Nastro Verde: calendario 2013, “Le missioni all’estero”
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LEX<br />
Associazione Nazionale<br />
Decorati Medaglia d’Oro Mauriziana<br />
“<strong>Nastro</strong> <strong>Verde</strong>”<br />
<strong>2013</strong><br />
Calendario storico<br />
Le <strong>missioni</strong><br />
all’estero<br />
A cura della Sezione Regione Veneto
P R O T E T T O R E D E L L E N O S T R E A R M I<br />
I Vertici Militari e della Polizia e relative associazioni<br />
Capo delle Forze Armate<br />
Il Presidente della Repubblica Italiana<br />
Giorgio NAPOLITANO<br />
Ministro della Difesa:<br />
Ammiraglio Giampaolo DI PAOLA<br />
LEX<br />
Capo S.M. della Difesa:<br />
Generale<br />
Biagio ABRATE<br />
Capo S.M. dell’Esercito Italiano:<br />
Generale Claudio GRAZIANO<br />
Capo S.M. della Marina Militare:<br />
Ammiraglio Luigi BINELLI MANTELLI<br />
Capo S.M.dell’Aeronautica Militare:<br />
Generale Giuseppe BERNARDIS<br />
Comandante Generale<br />
dell’Arma dei Carabinieri:<br />
Generale Leonardo GALLITELLI<br />
Comandante Generale<br />
della Guardia di Finanza:<br />
Generale Saverio CAPOLUPO<br />
Capo della Polizia di Stato:<br />
Prefetto Antonio MANGANELLI<br />
Presidente Nazionale<br />
Associazioni d’Arma<br />
Generale Mario BUSCEMI<br />
Rappresentante Nazionale<br />
Associazioni Esercito<br />
Generale Maurizio CIGOLIN<br />
Presidente Nazionale<br />
Associazione Marinai<br />
Ammiraglio Paolo PAGNOTTELLA<br />
Presidente Nazionale<br />
Associazione Arma Aeronautica<br />
Generale Gianbortolo PARISI<br />
Presidente Nazionale<br />
Associazione Carabinieri<br />
Generale Libero LO SARDO<br />
Presidente Nazionale<br />
Associazione Finanzieri<br />
Generale Giovanni VERDICCHIO<br />
Presidente Nazionale<br />
Associazione Polizia di Stato<br />
Dottor Claudio SAVARESE<br />
S. MAURIZIO<br />
ASSOCIAZIONE NAZIONALE “NASTRO VERDE”<br />
Presidenza Nazionale<br />
Roma - Via Labicana, 15<br />
Presidente: Gen. C. A. [CC] Luigi FEDERICI<br />
Segretario: Ten. [CC] Luigi Tommaso COCCO<br />
Coordinamento Interregionale Centro Nord<br />
Vicenza - Via Calvi, 58 • 0444 304836 • e-mail: nastroverdeveneto@alice.it<br />
V. Presidente Nazionale Vicario: Gen. B. (CC) Nando R. ANIBALLI<br />
Segretario: Mar. 1ª Cl. Sc. (AM) Franco FILIPOZZI<br />
Coordinamento Interregionale Centro Sud<br />
Taranto - Via Cugini, 1 • 099 7723012 • e-mail: nastroverdeta@libero.it<br />
V. Presidente Nazionale: Cap. Fr. (MM) Carmelo SANGIORGIO<br />
Segretario: Aiut. (MM) Vincenzo NICOTERA<br />
Coordinamento Regionale per la Sicilia<br />
Palermo - Piazza S. Francesco di Paola, 37 • e-mail: enrico33@inwind.it<br />
Coordinatore: Gen. D. (CC) Enrico FRASCA<br />
Segretario: S.Ten. (CC) Giovanni SANFILIPPO<br />
IN ALLEGATO L’ALBO NAZIONALE DEI SOCI <strong>2013</strong>
Le <strong>missioni</strong> all’estero<br />
Un grande Paese come l’Italia non può isolarsi dal contesto internazionale quando l’ONU,<br />
l’Unione Europea o la NATO chiedono un concorso per far fronte a macroemergenze<br />
internazionali umanitarie come: la pacificazione nelle aree di crisi, l’interposizione tra<br />
fazioni in conflitto fra loro, la difesa dei diritti umani e l’aiuto alle popolazioni colpite da<br />
grandi calamità.<br />
Ecco perché nelle diverse aree di crisi del mondo operano uomini straordinari<br />
dell’Esercito, dei Carabinieri, della Marina, dell’Aeronautica, della Guardia di Finanza<br />
e della Polizia di Stato. E la loro opera sia sotto il profilo operativo, sia sotto<br />
il profilo umano ha avuto un incondizionato riconoscimento internazionale.<br />
Ecco perché l’Associazione Decorati di Medaglia d’Oro Mauriziana<br />
“<strong>Nastro</strong> <strong>Verde</strong>” ha voluto dedicare questo <strong>calendario</strong> alle “Missioni di<br />
Pace”. Anzitutto per onorare i tanti Caduti che portiamo nel cuore e<br />
poi per ricordare ai giovani oggi impegnati in missione che non sono<br />
soli e che vecchi soldati come noi sono orgogliosi del loro impegno.<br />
Il Presidente Nazionale<br />
Generale [CC] Luigi Federici<br />
Le Forze Armate italiane nelle operazioni di sostegno della pace nel mondo<br />
Il 26 agosto dello scorso anno ricorreva il trentennale da<br />
quando i Bersaglieri del 2° Battaglione “GOVERNOLO”,<br />
sbarcavano a Beirut dando inizio al primo intervento,<br />
in armi, dell’Esercito italiano fuori dai confini nazionali<br />
dalla fine della 2^ Guerra Mondiale. È la Missione nota<br />
come “Libano 1” per distinguerla dalla “Libano 2”, altra<br />
missione effettuata sempre in Libano pochi giorni dopo<br />
la conclusione della precedente. Sono queste, due <strong>missioni</strong><br />
di “Peace Keeping” dalle svariate “Operazioni di Sostegno<br />
della Pace” (Peace Support Operations – PSOs) di<br />
vario tipo che negli anni seguenti vedranno impegnate<br />
le nostre Forze Armate.<br />
Il concetto di “Operazioni di Sostegno della Pace” (Peace<br />
Support Operations – PSOs-) è nato nell’ambito delle Nazioni<br />
Unite e con tale termine si includono tutte le forme<br />
di interventi civili e militari tendenti alla prevenzione, gestione<br />
e soluzione di situazioni di crisi internazionali.<br />
La partecipazione alle Operazioni di Sostegno alla Pace<br />
rappresenta oggi uno dei mezzi più efficaci ed incisivi<br />
di politica estera per una Nazione e conferisce concretezza<br />
alla sua politica di sicurezza. L’Italia, dopo un lungo<br />
periodo di “non presenza” dovuto alla sua politica estera<br />
pesantemente condizionata da quella interna, si è via via<br />
resa sempre più visibile passando a ricoprire il ruolo<br />
internazionale che gli spetta fra le potenze mondiali che<br />
“contano” e diventando punto di riferimento dei partner<br />
internazionali nella condotta di difficili operazioni<br />
di “Peace Keeping”.<br />
Già prima degli anni ’80 numerose altre <strong>missioni</strong>, hanno<br />
precedute queste di cui s’è fatto cenno. L’Italia, infatti,<br />
già nel periodo 1958 1978 ha partecipato alla maggiore<br />
parte delle <strong>missioni</strong> di pace nei quattro angoli del mondo,<br />
intervenendo all’ombra della Bandiera dell’ ONU ma<br />
esclusivamente con nuclei di pochi uomini disarmati in<br />
veste di “osservatori”.<br />
Sarà però il 1980 a segnare lo spartiacque fra queste presenze<br />
e quelle armate ed agguerrite quando, nell’ambito<br />
dei chiari “indirizzi di politica militare”, formulati per la<br />
prima volta nella storia repubblicana, il concetto di “difesa<br />
nazionale” delinea per l’Italia uno scenario politicomilitare<br />
non più strettamente legato all’Alleanza Atlantica.
“Concetto” che individua nel Mediterraneo un’area di elevato<br />
rischio per gli interessi dei singoli Stati della NATO,<br />
anche in presenza di situazioni che non potrebbero legittimamente<br />
coinvolgere l’Alleanza in quanto tale, ma solo<br />
alcuni suoi membri dove, però, l’importanza del ruolo internazionale<br />
dell’Italia risalterebbe comunque per la sua<br />
posizione geografica dominante nel Mediterraneo.<br />
Al seguito di tali cambiamenti, la partecipazione dell’Italia<br />
ad Operazioni di Sostegno della Pace non ha più, o soltanto,<br />
valore in quanto contributo alla stabilità internazionale<br />
ma anche e soprattutto quale strumento per la salvaguardia<br />
degli interessi nazionali.<br />
Ed è per questo che in questi tre ultimi decenni si sono<br />
viste le nostre FF. AA. sempre più in prima linea a fianco, di<br />
eserciti di altri Paesi, dimostrando una particolare capacità<br />
operativa – apprezzata dai nostri partner internazionali<br />
- nel sapere gestire con diplomazia, ma anche con la dovuta<br />
fermezza, varie situazioni di crisi in varie parti del mondo.<br />
In tale contesto si inserisce la partecipazione di due<br />
Contingenti inviati dall’Italia in Libano nei primi anni ’80.<br />
A determinare il primo l’intervento delle FF. AA. italiane<br />
in Libano inviando a Beirut il Contingente “GOVERNO-<br />
LO” (Missione “Libano 1”) è l’ esplosiva situazione libanese<br />
venutasi a creare dopo cinque anni di lotte interne<br />
fra le milizie mussulmane e cristiano maronite acuita e<br />
resa non più governabile dalla presenza sul territorio di<br />
migliaia di palestinesi e dei militari siriani della Forza di<br />
Dissuasione Araba (A. D.F.). Situazione di estrema delicatezza<br />
per la sicurezza di Israele che, per salvaguardare il<br />
proprio territorio dalle continue incursioni palestinesi<br />
provenienti dal Libano, nell’ estate del 1982 dette il via<br />
all’ operazione “PACE IN GALILEA” che si conclude dopo<br />
soli cinque giorni asserragliando nella parte Ovest di Beirut<br />
circa 10.000 armati fra siriani, milizie musulmane e<br />
palestinesi dell’OLP. Sui Fedayn di Yasser Arafat, in particolare,<br />
incombeva il pericolo di annientamento da parte<br />
dell’Esercito ebraico che, attuandolo, avrebbe potuto<br />
provocare il coinvolgimento diretto di altre Potenze con<br />
l’inevitabile allargamento della crisi nell’area mediterranea.<br />
Fallito il tentativo di inviare una forza dell’ ONU per<br />
il veto posto dal Consiglio di Sicurezza, le parti interessate<br />
accettano la presenza di una Forza Multinazionale<br />
di Pace formata da Contingenti appartenenti a Francia,<br />
Italia e Stati Uniti per attuare l’evacuazione delle forze<br />
asserragliate in Beirut Ovest.<br />
Per questa missione (“LIBANO 1”), l’Italia ha inviato a Beirut<br />
un contingente, partito da Legnano, forte di 600 uomini<br />
(Bersaglieri, Carabinieri, Genieri e supporti delle tras<strong>missioni</strong><br />
ed organi logistici). ITALCON “GOVERNOLO”,<br />
inviato in Libano con un “Mandato” internazionale di un<br />
mese aveva i compiti di:<br />
• interporsi fra i belligeranti nel settore che gli sarà assegnato;<br />
• garantire la sicurezza fisica del personale palestinese in<br />
partenza da Beirut scortandoli fino in Siria;<br />
• assicurare l’incolumità degli altri abitanti della città;<br />
• favorire il ripristino della sovranità del Governo libanese<br />
nella regione di Beirut.<br />
Beirut veniva “svuotata” ancor prima della scadenza del<br />
“Mandato” ed il Contingente rientrava in Italia dopo aver:<br />
• scortato fino in Siria 952 mezzi ruotati e cingolati di vario<br />
tipo e portato in salvo 6509 palestinesi e circa 3000<br />
soldati siriani;<br />
• scongiurato che la crisi si allargasse nell’area mediterranea;<br />
• assicurato assistenza sanitaria alla popolazione civile.<br />
Il secondo intervento italiano in Libano (Missione “Libano<br />
2”) si rende necessario dopo pochi giorni dal termine<br />
dell’ Operazione “Libano 1”. Quattro giorni dopo il rientro<br />
dei Bersaglieri in Patria infatti, a Beirut avviene il massacro<br />
di palestinesi nei campi di Sabra e Chatila da parte della<br />
sua Falange Maronita per vendicare l’uccisione del suo<br />
capo Beshir Gemayel, neo eletto Presidente del Libano.<br />
Ed è proprio grazie al pieno successo riscosso dai nostri<br />
militari nella prima operazione, che il ritorno del nostro<br />
Esercito a Beirut è stato richiesto a gran voce dalle autorità<br />
internazionali.<br />
Questa volta il Contingente (Raggruppamento Italiano in<br />
Libano” è inizialmente formato dalla stessa Unità partita<br />
da Legnano, da un Battaglione di Paracadutisti ed dal Battaglione<br />
S. Marco della MM per complessivi 2100 fra bersaglieri,<br />
parà, carabinieri e marò. Il Contingente rimane a<br />
Beirut 18 mesi con i compiti di:<br />
• presidiare il territorio nel settore di competenza;<br />
• proteggere i campi palestinesi di Sabra/Shatila e di Borj<br />
el Brajné;<br />
• garantire la sicurezza della capitale;<br />
• creare le premesse per un rafforzamento della sovranità<br />
del governo legittimo di quel paese.<br />
La 2^ Missione si conclude il 26 febbraio 1984 ed in questi<br />
17 mesi in Libano si sono avvicendati 10 Battaglioni per<br />
complessivi 8115 Militari di cui 495 Ufficiali, 1150 Sottufficiali<br />
e 6470 Soldati, Carabinieri Marò’ e 130 Infermiere
1) IN MEDIO ORIENTE:<br />
• la MFO (Multinational Force & Observers-Forza di Osservazione<br />
Terrestre e Navale). La missione ha inizio nel marzo<br />
del 1982 e l’ Italia ha preso parte alla missione con 4<br />
navi della MM. per dare attuazione al Trattato di pace fra<br />
Egitto ed Israele, firmato a Washington il 26 marzo 1979;<br />
• UNIIMOG (Unied Nations Iran-Iraq Military Observer<br />
Group – Gruppo di Osservazione Militari delle Nazioni<br />
Unite in Iran es Iraq). La missione ha avuto luogo<br />
dal 20 agosto 1988 al 28 febbraio 1991. L’Italia è intervenuta<br />
con 15 Ufficiali Osservatori con il compito di<br />
verificare e supervisionare il cessate il fuoco ed il ritiro<br />
di tutte le forze entro i confini internazionalmente<br />
riconosciuti.<br />
Volontarie della Croce Rossa italiana… Nell’assolvimento<br />
del dovere il Contingente ha avuto:<br />
• un Caduto: il Marò Filippo MONTESI del btg. “S. Marco”<br />
della MM;<br />
• 75 feriti.<br />
La professionalità dimostrata, ed il valore profuso durante<br />
le due <strong>missioni</strong> oltre essere ampiamente riconosciuti dalla<br />
comunità internazionale ha fatto si che le Bandiere di<br />
Guerra del 2° Battaglione Bersaglieri “GOVERNOLO” (Missione<br />
“Libano 1”) e quella del “Raggruppamento Italiano<br />
in Libano” (Missione “Libano 2”) venissero insignite con la<br />
decorazione dell’ORDINE MILITARE d’ITALIA.<br />
Le Missioni “Libano 1” e “Libano 2” sono state le<br />
uniche <strong>missioni</strong> decise, organizzate e condotte dalle<br />
Forze Armate Italiane e quindi condotte all’Ombra<br />
del Tricolore.<br />
Dopo la partecipazione all’Operazione in Libano, inizia<br />
un nuovo periodo contrassegnato da una maggiore consapevolezza<br />
politica sul ruolo esercitabile dall’Italia nel<br />
consesso internazionale. Grazie al pieno successo delle<br />
<strong>missioni</strong> “Libano 1”e“Libano 2”, aumenta il prestigio internazionale<br />
dell’Italia e i suoi impegni nelle PSOs. Dopo<br />
il LIBANO infatti, i nostri Reparti sono destinati a rendersi<br />
protagonisti e riscuotere il plauso internazionale in SO-<br />
MALIA, ALBANIA, BOSNIA, KOSOVO, TIMOR EST, IRAQ in<br />
AFGHANISTAN ed ancora in LIBANO.<br />
Tuttavia siamo ancora in piena “guerra fredda” e, per quanto<br />
riguarda l’attività di Operazioni di Sostegno della Pace<br />
indette dall’ONU lo scenario permarrà ancora a lungo praticamente<br />
immutato rispetto al citato periodo 1958-1978<br />
e la partecipazione dell’Italia per il momento si manterrà<br />
ancora limitata a compiti di osservazione, controlli ed assistenza<br />
umanitaria. Delle 7 <strong>missioni</strong> di “osservatori” intraprese<br />
durante il citato ventennio, rimarranno attive solo tre che<br />
nel 1980 saranno incrementate dalle seguenti altre cinque:<br />
2) IN AFRICA: UNTAG (United Nations Transition Assistence<br />
Group – Gruppo Delle Nazioni Unite Per l’Assistenza<br />
alla Tranizione). Iniziata il 1° aprile 1989 e si è<br />
conclusa il 21 marzo 1990 con lo scopo di assicurare<br />
la prima fase dell’indipendenza della Namibia attraverso<br />
elezioni libere ed eque svolte sotto la supervisione<br />
ed il controllo delle Nazione Unite. Hanno partecipato<br />
4.500 militari, 1.500 poliziotti e 2000 civili. Di questi<br />
gli italiani erano in 107 tra Ufficiali, Sottufficiali, Carabinieri<br />
e Soldati, supportati da 8 elicotteri.<br />
3) IN ASIA:<br />
• UNOCHA-SALAAM (Humanitarian Assistence To Afghanistan<br />
– Assistenza Umanitaria in Afghanistan): si<br />
svolge negli anni 1989 – 1990 e l’Italia partecipa con<br />
14 fra Ufficiali e Sottufficiali istruttori per le attività di<br />
sminamento;<br />
• UNMOGIP (United Nations Militry Observer Group<br />
In India And Pakitan – Gruppo Di Osservatori Militari<br />
Delle N. U. in India e Pakistan): Costituita nel gennaio<br />
1949 per supervisionare il cessate il fuoco tra India e<br />
Pakistan nello stato dello di Jammu d Kashmir. L’ Italia<br />
partecipa dal luglio 1959 con 7 Osservatori.<br />
Nel 1989 però, cade il “muro” e secondo l’espressione<br />
a suo tempo usate dai mass media, è “scoppiata la<br />
pace”. Contrariamente alle previsioni ottimistiche, però,<br />
le “frizioni” internazionali aumentano perché dalla compattezza<br />
dei blocchi si passa alla frammentazione<br />
degli Stati che subito ricercano e perseguono la propria<br />
identità culturale, etnica e religiosa. E l’impegno delle<br />
FF. AA. diventa massimo perché di fronte a questo nuovo<br />
scenario internazionale così frammentato e conflittuale, la<br />
“domanda” di stabilità aumenta e viene ora ad interessare<br />
non solo all’ONU ma anche alle altre Organizzazioni Internazionali:<br />
OSCE, UE, OSA, NATO, Lega araba ecc. che in<br />
tale modo acquistano un rilievo ed un prestigio mai avuto<br />
prima. In particolare la NATO cambia la sua strategia: non<br />
più solo difensiva ma anche interventista in qualsiasi<br />
area fuori da quella tradizionalmente “coperta” dal “trattato”,<br />
dove l’insorgere di stati di “crisi” o situazioni conflittuali,<br />
possano compromettere la sicurezza mondiale.<br />
È senza alcun dubbio che è proprio dopo la “caduta del<br />
muro”, che le nostre FF. AA. vengono massicciamente impiegate<br />
nei quattro angoli del mondo. Vediamone le più<br />
importanti in ordine cronologico:<br />
1) IN MEDIO ORIENTE<br />
• 1990: partecipazione di 10 “Tornado” nella “DE-<br />
SERT STORM” voluta dall’ ONU per liberare il Kuwait<br />
dall’invasione dell’Iraq di Saddam Hussein;
1991: l’Italia interviene con due Contingenti: “AIRONE 1”<br />
ed “AIRONE 2”. Il primo opererà da maggio a luglio 1991,<br />
con 1700 paracadutisti della “Folgore” con 10 elicotteri<br />
da trasporto, ha fornito assistenza e sicurezza ai kurdi<br />
rifugiati sui monti per sfuggire alla repressione irakena.<br />
Il secondo agevolerà il rientro dei Kurdi ai loro villaggi;<br />
2) NEI BALCANI: “ITALFOR PELLICANO” dal settembre<br />
1991 al dicembre 1993.<br />
Trattasi di una operazione umanitaria al fine di eliminare<br />
le condizioni di indigenza esistenti, che avevano<br />
provocato l’emigrazione clandestina di alcune decine<br />
di migliaia di albanesi in Italia dove hanno trovato assistenza<br />
ed impedire, quindi, altri esodi verso la Penisola.<br />
L’operazione umanitaria sulla base degli accordi tra il<br />
Governo italiano e quello albanese, scatta il 18 settembre<br />
e nei due anni della sua durata, vedrà l’avvicendamento<br />
di oltre 5000 uomini dell’Esercito.<br />
3) AFRICA: nel biennio 1993 – 1994 le nostre FF. AA. affermano<br />
la loro presenza in Operazioni di Sostegno<br />
della Pace in MOZAMBICO ed in SOMALIA.<br />
• UNOMOZ (United Nations Operations In Mozambique<br />
– Operazioni Delle Nazioni Unite in Mozambbico):<br />
costituita per facilitare l’attuazione dell’Accordo<br />
Generale di Pace, firmato il 4 ottobre 1992 a Roma dal<br />
Presidente del Mozambico e dal Presidente della Resistenza<br />
Nazionale Mozambicana (RENAMO).<br />
Nell’Operazione denominata “ALBATROZ”, si sono avvicendate<br />
le Brigate Alpine “Taurinense” e la “Julia” impiegando,<br />
nell’arco della missione 4734 alpini. Durante<br />
questa operazione abbiamo avuto due il decesso di<br />
due piloti di un SM 1092 caduti con il velivolo durante<br />
un volo di ricognizione.<br />
• UNOSOM II (United Nations Operation in Somalia<br />
II– Seconda Operazione Delle N. U. in Somalia SE-<br />
CONDA OPERAZIONE DELLE N. U. IN SOMALIA):<br />
costituita per subentrare alla UNITAF – una forza<br />
multinazionale organizzata dagli Stati Uniti – che,<br />
nel dicembre 1992, era stata autorizzata dal Consiglio<br />
di Sicurezza ad usare “tutti i mezzi necessari” al<br />
fine di ricreare un ambiente sicuro per le operazioni<br />
umanitarie in Somalia. A tale scopo, UNOSOM II<br />
ha cercato di completare, mediante il disarmo e la<br />
riconciliazione, il compito iniziato dall’UNITAF per<br />
ripristinare pace, stabilità, legge ed ordine nel Paese.<br />
Nel febbraio 1994, dopo numerosi attacchi ed incidenti<br />
contro i soldati delle N. U., il Consiglio di Sicurezza<br />
ha rivisto il mandato di UNOSOM II escludendo l’utilizzo<br />
di metodi coercitivi.<br />
Nell’Operazione, denominata “IBIS” si è avvicendato<br />
personale appartenente a 7 Brigate (“Folgore”, <strong>“Le</strong>gnano”,<br />
“Friuli”, “Centauro”; “Ariete” e “Gorizia”, “Granatieri<br />
di Sardegna” ed a Supporti di vario tipo (Cavalleria,<br />
Aviazione dell’Esercito), e fra questi anche i Bersaglieri<br />
del 2° Reggimento di Legnano e del 3° di Milano.<br />
Complessivamente hanno partecipato:<br />
presenza media<br />
Esercito e Carabinieri 11.624 2.400<br />
Marina Militare 3.496 375<br />
Aeronautica Militare 734 45<br />
Croce Rossa 112 9<br />
Mezzi impiegati:<br />
Ruotati 2.755<br />
Cingolati 306<br />
Elicotteri 23<br />
Aerei 1<br />
4) OCEANIA<br />
• TIMOR EST: OPERAZIONE “INTERFET” 1999 Dopo il<br />
referendum che ha dato l’indipendenza di Timor Est<br />
dall’Indonesia, è intervenuta una FM per porre termine<br />
ai massacri di Cristiani ad opera dei Mussulmani.<br />
L’Italia ha partecipato con una forza composta da:<br />
Esercito 200<br />
Carabinieri 50<br />
Marina Militare 300<br />
Aeronautica Militare 40<br />
DAL DICEMBRE 1995 L’ITALIA<br />
DA GREGARIO A LEADER<br />
D’ora in avanti gli avvenimenti internazionali che richiedono<br />
interventi esterni di PSOs si presentano con una<br />
maggior frequenza e pericolosità, specie nell’area BAL-<br />
CANICA per noi di grande interesse principalmente per<br />
causa della sua vicinanza.
Infatti, nella fase di “smembramento” dell’ Yuguslavia, i<br />
conflitti che si sono succeduti in Serbia, Slovenia, Croazia,<br />
Bosnia, Montenegro, Kosovo e in minor misura in Albania<br />
ed in Macedonia, sono stati causa di inauditi massacri, pulizie<br />
etniche, migrazioni di decine di migliaia di profughi<br />
verso l’Albania e la Macedonia.<br />
L’ ONU interviene nel tentativo di fare cessare i conflitti<br />
nelle citate regioni, con varie <strong>missioni</strong> coordinate da<br />
UNOPROFOR che fallisce nel suo intento e lascia sul terreno<br />
200 caduti “Caschi Blu”. Interviene la NATO e la pace<br />
viene imposta (“Pece Enforcing”) con l’intervento delle<br />
Forze Aeree della NATO. Quindi, affinché venissero attuati<br />
gli accordi di pace firmati tra i Governi di SERBIA, CROA-<br />
ZIA e BOSNIA-ERZEGOVINA, e garantisse libertà di transito<br />
e di movimento di civili fra le regioni, viene organizzata<br />
una grande forza di “mantenimento della pace“(“Peace<br />
Keeping”) che, sotto Comando della NATO, si schiererà<br />
in BOSNIA.<br />
Si tratta della IFOR (IMPLEMENTATION FORCE), conosciuta<br />
anche come “JOINT ENDEAAVOR” era forte di 60.000<br />
soldati di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Canada,<br />
Danimarca, Germania, Grecia, Turchia, Spagna, Olanda,<br />
Portogallo, Islanda (10 persone) e numerose Nazioni non<br />
NATO. L’Italia è intervenuta con 2300 soldati.<br />
Nel 1996 la IFOR verrà sostituita dalla SFOR (FORZA DI<br />
STABILIZZAZIONE), di entità inferiore (31.000 uomini)<br />
con il compito di prevenire l’insorgere di focolai di tensione<br />
dopo il ritiro della IFOR. La partecipazione italiana<br />
alla SFOR, sarà di 1800 soldati.<br />
Attualmente (dati ufficiali dello SME aggiornati al<br />
30 giugno 2012) le nostre FF. AA. sono presenti in<br />
27 Paesi sparsi in 4 Regioni geografiche ed i 6.759<br />
militari impegnati nelle 25 <strong>missioni</strong> in atto (autorizzate<br />
dalla legge n. 13 del 24 febbraio 2012), operano<br />
per nuclei di “Osservatori” dell’ONU in 22 di queste<br />
e con agguerriti Reparti in<br />
armi in tre. In particolare:<br />
NATO. In tale quadro, pur mantenendo le responsabilità<br />
assunte nell’area della capitale Kabul, l’Italia ha<br />
preso la responsabilità di uno dei cinque settori regionali,<br />
il Regional Command West, in cui l’ Afghanistan è<br />
stato suddiviso.<br />
Nell’ambito della rotazione dei Comandi NATO per la<br />
condotta di ISAF. L’Italia ha avuto la leadership dell’<br />
ISAF VIII, schierando il Comando NRDC-IT (NATO Rapid<br />
Deployable Corps-Italy) al Comando del Generale<br />
di Corpo d’Armata Mauro Del Vecchio. Dal 4 febbraio<br />
2007 la leadership di ISAF X è assunta da comandi<br />
“composite”, formato da personale di staff provenienti<br />
dagli Standing HQ della NATO (NRDC e ARRC) nonché<br />
da personale delle Nazioni che contribuiscono<br />
all’operazione.<br />
L’ISAF, che opera sulla base di un Military Tecnical<br />
Agreement (MTA) siglato dalle Autorità afghane, comprende<br />
militari appartenenti a 38 Nazioni.<br />
L’Italia attualmente (dati SME 30 giugno 2012) è<br />
presente con 4022 militari delle proprie FF. AA.<br />
2) KOSOVO - KFOR<br />
La forza di intervento che a seguito della campagna<br />
aerea è entrata e si è dislocata in Kosovo è denominata<br />
Kosovo FORce (KFOR).<br />
L’Italia partecipa alla Forza sotto comando NATO con<br />
una Multi national Task Force – West (MNTF-W), insieme<br />
a Spagna, Ungheria, Slovenia e Romania. L’area di<br />
responsabilità affidata alla MNTF – W è il settore Ovest<br />
del Kosovo.<br />
La Missione Internazionale a guida NATO è stata autorizzata<br />
dalla Risoluzione n. 1244 del Consiglio di<br />
Sicurezza delle Nazioni Unite il 10 giugno 1999. La<br />
Missione, nell’ambito delle operazioni a guida NATO<br />
MISSIONI NATO<br />
1) AFGHANISTAN - ISAF<br />
(ITALFOR KABUL e RC-W)<br />
La forza di intervento denominate<br />
“International<br />
Security Assistence Force”,<br />
ha il compito di garantire<br />
un ambiente sicuro a tutela<br />
dell’Autorità afghana che<br />
si è insediata a Kabul il 22<br />
dicembre 2001 a seguito<br />
della Risoluzione n. 1386<br />
del Consiglio di Sicurezza<br />
delle Nazioni Unite del 20<br />
dicembre 2001.<br />
Iniziata come Missione<br />
Multinazionale, dall’agosto<br />
2003 il Contingente è passato<br />
alle dipendenze della
in corso di svolgimento nella<br />
Joint Operation Area (JOA)<br />
e nel quadro di una progressiva<br />
riduzione della<br />
presenza militare, allo<br />
svolgimento di una azione<br />
di presenza e deterrenza<br />
che mantenga un<br />
ambiente sicuro ed impedisca<br />
il ricorso alla violenza,<br />
contribuendo, nel contempo,<br />
al consolidamento della pace ed il<br />
processo di crescita civile. La forza della Missione è di<br />
circa 16.000 uomini appartenenti a 34 Nazioni.<br />
L’Italia partecipa con 1.079 militari (dati SME 30<br />
giugno 2012).<br />
Dal 1979 opera in Libano uno Squadrone Elicotteri<br />
della Cavalleria dell’Aria nell’ambito della Forza UNI-<br />
FIL (United Nations Interim Forces in Lebanon).<br />
Essa viene costituita in seguito agli avvenimenti del<br />
marzo 1978 quando lo Stato d’Israele stanco delle<br />
continue incursioni provenienti dal territorio libanese<br />
decide di invadere il Libano fino al fiume Litani. Il<br />
Consiglio di Sicurezza dell’ONU deliberò l’immediato<br />
invio di un contingente militare di 4.000 uomini con<br />
il compito di interporsi tra le forze palestinesi e le forze<br />
israeliane che, terminata l’azione dimostrativa, erano<br />
arretrate nei propri confini lasciando una fascia di<br />
circa 10 km a garanzia di eventuali sorprese. La zona<br />
dove è dislocata la forza di interposizione ONU è delimitata<br />
a nord dal fiume Litani, ad est dall’altipiano<br />
del Golan (congiungendosi con il contingente Undof<br />
che presidia il confine siro-israeliano), a sud dalla zona<br />
profonda 10 km dal confine israeliano, ad ovest dal<br />
Mar Mediterraneo.<br />
Questa zona nel corso degli anni è stata teatro di scontri<br />
tra le opposte fazioni in cui hanno perso la vita<br />
170 caschi blu. Il contingente italiano, su base interforze,<br />
è operante in Libano dal luglio 1979. I compiti<br />
dell’unità sono quelli di ricognizione, ricerca e soccorso,<br />
trasporto sanitario e collegamento. L’attività non<br />
conosce soste e viene svolta sia di giorno che di notte.<br />
MISSIONI ONU - LIBANO<br />
1) UNIFIL (OPERAZIONE “LEONTE”)<br />
La missione UNIFIL è nata con la Risoluzione 425<br />
adottata in data 19 marzo 1978 da parte del Consiglio<br />
di Sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell’invasione<br />
del Libano da parte di Israele (marzo 1978).<br />
Successive Risoluzioni hanno prorogato, con cadenza<br />
semestrale. In seguito, dopo i lunghi giorni di guerra<br />
dell’estate 2006, con la Risoluzione n. 1701 dell’11<br />
agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha previsto<br />
il potenziamento del contingente militare UNI-<br />
FIL fino a un massimo di 15.000 uomini, da schierare<br />
in Libano in fasi successive, espandendo l’area di operazioni<br />
a tutto il territorio libanese a sud del fiume<br />
Litani. La nuova Missione viene denominata “UNIFIL<br />
2” per distinguerla dalla precedente Missione ed il Comando<br />
viene affidato al Generale di Divisione Claudio<br />
Graziano, attuale Capo di SME.<br />
“UNIFIL 2” è formata da Contingenti di 30 Nazioni<br />
e l’Italia ne detiene il primato con circa 3000 uomini<br />
delle nostre FF. AA. Il nostro Contingente prende<br />
il nome di Leonte, termine libanese “al-Litani” che è<br />
il più grande fiume del Libano e che delimita l’area<br />
in cui il contingente italiano opera. Attualmente il<br />
Contingente italiano <strong>“Le</strong>onte” dispone di 1.100<br />
militari (dati SME 30 giugno 2012).<br />
2) UNIFIL – ITALAIR<br />
In questo preciso momento, fuori dai confini della Patria<br />
vi sono più di 4022 militari delle nostre FF. AA…<br />
Sono sparsi fra i quattro Continenti, impegnati a:<br />
• SEPARARE CONTENDENTI IN LOTTA;<br />
• FORNIRE SICUREZZA ALLE POPOLAZIONI CIVILI;<br />
• BONIFICARE IL TERRENO DALLE MINE;<br />
• RIMETTERE IN EFFICIENZA LA VIABILITÀ STRADALE<br />
E FERROVIARIA DISTRUTTA NEL CONFLITTO;<br />
• DISTRIBUIRE GENERI DI PRIMA NECESSITÀ;<br />
• ACCOGLIERE E ASSISTERE I PROFUGHI;<br />
• FORNIRE ASSISTENZA SANITARIA;<br />
• RIAPRIRE OSPEDALI E SCUOLE;<br />
• COMBATTERE IL TERRORISMO:<br />
• CREARE LA PACE E LA DIFENDONO E…<br />
MANTENERE LA GUERRA LONTANA DALLE NOSTRE<br />
CASE.<br />
ANCHE SE LE SPOs SONO OPERAZIONI CHE PARLANO<br />
DI PACE, IL PREZZO PAGATO NELL’ASSOLVIMENTO DEL<br />
DOVERE È QUANTIFICATO CON:<br />
168 CADUTI.<br />
A cura del Bersagliere Gen. Div. Bruno Tosetti,<br />
Mauriziano della Sezione Lombardia
GENNAIO FEBBRAIO MARZO<br />
M 1 Maria Madre di Dio<br />
M 2 Ss. Basilio e Gregorio<br />
G 3 S. Genoveffa vergine<br />
V 4 S. Fausta martire<br />
S 5 S. Amelia vergine<br />
D 6 Epifania del Signore<br />
L 7 S. Raimondo de Peñafort<br />
M 8 S. Severino abate<br />
M 9 S. Giuliano<br />
G 10 S. Aldo eremita<br />
V 11 S. Igino papa<br />
S 12 S. Modesto martire<br />
D 13 Battesimo del Signore<br />
L 14 S. Felice da Nola<br />
M 15 S. Mauro abate<br />
M 16 S. Marcello papa<br />
G 17 S. Antonio abate<br />
V 18 S. Prisca vergine<br />
S 19 S. Mario martire<br />
D 20 Ss. Fabiano e Sebastiano<br />
L 21 S. Agnese vergine<br />
M 22 S. Vincenzo diacono<br />
M 23 S. Emerenziana martire<br />
G 24 S. Francesco di Sales<br />
V 25 Conversione di S. Paolo<br />
S 26 Ss. Tito e Timoteo<br />
D 27 S. Angela Merici<br />
L 28 S. Tommaso d’Aquino<br />
M 29 S. Costanzo martire<br />
M 30 S. Martina martire<br />
G 31 S. Giovanni Bosco<br />
V 1 S. Verdiana vergine<br />
S 2 Presentazione di Gesù<br />
D 3 S. Biagio vescovo<br />
L 4 S. Gilberto abate<br />
M 5 S. Agata vergine<br />
M<br />
G 7 S. Teodoro martire<br />
V 8 S. Girolamo Emiliani<br />
S 9 S. Apollonia vergine<br />
D 10 S. Scolastica vergine<br />
L 11 Madonna di Lourdes<br />
M 12 S. Eulalia martire<br />
M 13 Le Sacre Ceneri<br />
G 14 S. Valentino martire<br />
V 15 Ss. Faustino e Giovita<br />
S 16 S. Giuliana vergine<br />
D 17 I di Quaresima<br />
L 18 S. Simone vescovo<br />
M 19 S. Corrado eremita<br />
M 20 S. Eleuterio vescovo<br />
G 21 S. Pier Damiani vescovo<br />
V 22 Cattedra di S. Pietro<br />
S 23 S. Policarpo vescovo<br />
D 24 II di Quaresima<br />
L 25 S. Cesario confessore<br />
M 26 S. Nestore vescovo<br />
M 27 S. Leandro vescovo<br />
G 28 S. Osvaldo vescovo<br />
6 Ss. Paolo Miki e compagni<br />
V 1 S. Albino vescovo<br />
S 2 S. Eraclio martire<br />
D 3 III di Quaresima<br />
L 4 S. Casimiro re<br />
M 5 S. Adriano martire<br />
M 6 Ss. Vittore e Vittorino<br />
G 7 Ss. Perpetua e Felicita<br />
V 8 S. Giovanni di Dio<br />
S 9 S. Francesca Romana<br />
D 10 IV di Quaresima<br />
L 11 S. Costantino vescovo<br />
M 12 S. Massimiliano martire<br />
M 13 S. Eufrasia<br />
G 14 S. Matilde regina<br />
V 15 S. Luisa<br />
S 16 S. Eriberto vescovo<br />
D 17 V di Quaresima<br />
L 18 S. Cirillo vescovo<br />
M 19 S. Giuseppe<br />
M 20 S. Claudia martire<br />
G 21 S. Serapione vescovo<br />
V 22 S. Benvenuto vescovo<br />
S 23 S. Turibio vescovo<br />
D 24 Le Palme<br />
L 25 Annunciazione di Gesù<br />
M 26 S. Emanuele martire<br />
M 27 S. Augusto<br />
G 28 S. Sisto III papa<br />
V 29 S. Secondo martire<br />
S 30 S. Zosimo papa<br />
D 31 Pasqua di Resurrezione<br />
APRILE MAGGIO GIUGNO<br />
L 1 L. dell’Angelo M 1 Festa del Lavoro<br />
M 2 S. Francesco da Paola G 2 S. Atanasio vescovo<br />
M 3 S. Riccardo vescovo V 3 Ss. Filippo e Giacomo<br />
G 4 S. Isidoro vescovo S 4 S. Ciriaco vescovo<br />
V 5 S. Vincenzo Ferrer D 5 S. Leo di Montefeltro<br />
S 6 S. Celestino I papa L 6 S. Giuditta vergine<br />
D 7 in Albis<br />
M 7 S. Flavia martire<br />
L 8 S. Dionigi vescovo M 8 S. Ida monaca<br />
M 9 S. Tancredi monaco G 9 S. Geronzio vescovo<br />
M 10 S. Terenzio martire<br />
G 11 S. Stanislao vescovo<br />
V 12 S. Giulio I papa<br />
S 13 S. Martino I papa<br />
D 14 S. Tiburzio martire<br />
L 15 S. Annibale martire<br />
M 16 S. Lamberto martire<br />
M 17 S. Aniceto I papa<br />
G 18 S. Galdino vescovo<br />
V 19 S. Emma di Gurk<br />
S 20 S. Adalgisa vergine<br />
D 21 S. Anselmo vescovo<br />
L 22 Ss. Sotero e Caio<br />
M 23 S. Giorgio martire<br />
M 24 S. Fedele<br />
G 25 S. Marco ev. / Festa Liberaz.<br />
V 26 S. Marcellino papa<br />
S 27 S. Zita vergine<br />
D 28 S. Pietro Chanel<br />
L 29 S. Caterina da Siena<br />
M 30 S. Pio V papa<br />
V 10 S. Antonino vescovo<br />
S 11 S. Fabio martire<br />
D 12 Ascensione del Signore<br />
L 13 Madonna di Fatima<br />
M 14 S. Mattia apostolo<br />
M 15 S. Torquato vescovo<br />
G 16 S. Ubaldo vescovo<br />
V 17 S. Pasquale Baylon<br />
S 18 S. Giovanni I papa<br />
D 19 Pentecoste<br />
L 20 S. Bernardino da Siena<br />
M 21 S. Vittorio martire<br />
M 22 S. Rita da Cascia<br />
G 23 S. Desiderio vescovo<br />
V 24 Beata Vergine Ausiliatrice<br />
S 25 S. Beda dottore<br />
D 26 Ss. Trinità<br />
L 27 S. Agostino di Canterbury<br />
M 28 S. Emilio martire<br />
M 29 S. Massimino vescovo<br />
G 30 S. Felice I papa<br />
V 31 Visitazione B. V. Maria<br />
S 1 S. Giustino martire<br />
D 2 Festa Repubblica<br />
L 3 Ss. Carlo Lwanga<br />
M 4 S. Quirino martire<br />
M 5 S. Bonifacio<br />
G 6 S. Norberto vescovo<br />
V 7 Sacro Cuore di Gesù<br />
S 8 S. Medardo vescovo<br />
D 9 S. Efrem diacono<br />
L 10 S. Maurino abate<br />
M 11 S. Barnaba apostolo<br />
M 12 S. Basilide<br />
G 13 S. Antonio da Padova<br />
V 14 S. Eliseo profeta<br />
S 15 S. Vito martire<br />
D 16 S. Aureliano vescovo<br />
L 17 S. Ranieri da Pisa<br />
M 18 S. Marina vergine<br />
M 19 S. Romualdo abate<br />
G 20 S. Ettore martire<br />
V 21 S. Luigi Gonzaga<br />
S 22 S. Paolino da Nola<br />
D 23 S. Lanfranco vescovo<br />
L 24 Natività S. Giovanni<br />
M 25 S. Guglielmo abate<br />
M 26 S. Vigilio vescovo<br />
G 27 S. Cirillo d’Alessandria<br />
V 28 S. Ireneo vescovo<br />
S 29 Ss. Pietro e Paolo<br />
D 30 Ss. Protomartiri Romani<br />
LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE<br />
L 1 S. Ester regina G<br />
M 2 Ss. Ottone e Svituno V<br />
M 3 S. Tommaso apostolo S<br />
G 4 S. Elisabetta regina D<br />
V 5 S. Antonio Maria Zaccaria L<br />
S 6 S. Maria Goretti M<br />
D 7 S. Claudio abate M<br />
L 8 S. Adriano papa G<br />
M 9 S. Veronica Giuliani V<br />
M 10 Ss. Rufina e Seconda<br />
G 11 S. Benedetto abate<br />
V 12 S. Giovanni Gualtiero<br />
S 13 S. Enrico imperatore<br />
D 14 S. Camillo de Lellis<br />
L 15 S. Bonaventura vescovo<br />
M 16 Beata Vergine del Carmelo<br />
M 17 S. Alessio confessore<br />
G 18 S. Federico vescovo<br />
V 19 S. Simmaco papa<br />
S 20 S. Elia profeta<br />
D 21 S. Lorenzo da Brindisi<br />
L 22 S. Maria Maddalena<br />
M 23 S. Brigida religiosa<br />
M 24 S. Cristina martire<br />
G 25 S. Giacomo apostolo<br />
V 26 Ss. Gioacchino e Anna<br />
S 27 S. Natalia martire<br />
D 28 S. Nazario vescovo<br />
L 29 S. Marta vergine<br />
M 30 S. Pietro Crisologo<br />
M 31 S. Ignazio di Loyola<br />
1 S. Alfonso de’ Liguori<br />
2 S. Eusebio di Vercelli<br />
3 S. Lidia di Filippi<br />
4 S. Giovanni Maria Vianney<br />
5 ded. B. S. Maria Maggiore<br />
6 Trasfigurazione del Signore<br />
7 S. Gaetano sacerdote<br />
8 S. Domenico sacerdote<br />
9 S. Romano martire<br />
S 10 S. Lorenzo diacono<br />
D 11 S. Chiara vergine<br />
L 12 S. Macario martire<br />
M 13 Ss. Ponziano e Ippolito<br />
M 14 S. Alfredo vescovo<br />
G 15 Assunz. di Maria Vergine<br />
V 16 S. Stefano d’Ungheria<br />
S 17 S. Giacinto confessore<br />
D 18 S. Elena imperatrice<br />
L 19 S. Giovanni Eudes<br />
M 20 S. Bernardo abate<br />
M 21 S. Pio X papa<br />
G 22 B. V. Maria Regina<br />
V 23 S. Rosa da Lima<br />
S 24 S. Bartolomeo apostolo<br />
D 25 S. Ludovico re<br />
L 26 S. Alessandro martire<br />
M 27 S. Monica vedova<br />
M 28 S. Agostino vescovo<br />
G 29 Mart. S. Giovanni Battista<br />
V 30 S. Gaudenzia martire<br />
S 31 S. Aristide martire<br />
D 1 S. Egidio abate<br />
L 2 S. Elpidio abate<br />
M 3 S. Gregorio Magno<br />
M 4 S. Rosalia vergine<br />
G 5 S. Vittorino vescovo<br />
V 6 S. Umberto vescovo<br />
S 7 S. Regina vergine<br />
D 8 Natività B. V. Maria<br />
L 9 S. Sergio papa<br />
M 10 S. Salvo vescovo<br />
M 11 S. Diomede martire<br />
G 12 Ss. Nome di Maria<br />
V 13 S. Giovanni Crisostomo<br />
S 14 Esaltazione S. Croce<br />
D 15 B. V. Maria Addolorata<br />
L 16 Ss. Cornelio e Cipriano<br />
M 17 S. Roberto Bellarmino<br />
M 18 S. Giuseppe da Copertino<br />
G 19 S. Gennaro vescovo<br />
V 20 S. Eustachio martire<br />
S 21 S. Matteo apostolo<br />
D 22 S. Maurizio martire<br />
L 23 S. Pio di Petralcina<br />
M 24 S. Pacifico confessore<br />
M 25 S. Aurelia vergine<br />
G 26 Ss. Cosma e Damiano<br />
V 27 S. Vincenzo de’ Paoli<br />
S 28 S. Venceslao martire<br />
D 29 Ss. Arcangeli<br />
L 30 S. Girolamo dottore<br />
OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE<br />
M 1 S. Teresa del Bambin Gesù V 1 Tutti i Santi<br />
M 2 Ss. Angeli Custodi S 2 Commemorazione Defunti<br />
G 3 S. Candido martire D 3 S. Martino de Porres<br />
V 4 S. Francesco d’Assisi L 4 S. Carlo Borromeo vescovo<br />
S 5 S. Placido monaco M 5 S. Zaccaria profeta<br />
D 6 S. Bruno sacerdote M 6 S. Leonardo abate<br />
L 7 Beata Vergine del Rosario G 7 S. Ernesto abate<br />
M 8 S. Pelagia penitente V 8 S. Goffredo vescovo<br />
M 9 S. Abramo S 9 ded. Basilica Lateranense<br />
G 10 S. Daniele martire<br />
V 11 S. Firmino vescovo<br />
S 12 S. Serafino cappuccino<br />
D 13 S. Edoardo re<br />
L 14 S. Callisto I papa<br />
M 15 S. Teresa d’Avila<br />
M 16 S. Edvige religiosa<br />
G 17 S. Ignazio d’Antiochia<br />
V 18 S. Luca evangelista<br />
S 19 S. Paolo della Croce<br />
D 20 S. Irene vergine<br />
L 21 S. Orsola vergine<br />
M 22 S. Donato vescovo<br />
M 23 S. Giovanni da Capestrano<br />
G 24 S. Antonio Maria Claret<br />
V 25 S. Crispino martire<br />
S 26 S. Evaristo papa<br />
D 27 S. Frumenzio vescovo<br />
L 28 Ss. Simone e Giuda<br />
M 29 S. Ermelinda vergine<br />
M 30 S. Germano vescovo<br />
D 10 S. Leone Magno<br />
L 11 S. Martino di Tours<br />
M 12 S. Giosafat vescovo<br />
M 13 S. Diego francescano<br />
G 14 S. Giocondo vescovo<br />
V 15 S. Alberto Magno<br />
S 16 S. Margherita di Scozia<br />
D 17 S. Elisabetta d’Ungheria<br />
L 18 ded. Basiliche Vaticane<br />
M 19 S. Fausto martire<br />
M 20 S. Benigno<br />
G 21 Present. B. V.e Maria<br />
V 22 S. Cecilia vergine<br />
S 23 S. Clemente I papa<br />
D 24 Cristo Re<br />
L 25 S. Caterina d’Alessandria<br />
M 26 S. Siricio papa<br />
M 27 S. Virgilio vescovo<br />
G 28 S. Teodoro<br />
V 29 S. Saturnino martire<br />
S 30 S. Andrea apostolo<br />
G 31 S. Lucilla martire<br />
D 1 I d’Avvento<br />
L 2 S. Bibiana vergine<br />
M 3 S. Francesco Saverio<br />
M 4 S. Giovanni Damasceno<br />
G 5 S. Pelino martire<br />
V 6 S. Nicola vescovo<br />
S 7 S. Ambrogio vescovo<br />
D 8 II d’Avvento<br />
L 9 S. Siro vescovo<br />
M 10 Madonna di Loreto<br />
M 11 S. Damaso I papa<br />
G 12 S. Giovanna Francesca<br />
V 13 S. Lucia vergine<br />
S 14 S. Giovanni della Croce<br />
D 15 III d’Avvento<br />
L 16 S. Adelaide imperatrice<br />
M 17 S. Lazzaro vescovo<br />
M 18 S. Graziano vescovo<br />
G 19 S. Dario martire<br />
V 20 S. Liberato martire<br />
S 21 S. Pietro Canisio<br />
D 22 IV d’Avvento<br />
L 23 S. Giovanni da Kety<br />
M 24 S. Adele vergine<br />
M 25 Natività di Nostro Signore<br />
G 26 S. Stefano protomartire<br />
V 27 S. Giovanni apostolo<br />
S 28 Ss. Innocenti Martiri<br />
D 29 S. Tommaso Becket<br />
L 30 S. Ruggero vescovo<br />
M 31 S. Silvestro I papa
L’Esercito e le Operazioni Militari Internazionali di Pace<br />
In sintesi, le operazioni militari di pace da parte delle Forze Armate<br />
Italiane nelle varie parti del Mondo dalla fine della seconda<br />
guerra mondiale sono state oltre 200. Per alcune di queste si<br />
è trattato di <strong>missioni</strong> più diplomatiche che operative, svolte da<br />
ufficiali in possesso di elevati requisiti e tra questi, in particolare,<br />
la conoscenza e padronanza di lingue straniere.<br />
Quelle operative sono state svolte perlopiù da reparti scelti<br />
dell’Esercito, con il supporto della Marina Militare e dall’Aeronatica<br />
Militare, e - come Polizia Militare - dall’Arma dei Carabinieri.<br />
Ad esse hanno talvolta partecipato – in forza alle loro peculiarità<br />
– anche la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato. Il Comando delle Truppe italiane è stato sempre affidato<br />
a Ufficiali superiori o generali dell’Esercito, in affiancamento ai Comandanti delle Forze Armate di altri Paesi.
La Marina Militare<br />
La Marina Militare Italiana ha una grande storia e tradizione dettata anche dalla posizione geografica che il nostro<br />
paese occupa. Numerose sono le <strong>missioni</strong> all’estero in cui la Marina ha partecipato nel corso degli anni.<br />
Una delle più recenti è la EU NAVFOR Somalia - operazione Atalanta, una missione diplomatico-militare<br />
dell’Unione Europea per prevenire e reprimere gli atti di pirateria marittima lungo le coste dello Stato del<br />
Corno d’Africa a sostegno alle Risoluzioni 1814,1816,1838 e 1846 adottate nel 2008 dal Consiglio di sicurezza<br />
delle Nazioni Unite.<br />
La missione è iniziata nel dicembre 2008 e ha lo scopo proteggere le navi mercantili che transitano tra il Mar<br />
Rosso, il Golfo di Aden e l’Oceano Indiano e svolgere inoltre attività di scorta alle navi mercantili del Programma<br />
Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, incaricate di consegnare gli aiuti alimentari in Somalia.<br />
Di seguito elenchiamo le attività che hanno visto la Marina Militare impegnata in operazioni di carattere<br />
internazionale<br />
• Combined Maritime Forces (CMF)<br />
• Atalanta<br />
• Active Endeavour<br />
• Forza Anfibia Italo-Spagnola (SIAF) e La Forza Italo-Spagnola da Sbarco (SILF)<br />
• International Security Assistance Force (ISAF)<br />
• Multinational Force & Observers (MFO)<br />
• Ocean Shield<br />
• EUMM - European Union Monitoring Mission<br />
• Soccorso umanitario in Libia
L’Aeronautica Militare<br />
È da più di mezzo secolo che uomini e mezzi dell’Aeronautica Militare sono impegnati da una parte all’altra<br />
del globo, per portare soccorso in caso di guerre o calamità naturali e per concorrere alla risoluzione di situazioni<br />
di crisi, come la fame e il sottosviluppo dei Paesi del Terzo Mondo. Si tratta per lo più di <strong>missioni</strong> in terre<br />
lontane, che richiedono sforzi enormi da parte degli equipaggi della Forza Armata, operanti in zone a rischio,<br />
lontani dalla Patria. Alcune di queste <strong>missioni</strong> sono state contrassegnate da sacrifici estremi, ma, a fronte della<br />
dolorosa perdita di giovani equipaggi, le operazioni ‘fuori area’ hanno permesso che migliaia di altre vite fossero<br />
salvate. Per questo motivo le <strong>missioni</strong> per gli aiuti umanitari proseguono. Le prime testimonianze delle<br />
attività svolte all’estero dall’Aeronautica Militare con fini umanitari risalgono al 1948, quando cominciarono<br />
ad essere effettuate <strong>missioni</strong> su richiesta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.<br />
Gli innumerevoli impegni internazionali che il Paese deve fronteggiare insieme ai quotidiani compiti istituzionali<br />
sul proprio territorio sono frutto di un importante ruolo di leadership italiana nelle varie organizzazioni<br />
internazionali quali l’Unione Europea, la NATO e le Nazioni Unite. Anche in un periodo di forte congiuntura<br />
finanziaria, radicale rinnovamento, limitatissimo personale e forte contrazione delle risorse, l’Italia risulta<br />
tra i Paesi leader nei vari teatri strategici a fronte di una indiscussa professionalità dimostrata sul campo dal<br />
personale presente e a un sapiente e generoso impiego di risorse e mezzi. L’impegno dell’Italia nelle <strong>missioni</strong><br />
internazionali di stabilizzazione è un elemento essenziale e in continua crescita della politica estera del Paese,<br />
da cui dipende sempre più strettamente lo standing internazionale italiano, la sicurezza dei cittadini e la possibilità<br />
dello sviluppo economico e sociale globale.<br />
Queste sono le <strong>missioni</strong> effettuate negli ultimi anni:<br />
• 1990 Iraq<br />
• 1992 Somalia<br />
• 1991/1998 Albania<br />
• 1999 Jugoslavia<br />
Oltre alle <strong>missioni</strong> in aiuto alle popolazioni in difficoltà.<br />
• 1999 Timor Est<br />
• 2002 Afghanistan<br />
• 2003 Iraq<br />
• 2011 Libia
L’Arma dei Carabinieri<br />
Le prime Missioni di Pace all’estero<br />
La prima missione all’estero dei Carabinieri risale al 1897, a Creta,<br />
per risolvere la crisi greco-turca e l’istituzione della Gendarmeria<br />
Cretese.<br />
Nel 1900 altra missione in Cina, per tutelare gli interessi europei<br />
a fronte dei rivolta dei boxer.<br />
Dal 1921 al 1936, presso la Repubblica di San Marino, per ristabilire<br />
l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza ed in particolare<br />
per l’istituzione della Gendarmeria Sammarinese.<br />
Altra missione di elevatissimo impegno è stata l’Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia (AFIS), dal<br />
1950 al 1960, per conto dell’ONU. Allora venne istituito un Corpo di Sicurezza composto di 3.000 uomini<br />
(Esercito – Marina e Aeronautica) ed un Gruppo Carabinieri della Somalia, con lo scopo di preparare l’autonomia<br />
e la creazione di una Polizia Somala.<br />
Le Missioni principali<br />
• “ISAF” (Internazional Security Afghanistan Assistance Force), in AFGHANISTAN, nel 2002. Comprende militari<br />
di 35 Nazioni ed è posta sotto il Comando NATO dall’11 agosto 2003. Il Comando è a Kabul.<br />
• “EUPOL” (European Union Police Mission), in AFGHANISTAN, nel 2007. La missione consta di ufficiali di<br />
polizia esperti provenienti dagli Stati membri dell’Unione Europea e di Canada, Croazia, Nuova Zelanda e<br />
Norvegia. Il quartier generale è a Kabul.<br />
• “JONT ENTERPRAISE” (Kosovo Force), in KOSOVO, nel 1999 in seguito a risoluzione dell’ONU. Alla fine del<br />
2004 tutte le operazioni militari NATO (SFOR) e quelle dell’UE (EUROFOR) vennero unificate dando origine<br />
all’Operazione “Joint Enterprise.<br />
• “UNIFIL” (United Nations Interim Force in Lebanon), in LIBANO, nel 2006, in esito a risoluzione dell’ONU.<br />
Dispiegamento di 15.000 uomini delle Forze Armate nella parte meridionale del Libano, occupata dalla<br />
truppe israeliane.<br />
• “TIPH2”(Temporariy Presence in Ebron 2”, in PALESTINA, nel 1997. Storicamente la missione fa seguito alla<br />
prima TIPH del 1994 a Hebron.<br />
• “UNFICYP”, in CIPRO, nel 2005, in esito a risoluzione dell’ONU ed al tentativo della Grecia di annettersi l’Isola.
La Guardia di Finanza<br />
La prima missione internazionale affidata alla Guardia di Finanza risale al 1889-1900 e attraverso tutto il XX<br />
Secolo il Corpo venne impiegato sia nei protettorati del Regno d’Italia che, dopo il secondo conflitto mondiale,<br />
sotto il mandato ONU in quei Paesi in cui si stava sviluppando il processo di decolonizzazione postbellica.<br />
Un nuovo scenario si aprì agli inizi degli anni ’90, con la crisi conseguente alla disgregazione della federazione<br />
iugoslava. All’imposizione di sanzioni economiche, decretata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la Guardia<br />
di Finanza partecipò con aerei, elicotteri e guardacoste impegnati per la sorveglianza del traffico marittimo<br />
in Adriatico, con personale inquadrato nelle unità di controllo della Nazioni Unite in Albania ed in Macedonia,<br />
e con l’organizzazione di una forza multinazionale per la vigilanza sulla navigazione fluviale sul Danubio.<br />
Quest’ultima missione, costituita sotto l’egida dell’Unione Europea Occidentale, fu posta al comando di un<br />
ufficiale superiore della Guardia di Finanza, vide la partecipazione di personale e mezzi doganali e di Polizia<br />
italiani, francesi, spagnoli, tedeschi, inglesi, olandesi e lussemburghesi, dislocati in Romania, Bulgaria ed Ungheria.<br />
Anche in questa occasione, come nelle precedenti, il Corpo ha avuto modo di esprimere, all’estero,<br />
quella stretta integrazione tra militarità e competenza tecnico-professionale che definisce la fisionomia delle<br />
Fiamme Gialle, nel loro lavoro quotidiano in Italia. La Guardia di Finanza è attualmente presente in vari Paesi<br />
del Mondo (Albania, Kossovo, Afghanistan) nell’ambito di cooperazioni internazionali ed operazioni di peacekeeping<br />
con compiti di assistenza, consulenza ed addestramento delle Polizie locali.
Le Missioni principali<br />
• DANUBIO (1993-1995), per attivare un dispositivo di controllo del traffico fluviale sul Danubio volto a<br />
garantire l’osservanza dell’embargo decretato nel confronti della Serbia dall’ONU. L’operazione di Polizia<br />
economica è affidata ad un contingente internazionale, al comando di un colonnello della Guardia di Finanza,<br />
composto da personale doganale e di polizia o gendarmeria di sette Paesi (Francia, Germania, Olanda,<br />
Spagna, Gran Bretagna, Lussemburgo e Italia).<br />
• KOSOVO (1999-2008) nell’ambito dell’UNMIK (United Nations Administration Mission in Kossovo). Militari<br />
del Corpo sono stati impiegati alla “Boder Police” (Polizia di Frontiera) ed alla “Civilian Police” (Polizia Civile).<br />
Nella stessa missione un’unità è stata impiegata nelle investigazioni ricondicibili ai fenomeni dei reati<br />
finanziari e di corruzione (FIU, Finalcial Investigative Unit).<br />
• HAITI (2008-2009), nella MINUSTAH (United Nations Stabilization Mission in Haiti, con il compito di assistere<br />
il Governo haitiano nel monitoraggio, ristrutturazione e riforma della Haitian National Police secondo<br />
standard democratici.<br />
• LIBIA (2009-2011), nel quadro delle iniziative volte al rafforzamento dei controlli alle frontiere nazionali e<br />
comunitarie. Il Corpo cedette alla Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista tre unità navali ed attivò<br />
il protocollo siglato dai due Paesi, per il contrasto dell’immigrazione clandestina.<br />
•<br />
Attuali Missioni di “State Building”<br />
• ALBANIA, dal 1997, con un Nucleo di Frontiera Marittima con sedi a Durazzo e Valona, con il compito di<br />
fornire assistenza, consulenza e addestramento alla locale Polizia di Confine Marittimo.<br />
• AFGHANISTAN, dal 2006, con compiti esclusivamente addestrativi nei confronti della Polizia di Frontiera<br />
afgana (Afghan Border Police - ABP ). Contestualmente, nell’ambito della missione EUPOL contribuisce alla<br />
creazione di una struttura di polizia sostenibile ed efficace, assicurando, sotto il controllo afgano, un’appropriata<br />
interazione con il più ampio sistema giuridico penale.<br />
• KOSOVO, dal 2008, nell’ambito della missione europea EULEX (European Union Rule of Law Mission in<br />
Kosovo), sotto l’egida della Politica Comune di Sicurezza e Difesa (PCSD), una delle più importanti di Politica<br />
estera e sicurezza comune (PESC) che prima del trattato di Lisbona era denominata PESD. L’obiettivo<br />
principale quello di fornire assistenza e supporto alle Autorità kosovare nell’area del diritto, specificamente<br />
nei settori di polizia, giudiziario e doganale.
La Polizia di Stato<br />
Le <strong>missioni</strong> di pace che hanno coinvolto il personale della Polizia di Stato e gestite dal 1° Reparto Mobile di<br />
Polizia dal 1999 sono le seguenti:<br />
• KOSOVO, nel 1999 ed ancora in atto, nell’ambito dell’U.N.M.I.K (United Nations Mission in Kosovo), con<br />
personale dislocato a Pristina, Mitrovika e Pec. Si sono avvicendati 235 operatori della Polizia di Stato. I risultati<br />
operativi hanno portato la maggior parte degli operatori a ricoprire posizioni di rilievo all’interno<br />
dell’organigramma UNMIK, rafforzando la più grande considerazione dei direttivi dell’ONU.<br />
Il 12 novembre 1999 vi ha perso la vita l’Agente Sc. GAVINO Marco (incidente aereo).<br />
• BOSNIA-ERZEGOVINA, dal 2003 al 2012, nell’ambito della missione E.U.P.M. (European Union Police Mission).<br />
Scopo della missione il contributo a stabilire un corpo di polizia bosniaco professionale e multietnico<br />
e dare assistenza tecnica nella ristrutturazione della polizia bosniaca.<br />
Alcuni operatori della Polizia di Stato si insediavano all’interno dello State Border Service (Polizia di frontiera<br />
bosniaca), monitorando le attività ai confini con la Croazia e la Serbia riconducibili al traffico di esseri<br />
umani ed all’immigrazione clandestina.<br />
Il 20 novembre 2003, in un incidente stradale perdeva la vita il V. Sovrintendente NIUTTA Francesco.<br />
• KOSOVO, nel 2008, nell’ambito della missione EULEX (European Union Rule of Law Mission), considerata<br />
la più importante missione civile dell’Unione Europea, con circa 1.400 membri del personale internazionale<br />
e circa 500 membri del personale locale.<br />
La componente di Polizia assiste il KPS (Kosovo Police Service) nella creazione di un corpo di polizia multietnico<br />
e libero da interferenze politiche.<br />
• PALESTINA, dal 2006 ed ancora in atto, nell’ambito della missione EUPOL COPPS (Co-ordinating Office for<br />
Palestinian Police Support). La missione supporta la Polizia Civile Palestinese nell’individuazione delle sue<br />
necessità. Opera nella Cisgiordania ed ha il quartier generale a Ramallah, ma il personale internazionale per<br />
motivi di sicurezza vive a Gerusalemme (Israele).<br />
• MACEDONIA, dal 2004 al 2005, nell’ambito della missione EUPOL PROXIMA, per conto dell’Unione Europea.<br />
Per i meriti acquisiti nelle <strong>missioni</strong> internazioni di pace la Bandiera della Polizia di Stato è stata insignita di<br />
Medaglia di Bronzo delle Nazioni Unite “al servizio della Pace”.
L’anno <strong>2013</strong> è…<br />
6249 per il primo <strong>calendario</strong> egizio<br />
5773 per il <strong>calendario</strong> ebraico<br />
5132 nel grande ciclo Maya<br />
2766 per l’antico <strong>calendario</strong> religioso romano<br />
2557 per il <strong>calendario</strong> buddista<br />
1729 per il <strong>calendario</strong> copto<br />
1434 per il <strong>calendario</strong> islamico<br />
1391 per il <strong>calendario</strong> persiano<br />
l’anno del SERPENTE secondo il <strong>calendario</strong> cinese<br />
Basilica Mauriziana di Torino<br />
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