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MESESPORT marzo2016

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Un filosofo, un guru o un impenitente<br />

serial winner? Chi è Fabian<br />

Cancellara?<br />

Nell’arrivo in Piazza, dopo aver<br />

gestito con intelligenza le ultime energie sullo<br />

strappo che porta il nome della Santa mistica<br />

(Caterina), lo svizzero detta la sua legge vincente<br />

superando quello Stybar primo giusto<br />

dodici mesi fa, e poi il nostro Brambilla. Subito<br />

dietro Peter Sagan, il campione del mondo.<br />

Così lo svizzero della Trek Segafredo, amato<br />

in tutto il mondo per il suo stile e le sue vittorie,<br />

scrive per la terza volta il nome nell’albo<br />

d’oro delle Strade Bianche, giunta alla decima<br />

edizione e pronta a fare il grande passo nel Pro<br />

Tour, ovvero il ristretto circuito delle corse<br />

d’elite dell’Unione Ciclistica Internazionale.<br />

Se Sagan alla vigilia sia era speso con parole<br />

d’elogio per la corsa senese, dopo l’arrivo è il<br />

saggio campione d’oltralpe a certificare con le<br />

sue parole profonde e calde il senso di una corsa<br />

che, se non ha l’età delle Monumento, ha l’amore<br />

di chi la domina: “Oggi è un giorno speciale per<br />

me, ho scritto il mio nome per la terza volta in questa<br />

corsa, e mi verrà dedicato anche uno dei tratti<br />

sterrati – così Cancellara in conferenza stampa –.<br />

Qui, a Siena e dove passa il percorso, si respira la<br />

storia, e ormai tutti se ne sono accorti (corridori,<br />

team, organizzatori) per cui non può che crescere.<br />

Vincere le Strade Bianche è un onore”.<br />

Nel suo ultimo anno da Pro (“Potrei correre<br />

ancora, ma vincere e fare il corridore non è tutto<br />

nella vita”), Cancellara vuole lasciare il segno in<br />

una storia già ricca di trionfi, e nella corsa che<br />

per la prima volta parte e arriva a Siena, con<br />

un clima ventoso e minacciose nuvole che ricordano<br />

le corse fiamminghe, la sua squadra insieme<br />

agli altri top team (Etixx, BMC, Astana,<br />

Tinkoff), gestisce al meglio i 176km del percorso<br />

e gli oltre 50km di sterrati.<br />

A corollario di questa competizione di<br />

big, c’è da registrare la corsa femminile, prima<br />

prova stagionale del World Tour UCI, con vittoria<br />

della campionessa mondiale Armistead; e<br />

la Gran Fondo, che alla seconda edizione, registra<br />

già oltre 2000 iscritti con partecipanti<br />

da tutto il mondo, compreso un concorrente<br />

venuto dal Costa Rica.<br />

Ecco, al di là della cronaca agonistica, le<br />

Strade Bianche appena descritte nella sua triplice<br />

forma (pro maschile, pro femminile, cicloturisti),<br />

sono una scommessa vinta per la<br />

promozione e l’incoming turistico, e un beneficio<br />

netto per le Terre di Siena. Ovvio, una<br />

competizione ciclistica qualche problema logistico<br />

e di traffico lo comporta, ma tutto facilmente<br />

gestibile e recepibile con un po’ di<br />

buon senso da parte della cittadinanza<br />

Senza dimenticare, come fa Cancellara, che<br />

tutto ha una sua origine: “Dal prossimo anno<br />

sarò in pensione, per cui forse guarderò le Strade<br />

Bianche in TV, ma vorrei tornare per fare L’Eroica,<br />

con la bici e i vestiti di una volta”.<br />

Andrea Bruschettini<br />

La nostra città invasa per due giorni dagli amanti della bici:<br />

dai cicloturisti ai pro maschile e femminile<br />

Cancellara uno, due e tre!<br />

E sboccia l’amore per Siena<br />

« In alto a sinistra la partenza delle<br />

pro femminili dalla Fortezza,<br />

a destra Cancellara (sulla sinistra)<br />

supera Stybar e Sagan (dietro)<br />

in cima a Santa Caterina; in mezzo<br />

la corsa su uno dei tratti sterrati; in basso a sinistra la vincitrice della prova femminile<br />

Armistead, campionessa mondiale in carica e qui sopra Cancellara sul podio »

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