
lunghezza di 20 mm e un’altezza di 12,5 mm.
Il G6DN garantisce prestazioni e alta affidabilità grazie a un’architettura
crossbar a doppio ponte e ai contatti placcati in argento,
nickel e oro. Per risparmiare spazio, il relè è proposto
con una disposizione dei terminali in formato SIL (single in line)
standard. Le aree più delicate del relè sono completamente
sigillate, per proteggerlo dalle particelle di polveri di plastica.
Il risultato di tutte queste caratteristiche è una durata di vita
nominale di 80.000 operazioni a 5A / 250VAC.
Power relay for industrial control
Omron Electronic Components has unveiled a new compact and efficient
power relay, capable of switching 5A at 250VAC for industrial
control and building automation applications.
The new G6DN offers a very low coil power consumption: just 110 mW.
This makes it extremely efficient, as it requires only a minimal amount
of energy to switch the relay. Its width is 5 mm, making it ideal for high
density mounting, and it is 20 mm long and 12.5 mm high.
The performance and high reliability of the G6DN has been achieved
with a cross bar twin contact architecture and silver nickel and
gold plated contacts. The relay is offered in an industry standard
SIL (single in line) terminal arrangement to save space. The most
sensitive areas of the relay are fully sealed, to protect against plastic
dust particles. As a result of these design features, the G6DN has a
rated life of 80K operations at 5A / 250VAC.
40 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
DUARO 2 KG
SERIE MG
1000 KG E 1500 KG
RIBALTA
Molla magnetica
I prodotti MagSpring di LinMot, azienda rappresentata per
l’Italia da Pamoco, sono meglio conosciuti con il termine di
“molle magnetiche”. Il termine “Spring” indica la possibilità del
dispositivo di esercitare una forza costante in tutta l’area di
lavoro, mentre la curva caratteristica di una molla meccanica
esprime una forza crescente in funzione dello spostamento.
La generazione di una forza, indipendentemente dallo spostamento,
rende MagSpring una scelta eccellente per compensare
una massa o una forza di spinta in senso verticale. Il
prodotto è costituito da due componenti principali: lo statore e
il cursore che vi scorre all’interno. I magneti permanenti possono
essere situati nello statore, nel cursore o in entrambi, a
seconda della forza nominale della MagSpring. Il cursore è
supportato da un cuscinetto a strisciamento integrato, così da
utilizzare la MagSpring in modo simile a una molla a gas.
La forza costante lungo tutta la corsa rende la MagSpring un
eccellente dispositivo per la compensazione del peso e per
la sicurezza di un carico verticale. Le molle MagSpring sono
disponibili con corse fino a 290 mm e forza sino a 60 N.
Il funzionamento della molla si basa sulla forza di attrazione dei
magneti permanenti. Questo significa che non è necessario
nessun tipo di alimentazione (energia elettrica, aria compressa
ecc.) in quanto si tratta di un componente passivo. Tale particolarità
rende possibili anche applicazioni in sicurezza.
Magnetic spring
MagSpring products from LinMot, distributed in Italy by Pamoco, are best
described by the term “magnetic spring”. The term “spring”, however,
must be understood in the sense that MagSpring components exert a
constant force over their entire working range, whereas a typical characteristic
curve for a mechanical spring has the force increasing as a
function of displacement. Generating a force that is independent of displacement
makes MagSprings an excellent choice for compensating for
weight forces in vertical drive arrangements.
The product consists of two main components. The stator surrounds the
centrally located slider. Depending on the force rating of the MagSpring,
permanent magnets are located either in the stator, in the slider, or in both
components. The slider is supported by an integrated sliding bearing, so
that MagSprings can be used similarly to gas pressure springs.
The constant force over the entire range of the stroke makes it an excellent
fail safe and weight compensation when installed vertically. The Mag
Springs are available with strokes up to 290 mm and forces up to 60 N.
Its functionality is based on the attractive force of permanent
magnets. This means that no power
supply is needed (electrical power, compressed
air, etc.) as it is a passive
component. This special feature
makes it possible even
in safety applications.
Nuova linea di sensori fotoelettrici
Keyence ha recentemente deciso di ampliare la propria gamma di sensori
fotoelettrici della serie LR, ideali per risolvere applicazioni quali rilevamento
presenza e assenza, controllo componenti per assemblaggio, differenziazione
prodotti e altro ancora. Keyence, quindi, lancia sul mercato la serie LR-W: un
sensore ad ampio spettro capace di effettuare un rilevamento stabile delle variazioni
di aspetto e di colore.
Un sensore ad ampio spettro è contraddistinto da capacità di rilevamento senza
eguali, che consentono di completare con estrema facilità sia le applicazioni
più semplici che quelle più complesse. Diversamente dai sensori tradizionali,
che utilizzano soltanto un LED rosso, la serie LR-W utilizza un LED bianco e
l’intero spettro di colori; in questo modo è in grado di distinguere una gamma
di prodotti molto più ampia (target con lievi variazioni di colore, target metallici,
target inclinati, target neri ecc.).
New line of photoelectric sensors
Keyence has widened its range of LR-Series photoelectric sensors, ideal to solve
everything from simple presence/absence applications to complex applications that require
you to detect the slightest differences in a shade of color. The LR-W series is a
full-spectrum sensor designed to detect any change in appearance and colour.
A full-spectrum sensor is featured by unprecedented detection capacities, which allow
users to complete easily either simple or complex applications. Unlike traditional
sensors, which only use a red LED, the LR-W Series use a white LED and the full colour
spectrum; a much wider product range can be detected (targets with slight colour
changes, metallic targets, inclined targets, black targets and so on).
42 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Novità tra i robot collaborativi
Fanuc amplia la sua gamma di robot collaborativi verdi introducendo un nuovo modello con payload da 7 kg. CR-7iA arriva a pochi mesi dal
lancio sul mercato europeo di CR-35iA, il primo robot collaborativo FANUC e l’unico al mondo con capacità di carico al polso di 35 kg, e come
il suo predecessore costituisce l’evoluzione in “versione collaborativa” di un robot industriale giallo, in questo caso il popolare LR Mate 200iD.
Già nella prima parte di quest’anno sarà possibile vedere il prototipo del robot collaborativo CR-7iA in azione in occasione di fiere e manifestazioni
quali il TecniShow a marzo (Paesi Bassi), Industrie (Francia) e MACH (UK) ad aprile, e Automatica a giugno (Germania).
L’obiettivo ultimo dell’automazione di fabbrica consiste nel trasferire ai robot la manipolazione e lo spostamento
di carichi pesanti, così come l’esecuzione di compiti particolarmente pericolosi e ripetitivi.
Che si tratti di eseguire lavori pesanti o ripetitivi, o di operare in situazioni poco ergonomiche, CR7-iA è
sempre pronto a farsi carico della fatica. Sollevati dagli incarichi più pesanti, gli operatori potranno dedicarsi
a compiti più qualificati lavorando accanto al robot, e realizzando così l’ideale di convivenza tra
uomo e robot nella stessa linea di produzione.
Brand new collaborative robot
Fanuc will be introducing a new collaborative robot, which will have a payload of 7 kg. And as in the case of the company’s
first collaborative robot model, the CR-35iA, a mass-produced model serves as its base. The CR-35iA, which
was launched on the European market in 2015, was developed based on the M-20iA/35M robot model. The new
collaborative robot’s name will be CR-7iA, and its mechanics correspond to that of the company’s LR Mate-series
(LR Mate 200iD). Potential customers in Europe will get the opportunity to view the prototype in action in early 2016.
FANUC will exhibit a prototype of the unit at a number of trade shows during coming months, namely: the Techni-
Show (Netherlands) in March, the Industrie fair (France) in April, the MACH Show (UK) in April and the Automatica
fair (Germany) in June.
Strenuous, routine jobs, along with handling tasks at workstations with unfavourable ergonomic conditions, will be optimal
tasks for the CR-7iA’s. The operators will contribute with their cognitive and sensory capabilities alongside
the robot, thus man and machine will be able to accomplish their respective tasks in a congenial manner.
ITALIAN EXPERTISE
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RIBALTA
Sensori a ultrasuoni compatti e resistenti
La serie di sensori a ultrasuoni UMB800 di Pepperl+Fuchs, azienda
tedesca che opera nello sviluppo e nella produzione di sensori
elettronici e componenti di automazione, è realizzata interamente
in acciaio inossidabile ed è conforme alle norme igieniche stabilite
dalla FDA (Food and Drug Administration). Grazie all’ampio
campo di rilevamento e al design compatto, la linea è adatta alle
applicazioni hygienic design.
I nuovi sensori della serie UMB800 sono realizzati interamente in
acciaio inossidabile e sono sigillati ermeticamente, in modo da
poter essere puliti senza difficoltà con getti di vapore o prodotti
chimici aggressivi. Inoltre, i sensori sono dotati di certificazione
ECOLAB e dei gradi di protezione IP68/IP69; possono essere integrati
facilmente nelle macchine e nei sistemi già esistenti, senza
dover modificare i processi di pulizia.
Il sensore a ultrasuoni UMB800 in acciaio inossidabile ha un diametro
di soli 18 mm e una lunghezza di 55 mm. Nonostante le ridotte
dimensioni e il design compatto, il sensore garantisce un campo di
rilevamento di 800 mm ed è resistente a fluttuazioni significative di
temperatura, rimanendo operativo fino a 85 °C.
La serie UM800 è stata progettata per applicazioni che presuppongono
il rispetto di numerose norme igieniche, e sono
dunque adatti ai settori dell’industria alimentare (confezionamento
di alimenti in vassoi termoformati), farmaceutico o nei
processi di elettrodeposizione e verniciatura.
Compact and resistant ultrasonic sensors
The ultrasonic sensors series UMB800 from Pepperl+Fuchs, a German
company working in the development and manufacturing of electronic
sensors as well as automation components, are entirely made in stainless
steel and are compliant with the hygienic standards set by the
FDA (Food and Drug Administration). Thanks to their broad sensing
range and their compact design, the line is suitable for hygienic design
applications.
The new sensors series UMB800 are also hermetically sealed, so that
they can be cleaned quite easily with a steam current or aggressive
chemical products. Furthermore, these sensors have the ECOLAB certification
as well as the IP68/IP69 protection standards; they can be easily
integrated in already existing machines or systems, without affecting the
cleaning processes.
The UMB800 stainless steel sensor has a 18 mm diameter and is 55 mm
long. Despite its reduced dimensions and thanks to its compact design,
the sensor ensures a sensing range
equal to 800 mm and is resistant to
significant temperature variations. It is
capable to work up to 85 °C.
The series UMB800 was designed for applications
that have to meet several hygienic standards.
It is then suitable for the food industry (food
packaging in thermoformed trays), the pharmaceutical
one as well as for electrodeposition or painting processes.
Rappresentanza esclusiva del robot di caricamento
Celada ha ottenuto la rappresentanza esclusiva del nuovo sistema
HALTER LoadAssistant, un robot intelligente per il caricamento
delle macchine CNC che offre ai clienti una soluzione CNC standard
intelligente per la produzione di lotti da 10 a 1.000 pezzi.
Il sistema è progettato per aiutare le aziende a robotizzare le loro
macchine CNC, in particolare per la produzione di serie ridotte. Il
robot è dotato di un sistema di controllo intelligente per permettere
tempi di preparazione brevi, di meno di 5 minuti. Il sistema è
facile da usare, e non occorre che l’operatore abbia
esperienza di robot.
“I nostri clienti sono principalmente piccole
officine di lavorazione”, ha detto
Wouter van Halteren, Direttore di
HALTER CNC Automation. “Sanno
che occorre aumentare il numero di
ore di lavorazione delle macchine,
e che ciò è possibile soltanto grazie
all’automazione”.
Celada avrà la rappresentanza di
HALTER non soltanto in Italia, ma
anche in Francia, Slovenia, Serbia e
Croazia. Dichiara il CEO del Gruppo
Celada: “Le richieste di automazione
sono in aumento. Siamo già in grado di of-
frire ai nostri clienti soluzioni su misura, ma generalmente per la
produzione di grandi serie. Ora offriamo anche un robot di caricamento
standard per le serie ridotte”.
Exclusive distributor of loading robotic system
Celada is the exclusive distributor of the new HALTER LoadAssistant
system, an intelligent robot for automatic loading of CNC machines,
which provides the customers with a CNC intelligent standard solution
for batches from 10 to 1,000 pieces.
The system was designed to help the companies making their CNC machines
robotized, in particular for small batch production. The robot is
equipped with an intelligent control system, in order to allow short set up
times, even less then 5 minutes. The system is also suitable for operators
who do not have any particular experience with robots.
“Our customers are above all small workshops”, said Wouter van Halteren,
Director of HALTER CNC Automation. “They know they have to
increase the amount of working hours of their machines, and they can
do this only through automation”.
Celada will be the exclusive distributor for HALTER in Italy, France, Slovenia,
Serbia and Croatia. According to the CEO of Celada Group: “The
requests for automation are growing. We are able to provide our customers
with tailored solutions, even though generally for large batches
production. Now we can also offer a standard loading robotic system for
small batches”.
44 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
LINEA DIRETTA
www.densorobotics.com
www.klainrobotics.com
In un paese, il Giappone, che custodisce e onora le sue tradizioni millenarie,
l’avanguardia tecnologica in campo industriale è ormai un punto fermo. Le ultime soluzioni
di automazione robotica sviluppate da Denso - e distribuite in Italia da K.L.A.IN.robotics -
sono state presentate alla IREx di Tokyo, in attesa di sbarcare in Europa il prossimo giugno.
Tra queste, i nuovi modelli di SCARA dalla cinematica nuova ed elegante e il primo robot
collaborativo per applicazioni industriali “light”.
di Fabio Greco
Nuovi robot dal
Paese del Sol Levante
La vista della
Baia di Tokyo
dalle camere
dell’Hilton di
Odaiba.
The view of
Tokyo Bay from the
rooms of the Odaiba
Hilton hotel.
Un viaggio in Giappone è sempre emozionante,
soprattutto quando, una volta portati a termine gli
impegni lavorativi, rimane spazio per vivere momenti
di puro svago culturale in un paese che ha tradizioni,
modi di vivere e anche di “pensare” profondamente
diversi rispetto a quelli occidentali. La vista della
Baia di Tokyo dalle camere dell’Hilton di Odaiba è unica
e spettacolare, così come la vista della metropoli dallo
Sky Tree, un esoscheletro di acciaio colorato nel più tradizionale
dei colori giapponesi, l’Edo-murasaki, ovvero
la porpora reale, entrata nel 2011, con i suoi 634 metri,
nel Guinness dei primati come la torre più alta del mondo.
Dopo aver preso il (o la) Tembo Shuttle - che sale alla
velocità vertiginosa di 600 m/min - si arriva ai primi 350 m
46 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
da cui, camminando sul pavimento in vetro, è possibile
ammirare la città sia guardando sotto che di fronte: in
entrambi i casi, una vista mozzafiato.
Affascinante è anche partire dalla sede della Asahi per
una cena su una Yakatabune (letteralmente, “tetto a forma
di barca”), le celebri barche private dotate di ristorante,
scendere lungo il fiume Sumida e arrivare così fino
alla Baia di Tokyo.
Tornando ai già citati impegni lavorativi, l’obiettivo della
missione era evidentemente visitare IREx, l’International
Robot Exhibition che, ogni due anni, si tiene al Tokyo International
Exhibition Centre e, soprattutto, i nuovi modelli
di robot SCARA presentati da Denso e caratterizzati
da una cinematica completamente nuova ed elegante. I
robot saranno disponibili inizialmente in tre versioni, a cui
seguiranno anche dei modelli upside-down.
I nuovi modelli saranno presentati in anteprima per l’Europa
ad Automatica 2016 di Monaco di Baviera, tradizionale
“vetrina” per Denso per presentare al mercato
europeo le novità del settore. HSR480, HSR550, HSR650
sono le sigle che contraddistinguono i nuovi modelli, con
raggio, rispettivamente, di 480, 550 e 650 mm.
HSR550, con raggio
di 550 mm, è uno
dei nuovi modelli di
robot SCARA che
Denso introdurrà
sul mercato
europeo dopo la
fiera Automatica del
prossimo giugno.
The HSR550, with
550 mm radius,
is one of the new
SCARA robots that
Denso will introduce
on the European
market right after the
trade fair Automatica
next June.
n direct line
New Robots from the Land of the Rising Sun
In a country like Japan, which preserves and pays respect to its millennial traditions, being at the forefront in
industrial technology is a must.The latest robotic automation solutions developed by Denso - and distributed in
Italy by K.L.A.IN.robotics - have been introduced at the IREx inTokyo, waiting for debuting in Europe next June.
Among these, the brand new SCARA robots with a new and elegant kinematics and the very first collaborative
robot for “lightweight” industrial applications.
Atrip to Japan is always exciting, above all when, once fulfilled
the work agenda, there is still time for experiencing
the culture of a country with a way of living, and also a way of
“thinking” deeply different from the Western world. The view of
Tokyo Bay from the rooms of the Odaiba Hilton hotel is unique
and amazing, as well as the view of the city from the Sky Tree,
a building made of steel painted with a very traditional Japanes
colour, the so-called royal purple (Edo-murasaki). The
building, 634 m tall, achieved the World Guinness Record in
2011 as the tallest tower in the world. The Tembo Shuttle -
which goes up at the impressive speed of 600 m/min - allowed
us to reach the height of 350 m. Here, walking on the
glass floor, it is possible to enjoy the view of the city either
below or in front: in both cases, an breath-taking view. Another
amazing experience is leaving from Asahi headquarters for
a dinner on a Yakatabune (literally, “boat-shaped roof”), the
famous private boats equipped with a restaurant, then sailing
the Sumida river and, finally, reach Tokyo Bay.
However, back to the above mentioned work agenda, the
goal of the Japanese mission was to visit the IREx, the International
Robot Exhibition, held every two years at the Tokyo
International Exhibition Centre. In particular, we were looking
for the brand new SCARA robots presented by Denso and
featured by a totally new and elegant kinematics. These robots
will be available initially in three versions. Later on, also
some upside-down models will be introduced. The new robots
will be presented as a preview for Europe during Automatic
2016 in Munich, the traditional showcase for Denso to
introduce the new models to the European market. The new
models are named HSR480, HSR550, HSR650 and featured
by 480, 550 and 650 mm radius, respectively.
Improved performances and parameters
for the SCARA robots on display in Tokyo
Like the former 6-axis robots introduced as a preview back in
2010, the next robots do not replace the current HS and HM
models, which are still on the market, but rather join them, having
a higher target as for speed and redefining parameters and
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 47
LINEA DIRETTA
Vista della
metropoli dallo
Sky Tree.
A view of the city
from the Sky Tree.
Due modelli HSR650, con raggio di 650 mm, caratterizzati da un ridottissimo ingombro a terra.
Two HSR650 models, with 650 mm radius, with a very reduced amount of space required.
Prestazioni e parametri incrementati
negli SCARA in mostra a Tokyo
Così come i precedenti robot a 6 assi presentati in anteprima
nel 2010, i modelli in uscita non sostituiscono
gli attuali HS ed HM, che rimangono sul mercato, ma
si aggiungono ad essi, con un target più elevato per
quanto riguarda la velocità, ridefinendo così parametri e
prestazioni per questo tipo di cinematiche. Parliamo, in
questo caso, di 80-90 cicli per minuto (cpm), anche se
in fiera li abbiamo visti lavorare fino a 120-130 cpm. Un
incremento notevole, laddove dovesse servire una prestazione
superiore ai 50-60 cpm realizzabili, in applicazioni
industriali e senza “sbandierare” inutili prestazioni a
vuoto, con la gamma attuale.
Il robot SCARA misura generalmente lo standard
cycle time (STC) nella direzione “Y”, e le accelerazioni
e decelerazioni sono molto importanti rispetto alla velocità.
Lo STC è misurato nella direzione “Y”, in quanto
la prestazione dello SCARA, in termini di velocità,
diminuisce molto nella direzione “X”, ovvero, come si
dice in gergo, lavorando “di gomito”.
Il messaggio di Denso, con la demo preparata in occasione
di IREx, è molto chiaro: “siamo in grado di dotare
il robot SCARA di una prestazione notevole anche con
un moto del ciclo nella direzione X, raggiungendo, in
operazioni di pick & place, gli 80-90 cpm”.
Durante la fiera, i nuovi SCARA sono stati in grado di lavorare
fino a 130 cpm, anche se una velocità sostenibile
e reale in un ciclo di pick & place continuativo in ambito
di produzione in processo è fissata a 80-90 cpm.
Con la funzione di cooperazione è possibile sfruttare
due robot per sviluppare applicazioni nel packaging,
arrivando a 160-180 cpm, ma con un ingombro a terra
decisamente contenuto (circa 315 x 220 mm).
Arriva il robot collaborativo
per applicazioni industriali “light”
Ci attendevamo già da qualche anno l’arrivo di un piccolo
robot collaborativo. Non solo: un robot che potesse essere
appetibile per il mondo dell’Educational. COBOTTA
- questo il nome della soluzione presentata a Tokyo da
Denso Wave - è un piccolo robot collaborativo, con un
raggio d’azione di 310 mm, un peso di soli 3,8 kg e un
payload di 0,5 kg, in grado di lavorare in sintonia, e nella
stessa area di lavoro, con uno o più operatori. Questo
robot è destinato, oltre che al mondo dell’Educational,
anche a settori quali il medicale, gli istituti di ricerca o le
università, per manipolare piccoli oggetti su desktop e
per applicazioni “light” nel mondo dell’industria.
COBOTTA è in grado di operare in presenza di operatori
senza barriere di protezione, con due diversi livelli di
sicurezza. Può lavorare a una velocità di 250 mm/sec in
presenza di operatori all’interno della stessa area di lavo-
48 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
o. Quando utilizzato in assenza di operatori, e all’interno
delle protezioni di sicurezza, può invece raggiungere i
1.000 mm/sec. Il controller è completamente integrato
all’interno del basamento robot.
La coesistenza uomo/robot in sicurezza ed elevata produttività
è stata mostrata in una cella demo mediante la
funzione “Safety Fence”, che consente di raggiungere
tre obiettivi.
Il primo riguarda il monitoraggio dell’area di operatività
uomo/robot, che permette di ridurre gli spazi necessari
all’applicazione robotizzata. Uomo e robot possono
quindi “accedere”, a turno, a un’area comune.
Il secondo è relativo al monitoraggio della velocità del robot,
che consente all’operatore di “continuare” nelle sue
attività produttive, limitando la velocità del robot stesso a
un livello di sicurezza tramite un sensore (ad esempio uno
scanner laser) che rileva la presenza dell’operatore all’interno
dell’area di lavoro.
Infine, nell’istante in cui il robot rileva la presenza dell’operatore
all’interno di una zona “di sicurezza”, lo stesso si
arresta, rimanendo in stand-by con la potenza tagliata dei
motori, riprendendo le sue operazioni di ciclo immediatamente
quando l’operatore esce dalla zona di sicurezza.
Un gustoso “antipasto” giapponese
in vista di Automatica 2016
Nel contesto del salone giapponese è stata anche mostrata
un’applicazione molto scenografica che riassumeva
tutte le possibili applicazioni in ambito farmaceutico
e medicale, o di sanificazione spinta. Protagonisti sono
Il nuovo modello di
robot collaborativo
COBOTTA di
Denso è progettato
per manipolare
piccoli oggetti
su desktop e
per applicazioni
“light” nel mondo
dell’industria.
COBOTTA, the new
collaborative robot
from Denso, was
designed to handle
small objects on
a desktop and for
“lightweight” industrial
applications.
performances for these kinematics. We are talking about 80-90
cycles per minute (cpm), even though at the IREx trade fair
they were working up to 120-130 cpm. A remarkable improvement,
indeed, wherever performances higher than 50-60 cpm
are needed, in industrial application and without boasting fake
performances, with the current range.
SCARA robots usually measure the standard cycle time (STC)
in the “Y” direction: accelerations and decelerations are very
important compared to speed. The STC is measured in the “Y”
direction, as the performances of the SCARA robot decrease
significantly in terms of speed in the “X” direction.
With the demo presented at the IREx exhibition, Denso sent
quite a clear message: “we are able to develop a SCARA robot
with remarkable performances also with a cycle motion in the “X”
direction, thus reaching 80-90 cpm in pick & place operations”.
At the exhibition, the new SCARA robots were able to work up
to 130 cpm, even though an affordable and realistic speed in a
continuous and real pick & place cycle is set to 80-90 cpm.
The cooperation function allows users to exploit two robots to develop
applications in the packaging field, thus reaching 160-180
cpm, however with a very reduced amount of space required on
the ground (around 315 x 220 mm).
Il robot si arresta
e rimane in
stand-by quando
rileva la presenza
dell’operatore
all’interno di una
zona “di sicurezza”
(colorata in rosso).
The robot stops and
lays in a stand-by
mode when the
operator is detected
into the safety area
(the red one).
Here is the collaborative robot
for “lightweight” industrial applications
The arrival of a small collaborative robot was long awaited.
Also, a robot that could be suitable for the Educational field.
COBOTTA - this is the name of the solution presented by Denso
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 49
LINEA DIRETTA
Un’applicazione
scenografica
riassumeva
tutte le possibili
applicazioni in
ambito farmaceutico
e medicale, o di
sanificazione spinta.
An eye-catching
application
represented
all the possible
applications in the
pharmaceutical,
healthcare or
sanification fields.
stati 4 robot VS050 H2O2-UV, che eseguivano operazioni
di versamento di un liquido, apertura-chiusura flaconi,
iniezione prodotto, “shakeraggio” di provette.
Nell’ambito delle applicazioni di manipolazione e prelievo
di pezzi da cassetta in modo casuale, un possibile
elemento di interesse è riferito a un dispositivo che “aggiunge”
un asse al robot antropomorfo, così come a uno
SCARA, favorendo la presa di pezzi dopo l’individuazione
degli stessi mediante un sistema di visione. Nell’applicazione
presentata a Tokyo, il robot s’interfacciava con un
sistema di visione stroboscopico Canon. Un gustoso antipasto,
insomma, in vista di Automatica 2016, che aprirà i
battenti il prossimo giugno a Monaco di Baviera. Lì i clienti
italiani potranno toccare con mano le novità che arricchiscono
la gamma di robot proposta da Denso. n
(Fabio Greco è titolare di K.L.A.IN.robotics)
Nell’applicazione
ammirata a Tokyo,
il robot Denso
s’interfacciava con
un sistema di visione
stroboscopico
Canon.
In the application
presented inTokyo,
the Denso robot
communicated with
a Canon strobe vision
system.
Wave - is a small collaborative robot, with a radius of 310 mm,
a weight of 3.8 kg and a payload of 0.5 kg. The robot can work
in synergy, as well as share the same working area with one or
more operators. In addition to the Educational field, this robot
is addressed to healthcare, research centres and universities,
in order to handle small objects on a desktop or rather “lightweight”
applications in the industrial field.
COBOTTA is able to work with the operators without any
safety fence and with two security levels. It can work at a speed
of 250 mm/sec with operators in the same working area. When
used without operators, and protected by safety fences, it can
reach the speed of 1,000 mm/sec. The controller is completely
integrated into the robot base.
Man/robot coexistence with full safety and high productivity
was shown with a demo cell by the “Safety Fence” function,
which makes it possible to reach three goals. The first concerns
the monitoring of the man/robot working area, which reduces
the amount of space required by the robotized application.
Man and robot may enter in turn the shared area.
The second is about monitoring the robot speed, which allows
the operator to carry on its work, reducing the speed of the
robot according to a security level by means of a sensor (for
instance, a laser scanner) capable to detect the presence of
the operator within the working area.
Finally, as soon as the robot detects the presence of the operator
in a “safety area”, the robot itself stops immediately, lays in
a stand-by mode and restarts its operation when the operator
leaves the safety area.
A tasty Japanese “starter”
waiting for Automatica 2016
Quite an eye-catching application was on display at the Japanese
exhibition: this represented all the possible applications
in the pharmaceutical, healthcare or sanification fields. The
protagonists were 4 VS050 H202-UV robots, which carried out
operations like pouring a liquid, opening or closing bottles, injecting
a product or “shaking” test tubes.
As for handling or picking a piece randomly from a box, an
interesting application was a device that “adds” an axis to the
anthropomorphic or a SCARA robot, thus favouring the picking
of pieces after detecting them by means of a vision system. In
the application presented in Tokyo, the robot communicated
with a Canon strobe vision system.
A tasty starter, then, waiting for Automatica 2016, scheduled
next June in Munich. At the trade fair, the Italian customers will
be able to touch with their hands the latest products enhancing
Denso robot range. n
(Fabio Greco is the owner of K.L.A.IN.robotics)
50 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
“Una Grande Spinta alla Qualità”
Presse ed Unità elettriche
Serie SA
• 4 modelli con forza da 10 a 100kN
I cilindri della Serie SA sono strumenti
ideali quando si voglia eseguire e
controllare con precisione il processo
di pressatura.
Sono disponibili come attuatore singolo
o come pressa completa e certificata.
Vite con tecnologia a rulli satelliti.
Precisione ed affidabilità anche
nelle condizioni più gravose.
• controllo costante
della velocita della forza
e della posizione
• arresto preciso a valore di forza
o di corsa raggiunto
• utilizzabili in trazione e
in spinta
La qualità è garantita dai sistemi
di controllo Alfamatic.
Alcuni esempi applicativi:
ASSEMBLARE PRESSARE CLINCIARE RADDRIZZARE CALIBRARE CLASSIFICARE VALORI VALORI
DI ROTTURA DI FLESSIONE
G&B COMUNICAZIONE
20010 S. Giorgio su Legnano (MI), Italy, Via Magenta 25
Tel. +39 0331 40.69.11, Fax +39 0331 40.69.70
E-mail: info@alfamaticgroup.it, www.alfamatic.com
APPLICAZIONI
YuMi, buona la prima!
di Fabrizio Dalle Nogare
new.abb.com
www.azetadif.it
È già al lavoro, presso la Azeta di Correggio (RE), il primo esemplare installato in Italia di
YuMi, il robot collaborativo sviluppato da ABB e lanciato sul mercato appena lo scorso
anno. Attualmente si occupa di collaudare e assemblare valvole oleodinamiche, ma questa
è solo una delle sue tante possibilità applicative. Siamo andati a vedere come lavora YuMi
e a conoscere una famiglia che, partendo da un’idea lungimirante di automazione, ha
dimostrato di credere davvero nella spinta propulsiva dell’innovazione.
52 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Il nuovo “collega” è arrivato alla fine dello scorso anno,
rigorosamente chiuso in una scatola. Per presentarlo
ai dipendenti della loro azienda, Zeo e Stefano Asioli
- rispettivamente padre e figlio, nonché titolare e general
manager della Azeta Zeo Asioli Diffusion - hanno
radunato il personale, aperto l’imballaggio, estratto e
subito messo all’opera il nuovo arrivato.
Quel momento ha segnato un passaggio importante non
solo nella storia, lunga quasi mezzo secolo, dell’azienda
di Correggio, in provincia di Reggio Emilia, ma anche
nella storia della robotica industriale. Il nuovo arrivato, infatti,
è il primo esemplare di YuMi installato in Italia: il primo
robot collaborativo a due bracci sviluppato da ABB
per il montaggio di piccoli pezzi che si propone di rivoluzionare
il concetto di automazione nell’assemblaggio.
Per scoprire cosa ha portato il robot a prendere la
via dell’Emilia, per capire quali mansioni ricopre nello
stabilimento produttivo di Azeta e - perché no - per
vederlo all’opera dopo aver ammirato la demo proposta
nel supermercato del futuro all’Expo 2015, siamo
andati a Correggio a visitare una di quelle realtà che
contribuiscono a rendere unica l’industria italiana.
Il sostegno di due braccia forti
per entrare in una nuova epoca
“Azeta nasce da mio padre Zeo, nel 1967, ed è sempre
stata radicata qui a Correggio”, racconta Stefano
Asioli. “Abbiamo iniziato come produttori conto terzi di
componenti di tornitura; negli ultimi 30 anni ci siamo
specializzati nella produzione di componenti per l’oleodinamica,
fornendo ai clienti le parti assemblate,
collaudate, finite e quindi pronte da montare”.
“Quello che ci caratterizza da sempre”, aggiunge
Zeo, il fondatore dell’azienda, “è la voglia di informarci,
di semplificare, di trovare soluzioni nuove ai problemi
di produzione attraverso l’utilizzo delle tecnologie
più innovative reperibili sul mercato. Abbiamo sempre
percorso questa strada, spesso rischiando, ma non
abbiamo mai avuto paura di rischiare”.
Pionieri dell’automazione, insomma, oggi come ieri.
“Mio padre è stato uno dei primi a investire nei robot
all’inizio degli anni ’90, così come a scommettere sulla
domotica quando ci siamo trasferiti nell’attuale sede,
dodici anni fa”, riprende Stefano Asioli. “Adesso, abbiamo
fortemente voluto YuMi perché dovrà aiutarci a
Una vista
dell’interno dello
stabilimento
produttivo di Azeta.
n APPLICATIONS
YuMi, a Good First Take!
The firstYuMi, the collaborative robot developed by
ABB and launched just last year, installed in Italy is
already at work at Azeta in Correggio (RE). Currently,
it takes care of testing and assembling hydraulic
valves, but this is just one of its many possible
applications.We went to see howYuMi works and
met a family who, starting from a forward-looking
idea of automation, has proved to really believe
in the driving force of innovation.
T
he new “colleague” arrived at the end of last year, strictly
in a box. In order to present it to the employees of their
company, Zeo and Stefano Asioli - father and son, respectively,
as well as owner and general manager at Azeta Zeo
Asioli Diffusion - gathered their staff, opened the package,
pulled out the newcomer and immediately set it to work.
That moment marked an important step not only in the history
of the company from Correggio (in the province of Reggio
Emilia), which is almost half a century old, but also in the history
of industrial robotics. The newcomer, in fact, is the first
YuMi robot installed in Italy: YuMi is the first collaborative,
dual-arm robot, developed by ABB for the assembly of small
parts, which aims to revolutionize the idea of automation in
assembling.
In order to find out what brought the robot on the Via Emilia,
to understand which tasks it performs in the Azeta production
site and - why not? - to see it at work after admiring the
demo on display at the supermarket of the future at Expo
2015, we went to Correggio to visit one of those realities that
contribute to make the Italian industry unique.
The support of two strong arms
to enter a new era
“Azeta was founded by my father Zeo in 1967, and it has
always been rooted here in Correggio”, says Stefano Asioli.
An inside view of the
Azeta factory.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 53
APPLICAZIONI
Stefano Asioli,
general manager
dell’azienda
di famiglia, ha
fortemente voluto
installare YuMi.
Stefano Asioli,
general manager of
the family company,
who very much
wanted to install
YuMi.
entrare in una nuova epoca: dovrà “metterci le braccia”,
mentre noi continueremo a metterci la testa”.
Entrare in una nuova epoca vuol dire crescere dal punto
di vista commerciale, continuare sulla strada dell’internazionalizzazione,
creare un reparto interno dove allestire
le macchine per l’automazione con l’obiettivo di realizzare
prodotti conto terzi con processi automatizzati.
Il concetto di produttività va visto
nel medio-lungo periodo
“Molti associano ancora l’automazione semplicemente
alla velocità. Invece, a volte, anche lavorando a una velocità
leggermente inferiore, l’incidenza di costo può fare la
differenza. I robot seguono traiettorie cinematiche, meccaniche,
non si muovono liberamente nello spazio, come
gli uomini. Però si possono programmare, sono ripetitivi e
sicuri, limitano nettamente le interruzioni e i costi conseguenti.
Si tratta di considerare il vantaggio sul lungo periodo,
insomma, non nell’immediato”. Le parole di Stefano
Asioli spiegano i motivi che hanno spinto Azeta a puntare
sulla robotica collaborativa.
Ma perché proprio YuMi? “Perché conoscevamo già ABB,
che si è resa disponibile a fornirci il prodotto raccogliendo
fin da subito la nostra sfida produttiva. Anche prima di
acquistare YuMi c’è sempre stato un canale aperto con i
tecnici di ABB: abbiamo potuto collaborare alla finalizzazione
del prodotto e fornire il nostro contributo per quanto
riguarda la messa in isola e le prove conclusive dei vari
componenti. Insomma, abbiamo potuto seguire lo sviluppo
di YuMi fin da quando era un concept”.
E poi, naturalmente, perché le caratteristiche del robot
collaborativo di ABB rispondono perfettamente
alle esigenze produttive dell’azienda emiliana. YuMi,
che ha una velocità di movimento di 1.500 mm/sec,
è impegnato al momento nel lavoro di collaudo e assemblaggio
di una valvola oleodinamica: un compito
usurante perché ripetitivo (circa 1.500 valvole vengono
assemblate ogni giorno). Nello specifico, YuMi prende
un componente dal vassoio con la mano destra e lo
collauda con tampone pneumatico controllando l’indicazione
della lancetta di un comparatore millesimale,
grazie al sistema di visione integrato. Nello stesso tempo,
la mano sinistra prende il secondo componente dal
vassoio corrispondente e quindi avviene il montaggio
della valvola, già collaudata, grazie al fatto che è in grado
di muoversi nello spazio tornando allo stesso punto
con una precisione di 0,02 mm.
Controllare a ogni passaggio la lancetta del comparatore
affaticava la vista dell’operatore al quale prima era
affidata questa mansione: per questo motivo i turni non
superavano le 3-4 ore. “Oltre alle capacità dei bracci di
YuMi, riusciamo, quindi, a sfruttare un’altra delle sue caratteristiche,
il sistema di visione integrato”, racconta Zeo
Asioli. “Così siamo liberi di usare uno strumento analogico
dotato di comparatore millesimale, di generazione precedente
ma di alta affidabilità, che ci garantisce la massima
precisione di misurazione: YuMi legge la lancetta proprio
come farebbe una persona, però senza mai stancarsi e
senza commettere errori”.
L’importanza di comunicazione,
formazione e sicurezza del personale
Nel raccontarci con entusiasmo contagioso l’evoluzione
della loro azienda, Zeo e Stefano Asioli non
perdono di vista una delle componenti fondamentali:
le persone. Il successo di una realtà familiare, medio-piccola
come Azeta si basa, infatti, anche sulla
passione, sulla dedizione e sulla specializzazione dei
dipendenti. Anche per questo motivo, come detto, l’ingresso
di un elemento dalla grande portata innovativa
come YuMi ha imposto cautela e attenzione.
“La formazione e la preparazione del personale sono
fondamentali perché YuMi sia introdotto nel modo
giusto in azienda”, conferma Stefano Asioli. “Noi abbiamo
deciso di mostrare subito ai dipendenti alcuni
movimenti del robot, in modo che potessero vedere
con i loro occhi le sue caratteristiche. In questo primissimo
periodo abbiamo notato che chi lavora intorno a
54 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
“We started as third-party producers of turning components;
in the last 30 years we specialized in the production of hydraulic
components, providing customers with assembled,
tested, finished parts ready to be mounted”.
“What has always been our main feature”, adds Zeo, the
company’s founder, “is the desire to be informed, to simplify,
to find new solutions to production problems by using
the latest technologies available on the market. We have always
walked this path, often risking, but we have never been
afraid to take risks”.
Automation pioneers, therefore, today as yesterday. “My father
was one of the first to invest in robots in early 1990s, as
well as to rely on domotics when we moved to the present
location, twelve years ago”, says again Stefano Asioli. “Now,
we really wanted YuMi, as it will help us to enter a new era:
it will have to “use its arms”, while we will continue to use
our heads”.
Entering a new era means growing commercially, continuing
on the path of internationalization, creating an in-house
department in which to set up machines for automation with
the goal of manufacturing products on behalf of third parties
using automated processes.
Productivity should be seen
in the medium-to-long term
“Many still associate automation simply to speed. Instead,
sometimes, even when we work at a slightly lower speed,
cost incidence can make the difference. Robots follow kinematic,
mechanical trajectories, they do not move freely in
space like humans do. However, they can be programmed;
they are repetitive and safe, remarkably limiting interruptions
and their resulting costs. In short, it is about looking at benefits
in the long term, not in the very near future”. The words
of Stefano Asioli explain the reasons that led Azeta to focus
on collaborative robotics.
But why YuMi? “Because we already knew ABB, which
agreed to provide us the product, taking up our production
challenge immediately. Even before purchasing YuMi, there
has always been an open channel with ABB technicians: we
have been able to work together to finalize the product and
contribute as for commissioning and final tests of the various
components. In short, we have been able to follow the development
of YuMi since its concept”.
And then, of course, because the features of ABB’s collaborative
robots perfectly meet the production needs of the
Emilia’s company. Currently, YuMi, which features a 1,500
mm/sec movement speed, is testing and assembling an hydraulic
valve: this is an arduous task, as it is a repetitive work
(about 1,500 valves are assembled each day). Specifically,
YuMi takes a component from the tray with its right hand
and tests it with a pneumatic buffer checking the pointer
position in a millesimal comparator, thanks to its integrated
vision system. At the same time, the robot left hand takes the
second component from the corresponding tray; then, the
valve, which has already been tested, is assembled, as the
robot is capable to move in space moving back to the same
spot with an accuracy of 0.02 mm.
Checking the comparator pointer at each step caused eyestrain
to the operator, who was previously entrusted with this
task: this is why shifts were not longer than 3 or 4 hours. “In
addition to the ability of YuMi arms, therefore, we can exploit
another of its features, the integrated vision system”, says
Zeo Asioli. “So, we are free to use an analog tool equipped
with a millesimal comparator that belongs to the previous
generation but is highly reliable; this assures us of the highest
measurement accuracy: YuMi detects the pointer position
just like a person would, but without ever getting tired or
making mistakes”.
The importance of communication,
training and staff safety
Telling us with contagious enthusiasm about the evolution
of their company, Zeo and Stefano Asioli do not lose sight
of one of the key components: people. The success of a
small-medium family-run business like Azeta is based also
on passion, dedication and employee specialization. This is
also why, as mentioned, the introduction of a very innovative
item such as YuMi has called for caution and care.
YuMi è attualmente
impegnato
nell’assemblaggio
e nel collaudo
di una valvola
oleodinamica.
YuMi is currently
engaged in the
assembly and testing
of a hydraulic valve.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 55
APPLICAZIONI
YuMi, lo considera un aiuto e soprattutto un’opportunità
di crescita per l’azienda, che può così continuare
a essere competitiva sul mercato, garantendo lavoro
anche negli anni a venire”.
Infatti, se è vero che il robot collaborativo prende il posto
delle persone nell’esecuzione di certi compiti ripetitivi
e usuranti, le stesse persone possono occuparsi
della gestione e dell’alimentazione del robot, evitando
mansioni che possono generare, alla lunga, problemi
agli arti, alle mani (si pensi al tunnel carpale) o alla vista.
L’introduzione della robotica collaborativa permette a
uomini e robot di lavorare, per la prima volta, a stretto
contatto, senza gabbie o barriere protettive. La sicurezza,
dunque, assume un’importanza cruciale. “Come
azienda, siamo sempre stati attenti a questioni come sicurezza
e prevenzione degli infortuni, e la nostra storia
lo dimostra”, continua Stefano Asioli. “Crediamo nella
comunicazione col personale e nella formazione: abbiamo
spiegato il concetto di sicurezza intrinseca di
YuMi, che si ferma al semplice contatto, e indietreggia
nella direzione contraria a quella in cui è stato urtato;
abbiamo subito mostrato a chi lavora al suo fianco che
le parti più a rischio di contatto sono fatte in plastica o
gomma e gli spazi sono ben studiati”.
Come local product
manager di ABB,
Oscar Ferrato (a
sinistra) ha seguito
lo sviluppo e il
lancio diYuMi in
Italia. Qui con il
general manager di
Azeta Stefano Asioli.
As local product
manager at ABB,
Oscar Ferrato (left)
has followed the
development and
launch ofYuMi in
Italy. Here he is with
the Azeta’s general
manager
Stefano Asioli.
“Staff training and education are critical in order to introduce
YuMi in the company in the right way”, says Stefano Asioli.
“We have immediately decided to show our employees
some of the robot movements, so that they could see its
features with their own eyes. In this very first moment, we
noticed that those who work around YuMi see it as a help
and, above all, a growth opportunity for the company, which
may well continue to be competitive on the market, ensuring
work for years to come”.
While it is true that the collaborative robot takes the place
of people in the execution of certain repetitive and strenuous
tasks, those same people can take care of the robot
management and supply, avoiding tasks that may cause, in
the long run, limb, hand (think of the carpal tunnel) or eye
problems.
For the first time, the introduction of collaborative robotics
allows humans and robots to work in close contact, without
cages or protective barriers. Security, therefore, is crucial.
“As a company, we have always been attentive to issues
such as safety and accident prevention, and our history
proves it”, says Stefano Asioli. “We believe in communication
with the staff and training: we have explained YuMi’s
intrinsic idea of safety; the robot stops right after a simple
contact and recoils in the opposite direction; we have immediately
shown to those who work at the robot side that the
parts most at risk of contact are made of plastic or rubber
and the spaces are well designed”.
A lightweight, easily assemblable
and quickly programmable robot
According to Zeo and Stefano Asioli’s plans, other robots
could soon be installed at the Azeta plant in Correggio. “In
my view, for every new productive activity that we will perform
here in Azeta, one of the very first thoughts will be: can
we involve YuMi?”, explains the company’s general manager,
showing interest in ABB’s evolution in collaborative robotics.
“Being so lightweight, easily assemblable and quickly
programmable, YuMi can perform many tasks: it can assemble
something by itself, collaborate with an operator or even
be used in the defining process of a new automation project.
Flexibility is one of its main features”.
Precisely for this peculiarity, Emilia’s industrial fabric is potentially
fertile for the emergence of collaborative robotics,
as it is rich in companies that work in the plastics, hydraulics
or consumer electronics industries, which manufacture and
assemble small parts through operations requiring high accuracy
and quality. “You must be experienced in the use of
robots, be willing to invest in automation and acknowledge
the innovation capacity of collaborative robots, which imply
a very different concept as compared to traditional ones”,
says Stefano Asioli.
“YuMi evolution does not stop and, in Italy, we will soon present
some novelties concerning “next YuMi”, which will be
capable of carrying, for instance, higher weights”, says Oscar
Ferrato, who, as local product manager, has followed the
development and launch of YuMi in Italy.
If all this happens, it is likely that, in a box, waiting to be unwrapped,
a YuMi “colleague” may successfully take the Via
Emilia again.
n
56 MARZO-APRILE 2016
& meccatronica 114
L’originale
Il quartier generale di Azeta a Correggio, luogo in cui l’azienda
è nata ed è rimasta nel corso dei suoi quasi 50 anni di storia.
The Azeta headquarters in Correggio, where the company was
founded and remained during its nearly 50-year history.
Un robot leggero, semplice da
montare e veloce da programmare
Secondo i progetti di Zeo e Stefano Asioli, presto altri
esemplari potrebbero essere installati presso lo stabilimento
Azeta di Correggio. “Dal mio punto vista, per ogni
nuova attività produttiva che svolgeremo qui in Azeta, una
delle prime riflessioni sarà: possiamo coinvolgere YuMi?”,
spiega il general manager dell’azienda emiliana, che mostra
interesse per l’evoluzione di ABB nella robotica collaborativa.
“Essendo così leggero, semplice da montare e
veloce da programmare, YuMi è in grado di svolgere molti
compiti: può realizzare da sé un montaggio, collaborare
con un operatore o anche essere utilizzato in fase di definizione
di un nuovo progetto di automazione. La flessibilità
è una delle sue principali caratteristiche”.
Proprio per questa sua peculiarità, il tessuto industriale
emiliano è potenzialmente fertile per l’avvento della robotica
collaborativa, essendo ricco di aziende che lavorano
nel settore della plastica, dell’oleodinamica o dell’elettronica
di consumo, che producono e assemblano piccole
parti con operazioni che richiedono precisione e qualità
elevate. “Occorre avere esperienza nell’utilizzo di robot,
essere disposti a investire in automazione e comprendere
la portata innovativa dei robot collaborativi, che implicano
una concezione profondamente diversa rispetto a quelli
tradizionali”, chiosa Stefano Asioli.
“L’evoluzione di YuMi non si ferma e presto presenteremo
anche in Italia novità riguardo al “next YuMi”, in grado di
trasportare, per esempio, pesi più elevati”, precisa Oscar
Ferrato che, nella veste di local product manager, ha seguito
lo sviluppo e il lancio di YuMi in Italia.
Quando tutto ciò accadrà, è probabile che, chiuso in una
scatola in attesa di essere scartato, il “collega” YuMi possa
percorrere nuovamente con successo la via Emilia. n
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APPLICAZIONI
Intelligenza aumentata
a bordo macchina
di Fabrizio Dalle Nogare
Integrando i sistemi di sensoristica e identificazione industriale RFID con l’interfaccia
di comunicazione IO-Link, Balluff propone una soluzione innovativa per il
rilevamento e la gestione dei dati di produzione, che semplifica anche il cablaggio
a bordo macchina. La sede della divisione ABB Sace a Frosinone ha recepito la
novità, montando il sistema su una linea dedicata all’assemblaggio di componenti
elettromeccanici di bassa tensione e interruttori elettrici industriali.
www.balluff.com
new.abb.com/it
Chi si fa portatore di innovazione, nel mondo dell’automazione
attuale, sa che deve affrontare un percorso
lungo e articolato prima che il mercato sia
in grado di recepire in pieno il cambiamento promosso.
Una strategia ben pensata, una struttura solida e una comunicazione
chiara e accurata possono essere elementi
importanti - se non decisivi - per raggiungere l’obiettivo
di convincere i clienti e mettere finalmente alla prova le
soluzioni sviluppate.
La storia recente di Balluff, nome di riferimento dell’auto-
mazione industriale a livello globale presente in Italia fin
dal 1996, dimostra con i fatti quanto detto finora. “Balluff
ha sempre avuto una grande esperienza nel campo dell’identificazione
industriale e della sensoristica”, racconta
Roberto Tesio, Key Account Manager di Balluff Italia. “Negli
ultimi 10 anni, l’azienda ha deciso di “alzare l’asticella”,
sviluppando nuovi componenti con l’obiettivo di integrare
i prodotti già esistenti nel sistema di cablaggio, comunicazione
e gestione dei dati, diventando quindi un vero e
proprio provider di sistema per tutto il bordo macchina”.
58 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Un’architettura innovativa
per la linea di assemblaggio
La reale innovazione introdotta da Balluff è, insomma,
la possibilità di integrare i sistemi di sensoristica
e identificazione industriale RFID con l’interfaccia
di comunicazione IO-Link, uno standard tecnologico
indipendente dal bus di campo per comunicare dal
controllo al livello più basso dell’automazione, trasmettendo
i dati direttamente al PLC, il “cervello” che
gestisce il processo di produzione.
Da circa un anno e mezzo, questo modello di rilevamento
e gestione dei dati arricchisce una linea di assemblaggio
realizzata da REM Automation e installata
presso ABB a Frosinone, azienda del Gruppo ABB
specializzata nella produzione di componenti elettromeccanici.
“Le linee che utilizziamo sono finalizzate
all’assemblaggio di componenti elettromeccanici di
bassa tensione e interruttori elettrici industriali”, spiega
Francesco Della Posta, Process Engineering Manager
di ABB. “In particolare, la linea che sfrutta le
soluzioni di automazione Balluff è destinata all’assemblaggio
dei componenti plastici ed elettromeccanici
interni, nonché a test e misure di tipo meccanico ed
elettrico. Proprio perché la linea si occupa di assemblare
interruttori di tipo diverso, quindi con una produzione
flessibile, la nostra necessità era anzitutto avere
un sistema di identificazione montato sul pallet in gra-
do di rilevare con precisione il tipo di interruttore da
processare in un determinato momento, a una velocità
che rispettasse i nostri tempi ciclo”.
Nello specifico, la linea installata nella sede della divisione
ABB Sace a Frosinone è composta da stazioni
manuali, prevalentemente indirizzate al carico e scarico
dei componenti e al montaggio di alcuni particolari,
e da stazioni automatiche, finalizzate all’esecuzione di
test meccanici, controlli elettrici e visivi, attività di accoppiamento
e imballo. Il tempo ciclo della linea è di
180 secondi.
Una parte della linea
di assemblaggio
installata presso
la sede della
divisione ABB Sace
a Frosinone.
Apartofthe
assembly line
installed at the ABB
plant in Frosinone.
n APPLICATIONS
On-board Enhanced
Intelligence
By integrating the sensors and RFID systems with
the IO-Link communication interface, Balluff provides
an innovative solution for reading and managing
production data, which also simplifies on-board wiring.
The ABB factory in Frosinone has implemented
this novelty, mounting the system on a line for
the assembly of low voltage electromechanical
components and industrial electrical switches.
The bearers of innovation in today’s automation world know
they must face a long and winding path before the market
is capable to fully implement the promoted change. A wellthought-out
strategy, a solid structure and a clear and accurate
communication may be important factors - if not decisive - to
achieve the goal of persuading customers and finally put the
developed solutions to test.
The recent history of Balluff, a renowned name in global industrial
automation, which has been in Italy since 1996, shows what
we just said. “Balluff has always had a great expertise in the field
of industrial identification and sensors”, says Roberto Tesio, Key
Account Manager at Balluff Italia. “Over the past 10 years, the
company has decided to “raise the bar” by developing new
components with the aim of enhancing existing products in the
wiring, communication, and data management system, thus becoming
a real system provider for the entire on-board machine”.
An innovative architecture for the assembly line
The real innovation introduced by Balluff is, in short, the ability to
integrate sensors and RFID systems with the IO-Link communication
interface, a technological standard, independent from the
fieldbus, to communicate from the controller to the lowest level of
automation, transmitting data directly to the PLC, the “brain” that
manages the entire production process.
For about a year and a half, this model of data acquisition and
management has been added to an assembly line manufactured
by REM Automation and installed at ABB in Frosinone, the
ABB Group company specializing in the production of electromechanical
components. “The lines we use are aimed at the
assembly of low voltage electromechanical components and
industrial electrical switches”, explains Francesco Della Posta,
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 59
APPLICAZIONI
L’importanza di parlare
la stessa lingua
IO-Link è la prima tecnologia IO standardizzata al mondo per comunicare
dal controllo al livello più basso dell’automazione. Questa interfaccia
universale è un collegamento punto a punto indipendente dal
bus di campo, che funziona con un cavo industriale non schermato.
IO-Link trasmette tutti i segnali dai sensori
al controllo, fornendo poi in senso
contrario dati di controllo al livello dei
sensori/attuatori. L’interfaccia integra,
infatti, tutti i sensori nel livello bus di
campo, consentendo diagnosi continuative,
nonché la parametrizzazione
automatizzata dei dispositivi IO-Link
tramite il controllo.
Costruttori leader di dispositivi per
l’automazione della produzione, tra cui
Balluff, supportano IO-Link e offrono
un’ampia gamma di apparecchiature
conformi. In qualità di tecnologia aperta
per il livello inferiore dei dispositivi di
campo, IO-Link crea un valore aggiunto
e permette a costruttori di macchine,
integratori di sistemi e operatori di impianti
di elaborare nuove soluzioni.
The importance of speaking
the same language
IO-Link is the world’s first standardized IO technology for communicating
from the controller to the lowest level of automation. The
interface can be used universally and is a fieldbus-independent
point-to-point connection that operates using an unshielded industrial
cable. IO-Link transmits all sensor
signals to the controller and, conversely,
relays control data to sensor/
actuator level. Indeed, the interface
integrates every sensor into the fieldbus
level, enabling comprehensive
ongoing diagnostics and automated
parameter configuration for IO-Link
devices via the controller.
Leading manufacturers of production
automation devices, including Balluff,
support IO-Link and provide a
broad range of compliant equipments.
As an open technology for the
lower fieldbus level, IO-Link provides
an added value and allows machine
manufacturers, system integrators,
and plant operators to create new
solutions.
Process Engineering Manager at ABB. “In particular, the line that
exploits Balluff automation solutions is intended to the assembly
of internal plastic and electromechanical components, as well
as mechanical and electrical tests and measurements. As the
line is responsible for assembling different types of switches,
then with a flexible production, our need was first of all having
an identification system mounted on the pallet and capable to
accurately detect the type of switch to be processed at a given
time, at a speed that would respect our cycle times”.
Specifically, the line installed in the ABB Sace plant in Frosinone
is composed of manual stations, mainly addressed to the
loading and unloading of components and assembly of some
parts, as well as automatic stations, designed to carry out mechanical,
electrical and visual tests, coupling and packaging
activities. The line cycle time is 180 seconds.
The advantages of this solution include
simplified wiring and low costs
The partnership between Balluff and ABB starts life in the name
of innovation. “Our factory in Frosinone is a benchmark among
ABB plants in terms of innovation and quality”, says Mr Della
Posta. “In 2011, we reorganized some of the plant areas in the
framework of concepts such as order, comfort, worker well-being,
productivity and environmental sustainability. And we have
also looked for new solutions for our machines and lines”:
The conditions were right, as confirmed by Paolo Peretti, Balluff’s
sales representative. “It is by far easier to offer an innovative
architecture to those who have this type of sensitivity and
are ready to understand the production advantages deriving,
in this case, from the integration of the RFID system with onboard
connections. Specifically, in the case of the line installed
at ABB, transportation is managed by some rollers on which
the pallets move: each pallet has a 13.56 MHz RFID tag. On all
identification stations there is a “read/write” antenna capable
to read and write the tag on the pallet. This tag is connected
to some intelligent modules (master) in Profinet provided by
Balluff, which can connect up to 8 antennas per hub. Communication
between the master hub and the antenna is controlled
via the IO-Link interface, which gives you the possibility to wire,
possibly, also other onboard I/O devices on the same hub, including
indicators of the machine condition with signal towers
that make visualization much more intuitive”.
Compared to traditional wiring, with a three-wire standard cable
it is possible to connected any type of IO-Link device, with a
clear streamlining of wires collected on board and a low cost
compared with a traditional system. The master hub is also
capable to meet on-board wiring needs, which in turn originate
from production requirements, thanks to the versatility of
on-board M12 doors, which can be configured as Digital Input,
Digital Output, or IO-Link. Moreover, speaking of Industry 4.0,
60 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Cablaggio semplificato e costi contenuti
tra i vantaggi della soluzione adottata
Il rapporto di collaborazione tra Balluff e ABB nasce
nel segno dell’innovazione. “La nostra fabbrica di Frosinone
è uno standard tra gli stabilimenti ABB per innovazione
e qualità”, continua Della Posta. “Nel 2011
abbiamo riorganizzato alcune aree dello stabilimento
all’insegna di concetti quali ordine, comfort, benessere
dei lavoratori, produttività e sostenibilità ambientale.
E abbiamo cercato nuove soluzioni anche per le
nostre macchine e le nostre linee”.
Le premesse erano quelle giuste, come conferma
Paolo Perretti, responsabile commerciale di zona per
Balluff. “È senza dubbio più facile proporre un’architettura
innovativa a chi ha questo tipo di sensibilità ed
è pronto a recepire i vantaggi produttivi che derivano,
Uno dei moduli
intelligenti (master)
in Profinet forniti
da Balluff, in grado
di connettere fino
a 8 antenne.
One of the intelligent
modules (master)
in Profinet provided by
Balluff, that connect
up to 8 antennas.
on board master hubs is the Web Server, which allows users to
check the power hub status remotely by typing the ping of the
associated IP address.
On-board intelligence becomes
an Industry 4.0 application
“This kind of architecture may be considered as a concrete
application of Industry 4.0”, explains Roberto Tesio.
“A standardized technology such as IO-Link allows you to
manage the on-board machine intelligence, acquire production
data, transmit them to the PLC - and therefore to
management systems such as MES (Manufacturing Execution
Systems, ed.) - making them available for maintenance,
production control needs, and so on”.
“Also thanks to the collaboration with the ABB factory in S.
Palomba, every switch can be traced by an RFID tag mounted
on it: this is a sort of product identity card”, says Mr Peretti.
“This tag, which follows the object during its entire life
cycle, should contain all the information that can make the
component production process traceable. The system is
capable to encode information (production batch, date of
creation, etc.) in real time, immediately detecting any defective
production batches, for example, and facilitating maintenance
operations: so, the operator knows the problem
source even before working on it, thus reducing downtime”.
A “universal” language
enhances system integration
The real keystone of the architecture designed by Balluff is
the IO-Link standard, which has provided a basically universal
“language”, remarkably enhancing the integration level
of this type of solutions.
“The components manufactured by the companies that
are part of the IO-Link consortium, including very important
brands in industrial automation, should be able to communicate
with each other”, says Mr Tesio. “It is like sharing the
same pitch, and then each manufacturer is different in product
development: recently, the membership of many manufacturers
in the IO-Link consortium has made this technology
increasingly popular and familiar among customers, which
have been able to see its advantages with their own eyes.
In this context, Balluff has managed to offer a portfolio that
is increasingly complete and suitable for different applications,
from machine tools to assembly lines, as mentioned,
up to steel mills”.
Therefore, this is not a point of arrival for Balluff, but the
achievement of a goal that was already set back in 2006.
When there were no smartphones, the “cloud” was just a
cloud, and, in an industrial environment, concepts such as
digitization and mechatronics were not as widespread as
today. Anticipating the future is the secret of success. n
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 61
APPLICAZIONI
A sinistra, la
memoria (tag) RFID
a 13,56 mHz che
identifica i pallet;
a destra, il
connettore IO-Link
sottostante.
Left, the 13.56
mHz RFID tag
that identifies
pallets; right, the
underlying IO-Link
master.
Rispetto al
cablaggio
tradizionale, un
solo connettore
collega diversi
dispositivi di I/O,
con un evidente
snellimento della
raccolta di cavi sul
bordo macchina.
As compared
with traditional
wiring, only one
master connects
several I/O
devices, with a
clear streamlining
of wire collection
on board.
in questo caso, dall’integrazione tra il sistema RFID e i
collegamenti a bordo macchina. Nello specifico della
linea installata presso ABB, il trasporto è gestito con dei
rulli su cui si muovono i pallet: ogni pallet è identificato
con una memoria (tag) RFID a 13,56 MHz. Su tutte le
stazioni preposte all’identificazione si trova un’antenna
“read/write” in grado di leggere e scrivere la memoria
sul pallet, a sua volta collegata a dei moduli intelligenti
(master) in Profinet forniti da Balluff, che possono connettere
fino a 8 antenne per ogni nodo. La comunicazione
tra il nodo master e l’antenna è gestita tramite
l’interfaccia IO-Link, che dà la possibilità di cablare,
eventualmente, sullo stesso nodo anche altri dispositivi
I/O del bordo macchina, compresi dei segnalatori di
condizione dello stato macchina con colonnine luminose
che rendono molto più intuitiva la visualizzazione”.
Rispetto al cablaggio tradizionale, con un cavo standard
tre fili è possibile collegare qualunque tipo di periferica
IO-Link, con un evidente snellimento della raccolta
di cavi sul bordo macchina e un costo contenuto se
paragonato a un sistema tradizionale. Il nodo master,
inoltre, è capace di soddisfare le esigenze di cablaggio
a bordo macchina, derivate a loro volta dalle esigenze
produttive, grazie alla versatilità delle porte M12 a bordo,
che possono essere configurate come Digital Input,
Digital Output oppure IO-Link. Inoltre, parlando di Industry
4.0, a bordo dei nodi master è presente il WebServer
che permette di consultare lo stato della ciabatta in
remoto facendo il ping dell’indirizzo IP associato.
L’intelligenza del bordo macchina
diventa un’applicazione di Industry 4.0
“Se vogliamo, un’architettura del genere può essere
considerata come un’applicazione concreta di Industry
4.0”, spiega Roberto Tesio. “Una tecnologia standardizzata
come IO-Link consente di gestire l’intelligenza del
bordo macchina, rilevare i dati di produzione, trasmetterli
al PLC - e quindi ai sistemi di gestione come i MES
(Manufacturing Execution Systems, ndr) - rendendoli
disponibili per esigenze di manutenzione, di controllo
della produzione e così via”.
“Grazie anche alla collaborazione con lo stabilimento
ABB di S. Palomba, ogni interruttore viene tracciato per
mezzo di un’etichetta RFID posta su di esso: una sorta
di carta d’identità del prodotto”, racconta Perretti. “Questa
etichetta, che segue l’oggetto durante il suo intero
ciclo di vita, dovrebbe contenere tutte le informazioni
che permettono di tracciare il processo produttivo del
componente. Il sistema è in grado di codificare le informazioni
(lotto produttivo, data di realizzazione ecc.) in
tempo reale, risalendo immediatamente agli eventuali
lotti di produzione difettosi, per esempio, e agevolando
62 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
gli interventi di manutenzione: l’addetto, infatti, può conoscere
la fonte del problema ancora prima di intervenire,
riducendo i tempi di fermo macchina”.
Un “linguaggio” universale per
incrementare l’integrazione del sistema
La vera chiave di volta dell’architettura progettata da
Balluff è rappresentata dallo standard IO-Link, che ha
fornito un “linguaggio” praticamente universale, aumentando
notevolmente il livello di integrazione di questo
tipo di soluzioni.
“I componenti delle aziende che fanno parte del consorzio
IO-Link, tra cui brand molto importanti nel campo
dell’automazione industriale, devono poter comunicare
tra loro”, afferma Tesio. “È come se si condividesse uno
stesso terreno di gioco, e poi ogni produttore si differenzia
nello sviluppo dei prodotti: negli ultimi anni, l’adesione
di molti produttori al consorzio IO-Link ha reso questa
tecnologia sempre più diffusa e familiare tra i clienti,
che hanno potuto toccare con mano i suoi vantaggi.
In questo contesto, Balluff è stata in grado di offrire un
catalogo sempre più completo e adatto ad applicazioni
diverse, dalle macchine utensili alle linee di assemblaggio,
come detto, fino alle acciaierie”. Non un punto di
arrivo per Balluff, dunque, ma il raggiungimento di un
L’interfaccia IO-Link dà la possibilità di cablare sullo stesso nodo anche altri
dispositivi I/O del bordo macchina.
The IO-Link interface makes it possible to wire also other on-board I/O devices on the same hub.
obiettivo prefissato già nell’ormai lontano 2006. Quando
non esistevano gli smartphone, il “cloud” era solo una
nuvola e, in ambito industriale, concetti come digitalizzazione
e meccatronica non erano certo diffusi come
oggi. Anticipare il futuro è il segreto del successo. n
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RAPPORTO
Repubblica Ceca,
dall’automotive
il traino per la crescita
a cura di Stefano Scuratti, Galileo Business Consulting e Consulente Area Internazionalizzazione di AIdAM
Secondo studi accreditati, le esportazioni italiane in Repubblica Ceca sono destinate
a crescere con una media del 6,7% nei prossimi 5 anni, rendendo ancora più stretta
una relazione commerciale che già oggi appare salda. Contando sulla specializzazione
dell’industria ceca nel settore automotive e sul supporto governativo agli investimenti
diretti esteri, non è difficile pensare alla giovane Repubblica come a un perno
nell’Europa Centrale: un mercato potenziale di circa 500 milioni di persone.
64 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Associazione
Italiana di
Automazione
Meccatronica
Un dato, già ben noto negli ambienti istituzionali,
permette di riassumere in modo estremamente
efficace la portata delle relazioni commerciali
tra Italia e Repubblica Ceca: l’interscambio che l’Italia
registra con il paese centroeuropeo è superiore a
quello con il Brasile.
Come evidenziato dai grafici della Figura 1 e, ai fini
del presente articolo, concentrandoci solamente sulla
porzione di export, l’Italia nel 2015 ha venduto servizi
e prodotti in Repubblica Ceca per circa 4,9 miliardi di
euro contro i 4,7 in Brasile.
Si vuole così sottolineare l’importanza di questo dato
per introdurre, di fatto, il concetto che le opportunità
e il valore delle merci e dei servizi esportati per un’azienda
non aumentano con le distanze percorse dai
propri commerciali. A tal proposito è bene riprendere
un altro concetto fondamentale per affrontare i mercati
esteri, spesso stressato nei corsi di MBA in America:
“Don’t try to export something you did not master at
home”. In tal senso, la Repubblica Ceca è da considerarsi
parte del mercato interno dell’Unione Europea.
Un’economia fortemente
integrata con quella italiana
Se esistesse, quindi, una nazione strategica per l’export
italiano, questa sicuramente sarebbe la Repubblica
Ceca, economia fortemente integrata con il nostro paese,
anche a confronto con altre economie più vicine. Basta
un dato, secondo il report stilato da SACE: i volumi
di export con i paesi europei (esclusi i paesi dell’Unione
Europea a 15) mettono in evidenza l’importanza dell’interscambio,
che ammonta a circa 74 miliardi di euro annui.
Quattro sono le nazioni evidenziate per importanza:
Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Turchia. Il
report SACE continua l’analisi ponendo l’accento sul
concetto di “Exportunity” (Figura 2) e introducendo
il concetto di crescita futura nel quinquennio 2016-
2018. Da tale analisi, risulta chiaro non solo che il
tasso di crescita dell’interscambio con la Repubblica
www.galileobc.it
n REPORT - FOREIGN MARKETS
Czech Republic, the Automotive
Sector Driving the Growth
Una veduta del Ponte Carlo sulla Moldava, nel centro
storico di Praga, la capitale della Repubblica Ceca.
A view of the Charles Bridge that crosses the Vitava river, in
the centre of Prague, the capital city of the Czech Republic.
According to reliable studies, Italian exports in the Czech Republic
are supposed to grow with an average of 6.7% over the next five
years, making it even closer a business relationship that appears
already consolidated. Relying on the Czech industry specialization in
the automotive sector and the government support to foreign direct
investment, it is not difficult to think of the young republic as a pivot
point in Central Europe: a potential market of about 500 million people.
Afigure, already well known in institutional settings, makes
it possible to summarize the scope of trade relations between
Italy and the Czech Republic in an extremely effective
way: the interchange that Italy registers with the Central European
country is higher than the one registered with Brazil.
As shown in the graphs in Figure 1 and, for the purposes of
this article, focusing only on the portion of exports, in 2015
Italy sold services and products in Czech Republic for about
4.9 billion euro compared with 4.7 billion euro in Brazil.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 65
RAPPORTO
Figura 1. Quota di
mercato attuale
e andamento
dell’export italiano
in Repubblica Ceca
(a sinistra)
e in Brasile
(a destra).
Fonte:
Ufficio Studi SACE.
Ceca è il più alto del gruppo - attestandosi intorno al
5,6% nel 2015 - ma anche che i tendenziali di crescita
indicano che le esportazioni italiane cresceranno con
una media del 6,7% nei prossimi anni. Un mercato interno
all’Unione Europea, dunque, ma con dinamiche
di sviluppo economiche e del settore manifatturiero
molto rilevanti, soprattutto se si evidenzia la chiara
specializzazione ceca nel settore automotive.
I vantaggi competitivi
dell’industria automotive
Tra i vantaggi strategici della Repubblica Ceca, come
testimonia la sua identità storica, rientra quello di essere
il perno dell’Europa Centrale, riuscendo ad attrarre
produttori nel settore automotive sicuramente
interessati a un mercato di oltre 500 milioni di persone.
La posizione geografica soddisfa le necessità di distribuzione
e logistica, sviluppate a partire da una
value chain perfettamente integrata nel settore automotive
a livello europeo, oltre che da una solida base
di infrastrutture per il trasporto e le telecomunicazioni.
Risultano strategici per il settore i fornitori locali e internazionali
presenti nel tessuto produttivo del paese
e un alto livello di specializzazione della forza lavoro,
abbinato ad alti potenziali di progetti legati alla ricerca
e sviluppo. Proprio come nel precedente articolo sul
Messico, si evidenzia anche in questo caso come la
coincidenza di importanti fattori legati all’attrazione di
Figure 1.The current
market share and
trend of the Italian
exports in the Czech
Republic (left)
and in Brazil (right).
Source: SACE
Research Centre.
We shall therefore emphasize the importance of this finding to
introduce, in fact, the concept that the opportunities and the
value of goods and services exported by a company do not
increase with the distance travelled by its sales representatives.
In this regard, it is good to remind another fundamental
concept for dealing with foreign markets, often stressed in the
MBA courses in America: “Don’t try to export something you
did not master at home”. In this sense, the Czech Republic is
considered to be part of the EU internal market.
An economy heavily integrated with the Italian one
If there was, therefore, a strategic country for Italian exports,
surely this would be the Czech Republic, an economy highly
integrated with our country, even in comparison with other
economies that stand geographically closer. Just a figure,
according to the report compiled by SACE: the export volumes
with the European countries (excluding the countries
of the EU 15) highlight the importance of the interchange,
which amounts to about 74 billion euro per year.
Four nations are highlighted in importance: Czech Republic,
Poland, Slovakia and Turkey. The SACE report continues
the analysis with an emphasis on the concept of “Exportunity”
(Figure 2) and introducing the concept of future
growth in the period 2016-2018. This analysis shows not
only that the growth rate of the interchange with the Czech
Republic is the highest of the whole group - around 5.6%
in 2015 - but also that growth trends indicate that Italian
exports will grow by 6.7% on average over the next few
66 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Associazione
Italiana di
Automazione
Meccatronica
investimenti nel settore automotive non nasca casualmente,
quanto semmai da una classe dirigente del
paese in grado di gestirne il continuo sviluppo.
Una “pagella” di tutto rispetto
nella produzione di autovetture
Simbolo della capacità gestionale e del pragmatismo
della Repubblica Ceca sono, ad esempio, l’approccio
positivo del Governo, con proposte per il supporto
agli investimenti diretti esteri fino al 25% dei costi
ammissibili per gli incentivi di legge. Inoltre, alcuni
dati testimoniano come la nazione presenti una “pagella”
di tutto rispetto quando si pensa a un paese tra
i primi 15 produttori mondiali di autovetture, con una
popolazione di circa 10 milioni e mezzo di persone,
un’industria che impiega circa 150.000 addetti e conta
per il 7,5% del PIL e delle esportazioni. Persino la
centenaria cultura ingegneristica rafforza i tendenziali
di crescita del settore per una nazione in cui le quote
di mercato di prodotti esportati dall’UE sono suddivise
tra Spagna (1,7%), Francia (3,3%), Italia (4,1%) e
Germania (26,2%).
Un’ultima nota: i tassi d’interesse della banca centrale
si attestano intorno allo 0,5% mentre il rapporto
debito/PIL è passato dal 45,2% al 42,7% nel 2014
(fonte Eurostat), numeri che indicano la sostenibilità di
crescita per futuri investimenti. Si può leggere come
years. It is, then, an internal market of the European Union,
but with the very significant economic and manufacturing
developments, especially if the Czech specialization in automotive
industry is considered.
The competitive advantages
of the automotive industry
Among the strategic advantages of the Czech Republic, as
proven by its historical identity, is the fact that the country is
the pivot point of Central Europe, managing to attract manufacturers
in the automotive sector definitely interested in a
market of over 500 million people.
Its geographical location meets the needs of distribution
and logistics, developed from a fully integrated value chain
in the European automotive industry, as well as a solid
foundation of infrastructure for transport and telecommunications.
Local and international suppliers in the country’s production
environment and a high level of specialization of the
workforce, combined with high potential projects related to
research and development, are strategic factors for the automotive
sector. Just like in the previous article about Mexico,
it is quite clear also in this case that the coincidence
of important factors related to attracting investments in the
una conferma di tutto ciò il record di produzione di
1.278.000 veicoli stabilito nel 2014. Per semplificare,
ogni 10 cittadini, un’auto prodotta all’anno.
Focus: l’automotive
in Repubblica Ceca
Riportiamo di seguito il punto di vista della dr.ssa Ivana
Troskova, direttrice di CzechTrade Italia, e dell’Ing.
Richard Schneider, Sector Manager for Automotive di
CzechInvest.
“I risultati record dell’anno scorso hanno confermato
l’importanza mondiale della Repubblica Ceca come
produttore di automobili. La produzione è aumentata
del 7% e, con più di 1,3 milioni di autovetture prodotte
automotive sector is not born by chance, but by the country’s
ruling class able to manage its ongoing development.
A remarkable “report card” in car production
The management capacity and pragmatism of the Czech Republic
are proven by the positive approach of the Government
with proposals to support foreign direct investment up to 25%
of eligible costs for legal incentives. In addition, some data
testify that the country presents a remarkable “report card”:
the Czech Republic is among the top 15 global producers of
passenger cars, with a population of about 10 million and a
half people, an industry that employs about 150,000 workers
and accounts for 7.5% of GDP and exports. Even the centuries-old
engineering culture reinforces the growing trend
Figura 2. Secondo
le previsioni per il
periodo 2016-
2018, è associato
alla Repubblica
Ceca l’incremento
maggiore del
tasso di crescita
dell’export italiano
tra le nazioni
considerate nella
tabella.
Fonte: SACE,
Rapporto Export
2015/2018.
Figure 2.According
to 2016-2018
forecasts, the Czech
Republic is supposed
to have the highest
growing rate of
Italian exports
among the countries
mentioned in the
chart.
Source: SACE,
Rapporto Export
2015/2018.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 67
RAPPORTO
Figura 3. Dati
generali e indici di
rischio associati
alle opportunità
di export in
Repubblica Ceca.
Fonte: Ufficio
Studi SACE.
la Repubblica Ceca è al 14mo posto nella classifica
dei principali produttori di veicoli nel mondo, oltre ad
essere il più grande produttore dell’Europa centrale e
orientale. Anche la produttività dell’industria automobilistica
ceca è molto elevata: il 3,1% della popolazione
attiva, infatti, genera circa il 7,5% del PIL nazionale.
I lavoratori del settore creano il valore aggiunto
più alto tra tutti i paesi dell’Europa centrale e orientale
(68.400 euro per dipendente all’anno), mentre lo stipendio
medio è solo il 30% della media in Germania.
Con una crescita del 22% nel 2015, il mercato ceco
è il quinto in Europa per crescita più rapida. Con oltre
230 mila nuove registrazioni (immatricolazioni) - ossia
circa 22 nuove vetture ogni mille abitanti - la Repubblica
Ceca registra la quota di immatricolazioni di autovetture
più alta nell’Europa centrale e orientale, pari
circa al doppio rispetto ad altri importanti paesi della
regione (Polonia e Ungheria)”.
Il fattore chiave è una base
forte e articolata di fornitori
“Una delle caratteristiche del settore automotive
ceco è avere una struttura produttiva molto diversificata,
con produttori nazionali ed esteri di autovetture,
motocicli, autocarri, autobus e rimorchi. Tra
questi possiamo ricordare la casa automobilistica
locale Škoda Auto (parte del gruppo Volkswagen),
la coreana Hyundai e la joint-venture di Toyota-PSA
Peugeot Citroen, i produttori di autobus Iveco Bus e
SOR Libchavy, il produttore di autocarri Tatra o ancora
il più grande produttore europeo di filobus Škoda
Transportation.
Il fattore chiave del settore automotive ceco è una
base forte e articolata di fornitori. Le società ceche e
quelle straniere provenienti da Europa, Stati Uniti, Corea,
Giappone e altri Paesi (con sede in Repubblica
Ceca) costituiscono una filiera di oltre 800 operatori
che lavorano con i principali produttori in Europa.
Secondo i dati dell’agenzia CzechInvest, che si occupa
della dinamica degli investimenti in Repubblica
Ceca, l’Italia è al sesto posto per quanto riguarda gli
investimenti esteri diretti in Repubblica Ceca. I progetti
più significativi riguardano proprio il settore automotive.
A titolo di esempio degli investimenti italiani
nel settore, CzechInvest fornisce questi nomi: Magneti
Figure 3. General
data and risk index
associated with
export opportunities
in the Czech
Republic.
Source: SACE
Research Centre.
of the sector in a nation in which the market share of products
exported from the EU is divided between Spain (1.7%),
France (3.3%), Italy (4.1%) and Germany (26.2%).
One last note: the interest rates of the central bank stood
at around 0.5% while the debt/GDP ratio decreased from
45.2% to 42.7% in 2014 (source: Eurostat). These numbers
indicate the growth sustainability for future investments.
The record of 1,278,000 vehicles produced, set in 2014,
can be read as a confirmation of all this data. In plain
words, every 10 citizens, a car is produced annually.
Focus: the automotive industry
in the Czech Republic
Below, the point of view of Ms. Ivana Troskova, director of
CzechTrade in Italy, and Eng. Richard Schneider, Sector
Manager for Automotive, CzechInvest.
“Last year’s record results confirmed the global importance
of the Czech Republic as a car manufacturer. Production
increased by 7%: with more than 1.3 million passenger cars,
the Czech Republic is ranked 14 th among the leading vehicle
manufacturers in the world, besides being the largest
producer in Central and Eastern Europe.
The productivity of the Czech automotive industry is very
high: in fact, 3.1% of the working population generates
about 7.5% of the national GDP.
The workers generate the highest added value among all
the countries of Central and Eastern Europe (68,400 euro
per employee per year), while the average salary is only
30% of the average salary in Germany.
Withagrowthof22%in2015,theCzechmarketisthefifth
largest in Europe in terms of growth. With over 230,000 new
car registrations - or rather about 22 new cars per thousand
inhabitants - the Czech Republic recorded the highest share
in Central and Eastern Europe car registrations. Twice the
numbers recorded in other major countries in the region (Poland
and Hungary)”.
68 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Associazione
Italiana di
Automazione
Meccatronica
Marelli, Brembo, Cromodora Wheels, UFI Filters. L’investimento
più importante tra tutti è l’impianto della
Iveco Bus nella città di Vysoké Mýto: si tratta dello stabilimento
del gruppo Iveco Bus più grande al mondo.
In questa sede, l’anno scorso sono stati prodotti 3.728
autobus (13,4% in più rispetto al 2014): un altro numero
record del settore automotive ceco.
Consapevoli dell’importanza del settore per l’economia
nazionale, le istituzioni ceche hanno proposto l’anno
scorso a Torino un Forum Internazionale dedicato
al settore automotive in Repubblica Ceca. L’evento
- realizzato da Unicredit Banca di Torino in collaborazione
con il Consolato Onorario della Repubblica
Ceca competente per le Regioni Piemonte e Liguria,
l’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma, AMMA,
l’Unione Industriale di Torino, ANFIA, CzechInvest e
CzechTrade - ha approfondito il tema dei rapporti bilaterali
tra Repubblica Ceca e Italia, della politica e
degli incentivi agli investimenti in Repubblica Ceca e
ha evidenziato le opportunità per le imprese del settore
automotive. La manifestazione ha riscosso un grande
successo presso gli operatori italiani e il Forum ha
ospitato numerose importanti presenze del settore,
interessate soprattutto alle possibilità di internazionalizzazione
della propria azienda e alla ricerca di nuovi
potenziali fornitori”.
La dr.ssa Ivana Troskova, direttrice di CzechTrade Italia.
Ms. Ivana Troskova, director of CzechTrade in Italy.
The key factor is a strong and articulated suppliers platform
“One of the characteristics of the Czech automotive sector is
having a very diversified production structure, with domestic
and foreign manufacturers of cars, motorcycles, trucks,
buses and trailers. Among these, we can mention the local
automaker Škoda Auto (part of the Volkswagen Group), the
Korean Hyundai and the joint venture of Toyota-PSA Peugeot
Citroen, the producers of Irisbus buses and SOR Libchavy,
the manufacturer of Tatra trucks, or even Europe’s largest
manufacturer of trolleybuses Škoda Transportation.
The key factor of the Czech automotive industry is a strong
and articulated base of suppliers. The Czech and foreign companies
from Europe, USA, Korea, Japan and other countries
(headquartered in Czech Republic) are a chain of more than
800 actors working with leading manufacturers in Europe.
According to the data of the agency CzechInvest, which
deals with the dynamics of investments in Czech Republic,
Italy is ranked sixth with regard to foreign direct investment
in the country. The most significant projects specifically deal
with the automotive industry. As an example of Italian investments
in the sector, CzechInvest mentions the following
brands: Magneti Marelli, Brembo, Cromodora Wheels, UFI
Filters. The most important investment of all is the system
of Irisbus in the town of Vysoke Myto: it is the largest Irisbus
Group factory in the world. Here, last year 3,728 buses were
manufactured (13.4% more than in 2014), another record
number of the Czech automotive industry.
Aware of the importance of the sector to the national economy,
the Czech institutions proposed last year in Turin an
International Forum dedicated to the automotive industry in
the Czech Republic. The event - promoted by Unicredit Banca
in Turin in collaboration with the Honorary Consulate of
the Czech Republic responsible for the regions of Piedmont
and Liguria, the Embassy of the Czech Republic in Rome,
AMMA, Unione Industriale di Torino, ANFIA, CzechInvest and
CzechTrade - went through the issue of bilateral relations between
the Czech Republic and Italy, as well as politics and
investment incentives in the Czech Republic, and highlighted
the opportunities for companies in the automotive sector. The
event was a great success among Italian operators and the
Forum hosted several important actors of the sector, interested
above all in internationalization opportunities for their companies
and looking for new potential suppliers”.
The importance of research centres
for the future of the industry
“The CzechTrade office in Italy does not have many customers
among companies in the sector. In most cases, Italian
companies address to it when they are interested in new suppliers.
Despite the limited direct experience in the industry, we
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 69
RAPPORTO
La sede del
consolato della
Repubblica Ceca
aMilano.
L’importanza dei centri di ricerca
per il futuro del settore
“L’ufficio CzechTrade in Italia non ha molti clienti tra
le aziende del settore. Nella maggior parte dei casi,
si tratta di richieste da parte di aziende italiane interessate
a nuovi fornitori. Nonostante la limitata esperienza
diretta del settore, ci permettiamo un’osservazione.
Crediamo che l’automotive sia - e sarà sempre
più in futuro - influenzato da due fattori chiave tra loro
collegati: lo sviluppo di tecnologie e lo sviluppo del
mercato, ossia della domanda. L’invecchiamento della
popolazione farà crescere la domanda di sistemi
di assistenza; aumenterà la mobilità della forza lavoro
e delle persone in generale a causa di nuovi modelli
d’impiego e stili di vita, e questo porterà anche alla
richiesta di trasporti pubblici più efficienti e capillari;
ci sarà sempre di più l’esigenza di connettere le auto
con soluzioni IT e multimediali. Tutti questi fattori porteranno
il settore automotive e la mobilità verso soluzioni
più ecologiche e intelligenti.
Il futuro si trova quindi nei centri di ricerca che svilupperanno
le nuove tecnologie. Un numero sempre
crescente di aziende dell’Europa occidentale trasferiscono
i loro centri di ricerca e sviluppo in Repubblica
Ceca, beneficiando della disponibilità di ingegneri, risorse
umane e strutture di alta qualità. Le aziende, le
università e gli istituti di ricerca nazionali sono al passo
con le tendenze globali; è possibile trovare nel nostro
paese prestigiosi e importanti progetti pilota e di
ricerca nel campo dell’elettromobilità, delle tecnologie
dell’idrogeno, dei veicoli autonomi, delle connected
cars, dei materiali leggeri e così via. La società francese
Valeo, ad esempio, ha scelto proprio la Repubblica
Ceca per il suo centro di sviluppo delle tecnologie per
veicoli autonomi; per questo scopo è stato costruito
nei pressi di Praga un parco per testare nuovi sistemi
di assistenza e la tecnologia di guida autonoma. Sul
mercato europeo ci sono tre società ceche che offrono
elettrobus: tra queste la Škoda Transportation, che
ha sviluppato la tecnologia sia per gli autobus elettrici
sia per quelli ibridi e a idrogeno.
Nelle future sfide offerte dal settore automotive si potrebbero
trovare le possibilità di collaborazione tra Repubblica
Ceca e Italia, nello sviluppo di nuove tecnologie
e prodotti, strategie fondamentali per generare
crescita. La creazione di alleanze strategiche e joint
venture può rispondere allo scopo di arrivare a risultati
innovativi e al passo con i tempi e le dinamiche del
settore”.
n
The headquarters
of the consulate
of the Czech
Republic in Milan.
would like to submit a remark. We believe that the automotive
industry is - and will be more and more in the future - influenced
by two key factors that are linked one another: the development
of technology and market development, in other words
the demand. An aging population will increase the demand for
systems of assistance; mobility of the workforce and people
in general will increase because of new employment patterns
and lifestyles, and this will also lead to the demand for more
efficient and widespread public transport; there will be more
and more the need to connect the car with IT and multimedia
solutions. All these factors will lead the automotive industry and
mobility towards more environmental friendly and intelligent
solutions.
The future lays therefore in research centres developing new
technologies. A growing number of Western European companies
move their research and development centres to the
Czech Republic, benefiting from the availability of engineers,
human resources and high-quality facilities. Companies, universities
and national research institutes stand the growth with
global trends; in our country it is likely to find prestigious and
important pilot and research projects in the field of electro-mobility,
hydrogen technologies, autonomous vehicles, connected
cars, lightweight materials and so on. The French company
Valeo, for instance, chose Czech Republic for its development
centre of technologies for autonomous vehicles; for this purpose,
a park to test new assistance systems and autonomous
driving technology was built near Prague. Three Czech companies
providing electric buses work in the European market:
among them is Škoda Transportation, which developed the
technology for electric buses as well as hybrid and hydrogen
ones.
Among the future challenges of the automotive sector, we
could find cooperation opportunities between Czech Republic
and Italy in the development of new technologies and
products, key strategies to generate growth. The creation of
strategic alliances and joint ventures can meet the purpose
of achieving innovative results, thus keeping pace with industry
trends and dynamics”. n
70 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
TECNICA
Come utilizzare al meglio
le resine UV
di Sergio Soriano
www.remak.it
Gli incollaggi industriali, sempre più importanti nei processi
produttivi, sono una valida alternativa a tecnologie di giunzione
più complesse. I vantaggi dell’incollaggio possono, tuttavia,
essere compresi solo se il relativo processo applicativo è
completamente chiaro e, quindi, efficace. La gamma
di prodotti EPO-TEK, realizzati dall’azienda statunitense
EpoxyTechnology e distribuiti in Italia da Remak,
comprende anche gli adesivi UV, i cui principi
fondamentali e il cui corretto
utilizzo sono oggetto di
questo articolo.
www.epotek.com
72 MARZO-APRILE 2016
& meccatronica 114
statunitense Epoxy Technology celebra
proprio quest’anno il suo 50mo anniversario:
L’azienda
fondata nel 1966, è specializzata nella produzione
di adesivi epossidici per l’industria, presenti sul
mercato con il marchio EPO-TEK e distribuiti in Italia
da Remak. Questi prodotti sono particolarmente indicati
per specifici campi applicativi, quali l’elettromedicale,
la micro e optoelettronica, l’ambito aerospaziale,
le telecomunicazioni e l’industria ottica.
L’articolo riporta alcuni principi fondamentali per lavorare
con gli adesivi UV, una tecnologia che fa parte
della gamma di prodotti EPO-TEK.
Forza adesiva, affidabilità e resistenza
tra i vantaggi degli adesivi epossidici
Per scegliere l’adesivo più adatto non devono essere
presi in considerazione solo i requisiti di ingegneria di
processo - vale a dire la tipologia di polimerizzazione
- ma anche i requisiti tecnici e il carico operativo che si
richiedono all’adesivo, non ultime le condizioni di test
a cui sottoporlo. A questo riguardo, la base chimica
dell’adesivo gioca un ruolo importante.
Se si parla di adesivi UV, ci si riferisce solo alla loro
metodologia di polimerizzazione, ma non alla loro
composizione chimica. La maggior parte di tali adesivi
sono realizzati su una base acrilata o epossidica.
I vantaggi degli adesivi a base epossidica rispetto a
quelli acrilati risiedono soprattutto nella loro eccellente
forza adesiva e affidabilità, a cui va aggiunta una
maggiore resistenza all’umidità e agli agenti chimici
e una bassa diminuzione di volume, compresa tra 1 e
5%. Questo porta a una bassa tensione residua, che a
sua volta favorisce l’adesione.
Con poche eccezioni, gli adesivi a base epossidica
e polimerizzazione UV induriscono grazie anche alla
presenza di cationi, i quali producono il cosiddetto
polimero vivente che, anche senza irraggiamento
UV, agevola la polimerizzazione dell’adesivo anche in
aree non raggiungibili dai raggi UV.
Figura 1.
Crescita della
resistenza al
taglio nel giro
di 24h dopo un
irraggiamento UV
di 30 secondi.
n TECHNIQUE
How to Use UV Resins
at Their Best
Adhesive resins are becoming increasingly important in production processes and provide a viable alternative
to other more complex bonding technologies.The benefits of bonding with resins can be understood only if its
application process is completely clear, and therefore effective. EPO-TEK products, manufactured by the US
company Epoxy Technology and distributed in Italy by Remak, also include UV adhesives, whose basics and
correct use are the focus of this article.
T
he US company Epoxy Technology celebrates in the current
year its 50 th anniversary: founded in 1966, the company
manufactures epoxy adhesives for the electronic industry
under the trademark EPO-TEK, distributed in Italy by Remak.
EPO-TEK products excel in fields such as micro- and optoelectronics,
aerospace, telecom and optical industry. This article
deals with some basics to work with UV adhesive resins,
part of the EPO-TEK range of products.
Adhesive strength, reliability and resistance are
among the advantages of epoxy-based adhesives
To choose the most suitable adhesive, it is not sufficient to take
into consideration the engineering requirements of the process
alone - namely the type of curing - but it is also necessary to
consider the technical requirements, the conditions of tests
and the operational load that the adhesive must meet. In this
regard, the chemical basis of the adhesive plays a big role.
If the talk is about UV adhesives, we are referring only to
their method of curing, but not to their chemical composition.
Most of them are made with acrylate or epoxy bases.
The advantages of epoxy-based adhesives on those made
by acrylate bases are especially in their excellent adhesive
strength and reliability, to which must be added a greater
moisture resistance, a relevant chemical resistance and a low
volume decrease between 1 and 5%. This leads to a low residual
stress, which in turn benefits adhesion.
Figure 1.
Increase of shear
strength within
24 hours after
an UV irradiation
of 30 seconds.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 73
TECNICA
Scegliere una sorgente UV adatta è un
prerequisito per il successo del processo
Il grafico riportato in Figura 1 mostra come, entro 24
ore, la resistenza al taglio di una resina epossidica
cationica si raddoppi dopo un trattamento UV per
30 secondi a causa dell’apporto cationico post-polimerizzazione.
Tutto ciò è importante se le misure di
resistenza al taglio vengono utilizzate per valutare e
confrontare le performance dei collanti. L’utilizzatore
deve sapere se sta testando un adesivo a indurimento
cationico, che viene di solito selezionato laddove il
contesto operativo preveda incollaggi in zone d’ombra
difficilmente raggiungibili dai raggi UV.
Rispetto ai collanti tradizionali, quelli a polimerizzazione
UV hanno il vantaggio di fotoiniziatori cationici che non
possono essere inibiti dall’ossigeno. Inoltre, polimerizzano
ulteriormente se stimolati termicamente. Con
l’apporto di calore si ottiene, infatti, un alto grado di
reticolazione, superiore a quello conseguito dalla sola
polimerizzazione UV. La polimerizzazione UV iniziale,
Figura 2.
Diversi tipi di
resine reagiscono in
maniera differente
a diversi tipi
di sorgenti UV.
Ad esempio,
la resina epossidica
EPO-TEK OG 116-31
(sulla sinistra)
polimerizza molto
velocemente con
una lampada UV a
irraggiamento
diffuso, assai più
lentamente con
una lampada UV a
irraggiamento spot
Figure 2.
Several types
of resins react
differently to
different types of UV
sources. For example
EPO-TEK OG 116-31
epoxy (see graph
on the left) cures
much quicker under
a flood lamp rather
than a spot lamp.
With few exceptions, UV curing epoxy adhesives harden
thanks to the presence of cations, which produce the socalled
“living polymer” that, even without UV irradiation, facilitates
the polymerization of the adhesive even in areas not
reached by UV rays.
The choice of the most suitable UV source
is a prerequisite for a successful process
The graph in Figure 1 shows that, within 24 hours after UV
treatment for 30 seconds, the shear strength of a cationic
epoxy resin can double due to the contribution of cationic post
curing. This is important if the measures of shear strength are
used to evaluate and compare the performance of different
adhesives. The user should know if he’s testing a cationic curing
adhesive and that this kind of adhesive is usually selected
if the operating environment needs bonding in shady areas
difficult to reach by UV rays.
Compared to traditional adhesives, these UV curing resins
have the advantage to have cationic photoinitiators that can’t
be inhibited by oxygen. In addition to this, they cure further if
thermally stimulated. In fact, a high degree of cross-linking is
obtained with the supply of heat, higher than that achieved
by the UV curing alone. However, the initial UV curing is an
essential requirement for the best results in combination with
the thermal stimulation.
Ahighdegreeofcross-linkinginvolvesahigherglasstransition
temperature, a greater hold of the adhesive and more
extensive resistance to chemical agents and moisture.
When using a suitable source of UV rays set with optimal parameters,
UV adhesives can cure within a few seconds or at
most a minute. The choice of the most suitable UV lamp for a
particular type of adhesive is a prerequisite for a successful
process.
There are relevant differences in the type of lamps and UV
spectrum they cover (see Figure 2). There are also significant
differences between the effectiveness of a led lamp or a
mercury vapor lamp (Hg lamp). A Hg-ray source emits an extended
ultraviolet spectrum. In a led lamp, on the other hand,
wavelengths are set by default (for instance 365, 385 or 405
nm). Since not all the photoinitiators only need these wavelengths
to cure, the polymerization under a led lamp may not
be optimal for many types of UV adhesive. An inadequate
polymerization with poor properties might be the final result.
The factors to be considered to
use technology effectively
When using mercury lamps it is however important to carefully
select spectrum and filter.
Moreover, for all light sources, the question arises whether to
use a spot or a flow lamp. A Hg flood lamp produces some
heat on the substrate of the adhesive, this promotes the curing
of catationic adhesives.
Moreover, UV intensity and the distance of the UV source from
the bonding area play an important role as well. Another good
general rule is to use a radiometer to effectively measure the
amount of energy actually radiated in the bonding area.
Finally, the thickness of the adhesive to be cured must be
taken into account. While curing thick layers of adhesives
(>25 µm) the operator might think that simply increasing the
intensity of the UV light source will do the job. Doing this the
opposite result is achieved: the top layer will be excessively
cured while the UV rays, only partially penetrating the adhesive
layers, will not be able to effectively cure the inner. n
74 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
tuttavia, è un requisito essenziale per i migliori risultati
in combinazione con tale stimolazione termica.
Un elevato grado di reticolazione comporta una temperatura
di transizione vetrosa più alta, una maggiore
tenuta del collante e resistenza all’umidità e ad agenti
chimici più estesa.
Quando si utilizza una sorgente di raggi UV adatta,
impostata secondo parametri ottimali, gli adesivi UV
possono polimerizzare nel giro di pochi secondi o, al
massimo, di un minuto. La scelta di una sorgente UV
adatta a un particolare tipo di adesivo è un prerequisito
per un processo di successo.
Ci sono differenze nel tipo di lampada o spettro UV che
le sorgenti coprono (Figura 2), così come ci sono differenze
significative tra l’efficacia di una lampada a LED
o una lampada a vapori di mercurio (lampada Hg). Una
sorgente di raggi Hg emette uno spettro ultravioletto
esteso. In una lampada a LED, d’altro canto, vi sono lunghezze
d’onda predefinite, per esempio 365, 385 o 405
nm. Poiché non tutti i fotoiniziatori richiedono soltanto
raggi di tali lunghezze d’onda, la polimerizzazione sotto
una fonte di luce a LED può non risultare ottimale per
molti tipi di adesivi UV. Il risultato potrebbe essere una
polimerizzazione inadeguata, con scarse proprietà finali.
I fattori da considerare per utilizzare
nel modo più efficace la tecnologia
Con le lampade Hg è però fondamentale selezionare
accuratamente sia lo spettro che il filtro. Per tutte
le sorgenti luminose si pone la domanda se utilizzare
lampade a irraggiamento diffuso oppure a spot. Una
lampada Hg a irraggiamento diffuso produce un certo
calore sul substrato del collante; ciò promuove la polimerizzazione
dei prodotti catationici.
Inoltre, giocano un ruolo importante anche l’intensità
UV e la distanza della sorgente dalla zona di incollaggio.
È, quindi, buona norma munirsi di un radiometro,
così da poter misurare efficacemente la quantità di
energia realmente irraggiata nella zona di polimerizzazione
della resina.
Infine, deve essere tenuto in considerazione lo spessore
dell’adesivo polimerizzato. Spesso per polimerizzare
strati di resina consistenti (>25 µm), si ricorre alla
soluzione di aumentare l’intensità della sorgente di
luce UV. Si ottiene, quindi, il risultato opposto: lo strato
superiore risulterà troppo polimerizzato mentre i raggi
UV, riuscendo a penetrare solo parzialmente all’interno
del collante, non saranno in grado di polimerizzare
efficacemente gli strati più interni.
n
Saldare in modo più preciso,
rapido e anche economico?
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Foto: TRUMPF GmbH + Co. KG
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31 maggio – 2 giugno 2016
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www.lasys-fair.com
SOLUZIONI
Dosaggio accurato
per resine bicomponenti
Per proteggere e isolare un dispositivo elettrico o elettronico, le resine isolanti - prodotti liquidi a
due componenti che devono essere uniti e mescolati al fine di ottenere un prodotto finale solido -
costituiscono una soluzione sempre più diffusa. Specializzata nella distribuzione di resine, guaine e nastri
adesivi, ISCRA dielectrics propone una soluzione all’avanguardia, costituita da un dosatore che può essere
utilizzato come unità indipendente o, in alternativa, abbinato a un sistema robotizzato.
di Giorgia Stella
76 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
ISCRA dielectrics, azienda con sede a Conegliano, in
provincia di Treviso, opera nel settore degli isolanti per
l’industria elettronica, elettrotecnica, elettromeccanica
in qualità di distributore di resine, guaine e nastri adesivi.
Le resine isolanti, in particolar modo, hanno trovato
negli anni sempre maggior utilizzo nei settori più disparati,
in quanto costituiscono spesso l’unica soluzione
praticabile per proteggere e isolare un dispositivo
elettrico o elettronico. Nello specifico, si tratta di prodotti
liquidi a due componenti che devono essere uniti
e mescolati al fine di ottenere un prodotto finale solido
che può avere caratteristiche diverse a seconda della
tipologia (epossidico, poliuretanico, siliconico).
Tali prodotti a due componenti trovano impiego anche
in ambiti diversi da quello prettamente elettrico. Altre
formulazioni possono essere, infatti, utilizzate in qualità
di adesivi strutturali al fine di ottenere incollaggi
resistenti e affidabili in tempi ridotti. Questa soluzione
non sempre è praticabile con adesivi monocomponenti
che reticolano a temperatura ambiente.
Proporzionamento, miscelazione e dosaggio
richiedono la massima precisione
Questi prodotti richiedono una miscelazione secondo
un rapporto ben definito. Molti adesivi, ma anche svariati
incapsulanti dielettrici che si trovano in commercio,
sono formulati per un rapporto di miscelazione 1:1.
Spesso, infatti, sono confezionati in apposite cartucce
doppie standard da utilizzare con appositi dosatori a
pistola. Tuttavia non è raro avere a che fare con prodotti
aventi rapporto 2:1, 4:1 o addirittura 10:1.
In molti altri casi, il rapporto di miscelazione dei due
componenti è tale da non consentire l’utilizzo delle cartucce
standard, per cui il prodotto viene fornito sfuso in
barattoli o contenitori di vario formato. In questo caso,
le modalità di utilizzo possibili sono due: pesare i due
componenti, mescolarli tra loro e dosare la miscela prima
che inizi il passaggio allo stato solido oppure utilizzare
un dosatore automatico per resine bicomponenti.
Inoltre, le fasi di proporzionamento e miscelazione del
prodotto sono le più delicate e a rischio di errore. La
miscelazione con rapporto errato causa solitamente il
mancato indurimento del prodotto, con conseguente
comparsa di scarti nel processo di lavorazione. Il proporzionamento,
la miscelazione e il dosaggio di una resina
bicomponente sono quindi operazioni molto importanti
che vanno eseguite con estrema precisione. Per tale
scopo sono nati i dosatori MMD (Meter Mix Dispensing).
Le due categorie di dosatori
per resine bicomponenti
L’impianto ideale va realizzato in funzione del prodotto
utilizzato e della lavorazione prevista. Non esistono,
n SOLUTIONS
Accurate Dosing for
Two-component Resins
To protect and insulate an electrical or electronic device, insulating resins -
two-component liquid products that have to be mixed in order to obtain a
solid final product - are an increasingly widespread solution. Specializing in
the supply of resins, sheaths and adhesive tapes, ISCRA dielectrics offers
a cutting-edge solution, consisting of a dispenser that can be used as a
standalone unit or, alternatively, in combination with a robotic system.
ISCRA dielectrics, a company based in Conegliano, in the
province of Treviso, operates in the insulation industry for the
electronics, electrical engineering, electromechanics sectors
as a supplier of resins, sheaths, and adhesive tapes.
Insulating resins, in particular, have been increasingly used in
several fields over the years, as they are often the only viable
solution to protect and insulate an electrical or electronic
device. Specifically, we are speaking of two-component liquid
products that have to be mixed in order to obtain a solid final
product, which may have different characteristics depending
on the type (epoxy, polyurethane, silicone).
These two-component products are also used in areas other
than purely electric. Indeed, other formulations may be used as
structural adhesives in order to obtain strong and reliable gluing
in a short time. This solution is not always practicable with
single-component adhesives, which cure at room temperature.
Proportioning, mixing and dosing
require the utmost precision
These products require mixing according to a well-defined
ratio. Many adhesives, as well as several dielectric encapsulants
on the market, are formulated for a mixing ratio of 1:
Il dosatore
MINIRIM per resine
bicomponenti
proposto da ISCRA
dielectrics.
MINIRIN dispenser
for two-component
resins offered by
ISCRA dielectrics.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 77
SOLUZIONI
Dosatore per
bicomponenti con
pompe a pistone,
modello 2MIX-GM.
Dispenser for
two-component
resins with piston
pumps, 2MIX-
GM model.
infatti, dosatori standard adatti a tutte le esigenze. È
necessario, quindi, conoscere esattamente le caratteristiche
del prodotto scelto per la lavorazione (composizione,
viscosità, rapporto di miscelazione ecc.)
nonché stabilire l’intervallo (minimo, massimo) delle
quantità di prodotto da dosare e stimare, quindi la necessità
produttiva oraria, giornaliera.
I dosatori per resine bicomponenti possono essere
suddivisi principalmente in due categorie: dosatori
con pompe volumetriche a pistone e dosatori
con pompe volumetriche a ingranaggi.
I primi si compongono di due serbatoi
a gravità o pressurizzati, di
un gruppo proporzionatore
volumetrico a pistoni
comandato pneumaticamente
o elettricamente
e da una testa
di miscelazione a
mixer statico, statico/
dinamico o dinamico.
Il principio di funzionamento
prevede il
riempimento di due
camere separate con
i due componenti e il successivo svuotamento per
mezzo di due pistoni opportunamente dimensionati
per erogare i volumi necessari a ottenere il giusto rapporto
di miscelazione. Questi impianti sono caratterizzati
da erogazioni alternate a brevi pause necessarie
alla ricarica delle pompe. Esistono comunque soluzioni
con pompe a pistoni a doppio effetto che garantiscono
erogazioni continue con discrete portate.
I secondi si compongono sempre di un sistema di alimentazione
a gravità o pressurizzato, di una coppia
di pompe volumetriche a ingranaggi mosse da uno o
due motori pilotati da inverter e di una testa di miscelazione
remota (pistola). Il funzionamento, in questo
caso, sfrutta la portata delle due pompe a ingranaggi
e le velocità di rotazione per ottenere le corrette quantità
dei due componenti. Questo tipo di soluzione permette
di eseguire dosaggi di piccole quantità o colate
continue per riempimenti più consistenti.
In dettaglio il funzionamento
del sistema di dosaggio
Il dosatore MINIRIM proposto da ISCRA dielectrics
utilizza il sistema sopra descritto. Un motore elettrico
pilotato da inverter trasmette il moto a una delle due
pompe a ingranaggi; il moto viene trasmesso alla se-
an automatic dispenser for two-component resins. Furthermore,
the product proportioning and mixing steps are the
most delicate and errors are possible. Mixing with a incorrect
ratio usually causes the product to fail hardening, resulting
in the presence of wastes in the manufacturing process.
The proportioning, mixing and dosing of a two-component
resin are therefore very important operations that should be
performed with the highest accuracy. MMD (Meter Mix Dispensing)
dispensers are designed for this purpose.
1. Indeed, they are often packaged in special standard double
cartridges for use with special gun dispensers. However,
it is not uncommon to have to deal with products having
a 2: 1, 4: 1 or even 10: 1 ratio.
In several other cases, the mixing ratio of the two components
does not allow for the use of standard cartridges, so
the bulk product is supplied in cans or containers of various
size. In this case, the product may be used in two ways:
weighing the two components, mixing them together and
dosing the mixture before it starts to become solid or using
The two categories of dispensers
for two-component resins
The ideal system has to be designed according to the used
product and the expected processing. In fact, there are no
standard dispensers suitable for all needs. Therefore, it is
necessary to know the features of the product selected for
a specific processing (composition, viscosity, mixing ratio,
etc.), as well as to figure out the interval (minimum, maximum)
of the product amount to be dosed and then estimate
the daily hourly production necessities.
Dispensers for two-component resins can be divided mainly
into two categories: dispensers with volumetric piston
pumps and dispensers with volumetric gear pumps.
The first are made of two gravity or pressurized tanks, a volumetric
piston proportioner group, which is pneumatically or
electrically controlled, and a mixing head with static, static/
78 MARZO-APRILE 2016
& meccatronica 114
conda pompa per mezzo di due pulegge dentate e
una cinghia. Il rapporto di miscelazione è fisso ed è
determinato dalla portata delle due pompe, che può
essere uguale o diversa, e dalle dimensioni (numero
di denti) delle due pulegge; combinando le varie soluzioni
è possibile ottenere un rapporto di miscelazione
da 1:1 a 10:1. Questo tipo di miscelatore è consigliato
per liquidi aventi una viscosità medio-bassa, quantificabile
in una gamma di 150-2.000 mPas.
Le due pompe possono essere alimentate per mezzo
di due serbatoi a caduta o collegando due serbatoi
remoti pressurizzati. Tramite apposite tubazioni, le
pompe inviano i due prodotti a una pistola pneumatica
dotata di miscelatore statico. Quest’ultimo consiste
in una cannula contenente un determinato numero di
elementi a spirale, che obbligano i due fluidi a incrociarsi
e mescolarsi in modo da creare una miscela
omogenea.
Il dosatore può anche essere
abbinato a un sistema robotizzato
Un pannello di controllo HMI permette di gestire il funzionamento
del dosatore e di impostarne i parametri.
È possibile definire più programmi di lavoro in base al
tipo di lavorazione da eseguire. Ogni programma di
dynamic or dynamic mixer. The operating principle involves
the filling of two separate rooms with the two components
and the following emptying by means of two suitably dimensioned
pistons, so to deliver the necessary volume to get
the right mixing ratio. These systems are characterized by
supplies alternating with short pauses, which are necessary
for pump recharging. However, solutions with double-acting
piston pumps that ensure continuous supply with discrete
flow rates are also available.
The latter always consist of a gravity or pressurized feeding
system, a pair of volumetric gear pumps moved by one or
two motors driven by an inverter and a remote mixing head
(gun). The operation, in this case, takes advantage from the
capacity of the two gear pumps and rotation speed to get
the right amount of the two components. This type of solution
makes it possible to dose small amounts or perform continuous
casting for more substantial fillings.
The dosing system operation in detail
The MINIRIM dispenser offered by ISCRA dielectrics uses
the system described above. An electric motor driven by an
inverter transmits motion to one of the two gear pumps; the
motion is transmitted to the second pump by means of two
toothed pulleys and a belt. The mixing ratio is fixed and is
determined by the capacity of the two pumps, which can be
the same or different, and by the size (number of teeth) of the
PubliTec
SOLUZIONI
Il pannello
di controllo
del dosatore
MINIRIM di
ISCRA dielectrics.
The control panel of
MINIRIM dispenser
by ISCRA dielectrics.
lavoro memorizza la velocità
di rotazione delle pompe,
alcuni parametri riguardanti
i tempi di intervento
delle pompe stesse e della
pistola pneumatica nonché
la durata dell’erogazione,
ove prevista. Un pressostato
consente, inoltre, di
generare un segnale di allarme
in caso di sovrapressioni
nel circuito idraulico.
Il dosatore MINIRIM può
essere utilizzato come unità
indipendente al servizio
di un operatore, oppure può essere abbinato a uno
dei vari sistemi robotizzati offerti da ISCRA dielectrics
per il dosaggio di prodotti liquidi. L’abbinamento con
un robot a tre assi cartesiani permette il deposito accurato
e con la massima ripetibilità di varie tipologie di
adesivi e resine bicomponenti.
L’utilizzo di macchine dosatrici per bicomponenti, oltre
a garantire precisione e ripetibilità, consente di lavorare
in sicurezza, evitando il contatto dell’operatore
con le sostanze impiegate, prevenendo errori e sprechi
di materiale.
n
Dosatore per resine bicomponenti Iota-RB.
Iota-RB dispenser for two-component resins.
Volete esprimere la vostra opinione su questo tema?
Scrivete a: filodiretto@publitec.it
two pulleys; combining the various solutions it is possible to get
a mixing ratio ranging from 1: 1 to 10: 1. This type of mixer is
recommended for liquids with low to medium viscosity, which
can be quantified in a range of 150 to 2000 mPas.
The two pumps can be powered by two drop tanks or by
connecting two remote pressurized tanks. Via appropriate
pipes, the pumps send the two products to a pneumatic
gun provided with static mixer. The latter consists of a
tube containing a certain number of spiral elements, which
oblige the two fluids to meet and mix, so as to create a homogeneous
mixture.
The dispenser can also be
combined with a robotic system
A HMI control panel allows you to manage the dispenser
operation and set its parameters. It is possible to define
multiple work programs according to the type of processing
involved. Each working program saves the rotation speed
of the pumps, some parameters relating to the lead time of
pumps and the pneumatic gun, as well as the supply duration,
if provided. A pressure switch also makes it possible
to provide an alarm signal in case of overpressure in the
hydraulic circuit.
The MINIRIM dispenser can be used as an independent unit
at the service of an operator, or it can be combined with one
of the different robotic systems offered by ISCRA dielectrics
for dosing liquid products. The combination with a three-axis
Cartesian robot allows accurate deposit and with maximum
repeatability of various types of adhesives and two-component
resins.
The use of dosing machines for two-component resins, in
addition to ensuring accuracy and repeatability, allows the
operator to work safely, avoiding contact with the substances
in use, preventing errors and waste of material. n
80 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
HANNOVER EXPRESS
L’unico volo DIRETTO
dall’Italia ad Hannover.
L’UNICA POSSIBILITÀ di visitare
la fiera per 8 ore in un solo giorno
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tempo e denaro
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alle ore 7.30 da Bergamo e, all’arrivo ad Hannover, pullman
privati conducono direttamente in Fiera: l’ingresso
ai padiglioni è immediato grazie alla tessera precedentemente
fornita. Alle ore 18 circa nuovo trasferimento all’aeroporto ed imbarco
sul volo per Bergamo. L’arrivo è previsto alle ore 22 circa.
Il pacchetto Hannover Express è apprezzato da molti anni
dai visitatori e dagli espositori per invitare in fiera clienti e rivenditori.
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Per informazioni e prenotazioni:
Hannover Express - Tel. 02 53578213
E-mail: hannoverexpress@publitec.it - Prenotazioni on line: http://www.hannoverexpress.it
SOLUZIONI
Prestazioni, affidabilità
e flessibilità: tutto in una
pinza di Fabio Bottarelli
Le nuove pinze
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sviluppate da
Camozzi sono
un giusto mix
tra prestazioni,
affidabilità e
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The new grippers
Series CGPT
developed by
Camozzi are a right
mix of performance,
reliability and
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La movimentazione dei manufatti assume
un’importanza crescente nei processi industriali
moderni: se non eseguita correttamente, infatti,
può causare rallentamenti, fermi macchina
o danneggiamenti. Le nuove pinze parallele
guidate autocentranti della serie CGPT,
sviluppate da Camozzi, assicurano un ottimo
rapporto tra estetica, compattezza e leggerezza
e si adattano particolarmente ai settori material
handling, assemblaggio e machine tools.
Fondata nel 1964, Camozzi Spa, oggi capofila del
Gruppo Camozzi, è cresciuta nel corso degli anni
fino a diventare una delle principali realtà internazionali
nel settore della componentistica pneumatica
per l’automazione industriale. Grazie a 6 stabilimenti
produttivi, 24 filiali e oltre 50 distributori esclusivi, Camozzi
è presente in tutti i principali mercati mondiali
assicurando ovunque assistenza tecnico-commerciale.
L’orientamento ai massimi benefici per il cliente e l’innovazione
di processo e di prodotto sono i driver principali
che spingono Camozzi a produrre eccellenza
lanciando sul mercato prodotti che, grazie allo sviluppo
di soluzioni tecnologiche all’avanguardia, sono in
grado di soddisfare i trend industriali (efficienza, sicurezza,
flessibilità, connettività, diagnostica ecc.) e
garantire il rispetto degli standard qualitativi richiesti
dalle più recenti normative.
Nei processi industriali moderni, al fine di incrementare
la produttività dei macchinari, la movimentazione
dei manufatti assume un’importanza crescente. Seb-
82 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
ene non sia ritenuta una fase che genera valore aggiunto
sul prodotto, come ad esempio una lavorazione
meccanica o un trattamento superficiale, se non eseguita
correttamente può portare a rallentamenti, fermi
macchina o a danneggiamenti dell’impianto o dell’oggetto
movimentato.
Le nuove pinze parallele guidate autocentranti serie
CGPT, recentemente sviluppate da Camozzi, rappresentano
la sintesi di quanto espresso sopra: un giusto
mix tra prestazioni, affidabilità e flessibilità.
Dimensioni e peso ottimizzati per
l’equilibrio tra estetica e funzionalità
Le pinze della serie CGPT sono state realizzate ponendo
particolare attenzione al design. Infatti, dimensioni
e peso sono stati ottimizzati in modo da raggiungere
un ottimo rapporto tra estetica, compattezza e
leggerezza. Inoltre, grazie all’utilizzo di una guida di
forma a T, sono in grado di sopportare, nelle tre direzioni
del movimento, elevati carichi statici e dinamici,
garantendo così la giusta robustezza.
L’utilizzo di un sistema di trasmissione della forza ad
alto rendimento e precisione e la massimizzazione
delle aree di spinta dei pistoni permettono a queste
pinze parallele di fornire elevate forze di serraggio (da
40 N fino a oltre 1000 N) mantenendo un’estrema ripetibilità
(0,02 mm).
Disponibili in 5 taglie (da 16, 20, 25, 32 e 40 mm), possono
essere utilizzate in svariate modalità: semplice
effetto, doppio effetto e doppio effetto con funzione di
Come massimizzare la durata di una pinza
1. È fondamentale eseguire un corretto dimensionamento, considerando non
solo i carichi statici dovuti al peso del pezzo, ma anche i carichi dinamici dovuti
alle accelerazioni nelle tre direzioni x, y e z.
2. Mantenere le prolunghe più corte possibile.
3. Mantenere il centro di massa del particolare afferrato il più possibile vicino alla
pinza.
4. Rispettare le temperature minime e massime dichiarate a catalogo.
5. Assicurarsi che la qualità dell’aria compressa sia in linea con le indicazioni del
catalogo.
6. Utilizzare aria non lubrificata ed eseguire l’ingrassaggio delle parti interne secondo
le indicazioni del catalogo.
7. Se l’applicazione è interessata da contaminazioni (schegge di lavorazione o
polvere di macinazione; liquidi aggressivi) utilizzare l’apposito canale di pressurizzazione
delle parti interne della pinza (1-2 bar).
How to optimize the life of a gripper
1. It is very important to perform correct dimensioning, considering not only the
static loads due to the weight of the item, but also dynamic loads due to the
accelerations in the three directions x, y and z.
2. Maintain the extensions as short as possible.
3. Maintain the center of mass of the gripped item as close to the gripper as
possible.
4. Respect the minimum and maximum temperatures declared in the catalogue.
5. Make sure the quality of the compressed air complies with the instructions in
the catalogue.
6. Use non lubricated air and perform greasing of the internal parts according to
the instructions in the catalogue.
7. If the application could be contaminated (machining chips or mill dust, aggressive
liquids) use the special pressurization channel of the internal parts of
the gripper (1-2 bar).
n SOLUTIONS
Performance, Reliability and Flexibility:All in a Gripper
The handling of items has a growing importance in modern industrial processes: if not performed properly,
in fact, it can lead to slowdowns, machine downtimes or damage.The new self-centering guided parallel
grippers Series CGPT, developed by Camozzi, ensure the best ratio of aesthetics, compactness and light weight
and are particularly suitable for sectors like material handling, assembly and machine tools.
F
ounded in 1964, Camozzi Spa, today parent company
of the Camozzi Group, has grown over the years to become
one of the main international organizations in the field
of pneumatic components for industrial automation.
Thanks to 6 production facilities, 24 branches and more
than 50 exclusive distributors, Camozzi is present in all main
world markets assuring technical and commercial assistance
everywhere.
Orientation towards maximum benefits for the client, together
with process and product innovation are the main drivers
that led Camozzi to produce quality equipment that, thanks
to the development of cutting-edge technological solutions,
is able to satisfy the industrial trends (efficiency, safety, flexibility,
connectivity, diagnostics and so on) and guarantees
the compliance with quality standards required by the most
recent regulations.
In modern industrial processes, in order to increase productivity
of machinery, more and more importance is given to
the handling of items. Even though it cannot be considered
as a phase that generates an added value to the product
such as a mechanical process or a surface treatment, if
not performed properly it can lead to slowdowns, machine
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 83
SOLUZIONI
Caratteristiche tecniche
Tipologia: Pinza parallela autocentrante con guida a T
Funzionamento: Semplice effetto (NO, NC), doppio effetto e doppio effetto con
funzione di sicurezza
Taglie: Ø16, 20, 25, 32, 40 mm
Corsa per griffa: 2,5 mm (Ø16), 4 mm (Ø20), 6 mm (Ø25), 8 mm (Ø32) e 10 mm
(Ø40)
Trasmissione della forza: A leva
Attacchi aria: M3 (Ø16), M5 (Ø20, 25, 32), G1/8 (Ø40)
Pressione di esercizio: 2 ÷ 8 bar (doppio effetto), 4 ÷ 8 bar (semplice effetto)
Temperatura di lavoro: 5°C÷60°C(standard)-5°C÷150°C(versionealtetemperature)
Temperatura di stoccaggio: -10°C ÷ 80°C
Frequenza max. di utilizzo: 3 Hz (ø 16, 20, 25, 32), 2 Hz (ø 40)
Ripetibilità: 0,02 mm
Intercambiabilità: 0,1 mm
Fluido: Aria filtrata in classe 7.4.4 secondo ISO 8573-1
Grado di protezione: IP 40
Compatibilità: Direttiva ROHS, Materiali Esenti da Rame, Silicone e PTFE
Certificazioni: ATEX (II 2GD c IIC 120°C(T4)-20°C≤Ta≤80)
Settori e applicazioni
Le pinze serie CGPT sono particolarmente adatte per i settori material handling,
assemblaggio, machine tools e laddove sia necessario eseguire operazioni di:
• carico e scarico macchina • pick & place
• pick & hold • feeding
• sorting • trasferimento
• pallettizzazione • testing, collaudo e controllo qualità
Technical characteristics
Type: Self-centering parallel gripper with T-guide
Operation: Single-acting (NO, NC) double-acting and double-acting with safety
function
Sizes: Ø16, 20, 25, 32, 40 mm
Stroke per jaw: 2,5 mm (Ø16), 4 mm (Ø20), 6 mm (Ø25), 8 mm (Ø32) e 10 mm (Ø40)
Force transmission: Lever
Air ports: M3 (Ø16), M5 (Ø20, 25, 32), G1/8 (Ø40)
Working pressure: 2 ÷ 8 bar (double-acting), 4 ÷ 8 bar (single-acting)
Working temperature: 5°C ÷ 60°C (standard) - 5°C ÷ 150°C (version for high temperatures)
Storage temperature: -10°C ÷ 80°C
Max. using frequency: 3 Hz (Ø 16, 20, 25, 32), 2 Hz (Ø 40)
Repeatability: 0.02 mm
Interchangeability: 0.1 mm
Fluid: Filtered air in class 7.4.4 according to ISO 8573-1
Protection class: IP 40
Compatibility: ROHS Directive, Materials free from Copper, Silicone and PTFE
Certifications: ATEX (II 2GD c IIC 120°C(T4)-20°C≤Ta≤80)
Sectors and applications
The grippers Series CGPT are particularly suitable for the sectors of material handling,
assembly, machine tools and those sectors where you need to perform the
following operations:
• load and unload machines • pick & place
• pick & hold • feeding
• sorting • transfer
• palletizing • testing and quality control
sicurezza. Quest’ultima funzione può essere ottenuta
utilizzando la pinza semplice effetto come una doppio
effetto, assicurando, così, che la pinza rimanga sempre
in posizione aperta o chiusa in caso di assenza di
aria e che, quindi, il pezzo sia comunque trattenuto.
Le pinze possono essere
montate in tre modi diversi
Al fine di garantire elevata flessibilità di montaggio in
macchina, sul corpo della pinza sono stati previsti degli
appositi fori che permettono il fissaggio in tre diverse
modalità: dall’alto, sul fianco o dal basso.
L’alimentazione dell’aria può essere fornita, infatti, sia
di lato che dal basso. Proprio quest’ultima funzionalità
rende la serie CGPT ideale in applicazioni in cui è
necessario l’utilizzo di più pinze una di fianco all’altra
(“manifold”) o in cui la mano di presa deve essere
messa in rotazione (senza utilizzo di tubi).
Con la pinza vengono fornite delle boccole di centraggio
realizzate con tolleranza h8, le quali, una volta
posizionate sul corpo e/o sulle griffe, sono in grado
di garantire, in fase di assemblaggio o manutenzione,
elevate precisioni di posizionamento e intercambiabilità
della pinze e delle prolunghe (0,1 mm).
Le soluzioni tecniche adottate, la scelta dei materia-
downtimes or damage to the system or of the handled item.
The new self-centering guided parallel grippers Series
CGPT, developed by Camozzi recently, represent in short
the description given above, a right mix of performance, reliability
and flexibility.
Optimized dimensions and weight
to balance aesthetics and functionality
The grippers Series CGPT were manufactured by focusing
on design. In fact, dimensions and weight have been optimized
in order to reach the best ratio of aesthetics, compactness
and light weight. Furthermore, thanks to the use of
a T-guide, they are able to support high static and dynamic
loads in the three directions of movement, thus guaranteeing
a strong construction.
The use of a high performance and precise force transmission
system and the optimization of the thrust areas of the
pistons make these parallel grippers suitable to provide high
gripping forces (from 40 N to over 1000 N) whilst maintaining
accurate repeatability (0.02 mm). Available in 5 sizes
(16, 20, 25, 32 and 40 mm), they can be used in different
modes, single-acting, double-acting and double-acting with
safety function. This last function is obtained when using the
single-acting gripper as a double-acting one, enabling the
gripper to remain in an open or closed position, in case of
absence of air, therefore retaining the workpiece.
84 MARZO-APRILE 2016
& meccatronica 114
li e dei trattamenti superficiali e le molteplici varianti
sviluppate rendono le pinze CGPT estremamente affidabili
anche in condizioni di lavoro estreme. Sono, infatti,
disponibili sia la versione per utilizzo in ambienti
a rischio esplosione (ATEX) che la versione per alte
temperature (+150°C).
La gamma dedicata all’handling
diventa ancora più completa
I materiali utilizzati sono esenti da PTFE, rame e silicone
e rispettano la direttiva ROHS. Il grado di protezione
è IP40; tuttavia, in caso di utilizzo in ambienti
aggressivi (con presenza di contaminanti o polveri), al
fine di garantire il corretto funzionamento del meccanismo
interno, sul corpo della pinza è stato previsto un
foro che consente la pressurizzazione dei meccanismi
interni. In applicazioni in cui si volesse evitare che
sia la pinza a contaminare l’ambiente circostante, tale
foro può essere utilizzato con il vuoto.
Sulle pinze Camozzi serie CGPT è, quindi, possibile
eseguire il rilevamento della posizione delle griffe
grazie all’utilizzo di sensori magnetici a scomparsa
serie CSD.
Con la serie di pinze parallele guidate CGPT, la gamma
Camozzi dedicata all’handling diventa ancora più
completa. Si aggiunge così un ulteriore prodotto di
eccellenza, totalmente made in Italy, alle già presenti
pinze parallele CGP, parallele con guida a ricircolo di
sfere CGB, parallele a larga apertura CGLN, angolari
a 30° CGA, angolari a 180° CGSN, autocentranti a tre
griffe CGC e pinze per materozza RPGA e RPGB. n
(Fabio Bottarelli è Product Manager Actuation & Handling,
Camozzi Spa)
Disponibili in 5
taglie, le pinze
della serie CGPT
possono essere
utilizzate in modalità
semplice effetto,
doppio effetto e
doppio effetto con
funzione di sicurezza.
The grippers can be mounted
in three different ways
In order to guarantee a high flexibility of mounting on the machine,
the body of the gripper has special holes that enable
it to be mounted in three different ways: from above, from
below and on one side. Air supply can be given on one side
or on the bottom. This last feature makes the Series CGPT
the ideal solution in applications where the use of more grippers
side by side (manifold) is necessary or where the gripper
has to be set in rotation (without the use of tubes).
With the gripper, centering bushes are supplied with tolerance
h8, which, once positioned on the body and/or on the jaws,
are able to guarantee, during the assembly or maintenance
phase, high precision in positioning and interchangeability of
the grippers and of any extensions that are fitted (0.1 mm).
The technical solutions adopted, the choice of both the materials
and the surface treatments and the multitude of variants
developed make the CGPT grippers extremely reliable
even under harsh working conditions. In fact, it is available in
an ATEX version to be used in environments with a risk of explosion,
as well as a version for high temperatures (+150°C).
The range dedicated to handling
is further complimented
The materials used are free from PTFE, copper and silicone
and comply with the ROHS directive. The protection class is
IP40, but in case of aggressive environments (with presence
of contaminants or dust), in order to guarantee proper function
of the internal mechanism, the body of the gripper has
a hole that allows the pressurization of internal mechanisms.
This hole can be used with vacuum applications when contamination
of the surrounding environment by the gripper
has to be avoided.
With the Series CGPT grippers, it is possible to detect the
position of the jaws thanks to the use of the Series CSD magnetic
proximity switches.
With the series CGPT guided parallel grippers, Camozzi’s
range dedicated to handling is further complimented. And
so, another product of excellence, completely made in Italy,
is added to the already existing Series CGP parallel grippers,
Series CGB guided parallel grippers, Series CGLN
wide opening parallel grippers, Series CGA 30° angular
grippers, Series CGSN 180° angular grippers, Series CGC
self-centering three finger grippers and the Series RPGA
and RPGB sprue grippers.
n
(Fabio Bottarelli is Product Manager Actuation & Handling
at Camozzi Spa)
Available in 5 sizes
(16, 20, 25, 32
and 40 mm), the
grippers Series
CGPT can be used
in different modes:
single-acting, doubleacting
and doubleacting
with safety
function.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 85
INCONTRI
Come nasce un centro
tecnologico
di Fabrizio Dalle Nogare
Il nuovo centro
tecnologico Festo
di Scharnhausen,
inaugurato
nel 2015.
The new Festo
technology plant
in Scharnhausen,
inaugurated in 2015.
Non lontano dal quartier generale di Esslingen, il nuovo centro tecnologico Festo di
Scharnhausen ha ospitato lo scorso dicembre l’ultima edizione della conferenza stampa
internazionale. Con Stefan Schwerdtle, direttore del nuovo stabilimento, abbiamo parlato
dell’idea che ha portato l’azienda a impegnarsi nella costruzione del nuovo sito produttivo,
delle sue innovazioni e dell’importanza di un’organizzazione attentamente pianificata
per rendere la produzione più efficace e in linea con Industry 4.0.
Dr. Schwerdtle, può dirci qualcosa a
proposito delle riflessioni e delle considerazioni
che hanno portato alla progettazione
e alla costruzione del nuovo centro
tecnologico Festo di Scharnhausen?
Nel 2011, Festo ha dovuto prendere una decisione
cruciale: mantenere la produzione solo nello stabilimento
di Esslingen, a 8 km da Scharnhausen, oppure
costruire un nuovo sito produttivo per estendere la
produzione nel prossimo futuro.
Ora abbiamo triplicato lo spazio che avevamo fino a
pochi anni fa. Quando abbiamo dato avvio al progetto,
nel settembre 2012, abbiamo pensato: questa è una
possibilità che capita una sola volta nella vita. Oggi,
nella metà del tempo rispetto a quanto preventivato,
abbiamo già raggiunto molti traguardi, anche se sono
ancora molte le cose da fare e i progetti da portare a
termine.
La costruzione del nuovo centro di Scharnhausen è
iniziata effettivamente alla fine del 2013 e già nel settembre
2014 siamo stati in grado di portare lì le prime
macchine. Abbiamo investito in un parco macchine ultramoderno
con, per esempio, linee di assemblaggio
molto flessibili.
86 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Quali decisioni avete dovuto prendere nel
progettare il nuovo centro tecnologico?
Nessuno di noi, in realtà, aveva esperienza nella
progettazione di uno stabilimento totalmente nuovo,
perciò ci siamo affidati a tanto brainstorming perché
emergessero delle idee valide. Di sicuro, volevamo
uno stabilimento su 4 piani per avere più spazio produttivo
possibile.
Mentre è stato immediatamente chiaro fin da subito
che le macchine utensili sarebbero state sistemate al
piano più basso, ci siamo chiesti: dove prevedere la
zona dell’assemblaggio? E quella delle customer solutions?
O il magazzino? Queste decisioni dovevano
necessariamente essere prese in quel momento, perché
non è possibile riorganizzare in un secondo tempo.
Così abbiamo deciso di procedere con un approccio
“step-by-step”, dal quadro generale al particolare,
e così è stato dal 2012 ad oggi.
Che ruolo hanno avuto la digitalizzazione, e Industry
4.0, nel lavoro che avete già fatto, e che
farete nel prossimo futuro, nel nuovo centro?
L’approccio di Industry 4.0, lanciata come un treno
in corsa e con un grande potenziale, è entrato man
n EVENTS
The Creation of a
Technology Plant
Not far away from the company’s headquarters
in Esslingen, the new Festo technology plant
in Scharnhausen was the location of the last
international press conference, held in December.
With Stefan Schwerdtle, director of the new
technology centre, we had the opportunity to talk
about the company’s idea behind the new facility,
the innovations carried out in its construction and
the importance of a well-thought-out organization to
make production more effective and compliant with
Industry 4.0.
Mr Schwerdtle, could you please tell us something
about the thinking and planning that brought to the
design and construction of the new Festo technology
centre in Scharnhausen?
In 2011 Festo had to face a really crucial decision: maintaining
the production at the old factory in Esslingen, 8 km from
Scharnhausen, or building a new facility to extend the production
also in the future. Now we have 3 times the space
that we had at that time.
mano a far parte della progettazione. Abbiamo coinvolto
fin da subito i colleghi del reparto IT, promuovendo
così un approccio realmente interdisciplinare
tra reparti come ricerca e sviluppo, costruzione e IT. I
colleghi di quest’ultima sezione, in particolare, hanno
avuto un ruolo sempre più importante.
Come mostrato nel corso del press tour, il
tema dell’efficienza energetica è molto rilevante
per quanto riguarda sia le macchine
che l’edificio in sé. A questo proposito, sono
state utilizzate soluzioni innovative, per
esempio in termini di materiali?
Assolutamente sì. Per esempio, abbiamo utilizzato tra
un piano e l’altro un tipo di cemento detto “activated
concrete”, all’interno del quale si trovano tubi per l’ac-
When we started the project, back in September 2012, we
thought: ok, this is a once-in-a-lifetime possibility. Today, in
half the time expected, we have already achieved so many
results, even though there are still so many things to do, so
many projects to carry out.
The construction of the new Scharnhausen plant started at
the end of 2013 and already in September 2014 we were
able to move the first machines in. We have invested in cutting-edge
machines: for example, very flexible assembly
lines.
Which decisions had to be taken when planning the new
technology plant?
Actually, none of us had any experience about how to design
factories on green fields, so a lot of brainstorming, a
lot of ideas were required. We wanted a factory made of 4
floors, in order to have more production space.
It was immediately clear that the machinery had to be on the
ground floor, but what about the assembly area? Or the customer
solutions one? Or rather the warehouse? These decisions
had to be taken once for all, because once you choose
you cannot change your mind. So we decided to have a step-
Stefan Schwerdtle,
direttore del centro
di Scharnhausen, nel
corso dell’ultima
conferenza stampa
internazionale.
Stefan Schwerdtle,
director of the plant in
Scharnhausen, during
the last edition of the
Festo international
press conference.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 87
INCONTRI
Il nuovo edificio produttivo è
caratterizzato da un concetto innovativo
in termini di efficienza energetica.
The new building is featured by quite
an innovative conception in terms of
energy efficiency.
Una veduta
notturna del centro
tecnologico Festo di
Scharnhausen.
qua. Il calore proveniente dalle macchine di produzione
è assorbito da questi tubi e l’acqua che scorre
all’interno, più calda di 3-4 gradi rispetto al normale,
viene immessa nel technical building, il centro da cui
vengono gestite le fonti energetiche. In estate, l’acqua
passa da una macchina che la trasforma in aria
fredda per climatizzare la fabbrica, mentre in inverno
è semplicemente reimmessa nell’ambiente produttivo
per riscaldare l’area dell’assemblaggio.
Si tratta di una nuova tecnologia, ancora poco utilizzata
negli edifici industriali. Il successo di questo
nuovo trend si basa sull’intelligente riutilizzo
dell’energia: non è altro, infatti, che un sistema per
utilizzare due volte l’energia. La prima volta è adibita
al funzionamento di una macchina, quindi si
utilizza lo “scarto”, in questo caso l’aria calda che
le macchine producono, per riscaldare o raffreddare
l’ambiente. Anche queste decisioni devono
necessariamente essere prese nella fase di progettazione,
e per questo abbiamo fatto molti calcoli
a proposito del ritorno dei costi, della disponibilità
della tecnologia e così via.
Parlando ancora di efficienza energetica,
ritiene che questo presupponga anche una
sorta di cambiamento culturale che deve
essere comunicato a chi lavora in azienda?
Pensa che questo tema possa diventare un
punto di forza anche per l’immagine dell’azienda
stessa?
Si tratta di un aspetto certamente importante per l’immagine
di un’azienda, ma penso sia soprattutto una
questione di risparmio sui costi e di salvaguardia
dell’ambiente. Ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza
energetica significa sfruttare un potenziale
aggiuntivo che consente a un’azienda di essere più
produttiva e competitiva.
È inoltre importante comunicare la ragione per cui un
AnightviewofFesto
technology plant in
Scharnhausen.
by-step approach from the big picture to the details, and we
have been doing this since 2012 to nowadays.
What is the role played by digitalisation and Industry 4.0
in the work that you are doing, and you will be doing, in
the new plant?
The Industry 4.0 approach became part of that planning
on the go. It was like a train that was running already and
we could see the potential. During the project stage there
was a very intense discussion and our IT colleagues were
immediately involved in the project. It was really an interdisciplinary
approach between research department,
construction department and also IT colleagues, who
became more and more important for the design of the
Scharnhausen plant.
As shown during the press tour, energy efficiency is
quite a big issue as for the machines and the building
itself. Did you happen to use any innovative solution,
in terms of materials used, for instance?
Yes indeed. For example, the concrete used for the floor
is called “activated concrete”: there are water tubes in the
concrete that pick up the heat. The heat of the machines
is absorbed by the tubes that are inside the concrete and
this water, which is then 3-4 degrees warmer than normal, is
pumped to the technical building. During the summer, this
water runs through an absorption machine and comes back
as cold air to cool the factory down, while in winter it’s just
pumped back as warm water to heat the assembly area.
This is quite a unique technology in production buildings,
a new trend coming up as it is quite a good way to reuse
energy: it is nothing else than using energy twice. First,
you use energy to run a machine, then you pick up the
waste, in this case the warm air from the machine, to heat
88 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
determinato comportamento è rilevante. Per esempio,
occorre far sì che le persone sappiano e capiscano
che è vantaggioso spegnere una macchina nei 15 minuti
di pausa perché questo può garantire un notevole
risparmio, anche se poi, quanto ritornano al lavoro,
devono attendere un paio di minuti in più perché la
macchina torni in funzione.
Le persone vogliono sapere il motivo per cui devono
fare qualcosa: è un cambiamento culturale. Riuscire a
mostrare risultati e benefici, rendendoli misurabili, fa
sì che i lavoratori siano motivati e disposti a cambiare
i loro comportamenti.
In aggiunta a quanto detto finora, nel suo
ruolo di manager in che modo riesce a motivare
le persone che lavorano in Festo? E
come può un’azienda come Festo attrarre
professionisti giovani e preparati?
Un manager deve sempre essere interessato a quello
che stanno facendo le persone, alle sfide che affrontano.
Occorre anche spiegare i motivi per cui importanti
decisioni vengono prese: in questo modo si possono
motivare davvero le persone. Mai lasciarle sole, anche
quando gli obiettivi sono stati raggiunti.
Festo si trova nella Germania del sud, un’area molto
stimolante in cui non è facile attrarre lavoratori qualificati,
poiché questi hanno di fronte a sé diverse opzioni,
molte aziende importanti e, quindi, opportunità di
carriera. L’approccio di Festo per riuscire ad attrarre i
giovani professionisti è basato sull’interdisciplinarietà
e sulla promozione del contatto tra persone che lavorano
anche in settori diversi dell’azienda, dalla produzione
all’IT, fino all’R&D. Lavoriamo molto con un’organizzazione
a matrice e per progetti: questo rende il
nostro approccio diverso da quello tradizionale. n
L’approccio di
Festo è basato
sulla promozione
del contatto tra
persone che
lavorano anche in
settori differenti.
or cool a building down. These kinds of decisions must
be at the beginning and for this reason we did a lot of
calculations about the payback period, the availability of
the technology and so on.
Talking some more about energy efficiency, do you
think this implies also a sort of cultural change that
you have to communicate to the people who work
here? Do you really believe it can be a strong point
also for the company’s image?
Of course it is an important issue for a company’s image,
but I believe this is above all a matter of money saving
and environmental protection. Reducing the waste and
improving energy efficiency means exploiting an additional
potential that allows a company to be more productive
and competitive.
As for the communication to the people, it is even more important
to communicate the reason why a given behaviour
is important. For instance, it is important to make people
know and understand that switching a machine off during
a 15 minutes break is a money-saving behaviour, even if
this means that they have to wait a couple of minutes more
when they come back for the machine to work again.
People want to know why they should do something: it is
a cultural change. If you’re able to show them the results
and the benefits, also measuring them, then people get
motivated and ready to change their habits.
Apart from the energy efficiency issue, as a manager,
how do you motivate people who work at Festo? And
how can a company like Festo attract young and skilled
professionals?
As a manager, you have to be really interested in what people
are doing, in the challenges they are facing. Also, you
have to explain people the reasons that lie behind some
important decisions. This is the way people get motivation.
Never let people alone, even when targets are achieved.
Festo is located in southern Germany, a very challenging
area, where it is even difficult to get qualified people, as they
have a lot of options in several interesting companies and
job opportunities. Festo approach to be attractive and get
skilled people in is an interdisciplinary one, as we promote
a closer contact between people who work in the factory,
people from the manufacturing department, people from the
IT or R&D departments and so on.
We work quite a lot according to matrix organization and
project organization: this makes our factory approach different
from the traditional one. n
A closer contact
between people
who work even
in different
departments
within the factory
is promoted by
Festo.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 89
INCONTRI
Le cinematiche parallele
sono sotto controllo
Due demo di
cella robotizzata
Autonox24 con
controllore
Siemens in mostra
presso la sede di
DCM a Sesto San
Giovanni.
Twodemosof
the Autonox24
robotized unit with
Siemens controller
on display at DMC
headquarters in
Sesto San Giovanni.
I robot a cinematiche parallele a marchio Autonox24, distribuiti in Italia da DCM e progettati
per ambiti come food & beverage, automotive ed elettronica, lasciano gli utilizzatori
liberi di movimentare la macchina con le strumentazioni, i controlli e gli azionamenti che
preferiscono. Siemens, forte di una partnership attiva da alcuni anni in Germania, propone
anche per il mercato italiano l’integrazione delle cinematiche con il pacchetto di controllori
Simotion, in grado di massimizzare flessibilità e sicurezza.
di Fabrizio Dalle Nogare
www.dcm-italia.it
www.siemens.com
Quando un produttore di robot industriali a cinematiche
parallele incontra un fornitore di collaudate
soluzioni di automazione e controllo, il
modo di proporsi al mercato può subire un sostanziale
cambiamento all’insegna di concetti sempre più importanti
e richiesti nel contesto attuale, quali libertà,
semplicità, sicurezza e massima flessibilità produttiva.
L’esperienza di una partnership di successo - nata
in Germania alcuni anni fa e ora pronta ad affrontare
il mercato italiano - è quella tra DCM, realtà italiana
attiva dal 1974 nella distribuzione di marchi legati al
mondo del B2B, e Siemens, multinazionale che si distingue
da oltre 165 anni per eccellenza tecnologica,
innovazione, qualità e affidabilità e tra le maggiori realtà
industriali attive in Italia.
DCM, con sede a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano,
e filiale a Modena, nel cuore della packaging valley,
distribuisce in Italia le soluzioni robotiche con cinematiche
parallele a marchio Autonox24. Queste sono prodotte da
Majatronic, azienda tedesca appartenente a sua volta al
gruppo Maja, il cui core business risiede nella realizzazione
di macchine industriali nel settore alimentare.
90 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Le cinematiche parallele sono
indipendenti dal sistema di controllo
“Il modello di business di Autonox24 si concentra
esclusivamente sulla componente meccanica”, spiega
Alessandro Casiraghi, Managing Director di DCM, “lasciando
al costruttore la libertà di integrare e movimentare
la macchina utilizzando le strumentazioni, i controlli
e gli azionamenti che preferisce. Non più, quindi,
un robot con un proprio controllore, un proprio motore,
una propria logica di funzionamento, ma soltanto una
componente meccanica da automatizzare”. Due concetti
- libertà e semplicità - che possono rappresentare
un grande vantaggio per gli utilizzatori di soluzioni di
automazione.
Le cinematiche parallele progettate
e sviluppate da Autonox24 sono
disponibili in due versioni: duopode
e delta. La prima offre due gradi di
libertà di movimento e un payload
che varia da 0,5 a 40 kg, anche
se è stato sviluppato un modello in
grado di sostenere un carico di 350
kg per una specifica applicazione.
I robot delta hanno un’area di lavoro
con diametro da 200 a 1.600
mm, payload da 1, 3, 6 e 20 kg e
con versioni da 3 a 5 assi, tutti con
motori fissi grazie alla trasmissione
coassiale brevettata.
I robot a cinematiche parallele, con
prestazioni che raggiungono i 240
ISO cicli al minuto, possono essere
realizzati nella versione con certificazione
“Hygienic Design”, con grado di protezione
IP69K per utilizzi in campo alimentare o farmaceutico,
oppure nella più diffusa versione in fibra di carbonio,
con grado di protezione IP65K.
Un sistema estremamente versatile
privo di vibrazioni addizionali
“I motori statici montati su tutte le cinematiche Autonox24
gestiscono il movimento trasmesso al gripper
attraverso una trasmissione cardanica: aperture e
chiusure della pinza, insomma, o altre attività meccaniche
che altrimenti avrebbero richiesto l’uso di
un motore montato sul polso della macchina. In questo
modo il peso disponibile al gripper è massimo”,
spiega Casiraghi. “Inoltre, un importante brevetto di
Majatronic è relativo all’inserimento, all’interno del
braccio telescopico centrale, dei media supply: quindi
aria compressa, vuoto pneumatico e cavi elettrici
fino a 7 poli. Questo conferisce una maggior pulizia
dal punto di vista realizzativo e durante l’utilizzo del-
n EVENTS
Parallel Kinematics
Are Under Control
Parallel kinematic robots from Autonox24, distributed in Italy by
DCM and designed for sectors like food & beverage, automotive and
electronics, leave the users free to manage the machines with their
favourite tools, controllers and drives. Relying on a strong partnership,
established a few years ago in Germany, Siemens provides also the
Italian market with the integration of these kinematics with Simotion
controllers, capable to ensure the highest level of flexibility and safety.
When a manufacturer of parallel kinematic industrial robots
meets a provider of well-established automation
and control solutions, the way to approach the market may
change deeply, thus ensuring more freedom, simplicity,
safety and the highest level of flexibility.
The successful partnership is the one between DCM and
Siemens, which started a few years ago in Germany and
now is ready to approach the Italian market. The company
DCM has been distributing brands related to the B2B world
since 1974, while Siemens is a multinational company that
has been providing technological excellence, innovation,
quality and reliability for more than 165 years. It is currently
one of the most active industrial companies in Italy.
DCM, whose headquarters are in Sesto San Giovanni, in the
province of Milan and whose branch is in Modena, at the
heart of the so-called packaging valley, has been distributing
in Italy all the parallel kinematic robotic solutions branded Autonox24.
These are manufactured by Majatronic, a German
company belonging to the Maja Group, whose core business
is manufacturing industrial machines for the food sector.
Le versioni delta
robot offrono fino
a 5 assi con payload
da 0,5 a 20 kg.
The delta robots
are available with up
to 5 axis and payload
ranging from 0.5
to 20 kg.
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 91
INCONTRI
Il collaudato
controllo
Simotion
di Siemens,
tra l’altro, è
determinante
per ridurre
il rischio di
collisione.
The wellestablished
Siemens
Simotion
controller is
very important
also to lower
the risk of
collisions.
The parallel kinematics are
independent from the control system
“The business model of Autonox24 is focused only on mechanics”,
explains Alessandro Casiraghi, Managing Direcla
macchina, con l’assenza di vibrazioni addizionali.
Un’altra particolarità delle macchine è la possibilità
di smontare e montare il gripper sul polso della macchina
molto velocemente, in modo da rendere il robot
estremamente versatile al momento di effettuare dei
cambi di formato”.
I cuscinetti ad ago con cui sono fissate le cinematiche
garantiscono un comportamento omogeneo anche
nella periferia dell’area di lavoro della macchina. E, a
proposito di robustezza, anche nel momento in cui si
inverte la cinematica, il prodotto resta assolutamente
stabile, riducendo significativamente il rischio di collisioni
e aumentando la capacità di un picking preciso.
Fluidità e gestione del movimento:
i vantaggi di una partnership collaudata
La caratteristica peculiare delle cinematiche parallele
a marchio Autonox24 rimane, comunque, la loro indipendenza
dal punto di vista del controllo. L’ambiente
di programmazione del robot può, infatti, facilmente
integrarsi con quello che gestisce gli altri componenti
automatizzati della macchina.
Siemens e Majatronic collaborano con successo ormai
da anni in Germania e più recentemente anche
nel mercato italiano. L’obiettivo è continuare a lavorare
insieme allo sviluppo di soluzioni ad alto contenuto
tecnologico. “La collaborazione inizia fin dallo stadio
della progettazione”, racconta Massimo Consonni,
Responsabile del Business Segment Production Machines
di Siemens Italia. “In questo caso, alla meccanica
robusta e performante delle cinematiche Autonox24
si è unito il collaudato controllo Simotion di
Siemens, determinante per ridurre il rischio di collisione.
Tutte le soluzioni finora menzionate - variabili per
payload e movimento - possono essere integrate con
un sistema di controllo dedicato. È importante che chi
Massimo Consonni,
Responsabile del
Business Segment
Production
Machines di
Siemens Italia
(a sinistra) con
Alessandro
Casiraghi, Managing
Director di DCM.
Massimo Consonni,
Head of the
Business Segment
Production Machines
at Siemens Italia
(left) with Alessandro
Casiraghi, Managing
Director at DCM.
tor at DCM. “The user is then free to integrate and manage
the machine using only its favourite tools, controllers and
drives. The robot doesn’t have its own controller, motor
or logic of functioning, but only a mechanical part to be
automated”. The concepts of freedom and simplicity may
actually be seen as great advantages for the users of automation
solutions.
The parallel kinematics designed and developed by Autonox24
are available in two different versions: duopod and
delta. The first one guarantees two degrees of movement
freedom and a payload ranging from 0.5 to 40 kg, even
though a model capable of bearing a load of 350 kg has
been developed for a specific application. The delta robots
have a working area with diameter ranging from 200 to
1,600 mm, a payload of 1, 3, 6 and 20 kg and are available
in versions from 3 to 5 axis, all of them with stationary motors
thanks to the patented coaxial transmission.
Parallel kinematic robots, whose performances may reach
240 ISO cycles per minute, can be manufactured either
with “Hygienic Design” certification, that is to say with
IP69K protection degree suitable for the use in food or
pharmaceutical industries, or rather in the widespread carbon
fiber version, with IP65K protection level.
92 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
Due open house per
introdurre la partnership
Siemens Italia ha organizzato, lo scorso
novembre, alcune open house per presentare
un nuovo modo di fare automazione
robotica, più snello, più efficiente, più performante.
Con la stessa formula, le soluzioni
sono state presentate presso la sede
di DCM, a Sesto San Giovanni, e presso
il nuovissimo stabilimento I.E.M.A. di San
Giorgio di Piano (Bologna, nella foto). Le
open house hanno dato modo ai numerosi
partecipanti di osservare in live demo le
cinematiche parallele Autonox24 movimentate
dal sistema Siemens Simotion, un benchmark
per pay-load gestibili che si caratterizza
per cicliche realizzate, accuratezza
di inseguimento, presa e rilascio.
Grazie a queste è possibile risolvere problemi
in diverse fasi produttive (dal primario al
fine linea) e per svariati settori di destinazione
(food & beverage, farmaceutico, elettronico
ecc.).
I.E.M.A., fondata nel 1979, è un’azienda
all’avanguardia nel settore dell’automazione
industriale. Progetta e installa impianti
elettrici per ogni tipo di macchina
automatica; realizza lo schema elettrico
e lo studio del bordo macchina; cura
assemblaggio e cablaggio del quadro
elettrico; sviluppa software motion per
comando servomotori; realizza l’impianto
bordo macchina con prove di resistenza
ed effettua test hardware e software
presso la sede del cliente finale.
Two open house events
to introduce
the partnership
Last November, Siemens Italia organized
some open house events to introduce a
new way of promoting robotic automation.
A lean, efficient and performing way, indeed.
With the same formula, these solutions
have been introduced at the headquarters
of DCM, in Sesto San Giovanni, as well as
at the brand new I.E.M.A. factory in San
Giorgio in Piano, in the province of Bologna
(photo). These events allowed all the
participants to experience in live demo the
Autonox24 parallel kinematics managed by
the Siemens Simotion, a benchmark for manageable
payloads featured by performed
cycles as well as tracking accuracy, gripping
and release. The system allows users to solve
their production issues in several stages
(from primary to the end of the line) as well
as in several end sectors (food & beverage,
pharmaceutical, electronics and so on).
Founded in 1979, I.E.M.A. is an advanced
company in the field of industrial automation.
The company designs and installs
electric systems for any kind of automatic
machines; manufactures the electric panel
and the design of the components on board
the machine; takes care of assembling
and wiring the electric panel; develops motion
software for the control of servo motors;
manufactures the plant on board the
machine with resistance tests and carries
on hardware and software tests at the
end customer’s headquarters.
An extremely versatile system
without additional vibrations
“The static motors mounted on the Autonox24 kinematics
handle the motion addressed to the gripper through a
Cardan transmission: therefore, the opening and closing
of the gripper, as well as other mechanical operations that
otherwise would have required the use of a motor mounted
on the wrist of the machine. This system allows the highest
weight available to the gripper”, continues Mr Casiraghi.
“In addition, an important Majatronic patent is related to the
insertion of the media supply inside the central telescopic
arm. That is to say, compressed air, pneumatic vacuum and
electric wiring up to 7 poles. This implies a better cleanliness
during the use of the machine, as well as the absence
of additional vibrations. These machines also allow users to
remove and mount the gripper of the wrist much more quickly,
so that the robot is extremely versatile when performing
format changes”.
The needle roller bearings with which the kinematics are
held guarantee a uniform behaviour also at the periphery of
the machine working area. And, talking about robustness,
also when the kinematic is inverted, the product remains
stable, thus reducing significantly the risk of collisions and
improving the capacity of an accurate picking.
Smoothness and movement handling:
the advantages of a successful partnership
The peculiarity of Autonox24 parallel kinematics lies in their
independence as for the control. The robot programming
environment, in fact, can be easily integrated with the system
that handles the other automated components of the
machine.
Siemens and Majatronic have been cooperating successfully
for several years in Germany and, recently, also in the
Italian market. The aim is to keep on working together to
develop technologically advanced solutions. “The collaboration
starts from the design stage”, says Massimo Consonni,
Head of the Business Segment Production Machines at
PubliTec
MARCH-APRIL 2016 93
INCONTRI
Una demo di robot
delta Autonox24
impegnato in
un’operazione di
pick & place.
progetta l’automazione, Siemens in questo caso, sappia
quali sono le caratteristiche, il movimento, i pesi,
le dinamiche e le rigidità del robot. In questo modo,
ogni variazione è riconosciuta come un disturbo: per
esempio, in caso di collisione, il sistema si blocca immediatamente.
I vantaggi di questa collaborazione
vanno dalla sicurezza alla fluidità del movimento, caratterizzato
dall’assenza totale di vibrazioni”.
Uno o più controllori per la
massima integrazione lungo la linea
“Il sistema che propone Siemens non è progettato nello
specifico per la robotica: con uno stesso controllore
o con più controllori dello stesso tipo, sincronizzati
tra loro, possiamo garantire la massima integrazione,
automatizzando un’intera linea di packagng”, spiega
Consonni.
“Gestendo direttamente il sistema degli azionamenti e
i motori che sono alla base del movimento della cinematica,
Siemens è in grado di minimizzare i tempi di
reazione, con conseguenze positive sia nella gestione
degli inconvenienti che nella sicurezza”, aggiunge
Alessandro Casiraghi.
“La sicurezza deve essere considerata innanzitutto
come capacità di non rovinare o danneggiare il prodotto
che il robot prende e rilascia, ma anche come
attenzione alla cosiddetta “safety”, cioè la sicurezza
dell’operatore: questo aspetto è sempre stato cruciale
per Siemens”, continua Consonni. “Per riassumere,
l’utilizzatore opera in tutta sicurezza, i cablaggi sono
scomparsi, le informazioni sono digitalizzate e i tempi
notevolmente compressi”.
Sfruttare le sinergie tra la conoscenza del prodotto e
la conoscenza dell’applicazione, a favore del cliente
che acquista il sistema: ecco come funziona una partnership
collaudata che si appresta ora a raccogliere
le sfide del mercato italiano. n
Volete esprimere la vostra opinione su questo tema?
Scrivete a: filodiretto@publitec.it
A demo of an
Autonox24 delta
robot during a pick
& place operation.
Siemens Italia. “In this case, the robust and high performing
mechanics of Autonox24 kinematics was joined by the tested
Siemens Simotion controller, very important to reduce the risk of
collision. All the solutions mentioned so far - different in terms of
payload and motion - can be integrated with a dedicated control
system. It is important that the designer of the automation,
Siemens in this case, is aware of the features, motion, weights,
dynamics and rigidity of the robot. Any variation is then identified
as a fault: for instance, in the case of a collision, the system
stops automatically. Among the advantages of this collaboration
are the safety and smoothness of the movements, featured
by the complete absence of vibrations”.
One or more controllers for the
highest integration along the line
“The system provided by Siemens is not specifically designed
for robotics: with the same controller, or rather with
more synchronized controllers of the same type, we can ensure
the highest integration, thus making an entire packaging
line automated”, explains Mr Consonni.
“By managing directly the drive system and the motors on
which the kinematic motion is based, Siemens is able to
minimize response time, thus affecting positively either fault
management of safety”, adds Alessandro Casiraghi.
“Safety should be considered mainly as the ability not to ruin
or damage the product picked and released by the robot, as
well as the highest care for the operator safety: this issue is
indeed more and more crucial for Siemens”, adds Mr Consonni.
“To summarize, the user works in a safe environment,
there is no more wiring, the information is digitalized and
times are remarkably shortened”.
Relying on the synergy between the knowledge of both the
product and the application for the benefit of the customer
that purchases the system: this is how a well-established
partnership works. And now it is ready to face the challenges
of the Italian market. n
94 MARZO-APRILE 2016 & meccatronica 114
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